MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014
Notizie e approfondimenti
L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro s s i ys kaya G a ze t a ( R u s s i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais
DIREZIONE ITALIA GRAND TOUR SENZA CRISI
IN QUESTO NUMERO Rallenta la crescita, sale l’inflazione Lo scenario macro della Federazione è in peggioramento. Il ministero dell’Economia ha ridotto sensibilmente le stime della crescita da qui al 2017, con il Pil atteso a un progresso di appena l’1% nel 2015. Intanto continua a preoccupare la dinamica inflazionistica, che colpisce il potere d’acquisto delle famiglie. PAGINA 4
L’OPINIONE
Gas, le incognite su South Stream Il progetto è quello di garantire maggiori forniture per i paesi europei, al di là delle condizioni climatiche, ancora oggi uno dei fattori che incide sul trasporto di gas. Ma le tensioni internazionali pesano e il rischio è quello di un rallentamento nella costruzione del gasdotto. E la strada del dialogo tra le parti appare come l’unica soluzione percorribile. PAGINA 6
Chagall, 220 opere in mostra a Milano
Negli ultimi venti giorni abbiamo assistito alla prima frenata del 2014: i flussi del ramo leisure sono scesi del 4%. Ma il calo è stato ampiamente compensato da un aumento del 18% nel segmento di lusso”
CORBIS/ALLOVERPRESS
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SANDRO SACCOCCIO, DIRETTORE MARKETING DEL TOUR OPERATOR GARTOUR
Le tensioni internazionali penalizzano il turismo oltrefrontiera. Ma la penisola resta in cima alle preferenze, soprattutto da parte della fascia più agiata della popolazione. CHIARA MERICO RBTH
A mettere in guardia è stato, a inizio settembre, il primo ministro russo Dmitri Medvedev: i turisti della Federazione hanno iniziato a viaggiare sempre meno in Europa. Un calo che il capo del governo ha stimato in «quasi il 30%», imputandolo «al deterioramento delle relazioni internazionali: questa è una cattiva notizia», ha aggiunto Medvedev, «perché sono i nostri concittadini a pagare il prezzo della crisi, insieme alle economie dei paesi di accoglienza turistica». A pesare sui viaggi all’estero dei russi, oltre alle sanzioni internazionali, è anche la forte svalutazione subita dal rublo negli ultimi mesi, che ha reso più oneroso spostarsi dalla Russia all’Europa. Per questo diversi tour operator, specie di San Pietroburgo, hanno dichiarato bancarot-
ta tra luglio e agosto, lasciando migliaia di viaggiatori in difficoltà. L’Italia sembra però fare eccezione. La penisola resta tra le mete preferite dai turisti russi, insieme ad altre destinazioni dell’Europa meridionale, come Spagna e Bulgaria, e dell’Asia. Rimane una tappa irrinunciabile soprattutto per il turismo di fascia alta, quello che meno risente delle conseguenze della crisi: è proprio grazie a questi visitatori se l’Italia è riuscita, finora, quasi a ripetere i numeri degli scorsi anni. Lo conferma Sandro Saccoccio, direttore marketing del tour operator Gartour: «Negli ultimi venti giorni abbiamo assistito alla prima frenata degli arrivi russi: per Gartour i flussi del turismo leisure sono scesi del 4% in agosto. Un calo ampiamente compensato da un aumento del 18% della domanda del segmento turismo di lusso». Anche Domenico Di Salvo, direttore dell’ufficio Enit di Mosca, conferma che «l’andamento dei flussi di viaggiatori russi in Italia e della relativa spesa continua ad avere segno positivo, nonostante il generale calo dei
flussi dalla Federazione russa verso le destinazioni europee». I dati sembrano trovare importanti conferme. «Secondo Bankitalia, da gennaio a maggio il numero dei viaggiatori russi in Italia è cresciuto del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 (431mila contro 420mila), e anche la loro spesa è aumentata dell’1,6%, da 504 a 512 milioni di euro», sottolinea Di Salvo. Anche Rostourism, l’Agenzia federale del turismo, nel primo semestre 2014 ha registrato un incremento del 2,6% dei flussi di viaggiatori verso l’Italia, ponendo il Belpaese davanti a Spagna e Grecia; inoltre, i visti turistici rilasciati dai consolati d’Italia a Mosca e San Pietroburgo sono aumentati del 16,5% nel primo semestre. I visitatori russi scelgono l’Italia anzitutto per il suo impareggiabile patrimonio artistico. Tra le destinazioni più gettonate «continuano a esserci le città d’arte», conferma Saccoccio. «I tour della Penisola che offriamo sono il nostro prodotto principale. Ma altrettanto importante è il mare, con Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Sar-
degna ai primi posti». L’Italia, concorda Di Salvo, «rimane la meta turistica privilegiata più amata dai viaggiatori russi che ricercano vacanze culturali: questo è il principale fattore di attrazione del nostro Paese, e pesa per quasi il 51%», aggiunge il direttore dell’ufficio Enit della capitale russa. Si è poi consolidata la domanda di turismo balneare (31%), con incrementi verso il Sud e le Isole, favoriti anche da nuovi collegamenti aerei e dalle iniziative di promozione avviate da alcune regioni, come la Puglia. Ma l’Italia piace anche nei mesi più freddi: «La domanda di turismo invernale è cresciuta del 45%, specie verso il Trentino e la Valle d’Aosta», sottolinea Di Salvo. «Se la maggior parte dei russi viene in Italia per ammirare i capolavori dell’arte, negli ultimi anni è cresciuta la tendenza a viaggiare alla ricerca di svago, lontani dai centri maggiori, con particolare attenzione per le stazioni termali, per i parchi e le riserve naturali». SEGUE A PAGINA 3
Oltre 220 opere dell’artista nato a Vitebsk saranno esposte al Palazzo Reale di Milano a partire dal 17 settembre prossimo. Cultura ebraica, tradizione russa e spirito delle avanguardie. Sono queste le coordinate artistiche e culturali alla base della sua straordinaria produzione. PAGINA 7
SUL NOSTRO SITO Scatta l’ora del made in Serbia Viaggio a Kaliningrad, enclave russa situata sulle rive del Baltico tra la Polonia e la Lituania. L’area dipende dall’Europa per l’importazione di prodotti agroalimentari più di altre regioni della Federazione. Sugli scaffali dei negozi, i prodotti del Sud America e dei Balcani prendono il posto del made in Italy. HTTP://IT.RBTH.COM/32477