www.russiaoggi.it LUNEDÌ 30 MAGGIO 2011
Inserto distribuito con The NYT International Weekly
Finanza
Cultura
Passata la crisi, crescono le Ipo sulla Borsa moscovita. Fa da apripista una banca privata
Il cinema di Andrej Tarkovskij sbarca a Milano: in rassegna i film realizzati in Italia e una mostra di polaroid
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PAG. 10 GETTY IMAGES/FOTOBANK
AFP/EASTNEWS
L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di e
Cremlino, una poltrona per due
Meccanica griffata Italia Superata la fase acuta della recessione, i prodotti del made in Italy tornano a far breccia nel mercato russo, con la meccanica che si mette in luce più di qualsiasi altro settore. La Federazione costituisce uno dei mercati più promettenti per le produzioni italiane di eccellenza, sia per lo storico apprezzamento verso la qualità della Penisola, sia perché la Russia cresce
I due leader della Federazione a colloquio. Le prossime elezioni per il nuovo Presidente sono fissate a marzo 2012
ben oltre il 4% annuo, un tasso quattro volte superiore rispetto a quello italiano. Tra le regioni più orientate all’export verso la Russia, al primo posto si piazzano le Marche, davanti all’Emilia Romagna e alVeneto.Tre aree che da sempre si sono distinte sui mercati internazionali per la capacità di fare rete. SERVIZIO A PAGINE 6-7
Rotta verso Kaluga
ITAR-TASS RIA-NOVOSTI
Vladimir Putin e Dmitri Medvedev. I due protagonisti della politica russa degli ultimi anni proseguiranno in tandem la marcia di avvicinamento alle elezioni del 2012. A pochi mesi dal via della campagna elettorale per la corsa alla
poltrona di Presidente della Federazione, le carte in tavola restano ancora coperte. Neanche la tanto attesa conferenza stampa tenuta da Dmitri Medvedev a Skolkovo è servita a fugare i dubbi sulle candidature. L’attuale Presidente in carica si è
limitato a sottolineare che tra lui eVladimir Putin non c’è conflitto, ma una diversa visione per giungere all’obiettivo comune che è la modernizzazione di tutto il Paese. Una corsa che sembra dunque avviata su un clima di collabo-
Sanità, la cura per un sistema malato Una riforma radicale della sanità russa non è più rimandabile. Quello che era un fiore all’occhiello del sistema sovietico, oggi, riversa in pessime condizioni, tra strutture fatiscenti e corruzione in corsia. Il governo corre ai ripari e investe oltre sette miliardi di euro in tecnologie avanzatissime.
razione tra i due, che si conoscono da lungo tempo. Tutto questo nonostante l’immancabile competizione che, nel recente passato, ha portato a più di una frizione. SERVIZIO A PAGINA 2
SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT Nuove stelle al Planetario
Una regione a Sud-Ovest di Mosca, Kaluga, è la nuova meta per le aziende occidentali in cerca di affari in terra russa. Merito di una posizione geografica propizia - la vicinanza alla capitale, senza i problemi tipici di una metropoli -, di un sistema infrastrutturale tra i più efficienti della Federazione e di un atteggiamento favorevole da parte delle istituzioni, che sono intervenute a più riprese per snellire la burocrazia locale.
La Zuegg è presente in loco con una forza lavoro di 60 persone, mentre nelle scorse settimane ha fatto tappa nella regione il sindaco di San Miniato, che ora punta a tornarci con una delegazione di imprenditori interessati a investire. Con l’obiettivo di avvicinarsi a un mercato di sbocco per i prodotti di largo consumo che conserva ancora ampi spazi di crescita. SERVIZIO A PAGINA 5
Alla deriva nell’Artico
SERVIZIO A PAGINA 4 RIA-NOVOSTI
ANTON AKIMOV
Milionari con la passione per lo sport Dalla Premier League inglese alla Nba statunitense. Il mondo dello sport occidentale attira un numero crescente di investitori russi. Magnati che non badano a spese, quando si tratta di investire, perché, quando scendono in campo, lo fanno con un solo obiettivo, vincere. Il primo a lanciarsi in questa avventura economica è stato nel 2003 Roman Abramovich, patron del Chelsea, club calcisti-
co inglese. Dopo di lui, una pioggia di rubli ha investito anche il mondo del basket americano, quando il magnate Mikhail Prokhorov è entrato nella proprietà dei New Jersey Nets. In attesa che il vento russo arrivi anche in Italia, dove finora si è spinto solo Yuri Korablin, che ha acquistato con altri imprenditori il Venezia Calcio. REUTERS/VOSTOCK-PHOTO
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Stelle, meteoriti e pianeti a portata di mano; fenomeni scientifici e naturali da ammirare da vicino. Non perdete sul nostro sito l’esclusiva preparata per voi. Su www.russiaoggi.it è possibile, infatti, visitare in anteprima il Planetario di Mosca. La storica istituzione, vanto dell’Urss e simbolo della corsa allo Spazio, totalmente rinnovata nelle esposizioni e nelle tecnologie, riaprirà presto i battenti. Cosa aspettate, allora, a cliccare sul viaggio virtuale che abbiamo preparato con l’avvincente galleria fotografica?
ALAMY/PHOTAS
Sulla scia delle mitiche trasvolate di Umberto Nobile, il racconto di un’esplorazione alla base Barneo, avamposto fluttuante del Polo Nord Geografico. Sulla calotta ancora oggi si compie la sfida dell’uomo alla conquista di una terra, che, pur se così poco ospitale, da sempre affascina frotte di esploratori e scienziati da tutto il mondo.
Un’esperienza sempre più condivisa da turisti amanti dei viaggi estremi, tra distese di ghiaccio immacolato, silenzio e luce, tanta luce, soprattutto ad aprile, mese ideale per compiere l’impresa. Senza dimenticare di portare con sé un po’ di spirito di adattamento. SERVIZIO A PAGINA 11
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Politica
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
Un momento dell'attesa conferenza stampa di Medvedev a Skolkovo
ITAR-TASS
Verso il 2012 Aspettando le presidenziali di marzo, l'analisi delle posizioni dei due possibili contendenti alla poltrona del Cremlino
Medvedev: "Con Putin strategia comune" Affinità e divergenze. Il Presidente: «Nessuno di noi resta al potere per sempre. Abbiamo una visione simile con Putin, ma la tattica è diversa, altrimenti ci si annoia».
Arrivano segnali distensivi in vista delle presidenziali, anche se la competizione resta alta
EVGENY UTKIN RUSSIA OGGI
Al Qaeda sarebbe avvenuta, per cause naturali, nel 2006. Invece, con Putin, Medvedev è in una concorrenza «sana, che fa bene al Paese»: un tandem, il loro, che è qualcosa di più, il risultato di un lavoro insieme da più di 20 anni. Medvedev lancia Skolkovo, Putin annuncia un centro di innovazione suo. Putin rilancia il Fronte popolare panrusso, per coinvolgere più persone alla vita politica, Medvedev si appoggia a «un partito», nuovo o vecchio.
SONDAGGIO/1
SONDAGGIO/2
Elezioni 2012, chi voteresti?
Il gradimento dei cittadini per l’attività del governo
“CHI VORRESTI COME CANDIDATO ALLE PROSSIME PRESIDENZIALI?”
È stata la domanda del Centro Levada a marzo. La quota di russi che sceglie Medvedev è passata nel giro di nove mesi dal 14 al 18%, mentre per Putin il consenso scende dal 30 al 27%
Persino per l’ultimo sondaggio del Centro Levada, condotto in 45 regioni tra il 13 e il 16 maggio, i due membri del tandem raccolgono entrambi il 69% dei consensi, mentre una percentuale sempre uguale di intervistati (il 29%) non approva il loro operato. Sembra che il futuro del Presidente russo interessi solo i giornalisti, stranieri e russi. Per Vziom, l'Instituto nazionale di Studi dell'opinione pubblica, il 61% dei russi non è interessato alla politica; nel 2007 era il 39%. La ragione principale sta nella «mancanza di interesse», citata dal 36% del campione, rispetto al 20% del 2007. Un altro 25% crede che ogni attivismo sarebbe inutile, mentre il 18% dice di non saperne abbastanza di politica. Il 58%, poi, crede che la politica sia «una faccenda sporca», (un punto percentuale in meno sul 2007). Tra chi partecipa alla vita pubblica, il 27% si limita al voto, l’8% a manifestazioni per migliorare il proprio quartiere. «Nessuno di noi va al potere per sempre», dice Medvedev. Di esempi ce ne sono tanti. Dalla metà dei senatori rinnovati in 3 anni, ai casi più clamorosi come il licenziamento del sindaco di Mosca Yuri Luzhkov e del presidente del Senato russo Sergei Mironov. Ma i russi stiano tranquilli: la politica non cambierà di 180 gradi il prossimo anno, con qualsiasi Presidente.
Tra rischio stagnazione e stabilità economica, le sfide di Dmitri e Vladimir
KOMMERSANT PHOTO
Alla prima conferenza stampa a Skolkovo, il futuro centro tecnologico alle porte di Mosca, il Presidente russo Dmitri Medvedev ha parlato dei risultati dei tre anni del suo mandato e ha messo punti fermi sulle questioni internazionali. Ha deluso quelli che si aspettavano una risposta sul prossimo numero uno russo e se lui parteciperà, insieme all'attuale premier Vladimir Putin, alla corsa presidenziale, ma ha spiegato che «la vita politica non è solo uno show, è un lavoro molto duro, soggetto a regole, che bisogna rispettare». Sorridente e rilassato, Medvedev ha condotto la conferenza stampa da solo, senza moderatore. Il punto cruciale della strategia russa è la modernizzazione del Paese, cercare cioè di trasformare un esportatore di idrocarburi, con forte dipendenza economica dai prezzi del petrolio, in un Paese innovativo, con forte sviluppo di know-how (come le nanotecnologie). E se con Putin, «collega e partner politico», condividono le «stesse idee sulla strategia», sulla tattica, «per non annoiarsi», hanno visioni diverse. Ad esempio sulla modernizzazione del Paese, che, come spiega lo stesso Medvedev, per Putin è un processo «calmo e graduale», mentre per lui «può essere condotta più velocemente». La crisi mondiale in Russia ha lasciato meno segni, grazie anche alla linea ferma impostata qualche anno fa e ai prezzi alti del greggio. Il Paese non ha dovuto chiedere aiuto alla comunità internazionale, come nel caso di Grecia e Portogallo, e la ripresa è più forte rispetto all’Italia. Anche in politica estera, dopo che Putin ha ristabilito il prestigio perso negli anni Novanta, Medvedev prosegue con più sorrisi, ma mano ferma. Scontento di come sia stata manipolata la risoluzione Onu sulla Libia, nessun sostegno darà a un'eventuale decisione sulla Siria, che deve
da sola risolvere i propri problemi. Medvedev chiede spiegazioni su un possibile avanzamento sullo scudo antimissile europeo, e annuncia, pur con rammarico, di uscire dal trattato sul disarmo Start in caso di mancato accordo, con il rischio di una seconda Guerra fredda. E mette in dubbio la versione ufficiale sull’uccisione di Osama Bin Laden, dopo l’intervista, trasmessa da Channel 1, a un presunto agente della Cia, che sostiene che la morte del leader di
Il Presidente Dmitri Medvedev e il primo ministro Vladimir Putin: dal 2008 è il tandem che determina la politica interna ed estera della Federazione. La configurazione potrebbe cambiare nuovamente quando, nel 2012, verrà eletto il Presidente della Russia. Entrambi hanno vagamente accennato a una loro candidatura. «La Russia ha bisogno di dieci anni di stabilità», ha detto Putin durante il discorso annuale davanti alla Duma nell’aprile scorso. Alcuni analisti, invece, mettono in guardia dal rischio di una stagnazione politica ed economica.
COMMENTO
Il braccio di ferro tra i due leader Georgy Bovt GIORNALISTA
Putin e Medvedev si ritrovano in una situazione complessa, dovuta in primis all’anomalia del sistema politico russo, in cui ad avere un ruolo dominante non sono tanto le istituzioni, ma coloro che le rappresentano. L’elefantiaco apparato burocratico non fa riferimento a istituti, leggi e regole scritte, bensì al capo, al suo stile, ai suoi desideri e ai suoi capricci. Così, l’ipotesi che Medvedev possa oggi dichiarare di non voler andare al ballottaggio, equivarrebbe ad affermare che la Russia è rimasta senza Presidente un anno prima delle elezioni presidenziali. Mentre, se a dichiarare il suo ritiro dalla scena politica fosse lo stesso Putin, l’esito sarebbe che tutta la macchina gerarchica governativa, già così poco efficiente, smetterebbe definitivamente di funzionare. Putin e Medvedev ne sono perfettamente consapevoli e non intendono correre rischi. E ciò senza tralasciare il fatto che ciascuno di loro coltiva le proprie ambizioni politiche e ha una propria visione personale del ruolo presidenziale. Un altro discorso è che non appare affatto chiara la visione che i due membri del tandem hanno dell’attuale situazione politica da loro stessi prodotta nel 2008. Come ha pianificato Putin il prossimo evolversi degli eventi? E se Medvedev, dopo “aver custodito” la poltrona presidenziale, rassegnasse le dimissioni da Presidente, lasciando intendere che non si batterà per il secondo mandato? L’impressione è che il problema vero non sia tanto quale dei due leader si candiderà alle elezioni di marzo 2012, quanto quale sarà il messaggio destinato a caratterizzare il nuovo mandato presidenziale. Da questo dipenderà la direzione che il Paese prenderà nelle strategie di politica interna e internazionale.
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Società
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Inefficienze Si moltiplicano i comitati e le associazioni per sostenere e difendere chi vuole investire
In cantiere i night club per far ballare l'anima
Se la corruzione distrugge l'impresa I membri del ceto medio ne hanno abbastanza delle vessazioni dei funzionari pubblici. Ora cercano soluzioni comuni mentre il governo pensa a nuove norme.
A sinistra, l'imprenditrice russa Jana Jakovleva, fondatrice dell'associazione "Solidarietà in affari"
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L'idea è del Patriarcato, che in questo modo vuole puntare a forme di aggregazione giovanili senza eccessi. Niente droga e alcol, ma momenti di riflessione comune.
LA CITAZIONE
Galina Konovalova IMPRENDITRICE DI KRASNODAR
VLADIMIR RUVINSKIY RUSSIA OGGI
Galina ed Evgeny Konovalov sono una coppia di imprenditori di Krasnodar. Una delle loro aziende si chiama Promawtomatika-Invest. Nel 2008 scoprirono che l’impresa era stata intestata a un’altra persona attraverso un contratto falso: «Nelle carte l’amministratore dell’azienda è stato semplicemente sostituito», afferma Galina e mostra i documenti. La coppia sporge querela, ma nell’agosto 2010, Evgeny viene arrestato con l’accusa di aver fatturato illegalmente circa 300mila euro servendosi di un’altra controllata. In realtà, si trattava di un prestito infragruppo. «Durante la carcerazione gli è stata prospettata la libertà in cambio della rinuncia alla Promawtomatika-Invest», racconta Konovalova. Lo scorso aprile sono state apportate modifiche al Codice penale: ora non è più possibile disporre la custodia cautelare per i sospettati di reati di natura economica. Evgeny è tornato in libertà un mese dopo il suo ar-
"
Il caso Konovalov è un esempio tipico di corporate raid. Gli impiegati pubblici sono i peggiori raider poiché mettono le mani sulle aziende e si nascondono dietro il Codice penale. Molti di questi processi si basano su elementi falsi e lo si capisce dal fatto che non ci sono né un vero danno, né dei soggetti danneggiati"
GABRIELLA PERSIANI RUSSIA OGGI
I night club moscoviti diventano ortodossi, nel senso letterale del termine. Non è un paradosso: il Patriarcato di Mosca ci tiene alla salute dei giovani nottambuli russi e così, contro le stragi del sabato sera, ha pensato di dare un tocco di spiritualità ai locali notturni della capitale russa, aprendone alcuni all’insegna di un divertimento alternativo più sano. Come? Al bancone scorreranno fiumi di tè al posto di vodka e altri alcolici e le serate saranno animate da letture di poesie e conversazioni fino alle cinque del mattino, invece che da musica assordante e balli sfrenati. L’idea, che ha trovato il pieno sostegno del governo russo, è stata annunciata, in una recente intervista televisiva, dall’arciprete Vsevolod Chaplin, responsabile del Dipartimento per le relazioni tra Chiesa e società. «Un night club non deve essere per forza un posto dove regnano depravazione, droga e alcolici», ha sottolineato il prelato, da sempre portavoce di istanze conservatrici. L’iniziativa rientra in un progetto più ampio della Chiesa russa ortodossa che punta a combattere alcune piaghe sociali, come l’alcolismo, e, allo stesso tempo, fondare una nuova identità nazionale su valori cristiano ortodossi. Un intento non poco arduo, dopo settanta anni di ateismo di Stato. E i giovani, i diretti interessati, cosa ne pensano? «Se non fosse una cosa strettamente legata alla divulgazione della religione – commenta Daria, 23 anni, grafica – non sarebbe male avere centri di aggregazione tutti per noi, dove parlare e sentire musica, senza per forza passare il tempo a bere».
I NUMERI
70.000
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300.000
Sono gli attacchi alle imprese da parte di raider compiuti ogni anno nel Paese
Secondo i dati, è la percentuale di imprenditori che lascerebbe la propria attività se non cambieranno le norme
È l’ammontare in euro della fatturazione illegale di cui era accusata la coppia dei Konovalov
resto, grazie al clamore suscitato dalla stampa e al sostegno personale di un deputato. E Galina ha fondato l’organizzazione "Uguaglianza per tutti di fronte alla Legge e in Tribunale”, che si propone di stare al fianco di imprenditori coinvolti in casi simili. All’inizio del 2011 i Konovalov
ANNA ARTEMEVA
dell’azienda chimica Sofeks, che nel 2006 aveva trascorso sette mesi in carcere a causa di un vuoto legislativo sfruttato da funzionari corrotti. Jakovleva ha fondato“Solidarietà in affari”, un’organizzazione che ha promosso la nascita di un comitato anticorruzione. Jana Jakovleva e il presidente della confederazione Boris Titov combattono ora uniti contro funzionari ricattatori. «Il nostro comitato è l’espressione della lotta contro la cor-
hanno conseguito due successi: il Tribunale distrettuale di Krasnodar ha ammesso errori di procedura ed ha riaperto il caso; successivamente la corte d’appello di Vladimir si è espressa a favore dei Konovalov. Nel corso della loro battaglia, sono stati sostenuti da Jana Jakovleva, direttrice finanziaria
ruzione», dice Titov. Secondo le sue stime, ogni anno vengono compiuti circa 70mila attacchi alle imprese da parte di raider. E alcune aziende impiegano fino al 10% del fatturato per le bustarelle a funzionari. Medvedev ha spiegato che a causa di questo malcostume, i cittadini smettono di credere nell’imprenditoria. Secondo i dati, il 17% degli imprenditori lascerebbe il Paese e il 50% non esclude un trasferimento all’estero. Un’ipotesi che determinerebbe la fine del ceto medio in Russia. Ecco perchè il Cremlino si sta spendendo in prima linea per il piano anticorruzione.
Viabilità Multe più salate a Mosca e a San Pietroburgo. L'obiettivo è risolvere l'annoso problema del traffico
Stangata in arrivo sugli automobilisti della capitale
DIANA BARANOVA RUSSIA OGGI
Parcheggiare sulle strisce pedonali o sui marciapiedi o passare con il rosso costerà più caro agli automobilisti di Mosca e San Pietroburgo. A partire dal 1° luglio 2012, infatti, entrerà in vigore una stretta nelle due principali città russe. Il Presidente Dmitri Medvedev ha firmato di recente una modifica al Codice penale, introducendo il ritocco delle sanzioni, allo scopo di arginare l'annoso problema del traffico
selvaggio sulle grandi arterie russe. Così, per la prima volta nella storia del Paese, saranno applicate sanzioni diversificate da regione a regione. Qualche esempio? Il parcheggio sulle strisce pedonali varrà un'ammenda di 3.000 rubli (73,6 euro) contro i 1.000 (24,5 euro) che dovrà pagare chi vive nelle città minori. Ancora 3.000 rubli a Mosca e San Pietroburgo se si percorrono le corsie preferenziali dei mezzi pubblici, mentre altrove l'agente richiederà solo 1.500 rubli. Stessa sorte per chi supera il limite di velocità. «Se la lotta agli ingorghi stradali si riduce solo all'aumento delle multe - commenta il leader del Movimento degli automobilisti russi,Victor Pokhmelkin, - significa che il governo
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LE VIOLAZIONI PIÙ DIFFUSE AL VOLANTE
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GETTY IMAGES/FOTOBANK
non ha altri mezzi. Sull'organizzazione del traffico a Mosca, il cosiddetto piano del nuovo sindaco Sergei Sobyanin - continua Pokhmelkin - contiene
molte buone idee ma è stata scelta la soluzione meno efficace». La reazione del popolo al volante è esplosa sul Web con commenti ironici e sdegnati.
Fermarsi o sostare nei luoghi vietati a un moscovita costerà 2.500 rubli (62,4 euro); nel resto della Russia 300 rubli (7,4 euro) Superare il limite di velocità nel centro della capitale russa significherà sborsare 3.000 rubli (73,6 euro); nelle altre città 1.000 rubli (24,5 euro) Passare con il rosso a un automobilista di Mosca e San Pietroburgo costerà 1.000 rubli (24,5 euro)
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ITAR-TASS
Tempi duri per gli automobilisti delle città simbolo della Federazione. Multe tre volte più salate per chi vìola il Codice della strada. Le nuove misure in vigore da luglio 2012.
IN BREVE Incubo incendi, si corre ai ripari
Gli utensili dell'uomo di Neanderthal
ALAMY/PHOTAS
L’incubo incendi minaccia di nuovo la Russia. Dopo la difficile estate 2010, funestata da una canicola eccezionale e da una lunga siccità, con le fiamme e il fumo che hanno assediato persino la capitale e causato 60 vittime, i roghi, nelle scorse settimane, sono tornati a divorare terre e villaggi. Così, con l’arrivo della primavera, anche questa volta come l’anno scorso, i primi incendi hanno interessato la Siberia
e l’estremo Oriente russo, provocando la morte di un capo brigata dei pompieri nella regione di Zabaikal e distruggendo migliaia di ettari di foreste e taiga. Particolarmente colpita la città di Birobidjan, 70.000 abitanti, nella regione di Kamchatka. Il Presidente Dmitri Medvedev ha allertato le autorità locali, perché non si ripeta lo scenario dell’anno scorso. Sono 240mila i soldati e centinaia i mezzi militari mobilitati dal governo russo per aiutare i vigili del fuoco a combattere le fiamme e ad arginare l'avanzata del fuoco.
Un tesoro della preistoria scoperto da un gruppo di archeologi coordinato dal Centro nazionale ricerche scientifiche francese (Cnrs), in un sito vicino a Bizovaya, sulle colline pedemontane degli Urali polari. Si tratta di una sorta di cassetta degli attrezzi con oltre 300 utensili in pietra, appartenenti all’uomo di Neanderthal e risalenti a 33mila anni fa. Ciò testimonierebbe che questi nostri antenati si sono spinti molto più a Nord di quanto ritenuto finora.
Flash mob per promuovere la natalità Prendono piede a Mosca i flash mob e coinvolgono anche i meno giovani, con l'obiettivo di diffondere messaggi sociali. Uno in particolare, sembra stare molto a cuore agli anziani moscoviti: il calo della natalità in Russia. Così nella metropolitana della capitale, due settimane fa, sono entrati in azione 3mila pensionati che aderiscono all'associazione "Generazione maggiore". Questi arzilli nonnini, viaggiando per tre volte sulla linea centrale da un capolinea all'altro,
con una pettorina con su scritto: C'è qualcosa che non va? Partorite!, cercavano di sensibilizzare i pendolari al problema. Agli altri viaggiatori distribuivano volantini con i dati negativi sulla situazione demografica della Russia. Studi scientifici prevedono che nel 2016 la popolazione della Federazione scenderà a 134 milioni (oggi, 143 milioni) e senza immigrati toccherà i 125 milioni. Per ogni donna russa attualmente si contano 1,3 figli, come in Spagna e in Italia.
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Sanità
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Salute Medici e cittadini guardano con speranza e attenzione alla recente riforma del servizio sanitario nazionale
La nuova cura per guarire un sistema malato RUSSIA OGGI
Quanto si spende per la salute
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percento è l’incremento dei salari dei medici nell’ambito delle future riforme
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percento dei russi ha messo in dubbio di ricevere sostegno medico sufficiente in caso di emergenza. La Russia occupa il terzo posto, dietro il Giappone (85%) e l’Ungheria (83%)
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Una vista dei locali dell’ospedale moscovita intitolato al dottor Burdenko e fondato 300 anni fa
E il primario critica il ministro Le affermazioni contro le riforme del sistema sanitario fatte da un medico hanno provocato la dura reazione dei funzionari del Ministero della Salute. Si sono sentiti offesi e hanno indirizzato una lettera a Putin, per chiedergli di proteggerli dalle critiche di Leonid Roshal, direttore dell’Istituto di Ricerca del reparto di Chirurgia e Traumatologia Pediatrica d’emergenza di Mosca. La lettera vuole essere una risposta al discorso del dottor Roshal che, lo scorso 12 aprile, aveva attaccato le riforme del sistema sanita-
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Quando di recente Evgenia Ivanovna è giunta in ospedale, sua figlia Zoja ha sentito intuitivamente che avrebbe dovuto dare una bustarella all’infermiera, pur non trattandosi di una clinica privata. Le ha consegnato un biglietto da 500 rubli, circa 13 euro. I sociologi dicono che il punto non è tanto il valore della bustarella, ma la sua esistenza. Sulla carta i russi hanno diritto all’assistenza medica gratuita, secondo quanto dice la Costituzione del 1933. In realtà vige un sistema diviso in due: un’assistenza medica privata e un apparato sanitario statale zoppicante. I tagli hanno portato a ospedali in cattivo stato e lavoratori frustrati e pagati con stipendi da miseria. Nei giornali si susseguono gli articoli su situazioni antigieniche negli ospedali e su strumenti medici che vengono sterilizzati nelle pentole. Dmitri Pushkar è un chirurgo di fama mondiale. Gli chiediamo se è disposto a combattere per lavorare. «Lotto per la mia attrezzatura e affinché vengano isolati i muri umidi della mia sala operatoria. Devo lottare per tutto». Il governo russo punta su riforme su larga scala e ha messo a disposizione più di sette miliardi di euro per il sistema sanitario, la modernizzazione degli ospedali e per una retribuzione migliore del personale medico. Un tasso di mortalità straordinariamente elevato, soprattutto tra i neonati, ha accelerato il processo. Alcuni demografi stimano che la popolazione russa scenderà entro il 2050 da 142 a
LE PERCENTUALI
rio condotte dal ministro Tatiana Golikova. «Se il suo intervento mirava a distruggere tutto quello che facciamo, portando in un vicolo cieco la causa cui dedichiamo tutto il nostro tempo, allora ci è riuscito», si legge nella lettera. Per il resto, non è del tutto comprensibile come Putin potrebbe «difendere dalle critiche» i sottoposti del ministro Golikova. Nonostante il tono alquanto duro con cui ha definito la propria posizione, il dottor Roshal non oltrepassa i limiti dei temi professionali nella sua denuncia.
La storia L’esempio di Ennio Bordato, che da undici anni assiste i piccoli malati russi
Al fianco dei bambini che soffrono Tra i progetti realizzati, la prima foresteria pediatrica. E a Beslan, percorsi di supporto psicologico ai piccoli superstiti dell’attentato del 2004. CAMILLA SHIN
LA TESTIMONIANZA
Ennio Bordato PRESIDENTE DI AIUTATECI A SALVARE I BAMBINI
RUSSIA OGGI
Il sorriso di un bimbo guarito è la vittoria più grande dopo una lunga malattia. E pensare che tutto è partito da un Sos lanciato via Web. Era il 2000, data di nascita dell’Associazione “Aiutateci a salvare i bambini Onlus ”. «Conosco la Russia da trent’anni, è la mia patria dell’anima - racconta il presidente Ennio Bordato -. Per questo, negli anni terribili della transizione dall’Urss alla Russia, è maturata in me la voglia di aiutare la sua gente. Così un bel giorno, dal banner che ho visto sul sito Internet di un amico russo, ho scoperto il gruppo di volontariato Padre Aleksandr Men,
"
Conosco la Russia da 30 anni, è la mia patria dell’anima e negli anni terribili della caduta dell’Urss volevo dare il mio aiuto. Un bel giorno, ho scoperto sul Web i volontari di Padre Aleksandr Men, attivi presso la Clinica Rdkb di Mosca. Da qui è nato tutto”
UFFICIO STAMPA
GALINA MASTEROVA
100 milioni. Ma nessun trend è irreversibile: i russi che possono contare su una vita più longeva e sana tendono ad avere più bambini. Il governo ha progettato in tutto il Paese una serie di centri sanitari specializzati in malattie cardio-circolatorie e malattie tumorali e ha promesso investimenti ingenti sul versante della prevenzione, completamente trascurata in epoca sovietica. La popolazione ha scarsa fiducia nel proprio sistema sanitario statale. E non pochi optano per una copertura privata e coloro che possono permetterselo preferiscono curarsi all’estero. Così le somme pagate al personale sanitario per ottenere cure adeguate non vengono vissute dagli utenti come bustarelle estorte. Questo è quanto Zoja ha dovuto vivere sulla propria pelle quando è entrata nell’ospedale con sua madre malata. «Appena varcata la soglia, bisogna dare soldi a tutti, si pagano le infermiere, il medico, il chirurgo e il materiale di pronto soccorso. Ovviamente nessuno ti dice in faccia che se non paghi riceverai un’operazione all’appendice soltanto di seconda classe». Nell’ambito delle riforme, i salari dei medici vengono incrementati fino al 35%, ma siccome si trovano a un livello estremamente basso, l’aumento non sarebbe decisivo, secondo quanto afferma Kirill Danishevski, analista indipendente del settore sanitario. Dmitri Pushkar non attribuisce la responsabilità di un sistema sanitario scadente soltanto alla situazione economica. Si tratterebbe piuttosto di un problema morale. «È impossibile realizzare una riforma in un anno, possiamo però iniziare a pensare diversamente e a distinguere tra buoni e cattivi medici, premiando i primi in maniera adeguata», conclude Pushkar.
ITAR-TASS
Addetti ai lavori e pazienti si chiedono se grazie alle nuove norme si potranno finalmente ottenere le infrastrutture e i servizi che spetterebbero loro secondo la Costituzione.
La Casa della Speranza
attivo presso la Clinica Rdkb di Mosca. Raccolsi dei fondi e visitai l’ospedale dei bambini più grande e importante della Federazione». Bordato, nel suo lavoro, ha sempre trovato comprensione e collaborazione. Tra i progetti realizzati, il più significativo è la
prima foresteria pediatrica russa, la Casa della Speranza, nata per rispondere alla necessità della Clinica Rdkb di avere una struttura di accoglienza per la permanenza dei bambini oncologici in fase di riabilitazione. «In moltissimi casi – racconta – le mamme erano costrette
a dormire in luoghi di fortuna, lontani dai figli». Così la Onlus ha trovato i finanziamenti per acquistare una grande casa nella regione di Mosca, ristrutturarla e arredarla per la foresteria, aprendola nel 2007. Inoltre l’associazione segue attività a Beslan, in favore dei piccoli scampati alla tragedia della scuola n. 1; ha ricostruito il reparto di Oncologia pediatrica della Clinica Rdkb e dato vita a “Tu non sei solo! Orfani di Russia”, per trovare famiglie a bimbi gravemente malati. Quelli guariti, restano legati alla Onlus. È il caso di Olga, che dopo aver trascorso una lunga degenza in ospedale, ora fa la volontaria e si è sposata nella chiesa della clinica, sede del Gruppo Padre Men. Numerosi progetti per bambini anche in altre regioni russe, come Archangelsk e Ivanovo. Per informazioni www.aiutateciasalvareibambini.org
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Investimenti
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Industria Procedure più snelle e incentivi attirano molti imprenditori nella regione
Le aziende italiane fanno affari a Kaluga Per primi sono arrivati i tedeschi. Poi gli svedesi e i coreani. Per sfruttare le potenzialità di un’area che molti definiscono la “Detroit d’Europa”. LUCIA BELLINELLO RUSSIA OGGI
Le risorse della regione
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La posizione geografica: la regione si trova a pochi chilometri da Mosca, senza però il traffico della capitale Disponibilità degli enti locali: il sostegno delle istituzioni è fondamentale per arginare le difficoltà burocratiche Infrastrutture: la rete autostradale comprende l’autostrada di Kiev, l’autostrada Kaluga, collegata con la Bielorussia, e il Grande Anello di Mosca Ricerca di personale: la Regione ha creato centri di formazione impegnati nell’inserimento di manodopera qualificata
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Il tessuto economico si basa soprattutto sulla grande industria. Ed è forte la presenza di marchi automobilistici
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ITAR-TASS
Negli ultimi sei anni, la produzione è triplicata. Gli addetti impiegati sono oltre 130mila
CITAZIONE
Lo stabilimento della veronese Zuegg a Malojaroslavetz, nella regione di Kaluga, avviato nel 2010
IL NUMERO
5.000 sono i nuovi posti di lavoro creati in dodici mesi grazie agli investimenti stranieri. Nell’ultimo anno la produzione industriale è cresciuta del 44,7%
LUCIA BELLINELLO
RUSLAN SUKHUSHIN(3) RIA-NOVOSTI
L’interno degli impianti dello stabilimento Zuegg in terra russa
La sede di Volvo a Kaluga: è un investimento da 100 mln di euro
AP
Abbonatevi LE DUE ANIME DI IVAN ZAYTSEV, FIGLIO D’ARTE E NAZIONALE AZZURRO DI VOLLEY
ma anche creare un ambiente sociale di qualità, attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro», ha dichiarato in un’intervista il presidente della Regione, Anatoli Artamonov, precisando poi: «Cerchiamo di essere un passo avanti rispetto alle esigenze dei nostri investitori. Ad oggi infatti la nostra esperienza è considerata una delle più brillanti di tutta la Russia».
"
Come capo di governo della Regione, non mi interessa quanti soldi l’azienda investe. L’importante è che voglia lavorare onestamente e in modo efficiente. Vantiamo una buona reputazione tra i partner commerciali stranieri e sul nostro territorio ci sono esempi di imprese italiane che hanno avuto successo. E abbiamo anche tanti nuovi progetti in cantiere”
Con la Zuegg 60 posti di lavoro
“La burocrazia non è un ostacolo”
Le istituzioni hanno spianato la strada. Ora tocca agli imprenditori percorrerla. Si potrebbe sintetizzare così il pensiero di Vittorio Gabbanini, sindaco del piccolo comune di San Miniato, in provincia di Pisa. A marzo una delegazione del Comune e della Provincia ha visitato la Russia, passando per Mosca, San Pietroburgo e Kaluga, per presentare il proprio territorio e firmare protocolli d’intesa con amministrazioni e organizzazioni locali. Perché avete puntato sulla Russia, e in particolare su Kaluga? La Russia è un Paese interessante, con un mercato dinamico e in continua crescita. E la regione di
Anatoli Artamonov GOVERNATORE DELLA REGIONE
pubblici: la Oao, Corporazione per lo sviluppo della regione di Kaluga, e la Auko, Agenzia per lo sviluppo regionale della regione di Kaluga, che interagiscono con gli imprenditori. A ciò si aggiunge la realizzazione di centri per la formazione di personale qualificato. Anche se alcune aziende italiane preferiscono curare in proprio gli aspetti formativi. «Non vogliamo solo preparare il personale,
INTERVISTA VITTORIO GABBANINI, SINDACO DI SAN MINIATO
Kaluga rappresenta questa crescita al meglio. Abbiamo stretto collaborazioni con la Camera di commercio di San Pietroburgo e siglato accordi con quella di Tarusa. L’impressione è stata molto positiva. Il prossimo passo spetta agli imprenditori e alle Camere di commercio. Quali difficoltà rischiano di incontrare gli imprenditori? Credo che non ce ne siano di particolari. Bisogna solo trovare il canale giusto per inserirsi in questo mercato. Ovviamente un imprenditore non può fare tutto da solo. Serve il sostegno degli organi locali e delle Camere di commercio. La burocrazia non fa paura? Non è un ostacolo insormontabile. All’arrivo in Russia non avevamo nemmeno le bozze dei protocolli che poi abbiamo firmato. Eppure abbiamo siglato accordi con Camere di commercio molto importanti senza contatti precedenti. Non bisogna farsi intimorire prima di affrontare le questioni.
MOTIVI PER INVESTIRE A KALUGA
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PHOTOXPRESS
Situata a un centinaio di chilometri a Sud-Ovest di Mosca, la regione di Kaluga (30mila chilometri quadrati per un milione e 16mila abitanti) da alcuni anni è diventata meta di investimenti da parte di numerose compagnie straniere. Colossi industriali che hanno capito come sfruttare i vantaggi di una regione priva di importanti risorse naturali, ma capace di rendersi competitiva giocando su altri fronti: posizione geografica, disponibilità degli enti locali, burocrazia meno rigida e politica di sostegno agli investimenti. Nel 2007, infatti, la tedesca Volkswagen ha inaugurato la stagione degli insediamenti esteri aprendo uno stabilimento nel parco industriale di Grabzevo, fino a diventare l’attuale sponsor della squadra di calcio della città. Dopo di lei sono arrivati Samsung, Volvo e Nestlé. E poi ancora L’Oréal, Peugeot e Citroen, per un giro d’affari che nel 2008 ha sfiorato la soglia di un miliardo di euro. Da qualche tempo stanno arrivando anche gli italiani. A lanciarsi nella corsa agli investimenti, il gruppo veronese Zuegg, attivo nel mercato di succhi di frutta e confetture, che nel 2010 ha av-
viato nella frazione di Malojaroslavetz uno stabilimento per la produzione di semilavorati di frutta. Anche la Bozzola Spa lo scorso anno ha siglato un accordo di collaborazione per costruire tre sistemi di stoccaggio di cereali. Altre compagnie, come Ipa International, hanno invece progettato e realizzato in loco impianti su commissione, affidati in gestione a realtà russe. A fianco di chi investe c’è chi per adesso si limita a osservare con interesse la Federazione: Alberto Bauli, presidente dell’omonimo gruppo veronese, pochi mesi fa ha organizzato a Mosca il primo forum italo-russo dell’industria del pane, della pasta e dei dolci. «Per adesso non abbiamo accordi operativi in Russia. Credo che i tempi di attesa alle dogane spaventino un po’, ma ci sono tutti i presupposti per avviare interessanti iniziative». Gli investimenti non frenano neanche davanti alla scarsità di risorse naturali, come nel caso di Kaluga. Secondo uno studio di Kpmg e dell’Unione russa degli industriali, i fattori “soft” (legislazione, incentivi fiscali, efficienza, disponibilità e capacità della autorità locali) pesano di più dei cosiddetti fattori “hard”, come risorse naturali, posizione geografica e infrastrutture, sui quali si può ovviamente esercitare un’influenza limitata. E proprio per incentivare gli investimenti stranieri e spingere verso lo sviluppo di aree industriali, a Kaluga sono stati creati due enti
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La Zuegg scommette su Kaluga. E lo fa puntando 25 milioni di euro. A tanto infatti ammonta l’investimento del gruppo veronese, che nel luglio scorso ha aperto un nuovo stabilimento su sei ettari di terreno a Malojaroslavetz, piccolo centro affacciato su Mosca, nella zona Nord orientale di Kaluga. Nello stabilimento, circondato da campi e macchie di betulle, la Zuegg produce semilavorati di frutta per lo yogurt. «Da quando è partito il progetto, la collaborazione da parte delle autorità è sempre stata massima», spiega il direttore generale Gianmaria Desenzani, convinto che la centralità del territorio, lontano però dal traffico della capitale, sia ideale per «presidiare il mercato russo da vicino, agevolando al contempo i rapporti con alcuni grossi clienti». Qui il gruppo veronese ha creato 60 posti di lavoro (a breve potrebbero aumentare fino a 100), in un’area che avverte come pressante il problema della disoccupazio-
ne. «La burocrazia delle dogane non facilita gli investimenti, - dice Desenzani - ma non si tratta di problemi insormontabili: dobbiamo solo capire la loro mentalità e adeguarci alle richieste. L’inserimento nello staff di personale locale, che possa interagire direttamente con loro, è fondamentale». Da potenziare, secondo Desenzani, anche le infrastrutture: «Questo è il piano che sta perseguendo il governatore della Regione: attrarre investimenti stranieri per garantire lo sviluppo infrastrutturale e assicurare la crescita del reddito medio della popolazione».
Gianmaria Desenzani Direttore generale di Zuegg
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Economia
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ESPORTAZIONI I SETTORI CHIAVE DAI MERCATI ARRIVANO SEGNALI DI MIGLIORAMENTO MOLTO RICHIESTI ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI
La grande crisi internazionale sembra alle spalle. Il 2010 si è chiuso con una crescita del 23% e per l’anno in corso si annuncia un proseguimento della corsa. MARCO MARCATILI RUSSIA OGGI
La Russia torna a essere uno dei principali mercati di sbocco per il made in Italy. Segno che la grande crisi internazionale è ormai alle spalle e che nella Federazione sta crescendo l’attenzione verso i prodotti di qualità della Penisola. Tra i settori più interessati da questo fenomeno ci sono la meccanica strumentale e il tessile abbigliamento, due comparti tradizionali dell’export verso la Russia, quanto meno fino al 2008. Prima cioè della crisi economica che ha colpito i consumi dei russi abbienti, provocando nel 2009 un calo dell’export verso la Federazione nella misura del 38,6%. Nel 2010 è partita la ripresa, con le esportazioni che si sono attestate intorno agli 8 miliardi di euro, con un aumento del 23% rispetto all’anno precedente. Tra i sistemi produttivi, la re-
gione Marche continua a fare da regina per valore percentuale delle merci esportate in Russia (6,6%), seguita dall’Emilia Romagna (3,2%) e dal Veneto (2,8%). «La domanda di elettronica proveniente dalla Russia è tendenzialmente di fascia medio-bassa, mentre quella a più alto valore aggiunto non è ancora intercettabile in quanto soddisfatta da propri circuiti di offerta a stampo militare», osserva Giovanni Tridenti, presidente e ad della Somacis pcb industries, azienda anconetana che produce circuiti stampati.
E questo è solo un esempio di barriera all’entrata riscontrabile in un settore ad alto valore tecnologico, perché dalla Savelli Ascensori di Fermo, che dal 1976 opera nella costruzione e montaggio di ascensori e affini, confermano come «per questo tipo di produzioni risulta più facile operare in Europa, perché in territori extracomunitari, come la Russia, vengono richieste delle conformità e delle certificazioni di prodotto, come il certificato Gost, molto costose per una piccola o media impresa italiana».
AFP/EAST NEWS
LA MECCANICA FA DA TRAINO AL MADE IN ITALY
Componenti elettriche di circuiti stampati destinate alla produzione di computer. L’interscambio è tornato a cresc
LE CIFRE
Le regioni più esposte alla Russia
38,6%
23%
6,6%
Il calo dell’export italiano verso la Russia nel corso del 2009, anno in cui si è avvertita la massima incidenza della crisi
La risalita nel corso del 2010, quando sono state poste le basi per un nuovo trend rialzista, in corso anche nel 2011
La quota di export generata dalle Marche, che guida la graduatoria per regioni davanti all’Emilia Romagna e al Veneto
L’incidenza in termini percentuali
Russia (in euro) TERRITORIO
Piemonte
Export
Import
Export
79.775.333
623.082.642
Piemonte
0.3
1.8
2.309.813.291
2.381.940.368
Lombardia
2.0
2.5
Veneto
280.549.021
1.281.050.975
Veneto
0.7
2.8
Emilia Romagna
306.479.272
1.350.227.633
Emilia Romagna
1.2
3.2
Toscana
219.032.255
379.772.111
Toscana
1.1
1.4
Umbria
8.608.297
67.45.950
Umbria
0.3
2.1
Lombardia
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Marche. È la regione tradizionalmente più esposta sul mercato russo (6,6% del totale nazionale, in pratica più del doppio rispetto alla seconda) per le competenze maturate nel calzaturiero di alta qualità e per i legami costruiti negli anni tra gli imprenditori dei due Paesi
Quota Russia su mondo (%)
TERRITORIO Import
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LE REGIONI PIÙ DINAMICHE NELL’EXPORT
Marche
21.619.773
590.649.992
Marche
0.3
6.6
ITALIA
13.078.230.066
7.923.252.698
ITALIA
3.6
2.3
2
Emilia Romagna. Si piazza al secondo posto (con una quota del 3,2%), raccogliendo i frutti di una strategia da sempre basata sulla capacità dei distretti di muoversi in maniera unitaria
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Veneto. Sul gradino più basso del podio (2,8%), è presente in Russia così come su tutti i mercati dell’Est
Affari Nel mirino l’intreccio tra politica e finanza. Con dieci disposizioni Medvedev traccia la rotta per aumentare la produttività attraverso la t
Riforme, un decalogo per rilanciare l’economia e modernizza Il Cremlino appronta un documento per rassicurare gli stranieri e rendere affidabili gli investimenti. E da luglio i membri del governo non potranno entrare nei Cda.
COMMENTO
Mai più manager pubblici dipendenti dalle istituzioni
RUSSIA PROFILE
Il Presidente Dmitri Medvedev ha presentato a Magnitogorsk, nella capitale dell’acciaio, un documento che alcuni analisti hanno subito ribattezzato come “I dieci comandamenti di investimento”. Si tratta di una serie di disposizioni ideata per aumentare la trasparenza e attirare capitali, soprattutto dall’estero. «Abbiamo bisogno di tecnologia, abbiamo bisogno di denaro. E ci serve la fiducia e l’interesse degli investitori russi e di quelli stranieri», ha spiegato, ribadendo poi che è impegnato in prima persona a combattere la corruzione. Tra le decisioni, Medvedev ha disposto il dimissionamento, a partire dal 1˚ luglio, di tutti i membri del governo dai consigli di amministrazione delle imprese pubbliche. Come è accaduto ad aprile a Ygor Secin, ex ad dell’azienda petrolifera statale
Aleh Tsyvinski Sergei Guriev THE MOSCOW TIMES
Già in passato Medvedev aveva parlato della necessità di attrarre in Russia nuovi investimenti locali ed esteri, definendo asfittico l’attuale clima di investimenti del Paese. Questa volta però il Presidente è passato alle vie di fatto, annunciando iniziative concrete e misure specifiche, e stabilendo le scadenze entro cui implementarle. E poiché alcune di queste soluzioni sembrano destinate a scatenare la decisa opposizione di influenti gruppi di interesse, le riforme si presentano come un importante banco di prova per misurare l’effettivo potere di Medvedev e la possibilità che egli si ricandidi per un secondo mandato. Un successo anche solo parziale delle sue idee gli consentirebbe di basare la propria
campagna elettorale sui temi della trasparenza e della lotta alla corruzione. Affermando con semplicità ed efficacia che chi teme la trasparenza ha qualcosa da nascondere, Medvedev non ha lanciato certo un’accusa astratta: le ripetute richieste avanzate da Navalny per visionare i verbali delle assemblee dei consigli di amministrazione di diverse compagnie statali hanno incontrato una resistenza enorme. Due compagnie hanno addirittura tentato, senza riuscirvi, di modificare la legge, per respingere le richieste di informazioni avanzate dagli azionisti. Ma la più controversa delle proposte di Medvedev è quella che prevede la rimozione dei burocrati di spicco dai Cda pubblici. Così facendo, di fatto, si vanno a toccare interessi rilevanti e non è detto che alla fine le buone intenzioni vadano in porto.
GETTY IMAGES/FOTOBANK
TAI ADELAJA
A sinistra, Ygor Secin, scaricato dal Cda di Rosneft ad aprile. Primo esempio delle novità presidenziali
Rosneft. Inoltre, Medvedev ha incaricato il Ministero per lo Sviluppo economico di rimuovere normative rigide e regolamentazioni inutili che potrebbero essere d’intralcio all’economia. Se qualcuno desidera investire, bisogna procedere senza troppa bu-
rocrazia. Quindi ha previsto di privatizzare una serie di attività economiche e, in autunno, prenderà corpo un fondo per investimenti diretti, con una dotazione pari a 1,34 miliardi di euro. Inoltre, per venire incontro alle crescenti richieste del
ceto medio, è stato approntato un programma di defiscalizzazione su pensioni e assicurazioni sanitarie. Le buone intenzioni quindi non mancano e a questo punto si passa alla fase esecutiva, con la consapevolezza che la posta in gioco è alta.
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Finanza
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Listini Cresce la fiducia e gli istituti di credito preparano il collocamento azionario Se le Generali puntano su Mosca Il board di Generali ha acceso i fari su Mosca. Presentando i dati dell’ultimo trimestre, che ha visto la compagnia assicurativa in forte ripresa, il ceo Giovanni Perissinotto ha spiegato: «Abbiamo conversazioni con la banca russa Vtb per esplorare la possibilità di fare assieme affari, non solo nella bancassurance ma anche con altri tipi di assicurazione». Le conversazioni con l’istituto di credito, di cui le Generali hanno recentemente acquisito l’1% del capitale con un investimento di 300 milioni di euro, riguardano anche la possibilità di «creare una società che abbia una distribuzione multicanale com’è nella nostra tradizione», ha aggiunto il numero uno del gruppo triestino.
cere dopo la crisi internazionale
Tra le aree emergenti, la Russia è uno dei Paesi, insieme alla Turchia e alla Cina, in cui il made in Italy sta dando buone soddisfazioni, ma è da segnalare come non si è ancora riusciti a ritornare sui livelli precrisi, quando l’Italia vendeva in Russia 10,5 miliardi dei suoi prodotti. Una differenza di circa 2,5 miliardi che può essere spiegata dalla forte difficoltà economica, ma solo in parte. Perché se ormai è assodato che il futuro è sui mercati emergenti, è un fatto che le nostre imprese giocano ancora troppo in casa. Non è tanto una pigrizia di fondo o uno scarso coraggio a bloccare i nostri imprenditori sui mercati tradizionali, quanto piuttosto una dimensione d’impresa troppo piccola per penetrare nelle aree emergenti, una distanza rilevante dai nuovi mercati di sbocco e un contesto istituzionale ritenuto dagli operatori ancora frammentario per interloquire con i nuovi giganti.
LA DICHIARAZIONE
Giovanni Tridenti IMPRENDITORE
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La domanda di elettronica proveniente dalla Russia è tendenzialmente di fascia medio-bassa, mentre quella a più alto valore aggiunto non è ancora intercettabile in quanto soddisfatta da propri circuiti di offerta a stampo militare”
Nel 2010 il valore dell’export italiano in tutto il mondo si è attestato a 337,6 miliardi di euro, ma oltre la metà (57,2%) ha riguardato i mercati di sbocco dell’Europa allargata e solo il 7,1% i Paesi Bric. Una quota in graduale crescita rispetto agli anni scorsi, ma considerata ancora troppo esigua di fronte allo scenario in cui la ripartenza dei nuovi ordinativi arriverà soprattutto da questi Paesi.
trasparenza delle procedure e nuovi investimenti
are il Paese
In Borsa torna la stagione delle Ipo Anche nella Federazione si fa strada il trend internazionale. Le aspettative dei mercati migliorano. Contagiato anche il listino della capitale. E adesso occhi puntati sugli azionisti. TIM GOSLING RUSSIA OGGI
Dopo un inizio di 2011 all’insegna dell’ottimismo, sta ritornando d’attualità la stagione delle Ipo (Initial public offering), con un numero crescente di aziende che si quota o fa passi in avanti verso la Borsa. Un segnale inequivocabile di come la fase più dura della crisi sia ormai alle spalle e che il futuro registrerà una crescita della piazza finanziaria moscovita. Merito soprattutto degli abbondanti flussi di capitale prove- Broker finanziari al lavoro alla Borsa di Mosca nienti dagli investitori tradizioe delle spedizioni. nali, che vedono nella Russia La buona riuscita dell’operauno dei Paesi più stabili tra le zione, frutto anche dei fondaeconomie emergenti. mentali solidi della società A metà aprile la Nomos Bank (l’utile oscilla tra il 18 e il 20% ha lanciato la sua Ipo, la prima per azioni, un dato cinque volte da parte di una banca commersuperiore alla media del settociale russa non controllata dallo re) indica che il vento è camStato. Sul mercato ha collocabiato in campo finanziario, dopo to il 22% del proprio capitale, una serie di rinvii per gli sbaral massimo della forchetta (cochi in Borsa attesi nei mesi scormunque predisposta su mulsi. Gli analisti prevedono una tipli contenuti rispetto a pioggia di Ipo nel prossimo bienquelli in uso solo pochi anni nio, con una previsione di racfa). In cassa sono entrati così Il capitale colta intorno ai 35 miliardi di circa 600 milioni di euro, che euro. Una somma considerevoverranno utilizzati per ricaquotato le, ma che comunque sfigura di pitalizzare la banca, a corto di fronte ai 39 miliardi raccolti nel riserve dopo aver acquisito nel primo semestre del 2008, prima dicembre scorso la Khantycioè che la crisi deflagrasse. Mansiysk Bank. Il successo di queste operaNomos realizza la maggior parte zioni dipenderà, comunque, dei propri utili nel corporate Il valore in euro delle ipo in dall’atteggiamento degli banking, grazie alla notevole arrivo azionisti di controlli: se saesposizione nei confronti della La somma ranno ingordi, proponendo sua società madre, il gruppo incassata quotazione elevate, il rischio di Ist con sede a San Pietrobur- in euro aste deserte sarà elevato. In caso go, molto forte nei settori ingecontrario, contribuiranno a far gneristico, delle miniere d’oro crescere la piazza finanziaria di
La quotazione di Nomos Bank
22 %
35 mld
600 mln
AFP/EAST NEWS
LA FRASE
Leonid Slipchenko ANALISTA FINANZIARIO DI URALSIB
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Nomos è in un’ottima posizione rispetto al resto del settore. Durante la crisi ha sofferto meno della maggior parte delle banche russe e i suoi asset sono di buona qualità. Con la ripresa dell’economia, sarà in una situazione privilegiata per intercettare l’interesse degli investitori, anche internazionali”
Mosca, che non ha ancora raggiunto dimensioni comparabili con il peso della sua economia. Ma l’attenzione verso il Paese è in crescita, come mostra il fatto che da gennaio a oggi è l’unico dei Bric a registrare un afflusso netto degli investimenti internazionali.
IN BREVE È boom per i trattori italiani
La Banca centrale russa alza i tassi
IL PARERE DELL’ESPERTO
Entra nel vivo la campagna per le elezioni presidenziali Daniele Mellana EAST CAPITAL PER L’ITALIA
L’interpretazione delle vicende politiche interne russe è sempre stata particolarmente difficile. I mesi che ci avvicinano alle elezioni presidenziali indicano, però, che è in atto un cambiamento. I prodromi vanno ricercati nell’intervento del Presidente Medvedev al Forum di Davos nel gennaio scorso, dove ha indicato le linee del piano di modernizzazione, volto a fare della Russia un posto più attraente e ospitale per stabilire iniziative economiche e pianificare investimenti. Il piano è articolato in dieci punti che riguardano privatizzazioni e risorse per la tecnologia, ricerca e infrastrutture. Gli osservatori più scettici potrebbero classificarlo come un proclama di buone intenzioni, ma
gli sviluppi più recenti indicano che ci sono le condizioni per realizzarlo. Ad aprile, nella città di Magnitogorsk, Medvedev ha rilanciato il tema della modernizzazione. Gli argomenti sviluppati sono stati la lotta alla corruzione, l’attrazione di investimenti (con l’ottimizzazione del quadro normativo), il miglioramento dell’efficienza economica tramite le privatizzazioni, più altre facilitazioni come il rapido ottenimento dei visti. La nota positiva è che le misure contenute nel Manifesto sono ora associate a scadenze, le prime già previste entro l’estate, come la riduzione dei tempi per ottenere le licenze. Le recenti dimissioni del vice primo ministro Ygor Secin dalla presidenza di Rosneft, vanno lette nel quadro delle indicazioni presidenziali per allentare la presenza politica nella vita economica del Paese.
GETTY IMAGES/FOTOBANK(2)
È Mosca la piazza più promettente per i trattori made in Italy. Secondo i dati rilevati dai produttori italiani, l’export del comparto è cresciuto del 22% nei primi tre mesi dell’anno, trainato soprattutto dalla domanda proveniente dai mercati emergenti (i cosiddetti Bric). In particolare, gli ordini provenienti dalla Federazione hanno segnato un balzo del 71% nel confronto anno su anno.
Gli ultimi mesi hanno visto la firma di diversi accordi tra i due Paesi. In particolare, New Holland Agriculture. L’azienda numero uno al mondo per gamma di macchine e innovazione (ha realizzato il primo trattore alimentato a idrogeno e controlla circa un quarto del mercato italiano), ha siglato un’alleanza con Kamaz, società leader del mercato russo.
Prosegue la stretta monetaria da parte della Banca Centrale della Federazione, mossa dalle preoccupazioni relative all’impennata dei prezzi al consumo. Il tasso ufficiale è stato portato dall’8% all’8,25%, che significa sette punti percentuali in più rispetto a quelli praticati nell’area euro. Secondo gli ultimi dati ufficiali, relativi al consuntivo di maggio, l’inflazione
nel Paese corre al ritmo del 9,6% contro il 6% netto riscontrato ad aprile 2010. Il primo ministroVladimir Putin ha stimato per l’anno in corso un’inflazione tra il 6,5 e il 7% medio, un valore comunque nettamente superiore al progresso del prodotto interno lordo, che non dovrebbe superare il 4-4,5% rispetto al 2010. Nel primo trimestre dell’anno la crescita del pil si è attestata al 4,2%.
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Opinioni
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BRIC, LE PAURE DELL’OCCIDENTE
VITTIME REALI DI UN MONDO SEMPRE PIÙ VIRTUALE Sergey Startsev ANALISTA
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l mai avvenuto terremoto dell’11 maggio a Roma, al quale ha creduto un romano su cinque nonostante le rassicurazioni degli esperti, ha dimostrato che nell’epoca dei new media il criterio di valutazione delle notizie non è la veridicità, quanto la loro massiccia condivisione. Così una notizia diffusa nei blog e nel Web diventa plausibile, pur essendo assolutamente infondata, fino a costringere centinaia di migliaia di persone a lasciare la propria città. D’altronde i giornalisti e i politici non possono dare tutta la colpa ai new media, nei quali un controllo dell’affidabilità delle informazioni è assente o quantomeno facoltativo. In realtà tutto è iniziato proprio con i media tradizionali, che negli ultimi decenni hanno cancellato il confine fra mondo reale e virtuale. Il tutto con il contributo dei politici, che hanno sempre provato a modificare la realtà a proprio piacimento. L’ultimo esempio è l’uccisione del capo di Al Qaeda Osama Bin Laden, che sembrava ormai solo un male virtuale. I lettori più attenti sono stanchi di contare le incongruenze nelle dichiarazioni dei rappresentanti ufficiali americani che raccontano, citando Barack Obama, «la missione vittoriosa» delle US Navy Seals. Forse non si verrà mai a sapere se Bin Laden abbia opposto resistenza armata o se fosse disarmato, se si sia nascosto dietro una donna o meno, se sia stato ucciso davanti ai suoi figli o se sia stato sequestrato e poi eliminato. Tutti questi dettagli discussi dai mass media non hanno un carattere giuridico, né tantomeno tecnico, quanto etico. Ciò è stato sottolineato dal leader spirituale della Chiesa anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, il quale ha notato che «l’uccisione di un uomo disarmato non offre mai l’impressione che giustizia sia stata fatta». L’espressione di gioia da parte dei tanti leader politici per la morte del nemico pubblico numero uno e l’esultanza della folla davanti la Casa Bianca ci portano a riflettere. Il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha sottolineato che «di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini». Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, ha aggiunto: «Prego per l’anima di Bin Laden come ho pregato per tutte le anime che sono state vittime del terrorismo». Queste vittime sono pur sempre reali. Anche se ormai siamo abituati a vederle ogni giorno in televisione.
L’autore è direttore dell’agenzia Ria Novosti a Roma
Fedor Lukyanov ANALISTA POLITICO
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i fronte ai vertici del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) l’Occidente reagisce quasi sempre allo stesso modo: da un lato minimizza la loro portata, dall’altro risponde con un’ansia diffusa, dovuta al fatto che le loro posizioni sono spesso confliggenti con gli Stati Uniti. Questa duplice, contrastante reazione risulta difficile da comprendere: se il Bric è davvero un’organizzazione fantasma, cosa teme allora l’Occidente? Dopo la grande crisi finanziaria mondiale, i commentatori occidentali si domandano in che modo la Russia, uno Stato incentrato sulle commodities e dalle prospettive di modernizzazione incerte, possa contribuire al gruppo dei “leader del futuro”. È vero infatti che la Russia rappresenta per certi versi un’anomalia: oltre a registrare un tasso di crescita decisamente inferiore a quello di Cina e India, è alle prese con problemi diversi da quelli che caratterizzano le altre nazioni Bric. Malgrado l’imponente tasso di crescita, queste rimangono infatti Paesi in via di sviluppo, mentre la Russia è una nazione industrializzata che, dopo un eccezionale periodo di declino e degrado, cerca di rilanciarsi. E questo la rende simile agli altri Paesi Bric, e al tempo stesso diversa. Il Bric ritiene che il sodalizio che lo unisce sia di natura soprattutto politica. Tale atteggiamento riflette l’obiettiva esigenza di un ordine mondiale
NIYAZ KARIM
La crescita di Brasile, Russia, India e Cina (ai quali potrebbe aggiungersi il Sudafrica) porta sullo scenario globale nuovi interessi in contrasto con Usa e Ue
nuovo, meno parziale nei confronti dell’Occidente. Le istituzioni che risalgono all’epoca della Guerra fredda non sono più in grado di fornire delle risposte alle problematiche del XXI secolo. Un mondo multipolare richiede soluzioni diverse da quelle nate per far fronte a un mondo bipolare. Né si può ritenere che il vento di novità giunga dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, i cui membri permanenti non hanno alcuna intenzione di spartire i propri privilegi nemmeno con Russia e Cina. Il Bric sostiene
che l’Occidente abbia praticamente monopolizzato l’arena globale. E questo non solo contrasta apertamente con l’allineamento economico e politico delle forze in campo, ma impedisce al tempo stesso l’affermarsi di un nuovo assetto. Brasile, Russia, India e Cina (ai quali si potrebbe aggiungere il Sudafrica) tentano di rafforzare le proprie posizioni negoziali proprio mentre si delinea un nuovo sistema mondiale. E il fatto che questi Paesi rappresentino regioni sempre più significative del mondo
L’autore è il direttore della rivista Russia in Global Affairs
LA FINE DI OSAMA, UNA MORTE SIMBOLICA
UN PERSONAGGIO DI SECONDO PIANO
È STATA DAVVERO DECAPITATA AL QAEDA?
EDITORIALE VEDOMOSTI
FEDOR LUKYANOV GAZETA.RU
MIKHAIL ROSTOVSKY MOSKOVSKY KOMSOMOLETS
In Russia sappiamo che l’eliminazione di un Basayev non ha dato un colpo mortale al terrorismo nel Caucaso Settentrionale. La rete del terrorismo mondiale non fa affidamento su un direttivo centrale: i combattenti sono finanziati da fonti diverse. Anche i metodi terroristici si sono globalizzati e gli attentatori suicidi della metropolitana moscovita assomigliano a coloro che facevano esplodere gli autobus israeliani 20 anni fa. Costoro non hanno niente a che vedere con Al Qaeda e non hanno obiettivi planetari. La dichiarazione di guerra al terrorismo mondiale risale a George W. Bush, ma il simbolo di questo terrorismo è stato cancellato da Obama.
Bin Laden ha creato l’immagine di nemico perfetto, di male assoluto. Qualsiasi governo avveduto era tenuto a dare il proprio sostegno agli americani, intenzionati a liberare il pianeta dalla sua presenza. La leadership degli Stati Uniti, al termine della Guerra fredda, ha assolto concretamente al proprio ruolo. Dieci ani dopo, il “terrorismo internazionale” esce dalla scena politica, ma i problemi che scuotono l’ordine mondiale non sono risolti. Le istituzioni internazionali del XX secolo non sono all’altezza. L’America dovrà cercare nuove modalità per affermare la propria supremazia. Bin Laden, leggenda vivente, ora morta, resterà nella storia come una fase di transizione.
Al di là della soddisfazione di aver eliminato un pericolo pubblico, cosa ci porta la morte di Bin Laden? I dibattiti sulle conseguenze della sua morte vertono sulla vecchia controversia sul ruolo dell’uomo nella storia. Bin Laden è riuscito a fare del jihadismo un modello internazionale. È stato più l’ideologo e l’ispiratore della rete terroristica, che il suo organizzatore. Continuerà a uccidere ben oltre la propria morte. È diventato il simbolo di coloro che hanno la vocazione al martirio. Il binladismo vivrà fino a che non arriverà un anti-Bin Laden, un leader spirituale che saprà dare una risposta meno feroce alle domande della gioventù che si sente abbandonata.
IL SONDAGGIO
RASSEGNA STAMPA
Estate 2011, ancora roghi?
L’OPINIONE PUBBLICA E IL DOPO BIN LADEN
CON LA RUSSIA DELL’EST IN FIAMME, TORNA L’INCUBO INCENDI. L’INDAGINE DEL CENTRO LEVADA
Il 49% dei russi pensa che si ripeterà il dramma dell’agosto 2010 con migliaia di ettari di foresta in cenere, 60 vittime e Mosca sotto assedio del fumo. Quasi un terzo degli intervistati è dell’opinione opposta. Il campione era costitiuto da 1600 cittadini della Federazione, maggiorenni, residenti in 130 città della Russia
Il presidente Dmitri Medvedev teme che la morte di Osama Bin Laden possa avere ripercussioni sulla sicurezza della Federazione, dal momento che le indagini della magistratura e gli studi dell’intelligence hanno rilevato la presenza di Al Qaeda anche in territorio russo. La stampa si interroga sugli effetti reali di questa “decapitazione” del terrorismo mondiale, sull’effettiva capacità della comunità internazionale di far fronte al nuovo ordine (o disordine) che egli ha instaurato, e sull’avvenire del jihadismo. Dubbi che scuotono anche l’opinione pubblica, molto sensibile ai temi della sicurezza. A cura di Veronica Dorman
conferisce alle loro aspirazioni un peso maggiore. Per quanto riguarda la Russia, il Bric rappresenta un mezzo decisamente pratico: sarebbe difficile infatti immaginare un altro strumento in grado di invertire la rotta della politica estera, allontanandola dalla sfera di influenza occidentale, e di ricordare al tempo stesso al mondo le ambizioni globali di Mosca ed evidenziare le affinità che uniscono la Russia ai Paesi leader mondiali della crescita economica. Il Bric presenta infine un ulteriore vantaggio, grazie al suo principio di non-ostilità, in virtù del quale i Paesi membri negano risolutamente che la loro organizzazione miri a “nuocere” a qualcuno. Tuttavia, a dispetto di quanto si dice e si pensa nelle capitali Bric, è ovvio che la crescente influenza di un gruppo di Paesi può avvenire solo a costo di una ridotta influenza dell’Occidente. E ciò, se conseguito per gradi e sulla spinta di reali esigenze, non rappresenta necessariamente un male. Il fatto è che il mondo ha bisogno di un nuovo assetto, per raggiungere il quale occorre promuovere l’affermazione di nuovi centri. Se un gruppo di Paesi si sforza di mantenere i propri privilegi mentre altri si adoperano per sottrarglieli, andremo di certo incontro a nuovi sconvolgimenti. E l’ordine mondiale che ne emergerebbe ne sarebbe una conseguenza: le nuove regole sarebbero certo più chiare, ma il costo della loro adozione sarebbe molto alto.
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Opinioni
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
TELEMOSCA
IN RITARDO SUI DIRITTI CIVILI Fabio Bettanin STORICO
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opo le tante rivoluzioni del XX secolo, in Russia è cambiato quasi tutto. Non, comunque, i rapporti fra potere, opinione pubblica e omosessuali. Dopo la rivoluzione d’Ottobre, il regime sovietico promise di eliminare ogni forma di discriminazione verso le donne, ma fece ben poco per mantenere l’impegno. Con gli omosessuali fu più coerente. Prima li ignorò, poi li bollò come una “manica di rifiuti sociali o di rimasugli degli sfruttatori”, infine li colpì sulla base dell’articolo 121 del Codice penale, che prevedeva pene sino a 5 anni per atti di pederastia, mentre per le donne era previsto l’internamento in strutture per malati mentali. Circa 60mila persone furono condannate per simili pratiche. Di loro c’è scarsa traccia nella letteratura del gulag. Il solo Shalamov parla in modo esplicito dei rapporti omosessuali nei lager, in pagine che mescolano pietà a disprezzo. Solo nel 2005, a 60 anni di distanza dall’arresto per“corruzione di giovani”, sono state pubblicate in Russia le memorie diVadim Kozin, celebre cantante melodico dell’epoca, che esprimono una opposizione di natura politica più che esistenziale al regime. La stessa voce popolare, pronta ad accreditare al capo dell’Nkvd Beria ogni
Lo scrittore Shalamov parla in modo esplicito dei rapporti omosessuali nei lager, in pagine che mescolano sentimenti di pietà a un atteggiamento di profondo disprezzo genere di nefandezze contro le donne, ignorò l’altrettanto frenetica attività omosessuale del suo predecessore Ezhov, documentata dal materiale per il processo che portò alla sua condanna a morte. Non stupisce che l’articolo 121 abbia attraversato la destalinizzazione e la perestrojka, e sia stato abolito solo nel 1993. Dopo la caduta del regime sovietico, di omosessualità si poteva parlare liberamente. Lo fece Vladimir Sorokin, descrivendo nelle non indimenticabili pagine di Lardo Blu l’amplesso consumato da Stalin e Krusciov nelle stanze del Cremlino. Il libro creò un genere di effimera fortuna, ma non scalfì i pregiudizi. Secondo vari sondaggi di opinione, ancora nel 2010 il 78% degli omosessuali dichiarava di nascondere la propria inclinazione sul posto di lavoro, per non subire discriminazioni; il 74% dei russi considerava gli omosessuali persone malate, solo il 45% era dispo-
sto a riconoscere loro pari diritti, mentre più dell’80% degli intervistati si pronunciava contro i matrimoni non eterosessuali, e persino contro il diritto di manifestazione degli omosessuali. La pesante atmosfera degli anni di Putin non ha tuttavia impedito la proliferazione di organizzazioni e siti Internet e la diffusione di una letteratura per omosessuali, per i quali il pericolo maggiore sembra essere oggi di essere confinati in un ghetto, esclusi dal dibattito pubblico e dalle decisioni su problemi che li riguardano. Un tentativo di uscire da questo isolamento è stato compiu-
Dopo la caduta dell’Urss si poteva parlare liberamente di omosessualità. Come Vladimir Sorokin che, in Lardo Blu, descrive un amplesso consumato da Stalin e Krusciov to con la formazione del movimento Lgbt (acronimo di: lesbiche, gay, bisessuali, transessuali). Sotto la guida di Nikolai Alekseev, un ex giornalista e docente, allontanato nel 2005 dall’Università di Mosca per aver proposto di tenere un corso sullo status legale delle minoranze sessuali, Lgbt ha creato un portale (www.gayrussia.ru)
Il rispetto dei diritti degli omosessuali è ancora un traguardo lontano in Russia sotto diversi punti di vista. L’Unione europea può contribuire ad accelerare il percorso di integrazione e ha puntato dal 2006 all’organizzazione di Gay Pride con lo scopo di rilanciare il problema dei diritti degli omosessuali e di documentare gli abusi e le discriminazioni dei quali sono oggetto. Le prime cinque edizioni, vietate dall’allora sindaco di Mosca Luzhkov, sono state contrassegnate da scarsa partecipazione e attenzione mediatica, il che non ha impedito violenze e arresti dei manifestanti. L’edizione del 2011, che era stata fissata per il 28 maggio, sembrava nascere sotto una diversa egida. Nell’ottobre 2010 il Tribunale europeo per i Diritti dell’uomo aveva accolto il ricorso di Alekseev e stabilito che il divieto ai Gay Pride violava la Convenzione europea per la Difesa dei diritti dell’uomo in tre punti: la libertà di riunione, la discriminazione sessuale e il diritto a una effettiva difesa legale. L’Amministrazione cittadina di Mosca ha prima concesso il permesso alla manifestazione, per poi re-
vocarlo all’ultimo momento, con la motivazione che essa «aveva suscitato la negativa reazione dell’opinione pubblica», confermata dai «numerosi appelli di organizzazioni religiose e civiche e di singoli cittadini». La sottolineatura del «danno morale» che avrebbero potuto soffrire «ragazzi e adolescenti, suoi involontari spettatori», è resa più sinistra dalla proposta avanzata in una intervista al settimanale Itogi da Pavel Astakhov, delegato del Presidente Medvedev ai problemi dell’infanzia, di impedire agli insegnanti omosessuali ogni contatto con gli studenti. A venti anni dalla fine dell’Urss, il rispetto dei diritti delle minoranze e l’impegno per inserirsi in un comune spazio giuridico europeo rimangono ancora per molti esponenti politici russi questioni secondarie. Dato lo scarso seguito delle organizzazioni omosessuali, c’è da sperare che ai vertici del potere qualche voce si levi a difendere diritti inscindibili da quelli di altre minoranze. L’Ue può favorire questo processo. Con la collaborazione di Francesca Masullo
L’autore è docente di Storia dell’Europa orientale all’Università Orientale di Napoli. Ha scritto: “Il lungo terrore. Politica e repressioni in Urss (19171953)” (Editori Riuniti, 1999) e “Stalin e l’Europa (1941-1953)” (Carocci, 2006)
DMITRY DIVIN
IN LIBRERIA
Dalla perestrojka a Putin, l’evoluzione dello Stato contemporaneo
AUTORI: LEV GUDKOV, VICTOR ZASLAVSKY CASA EDITRICE: IL MULINO PAGINE: 208 PREZZO: 15 EURO
Lev Gudkov, direttore del Centro di ricerche sociologiche“Yuri Levada”, e Victor Zaslavsky, recentemente scomparso, ordinario di sociologia politica presso la Luiss di Roma, hanno analizzato i venti anni di transizione, fra elementi di rottura e continuità, che hanno trasformato l’Unione sovietica nella Russia contemporanea. Occhi puntati su Putin, una figura che avrebbe dovuto essere di compromesso, diventata lo spartiacque di un’epoca che vede il passaggio dalla corsa forsennata alle riforme dell’era Eltsin con la terapia choc di Egor Gai-
Tra gli aspetti trattati, il ruolo della politica estera e il crollo del tenore di vita della popolazione dar – i cui costi sociali ed economici sono stati elevatissimi - a un rallentamento delle stesse, accompagnato da una deriva autoritaria che si regge sul controllo ipertrofico da parte dei servizi segreti e sulla brutalità degli apparati di sicurezza.
«In sostanza - si legge nel volume - il governo di Putin cerca di trasformare in routine le conseguenze della crisi e del crollo del sistema totalitario precedente. Il crollo, che si è manifestato apertamente fra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90, ha travolto solo le strutture superficiali del potere statale, senza quasi toccarne le fondamenta istituzionali e umane». Un altro punto focale dell’analisi è rappresentato dalle riflessioni sulla politica estera e sul ruolo di superpotenza globale che la Russia non è mai riuscita pienamente a realizzare, no-
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nostante le aspirazioni. Risorse energetiche ed enorme mercato interno: queste al momento le due carte che la Federazione può giocare sullo scenario internazionale. L’autosufficienza economica ha subito un duro colpo con la crisi del 2008, che ha fatto crollare il tenore di vita della popolazione, che già cresceva lentamente. Sono così messe a confronto due realtà: quella del gigante russo, ancora dai piedi d’argilla, e quella dell’Europa dell’Est. Preparato da Maria Elena Murdaca
VENTI ANNI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA Francesco Randazzo RICERCATORE
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ono trascorsi venti anni dalle prime elezioni presidenziali in Russia, il 12 giugno 1991, giorno in cui Boris Eltsin diventa il primo presidente russo eletto democraticamente dal popolo. Il 1991 si apre con lo scontro tra militari russi e civili lituani a seguito della presenza sovietica sul territorio baltico, nonostante l’indipendenza lituana proclamata nel marzo precedente. Tale episodio innesca una serie di rivendicazioni a catena da parte delle altre repubbliche baltiche. Mikhail Gorbaciov, il padre della perestrojka, già fortemente contestato per la sua“frenata” apertura politica, gioca la carta della realizzazione di un nuovo trattato per l’Unione che prevede la nascita di una Federazione con Repubbliche indipendenti sotto un unico Presidente, una politica estera e un esercito comuni. Ai suoi danni viene compiuto un golpe sventato proprio da Eltsin. Nel dicembre 1991 si scioglie ufficialmente l’Urss. Al suo posto nasce la Comunità degli Stati Indipendenti per volontà delle tre repubbliche slave Russia, Ucraina e Bielorussia, mentre, il 25 dicembre, Gorbaciov si dimette da Presidente dell’Unione Sovietica dichiarandone abolito l’ufficio. Tutti i poteri passano al Presidente della Russia Boris Eltsin che regge le redini del Paese attraverso una politica la cui parola d’ordine è “riforme subito”, anche se, contemporaneamente, si favorisce un’economia senza regole, l’accaparramento da parte degli oligarchi dei controlli azionari delle più redditizie proprietà statali (energia, materie prime, siderurgia). L’ascesa di Vladimir Putin alle presidenziali del 26 marzo 2000, con quasi il 53% dei voti, permette alla Russia di riacquisire quello status di grande potenza sulla scena internazionale. Figura di grande carisma, il Presidente russo rafforza l’immagine di un Paese che si riscopre“ricco”di risorse naturali, quelle stesse di cui ha bisogno l’Europa. Il suo successore, Dmitri Medvedev, eletto Presidente nelle elezioni del 2 marzo 2008, col 69% dei voti e sostenuto dai partiti Russia Unita, Partito Agrario di Russia, Russia Giusta, Partito Ecologico Russo “I Verdi”, Potere Civile, prosegue sulla scia tracciata dallo“zar”Putin e ingaggia con l’Occidente una sfida “moderna” dove un posto importante è occupato dai rapporti business-to-business e people-to-people e dove non si parla più di Russia in Europa, ma sempre e solo di Russia da una parte ed Europa dall’altra. L’autore è docente di Storia della Russia all’Università di Perugia
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Cultura
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Mostra In ottanta scatti il percorso artistico di uno dei padri del cinema del Novecento
Milano, l’arte di Tarkovskij e l’assoluto in una polaroid
LA PAROLA NEL DIALOGO CULTURALE ITALO-RUSSO 6-10 GIUGNO 2011 UNIVERSITÀ “LA SAPIENZA”, ROMA
Gli appassionati dell’idioma e della letteratura russa avranno la possibilità di partecipare a tavole rotonde e seminari su “La lingua slava e la sua influenza sulla lingua e la cultura russa” (6-7 giugno 2011), “La settimana dell’alfabeto cirillico” e “La lingua russa come lingua straniera: tendenze e prospettive” (8-10 giugno). Il tutto organizzato da Russkij Mir. Il 6 giugno nell’atrio del Rettorato dell’Università “La Sapienza”, sarà inaugurata la mostra fotografica “Italia dagli occhi russi”. Il pomeriggio del 7 giugno avrà luogo la deposizione
Nel capoluogo lombardo, fino al 12 giugno, un’esposizione e una retrospettiva con tutti i film girati in Italia dal regista russo, che dal 1983 visse da esule. MARIELLA CARUSO
DANIELA TARANTINI
RUSSIA OGGI
Ottanta polaroid scattate in Russia e in Italia incorniciate in bianco, da guardare da molto vicino per coglierne i particolari che vanno sbiadendosi con il passare del tempo. Questi scatti intimi sono il cuore della mostra fotografica “Andrej Tarkovskij. L’immagine dell’assoluto”, dedicata al grande maestro della cinematografia russa del Novecento, inaugurata lo scorso 12 maggio allo Spazio Oberdan di Milano, dove resterà fino al 12 giugno e alla quale è associata la retrospettiva completa (16 maggio-9 giugno) dell’opera cinematografica del regista. Sobria l’inaugurazione della mostra organizzata dall’Istituto internazionale Andrej Tarkovskij e dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Milano in collaborazione con la Cineteca Italiana. Commosse le parole di Andrej Andreevich Tarkovskij, curatore dell’esposizione e figlio del maestro che amava l’Italia tanto da trasferirvisi dopo aver girato “Nostalghia”, il film del 1983 per la lavorazione del quale si fece aiutare dal poeta Tonino Guerra, e deciso a non voler più tornare in patria. «Fu Guerra a regalare a mio padre la Polaroid con la quale realizzò le foto», ricorda il figlio del maestro scomparso 25 anni fa, sottolineando l’unicità della mostra milanese. «Non avrà duplicati perché le polaroid sono molto delicate, non possono essere ristampate e col tempo sbiadiscono», continua. Per questo il format proposto in origine dall’Istituto internazionale Tarkovskij era diverso e non comprendeva le preziose fotografie, diventate invece il perno dell’esposizione che si completa con una serie di scatti di Lev Gornug: 70 foto dell’infanzia di Andrej Tarkovskij trascorsa a Zavrazie (villaggio sul Volga), che sono servite per la preparazione del suo film autobiografico “Lo specchio”.
La mostra sul regista in corso a Milano. A destra e sotto un fotogramma da “Lo Specchio” (1975)
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CURIOSITÀ RIGUARDANTI L’ARTISTA
Andrej Tarkovskij NAZIONALITÀ: RUSSA PROFESSIONE: REGISTA
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PRIMO FILM: GLI UCCISORI
Andrej Tarkovskij nasce a Zavrazie il 4 aprile 1932. Studia all’Istituto cinematografico di Mosca dove si laurea con encomio nel 1961. Negli studi di Mosfilm nasce la maggior parte delle sue pellicole. Nel 1982 si trasferisce in Italia per girare “Nostalghia”. Non tornerà più in Russia. Muore a Parigi nel 1986 per un cancro.
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Nel 1980 Tarkovskij riceve il David di Donatello per il film “Lo Specchio”
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Visse da esule e la sua salma riposa nel cimitero russo di Sainte-Geneviève-des-Bois
GETTY IMAGES/FOTOBANK
dei fiori ai monumenti degli scrittori russi Aleksandr Pushkin e Nikolaj Gogol a Villa Borghese. La sera alle 19 presso la Basilica di Santa Prassede a Roma, si terrà il concerto del Coro maschile ortodosso “Anima russa” e del Coro del Conservatorio di Santa Cecilia.
RUSSI A FIRENZE, GIORNATA IN OMAGGIO A CAJKOVSKIJ 7 GIUGNO 2011 LUNGARNO VESPUCCI 8, FIRENZE
BIOGRAFIA
Firenze è sede dell’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, luogo principe per l’attività e lo studio dell’opera artistica del regista
SEGNALAZIONI
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Petr Cajkovskij soggiornò numerose volte a Firenze e, nei diari di viaggio così come negli scambi epistolari, la città sull’Arno appare come la sua grande musa ispiratrice che lo accolse e lo “coccolò” con i suoi colori, i suoi odori e la sua vitalità. L’iniziativa mira a rievocare il periodo fiorentino del compositore che creò, nel 1890 sulle rive dell’Arno, l’opera “La Dama di picche”, e a favorire la sensibilizzazione alla cultura e alla storia russa. Alle 17 si terranno le passeggiate fiorentine, percorso guidato in italiano e in russo. Alle
RIA-NOVOSTI
18, conversazioni con Luca Berni, storico della musica, alla Biblioteca delle Oblate, in via dell’Oriuolo 26. Alle 20.30 il concerto con musiche di Cajkovskij e Schubert. Il maestro pietroburghese Andrej Boreyko dirige l’Orchestra giovanile italiana e presenta l’Incompiuta e la Patetica.
FORUM INTERNAZIONALE DEI BAMBINI 5-7 GIUGNO 2011 TERRACINA, LATINA
AFP/EAST NEWS(3)
«Quel luogo adesso non esiste più perché inondato da una diga artificiale: mio padre diceva che gli avevano rubato anche l’infanzia», commenta Tarkovskij junior. «Era molto tenero e presente come padre», conclude invitando tutti, in particolar modo
Un appuntamento che non avrà altre tappe in giro per l’Italia, per via della delicatezza delle pellicole fotografiche
i giovani, a visitare la mostra e a visionare i film del genitore. «Non credete a chi afferma che i film di papà sono difficili da capire: lui diceva sempre che bisognava usare l’emozione e lo sguardo libero come quello di un bambino».
Far conoscere agli italiani le diversità culturali e la vita moderna della Russia è lo scopo del Forum internazionale dei bambini “Questo mondo è nostro”. Una sfilata in costume tipico, concerti, rappresentazioni teatrali, giochi, concorsi scalderanno l’atmosfera di festa. La partecipazione è aperta a tutti, grandi e piccoli. Evento principale sarà il Galà alla presenza di gruppi di bambini da Russia e Italia. Posto d’onore all’esposizione sul Cosmo in occasione del 50esimo anniversario dell’impresa di Yuri Gagarin e grande attesa per il tour virtua-
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le nei musei più importanti della Federazione. Uno dei tre giorni sarà completamente dedicato alla beneficenza con esibizioni di musicisti russi; la Lezione della Pace, invece, è stata promossa dall’Unesco. A organizzare la kermesse è l’associazione dei russi in Italia Rossotrudnicestvo.
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Teatro I lavori procedono spediti. L’inaugurazione è stata fissata per il 28 ottobre 2011
È stato il centro della cultura russa: qui danzava Maija Plisetskaja, qui cantava Fedor Scialyapin ed è qui che parlava Lenin. Era stato chiuso nel 2005 per problemi strutturali. MORITZ GATMAN RUSSIA OGGI
Il sole di maggio illumina le colonne di pietra appena restaurate della facciata del Bolshoi, mentre Apollo saluta dall’alto. Tanti moscoviti affollano il parco davanti al teatro e sembra quasi che il Bolshoi sia riaperto. Ma non è così: solo il 28
ottobre, dopo sei anni di lavori, si alzerà il sipario. Fondato nel 1776, il teatro ha subito varie trasformazioni prima di venire completamente distrutto da un incendio nel 1853. L’attuale edificio in stile neoclassico russo è opera dell’architetto italo-russo Alberto Camillo Cavos. Figlio di un compositore, ha dato grande importanza all’acustica, rivestendo di legno non solo le pareti, ma anche soffitto e pavimento. Il restauro era in programma da parecchio. Durante il comunismo però non c’era mai l’occasione, perché oltre agli
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Dopo sei anni di restauri, torna a battere il cuore del Bolshoi
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Operai all’interno del Bolshoi ultimano le balconate
spettacoli vi si svolgevano assemblee di partito e convegni. «Sui muri principali c’erano crepe larghe fino a 30 centimetri – spiega Mikhail Sidorov, della Summa Capital che dal 2009 esegue i lavori. – Era serio il pericolo di crollo». Primo passo, dunque, salvare l’edificio: 7mila pali d’acciaio sono stati conficcati nel terreno per poi rimuovere le fondamenta. «L’edificio era sospeso in aria», ricorda Sidorov. Da quel momento il cantiere, a meno di cinque minuti dal Cremlino, è diventato un formicaio con 3200
operai in azione. Il restauro del Bolshoi simboleggia la rinascita della cultura russa... con un ritardo di 20 anni. Ed è anche l’emblema di noti problemi di funzionamento della “verticale di potere” introdotta in passato. Soltanto Dmitri Medvedev è riuscito a sbloccare la situazione ponendo come data limite il 2011. Al momento nessuno azzarda il costo finale del restauro: qualcuno ha ipotizzato l’equivalente di 1,5 miliardi di euro, ma il Ministero della Cultura parla di circa 500 milioni di euro.
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Turismo
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Reportage Nella base polare di Barneo, un accampamento costruito sui ghiacci in perenne movimento nel Mar Glaciale Artico
Viaggio alla deriva nel Nord estremo
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Nel campo che ospita l’albergo più settentrionale del mondo. È l’unico rifugio presente nel Mar Glaciale Artico e accoglie, nel mese di aprile, esploratori, scienziati e turisti. STEFANIA ZINI RUSSIA OGGI
In questo rifugio unico al mondo anche i visitatori non stanno mai fermi. Volenti o nolenti, ci si muove sempre, anche durante il sonno o i pasti. Per la maggior parte degli ospiti di Barneo, a eccezione forse dei gruppi di scienziati che si fermano anche per tutta la stagione, la base non rappresenta la meta ultima del viaggio. È solo una tappa di poche ore o di qualche giorno che precede e segue l’evento principale: la conquista del Polo Nord. I turisti provenienti da diversi continenti raggiungono la base in aereo. A Barneo c’è anche un aeroporto. È il più settentrionale e vicino al Polo, ed è l’unico al mondo ad essere costruito su una crosta di ghiaccio alla deriva. Barneo è visitata ogni anno da centinaia di esploratori polari esordienti, professionisti, semplici curiosi e celebri-
tà. Nel 2006, per esempio, il Principe Alberto II di Monaco ha onorato il Polo Nord della sua presenza. Quest’anno a Barneo ha soggiornato il principe Harry del Galles. È sorprendente come questo pezzetto di ghiaccio fluttuante, la cui esistenza dipende non tanto dalla volontà umana, quanto da quella divina e dalle condizioni meteo, ogni anno ad aprile diventi un punto di pas-
Umberto Nobile così lontano da casa. Tutti gli ospiti che atterrano a Barneo vengono accolti, appena scesi dall’aereo, con i piatti tipici della cucina polare. Al campo si trova un giaciglio in tende calde e spaziose, un posto letto è garantito, e nell’area comune un pasto caldo è sempre pronto. Qui, nel punto in cui i meridiani si incontrano, è facile perdere la cognizione del tempo: il sole non tramonta mai durante il giorno polare e le ore segnano il tempo solo per convenzione. In questo vacuum temporale, l’area comune diventa luogo di incontro 24 ore su 24, dove l’acqua nel samovar bolle sempre; e il tè o il caffè sono accompagnati dai biscotti e da strabilianti racconti di avventure da far invidia a Jack London. Sorge una domanda: perché i russi occupano questo continente alla deriva e non i norvegesi o i canadesi, per esempio? Ascoltando i racconti degli organizzatori, può sembrare che la ricerca di un banco di ghiaccio adatto a ospitare il campo Barneo non sia un’impresa dif-
Nei luoghi in cui la notte si confonde con il giorno, esploratori all’avventura in condizioni difficili saggio cruciale sulla via per il Polo, e che anche principi e regnanti non possano fare a meno di sostarvi. Per i tour operator dell’Artico, l’incontaminato ghiaccio azzurro luccica d’oro. A quanto pare, anche se il nostro mondo è stato ormai esplorato in lungo e in largo, lo spirito pionieristico rimane vivo. E molti sono disposti a pagare per scoprire cosa provarono Robert Peary, Frederick Cook e
LA TESTIMONIANZA
Michele La Rosa IMPRENDITORE E LIBERO PROFESSIONISTA SVOLGE LE SUE ATTIVITÀ A BOLOGNA
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Alla partenza per il campo base Barneo, tappa intermedia verso il Polo, non sapevo cosa avrei trovato. Ma, appena arrivati a destinazione, mi sono sentito a casa: un adattamento istantaneo al freddo, al luogo, alle persone. Mi sarei aspettato un’accoglienza con pochi generi di conforto e condizioni meteo impegnative, ma così non è stato. Barneo è una base molto ben organizzata dove non ho rimpianto le comodità di un buon hotel. E il cibo è ottimo, lo dice un italiano. Meta successiva, il novantesimo grado di latitudine. La prima giornata di cammino si è svolta sotto un sole splendente. Dopo qualche ora di viaggio nel deserto di ghiaccio, è arrivato il momento di allestire il campo. Quindi una notte passata sul ghiaccio, una veloce colazione e di nuovo in viaggio. Dopo ore di fatica e qualche buffa caduta, abbiamo finalmente raggiunto il tetto del mondo”.
Informazioni APRILE - È l’unico mese all’anno
La base Barneo vista dall’alto. Sopra, arrivi in elicottero
ficile. Si tratta in realtà di un lavoro estremamente pericoloso che richiede a chi lo svolge, dai piloti ai trattoristi, un’alta qualifica e una grande esperienza. Competenze che, probabilmente, altri Paesi non possono vantare. Una curiosità: Barneo era il segnale di chiamata usato da un radiotelegrafista polare. Ogni volta che lo usava, sentiva meno freddo. In russo il Borneo è, infatti, Barneo.
a disposizione di turisti e viaggiatori per andare al Polo Nord LONGYEARBYEN - È da qui che parte la maggior parte dei voli che collega la terraferma IL CAMPO BASE BARNEO - Località da cui partono i tour per il Polo TOUR - Il costo varia dai 10 ai 30mila euro. Si può raggiungere il Polo Nord, accompagnati da guide esperte, in elicottero o con gli sci DURATA: Da pochi giorni a duetre settimane. Per informazioni consultare: www.norpolex.com www.barneo.ru
Treni Un lungo itinerario su rotaia per conoscere da vicino le città simbolo della storia della Federazione
IN BREVE
Il fratello dell’Orient Express porta a Pechino
Ruyan, la città degli uomini del futuro
Probabilmente non c’è modo migliore di scoprire la vera Russia che allontanarsi dai consueti percorsi turistici e compiere un viaggio avvincente a bordo di un treno speciale.
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FEDOR KLIMKIN RUSSIA OGGI
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L’Odissea transiberiana sarà inaugurata il prossimo 14 agosto
I treni turistici famosi in tutto il mondo, come l’Orient Express o il Pride of Africa, ben presto avranno un degno concorrente. Così coloro che amano coniugare il turismo con il treno ora potranno intraprendere l’“Odissea transiberiana”, il nuovo percorso che, a partire dal 14 agosto, collegherà Mosca a Pechino. In due settimane i passeggeri di questo espresso transiberiano, oltre ad ammirare dal finestrino i paesaggi mutevoli e le bellezze naturali delle zone attraversate, avranno modo di visitare alcune grandi città che solitamente restano fuori dalle rotte
turistiche più reclamizzate, ma non mancano per questo di attrattiva. Soprattutto per quanti vogliono vedere la vera Russia, quella profonda. La prima fermata del viaggio è Kazan, la capitale del Tatarstan. Proseguendo il percorso, sul versante orientale dei Monti Urali,
Da Kazan alla iurta mongola, in due settimane si percorre “la fibbia dorata della cintura d’acciaio russa” si incontra Ekaterinburg, la città dove nel 1918 venne fucilato con la famiglia l’ultimo imperatore della Russia Nicola II.Viene poi quella che è ufficiosamente la “capitale della Siberia”, Novosibirsk; poi Krasnojarsk, fondata nel XVII secolo dai cosacchi russi; più avanti c’è Irkutsk, si-
tuata a 60 chilometri dal lago Bajkal. Qui una mini-avventura attende i viaggiatori: un passaggio su un treno retrò lungo la tratta ferroviaria Krugobajkalskaja, che segue le sponde del famoso bacino. È una tratta storica e molto bella della linea ferroviaria Transiberiana: ai tempi degli zar la chiamavano «la fibbia dorata della cintura d’acciaio della Russia». Superato il Bajkal, si prosegue per Pechino attraversando la capitale della Mongolia Ulan-Bator, dove si può passare la notte in un’autentica iurta mongola. Durante il viaggio si gustano prodotti tipici dei luoghi attraversati. L’iniziativa è della società delle Ferrovie russe Rzd. Per il presidente della compagnia Vladimir Jakunin, il business turistico corre sui binari. Articolo completo su russiaoggi.it
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Nel profondo della Siberia verrà costruita la nuova città di Ruyan, dove si radunerà l’élite intellettuale di tutto il mondo. Diventerà una nuova Davos per la cooperazione internazionale, in particolare nella sfera umanitaria. Ecco cosa è emerso dal nostro reportage sul campo. Articolo completo su russiaoggi.it
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Sport
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
Investimenti Da qualche anno i grandi magnati della Federazione si sono lanciati alla conquista dello sport occidentale
Nba e calcio, l’impero dei Paperoni Non solo yacht e ville, ma anche società sportive. I russi si fanno conoscere in Occidente per i successi ottenuti nello sport, alla guida di club che non badano a spese.
Dal Chelsea ai Nets Roman Abramovich, patron del Chelsea, il primo a investire all’estero
NICOLA SELLITTI RUSSIA OGGI
Dalla Premier League alla Nba, per i magnati russi oggi la conquista dell’Occidente passa soprattutto per lo sport. Come nel caso di Mikhail Prokhorov, probabile avversario di Putin al Cremlino e padrone della Polyus Gold, principale produttore russo di oro, che un anno fa ha acquistato i New Jersey Nets, franchigia del basket professionistico americano. Prokhorov ha investito 200 milioni di euro per l’80% delle quote, finanziando per il 45% la costruzione della nuova arena a Brooklyn dove i Nets giocheranno la prossima stagione. Obiettivo: vincere il titolo entro cinque anni. Ma ha fallito il primo colpo: Carmelo Anthony, sogno del mercato invernale, è passato dai Denver Nuggets ai New York Knicks. Lo sbarco del russo nello sport statunitense infrange il muro di diffidenza verso i ricchi dell’Europa dell’Est. Che
Mikhail Prokhorov, l’anno scorso ha acquistato i New Jersey Nets Yuri Korablin, guida la cordata d’imprenditori che ha rilevato il Venezia Leonid Fedun, da otto anni è presidente dello Spartak Mosca REUTERS/VOSTOCK-PHOTO
Cresce anche il volume d’affari del campionato di calcio russo, in vista dei Mondiali del 2018
negli anni hanno piazzato capitali in Premier League. L’imprenditore di origine ebraica Aleksandr Gaydamak, erede del controverso padre Arkadi, arrestato per traffico illegale d’armi, nel 2006 acquisiva il Ports-
mouth, venduto poi a un emiro. Due anni dopo Alisher Usmanov, proprietario della MetalloInvest, principale produttore di ferro, entrava in possesso del 15% dell’Arsenal. La febbre russa per il calcio ha invaso
anche l’Italia. Con ilVenezia passato a una cordata di imprenditori guidata daYuri Korablin, immobiliare, ex presidente del Khimki con il pallino di Roman Abramovich. Proprio il patron del Chelsea, primo a investire
in Europa nel 2003, ha avviato, con il finanziamento silenzioso (le norme Fifa vietano di essere azionisti di due società) al Cska Mosca, anche la corsa dei colossi industriali ai club nazionali. Seguito da Gazprom e Gazprom Bank, sponsor e proprietari dello Zenit di San Pietroburgo, che Luciano Spalletti ha condotto al triplete nel 2010. Sullo Spartak Mosca ha messo le mani da otto anni Leonid Fedun, vicepresidente della petrolifera Lukoil. Le Ferrovie di Vladimir Jakunin investono nel Lokomotiv Mosca. Il Cska è sostenuto dalla bancaVtb; Kerimov, patron della Nafta-Moskva, investe nell’Anzhi. Le prime sette squadre russe della scorsa Premier Liga vantavano bilanci ufficiali tra i 30 milioni di euro (Saturn) fino ai 68-72 milioni (Lokomotiv, Spartak). L’assegnazione dei Mondiali 2018 alla Russia offre opportunità invidiabili per investire. Putin ha suggerito ad Abramovich di lavorare all’organizzazione dell’evento con una partnership pubblico-privata per non far gravare sui conti dello Stato i 10 miliardi di euro necessari per realizzare stadi nuovi e infrastrutture.
INTERVISTA IL CT DMITRI KAVUNOV
IN BREVE
Sci acrobatico, un salto nel 2012
Dopo Fukushima i mondiali di ginnastica nella capitale Dopo i mondiali di pattinaggio, anche quelli di ginnastica artistica (in programma dall’8 al 16 ottobre) passeranno da Tokyo a Mosca? L’ipotesi non è da escludere del tutto, a sentire le voci che stanno prendendo corpo negli ultimi giorni. La capitale della Federazione è giudicata come una meta con ottime credenziali nel caso in cui Tokyo dovesse ri-
È possibile parlare di una scuola di sci russa, diversa ad esempio da quella americana ? In epoca sovietica sarebbe stato possibile. Oggi, invece, lo stile e i metodi di allenamento sono gli stessi per tutti e le competenze sono comuni. Il freestyle non è molto diffuso. Questo provoca problemi di finanziamento? Più che i finanziamenti, il problema riguarda lo sport in sé. Questa è una disciplina complessa, che pretende competenze da sciatore e da acrobata. Inoltre, richiede specializzazio-
RIA-NOVOSTI
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In primo piano un’evoluzione in pista di Dmitri Kavunov
ne e non tutti possono praticarlo. Nessuno si lancia dieci metri in aria da un trampolino per passatempo come farebbe un calciatore. Se lo fai, significa che è il tuo sport, che lo pratichi seriamente, che ti alleni. Dove si allena la nazionale russa? Nei mesi scorsi lo ha fatto negli Stati Uniti, perché la Coppa del Mondo si teneva in Canada e in America.
Iniziamo gli allenamenti a novembre e alla base ancora non c’è neve. Arriva a gennaio o a febbraio, quando è già tempo di gare. Per questo la nostra nazionale senior non può allenarsi in patria. Ma ci stiamo attrezzando per superare questo ostacolo in tempo per le Olimpiadi giovanili invernali di Innsbruck del 2012.
Perché non in Russia? Le condizioni non lo hanno permesso?
Preparato da Sonya Bekina Russkiy Reporter
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TUTTI IN CAMPO
ACQUEDOTTO ROMANO POLO CLUB 9-11 GIUGNO 2011 ROMA
UFFICIO STAMPA
Quale sarà nei prossimi anni il ruolo della Russia nel freestyle? Credo che avremo un ruolo di primo piano, grazie a una crescita che continua da anni.
OKSANA YUSHKO
La vista di un atleta che si libra in aria ed esegue acrobazie per poi lanciarsi lungo la pista in un mulinello di neve toglie il fiato. Ne abbiamo parlato con Dmitri Kavunov, allenatore della nazionale russa di sci acrobatico.
nunciare in seguito ai problemi post-terremoto (lo stesso motivo del cambio di sede per i mondiali di pattinaggio). Intanto il team russo non intende andare in Giappone per paura dell’emergenza nucleare che perdura da marzo. Lo ha detto il presidente della federazione di ginnastica Andrej Rodionenko: «Molti altri Paesi europei sono della stessa idea».
Cavalli, mazze di bambù e una palla di legno che deve rotolare tra due pali. La sfida sportiva tra Italia e Russia questa volta si gioca a polo. L’associazione Vladi Polo organizza a Roma dal 9 all’11 giugno il Vladi Polo International Challenge 2011 – Coppa della Federazione Polo Italiana, che vedrà confrontarsi Italia (rappresentata dall’Harpa Italia Polo Team), Russia e Usa, in un evento gratuito, aperto al pubblico. La presentazione degli atleti avver-
› www.vladi-polo.it PER TUTTI I DETTAGLI VISITATE IL SITO
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consiglia
Festival di cultura popolare “Costellazione della Russia” Piazza Navona, Roma 12 giugno 2011
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rà presso l’Exed Luxury Events, in piazza della Repubblica, a Roma, il 9 giugno; il 10, poi, si terrà il Gala Dinner, mentre il giorno successivo, dalle 11, all’Acquedotto Romano Polo Club si disputeranno i match. Oltre ai campioni impegnati nelle gare, anche i più piccoli potranno avvicinarsi al gioco del polo su pony. Calato il sipario sul campo, a Palazzo Ferrajoli l’esclusivo After Polo Party per dare l’arrivederci all’edizione 2012.
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