Economia L’Italia scala posizioni nelle preferenze dei turisti, grazie anche a un’offerta competitiva sul fronte dei prezzi
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www.russiaoggi.it LUNEDÌ 25 LUGLIO 2011
Sport Il ciclista Danilo Di Luca, tornato alle gare con il team Katusha, racconta la sua nuova vita
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L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di e
Inserto distribuito con The NYT International Weekly
Glamour e musica sulle tracce dell’estate
Un corposo reportage della redazione sulla musica in Russia, con i grandi appuntamenti previsti nelle prossime settimane, dagli eventi popolari che richiamano decine di migliaia di persone nelle piazze ai ritrovi per gli amanti dei generi più sofisticati. E poi un giro d’orizzonte sugli artisti più rappresentativi del panorama musicale della Federazione. Dagli evergreen che sono rimasti sulla cresta dell’onda mostrando grande capacità di rinnovamento alle nuove leve che puntano su una riconoscibilità internazionale. Quindi, il racconto in presa diretta di una nottata passata tra i locali di Mosca, al seguito dei giovani che si spostano da un ritrovo all’altro alla ricerca di un divertimento che oggi appare meno improntato agli eccessi. SERVIZIO A PAGINE 10 E 11 ITAR-TASS
SU QUESTO NUMERO
Viaggio con i nenci i nomadi contro i colossi industriali
Quel giorno del 1991 che cambiò la storia dell’intera Europa
Politica, due trentenni sfidano Putin
Il 19 agosto ricorrerà il ventesimo anniversario del golpe con il quale una nutrita schiera di militari cercò di spodestare l’allora Presidente dell’Urss Mikhail Gorbaciov. Un tentativo andato a vuoto per la straordinaria mobilitazione della popolazione di Mosca e dintorni, che fece quadrato intorno alla figura di Boris Eltsin. Un successo personale per colui che da lì a poco sarebbe diventato il protagonista principale
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Se i leader storici delle opposizioni soffrono un deficit di credibilità presso gli elettori, nuovi astri nascenti si fanno strada nel quadro politico. Come l’imprenditrice Evgenia Chirikova e l’avvocato Alexei Navalny, entrambi poco più che trentenni. E con una reputazione solida, costruita grazie a battaglie in difesa dei diritti civili e per la salvaguardia dell’ambiente. SERVIZIO A PAGINA 2
ANNA NEMTSOVA
SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT
della scena politica russa. Mentre la storia faceva il suo corso aprendo le porte alla disgregazione dell’Unione Sovietica. La ricorrenza si celebra in un’atmosfera di acceso dibattito nella Federazione su quei giorni, la loro gestione e le conseguenze che ne derivarono non solo per la popolazione russa, ma per l’intero contesto europeo, compreso il versante occidentale. SERVIZIO A PAGINA 7
Pedalata collettiva in piena notte
Infatti, l’insediamento industriale di Gazprom, colosso russo delle materie prime, sta spingendo gli investimenti nelle reti di trasporto all’interno della regione. Con la conseguenza di uno snaturamento della tundra, che rischia di disorientare le popolazioni, rendendole incapaci di adattarsi ai cambiamenti. SERVIZIO A PAGINA 3
Sulle due ruote in notturna a caccia dei tesori italiani che da secoli rendono grande San Pietroburgo. Su www.russiaoggi.it il suggesti-
vo reportage di una pedalata collettiva di metà luglio, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Russia. Un’iniziativa intitolata Velonotte Pietrogrado, che, per cinque ore e 21 chilometri ha svelato ai partecipanti i monumenti storici e le architetture che hanno fatto la storia della metropoli russa. In bici anche l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi e sua moglie, alcuni accademici, oltre a circa 3mila abitanti di San Pietroburgo e un centinaio di italiani.
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La popolazione senza fissa dimora che popola l’estremo Nord della Russia, ai confini con il Circolo polare artico, si è conservata nei secoli nonostante le condizioni proibitive del clima nelle stagioni invernali e l’opposizione governativa ai tempi dell’Unione sovietica. Ma ora il futuro dei nenci, 41mila nomadi dai tratti duri, dediti prevalentemente all’allevamento, appare seriamente a rischio.
NIKOLAY NIKITIN
Nei prossimi anni è prevista la realizzazione di numerosi parchi
Nelle strade di Mosca la folla festeggia il trionfo di Eltsin
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Politica
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
Verso il voto Evgenia Chirikova e Alexei Navalny si sono costruiti una grande credibilità attraverso iniziative per le comunità locali
I volti nuovi per le elezioni sono giovani e impegnati per l’ambiente
VLADIMIR RUVINSKY RUSSIA OGGI
LEADER DEL MOVIMENTO PER LA DIFESA DELLA FORESTA KHIMKI (A SINISTRA)
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Credevo che non fosse possibile cambiare le cose. Per questo fare politica mi sembrava una cosa insensata. Ma era l’inizio, ero ingenua. Poi tante persone hanno iniziato a chiedere il mio aiuto. E tutto è cambiato”
Alexei Navalny ATTIVISTA NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE
IL NUMERO
(A DESTRA)
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attivisti sono stati mutilati e uccisi nel corso del conflitto per la foresta Khimki che durava da molto tempo. Tra i feriti ci sono membri dei movimento e giornalisti
IL SONDAGGIO
Il rispetto delle minoranze LA MAGGIORANZA DEI CITTADINI CREDE CHE IL RISPETTO DEI DIRITTI CIVILI SIA UNA PRIORITÀ NELLA SOCIETA’ MODERNA
ITAR-TASS
Nuovi personaggi si stanno affacciando sulla scena politica russa. Come Evgenia Chirikova, disinteressata al tema fino a pochi anni fa. «Credevo che non fosse possibile cambiare le cose», ripete spesso nelle recenti uscite pubbliche. Nata a Khimki (nella regione di Mosca), Chirikova ha conseguito tre lauree e avviato una piccola azienda con il marito ingegnere. Oggi, a 34 anni, è tra i nuovi volti più apprezzati dai cittadini, anche grazie a un modo di vestire casual che fa presa sui più giovani. La sua metamorfosi da madre lavoratrice della periferia in uno dei più noti attivisti russi è avvenuta dopo che la Giunta comunale di Mosca ha deciso di abbattere la foresta Khimki, vicino alla casa in cui vive, per costruire un’autostrada di collegamento con San Pietroburgo, senza alcun dialogo preventivo con i residenti e le associazioni ambientaliste. Il Presidente Medvedev, che ha fatto da mediatore nel conflitto, si è schierato senza esitazioni dalla parte di Evgenia.
Evgenia Chirikova
Chirikova, l’impegno in difesa della foresta Chirikova ricorda di non essersi subito resa conto della portata di quella battaglia: «Ero ingenua... prima di quella decisione ero convinta di vivere in uno Stato basato sulla legge». Nel corso del conflitto per la foresta Khimki, dieci attivisti sono stati mutilati e uccisi da ignoti. Chirikova ha ricevuto minacce, ma non si è arresa. E non lo ha fatto nemmeno quando alcuni osservatori politici l’hanno accusata di essere in cerca di notorietà. La lotta per la foresta di Khimki si è conclusa con la decisione di restringere l’ampiezza dell’autostrada da 600 a 100 metri e di vietare costruzioni commerciali su entrambi i lati della carreggiata. E oggi Chirikova incolpa dello scempio ambientale non i burocrati russi con «la loro sonnolenta visione dell’ecologia», ma la società
La gente è venuta da me lamentandosi per la costruzione di un’autostrada a Khimki. La mia risposta allora fu che non aveva senso farsi coinvolgere. Avrebbero creato un gruppo di iniziativa e sarebbero poi stati picchiati. Ora vedo che mi sbagliavo”
Le battaglie contro le tangenti attirano grande consenso tra numerosi cittadini delusi dalla politica francese di costruzioni Vinci, partner del progetto, che ha insistito affinché la costruzione passasse attraverso la foresta, minacciando in caso contrario la richiesta di ingenti risarcimenti. Secondo il quotidiano economico Vedomosti, la multa per la rottura dell’accordo poteva ammontare a circa 4 miliardi di rubli (98 milioni di euro).
Navalny, l’avvocato che combatte la corruzione Una delle persone che da subito ha dubitato delle possibilità di successo di Chirikova è l’avvocato Alexei Navalny, attivista e blogger che si è co-
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Sono i trentenni la vera novità in vista delle consultazioni di dicembre. Spesso arrivati alla causa politica dopo battaglie in difesa dei diritti civili e contro la corruzione dilagante.
LE CITAZIONI
struito una reputazione nella lotta alla corruzione nelle compagnie di Stato. «La gente veniva da me lamentandosi per la costruzione di un’autostrada a Khimki, ma rispondevo che era meglio non farsi coinvolgere nella vicenda, anche per le scarse possibilità di successo», dice. «Alla luce dei fatti, mi sbagliavo», afferma Navalny che oggi è un grande sostenitore del movimento Khimki e collabora con altri legali nella battaglia ecologista, in un settore come quello delle costruzioni, che Elena Panfilova, capo della filiale russa di Transparency International, definisce «tra i più esposti alla corruzione». Come Chirikova, Navalny è diventato famoso grazie soprattutto ai fatti e non alle semplici parole: i due hanno la stessa età, non sono iscritti ad alcun partito e sono esponenti di un nuovo modo di fare opposizio-
ne in Russia, orientato alla soluzione di problemi reali, come sottolinea Nikolai Petrov del Carnegie Moscow Center. «Due profili simili, ma si distinguono per il fatto che in Evgenia il cambiamento si è originato da una protesta privata, mentre Alexei si è mosso sin dall’inizio in una logica politica». Navalny considera Internet la miglior fonte di ispirazione e ha un grande seguito in Rete: in poche settimane ha raccolto circa 7 milioni di rubli (172mila euro) a sostegno della sua campagna anticorruzione. Ora punta a sottrarre consensi a Russia Unita, che giudica il partito più corrotto tra quelli della Federazione. Petrov ritiene che Navalny abbia la possibilità di ottenere un ampio consenso dal momento che può contare su una «buona considerazione da parte di un vasto pubblico deluso dalla politica».
Partiti Alla vigilia delle consultazioni per la Duma il premier lancia, tra approvazioni e critiche, il Fronte popolare della Russia
La strategia di Putin per conquistare il Cremlino
EVGENY UTKIN RUSSIA OGGI
Vladimir Putin punta a riconquistare i cittadini delusi dalla politica attraverso una nuova organizzazione sovrapartitica, composta in buona parte da volti nuovi rispetto ai partiti. Intervenendo a un incontro di Russia Unita, il premier ha comunicato che sta lavorando alla creazione di un Fronte popolare della Russia. L’obiettivo è dare alla società civile una possibilità in più di partecipare direttamente ai processi decisionali dello Stato e di apportarvi idee costruttive. Putin stesso ha così descritto l’iniziativa: «Proponiamo una piattaforma che riunisca coloro a cui le sorti della Russia non sono indifferenti, perché
possano discutere alla pari dei problemi del Paese e di come prepararci alle elezioni del Parlamento». La creazione del Fronte giunge in un momento decisivo, alla vigilia delle elezioni alla Duma, in programma a dicembre. «La nostra principale forza politica, Russia Unita, necessita dell’apporto di idee, proposte e volti nuovi». Così appare chiaro l’obiettivo, sottolineato anche da Boris Gryslov (presidente della Duma e membro del Consiglio di coordinamento del Fronte popolare della Russia), di costituire un gruppo più ampio rispetto a Russia Unita. «La legge ci consente di candidare fino al 25% di non iscritti al partito», ha aggiunto. Al Fronte hanno aderito centinaia di organizzazioni diverse, spesso di origine o di orientamento politico molto differente tra loro, come la Federazione dei sindacati indipendenti e l’Unio- Vladimir Putin durante l’intervento in cui ha annunciato la nascita della nuova formazione politica
Le adesioni al nuovo progetto
RIA NOVOSTI
All’organizzazione hanno aderito associazioni di differente orientamento politico, a dimostrazione che l’obiettivo è creare uno schieramento variegato.
ne degli industriali e degli imprenditori. Non mancano, però, gli scontenti: 107 membri dell’Unione degli architetti hanno scritto una lettera aperta per criticare l’adesione della loro organizzazione. Contrarietà è stata espressa dal segretario dell’Unione degli scrittori, Gennadij Ivanov, secondo il quale gli iscritti all’albo non entreranno collettivamente in alcun partito per non creare divisioni al loro interno. La mossa di Putin ha spiazzato il leader dei comunisti Gennadij Zyuganov, secondo il quale «di solito è l’opposizione che costituisce un fronte popolare. È un’indecenza che lo faccia chi è al governo». Mentre il Presidente Dmitri Medvedev si è limitato a prendere atto della novità politica, riconoscendone la rispondenza alle normative vigenti. Con questa mossa Putin ha mosso le sue pedine sullo scacchiere delle elezioni presidenziali del 2012. Ora tocca agli altri rispondere.
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Reportage L’etnia dei nenci è pronta a rinunciare ai finanziamenti governativi in cambio di un passo indietro dell’industria
Nomadi per scelta, contro Gazprom
All’inizio dell’estate polare le famiglie della “Brigata n° 5” conducono le loro 3mila renne verso il mare di Kara
Per secoli hanno resistito al clima estremo del grande Nord. L’epoca sovietica li ha messi a dura prova, ma è l’avanzata del capitalismo che rischia di dar loro il colpo di grazia.
LA FRASE
Andrei Ivanov GINECOLOGO E OSTETRICO, VICEDIRETTORE DELL’OSPEDALE DI SALECHARD
ANNA NEMTSOVA
Le mani gonfie e rugose di Lena Sarteto si muovono velocemente. Al centro della tenda l’acqua bolle sul fuoco e nel frattempo Sarteto, una nomade della tribù dei nenci, popolo indigeno della Siberia occidentale, prepara un banchetto per gli invitati e la sua famiglia, composta da cinque persone. Taglia a pezzi la carne di renna essiccata e squama un enorme pesce argentato, poi dispone pane secco e biscotti sui piattini e li sistema in una slitta di legno. Le squame e le lische sono sparse a terra intorno al fuoco. Rimarranno lì anche dopo che se ne saranno andati via da lì. Sarteto è concitata. Tra qualche ora il suo piccolo gruppo di nomadi, composto da una decina di famiglie e chiamato “Brigata n° 5”, come in epoca sovietica, prenderà la strada per il Nord. Siamo all’inizio dell’estate polare e, approfittando della luce che dura quasi tutto il giorno, questi nomadi conducono le loro 3mila renne verso le coste del mare di Kara, per raggiungere così il Circolo polare artico per il mese di agosto. Dopo di che torneranno sui loro passi per sfuggire al freddo glaciale e riportare le mandrie all’erba e al muschio della più dolce tundra. Questo ciclo che si ripete da secoli è sempre più a rischio, perché la penisola Jamal è anche la base del gigante Gazprom, che fornisce gas all’intera Russia e a buona parte dell’Europa. Con l’insediamento nella penisola, Gazprom ha portato strade, ferrovie e canalizzazioni, trasformando completamente il paesaggio della tundra. I nenci hanno così scoperto le autostrade asfaltate, il ferro arrugginito, i pali elettrici e le perforatrici. Pare che la ricchezza della Russia sia strappata alla tundra, che un tempo era loro. «Il pesce ha un sapore di morte, ci ammaliamo dopo aver bevuto l’acqua dei nostri laghi e le nostre renne si impigliano nei cavi, inciampano nei tubi, si
"
Questo stile di vita tradizionale è condannato a finire. Capisco che i nenci vedano le cose in modo completamente diverso, ma proviamo a immaginare uno di noi che decidesse di andare in giro indossando dei lapots (le loro tradizionali calzature) e una lunga barba. Vogliono infilare perle e fumare bambù? Che lo facciano, ma in luoghi appositi e non su un territorio che è grande come diversi Stati europei messi assieme”
Alla conquista dell’Artico
Il popolo dei nenci rappresenta la più importante tra le 26 etnie siberiane. Vivendo vicino al Circolo polare artico è presente soprattutto nelle penisole di Jamal e di Tajmyr. Le principali attività economiche di questo popolo nomade sono l’allevamento di renne e la pesca. La minaccia principale che incombe sul futuro dei nenci non è di natura demografica, tant’è che il loro numero è in aumento e nel censimento del 2002 era stimato a 41.302 unità, ma l’assimilazione nel contesto sociale locale che favorisce la perdita della loro cultura. La scolarizzazione, il processo di insediamento sedentario e anche lo sfruttamento del gas e del petrolio che minacciano l’ambiente in cui vivono mettono a rischio il loro stile di vita.
Molti dei 13mila nomadi presenti a Jamal temono di essere costretti a diventare sedentari, processo incoraggiato dal governo
rompono le gambe e muoiono» è quanto ci confida Sarteto. Poi sembra recitare un mantra quando dice: «Siamo l’ultima generazione di nomadi. I nostri figli vivranno nelle città, lontani dalla tundra». Nella penisola di Jamal si trova il campo Bovanenkovo che contiene circa 4,9 trilioni di metri cubi di gas naturale, gas che Gazprom comincerà a estrarre a partire dall’anno prossimo. Le torri di perforazione si sono innalzate all’orizzonte, e a sostegno dello sfruttamento lo scorso anno è stata costruita una ferrovia di 520 km. Vladimir Chuprov, responsabile di Greenpeace per la Russia, ha spiegato: «Una nostra ricerca rivela che la paura più grande dei nomadi non sono i mutamenti climatici, ma l’ipotesi di essere cacciati via dalla tundra». Questo non è il primo attacco al loro stile di vita. Il regime sovietico, infatti, aveva cercato di obbligare i nenci ad entrare a far parte di fattorie collettive. Le varie tribù erano state smistate in brigate e obbligate a pagare un’imposta in carne di renna. In migliaia si erano quindi stabiliti nelle città siberiane lottando per conservare le loro tradizioni. Oggi i militanti nenci si trovano ancora una volta a essere minacciati nel loro ambiente naturale da iniziative di ispirazione governativa Anche se un portavoce di Gazprom riferisce che l’azienda starebbe cercando una soluzione per con-
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ANNA NEMTSOVA (5)
RUSSIA OGGI
Molti membri dell’etnia nenci ritengono che la loro sarà l’ultima generazione nomade
I NUMERI le etnie che vivono nella regione. I nenci, pur essendo la principale realtà autoctona, rappresentano solo il 5,2% della popolazione locale
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mila è il numero totale dei nenci. Ma solo 27mila parlano la lingua nenec, e per di più la maggior parte è stata convertita alla religione ortodossa
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dividere il territorio con la popolazione locale, ma avrebbe riscontrato una forte ostilità in tal senso. E, in effetti, diversi sforzi da parte dell’azienda potrebbero essere interpretati come miglioramenti per la vita dei nomadi e per quella conosciuta come la regione autonoma Jamalo-Nenets. Gazprom versa un salario
agli uomini per l’allevamento e uno alle donne per la gestione domestica. Lena e il marito, ad esempio, ricevono ogni mese l’equivalente di 1.700 euro, una somma più che rispettabile in quella regione. Ogni estate gli elicotteri del gruppo sorvolano gli accampamenti dei nenci e riuniscono più di 2mila bambini, che vengono
trasportati nelle pensioni diYarsale, la Capitale degli abitanti della tundra. Ma Lena Sarteto ci assicura che sostituirebbe volentieri il denaro con una tundra intatta, che preservi il territorio nelle condizioni naturali, e mentre lo dice viene circondata dal sostegno dei parenti. Si volta verso l’idolo di legno della famiglia, posato su una pelliccia, e lo sistema fuori dall’abitazione. La divinità rappresentata non può condividere la casa con degli estranei, promessa sempre più difficile da mantenere di questi tempi. Sarteto ripete il proprio auspicio, che suona vano: «Che Gazprom se ne vada presto e che Jamal possa ritornare ad essere solo nostra: lo speriamo davvero».
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I Paesi più attraenti per i viaggiatori
VIAGGI ROTTA VERSO LA PENISOLA I LAST-MINUTE E LA CRESCITA DELLA CLASSE MEDIA STANNO CAMBIANDO LE PROSPETTIVE DEL SETTORE
I flussi dalla Federazione crescono al ritmo del 20-30% annuo, anche grazie al calo dei prezzi. Il Belpaese è una meta amata per chi cerca vacanze sofisticate e alla moda. ALEKSANDR VOSTROV RUSSIA OGGI
Nemmeno la Turchia viene più richiesta: dopo il recente scandalo dell’avvelenamento di alcune giovani donne russe in una popolare località di villeggiatura, i desiderosi di abbronzarsi sulle spiagge di Antalya e di Marmaris sono sempre di meno. I russi, tradizionalmente conservatori, stanno sperimentando nuove destinazioni e l’Europa è tra le priorità assolute. Fino a qualche anno fa i cittadini benestanti della Federazione preferivano recarsi nei luoghi di interesse storico-artistico del Vecchio Continente. Le visite ai palazzi di Cordoba e dell’Escorial in Spagna, ai castelli della Loira in Francia, ai palazzi di Roma e Firenze in Italia rientravano nel“programma culturale obbligatorio” dei “nuovi russi”. Oggi il pubblico è cambiato: a girare l’Europa sono soprattutto gli studenti e
la nascente classe media di impiegati e professionisti. Quest’ultima è attratta dalle località di villeggiatura del Mediterraneo, che offrono un livello di servizio molto più elevato rispetto ai Paesi arabi; i primi, invece, sono attratti dalla possibilità di un’immersione nell’elegante stile di vita europeo. L’Italia è una delle mete più amate dai russi. I giovani sono attratti dai vivaci locali di Napoli e di Roma; i clienti un po’ più anziani, dagli affascinanti
Il clima mite, gli alberghi, il cibo. Ogni turista può trovare la soluzione adatta alle proprie esigenze lungomare di Veneto, Sardegna e Sicilia; quelli più ricchi dalle località sciistiche delle Alpi. La Penisola ha molto da offrire ai suoi ospiti dell’Europa orientale: il clima mite, gli hotel di alta classe, la sua cucina raffinata. Così, anche il turista più esigente può trovare la soluzione che fa per lui. Un discorso a parte meritano i
Le destinazioni preferite
brevi shop-tour a Milano nel periodo dei saldi, assai diffusi nell’ambiente della bohème moscovita. I tempi delle spese folli sono finiti: l’abbigliamento non si compra più in Russia a un prezzo tre volte maggiore, ma si preferisce andare direttamente nel Paese produttore, il che tra l’altro elimina il pericolo di acquistare merce contraffatta. Secondo i calcoli delle agenzie turistiche, solo nello scorso anno l’Italia è stata visitata da oltre mezzo milione di turisti russi. In media la domanda di viaggi sta avendo una crescita costante del 20-30% annuo. Tanta popolarità è dovuta anche alla grande correttezza dei consolati d’Italia nel territorio della Federazione Russa nei confronti di quanti vogliono visitare il loro Paese. I viaggiatori che nel passaporto hanno un visto italiano per l’area Schengen non hanno difficoltà a ottenere un visto multiplo valido per sei mesi, col quale si può volare in Italia anche tutti i week-end. I viaggi frequenti dei russi nella penisola sono stati resi possibili anche dalla comparsa sul mercato di aziende che propongono viaggi last-minute. Con 400 euro da spendere, un visto Schengen e un po’ di tempo a disposizione per preparare i documenti di viaggio, partire per le coste della Sicilia è facilissimo. È stata una rivoluzione per la gente comune: l’Europa non è più vista come una meta esageratamente cara e inaccessibile. ai più Si può dire, insomma, che la Russia sta riscoprendo ilVecchio Continente e la sua cultura. La nuova generazione di russi sa guadagnare bene e spendere, ma non lo fa più alla cieca. Per questo l’Europa, con la trasparenza dei suoi conti, è molto più vicina al loro spirito rispetto ai Paesi arabi o asiatici. La generazione di oggi, in buona sostanza, sceglie l’“Eurotrip”, non la Pepsi. E in questo viaggio l’Italia solitamente è la prima fermata.
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IMPRENDITORI E STUDENTI TUTTI PAZZI PER L’ITALIA
IL COMMENTO
Alla ricerca dell’arte e delle feste tradizionali Elena David PRESIDENTE AICA
Negli ultimi dieci anni le caratteristiche e le esigenze dei turisti russi sono sensibilmente cambiate, pur mantenendo alcune note di fondo: il 90% proviene sempre dal distretto metropolitano di Mosca, su cui insistono 12 milioni di abitanti residenti, 20 con l’hinterland. Circa la metà dei viaggiatori provenienti dalla Federazione ha un’età compresa fra i 35 e i 55 anni e, nonostante un’estrazione culturale medio-alta, la lingua inglese non è ancora parlata da tutti. Questo ci richiama alla necessità di alzare gli standard qualitativi dell’offerta, anche attraverso la formazione costante, e di dotarci di perso-
nale che parli la lingua dei nostri ospiti. Tutti aspetti in cima al nostro programma di lavoro, anche perché i turisti russi si orientano prevalentemente verso strutture a 4 o 5 stelle e sono molto esigenti, richiedono un servizio personalizzato, soprattutto sulla ristorazione. Cercano quello che definiamo un livello di servizio “upscale”. I prodotti preferiti sono i tour verso le città d’arte (in primis Venezia, poi Milano, Roma e Firenze). Stiamo però assistendo a un crescente interesse per le “città d’arte minori” e per la partecipazione a eventi culturali e sociali (feste tradizionali, tornei, partite di calcio, mercati, sagre ed eventi enogastronomici), per i centri storico-archeologici del Centro-Sud e delle isole. Infine è significativo, anche in
i da considerare in Quali sono i parametr di un ufficio a Mosca? ne zio merito all’ubica
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un’ottica di maggiore fidelizzazione, il trend che vede ridursi la domanda di “shopping tour” a fronte di un’esplosione dell’interesse per l’offerta legata agli sport invernali, alle strutture di benessere e alle vacanze in campagna. Questa evoluzione del turismo russo rappresenta una straordinaria opportunità per l’Italia. Le destinazioni sono scelte non più per la presenza di una particolare boutique, ma per tutto ciò che concorre a rendere unico il nostro Paese. Consolidare questo trend richiede una grande capacità di valorizzazione e promozione e su questi aspetti possiamo ancora migliorare.
L’autrice è presidente di Confindustria Aica (Associazione italiana catena alberghiere)
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Negli ultimi anni il numero dei turisti russi che scelgono mete al di fuori della Federazione è aumentato in maniera considerevole. La svolta è arrivata nel 2007, quando i russi hanno cominciato a preferire l’Italia a Paesi come
la Turchia e Egitto, tradizionali destinazioni per le mete estive. Il cambio di rotta, dovuto principalmente al regime semplificato dei visti e a una politica di prezzi contenuti, è destinato a rafforzarsi quest’anno alla luce delle tensioni geopolitiche in Nord-Africa e Medio Oriente
Intervista A colloquio con Anatoly Chubais, presidente del gruppo statale Rusnano
Il Cremlino punta sul nanotech L’azienda pubblica scommette sulla nuova frontiera della tecnologia finanziando i progetti privati più innovativi dopo una selezione rigorosa che limita la discrezionalità.
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Chubais al Secondo forum internazionale di nanotecnologie
In media l’azienda pubblica finanzia un progetto ogni venti presentati dagli imprenditori russi
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Materie prime L’azienda è proprietaria di una miniera in Siberia
IN BREVE
Coeclerici prepara un investimento da 75 milioni nel carbone russo
Finanziamento per il leasing
sivi per l’Italia della Sojuz Promexport, allora società di Stato incaricata per le esportazioni di materie prime, e oggi come produttori diretti, per cui si tratta di uno dei mercati che conosciamo meglio», spiega Giovanni Marchelli, amministratore delegato e direttore generale di Coeclerici Coal & Fuels e presidente di Coeclerici Russia. «Il Paese per noi è strategico perché particolarmente ricco di materie prime e con molte possibilità di sviluppo», aggiunge. Quanto alle prospettive, al momento l’azienda non ha dossier
L’impresa milanese, dopo aver acquisito una miniera nella Federazione, ha messo in cantiere investimenti per 15 milioni di euro nel 2012 e altri 60 entro il 2014. RUSSIA OGGI
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aperti, «ma potremmo valutare eventuali investimenti in nuove miniere e in ambito portuale, settore sinergico, quest’ultimo, all’attività estrattiva», conclude. Coeclerici, che in Russia può contare su circa 500 dipendenti (sui 750 che compongono l’intero gruppo), è una multinazionale a gestione familiare - giunta alla quarta generazione -, che ha chiuso il 2010 con un fatturato di 468 milioni di euro (il 99% derivante da esportazioni), in crescita rispetto ai 441 milioni del 2009.
La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) si è impegnata a fornire alla società russa di leasing del gruppo UniCredit un prestito di 1,2 miliardi di rubli (equivalenti a circa 30 milioni di euro) finalizzato ad alimentare i finanziamenti destinati alle piccole e medie imprese della Federazione. UniCredit Leasing è presente in Russia in maniera capillare, tanto che ormai il 60% dei nuovi finanziamenti avviene al di fuori delle aree di Mosca e San Pietroburgo, mentre le pmi costituiscono il 70% della clientela di nuova acquisizione.
Medvedev: “Ora più innovazione”
UFFICIO STAMPA/COECLERICI
Coeclerici punta dritto sulla Russia. L’azienda italiana attiva nel settore delle materie prime, in particolare nel carbone, ha messo in cantiere nuovi investimenti nella Federazione. Dopo gli oltre 20 milioni già spesi per il sito minerario di Korchakol (nei pressi di Novokuznetsk, nella regione del Kuzbass, in Siberia) acquisito nel 2008, il board aziendale ha previsto nuovi investimenti nella Federazione per un ammontare di 15 milioni di euro entro il prossimo anno e altri 60 milioni entro il 2014. La somma stanziata servirà a migliore la capacità e l’efficienza produttiva della miniera, in modo da portare la produzione a quota 2,5 milioni di tonnellate annue, all’incirca il triplo rispetto ai valori attuali. «Siamo presenti a Mosca da 60 anni, prima come agenti esclu-
al nostro sondaggio! Russia Oggi migliorerà grazie a te
Settori di attività diversificati
tutelarli dalle lungaggini burocratiche, che possono frenarne lo sviluppo. Per quanto riguarda la gestione, l’azienda ha deciso di limitarsi a una partecipazione minoritaria. Secondo Chubais la società sta «coltivando un orto» che nel giro di alcuni anni dovrebbe portare frutti, ovviamente conditi con le più avanzate tecnologie.
LUIGI DELL’OLIO
Partecipa
Nuova rete in fibra ottica Connector Opticus, azienda di San Pietroburgo Connector, ha lanciato la produzione di “laser verticali”, dispositivi necessari alla fabbricazione di fibra ottica. Ora dovrà realizzare un intero ciclo di produzione di fibre ad alta velocità di trasmissione in Russia Elastica e super resistente Pruzina (che significa “molla”) è un’azienda di Izhevsk, regione degli Urali, specializzata nella realizzazione di molle speciali per il settore ferroviario Investimenti nei microchip La Sitronics-Nano produce microchip: i fondatori hanno investito 408 milioni di euro per il lancio. L’obiettivo è arrivare a 300 milioni di euro di fatturato entro il 2015 Nano-pellicola per il cibo Danaflez, con sede a Kazan, produce imballaggi per alimenti. La pellicola dispone di un nanorivestimento che riduce la penetrazione di aria e umidità nell’imballaggio. È leggermente più cara dei prodotti simili, ma consente un risparmio in termini di conservanti necessari per gli alimenti ed è riciclabile
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RIA NOVOSTI
In occasione del recente forum sull’economia tenutosi a San Pietroburgo, la Rusnano ha presentato una decina di progetti in corso di realizzazione o in partenza nei prossimi mesi. Si tratta solo di una piccola parte delle iniziative finanziate dall’azienda governativa sorta per sostenere i progetti privati nel campo delle nanotecnologie. Finora Rusnano ha ricevuto circa 2mila domande e ne ha finanziate un centinaio. «Spesso mi sento dire dagli imprenditori: con voi è troppo difficile. C’è un procedimento di selezione troppo lungo e rigoroso, preferiamo cercare un altro investitore», spiega Anatoly Chubais, economista e presidente dell’azienda. «A mio avviso, una media tra finanziamenti e domande di uno a venti è normale, anche perché - a differenza di altri investitori - non ci accontentiamo di finanziare un progetto, ma lavoriamo fattivamente per portarlo al successo». Rusnano si occupa sia di aiutare gli imprenditori a trovare uno o più investitori privati, sia di
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ECCELLENZE FINANZIATE DA RUSNANO
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NIKITA DULNEV
Dove viaggiano i russi
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Gli investimenti previsti sono di 60 milioni entro il 2014
Nel suo messaggio di bilancio al governo e al Parlamento, il Presidente russo Dmitri Medvedev ha sottolineato la necessità di un nuovo modello di crescita economica, basato sulle innovazioni di massa, un rinnovato sistema di servizi pubblici e un’efficace struttura finanziaria e industriale. Risultati che dovranno essere raggiunti senza cedimenti sul rigore dei conti pubblici.
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Opinioni
SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY
UN NUOVO RAPPORTO CON L’UE Joschka Fischer POLITICO
IL DISEGNO DI DMITRY DIVIN
Q
uale sarà il futuro della Russia nel nuovo scenario del 21esimo secolo? Sarà abbastanza forte per proseguire da sola? Vorrà avere dei partner? O non potrà farne a meno? È una decisione importante perché almeno dai tempi di Pietro il Grande la Russia è sempre stata un fattore europeo e fondamentalmente influenzata dagli sviluppi in Europa. Da entrambe le parti, ma soprattutto in Russia, bisogna decidere se questo significherà una maggiore distanza o una maggiore cooperazione con il Vecchio Continente. Il mondo di domani sarà definito dall’ascesa dei grandi Paesi emergenti come la Cina, il Brasile e l’India. E non solo la Russia, la Germania, l’Europa o l’America, ma l’intero ordine globale sarà cambiato da questo nuovo scenario. Il nuovo ordine mondiale economico cambierà anche il sistema politico globale e la distribuzione dei poteri. Lo si può constatare già oggi: se fino a pochi anni fa il G8 era ancora un forum importante, nel quale si incontravano gli Stati industriali dell’Occidente, più la Russia in maniera informale, per consultarsi sulla situazione del mondo e sulle decisioni necessarie, il più recente incontro a Deauville non è più da considerare veramente importante perché mancavano forze essenziali. Il G16 ha preso il posto del G8: Paesi emergenti, altri continenti. Se parliamo del futuro del rapporto tra Russia ed Europa, dobbiamo basarci su questa nuova cornice. Così facendo, si solleveranno domande diverse rispetto al passato. I vincitori di domani saranno coloro che svilupperanno e avranno in serbo le tecnologie per compiere il salto verso i nuovi paradigmi. Con l’uscita dalla tecnologia atomica, la Germania ha intrapreso questa strada.
La Russia continuerà a essere un grande fornitore di energia per i Paesi dell’Unione Europea
Lo scambio di idee, merci e persone è un fattore indubbio di arricchimento per tutti La Russia è un importante fornitore di energia per l’Europa, nel settore petrolifero come anche in quello del metano, e per quanto riguarda il Vecchio Continente lo rimarrà anche in futuro. La produzione propria di energia degli europei sta diminuendo, soprattutto nel mare
del Nord. Il fabbisogno di gas metano aumenterà, anche se continua ad essere basso a causa della persistente crisi economica in alcune parti dell’Unione. La posizione europea parte invece dal presupposto che facciamo bene a garantire la nostra sicurezza di rifornimento diversificando le fonti d’acquisto per non dipendere troppo da un unico fornitore. Questo non significa la riduzione della percentuale russa, ma neanche l’aumento. Una cooperazione più stretta e profonda con la Russia sarebbe di interesse reciproco. I rapporti sono intensi e aperti, però non hanno raggiunto affatto livelli ottimali. Centrare un traguardo come questo, però, richiede una cooperazione basata su interessi e valori comuni e non sul concetto di zone d’influenza. E bisogna essere chiari nell’esprimere sia gli interessi che i valori. L’esperienza all’interno dell’Ue
ci ha insegnato che è molto importante esprimere apertamente le contraddizioni esistenti. In seguito bisogna cercare di arrivare nelle negoziazioni a bilanciamenti e compromessi. Le contraddizioni nascono dalla vicinanza reciproca. Gli Stati sovrani tra la Russia e l’Ue, la questione del futuro del cosiddetto ordine post-sovietico, come anche il futuro dell’Ucraina sono un argomento che si discute intensamente da entrambe le parti. Abbiamo visto in quanto poco tempo un “conflitto congelato” possa trasformarsi in un conflitto caldo. Allo stesso modo, se siamo sinceri l’uno con l’altro e trattiamo in maniera aperta gli attuali conflitti d’interesse, vedo un grande potenziale economico, sociale e politico. L’ingranaggio delle economie può dare un contributo importante. Sento sempre più spesso dire, però, che ci sono difficoltà per quanto riguarda gli investimen-
ti diretti russi in Europa. Un esempio è stato il mancato assorbimento della Opel da parte della Magna. Il problema principale sta nelle differenze tra i valori normativi e nella diffidenza presente in vasti settori dell’Europa, che si esprimono nel rifiuto silenzioso verso investimenti di questo tipo. L’Unione europea si fonda non soltanto su interessi, ma anche su valori comuni fondamentali per l’immagine che abbiamo di noi stessi. Ogni progresso nei campi dello Stato di diritto, dell’indipendenza della giustizia, della divisione dei poteri, dei diritti umani ha effetti positivi per la cooperazione economica poiché diminuisce la diffidenza. Allo stesso tempo vedo che nella questione dei visti non si fanno i progressi che sarebbero possibili. Trovo l’atteggiamento degli europei, soprattutto dei tedeschi e di alcuni altri, estremamente miope. Tutte le esperienze maturate negli ultimi anni dimostrano quanto sia importante lo scambio, non soltanto di merci e di idee ma soprattutto di persone. Il secondo passo sarebbe la soppressione dei visti. Non sarà facile considerando aspetti come le frontiere e i controlli d’entrata che nell’Ue si muovono ormai secondo logiche sovranazionali. Ma lo ritengo un traguardo raggiungibile proprio alla luce delle necessità appena esposte. L’impegno per il superamento delle barriere è importantissimo, soprattutto in tempi in cui nell’Unione europea è possibile che un piccolo partito xenofobo porti un grande partito di governo a reintrodurre i controlli alle frontiere, unicamente per la promessa di un successo alle elezioni. Un rischio che non possiamo più correre. L’autore è stato ministro degli Esteri in Germania. Questo contributo si basa sull’intervento intitolato: “Il futuro dei rapporti tra Russia ed Europa”
IL SONDAGGIO Il crollo dell’Urss era inevitabile? COSA PENSANO I CITTADINI DELLA FINE DELL’UNIONE SOVIETICA
La maggioranza dei russi ritiene che il crollo dell’Unione sovietica è arrivato troppo presto, che fosse necessario attendere ancora qualche anno per preparare al meglio la nascita della Federazione. Il 58% definisce “aggressiva” la modalità in cui è finita l’Urss.
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ZOOM
TELEMOSCA
UN MILIARDARIO AL POTERE?
CASA, INVESTIMENTO SICURO
Sergey Startsev ANALISTA
L
’imprenditore russo Mikhail Prokhorov ha 46 anni, 204 cm di altezza e circa 18 miliardi di dollari. Alla fine di giugno ha aggiunto a tutto ciò la tessera e la leadership del partito Pravoe delo, il cui nome ha un duplice significato: “Cosa giusta” e “Cosa di destra”. Ovviamente, secondo il parere dei padri fondatori dell’organizzazione, tra i quali vi erano figure-chiave dai grandi capitali, i valori della destra liberale sono anche i più giusti. Ciò nonostante, in Russia non tutti la pensano così e alle ultime elezioni parlamentari del 2007 i liberali di destra non hanno ottenuto posti nella Duma. Ora il miliardario Prokhorov è chiamato a dare una seconda vita
a un’idea poco popolare in Russia. Al congresso ha dichiarato di non sopportare la parola opposizione e di vedere Pravoe delo solo nel ruolo di partito di potere. «Comprendo bene il lavoro di primo ministro. Se ci sarà il sostegno dei nostri cittadini e mi sarà proposto tale incarico, non rifiuterò», ha dichiarato chiaramente. In effetti queste parole suonano in modo particolare in Italia. Il quasi ventennio al potere del miliardario Silvio Berlusconi genera valutazioni contrastanti nella Penisola e all’estero. E il fatto non sta solo negli scandali di sesso e corruzione che ricorrono intorno alla figura del premier. A proposito, Prokhorov ha già superato uno scandalo a sfondo sessuale che riguardava il trasporto a Courchevel di un aereo pieno di ragazze pronte a intrattenere i suoi amici. Passò
quattro giorni in stato di aresto, ma quattro anni dopo ricevette la Legion d’Onore. Se riuscirà a convincere l’elettorato russo, come ha già fatto con la giustizia francese, sarà chiaro solo nei prossimi mesi. Cosa veramente complicata considerando che poco prima del suo debutto in politica Prokhorov proponeva di introdurre in Russia la settimana di lavoro di 60 ore. È evidente che non diventerà mai un “Presidente operaio”, così come non lo è diventato Berlusconi. Ma chissà che cosa pensa il nuovo aspirante alla poltrona di premier riguardo al“conflitto d’interessi”? A proposito, l’esperienza italiana offre una chiara risposta anche a questo, quasi retorico, quesito. L’autore è direttore dell’agenzia Ria Novosti a Roma
Marco Marcatili ANALISTA ECONOMICO
N
onostante le aspettative di rialzo dell’inflazione stiano raffreddando il livello di fiducia dei consumatori, in Russia si sta consolidando il trend positivo della domanda domestica. Una componente che, a livello aggregato, avrà forti implicazioni sull’economia interna (soprattutto quella legata al settore immobiliare), sugli investimenti diretti all’estero (in particolare per quanto concerne energia e tecnologia) e sulle attività di produzione straniere verso le quali i consumatori russi hanno sempre dimostrato un particolare apprezzamento (moda italiana in primis). Uno degli effetti più eclatanti del ritorno della domanda sarà riscontrabile sul mercato immo-
biliare: nel periodo della crisi 2008-2009 i valori delle abitazioni hanno fatto registrare un crollo dei prezzi superiore al 60%, ma già nei primi mesi dell’anno è tornata a manifestarsi una domanda interessante, soprattutto nel comparto commerciale e direzionale. Più incertezza, invece, si riscontra nel segmento residenziale che ha continuato a manifestare dei segnali di rallentamento fino alla fine dello scorso anno (-4,1% a Mosca e -10,1% a San Pietroburgo in termini reali), anche se negli ultimi mesi sta nuovamente tornando su un terreno positivo. Nel breve periodo saranno Mosca e San Pietroburgo a guidare la ripresa del mercato immobiliare, che però pian piano sta caratterizzando anche i centri minori. Le città conosciute come Millionniki, undici agglomerati urbani caratterizzati da una popolazione compresa tra
1 e 1,5 milioni di abitanti, catalizzeranno molti investimenti immobiliari, su tutti i comparti. Anche Ekaterinburg, Novosibirsk, Samara e Rostov si trovano in condizioni di sviluppo tali da attrarre investimenti e registrare una crescita robusta nel settore degli uffici nei prossimi anni. Di negativo resta la forte volatilità del mercato immobiliare interno, che spinge sempre più investitori russi a comprare all’estero, soprattutto in Europa. In questo senso non fa eccezione l’Italia, da sempre meta tra le preferite dai turisti russi e caratterizzata da un mercato immobiliare che si è mostrato capace di resistere anche alle fasi più negative della congiuntura economica. L’autore si occupa di economia e finanza immobiliare per il centro studi Nomisma
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L’anniversario
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Data Il 19 agosto ricorre il ventennale del tentato colpo di Stato sventato dalla mobilitazione dei russi raccolti intorno a Eltsin
Quel giorno che ha cambiato la storia
Le persone celebrano la loro vittoria sui golpisti e l’uscita delle unità dell’esercito dalla città
Contenuti multimediali su www.russiaoggi.it VLADIMIR FILONOV_ FOTOSOYUZ (3)
quali condizioni si trovasse Gorbaciov, il Presidente dell’Urss legittimamente eletto. Il Consiglio Superiore della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (Rsfsr) e Boris Eltsin si schierarono in difesa della democrazia: la Casa Bianca, come è chiamato il complesso governativo sul lungofiume Krasnopresnenski della Moscova, divenne nel giro di poche ore il quartier generale della resistenza organizzata.
Un episodio che ha agito da spartiacque: poche settimane dopo, con la dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina, l’Urss iniziò a disgregarsi. ALEKSANDR EMELYANENKOV RUSSIA OGGI
Quel mattino molti di noi furono svegliati dallo squillo del telefono: «Accendi la radio: nel Paese c’è un colpo di Stato», ruggì alla cornetta un mio collega. «Lasciandomi guidare dai più alti interessi dei popoli della nostra patria, di tutti gli uomini sovietici», leggeva impassibile la voce al microfono, «dispongo di introdurre lo stato di emergenza nei territori dell’Urss per un periodo di tempo di sei mesi a partire dalle 4 in punto del 19 agosto 1991». Caspita, pensai. Diretto al lavoro sul tram semivuoto (nella prima mattinata del lunedì i moscoviti sono ancora nelle dacie) sentivo cittadini di 30-35 anni commentare positivamente la notizia e accusare Gorbaciov di aver portato il Paese allo sfascio. I figli del disgelo kruscioviano, che avevano a malapena assaggiato gli stravolgimenti di Gorbaciov, già chiamavano in causa la «mano forte»? Nella tipografia della casa editrice Pravda arrivò l’ordinanza del Gkcp (Comitato coordinatore del golpe, composto per lo più da funzionari del Partito comunista) di «sospendere fino a specifica disposizione» l’uscita di tutte le riviste e dei giornali a eccezione della Pravda, di Krasnaya Zvezda e di altre sette pubblicazioni. Decisione contro la quale reagimmo trasformando le colonne del giornale in manifesti inneggianti alla democrazia e correndo verso le barricate innalzate davanti alla Casa Bianca. Intanto non c’erano informazioni attendibili su dove e in
capire da che parte pendesse il piatto della bilancia. Nel frattempo a Mosca entravano le colonne di carri armati, autoblindo e camion con soldati. Sotto la loro protezione, nella sala stampa del Ministero degli Affari Esteri iniziò la conferenza del Gkcp per i giornalisti. Il tono nervoso nelle parole del vice presidente Gennadij Janaev sulle condizioni di salute di Mikhail Gorbaciov si percepiva bene persino dalle ultime file, ma i fremiti di panico che facevano tremare le mani al falso salvatore poterono osservarli meglio di noi gli spettatori televisivi che seguivano la diretta. Le ore successive furono frenetiche, con una folla crescente che ascoltava Eltsin e i golpisti che si davano alla ritirata, compresi i membri del Kgb in arrivo nella Capitale. Le istituzioni erano salve, ma, dopo poche settimane, cominciava il disfacimento dell’Urss con le dichiarazioni di indipendenza da parte di Ucraina e Moldavia.
L’immagine dell’ex leader che arringa la folla scesa in piazza è diventata l’emblema di quella giornata Intanti, tra i dirigenti del partito e delle istituzioni cresceva lo sconcerto. Una parte degli amministratori fece in tempo a prestare giuramento al Gkcp mandando a Mosca un «telegramma di sostegno», ma la maggioranza della nomenclatura politica e dei dirigenti economici assunse una posizione di attesa. Con diversi pretesti evitarono di esprimere pubblicamente i loro giudizi e le loro considerazioni, aspettando di
L’autore è un giornalista e nei giorni del Gkcp era vice redattore del quotidiano Sobesednik di Mosca
I RICORDI
Boris Nemtsov PRESIDENTE DEL PARTITO DELLA LIBERTÀ POPOLARE, ALL’OPPOSIZIONE. NEL 1991 ERA DEPUTATO DEL SOVIET SUPREMO DELLA RSFSR
"
La notte tra il 18 e il 19 agosto arrivai a Mosca con mia moglie e mi fermai all’hotel Ucraina. Il mattino dopo venni a sapere del golpe e mi precipitai alla sede del governo. Vi trovai Eltsin che mi ordinò di farmi dare un’arma. Mi diedero un kalashnikov e una maschera antigas, per essere pronto a qualsiasi evenienza”
Le barricate innalzate per proteggere la Casa Bianca
Aleksandr Korzhakov DEPUTATO DELLA DUMA . NEL 1991 ERA A CAPO DEL SERVIZIO DI SICUREZZA DEL PRESIDENTE DELLA RSFSR
"
Il 18 agosto ero con Eltsin in Kazakistan, a un incontro con Nazarbaev. Rientrammo a Mosca all’una di notte e proseguimmo per Archangelskoe. Al mattino l’ufficiale di guardia del Cremlino ci disse del colpo di Stato. Corsi da Eltsin: in quel momento ebbe inizio la resistenza”
Le persone in attesa di eventi usano i filobus per il riposo
IL COMMENTO
Vladimir Putin
I fatti di quelle settimane spiegano l’evoluzione della Federazione
PREMIER DELLA FEDERAZIONE RUSSA. NEL 1991 ERA PRESIDENTE DEL COMITATO PER LE RELAZIONI ESTERNE DEL MUNICIPIO DI SAN
Valeri Vizhutovich ANALISTA POLITICO
Sono passati 20 anni dal giorno in cui la notizia di un colpo di Stato in atto fece il giro del Mondo. Sembra incredibile, ma a ben vedere tutti i cambiamenti iniziati in Russia dal 2000 con l’arrivo al potere di Putin si potevano prevedere già allora, quando Eltsin salì in
nazionale. Quanto durerà la fase attuale? A mio avviso si concluderà nel momento in cui caleranno i profitti del petrolio e del gas. Allora la sfera economica e quella sociale torneranno libere dall’eccessiva attenzione dello Stato, e si riprenderà il cammino interrotto dopo i “selvaggi anni Novanta”.
di governo che in qualche modo ricordano quelli sovietici, è principalmente perché 20 anni fa il Paese non chiuse definitivamente i conti con il suo passato totalitario. L’agosto del ’91 segnò l’inizio dell’era Eltsin, seguita da quella di Putin. Un’epoca di stabilità caratterizzata dall’addio alle speranze e alle illusioni dei primi anni postsovietici, dalla crisi delle ideologie e dai tentativi di trovare un’idea
piedi su un carro armato e Gorbaciov fu confinato non nella villa di Foros, ma nell’ultima strada senza uscita del potere comunista. Passata quella stagione di grandi speranze, il pendolo della storia tornò come sempre indietro. Dalla totale distruzione delle fondamenta si passò alla loro parziale ricostruzione e modernizzazione. Qualcuno ancora oggi è incline a pensare che, se vi è un ritorno a metodi
PIETROBURGO
"
Ero in ferie quando tutto ebbe inizio. Tornai a Leningrado il 20 agosto, servendomi di vari mezzi di trasporto. La gente era con noi: era chiaro che se qualcuno avesse tentato di rovesciare la situazione, ci sarebbero state moltissime vittime anche tra i civili. Il golpe finì e gli insorti vennero dispersi”
L’autore è commentatore politico di Rossiyskaya Gazeta
COME SI ARRIVÒ AL GOLPE
Le date fondamentali del 1991: dalle intese Urss-Russia fino ai colloqui serrati tra Eltsin a Gorbaciov ITAR-TASS (2)
15 MARZO • Un gruppo di deputati della Rsfsr accusa Boris Eltsin di aver causato la rovina dell’Urss. Iniziano gli scioperi dei minatori
ITAR-TASS
19 FEBBRAIO • Boris Eltsin suggerisce a Mikhail Gorbaciov di dimettersi dall’incarico di Presidente dell’Urss
RIA NOVOSTI
AFP/EASTNEWS
ITAR-TASS
8 GENNAIO • Il Presidente dell’Urss Gorbaciov e il Presidente della Rsfsr Eltsin firmano un finanziamento alla Russia
24 APRILE • Durante la riunione del Partito comunista Gorbaciov si dimette da Presidente, ma l’assemblea respinge
29 LUGLIO • Gorbaciov, Eltsin e Nazarbaev decidono di avviare il processo di sottoscrizione dell’accordo di unione
16 AGOSTO • Viene pubblicato il testo dell’accordo di unione. La data della firma è fissata per il 20 agosto
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CINEMA UN PONTE CON L’EUROPA CLAUDIA CARDINALE MADRINA DELLA KERMESSE DEDICATA AI LEGAMI CON I FILM DEL BELPAESE
VOICES FESTIVAL REGISTI ITALIANI IN PRIMA FILA RUSSIA OGGI
Sono le nove di sera: un battello datato lascia l’imbarcadero scricchiolante dell’antica città russa di Vologda. I passeggeri si sparpagliano sul ponte inferiore senza fretta, in modo intenzionalmente cerimonioso. Sembra di assistere alla scena di un vecchio film. Del resto, per l’enorme compagnia, duecento, forse trecento persone, questa atmosfera da set cinematografico è assolutamente familiare. Si tratta di registi, att o r i , p ro d u tt o r i , r u s s i e stranieri provenienti da più di venti Paesi, tutti invitati al Voices, il Festival Internazionale
In un’atmosfera da set cinematografico i giovani registi propongono le loro prime opere culturale Italia-Russia. Paolo Taviani, la graziosa Caterina Murino membro della giuria, Anita Kravos conduttrice della serata di apertura. E perfino Claudia Cardinale, in carne ed
ossa, musa e madrina del festival. Dicono che abbia accettato con grande entusiasmo. La stessa attrice ammette: «Mi piace aiutare i giovani registi a combattere la crisi che regna oggi nel cinema». Proprio per questo, gli ultimi film a cui la Cardinale ha partecipato sono tutti di registi debuttanti. «Il bello qui a Vologda è che i vecchi e i giovani sono insieme su un unico palco». Alla fine degli anni ‘60, la Cardinale è stata la protagonista femminile della prima coproduzione cinematografica italo-sovietica, La Tenda Rossa di Kalatozov, ma a Vologda è per la prima volta. Estasiata della natura che la circonda, si affaccia al parapetto del ponte superiore, dove le hanno riservato un tavolo. Ma, dopo poco, abbandona di buon grado il ruolo di grande diva, lascia il suo tavolo e scen-
I film in concorso
KINOPOISK.RU
STEFANIA ZINI
del Nuovo Cinema Europeo di Vologda. Gli organizzatori hanno regalato ai propri ospiti una mini-crociera con cena al tramonto, prima della cerimonia conclusiva del festival prevista per il giorno a venire. Il barcone è letteralmente invaso dalla delegazione italiana, particolarmente folta in questa edizione, in occasione dell’Anno
KINOPOISK.RU
In occasione dell’Anno culturale Italia-Russia, gli artisti sono arrivati in massa per l’appuntamento che celebra pellicole vecchie e nuove.
Il Festival di Vologda è una manifestazione principalmente russa, anche se vi partecipano registi, attori e produttori di tutto il Mondo
IL TITOLO: INDIFFERENZA
IL TITOLO: TYRANNOSAUR
IL PAESE: RUSSIA
IL PAESE: GRAN BRETAGNA
IL GENERE: DRAMMA
IL GENERE: DRAMMA
REGISTA: OLEG FLYANGOLTS
REGISTA: PADDY CONSIDINE
È la storia di Joseph, un uomo di mezza età che all’uscita dai pub si trasforma in un vero e proprio animale che semina violenza e terrore. Nella sua vita compare però Hannah e tra loro nasce un sentimento profondo. Ci si può redimere? Può l’amore salvare il mondo? Il film lascia sperare
Vincitore quest’anno al Festival del cinema di Sochi Kinotavr, il film in bianco e nero si avvale di materiale girato oltre 20 anni fa e narra la Mosca degli anni ‘60. Il racconto di alcuni giorni di vita del giovane protagonista Petja si intreccia con quello delle peripezie di un cane cosmonauta
Sul palco Tra i protagonisti del Teatro a Corte gruppi teatrali provenienti dalla Federazione
Ventinove compagnie provenienti da undici Paesi per la decima edizione della rassegna. Una vetrina per conoscere le novità e le ultime tendenze. ALEX SALIN RUSSIA OGGI
Grande successo di pubblico per la decima edizione del festival Teatro a Corte, ideato e diretto da Beppe Navello, che si conclude oggi. «Senza confini è il territorio dell’anima europea, oltre le sue frontiere politiche, percorso da secoli dai carri dei
comici che molto prima dei banchieri e dei mercanti hanno fatto ritrovare ai popoli del Vecchio Continente un’identità comune nel segno di un linguaggio comprensibile a tutti… linguaggio dell’arte», spiega Navello. Tre week-end densi, 29 compagnie di undici Paesi, alcuni spettacoli creati appositamente per il luogo, in sintonia con le architetture, dove saloni e giardini diventano parte integrante dello spettacolo. L’unico elemento imprevedibile è il tempo, che a volte diventa nemico e fa cancellare qualche performance
all’aperto. In occasione dell’Anno dei rapporti culturali ItaliaRussia, Teatro a Corte è stato protagonista di un ampio progetto di scambio realizzato con Festival Tsekh, con una vetrina russa a Torino e una vetrina italiana al Tsekh, in programma a dicembre a Mosca. E anche una co-produzione della compagnia Zerogrammi e del gruppo Dialogue Dance Company, lo spettacolo di danza Punto di fuga, realizzato questo inverno a Kostroma e ispirato a Tieste di Seneca. La coreografa Olga Pona ha presentato con successo la
sua ultima creazione Continuous Interruptions, uno sguardo sulla Russia di oggi tra trasformazioni e tradizioni, con giovani danzatori che sono stati anche i protagonisti di un altro evento del festival, Tankograd, un film del regista danese Boris B. Bertram che intreccia le vite del Chelyabinsk. Contemporary Dance Theater della Pona con il racconto di uno dei più drammatici incidenti nucleari, avvenuto mezzo secolo fa a Chelyabinsk. In scena a Torino anche Tatiana Gordeeva con Evgeny Pankratov in New Geometry, i Do Theatre, gruppo russo di stanza in Germania, con Upside Down, ispirato al dipinto di Rembrandt intitolato La lezione di anatomia del dottor Tulp, Akhe Engeneering Theatre con Gobo e Maxim Didenko in Continuous curve.
VITALIY PUSTOVALOV
Balletti e rappresentazioni anche a Torino si celebra l’Anno della cultura italo-russa
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Claudia Cardinale, la madrina del Festival di quest’anno
de al ponte inferiore tra i giovani attori, registi e produttori. Qui vodka e cognac ricoprono i tavolini in plastica, altrimenti disadorni. Niente vino o champagne. Pingue cameriere dalle paffute guance rosse distribuiscono canapè di pane nero farciti di cetriolo ed oliva. Così, per il secondo anno consecutivo, il festival Voices è riuscito a trasformare Vologda,in una piccola Cannes. Tappeti rossi stesi davanti al cinema
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1 il film italiano in concorso
10 le opere in gara
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DA DENEZHNIJ PEREULOK 5*
Arte, l’avanguardia passa dalle fabbriche
La Tempesta trasloca a San Pietroburgo
sentire l’impiego del termine “industria creativa” – ovvero, delle politiche incentrate su quelle piccole e medie imprese che producono beni e servizi creativi e che ancora fanno fatica a emergere. Questi problemi non hanno però impedito la nascita nel Paese di centri culturali e artistici ibridi e multi-funzionali. A Mosca Winzavod, Artplay, Garage, Proekt Fabrika e Flakon occupano centinaia di metri quadri che un tempo erano adibiti a fabbriche, magazzini e capannoni. Luoghi che in pochi anni hanno
Negli ultimi anni alcune aree industriali di Mosca sono state trasformate in spazi in cui creativi e designer tentano di affermarsi e imporsi nella società e nell’economia del Paese.
le pellicole italiane, tra classici e novità, presentate al festival fuori concorso
20 i Paesi di origine dei film mostrati a Vologda
VERONIKA DORMAN RUSSIA OGGI
60 il numero totale dei lavori mostrati nell’ambito di Voices
120 i volontari ingaggiati
30.000 gli spettatori di quest’anno (il 10% della popolazione cittadina)
30.000 di euro il premio al miglior film
1.000.000 di euro il budget del Festival
VOICES (4)
“Lenkom”, illuminato dai riflettori, giorno e notte in attesa che appaia la stella di turno. Si susseguono spettacoli sotto le stelle, master-class aperti al pubblico e mostre. La città ha mostrato un grande fermento. Ma qualcosa di veramente russo gli organizzatori sono riusciti a conservarlo. Dagli altoparlanti del vecchio battello risuona la potente voce da baritono del capitano. Un valore aggiunto che non stona.
Un momento tratto dal Contemporary Dance Theatre di Olga Pona
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ARTPLAY La prima industria creativa di questo genere, fondata nel 2003 dall’architetto Sergei Dessiatov. Dal 2009 ha sede in un’ex fabbrica di manometri e riunisce architetti, designer e urbanisti
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GARAGE Fondato nel 2008, è il centro che più di ogni altro sa intercettare le nuove tendenze dell’arte contemporanea
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PROEKT FABRIKA Divide gli ambienti con una fabbrica di carta e ospita laboratori e agenzie che esplorano tutte le forme d’arte
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FLAKON Dal 2009 questa ex fabbrica di vetro si è trasformata in un punto d’incontro tra business e arte, diviso in spazi dedicati alla presentazione di eventi, uffici, agenzie pubblicitarie e di design, studi di registrazione e showroom
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ANDREY SVITAILO_METRO
Ci voleva l’Anno della cultura e della lingua Italia-Russia per portare fuori dai confini della Penisola La Tempesta di Giorgione, uno dei grandi capolavori del Rinascimento veneziano, che fino al 7 agosto incanterà i visitatori dell’Ermitage di San Pietroburgo. Il dipinto a olio su tela, straordinaria rappresentazione dell’ambiente naturale, nonché oggetto di innumerevoli interpretazioni da parte dei principali critici d’arte internazionali, era stato all’estero solo un’altra volta, negli anni Trenta, durante una mostra che portò a Londra molte meraviglie dell’arte italiana, compresa la Venere del Botticelli. Del resto i legami tra San Pietroburgo e Venezia non sono pochi, e se tutti sanno che Giacomo Casanova visitò la Russia alla fine del Settecento, e si lamentò di quanto fosse inospitale, sembra che a battez-
zarla “Finestra sull’Europa” fu un italiano, un veneziano, il letterato Francesco Algarotti. Fu il più celebre degli illuministi italiani a viaggiare per l’impero russo, ma non l’ultimo. A circolare per tutta l’estate e l’autunno sui vagoni della metropolitana di Mosca, facendo compagnia ai suoi nove milioni di passeggeri quotidiani, sono i grandi poeti italiani, da Francesco Petrarca a Eugenio Montale. I loro versi sono esposti dentro i vagoni su pannelli bilingue che rendono omaggio al gemellaggio culturale tra i due Paesi. Così, nei sotterranei della capitale russa, moscoviti di tutte le età, accaldati in questi primi giorni di afa estiva, viaggiano verso il lavoro facendo la conoscenza di Beatrice di Dante e Silvia di Leopardi. *Denezhnij pereulok 5 é la sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca
IN LIBRERIA
Con “Klemens” Marina Palej si conferma al top dello stile
AUTORE: MARINA PALEJ TITOLO: KLEMENS CASA EDITRICE: VOLAND TRADUZIONE: EMANUELA BONACORSI
Ha partecipato al Salone Internazionale del Libro di Torino, con il suo ultimo libro“Klemens”,edito in Italia daVoland. Marina Palej si sta imponendo sulla scena internazionale grazie a uno stile originale, frutto della contaminazione tra la sua formazione in campo medico e
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Winzavod ha aperto nel 2007 in un ex stabilimento di birra
SEGNALAZIONI
ALTRI EVENTI NELL’AMBITO DELL’ANNO DELLA CULTURA SU
GRANDI REALTÀ CREATIVE
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RUSLAN SUKHUSHIN
gli italiani, tra attori, registi e produttori, presenti a Vologda
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Uscendo dalla stazione della metropolitana di Kurskaya, a Mosca, si attraversa la piazza affollata tra cani randagi e chioschi fatiscenti che vendono gadget a buon mercato. Arrivati in fondo alla strada, stretto tra due pareti spoglie, si trova Winzavod, centro di arte contemporanea, inaspettata oasi nel cuore del quartiere industriale. Con i suoi mattoni a vista, i graffiti e il viavai di giovani modaioli, Winzavod è uno dei centri artistici sorti alla vigilia delle edizioni 2005 e 2009 della Biennale di arte contemporanea di Mosca ispirati al modello occidentale di recupero delle ex-fabbriche. Tuttavia, mentre nell’Europa occidentale la tendenza a destinare a nuovo uso le aree è nata dal declino delle industrie tradizionali ed è stata favorita dall’esigenza di riqualificare le aree urbane e fare spazio a una produzione intellettuale e creativa che andava affermandosi sempre più a livello nazionale e mondiale, i centri della creatività russi si sviluppano su un altro terreno. «La Russia non ha raggiunto quel punto», afferma Elena Zelentsova, che dirige la Creative Industries Agency di Mosca. «Qui non ci sono le condizioni per la crescita di un’economia e di un’industria culturali, né dal punto di vista sociale, né mentale». Il Paese infatti continua a risentire del suo passato sovietico e della successiva, complessa epoca di transizione, quando alcune istituzioni culturali statali finirono in mano ai privati: nuovi proprietari che spesso non possedevano i mezzi o la voglia per rilanciarle o gestirle. Per questo molti teatri, musei, biblioteche e case editrici non sono sopravvissuti a questo passaggio, mentre chi operava nel settore culturale fu costretto a trasformarsi da impiegato statale stipendiato a libero imprenditore alle prese con un mercato altamente concorrenziale. Ancora oggi, fa notare Zelentsova, il settore culturale è ostaggio di un sistema in cui numerose istituzioni rimangono improduttive e costose, malgrado ricevano finanziamenti inadeguati. Lo Stato, inoltre, non ha ancora adottato politiche economiche e culturali capaci di con-
favorito la nascita di una fiorente industria e sono diventati il cuore pulsante della vita culturale della città. Riunendo sotto uno stesso tetto diversi professionisti della creatività, questi “poli artistici” si prefiggono lo scopo di traghettare la Russia fuori dal suo“provincialismo culturale” e rilanciarla sulla scena artistica e creativa internazionale. Lo scorso anno lo Strelka Institute per i media, l’architettura e il design ha inaugurato un programma di corsi per i giovani. «Prima di poter parlare con competenza di un determinato settore occorre formare un cospicuo numero di professionisti», afferma Ilya Oskolkov-Tsentsiper, direttore dell’istituto, seduto nel fastoso bar dello Strelka. «Nel campo del design e dell’architettura, il sistema educativo russo non prepara a pensare globalmente: è per questo che ci affidiamo a specialisti di fama mondiale come Rem Koolhaas o Reinier De Graaf». Un’altra realtà in forte crescita è l’Artplay Design Center. Fondato nel 2003, il centro occupa quasi 7mila metri quadri all’interno di quella che un tempo era una fabbrica di manometri e che oggi ospita importanti studi di design, architettura e urbanistica. Malgrado alcuni intoppi - come la crisi economica del 2008 - i centri creativi di Mosca hanno compiuto progressi enormi negli ultimi anni. Questo ha attirato una crescente attenzione delle istituzioni nei loro confronti. Così, il sindaco di Mosca si è rivolto proprio al team creativo dello Strelka per vagliare i progetti per il riassetto di Gorky Park, nel cuore della Capitale. In sostanza, prima che la Russia riesca ad aprirsi alle industrie creative, ci vorrà del tempo, ma la strada intrapresa sembra quella giusta.
le diverse esperienze artistiche sperimentate. Una caratteristica che emerge già dall’inizio del libro, con lo stratagemma del manoscritto di autore incerto. Klemens é la storia del viaggio interiore di Mike, traduttore ebreo di San Pietroburgo, che prende consapevolezza della sua attrazione per il turista tedesco che ospita in casa. Una situazione che per certi versi ricorda vagamente La morte a Venezia di Thomas Mann. Nulla viene esternato, se non nella parte finale del libro. La varietà di stili e di forme letterarie - che spaziano dai versi all’invettiva racchiusi in un unico romanzo è paragonabile alle diverse voci di un coro polifonico. A questo si aggiungono descrizioni naturalistiche cosi dettagliate da ricordare un quadro della scuola puntinista, da contemplare a distanza se si vuole godere della visione d’insieme. Un eclettismo artistico che è valso all’autrice l’appellativo di “Principessa dello stile”.
FESTIVAL “GIOVANE CULTURA RUSSA IN ITALIA”
“LEOPARDI - TOLSTOJ IL RESPIRO DELL’ANIMA”
25-31 LUGLIO 2011 TEATRO LA FENICE, VENEZIA
2 LUGLIO - 21 AGOSTO 2011 PALAZZO LEOPARDI, RECANATI
Il Festival comincia con lo spettacolo del complesso di danza Miras e finisce con una mostra dei giovani pittori russi all’albergo Bonvecchiati. Mercoledì 27 luglio alle 18 a piazza San Marco si terrà un concerto del Rimkor string quartet. Tra gli organizzatori c’è il Ministero della cultura di Russia
Fino al prossimo 21 agosto il Palazzo Leopardi di Recanati ospita la mostra Leopardi - Tolstoj. Il respiro dell’anima. L’esposizione che ad ottobre si sposterà nella tenuta tolstojana di Jasnaja Poljana in Tula - è una riscoperta dei luoghi e del tempo in cui i due grandi scrittori vissero e operarono
RIA NOVOSTI
I NUMERI
Luoghi Mosca guarda ai migliori modelli occidentali
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NUOVE TENDENZE UN GIRO TRA I LOCALI PIÙ IN VISTA DI MOSCA PER CAPIRE L’EVOLUZIONE DELLA SCENA ARTISTICA
BEAT, GLAMOUR E FIUMI DI SOLDI LE NOTTI INFINITE DELLA CAPITALE Dai Dj che fanno tendenza ai gruppi musicali che scalano le classifiche a colpi di sperimentazioni. Fino agli esponenti delle produzioni “colte”, la scena musicale russa è ricca di spunti. Sempre più vicina ai ritmi occidentali, ma senza rinunciare alle peculiarità derivanti dalla sua tradizione. Un filone che va seguito per comprendere anche i mutamenti sociali che attraversano il Paese.
Dagli eccessi del lusso esibito dai nuovi ricchi che hanno accumulato ingenti fortune durante gli anni delle privatizzazione allo sciamare di giovani lungo le strade della capitale alla ricerca della musica “giusta” per ogni circostanza. Un viaggio, pieno di sorprese, che Russia Oggi ha compiuto con il racconto sul campo dei suoi reporter
RUSSIA OGGI
Sabato, mezzanotte. Una tiepida notte di giugno davanti alla lussuosa discoteca Rai (termine che in italiano sta per “Paradiso”) sul terreno della leggendaria fabbrica di cioccolato Krasnij Oktyabr. Sul lungofiume della Moscova si svolge una processione in cui si alternano Bmw di grossa cilindrata e Lada in pessime condizioni. Modelle glamour su tacchi vertiginosi (di cui molte appena maggiorenni) pavoneggiano verso l’ingresso del Rai, il più grande club di Mosca. Sulla portaVladimir detto“Face Control” ferma una ragazza. «Dove vuoi andare?» indaga. «Io e la mia amica dobbiamo entrare nella vip lounge», dice sicura di sé e a testa alta. «Potete, ma solo se avete prenotato un tavolo». Il giorno prima il suo compagno ha pagato l’equivalente di 1.250 euro per la prenotazione e lei può entrare, insieme all’amica che indossa una gonna leopardata e tacchi alti. I club si finanziano attraverso la prenotazione di tavoli nelle zone vip (tra 200 e 5.000 euro a testa) e dalla vendita di bevande. Domenica mattina, ore 4.38. Sta albeggiando. Davanti al Rai i clienti mercanteggiano il prez-
Gli eccessi non mancano, ma hanno perso vigore se confrontati agli anni Novanta LE PERCENTUALI
5%
è la riduzione delle persone che vivono la vita notturna alla fine del 2010 rispetto a 2007. Una delle cause è l’aumento dei costi d’ingresso e delle bevande
8%
dei moscoviti frequenta le discoteche cittadine più di una volta alla settimana, mentre un altro 17% non ci va mai o lo fa molto raramente
vaganza. Il desiderio di esagerare a ogni costo sta perdendo colpi: la gente della notte ormai preferisce divertirsi in maniera discreta. Invece di seguire le proposte dei club, sono i clienti a dettare legge in questo campo. Attraverso comunità e social network scelgono il party al quale partecipare di sera in sera. «Una volta le feste erano più colorate, più estreme e spensierate», riflette Andrei Sailer, il mastermind musicale del Solyanka. Oggi è questo il club che individua le nuove tendenze tra i giovani trendsetter e i neoyuppie. Non è stato chiuso dopo solo un anno perché, mentre altre location esagerano con i prezzi, al Solyanka prevale un altro principio: «La cosa più importante è la musica con la quale vogliamo attirare gente piacevole». Piacevole vorrebbe dire intelligente e di buon umore, i vestiti sono una questione marginale. Anche per quanto riguarda la musica non si segue uno schema rigido: «Come si capisce già dal nome Solyanka, siamo come il minestrone russo in cui finisce tutto quello che si trova», ride Andrei. I gestori si sono posti un obiettivo a lungo termine: «Vogliamo creare un club che venga percepito come valido anche a livello internazionale». Non si sentono in competizione con sale da ballo come il Rai: «A loro interessano solo i soldi e la pelle nuda. Noi, invece, ci rivolgiamo ai moscoviti alla ricerca del particolare».
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i clienti hanno dieci anni in più rispetto a quelli del Rai, la maggior parte è sopra ai 30 anni. Le donne sono più eleganti, gonne leopardate ribelli e tacchi esagerati sono rari. La vodka Redbull qui costa l’equivalente di 13 euro. Oggi suonano i Pan Pot, un duo techno di Berlino. Poco prima delle cinque, Tassilo si posiziona al mixer. La folla tira all’unisono un sospiro di sollievo e segue il groove minimalista. È la seconda volta nella notte che Tassilo va ai dischi: la scena techno russa è relativamente giovane, dice, ma si sta sviluppando con grande velocità. «Mosca e San Pietroburgo ci sono dentro!». Alla fine degli anni Novanta debuttavano i primi mega club sull’esempio di quelli occidentali. La clientela consumistica e avida di vita notturna non si lasciava scappare alcuna occasione per festeggiare. Ballare fino a tarda mattina andava di moda, ogni party di media grandezza veniva accompagnato da ballerine cubiste e Mc (Masters of Ceremonies). Il pubblico moriva dalla voglia di sorprese: da angeli glamour dondolanti fino a gabbie con tigri vere che pendevano sopra la pista. La sostenibilità era un concetto sconosciuto alla scena dell’epoca. I club spuntavano come funghi prima di dover chiudere uno o due anni dopo. Alcuni finivano in fiamme: all’inizio del 2008 bruciò il Dyagilev, una specie di Studio 54 di Mosca, l’Opera due anni dopo. Oggi i party hanno perso di stra-
CLUB: ROLLING STONE BAR MUSICA: DIPENDE DAL PARTY
CLUB: ROOFTOP MUSICA: MINIMAL TECHNO
Si trova vicino al Club Rai, però le persone sono completamente diverse. Al solito giovani e senza tacchi. Quasi ogni venerdì è in programma un concerto. Dentro, appese su muri neri, si trovano le copertine della rivista dalla quale il locale prende il nome. Le ragazze ballano sul bancone del bar
Il “Tetto del mondo” si trova sulla riva della Moscova: musica squisita, un pubblico decadente e rilassato. Si balla fino al pomeriggio, prezzi salati (cocktail a partire da 15 euro). Chi ha finito i soldi riceve un bis gratuito dal barista Andrei, un’attrazione a sé stante con i suoi innumerevoli piercing e tattoo
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ALEKSEI KNELZ
zo con i taxisti abusivi, mentre al Rooftop la festa sta per iniziare. La location è simile: riva della Moscova, una fabbrica abbandonata. All’interno regna un ambiente completamente diverso. Invece del “face control” ci sono liste di prenotazione; al posto del kitsch classicistico, qui campeggiano vecchi muri di mattone. Per quanto riguarda la musica, si sentono battiti di un sound graffiante. Nella media
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Tacchi, alcool e pelle nuda: in nessun altro luogo si festeggia in maniera così consumistica come a Mosca. E le mode cambiano volto alla velocità della luce.
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Tra minimalismo e trasgressione ecco i club più frequentati
CLUB: SOLYANKA MUSICA: DA NEW WAVE A SCHRANZ CLUB: SOHO ROOMS MUSICA: HOUSE-POP
Lo stereotipo della vita notturna di Mosca: oligarchi, finte bionde e caviale nero con musica eurohouse. I controlli all’ingresso sono severi: chi vuole far parte dello zoo glamour deve essere e apparire ricco. Un bicchiere di vodka costa 20 euro › sohorooms.com
Nella roccaforte degli hipster, i giovani tra i 18 e 22 anni recuperano la completa storia della musica del Ventesimo secolo: pezzi sdolcinati e duri suoni techno si susseguono, la folla festeggia come se fosse l’ultimo party della sua vita. Glam & Glitter sono assolutamente vietati › s-11.ru/English
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Dj Vadim, il nuovo zar dell’hip-hop
MATTEO QUINZI RUSSIA OGGI
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MAX AVDEEV
Andrey Gurov, in arte Dj Vadim, è da oltre quindici anni uno dei maggiori agitatori della scena elettronica europea, grazie al suo stile peculiare e onnivoro al tempo stesso, ricco di rimandi all’hip-hop, al soul, alle sonorità downbeat, nel quale la tipica freddezza dei beat sintetici si fonde a un bollente flusso sonoro di matrice black. Risultato: un magmatico caleidoscopio musicale dove buio e luce, astratto e motorio trovano il loro ideale punto d’incontro. Nato a San Pietroburgo,Vadim si è trasferito da piccolo a Londra, città nella quale è cresciuto e si è formato, non solo musicalmente. L’incontro fondamentale per Vadim è stato quello con la Ninja Tune, label inglese tra le più influenti e innovative, per la quale tra il 1996 e il 2003 ha prodotto una serie di album e di ep - molti dei quali omaggiavano nel titolo l’ex Urss - che lo hanno rapidamente portato a essere uno dei nomi “caldi” della musica elettronica contemporanea. Non a caso, dal quel momento in poi ha collaborato con artisti del calibro di Stevie Wonder, The Roots, Super Furry Animal, oltre ad aver composto musiche per commercials di alcuni dei “corporate brands” più conosciuti. Ma quando gli si domanda quale è stata la sua collabo-
IL PARERE
Dj Vadim
"
La musica cambia e si rinnova continuamente. Nuovi generi appaiono e scompaiono. I musicisti sono influenzati dai cambiamenti della realtà circostante. Lo si vede nella tech house, come nella deep house e nel body & soul. Personalmente mi occupo di cosmic soul, galactic beat funk e drum’n’bass (non mi riferisco alla giungle, è un vero drum’n’bass). Ritengo che queste siano le canzoni e le melodie migliori sia per il corpo, che per l’anima. Quando vado in Russia, c’è sempre la sensazione speciale. Una parte della mia famiglia vive ancora a San Pietroburgo”
razione più ispirata e produttiva,Vadim non ha dubbi: «Quella con Yarah Bravo, è stata così incredibile che l’ho “dovuta” sposare!». La sua trasversalità musicale è pari solo alla sterminata collezione di dischi, dalla quale Vadim attinge per scovare i sampling giusti per le sue produzioni. Una vera e propria biblioteca di Alessandria piena di vinili e in continuo aggiornamento. «Non mi posso lamentare ma non è nulla in confronto a quella di Chris Tarrant – uno dei principali conduttori radiofonici inglesi – avrà più di mezzo milione di dischi. Dal canto mio ascolto e compro di tutto, mi piace essere nella musica a 360°». Il suo nuovo progetto, The Electric, è una sorta di supergruppo nel quale collabora con Pugs Atomz, quotatissimo rapper di
Chicago, e con la talentuosa cantante inglese Sabira Jade, artisti scoperti e “rodati” dal vivo durante il tour del precedente album, “U can’t lurn imaginashun”. L’album d’esordio per The Electric,“Life is moving”,è un ponte musicale tra il vecchio e il nuovo continente descritto così dallo stesso producer: «Un lavoro che ha in sé elementi hiphop, soul e di elettronica ma che per quanto mi riguarda suona come“advanced hip-hop”,ovvero concepito e realizzato in maniera innovativa». Innovativo ma al tempo stesso diretto e spigliato, le tracce infatti sono state registrate e pensate on the road, in camere d’albergo, in macchina e in aereo. Un disco che sancisce anche il ritorno di un antico amore di Vadim, il soul, e che è stato pubblicato“in casa”, per la neonata etichetta OrgaContenuti multimediali su www.russiaoggi.it
Russian Beats presenta Mujuice e DZA L’edizione 2011 del Sònar di Barcellona (16-18 giugno), il principale festival di “musica avanzata” in Europa, ha visto esibirsi due tra i più interessanti musicisti elettronici emersi dalla scena russa. Il moscovita Roma Litvinov, aka Mujuice, classe 1983, è riuscito a coniare un sound nel quale convergono la tecnica del glitch, strati di suoni acustici e neoclassici e delle melodie “trovate”. Un flusso debitore del jazz più avventuroso, quanto della techno e di Shostakovich, perfettamente rappresentato nel recente album “Downshifting”. Dal canto suo, Sasha “DZA”, anche lui giovanis-
simo e proveniente dalla capitale russa, è autore di un hip-hop mutante e pulsante, vicino al wonkybeat inglese. È tra i fondatori della comunità musicale How2make Crew, con la quale ha messo in scena la prima “hip-hopera” russa e ha partecipato con successo alla Red Bull Academy a Londra nel 2010 e al Midem di Cannes. Un artista in rampa di lancio come testimoniano le numerose collaborazioni con diverse label e artisti inglesi, come la Black Acre o Husdon Mohawke, oltre alla “decisiva” segnalazione su Pitchfork, il più seguito magazine musicale della Rete.
nically Grown Sounds. Una tracklist che spazia dal suono “old school”fatto di lascivi ammiccamenti (Overloaded), giochini di synth (Electric Company) basi ultrablack (il funk di So Now You Know) e atmosfere da struscio soul pompate con bassi giocattolosi, decorati con i classici catenoni dorati e hot pants d’ordinanza. Un ritorno in grande stile che gli ha permesso di mettersi alle spalle un brutto periodo personale, causa un delicato intervento per rimuovere un melanoma oculare. Una dimostrazione su tutte: il video del nuovo singolo“Toot Toot”,nel quale i personaggi del Mago di Oz vengono catapultati in un videogame in stile anni ‘80. Ironia, genialità e ispirato citazionismo ai massimi livelli. Lunga vita allo zar dell’hip-hop Dj Vadim.
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Il profilo di Andrey Gurov, artista poliedrico, che da tre lustri è considerato tra i più grandi innovatori nell’ambito della musica elettronica del Vecchio Continente.
Vadim durante uno dei suoi celebri e affollati dj-set
ALL’ARIA APERTA
CLUB: ARMA 17 MUSICA: HOUSE, TECHNO
In assoluto è il club più europeo di Mosca. L’entrata è selezionata e si paga l’ingresso. I famosi techno dj Marco Carola o Ricardo Villalobos qui si esibiscono frequentemente. L’impianto musicale di Funktion One fa vibrare il capannone della vecchia fabbrica di lattine ARCHIVIO PERSONALE
ITAR-TASS
› arma17.ru
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I principali festival musicali estivi
CLUB: PROPAGANDA
› propagandamoscow.com
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ITAR-TASS
Evergreen dal 1997. Di giorno un ristorante, alle 23 si spostano i tavoli e si balla finché non si piega il parquet. Il “Propka” è aperto tutti i giorni ed è sempre pienissimo. Il controllo all’ingresso è leale, gli alcolici economici
ITAR-TASS
MUSICA: DIPENDE DAL PARTY
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In Russia il pubblico degli appassionati di musica ha raggiunto proporzioni di massa e alcuni eventi sono diventati il punto di riferimento non solo per l’ascolto, ma anche per identificare un nuovo stile di vita. 1. Usadba.Jazz - In otto anni di vita si è trasformato da incontro per pochi intenditori in evento di massa. Il jazz sta diventando sempre più un tratto distintivo di chi ama divertirsi senza eccessi. 2. Pustiye Holmi - Sono numerosi i partecipanti alla versione russa di Woodstock, alla ricerca di qualcosa che non trovano nel-
la vita quotidiana. Amore, libertà, ma soprattutto spazio alla creatività. 3. Il cielo della Russia - Evento annuale che chiama a raccolta interi nuclei familiari, proponendo musica intergenerazionale. Caratteristico il lancio di migliaia di palloncini in cielo. 4. Nashestviye - Rock festival tra i più amati, dura una settimana e coinvolge decine di migliaia di persone. Tutti i reportage con le fotografie e i video su russiaoggi.it
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Sport
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Un futuro da star
top player. Altra variabile impazzita del campionato russo è Aleksandr Kozlov, classe 1993, attaccante dello Spartak. Un potenziale crack nel panorama dell’Est. Nelle selezioni giovanili della Nazionale ha messo assieme 22 reti in 24 partite. A
La Russia, come da tradizione, continua a sfornare piccoli campioni in ogni disciplina
NICOLA SELLITTI RUSSIA OGGI
Talenti oggi, fenomeni domani. Dzagoev, Kozlov, Ananidze, Klishina e Pavlyuchenkova. Cinque nomi per una prova. La Russia, come da tradizione, continua a sfornare campioni in ogni di-
precoce) mostrando il destro di velluto in Europa due stagioni fa in Champions League. Gol e assist nel pareggio del Cska all’Old Trafford contro il Manchester United. Dalla notte inglese gli occhi di Alex Ferguson luccicano per lui, indicato dai media britannici tra i possibili successori di Paul Scholes sulla mediana Red Devil. Il sogno di Dzagoev è però giocare al fianco del suo mito, Frank Lampard del Chelsea. La continuità è l’ultimo step che divide il russo dai
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sciplina. A partire dal calciatore Alan Dzagoev, 21 anni, fantasista del Cska Mosca. Un genio dei calci di punizione, a metà tra Arshavin e Zavarov, tecnica abbinata a forza fisica, il new deal del calcio mondiale. Originario della profonda Ossezia, Dzagoev lasciava Dimitrovgrad a 17 anni, nel gennaio 2007, per 400 mila euro. Ora vale almeno 20 milioni. Miglior calciatore russo nel 2008, esordisce in tempi record in Nazionale (solo il portiere Akinfeev è stato più
Alie spalle dei campioni già noti, la Russia può contare su una generazione di giovani talenti che promette di arrivare al top nello sport nel giro di pochi anni.
17 anni il battesimo in Champions League contro il Chelsea. Pochi mesi prima quello in campionato contro il Nalchik. Kozlov subentrava al georgiano di formazione russo-ucraina Jano Ananidze, 18 anni, 170 cm, nella lista dei migliori under 20 al mondo scelti dalla Fifa. Soprattutto, oggetto di una contesa mediatica tra Mosca e Tbilisi. Entrambe gli offrivano la maglia delle rispettive selezioni. Il ragazzo ha voluto privilegiare le sue origini, in precedenza la stampa georgiana scriveva di soldi offerti dai cugini per portare il ragazzo a cantare l’inno russo. Ad appena dieci anni Ananidze era aggregato allo Junior Team della Dinamo Tbilisi, una delle più forti squadre
INTERVISTA IL CICLISTA SI RACCONTA
Perciò è stato più facile stabilire un contatto. Il team Katusha ha un forte legame con l’Italia: ci sono dirigenti, personale, corridori italiani. Quindi ambientarsi nella squadra è abbastanza facile.
Di Luca ha ancora fame di vittorie
Danilo, è vero che corre gratis? Sì, è proprio così. Con Andrei Tchmil abbiamo concordato su questo punto dall’inizio.Volevo
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Danilo Di Luca, vincitore del Giro d’Italia 2007, è rimasto fuori dalle grandi gare per una stagione e mezza. Dopo aver scontato una squalifica per l’utilizzo di sostanze proibite, il "Killer di Spoltore" è tornato al ciclismo professionistico e ora difende i colori del team russo Katusha, con i connazionali Giampaolo Caruso, Filippo Pozzato e Luca Paolini.
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locali ai tempi dell’Unione Sovietica. La Dinamo Kiev lo portava in Ucraina nel 2005. Il tour tra Paesi ex sovietici si concludeva allo Spartak. L’Arsenal di Wenger lo cerca. E il club della capitale non considera offerte sino a quando Ananidze non compirà 20 anni. Dall’erba alla pista, la Russia sportiva del domani punta su Darya Klishina, ventenne campionessa mondiale junior di salto in lungo. Una delle probabili contendenti alla medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012. Fisico da pin up e un viso angelico che strappa importanti contratti pubblicitari, la Klishina affrontava l’anno passato una crisi da successo immediato superata con il titolo europeo indoor vinto quest’anno a Parigi. Normale amministrazione per un’atleta che da bambina passava le notti in dormitorio. Nel tennis femminile che piazza 15 russe tra le prime cento nella classifica Wta c’è la moscovita Anastasia Pavlyuchenkova, quindicesima al mondo, quarti di finale al Roland Garros e vittoria a Brisbane. Una ventenne predestinata. Madre ex nazionale di basket e nuotatrice, padre ex canoista a livello olimpico. Il suo sogno è il giornalismo. C’è da vincere Parigi prima di dedicarsi alla nuova carriera.
soltanto tornare al ciclismo dopo la squalifica e lui mi ha dato questa opportunità. Non ho un fisso: guadagno se porto buoni risultati. Nella Vuelta spero di fare una buona prestazione e di ottenere un bel premio. L’anno prossimo, invece, vorrei passare a un contratto vero e proprio. Rimarrò al team Katusha, dove mi sento pienamente a casa.
In Russia il ciclismo non è amato come in Italia. Che contributo potete dare come team? Katusha può aiutare a promuovere questo sport. Perché le grandi vittorie suscitano sempre un interesse, soprattutto da parte dei giovani. Credo che non sarebbe una cattiva idea organizzare anche un Tour della Russia.
È stato rapido il suo inserimento nella squadra russa? Nel team funziona tutto benissimo. Conoscevo Tchmil già dall’inizio degli anni Duemila.
Come giudica il livello dei corridori russi? In generale c’è un buon numero di validi corridori nella Federazione, come Pavel Brutt. Ab-
consiglia
Forum politico mondiale di Yaroslavl
7-8 settembre 2011 www.facebook.com/russiaoggi
Ricco programma di eventi business su http://russiaoggi.it/calendario_affari
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1. Alan Dzagoev, 21 anni, 81 presenze con 22 gol in Premjer Liga; 2. Darya Klishina (a sinistra), 20 anni, mostra la medaglia d’oro vinta agli Europei indoor di Parigi 2011; 3. Alexandr Kozlov, 18 anni, 24 presenze con 22 reti nelle giovanili della Russia; 4. Anastasia Pavlyuchenkova, 20 anni, 3 tornei Wta vinti in carriera; 5. Darya Klishina dopo i World Championships indoor di Doha 2011; 6. Jano Ananidze, 18 anni, inserito nella lista Fifa dei migliori under 20 al Mondo
Panoramica Dal calcio al tennis, giovani in vetrina
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biamo lavorato insieme in diverse gare, e mi ha fatto un’ottima impressione. E passo molto tempo conVladimir Karpets, che è stato il capitano del team Katusha al Tour de France. Gli atleti degli altri Paesi non si sono offesi quando il team Katusha ha portato al Tour de France solo corridori russi? È stata la prima volta, ma secondo me è una cosa del tutto normale. In fin dei conti sono entrato in un squadra russa e me lo aspettavo. Comunque io e Joaquim Rodriguez non saremmo in ogni caso stati adatti al Tour de France. Ora come ora preferisco concentrarmi sulla corsa a tappe spagnola sperando di tornare a vincere. Preparato da Ilya Zubko
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