GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013
Il supplemento rientra nel progetto RUSSIA BEYOND THE HEADLINES, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, The Washington Post, Le Figaro, El Pais, Süddeutsche Zeitung, Le Soir, La Nacion L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de GUEORGUI PINKHASSOV/ /MAGNUM PHOTOS/GRINBERG AGENCY
L’industria cinematografica della Federazione diventa sempre più imponente, all’altezza della sua tradizione. Milioni di euro stanziati ogni anno. Centinaia di progetti in lavorazione tra film e serie animate. Per rilanciare la propria storia. Nel nome dei Maestri. E in Italia, al Festival del Cinema di Roma, sono quattro le produzioni presentate
Il regista Andrei Tarkovskij sul set di Stalker, 1979
In quattro hanno scelto Roma, il Festival del Cinema. Fedor Bondarchuk con Stalingrado, Yuri Leiderman e Andrei Silvestrov con Birmingham Ornament II, Aliona Polunina con Nepal Forever. Poi È difficile essere un dio, l’ultimo film di Aleksei German senior, completato dal figlio. Una partecipazione che evidenzia lo stato di grazia del Cinema della Federazione. Un nuovo stato di grazia. Perchè, dopo gli anni della transizione, si torna a sperimentare. E a investire. Certo, le Avanguardie sono lontane. Come lontano è l’oggetto sezionato in tutti i suoi aspetti durante novant’anni: la Rivoluzione d’Ottobre. Ma gli autori contemporanei, su nuove strade, tornano al territorio dei Maestri: l’osservazione del Potere. Perchè in nessun’altra cinematografia il rapporto tra Arte e Politica è così stretto. Pugni negli occhi, seguendo Ejzenstein. O recupero pre-politico dell’individualità, la lezione di Tarkovskij. Russia Oggi racconta l’intreccio, tra antico e moderno, che compone il nuovo Cinema.