ANNO III - n. 2 € 4,50 - € 3,00
L’ALTRA COPERTINA Perchè non riuscivamo a scegliere il panorama estivo da proporvi. Quindi abbiamo deciso di regalarveli entrambi. Buone vacanze dalla redazione di Salento Review!
som
Puglia
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anno III - numero.2 FOTO DI COPERTINA
(Porto Badisco, Otranto)
Pierpaolo Schiavone DIRETTORE RESPONSABILE Gabriele De Giorgi (direttore@pwad.it) REDAZIONE Mariella Tamborrino (redazione@pwad.it) DIREZIONE GRAFICA Francesca delli Carri (grafica@pwad.it) COLLABORATORI: Ennio Ciotta, Donato Giannuzzi, Jlenia M. Gigante, Ilaria Lia, Lorenzo Madaro, Ilaria Marinaci, Serena Martello, Carlo Morelli, Leila Moscara, Jessica Niglio, Pasquale Pandolfini, Ilaria Pellegrino, Alberto Rescio, Giorgia Salicandro FOTO: Pierpaolo Schiavone COLLABORAZIONE GRAFICA: Michele Ortese WEB: Fernando Rugge, Damiano Gaetani VIDEO: Massimo Centonze TRADUZIONI: Giorgio Ticchi Si ringraziano l’agenzia Pugliapromozione; Alessandro Delli Noci, ass. all’Innovazione Tecnologica del Comune di Lecce; Alfredo Malcarne, pres. naz. Assonautica e pres. CCIAA di Brindisi; sindaci e amministratori dei Comuni di Lecce, Brindisi, Taranto, Tricase e Vernole; Francesco Pacella e Alessia Ferreri del GAL Serre Salentine; Ferrovie del Sud/Est; Antonio Maggio, farista di Leuca. Un particolare ringraziamento all’associazione SalentoSub per il contributo fotografico. Si ringraziano, inoltre, tutte le edicole nelle quali Salento Review sarà messo in vendita. www.salentoreview.it - info@salentoreview.it EDIZIONI, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE
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Via Carlo Alberto 33 72012 Carovigno (BR) www.aemmedia.it - info@aemmedia.it STAMPA Gioffreda È vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle foto senza il permesso dell’Editore. Chiuso in redazione l’8 giugno 2015 ISCRITTO AL N. 7 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LECCE 2 MAGGIO 2013 - CRON. N. 18/2013
26 05. EDITORIALE
lecce
TESORI 14. La chiesa di Sant’Angelo
SANTA MARIA DI LEUCA 38. Luce sul Mediterraneo LITORALE ADRIATICO 48. Un viaggio che inizia con l’alba e finisce in buona musica
territorio
LITORALE IONICO 60. La costa occidentale:
per i dieci anni del Locomotive
ITINERARI 74. Viaggio nel profondo Sud:
EVENTI 06. Parterre di stelle del jazz
SAN CESARIO DI LECCE 20. Nicola De Giorgi, dalla fabbrica al museo dell’alcool
SPECIALE FOTOGRAFICO 26. Una community per condividere una magia
un itinerario per scegliere bene
dai tesori di Tiggiano alle piscine naturali di Marina Serra
MARINE DI TARANTO 78. Da Torre Colimena a Torre Ovo: il litorale ionico tarantino
TORRE REGINA GIOVANNA 100. L’estate della Regina
mario
60 pubbliredazionali 10. COMUNE DI LECCE Innovazioni tecnologiche 18. GAL SERRE SALENTINE Valorizzazione del territorio
86
tradizione
ENOGASTRONOMIA 116. Pizza & rosé: potenza di gusto
surf in salento
PASSIONE PER IL MARE 122. Salento, il luogo perfetto per fare surf!
sport
DIVING 126. Profondità mozzafiato
salute CURIOSITÀ 110. C’era una volta... sua maestà il caffè in ghiacchio
cultura
MUSICA 86. Eclettica, talentuosa, trascinante:
intervista a Carolina Bubbico 142. Sud Sound System
ARTE 148. Ezechiele Leandro:
BENESSERE 132. Volersi bene... imparando la lezione:
i fiori di Bach
viaggi
CANADA/MONTREAL 154. Laghi, parchi e grattacieli:
un sogno chiamato Montreal
IL SALENTO VISTO DA FUORI 158. Un amore lungo mezzo secolo
economia
stella della moda a Jakarta
36. IBEROTEL APULIA Strutture ricettive 46. LA ROCCIA HOTEL Strutture ricettive 56. ACAYA GOLF RESORT Strutture ricettive 58. MASSERIA SAN PIETRO Ristorazione 70. LE DUNE SUITE HOTEL & TABÙ BEACH Strutture ricettive
84. SAN LORENZO Aziende Agricole 98. MONDOSERVER Ingegneria informatica 104. LA CASARANA WELLNESS RESORT Strutture ricettive 108. LA VECCHIA BOTTE Ristorazione 114. DIFFY IL GHIACCIOLO Prodotti artigianali 120. LA FIERMONTINA Strutture ricettive
138. VESTAS HOTELS & RESORTS Strutture ricettive 146. PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO Eventi COME ABBONARSI
non chiamatelo naïf, per favore
MODA 94. Cristina: la leccese divenuta
24. LINCIANO LIQUORS Vini e Liquori
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Via Città Prov. CAP
EDITORIALE
Gabriele De Giorgi
Ricomincio da tre. Anche quest’anno, alle soglie della stagione estiva, Salento Review offre il suo sguardo come prospettiva di lettura del territorio e di godimento delle sue bellezze. Ed è la terza volta da quando Password Ad ha deciso di dare alle stampe questa rivista. Un periodo troppo breve per valutare eventuali cambiamenti strutturali negli assetti del pezzo di Puglia stretto dall’abbraccio di due mari, ma sufficiente a dire che i segnali di vitalità e le potenzialità in esso insite non sono state annichilite dalla peggiore crisi economica che si ricordi. Nel nostro piccolo abbiamo provato a contribuire alla presa di coscienza, a partire dai decisori pubblici, che il turismo – estivo, culturale, religioso, enogastronomico e perché no, sportivo – è l’unico vero volano di sviluppo capace di dare al Salento un orizzonte in direzione del futuro. E che questa consapevolezza presuppone un sistema di organizzazione e programmazione che deve assumere un punto di vista più alto rispetto al volo radente, rapace ed effimero, che in casi non sporadici resta la modalità di gestione di un “tesoro” di inestimabile valore. Siamo determinati a insistere su questa esortazione perché il tempo del salto di qualità è adesso.
NEL NOSTRO PICCOLO ABBIAMO PROVATO A CONTRIBUIRE ALLA PRESA DI COSCIENZA, A PARTIRE DAI DECISORI PUBBLICI, CHE IL TURISMO È L’UNICO VERO VOLANO DI SVILUPPO CAPACE DI DARE AL SALENTO UN ORIZZONTE IN DIREZIONE DEL FUTURO
I start again from three. Again this year, on the threshold of the summer season, Salento Review provides his eyes as a reading perspective of the territory and enjoyment of its beauties. And it’s the third time since Password AD decided to send this magazine to the press. Too short a period to assess potential structural changes in the structures of the Apulia’s strip tight in the embrace of two seas, but enough to say that the innate signs of vitality and potential in it have not been wiped out by the worst economic crisis in living memory. In our small way we tried to contribute to the awareness, starting from the public decision makers, that tourism – summer, cultural, religious, gastronomic and why not, athletic – is the only real development driving force capable of giving Salento a horizon pointing at the future. And this awareness presupposes a system of organization and planning that needs to take the point of view higher than the flyby, predatory and ephemeral, that in sporadic cases is the management mode of a “treasure” of inestimable value. We are determined to insist on this exhortation, because the time of the quantum leap is now.
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TERRITORIO
eventi
PARTERRE DI STELLE DEL JAZZ PER I DIECI ANNI DEL LOCOMOTIVE Sei giorni di concerti nella natura e quattro nel Barocco: intervista a Raffaele Casarano per uno degli appuntamenti di maggior richiamo dell’estate 6 7
di redazione/foto pierpaolo schiavone
ALCUNI MOMENTI DELLE PASSATE EDIZIONI DEL LOCOMOTIVE JAZZ FESTIVAL
Un piccolo centro della provincia di Lecce che diventa il primo ad ospitare un festival jazz nel Salento. Dieci anni fa nacque così, a Sogliano Cavour, il Locomotive Jazz Festival, per intuizione della capacità visionaria di un giovane sassofonista, Raffaele Casarano, che, supportato dalla sua famiglia, è stato capace di mettere in piedi dal nulla una rassegna di musica jazz a pochi chilometri da Melpignano, proprio negli anni del boom mediatico della pizzica e dei più famosi maestri concertatori. Un piccolo miracolo, se ci pensate. Quest’anno, quella rassegna nata su un palchetto improvvisato a Sogliano
e, nove anni più tardi, emigrata a Lecce con i concerti più importanti ospitati nell’Anfiteatro Romano, festeggia, quindi, il decennale, dal 26 luglio al 4 agosto: i primi sei appuntamenti saranno ospitati all’interno di splendide location naturali in giro per la provincia e gli ultimi quattro, invece, nel capoluogo salentino. Abbiamo parlato proprio con Casarano per sapere dalla stessa voce del direttore artistico cosa avrà di speciale questa edizione. Qual è il bilancio di questi dieci anni? “Se fossi un insegnante e dovessi immaginare un voto a questo mio alunno, direi ‘Più che buono, ma puoi fare di più!’. In questa prima parte della storia del festival, durata dieci anni consecutivi senza mai perdere un’edizione, ci sono stati momenti difficilissimi, durante i quali ci siamo trovati al punto di dover decidere se continuare o mollare. Di base le difficoltà ci sono sempre, ma grazie ad un grande
staff, responsabile, consapevole e pieno di passione, abbiamo acquisito negli anni quella forza e quel coraggio in più che ci hanno permesso di tutelare e difendere a tutti i costi il lavoro delle persone che insieme a noi hanno creduto in questo piccolo grande sogno, portandoci oggi sino a questa lunga festa che durerà ben dieci giorni”. Quando pensa alla prima edizione, quale è il primo ricordo? “Mio nonno Carlo, mio cugino Alessandro Monteduro, mio padre ed io, attorno a un palco sgangherato nella piazzetta di Sogliano Cavour, che con il martello cercavamo di fissare bene le travi di legno. E poi la scommessa di portare il jazz al grande pubblico, in una terra come la nostra, cercando di fare confluire artisticamente le due tradizioni popolari. E poi tanta acqua, temporali, tuoni... Ma, come si suol dire, sposa bagnata, sposa fortunata”.
TERRITORIO
eventi
Tema di quest’anno è L’equilibrista. “L’equilibrio è il corpo, la mente, la vita. L’importanza di essere in equilibrio con noi stessi e con ciò che ci circonda. La spiritualità di ognuno deve essere in equilibrio per il raggiungimento della sereni-
RAFFAELE CASARANO
tà interiore, e nell’arte e nella musica è fondamentale per riuscire a comunicare attraverso i suoni qualcosa che possa rappresentare la bellezza”. Una bella fetta di festival porterà il jazz nella natura. Perché questo connubio? “In un momento delicato come questo per il Salento, tra la xylella e tutte le problematiche conesse con l’inquinamento ambientale, il Locomotive vuole dare la sua piccola testimonianza usando la musica come messaggio per tutelare e difendere il nostro bellissimo territorio, con i suoi suggestivi paesaggi e luoghi naturali. E lo faremo assieme al Fai”.
e parlo del bassista americano Steve Swallow, accompagnato da Jamie Saft e Bobby Previte. E poi un amico che è ormai di casa come Paolo Fresu che porterà vari nuovi progetti, ma anche una coppia che promette di incantare gli spettatori, quella formata da Fabio Concato e Fabrizio Bosso”. Come immagina i prossimi dieci anni del festival? “Come questi appena trascorsi: intensi e pieni più di gioie che di dolori”. FABRIZIO BOSSO
Quali sono gli artisti più importanti che arriveranno a Lecce? “Non posso svelare tutti i nomi ancora ma, ad esempio, avremo uno dei protagonisti più importanti del jazz a livello mondiale,
ANTICIPAZIONI SULL’ESTATE LECCESE Il Locomotive Jazz Festival sarà uno degli eventi principali sostenuti dal Comune di Lecce per l’estate 2015, ossia l’estate che vede la città nelle vesti di Capitale Italiana della Cultura, insieme alle altre cinque città candidate al riconoscimento di capitale europea per il 2019, poi attribuito a Matera. È previsto l’utilizzo di spazi finora inediti per gli spettacoli teatrali, come il Parco Archeologico di Rudiae. Poi un articolato progetto dedicato alla world music ed un festival di musica indipendente. In concomitanza con la festa patronale, si proporrà un recupero del folk leccese e ci sarà spazio, infine, per celebrare il grande tenore Tito Schipa a cinquant’anni esatti dalla morte. LECCE’S SUMMER ANTICIPATIONS The Locomotive Jazz Festival will be just one of the key events supported by the City of Lecce for Summer 2015. In the works is the use of spaces so far unused, as the Archaeological Park of Rudiae, a recovery of Lecce’s folk and the celebration of the great Tito Schipa, 50 years after his death.
PARTERRE OF JAZZ STARS FOR THE TEN YEARS OF LOCOMOTIVE SIX DAYS OF CONCERTS IN THE NATURE AND FOUR IN THE BAROQUE: INTERVIEW WITH RAFFAELE CASARANO FOR ONE OF THE MOST SIGNIFICANT SUMMER EVENTS Ten years ago was born in Sogliano Cavour the Locomotive Jazz Festival, thanks to the intuition of the young saxophonist Raffaele Casarano, who was able to set up a jazz festival out of thin air , close to Melpignano. What is the balance of these ten years? “Basically there are always difficulties, but thanks to a great staff we have gained that strength and courage to protect the work for this festival that will last ten days”. When you think of the 1st edition, which is your first memory?
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“My grandfather Carlo, my cousin Alessandro, my father and I with hammers around a ramshackle stage”. This year’s theme is L’equilibrista. “Balance is in our bodies, our minds, our lives. The importance of being in harmony with ourselves and what’s around us”. A fair share of the festival will bring jazz in the nature. Why this choice? “Between the Xylella and all the pollution related problems, we want to give our testimony using music as a message”. Who are the most important artists who will participate? “I can’t reveal them yet, but we will have names like Steve Swallow with Jamie Saft and Bobby Previte, Paolo Fresu and the Fabio Concato/Fabrizio Bosso duo”. How do you imagine the next ten years of the festival? “Just like the others, intense with more ups than downs”.
COMUNE DI LECCE
innovazioni tecnoLogicHe
RIVOLUZ PER CONNETTERSI BASTA UN SMS Il Comune di Lecce ha messo a punto un nuovo sistema per semplificare i collegamenti alla rete wireless
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COMUNE DI LECCE/ASS.TO INNOVAZIONE TECNOLOGICA Palazzo ex Convento dei Teatini, Corso Vittorio Emanuele II, 16, 73100 Lecce tel. +39 0832 682973 - fax +39 0832 868066 - www.comune.lecce.it - www.leccecittawireless.it - www.alessandrodellinoci.it
IONE WI-FI La comunicazione mette le ali ai pensieri e se questi riescono a muoversi senza troppi vincoli, basta un semplice battito per raggiungere chiunque. Un nuovo sistema semplificherà, a Lecce, la connessione alla rete internet del Comune. Ci sono, infatti, importanti novità che riguardano il collegamento al servizio denominato “Leccewireless” e che potrebbero essere racchiuse in due parole: ampliamento e semplicità. Con il nuovo sistema di autenticazione, gli utenti avranno la possibilità di registrarsi in maniera più veloce, in modo telematico e automatico. Se prima bisognava raggiungere personalmente un ufficio pubblico, compilare e firmare un modulo per ricevere le credenziali per l’accesso, con il nuovo sistema sarà sufficiente comunicare un’utenza telefonica cellulare sulla quale ricevere un sms con il codice personale unico che potrà essere utilizzato su un massimo di tre dispositivi (smartphone, tablet e notebook). La validità è illimitata
e la privacy è garantita: il nominativo dell’iscritto resterà noto soltanto al gestore che ha fornito la sim e che, in caso di esplicita richiesta, potrà comunicarlo unicamente all’autorità giudiziaria. Gli utenti già provvisti delle credenziali, in quanto registrati con
la vecchia procedura, potranno continuare ad utilizzarle con il nuovo sistema; anche per loro risulterà comunque conveniente effettuare, con comodo, una registrazione con la nuova modalità. Per capire meglio tutti i passaggi di questo nuovo percorso
Ad oggi sono oltre 10 mila gli utenti accreditati, 41 mila le connessioni annue, per una media di 30 connessioni giornaliere, per un totale di circa 45 mila ore di navigazione annue con un trend in continua crescita. Si tratta di un servizio al cittadino e, non solo, che ha permesso all’Ente di raggiungere lo scopo che si era prefissato ossia quello di mettere in contatto le persone creando collaborazioni, opportunità di svago e di lavoro e, nel contempo, di agevolare e potenziare la condivisone e l’interazione tra i cittadini, le imprese e le associazioni al fine di avere una cittadinanza partecipe e attiva alla vita della città rendendo Lecce sempre più a misura e a servizio del cittadino avvicinandosi all’obiettivo più ambizioso di ‘Lecce Città Digitale’. To date, there are over 10,000 users and 41,000 connections per year, for an average of 30 daily connections, for a total of about 45,000 hours of surfing per year with a constantly growing trend.
COMUNE DI LECCE
innovazioni tecnoLogicHe
telematico, e procedere senza intoppi alla registrazione, dal portale del Comune di Lecce (www.comune.lecce.it/settori/sistemi-informativi/progetti/lecce-citta-wireless) sarà possibile scaricare il nuovo “Manuale d’uso dell’Utente”, una vera e propria guida che faciliterà la vita a quanti vorranno agganciarsi alla rete cittadina. Tutto ciò non può prescindere da un’altra importante novità: l’ampliamento delle zone coperte dal servizio wireless, concentrare soprattutto nel centro storico, meta gettonatissima dai turisti. Nell’area rientrano Porta Napoli, Via Palmieri, Piazza Duomo, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Sant’Oronzo, Via Templari, Santa Croce, Via Umberto I e Via Principi di Savoia.Per visualizzare la posizione delle zone attualmente coperte dal servizio in città, è possibile visitare il sito www.leccecittawireless.it. Qui, oltre alle informazioni relative al progetto, in tempo reale può
essere visualizzata la mappa della città per localizzare i punti di accesso alla rete libera. Tutti questi cambiamenti sono stati pensati per andare incontro alle esigenze di cittadini e turisti, e soprattutto per soddisfare la sempre più crescente richiesta di connessione gratuita alle reti wi-fi. “In questo modo – afferma l’assessore comunale all’Innovazione Tecnologica, Alessandro Delli Noci – la nostra città diventa sempre più accogliente e innovativa. È un progetto importante per i nostri concittadini ma anche per i turisti che diventano sempre più esigenti e che ci richiedono, soprattutto gli stranieri, luoghi in cui la connettività sia gratuita. La parola chiave è ‘semplificazione’ – prosegue – quindi, ogni volta che troverete in città la rete wireless, e siete già registrati, non occorrerà eseguire un nuovo accesso. Tutto sarà automatico, il wi-fi funzionerà come quello di casa”.
E non finisce qui perché entro la fine dell’anno il servizio coprirà quasi tutto il centro storico ed una parte del centro moderno. Saranno coinvolte periferie cittadine e scuole. Il processo sarà gestito direttamente dal settore “sistemi informativi” del Comune, coordinato dall’Ing. Antonio Esposito. “Il wi-fi – conclude Delli Noci – è a tutti gli effetti uno strumento pubblico al servizio dei cittadini. Il nostro obiettivo, adesso, è quello di passare dagli attuali 32 hotspot ai 200. Questa è la vera rivoluzione del progetto Lecce Città Wireless che si rilancia in una maniera nuova”.
WI-FI REVOLUTION. CONNECT WITH A SIMPLE SMS THE CITY OF LECCE HAS DEVELOPED A NEW SYSTEM TO SIMPLIFY CONNECTIONS TO THE WIRELESS NETWORK
ALESSANDRO DELLI NOCI
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There are important changes regarding the service “Leccewireless”. With the new authentication system, users will have the opportunity to register more quickly, by providing a cell phone number to later receive a text message with a unique personal code, usable on up to three devices (smartphones, tablets and notebooks). Users who already have the credentials, obtained under the old procedure, will still be able to use them with the new system. To better understand this new method, you can download the new “User Manual” from the City of Lecce’s portal (www.comune.lecce.it/settori/ sistemi-informativi/progetti/lecce-citta-wireless). Another important change is the expansion of the areas covered by the service, concentrating mainly on the historic center. To view these areas, you can visit www. leccecittawireless.it. In addition, later this year, the service will cover almost the entire historic center and a part of the modern center. Suburbs and schools will be involved as well.
LECCE
tesori
La chiesa di Sant’Angelo Gioiello barocco nel rione delle Bombarde
Chi, venendo da Porta Napoli, si introduce in via delle Bombarde, recentemente riqualificata da restauri di alcune antiche abitazioni, alla fine della strada si affaccerà nella piazzetta Santissima Addolorata; lì, quasi nascosta, troverà la chiesa di Sant’Angelo, anche conosciuta come Santa Maria di Costantinopoli. Quest’ultima denominazione è dovuta all’antica presenza di un piccolo luogo di culto medievale, di rito greco, del quale non rimane traccia se non nell’onomastica. Al 1061, invece, risale la costruzione di una nuova chiesa, con annesso il convento degli Agostiniani. La dedicazione a Sant’Angelo è posteriore ed è dovuta ad un miracolo: in 14 15
un anno imprecisato, i fedeli che erano in preghiera nella chiesa udirono uno squillo di tromba e uscirono tutti fuori; proprio in quel momento, la volta della chiesa crollò ed essi credettero che l’arcangelo Michele li avesse chiamati fuori per salvarli da morte certa. La chiesa che vediamo oggi è rifacimento del 1663, ed è opera di Giuseppe Zimbalo. Nel XIX secolo ha subito importanti trasformazioni: sotto il governo dei Napoleonidi fu adibita addirittura a deposito militare, per conoscere poi diversi anni di abbandono. Furono i Borboni, dal 1828, a promuovere il restauro del complesso, grazie alla concessione della chiesa alle cure di un gruppo di cittadini leccesi, che si
costituirono nella Confraternita dell’Addolorata e finanziarono la realizzazione di alcune opere d’arte; il convento, più tardi, divenne un orfanotrofio, con il nome di Ospizio di San Ferdinando (in onore del sovrano). Nella facciata esterna della chiesa (in realtà mai terminata) si può leggere il più maturo barocco leccese: i chiaroscuri della pietra bianca sono esaltati dalla sovrabbondanza ornamentale del fregio, scandito da putti giocosi, aquile coronate, ghirlande fruttifere e leoncini, tra i quali quasi si nasconde l’iscrizione latina della dedicazione alla Vergine di Costantinopoli. Il portale, sormontato da una statua della Madonna con il bambino, presenta
di alberto rescio/foto pierpaolo schiavone
STATUA IN CARTAPESTA DELL’IMMACOLATA
IN ALTO STATUA DI SAN MICHELE ARCANGELO; IN BASSO, LA SPLENDIDA MARIA ADDOLORATA DEL MACCAGNANI
PIÙ DI ALTRE CHIESE LECCESI, SANT’ANGELO SI SEGNALA PER L’ABBONDANZA DI STATUE DI VALORE una porta di bronzo, opera di Eugenio Manieri, adornata dall’aquila bicipite (1750). Al di là di questo ingresso, la chiesa accoglie il visitatore in un ampio ambiente, che sorprende per il verticalismo degli spazi. Le otto cappelle laterali sono anch’esse dominate da gusto barocco, e il secondo, il terzo e il quarto altare a destra richiamano il tocco dello Zimbalo. Più di altre chiese leccesi, Sant’Angelo si segnala per l’abbondanza di statue di valore, che collaborano con gli ornamenti degli altari nel restituire dinamismo alle cappelle. Notevole è la statua posta in una teca accanto alla quarta cappella sinistra, che è rappresentazione in cartapesta di Maria Addolorata (1831), opera di Antonio Maccagnani: l’intensità dello sguardo di Maria e l’attenzione per i particolari ne fanno un vero capolavoro. Dello stesso autore è, probabilmente, la statua dell’Immacolata del secondo altare a sinistra, che riecheggia un gusto quasi spagnolo
per il lusso delle vesti. Predomina la cartapesta anche nel transetto destro, dove capitalizza l’attenzione un’altra statua dell’Addolorata del XIX secolo, nella nicchia dell’altare, e dove, nella parete destra, è conservato un particolare presepe a cui pose mano lo stesso Maccagnani. Di pietra sono invece le statue di San Nicola da Tolentino (quarto a sinistra),
di San Tommaso di Villanova (primo a sinistra) e di San Michele Arcangelo (terzo a sinistra), le prime due espressione del culto agostiniano e la terza chiaramente collegata con la denominazione della chiesa. Tra le tele, spicca sul fondo dell’altare maggiore la seicentesca rappresentazione della Madonna di Costantinopoli, SANT’ANTONIO ABATE
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LECCE
tesori
attorniata da santi e incoronata dagli angeli; nel presbiterio sono presenti poi quattro pitture che immortalano vicende dell’antico Testamento, due sulla vita del re David, una su Giuditta e Oloferne ed una sull’adorazione del vitello d’oro. Il transetto sinistro, invece, ospita, in un altare sontuoso, speculare rispetto a quello dell’Addolorata, la raffigurazione di Sant’Antonio Abate, opera di Alessandro Calabrese. Di grande pregio è anche la tela raffigurante il volto di Sant’Oronzo, collocata accanto alla porta della sacrestia. Alla Chiesa appartenevano altri tesori, oggi non più visibili, tra i quali primeggia la seicentesca tela dell’Assunta, ispirato lavoro del celebre Luca Giordano, oltre ad opere più antiche risalenti al XIII-XV secolo. Prima di uscire dalla chiesa, vale la pena di ammirare il grande organo presente nel controprospetto, assiso su una custodia lignea del 1931.
NELLA FACCIATA ESTERNA DELLA CHIESA SI PUÒ LEGGERE IL PIÙ MATURO BAROCCO LECCESE THE CHURCH OF SANT’ANGELO BAROQUE JEWEL IN THE BOMBARDE NEIGHBOUROOD The construction dates back to 1061, with the adjoining convent of the Augustinians. The dedication to Sant’Angelo is due to a miracle: in an unspecified year, the believers in prayer in the church heard a trumpet and went out and the church’s vault collapsed so they believed that the archangel Michael had saved them. The church today is the remaking of 1663, by Giuseppe Zimbalo. It was the Bourbons, since 1828, to promote the restoration of the complex; later, the convent became an orphanage. The portal, crowned by a statue of the Madonna and child, has a bronze door, work of Eugenio Manieri, adorned with the eagle (1750). Beyond this entrance there is a large room, with the eight side chapels. Sant’Angelo contains many valuable statues, including those placed in a case next to the fourth chapel on the left, representing Maria Addolorata in papier mâché (1831), by Antonio Maccagnani. Papier mâché also predominates in the right transept, with a statue of the 19th century, in the altar’s niche. The statues of San Nicola da Tolentino, San Tommaso di Villanova and San Michele Arcangelo are made of stone instead. Among the paintings, the baroque representation of Our Lady of Constantinople stands out; in the presbytery there are paintings immortalizing events of the Old Testament. The left transept contains a representation of Sant’Antonio, work of Alessandro Calabrese. Of great value is the painting of Sant’Oronzo, by the sacristy’s door. Other treasures are no longer visible, such as the 17th century painting of the Assumption, work of the famous Luca Giordano, as well as older works dating back to the 13th-15th century. The great organ of 1931 can’t be missed.
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NATURA
ENOGASTRONOMIA
Serre Salentine un viaggio di emozioni
Terra magica che si estende tra entroterra e mare, dal cristallino Mar Jonio fino alla rigogliosa Serra di Casarano ed in particolare i comuni di Alezio, Alliste, Casarano, Collepasso, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Neviano, Parabita, Racale, Sannicola, Taviano e Tuglie. Una terra costellata di ricchezze naturali, ambientali e architettoniche, magistralmente fuse alla
quotidianità della vita. Una terra in cui storia e natura, divertimento e cultura, arte ed artigianato convivono e si rinnovano grazie all’accoglienza della sua gente disponibile ed ospitale. Sapori, tradizioni, profumi, sensazioni: sono il fulcro delle Serre Salentine. In questo contesto si inserisce il ruolo centrale del GAL Serre Salentine, “agenzia di sviluppo locale” che riunisce tutti gli attori
principali del territorio, ovvero un folto partenariato sociale composto da 164 soci di cui 21 soggetti pubblici e 143 soggetti privati, con l’obiettivo di realizzare un sistema di qualità turistica globale, valorizzando le risorse della zona, migliorando i servizi ricettivi, ristorativi e informativi, implementando l’accoglienza, organizzando attività ricreative e di animazione.
Via Zara 1, 73055 - Racale (Le) - Tel./Fax: +39 0833.558786 - +39 0833.908988 info@galserresalentine.it - www.galserresalentine.it - www.galserresalentine.eu
CUL
Programma di Sviluppo Rurale Regione Puglia
PSR Puglia 2007 - 2013 - ASSE IV - Misura 431 - Azione 5
TURA
ARTIGIANATO
GalSerre
Gal Serre Salentine
TRADIZIONE
galserresalentine
TERRITORIO
san cesario Di Lecce
Nicola De Giorgi, dalla fabbrica al museo dell’alcool Dopo vent’anni di abbandono, oggi è un parco e un contenitore di eventi. In cantiere anche la riqualificazione degli antichi laboratori L’impressione è quella che un giorno, con gli operai a lavoro e le macchine a regime, un’esplosione nucleare abbia polverizzato ogni traccia di umanità e gettato per aria il resto, congelando un momento di ordinaria produzione nella dimensione della storia. San Cesario di Lecce, Distilleria Nicola De Giorgi, vent’anni dopo. Ne varchiamo la soglia in un pomeriggio di sole, impreparati alla sorpresa degli enormi silos svettanti
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verso il cielo, che sembrano introdurci con fierezza nel “mondo parallelo” del vecchio impianto industriale. Oggi, grazie a un progetto di rigenerazione urbana, è un giardino storico di 3mila metri quadri e un contenitore di eventi culturali, affidato all’associazione Variarti che ne garantisce l’apertura nei week end e realizza opere d’arte da materiale di recupero presente in loco. Fondata nel 1907 da Nicola De Giorgi,
la distilleria è uno dei cinque complessi industriali che hanno esportato in Europa il nome del paese, stampato sulle etichette di distillati, liquori e profumi. Dagli anni ’70 il lento tramonto, sino alla chiusura nel ’97. Nel 2005 l’allora sindaco Salvatore Capone ottiene che la Sovrintendenza vi apponga un vincolo come bene monumentale: a questo punto l’ex patron della squadra del Lecce, Giovanni Semeraro, la acquista per donarla
di giorgia salicandro/foto pierpaolo schiavone
IL SINDACO CAPONE: “IL PATRIMONIO INDUSTRIALE PARLA MEGLIO DI OGNI ALTRO DEL NOSTRO TERRITORIO, CIOÈ DI CHI VI HA VISSUTO E LAVORATO”
al Comune, destinandola in parte alle attività della sua fondazione. Riaperti i lucchetti, davanti agli occhi dei tecnici si è presentato un immenso cimitero di reperti, disseminati nei padiglioni, nei piazzali e persino nella pineta. Il programma di riqualificazione non ha nascosto, ma anzi ha teso a valorizzare quello che è il vero fascino di questa storia. Lo sa bene l’attuale sindaco, Andrea Romano, che si è laureato con una tesi sulla distilleria: “Il patrimonio industriale – commenta – parla meglio
di ogni altro del nostro territorio, perché racconta di chi vi ha vissuto e lavorato”. Il primo stralcio del progetto è stato inaugurato il 27 settembre. La pineta e l’agrumeto, in cui un tempo i De Giorgi prendevano il caffè, oggi è un “parco da meditazione”, rigorosamente senza giostre. Il Padiglione Bottai, destinato alla fabbricazione delle botti, ha ospitato in questi mesi workshop, mostre e il teatro dei burattini, ma diventerà un punto ristoro. Mentre niente dell’allestimento originario è stato alterato nella Stazione
NICOLA DE GIORGI, FROM THE FACTORY TO THE ALCOHOL MUSEUM AFTER DECADES OF NEGLECT, IT IS NOW A PARK AND A CONTAINER OF EVENTS. THE RECLAMATION OF THE OLD LABORATORIES IS ALSO IN THE WORKS. Founded in 1907 by Nicola De Giorgi, the distillery is one of the five industrial complexes that have exported Italy’s name across Europe with spirits, liquors and perfumes. Since the 70’s the slow sunset, until the shutdown of ‘97. The pine forest and the citrus grove today have become a “park for meditation.” The Pavilion Bottai in these months has hosted workshops, exhibitions and a puppet theater, but will become a rest stop, while nothing of the original outfitting has been altered in the Pesa station and in the Workshop, with car repairing tools on display as evidence of the place’s identity. In the oldest part, the offices, canteen and laboratory, will be born a museum of alcohol.
Pesa, una stanzetta adiacente allo spazio su cui venivano pesati i carichi, e nell’Officina, con gli attrezzi per la riparazione delle macchine esposti a testimonianza dell’identità del luogo. Tutta un’altra storia è invece ancora da scrivere per la parte più antica, cioè quella degli uffici, dello spaccio e del laboratorio. Lì nascerà, con i fondi del secondo stralcio, un museo dell’alcool. “Fabbrica di liquori”, ci avverte la bella vetrofania sulla porticina d’ingresso. Poco distante la statua di San Cesario, nella quale – si narra – Nicola De Giorgi trovò l’acchiatura, una piccola fortuna che investì nell’avvio delle distillerie. All’interno, alambicchi e strumenti di ogni forma danno l’impressione di una cattedrale distrutta. E ci si augura che il 2015, che è l’anno europeo del Patrimonio industriale, porti bene alle bottiglie di Anisetta che attendono di mostrarsi oltre quello spesso strato di polvere.
TERRITORIO
san cesario Di Lecce
“DISTILLATTORI” IN SCENA Riappropriarsi dell’identità di San Cesario “incarnandone” la memoria. È questo l’obiettivo di “Distillerie in scena”, una rassegna teatrale di spettacoli originali sulla storia del lavoro nella distilleria, che fa da start-up alle attività culturali dello spazio. Cinque compagnie – Koreja, Astragali, Teatro dei veleni, Principio attivo, Zemrude – a partire da dicembre hanno animato altrettanti laboratori, coinvolgendo trasversalmente i cittadini: studenti e loro genitori, attivisti di associazioni locali, curiosi. Dall’11 giugno al 10 luglio il debutto dei “distillattori” avverrà negli spazi originali della lavorazione, tra alambicchi, bottiglie “DISTILLATTORI” ON STAGE The “Distillerie in scena” – Koreja, Astragali, Teatro dei veleni, Principio attivo and Zemrude - have animated the workshops involving citizens starting December. From June 11 to July 10 the debut of the “distillers” will take place in the original production spaces. On 3 and 4 July the Festival of political communication, on 10 July a monologue by Piero Rapanà, on August 1 “Tutto per Eva, solo per Eva” of the Nuova compagnia della luna.
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ed etichette. “Proporre degli spettacoli già ‘confezionati’ sarebbe stato diverso – commenta l’assessore alla Cultura Daniela Litti – mentre il nostro obiettivo era quello di favorire un processo di rielaborazione della memoria storica che si spingesse oltre la semplice conoscenza del passato”. Ma anche altre iniziative renderanno la distilleria un luogo aperto alla cultura, per l’intera estate: il 3 e 4 luglio il Festival della comunicazione politica, il 10 un monologo di Piero Rapanà, del Fondo Verri e il primo agosto “Tutto per Eva, solo per Eva” della Nuova compagnia della luna.
VINI E LIQUORI
Linciano Liquors
Il nuovo modo di bere l’estate Per dissetarsi nelle lunghe giornate estive in riva al mare, la Linciano Liquors propone il “bere futurista” con prodotti italiani al 100% di grande fascino
TONINO LINCIANO
Arriva l’estate, esplode la voglia di lunghe giornate in riva al mare e si accende la sete. Nell’attesa del tramonto, in spiaggia o sullo scoglio, cosa versiamo nel calice? Una risposta sicura ce l’ha Tonino Linciano di Linciano Liquors, attività che da oltre sessanta anni segue le tendenze del buon bere leccese formulando, con l’ausilio del suo team dinamico, proposte di beverage sempre innovative e di qualità. Non a caso, sull’onda delle ultime novità da proporre nel bicchiere per la stagione estiva, la Linciano Liquors ha organizzato lo scorso maggio un educational sui “Tiki Cocktail” portando al Petra Nera di Torre S. Giovanni ad Ugento Daniele Dalla Pola, esponente italiano dello stile che richiama i paradisi tropicali con frutta esotica e i distillati caraibici. Per sintonizzarci, allora, sulle ultimissime frequenze del beverage estivo, ci siamo lasciati guidare da Tonino Linciano. Qual è la tendenza per l’estate 2015? “Futurista. Vere star della miscelazione saranno prodotti interamente italiani, come il gin TOVEL della storica distil24 25
leria trentina Valentini – che da sempre utilizza erbe botaniche uniche – e acqueviti a base di uve e vinacce, il tutto sempre in abbinamento ai sodati di “Bevande Futuriste”. A illustrare come mixare con maestria questi straordinari prodotti, la Linciano Liquors è già in attività per il prossimo educational che vedrà la partecipazione di un altro nome noto nel panorama bartender italiano: Michelangelo Di Toma, ambassador dei distillati Castagner. La Linciano Liquors nel Salento si distingue anche per queste collabora-
zioni. Ma qual è l’obiettivo cui mirate? “Guardare all’innovazione è fondamentale. Bere sempre in maniera scontata è monotono. La Linciano Liquors intende rimuovere i luoghi comuni in questo settore e, soprattutto, aumentare la professionalità sul territorio”. Ma che significa “un bere futurista”, è un ritorno alla Belle Epoque del XX secolo? “È la nuova frontiera del bere di qualità, italiana al 100%. I vermouth saranno i protagonisti nel bicchiere, come pure tutti quei liquori che qualcuno ha riscoperto nelle cantine dei propri nonni”.
LINCIANO LIQUORS SRL Via Duca degli Abruzzi 59/61, 73100 Lecce (LE) tel. +39 0832 331968 - fax +39 0832 241211 - info@lincianovini.it - www.lincianovini.it
Ma a chi è riservata questa proposta alcolica e, soprattutto, qual è l’ora giusta per berla? “Sicuramente al fascino di questo tenore alcolico non sapranno resistere quei consumatori dal palato più maturo tra i 30 e i 50 anni capaci di apprezzare le belle suggestioni alcoliche, a volte anche piacevolmente speziate e amaricanti, in abbinamento all’aperitivo rinforzato e, perché no, ad una cena”. Quindi questa proposta futurista ha anche una possibilità di abbinamento a dei piatti? “Certo, perché sono prodotti trasversali, molto piacevoli con una semplice frittura di mare o di verdura, sorprendenti anche su qualche piatto di territorio un po’ più elaborato”. Questo nuovo modo di bere alternativo a quali esigenze risponde? “Si tende a bere in maniera più naturale, attenta ai processi produttivi senza aggiunta di zuccheri e gluten free. Una proposta che va a soddisfare anche le esigenze di chi, in estate, gradisce un analcolico. Il brand “Bevande Futuriste” – che la Linciano Liquors ha tra le sue referenze – offre una linea di the esclusivi e assortiti con vari gusti (zenzero e limone; finocchietto; melograno) ottimi da gustare sul salato”. Per chi, invece, resta legato alla tradizione, la linciano Liquors che propone? “Un calice di vino bianco da riesling, verdeca, o fiano da sorseggiare fresco in riva al mare spizzicando frutti di mare o crudi del pescato locale.”
THE NEW WAY TO DRINK THE SUMMER TO QUENCH YOUR THIRST DURING THE LONG SUMMER DAYS BY THE SEA, LINCIANO LIQUORS PROPOSES “FUTURIST DRINKING” WITH 100% ITALIAN PRODUCTS Interview with Tonino Linciano of Linciano Liquors, an activity that for over sixty years has followed the trends of good drinking in Lecce. What is the trend for Summer 2015? “Futurist. Real stars of mixing will be Italian products, such as the TOVEL gin of the historic Valentini distillery and aquavits made from grapes and marcs”. What’s your goal? “Definitely innovation”. What does “futurist drinking” mean? “It is the new frontier of quality drinking , 100% Italian, and Vermouths will be the stars”. Who’s the target of this alcoholic offer and what’s the right time for it? “Consumers between 30 and 50 years, which will combine it to an aperitif and maybe a dinner”. So this proposal goes well with dishes? “Sure, because they are cross products, very pleasant with simple fried fish or vegetables, surprising even on some elaborate dishes”. To which needs does this new alternative way of drinking answer? “The tendency is to drink in a more natural way, careful to production processes without added sugar and gluten free, an offer that meets the needs of those who prefer a soft drink. The brand “Futurist drinking” offers a line of exclusive teas”. For those who are tied to tradition, what does Linciano Liquors suggest? “A glass of fresh riesling, verdeca or fiano by the sea, while enjoying seafood or raw local fish”.
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speciaLe FotograFico
Una community per condividere una magia
ALICIA MIRABILIS IN NOTTURNA SANTA CATERINA PROF. 35M. PH: UMBERTO RAGANATO NELLA PAGINA ACCANTO, GROTTA, SANTA CATERINA PROF. 10M PH: GIANLUCA ROMANO
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/foto salento sub
La Community SalentoSUB nasce nel 2006 per rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che amano il mare e intendono approfondire la conoscenza delle meraviglie del mondo sommerso. Grazie al suo forum i simpatizzanti di SalentoSUB hanno uno strumento di condivisione delle proprie esperienze subacquee. La community costituisce una preziosa risorsa di informazioni per gli appassionati che si avvicinano a questa pratica sportiva, guidati dal rispetto per l’ambiente marino, purtroppo sempre più spesso oggetto di sfruttamento e degrado. Fin dalla sua fondazione, questa realtà promuove e partecipa attivamente a numerose iniziative volte alla tutela della biodiversità marina ed al rispetto dell’ecosistema. Le foto di questo speciale sono state scattate durante le immersioni e rappresentano un modo per raccontare, attraverso l’immagine, lo stupore e la meraviglia che l’uomo prova al cospetto della varietà e della bellezza naturale. Per info: www.salentosub.it A COMMUNITY TO SHARE A MAGIC The SalentoSUB Community was founded in 2006 to deepen the knowledge of the underwater world’s wonders. Thanks to its forum, the users of SalentoSUB have a tool to share their experiences. Photos of this special were taken during the dives. For infos: www.salentosub.it
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GORGONIA ROSSA, SANTA CATERINA PROF. 55M PH: CESARE PETRELLI
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DALL’ALTO, NUDIBRANCO MAR PICCOLO - TARANTO PROF. 7M NUDIBRANCO, LA REGGIA PROF. 10M PH: GIANLUCA ROMANO
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GORGONIA ROSSA E GIALLA, GALLIPOLI PROF. 55M PH: CESARE PETRELLI
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STRUTTURE RICETTIVE
iBeroteL apuLia
La vacanza perfetta è servita Scenari da favola per vivere un sogno ad occhi aperti. Qui tutto è pensato per rendere unico il soggiorno dei clienti La ricetta giusta per la vacanza all’insegna del relax? È fatta di ingredienti semplici: mare cristallino, spiaggia caraibica, natura incontaminata, cibo salutare, una vasta gamma di attività sportive, benessere e tranquillità. Per rigenerarsi, nel corpo e nello spirito, l’Iberotel Apulia Antistress Eco Resort 4 stelle, ad Ugento, è il posto ideale. 333 camere, suddivise in 10 corti, una SPA con centro benessere, sala fitness, spiaggia privata, quattro piscine con scivoli e idromassaggio, punti relax e campi sportivi per le attività più svariate (badminton, tennis, golf, bocce, beach volley, calcetto, etc). Immerso in una meravigliosa pineta, circondato da ulivi 36 37
secolari, a due passi dal Parco Naturale di Ugento e affacciato sullo Ionio, il resort è il luogo perfetto per chi vuole ritemprarsi scrollandosi di dosso lo stress accumulato durante l’inverno. È unico nel suo genere e garantisce agli ospiti un’indimenticabile esperienza grazie all’offerta “All Inclusive”: una volta entrati nell’Iberotel Apulia, il resto del mondo rimane fuori. In quest’oasi di pace e natura si realizza il sogno di molti: vivere appieno la vacanza senza dover pensare a nulla. Gli ospiti sono coccolati dal primo all’ultimo minuto del loro soggiorno. L’innovativa proposta “All Inclusive”, tra le altre cose, offre gastronomia di alta qualità con l’utilizzo di
prodotti a km zero e presta attenzione ad elementi salutistici come centrifugati e spremute fresche. Oltre alle alternative vegetariane, quest’anno la proposta si completa con l’offerta gluten free: i clienti potranno scegliere, dalla colazione alla cena, numerosi piatti senza glutine, pronti in monoporzione e certificati con l’ innovativo imballo “Bake off”. Da sempre il motto dell’hotel è “Mens sana in corpore sano” ed è proprio per questo che nella struttura opera un Antistress Coach che, con il suo team specializzato, accoglie gli ospiti e crea per loro un programma su misura, integrando buona alimentazione con l’attività fisica più adatta: yoga, pi-
IBEROTEL APULIA ANTRISTRESS ECO RESORT **** Via Vicinale Fontanelle 106 - 73059 Marina di Ugento (LE) tel. +39 0833 931002 - fax +39 0831 933646 - info@iberotelapulia.com - www.iberotelapulia.com
lates, tai-chi, qui-gong, nordic walking, zumba fitness, acqua fit e tante altre ancora. L’elemento finale per purificarsi dallo stress è l’Iberotel SPA, il tempio del benessere con la sua vasta gamma di trattamenti estetici e con una serie di massaggi esclusivi come l’aroma antistress massage, il tibetan sound massage e l’esclusivo massaggio Sesto Senso. L’hotel si contraddistingue anche per la certificazione “ECO Resort” ottenuta grazie al grande contributo ecologico (raccolta differenziata, riduzione dei consumi e degli sprechi d’acqua e promozione di numerosi progetti di educazione ambientale, come ad esempio le visite naturalistiche all’interno del Parco che lo circonda). Chi sceglie Iberotel Apulia, sceglie di trascorrere una vacanza diversa dal solito, all’insegna dell’ecologia, della salute e del relax in un ambiente raffinato dove la natura è lo scenario perfetto. È una vera e propria oasi dove gli ospiti possono rigenerarsi a contatto con la natura,
tra sport e trattamenti ad hoc per ritrovare la giusta armonia fra mente e corpo. Ideale per le famiglie (c’è un miniclub adatto ai più piccoli) è la destinazione perfetta anche per incontri di lavoro. L’hotel, infatti, presenta una moderna sala meeting da 320 posti a sedere, un anfiteatro da 350 posti (all’aperto) ideale per premiazioni, ampi spazi in giadino con
un piacevole paesaggio di piscine, lounge bar, due ristoranti con terrazza, oltre che un’originale offerta di attività di team building. Fiore all’occhiello della nuova stagione è il recente riconoscimento di Official Antistress Academy e centro organizzativo del club internazionale Unique Antistress Resorts in the world (www.antistressresorts.com).
THE PERFECT HOLIDAY IS SERVED ENCHANTING LANDSCAPES TO LIVE A DREAM COME TRUE. HERE EVERYTHING IS DESIGNED TO MAKE A STAY UNIQUE Iberotel Apulia Eco Antistress Resort 4 stars hotel in Ugento, is the ideal place to regenerate yourself. 333 rooms divided into 10 courts, a SPA with wellness center, fitness room, private beach, four swimming pools with slides, hydro massage and many sport’s fields. Iberotel proposes the “All Inclusive” option which, among other things, includes high quality gastronomy with the use of local products. This year, in addition to the vegetarian options, there are also gluten free foods, with many dishes certified with the innovative “Bake off” packaging. The property also has an Antistress Coach who, with his specialized team, can create a tailored program incorporating good nutrition with the most suitable physical activity. Final element is the Iberotel SPA, with its wide range of beauty treatments and many exclusive massages. The hotel also stands out for the “ECO Resort” certification, obtained thanks to the great ecological contribution. It is ideal for families with its kids club, and is also a perfect destination for business meetings. The flagship of the new season is the recent recognition of Official Antistress Academy and organizational center of the international club Unique Antistress Resorts in the world. (www.antistressresorts.com).
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santa maria Di Leuca
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di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone
LUCE SUL
MEDITERRANEO PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI NAVIGA, FONTE DI ISPIRAZIONE PER POETI E SCRITTORI: IL FARO ESERCITA DA SEMPRE UN FASCINO SENZA TEMPO
TERRITORIO
santa maria Di Leuca
Occhi discreti sulle coste, chiarori che si posano sulle onde più lontane, che indicano la via a chi solca i mari. Antichi, maestosi, in continua evoluzione. La storia dei fari si perde attraverso i secoli. Dai primi esemplari alimentati a legna fino a quelli più moderni, dotati di sistemi digitali. La prima torre di luce, secondo gli storici, fu costruita nel III sec. a.C. sull’isola di Pharos, (ecco spiegata l’origine del nome), proprio di fronte ad Alessandria d’Egitto. In cima vi era una fiamma sempre accesa per indicare ai marinai la via più facile da percorrere per raggiungere la costa, evitando secche o altri pericoli. Ogni faro è unico. Ogni costruzione ha la sua storia che spesso si dipana fra mistero e magia. Tra i più suggestivi e più importanti dell’Italia meridionale vi è certamente quello di Santa Maria di Lueca. Un ponte simbolico fra la terra, che qui finisce, ed il mare che custodisce racconti e leggende che solo il Mediterraneo può sussurrare. Imponente, si staglia fra cielo e mare e sorge su un promontorio a pochi passi dal santuario mariano dedicato alla Madonna de Finubus Terrae. È una sentinella silenziosa costruita sull’estrema punta della Puglia, in un posto strategico. Visibile per chi arriva dalla Grecia, dall’Albania e dal versante gallipolino. Ed è importante anche dal 40 41
punto di vista territoriale. Sotto la sua reggenza, infatti, ricadono i fari di Gallipoli, Torre San Giovanni, Tricase Porto. Ha una portata luminosa abbastanza lunga: 30 miglia effettive anche se, ad essere precisi, arriva a 28 (dopo c’è la curva terrestre). È a 102 metri dal livello del mare, a 48 metri da terra ed è un faro aeromarittimo, classificato di primo atterraggio e primo avvistamento. In principio al suo posto, su Punta Meliso, sorgeva una torre di avvistamento voluta da Filippo II. Fu l’ingegner Achille Rossi a mettere a punto il progetto di un’opera destinata a divenire simbolo dell’estremo lembo
d’Italia. Il primo giorno di settembre del 1864 un “avviso ai naviganti” preannunciò la realizzazione di un faro a Santa Maria di Leuca e due anni dopo, una volta completati i lavori, fu acceso per la prima volta. Era il 6 settembre 1866. Per raggiungere la sommità bisogna affrontare una salita impegnativa e superare 254 gradini. Ma è una fatica che viene ripagata una volta varcata l’ultima porticina: lo spettacolo a cui si assiste, arrivati in cima, è qualcosa di meraviglioso. Un regalo di quelli che solo la natura può offrire. Tra le braccia di questo gigante luminoso si resta come ipnotizzati dal panorama mozzafiato che
GROTTA MATRONA
Comune di Tricase ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO
Salento.
OGNI GIORNO UNA SCOPERTA
LOCALITÀ TORRE SPECCHIA
Comune di Vernole ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO
Salento.
OGNI GIORNO UNA SCOPERTA
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santa maria Di Leuca UNO SCORCIO DELLA CASCATA MONUMENTALE DELL’ACQUEDOTTO
LA BASILICA DI SANTA MARIA DE FINIBUS TERRAE IL FARISTA ANTONIO MAGGIO
PER RAGGIUNGERE LA CIMA DEL FARO DI LEUCA BISOGNA AFFRONTARE UNA SALITA IMPEGNATIVA E SUPERARE 254 GRADINI. MA È UNA FATICA CHE VIENE RIPAGATA si gode dall’alto. Talmente bello da sembrare irreale, soprattutto al tramonto, quando la luce del sole, che pian piano si adagia sull’orizzonte, rende più morbide le linee del mare. Dall’alto tutto assume un aspetto quasi fiabesco: la città, con le sue costruzioni immacolate, il porto turistico, il porticciolo animato dalle imbarcazioni dei pescatori, le ville ottocentesche, le strade. L’armonia del paesaggio è sensazionale. Ma la vera protagonista è l’immensa distesa d’acqua che luccica sotto i raggi del sole e che accarezza la costa. Da questa postazione privilegiata lo sguardo si perde alla ricerca del confine fra
cielo e mare. E quando le giornate sono particolarmente limpide è possibile anche scorgere la costa calabrese da un lato e i promontori di Corfù dall’altro. Da qui, per dirla con le parole di Antonio Maggio, da 18 anni custode dei segreti di questo faro, “si può ascoltare la musica del mare”. “Qualcuno mi ha definito ‘l’uomo alle porte di un altro mondo’. “Effettivamente è così – dice – mi ritrovo alle fine della terra, ed è precisamente dove voglio essere. Il silenzio che regna in questo piccolo universo ti porta a riscoprire te stesso”. Emozioni che lui condivide con la moglie Anna ed i figli Giuseppe e Paolo: “Per po-
ter vivere qui – racconta – bisogna amare un po’ anche la solitudine e, ovviamente, il mare: un amico che ti culla nei giorni di calma ma che è capace di frastornarti quando la burrasca lo trasforma. In ogni caso la sua voce, per me, è melodia”. Antonio si definisce fortunato, dice di fare un lavoro meraviglioso. Certo, la responsabilità è tanta, ma lui e il “suo faro” sono una cosa sola: “Me ne prendo cura come se fosse un figlio. Perché funzioni correttamente eseguo tutti i giorni i lavori di manutenzione necessari e appena c’è qualcosa che non va intervengo tempestivamente. In tanti anni è rimasto spento solo una volta, a causa di un violento 42 43
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santa maria Di Leuca
temporale che ha causato un black-out senza precedenti. È stato un episodio isolato. Per il resto, questa torre luminosa è talmente importante che è impossibile rimanga buia”. In principio il faro era alimentato a petrolio. Dal 1937 è stato elettrificato, tuttavia il sistema manuale resiste nel tempo. In passato il guardiano dormiva nella ‘camera di veglia’, una stanzetta ricavata sotto la lanterna, e ogni due ore si svegliava per dare la corda affinché la luce restasse accesa. Adesso è tutto diverso, ovviamente. Antonio vive nell’appartamento che sta sotto la torre, ma è sempre pronto ad intervenire, anche a notte fonda, per qualunque emergenza: “Siamo nell’era digitale – conclude – ed anche i fari stanno subendo profonde trasformazioni, ma nulla potrà mai sostituire le emozioni di chi vive il mare con il cuore”. LIGHT ON THE MEDITERRANEAN BENCHMARK FOR SAILORS, INSPIRATION FOR POETS AND WRITERS: THE LIGHTHOUSE HAS ALWAYS HAD A TIMELESS CHARM The first tower, according to historians, was built in the III century B.C. on the island of Pharos, right in front of Alexandria of Egypt. At the top there was a flame always lit to indicate the way to the sailors. Each lighthouse is unique; each building has its own story that often unfolds between mystery and magic. Built in a strategic place, the one of Santa Maria of Leuca is without a doubt among the most striking and most important in southern Italy and it rises at 102 meters above the sea and 48 meters from the ground. It was the engineer Achille Rossi to develop the project of a work destined to become symbol of the extreme strip of Italy. To reach the top, there is a steep climb of 254 steps. From the top, you can see the city with its immaculate buildings, the marina, the harbor animated by fishing boats, the XIX century villas and the streets. The harmony of the scenery is stunning. At first the lighthouse was powered by oil and since 1937 it has been electrified, but the manual system resists over time. In the past, the guard used to sleep in chamber below the lighthouse, a small room obtained under the lantern, and every two hours he woke up to keep the light on. Now everything is different, of course. Antonio lives in the apartment, which is under the tower; “We are in the digital age – he says – and even the lighthouses are changing, but nothing will ever replace the emotions of those who live the sea with their heart”.
IL FARO DI ALESSANDRIA Il primo esemplare di faro, secondo gli studiosi, è databile tra il 300 ed il 280 a.C. Fu costruito sull’isola di Pharos, sita proprio di fronte ad Alessandria. L’opera fu commissionata dal mercante greco Sostrato di Cnido. Il suo obiettivo era creare una situazione di sicurezza all’ingresso del porto, in un tratto di costa pieno di insidie per le imbarcazioni. La torre era alta 134 metri. Durante il giorno, in cima, un gioco di luci, ottenuto con particolari specchi di bronzo che riflettevano il sole, permetteva ai naviganti di scorgerlo anche da lontano. Dopo il tramonto venivano accesi dei fuochi alimentati fino all’alba. ALEXANDRIA’S LIGHTHOUSE The first lighthouse model is dated between 300 and 280 BC and was built on the island of Pharos right in front of Alexandria. The work was commissioned by the greek merchant Sostratus of Knidos. During the day, at the top, there was a play of light obtained with special bronze mirrors that reflected the sun. After sunset were lit fires fueled until dawn.
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STRUTTURE RICETTIVE
La roccia HoteL
IL VERO LUSSO
DELLA QUIETE
Soggiorni da sogno in una baia incantevole, tra mare cristallino e scogliere a strapiombo Un angolo di paradiso in terra. Questa è l’espressione più adatta per descrivere, in poche parole, La Roccia Hotel, splendida realtà ricettiva arroccata sulla scogliera di Castro. Gioiello sul mare, è il posto ideale per chi davvero vuole “staccare la spina” e rigenerarsi a contatto con uno degli scorci più suggestivi del Salento. La costruzione risale agli anni ’70 ma dal 2009, con il cambio di gestione, è 46 47
stata restaurata e trasformata in una chicca raffinata e semplice allo stesso tempo. Le camere sono state ampliate e tutti gli spazi, sia quelli interni comuni che quelli esterni, sono stati rivisitati con gusto ed eleganza. “Seguiamo tutto nei minimi particolari – spiega uno dei soci, Eleonora Di Bari – perché amiamo prenderci cura degli ospiti. Lo facciamo offrendo il meglio affinché si sentano a loro agio e pos-
sano vivere un’esperienza piacevole”. Complessivamente ci sono 20 camere, tutte con balcone o verandina, arredate in stile mediterraneo. I colori pastello presenti in origine hanno ceduto il posto alla purezza del bianco, il mobilio è stato rivisitato secondo uno stile tipicamente salentino ma i toni predominanti, cioè il bianco ed il turchese, ricordano anche l’atmosfera suggestiva della Grecia. A perfezionare la cornice ci sono gerani co-
LA ROCCIA HOTEL **** Via Litoranea per Tricase, 73030 Castro Marina (LE) tel. +39 0836 979013 - +39 333 6767809 - info@larocciahotel.it - www.larocciahotel.it -
Roccia Hotel
Roccia Hotel
per trascorrere rilassanti giornate al lido ‘Quarantesimo parallelo’ dedicato agli esterni, o per trascorrere piacevoli serate all’annesso baretto, spesso animato da musica.”
lorati e piante profumate mediterranee. Il panorama è uno dei più belli che la costa salentina possa regalare. L’albergo, infatti, si affaccia su una baia incantevole dove il mare limpido si mescola con la scogliera. Gli ospiti hanno a disposizione la spiaggia privata, circondata da rocce ricoperte da vegetazione spontanea e con una tonificante acqua cristallina dove fare piacevoli immersioni e lunghe nuotate; la terrazza sul mare si presenta come luogo ideale per rilassarsi a contatto con la natura, in un ambiente raffinato e tranquillo valorizzato dallo spettacolo, sempre diverso e meraviglioso, del mare che si perde all’orizzonte. “La Roccia – aggiunge Eleonora – ospita il Ristorante Blumistral, sapientemente diretto dai fratelli Imma e Fabio Pantaleo. La loro arte culinaria rispecchia la storia e le esigenze del territorio attraverso l’impiego di prodotti che seguono il filo delle stagioni, tradotti in piatti raffinati e ricercati. La terrazza sul mare diventa, quindi, luogo ideale e indimenticabile per pranzare o cenare o anche per festeggiare la propria ricorrenza, con un connubio perfetto tra la bontà dei piatti e il fascino del paesaggio. L’impressione che si ha è quella di trovarsi su di una nave da crociera...” Qual è il target dei vostri clienti? “La nostra struttura può essere luogo ideale per chiunque. La coppia (giovane
o anziana che sia) e anche la famiglia con bambini scelgono La Roccia Hotel per staccare dalla vita frenetica cittadina e immergersi in un luogo pieno di charme e tranquillità, in cui il tragitto dalla camera alla spiaggia si compie in meno di un minuto. La comitiva, e i giovani in generale, scelgono la struttura
Visitando il vostro sito, gli ospiti possono farsi un’idea sul tipo di soggiorno da scegliere? “Il sito de La Roccia Hotel rispecchia la nostra realtà e la nostra propensione a trovare la giusta confezione ad ogni esigenza di vacanza: dal lungo soggiorno agevolato da condizioni ottimali, al last minute accattivante, al pacchetto allietato da omaggi e sorprese. Chi viene qui resta ammaliato dal paesaggio. Albe rosse che si alternano a tramonti caldi e infuocati. Per rendere tutto più armonioso noi cerchiamo di dare il meglio, proprio per creare una dimensione in cui il cliente possa sentirsi una cosa sola con l’ambiente che lo circonda. Il vero lusso, qui, è la quiete”.
THE TRUE LUXURY OF STILLNESS DREAM HOLIDAYS IN AN ENCHANTING BAY, BETWEEN CRYSTAL CLEAR SEA AND CLIFFS. A slice of heaven on earth. This is the best way to describe La Roccia Hotel, wonderful tourist accommodation on Castro’s cliffs. “We are very attentive to details – explains one of the partners, Eleonora Di Bari – because we love to take care of our guests”. There are 20 rooms, all with balcony or veranda, furnished in Mediterranean style: the furnishings has been revisited in typical Salento’s style, but the predominating tones are white and turquoise, that recall Greece. The view is one of the most beautiful that the Salento’s coast can offer. The hotel, in fact, overlooks an enchanting bay where the sea mixes with the cliff. “La Roccia – adds Eleonora – hosts Ristorante Mistral, wisely directed by Imma and Fabio Pantaleo”. What’s your target customer? “Our facility is a great place for anyone: couples, families with children and groups”. By visiting your site, can visitors get an idea on the type of stay? “La Roccia Hotel’s website reflects us and our willingness to find the right package for all holiday needs. We try to give our best to create an environment where the customer can feel one with the environment around him. The real luxury here is stillness”.
TERRITORIO
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di gabriele de giorgi/foto pierpaolo schiavone
UN VIAGGIO CHE INIZIA CON L’ALBA E FINISCE IN BUONA MUSICA La meraviglia del levar del sole il primo regalo per chi vuole godersi pienamente la costa che guarda a Oriente
TERRITORIO
LitoraLe aDriatico
PORTO BADISCO; NELLE PAGINE PRECEDENTI, ALBA A SANT’ANDREA
Se il mare mosso ti affascina e il vento lo consideri qualcosa di diverso di un semplice inconveniente per una placida giornata disteso sul lettino, allora quello adriatico è il versante del Salento che fa per te. Nell’immaginario collettivo dei residenti in provincia di Lecce l’appartenenza all’uno o all’altro mare, lo Ionio, è quasi uno state of mind: perché si nasce e si cresce trascorrendo almeno un paio di mesi nella casa di villeggiatura – questa è una fortuna che ancora in molti qui hanno –, perché si privilegia un particolare colore dell’acqua, perché non si può rinunciare allo spettacolo di un’alba o di un tramonto sul mare. Per il turista c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma per la gente del posto è quasi una questione di campanile. Ma per capire se la metà campo giusta è quella levantina, bisogna preliminarmente chiarire una questione: sebbene le convenzioni nautiche individuino nel Canale d’Otranto – e quindi nel faro della Palascia, estremità orientale d’Italia – lo spartiacque tra Adriatico e Ionio, per la vulgata salentina è Santa Maria di Leuca, 50 51
estremità meridionale della Puglia, il punto cardinale che separa un litorale dall’altro. Forse perché si inverte il senso di direzione dell’auto, iniziando a risalire dopo aver seguito una direttrice meridionale, ma soprattutto per quella consapevolezza che esiste sin dai tempi antichi di trovarsi ai confini di un mondo: la basilica che PORTO MIGGIANO
sorge sul promontorio si chiama infatti de Finibus Terrae. Introdotta questa “regola del gioco”, che del resto trova conferma nell’impostazione dell’articolo sul versante ionico a conferma di una convinzione radicata, è più facile proporre spunti a chi si affaccia nel Salento per la prima volta, ma anche a coloro che intendono liberarsi
OMBRELLONI - LETTINi - SDRAIO - SERVIZIO BAR BABY PARKING - BEACH - TENNIS - BEACH VOLLEY - DOCCIA TORRE CHIANCA - LECCE - VIA MAREBELLO (FRONTE MERCATO SETTIMANALE) AMPIO PARCHEGGIO INFO E PRENOTAZIONI : 320.4779094 - EMAIL: INFO@MALUHABAY.IT - WWW.MALUHABAY.IT
TERRITORIO
LitoraLe aDriatico
POCO PIÙ A SUD LA SPIAGGIA PROTETTA DALLE DUNE, A FRASSANITO, È UNO “SPOT” ALLA LIBERTÀ: PROTESA NEL MARE, È IL PARADISO PER GLI SPORT ACQUATICI FRASSANITO
dalle indicazioni “ufficiali” per vivere una giornata all’insegna dell’autonomia. Il punto di partenza è certamente una levataccia per godersi l’alba. Da San Cataldo, la marina più vicina a Lecce, fino a Otranto e anche oltre, ogni sguardo sul mare si presta all’occasione: spiagge o scogliere, poco importa il luogo di osservazione. L’alba sul mare è uno spettacolo intimo ed emozionante che diventa ancora più irresistibile quando la palla di fuoco, i cui contorni diventano labili all’occhio, si staglia lentamente sulle fiere montagne dell’Albania o sul profilo delle prime isole greche: con il cielo terso e l’umidità tenuta a bada dai venti settentrionali la visuale è clamorosamente nitida, al di là delle miglia marine che dividono le due sponde. Nelle ore successive, quando la calura estiva inizia a farsi sentire, è bene farsi trovare pronti: chi predilige il litorale sabbioso, ne ha a disposizione quanto ne vuole. Da Torre Chianca, in territorio di Lecce, fino a quello di Otranto, gli arenili sono di gran lunga prevalenti sui pur suggestivi tratti rocciosi. La baia di Torre dell’Orso, oltre al fascino
BAIA DEI TURCHI
CASTRO
che deriva dalla sua stessa conformazione, è indicata per chi non vuole rinunciare alla comodità dei servizi in spiaggia e di un centro abitato subito alle spalle. Poco più a sud la spiaggia protetta dalle dune, a Frassanito, è uno “spot” alla libertà: protesa nel mare, è il paradiso per gli sport acquatici, ma consente anche ai più pigri di godersi uno splendido specchio d’acqua in un contesto ancora molto rispettoso delle
caratteristiche ambientali del luogo: decine di agriturismi e campeggi contraddistinguono questo tratto di costa all’insegna della semplicità. Basta proseguire per un paio di chilometri, per imbattersi nei grandi stabilimenti balneari che sorgono attorno alla confluenza dei Laghi Alimini con l’Adriatico. Prima di arrivare nella Città dei Martiri (proclamati santi il 12 maggio del 2013 da papa Francesco), dove non ci si 52 53
TERRITORIO
LitoraLe aDriatico
può sottrarre alla visita della cattedrale con il suo splendido mosaico, del castello aragonese e delle viuzze del centro storico, la Baia dei Turchi è una spiaggia non facilissima da raggiungere ma davvero molto affascinante. Dopo Otranto la costa diventa esclusivamente alta e le insenature offrono scenari mozzafiato. Il modo più ovvio per godere di tanta bellezza è noleggiare una barca oppure, più semplicemente, percorrere lentamente la strada litoranea in una successione di località fino a Santa Maria di Leuca: Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, Castro (con il suo splendido castello), Tricase Porto, Marina Serra, Marina di Novaglie. Non sono posti per un turismo di massa, bisogna destreggiarsi tra discese impervie ma il prezzo di una scarpinata è abbondantemente ripagato da un bagno rigeneratore. A differenza di quanto accade a chi frequenta la costa ionica, dove un must è sicuramente il tramonto, la giornata di mare sull’Adriatico, tra le 17 e le 18 può considerarsi terminata. Il sole è alle spalle e la temperatura quasi sempre cala quanto basta per aver bisogno di coprirsi. La via verso casa è pero disseminata di tentazioni
CATTEDRALE DI OTRANTO
che sanno di birra e aperitivo (Frassanito anche per questo è l’ideale). Il sottofondo musicale è spesso, ma non solo, quello del raggamuffin: fino a pochi anni addietro si ricordano leggendarie dance hall mentre adesso il fenomeno ha perso qualcosa dell’autenticità che ha avuto a lungo. Sono ancora molti i lidi che nelle ore serali si attrezzano per ospitare feste in spiaggia e le proposte sono variegate: difficile non trovare musica per i propri gusti. Tra i “luoghi del cuore” di ogni amante dell’Adriatico una segnalazione doverosa la merita Torre Sant’Andrea (Melendugno) che SANT’ANDREA
A SPELL THAT BEGINS WITH SUNRISE AND ENDS IN GOOD MUSIC THE WONDER OF SUNRISE IS THE FIRST GIFT FOR THOSE WHO WANT TO FULLY ENJOY THE COAST THAT LOOKS TO THE EAST The starting point to enjoy this side of Salento is certainly San Cataldo at sunrise: it’s the closest marina to Lecce. , Towards Otranto and beyond there is something for everyone, from beaches to cliffs. In the following hours, from Torre Chianca in the territory of Lecce, until that of Otranto, the beaches prevail over the few but beautiful rocky areas. The bay of Torre dell’Orso is suitable for those who want the convenience of services on the beach and a town center close by. A little further to the south, lies the beach protected by dunes, Frassanito: extending into the sea, it’s a paradise for water sports,
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in realtà fa rima con il faro che vi sorge ma soprattutto con il “Babilonia”, la pizzeria che da decenni offre memorabili “schiaccine” ripiene e tanti concerti live, allestiti nella piazzetta antistante. Qui può capitare di trovarsi gomito a gomito al bancone con qualcuno dei numerosi mostri sacri della musica italiana che nella loro carriera si sono esibiti davanti alla splendida insenatura che fa da cornice naturale: tra i più assidui frequentatori estivi c’è Max Casacci, fondatore dei Subsonica e grande amante di queste latitudini.
TORRE DELL’ORSO
but also allows the lazier ones to enjoy a splendid sea and dozens of holiday cottages and campsites. Only a few kilometers away, there are large bathing establishments grouped around the confluence of the Alimini Lakes and the Adriatic sea. After Otranto, the coast becomes exclusively high and the creeks often offer breathtaking sceneries. The most obvious way to enjoy such beauty is to rent a boat or, more simply, slowly take the coastal road in a succession of places up to Santa Maria di Leuca: Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase Porto, Marina Serra and Marina di Novaglie. For any lover of the Adriatic, Torre Sant’Andrea (Melendugno) is worth a visit for its lighthouse but also for “Babilonia”, the pizzeria that offers memorable stuffed “schiaccine” (similar to flat bread), and many live concerts, set up in the adjacent square.
STRUTTURE RICETTIVE
acaya goLF resort
L’accoglienza esclusiva targata “JSH Hotel Collection” Benessere, natura, relax e sport. I migliori servizi per vacanze indimenticabili È una delle strutture ricettive più esclusive del Salento. L’Acaya Golf Resort, con le sue 97 camere, il suo splendido campo da golf (18 buche, uno dei più belli d’Italia), due ristoranti, due piscine ed una SPA di 1200 metri quadri, è una realtà importante nel panorama turistico locale. Il nuovo direttore è Claudio Oliva che, seppure giovanissimo, ha le idee chiare su come gestire questo gioiello che sorge nelle campagne di Acaya. “Nella nuova gestione – afferma - ci collochiamo in un filone di continuità con quello che abbiamo iniziato lo scorso anno, aumentando l’impegno e rivedendo quelle che sono le nostre linee. Apriremo la struttura al pubblico, organizzeremo eventi serali non legati tassativamente alla clientela alberghiera ma aperta agli esterni. Abbiamo 56 57
già ospitato diverse cerimonie, feste serali e instaureremo un nuovo servizio di Local Advisor, una sorta di moderno concierge in grado di proporre tutta una serie di attività esterne all’albergo: enogastronomia, visite alle cantine ed eventi diversi dal solito come, ad esempio, le calate verticali nelle grotte circostanti, le passeggiate a cavallo sulla costiera adriatica. Offriremo la possibilità di veleggiare in barca con dei professionisti, provare il Kite-surf o fare Sup fitness con
istruttori qualificati. Abbiamo intensificato la collaborazione con l’oasi WWF delle Cesine e patrocinato la nascita della nuova “comunità del cibo sostenibile” costituita da giovani produttori locali, in un ottica di collaborazione proattiva con tutta la comunità locale. Abbiamo una importante politica d’incentivazione sulla SPA per quanto riguarda i clienti locali – prosegue Oliva – ed anche per il golf sono previste varie attività di promozione. Durante il periodo estivo, per esempio, organizzeremo un camp in collaborazione con la British School per i ragazzi che faranno inglese e golf itinerante. Sono iniziative che mirano a rilanciare questa struttura sia a livello nazionale, tramite la forza commerciale della nostra catena, la JSH, sia a livello locale tramite i nostri collaboratori”.
DOUBLETREE by HILTON ACAYA GOLF RESORT Strada Comunale di Acaya Km 2, Acaya (LE) - tel. +39 0832 861385 - fax +39 0832 861384 info.acaya@hilton.com - www.acayagolfresortlecce.doubletreebyhilton.com - www.acayagolfresort.com - www.acayagolfresort.it IL DIRETTORE CLAUDIO OLIVA
Qual è il cliente tipo? “È abbastanza eterogeneo, cambia in base alla stagione. Molti sono gli atleti golfisti che ci vengono a trovare spesso accompagnati dalla famiglia. Questo sport abbraccia una fascia di età molto ampia, quindi la clientela è varia. Abbiamo programmi specifici per tutti, quindi la struttura riesce ad ospitare e ad accontentare una vasta clientela”.
Quali sono i servizi che offre l’Hotel? “Sono tanti, a partire dalla ristorazione di alto livello e il merito va anche al nostro executive chef Andrea Ribaldone. Lo slogan della nostra cucina è: “fresco, italiano e semplice” e questo si concretizza con le nostre proposte basate su ingredienti di stagione. Ci tengo a sottolineare che non usiamo congelato. Oltre alle “coccole” per la gola ci sono quelle per il corpo e lo spirito. E qui entra in gioco la nostra SPA
che ci permette di ospitare anche clienti esterni all’albergo, quindi di avvicinarci alla città. Inoltre forniamo tutti i servizi legati al golf e abbiamo anche un campo da calcio. Quest’anno, infine, vorrei segnalare la nuova collaborazione con l’Ultima Spiaggia delle Cesine, lo stabilimento balneare che sorge proprio accanto alla riserva, immerso completamente nella natura e curato in ogni particolare e che ci darà la possibilità di qualificarci ancora di più come resort–mare”. Proponete pacchetti legati al golf o agli altri servizi che offrite? “Proponiamo una serie di pacchetti legati al golf, come il Golf Escape, rivolto agli individuali, include i green fee per i giocatori, il soggiorno e la fruibilità della SPA. E comunque c’è sempre, in base alla stagionalità, un’attenzione particolare a quello che è il mondo del golf”.
THE WELCOMING EXCLUSIVE BRANDED “JSH HOTEL COLLECTION” WELLNESS, NATURE, RELAXATION AND SPORT. THE BEST SERVICES FOR UNFORGETTABLE HOLIDAYS The Acaya Golf Resort is one of the most exclusive accommodation facilities in Salento, with its 97 rooms, a splendid golf course (18 holes, one of the most beautiful in Italy), two restaurants, two pools and a SPA of 1,200 m/q , it’s an important reality in the local tourism panorama. The new director, Claudio Oliva, has clear ideas on the handling of this jewel engraved in the Acaya countryside. “With the new management – he says – we continue what we started in previous years, increasing the commitment and reviewing our lines”. Who is your average customer? “It usually varies depending on season. Many are the golfers who often come to visit us with their family. This sport embraces a wide age range”. What are the services offered by the hotel? “We have a high-class fine dining, thanks to the chef Andrea Ribaldone, and I want to emphasize that we don’t use frozen products. Then there is our SPA also for external customers, as well as golf services and a soccer field. This year there is also the collaboration with the Ultima Spiaggia of the Cesine, a beach resort which is right next to the reserve”. Do you offer packages related to golf or other services? “We offer a number of packages related to golf, like the Golf Escape, aimed at individuals, which includes green fees for the players, the stay and the SPA usability”.
RISTORAZIONE
masseria san pietro
Tradizione, innovazione e qualità Prodotti genuini, cucina salentina e ambienti accoglienti. Tutto per coccolare i clienti fra piatti squisiti e panorama da sogno Di padre in figlia per portare avanti una tradizione gastronomica e familiare incentrata sulla qualità, la professionalità e l’amore per la cucina. A lei, Giulia Tramis, sarà affidata la gestione della Masseria San Pietro, oasi di piacere che spicca fra i campi dell’Acaya Golf Club. Giovane, ma con le idee chiare, Giulia è pronta per questa nuova sfida, forte dei consigli di papà Claudio (chef di indiscussa esperienza e bravura), ma soprattutto forte di una preparazione affinata con anni di studio portati a termine in una delle università più prestigiose del settore. A breve, infatti, conseguirà la laurea in Scienze Gastronomiche, a Pollenzo. Entusiasmo, tradizione e innovazione saranno i punti di forza di questo nuovo percorso per la Masseria San Pietro, conosciuta ed apprezzata anche fuori dai confini salentini. In questi anni, con la gestione di Claudio Tramis, il ristorante è 58 59
diventato un importante punto di riferimento per una clientela variegata. È apprezzato dai golfisti che frequentano il Club, dagli ospiti del vicino Double Tree by Hilton Acaya Golf Resort, dalle coppie in cerca di un’atmosfera romantica, dalle famiglie, dalle comitive. Da quanti amano mangiare sano, con gusto, in un ambiente raffinato e accogliente. “Coccoliamo i nostri clienti – spiega Claudio – offrendo loro il meglio e facendoli sentire parte della nostra famiglia”. Punto di forza del ristorante è senz’altro la conduzione familiare. In cucina, insieme a lui, creano piccole magie quotidiane sua madre e sua moglie. Sagne ’ncannulate, tortelli ripieni di burrata e stracciatella, ciceri e tria, tanto per citare alcune delle pietanze preparate dalle donne di casa, sono tra i piatti più apprezzati e richiesti dagli ospiti. Ma ciò che rende davvero unica la cucina di casa Tramis è la scelta dei prodotti locali.
MASSERIA SAN PIETRO Strada Provinciale S. Cataldo - Otranto (LE) tel. +39 0832 861389 - info@ristorantelilith.it - www.lilithgolfrestaurant.it
TRADITION, INNOVATION AND QUALITY GENUINE PRODUCTS, SALENTO’S CUISINE AND COZY ENVIRONMENTS. EVERYTHING TO PAMPER CLIENTS AMONG EXQUISITE DISHES AND A UNIQUE LANDSCAPE From father to daughter to pursue a culinary tradition based on quality, professionalism and love for cooking. To her, Giulia Tramis, will be entrusted the management of the Masseria San Pietro, an oasis of pleasure that stands out among the fields of Acaya Golf Club. In recent years, with the management of Claudio Tramis, the restaurant has become an important reference point for a varied clientele. “We pamper our customers – explains Claudio – by offering the best and making them feel part of our family.” “We have our suppliers – continues – farmers and small producers in the area whose contribution is invaluable. Thanks to them we can count on fresh, local fresh and seasonal ingredients. Also, we produce pasta by ourselves, using Senatore Cappelli wheat flour, considered a cereal of excellence”. And this, needless to say, makes it all the more special. Masseria San Pietro is, among other things, the only restaurant in the province of Lecce to be part of the Alliance of Slow Food of Chefs, a network created to protect food biodiversity.
Ristorante Lilith
“Abbiamo i nostri fornitori – prosegue – agricoltori e piccoli produttori della zona il cui apporto è prezioso. Grazie a loro possiamo contare su ingredienti freschi e di stagione, a km 0. La pasta, per esempio, la prepariamo noi, usando la farina di grano Senatore Cappelli, ritenuto un cereale d’eccellenza, tipico delle regioni meridionali e della Puglia in particolare”. E questo, inutile sottolinearlo, rende tutto un po’ speciale. “Qualità e freschezza – aggiunge Giulia – sono le condizioni da cui partire per ottenere il meglio. E a mio avviso, la buona ristorazione deve muoversi sui binari della tradizione con un occhio rivolto all’innovazione”. Masseria San Pietro è, tra l’altro, l’unico ristorante della provincia di Lecce a far parte dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, una rete nata per tutelare la biodiversità alimentare. “Per sostenere questo progetto – spiegano Claudio e Giulia – ogni giorno proponiamo menù con i prodotti dell’Arca del Gusto, delle Comunità del Cibo di Terra Madre e dei Presidi. In particolare, noi utilizziamo quelli della neonata comunità del cibo sostenibile ‘Le Cesine’ i cui produttori risiedono a pochi passi dalla masseria. Filiera corta significa avere a disposizione alimenti genuini, sani e naturali”. Il cibo, adesso più che mai, è da intendere come un mezzo di comunicazione sociale, uno strumento grazie al quale poter condividere esperienze, creare nuovi legami, consolidarne altri. Se tutto questo avviene in un ambiente adatto, il gioco è fatto. E Masseria San Pietro è anche questo: un panorama mozzafiato, tra prati curatissimi e orizzonti fatti per sognare.
TERRITORIO
LitoraLe ionico
di ilaria lia/foto pierpaolo schiavone
La costa occidentale: un itinerario per scegliere bene Una guida, non esaustiva, per conoscer cosa fare e dove andare da Porto Cesareo a Leuca
LOCALITĂ€ PESCOLUSE, MARINA DI SALVE
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LitoraLe ionico
SANTA CATERINA
Spiagge con sabbia sottile e bianca, mare cristallino, natura incontaminata, tramonti mozzafiato, ma anche tanto sport e divertimento sfrenato. La costa occidentale del Salento offre tutto quello che ci si può aspettare per trascorrere una vacanza indimenticabile. Bastano un paio di dritte per individuare i posti giusti e poi via, che il viaggio abbia inizio. Ipoteticamente la scoperta della costa occidentale inizia da Porto Cesareo, cittadina sul mare, sede dell’unica area marina protetta della Regione Puglia. Le mattine dai risvegli lenti, specie per chi ha tirato tardi la sera precedente, prendono un ritmo diverso dopo una buona colazione tra i locali più rinomati della cittadina, dal quale si può ammirare l’Isola dei Conigli. Vicino si trova anche la tanto discussa statua raffigurante l’attrice Manuela Arcuri. Preso il caffè, 62 63
il richiamo del mare diventa forte e non si può che assecondarlo recandosi in uno dei diversi lidi attrezzati, dove stendersi e crogiolarsi al sole. I più pigri potrebbero finire qui la giornata, chi invece vuol proseguire nel viaggio, per pranzo può spostarsi e scegliere tra le numerose trattorie che offrono saporitissimi piatti a base di pesce sempre fresco. Il ritmo con cui si vuole continuare il pomeriggio detta il percorso, lento o rock. Nel primo caso, si può optare per un percorso naturalistico, andando a visitare la riserva naturale di Porto Selvaggio: chi lo farà rimarrà incantato dalla sua bellezza, preservata con il sacrificio di una donna, Renata Fonte, assessore del Comune di Nardò, uccisa nel 1984 probabilmente per essersi opposta a mire di speculazione edilizia. Gli esecutori materiali del suo omicidio sono stati condannati, ma su
chi fossero i mandanti non è mai stata fatta chiarezza. I tipi rock, invece, non hanno che l’imbarazzo della scelta: ci sono decine di locali e appuntamenti da non perdere. Uno dei punti di ritrovo è Santa Caterina, dove, si dice, preparino il miglior mojito nel raggio di centinaia di chilometri. Ma è Gallipoli la vera mecca del divertimento. Giovani provenienti da tutta Italia si danno appuntamento qui per trascorrere vacanze indimenticabili segnate da sole, mare, musica e buon umore. La sua spiaggia lunghissima e i suoi tanti lidi propongono, a partire dal primo pomeriggio, musica e aperitivi: quasi tutti gli stabilimenti richiamano le più famose località estere, con un’intensa attività musicale sulla spiaggia. A Gallipoli ci sono proposte per tutti i gusti: così, ad esempio, i più piccoli
Via Marino Brancaccio, Lecce - Tel. 0832.304286 www.ristoranteblunotte.com - blunottelecce@libero.it
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LitoraLe ionico TORRE SABEA, GALLIPOLI
KITE SURF A GALLIPOLI
GALLIPOLI È ORMAI LA MECCA DEL DIVERTIMENTO. I GIOVANI DI TUTTA ITALIA SI RITROVANO QUI PER TRASCORRERE LE VACANZE ALL’INSEGNA DI SOLE, MARE E MUSICA possono trascorrere una giornata tra giochi e attrazioni nell’Acqua park; per i più grandi, in cerca di eventi esclusivi, è possibile imbattersi in feste in barca o escursioni lungo la costa. La sera poi impazza il divertimento: si concentrano qui la maggior parte di discoteche e locali che regalano spensieratezza fino all’alba. Chi invece vuole trascorrere il pomeriggio al mare nel più completo relax, può scegliere le spiagge da Mancaversa verso
sud. Si tratta di una parte di litorale molto frequentato dai vip e sono tanti quelli che vengono qui in vacanza. Proseguendo verso sud si trovano poi Torre San Giovanni, luogo adatto per praticare il surf e il kite surf, Torre Mozza e Lido Marini, dove fermarsi per prendere un gelato da Martinucci; e poi le marine di Salve, famose per essere tra le località salentine insignite della Bandiera Blu. Lungo la litoranea una delle attrattive
per i turisti è la grande sdraio che indica l’accesso al lido “Maldive del Salento”, in località Pescoluse. Già il nome è indicativo: qui non c’è nulla da invidiare alle spiagge, alla sabbia e ai fondali del mare dei Caraibi. Se durante la giornata ci si diverte con i giochi in acqua, dalle moto allo sci nautico, la sera, almeno in alcuni lidi, è possibile ballare. Intorno alle 19 c’è un posto che vale assolutamente la pena visitare, uno dei GALLIPOLI
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LOCALITÀ PESCOLUSE, MARINA DI SALVE
WEST COAST: THE RIGHT ROUTE A NON EXHAUSTIVE GUIDE TO KNOW WHAT TO DO AND WHERE TO GO FROM PORTO CESAREO TO LEUCA
più incantevoli della costa: la baia di San Gregorio, la quintessenza del relax e della contemplazione della natura. Non c’è niente di meglio che fermarsi presso il bar – che è una sorta di monumento alle abitudini estive – a sorseggiare birra e ad assaggiare vari stuzzichini, mentre il sole scende regalando uno dei più bei tramonti a cui si possa assistere, uno scenario unico e spettacolare. I suoi raggi, dai colori caldi ed intensi, irradiano una luce spettacolare, regalando un’atmosfera
Beaches with fine white sand, clear water, unspoiled nature, breathtaking sunsets, but also a lot of sport and unbridled fun. The discovery of the west coast starts from Porto Cesareo, seaside town. After the coffee, the call of the sea becomes strong and one can not listen to it by going to one of several lidos. The pace at which you want to continue can vary: you can opt for a nature trail, visiting the nature reserve of Porto Selvaggio, or enjoy the locales and events. Gallipoli is the mecca of fun; children can spend a day in the Water park, while for adults there are the occasional boat parties or hikes along the coast. When the night comes, the fun explodes, with discos and clubs. Those who want to spend the afternoon by the sea in complete relaxation, can choose among the beaches from Mancaversa continuing to the south, where we find Torre San Giovanni, a suitable place for surfing and kite surfing, and then Salve, famous for being among the places honoured with the Blue Flag. Along the coast one of the attractions for tourists is the large beach chair that indicates access to the “Maldives of Salento” beach, at Pescoluse. At around 7 pm there is a place that is definitely worth visiting, the bay of San Gregorio, the epitome of relaxation and contemplation of nature. For dinner, there are many restaurants, even in the villages of the hinterland, offering high quality and affordable menus. By the end of the evening, we arrive at Santa Maria di Leuca, the extreme point of Italy, for a relaxing stroll on the boardwalk or a drink in one of the historical locales. A visit to the Basilica is a must: it’s a destination for hundreds of pilgrims, located right next to the lighthouse. One of the most surprising features of Salento is that the “official” routes, or at least the famous ones, are only some variants of a wider array of possibilities. Arm yourself with a good map and talk with the locals, it’s the best way to intercept events that you should experience at least once.
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SAN GREGORIO AL TRAMONTO
paradisiaca. Frequentatore abituale di questo posto è stato per tanti anni il cantautore Vinicio Capossela che, ispirato dai luoghi, ha scritto diverse canzoni; e proprio in questa baia ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Patù. Per cena sono tanti i ristorantini, locati anche nei paesini dell’entroterra, che offrono menù di alta qualità e prezzi accessibili. A conclusione della serata, si arriva a Santa Maria di Leuca, punta estrema d’Italia, per una rilassante passeggiata sul lungomare o per bere qualcosa in uno dei locali storici, come il bar nella zona del porto. Una visita alla basilica è d’obbligo: meta di centinaia di pellegrini, sorge a pochi metri dal faro. Vista da sopra, Leuca, illuminata dalle mille luci della sera, appare ancora più bella. Attraggono in particolar modo i colori della cascata monumentale, che nasce dal punto in cui termina l’Acquedotto pugliese e scende giù, affiancata da due scalinate. Riuscire a salire lungo gli oltre duecento scalini è uno sport in cui in molti si sono cimentati, per una sorta di rituale nel luogo in cui il Tacco d’Italia si immerge nella profondità delle acque dello Ionio. Una delle caratteristiche più sorprendenti del Salento è che gli itinerari “ufficiali” o comunque i più noti, sono solo alcune 68 69
UNO DEI LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DELLA PENISOLA È SAN GREGORIO, DOVE POTER SORSEGGIARE UNA BEVANDA DAVANTI AD UN TRAMONTO MOZZAFIATO varianti di una possibilità molto ampia, in cui lo spirito di iniziativa e l’attitudine a farsi coinvolgere dal genius loci sono fondamentali per vivere un’esperienza anche al di fuori dei soliti schemi. Armarsi di una buona mappa e conversare con la gente del posto, che con piacere si presta a dare suggerimenti, è uno dei modi più efficaci per intercettare eventi che è bene vivere almeno una volta per fare una vacanza salentina e non solo nel Salento.
STRUTTURE RICETTIVE
Le Dune suite HoteL & taBu BeacH
Turismo di qualità a Porto Cesareo Un luogo incantevole, un mare da sogno, una famiglia semplice con una mentalità propensa ad investire, a puntare su un turismo di qualità, ad offrire prodotti e servizi sempre innovativi, capaci di emozionare chi li vive. Ed è così che nasce, nel luglio 2012, Le Dune Suite Hotel, un hotel 4 stelle situato di fronte allo storico stabilimento balneare con 48 camere tra Superior, Deluxe e Suite, Beauty Farm, 3 Ristoranti, Bar, Piscina con idromassaggio e vista panoramica sul mare. Il nome lo deve
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alla meravigliosa spiaggia bianca, caratterizzata da enormi distese di soffice sabbia. La cultura dell’ospitalità è quella di una struttura moderna, di uno staff altamente professionale ed in grado di soddisfare le esigenze del cliente, garantendo un soggiorno di assoluto piacere. Le Dune Suite Hotel, creato con particolare cura del design e dei materiali, offre ampi spazi esterni, terrazza, vetrate e vedute panoramiche che offrono un “dialogo” magico con la natura intorno, fino a diventare un’oasi di perfetto
LE DUNE SUITE HOTEL **** Via Strada dei Bacini, 72 - 73010 Porto Cesareo (LE) tel. +39 0833 565355 - fax +39 0832 181456 - info@ledunesuitehotel.it - www.ledunesuitehotel.it
relax. Camere dotate di ogni confort e una meravigliosa suite sono la risposta ideale alle esigenze di chi intende concedersi un soggiorno relax o una vacanza al mare, perché è questo il luogo dove “il mare” trova la sua forma migliore. Quello blu che si gode dall’affaccio delle camere Deluxe e dal solarium con vista panoramica, dotato di american bar e di una splendida piscina con idromassaggio, dove l’acqua, senza soluzione di continuità, sembra congiungersi al mare. Quello dell’attigua spiaggia, di cui l’Hotel dispone, attrezzata con ombrelloni e lettini, mini club per bambini e animazione per gli adulti, riservata agli ospiti dell’Hotel. Un’esperienza di soggiorno resa ancor più unica dalla BeautyLife spa, una beauty farm a disposizione degli ospiti con Sauna,
Hammam, Vasca Idromassaggio, Docce Emozionali, Cascata di Ghiaccio, Angolo tisaneria e con un “menù” vasto di trattamenti, massaggi e rituali. Il risultato è un’oasi di perfetto piacere e di relax in cui l’ospite è coccolato per il benessere della mente e del corpo, il cliente è “prima di tutto”. Ed ancora, tre ristoranti a disposizione degli ospiti dell’hotel per viziare ogni palato, soddisfare ogni gusto e trasformare ogni pasto in un’esperienza multisensoriale di piacere. Ristorante in spiaggia, Ristorante in Hotel e Ristorante a bordo piscina rappresentano le tre alternative per degustare ottime pietanze di pesce fresco, materie prime selezionate, piatti genuini legati alla tradizione territoriale, il tutto accompagnato dal vino delle migliori Cantine.
STRUTTURE RICETTIVE
Le Dune suite HoteL & taBu BeacH
Per gli amanti di nuovi luoghi da visitare, la vicina Area Marina protetta si estende per 32 Km tra le meraviglie di una costa varia e dai contorni frastagliati, con vista sulla Torre Saracena e sulle bellissime acque di Punta Prosciutto, per poi proseguire verso la vicina Gallipoli passeggiando tra i vicoletti
della città vecchia e vivendo la rinomata movida notturna che la località offre ai più giovani, senza rinunciare ad una sosta a Porto Selvaggio, riserva naturale tra calette e grotte con sorgenti di acqua dolce e con un mare color smeraldo. Ma per gli amanti dell’arte il Salento non finisce qui, infatti c’è
QUALITY TOURISM AT PORTO CESAREO The Dune Suite Hotel, a 4 star hotel located in front of the historical seaside resort with 48 rooms including Superior, Deluxe and Suite, Beauty Farm, 3 restaurants, bars, swimming pool with Jacuzzi and panoramic sea views. Created with particular attention to design and materials, it offers large outdoor areas, terrace, windows with panoramic views and rooms equipped with every comfort. An experience made even more unique by the BeautyLife spa, a beauty farm with sauna for guests , Hammam, Jacuzzi, Emotional Showers, Ice Waterfall, an herbal tea corner and a large ‘menu’ of treatments, massages and rituals. And yet, three restaurants available to pamper every palate. The same philosophy, always attentive to the care and satisfaction of the end customer, has led the company to modernize the Lido and Restaurant “Le Dune”.
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la bellissima Otranto con casette bianche dove poter raggiungere la Cattedrale per ammirare il mosaico pavimentale e la città regina del barocco, Lecce, con l’imponente Basilica di Santa Croce, il suggestivo Duomo e tante attrattive tutte da visitare. Arte, tradizione, gusto, feste, sagre, sole, mare...tutto questo e tanto altro ancora è il Salento che possiamo regalarvi, grazie anche al programma di Tour ed Escursioni che l’hotel propone ai propri ospiti. La stessa filosofia, sempre attenta alla soddisfazione ed alla cura del cliente finale, ha portato la società a modernizzare il ventennale Lido e Ristorante “Le Dune”. Un’oasi naturale, con possibilità di trascorrere una giornata in spiaggia, pranzare e cenare su una splendida terrazza con vista sull’acqua azzurra e cristallina del mare di Porto Cesareo. Un’esplosione di emozioni tra il panorama regalato dalla vista, il profumo del mare percepito in ogni respiro, il rumore delle onde che fa sottofondo ad una piacevole chiaccherata, il gusto viziato dalle sapienti mani dei nostri chef che, con abilità e fantasia, sanno trasformare ogni piatto in un trionfo di sapori.
TABÙ BEACH Via Strada dei Bacini, località L’Approdo - 73010 Porto Cesareo (LE) tel. +39 0833 560339 - info@tabubeach.it - www.tabubeach.it
A completare lo scenario, un mare di emozioni presso il Tabù, Hotel e stabilimento balneare a disposizione di chi vuole sorseggiare un drink sdraiato su un comodo lettino ad un passo dal mare. Il Tabù Hotel nasce al centro dell’area marina protetta di Porto Cesareo, tra le più belle del Salento, che si estende su oltre 16.000 ettari, lungo trenta chilometri, con i fondali ricchi di reperti archeologici, come le colonne greco-romane a pochi metri dalla costa. L’Hotel Tabù è aperto da maggio ad ottobre. Composto da dieci bellissime camere, con vista sul mare, dotate di terrazzino privato, TV lcd, letti king size, bagno con doccia, wi-fi gratuito. Per la privacy più assoluta sono messi a disposizione anche appartamenti e dependance indipendenti fronte mare. E così la vacanza diventa relax, piacere e la prima cosa che si regala ai propri occhi come inizio di giornata è il meraviglioso mare del Salento con il suo colore azzurro e cristallino… A disposizione degli ospiti un Ristorante, aperto a pranzo ed a cena, dove poter degustare piatti di assoluta delizia, preparati dalle sapienti mani di chef che donano ad ogni piatto un sapore unico capace di soddisfare anche i palati più esigenti. Punto forte della struttura resta il Lido Tabù Beach, rinnovato in stile minimal con un’impronta fashion, molto apprezzato so-
LIDO TABÙ FASHION BEACH prattutto dai giovani e punto di riferimento estivo per chi vuole unire alla propria giornata un tocco di puro divertimento. Incantevole la baia di sabbia finissima, dominata da Torre Chianca, antica torre saracena, che sorge nelle immediate vicinanze. Il fondale ha mille colori per le formazioni di coralligeno, le spugne, i molluschi ed i crostacei. Chi ama fare immersioni o snorkeling è nel posto giusto: può seguire i percorsi guidati
(sentieri blu) per scoprire uno scenario sommerso davvero sorprendente. L’aperitivo al tramonto è qualcosa di davvero magico: sono tanti i giovani che si danno appuntamento in spiaggia per godersi lo spettacolo a ritmo di musica, ballando in riva al mare, con ottime selezioni musicali, dj-set e gustando cocktail preparati da mani esperte, finché il sole non saluta tutti scomparendo alle spalle della Torre…
LIDO TABÙ: FASHION BEACH Tabù Hotel, open from May to October, was born in the center of the protected marine area of Porto Cesareo, the most beautiful of Salento. It’s composed of ten beautiful rooms overlooking the sea, equipped with private balcony, LCD TV, king size beds, bathroom with shower and free wi-fi. For absolute privacy there are also apartments and independent annexes by the beachfront. Guests have access to the restaurant, open for lunch and dinner, where it’s possible to enjoy dishes of absolute delight. Highlight of the structure is still the Lido Tabù Beach , renovated in minimalist style with a fashion imprint. The aperitif at sunset is something truly magical: many are the young people who gather on the beach to enjoy the music shows, dancing by the sea, with great selections of music, djsets and cocktails prepared by expert hands, until the sun greets everyone and disappears behind the Tower.
TERRITORIO
itinerari
VIAGGIO NEL PROFONDO SUD
DAI TESORI DI TIGGIANO ALLE PISCINE NATURALI DI MARINA SERRA Tre tappe per un tour inusuale, alla scoperta di luoghi nascosti che in passato sono stati protagonisti della storia d’Italia
PALAZZO BARONALE
“I nemici vedendo le croci, da lontano fuggono le armi tremende” recita la scritta in latino posta sullo stemma degli Arcella, la famiglia otrantina sovrana di Tiggiano in età angioina, secoli in cui le invasioni turche terrorizzavano queste terre e a Dio e alla fortuna ci si appellava per salvarsi. Qui ci arrivi perché vuoi andarci, non è un paese a cui si giunge per caso. O è la forza del mare a spingerti fin 74 75
giù, verso la punta estrema di questa regione, il Capo di Leuca, quello che si porta ancora dietro la grande storia, la distruzione dei Turchi e le preghiere di salvezza che da secoli sono impresse nelle chiese, sui muri e nei nomi delle strade. Arrivi a Tiggiano e il sole sta illuminando questo paese piacevolmente silenzioso, dove le donne e gli uomini si salutano tutti fra di loro, poco meno di tremila abitanti a far da guardia a
CHIESA DI SANT’IPPAZIO
questo piccolo tesoro del profondo Sud. Quando li senti chiamarsi, pare abbiano tutti lo stesso nome, quello di Sant’Ippazio, il protettore, uno dei più importanti della Chiesa ortodossa che la comunità cattolica di Tiggiano, l’unica in Italia, venera e festeggia il 19 gennaio. La piccola chiesa dedicata al santo è un incredibile scrigno di tesori di varie epoche storiche: un affresco del manierista Gian Domenico Catalano,
di ilaria pellegrino/foto pierpaolo schiavone
TORRE NASPARO
GIARDINO DEL PALAZZO BARONALE
le statue di manifattura napoletana del 1600 raffiguranti Sant’Ippazio e la Vergine Maria, e in particolare uno degli ultimi pulpiti in legno esistenti risalente al tardo 1500; in un altro affresco sulla parte destra della chiesa, un quadro di manifattura veneziana del 1588, è ritratta la Vergine di Costantinopoli che sovrasta una scena della presa di Otranto. Poco distante dal luogo sacro, sorge il municipio, che può vantare uno degli edifici più importanti della zona, il palazzo baronale Serafini-Sauli, che fu eretto nel 1600 per volere del feudatario Angelo Serafini e al cui interno adesso sorgono gli uffici comunali, nonostante molte delle 41 stanze che compongono i due piani del palazzo, abbiano mantenuto particolari dell’eORATORIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
poca, come il pavimento a mosaico della sala giunta; ai secoli ha resistito anche la cappella privata, un piccolissimo gioiello dove le famiglie che si sono succedute hanno celebrato battesimi e altri riti religiosi e dove tutto sembra rimasto immutato nel tempo. Dalle grandi finestre, un giardino a perdita d’occhio: è la vera sorpresa del palazzo, uno dei luoghi di ristoro per i tiggianesi così come per i turisti. Questo lago di foglie e arbusti è una piccola foresta selvaggia di querce, pini e lecci, solo in piccola parte coltivata con alberi da frutto; lo veglia da secoli una magnolia che con la sua imponenza è stata guardiana inconsapevole della storia che è passata tra i suoi rami e i suoi bianchi, succulenti, fiori profumati. Da Tiggiano è un attimo prima di arrivare ad uno dei punti più suggestivi del parco naturale regionale “Costa Otranto Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase”, dove sorge a ridosso della scogliera, proprio a picco sul mare, Torre Nasparo, costruzione militare eretta durante la dominazione spagnola a metà del 1500. La torre si affaccia su un panorama incredibile, dotato di tavoli e panchine, che fa vedere il mare, in tutta la sua profondità e potenza, unirsi naturalmente al cielo in una scala di blu decrescente. Alle sue spalle, tra gli oliveti terrazzati, si snodano chilometri di tornanti che costeggiano le falesie e che sono la strada per arrivare alla prossima meta, Marina Serra. Solo 28 abitanti per questo rione di Tricase, la cui area marittima è unica nel suo genere: sebbene il mare appena sotto la scogliera sia profondo, un’insenatura artificiale nata dall’erosione di una cava ha dato vita a quelle che gli abitanti chiamano piscine naturali, un perimetro d’acqua bassa e turchese, sempre calma perché protetta da un muro di roccia e circondato da insenature perfette per immersioni,
TERRITORIO
itinerari NELLE FOTO MARINA SERRA A TRICASE
QUANDO IL VENTO DI TRAMONTANA AGITA IL MARE, NON È INSOLITO VEDERE GETTI DI ACQUA SALATA VENIRE FUORI DAGLI “SPUNCHIALURI”, DEI FORI SCAVATI NATURALMENTE NELLA ROCCIA come la Grotta Matrona, il Lavaturu e Acqua Viva, dentro le quali si possono osservare diverse specie di spugne e molluschi, banchi di saraghi, castagnole brune, esemplari di murene e aragoste. Quando il vento di tramontana agita il mare, non è insolito vedere getti di acqua salata venire fuori dagli “spunchialuri”, dei fori scavati naturalmente nella roccia. Prima che il sole vada a tramontare dall’altra parte della costa, Marina Serra, con i suoi colori e la pacatezza dei luoghi che non vogliono nulla se non la pace degli animi, è la tappa perfetta per concludere questo piccolo viaggio nel profondo Sud. 76 77
JOURNEY TO THE DEEP SOUTH: FROM TIGGIANO’S TREASURES TO THE NATURAL POOLS OF MARINA SERRA THREE STAGES TO DISCOVER HIDDEN PLACES THAT SHAPED ITALIAN HISTORY Tiggiano is not a place you can reach by chance. Maybe it’s the power of the sea which attracts you to the extreme point of Capo di Leuca, that still keeps the history and the prayers for salvation engraved upon the churches and streets. The inhabitants all seem to share the same name, the one of the holy protector Sant’Ippazio, one of the most important of the orthodox Church celebrated on 19th Jan; its church is an incredible gem. Nearby the Church there’s the Town Hall, one of the most important building of the area, the Baronial mansion Serafini-Sauli, 41 rooms in two floors adorned with a mosaic floor and a private chapel. From the big windows, an immense garden is the real surprise, a resting place for tourists and inhabitants: it’s adorned with oaks, pine trees and holms, protected over the centuries by a magnolia tree. Very close to Tiggiano we find the natural park “Costa Otranto Santa Maria di Leuca – Bosco di Tricase”, and Torre Nasparo, militar building dating back to the ‘500 Spanish domination. From the back, through switchbacks, we reach the next destination, Marina Serra, unique in its genre: an artificial cove gave life to “natural pools”, low and turquoise, surrounded by inlets suitable for diving. When the Tramontane wind stirs the sea, the spunchialuri come out, holes naturally dug in the rock. Before sunset, Marina Serra is the perfect place to end this little journey.
TERRITORIO
PH: JESSICA NIGLIO
marine Di taranto
Da Torre Colimena a Torre Ovo: il litorale ionico tarantino Aree protette, parchi naturali, fenicotteri rosa e dune costiere sullo sfondo di acque cristalline 78 79
di jessica niglio/foto pierpaolo schiavone
SCOGLIERA IN LOCALITÀ TORRE OVO
Una litoranea curva e stretta racconta di distese di sabbia bianca e dorata con lingue che si disperdono nel mare cristallino, tra scogliere basse e piccole strade che conducono al mare, disegnate da bordi in pietra o da staccionate di legno. Dune sabbiose, su cui vive rigogliosa la vegetazione della macchia mediterranea, diffondono il profumo intenso delle erbe aromatiche, delle essenze e del sempreverde ginepro. Un entroterra di alture, colline e distese svela insediamenti rupestri, grotte carsiche, trulli in pietra, pagliai, paludi con canneti, corsi d’acqua dolce e molte zone boschive e oasi naturali. È la porzione di costa che si lascia alle spalle le ultime marine leccesi e si
allunga fino alle prime della provincia di Taranto: Torre Colimena, San Pietro in Bevagna, Campomarino di Maruggio e Torre Ovo. In questo tratto di costa il mare è particolarmente pulito e cristallino per via dell’alta salinità delle acque, meno frequentato rispetto al litorale leccese ma non meno suggestivo. Molte sono le zone protette o mappate come oasi naturali d’interesse e rientrano nella Riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale. Anche in questa porzione di Salento le torri costiere difensive – volute da Carlo V dopo il 1480 per fronteggiare le incursioni saracene – danno spesso il nome alle località marine. È il caso di
TERRITORIO
marine Di taranto
TORRE COLIMENA
CAMPOMARINO È IL CENTRO PIÙ VIVO IN QUESTO TRATTO DI COSTA, ANCHE PER LA PRESENZA DI UN PORTO TURISTICO DI DISCRETE DIMENSIONI Torre Colimena: il piccolo borgo marino si impreziosisce per la presenza della Salina dei Monaci, così detta per essere appartenuta ai padri cassinesi di San Lorenzo d’Aversa, divenuta oggi “Parco naturale della Salina”, chiusa al transito delle auto e raggiungibile solo a piedi o in bicicletta. La salina – una delle ultime conservate nel Salento – è delimitata da un lato dalle dune costiere e da un altro da colline, collegata al mare da due canali scavati nella roccia e oggi ospita una colonia di splendidi fenicotteri rosa. Utilizzata per raccogliere il sale marino, risale ad epoca romana; dismessa nel 1731, oggi mostra i resti dell’antica struttura della torre di guardia, del deposito del sale, delle vasche e della cappella dedicata alla Madonna del Car80 81
melo. A lato della salina, oltre la strada pedonale, si estende la spiaggia libera: acqua limpidissima, particolarmente fredda, e spiaggia ampia con piccole presenze di scogli piatti. L’area è molto frequentata da appassionati di ciclismo, da chi pratica jogging lungo i sentieri pedonali, da appassionati di fotografia naturalistica, luogo ideale per attività di birdwatching (per la presenza di garzette, cavalieri d’italia e martin-pescatori) e per lo studio della vegetazione. Muovendosi più a nord sulla costa ionica, passando per la località Specchiarica, si approda a San Pietro in Bevagna, piccolo centro di villeggiatura estiva che, secondo la leggenda, deve il suo nome al passaggio dell’apostolo San Pietro: a testimonianza dell’evento resta
oggi una bellissima chiesetta al centro del paese. San Pietro in Bevagna ha risentito dell’abusivismo edilizio degli anni Settanta ma conserva un tratto di litorale particolarmente accogliente e adatto alle famiglie, con ampie spiagge libere, acqua bassa, dune con macchia mediterranea e chioschetti per il ristoro. Ideale per lunghe passeggiate sulla battigia, regala una vista d’eccezione su tutta la baia di Gallipoli. Si trovano qui due fiumi di natura carsica, il Chidro e il Borraco: il primo è il più importante di tutta la costa ionica pugliese, sorgente di acqua dolce, secondo le credenze popolari dal potere taumaturgico. Accanto alla foce del fiume Chidro, libera e molto frequentata dai bagnanti, sorge vegetazione spontanea
Via Don Luigi Sturzo, 60 - CAROVIGNO (Br) Tel/Fax: 0831 992290 info@pietrasantaaltosalento.it www.pietrasantaaltosalento.it
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ON-LIN
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marine Di taranto
SAN PIETRO IN BEVAGNA HA RISENTITO DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO DEGLI ANNI SETTANTA MA CONSERVA UN TRATTO DI LITORALE PARTICOLARMENTE ACCOGLIENTE
tipica di corsi di acqua dolce tra cui la dominante canna da fiume, giunchi ed erbe palustri. Tra San Pietro in Bevagna e Campomarino di Maruggio la litoranea si snoda ad andatura irregolare, tra scogliere rocciose e specchi d’acqua limpida: si trova qui il “mare dai sette colori”, in riferimento alle sfumature di azzurro delle acque, dovute alla presenza di scogli sul fondale. La macchia mediterranea, alternata alla pineta, ricopre le dune con ginepro, capperi e finocchio marino. Campomarino è il centro più vivo in questo tratto di costa, anche per la presenza di un porto turistico di discrete dimensioni; molte sono le spiagge attrezzate, le attività di intrattenimento e sportive, dalla vela allo snorkeling. A pochi chilometri da Campomarino, percorrendo la strada che attraversa l’immensa tenuta del Conte D’Ayala Valva che preserva una spiaggia piuttosto nascosta, ci si imbatte in Torre Ovo, località marina molto piccola ma preziosa per la torre costiera che si erge su una scogliera a picco sul mare alta 15 metri. Visibili ancora i resti di un’antica tonnara, a testimonianza 82 83
di una delle attività pescherecce più floride della zona. Nonostante la pesca di tonni non sia più praticata, i fondali di Torre Ovo conservano le ancore delle barche. Non è la sola sorpresa che riserva il mare: quando l’acqua è limpida si vedono antichi blocchi megalitici con incise scritte greche e la tipica “prateria pietrificata”, insieme di monoliti in posizione eretta, generati dalla resistenza all’erosione di porzioni differenti della roccia: l’aspetto è simile a un prato di colonnine di roccia.
L’IMPIANTO DI DEPURAZIONE È in progetto un impianto di depurazione tra i comuni di Sava e Manduria, con una rete di condotte per raccogliere
le acque reflue dei comuni e le riverserebbe direttamente nel mare a un passo dalle aree protette. Nel 2011 è nato un coordinamento intercomunale, “No scarico a mare”, composto da partiti, circoli, liberi cittadini, professionisti, associazioni, esponenti delle istituzioni che, attraverso studi, proposte e manifestazioni, si oppone alla realizzazione dell’opera per le tenute ricadute sulle attività turistiche e ricettive, sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Il coordinamento combatte affinché si scelga l’alternativa proposta da esperti docenti universitari, che consiste nel riuso totale delle acque reflue, con depurazione e sanificazione, da destinare ai settori agricolo, civile e industriale.
IN QUESTE PAGINE, ALCUNI DEI TRATTI PIÙ BELLI DEL LITORALE TARANTINO. DA SINISTRA, IN SENSO ORARIO: LA SCOGLIERA E LE ACQUE CRISTALLINE DI CAMPOMARINO, SAN PIETRO IN BEVAGNA, TRACCE DELL’ANTICA TONNARA IN LOCALITÀ TORRE DEL’OVO E LA TORRE DELL’OVO. INFINE, IN BASSO, LA CARATTERISTICA SPIAGGIA DI FINISSIMI CIOTTOLI DI CAMPOMARINO.
FROM TORRE COLIMENA TO TORRE OVO: TARANTO’S IONIC SEABOARD PROTECTED AREAS, NATURAL PARKS, PINK FLAMINGOS AND COASTAL DUNES ON A CLEAR BLUE WATERS’ BACKGROUND Stretches of white and golden sand, low cliffs and small roads leading to the sea, sand dunes and a hinterland made of hills, trulli, woodlands and natural oasis. In this part of the coast the sea is crystal clear, due to water’s salinity. Even here there are coastal towers dating from 1480, wanted by Charles V to face the Saracen raids. It’s the case of Torre Colimena, small seaside village enhanced by the Salina dei Monaci, now “ Salina Natural Park”, reachable only on foot or by bicycle, that today houses a colony of beautiful pink flamingos. Used to collect salt, it dates back to Roman times. Next to the Salina, over the pedestrian street, a beach with clear and especially cold water, and a wide beach with a handful
of flat rocks. Moving further the north on the Ionian coast, passing from Specchiarica, we find San Pietro in Bevagna, which according to legends owes its name to the passage of the Apostle Peter; the namesake church stands in the town center. Proceeding we find Campomarino di Maruggio, among rocky cliffs and pools of clear water: here is situated the “sea of seven colors”, in reference to the shades of blue waters, due to the presence of rocks on the sea floor. At a few kilometers from Campomarino we run into Torre Ovo, small but valuable seaside a coastal tower that stands on a
15 meters cliff overlooking the sea. When the water is clear, it’s possible to see the ancient megalithic blocks with Greek engravings and the typical “petrified prairie”, set of monoliths in an upright position. PURIFICATION PLANT The work for a water treatment plant in the municipalities of Sava and Manduria is in progress, with a network of pipelines to collect waste water for municipalities and pour them into the sea, a step away from the protected areas. In 2011 was born an intermunicipal coordination, “No scarico a mare”, in opposition to this.
AZIENDE AGRICOLE
san Lorenzo
Un dolce universo tutto da scoprire Ricette semplici e genuine per ottenere marmellate, miele e confetture dal sapore inconfondibile. Buone come quelle fatte in casa.
C’è un ingrediente segreto che rende unici questi prodotti: è l’amore con cui Gabriella Minonne si dedica ad ogni singolo vasetto. Marmellate, conserve, confetture e miele hanno un sapore diverso e non solo per gli abbinamenti nuovi e golosi creati per solleticare la curiosità dei clienti, ma anche perché in ognuno di essi si sente
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la passione di chi ama e rispetta la terra. Le ricette della nonna sono rivisitate in chiave moderna, ma la cura è la stessa. Dalla semina alla raccolta della frutta, fino alla lavorazione, la regia è nelle sapienti mani di Gabriella, giovane imprenditrice che ha voluto scommettere sulla tradizione e sulla qualità, scegliendo un percorso
in grado di coniugare i valori del passato con gli accenti della vita moderna. Lei, che fino a qualche anno fa si occupava di tutt’altro, ha ridisegnato i contorni della sua vita, seguendo il suo cuore ed il palpito della natura. Un battito di passione che, dalle campagne alla periferia di Campi Salentina, l’ha accompagnata in un viaggio fatto di dolcezza, amore e nuove scoperte. Cresciuta tra filari di chardonnay, malvasia e negroamaro, all’ombra di maestosi alberi di fico, in mezzo ai profumi degli agrumeti, circondata da alberi da frutto, ha sentito forte il richiamo della vita semplice, quella scandita dal ritmo delle stagioni. Nell’azienda di famiglia, ribattezzata Azienda Agricola San Lorenzo proprio perché sorge nell’omonima località, alle porte di Campi, tra frutteti e filari di viti ha creato uno spazio per l’apicoltura.
AZIENDA AGRICOLA SAN LORENZO Via San Lorenzo (laboratorio: via Stazione, 29), 73012 Campi Salentina (LE) tel. +39 348 2232911 - fax +39 0832 791450 - info@isaporidelsalento.it - www.aziendaagricolasanlorenzo.it Azienda Agricola San Lorenzo
In attesa che si concretizzi un altro frammento di sogno, Gabriella è pronta a misurarsi con nuove creazioni golose e nuovi accostamenti.
CONFETTURE EXTRA
“Dall’instancabile lavoro delle api si ottiene un miele di qualità eccellente – assicura Gabriella – le arnie sono sistemate in aree assolutamente incontaminate e la smielatura avviene secondo metodi tradizionali”. Miele e frutta vengono poi trasformate attraverso una lavorazione rigorosamente artigianale. Per la marmellata di fragole, per esempio, la cottura avviene al sole, proprio come si usava fare un tempo. “Ho realizzato un mio sogno – dice – e credo in quello che faccio proprio perché alla base di tutto c’è una grandissima passione”. Gabriella fa tutto da sola. Nel laboratorio di Via Stazione 29, a Campi, lavora fino a 5 chili di frutta per volta, riuscendo ad ottenere le marmellate migliori. Parola chiave: manualità. Sicuramente è questo il fattore che determina la qualità dei prodotti. “Curo la produzione nei dettagli – continua – dalla lavorazione al confezionamento, compresa etichettatura e distribuzione. Al momento le marmellate, il miele e le conserve che nascono qui sono destinati prevalentemente alle strutture ricettive locali. Tuttavia, anche all’estero abbiamo già qualche cliente. Il nostro sito internet ci permette di raggiungere un po’ tutti”. Ogni vasetto ha una sua storia così come gli abbinamenti, apparentemente insoliti ma decisamente gustosi. Per esempio: pere e negroamaro, o pere e zenzero, per non parlare del miele con i concentrati di frutta (ciliegie, fragole, amarene, mandarino, limone) da consumare in tanti modi: nelle tisane, per esempio o per dare un sapore deciso agli yogurt. “Piace molto anche la composta di peperoni piccanti in agrodolce – prosegue Gabriella – ottima da assaporare con i formaggi”.
Il laboratorio è attivo solo da un paio di anni, ma il nome dell’Azienda Agricola San Lorenzo è da sempre sinonimo di originalità e genuinità “Il mio obiettivo – conclude – è mantenere questi standard, restando in qualche modo un marchio di nicchia, assicurando sempre qualità e freschezza dei prodotti. Magari in futuro potrei realizzare una masseria didattica con particolare attenzione all’apicoltura. Vedremo”.
ALBICOCCHE AMARENE CILIEGIE CILIEGIE E CANNELLA CILIEGIE ALLE MANDORLE FICHI E MANDORLE FRAGOLE GELSI MORI UVA MALVASIA NERA UVA MALVASIA BIANCA MELA E CANNELLA MELECOTOGNE PERCOCHE PERE E NEGROAMARO PRUGNE
MARMELLATE ARANCE LIMONI MANDARINI MAPO POMPELMO
MIELE MILLEFIORI MIELE D’ARANCIO MIELE D’ACACIA MIELE DI TIMO MIELE DI EUCALIPTOLO
MIELE E FRUTTA MIELE E FRAGOLE MIELE E CILIEGIE MIELE E AMARENE GABRIELLA MINONNE
A SWEET UNIVERSE ALL TO DISCOVER SIMPLE AND TASTY RECIPES TO OBTAIN JAMS, HONEY AND PRESERVES WITH A UNIQUE TASTE. AS GOOD AS THE HOME MADE PRODUCTS There’s a secret ingredient that makes these products unique: it’s the love Gabriella Minonne dedicates to each pot. Grandma’s recipes are revisited, but the care is the same. Honey and fruits are processed through rigorous craftsmanship. For the strawberry jam, for example, the cooking is done in the sun, just like old times. Gabriella does everything by herself; in the laboratory of Via Stazione 29, in Campi, she prepares up to 5 kg of fruits at a time. Keyword: dexterity. Each pot has its own story as well as the combinations, unusual but tasty. For instance, pears and Negroamaro or ginger, or honey with concentrated fruit (cherries, strawberries, black cherry, tangerine, lemon) to be consumed in many ways: in teas, for example, or to add a strong flavor to yoghurts. The name of the Azienda Agricola San Lorenzo has always been synonymous with originality and authenticity. Gabriella concludes: “My goal is to keep these standards, and maybe in the future I might start an educational manor farm, with particular attention to beekeeping. We’ll see”. Waiting for another dream fragment to materialize, she is ready to challenge herself again with new creations and delicious new combinations.
CULTURA
musica
PH: FRANCESCO RICCI
di mariella tamborrino/
Eclettica, talentuosa, trascinante: intervista a Carolina Bubbico Il suo sorriso evoca la primavera e la sua voce è il perfetto connubio tra brio e calore. È una delle interpreti più interessanti nel panorama jazz italiano Un talento naturale, il suo, forgiato da anni di studio e consolidato in seno ad una famiglia dove la musica è tutto. È figlia d’arte: sua madre, Irene Scardia, è un’apprezzata pianista, oltre che compositrice; 86 87
suo padre, Luigi Bubbico, insegna pianoforte jazz al conservatorio Tito Schipa di Lecce. Carolina sin da piccola ha dimostrato la sua indole eclettica studiando pianoforte, canto, violoncello, batteria, violino. Scri-
ve, compone, arrangia, dirige. Solo pochi mesi fa il suo debutto a Sanremo, come direttrice d’orchestra con un primato niente male: la più giovane bacchetta “rosa” mai salita sul palco del Festival della
PH: SALVATORE CORONEO
VEGLIE (Le) - Vico Cavour sn tel. +39 338 5260256 www.vicocavour.it
CAMPI SALENTINA (LE) - S.P. 101 per Cellino San Marco, km 1,6 Tel. (+39) 0832.793060 - 345.1249658 - fax (+39) 0832.1785134 info@masseriaterradeipadri.it - www.masseriaterradeipadri.it
CULTURA
Canzone Italiana, con la soddisfazione di aver diretto Il Volo, gruppo che con “Grande Amore” ha vinto la competizione canora. Sua anche la direzione di Serena Brancale in gara, fra le giovani proposte, con il brano intitolato “Galleggiare”. Una vetrina prestigiosa, quella sanremese, che ha lanciato la 25enne leccese nel panorama musicale nazionale facendola conoscere al grande pubblico. In realtà il suo nome è tutt’altro che sconosciuto negli ambienti musicali di un certo livello. Tanto per dirne una, nel 2011 ha vinto il premio “Best Instrumentalist” al Jazz Up Festival di Viterbo. Nel 2012 ha firmato la colonna sonora del film “L’amore è imperfetto” della salentina Francesca Muci. Nel 2013 è uscito il suo album, “Controvento”, edito da Workin’ Label. La sua musica rapisce, incanta, conquista. Ci accompagna in un viaggio che varca i confini immaginari di universi invisibili. La voce di Carolina ci guida in questo cammino dove le atmosfere avvolgenti del jazz intrecciate alle melodie swing rivelano un sogno fantastico. Leggiadra e disincantata, l’artista salentina veste le sue note con colori funky, passando da sfumature soul a sonorità bossa nova. Il suo album d’esordio “Controvento” è un concentrato di leggerezza, spontaneità, freschezza, originalità. Una carezza musicale che attraversa nove brani. Talento e fascino. Bella la voce e bella anche lei. Sguardo ammaliante e piglio ironico quando serve. Brava e versatile. Un destino segnato dalla nascita.
PH: GIOVANNI ALBORE
musica
CONCERTI sabato 2O giugno
XIX Premio Rever d’oro Teatro Massimo/Lecce domenica 21 giugno
Premio Vigna d’argento Squinzano (Le)
venerdì 31 luglio
Pressenwerk
Bad Salzungen (Germany) sabato 1 agosto
Bandertreffen PH: FRANCESCO RICCI
Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica? “Avrò avuto 3 anni circa. Ho ancora negli occhi le sale del laboratorio musicale ‘L’Orchestrina’, dove i miei genitori avviavano alla musica tanti giovani talenti. Ero affascinata da quel mondo e lì mi sentivo a casa”.
Nunberg (Germany) www.bardentreffen.de
giovedì 6 e venerdì 7 agosto
Cafe Museum
Passau (Germany) www.cafe-museum.de
sabato 8 agosto
Hafensommer
Wurzburg (Germany) www.hafensommer-wuerzburg.de
Anche sul palco dell’Ariston ti sentivi “a casa”? Sembravi molto tranquilla: sicurezza o incoscienza?
venerdì 30 ottobre
Piazza dei Mestieri Torino
CAROLINA BUBBICO IN DUE SCATTI MAURIZIO ANDRUETTO
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CULTURA
musica E magari duettare con una di loro? “Perché no? Sarebbe un’esperienza fantastica e indimenticabile”.
Chi ti piacerebbe dirigere? “Apprezzo molto Elisa e Giorgia. Le loro voci sono davvero particolari”.
Chi sono i tuoi miti musicali? “Nel panorama italiano non posso non menzionare Lucio Dalla e Lucio Battisti. Entrambi hanno lasciato un segno indelebile. A livello internazionale, invece, trovo sensazionali due donne: Maria Schneider, raffinata compositrice e musicista jazz americana ed Esperanza Spalding, voce e talento straordinario, oltre che contrabbassista eccezionale”.
Ti rivedremo sul palco dell’Ariston? “Il prossimo anno potrei tornarci anche da cantante. Chissà”.
Progetti per il futuro? “Sto lavorando al secondo disco. Se tutto va bene uscirà entro la fine dell’anno. Intanto
PH: PIERPAOLO SCHIAVONE
“Guarda, il primo impatto è stato forte. Ero emozionata, si realizzava un sogno, ma poi ho preso confidenza con il contesto e mi sono calata completamente nel mio mondo. È stata un’esperienza entusiasmante, divertente, meravigliosa. In quei giorni non hai il tempo per fermarti a pensare, fra prove e interviste. È un universo che ti fagocita, ma in maniera stimolante”.
proseguo con gli studi, per completare il biennio di musica jazz al Conservatorio Nino Rota di Monopoli. E poi ho il mio da fare con concerti anche all’estero. A luglio e ad agosto, per esempio, sarò in Germania”.
PH: PIERPAOLO SCHIAVONE
Musica e ancora musica. Se non avessi intrapreso la carriera artistica cosa avresti fatto? “Ti dirò, mi affascina l’interior design. È un settore che mi intriga molto. Progettare gli spazi, giocare con la fantasia e la creatività e dare un tocco personale agli ambienti. Anche questa, mi rendo conto, è una forma d’arte”.
CAROLINA BUBBICO A BATON TO TAKE FLIGHT Years of study and apprenticeship, then the consecration at the Sanremo Festival. Bubbico Carolina, only 25, has a resume worthy of the most established names in the world of Italian music. Talent and modesty together make this a unique young artist from Lecce. Carolina is one of the most interesting performers in the Italian jazz scene. A natural talent, forged by years of studies consolidated in a family where music is everything. She writes, composes, arranges, directs and plays. Only a few months ago her debut in Sanremo as director of the orchestra, with the satisfaction of having directed “Il Volo” (the flight), a band that with “Grande Amore”( won the competition. What is your first memory tied to music? The halls of the musical workshop “The Orchestrina” when I was 3, where my parents trained many young talents . On the Ariston stage you looked very calm: self confidence or recklessness? I was excited, it was like a dream come true, but then I became familiar with the context and I fell completely in my world.
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Tre aggettivi per descriverti? “Spontanea, solare e… il terzo? Non saprei”. E allora lo aggiungo io: simpatica. Per niente diva, Carolina è un concentrato di bravura, semplicità e gioia di vivere.
Who would you like to direct? I really like Elisa and Giorgia. Is there a chance to see you again on the Ariston stage? Next year I might even come back as a singer. Who knows. And maybe do a duet with one of them? Why not, it would be interesting! Never say never. Who are your musical icons? Lucio Dalla and Lucio Battisti within the Italian panorama. Internationally, I find Maria Schneider and Esperanza Spalding sensational. Do you have any future projects? I’m working on the second record. If all goes well it will be released by this year’s end If you hadn’t undertaken your artistic career, what would you have done? I am fascinated by the interior design. Designing spaces, playing with the imagination and creativity is still an art form nonetheless. Three adjectives to describe you? Spontaneous, cheerful and... The third? I don’t know!
PH: SEBASTIANO PEDACI
ANNA VALENTINI TOTAL BEAUTY VIA RENATO IMBRIANI, 36 - LECCE - TEL. +39 0832 38 90 63 ANNAEANNA@LIVE.COM - WWW.ANNAVALENTINI.COM
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B E A U T Y PH: SEBASTIANO PEDACI
ECONOMIA
moDa
Cristina
La leccese divenuta stella della moda a Jakarta Quando le eccellenze salentine hanno un nome e un cognome: Cristina Panarese in Indonesia è uno dei volti piÚ conosciuti nel mondo della moda 94 95
di eleonora leila moscara/
NELLA MODA, COME IN QUALSIASI ALTRO CAMPO, AL PRIMO POSTO C’È LO STUDIO, PARTECIPARE A TUTTI I CONCORSI POSSIBILI, CERCARE DI USARE GLI STRUMENTI CHE IL MONDO MODERNO METTE A DISPOSIZIONE Cristina ha conosciuto suo marito Sebastian in Italia: frequentavano l’istituto Marangoni di Milano, entrambi amanti della moda. Dalla passione comune, al piacersi e all’amore, spesso il passo è breve. Così è nata la nuova vita di Cristina Panarese, leccese d’origine, ora indonesiana d’adozione. Dal matrimonio con Sebastian Gunawan celebrato nel 1994 nella chiesa di San Matteo a Lecce, è nata la bellissima Alessia, oggi ventenne e appassionata di fotografia. Lui è stato definito dal Jakarta Post “la vera star del mondo della moda indonesiana di oggi”. Al suo fianco da sempre, Cristina si occupa anche della direzione artistica delle sfilate. Dall’Estremo Oriente ci racconta qualcosa della sua vita da stella della moda, anche se, a vederla, non sembra appartenere ai cliché dello star system: lei infatti è una donna umile e socievole, capita spesso di incontrarla in centro, magari durante le feste comandate, a bere qualcosa con le sue amiche di sempre. Colpiscono i suoi occhi grandi, verdi e a mandorla, il suo viso dall’aspetto un po’ orientale, come se i suoi lineamenti parlassero, già dalla nascita, la lingua del suo destino.
Per quale motivo hai deciso di lasciare il Paese dove sei nata e cresciuta? “Terminati gli studi a Milano ci siamo fatti le ossa con tanta pratica e stage, poi abbiamo deciso di metterci in proprio pensando che sarebbe stato più facile iniziare in un posto in cui i costi erano più accessibili. Sebastian conosceva bene i vantaggi della sua terra e quindi, ci è sembrato naturale iniziare proprio da Jakarta. È stata una decisione dettata anche dall’incoscienza dell’età e così un bel giorno ci siam detti: o la va o la spacca”.
Qual è stato il percorso che ti ha portato al tuo presente? “Tutto è iniziato presentando dapprima una piccola collezione e poi con il ‘made to order’ ossia le produzioni ‘su misura’, una linea esclusiva che curiamo ancora oggi e che rientra tra quelle di maggiore prestigio. Qui a Jakarta infatti, si usa molto cucire abiti in occasione di ricevimenti importanti: matrimoni, compleanni, ricorrenze speciali ma anche eventi in genere organizzati da associazioni o da riviste specializzate e grandi marchi. Così ci siamo fatti conoscere
ECONOMIA
moDa la lingua, la lontananza dalla famiglia, a volte anche la mentalità mi hanno dato non pochi grattacapi, tutti scogli che poi sono riuscita a superare grazie all’amore per il mio lavoro e per mio marito. All’inizio della nostra avventura, Jakarta era come un grande villaggio: se da un lato la vita era più comoda dal punto di vista economico, dall’altro era molto difficile reperire manodopera qualificata e personale che avesse la preparazione adeguata, è stato quasi un fai da te, erano pochissimi gli stilisti all’epoca”.
e ci siamo creati un giro di contatti che si è rivelato fondamentale”. Quali sono le vostre linee e la vostra ultima collezione? “Nel 1993 partecipammo ad un concorso per giovani stilisti a Singapore e da lì è nata la nostra prima linea di prêt-à-porter ‘Sebastian Gunawan’ ed un’altra ‘Sebastian red’ un po’ più commerciale che ha mercato nei vari ‘departement store’ con dei corner. Nel tempo abbiamo creato anche una linea
per abbigliamento bambina e una di abiti da sposa. Le ultime collezioni sono ‘La Basilica’, creata ad hoc per un evento e ispirata dalle bellezze architettoniche rinascimentali, e la classica ‘Moon Dance’, appuntamento fisso di ogni anno pensato in occasione del capodanno cinese per la vasta clientela che viene, appunto, dalla Cina”. Hai avuto molte difficoltà ad adattarti al nuovo stile di vita? “Certo, non è stato facile l’adattamento,
CRISTINA FROM LECCE BECAME A FASHION ICON IN JAKARTA CRISTINA PANARESE IS ONE OF THE MOST RECOGNIZABLE FACES IN THE FASHION WORLD IN INDONESIA With her Indonesian husband, Sebastian Gunawan (defined by Jakarta Post “the real star of the actual Indonesian fashion system), met during her studies at Marangoni Institute in Milan, Cristina works in the fashion world. Why have you decided to leave Italy? “After the studies in Milan we decided to run our own business. We thought it was easier to start in a place where everything is cheaper”. Which path did you follow? “It all started with the “made to order”, an exclusive tailoring line. In Jakarta is common to sew clothes for important events such as marriages, birthdays etc... So we created a name and a network”.
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Cosa cambia tra la Cristina italiana e quella indonesiana? “Tra la Cristina italiana e quella indonesiana non c’è differenza se non per il fatto che a Jakarta vado in ufficio tutti i giorni. Sia con Sebastian che con il mio team c’è un costante lavoro di ricerca e sperimentazione, mentre, quando sono a Lecce, mi lascio coccolare dalla mia famiglia e dai miei amici”. Cosa consiglieresti a coloro che iniziano una carriera come la tua in Italia? “Nella moda, come in qualsiasi altro campo, al primo posto c’è lo studio, partecipare a tutti i concorsi possibili, cercare di usare gli strumenti che il mondo moderno mette a disposizione per farsi conoscere, i social media ad esempio. Mi rendo conto che il momento che stiamo vivendo non è semplice per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro ed è vero che la fortuna può fare la sua parte, ma sono convinta che la professionalità, la determinazione e la serietà siano fondamentali per una carriera di successo, anche nel mondo della moda”.
What are you clothing lines and your latest collection? “Our first lines were a prêt-à-porter ‘Sebastian Gunawan’ and ‘Sebastian red’. We also created baby clothing lines and wedding dresses. Our latest collections are ‘La Basilica’ and the ‘Moon Dance’”. Was it difficult to adapt to the new lifestyle? “Yes it was, because of the language and the distance from our families. Another problem was the lack of qualified workmen, so it’s been practically a do it yourself”. What’s the difference between the two places? “In Jakarta it’s all about my job, while in Lecce I like to be pampered by my family and friends”. A piece of advice to those who want to start a career like yours in Italy? “It’s important to study and participate in all possible contests. Luck can play its part, but I’m convinced that professionalism and determination are essential”.
INGEGNERIA INFORMATICA
monDoserver
PRESENTAZIONE DELLA NUOVA RETE
Il web alla portata di tutti Hosting, domini, assistenza e professionalità. Ecco i numeri dell’azienda salentina che da anni offre servizi reali in un mondo virtuale Servizi reali in un mondo virtuale: in queste parole è racchiusa la filosofia di MondoServer, azienda leccese che offre un ventaglio di prestazioni ad aziende, a privati e a quanti si muovono nell’universo del web sia per lavoro che per diletto. Una realtà importante, frutto dell’intuizione di Fabio Borghesi e Sebastiano Elia. “MondoServer – affermano – nasce nel 2002 ed è la concretizzazione di una precisa idea di impresa maturata negli anni in cui Internet ha iniziato a rappresentare in Italia una reale opportunità. Il passato è stato studio, passione e sacrifici; il presente è pianificazione e investimenti. 98 99
L’idea è nata nel 1998, durante un viaggio negli Stati Uniti per motivi di studio. L’esperienza maturata ‘dall’altra parte dello schermo’, anche in qualità di sviluppatori di software, ci ha permesso di confrontare le offerte presenti sul mercato, talvolta incapaci di soddisfare pienamente la domanda a cui MondoServer è stata la nostra risposta”.
siti web, posta elettronica o applicazioni in cloud. L’eccellenza della nostra offerta è comunque rappresentata dai servizi di consulenza tecnica e sistemistica, sia in ambito Windows Server che Linux. Sono infatti numerose le attività e gli enti che hanno delegato a MondoServer la progettazione e la gestione quotidiana della propria infrastruttura, di rete o server.”
Quali sono i servizi che offrite? “In generale offriamo servizi di Ingegneria Informatica. L’attività prevalente è quella di Internet Hosting Provider, disponendo di server in 13 centri dati specializzati ubicati in 8 paesi e 3 continenti, dai quali è possibile distribuire i propri contenuti, che siano
L’azienda opera su tutto il territorio nazionale e conta anche clienti stranieri, perfino oltre oceano. “È per noi motivo di orgoglio attrarre clienti da paesi tecnologicamente evoluti come gli Stati Uniti – continua Fabio Borghesi. – Non è semplice per una realtà come
MONDOSERVER Uffici e corrispondenza: Via De Candia 25, 73100 Lecce Sede legale: Via Via Buonarroti 5, 73100 Lecce - www.mondoserver.com
FABIO BORGHESI
CENTRO DATI ROMA DI TOR VERGATA
la nostra ed è la conferma della validità delle soluzioni offerte. Anche la piccola bottega di quartiere oggi dispone di un sito web e utilizza i social per promuovere la propria attività. Chiunque abbia necessità di registrare un dominio e pubblicare contenuti su Internet, che siano siti web o applicazioni di vario genere, è un nostro
potenziale cliente. L’appassionato cultore della materia o il professionista del web troveranno nelle nostre soluzioni Hosting un valido supporto al proprio lavoro”. Siete specializzati nelle hosting di applicazioni java. Cosa cambia rispetto ad un shared hosting normale?
THE WEB WITHIN ANYONE’S REACH HOSTING, DOMAINS, SUPPORT AND PROFESSIONALISM. HERE ARE THE NUMBERS OF THE SALENTO COMPANY THAT HAS BEEN OFFERING REAL SERVICES IN A VIRTUAL WORLD MondoServer offers a range of services to companies, privates and those who move in the world of web both for work and leisure. An important reality, result of Fabio Borghesi and Sebastian Elia’s intuition. What are the services you offer? “Generally we offer Computer Engineering services. The main activity is that of Internet Hosting Provider, but the excellence of our offer are the technical and system advisory services on both Windows Server and Linux”. You operate throughout the national territory, but also abroad. “We are proud to attract even evolved customers as the USA. This confirms of our solutions ‘ validity”. You specialize in Java application hosting . What’s the difference from a normal shared hosting? “Java is one of the most powerful and complete programming languages, so much that it is used by most applications”. When it comes to you, we speak of loyal customers. “We have always based our business on of fairness and transparency, when the level of service matches the expectations, loyalty is a natural consequence”.
“Pur offrendo soluzioni Hosting ‘generaliste’, siamo da sempre specializzati nell’Hosting di applicazioni basate sul linguaggio Java che si è diffuso prevalentemente per la sua portabilità. Nel tempo si è dimostrato essere uno dei più potenti e completi linguaggi di programmazione tanto è vero che nella maggior parte della applicazioni, che siano giochi online, applicazioni di Internet Banking o ancora per il calcolo numerico, finanziario o in generale scientifico, il linguaggio Java è onnipresente”. Quando si parla di voi, si parla di clientela fidelizzata. “Abbiamo sempre basato la nostra attività su principi etici, di correttezza e trasparenza e questo viene apprezzato. Offriamo consulenza gratuita e continua ai nostri clienti affinché si possa sempre individuare la soluzione che, sia tecnicamente che economicamente, possa essere quella giusta. Quando il livello del servizio offerto corrisponde alle aspettative, la fidelizzazione è una conseguenza naturale”. SEBASTIANO ELIA
TERRITORIO
torre regina giovanna
L’ESTATE DELLA REGINA
NEL PODERE DI APANI LUCI E SUONI RIEMPIONO LE LUNGHE NOTTI DI AGOSTO Non c’è estate senza la Regina, non c’è divertimento senza aver programmato almeno una serata a Torre Regina Giovanna, il carciofeto di trenta ettari che Pierangelo Oliva, imprenditore mesagnese del divertimento, ha trasformato in uno dei luoghi di ritrovo più trendy della Puglia, ormai sulla cresta dell’onda dal 1997 in un territorio dove le mode spesso durano il tempo di un 100 101
battito di ciglia. Così, nel bel mezzo della campagna e del nulla, a un tiro di schioppo dalla quiete di Torre Guaceto e dai baccanali di Penna Grossa, ecco spuntare una luce nella notte, tempio della disco e della musica elettronica, patria dei rasta e delle ragazzine con tacco 12, culla di cinquantenni e bimbi in fasce. Torre Regina è un podere nelle campa-
gne brindisine dominato da una quercia ultracentenaria che potrebbe fare ombra a un appartamento di duecento metri quadrati. All’interno dei suoi ampi confini ci sono una torre di avvistamento cinquecentesca dell’entroterra che “guarda” quella costiera dell’oasi di Torre Guaceto, due bar, una campareria, una pista da ballo dove i dj si alternano fino all’alba, un grande palco, una
di francesca mandese/foto pierpaolo schiavone
IL PROGRAMMA DEI CONCERTI PROPONE IL 18 LUGLIO BOOMDABASH, IL PRIMO AGOSTO NINA ZILLI, L’8 I LITFIBA E IL 15 I SUBSONICA braceria, una barberia, una stazione ferroviaria, un chioschetto che vende articoli religiosi e altri oggetti demodé introvabili altrove (le bolle di sapone, le figurine dei santi, i mignon dei liquori e chi più ne ha più ne metta), le bancarelle di chincaglieria, una pompa di benzina, le luminarie, il grande prato. E poi le insegne vintage di Campari e Stock smaltate, il telefono a gettoni e la cabina telefonica, la statua di gesso bianco della Regina Giovanna. Insomma, una sorta di sagra paesana che d’estate, ma solo il venerdì e il sabato, illumina le notti pugliesi e le riempie di suoni. “Abbiamo organizzato centinaia di concerti – dice Oliva –, anche di artisti come Loredana Bertè e Morgan, sui
quali non puoi mai giurare che ci saranno davvero fino all’ultimo momento. C’è stato un solo concerto che non siamo riusciti a fare perché c’erano appena venti persone”. Era il 2000, l’artista era Caparezza, ma ancora non duettava con Tony Hadley e non contava 20 mila persone a ogni sua performance. Sempre un passo avanti agli altri per non perdere il ritmo, come quando sul palco si sono esibiti Roy Paci e Nicola
THE QUEEN’S SUMMER IN FARM APANI, LIGHTS AND SOUNDS FILL THE LONG AUGUST NIGHTS There is no summer without the Queen, Torre Regina Giovanna, the thirty hectares artichoke field that Pierangelo Oliva, a businessman, has turned in one of the trendiest hangouts of Apulia, riding high since 1997. It’s dominated by a huge centuries-old oak, and within its boundaries there are a large watchtower, catering, DJ sets, a train station, curio shops, a gas station, the large lawn and other objects not found elsewhere. “We have organized hundreds of concerts – says Oliva – even “difficult to manage” artists like Loredana Berté and Morgan”. You get to Torre Regina only if you know the place. Contrada Baccatani, SS 379, uscita Apani (11 kilometers north of Brindisi), coplanar towards Bari and in front of the bridge’s aisle, a small red light indicates you have to turn left. Then, one kilometer of gravel road and at the bottom, our goal. “This year again, among the many events, after the traditional Feast of the butterflies of June 6 and the dj-set Ilario Alicante with his house music on June 20, Gipsyland returns on July 4; it’s the night in which the soul of the gypsy Queen can be heard in a non-stop twelve hours event on the vibrant notes of Latin guitars under the big oak tree”.
TERRITORIO
torre regina giovanna
Arigliano, prima che il successo li scoprisse, o riscoprisse. Perché per riempire un posto così ci vogliono almeno mille persone, altrimenti ti senti perso. A Torre Regina ci arrivi solo se conosci il posto. Contrada Baccatani, Statale 379, uscita per Apani (11 chilometri a Nord di Brindisi), complanare lato terra in direzione Bari e di fronte alla campata del ponte, una lucina rossa intermittente sospesa in aria indica che bisogna svoltare a sinistra. Poi, un chilometro di strada sterrata e in fondo, finalmente, fari e luminarie a indicare la meta. Se c’è una serata alla quale nessuno mancherebbe mai, è quella di fine stagione. “Nel 2002 – racconta ancora Oliva – qui vicino aprirono una masseria che
diventò subito un posto molto alla moda. Tutti cominciarono a ripetere che ormai Torre Regina era morta, e così decidemmo di farci il funerale da soli”. E il funerale della Regina Giovanna si celebra ogni anno, con tanto di carro funebre d’epoca, signorine addolorate vestite a lutto, banda musicale al gran completo e cunsulu finale (tipico banchetto del dopo funerale). In prima fila dietro il feretro, i gestori dei pub di Brindisi. Una sorta di passaggio di consegne tra l’estate che finisce e l’inverno che comincia. Anche quest’anno, il programma messo a punto di sicuro soddisferà tutti i palati. Dopo l’inaugurazione del 30 maggio, e la tradizionale Festa delle farfalle del 6 giugno, il 20 giugno dj-set di Ilario Alicante con la sua house music. Il
SI CHIUDE IL 22 AGOSTO CON IL FUNERALE DELLA REGINA CHE QUEST’ANNO POTREBBE RIPROPORRE LE ATMOSFERE DELL’AMARCORD DI FELLINIANA MEMORIA
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4 luglio torna Gipsyland, la notte in cui l’anima gitana della Regina si fa sentire in una non-stop di dodici ore sulle note vibranti delle chitarre latine sotto la grande quercia. “I tarantolati seguiranno ipnotizzati le chitarre dei gitani latini fino a quando l’incantesimo non si esaurirà. La forza catartica della danza ripulirà corpi e anime, in un rito pagano e tribale urlato fino al sorgere del sole, fino all’arrivo di un nuovo giorno”. Un ritorno anche quello dell’11 luglio con il Circus e poi via con quattro concerti: il 18 luglio Boomdabash, il primo agosto Nina Zilli, l’8 i Litfiba e il 15 i Subsonica. Infine, il funerale del 22 agosto che quest’anno potrebbe riproporre le atmosfere dell’Amarcord di felliniana memoria.
STRUTTURE RICETTIVE
La casarana weLLness resort
Oasi di benessere Un’oasi di pace immersa nel verde, a due passi dal mare cristallino di Lido Marini. Tra relax e natura, la vacanza a “La Casarana” ha un altro sapore Pace e bellezza in un angolo di Salento che sembra il paradiso. Per chi cerca coccole e riposo il luogo ideale è La Casarana, splendido resort immerso nella pineta e nella macchia mediterranea, a pochi chilometri da Lido Marini. Un vero gioiello architettonico nato sulle vestigia di un’antica masseria del XVII secolo, adesso trasformata in un rifugio confortevole dove poter rallentare il ritmo della vita quotidiana e recuperare le energie perdute. Mare caraibico a due passi, centro benessere, piscine idromassaggianti e ottima cucina: un mix che mette di buon umore solo a pensarci. Un mondo a parte dove gli ospiti saranno accompagnati in un viaggio sensoriale alla scoperta di angoli incantevoli e dove la parola d’ordine sembra essere una sola: benessere. Paesaggi suggestivi e ambienti raffinati sono la cornice perfetta per un soggiorno indimenticabile nel cuore del Salento. La struttura è immersa in 22 ettari di 104 105
pineta ed è realizzata in maniera tale da creare un insieme armonioso che ancora di più valorizza il contesto naturale che la ospita. Gli spazi comuni sono arredati con gusto, a partire dalla hall, per poi proseguire con il bar, la sala lettura e ovviamente le camere, tutte situate al primo piano. Da qui si gode il panorama della piscina o della rigogliosa pineta che abbraccia il resort. A disposizione delle famiglie, o comunque per chi volesse godere di spazi più ampi, ci sono dei villini, tutti al piano terra, arredati anch’essi con stile e ricercatezza dei materiali. Il lusso, qui, ben si sposa con la pace e l’armonia che regnano incontrastati tanto che anche l’animazione è volutamente “no stress”, sia per gli adulti che per i più piccoli. Ci si possono concedere immersioni piacevoli nelle due piscine che di giorno sono punto di ritrovo per la tintarella mentre di sera diventano area lounge con musica dal vivo. A disposizione
LA CASARANA WELLNESS RESORT SP 193 Presicce, Lido Marini (LE) tel. +39 0833 530507 - +39 333 9384773 - www.lacasarana.it La Casarana Resort & Spa
degli ospiti vi è anche la spiaggia attrezzata, da raggiungere con un apposito servizio navetta. Lo stabilimento balneare Bora Bora è un lido esclusivo con zona lettura e relax, bar e ristorante, a circa 8 km dal resort, nello splendido scenario delle Marine di Ugento dove il mare, limpido e trasparente, e la spiaggia, bianca e finissima, sono i migliori biglietti da visita. Anche qui, come nella struttura ricettiva, regnano relax e armonia, il tutto valorizzato dagli elementi naturali tipici di questo lembo di terra. Tra un bagno ed una passeggiata in riva al mare, c’è tempo anche per massaggi tonificanti e trattamenti estetici personalizzati. Tra le chicche di questo hotel, infatti, vi è “La Casarana Wellness”, l’esclusivo centro dedicato alla bellezza e al benessere. Personale altamente qualificato si prenderà cura degli ospiti. Ognuno potrà scegliere il percorso più adatto alle proprie esigenze: sauna, bagno
turco, piscina riscaldata con idromassaggio, percorso kneipp, docce emozionali, fontana di ghiaccio, salette massaggi, sala iodio con sale rosa dell’himalaya, angolo relax con tisaneria. E poi trattamenti corpo (massaggi drenanti, antistress, hot stones ecc.), trattamenti viso (idratanti, lenitivi, purificanti ecc.), rituali Thalasso corpo e viso, beauty service (manicure, pedicure, trattamenti estetici). Altra gemma che impreziosisce l’offerta de “La Casarana” è la cucina. Piatti della tradizione italiana sono rivisitati in chiave
STRUTTURE RICETTIVE
La casarana weLLness resort
creativa. Grande importanza ed attenzione è dedicata alla lavorazione e alla ricerca dei prodotti locali a km zero, privilegiando materie prime fresche, selezionate e di alta qualità che ben si sposano con la migliore tradizione gastronomica salentina: pane cotto nel forno di pietra, pasta fresca fatta in casa, ottima pasticceria. Il tutto sapientemente servito con l’attenta supervisione del Maître che saprà consigliare il vino in abbinamento più indicato. Il nuovo ristorante Etesio con menù a la carte a base di pesce fresco servito a bordo piscina e musica dal vivo è aperto anche al pubblico non ospite del Resort. Ovviamente c’è anche una vasta scelta di attività sportive, dedicate a chi non riesce a rinunciare al movimento: jogging (da praticare in mezzo alla natura), fitness, tiro con l’arco, tennis, equitazione, sport acquatici in genere, escursioni in barca e a piedi. Tutto, qui, è pensato per creare un soggiorno su misura per chi, lasciandosi alle spalle la routine quotidiana, desidera ritemprarsi nel corpo e nello spirito. 106 107
LA CASARANA WELLNESS RESORT AN OASIS SURROUNDED BY NATURE, A FEW STEPS FROM LIDO MARINI’S CRYSTAL CLEAR SEA. BETWEEN RELAXATION AND NATURE, THE HOLIDAY IN “LA CASARANA” HAS A DIFFERENT FLAVOR “La Casarana” is the place for those looking for pampering and relaxation; a beautiful resort nestled in the pines and the Mediterranean scrub, not far from Lido Marini. Beautiful sea around the corner, spa, swimming pools with Jacuzzi and fine dining. Common areas are tastefully decorated, from the lobby, the bar, the reading room and the rooms, all located on the first floor. For families, or for those who enjoy larger spaces, there are small villas, which are also tastefully furnished. The two pools, meeting places during the day, become lounge areas with live music in the evening. For guests, there is also an equipped beach: the Bora Bora is an exclusive lido with reading and relaxation area, bar and restaurant, at 8 km from the resort. The hotel also includes “Casarana Wellness”, exclusive centre with a highly qualified staff. Another gem that enriches the offer of “La Casarana” is the cuisine. Great attention is dedicated to the making and research of local products, focusing on fresh ingredients; Etesio, the new restaurant with a la carte menu based on fresh seafood, is also open to the public. Obviously there is also a wide choice of sports activities. Everything here is designed to create a tailored stay for those who want to regenerate body and spirit.
APERTI A PRANZO SERATE CON MUSICA LIVE via Maremonti, 41 - LECCE tel. +39 0832 1810125 info e prenotazioni: Vincenzo : +39 331 5875964 Marco : +39 329 6190022 www.off-sidelecce.it offsidelecce@gmail.com Off-Side-Lecce
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La veccHia Botte
LA VECCHIA BOTTE
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C’è un posto, nel cuore del Salento, dove storia e tradizione si intrecciano creando un’atmosfera suggestiva ed incantevole. Non è semplicemente una trattoria. La Vecchia Botte, ad Ugento, è il luogo del piacere e del calore. Arredi sobri ed originali accolgono il cliente. I locali sono dislocati su due piani soppalcati da volte a stella e i tavoli altro non sono che vecchie botti, in cui veniva conservato il vino,
riadattate per l’occasione. I piatti della tradizione salentina sono i protagonisti del menù, spesso rivisitati con estro e creatività dallo chef: primi di terra e mare, grigliate di carne, pezzetti di cavallo. Ottimi anche i dessert, panna cotta, tiramisù e soufflé al cioccolato rigorosamente della casa; prodotti genuini, tipici della cucina locale, in cui traspare tutta la passione per una terra senza tempo qual
LA VECCHIA BOTTE TYPICAL SALENTINIAN CUISINE MADE OF GENUINENESS. There is a place, in the heart of Salento, where history and tradition entwine creating a suggestive atmosphere. Not a common trattoria. La Vecchia Botte, in Ugento, is a pleasant and warm place. The traditional dishes from Salento are the stars of the menu, often revisited with creativity and flair by the chef; genuine products, typical local cuisine, in which the passion for a timeless land shines through. Rooms are arranged on two mezzanine floors with star vaults and the tables are simply old wine barrels readjusted for the occasion. Elisa e Davide wanted to create a little restaurant far from cliché and fashionable excesses. La Vecchia Botte is open all days 12:30pm to 3:00pm and 7:00pm to 11:00pm.
è il Salento. Elisa e Davide hanno voluto ricreare un piccolo ristoro lontano dai luoghi comuni e dagli isterismi modaioli: un luogo dove l’essenza della materia prima fosse il principale protagonista della scena, naturalmente il tutto accompagnato dal servizio informale ma impeccabile oltre che discreto. La Vecchia Botte è aperta tutti i giorni a pranzo dalle 12.30 - 15.00 e a cena dalle 19.00 alle 23.00.
TERRITORIO
curiosità curiosità
C’era una volta… sua maestà il caffè in ghiaccio
Qual è l’origine della bevanda tipica dell’estate salentina? Un’interpretazione ci porta fino a Valencia
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di federica nastasia/foto pierpaolo schiavone
Il bello del Salento è che l’estate inizia presto e ha la coda lunga. Quando il sole inizia a farsi caldo, si rispolverano tutte le belle tradizioni estive; il vento, immancabile, spazza via le ultime nuvole grigie e sbucano come funghi i tavolini sull’uscio dei bar. Questi raggi, questa luce, quei tavolini, hanno un solo, indiscusso re: il caffè in ghiaccio con latte di mandorla.
AMARCORD Quando circa dieci anni addietro approdai a Lecce, il caffè estivo era per me la granitina che, anche nei bar, ti servivano spolpando nel bicchiere una bottiglietta di plastica presa dal freezer. Io, che non mangio nemmeno il gelato al caffè, quando lo vidi per la prima volta versato sui cubetti di ghiaccio, pensai che era ricominciata la stagione del caffè annacquato. Con il latte di mandorla, poi! Non potevo sbagliarmi di più. Il caffè in ghiaccio è l’invenzione del secolo. Di tutte le varianti che conosco, è l’unica che rispetti
il caffè, permettendogli di mantenere il suo aroma per il tempo necessario ad apprezzarlo. E il latte di mandorla non gli fa alcun torto. Fino ad oggi non mi ero mai avventurata alla scoperta dei natali di questa bevanda: qualcuno mi disse che era un’invenzione dell’imprenditore Antonio Quarta, pioniere del settore, che cominciò a servirlo agli aviatori di stanza a Lecce nel suo primo Avio Bar. Ma pare ci sia un’altra versione della storia.
DESDE ESPAÑA CON… LIMÒN Ne iniziai ad avere il sentore nel corso dei miei mesi di studio in Spagna, in cui, sui menù dei bar, leggevo cafè con hielo: un caffè espresso in tazzina servito con accanto un bicchiere colmo di ghiaccio. Lasciano al cliente, in pratica, l’onere di zuccherare a piacere il caffè e poi versarlo, ancora bollente, sul ghiaccio: una pratica che, tornando in Italia, ho ritrovato in alcuni centri del Sud Salento. Difficile credere fosse una semplice coinci-
denza, considerate le lunghe dominazioni spagnole sulle nostre terre e gli strascichi della cultura iberica, dal dialetto alle funzioni religiose, al folklore. Ma non finisce qui. Durante la mia permanenza in Spagna ero solita, per tornare in Puglia, fare scalo a Valencia. Durante le ben sette ore di attesa, con la scusa di andare a trovare degli amici, ho visitato varie volte la città di Joaquín Sorolla e de las Fallas, per poi decidermi, in estate, a trascorrervi alcuni giorni con il mio compagno. Ed è a Valencia, in un’assolata e meravigliosa Plaza de la Virgen, tra i tavolini di un elegante bar, che ho scoperto el cafè del tiempo. Già conquistati dalla poesia del nome di questa bevanda tipicamente locale, la ordinammo, tra i risolini dei nostri amici che attendevano con ansia la nostra reazione la quale, per inciso, non tardò ad arrivare. Ci venne servito quello che aveva tutta l’apparenza di essere un caffè in ghiaccio; i raggi del sole, specchiandosi nei cubetti gelati, riflettevano il giallo dei
TERRITORIO
curiosità curiosità
TUTTE LE BELLE TRADIZIONI ESTIVE HANNO UN SOLO, INDISCUSSO RE: IL CAFFÈ IN GHIACCIO CON LATTE DI MANDORLA
monumenti che circondavano la piazza. Ma ci accorgemmo presto che quel giallo non veniva affatto da la Catedral de Santa Marìa alla nostra destra, bensì da una rodaja de limòn: una rondella di limone, alla lettera. I nostri amici ottennero l’espressione che volevano: “Ma come? – pensai – caffè e limone, per noi, sono un rimedio (abusato, tra l’altro) alle notti di baldoria, ad uno stomaco riluttante per un gomito troppo alto. Non scherziamo!”. Beh, mi sbagliavo di nuovo. Superato il primo impatto sul palato, il caffè zuccherato ed il limone trovano il loro equilibrio e spri-
gionano una bella sensazione di freschezza, perfetta per le giornate un po’ afose di Valencia. Quando mi sono trovata in altre città della Spagna a chiedere un cafè del tiempo ho ritrovato la stessa espressione che si impone nel resto d’Italia quando proviamo a ordinare un caffè in ghiaccio con latte di mandorla: un misto di stupore e commiserazione, accompagnate dalla proposta di un più cool caffè shakerato. Pare, infatti, che anche il cafè del tiempo sia pressoché sconosciuto nel resto della penisola iberica e che condivida con il
ONCE UPON A TIME… HIS MAJESTY ICED COFFEE WHAT IS THE ORIGIN OF THE TRADITIONAL DRINK OF SALENTO’S SUMMER? AN INTERPRETATION BRINGS US UP TO VALENCIA Until today I had never ventured to discover the origins of this drink: someone told me it was an invention of the entrepreneur Antonio Quarta, industry pioneer, but there seems to be another version of the story. DESDE ESPAÑA CON… LIMÒN I began to suspect this in my months of study in Spain, where I read cafè con hielo on a bar’s menu: it was an espresso served in a cup next to a glass full of ice. The customer had to put the sugar and then pour the hot coffee on the ice, something that also happens in some centres of South Salento. It couldn’t be a coincidence, given the long Spanish domination on our lands. During my stay in Spain, I used to make a stop in Valencia before going back to Apulia. Here, in the Plaza de la Virgen, among the tables of a bar, I found el cafe del tiempo. What we were served had all the appearance of being our iced coffee, but with the addition of a lemon peel. After the first impact on the palate, the sweetened coffee and lemon found their balance and give off a nice feeling of freshness. So how does this journey bring us in Salento? Doing a simple search on Wikipedia typing “caffè in ghiaccio”, you will find that it derives from Valencia’s cafe del tiempo and that by early 19th century, in Otranto, it was served with a green lemon peel. In Lecce, the lemon was replaced with a tablespoon of sweet almond milk and the locals really liked it! The rest is Summer.
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nostro caffè in ghiaccio la medesima discriminazione per l’ardua aggiunta di limone. Come questo viaggio ci porta in Salento? Fate una semplice ricerca su Wikipedia e digitate “caffè in ghiaccio”. Vi dirà che ha come illustre “nonno” proprio il cafè del tiempo di Valencia e che, quando fu introdotto qui, agli inizi dell’Ottocento, ad Otranto si usava servirlo con una buccia di limone verde. A Lecce, si pensò bene di sostituire l’agrume con qualche cucchiaio di dolcissimo latte di mandorla e alla gente del posto piacque moltissimo! Il resto è estate.
PRODOTTI ARTIGIANALI
DiFFy iL gHiaccioLo
LA FRUTTA SOTTOZERO
PREPARAZIONE ARTIGIANALE, INGREDIENTI NATURALI E FRESCHEZZA ASSOLUTA. DIFFY È IL GHIACCIOLO NON-GHIACCIOLO NATO DALL’INTUIZIONE GOLOSA DI LUCA QUARTA
Pochi ingredienti, tutti naturali, tanto amore ed il gelato è pronto per essere gustato. Ecco Diffy, il ghiacciolo non-ghiacciolo nato in casa Avio Sas. Succo di frutta, acqua minerale e zucchero di canna: una ricetta semplice che dà spazio solo ai sapori genuini. Che si tratti di arancia, limone, fragola o menta, il procedimento è sempre lo stesso. Dalla scelta della frutta, rigorosamente fresca e di stagione, alla lavorazione. Un
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percorso artigianale scandito dalla passione di Luca Quarta e dalla sua esperienza maturata in un settore dove, da anni, si muove con competenza ed entusiasmo. Non è un vero e proprio ghiacciolo, ed è molto più di un sorbetto. È “frutta sottozero”. Insomma è “Diffy”, differente. Un prodotto naturale nato quasi per caso. “Volevo creare qualcosa che esaltasse davvero il sapore della frutta — spiega Luca Quarta, amministratore di Avio Sas — qualcosa di qualità e che si distinguesse dai soliti gelati. La mia ispirazione, in un certo senso, sono stati i miei figlia Chiara e Giacomo. Li ho osservati mentre consumavano un ghiacciolo. Mi è bastato poco per capire che di frutta, in realtà, ce n’era ben poca.
AVIO SAS Viale Slovenia 2, 73100 Lecce tel. +39 0832 279499 - www.aviosas.it - www.spumoncino.it
Giusto l’essenza. Da qui l’idea di produrre qualcosa di fresco in tutti i sensi”. Dalla teoria alla pratica il passo è stato breve. Perché Luca è così, non ama perdersi in chiacchiere. E dopo avere messo a punto i passaggi essenziali per questa nuova produzione, ha creato Diffy. L’esordio è stato un successone. Tanti gusti per accontentare tutti ed una vetrina importante come due stabilimenti balneari sulla costa adriatica. Lo scorso anno la distribuzione di questi gelati è stata organizzata appositamente nelle località marine, location perfette per gustarne appieno le qualità. “Abbiamo fatto una specie di test – sottolinea Luca – e devo dire che i riscontri sono stati più che positivi, tanto che quest’anno abbiamo deciso di coinvolgere altri lidi, almeno 15, per diversificare l’offerta sia sulla costa adriatica che su quella ionica”. Ovviamente Diffy è reperibile nei punti vendita Avio in via Fazzi, via Foscarini e piazza Partigiani a Lecce. È disponibile in sette gusti: limone, fragola, pasca e mango, ananas, arancia, menta bianca e l’originale maracuja (ottenuto da polpa di frutta, senza aggiunta di zuccheri, o conservanti, senza acqua, ma con succo d’arancia). Non c’è traccia di conservanti tantomeno di coloranti. Tutto
è assolutamente naturale. E te ne accorgi dal primo assaggio. Una volta aperta la confezione, appositamente studiata per consumare il gelato in maniera comoda e soprattutto senza sprecarne una goccia, l’aroma della frutta ti avvolge in tutta la sua consistenza. “Le percentuali di frutta vanno dal 50% all’85%. Ci sono gusti tradizionali ma anche esotici, e poi le edizioni limitate come, per esempio, i Diffy al melograno, ottenuto da succo NFC (not for concentrate) dunque rigorosamente fresco, e quelli al fico d’india”. Che sia un prodotto adatto a tutti lo si evince anche dalla prestigiosa certificazione rilasciata da “Vegan ok”,
l’omonima associazione italiana che garantisce al consumatore precise caratteristiche etiche ed ambientali. “Il marchio – sottolinea Luca Quarta – è su tutti i prodotti. Ma non ci siamo limitati a questo. Nei punti vendita, per esempio, i clienti avranno a disposizione dei flyers informativi. Per ogni gusto saranno elencati ingredienti e valori nutrizionali. Un accorgimento in più, per andare incontro alle esigenze di quanti abbiano la necessità di controllare l’assunzione di calorie”. Diffy è, a tutti gli effetti, un prodotto naturale, salutare, pratico da mangiare. Nato per i bambini, ha conquistato anche gli adulti. Ma ciò non sorprende, perché le cose semplici e genuine piacciono a qualunque età.
DIFFY, FRUIT BELOW ZERO MADE PREPARATIONS, NATURAL INGREDIENTS AND ABSOLUTE FRESHNESS. DIFFY IS THE ICE LOLLY BORN FROM LUCA QUARTA’S TASTY INTUITION Few natural ingredients, lots of love and the ice lolly is ready to be tasted: it’s Diffy, born at Avio Sas. Fruit juice, mineral water and brown sugar, a simple recipe that gives space only to genuine flavors. From the choice of strictly fresh and seasonal fruits to the processing, it’s a path marked by Luca Quarta’s passion and experience in the field. It is not a real ice lolly, and is much more than a sorbet. “Diffy” is different, it’s a natural product born almost by accident, and available in the Avio stores of Via Fazzi and Piazza Partigiani in Lecce. The packaging has been specifically designed to eat it in a comfortable way and above all without wasting a single drop. “The percentages of fruit range from 50% to 85” -states Luca Quarta- “There are traditional flavors but also exotic ones, and then limited editions such as, for example, pomegranate and prickly pear”. For every flavor will be listed ingredients and nutritional values, to meet the needs of those who need to control their calories intake. Diffy is, in every respect, a natural, healthy and convenient food.
TRADIZIONE
enogastronomia
Pizza & Rosé: potenza di gusto Alternativo alla birra, il rosato del Salento offre interessanti possibilità per giocare a proprio gusto con le pizze più rinomate Gustosa e informale, la pizza è l’alimento più conviviale, capace di mettere d’accordo tavolate di consumatori trasversali da nord a sud dello Stivale. Simbolo dell’identità gastronomica nazionale è nota e richiesta anche all’estero. Tanto più ora, che l’arte dei pizzaioli napoletani – e di conseguenza la pizza – concorre al riconoscimento come patrimonio dell’Unesco. E poi, in quanto sintesi perfetta della dieta mediterranea – già patrimonio immateriale dell’umanità – si coniuga come cibo sano e sostenibile presente all’Esposizione 116 117
universale di Milano. Insomma un piatto adottato da ogni regione italiana a cui – a meno di intolleranze alimentari proibitive – è difficile dire di no. E pizza sia, allora. Nel fine settimana con gli amici, ma anche da soli davanti alla tv. Birra, poi, per placare la sete, secondo l’ormai diffusa abitudine di consumo. Il binomio consolidato – quantomeno per l’Italia meridionale – non sarebbe, però, così tradizionale. Ad attenuare la morsa della sete sulla pizza gli osti e i pizzaioli partenopei, prima della distribuzione
di jlenia m. gigante/foto pierpaolo schiavone
VINI DI CARATTERE, I ROSATI DEL SALENTO, SONO CAPACI DI CONFRONTARSI E DI VALORIZZARE LE PIZZE NAPOLETANE DALL’IMPASTO SOFFICE
delle birre, pare proponessero il vino. Un vino da territorio, chiaramente. Come lo ricorda Luigi Carnicina – maestro italiano di gastronomia – che, nel 1976 sull’inserto “Mangiarbene” della rivista Vini & Liquori diretta da Luigi Veronelli, scriveva: “La pizza, necessariamente, viene innaffiata di vino e di birra di tutti i continenti, ma se io volessi ricordare i rustici tavoli di Posillipo o del quartiere Carità sui quali si posano le prime pizze fragranti, indicherei quell’Asprino[..]. E vino di questa specie, purché dell’annata, va bene in ogni parte di Italia”. Se così è, allora, ai fan salentini della pizza napoletana si può proporre un rosato del Salento. Piacevole, soprattutto se servito fresco, nella Terra dei due mari rappresenta una tradizione produttiva in grado di offrire un bel sodalizio tra sorsi e morsi dai tipici sapori mediterranei, ricchi di ortaggi e aromi. Una proposta in rosé articolata su negroamaro, primitivo, malvasia nera e qualche piccola ma significativa produzione di susumaniello. Un ventaglio con
una suggestiva tavolozza di colori, ricchi di un panorama di sentori al naso e al palato che spaziano dalle note di ciliegia, melagrana, ribes rossi, ai toni floreali di garofano, rosa e ginestra, fino alle erbe tipiche della macchia mediterranea, a volte più fresche, a tratti più secche e speziate. Variabili per volume, i rosati salentini si presentano in varie vesti: ci sono quelli tradizionali “per alzata di
cappello” dal corpo più strutturato, quelli da criomacerazione prefermentativa a temperatura controllata con profumi intensi, e poi le bollicine degli spumanti sia metodo italiano che classico. Vini di carattere, i rosati del Salento, sono capaci di confrontarsi e di valorizzare le pizze napoletane dall’impasto soffice, senza grassi e dalla lunga lievitazione di 48 ore. Provare per credere.
PIZZA & ROSÉ: THE POWER OF TASTE ROSÉ WINE OF SALENTO IS A GOOD ALTERNATIVE TO BEERS WHILE TASTING THE MOST RENOWNED PIZZAS Tasty and informal, pizza is the symbol of national culinary identity widely known abroad, so much to be candidate to become Unesco’s heritage. As perfect synthesis of Mediterranean diet, it’s been also a symbol of healthy and sustainable food in Milan EXPO. Nowadays, beer is often combined to pizza, but before this, Neapolitan pizza chefs used to propose local wine. For example, the master of Italian gastronomy Luigi Carnicina, in the review “Vini&Liquori”, proposes the fragrant pizzas of Posillipo and Carità together with Asprino wines. Said this, to fans of Neapolitan pizza is easy to suggest a rosé from Salento, able to combine the typical Mediterranean flavors, rich in vegetables and herbs. Salento’s rosé wines are presented in different ways: the full-bodied traditional ones, the ones made at fixed temperature with intense perfumes and sparkling wines, all quality wines able to valorize the Neapolitan pizzas. Try to believe!
Lecce - via dei Perroni, 2 (centro storico) - Tel 342.1200980
TRADIZIONE
enogastronomia
Ecco allora un vademecum che non ha valore prescrittivo, ma di suggerimento per giocare a proprio gusto abbinando i rosati del Salento con le pizze più conosciute: Per la rassicurante Margherita con passata di pomodoro, mozzarella fior di latte, olio extravergine di oliva e basilico, un rosato esclusivamente da negroamaro esalta piacevolmente l’aroma fresco del basilico e la dolcezza del sugo fuso con il latticino. Se poi qualcuno preferisce la mozzarella di bufala dal gusto più spesso, l’ideale è uno spumante metodo classico da negroamaro con affinamento di almeno 24 mesi. La pizza “storica”, quella che ha dato origine alla tradizione partenopea, la Marinara condita con passata di pomodoro, aglio e origano è una bella sfida. Per bilanciare l’intensa aro-
maticità dell’origano e dell’aglio, un sorso capace di un lungo retrogusto con note piuttosto dolci, come quello da primitivo, potrebbe sorprendere piacevolmente. Per gli amanti della Napoletana – altra pizza della tradizione – dove entrano in gioco, oltre all’origano, le acciughe e i capperi, un blend da negroamaro e primitivo potrebbe essere un’interessante risposta alla tipica sapidità mediterranea. A chi ama il sapore piccante della Diavola, un rosato con una buona presenza di malvasia più carezzevole al palato potrebbe dare la giusta soddisfazione. Sulla Quattro formaggi dove la fusione dei latticini riempie la bocca di una corposa succulenza e di una sensazione alquanto untuosa, la bollicina – dagli aromi di deliziosa intensità del susumaniello – regala una bella pulizia.
Some suggestions: with Margherita choose a negroamaro Rosé, while Margherita with buffalo mozzarella goes best with a 2 years old sparkling wine. For Marinara a primitivo Rosé, for Napoletana a blend of negroamaro and primitivo, for the spicy Diavola a Rosé with malmsey and for the Quattro Formaggi, susumaniello.
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STRUTTURE RICETTIVE
La Fiermontina
Nuovo indirizzo di charme in Puglia Urban resort di 16 camere in un palazzo d’epoca nel centro storico di Lecce: La Fiermontina è il primo boutique hotel dove stile e lusso si intrecciano con comfort e tradizione È un luogo talmente bello da sembrare incantato. Passeggiando per il suo prato ordinatissimo, all’ombra di maestosi alberi di ulivo che circondano la piscina nel giardino, non si può smettere di ripetere “meraviglioso”. Lo sguardo si posa su straordinarie opere d’arte che impreziosiscono una struttura già magnifica di suo. Sembra di trovarsi tra le righe di una fiaba moderna scritta con i colori del sud. Tra il bianco del carparo ed il verde degli ulivi si respira un’atmosfera di lusso e benessere nel cuore della città. 120 121
La Fiermontina è un nuovo interessante capitolo dedicato all’accoglienza ed è il primo boutique hotel nato nella culla del barocco. Una rarità nel Salento e in particolare a Lecce. 16 camere e suite, distribuite su due livelli, sono tutte arredate con stile ed eleganza. Ambienti spaziosi, allestiti con sobria raffinatezza, sono strutturati in modo tale da essere indipendenti e confortevoli. Situata nel centro storico, cinta nell’abbraccio di chiese e palazzi importanti, questo urban resort nasce da un lavoro
di recupero architettonico di un palazzo del Seicento, con successive rivisitazioni e ampliamenti del 1800. Un progetto di grande respiro, voluto da un imprenditore francese di origine italiana, innamorato di Lecce, e con la Puglia nel suo DNA. Lo chiarisce lo stesso proprietario, Giacomo Fiermonte che, riallacciandosi ai ricordi legati ai racconti della sua mamma, ha voluto ricongiungersi con la terra d’origine di sua nonna, scegliendo di investire nel mondo dell’ospitalità di lusso.
LA FIERMONTINA URBAN RESORT IN LECCE Piazzetta Scipione de Summa 4, 73100 Lecce tel. +39 0832 302481 - info@lafiermontina.com - www.lafiermontina.com urban resort La Fiermontina
“Amo molto la Puglia. Per me è un ritorno alle origini, non c’è nostalgia, ma la storia che continua e che deve continuare – spiega Fiermonte. – Sono molto felice di aprire questo boutique hotel, che è un omaggio alla Puglia, alla sua autenticità, alla passione e alla volontà di questo territorio”. Il design minimalista ed elegante personalizza sia le sale interne che lo spazio esterno. L’arredamento è elegante, grazie alla scelta di pezzi unici e pregiati, firmati Le Corbusier e Charlotte Perriand. Il lusso è il tratto distintivo di questa struttura la cui rinascita architettonica è il frutto del sapiente tocco dell’Ing. Antonio An-
nicchiarico, che ha lavorato in passato per grandi nomi come Roberto Benigni. La Fiermontina si distingue per il sapiente uso della tradizionale pietra di Trani, tipica dei piani nobili dei palazzi pugliesi. L’interior design vanta la firma degli architetti francesi Charles-Philippe e Christophe, che in passato hanno lavorato per Giacomo Fiermonte. Il ristorante, luminosissimo e accogliente, è un altro fiore all’occhiello di questo urban resort. Il giovane chef leccese, Simone Solido, saprà incantare gli ospiti proponendo piatti della tradizione locale rivisitati in chiave moderna. Prelibatezze da gustare anche nel giardino, dove si ritrova
lafiermontina
l’atmosfera intima e raccolta che regna in tutta la struttura. Ultima chicca, infine, è il Bar Enzo, ispirato allo zio del proprietario, Enzo Fiermonte, pugile professionista con trascorsi nel cinema, scomparso vent’anni fa circa. La sua storia è raccontata attraverso ritagli di giornali e locandine di film che ne ornano le pareti. La Fiermontina è, a tutti gli effetti, il prodotto di un percorso fatto di amore. Il richiamo di una terra mai dimenticata, seguendo la scia di radici tanto forti da unire l’Italia e la Francia, ha portato alla creazione di un gioiello il cui valore inestimabile sta nei legami familiari destinati a superare spazio, tempo e confini.
NEW CHARME DIRECTION IN APULIA URBAN RESORT OF 16 ROOMS IN A HISTORIC BUILDING IN LECCE’S CITY CENTRE, WHERE STYLE AND LUXURY ENTWINE WITH COMFORT AND TRADITION A place so beautiful to seem enchanted. Between the carparo stone and the olive trees’ green reigns an atmosphere of luxury and well-being. La Fiermontina is the first boutique hotel born in the cradle of baroque. The 16 rooms and suite are elegantly furnished. A wide-ranging project, wanted by a French entrepreneur of Italian origin, Giacomo Fiermonte.” I love Apulia very much. It’s like a return to the origins - explains Fiermonte - . I was very happy to open this boutique hotel, that is a tribute to Apulia”. The minimalist and elegant design can be seen in both the internal rooms and the outdoor space. Furnishing is elegant thanks to precious pieces designed by Le Corbusier and Charlotte Perriand. The restaurant, bright and comfortable, is another feather in the cap. The young chef from Lecce, Simone Solido, charms guests with traditional dishes revised in a modern way, delights that can also be tasted in the garden. Last but not least is Bar Enzo, dedicated to the owner’s uncle Enzo Fiermonte, professional boxer and actor.
SURF IN SALENTO
passione per iL mare
Salento, il luogo perfetto per fare surf! RIDER ANGELO VERZINI - PH: VIRGINIA MASIELLO
Famoso da un po’ di anni a questa parte è lo slogan “Salento, lu sule, lu mare, lu ientu”. E già! La nostra amata terra, infatti, grazie alle sue caratteristiche geografiche, bagnata per tre quarti dal mare, situata nell’area centrale del Mar Mediterraneo, è diventata meta d’eccellenza nel panorama turistico mondiale. Il clima mite, la tradizione culturale e storica risalente alle antiche civiltà occidentali, la ricchezza e abbondanza di prodotti della terra attraggono ogni anno migliaia di visitatori in cerca di riposo, divertimento e nuove esperienze. Ed è proprio da alcune di queste nuove esperienze che partiremo con la rubrica di Surfinsalento, allo scopo di far conoscere al grande pubblico un “nuovo” modo di vedere l’elemento acqua; una via esperienziale ed emozionale, attraverso cui vivere il mare del Salento 365 giorni l’anno. In pochi forse conoscono la realtà de122 123
RIDER CARLO MORELLI - PH: TOMMASO RUSSO
gli sport da tavola come il windsurf, il kitesurf, il surf da onda, il paddle surf, attività prettamente marine, tutte accomunate dal fatto che vengono praticate soprattutto nel periodo invernale. Infatti da settembre a maggio i surfisti si riversano nelle spiagge deserte alla ricerca delle onde più grandi e della giusta intensità del vento, per provare evoluzioni in aria con la tavola o, più semplicemente, per provare la forte emozione di essere trasportati dai flutti. Ora molti di voi si chiederanno se esi-
stono onde tanto alte da permetterci di fare quello che spesso vediamo nei film americani come “Point Break” o “Un mercoledì da Leoni”. Beh, vi stupiremo, allora, raccontandovi che innanzitutto per praticare questi sport non occorrono grandi onde, ma sono sufficienti anche quelle “piccole”, alte una manciata di centimetri. A onor del vero va detto che tutto il Mar Mediterraneo è ricco di onde qualitativamente molto belle e talvolta anche molto alte (anche quattro o cinque metri). L’unica differenza col resto degli
di carlo morelli/
LEZIONI DI SURF A PORTO CESAREO - PH: GIANLUCA ROMANO RIDER ANGELO VERZINI - PH: VIRGINIA MASIELLO
Oceani è la frequenza del moto ondoso, e il fatto che a livello meteorologico il Mare Nostrum subisce l’influenza delle dinamiche provenienti dagli oceani stessi. In parole povere, la qualità delle giornate di surf dipende solo dalla quantità di perturbazioni che riescono a entrare nel bacino del Mediterraneo: nell’arco di un anno solare, dunque, avremo una media di cento giorni di surf nel Mediterraneo, contro una media di quasi trecento negli oceani. Per questo motivo, gli sport che ci accingiamo a raccontarvi, sono rimasti
fino a ora sconosciuti ai più. Nel Salento esiste una tradizione surfistica che risale alla metà degli anni settanta. Già in quel periodo nascevano i primi windsurfer che praticavano il surf con tavola e vela, sfruttando i giorni di vento forte, sia sul versante adriatico, nella zona di Frassanito, sia sul versante ionico, nella zona di Porto Cesareo. Dalla metà degli anni novanta sono comparsi i primi surf da onda, cioè tavole senza vela adatte a cavalcare le onde anche in assenza di vento, portati qui dai primi
viaggi dei windsurfisti sull’oceano. Nel 2000 circa, poi, si è sviluppato il kitesurf, tavola e aquilone: quest’ultimo ha consacrato in maniera indelebile l’immagine del Salento come terra del vento, grazie al suo sviluppo come sport adrenalinico e “bello anche solo da vedere”. Infine negli ultimi anni ha preso piede il paddle surf, tavola molto grande e galleggiante accompagnata da un remo (pagaia), su cui si può passeggiare o prendere onde stando direttamente in piedi. Il Salento è la terra ideale per lo sviluppo
SURF IN SALENTO
passione per iL mare
di questi sport che, a nostro avviso, rappresentano motivo di svago per gli sportivi più incalliti e possono essere oggetto di un piano territoriale di sviluppo in grado di dare quella marcia in più al settore turistico, attraverso il raggiungimento della tanto blasonata “destagionalizzazione”. Noi di Surfinsalento.it vi racconteremo in questa rubrica curiosità, approfondimenti, e storie del nostro mare vissuto con una tavola sotto i piedi.
RIDER MARCO FANTASIA - PH: GIANLUCA ROMANO
SALENTO, THE IDEAL PLACE FOR SURFING! The purpose of the this column is to let people know about a “new” way of looking at the water element. Perhaps few people know the board sports like windsurf, kitesurf, surf and paddle surf, activities that are practiced especially in winter. In fact, from September to May, surfers flock the deserted beaches in search of the biggest waves and the right wind intensity, to try board evolutions in the air, or to simply feel the strong emotion of being carried by the waves. In Salento there’s a surfing tradition that dates back to the mid-70s. Already at that time, the first windsurfers practiced while exploiting the windy days, both on the Adriatic coast, on the Frassanito area and on the Ionian coast, near Porto Cesareo. The mid-90s saw the first surfers, namely boards without sail suitable for riding the waves even without wind. In 2000, then, has developed the kitesurfing, board and kite: the latter has consecrated an indelible image of the Salento as a wind land. Finally, in recent years paddle surfing has taken hold, a large floating board accompanied by a paddle, where it’s possible to stay seated or standing. Salento is the ideal land for the development of these sports that, in our view, represent a source of entertainment for the most hardened sportsmen. We of surfinsalento.it will tell you about curiosities, insights, and stories of the sea lived with a board under your feet.
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ISTRUZIONI UTILI PER INIZIARE 1) Affidarsi sempre a istruttori esperti e referenziati. 2) Evitare di approcciarsi da autodidatta: le variabili da conoscere all’inizio sono molteplici; 3) Prima di scegliere lo sport da tavola che fa per voi, provateli tutti: male che vada, avete fatto un’esperienza a contatto con la natura; 4) Una volta scelto, cercate di scoprire la storia dello sport che state per fare, attraverso libri specifici o sfogliando internet; 5) Scegliete il periodo giusto per iniziare: probabilmente i mesi tra dicembre e febbraio sono i meno adatti, a causa della temperatura dell’acqua. 6) Approcciatevi inizialmente come farebbe un bimbo nel suo primo giorno di scuola, senza pregiudizi e lasciandovi guidare dall’istruttore; 7) Divertitevi; 8) Rilassatevi; 9) Concentratevi su quello che state facendo, nonostante l’adrenalina vi farà pensare a tutt’altro: è indispensabile soffrire un po’ per poi divertirsi di più una volta esperti; 10) Consultate il nostro sito www.surfinsalento.it per scoprire tutte le migliori scuole esistenti nel Salento, e per usufruire del nostro info point, che vi saprà aiutare per ogni vostra esigenza. USEFUL INSTRUCTIONS TO GET STARTED 1) Entrust yourself only to experienced and referenced instructors; 2) Avoid starting out as a self-taught: the variables to know at the beginning are many; 3) Before choosing the sport suitable for you, try them all: at the very least, you will have had an experience in contact with nature; 4) Once you have chosen, try to find out the history of the sport are going to do, through books or the Internet; 5) Choose the right time to start, probably the months between December and February are the least suited, because of the water temperature; 6) Begin as a child on his first school day would do, without prejudices and letting yourself be guided by the instructor; 7) Have fun; 8) Relax; 9) Concentrate on what you do, despite the adrenaline will make you think of something else: for starters, it’s essential to suffer a bit to have more fun later as an expert; 10) Visit our website www. surfinsalento.it to find out all existing schools in Salento, and to take advantage of our info point.
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SPORT
Diving
PROFONDITÀ MOZZAFIATO
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di mariella tamborrino/ DA SINISTRA IN SENSO ORARIO, GORGONIA ROSSA, LEUCA PROF 45M; GROTTA, TORRE INSERRAGLIO PROF 12M; CORALLO ROSSO, PORTO BADISCO PROF 50M. PH: CESARE PETRELLI IN BASSO SANDRO NOTARANGELO, ISTRUTTORE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA ATTIVITÀ SUBACQUEE
Sempre più diffusa, nel Salento, l’immersione subacquea. Cullati dal mare, accompagnati dal proprio respiro, alla scoperta di tesori sommersi Tu e il mare. Un abbraccio fatto di onde e acqua. Intorno a te la pinacoteca più fantastica del mondo, dove flora e fauna fanno a gara per esibire il loro lato più affascinate. Un tuffo e via. Sei altrove, in un universo sommerso, parallelo e colorato. Ti immergi in questa realtà unica, lasciando in superficie i rumori di ogni giorno. Lentamente il silenzio
assume il suono del respiro. Il suo ritmo, cadenzato e sicuro, ti accompagna in un’avventura straordinaria. L’immersione subacquea offre il privilegio di conoscere l’ambiente marino in tutte le sue sfumature, nuotando fra pesci, coralli, spugne, gorgonie. Il sub può addentrarsi nelle grotte ed esplorare relitti, testimoni silenziosi di epoche remote. Ed ogni
volta l’emozione si rinnova. Soprattutto nel Salento, dove la varietà della costa si rispecchia anche nei fondali, scrigni senza tempo in cui la natura concede il meglio di sé. Da San Cataldo a Porto Cesareo, passando per Otranto e Leuca, ci sono posti di una bellezza incredibile. Scenari naturali che solo le praterie di posidonia, una parete verticale ricca di vita marina o una secca rocciosa possono offrire. Pochi sanno che al largo di Gallipoli esistono foreste di Savalia Savaglia, detto anche “falso corallo nero”, formate da esemplari plurimillenari. Superbi ventagli color giallo brillante che, in alcuni casi, raggiungono e superano i due metri e mezzo. Maestosi e rari, una ricchezza tutta salentina. L’immersione subacquea è ormai un’attività sportiva molto diffusa. Adatta praticamente a tutti. E la raccomandazione è uguale sia per i principianti che per i sub più esperti: massima prudenza,
SPORT
Diving
A SINISTRA, RELITTO TEVFIK KAPTAIN I, TORRE VADO PROF 20M; IN ALTO, RELITTO JUNKERS 88, SANTA CATERINA PROF 36M PH: CESARE PETRELLI
sempre. Lo sottolinea Sandro Notarangelo, istruttore della Federazione Italiana Attività Subacquee. Alle sue spalle 44 anni di esperienza, negli occhi la magia di una storia d’amore col mare nata quando, a soli 5 anni, il papà lo portò a San Cataldo. Maschera, pinne e tanta voglia di divertirsi pescando insieme, mano nella mano, cercando di dissimulare il freddo per ritardare quanto più possibile l’uscita dall’acqua. Un sentimento che non si è mai esaurito, anzi, che semmai è stato alimentato da scoperte nuove e avvincenti, sempre sul filo della passione. “Grazie a mio padre – riconosce - mi si è aperto un mondo. E ancora oggi, quando mi immergo, ritrovo le emozioni di allora”. Cosa si prova a vestirsi di mare e natura? “È come quando Alice attraversa lo specchio ed entra nel Paese delle Meraviglie. 128 129
SOTT’ACQUA TU NON HAI PESO E LA SENSAZIONE È QUELLA DI LIBRARSI IN VOLO. QUI SI ACQUISISCE LA TERZA DIMENSIONE Davanti a te si apre il viaggio più bello che si possa desiderare. Ci si spoglia delle ansie e dello stress della vita quotidiana e si assapora intensamente ogni momento trascorso in acqua. È l’unico posto dove riesco a vivere pienamente l’attimo presente.” In questi anni Sandro, che nella vita di tutti i giorni è tecnico informatico all’Università del Salento, ha inanellato una lunga serie di brevetti: istruttore Ara, istruttore di apnea, istruttore foto-sub Fias e da pochi mesi anche istruttore per disabili dell’Associazione Albatros – progetto Paolo Pinto. “Il nostro mare – spiega – è una tavolozza
infinita. È popolato da esseri meravigliosi, i colori sono incredibili. E si può volare. Può sembrare strano, ma è così. Sott’acqua tu non hai peso e la sensazione è quella di librarsi in volo. Qui si acquisisce la terza dimensione”. C’è un’età ideale per avvicinarsi a questo sport? “Questo sport lo pratichiamo tutti nei nostri primi mesi di vita, e non è mai troppo presto per riscoprirlo. Per esempio, i miei allievi e compagni di immersione preferiti sono i miei figli, Dario ed Elena. Tutti e due hanno attraversato lo specchio all’età di cinque anni e come me ne sono rima-
Sandro Notarangelo, insieme al professor Giuseppe Piccioli Resta, ha fondato, presso il Dipartimento di Società, Storia e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, il Laboratorio di Fotografia Subacquea e Monitoraggio dei Sistemi Costieri. Tra le principali attività ci sono la formazione, ovvero corsi di video-subacquea, fotosub, protezione dell’ambiente marino e costiero, gestione delle risorse sommerse, e la realizzazione di una banca dati multimediale di valenza scientifica, storica e documentale. Sandro Notarangelo, together with Professor Giuseppe Piccioli Resta, has founded the Laboratory of Underwater Photography and Coastal Monitoring Systems. The main activities are trainings, namely courses of videodiving, underwater photography, protection of the marine and coastal environment, submerged resource management and the realization of a multimedia database of scientific, historical and documentary value.
FALSO CORALLO NERO, GALLIPOLI PROF 60M. PH: CESARE PETRELLI
sti ammaliati. È fondamentale che tutto avvenga per gioco e comunque bisogna approcciarsi con prudenza, consapevolezza e rispetto. Per le immersioni con l’autorespiratore, a mio personalissimo avviso, è preferibile aver compiuto almeno 16 anni”. Istruttore e allievo. Che tipo di rapporto si instaura? “Tutto deve fondarsi sulla massima sicurezza. Gli standard stabiliti dalla mia associazione impongono che un istruttore possa accompagnare in acqua al massimo due allievi. Non di più. Anzi, ci sono casi in cui ci si immerge con un solo allievo. L’immersione non può ritenersi sicura se
prima non c’è stata un’adeguata preparazione, teorica e pratica. Poche semplici regole, ma tassative. Ovviamente non è possibile riassumere un corso sub in poche
righe. Solo a titolo di esempio, se si scende con l’autorespiratore vanno assolutamente rispettati i giusti tempi per la risalita, oggi fissati in 10 metri al minuto, e bisogna
SPORT
Diving
L’APNEA PERMETTE DI CONOSCERE SE STESSI. PER PRATICARLA CI VUOLE SOPRATUTTO TESTA, NON SOLO POLMONI anche rispettare tutte le soste previste dal profilo di immersione effettuata. E poi, mai trattenere il respiro. Chiaramente ognuno di noi deve sottoporsi ad un controllo medico specifico ogni anno. Ed è obbligatorio immergersi sempre in coppia. A queste ultime accortezze non dovrebbero mai sottrarsi gli apneisti. Il pericolo più grande è sentirsi troppo sicuri di noi stessi”.
CAVALLUCCIO MARINO, MAR PICCOLO - TARANTO PROF. 7M PH: UMBERTO RAGANATO
Apnea e bombole: quali sono le differenze di cui tener conto? “L’apnea permette di conoscere se stessi. Per praticarla ci vuole sopratutto testa, non solo polmoni. La giusta concentrazione porta ad uno stato di rilassamento assoluto, di tranquillità estrema. Personalmente ritengo
che la finalità dell’apnea non consista nel raggiungere una data profondità, qualunque essa sia, ma la sensazione di essere un tutt’uno con l’acqua che ti circonda. Le immersioni con autorespiratore richiedono minore impegno in termini di sforzo fisico e regalano molto più tempo per ammirare le infinite bellezze sommerse”. Percorsi emozionanti in un mare cristallino. Il Salento offre anche questo. Paesaggi unici da ammirare nel silenzio delle profondità. “Rispetto ad altri Paesi siamo un po’ indietro – conclude Sandro – eppure questo sarebbe un segmento da valorizzare al massimo”.
BREATHTAKING DEPTHS SCUBA DIVING IS INCREASINGLY WIDESPREAD IN SALENTO. LULLED BY THE SEA AND ACCOMPANIED BY YOUR OWN BREATH TO THE DISCOVERY OF SUNKEN TREASURES
GROTTA, SANTA CATERINA PROF 10M PH: GIANLUCA ROMANO
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This sport offers the privilege of knowing the marine environment in all its nuances. Few people know that off the coast of Gallipoli exist forests of Savalia Savaglia, also called “false black coral”, made up of plurimillenial specimens. Superb bright yellow fans that, in some cases, exceed two and a half meters. Majestic and rare, it’s an exclusive wealth of Salento. Scuba diving is now widespread and fits virtually everyone. The recommendation is the same for both beginners and experienced divers: utmost caution, always, as underlined by Sandro Notarangelo, instructor of the Italian Federation of Underwater Activities with 44 years of experience. How does it feel to get dressed with nature and sea? “It is like when Alice goes through the mirror and enters in Wonderland. In front of you there is the best trip you could wish for and you forget about the stress of everyday’s life”. Is there an ideal age to approach this sport? “We all practice this sport in our first few months of life, and it’s never too early to rediscover it. For example, my favourite students and dive buddies are my children, Dario and Elena. For diving with breathing apparatus, in my view, it is preferable to be at least 16 years old. “ What’s at the base of this sport? “Everything must be based on the safety, and the immersion can not be considered safe without a proper preparation, and it is mandatory to be with someone else at all times”. Apnea and scuba diving: what are the differences? “Apnea allows you to know yourself. It takes brains to practice it, not just lungs. Scuba diving requires less physical effort and gives you more time to admire look around”.
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SALUTE
Benessere
di donato giannuzzi/
Volersi bene… imparando la lezione: i fiori di Bach Approccio alla teoria del medico britannico che sosteneva che il principio di partenza fosse curare il malato e non la patologia La terapia con i fiori di Bach o floriterapia è un metodo curativo che si fonda sul concetto che i disturbi del corpo sono collegati alla psiche. Secondo l’approccio olistico di Edward Bach (1886 - 1936), medico britannico e noto patologo, immunologo e batteriologo, l’organismo va considerato nella sua interezza e non nelle singole parti che lo compongono. Pertanto il principio cardine da rispettare è “cura il malato non la malattia”.
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Il campo su cui maggiormente agiscono i fiori di Bach è quello dell’emotività e degli stati d’animo. Poiché i segnali che danno le emozioni sono precedenti a quelli fisici, riequilibrando la sfera emozionale si possono impedire o correggere i disagi fisici derivanti. Gli stati d’animo individuati da Bach che provocano ripercussioni negative nella persona sono quattordici: paura, terrore, inquietudine, ansia o tortura mentale, indecisione, indifferenza o noia estrema, dubbio o scoraggiamento, preoccupazione estrema, debolezza, sfiducia in sé, impazienza, entusiasmo estremo, orgoglio e tendenza a tenersi in disparte. Per ciascuno di questi egli riuscì a individuare il fiore
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Benessere
LA SOFFERENZA È UN’OPPORTUNITÀ PER COMPRENDERE CIÒ CHE IN ALTRE MANIERE NON SIAMO CAPACI DI COGLIERE capace di riequilibrare lo stato d’animo negativo. Bach affermava che “la malattia è essenzialmente il risultato di un conflitto fra l’anima e la mente (o la personalità) e non potrà mai essere estirpata se non con un lavoro di tipo spirituale e mentale”. In quest’ottica, la sofferenza è un’opportunità per comprendere ciò che in altre maniere non siamo capaci di cogliere e non potrà venire meno sino a che non avremo imparato la “lezione”. La terapia consiste, quindi, non nel battersi contro un difetto ma nel superarlo con l’aiuto della virtù opposta alla cattiva inclinazione. I fiori di Bach non hanno controindicazioni o effetti collaterali, possono essere assunti da chiunque, anche bambini, animali e piante. La preparazione della tintura madre dei fiori
avviene senza l’uso di parti della pianta o del fiore che possano causare stati allergici perché nei Fiori di Bach non c’è presenza di pollini. Alla base della floriterapia vi è il concetto di “vibrazione”: lo stato emozionale di un individuo alterato ha, come conseguenza diretta, un’alterazione del suo campo energetico e quindi delle sue vibrazioni, le quali possono essere riequilibrate con l’energia sottile insita nei fiori. È per questo che il tipo di approccio si può definire “vibrazionale”.
QUALI SONO I FIORI DI BACH I “12 guaritori”: Agrimony, per chi nasconde i propri tormenti dietro una facciata gaia e cortese; Centaury, per chi
non riesce mai a dire no; Chicory, per chi ama in modo possessivo, cercando di fare tutto il possibile per essere ricambiato; Rock Rose, per chi è preso da grande paura e panico; Gentian, per chi si abbandona al pessimismo, si scoraggia e si deprime facilmente; Mimulus, per chi ha paura delle cose di tutti i giorni; Impatiens, per chi è impaziente e non sopporta interferenze coi suoi ritmi; Cerato, per chi non ha fiducia in sé e chiede continuamente consiglio ad altri; Scleranthus per chi è indeciso tra due scelte; Vervain, per chi si lascia trasportare troppo dall’entusiasmo e ha un forte senso di giustizia; Water Violet, per chi ama stare da solo e talvolta è orgoglioso; Clematis, per chi sogna ad occhi aperti, vivendo più nel futuro che nella realtà. Sono invece sette gli “aiuti”: Rock Water, per chi è molto rigido nel suo modo di essere e desidera essere d’esempio; Wild Oat, per chi è insicuro sul ruolo da svolgere nella vita; Heather, per chi non ama stare solo e attacca spesso bottone, pur di poter parlare con altri; Gorse, per chi prova grande disperazione e si sente come bloccato; Olive, per 134 135
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chi è esausto a causa di fatica fisica o mentale; Oak, per chi non riesce a staccare, lavora molto e non si arrende mai; Vine, per chi prova desiderio di dominare gli altri. Inoltre ci sono anche 19 fiori considerati “assistenti”.
UTILIZZO DEI FIORI DI BACH PER UN CASO PRATICO: IL FUMO Una miscela utile ad aiutare l’individuo nella fase di distacco dal fumo (o altra dipendenza) sarà composta da sette fiori
che interverranno per l’assuefazione, il controllo dei comportamenti compulsivi e la sensazione di perderlo in mancanza della sostanza della quale si è dipendenti, imparare ad avere più fiducia in se stessi, aiutare la volontà debole che non sa dire di no alla dipendenza, vincere i dubbi di non farcela, aiutare nella fase di adattamento fisico e psichico derivante dal distacco dalla dipendenza, il controllo delle preoccupazioni che inducono all’utilizzo di sostanze esterne (fumo, alcool e altre).
TO LOVE ONESELF… BY LEARNING A LESSON: BACH FLOWERS APPROACHING THE BRITISH DOCTOR’S THEORY WHO CLAIMED THAT THE FIRST PRINCIPLE WAS TREATING THE PATIENT AND NOT THE DISEASE Bach flower therapy is based on the concept that the ailments of the body are connected to the psyche. According to the holistic approach of Edward Bach (1886 - 1936), British physician and well-known pathologist, immunologist and bacteriologist, the body must be considered in its entirety. The field on which Bach flowers act more is that of the emotions and moods. Bach flowers have no contraindications and side effects and can be taken by anyone. Which are the Bach flowers The “12 healers”: Agrimony, for those who hide their torment; Centaury, for those who can never say “no”; Chicory, for the possessive ones; Rock Rose, for those who suffer from fear and panic; Gentian, for the pessimists; Mimulus, for those who are afraid of everyday’s things; Impatiens, for those who are impatient; Cerato, for the insecure; Scleranthus for those who are uncertain; Vervain, for those who get carried away; Water Violet, for those who love being alone; Clematis, for those who daydream. The “aids” are seven: Rock Water, for rigid persons; Wild Oat, for those unsure about their role in life; Heather, for those who can’t be alone; Gors, for those who feel great despair and feel stuck; Olive, for the weary because of physical or mental fatigue; Oak, for anyone who works hard; Vine, for those who want to dominate others. In addition there are 19 flowers considered “assistants”. Use of Bach flowers for a practical example: smoking The mixture will be composed of seven flowers that will act on the addiction, control of compulsive behavior and help in the adaptation phase resulting from the detachment from addiction, and the control of the concerns that lead to the use of external substances.
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Donato Giannuzzi è un operatore di fitness posturale, del benessere e delle discipline naturali che da anni studia e perfeziona tutte le tecniche utili per il riequilibrio della persona inteso a livello olistico integrando la riprogrammazione posturale per il riequilibrio strutturale con trattamenti Shiatsu per il livello energetico e floriterapia del dottor Bach per quello emozionale. www.donatogiannuzzi.it info@donatogiannnuzzi.it Donato Giannuzzi is an Operator of Postural fitness, wellness and natural sciences, who has studied and honed the techniques for the person’s rebalance, integrating postural reprogramming techniques, Shiatsu treatments for energetic rebalance and Dr. Bach’s flower therapy for emotional balance. www.donatogiannuzzi.it info@donatogiannnuzzi.it
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Il vostro viaggio nel Salento inizia da qui A Lecce l’arte dell’accoglienza è nei Vestas Hotels & Resorts Sono “rami” di uno stesso albero, nascono dalle stesse radici ma si sviluppano in direzioni diverse, personalizzando la propria natura mantenendo, comunque, un obiettivo comune: l’ospitalità intesa come arte e cordialità. “Tutto all’interno delle strutture firmate Vestas Hotels & Resorts racconta una 138 139
storia, quella locale, attraverso una trama di materiali tipici, cultura, prodotti e mood della gente del posto in una ricerca estetica e qualitativa di altissimo livello. Gli ospiti – sottolinea Andrea Montinari, CEO Vestas Hotels & Resorts – entrano in un mondo di dettagli che rappresenta già in sé l’inizio emozionante del loro viaggio di scoperta.
Un’occasione esclusiva dei viaggiatori in Salento. Ma il segreto del marchio Vestas è il legame con il territorio che diventa spirito ed essenza del fare ospitalità”. Che si tratti di soggiorni per affari, piuttosto che di vacanze alla scoperta delle meraviglie barocche, Vestas Hotels & Resorts, hotel management company
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2 Suites e 25 Junior Suites. L’arredamento classico, arricchito con opere d’arte contemporanee, conferisce alla struttura un’impronta elegante e, al tempo stesso, istituzionale. A completare l’offerta, infine, vi è il ristorante “Myosotis”, ideale anche per ricevimenti.
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Il risultato dell’innovativa combinazione fra spirito imprenditoriale ed energia creativa di giovani architetti e designer sono le 30 camere, esclusive, diverse fra loro, nelle quali il fascino e le atmosfere del territorio salentino sono stati convertiti in spazi dal design accattivante. L’ospite, qui, può dormire “All’Ombra di un Ulivo”, nel “Paesaggio in una stanza” o tra i “Roomori Salentini”, questi i nomi di alcune delle 30 camere, contenitori di emozioni, accomunate da comfort e funzionalità. L’atmosfera è calda e avvolgente, anche nell’Espera Wine Lounge Bar.
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CULTURA
musica
AL MICROFONO I Sud Sound System sono da oltre vent’anni la band cardine intorno alla quale ruota l’idea di Salento come scoperta e valorizzazione del territorio. Un microfono perennemente acceso sui problemi, ma soprattutto sulle risorse di questo splendido lembo di terra non privo, però, di contraddizioni. Realtà, cultura, critica, divertimento e partecipazione. Il tutto con parole semplici. Ne abbiamo parlato con Nando Popu proprio alla vigilia del tour europeo della band salentina che ha fatto la storia del raggamuffin, in Italia e non solo. 142 143
PH: FLAVIO&FRANK
di ennio ciotta/
la crescita del turismo crea posti di lavoro, evitando a tanta gente di dover prendere quel famoso treno diretto al nord o all’estero. In tanti sono ancora costretti, loro malgrado, a dover andarsene. Speriamo di poter continuare ad essere uno stimolo per la proposta di nuove idee. La Puglia è assolutamente una terra creativa per start up: musica, moda, artigianato, fotografia, cinema”.
LA PUGLIA È ASSOLUTAMENTE UNA TERRA CREATIVA PER START UP: MUSICA, MODA, ARTIGIANATO, FOTOGRAFIA, CINEMA Cosa significa Sud Sound System dopo tutti questi anni? “Significa aver tenuto fede a tutti i buoni propositi legati alla nascita del gruppo. Non credevamo affatto di poter avere la fortuna di poter realizzare così tanti dischi, di mettere su uno studio di registrazione, di avere un’etichetta discografica. Siamo nati, parafrasando i Public Enemy, come la BBC dei poveri. Abbiamo iniziato sulla scia di quei dj che con microfono e piatti improvvisavano sulle basi e l’improvvisazione si nutriva della cronaca di ciò che accadeva intorno a noi. Un voler dare voce alla nostra gente ed alle nostre sensazioni. Questo è il significato di Sound System. Ancora oggi dopo tanti anni il compito di un sound system è proprio quello”. La scoperta, la crescita e la curiosità intorno al Salento sono legate
anche alla vostra musica. Una bella responsabilità. “Per noi questo è un grande motivo di orgoglio. Siamo nati insieme a questa ribalta salentina e sentiamo di aver dato un’accelerazione importante. Abbiamo scommesso per primi sul nostro territorio, le sue bellezze e le sue ricchezze. Ci fa piacere constatare che
Ci sono delle vostre canzoni che hanno fatto prendere coscienza di questo valore aggiunto? “Su tutte sicuramente Le radici ca tieni. Il brano ha anche un forte valore antirazzista: nessuno può pensare di essere superiore agli altri. Non bisogna sentirsi né migliori né peggiori. Bisogna evitare di sentirsi una colonia interna al paese e farsi trattare come un peso da sopportare rispetto all’efficienza di cui si vanta il Nord. Basta spostarsi un po’ per capire che il nostro è un paese segnato da profonde differenze. La musica può servire ad abbattere e livellare queste differenze.
CULTURA
musica
Una delle vostre ultime canzoni, forse la più critica nei confronti dell’attuale stato delle cose, “Mani in pasta”, ha destato molto scalpore. Come nasce il brano? Basta osservare Taranto con i suoi guai e le sue contraddizioni per capire che la trattativa fra Stato e mafia e la questione meridionale sono ancora ferite aperte. Penso anche alle occupazioni dell’Arneo. Quando i contadini occuparono le terre lo Stato mandò contro di loro l’esercito. Le persone che reggono i fili di questi giochi incredibili sono i soliti ‘mani in pasta’. Questo tipo di manovre sono ormai abbastanza istituzionalizzate. Secondo te qual è oggi lo stato di salute del Salento? “Nonostante tutto mi sembra sempre buono. Siamo circondati da persone che non si danno mai per vinte. Ci si ritrova in piazza per discutere ed organizzarsi. Questa cosa fa parte del dna della nostra terra. Un atteggiamento antico che parte dalla Magna Grecia e dal valore dell’agorà. Un luogo dove la gente può permettersi di esprimere la propria opinione. Una dimostrazione pratica di tutto questo è data dalla mobilitazione popolare di questi giorni per la questione legata alla Xylella. La nostra gente difen144 145
de strenuamente il proprio territorio e non è propensa alla diffusione di inutili e dannosi reati ambientali”. Come ci si sente alla vigilia di un tour internazionale? “Da un punto di vista emotivo sarà un gran piacere poter ripercorrere queste tappe ed incontrare gli italiani, e non solo quelli, che verranno a sentirci dal
PH: FLAVIO&FRANK
SIAMO NATI, PARAFRASANDO I PUBLIC ENEMY, COME LA BBC DEI POVERI
vivo. Sarà ogni giorno un’emozione. Ci sono tappe in Svizzera o in Germania dove negli anni abbiamo visto le lacrime di nostalgia dei nostri conterranei sotto al palco. E poi ci sono i sogni impressi negli occhi dei giovanissimi che sono andati a vivere a Londra, il calore della Spagna che già ci accoglie da anni. Noi salentini abbiamo la fortuna e sfortuna di essere sparsi un po’ ovunque”.
SUD SOUND SYSTEM: SALENTO ON THE MICROPHONE The Sud Sound System, for over twenty years, has been the cornerstone band around which revolves the idea of Salento as discovery and development of the territory. We spoke with Nando Popu, at the eve of the band’s European tour. What does Sud Sound System mean after all these years? “It means to have lived up to all the good intentions associated with the band’s birth. We started in the wake of those DJs who liked to improvise using what was happening around us. Even today, our task is always the same “. The discovery, growth and curiosity surrounding Salento are also linked to your music. “We are proud of this, since we were the first ones to bet on our territory”. Do you think there are songs that have raised awareness of this added value? “Definitely Le radici ca tieni. The song also has a strong anti-racism message.” One of your latest songs, “Mani in pasta” , has created quite a stir. “Well, just look at Taranto with its troubles and contradictions, it is easy to see that the deal between the state and the mafia and the South issues are still open wounds”. What is Salento’s health state today? “We are surrounded by people who don’t give up , and they meet up in the streets to act. A recent demonstration of this is the Xylella issue”. How does it feel on the eve of an international tour? “From an emotional point of view it will be a great pleasure to retrace those steps and meet Italians, and not only those, who come to hear us live. It will be thrilling every day. There are dates in Switzerland and Germany”.
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PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO
eventi
Un riconoscimento agli ambasciatori del buon vino Fervono i preparativi per la settima edizione del “Premio Terre del Negroamaro”. Il 21 agosto torna, a Guagnano, l’evento ideato per rendere omaggio alla tradizione enologica salentina ed ai suoi protagonisti
È uno degli appuntamenti cult dell’estate salentina, nato per celebrare il re indiscusso di questa terra, cioè il vino, e per rendere omaggio a coloro che hanno dato lustro al territorio. Il 21 agosto torna, a Guagnano, il Premio Terre del Negroamaro, perfetto connubio tra arte, sapori e tradizione. Per l’occasione il centro storico indosserà gli abiti della festa. Piazza Madonna del Rosario sarà la cornice perfetta per la kermesse e le viuzze del borgo antico racconteranno il fascino di un evento che esalta la tradizione enogastronomica del Salento. 146 147
Degustazioni, performance teatrali, musica, poesia, tradizione. Tutto in una sera. L’evento, giunto quest’anno alla settima edizione, è promosso dal Comune di Guagnano, in collaborazione con il Comitato Tecnico Operativo ed il Gal Terre d’Arneo. Fondamentale, per la riuscita della serata, il contributo delle aziende vinicole locali che, insieme ad altre realtà importanti dell’universo gastronomico, proporranno gustosi abbinamenti food/wine per una promozione integrata delle loro eccellenze. Anche quest’anno restano invariate le tre sezioni: “Premio Radici di Negroamaro”,
“Premio alla Comunicazione” e “Premio Ambasciatore del Negroamaro”. È a tutti gli effetti una serata di festa e brindare è d’obbligo. “Le sei edizioni passate sono state un grande successo – sottolinea il primo cittadino, Fernando Leone – ed hanno contribuito a promuovere il territorio. Del resto, l’idea del Premio nasce proprio per valorizzare questa terra e le sue tipicità. Guagnano è un paese di seimila abitanti ma è il centro del negroamaro e della doc Salice Salentino. In questo territorio ci sono nove cantine importanti – prosegue – e nei paesi limitrofi, come Cellino San Marco, Salice Salentino, San Donaci e Veglie, altre importantissime aziende vinicole. Realtà ben consolidate che ci hanno spinto a organizzare una serata interamente dedicata ad uno dei protagonisti del nord Salento”. Per questa settima edizione ci sono in serbo tante sorprese ma ciò che sta a cuore al sindaco Leone è il messaggio che verrà lanciato da questo piccolo, ma operoso centro salentino. “Ogni anno – sottolinea con orgoglio – abbiamo premiato chi, nel mondo, è stato l’ambasciatore del negroamaro, e abbiamo reso omaggio a personalità che si sono distinte in questo percorso: Angelo Maci,
COMUNE DI GUAGNANO Piazza Maria SS. del Rosario, 13, Guagnano (LE) tel. +39 0832 704449 - info@terredelnegroamaro.eu - www.terredelnegroamaro.eu - www.comunediguagnano.it UN MOMENTO DELLA PASSATA EDIZIONE, CON GIGI D’ALESSIO E FLAVIO TOSI
presidente di Cantine Due Palme, Cosimo Taurino, uno dei primi, se non addirittura il primo ad imbottigliare il negroamaro e ad esportarlo in America, Augusto Cantele, tra i più importanti enologi del territorio che, insieme al fratello, ai figli e ai nipoti, ha realizzato una tra le più significative realtà locali. Severino Garofano, Pantaleo Leuci, insomma – conclude il sindaco – nomi che riportano alla nostra terra ed alla nostra tradizione vitivinicola”. Lo scorso anno la manifestazione è stata accompagnata da qualche polemica per il conferimento del premio al sindaco di Verona Flavio Tosi. Per Fernando Leone era, invece, l’occasione giusta per ringraziare colui che con il Vinitaly aveva messo a disposizione una vetrina importante, di rilievo internazionale, anche per le aziende vinicole del territorio salentino. Sul palco, in questi anni, si sono avvicendati tanti personaggi illustri: da Roberto Vecchioni ad Edoardo Winspeare, dai Sud Sound System a Vincent Brunetti, da Gigi D’Alessio a Grazia di Michele, tanto per citarne alcuni. Il “Premio Terre del Negroamaro” è una festa che esalta la laboriosità di questa terra e che celebra il vino e la vivacità dei suoi produttori. Una squadra sempre più forte che rende onore al Salento.
AN AWARD TO THE AMBASSADORS OF GOOD WINE PREPARATIONS ARE UNDERWAY FOR THE 7TH EDITION OF THE “TERRE DEL NEGROAMARO AWARD”. ON AUGUST 21, IN GUAGNANO, RETURNS THE EVENT CREATED TO PAY HOMAGE TO THE WINE-MAKING TRADITION OF SALENTO AND ITS PROTAGONISTS Tastings, theater performances, music, poetry and tradition blend perfectly. For this 7th edition there are many surprises but what is dear to the mayor Leone is the message that will be given from this small but industrious centre of Salento. “Every year - he states with pride - we have rewarded those who, in the world, have been the ambassadors of Negroamaro, and we paid tribute to personalities who have distinguished themselves in this path”. In recent years, many celebrities went on stage.: Roberto Vecchioni, Edoardo Winspeare, Sud Sound System,Vincent Brunetti, Gigi D’Alessio and Grazia di Michele, just to name a few. “Terre del Negroamaro Award” is a festival that highlights the hard work of this land and that celebrates wine and the liveliness of its producers. A team increasingly strong which honors Salento.
CULTURA
arte
Ezechiele Leandro: non chiamatelo na誰f, per favore Autentico outsider del panorama artistico pugliese, ha attraversato il Novecento senza essere compreso dai contemporanei 148 149
PH. FEDERICA DE RINALDIS
di lorenzo madaro/
Era un visionario, attraverso la sua ricerca artistica ha creato nuove visioni, nuovi mondi, tutti da decifrare. Ma «Leandro ha avuto la sfortuna di operare in un luogo geograficamente dimenticato da ogni volontà politica, lasciato al di fuori per secoli, lontano dagli scambi culturali e restio, sempre per incapacità e presunzione politica, a raccogliere e recepire qualsiasi forma di cultura artistica e non, che non fosse quella ufficiale: ecco perché è stato quasi da tutti schernito, denigrato e ignorato», come ha suggerito nel 1981 lo scultore
Nino Rollo. Ezechiele Leandro è difatti un caso “a parte”, un outsider autentico nel panorama artistico pugliese – e italiano ed europeo, visto anche l’interesse che il suo lavoro sta suscitando in diversi contesti certamente extralocali – del XX secolo. Sfatiamo innanzitutto un mito: Ezechiele Leandro non era un naïf, aveva una sua cultura visiva molto radicata – dal mosaico della cattedrale di Otranto a Duchamp, per esempio, passando per Picasso – ma allo stesso tempo è stato in grado di concepire un suo alfabeto, rivoluziona-
DALL’ALTO, IN SENSO ORARIO: DIPINTO DI LEANDRO NELLA ‘ANTICA’ COLLOCAZIONE DEL SUO MUSEO PERSONALE; DISEGNO DI LEANDRO. COLLEZIONE ANTONIO BENEGIAMO, SAN CESARIO DI LECCE; L’IMPICCATO NEL SANTUARIO DELLA PAZIENZA, OGGI PARZIALMENTE ROVINATO. ARCHIVIO FOTOGRAFICO L. MADARO; PARTICOLARE DELL’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA LA STANZA DI EZECHIELE, MUSEO CIVICO SAN CESARIO, 2014
rio, proprio perché primitivo, sincero, impenetrabile e sconfinato. Nonostante ciò, dalla storiografia locale, anche da quella cosiddetta accademica, è sempre stato considerato un autore in qualche modo inconsapevole, benché avesse una considerazione, anche abbastanza alta, di sé. Secondo Ilderosa Laudisa – e il suo parere lo condividiamo pienamente – Leandro era «un autodidatta […] che ha voluto nascondere dietro la celia e la ribellione quanto veniva apprendendo. E per mantenersi in un clima di autenticità e coerenza, ha creduto di dover
CULTURA
arte
SENZA TITOLO, TECNICA MISTA SU TELA. COLL BENEGIAMO, SAN CESARIO DI LECCE
LEANDRO È VORACE, DIPINGE SU TANTISSIMI SUPPORTI SENZA TENER CONTO DELLA LORO “DURATA” FUTURA E CON UN’URGENZA IRREFRENABILE apparire anche più ignorante di quanto non fosse» (1981). Nato il 10 aprile 1905 a Lequile, in Salento, viene poi affidato alle cure dei frati del paese. Intorno al 1932-1933 inizia a realizzare le prime opere, ma poi si verifica l’improvviso trasferimento in Africa, dove lavorerà quasi due anni come minatore, poiché i problemi economici non gli consentivano di vivere a San Cesario di Lecce, paese in cui si era trasferito con la moglie dopo il matrimonio. A contatto con la cultura indigena africana, apprende le tecniche di lavorazione del colore, generato da calibrati amalgami tra le terre e le materie primigenie, che saranno fondamentali durante una lunga fase della sua ricerca pittorica. Immagino che lì abbia attinto anche dal repertorio rigoroso ed estremo della cultura figurativa africana, chissà. 150 151
Nel 1946 apre un’officina di affitto, riparazione e vendita di biciclette, lavora come cementista e rottamaio, utilizzando il cortile della sua casa come deposito. A metà degli anni Cinquanta costruisce la casa in via Cerundolo, dove impianta le opere plastiche concepite fino a quel momento. Nel 1957 dipinge la prima opera utilizzando come base una vecchia tela e già questo è un gesto che ha un’intensità in qualche modo rivoluzionaria: appropriarsi di un manufatto altrui per reinventarlo, per cambiarne i connotati. Più tardi, guardando alla lezione dadaista, lo farà anche con gli oggetti e i materiali di risulta. Ha inizio così la sua frenetica attività pittorica, stimolata da un immaginifico universo popolato da arcane figure, in un continuo sussulto emotivo, tra sogno e incubo, radici profondamente religiose
e bagliori di imprevedibile visionarietà. Leandro è vorace, dipinge su svariati supporti senza tener conto della loro “durata” futura e con un’urgenza irrefrenabile. Opera su formati medio-piccoli, ma anche di grande respiro, come si evince ad esempio da una serie di grandi opere proposte nel 1992 nel Palazzo Marulli di San Cesario in una mostra curata da Gianfranco Coppola. La stessa calibrata frenesia espressiva caratterizza il suo “Santuario della pazienza”: Leandro inizia l’edificazione del suo capolavoro nel 1962, lo “ambienta” nel giardino adiacente al suo personale museo, dove aveva nel frattempo allestito una panoramica della sua attività pittorica. Ezechiele osserva la natura e le credenze popolari, da cui estrae esseri dalle fattezze antropomorfe e animali arguiti da un bestiario fantastico. Nella sua pittura, così come nei gruppi
EZECHIELE LEANDRO, SENZA TITOLO, S.D., TECNICA MISTA SU TELA, 50X70 CM COLLEZIONE BENEGIAMO, SAN CESARIO
statuari del “Santuario della pazienza”, emergono altresì espliciti riferimenti all’iconografia cristiana, con scene ispirate alle Sacre Scritture, affiancati a scene profane, come il gruppo di musicisti – purtroppo in parte distrutto e in parte trasferito “altrove” in tempi recenti –, da cui emergono strumenti veri e propri assemblati al modellato in cemento e a materiali di risulta. Già, il recupero, il riutilizzo: Leandro
aveva compreso in tempi non sospetti l’importanza di questa eco-pratica, i gruppi plastici del suo “Santuario” sono stati concepiti tenendo conto di questo principio, assemblando brandelli di vecchie piastrelle, a piatti, bottiglie e bicchieri assemblati a ferri e materiali di riuso, il tutto amalgamato nella dura pelle del cemento. Leandro era ben cosciente della sua grande “impresa”, il Santuario della
DIPINTO MURALE NEL SANTUARIO DELLA PAZIENZA. FOTO DEL 2008. ARCHIVIO FOTOGRAFICO LORENZO MADARO
pazienza e il suo “museo personale”. Oltre ad aver pagato regolarmente una tassa per l’affissione di un segnale che indicasse il suo museo all’ingresso del paese, auspicava un riconoscimento “ufficiale”, che non è mai arrivato. Da una video-intervista, oggi disponibile su Youtube, emerge quel senso di frustrazione verso l’incomprensione della gente comune e delle istituzioni verso il suo Santuario. Aveva previsto anche la distrazione delle istituzioni e degli “esperti”. Ma finalmente lo scorso anno è arrivato l’ok della Soprintendenza dei beni storici, artistici ed etnoantropologici di Puglia, grazie anche all’interesse dell’ex ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray: il “Santuario della pazienza” è ora un bene culturale. Ma la situazione lì dentro è comunque drammatica: i danni del tempo – e dell’uomo – stanno usurando l’impianto straordinario di quel luogo speciale che i centri di ricerca sull’arte outsider europea ci invidiano. Il vincolo, seppur importante, non basta. Ci vuole un repentino intervento di restauro. Lo dobbiamo a Leandro e alla storia dell’arte.
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PH. FEDERICA DE RINALDIS
DALL’ALTO, IN SENSO ORARIO: AUTORITRATTO NEL SANTUARIO DELLA PAZIENZA, OGGI PARZIALMENTE DISTRUTTO; SANTUARIO DELLA PAZIENZA. FOTO DEL 2008. ARCHIVIO FOTOGRAFICO LORENZO MADARO; PARTICOLARE DELL’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA “LA STANZA DI EZECHIELE”. SAN CESARIO MUSEO CIVICO 2014.
EZECHIELE LEANDRO: DON’T CALL HIM NAIF, PLEASE AUTHENTIC OUTSIDER OF THE ARTISTIC SCENE OF APULIA, HE HAS CROSSED THE 20TH CENTURY WITHOUT BEING UNDERSTOOD BY HIS CONTEMPORARIES He was a visionary who has created new worlds, all to decipher. Let’s dispel a myth first: Ezechiele Leandro was not a naif, he had his own rooted visual culture – from the mosaic of the Cathedral of Otranto to Duchamp, for example, through Picasso - but at the same time he has been able to give birth to his own alphabet. Nevertheless, by local history, he has always been considered a somehow unaware author, although he had a pretty high opinion of himself. Born April 10, 1905 in Lequile, Salento, he was then entrusted to the monks of the place. Around 1932-1933 he began creating his first works, but then came the sudden transfer to Africa, where he will work for almost two years as a miner, for economic problems. In contact with the indigenous African culture, he learns the colour’s techniques. In 1946 he opens a workshop of bycicles rent, repair and sale, and works with concrete and as a scrap dealer, using the courtyard of his house as deposit.
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In 1957 he paints his first work using an old canvas as a base, and that in itself is a gesture that has a somewhat revolutionary intensity: reinventing an artifact. Later, he will also do it with objects and waste materials. So began his frantic painting activity. Ezechiele observes nature and folk beliefs, from which he extracts beings with anthropomorphic features. In his painting, as well as in groups of statues of the “Sanctuary of patience”, emerge explicit references to Christian iconography, with scenes from the Holy Scriptures, along with secular scenes, such as the group of musicians, from which emerge real instruments assembled with molded concrete and waste materials. Already at that time, he had understood the importance of this eco-practice, the plastic groups of his “Sanctuary” have been made taking this principle into account. Finally, last year came the OK from the Superintendence of historical, artistic and ethno-anthropological goods of Apulia, also thanks to the former Culture Minister, Massimo Bray: the “Sanctuary of patience” is now a cultural asset.
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Laghi, parchi e grattacieli: un sogno chiamato Montreal
La mia nuova vita in Canada. Qui è la mia casa, il luogo del cuore e dell’anima. Ogni giorno una nuova scoperta Far avverare i sogni richiede energia. E dopo tanta fatica mi siedo sul divano di quella che finalmente posso chiamare casa. L’indirizzo? A Montréal! Non sono la prima e nemmeno l’ultima a lasciare il paese di nascita. C’è chi lo fa per scappare da una terra di malvagità e odio, c’è chi lo fa per lavoro, chi per spirito di avventura, chi per cambiare, chi lo fa per amore e chi, 154 155
semplicemente, perché lo vuol fare. In ognuno di questi casi c’è sicuramente bisogno di tanto coraggio. I detti non sbagliano mai: si sa quello che si lascia ma non quello che si trova. Il trucco è capire se quello che conosci è ciò di cui hai veramente bisogno. Per me i motivi valgono tutti, ma quello principale è che, dopo tanto tempo, volevo stare dove finalmente mi sentivo a casa. Da
figlia di pilota, infatti, ho avuto una vita piuttosto instabile, cambiavo città ogni cinque anni. Probabilmente è grazie a questo che sono riuscita a dire ‘ok si va’. Ovviamente non è stato così semplice. Il problema di noi italiani è che siamo intrappolati in retaggi culturali: fin da piccoli ci insegnano che dobbiamo fare i bravi, studiare, trovare un lavoro, sposarci, ma nessuno ci dice che il mondo
di serena martello/foto bonjour quebec
PER I PIÙ FREDDOLOSI È PREFERIBILE VISITARLA DA FINE MAGGIO FINO AI PRIMI DI SETTEMBRE è tanto grande che vale la pensa di scoprirlo. In pochi ci spingono a trovare noi stessi, perché sì, saremmo anche nati in via Pinco Pallino, ma chi lo dice che è quello il nostro posto? Del Canada si dicono e si scrivono molte cose. Chi non lo conosce pensa sia solo pieno di boschi e neve e in parte è anche vero, ma sicuramente di questa terra o te ne innamori subito oppure mai. La
qualità della vita è elevata e c’è molta attenzione verso la famiglia. Dopo un lungo inverno, quando finalmente arriva la primavera, le città si trasformano totalmente. Tutti iniziano a pulire a fondo le case per eliminare ogni residuo di quella lunga stagione che porta con sé neve, ghiaccio e sale. I negozi si riempiono di fiori, di articoli per il giardino e specialmente per il
barbecue (anche se qui lo si fa tutto l’anno). Tutti ne hanno uno, anche chi vive in appartamento. È straordinario vedere come i prati, da secchi e aridi, diventano immediatamente verdi. Ma la cosa più bella è che si respira un’aria da comunità: lo spazio è di tutti – paghiamo le tasse per mantenerlo bene – e quindi ciascuno può e deve utilizzarlo come crede, nel rispetto della ‘cosa comune’. Questo è un paese magico e per i più freddolosi, che non amano l’inverno, è preferibile visitarlo da fine maggio fino ai primi di settembre. Vanno di moda le gite “fuori porta”, i week-end di pesca tra i boschi. In molti si attrezzano per noleggiare piccoli aerei per raggiungere laghetti sperduti dove ci sei solo tu e i tuoi amici, il lago, la natura e probabilmente anche qualche orso. Per gli amanti dello sport, ma meno temerari, è molto indicato fare dei tour
VIAGGI
canaDa/montreaL
con la classica canoa canadese. Anche per questa attività sono previste una o più notti, in campeggio. Per chi gode dell’aria aperta il Canada è tutto da vivere. Visto che l’inverno sembra non finire mai, l’estate è una vera e propria occasione di rinascita. Ogni città ha diversi parchi, percorsi ciclabili e nei week-end si organizzano festival. Una cosa molto interessante potrebbe essere quella di andare a vedere l’aurora boreale. Montréal, dove vivo da pochi mesi, è culla di culture diverse. Antico e moderno si fondono insieme. La città è impreziosita
dalle basiliche di Notre-Dame e San Patrizio. La città vecchia è una bomboniera a cui si contrappone il Réso, la città sotterranea: 12 chilometri quadrati di superficie tra scale, negozi, centri commerciali, ristoranti, uffici e chioschi. Una visita la merita sicuramente il Parco di Mont-Royal, con numerosi belvedere da cui si può ammirare la città in tutto il suo splendore. Dal punto di vista gastronomico, ci sono dolci interessanti da scoprire come, per esempio, il rice pudding, un budino preparato con il riso, gelatina, frutti di bosco, vaniglia e panna oppure
LAKES, PARKS AND SKYSCRAPERS: A DREAM CALLED MONTREAL MY NEW LIFE IN CANADA. HERE IS MY HOME, THE PLACE OF THE HEART AND THE SOUL. EVERY DAY A NEW DISCOVERY Those who are not familiar with Canada may think it’s just woods and snow, and that’s also true, but other than that, the quality of life is high and there is great attention for the family. After a long winter, when spring finally arrives, the city gets a total makeover. Everyone starts cleaning the houses, the shops are filled with flowers, articles for the garden and barbecue; everybody has one, even those who live in apartments. It’s amazing to see how the meadows, from dry and arid, immediately become green. From late May until early September, there are trips “out of town”, weekends of fishing in the woods and a lot of people rent out small planes to reach remote ponds. For lovers of
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i muffin di mele, il budino al caramello, nocciole e mirtilli. Dall’acero, simbolo del Canada, si estrae il succo da gustare insieme ai pancake o ai toast alla francese per una colazione tipica. Le zuppe sono molto diffuse come, per esempio, quella ai crostacei e quella gratinata. Altri piatti tipici sono le fave al lardo, lo stufato di zampone e soprattutto la tourtière, un pasticcio a base di selvaggina. Da assaggiare, infine, il vino di mirtillo ed il caribou, mix di vodka, cognac, sherry canadese e sciroppo d’acero: un toccasana per combattere il freddo.
sports, the tour with the classic Canadian canoe is very suitable. Even for this activity are provided one or more nights in camping. For anyone who enjoys the outdoors, Canada is worth a try. Montréal, where I live, is a cradle of different cultures. The city is embellished by cathedrals of Notre-Dame and St. Patrick. The old town is a gem, which is opposed to the Réso, the underground city: 12 km2 among stairs, shops, malls, restaurants, offices and kiosks. Worth visiting is the Park of Mont-Royal, with many viewpoints from which the city can be admired in all its glory. From the gastronomic point of view, there are desserts such as, for example, the rice pudding, or the apple muffins, caramel puddings, nuts and cranberries. From the maple, symbol of Canada, is extracted the juice to taste with pancakes or French toast for breakfast, and finally, the blueberry wine and the caribou, mix of vodka, cognac, sherry and Canadian maple syrup: a panacea against cold.
VIAGGI
iL saLento visto da Fuori
Un amore lungo mezzo secolo Venne a Lecce per chiedere la mano della futura moglie. Da quel giorno non è più andato via
Torno indietro di 50 anni per ricordare il giorno un cui arrivai a Lecce, luogo magico, per me unico al mondo. Venivo a chiedere la mano della mia futura moglie, incontrata l’estate precedente a Gela, cittadina adagiata sulla splendida costa meridionale della Sicilia. Il mio obiettivo era sposarmi e ritornare nella mia amata Palermo. Fui ricevuto con festosa accoglienza dalla sua famiglia. Rimasi a Lecce per ben 12 giorni, ospite dei nonni che mi fecero sentire a casa, sin dal primo momento. La prima passeggiata fu alla scoperta di Lecce, accompagnato da circa dieci persone che non mi mollarono di un passo. Sinceramente, più che interessarmi alla città, ero molto più impegnato a chiacchierare 158 159
con la mia fidanzata che non vedevo da alcuni mesi. Arrivai nel centro storico di Lecce e fui, invece, sommerso da un’atmosfera antica e surreale. Guardavo con interesse e curiosità le tortuose e linde strade, i vicoli del centro con i numerosi laboratori di artigiani. Ogni angolo era una continua e sorprendente scoperta: sontuosi e antichi palazzi gentilizi con ampi portali sovrastati dagli stemmi di famiglia. La mia mente tornò indietro nel tempo e vidi il passato rivivere nel presente. Con i suoi usi, con la lingua dei popoli mediterranei, di Messapi, Iapigi e Romani. Tanta antichità fatta di resti e rovine non poteva lasciare indifferente uno studioso come me. In cucina mia suocera aveva
PH LUCILLA CUMAN
di pasquale pandolfini/
PALAZZO PERSONÈ A LECCE
le mani d’oro ed essendo siciliana come me era riuscita a realizzare una variante sicula-pugliese: si destreggiava tra ceci con le sagne incannulate e arancini, tra pasticiotti e cannoli. I giorni passarono in fretta, girai il Salento in lungo e in largo. Ci vorrebbe molto tempo per raccontare gli oltre 250 chilometri di molteplici coste, alcune piane, sabbiose e selvagge, altre frastagliate, alte, a picco sul mare. Per raccontare i paesaggi pittoreschi e mozza-
fiato e l’emozione inebriante, inspiegabile a parole, nella visione di ulivi ultrasecolari della verde campagna, con tanti muretti a secco segnati dal tempo. Mi sentivo inspiegabilmente felice e rilassato. Cominciavo ad apprezzare la compagnia dei parenti di mia moglie che erano, nello stesso tempo, spontanei e diffidenti. Il più indecifrabile di tutti era il mio futuro suocero. Parlavo spesso con Nuccia, la mia fidanzata, fantasticavamo sul nostro futuro e sul giorno in
GIARDINI PUBBLICI DI LECCE
cui ci saremmo sposati, della nostra vita nella mia bellissima Palermo che, ne ero convinto, anche lei avrebbe amato. Quando parlavamo di tutto ciò non mi sfuggiva una tristezza negli occhi della mia amata, ma in quel momento non riuscivo a capire. A Lecce ero venuto da solo, senza i miei genitori perché mio padre non poteva affrontare il viaggio a causa della sua salute malferma, ma anche perché non aveva apprezzato di buon grado che sposassi una
VIAGGI
iL saLento visto da Fuori
NON DIMENTICO DI ESSERE SICILIANO, MA HO UN LEGAME PROFONDO CON QUESTA TERRA PER LA QUALE SENTO UN SENSO DI APPARTENENZA CHE MI FA SENTIRE UN SALENTINO VERO
ragazza che non fosse delle nostre parti: “donne e buoi dei paesi tuoi”, questa era, in breve, la sua battagliera tesi. La sera prima di partire, mio suocero, Gino Scrimieri, mi chiese di raggiungerlo nel suo studio. Come me, anche lui amava molto leggere ed aveva una raccolta di volumi che io guardavo con molto interesse. Mi mise a mio agio, ma non era del suo solito umore, era nervoso e questo non mi facilitava le cose. Mi feci coraggio e iniziai a parlare. Per prima cosa gli dissi che ero molto innamorato di sua figlia, che avevo un lavoro sicuro, che volevo sposarla quanto
prima, che avevo una casa e che la mia famiglia l’avrebbe accolta come una figlia. Mentre parlavo mio suocero annuiva con il capo, ma dopo un lungo silenzio rispose dicendo che sapeva tutto di me, che aveva preso informazioni sulla mia persona e poi aggiunse di botto: “Sienti beddhru miu, non ho nulla contro di te, ma non accetto, anzi non voglio che tu porti mia figlia a Palermo, te lo dico chiaro e tondo”. “Beddrha madri santissima”, esclamai dentro di me. Queste sue parole mi fecero cadere il mondo addosso, rimasi muto e spiazzato. Provai una sensazione inspiegabile come se si
fosse creato un perfetto equilibrio tra me e questa terra magica che in pochi giorni mi aveva stregato. Senza pensarci troppo tutto d’un botto risposi: “E che problema c’è, mi trasferisco io a Lecce”. La reazione di mio suocero alle mie parole fu inaspettata, tra le sue braccia mi commossi sino alle lacrime. Qui sono rimasto, qui mi sono affermato, qui sono nati e cresciuti i miei tre figli. Non dimentico di essere siciliano, ma ho un legame profondo con questa terra per la quale sento un senso di appartenenza che mi fa sentire un salentino vero.
A FIFTY-YEAR LONG LOVE HE CAME TO LECCE TO PROPOSE TO HIS FUTURE WIFE AND NEVER LEFT LECCE I go back 50 years to remember the day I arrived in Lecce. I came to ask for the hand of my future wife, and I was warmly welcomed by her family. The days passed quickly while I went around Salento for 12 days; from the beautiful coasts to the picturesque landscapes and old olive trees, with many dry stone walls marked by time, I felt inexplicably happy and relaxed. I came in Lecce without my parents because my father was ill, but also because he did not approve a girl who was not of our parts. The evening before leaving, my father in law asked me to join him in his studio. He put me at ease, but he was not his usual self, he was nervous and this did not make the situation any better. I took courage and started talking, reassuring him about my position and my intention to marry his daughter, but his denial was adamant, since he did not want his daughter to go away; then, without much thinking, I told him that I would stay instead, and at that point he gave me a hug and his reaction made me move. Since then I stayed here in the Salento: I have a deep connection with this land for which I feel a sense of belonging, but I never forget to be Sicilian.
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Tel. 0836.1901128