giovedì 27 Novembre 2014
Notizie e approfondimenti
L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro s s i ys kaya G a ze t a ( R u s s i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais
Notizie in breve Il salto verso il cosmo di Samantha Cristoforetti, parte da lontano, dalla Città delle Stelle: il centro di ricerca spaziale vicino Mosca dove ha perfezionato una parte del suo addestramento
Sale l’Inflazione crolla il rublo e si riapre la corsa ai consumi La strategia è quella di evitare il“panico”. Con l’inflazione che si avvia a chiudere l’anno in prossimità dell’8%, soprattutto a causa della pesante svalutazione del rublo rispetto alle principali divise internazionali, in Russia è corsa agli acquisti. Secondo i dati di Rosstat, il costo medio per una spesa minima di prodotti alimentari nella Federazione alla fine di ottobre era pari a 3.044 rubli (poco meno di 53 euro), vale a dire l’1,6% in più rispetto al mese precedente. Così, chi può, compra oggi i beni di cui ha bisogno, temendo di non poterselo più permettere in seguito. Intanto, il governo ha elaborato un piano per ridurre nel medio periodo l’incidenza dell’import e - per questa strada - la dipendenza dai cambi.
calogero russo
Il rigore e la preparazione. Ma anche la creatività e la spensieratezza. Cresciuta nel mito di Gagarin, l’astronauta italiana è partita per una missione di sei mesi nello spazio. lucia bellinello rbth
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Poekhali! Andiamo! L’eco di quella che fu l’ultima parola pronunciata da Yuri Gagarin sulla rampa di lancio, all’alba del 12 aprile di 53 anni fa, rimbomba ancora nell’aria. Oggi però quell’urlo di gioia, che si perde nel boato dei motori della Soyuz in fase di decollo, è tutto per Samantha. Per lei che, al pari di Gagarin, regge il peso e l’onore di essere la prima: la prima donna italiana a volare nello spazio. E la storia riparte proprio di qui. Dal cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan, la più vecchia e utilizzata base di lancio del mondo, dove Gagarin, l’uomo divenuto mito, portò l’umanità tra le stelle. Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, il comandante Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia spaziale europea, fa sognare nuovamente il cielo all’Italia. E lo fa passando per la Russia. «È tempo di andare. Ci sen-
tiamo dallo spazio», scrive alla vigilia del lancio, seguito in diretta streaming da milioni di persone. Dopo sei ore di viaggio, il 24 novembre, l’equipaggio della Soyuz, composto anche dal comandante russo Anton Shkaplerov e dall’ingegnere americano Terry Virts, raggiunge la Stazione spaziale internazionale, dove per sei mesi verranno condotti circa duecento esperimenti. Ad attenderli sulla Iss, il comandante Barry E. Wilmore della Nasa e i russi Aleksandr Samokutyayev ed Elena Serova. La missione “Futura” ha inizio. «Lo spazio? È molto meglio di come lo sognavo!», dirà poi Samantha una volta arrivata a destinazione, a 400 chilometri di quota. Un traguardo raggiunto dopo mesi di estenuanti addestramenti, test e si-
mulazioni, passati anche attraverso alcuni riti che, da quando Gagarin è entrato nella storia, accompagnano gli astronauti russi nel loro viaggio fino alla rampa di lancio. Prima della quarantena che precede il countdown, per esempio, l’equipaggio della missione Futura, così come vuole la tradizione, fa visita alla tomba di Gagarin in Piazza Rossa a Mosca, per un saluto intimo e quasi devoto a colui che ha spianato la strada verso lo spazio. Sotto il timido sole di una giornata di novembre, nel giardino dei cosmonauti nella Città delle Stelle, centro militare e di ricerca spaziale alle porte di Mosca, gli astronauti piantano il proprio albero. «L’ultima volta in cui ho piantato un albero ero in quinta elementare - dice il capitano Cristoforetti -.
Lo spazio? Davvero: è molto meglio di come lo sognavo”, il primo commento di “Sam” appena arrivata sulla Iss
Oggi ero felice come quando avevo undici anni». Nella notte che precede il decollo, poi, la visione del film sovietico“Il bianco sole del deserto”è d’obbligo: a quanto pare, la pellicola realizzata daVladimir Motyl accompagna sempre l’ultimo sonno sulla terra di tutti gli astronauti della Federazione. Cala il buio su Bajkonur. Alla vigilia del lancio Samantha posta per i propri fan un’ultima foto dal suo letto: «Chissà se al mio corpo mancherà o se gli piacerà dormire in assenza di peso». A mezzanotte e un minuto ora di Mosca (le 22.01 in Italia) il countdown arriva alla fine. «Il conto alla rovescia - si legge sul blog di Samantha, avamposto42 -, non inizia da 10, ma da 10.800 secondi: ovvero tre ore prima del lancio vero e proprio. Tradizione russa». Ovviamente. I motori quindi si accendono. Il razzo per un attimo scompare avvolto da una grossa nuvola di fuoco, e Samantha decolla verso lo spazio, sull’eco di quel «Poekhali! Andiamo!», che risuona forte nel cosmodromo. Proprio come avvenne per Gagarin, 53 anni fa, all’alba di quel 12 aprile che cambiò la storia del mondo.
economia
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I cuochi italiani a Ekaterinburg: «Ecco come le sanzioni stanno cambiando volto ai nostri menu»
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Mondiali 2018, c’è la crisi ma la kermesse non corre rischi Il campionato si farà. Il crollo del rublo e le tensioni geopolitiche non mettono a rischio i Mondiali di calcio 2018. «Il budget del comitato organizzatore è calcolato in valuta estera e pertanto non è suscettibile di variazioni nei tassi del cambio», ha detto Aleksei Sorokin, il direttore generale del comitato“Russia-2018”.Gli organizzatori del Mondiale non prevedono di rivedere o ampliare il bilancio, pari a 664 miliardi di rubli (circa miliardi di euro), per la costruzione degli stadi e delle relative infrastrutture. Rassicurazioni sono arrivate anche dal direttore generale di “Arena-2018”, Aleksei Milovanov: «Il termine ultimo di consegna degli stadi che ospiteranno il torneo è il 1° maggio 2016, mentre per tutti gli altri, il 1° maggio 2017».
in questo numero Borsa di Mosca Il listino russo adotta gli standard internazionali per accrescere l’appeal verso gli investitori stranieri PAGINA 3
CONCORSO
RUSSIAN STARTUP RATING SI APPRESTA A PREMIARE LE MIGLIORI NUOVE IMPRESE DELLA FEDERAZIONE it.rbth.com/startups
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Politica
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i nuovi equilibri restano le tensioni e le polemiche ma nei recenti vertici internazionali l'auspicio è che il dialogo riprenda
diplomazia sull'orient express
L'avanzata dei Brics pone la necessità di ripensare gli equilibri nelle organizzazioni sovranazionali. E i vertici della Federazione tornano a guardare verso la Cina.
Entro la fine dell’anno il governo presenterà un programma di sviluppo economico per estendere la possibilità di transito delle merci attraverso la Transiberiana"
gevorg mirzayan rbth
conflitto ucraino. Tuttavia la loro posizione sta diventando più flessibile», afferma Andrei Sushentsov, responsabile dell’agenzia di ricerca e analisi Politica Estera.
spinosi legati alla tragedia del Boeing malese, in modo oggettivo, produttivo. Vi assicuro che tutto si è svolto nel rispetto della correttezza, ma anche in un clima estremamente amichevole», ha dichiarato all’agenzia Ria Novosti dopo il suo ritorno a Mosca.
Prosegue la svolta verso Oriente
Tuttavia, Mosca continua ad avvertire il peso delle sanzioni e cerca di compensare il deterioramento delle relazioni con i paesi occidentali rafforzando le sue relazioni con le nazioni asiatiche e i partner dei Brics. Con loro a Brisbane Putin ha discusso della riforma del Fondo monetario internazionale e i leader dei cinque paesi hanno ribadito una volta di più che già dal 2016 diventerà operativa la loro Banca di sviluppo. Secondo un membro del gruppo di esperti del club Valdai, Dmitry Suslov, le sanzioni adottate contro la Russia vengono viste nei paesi in via di sviluppo come un cattivo uso - da parte dell’Occidente - dei suoi poteri. Nel corso dei vertici di Pechino e Brisbane Putin ha
Discussione sull’Ucraina
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andrei sushentsov, responsabile dell'agenzia di Ricerca per la Politica Estera
indicato prospettive e vantaggi che deriverebbero da una svolta verso Oriente della politica estera russa. Un evento significativo in tal senso è rappresentato dalla firma di un importante accordo a Pechino sulle forniture di gas russo alla Cina. «Entro la fine dell’anno il governo presenterà un programma di sviluppo economico e infrastrutturale della Russia», dichiara Sushentsov. «Il piano prevede la realizzazione di infrastrutture finalizzate a estendere le possibilità di transito delle merci attraverso la Transiberiana e la Bam, e lo sviluppo dei porti. È più che comprensibile che Vladimir Putin a Pechino si sia interessato alle prospettive di sviluppo dell’economia asiatica».
parlato dell’avvio di rapporti radicalmente nuovi nell’arena mondiale, innanzi tutto nell’ambito del governo globale. Spiega Kirill Koktysh, docente presso la cattedra di Teoria politica dell’Università statale di Mosca per le Relazioni internazional: «Il summit dei G20 era stato pensato come una piattaforma di responsabilità collettiva per un istituto di governo dell’economia globale, il Fondo monetario internazionale. Ma su tale piano non ha trovato attuazione. Di conseguenza sono comparse due entità alternative di governo globale: l’Apec, la cui costruzione sta avvenendo per opera della Cina, e i Brics. La Russia è parte attiva in entrambe». Agli incontri in Asia Vladimir Putin ha
cronologia
Da Washington a San Pietroburgo. Tre precedenti da ricordare
novembre 2008 • Il primo summit dei G20 si è tenuto a Washington. L'idea alla base del vertice è stata la ricerca di soluzioni condivise per la crisi mondiale
AFP/eastnews
getty images/fotobank
Al G20 Putin ha intrattenuto una serie di incontri con i leader occidentali, in particolare con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Dell’andamento e del contenuto di tali colloqui si sa poco, tuttavia la loro efficacia è testimoniata dai toni adottati dal Presidente francese François Hollande, dalla Merkel, nonché dal commissario Ue agli Esteri Federica Mogherini, i quali hanno affermato che è giunto il momento di riavviare i negoziati con la Russia sul futuro dell’Ucraina e di ripristinare le relazioni tra le due aree. È emblematico che anche il Consiglio dell’Unione europea abbia rinunciato a inasprire le sanzioni contro la Federazione, limitandosi a inserire nella sua lista nera i leader delle repubbliche non riconosciute del Sud-Est dell’Ucraina. Inoltre, subito dopo il vertice, è volato a Mosca il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, che ha assicurato il rispetto degli accordi di Minsk da parte di Berlino, avanzando la proposta di contatti diretti con i separatisti. Anche il Cremlino, a detta del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, punterebbe a questa piattaforma di regolamentazione della crisi. Gli esperti rilevano anche da parte di Bruxelles una posizione più flessibile. «Gli europei non hanno smesso di considerare la Russia parte in causa nel
AFP/eastnews
La nuova frontiera della diplomazia della Federazione si muove tra Oriente e Occidente. Si guarda ai Brics, cercando di cooperare per lo sviluppo economico. E allo stesso tempo, nonostante le tensioni, si lavora per ridare stabilità ai rapporti con l'Occidente. A novembre il Presidente della Federazione russaVladimir Putin è intervenuto in due importanti eventi internazionali: il summit Apec in Cina e il G20 in Australia. Mentre a Pechino tutto si è svolto in modo tranquillo, da Brisbane il leader russo è volato in patria un giorno prima della fine degli incontri. La sua partenza anticipata è stata interpretata come un rafforzamento dell’isolamento della Russia e come segno di una scissione all’interno dei Venti. Tuttavia, lo stesso Putin - nel corso della conferenza stampa finale - ha dichiarato che i giornalisti hanno "esagerato" nel disegnare un clima incandescente al summit. E a detta dei giornalisti che al Cremlino si occupano di comunicazione, la possibilità di una partenza anticipata del leader russo sarebbe stata già nota prima del vertice. Il primo giorno Putin ha partecipato a tutti gli incontri e ai colloqui d’obbligo, dopo di che ha dichiarato che «avrebbe avuto un lunedì di lavoro» ed è partito, saltando solo le iniziative protocollari e alcuni incontri. Malgrado la promessa del leader australiano Tony Abbott di “prendere di petto”il Presidente russo, Putin ha commentato il summit di Brisbane con toni positivi, rilevando «il clima estremamente favorevole ai lavori». Per poi aggiungere: «Abbiamo discusso in modo molto costruttivo non soltanto sui temi in agenda, ma anche su problemi assai
novembre 2012 • Nel corso di una riunione dei ministri delle Finanze, il russo Anton Siluanov ha accettato la presidenza della Federazione russa
peR USUFRUIRE DI UNO SPAZIO PUBBLICITARIO SULL’INSERTO, CONTATTARE LA RESPONSABILE DELLA PUBBLICITÀ, JULIA GOLIKOVA AL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL: GOLIKOVA@RG.Ru ©COPYRIGHT 2014, IFFG ROSSIYSKAYA GAZETA. tutti i DIRITTI RISERVATI. ALEksandR GORBENKO: direttore del cda; pavel negoitsa: direttore generale; VLADISLAV FRONIN: CAPOREDATTORE centrale. SONO VIETATE LA COPIA, LA DISTRIBUZIONE, LA RIPRODUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE O DI UNA PARTE DELLA STESSA SENZA PREVIA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DI ROSSIYSKAYA GAZETA, QUALORA QUESTE NON SIANO DA INTENDERSI A USO PRIVATO. PER RICHIEDERE L’AUTORIZZAZIONE A RIPRODURRE O COPIARE UN ARTICOLO O UNA FOTO, UTILIZZARE IL SEGUENTE NUMERO DI TELEFONO +7 (495) 775 3114 O IL SEGUENTE INDIRIZZO kortina@RG.RU. “Rbth” DECLINA OGNI RESPONSABILITÀ IN MERITO A MANOSCRITTI E FOTO NON COMMISSIONATI
settembre 2013 • Si è tenuto il vertice dei G20 a San Pietroburgo. I temi principali sono stati lo sviluppo dei mercati e la situazione in Siria
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Economia
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l'Intervista aleksandr afanasiev
la geopolitica che verrà Verso un nuovo asse? Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, lo scorso 19 novembre ha dichiarato che la Federazione proseguirà la cooperazione con i partner occidentali sulle questioni internazionali e sulla crisi in Ucraina. Aggiungendo che resta prioritario lo sviluppo della cooperazione con gli stati dell'Asia e dell'Africa. Ecco i pareri di alcuni esperti.
"La speculazione è il passato adesso investimenti più solidi" Un veicolo di attrazione per i grandi investitori internazionali, ma anche un'opportunità per i piccoli risparmiatori locali. Questo vuole essere la Borsa di Mosca, come racconta a Rbth il presidente del consiglio di amministrazione della società, Aleksandr Afanasiev.
Tatiana Parkhalina sociologa Accademia delle Scienze russa
Il concetto fondamentale espresso nell'intervento di Sergei Lavrov alla Duma di Stato è che per Mosca e Bruxelles è importante raggiungere dei compromessi per non consentire all'attuale forma "leggera" e "fredda" di contrapposizione di degenerare in una grave crisi. Il summit dei G20 a Brisbane ha dimostrato che le minacce dei leader occidentali di "prendere la Russia per il bavero" sono state trasformate in "costruttive" strette di mano dei capi di stato mondiali con il Presidente russo, il che testimonia come in Occidente si comprenda l'importanza del dialogo con la Russia. Probabilmente a suscitare risentimento è il fatto che Mosca sta giocando non secondo le regole eurocentriche che si sono affermate in tutto il mondo dopo la caduta dell'Urss, ma secondo le nuove regole di un mondo multipolare.
Il mercato russo è stato a lungo considerato speculativo. Lei è d'accordo con questa opinione? Lo è stato durante la fase iniziale del suo sviluppo, come accade a tutti i listini nei primi anni di vita. A questo proposito va ricordato che l'economia di mercato russa ha poco più di 20 anni. Oggi nella borsa moscovita sono attivi anche investitori a lungo termine sia russi, che internazionali, hedge-fund e piccoli risparmiatori locali. Si tratta di una platea molto diversificata. Con lo scoppio della crisi ucraina, il volume degli scambi in borsa è aumentato. A cosa si deve questo trend? Va ricordato che, oltre ai classici prodotti della borsa (azioni e derivati), da noi si possono effettuare operazioni anche con obbligazioni corporate e titoli di stato, oltre che con euro-obbligazioni e valute (soprattutto dollaro/rublo ed euro/rublo). La varietà degli attivi consente di operare e generare profitto indipendentemente dal ciclo economico. Nel complesso, nel 2014 abbiamo osservato una crescita dei ricavi derivanti dalla negoziazione di valute, azioni, derivati e prodotti del mercato monetario. Recentemente abbiamo pubblicato i risultati riguardanti i primi nove mesi dell'anno, che si sono chiusi con un utile netto in crescita del 23%.
Vadim Kozjulin politologo Accademia di scienze militari
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La banca emergente Mettere tutte le risorse a disposizione dello sviluppo. Infrastrutture, implementazione tecnologica, un nuovo sistema finanziario. Al G20 di Brisbane i leader dei Brics si sono ritrovati intorno a questa comune strategia. Il lavoro da svolgere è ancora tanto, l’obiettivo unico: rendere più competitive e influenti le proprie posizioni nel contesto internazionale. Il primo passo è l'accordo riguardante la creazione di una Banca per lo sviluppo e di un pool di riserve valutarie condizionali. Questa intesa porterà a un livello di cooperazione più alta all’interno dei Brics, rafforzandone così il potere. Il progetto è già operativo: nel corso del summit australiano è stata annunciata la formazione di un Consiglio temporaneo dei direttori della nuova Banca, il cui capo verrà eletto entro il prossimo vertice Brics, che si svolgerà sotto la presidenza della Russia. Il summit si terrà l'8-9 luglio 2015 a Ufa, capitale della Repubblica di Baschiria. L’istituto avrà tra le sue priorità quella di finanziare e rafforzare la collaborazione in ambiti che vanno dall'energia all'industria, passando per l'estrazione mineraria e la sicurezza. Come è facile intuire, si tratta in tutti i casi di settori chiave per gli equilibri geopolitici internazionali. www.it.rbth.com/33469
Russia Beyond the Headlines È finanziato dal quotidiano russo Rossiyskaya Gazeta. questo inserto È stato realizzato senza la partecipazione dei giornalisti e dei redattori de la repubblica. RBTH È finanziato dai provenienti dell'attivitÀ pubblicitaria e dagli sponsor commerciali, cosÌ come da mezzi di enti russi. manteniamo una
Le dichiarazioni del governo russo sul rafforzamento della cooperazione tra la Federazione e i paesi asiatici non devono essere interpretate come una conseguenza della crisi ucraina e come un brusco cambio di orientamento di Mosca, che dall'Occidente si starebbe volgendo verso Oriente. Per oggettivi motivi economici, dopo la disgregazione dell'Urss, la Russia non poteva cooperare strettamente con l'Asia e cercò una propria via in Europa. Il rafforzamento della Cina, però, ha portato a un cambio di assetto tanto nella regione asiatica, quanto nella strategia estera della Russia, destinato a durare nel tempo. L'indirizzo europeo sarà sempre prioritario per il Cremlino, ma la sua politica rifletterà l'emblema raffigurato sullo stemma della Russia: un'aquila bicipite che guarda sia in direzione dell'Occidente, che verso Oriente.
Vi sono spazi per una crescita degli investimenti a lungo termine? Come qualsiasi altro mercato in crescita, quello russo è interessato sia agli investitori nazionali, che a quelli stranieri. Negli ultimi due anni la Federazione ha adottato riforme molto serie per avvicinare l'infrastruttura di mercato ai migliori standard internazionali. Così ora è possibile effettuare tutte le operazioni, comprese quelle che soddisfano le esigenze degli investitori più conservatori. Guardando all'interno del paese, attualmente solo il 6% dei risparmi che fanno capo alle persone fisiche è investito in titoli. Non pensiamo di prendere come termine di paragone gli Usa, dove la quota si attesta sul 55%, ma in Germania si arriva al 25%, in Polonia e Corea tra il 20 e il 25%. Si tratta di soglie alla nostra portata. Dunque è fiducioso sulla capacità di incrementare la partecipazione delle famiglie al mercato dei capitali? Oggi i risparmi dei russi sono per lo più collocati nei depositi delle banche o investiti negli immobili. Gli incentivi fiscali per chi investe in equity, introdotti nei mesi scorsi, promettono di smuovere le acque. In particolare, l'eliminazione della tassazione degli investimenti privati di durata non inferiore ai tre anni. Inoltre, all'inizio del 2015 verranno lanciati sul mercato i conti di investimento individuali, i cui intestatari beneficeranno di detrazioni fiscali nel caso di investimenti fino a 400mila rubli (all'incirca 7mila euro). Questo importo è notevolmente superiore rispetto a quanto previsto da altri paesi che hanno adottato misure simili per attrarre investitori privati nel mercato azionario, come ad esempio il Canada e il Sud Africa, mentre in-
vece è lievemente inferiore rispetto alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti. Avete fatto una stima dei benefici attesi? Attualmente la popolazione mantiene nei depositi bancari circa 17.500 miliardi di rubli (l'equivalente di circa 310 miliardi di euro). Se almeno un 5-6% di questi entrasse nel mercato azionario, la somma salirebbe già a mille miliardi di rubli (18 miliardi di euro). Questo è molto significativo se si considera che il volume complessivo dei mezzi degli investitori privati nell'azionario attualmente non supera la soglia dei 3mila miliardi di rubli (54 miliardi di euro). Di quanto è cambiato il numero di partecipanti stranieri alle contrattazioni nella borsa moscovita, in relazione all'aggravarsi della situazione politica? Potrà apparire sorprendente, ma noi non osserviamo un calo degli investitori internazionali nei volumi di negoziazione. Anzi, se le stime relative al 2013 indicavano una loro quota intorno al 40% nell'equity, ora l'incidenza è salita al 46%. Per quanto concerne i derivati è aumentata dal 38 al 44% e nel mercato valutario dal 10 al 14%. Sì, è vero, una parte di quelle quote che noi consideriamo straniere è registrata a Cipro, e molti grandi capitali russi sono investiti tramite conti offshore nell'isola. Quindi i loro attivi possono essere considerati crescita di domanda interna. Tuttavia, non tutti i conti provenienti da Cipro sono russi e non lo sono nemmeno i loro gestori. Gli attivi nella Federazione sono oggi a buon mercato e questo non può non attirare l'interesse degli investitori da tutto il mondo. Il nostro impegno è a favorire questo processo. Aleksei Lossan
Evgeni Petelin politologo Higher School of Economics di Mosca
Attualmente Pechino sta cercando nuove risorse per rafforzare la propria posizione nel dialogo con l'Occidente, e i Brics in questo senso rappresentano un'opportunità. Sul piano pratico, però, i cinesi tendono ad attuare l'interazione economica e politica con i paesi in via di sviluppo secondo i due schemi Cina - India - Russia (Ric) e Brasile - Sud Africa - India - Cina (Basic). La Russia, per Pechino, è un partner strategico importante, nonché un valido argomento nella contrapposizione agli Stati Uniti. La Cina è disposta a cooperare con Mosca, ma spesso non vede dei progetti concreti e affidabili nei quali poter investire. Nella Federazione vi sono singole iniziative nel settore dell'energia, nelle quali Pechino investe, ma non ancora un progetto globale che possa attrarre un afflusso massiccio di risorse economiche dal Dragone. Galia Ibraghimova
posizione di redazione indipendente e rappresentiamo diversi punti di vista relativi agli eventi che coinvolgono la russia e il resto del mondo, grazie a materiali di qualitÀ e al parere di esperti. fin da quando È iniziata la nostra attivitÀ, nel 2007, cerchiamo di rispettare i piÙ alti standarD redazionali, mostrando i migliori esempi di giornalismo in Russia e
igor generalov
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Si è trattato del primo vertice dei G20 nell'ambito dell'anno di presidenza australiano
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imprese e mercati La start up vicentina Egoé ha scelto di posizionarsi in una nicchia di mercato, le piscine e le spa di alta gamma, che garantiscono un'elevata marginalità alle produzioni di qualità. Cura del dettaglio e attenzione al cliente sono i marchi di fabbrica della società che punta alla Russia come suo mercato d'elezione
Da oltre quindici anni il gruppo Clivet esporta nella Federazione sistemi per il riscaldamento e condizionatori, con una forte personalizzazione dal punto di vista dell'offerta. Fondata nel 1989 a Feltre, città bellunese a circa un'ora da Venezia, attualmente può contare su sette filiali attive nel mondo e su cinque unità produttive
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sulla russia. il nostro obiettivo è creare una sorta di valore aggiunto per rendere più ampio il racconto della federazione russa. oltre che in italia, RBTH È presente con 26 inserti in 21 paesi del mondo, per un pubblico di lettori pari a 33 milioni di persone. esistono inoltre 19 siti Internet, aggiornati quotidianamente, in 16 diverse lingue.
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Storia
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Biodiversità A San Pietroburgo una "Banca di germoplasma". Semi e campioni vegetali fondamentali per la sopravvivenza
Nell'archivio dove si conserva il futuro Non solo giacimenti di gas e petrolio. Per garantire la sopravvivenza bisogna anche custodire la natura. Un lavoro che coinvolge scienziati italiani e della Federazione. E che nasce quasi cento anni fa.
domanda e risposta
Come nasce la collaborazione
rosa lella rbth
© v. Baranovsky/ria novosti
350
mila le piante presenti all'interno dell'istituto Vavilov
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produrre, e poi, una volta “rigenerate”, riportate nel centro della Federazione. Ricercatori italiani e russi hanno continuato a lavorare fianco a fianco anche negli anni seguenti, ponendo le basi per proseguire l'attività in maniera autonoma. L'istituto di San Pietroburgo è riuscito, infatti, a riaprire una nuova stazione a Kuban, nel Sud della Russia, vicino al Mar Nero. Contribuendo così a mettere in sicurezza il nostro futuro e quello di tutta la biosfera.
© v. Baranovsky/ria novosti
7,4
milioni è il numero totale dei campioni di specie vegetali
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Ricercatori e scienziati al lavoro con le piante nell'Istituto Vavilov di San Pietroburgo
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Sono i caveaux della vita sulla Terra. Chi li gestisce ha il potere di sfamare il Pianeta e di rifornirlo di altre risorse primarie come il cotone o la canapa. Non è un caso se il tema di Expo 2015 recita “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. C’è chi infatti in passato ha garantito la sopravvivenza di intere nazioni grazie alla biodiversità agricola. Lo sapeva bene Nikolai Vavilov, l’agronomo russo che negli Anni ’20 riuscì a portare la Russia sovietica a una produzione di frumento sufficiente individuando le tante varietà del cereale sviluppatesi nelle diverse aree climatiche del territorio russo. Una ricerca approdata nel 1925 alla fondazione, a San Pietroburgo, della prima banca genetica al mondo: il “Vavilov Research Institute of Plant Industry”, tra le principali sullo scenario globale con 350mila campioni di specie vegetali sul totale mondiale di complessivi 7,4 milioni in 1.750 banche, 2.500 giardini botanici e una miriade di aree protette e coltivazioni ‘on farm’, curate cioè da agricoltori. Cambia la Storia: nel 1989 crolla il muro di Berlino e con esso l’Unione Sovietica. E anche il grande patrimonio genetico del Vavilov Institute rischia di essere trascinato dagli eventi epocali. A risollevare le sue sorti nei primi Anni ’90 è l’Italia, con un progetto di due anni gestito dall’Enea in collaborazione con i ricercatori dell’istituto russo, e finanziato dalla Fondazione Intas, un’emanazione della Commissione Ue specifica per i progetti nell’ex Unione Sovietica. La storia cambia, ma a volte ritorna – vichianamente - con i suoi corsi e ricorsi storici. Sì perché per il suo lavoro iniziale, che doveva sfamare l’appena nato gigante sovietico, I numeri Vavilov s’ispirò proprio alle esperienze dell’agronomo italiano Nazzareno Strampelli. Un connubio italo-russo che si sarebbe rinnovato decenni dopo per salvare la banca di germoplasma da lui fondata. Tutto si svolge nel Sud Italia, soprattutto in Basilicata: alcune collezioni di specie vegetali del Vavilov Institute vengono trasferite nei centri dell’Enea, fatte ri-
Festival: Russia - Italia. Attraverso i secoli
mostra “La mia Tauride” di igor petrov
1 - 7 dicembre, roma, diversi luoghi
25 novembre - 11 dicembre, centro russo di scienza e cultura a roma, via benedetto cairoli 6
La rassegna ha l’obiettivo di presentare al pubblico italiano i movimenti artistici russi. Cinema e letteratura, certo. Ma spazio anche alla musica, con i solisti dell’Accademia dei giovani cantanti lirici del Teatro Mariinskij
La bellezza? un ponte per superare le divisioni del mondo moderno. È questo il suggerimento della mostra “La mia Tauride”. Il pittore Igor Petrov, ispirandosi al paesaggio della Crimea ci accompagna alla scoperta della regione
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Andrea Sonnino, capo dell’unità di Ricerca e assistenza tecnica della Fao in Italia, ha seguito il progetto sul Vavilov Institute di San Pietroburgo quando lavorava all’Enea. A lui abbiamo chiesto di ripercorrere le tappe principali. Qual è la genesi del progetto? Si è cominciato a ipotizzare questo intervento già nei primi anni '90. Ma è stato necessario attendere diverso tempo per ottenere il finanziamento della Fondazione Intas, un’emanazione della Commissione Ue che si occupa di progetti nell’ex Unione Sovietica. Dopo la caduta dell’Urss, il Vavilov Institute di San Pietroburgo, tra le banche di germoplasma più grandi al mondo, era in pericolo per mancanza di fondi. Molte delle sue collezioni erano a rischio perché non si riusciva a garantire la riproduzione periodica necessaria alla conservazione, che avviene nelle stazioni dell’istituto sparse per la Federazione. La difficoltà riguardava soprattutto le specie che venivano riprodotte nelle aree climatiche più miti del Sud, che ricadevano ormai nel territorio delle repubbliche ex sovietiche. Su quali piante vi siete concentrati? Alcune delle specie coinvolte sono state il cotone, la canapa e il sesamo. Le abbiamo portate presso le stazioni dell’Enea nelle regioni del Sud Italia, dove ci sono buone condizioni climatiche, come ad esempio il centro Trisaia di Matera, in Basilicata. Qui le abbiamo fatte riprodurre e poi riportate nell’istituto di San Pietroburgo. Cosa ha guadagnato l’Italia da questa attività di ricerca? Abbiamo potuto studiare e valutare i semi nei nostri ambienti. Per esempio abbiamo iscritto nel registro delle varietà italiane una specie di cotone detta “Tornado”, ma purtroppo, nonostante fosse già stata data in concessione a un’azienda sementiera siciliana con la possibilità di estensione in altre regioni come Basilicata e Puglia, questa coltivazione non è stata più rilanciata per decisioni politiche dell’Ue. Ritiene che questa cooperazione possa avere ricadute positive nei rapporti tra i due paesi? Di sicuro i fattori politici sono molto importanti perché le risorse genetiche sono quelle che garantiranno la sopravvivenza dell’umanità. Molti ne sono gelosi e spesso prevalgono i nazionalismi. Inoltre, se da un lato sulla conservazione ci sono grandi progressi, dall’altro la lotta contro la perdita di specie vegetali ha meno successo, a causa degli impegni disattesi per la tutela degli habitat naturali, minacciati da fattori come il consumo di suolo, i cambiamenti climatici e la deforestazione. R.L.
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