GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2013
Il supplemento rientra nel progetto RUSSIA BEYOND THE HEADLINES, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, The Washington Post, Le Figaro, El Pais, Süddeutsche Zeitung, Le Soir, La Nacion L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de
A Sochi fervono i preparativi in vista dei Giochi Olimpici invernali di febbraio. E nella Federazione va di moda il revival di Mosca '80, anche se da allora quasi tutto è cambiato. Dentro e fuori i confini nazionali
MIKHAIL MORDASOV
Il boicottaggio degli Stati Uniti e della Cina in risposta alla guerra in Afghanistan. L’apertura dei Giochi affidata a Leonid Breznev in persona, entrato nel “Grande Stadio Lenin” di Mosca sulle note dell’inno sovietico. I duelli tra Sebastian Coe e Steve Ovett nelle gare di mezzofondo. Le gioie italiane nell’atletica con le medaglie d’oro conquistate da Pietro Mennea e Sara Simeoni. A scorrere le fotografie di Mosca '80, prima edizione dei Giochi Olimpici affidata alla Federazione (allora Urss), sembra trascorso un secolo. Un mondo è finito in soffitta e uno nuovo cerca di farsi strada tra tentativi di distensione a livello geopolitico e nuovi incidenti di percorso. Dell’epoca sovietica non c’è affatto nostalgia in Russia, eppure il percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici invernali che si svolgeranno dal 7 al 23 febbraio prossimi a Sochi (la stessa località del Mar Nero ospiterà anche i Giochi Paralimpici, dal 7 al 16
marzo) è tutto all’insegna del fil rouge tra i due eventi. A cominciare dall’orsetto Mishka, la mascotte delle Olimpiadi di 33 anni fa, che in queste settimane è tornata a fare capolino nei negozi delle principali città della Federazione. Anche questa volta si è optato per il tema animale, ma si è deciso di fare le cose in grande scegliendo addirittura tre testimonial: un orso polare, una lepre e un leopardo. Così come non si è scelto il basso profilo in tema di investimenti: il budget messo in campo fino a questo momento ammonta all’equivalente di 30 miliardi di euro, una somma che supera addiritttura quella delle Olimpiadi estive di Pechino 2008. Del resto si trattava di costruire una rete infrastrutturale all’avanguardia in un’area con un forte deficit su questo versante. Il Cremlino, conscio dell’importanza dell’evento, non ha voluto badare a spese per proiettare un’immagine positiva del Paese a livello internazionale, proprio mentre a livello economico è in
atto una delicata transizione dal novero delle realtà di sviluppo al ritorno tra le grandi potenze economiche. Un prestigio ritrovato negli ultimi anni dopo le macerie emerse dal disfacimento dell’Urss, che ora attende conferma anche grazie all’ingresso a pieno titolo nel Wto, l’organizzazione mondiale del commercio. “Hot. Cool.Yours” è il motto scelto dagli organizzatori per questa edizione, a identificare rispettivamente l’intensità delle gare, le discipline invernali e il coinvolgimento personale degli spettatori, ma anche quello della popolazione russa, che proprio intorno alla grande vetrina dei Giochi Olimpici rivive la passione patriottica. La cura nella preparazione dell’evento e l’attenzione posta dalle Federazioni sportive, con l’obiettivo di occupare una delle primissime posizioni del medagliere finale, sono la prova più evidente del valore che tutta la Russia attribuisce a questo evento. Luigi Dell’Olio