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GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2013

Il supplemento rientra nel progetto RUSSIA BEYOND THE HEADLINES, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, The Washington Post, Le Figaro, El Pais, Süddeutsche Zeitung, Le Soir, La Nacion L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de

Dalla Kamchatka all’Altai, i luoghi non convenzionali per scoprire le meraviglie nascoste della Federazione

YURI KOZYREV / NOOR IMAGES

C’è una forma di nostalgia, che si alza dalle montagne dell’Altai, da Yamal, dalla Kamchatka, che pervade il cammino verso la Siberia e le strade che conducono a Oriente. Mal di Russia. Quell’improvvisa sensazione di assenza che tocca gran parte dei turisti di ritorno dalla Federazione, che invade soprattutto chi ha attraversato gli spazi enormi del Paese, chi ha incontrato, come scoperte preziose, luoghi dalla bellezza quasi oggettiva. Piccole meraviglie nascoste, estranee ai grandi flussi turistici. E che vengono scoperte da un numero sempre maggiore di italiani: 200mila solo nel 2012. Viaggiatori alla ricerca di tempo e spazio perduto. Alla ricerca di luoghi in cui la frenesia che percorre il pianeta sembra diluirsi e anestetizzarsi. Nostalgici della bellezza. Cambio di prospettiva. I cittadini russi iniziano a inseguire il sogno sin da quando arrivano in aeroporto. Meglio: sin da quando l’idea di viaggiare attraverso l’Italia inizia a prendere corpo. Perché, nella percezione della maggior parte di chi arriva nella penisola, la speranza è ancora quella di incontrare le immagini, i libri e i film, che hanno stabilito le coordinate della patria della Dolce Vita. Ovvero: un luogo dove i desideri si animano, dove le proprie ambizioni culturali possano essere soddisfatte, dove si può misurare la propria capacità di meravigliarsi, di stupirsi di fronte ai rivoli che compongono il patrimonio artistico più imponente a disposizione dei viaggiatori di tutto il mondo. Certo, si tratta di una medaglia composta da due facce: da un lato la voglia di approfondire, di vivere un’esperienza in grado di apportare modifiche al proprio modo di guardare il mondo. Dall’altro, le tentazioni di superficie, tra resort a cinque stelle e shopping nelle strade della moda. Nei fatti c’è che l’Italia è ancora una delle mete preferite dal turismo russo. E se fino a qualche anno fa si trattava di un fenomeno elitario, adesso le cose stanno cambiando. Soprattutto grazie alla nuova generazione di cittadini della Federazione. Ragazze e ragazzi che vengono in Italia per studiare, per vedere e

toccare con mano ciò che studiano. Per vivere e respirare negli stessi luoghi di Fellini, di Pasolini, di Dante e di tutti gli altri pilastri della cultura italiana. Cercando quel tratto comune che lega il Rinascimento al ‘900. Tutto grazie anche alle possibilità economiche del ceto medio russo: lontani dalla crisi, in grado di salire sul primo volo e sbarcare in Italia. Quello del turismo proveniente dalla Federazione è di sicuro uno dei fattori che tiene alta e traina l’economia italiana legata a tutto ciò che attiene al “tempo libero”, al “divertimento”. E, in questo numero di Russia Oggi, si racconta soprattutto questo: le dinamiche economiche legate ai flussi turistici sempre più importanti provenienti dalla Russia. Lontani dal fornire un identikit del russo in trasferta - topos giornalistico e non solo, dove stereotipi e luoghi comuni abbondano - si ragiona sui numeri, si presentano dati, si cerca di sondare le motivazioni che portano a Roma, Milano, Firenze, Napoli e Palermo, nelle località marittime, più di 800mila persone l’anno. Spinte, ancora, dalla possibilità dello svago di massa, ma anche dalla volontà di costruire una parte della propria identità culturale. Non mancano viaggi non convenzionali. Come quello compiuto in bici da quattro cicloamatori italiani, partiti da Venezia e arrivati nel cuore della capitale russa, in quella Piazza Rossa che continua a essere il luogo per eccellenza da vedere. O come quello di un gruppo di alpinisti russi che hanno attraversato tutte le Dolomiti. Esperienze che avvicinano, saldano luoghi geograficamente distanti. Intorno a tutto questo si sta aprendo una discussione pubblica, che coinvolge le istituzioni delle due nazioni. Che stanno approfittando dell’Anno del Turismo Italia-Russia per mettere a punto strategie comuni in grado di implementare e mettere a frutto sempre più un “bene comune” che può rivelarsi essenziale non solo per l’economia. Ma per garantire anche una reciproca crescita culturale. Vladimir Zavialov


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Turismo

NUOVE ROTTE

ROMA E MILANO, CERTO. MA NON SOLO. LE PRESENZE CONTINUANO A CRESCERE ANCHE IN PUGLIA, SICILIA E SARDEGNA Tra gli italiani che si recano nella Federazione, invece, le destinazioni principali restano Mosca e San Pietroburgo. Quotazioni in aumento per il viaggio in Transiberiana. SIBILLA DI PALMA

primato inizia a essere incalzato dal turista mediorientale, che spende in media 190 euro al giorno». Lo shopping rappresenta la prima ragione di viaggio: circa il 30% dei turisti russi approda infatti in Italia attratto dal Made in Italy, «mentre il 25% si reca nella Penisola per motivi di relax o di divertimento, optando in genere per soggiorni estivi in località di alto livello, come la Sardegna, laVersilia, Taormina in Sicilia o Portofino in Liguria», spiega Iorio. Preferibilmente da associare ai tour nelle città d’arte come Roma, Milano, Firenze oVenezia. Anche gli italiani non sembrano insensibili al fascino della patria di Tolstoj e Dostoevskij e per le loro escursioni nella Federazione continuano a preferire Mosca e San Pietroburgo, «anche per via della loro vicinanza geografica e dei collegamenti più semplici rispetto ad altre località del Paese». A esercitare un grande fascino sul turista ita-

liano è poi il viaggio con la Transiberiana, «che però resta ancora un fenomeno di nicchia», specifica Iorio. Uno scenario che ha vissuto un’enorme evoluzione nel corso degli ultimi anni: «I turisti russi sono raddop-

YURI KOZYREV / NOOR IMAGES

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Affollano le vie dello shopping di via Montenapoleone e di via Condotti, si godono le vacanze all’insegna del relax sulle spiagge della Sicilia o della Sardegna e amano visitare le città d’arte italiane, da Venezia a Firenze, fino ai centri minori. L’Italia si conferma una meta sempre più ambita dai turisti russi attratti dal mix di esclusività, arte, buon cibo e sole, con il rublo che rappresenta ormai una ventata di ossigeno per il nostro turismo messo a dura prova dalla crisi. «Nel 2012 sono stati circa 800mila i russi che hanno visitato l’Italia a fronte dei 200mila turisti italiani che si sono recati nella Federazione», sottolinea Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria. «In Italia il turista russo è il primo in termini di spesa pro capite giornaliera, con 200 euro al giorno, anche se il

Il turista russo è il primo in ordine di spesa, con ben 200 euro al giorno....il 30% arriva nella Penisola attratto dal fascino del Made in Italy" La Kamchatka diventa anno dopo anno una meta sempre più ambita dagli italiani RENZO IORIO, PRESIDENTE DI FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA

piati nell’ultimo decennio e anche quest’anno ci si attende una crescita della loro presenza superiore al 10%», osserva il presidente di Federturismo Confindustria. Oltre all’aumento dei turisti è cambiato anche il tipo di prodotto richiesto, sottolineano dall’Enit. Secondo l’Agenzia nazionale del turismo, è infatti in crescita la domanda delle città d’arte minori, delle vacanze marittime anche presso località balneari sino a pochi anni fa non conosciute o sui laghi del Nord Italia e, in mi-

sura minore, anche del termalismo e della campagna (agriturismi). Un esempio su tutti è Rimini, dove a fare la parte del leone sulle spiagge non sono più i turisti inglesi e tedeschi, bensì i russi. Che negli ultimi tempi hanno scoperto anche la Puglia come meta delle proprie vacanze. Come dimostra il caso di Borgo Egnazia, resort a 5 stelle situato a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, dove oltre alle camere vengono affittate anche ville con piscina (con prezzi a partire da 900 euro

al giorno fino a circa 4mila euro). «Attualmente la clientela proveniente dalla Federazione conta tra il 10 e il 15% del totale dei turisti e quest’anno abbiamo visto un incremento di visitatori russi, anche se vorremmo attrarne molti di più», spiega Elena Bruno, direttore commerciale del resort. Il target è una clientela individuale di fascia alta che si mostra interessata in particolare alla soluzione della villa. «Sono attratti dalla possibilità di avere una piscina a loro disposizione, insieme a uno chef privato. I turisti russi sono insomma alla ricerca di un ser-

vizio al top molto personalizzato che rispetti la loro privacy e gli permetta di fare un’esperienza di vita italiani». I buoni collegamenti aeroportuali della regione fanno sì che molti di loro «prendano le ville in affitto anche per due mesi, recandosi poi in giornata a Roma o a Milano per fare shopping», aggiunge Bruno. Un’ulteriore spinta all’interscambio turistico tra i due Paesi arriverà inoltre con l’Anno del Turismo incrociato Italia Russia (partito a settembre e che durerà per un anno) il cui obiettivo è far conoscere un’Italia ancora inedita

DA VISITARE

Il Caucaso tra pericoli e meraviglie

In totale nella Grotta ci sono 48 cavità. Ciascuna di esse possiede la un nome e una storia che la identifica. Oggi i turisti accedono alla grotta attraverso un tunnel scavato artificialmente, e quanto più il tunnel inclinato si addentra nella grotta, tanto più freddo diventa l'ambiente › www.russiaogi.it/27617

I vulcani nell'alba della Kamchatka

CORBIS/FOTO SA

› www.russiaogi.it/27613

© RIA NOVOSTI

GETTY IMAGES/FOTOBANK

Il Daghestan non è ancora del tutto sicuro per i turisti che viaggiano da soli, ma una cosa è certa: questa travagliata regione è una meta meravigliosa. Un panorama spettacolare, spiagge sabbiose, cibo ottimo, eventi letterari e una fiorente vita culturale contraddistinguono questo territorio

Le storie sotterranee di Kungur

È uno dei pochi angoli al mondo dove è possibile osservare una così alta concentrazione di vulcani e sentire il respiro caldo della terra, che in alcuni punti diventa fatale per qualsiasi essere vivente. Questa regione è la prima di tutta la Russia a vedere, al mattino, le luci dell’alba › www.russiaogi.it/27615


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Turismo

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IL COMMENTO

Regime dei visti e lingua Unici ostacoli al boom Domenico Di Salvo ESPERTO

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e bellezze architettoniche, la cultura, la cucina, la natura, il mito della Dolce Vita. Sono queste le cose che fanno innamorare i russi dell'Italia. L'Anno incrociato del Turismo, grazie al lavoro del nuovo ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini, mira a incrementare ulteriormente i flussi turistici dalla Federazione attraverso un vasto programma di comunicazione e attività promozionali. In particolar modo, l'obiettivo è di mettere in risalto le piccole città e i borghi fino ad oggi rimasti fondamentalmente nell'ombra. I primi benefici di questo progetto li abbiamo già visti: nei primi otto mesi del 2013 il numero di visti rilasciati dai nostri Consolati è aumentato del 21 per cento, con un picco del 70 per cento registrato dal consolato di San Pietroburgo. Ovviamente ci sono molte cose da migliorare nell'offerta turistica che l'Italia riserva ai visitatori dell'Est: fra le criticità segnalate dagli operatori russi riscontriamo una certa carenza nei servizi di accoglienza rivolti ai loro connazionali, soprattutto nelle destinazioni minori. Faccio riferimento, ad esempio, alla scarsa presenza di personale russofono negli alberghi e all'insufficienza di guide turistiche e specifici servizi in lingua: dai punti informativi ai menu. Fra le esigenze che il turista russo richiede durante il suo soggiorno in Italia ci sono state segnalate una maggiore attenzione alla lingua e una più ampia varietà nell'offerta alimentare (dalle minestre al caffè americano, dagli alcolici a una colazione abbondante). Sappiamo, inoltre, che amano il comfort, come l'accesso al wi-fi e i servizi extra in camera. La possibilità di fare shopping e divertirsi, poi, è in cima alle richieste: spazio quindi a outlet, mercatini, discoteche, divertimenti e locali. Mi rendo comunque conto che il regime dei visti crea non pochi ostacoli nello sviluppo dei nostri rapporti turistici: nonostante siano state notevolmente semplificate rispetto al 2004, le procedure burocratiche rappresentano ancora oggi una barriera oggettiva per chi vuole far visita al Belpaese. Senza visti, infatti, l'Italia potrebbe aumentare significativamente il numero di turisti provenienti dall'area Csi. Ad ogni modo, da qualche anno è possibile presentare le pratiche per il documento d'ingresso anche in altre città russe diverse da Mosca e San Pietroburgo, come Ekaterinburg, Kazan, Krasnodar, Omsk e molte altre ancora. Attualmente i rappresentanti della Federazione Russa e dell'Unione Europea stanno discutendo attivamente l'ipotesi di una completa abolizione di questi documenti. Ci tengo comunque a precisare che, al contrario di ciò che ritengono in molti, il turismo russo non è esclusivamente classificabile nella tipologia del lusso: infatti esiste una fascia di classe media che viaggia e visita il nostro Paese richiedendo offerte economiche. Le cifre, comunque, parlano chiaro: secondo i dati della Banca d'Italia, nei primi dieci mesi del 2012 i turisti dalla Federazione hanno speso in Italia oltre un miliardo di euro: un dato decisamente superiore ai 925 milioni registrati nel 2011, il doppio rispetto al 2008.

Alpinismo di gruppo in cima alle Dolomiti

I NUMERI

200 euro al giorno: è la spesa media del turista russo in Italia, primo per consumi davanti al "collega" mediorientale (con 190 euro)

La caccia ai vigneti DA VISITARE OSHEVENSK, LA TERRA DIMENTICATA IN MOSTRA MILANO, FINO AL 9 NOVEMBRE

Aleksei Kara-Murza

Le tradizioni locali, la semplicità e l'umilità di chi vive nel piccolo villaggio ubicato nella Russia del Nord sono in mostra alla Galleria San Fedele

AUTORE DI "I RUSSI FAMOSI A GENOVA"

800mila sono i cittadini della Federazione che hanno visitato l’Italia nel corso del 2012. Nello stesso periodo, 200mila gli italiani in Russia

L'autore è direttore dell'Enit in Russia

DA LEGGERE

› russiaoggi.it/27193

A BOLZANO CARTOLINE DAL CAUCASO

MAX AVDEEV

per molti. Come? Un esempio è il progetto Mirabilia, nato per promuovere i territori di nove siti Unesco, tra cui Matera, Perugia e la Spezia, che proveranno a colpire l'immaginario dei turisti russi e a insidiare il primato delle più famose Roma, Firenze e Venezia. Tra le altre iniziative rientrano, inoltre, azioni mirate di presentazione delle regioni italiane e dell’Expo 2015 nelle principali città delle regioni russe, roadshow e worskhop turistici a tema ed eventi di promozione in collaborazione con i più importanti tour operator presenti nella Federazione russa. A creare qualche problema resta però l’aspetto dei visti. «Gli italiani optano sempre più spesso per vacanze più brevi e più numerose nel corso dell’anno», commenta Iorio. «San Pietroburgo sarebbe perfetta per questo tipo di necessità anche in funzione della sua vicinanza geografica, ma spesso viene scartata perché i visti richiedono procedure amministrative abbastanza lunghe». Un problema che coinvolge anche i turisti russi che vogliono visitare l’Italia, «penalizzando soprattutto le città d’arte che vengono visitate per brevi periodi», conclude. Anche se un primo passo verso lo snellimento delle procedure burocratiche in Russia è stato fatto tramite il rilascio sempre più frequente di visti turistici multipli che permettono più ingressi in Italia.

Un cammino di nove giorni, dopo aver percorso migliaia di chilometri. Tra pareti ripidi, fino alle vette. Quattordici alpinisti russi sulle vette delle Dolomiti. Dal picco di Torre di Toblin, attraverso la famosa via Ferrata delle Scalette. Un viaggio preparato con cura «per quasi un anno, perché era importante pensare a ogni piccola cosa, essere pronti a ogni imprevisto», racconta il capogruppo Yuri Nikonov. Tutto liscio, fino in cima. «Poi ci sono sempre le condizioni meteorologiche a dettare il ritmo. Un giorno abbiamo dovuto affrontare una situazione proibitiva perché ha piovuto dalla mattina alla sera». Al ritorno, il momento più sentito. Quello delle tavole rotonde con conoscenti e appassionati, per raccontare la straordinaria esperienza vissuta.

BOLZANO, FINO A 17 NOVEMBRE

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Nikolai Gogol, Fedor Tutchev e Ivan Turgenev sono tra gli scrittori della Federazione che hanno amato Genova". Aleksei Kara-Murza, professore di Politologia all'Università di Mosca racconta i luoghi "russi" del capoluogo ligure. Leggi il suo racconto su www.russiaoggi.it/27655

Le vette del Caucaso. I cambiamenti climatici e la natura selvaggia. Il Messner Mauntain Museum Firmian ospita la mostra intitolata "Kaukasus Karakorum" › russiaoggi.it/22843

Ville, alberghi, vigneti: per i Paperoni della Federazione l'Italia si conferma tra i Paesi preferiti dove investire. «C'è stato un salto di qualità», racconta Paolo Bellini presidente di Ira, che si occupa di business tra i due paesi. Insomma, «non più Italia seconda casa, ma Italia seconda patria». Un pensiero condiviso da Natalia Soloviyeva di Italrealy, agenzia milanese specializzata nella vendita di immobili italiani ai russi: «L'Italia per i russi è sinonimo di gusto, di bellezza e e design. Negli ultimi due anni abbiamo registrato un vero e proprio boom nell'acquisto di abitazioni nella Penisola». Soloviyeva indica le destinazioni preferite dalla clientela russa: «Al primo posto c'è la riviera ligure di levante, da Camogli a Santa Margherita, che beneficia della relativa vicinanza a Milano, meta preferita per il business. Segue la Toscana, soprattutto Forte dei Marmi». E dall’ufficio studi di Tecnocasa tracciano un identikit dell'investitore tipo e delle sue richieste: «I russi prediligono le soluzioni in-

dipendenti, meglio se posizionate in zone tranquille, a volte anche più distanti dal mare, ma con vista panoramica». Dunque i russi possono compensare, almeno in parte, il calo della domanda che si registra sul fronte interno. Non a caso, in occasione di Domexpo, fiera dell'immobiliare ospitata a Mosca, c'erano molti progetti italiani. Come il nuovo porto turistico di Pisa, che comporta un investimento da 100 milioni di euro per 52mila metri cubi di volumi.Va sfatata l'immagine dei russi mani bucate. «In realtà sono molto attenti ai prezzi. Dopo la generazione degli oligarchi, oggi sul mercato si affacciano nuove fasce di acquirenti, con budget da 100-150mila euro», spiega Bellini. «Cambia anche l'età - aggiunge Marta Romolini, agente Christie's -. Arrivano giovani professionisti che si relazionano in lingua inglese. Abbiamo venduto un castello da restaurare sul lago Trasimeno a un architetto 28enne di Mosca». Simone Lupino


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Il viaggio

LE CIFRE

Reportage Passione due ruote: in bici nel cuore d'Europa. Dai canali di Venezia alla Piazza Rossa

5 i cicloamatori italiani che hanno intrapreso il viaggio: Antonio Pogni, Giuseppe Meneghello, Giuseppe Leonardi, Massimo Gnata e Flavio Spagnolo

Un tour durato 17 giorni, alla scoperta delle bellezze artistiche del Vecchio Continente. Tra imprevisti e viste mozzafiato. Dalla Mittleuropa fino alla "conquista" del simbolo di Mosca.

118 le ore trascorse in sella dal gruppo di ciclisti, attraversando paesaggi molto diversi tra loro in Polonia, Repubblica Ceca, Lituania e Lettonia

NICOLA SELLITTI RUSSIA OGGI

3.338 è la lunghezza in chilometri di viaggio che per la prima volta hanno fatto gli italiani attraversando l'Est Europa

REUTERS

pedalano alla stessa velocità. Invece dei nervosi percorsi zapping dei turisti, con scatti fotografici in condivisione immediata sui social network. Rigorosamente da mostrare a parenti o amici. Né forte, né piano, ma lontano. Il motto di Antonio e dei compagni di avventura porta al primo desiderio realizzato: San Pietroburgo. «La casa degli zar, la mia grande passione. Tra Ermitage, la cattedrale di Sant’Isacco, la metropolitana che sfreccia sotto il fiume Neva». Ma sulla trafficata strada – 700 chilometri piatti - da San Pietroburgo a Mosca, la sceneggiatura cambia. Una striscia infinita di bosco incolto, baraccopoli itineranti, ambulanti ai lati

Ricchezza, storia, cucina tipica e avvisaglie di cosmopolitismo: l'Occidente che dialoga con la tradizione. Mosca da una prospettiva particolare”

PHOTOXPRESS

Da Venezia a San Pietroburgo, fino a Mosca, in Piazza Rossa. Un tour estivo nell’Est Europa in 17 giorni. Antonio Pogni è un cicloamatore veneto specializzato in gare da oltre mille chilometri. Assieme ad altri quattro randonneur (un quinto finiva in ospedale fratturandosi il bacino per una caduta poco dopo il via, sulla statale verso Pordenone) - seguiti da un pulmino con il materiale tecnico - è arrivato su due ruote nella principale piazza russa. «Un’idea che mi frullava per la testa da oltre un anno. Anche perché ho già partecipato in passato a gare del genere in Costarica, Vietnam, qualche tempo fa è toccato alla Parigi-BrestParigi, una delle più affascinanti cicloturistiche che si corre ogni quattro anni, per i cicloamatori. E non è stata neppure una gran fatica. Per percorsi così lunghi serve allenare la mente, quando la forza nei muscoli è poca». In bicicletta sino in Piazza Rossa per sventolare la bandiera italiana e veneta. Non c’era mai riuscito nessuno. «E infatti, vicino al mausoleo di Lenin in Piazza Rossa, le guardie, sorprese, ci hanno fatto subito ammainare le bandiere, invitandoci ad andare via». Un viaggio a Est, 118 ore in sella, oltre 17mila metri di dislivello tra strade dal fondo liscio e saliscendi che si annodano ai muscoli. Attraverso i laghi dell’Austria e della Repubblica Ceca, i campi di malto e orzo della Polonia. Poi la Lituania, con la visita - e un assegno, oltre a cibo e vestiti – a una Onlus di bambini orfani di Kaunas. E la notte nei bungalow costruiti su bidoni, quasi cullati dal Mar Baltico, in Lettonia. Seguita da una sosta in un castello del Cinquecento con un museo storico, in Estonia. «Qui abbiamo incontrato un gruppetto che faceva trekking e alcuni musicisti da strada. Dopo poco, siamo andati a cena tutti insieme: pasta in bianco, accompagnata da latte, orzo e patate», racconta. Insomma, una specie di grande corsa a tappe, un Tour de France senza l’assillo del cronometro. Perché i randonneur sono sulla strada per giorni, senza classifiche, né ordini d’arrivo. Tra Inghilterra, Scozia, Francia, Canada e Australia. E da qualche tempo anche in Italia (la gara più famosa è la 1001 Miglia, 1.600 chilometri da Milano a Roma, ogni due anni), dove vanno moltiplicandosi le cicloturistiche ecosostenibili. In sella per un turismo slow, condividendo le bellezze dei luoghi con i compagni di bici, che

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delle strade che vendevano cipolle, mele e foglie di arbusti per tisane. Alcuni fanno i conti ancora con il pallottoliere. Povertà e desolazione. Tante persone senza denti. «Mentre ci avvicinavamo a Mosca, ecco un fumo denso: gente che preparava tè caldo per i camionisti sul fuoco, con legno poggiato su delle pignate giganti. Gli stessi camio-

nisti potevano riscaldare il proprio contenitore. E, ai margini delle carreggiate, anche vecchi carrarmati in disuso». Poi, un tuffo nel cuore della capitale. Tra ricchezza, storia, la cucina tipica, avvisaglie di cosmopolitismo, la presenza dell’Occidente che s’infila nella tradizione. La Piazza Rossa, le foto, l’incontro e i complimenti con Antonio Zanardi Landi, ex-ambasciatore d’Italia in Russia e consigliere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «I russi sono generosi, calorosi con gli italiani». Due società con problemi comuni. «Su una strada della capitale sono sceso dalla bici, improvvisandomi addirittura vigile per un’ora, per sbrogliare il traffico in un incrocio», conclude.

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