Salento Review | Anno Tre | Numero Quattro

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ANNO III - n. 4 SPECIAL EDITION


LECCE | 2016 20 | 21 FEBBRAIO

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anno III - numero.4 FOTO DI COPERTINA

(Porto Miggiano, Santa Cesarea Terme)

Pierpaolo Schiavone DIRETTORE RESPONSABILE Gabriele De Giorgi (direttore@pwad.it) REDAZIONE Mariella Tamborrino (redazione@pwad.it) DIREZIONE GRAFICA Francesca delli Carri (grafica@pwad.it) COLLABORATORI: Jlenia M. Gigante, Ilaria Lia, Carlo Morelli, Eleonora Moscara, Jessica Niglio, Giorgia Salicandro, Daniela Zito FOTO: Pierpaolo Schiavone COLLABORAZIONE GRAFICA: Michele Ortese WEB: Fernando Rugge, Damiano Gaetani VIDEO: Massimo Centonze TRADUZIONI: Sabrina Liberti Si ringraziano: l’agenzia Pugliapromozione; Alessandro Delli Noci, ass. all’Innovazione Tecnologica del Comune di Lecce; sindaci e amministratori dei Comuni di Lecce, Brindisi, Taranto, Tricase e Vernole; Ferrovie del Sud/Est, l’associazione SalentoSub per il contributo fotografico. www.salentoreview.it - info@salentoreview.it

05. EDITORIALE

personaggi

REBECCA ARNOLD 6. “Trovo qui il mio antidoto

a New York EDIZIONI, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE

Viale della Libertà 47 - 73100 Lecce (LE) Tel. 0832.1692478 - www.pwad.it - info@pwad.it PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE ZONA ALTO SALENTO

Via Carlo Alberto 33 72012 Carovigno (BR) www.aemmedia.it - info@aemmedia.it STAMPA Gioffreda Multiservice Via Vella G. - Maglie (LE) È vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle foto senza il permesso dell’Editore. Chiuso in redazione il 29 ottobre 2015 ISCRITTO AL N. 7 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LECCE 2 MAGGIO 2013 - CRON. N. 18/2013

CHEF RUBIO 84. “Il sapore salentino

è nel pasticciotto”

speciale fotografico LA CITTÀ ELEGANTE 14. Lecce in bianco e nero IL MARE 32. Profondo blu

LE LUMINARIE 42. L’arte della festa

storia PARCO RUDIAE

48. Parco Rudiae,

la Pompei di Lecce ritrova la luce

paesaggio

PARCO PADULI 52. Prima uliveto abbandonato,

oggi parco: i Paduli

entroterra

MARTINA FRANCA 62. La signora della Valle d’Itria


mario

52

32 pubbliredazionali 10. COMUNE DI LECCE Nuove tecnologie 28. COMUNE DI TRICASE 30. COMUNE DI VERNOLE 40. ARTHOTEL & PARK

70 costa

gastronomia

a Torre Ovo: il litorale ionico tarantino

quanto basta: lo street food salentino

sport

enologia

LITORALE IONICO 70. Da Torre Colimena

SURF IN SALENTO 76. Salento, il luogo perfetto

per fare surf!

musica

LA NOTTE DELLA TARANTA 82. La musica popolare

si apre al mondo

STREET FOOD 92. Aristocratico e cittadino

VINI DI NATALE 102. Vigilia illuminata di bianco

piatti tradizionali

Strutture ricettive 46. ACAYA GOLF & RESORT Strutture ricettive 59. IBEROTEL APULIA Strutture ricettive 68. SANTA MARTA Strutture ricettive 80. VIAGGI CARIBE Golf tour operator 88. LA CASARANA Strutture ricettive 90. LA ROCCIA HOTEL Strutture ricettive 100. VESTAS HOTELS Strutture ricettive 106. GRUPPO LE DUNE Strutture ricettive

LA CUCINA NATALIZIA 96. Profumi di Avvento LA CUCINA PASQUALE 110. Ăˆ Pasqua: Ecce Agnus

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EDITORIALE

Gabriele De Giorgi

Il Salento, estrema propaggine meridionale della Puglia, è un’area con determinate caratteristiche linguistiche e culturali che include la provincia di Lecce e una parte di quelle di Brindisi e Taranto. È una meta turistica tra le più ambite: nel panorama italiano ci sono pochi altri territori che possono vantare la stessa capacità di attrazione e di anno in anno anche i dati relativi alla presenza di visitatori stranieri indicano il gradimento sempre più diffuso e internazionale per questa destinazione. Il successo si può ricondurre a più fattori: innanzitutto alla bellezza del mare e alla varietà delle coste, al patrimonio storico e artistico disseminato tra Lecce, il capoluogo, e il resto della provincia. Otranto e Gallipoli sono le città rivierasche che vantano una tradizione suggestiva, testimoniata dalla presenza di due importanti castelli, ma anche numerosi centri dell’entroterra possono esibire dei tesori architettonici di primaria importanza. In questa edizione speciale di Salento Review abbiamo voluto preparare un menu completo, in grado di offrire alla curiosità del lettore una visione d’insieme: perché nessuno possa dire di non aver saputo quello che ci si perde a non trascorrere una vacanza nella zona più orientale d’Italia, nel cuore del Mediterraneo.

IL SALENTO, ESTREMA PROPAGGINE MERIDIONALE DELLA PUGLIA, È UNA META TURISTICA TRA LE PIÙ AMBITE. NEL PANORAMA ITALIANO, CI SONO POCHI ALTRI TERRITORI CHE POSSONO VANTARE LA STESSA CAPACITÀ DI ATTRAZIONE

Salento, the Apulian farthest southern offshoot, is a locality with specific linguistic and cultural features, which includes the province of Lecce and partly those of Brindisi and Taranto. It is one of the most coveted tourist destinations: in the Italian scenery, just few other territories can boast the same attractiveness. Year by year, data related to the presence of foreign visitors reflects the ever-growing and international approval for this destination. The success can be traced to three factors: first and foremost, to the beauty of the sea and to the variety of the coasts, to the artistic and historical heritage spread all over Lecce, the main city, and the rest of the province. Otranto and Gallipoli are the two coastal cities boasting a charming tradition, shown by the presence of two important castles, but a great deal of inland cities can show architectural treasures of primary importance, too. For this special edition of Salento Review, we wanted to prepare a full menu, able to offer an overview to the reader’s curiosity: so that nobody will say not to know what you will lose if you do not spend a holiday in the easternmost part of Italy, in the Mediterranean heartland.

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IL PERSONAGGIO

reBecca arnoLD

PAPAVERI AL TRAMONTO, VICINO A BRINDISI

Rebecca Arnold: “Trovo qui il mio antidoto a New York” Intervista alla fotografa, protagonista di numerose e importanti campagne commerciali, che da alcuni anni non può rinunciare ad un soggiorno nel Salento Rebecca Arnold è una fotografa che vive a New York e che ha visitato circa 40 paesi in tutto il mondo, dedicandosi alla natura e alla cultura dei luoghi che ha conosciuto. Ha deciso di mettere la sua professionalità e la sua passione a servizio di molte organizzazioni no profit. I suoi scatti vengono quindi utilizzati a scopo promozionale e per la ricerca di fondi. Ha collaborato con il Nobel per la Pace Muhammad Yunus della Grameen Foundation nell’Africa dell’est e, grazie all’aiuto della Fondazione Clinton e del 6 7

Gruppo per la Filantropia Globale, Rebecca ha fotografato il lavoro del St. Luke’s Hospital di Haiti vincitore del premio Opus. Recentemente è stata in Brasile a documentare il lavoro di C.A.R.E. Il suo progetto è illustrato sul sito: www. rebeccaarnold.com. Dalle celebrità ai campi per i rifugiati, due estremi della condizione umana. È un modo per trovare un’altra Rebecca? “Rende interessante la vita. E amplia il mio bagaglio di esperienza umana, la mia

comprensione degli altri e di me stessa. Per oltre quindici anni, ho scattato foto editoriali e lavorato a campagne fotografiche commerciali di ampia portata. Adoro collaborare con persone profondamente creative e talentuose, che siano famose o meno. Sono dinamiche, libere di spirito e, ancora, sicure di se stesse e vulnerabili. Entriamo in connessione in uno spazio creativo, dominiamo insieme quell’onda e realizziamo un prodotto che, in ultima istanza, sarà visto da milioni di persone.Dall’altra parte, durante il mio lavoro come fotografa volontaria insieme alle orga-


di gabriele de giorgi/foto rebecca arnold

nizzazioni no-profit di tutto il mondo, potrei trovarmi in piedi in un container dell’ONU in mezzo al deserto giordano, o affezionarmi a bambini siriani rifugiati durante una lezione di arte-terapia. O sorseggiare del tè chai con un’anziana coppia, accanto alle capanne dal tetto di paglia, in Uganda. Prenderlo, assecondando la loro indole pura e gentile, non adulterata dalla moderna cultura pop. Tutte queste contraddizioni mi permettono di esplorare il mio fascino senza fine per la natura umana”. È stata in decine di nazioni e incontrato gli usi e i costumi più disparati, i contesti storici e naturali più variegati. Cosa l’ha colpita del Salento? “Il Salento è ancora relativamente tranquillo, autentico, semplice, ed ha eventi adorabili. Ho conosciuto l’Italia nel 1994. Trentasette nazioni dopo, è ancora la mia preferita. Dal 2012, ho iniziato a venirci regolarmente. Ho desiderato ardentemente l’Itala antica, in cui la bellezza è ovunque, le persone sono amabili, il cibo è fresco e il sole estivo intiepidisce le mie spalle. Trovo questo nel Salento. Il mio antidoto, il mio completamento, a New York. Sebbene ami esplorare gli estremi del mondo, il Salento presenta un equilibrio particolarmente accogliente, tra una vita dai ritmi lenti e tutti i migliori comfort. Il suo andamento mi ha rallentato e lascia che la versione innata e semplice di me stessa si ristabilisca delicatamente dentro di me... E la gente è così amichevole”. C’è un ricordo al quale è particolarmente legata?

UN ULIVO ULTRAMILLENARIO, VICINO A STRUDÀ

Ecco una storia che dimostra la gentilezza del Salento attraverso una visita all’affascinante Acaya. Ammirai il suo castello e il suo fossato, poi passeggiai lungo le strade, superai una giovane madre sulla porta di casa che indicava un nido d’uccelli nella sua cassetta delle lettere. Quando mi fermai ad accarezzare un cane, il suo padrone si affacciò sull’uscio, un pittore. M’invitò ad entrare per vedere i suoi lavori. Ero UVA BIANCA NELLE CAMPAGNE TRA LECCE E TARANTO

affamata e, sebbene fosse troppo presto per la cena, mi portò a un ristorante nelle vicinanze. Aveva un giardino semplice ma incantevole, con fiori e viti. L’uomo spiegò la mia intricata situazione al proprietario, accennando che fossi di New York. Il proprietario lanciò le braccia sopra la testa: ‘New York’! Gli italiani e i newyorkesi hanno una reciproca divertente adorazione. Il proprietario sistemò velocemente un tavolo di plastica al centro di un giardino vuoto. Poi, una sedia di plastica. Quindi, vi adagiò sopra una tovaglia di plastica e mi fece cenno di prendere posto. Quando finii il mio risotto, mi chiese cosa mi avesse portato nella regione. Cercai di spiegare che il motivo era stato una mostra fotografica del mio lavoro no-profit, intitolata ‘The Others Inside Me’ per la Città di Lecce, per un evento della Giornata Internazionale della Donna. Essendo il mio italiano fin troppo patetico, tirai fuori il mio telefono, lo aprii e vi digitai sopra; sua figlia lesse ad alta voce. Lui ascoltò attentamente, poi


IL PERSONAGGIO

reBecca arnoLD

sbarazzò i miei piatti. Chiesi il conto ma lui, educatamente, disse “Li dia alle sue organizzazioni no-profit, il conto non c’è. Offre la casa”. In quel momento, il mondo sembrava giusto. Il Salento si era preso cura di me. Tutto andava bene… Lo ringraziai per il gesto tanto cortese e gli dissi che, un giorno, lo avrei ripagato. Mi consegnò un biglietto, Trattoria Acaya”. E quale pensa, piuttosto, sia un limite al suo potenziale sviluppo culturale e umano?

“C’è qualcosa di geniale in New York. Diversamente dal resto d’America, che è più tradizionale. A New York non importa chi tu sia o non sia. Non importa cosa indossi, da dove provieni né la tua istruzione. Se arrivi e dimostri di essere bravo, prontamente ti apre le porte e ti indica la scalinata che ti porterà tanto in alto quanto le tue capacità ti consentiranno. Il Salento è delizioso ma ho notato che la libertà di incoraggiare a diventare velocemente produttivo, in un percorso di carriera, sembra essere un po’ ad un punto

morto, a causa di una struttura gerarchica più rigida. Gli usi e i costumi italiani funzionano magnificamente in settori come quello alimentare e l’artigianato ma hanno i suoi lati negativi in altre aree, come gli affari. È triste vedere affievoliti l’ambizione e l’ottimismo dei suoi giovani. Io lo capisco. Le mie competenze non sono state riconosciute finché non mi sono trasferita nelle grandi città. Oggi, faccio consulenze e aiuto i giovani, lo staff e i componenti di organizzazioni di tutto il mondo, come le Nazioni Unite e i Dalai Lama Fellows”.

REBECCA ARNOLD CON UNA PROPRIA FOTO IN UN ORFANOTROFIO KENIOTA NEL 2007

UN CANE DEL LUOGO AD ACAYA, CHE HA DATO INIZIO A UN VIAGGIO VERSO UNA CENA PIACEVOLE PER REBECCA. IN ALTO A DESTRA REBECCA ARNOLD CON UNA PROPRIA FOTO IN UN ORFANOTROFIO KENIOTA NEL 2007. HA INSERITO IL RITRATTO NELLA SUA MOSTRA “THE OTHERS INSIDE ME”, PARTE DI “NOTTE DELLA CULTURA”, UNA PRODUZIONE CONCEPITA DA ELENA RICCARDO PER CALLIOPE

REBECCA ARNOLD: “I FIND MY COMPLEMENT TO NEW YORK HERE” INTERVIEW TO THE PHOTOGRAPHER WHO CAN’T RENOUNCE HER STAY IN SALENTO Rebecca Arnold has put her passion at the service of many nonprofits and her shots are used for promotional purposes and fundraising. She has worked with the Nobel Peace Prize Muhammad Yunus, has taken pictures of St. Luke’s Hospital in Haiti and been to Brazil to inform of C.A.R.E. Her project is on www.rebeccaarnold.com. From celebrities to the refugees camps. Is it a way to find another Rebecca? “It stretches my understanding of others, and myself. In my volunteer work, I may be standing in a UN container in the middle of the Jordanian desert, bonding with Syrian refugee kids or sipping chai tea with an elderly couple in Uganda. All these contrasts allow me to explore my fascination with human nature”.

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ERBE SELVATICHE PRIMAVERILI E ULIVI, VICINO A GALATINA

What struck you of Salento? “Salento is still relatively quiet and has lovely highlights. I traveled through Italy in 1994. In 2012 I began coming regularly. Thirty-seven countries later, it’s still my favorite. In Italy beauty is everywhere. In Salento, I find my complement to New York. It’s pace lets the simple version of myself resettle delicately within me. And the people are so friendly. During a visit to charming Acaya, a painter walked me to a restaurant nearby. Italians and New Yorkers have an entertaining mutual adoration. The owner asked me what brought me to the region. I explained that I’d had a photo exhibit of my nonprofit work. When I asked for the check, he politely said: ‘It’s on the house’. In that moment, the world seemed right. Salento took care of me”. What do you think is rather a limit to its potential development? (in Salento) “NY doesn’t care who you are. If you prove you’re good, it shows you to the stairs that ascend as high as your capabilities take you. Salento is lovely, but the freedom to buoy up and become productive quickly seems a bit gridlocked. It’s difficult to see the ambition and optimism of its youth abated. I relate. My abilities weren’t recognized until I moved to the big cities”.


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Con Apuliamoving i trasporti diventano smart Nasce la piattaforma tecnologica della mobilità pugliese ideata per rendere più accessibili e agevoli i servizi di trasporto. Servizi, traffico, itinerari: tutte le informazioni in tempo reale, a portata di clic Sbarca a Lecce Apuliamoving, la piattaforma tecnologica della mobilità pugliese ideata per supportare l’utente nella scelta del percorso e delle modalità di spostamento sulla base del suo profilo, delle sue esigenze e delle condizioni esterne. Navigando sul sito www.apuliamoving.it o sull’app MyCicero – quindi da pc, tablet o smartphone – è possibile scegliere i percorsi migliori, più comodi e veloci per raggiungere la destinazione di interesse. Non solo. Con Apuliamoving, si viaggia in modo multimodale (mezzo privato, trasporto pubblico, ecc...), in funzione dei criteri scelti dall’utente (tragitto più

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breve o più veloce, mezzo più economico, ecc...) e in base alle condizioni di mobilità (traffico, incidenti, lavori in corso, ecc...). Il sistema è in grado inoltre di fornire informazioni sui luoghi di interesse, sugli eventi e sui luoghi dove soggiornare, ed è sicuramente uno strumento prezioso anche per i turisti, oltre che per i leccesi stessi. È, insomma, un travel-planner completo che risponde a ogni esigenza di mobilità in Puglia, per lavoro, svago o altra necessità, e che rappresenta la soluzione ideale in un contesto di sostanziale inefficienza del sistema dei trasporti. Apuliamoving

permette anche di monitorare il traffico, migliorare la sicurezza stradale, gestire le emergenze, diffondere in tempo reale informazioni relative ai servizi di Trasporto Pubblico Locale (orari, tragitti, ecc.), migliorare la visibilità e la fruibilità dei più importanti attrattori turistici. Il progetto è stato presentato ufficialmente ad ottobre nelle sale del Must di Lecce alla presenza, tra gli altri, del viceministro ai Trasporti e Infrastrutture Riccardo Nencini. “La tecnologia – ha commentato – ha un valore strategico e, applicata alla mobilità, ha un’importanza ancora maggiore e infinite possibilità di


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impiego. Credo che Apuliamoving vada considerata come una risorsa per la Puglia e soprattutto come lo strumento ideale sul territorio per rendere sempre più concreta e diffusa la logica dell’integrazione dei servizi, che, dove è stata applicata, ha funzionato molto bene. Chi viaggia e si sposta, infatti, ha bisogno di informazioni specifiche, ma anche di una bussola adeguata sui luoghi di interesse, sugli eventi o sui posti dove soggiornare, oppure di poter usufruire di questo o quel servizio”. Apuliamoving è stata realizzata da Pluservice.net e nasce in seno al progetto Infocity – Infomobilità al Servizio degli Utilizzatori delle Città, che vede coinvolto

un partenariato nazionale con la Provincia di Napoli, ente capofila, ed enti partner i Comuni di Torino, Roma, Perugia, Bari, Brindisi e Lecce nonché dalle Province di Torino, Potenza, Firenze, Milano, Bari, Brindisi e Lecce. Infocity è finanziato

dal programma Elisa del Dipartimento per gli Affari Regionali e gli enti pugliesi (di cui il Comune di Lecce è ente di coordinamento e capofila territoriale) anche di un co-finanziamento da parte dell’Assessorato alle Politiche Giovanili e Innovazione della Regione Puglia. “Questa piattaforma tecnologica – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e all’Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone – rappresenta uno strumento strategico per il nostro territorio. Per questo motivo abbiamo finanziato Apuliamoving e, anzi, riteniamo che tutte le città possano beneficiarne, tutte quelle che ambiscono a raggiungere l’obiettivo della Smart City, una città veloce che rende i servizi di trasporto sempre più accessibili e agevoli”. “Con Apuliamoving – ha aggiunto Alessandro Delli Noci, assessore all’Innovazione Tecnologica e Politiche comunitarie e


COMUNE DI LECCE

nuove tecnoLogie

responsabile del programma Smart City del Comune di Lecce – è nato un servizio fondamentale per cittadini pugliesi, per i turisti e, in generale per tutti gli utilizzatori delle città. È una risorsa utile per il sin-

golo, per le città, per i sistemi economici territoriali. Ma il cammino è solo agli inizi, perché è responsabilità di tutti adesso indurre i diversi stakeholders, pubblici e privati, ad alimentare il sistema realizzato,

L’ASSESSORE ALESSANDRO DELLI NOCI

BY “APULIAMOVING”, TRANSPORT BECOMES SMART THE TECHNOLOGICAL PLATFORM OF THE APULIAN MOBILITY WAS BORN. REAL-TIME SERVICES, TRAFFIC AND ROUTES JUST A CLICK AWAY “Apuliamoving”, the platform planned to support the user in the choice of routes and mobility modes, comes to Lecce. Surfing on www.apuliamoving.it or on MyCicero app, you can choose the best routes to reach your destination, travelling in a multimodal way, on the basis of the user’s criteria and of the mobility conditions. Furthermore, the system provides information on the places of interest, the events and the places where to stay. A complete travel-planner that allows monitoring traffic, improving road safety, dealing with emergencies, spreading real-time information about Local Public Transport services, improving the viability of the most important tourist attractions.

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ad aggiornarne i contenuti e a popolarlo di nuovi e più evoluti servizi. Smart City non è uno slogan – ha sottolineato – ma un programma che porta risultati concreti, che trasforma idee innovative in progetti reali, che offre servizi tangibili che migliorano la qualità della vita del cittadino. Nel caso di Apuliamoving, ad esempio, l’obiettivo finale è quello di costruire un ‘sistema di infomobilità multimodale personalizzato’ per le città pugliesi del futuro. A Lecce per esempio, grazie alla collaborazione con il settore Mobilità e con Sgm, avremo da subito tutti i dati sui tempi di arrivo alle fermate in tempo reale e saremo d’esempio per tutti”.

The project has been officially presented in the presence of the Deputy Minister for Transport and Infrastructure Nencini: “Apuliamoving should be considered as a resource for Apulia and as the ideal instrument to make the integration of services an increasingly concrete reality”. “The technological platform – the Regional Councillor Capone explained – is a strategical tool for our territory. Every city aiming to become a Smart City can benefit from it”. “By Apuliamoving – Councillor Delli Noci added – a service crucial for everyone was born. Now, its’ everybody’s responsibility to populate the system. Smart City is a programme leading to tangible results, turning innovative ideas into concrete services improving the quality of citizens’ life. In the case of Apuliamoving, the final goal is to build a custom multimodal info-mobility system for the Apulian cities of the future”.



La citta , eLegante

SPECIALE FOTOGRAFICO

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/foto pierpaolo schiavone

Lecce e il Salento si lasciano apprezzare dai visitatori per una dote tutta mediterranea, la luminosità. Ma grazie alle caratteristiche della pietra leccese palazzi storici e chiese conoscono una sfumatura di tonalità che, soprattutto all’alba e al tramonto, restano impresse nella memoria di chi passeggia nel centro storico. Esiste però un punto di vista artificiale ed è quello delle immagini in bianco e nero: una volta comuni, sono state soppiantante dalle evoluzioni in tema di fotografia e sono praticamente sconosciute alla nuove generazioni. Ecco perché ammirare alcuni dei monumenti e degli scorci della città in maniera insolita può essere un stimolo in più per cedere al fascino di una terra incantevole BLACK-AND-WHITE LECCE Lecce and Salento let visitors appreciate them thanks to a completely Mediterranean quality, brightness. But thanks to the features of Lecce’s stone, historical palaces and churches take on a tinge of shades that, from dawn to sunset, remain etched in the memories of those who stroll in the historical centre. But an artificial point of view exists and it’s that of the blackand-white images: once become ordinary, they have been replaced by the progress in terms of photography and they are practically unknown to the new generations. This is the reason why admiring some of the city’s monuments and views in an unusual way can be an extra impulse to succumb to the allure of an enchanting land.

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Episcopio in Piazza Duomo/

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P

La citta , eLegante

SPECIALE FOTOGRAFICO

Anfiteatro romano/

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Porta Rudiae/




Il fascino eterno di

Tricase

QUERCIA VALLONEA

MARINA SERRA

CHIESA DI SAN DOMENICO

18mila abitanti, otto chiese, cinque castelli medievali e due meravigliose marine. Questi i numeri di Tricase, comune a sud di Lecce, la cui storia si dipana fra miti e leggende. La città si sviluppa attorno a due piazze principali che, in qualche modo, sono l’emblema della sua doppia anima. La prima, nucleo del centro storico, è Piazza Giuseppe Pisanelli, chiamata così in onore dell’omonimo deputato tricasino, primo ministro di Grazia e Giustizia del primo parlamento dell’Italia Unita, estensore del primo codice civile e di procedura civile. Una statua, a lui dedicata, domina il centro della piazza su cui si affacciano due importanti monumenti: la Chiesa di San Domenico di Guzman e Palazzo Gallone, che attualmente ospita gli uffici comunali. La storia di questo edificio è ammantata di

Comune di Tricase ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

mistero, o meglio, è oggetto di leggenda. Si narra, infatti, che Stefano Gallone (terzo principe di Tricase) abbia fatto costruire una stanza per ogni giorno dell’anno e che la Sala del Trono possa ospitare fino a mille persone. Alle spalle del palazzo, su piazza don Tonino Bello, si erge la chiesa madre, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria, uno splendido esempio di architettura barocca che al suo interno custodisce opere d’arte di notevole interesse, fra cui una tela del Veronese. L’altra piazza principale, cuore pulsante

della parte moderna, è Piazza Cappuccini. Ricca di attività commerciali durante il giorno, la sera cambia volto per dare spazio alla movida locale. La nascita di Tricase risale al 1200 circa e la sua etimologia deriva dalla presenza di tre Casali (Turco, Menderano e Amito). Tricase fu il nome scelto per indicare il nucleo abitativo sorto da questa unione. L’origine più probabile pare sia “inter casas”, proprio per indicare lo spazio fra i tre importanti castelli. Da sempre è l’incontrastato punto di ri-


THE ETERNAL CHARM OF TRICASE

CANALE DEL RIO

CHIESA NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA

ferimento per tutto il Capo di Leuca ed il suo territorio comprende anche due splendide marine: Tricase Porto e Marina Serra. E proprio lungo la strada che conduce verso il mare, spicca un vero e proprio monumento naturale, ovvero l’imponente quercia Vallonea. Una storia quasi millenaria alle spalle, un colosso di legno e radici con i suoi quattro metri e passa di diametro. È detta anche “Quercia dei Cento cavalieri” perché, secondo la leggenda, avrebbe offerto riparo a Federico II ed al suo seguito.

Eight churches, five medieval castles and two wonderful marinas. These are Tricase’s figures. The city has grown around two main squares. The first is Piazza Giuseppe Pisanelli, where two important monuments overlook: San Domenico di Guzman’s Church and Gallone Palace. The story of this building is the stuff of legend. Story goes that Stefano Gallone (Prince of Tricase) ordered to build a room for every day of the year, and that the Throne Room could accommodate one thousand people. Behind the palace, a stunning example of baroque, the Mother Church, stands with its valuable works of art inside. The other main square is Piazza Cappuccini. Rich in business activities, at night it makes room for the local nightlife. Tricase dates back about to 1200 B.C. A landmark for the whole Capo di Leuca, it includes two beautiful marinas: Tricase Porto and Marina Serra. On the way to the seaside, a real natural monument stands, the towering Valonea Oak, also known as “Oak of One Hundred Knights”. In the beautiful, rocky Marina Serra, the “Canale del Rio” stands out. It is a deep and evocating inlet, where a legendary stream ends. Two other milestones are Depressa – known for its castle – and Lucugnano – where the famous poet Girolamo Comi was born. Finally, it is worth visiting the “Grotta Matrona”, belonging to the Regional Nature Park. The grove is a Site of Community Importance.

PALAZZO GALLONE

Oltre alle chiese e alle stradine del centro storico, Tricase è arricchita dalla bellissima Marina Serra. Nella costa rocciosa si distingue il Canale del Rio, una profonda e suggestiva insenatura dove termina un ruscello, fonte di leggende come quella secondo la quale a scavare il solco sia stato proprio il diavolo in una notte sola. Lo stesso che, secondo un altro racconto simile, avrebbe costruito, sempre in una notte, la chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli, conosciuta anche come Chiesa dei Diavoli.

Il viaggio alla scoperta di Tricase prosegue con due tappe fondamentali nelle due frazioni vicine: Depressa (conosciuta per il castello del noto regista Edoardo Winspeare) e Lucugnano (famosa per aver dato i natali al poeta Girolamo Comi). Da visitare infine, anche se accessibile solo via mare, la Grotta Matrona (madre di tutte le altre circostanti). Il suo territorio è incluso nel Parco Naturale Regionale Otranto – Santa Maria di Leuca – Bosco di Tricase. Il boschetto, in particolare, è annoverato tra i Siti di Importanza Comunitaria (SIC).

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


Vernole

tra storia, archeologia e natura

RISERVA NETURALE LE CESINE

CASTELLO DI ACAYA

La ricchezza di Vernole, comune che sorge a pochi chilometri da Lecce, sta nella sua variegata offerta turistica che si snoda attraverso le frazioni legate fra loro da un percorso di cultura, mare, architettura, archeologia e arte. Frantoi ipogei, chiese, menhir, ulivi monumentali, splendide piazze e castelli rappresentano un unico biglietto di visita per questo lembo di terra che si afaccia sulla costa adriatica. Tra i luoghi di culto più importanti vanno ricordate, tra le altre, la Chiesa Matrice di Maria Santissima Assunta, esempio di barocco leccese, edificata sulle rovine di un edificio precedente

Comune di Vernole ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

nel 1730 e la Chiesa di Sant’Anna, costruita interamente in pietra leccese e decorata anch’essa secondo lo stile barocco di fine 600. Proseguendo il viaggio alla scoperta delle bellezze di questo territorio, vale la pena visitare i menhir di Pisignano; gli ulivi monumentali di Strudà; i grandi punti di interesse archeologico di Acquarica, come Pozzo Seccato e La Franca; la Porta Nuova di Vanze e soprattutto l’importantissimo borgo medievale di Acaya, unico esempio di cittadella fortificata del sud Italia, con le sue tre splendide piazze (Piazza d’Armi, Piazza Gian Giacomo e Piazza Convento),

la Porta Monumentale ed ovviamente il famoso Castello. Fiore all’occhiello fra tutte le bellezze che caratterizzano questa zona, è sicuramente il borgo di Acaya, una delle perle architettoniche salentine, dove l’orologio della storia sembra essersi fermato. L’antico borgo di Segine assunse il nome che conserva ancora oggi nel 1535, quando Gian Giacomo dell’Acaya, ingegnere di Carlo V, fortificò il centro. Il paese presenta un impianto ortogonale con strade tra di loro parallele che hanno tutte la larghezza. Di forma quadrangolare, il borgo è racchiuso da una cinta muraria in pietra leccese con tre imponenti bastioni angolari ed il poderoso castello, interrotta dalla porta urbica di Sant’Oronzo, realizzata nel 1535. Ma Acaya va oltre la sua storia rinascimentale. Fuori dalle mura, infatti, sorge la Cappella di San


CHIESA DI MARIA SANTISSIMA ASSUNTA

MENHIR DI PISIGNANO

Paolo, della metà del XVIII secolo, antica meta di pellegrinaggio, insieme a Galatina, per le vittime del morso della taranta. All’aspetto storico e culturale si aggiunge una deliziosa parentesi naturale, suggerita da una costa rigogliosa che da Torre Specchia Ruggeri si snoda fino a San Cataldo. Qui si trova la Riserva naturale delle Cesine, oasi WWF, che presenta una straordinaria nidificazione di diverse specie animali e una ricchissima flora. Un tempo le Cesine si presentavano come una vasta palude. Un’imponente azione di bonifica e recupero ha messo in luce la ricchezza paesaggistica e naturale di questo scorcio di costa che, dal 1971, è stata riconosciuta come “Zona

COLONNA VOTIVA DI SANT’ANNA

umida di interesse internazionale” e nel 1979 la zona è stata insignite ufficialmente del titolo di Oasi WWF. Oggi la Riserva Naturale è tappa obbligatoria per chi visita il Salento e per chi ama venire a contatto con la natura selvaggia e incontaminata. Restando in tema di natura, altra tappa fondamentale è quella da dedicare agli ulivi secolari che colorano di verde e argento (come le foglie) i campi di Strudà, nello specifico la zona denominata Visciglito. Menzione a parte, infine, merita il menhir Materdomini di Pisignano, uno dei più alti della provincia di Lecce. Monumento preistorico, a base rettangolare, che sorge in Largo Cappelle, nel cuore della frazione.

VERNOLE, BETWEEN HISTORY, ARCHAEOLOGY AND NATURE Vernole’s richness is in its diversified tourist offer, made of culture, sea, architecture, archaeology and art. Among the most important places of worship there are Maria Santissima Assunta’s Mother Church and Sant’Anna’s Church, both in baroque style. Continuing the tour, it is worthwhile visiting Pisignano’s menhirs; the monumental Strudà’s olive trees; Vanze’s sites of archaeological interest. The flagship is definitely Acaya. The ancient medieval village has an orthogonal plan, embraced by Lecce’s stone city walls, a mighty castle and an urban door. Outside the city walls, San Paolo’s chapel stands, ancient pilgrimage destination for the victims of the tarantula’s bite. A delightful natural parenthesis is added to the historical and cultural aspect. Here it is the WWF’s Nature Reserve Le Cesine, showing an outstanding nidification of different animal species and a very rich flora. Nowadays, the Nature Reserve is a milestone for those who visit Salento and love to get in touch with a wild nature. Struda’s century-old olive trees are another milestone. Finally, a special mention of Pisignano’s Materdomini menhir, one of the highest in the province of Lecce.

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


SPECIALE FOTOGRAFICO

iL mare

Dal blu al verde, dal fondale sabbioso alle insenature rocciose. Il mare che circonda il Salento, che di anno in anno diventa una meta turistica tra le più ambite, teme pochi paragoni al mondo ed è in grado di soddisfare anche gli appassionati più raffinati. Ma quanti sono coloro che riescono ad apprezzare le meraviglie della natura che ci sono nelle acque cristalline dello Ionio e dell’Adriatico? Panorami di una bellezza rara si offrono alla silenziosa contemplazione subacquea e le foto che fanno parte di questo speciale sono soltanto un assaggio di ciò che si può trovare. Per gli amanti delle immersioni un’occasione da non perdere DEEP BLUE From blue to green, from the sand seabed to the rocky inlets. The sea surrounding Salento, year by year become one of the most coveted tourist destinations, fears just few comparisons all over the world and it is able to meet even the most refined lovers’ needs. But how many of them appreciate the beauties of nature existing in the crystal-clear waters of the Ionian and of the Adriatic? Skylines of rare beauty meet the soundless underwater contemplation; the photographs included in this special are just a taste of what you can find. For scuba diving lovers, an opportunity not to be missed.

Profondo blu PH: GIANLUCA ROMANO

Grotta (profondità 10m) /Santa Caterina

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/foto salentosub

PH: UMBERTO RAGANATO

Alicia Mirabilis (prof. 35m)/ Santa Caterina


LECCE

Piazzetta Arco di Trionfo tel. +39 0832 243619


SPECIALE FOTOGRAFICO

iL mare

PH: CESARE PETRELLI

Gorgonia Rossa (prof. 55m)/Santa Caterina

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SPECIALE FOTOGRAFICO

PH: GIANLUCA ROMANO

iL mare

Nudibranco (prof. 7m) /MAR PICCOLO (TA)

PH: GIANLUCA ROMANO

Nudibranco (prof. 10m) /LA REGGIA

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FORNITURE PER

ALBERGHI RISTORANTI BAR/ENTI COMUNITÀ ARTICOLI DA REGALO LISTE NOZZE VIALE MARCONI, 5 - 73100 LECCE - TEL. 0832.301515 - FAX 0832.301430 www.alberghierasas.it - info@alberghierasas.it


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SPECIALE FOTOGRAFICO

iL mare

PH: CESARE PETRELLI

Gorgonia Rossa e Gialla (prof. 55m)/Gallipoli

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STRUTTURE RICETTIVE

artHoteL & park

Arthotel. Tra bellezza, gusto e benessere Stile, eleganza e relax. Il tempo sembra fermarsi in questo angolo di paradiso dove la vacanza si colora di piacere.

Nelle 55 camere trionfa il colore, declinato in ogni sua sfumatura, e negli spazi comuni ci si muove tra elementi di design, pezzi d’antiquariato e arte moderna. Tutto in un gioco di armonie e linee che ben si intrecciano con le sinuosità del parco che, arricchito da fontane stilizzate e da alberi da frutto, fa da contorno a questo gioiello dell’accoglienza realizzato in pietra leccese. Arthotel & Park, alle porte di Lecce, incarna il concetto di bellezza e comfort, proponendo agli ospiti una vasta gamma 40 41

di servizi per rendere unico il loro soggiorno, sia che si tratti di viaggi d’affari che di vacanze vere e proprie. Sport, relax e benessere sono uniti fra loro dal filo dell’accoglienza che qui si concretizza in una piscina, aperta anche al pubblico esterno, in campi da tennis e da calcetto. Ma il fiore all’occhiello della struttura è senz’altro la SPA, il nido per le coccole dove vengono preparati pacchetti su misura, in base alle esigenze dei clienti. Il Centro Benessere è aperto anche al pubblico esterno, e le proposte spaziano dai trattamenti per così dire “classici” alle sedute più romantiche, riservate per coppie. Massaggi, degustazione di sushi ed una notte da trascorrere in hotel, per vivere pienamente momenti di relax e pace, non è che uno dei pacchetti che la struttura

offre ai clienti. Ma il ventaglio di proposte spazia dalla sauna al bagno turco, dalla piscina idromassaggio, illuminata da un cielo stellato, alle carezze della cromoterapia, passando dai trattamenti per viso e corpo. Gli ospiti potranno rilassarsi fra le mani di personale altamente qualificato, in un ambiente raffinato ed elegante. Un nuovo staff giovane, professionale e attento alle esigenze del cliente sotto la direzione di Graziana Giannetta, giovanissima eppure con provata esperienza nel settore, ha le idee molto chiare. “La nostra filosofia – spiega – è quella di andare incontro alle esigenze degli ospiti. Per noi non sono numeri, sono persone e abbiamo il privilegio di prenderci cura di chi ha scelto il nostro albergo”. Ed ecco che tutto si muove intorno a loro.


ARTHOTEL & PARK Via Giorgio De Chirico 1, Lecce tel. +39 0832 214214 - fax +39 0832 347735 - info@arthotel-lecce.com - www.arthotel-lecce.it

Anche nella scelta dei menù e nell’organizzazione di ricevimenti per qualunque ricorrenza. Arthotel & Park non trascura l’aspetto conviviale ed il ristorante Artecrazia, aperto anche al pubblico esterno, è uno scrigno di sapori. Piatti raffinati, accompagnati da un’eccellente carta dei vini, stuzzicano anche i palati più esigenti e, come se non bastasse, a testimoniarne la qualità sono le menzioni in guide specializzate. Ultimo, ma non per importanza, è l’altro tassello che compone l’offerta di Arthotel, ovvero la sala meeting che può ospitare fino a 200 persone a cui si aggiunge una “sala satellite” per altri 40 posti.

“Non sottovalutiamo il turismo congressuale – prosegue Graziana Gianetta – o comunque tutto ciò che ruota attorno ai workshop, ai seminari ed agli incontri di lavoro a cui, poi, possono seguire rilassanti sedute nel nostro Centro Benessere”. Il segreto di Arthotel sembra essere proprio questo: la cura del dettaglio, ed i cliente ne è consapevole. Uno dei punti di forza è senz’altro la comunicazione. “Abbiamo rinnovato il sito della struttura – commenta la direttrice – e consultandolo si possono reperire tutte le informazioni necessarie. Dalle foto ai contatti è tutto curato nel dettaglio. Ovviamente non

trascuriamo nemmeno il mondo social, e infatti siamo presenti anche su Facebook perché – conclude – un ‘clic’ può aprire nuovi ed interessanti universi”. E l’universo Arthotel& Park vale la pena di essere visitato.

ARTHOTEL. AMONG BEAUTY, TASTE AND WELL-BEING TIME JUST SEEMS TO STOP IN THIS PIECE OF HEAVEN In the 55 rooms, the colour triumphs, while in the common area you move through design elements, antiques and modern art. The park is enhanced by stylised fountains and fruit trees. Arthotel& Park embodies the concepts of beauty and comfort by a wide range of services. The flagship is undoubtedly the SPA. Open to the external guests, it offers saunas and steam baths, a Jacuzzi lit by a starry sky and chromo therapy, all in a fine environment. The hotel manager Graziana Giannetta has clearly defined ideas: “Our guests are not figures but people and we are proud to take care of them”. The Artecrazia restaurant is a chest of tastes. Fine dishes and excellent wines. Last but not least, there’s the conference hall. “We do not underestimate the congress tourism – Gianetta adds – and the business meetings that may be followed by relaxing sessions in our Wellness centre”. That is the secret: the attention to detail. Communication is another strong point. “We have renewed our web site. We are on Facebook, too because a ‘click’ can open new and interesting universes”. And the Arthotel& Park universe is worth being visited.


SPECIALE FOTOGRAFICO

Le Luminarie

La realizzazione delle luminarie è una forma di espressione artistica estremamente affascinante. Tipiche delle feste patronali, assolvono a una funzione decorativa ma sempre più spesso assurgono al ruolo di protagoniste. Merito dei maestri che da generazioni si tramandano abilità materiali e progettuali e che non temono nemmeno l’innovazione tecnologica, come l’introduzione delle lampade a led. Il Salento vanta alcune delle aziende più affermate, tanto da essere invitate per prestigiosi allestimenti anche all’estero dove hanno conquistato premi e consensi. In queste fotografie di Pierpaolo Schiavone alcuni esempi: gli scatti si riferiscono ad eventi degli ultimi mesi nelle piazze di Scorrano, provincia di Lecce. THE ART OF FESTIVAL Lights are an extremely charming expression of art, the quintessence of the Saint Patron’s Festivals, thanks to masters’ material skills and technical innovation. Salento boasts some of the most successful companies - often invited abroad where they have won awards and approval.

L’arte della festa Festa di Santa Domenica/SCORRANO

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/foto pierpaolo schiavone


SPECIALE FOTOGRAFICO

Le Luminarie

Festa di Santa Domenica/SCORRANO

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APERTI A PRANZO SERATE CON MUSICA LIVE via Maremonti, 41 - LECCE tel. +39 0832 1810125 info e prenotazioni Vincenzo +39 331 5875964 Marco +39 329 6190022 www.off-sidelecce.it Off-Side-Lecce info@off-sidelecce.it -


STRUTTURE RICETTIVE

acaya goLF resort

Il nostro concetto di vacanza, semplice come la felicità Bellezza della natura e grande ospitalità le carte vincenti che vi conquisteranno

Benvenuti in uno dei luoghi più esclusivi del Salento, dove la bellezza incontaminata della natura, il mare cristallino e tutte le sorprese che solo questa parte di regione può riservare sapranno colpirvi dritto al cuore fin dal primo momento e farvi trascorrere una vacanza indimenticabile. Che sia un week end o una settimana, tutto è predisposto per dare agli ospiti la possibilità di rilassarsi e ricaricarsi. Sorto accanto all’oasi naturale delle Cesine, l’Acaya Golf Resort & SPA offre ai suoi ospiti servizi esclusivi e tutti i comfort: camere comode e lussuose, una SPA che si estende su 1200 metri quadrati, due piscine all’aperto e l’ottima cucina a scelta tra la tradizione salentina e l’innovazione. La natura è la chiave vincente dell’Acaya Golf Resort & SPA. Le sue 97 camere hanno tutte vista sul campo da golf, sul giardino o sulla campagna circostante. Estremamente spaziose, dotate di tutti 46 47

i comfort con zona giorno e sala da bagno dotate di vasca con doccia e offrono gli esclusivi prodotti a base completamente naturale. Fiore all’occhiello della struttura è il campo golf, da 18 buche -Par 71, misura 6.192 metri, che si sviluppa lungo un percorso unico nel suo genere in Italia, con laghetti e ruscelli sistemati strategicamente. Disegnato dallo studio americano Hurdzan/ Fry è un perfetto “links” che riproduce situazioni e realtà presenti solo in Scozia, dove i giocatori sono circondati solo da natura e aria pura. Nel green sorge un’antica e suggestiva masseria risalente al XVI secolo, sede

della Club House. Non solo golf: il resort dispone anche di un campo da calcio in erba naturale di 105*68 metri, dotato di porte mobili regolamentari; oppure per chi preferisce allenarsi in palestra, può usufruire di un attrezzato fitness center. Inoltre, grazie alla particolare location, gli amanti dello sport possono dedicarsi alla mountain bike, agli sport acquatici tra cui il kite surf grazie alla convenzione con KiteSurfLecce, o i corsi di diving alla scoperta di straordinari fondali, ed ancora alla vela, windsurf e canoa. Per chi invece preferisce la cura di sé senza particolari sforzi può entrare


DOUBLETREE by HILTON ACAYA GOLF RESORT Strada Comunale di Acaya Km 2, Acaya (LE) - tel. +39 0832 861385 - fax +39 0832 861384 info.acaya@hilton.com - www.acayagolfresortlecce.doubletreebyhilton.com - www.acayagolfresort.com - www.acayagolfresort.it

nella SPA con vasca idromassaggio cromoterapica e panoramica, sauna, calidarium, frigidarium, tiepidarium, doccia emozionale, e scegliere tra i più svariati trattamenti benessere e di bellezza, eseguiti da personale altamente specializzato, con prodotti a base naturale, testati e anallergici. A pranzo o a cena lasciatevi poi rapire dalle prelibatezze preparate da grandi chef nel ristorante Gian Giacomo di Acaya. Qui si può apprezzare la gastronomia salentina e nazionale affiancata da rivisitazioni di proposte internazionali, tutte à la carte, il tutto preparato con materie prime freschissime, locali e di stagione. Una menzione speciale merita lo chef stellato Andrea Ribaldone che elabora sempre nuove ricette per ogni stagione. L’Acaya Golf Resort & SPA dispone anche di un centro congressi esteso al piano terra su 700 metri quadrati. Oltre le ampie vetrate del Centro Congressi si apre la Meeting Terrace, un’area di circa 700 metri quadrati affacciata sul parco

circostante e sulla piscina. In ultimo, per rendere più attrattiva e stimolante la vacanza con il progetto “Local Advisor”, lanciato da JSH Hotels Collection nelle proprie strutture, si possono seguire corsi di cucina, organizzare escursioni a cavallo o in barca e conoscere le località più interessanti del Salento. OUR HOLIDAY CONCEPT IS AS SIMPLE AS HAPPINESS THE BEAUTY OF NATURE AND A GREAT HOSPITALITY ARE THE TRUMP CARDS THAT WILL WIN YOU OVER Welcome in one of Salento’s most exclusive places, where the unspoiled beauty of nature and a crystalline sea will hit straight to your heart. Built beside the nature reserve of Le Cesine, Acaya Golf Resort & SPA offers: fine, large and full-service rooms, overlooking the golf course, the garden or the surrounding countryside; a SPA; two outdoor swimming pools and excellent food. The golf course is the hotel flagship: in Italy, it is one of a kind, with its ponds and streams, surrounded only by nature and fresh air. In the golf course, a sixteenth-century farm house is the Club House seat. The resort also features a football pitch and an equipped fitness centre. The SPA offers many different well-being and beauty treatments, performed by a highly qualified staff. Let the great chefs’ delicacies captivate you. The starred chef Andrea Ribaldone deserves a special mention. Acaya Golf Resort & SPA also has a Conference Centre, overlooking the surrounding park and the swimming pool. Finally, you may take a cooking class, organise a horseback riding or a boat tour and know the most interesting places in Salento.


LA STORIA

parco ruDiae

Parco Rudiae, la Pompei di Lecce ritrova la luce Dopo anni di abbandono sono ripresi gli scavi: entro settembre ne è prevista la fine. L’obiettivo è anche quello di creare un polo didattico

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di eleonora moscara/foto pierpaolo schiavone e arva

La storia del Parco Rudiae somiglia a quegli amori tormentati in cui il sentimento e l’abbandono si alternano in un gioco buffo. Dopo diverse manifestazioni d’interesse succedutesi negli anni ma poi finite nel dimenticatoio, finalmente l’amore per le origini di Lecce antica sembra aver preso il sopravvento. C’è chi non ha mai dimenticato quel posto, dove la terra custodisce segreti di epoche lontane. Ad occuparsi degli scavi è lo spin off “Arva” (Archeologia, Ricerca

e Valorizzazione), quattro ragazzi con a capo il professor Francesco D’Andria, docente dell’Università del Salento e coordinatore dell’assistenza scientifica agli scavi archeologici, uno degli appassionati del parco che, da sempre, è impegnato per il recupero del sito. Il progetto è stato ripreso lo scorso anno dall’assessorato ai Lavori Pubblici, la Soprintendenza per i Beni Archeologici e l’Università del Salento. Un milione di euro dai fondi POIn FESR e il lavoro incessante della ditta Nicolì di Lequile per riavviare le attività di ricerca lì dove si erano interrotte, quando finirono i soldi dei lavori finanziati dal progetto PRUSST che avevano consentito, intorno alla fine degli anni ’80, di mettere in luce quasi interamente l’anello perimetrale

dell’anfiteatro. “La grande sfida di Lecce – ha commentato l’assessore Gaetano Messuti – è rappresentata dal Parco Rudiae, un progetto che parte da lontano e che dimostra come la classe politica sia cresciuta attorno al processo di riqualificazione della città. Non ci possiamo più fermare, terminati gli scavi la vera scommessa sarà la gestione del polo didattico”. La struttura antica risale all’era romana repubblicana; intorno al I-II secolo d.C. era un luogo molto amato dagli abitanti dell’epoca: nel 1955 infatti, durante i primissimi scavi venne rinvenuta un’epigrafe dove i cittadini di Rudiae esprimevano gratitudine all’imperatore Commodo per avere finanziato a sue spese il restauro: siamo alla fine del II sec. d.C., circa 300 anni dopo l’edificazione dell’anfiteatro. Un

PARCO RUDIAE, LECCE’S POMPEII IS BACK TO LIGHT AFTER YEARS OF ABANDONMENT, THE EXCAVATIONS HAVE RESUMED. THE AIM IS ALSO TO CREATE A LEARNING CENTRE The excavations are cared for by the “Arva”, four guys led by Professor Francesco D’Andria, lecturer at the University of Salento and coordinator of the scientific assistance for the archeological excavations. This structure dates back to the I-II century AD, and it was a very loved place by the people of the time. The removal of colluvial soils has brought to light ceramic material of the IV-V century A.D., and also the statue of an imperial family’s member, found on 15 January. The work will be completed by September 20, and will soon be facilitated by the outcome of the geophysical surveys conducted by Ibam Cnr, which will provide the floor plans for an easier calculation of the next excavations.


LA STORIA

parco ruDiae

motivo di orgoglio, dunque, nella città patria di Quinto Ennio. Ma con l’arrivo della religione cristiana i giochi furono interrotti per volere dell’imperatore e fu così che la struttura divenne una discarica.

Dalla rimozione dei terreni colluviali è venuto alla luce del materiale ceramico databile tra il IV-V sec. d.C.: monete di bronzo, anfore, reperti in ceramica, reperti faunistici e fibule in bronzo. Coperta

Fu l’avvocato Fabio Valenti, quando era vicesindaco di Lecce, ad interessarsi all’acquisto del Parco Rudiae. Era il 1987. Come ne venne a conoscenza? Conobbi quel posto grazie a esponenti del mondo della cultura che frequentavo. Io stesso sono da sempre appassionato di storia e decisi, contro il volere di tutti, di acquistare tre ettari di terreno per 70 milioni di vecchie lire. Sapevo che Rudiae non era stata distrutta da eventi catastrofici e dunque ero certo che la città fosse lì sotto, in attesa di essere riportata alla luce. Eppure nulla si mosse, né in quegli anni né dopo, la zona rimase nell’abbandono. Perché? Ricordo l’ironia, il sarcasmo da parte di tutti nei confronti di quella che per me era e resta la battaglia più impegnativa della mia carriera politica, per molti anni quel luogo rappresentò per i più, inclusa la mia coalizione, il simbolo di una dilapidazione del denaro pubblico. Ricordo vicino a me il professor D’Andria e pochi altri. C’era interesse a non valorizzare l’area archeologica perché adiacente ad un lotto con permesso a costruire e quindi il sarcasmo si trasformò in interesse economico e politico di privati e imprenditori. Quali erano i suoi progetti, cosa sognavi di farci? Una Pompei di Lecce, sognavo di trasformare Rudiae in un veicolo culturale e turistico di eccezionale importanza. Quando ha sentito del nuovo ritrovamento, cosa ha pensato? Mi sono emozionato come non mai, come se avessi fatto il primo processo della mia vita. A distanza di tanti anni, vedere che oggi sta dando dei risultati importanti, mi rende molto fiero. 50 51

da cocci e detriti era anche la statua togata in marmo di uno dei membri della famiglia imperiale rinvenuta acefala il 15 gennaio scorso. I lavori, che termineranno il prossimo 20 settembre, saranno a breve facilitati dall’esito delle indagini geofisiche condotte dall’Ibam Cnr che fornirà delle planimetrie dalle quali sarà più semplice calcolare i prossimi scavi, al termine dei quali bisognerà valorizzare l’aspetto archeologico e paesaggistico dell’area.

Lawyer Fabio Valenti became interested in buying Parco Rudiae back in 1987, when he was deputy mayor of Lecce. How did you learn about it? I knew Rudiae had not been destroyed by catastrophic events and therefore I was certain that the city was there, so I decided to buy three acres of land for 70 million liras. But the area remained abandoned. Why? There was no interest in enhancing the archaeological area because of an adjacent lot with building permit. What were your plans? A Pompeii in Lecce. I dreamt of transforming Rudiae into a culture and tourism mean of exceptional importance. What did you think of the new discovery? I got excited like never before. After so many years, I am proud of the results.


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IL PAESAGGIO

parco paDuLi

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di giorgia salicandro/foto pierpaolo schiavone

Prima uliveto abbandonato, oggi parco:

I PADULI

IL PROGETTO È L’UNICO CANDIDATO PER L’ITALIA AL PREMIO EUROPEO DEL PAESAGGIO


IL PAESAGGIO

parco paDuLi

Dalla finestrella che si apre al centro del rifugio di rami e canne, la luce del mattino filtra attraverso l’ombra mobile delle foglie di ulivo. Il primo frame del nostro viaggio nel Parco dei Paduli è il cielo visto dalla “Tana”, uno degli ecorifugi costruiti nell’oliveto comunale di San Cassiano: un’immagine che, da sola, potrebbe parlare della storia recente di questo territorio e della sua trasformazione da luogo d’abbandono a “parco agricolo multifunzionale”, in cui il recupero del potenziale produttivo si sposa con la valorizzazione del valore estetico-paesaggistico. Là dove giacevano, indifferenti e scom-

posti, case di pietra, itinerari solcati da muretti a secco e centinaia di ulivi secolari, nel cuore delle “Terre di Mezzo” – 5500 ettari a sud di Maglie – c’è oggi un’unità coerente, un paesaggio che è insieme fisico e culturale, prodotto della sinergia tra popolazioni locali, amministrazioni, progettisti e artisti internazionali, stimolata dalla brillante intuizione del Laboratorio urbano aperto (Lua). Il Parco dei Paduli è ora candidato per l’Italia nella corsa al quarto Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa. Il progetto ha superato per capacità di innovazione altri 44 parchi, un piccolo Davide contro i Golia di enti istituzionali solidi e realtà associative di lungo corso, ma forte, tuttavia, del sostegno della Regione Puglia, che sin dal 2011 aveva scelto il parco come progetto pilota indi54 55

PISTE CICLABILI, ECORIFUGI AI PIEDI DEGLI ULIVI, UN ALBERGO DIFFUSO, MA ANCHE LA PRODUZIONE DI OLIO CON TECNICHE TRADIZIONALI

cato nella bozza del Piano paesaggistico territoriale regionale. A convincere la giuria è stato “l’approccio sistemico” che ha messo in comunicazione realtà eterogenee già presenti. Un’operazione, in sintesi, che è stata giocata in primis sull’“immaginario”. Oggi intorno al parco si sviluppano attività diverse promosse da cinque soggetti associativi coordinati dal laboratorio urbano Abitare i Paduli, che permettono di offrire un’esperienza di fruizione a 360 gradi. Così chi arriva in visita può, ad esempio, affittare una bici per un giro in piena autonomia lungo le piste ciclabili che collegano i dieci comuni o seguire le rotte suggerite dalle guide del Laboratorio di mobilità, come Simona De Mitri, che ci ha accompagnato per i Paduli insieme

ad Alessandra Lupo del Lua. Tante le storie da raccontare, incarnate nelle forme antichissime delle rocce e degli alberi. “Avisu” nel dialetto locale significa “abisso”, ed è il nome attribuito comunemente alle vore, tipiche del carsismo salentino, ma ai Paduli “Avisu” è il nome proprio della vora di Scorrano, una cavità profonda otto metri: “abisso” per antonomasia agli occhi degli abitanti del luogo. L’antica vita del Bosco di Belvedere, che si estendeva tra paludi (paduli) e querce in quest’area sino all’Ottocento, è resistita all’attività dei carbonai in qualche angolo dimenticato di boscaglia, come a Santu Donnu, località di Nociglia Fontana, dove i maestosi alberi svettano accanto a un canneto mosso dal vento. Attraversando i Paduli è facile cader preda di un desiderio “fetale” di ritorno


alla natura. Per questo ci sono i “nidi”, rifugi costruiti con materiale naturale o di recupero all’interno dell’oliveto comunale di San Cassiano: la “Tana”, realizzato nell’estate 2014 dall’artista Dem, “Lovo” e il “Nido dei Paduli”, primo e secondo classificato del concorso “Nidificare i Paduli”. Si può scegliere anche di pernottare nella “Caseddha”, rudere recuperato, autosuf-

ficiente dal punto di vista energetico, o in una delle case sfitte intercettate dal Laboratorio di ospitalità diffusa di Botrugno. Ma quello dei Paduli non è solo un parco “contemplativo”: qui infatti viene prodotto – con tecniche tradizionali – l’olio “Terre dei Paduli”, che ha vinto un concorso per l’efficacia comunicativa del packaging che comprende anche una

lattina di olio lampante, l’antico prodotto di queste terre. Mentre prosegue la corsa per il Premio del paesaggio, già si pensa a nuovi processi innovativi. In agenda ci sono, come ha spiegato Iuri Battaglini del Lua, l’istituzione di un bilancio partecipato che renda condiviso anche l’aspetto decisionale e gestionale della produzione dell’olio, l’apertura di

PERCORSI CICLOTURISTICI

IN AGENDA LA RIGENERAZIONE DEL FRANTOIO DI SANTA CRISTINA, L’APERTURA DI UNA TRATTORIA AGRICOLA, L’ISTITUZIONE DI UN BILANCIO PARTECIPATO FROM ABANDONED OLIVE GROVE TO PARK: THE PADULI THE ONLY ITALIAN PROJECT WHICH CANDIDATES FOR THE EUROPEAN LANDSCAPE AWARD The light filters through the olive leaves: this is the sky seen from the “Tana”, one of the “ecoshelters” built in the municipal olive grove of San Cassiano. Where stone houses, dry stone walls and of olive trees lie, we can now witness a breathtaking landscape, product of the synergy among locals, designers and international artists, stimulated by the LUA (Laboratorio Urbano Aperto). The Park has many activities promoted by five associations coordinated by the Urban Laboratory “Abitare i Paduli”: for example, you can rent a bike for an autonomous tour or follow the routes suggested by Simona Demitri and Alessandra Lupo of LUA. Within the Paduli it’s easy see the typical “nests” built with natural or recycled material, like the “Tana” and the “Nido dei Paduli”; it’s also possible to spend the night in the “Caseddha”, a recovered ruin, or in one of the houses of the Laboratory of widespread hospitality of Bortugno. New processes are on the way -as Iuri Battaglini of LUA explained-, like the institution of a participatory budgeting, a trattoria with the Park’s products and the restoration of the oil mill of Santa Cristina, to transform it into a productive and cultural centre. The Paduli is now the only Italian candidate for the 4th Landscape Award of the CoE. The project surpassed other 44 competitors thanks to its potential of innovation, the support of Apulia Region and its systemic approach.


IL PAESAGGIO

parco paDuLi

una trattoria agricola con i prodotti del parco, e la ristrutturazione del frantoio di Santa Cristina a San Cassiano, al fine di trasformarlo in un centro produttivo e insieme culturale. Intanto, all’alba di una nuova primavera, stradine e campi tornano ad essere popolati dai visitatori: è questa, forse, la prima forma di tutela di un territorio, nel cuore del Basso Salento, ancora tristemente oggetto di indagini sugli interessi delle ecomafie - come il presunto interramento di tonnellate di rifiuti a Supersano, nelle immediate adiacenze del parco. Al termine della nostra giornata al parco scorgiamo alcuni elettrodomestici a ridosso dell’uscita di San Cassiano, che dopo questo “abbandono nell’utopia” ci riportano alla realtà: quel piccolo mucchio di spazzatura richiama, con un’evidenza che non ha bisogno di parole, l’importanza del percorso collettivo intrapreso per la rigenerazione dei Paduli, ma ci ricorda anche quanto fragile e mai definitiva sia ogni battaglia di civiltà.

LA CASEDDHA

DAI LABORATORI URBANI PARTECIPATI AL SOGNO DI UN ENTE COLLETTIVO L’identità istituzionale del Parco dei Paduli non è proprio “ortodossa”: non esiste, infatti, un “Ente Parco”, ma particelle private indipendenti connesse in base a finalità condivise. Il Parco dei Paduli è, ad oggi, espressione delle deliberazioni di dieci Comuni e del riconoscimento della Regione Puglia. Nell’estate 2003 alcuni universitari inaugurarono il primo laboratorio urbano partecipato a San Cassiano; dal confronto di quel primo laboratorio e dei successivi è emersa l’idea dei Paduli. Ora il parco potrebbe divenire un vero e proprio ente, se si riuscisse a formalizzare lo speciale equilibrio realizzato tra popolazione, associazioni e amministrazioni: “L’esperienza dei Paduli stabilisce un modello alternativo, che nasce dal basso – ha spiegato Mauro Lazzari del Lua – ora, coerentemente con il percorso intrapreso, stiamo cercando di costruire una struttura che dia rappresentanza all’intera comunità”. 56 57

FROM THE PARTICIPATED URBAN LABORATORIES TO A COLLECTIVE ENTITY’S DREAM Parco dei Paduli doesn’t have a single identity, but it’s made of several private investitors united by common goals. The idea of the Paduli was born from the first Laboratory opened in 2003 by some students in S. Cassiano; the Park could become an istitution if it was possible to formalize the balance among citizens, NGOs and municipalities, that now represents a bottom-up management model.


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STRUTTURE RICETTIVE

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Il regno dell’antistress e del benessere Meta ideale per che vuole rilassarsi e ritrovare l’equilibrio psicofisico, l’Iberotel Apulia Eco Antistress ospiterà l’International Wellbeing Meeting Point in Salento, organizzato da Antistress Academy Un tempio del benessere immerso nella natura, a due passi dal mare cristallino di Ugento. L’Iberotel Apulia Eco Antistress Resort 4 stelle è il luogo ideale dove rilassarsi e rigenerarsi. Un’oasi di pace chiusa nell’abbraccio del parco naturale

di ulivi secolari dove si vivono emozioni irripetibili. Il resort è unico nel suo genere e garantisce agli ospiti un’esperienza indimenticabile grazie all’offerta “All Inclusive”: una volta entrati in questo eden, il resto del mondo rimane fuori. Gli ospiti

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STRUTTURE RICETTIVE

iBeroteL apuLia

sono coccolati dal primo all’ultimo minuto del loro soggiorno. La professionalità dello staff è apprezzata a livello internazionale, tanto da meritare il titolo di “Official Antistress Academy” e dal 2015 è capofila dei 14 Unique Antistress Resorts in the world, travel club internazionale di strutture dedicate al relax (6 in Europa, 1 in Africa, 2 nelle Americhe, 2 in Asia

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e 3 in Oceania). Il leit motiv dell’hotel è l’antistress experience, secondo la nuova dimensione dell’international travel style, ed è proprio per questo che nel resort opera un Antistress Coach che, affiancato da un team specializzato, accoglie gli ospiti e crea per loro un programma su misura, integrando la buona alimentazione con l’attività fisica e le attività relax più

adatte: yoga, pilates, tai chi, qui-gong, nordic walking, zumba fitness, acqua fit e tante altre ancora. Discipline perfette per il corpo ma anche per la mente, capaci di generare l’armonia giusta e sviluppare l’equilibrio necessario per affrontare senza stress la vita quotidiana. Viene da sé, quindi, l’importante appuntamento di carattere internazionale International Wellbeing Meeting Point in Salento, che si terrà qui a maggio e a settembre. L’incontro toccherà gli ambiti del gusto, delle arti orientali, delle discipline sportive e bionaturali, ed è alla portata di chiunque non solo per il segmento business, ma anche per famiglie, adulti e piccini. Dal 14 maggio al 4 giugno e poi dal 10 al 30 settembre 2016, l’Iberotel Apulia Antistress Resort ospiterà l’International Wellbeing Meeting organizzato da Antistress Academy. In programma ci sono molteplici attività e seminari ispirati al relax ed al benessere psico-fisico ed emotivo. Sarà dato spazio ad un nuovo concept di travel & relax, con la presentazione di strumenti e tecniche innovative di wellness. Il personal trainer e l’antistress coach metteranno a punto una serie di


IBEROTEL APULIA ANTRISTRESS ECO RESORT **** Via Vicinale Fontanelle 106 - 73059 Marina di Ugento (LE) tel. +39 0833 931002 - fax +39 0831 933646 - info@iberotelapulia.com - www.iberotelapulia.com

attività per gli ospiti partendo, ovviamente, dalle loro esigenze. Lo stile dei vita si racconta anche a tavola. Il programma prevede, fra le altre cose, lezioni di cucina per educare alle abitudini alimentari più sane e per conoscere proprietà ed energie di ogni singolo alimento. Questa è la prima edizione, ma l’International Wellbeing Meeting Point in Salento è destinato a diventare un appuntamento fisso nell’esclusivo settore del “travel & relax”.La struttura è la cornice giusta per creare un connubio unico fra clienti, istruttori e professionisti del benessere. L’innovativa proposta “All Inclusive” offre gastronomia di alta qualità con l’utilizzo di prodotti a km zero e propone elementi salutistici come centrifugati e spremute fresche, piatti vegetariani e alimenti “gluten free”. Un ruolo fondamentale lo gioca anche la Spa, con il suo centro benessere e la vasta gamma di trattamenti estetici e massaggi esclusivi come l’aroma antistress massage, il tibetan sound massage e l’esclusivo massaggio “Sesto Senso”. Si può optare per una doccia emozionale o per la biosauna, passando per l’hammam o per l’idromassaggio.

Rigenerarsi non è mai stato così facile e soprattutto così piacevole. L’hotel, inoltre, si contraddistingue anche per la certificazione “ECO Resort” ottenuta grazie al grande contributo ecologico (raccolta differenziata, riduzione dei consumi e degli sprechi d’acqua e promozione di numerosi progetti di educazione ambientale, come ad esempio le visite naturalistiche all’interno del Parco che lo circonda). Chi sceglie Iberotel Apulia, sceglie di trascorrere una vacanza

diversa dal solito, all’insegna dell’antistress, della salute e del green in un ambiente eco raffinato e accogliente. Scenari da favola per vivere un sogno ad occhi aperti. Ideale per le famiglie la struttura vanta un miniclub adatto ai più piccoli per attività di animazione e non solo di carattere didattico e educativo. Iberotel Apulia propone ai suoi partner e ospiti un supporto personalizzato con un’offerta specifica in linea con le esigenze e richieste della sua clientela.

THE SHRINE OF ANTISTRESS AND WELL-BEING A SHRINE OF WELL-BEING SURROUNDED BY NATURE, CLOSE TO UGENTO’S CLEAR SEA. Iberotel Apulia Eco Antistress is the perfect place where to be spiritually reborn. A haven of peace in the clasp of century-old olive trees. The resort is one of a kind and it assures an unforgettable experience to its guests. The staff professionalism is appreciated internationally. The hotel leitmotif is the stress release experience that is why a Stress Release Coach works in the resort and creates custom-made programmes, by combining a healthy diet, physical activity and relax. It will fall right in line the important International Wellbeing Meeting Point in Salento, which is being held here from May to September. There are a lot of scheduled activities inspired by physical and mental well-being which are giving attention to a new concept of travel & relax. The programme also projects cooking classes to educate people in healthy eating habits. This is the first edition, but the International Wellbeing Meeting Point in Salento is meant to become a standing appointment. The facility is the perfect setting to create a unique alliance among customers, trainers and well-being professionals, together with zero-mileage products, vegetarian dishes and “gluten-free” food. The Spa plays a fundamental role too, with its wide range of cosmetic treatments and massages. To be spiritually reborn has never been as easy and pleasant. The hotel is also distinguished by the “ECO Resort” certificate. Who chooses Iberotel Apulia chooses to spend a holiday in a spirit of stress release, health and green in a cosy, fine and green atmosphere.


L’ENTROTERRA

martina Franca

LA SIGNORA DELLA VALLE D’ITRIA 62 63


di daniela zito/foto pierpaolo schiavone

COME UN’ELEGANTE SIGNORA VESTITA DI BIANCO, CIRCONDATA DA ULIVETI E VIGNETI, MARTINA FRANCA DOMINA UNA DELLE ZONE PIÙ BELLE DELLA REGIONE


L’ENTROTERRA

martina Franca

IN QUESTA FOTO, LA TORRE DELL’OROLOGIO. A DESTRA LA PORTA DI SANTO STEFANO E IN BASSO LA BASILICA DI SAN MARTINO. NELLE PAGINE PRECEDENTI PIAZZA PLEBISCITO

Situata a 430 metri sul livello del mare, Martina Franca domina la Valle d’Itria come un’elegante signora vestita di bianco, circondata da uliveti e vigneti che si alternano alla macchia mediterranea, tra tesori naturali, preziosi elementi barocchi, leggende e storie tramandate e sapori genuini ritrovati. È il borgo più alto e suggestivo delle Murge tarantine e pullula di pittoreschi “trulli” e di antiche fattorie-fortezza, le “masserie”. Il suo centro storico, di origine medievale, si presenta come un divertente labirinto di vicoli e viuzze candide, impreziosite da palazzi signorili, colorate balconate in ferro battuto e maestose e monumentali chiese nello stile ricco e sfarzoso del caratteristico barocco locale d’ispirazione leccese. I primi insediamenti risalgono al X secolo quando sul Monte di San Martino sorse un piccolo 64 65

villaggio di profughi tarantini fuggiti alle devastazioni saracene. Nel 1300 fu eletta Comune dal principe Filippo d’Angiò il quale, per favorire lo stanziamento, concesse agli abitanti delle franchigie. Da questo aneddoto ebbe origine il nome della città, “Franca” per il privilegio concesso e “Martina” in onore di San Martino, patrono della cavalleria francese. È il santo protettore della città: secondo la tradizione sarebbe più volte corso in aiuto degli abitanti proteggendoli dall’assalto del nemico oramai alle porte. Nata quindi come “franca”, Martina è stata poi feudo appartenente alla potente famiglia locale dei Caracciolo. La visita ideale della città, rigorosamente con lo sguardo rivolto alle ciminiere fumanti delle antiche abitazioni, si svolge all’interno delle mura angioine, passando attraverso le antiche porte

e inoltrandosi lungo le stradine nel cuore del centro storico, tra scalinate e ballatoi che assumono uno scenario mai uguale a seconda del punto di vista dal quale lo spettatore lo ammira e lascia volare la sua fantasia. Dalla settecentesca piazza Roma si accede al solenne Palazzo Ducale, dall’imponente facciata barocca, un tempo residenza dei Caracciolo e oggi sede del Comune: al suo interno eleganti sale affrescate. Si procede verso l’Arco di Sant’Antonio continuando su corso Vittorio Emanuele fino a raggiungere la Collegiata di San Martino, edificio simbolo dell’arte barocca martinese poiché accoglie la maestosa basilica dedicata al santo patrono. Quindi la piazza del Plebiscito, sede del Palazzo della Corte con la Torre dell’Orologio, entrambe realizzate a metà del XVIII secolo. Si prosegue verso piazza Maria Immacolata, detta


THE LADY OF VALLE D’ITRIA LIKE AN ELEGANT LADY DRESSED IN WHITE, SURROUNDED BY OLIVE GROVES AND VINEYARDS, MARTINA FRANCA DOMINATES ONE OF THE MOST BEAUTIFUL AREAS IN THE REGION Located at 430m a.s.l., Martina Franca dominates Valle d’Itria. It’s the highest and most evocative borough of Taranto’s Murge. Its medieval historic center has narrow streets and alleys with elegant buildings, balconies and churches. The first settlement dates back to the 10th century. San Martino is the patron saint of the city: according to tradition, he’s often protected the inhabitants from the enemies. The ideal tour of the city begins within the Angevin walls, passing through the ancient gates and along the streets of the old town. From Piazza Roma (18th century) it’s possible to access the solemn Ducal Palace, with the majestic Baroque façade, formerly Caracciolo family’s dwelling and now city hall: it treasures elegant frescoed rooms. We continue

“i portici”, punto d’intersezione fra il barocco religioso e il barocco signorile. Per la particolarità architettonica in stile neoclassico, dalla forma avvolgente, semiellittica e con il susseguirsi di arcate, sembra di trovarsi protagonisti in una scena teatrale. Merita una visita anche la pregevole chiesetta di San Vito dei Greci, risalente all’XI secolo, con facciata in bugnato e campanile a vela e non soltanto per le sue peculiarità artistiche, ma anche per il singolare “mito” proprio di questa parte di città vecchia che ha ispirato il fortunato romanzo Il Paese delle spose infelici dello scrittore martinese Mario Desiati. Gli anziani che abitano in questa zona raccontano che il giorno delle nozze le spose, riluttanti nei confronti di un matrimonio combinato e quindi imposto, si lanciassero nel vuoto da un palazzo, preda di un attimo così doloroso e profondo da portarle al gesto estremo. Uscendo dal centro storico per la Porta del Carmine, la sosta è d’obbligo alla terrazza di via Bellini dalla quale si può godere del panorama dell’intera valle. Nei dintorni si ammirano “i trulli”, originali abitazioni di origine contadina, costruiti con pietre a secco su base circolare in modo da risultare una figura a forma di cono rovesciato, sulla cui cima è posto un pinnacolo di forma variabile che impreziosisce la costruzione. Dell’architettura popolare fanno parte anche le antiche “masserie” nelle quali si svolge la lavorazione dei prodotti della terra. In città si possono gustare le delizie della produzione enogastronomica, la tipica “carne al fornello” preparata nelle macellerie con forno a legna, il capocollo e la ricotta martinese, il tutto innaffiato dal buon vino bianco doc “Martina” della Valle d’Itria. La cucina tipica martinese è l’equilibrio perfetto fra tradizione contadina e memoria


L’ENTROTERRA

martina Franca

CENTRO STORICO; A DESTRA PARTICOLARE DELLA BASILICA DI SAN MARTINO

IL CENTRO STORICO DI ORIGINE MEDIEVALE È UN DIVERTENTE LABIRINTO DI VICOLI E VIUZZE, COLORATE BALCONATE IN FERRO BATTUTO E CHIESE BAROCCHE towards Sant’Antonio’s Arch proceeding along Corso Vittorio Emanuele, reaching the Collegiate Church of San Martino, iconic Baroque building of Martina with the majestic basilica dedicated to the patron saint. The gorgeous Piazza del Plebiscito houses the Court Palace with the Clock Tower, both built in the mid-18th century. Further ahead we find Piazza Maria Immacolata, called “i portici”, point of intersection between the religious and gentilitial Baroque. Also worth visiting is the little church of San Vito dei Greci, dating from the 11th century. Leaving the historic center through Porta del Carmine, there is a mandatory stop by via Bellini’s terrace, which overlooks the whole valley. Nearby you can admire the “trulli”, houses of peasant origin; also belonging to the folk architecture are the manor farms, in which the making of earth products takes place. After the Christmas holidays, the major events are the fair of “Candelora” in February and the “Festival della Valle d’Itria”, classical music event at its 40th edition, between July and August; the President is Franco Punzi, who also helds the same position in the Paolo Grassi Foundation since 2003. From 1972 to 1989 he’s been the city’s Mayor.

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storica popolare di cui elementi fondamentali ha eletto l’olio e il vino. Rinomate le fave e cicoria, “fave battute” ridotte in purea, accompagnate da verdura selvatica, piatto antico cotto in pignata sulla brace. Da provare le orecchiette unite alle polpette e alle “braciole” (involtini di carne) di vitello, i fegatelli detti “gnemareddi” (involtini di interiora) e le “bombette” di capocollo con il cuore di formaggio filante. Il folklore è variegato e ricco di suggestivi avvenimenti che si rifanno alla vita dei contadini di un tempo. Dopo le festività natalizie, evento importante è la fiera della “Candelora” (in febbraio) che dura un giorno intero ed attira visitatori da tutta la valle e non solo. Martina Franca è nota anche per “Festival della Valle d’Itria”, rassegna di musica lirica (si svolge in estate tra luglio e agosto) di rilievo e interesse internazionale. Grazie a questo evento Martina Franca è diventata meta prediletta dal turismo culturale attratto dall’originalità e dalla rarità delle opere eseguite, alcune addirittura per la prima volta. Il festival ha celebrato quest’anno il suo quarantesimo anno di vita: dal 18 luglio al 3 di agosto opere, concerti e spettacoli dedicati ai più piccoli, accolti con entusiasmo dal pubblico e dalla critica che riconosce alla kermesse martinese il pregio di restare sempre fedele alla sua origine sapendo però cogliere le sollecitazioni della contemporaneità. Il presidente è Franco Punzi, che dal 2003 ricopre la stessa carica anche nella Fondazione Paolo Grassi. Dal 1972 al 1989 è stato sindaco della città.


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Un tocco mediterraneo nel cuore di Lecce Una dimora storica, ambienti esclusivi e calore familiare. Santa Marta Suites & Apartments è la cornice perfetta per trascorrere momenti speciali Spazi semplici e raffinati, arredati con originalità e calore. Un accenno di mediterraneo, che non guasta, ed il piacere di affacciarsi su un giardino che confina con la corte interna dove poter consumare piacevoli colazioni d’estate o in primavera o, semplicemente, dove accomodarsi per respirare le atmosfere barocche di questa città. Un piccolo universo di coccole attende gli ospiti che scelgono il Santa Marta Suites & Apartments, un gioiello dell’accoglienza a Lecce. Le sette unità, tutte ampie e luminose, 68 69

sono arredate con cura e gusto. Ci sono quelle con angolo cottura e quelle allestite appositamente per accogliere famiglie con bimbi piccoli. Un comfort non sempre alla portata dei viaggiatori. Cullette, fasciatoi e seggioloni sono un tutt’uno con gli ambienti dove ogni elemento è stato scelto con gusto e ricercatezza. Nelle camere, fra le volte a stella ed i pavimenti originali dei primi del ‘900, mobili recuperati nei mercatini dell’antiquariato si mescolano con chicche artigianali e con originali pezzi di design. Estro e stile creano un’armonia piacevole senza, tuttavia,

tralasciare l’importanza della funzionalità. Le scelte stilistiche non sono casuali e nel loro insieme danno corpo alla filosofia di questo luogo, lo “slowliving”, ovvero il lasciarsi andare ad un momento di pausa dai ritmi quotidiani per immergersi in un universo di bellezza e pace. Il tocco salentino è presente in ogni angolo. Le stanze non sono numerate. A distinguerle sono nomi che riportano alle più radicate tradizioni locali. Ed ecco che ci si imbatte in quella del “Mare” o del “Santo Patrono”, o in quella delle “Luminarie” o della “Taranta”, tanto per


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citarne alcune. E in ognuna di esse si possono ammirare piccole gallerie fotografiche a tema che richiamano gli angoli più suggestivi di questo lembo di terra. Il Santa Marta è frutto della passione di due giovani sorelle leccesi, Manuela e Adriana Aloisi che dopo aver maturato una lunga esperienza nel settore alberghiero con la gestione dell’omonimo Hotel di famiglia, hanno scelto di dar vita ad una nuova attività d’impresa. “Volevamo un luogo dell’anima, un posto unico nel suo genere – commenta Adriana – che interpretasse appieno il nostro modo di fare e sentire l’ospitalità”. Alla base di questo progetto c’è tanta determinazione. Una volta individuata la location più adatta, le due sorelle si sono date da fare per completare l’opera. “Ci siamo innamorate di questo palazzo dei primi del ’900 e, rispettandone l’anima, lo abbiamo allestito sempre con un occhio attento al comfort, senza trascurare gli standard che il cliente richiede”. Inaugurata a giugno, la struttura si è già ritagliata un posto di rilievo nel panorama

dell’accoglienza locale registrando il tutto esaurito in poco tempo. “Abbiamo avuto soprattutto ospiti stranieri – afferma Adriana – letteralmente conquistati dalle frise a colazione”. E a proposito di colazione, la cura e l’amore per gli ospiti si vede anche qui. Tutto è rigorosamente preparato a mano: torte, biscotti, focacce, spremute. Dalla

tavola del buongiorno sono banditi prodotti preconfezionati e da bar. Al mattino, tra un caffè ed un cappuccino, si respira un’aria intima e familiare che dà, alla vacanza, un sapore diverso. L’accoglienza è calorosa, ma mai invadente, e questo è un altro punto di forza della struttura. “Santa Marta Suite & Apartments – concludono Manuela a Adriana – interpreta l’ospitalità autentica salentina e, al tempo stesso, la passione per il nostro lavoro. Chi viene qui si sente come a casa. I nostri clienti trovano l’atmosfera giusta per vivere un soggiorno indimenticabile”. Un’emozione da provare.

A DASH OF MEDITERRANEAN IN THE CENTRE OF LECCE A HISTORICAL RESIDENCE, HIGH-CLASS SURROUNDINGS AND AN INTIMATE ATMOSPHERE. SANTA MARTA SUITES & APARTMENTS IS THE PERFECT PLACE TO ENJOY SPECIAL MOMENTS Simple and refined rooms, furnished in a warm and creative way. A dash of Mediterranean and a garden where the city’s baroque atmosphere is in the air. All the seven rooms are large and bright. Here, between the star vaults and the early-twentiethcentury original floors, furniture from the antique roadshows are blended with handcrafted real treats and new design furniture. The style choices as a whole express a “slow living” concept. Salento’s tinge is everywhere. Even in the choice of the room names: “Sea”, “Saint Patron”, “Lights” or “Taranta”. Santa Marta is the result of two sisters’ passion, Manuela and Adriana Aloisi. “We wanted a place of the soul, a unique place able to interpret our way to conceive hospitality”. “We fell in love with this early-twentieth-century palace and we have fitted it out carefully”. Opened in June, the facility has sold out in a short time. “We have had foreign guests in particular and they have been literally conquered by frise at breakfast”. Everything is rigorously homemade. The atmosphere is intimate but never intrusive. “At Santa Marta Suite & Apartments, our guests find the right place to live an unforgettable stay”.


LA COSTA

PH: JESSICA NIGLIO

LitoraLe ionico

Da Torre Colimena a Torre Ovo: il litorale ionico tarantino Aree protette, parchi naturali, fenicotteri rosa e dune costiere sullo sfondo di acque cristalline 70 71


di jessica niglio/foto pierpaolo schiavone

LA CARATTERISTICA SPIAGGIA DI FINISSIMI CIOTTOLI DI CAMPOMARINO

Una litoranea curva e stretta racconta di distese di sabbia bianca e dorata con lingue che si disperdono nel mare cristallino, tra scogliere basse e piccole strade che conducono al mare, disegnate da bordi in pietra o da staccionate di legno. Dune sabbiose, su cui vive rigogliosa la vegetazione della macchia mediterranea, diffondono il profumo intenso delle erbe aromatiche, delle essenze e del sempreverde ginepro. Un entroterra di alture, colline e distese svela insediamenti rupestri, grotte carsiche, trulli in pietra, pagliai, paludi con canneti, corsi d’acqua dolce e molte zone boschive e oasi naturali. È la porzione di costa che si lascia alle spalle le ultime marine leccesi e si

allunga fino alle prime della provincia di Taranto: Torre Colimena, San Pietro in Bevagna, Campomarino di Maruggio e Torre Ovo. In questo tratto di costa il mare è particolarmente pulito e cristallino per via dell’alta salinità delle acque, meno frequentato rispetto al litorale leccese ma non meno suggestivo. Molte sono le zone protette o mappate come oasi naturali d’interesse e rientrano nella Riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale. Anche in questa porzione di Salento le torri costiere difensive – volute da Carlo V dopo il 1480 per fronteggiare le incursioni saracene – danno spesso il nome alle località marine. È il caso di


LA COSTA

LitoraLe ionico

TORRE COLIMENA

ANCHE IN QUESTA PORZIONE DI SALENTO LE TORRI COSTIERE DIFENSIVE DANNO SPESSO IL NOME ALLE LOCALITÀ MARINE. È IL CASO DEL PICCOLO BORGO MARINO DI TORRE COLIMENA Torre Colimena: il piccolo borgo marino si impreziosisce per la presenza della Salina dei Monaci, così detta per essere appartenuta ai padri cassinesi di San Lorenzo d’Aversa, divenuta oggi “Parco naturale della Salina”, chiusa al transito delle auto e raggiungibile solo a piedi o in bicicletta. La salina – una delle ultime conservate nel Salento – è delimitata da un lato dalle dune costiere e da un altro da colline, collegata al mare da due canali scavati nella roccia e oggi ospita una colonia di splendidi fenicotteri rosa. Utilizzata per raccogliere il sale marino, risale ad epoca romana; dismessa nel 1731, oggi mostra i resti dell’antica struttura della torre di guardia, del deposito del sale, delle vasche e della cappella dedicata alla Madonna del Car72 73

melo. A lato della salina, oltre la strada pedonale, si estende la spiaggia libera: acqua limpidissima, particolarmente fredda, e spiaggia ampia con piccole presenze di scogli piatti. L’area è molto frequentata da appassionati di ciclismo, da chi pratica jogging lungo i sentieri pedonali, da appassionati di fotografia naturalistica, luogo ideale per attività di birdwatching (per la presenza di garzette, cavalieri d’italia e martin-pescatori) e per lo studio della vegetazione. Muovendosi più a nord sulla costa ionica, passando per la località Specchiarica, si approda a San Pietro in Bevagna, piccolo centro di villeggiatura estiva che, secondo la leggenda, deve il suo nome al passaggio dell’apostolo San Pietro: a testimonianza dell’evento resta

oggi una bellissima chiesetta al centro del paese. San Pietro in Bevagna ha risentito dell’abusivismo edilizio degli anni Settanta ma conserva un tratto di litorale particolarmente accogliente e adatto alle famiglie, con ampie spiagge libere, acqua bassa, dune con macchia mediterranea e chioschetti per il ristoro. Ideale per lunghe passeggiate sulla battigia, regala una vista d’eccezione su tutta la baia di Gallipoli. Si trovano qui due fiumi di natura carsica, il Chidro e il Borraco: il primo è il più importante di tutta la costa ionica pugliese, sorgente di acqua dolce, secondo le credenze popolari dal potere taumaturgico. Accanto alla foce del fiume Chidro, libera e molto frequentata dai bagnanti, sorge vegetazione spontanea


SAN PIETRO IN BEVAGNA HA RISENTITO DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO DEGLI ANNI SETTANTA MA CONSERVA UN TRATTO DI LITORALE PARTICOLARMENTE ACCOGLIENTE

tipica di corsi di acqua dolce tra cui la dominante canna da fiume, giunchi ed erbe palustri. Tra San Pietro in Bevagna e Campomarino di Maruggio la litoranea si snoda ad andatura irregolare, tra scogliere rocciose e specchi d’acqua limpida: si trova qui il “mare dai sette colori”, in riferimento alle sfumature di azzurro delle acque, dovute alla presenza di scogli sul fondale. La macchia mediterranea, alternata alla pineta, ricopre le dune con ginepro, capperi e finocchio marino. Campomarino è il centro più vivo in questo tratto di costa, anche per la presenza di un porto turistico di discrete dimensioni; molte sono le spiagge attrezzate, le attività di intrattenimento e sportive, dalla vela allo snorkeling. A pochi chilometri da Campomarino, percorrendo la strada che attraversa l’immensa tenuta del Conte D’Ayala Valva che preserva una spiaggia piut-

tosto nascosta, ci si imbatte in Torre Ovo, località marina molto piccola ma preziosa per la torre costiera che si erge su una scogliera a picco sul mare alta 15 metri. Visibili ancora i resti di un’antica tonnara, a testimonianza di una delle attività pescherecce più floride della zona. Nonostante la pesca di tonni non sia più praticata, i fondali di Torre Ovo conservano le ancore delle barche. Non è la sola sorpresa che riserva il mare: quando l’acqua è limpida si vedono antichi blocchi

megalitici con incise scritte greche e la tipica “prateria pietrificata”, insieme di monoliti in posizione eretta, generati dalla resistenza all’erosione di porzioni differenti della roccia: l’aspetto è simile a un prato di colonnine di roccia.

L’IMPIANTO DI DEPURAZIONE È in progetto un impianto di depurazione tra i comuni di Sava e Manduria, con una rete di condotte per raccogliere le acque reflue dei comuni e le riverserebbe direttamente nel mare a un passo dalle aree protette. Nel 2011 è nato un coordinamento intercomunale, “No scarico a mare”, composto da partiti, circoli, liberi cittadini, professionisti, associazioni, esponenti delle istituzioni che, attraverso studi, proposte e manifestazioni, si oppone alla realizzazione dell’opera per le tenute ricadute sulle attività turistiche e ricettive, sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Il coordinamento combatte affinché si scelga l’alternativa proposta da esperti docenti universitari, che consiste nel riuso totale delle acque reflue, con depurazione e sanificazione, da destinare ai settori agricolo, civile e industriale.


LA COSTA

LitoraLe ionico

FROM TORRE COLIMENA TO TORRE OVO: TARANTO’S IONIC SEABOARD PROTECTED AREAS, NATURAL PARKS, PINK FLAMINGOS AND COASTAL DUNES ON A CLEAR BLUE WATERS’ BACKGROUND Stretches of white and golden sand, low cliffs and small roads leading to the sea, sand dunes and a hinterland made of hills, trulli, woodlands and natural oasis. In this part of the coast the sea is crystal clear, due to water’s salinity. Even here there are coastal towers dating from 1480, wanted by Charles V to face the Saracen raids. It’s the case of Torre Colimena, small seaside village enhanced by the Salina dei Monaci, now “ Salina Natural Park”, reachable only on foot or by bicycle, that today houses a colony of beautiful pink flamingos. Used to collect salt, it dates back to Roman times. Next to the Salina, over the pedestrian street, a beach with clear and especially cold water, and a wide beach with a handful

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of flat rocks. Moving further the north on the Ionian coast, passing from Specchiarica, we find San Pietro in Bevagna, which according to legends owes its name to the passage of the Apostle Peter; the namesake church stands in the town center. Proceeding we find Campomarino di Maruggio, among rocky cliffs and pools of clear water: here is situated the “sea of seven colors”, in reference to the shades of blue waters, due to the presence of rocks on the sea floor. At a few kilometers from Campomarino we run into Torre Ovo, small but valuable seaside a coastal tower that stands on a IN QUESTA FOTO LA TORRE DELL’OVO. IN ALTO, E A SINISTRA TRACCE DELL’ANTICA TONNARA IN LOCALITÀ TORRE DEL’OVO

15 meters cliff overlooking the sea. When the water is clear, it’s possible to see the ancient megalithic blocks with Greek engravings and the typical “petrified prairie”, set of monoliths in an upright position. PURIFICATION PLANT The work for a water treatment plant in the municipalities of Sava and Manduria is in progress, with a network of pipelines to collect waste water for municipalities and pour them into the sea, a step away from the protected areas. In 2011 was born an intermunicipal coordination, “No scarico a mare”, in opposition to this.


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LO SPORT

surF in saLento RIDER CARLO MORELLI - PH: TOMMASO RUSSO

RIDER ANGELO VERZINI - PH: VIRGINIA MASIELLO

Salento, il luogo perfetto per fare surf! Famoso da un po’ di anni a questa parte è lo slogan “Salento, lu sule, lu mare, lu ientu”. E già! La nostra amata terra, infatti, grazie alle sue caratteristiche geografiche, bagnata per tre quarti dal mare, situata nell’area centrale del Mar Mediterraneo, è diventata meta d’eccellenza nel panorama turistico mondiale. Il clima mite, la tradizione culturale e storica risalente alle antiche civiltà occidentali, la ricchezza e abbondanza di prodotti della terra attraggono ogni anno migliaia di visitatori in cerca di 76 77

riposo, divertimento e nuove esperienze. Ed è proprio da alcune di queste nuove esperienze che partiremo con la rubrica di Surfinsalento, allo scopo di far conoscere al grande pubblico un “nuovo” modo di vedere l’elemento acqua; una via esperienziale ed emozionale, attraverso cui vivere il mare del Salento 365 giorni l’anno. In pochi forse conoscono la realtà degli sport da tavola come il windsurf, il kitesurf, il surf da onda, il paddle surf, attività prettamente marine, tutte

accomunate dal fatto che vengono praticate soprattutto nel periodo invernale. Infatti da settembre a maggio i surfisti si riversano nelle spiagge deserte alla ricerca delle onde più grandi e della giusta intensità del vento, per provare evoluzioni in aria con la tavola o, più semplicemente, per provare la forte emozione di essere trasportati dai flutti. Ora molti di voi si chiederanno se esistono onde tanto alte da permetterci di fare quello che spesso vediamo nei film americani come “Point Break” o “Un


di carlo morelli/

LEZIONI DI SURF A PORTO CESAREO - PH: GIANLUCA ROMANO RIDER ANGELO VERZINI - PH: VIRGINIA MASIELLO

mercoledì da Leoni”. Beh, vi stupiremo, allora, raccontandovi che innanzitutto per praticare questi sport non occorrono grandi onde, ma sono sufficienti anche quelle “piccole”, alte una manciata di centimetri. A onor del vero va detto che tutto il Mar Mediterraneo è ricco di onde qualitativamente molto belle e talvolta anche molto alte (anche quattro o cinque metri). L’unica differenza col resto degli Oceani è la frequenza del moto ondoso, e il fatto che a livello meteorologico il Mare Nostrum subisce

l’influenza delle dinamiche provenienti dagli oceani stessi. In parole povere, la qualità delle giornate di surf dipende solo dalla quantità di perturbazioni che riescono a entrare nel bacino del Mediterraneo: nell’arco di un anno solare, dunque, avremo una media di cento giorni di surf nel Mediterraneo, contro una media di quasi trecento negli oceani. Per questo motivo, gli sport che ci accingiamo a raccontarvi, sono rimasti fino a ora sconosciuti ai più. Nel Salento esiste una tradizione sur-

fistica che risale alla metà degli anni settanta. Già in quel periodo nascevano i primi windsurfer che praticavano il surf con tavola e vela, sfruttando i giorni di vento forte, sia sul versante adriatico, nella zona di Frassanito, sia sul versante ionico, nella zona di Porto Cesareo. Dalla metà degli anni novanta sono comparsi i primi surf da onda, cioè tavole senza vela adatte a cavalcare le onde anche in assenza di vento, portati qui dai primi viaggi dei windsurfisti sull’oceano. Nel 2000 circa, poi, si è sviluppato il kitesurf, tavola e aquilone: quest’ultimo ha consacrato in maniera indelebile l’immagine del Salento come terra del vento, grazie al suo sviluppo come sport adrenalinico e “bello anche solo da vedere”. Infine negli ultimi anni ha preso piede il paddle surf, tavola molto grande e galleggiante accompagnata da un remo (pagaia), su cui si può passeggiare o prendere onde stando direttamente in piedi. Il Salento è la terra ideale per lo sviluppo di questi sport che, a nostro avviso, rappresentano motivo di svago per gli sportivi più incalliti e possono essere oggetto di un piano territoriale di sviluppo in grado di dare quella marcia in più al settore turistico, attraverso il raggiungimento della tanto blasonata


LO SPORT

surF in saLento

“destagionalizzazione”. Noi di Surfinsalento.it vi racconteremo in questa rubrica curiosità, approfondimenti, e storie del nostro mare vissuto con una tavola sotto i piedi.

RIDER MARCO FANTASIA - PH: GIANLUCA ROMANO

SALENTO, THE IDEAL PLACE FOR SURFING! The purpose of the this column is to let people know about a “new” way of looking at the water element. Perhaps few people know the board sports like windsurf, kitesurf, surf and paddle surf, activities that are practiced especially in winter. In fact, from September to May, surfers flock the deserted beaches in search of the biggest waves and the right wind intensity, to try board evolutions in the air, or to simply feel the strong emotion of being carried by the waves. In Salento there’s a surfing tradition that dates back to the mid-70s. Already at that time, the first windsurfers practiced while exploiting the windy days, both on the Adriatic coast, on the Frassanito area and on the Ionian coast, near Porto Cesareo. The mid-90s saw the first surfers, namely boards without sail suitable for riding the waves even without wind. In 2000, then, has developed the kitesurfing, board and kite: the latter has consecrated an indelible image of the Salento as a wind land. Finally, in recent years paddle surfing has taken hold, a large floating board accompanied by a paddle, where it’s possible to stay seated or standing. Salento is the ideal land for the development of these sports that, in our view, represent a source of entertainment for the most hardened sportsmen. We of surfinsalento.it will tell you about curiosities, insights, and stories of the sea lived with a board under your feet.

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ISTRUZIONI UTILI PER INIZIARE 1) Affidarsi sempre a istruttori esperti e referenziati. 2) Evitare di approcciarsi da autodidatta: le variabili da conoscere all’inizio sono molteplici; 3) Prima di scegliere lo sport da tavola che fa per voi, provateli tutti: male che vada, avete fatto un’esperienza a contatto con la natura; 4) Una volta scelto, cercate di scoprire la storia dello sport che state per fare, attraverso libri specifici o sfogliando internet; 5) Scegliete il periodo giusto per iniziare: probabilmente i mesi tra dicembre e febbraio sono i meno adatti, a causa della temperatura dell’acqua. 6) Approcciatevi inizialmente come farebbe un bimbo nel suo primo giorno di scuola, senza pregiudizi e lasciandovi guidare dall’istruttore; 7) Divertitevi; 8) Rilassatevi; 9) Concentratevi su quello che state facendo, nonostante l’adrenalina vi farà pensare a tutt’altro: è indispensabile soffrire un po’ per poi divertirsi di più una volta esperti; 10) Consultate il nostro sito www.surfinsalento.it per scoprire tutte le migliori scuole esistenti nel Salento, e per usufruire del nostro info point, che vi saprà aiutare per ogni vostra esigenza. USEFUL INSTRUCTIONS TO GET STARTED 1) Entrust yourself only to experienced and referenced instructors; 2) Avoid starting out as a self-taught: the variables to know at the beginning are many; 3) Before choosing the sport suitable for you, try them all: at the very least, you will have had an experience in contact with nature; 4) Once you have chosen, try to find out the history of the sport are going to do, through books or the Internet; 5) Choose the right time to start, probably the months between December and February are the least suited, because of the water temperature; 6) Begin as a child on his first school day would do, without prejudices and letting yourself be guided by the instructor; 7) Have fun; 8) Relax; 9) Concentrate on what you do, despite the adrenaline will make you think of something else: for starters, it’s essential to suffer a bit to have more fun later as an expert; 10) Visit our website www. surfinsalento.it to find out all existing schools in Salento, and to take advantage of our info point.


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CARIBE

Viaggi Caribe. L’atelier della vacanza Non è il solito tour operator. Viaggi Caribe è una “sartoria” dei Caraibi dove i soggiorni vengono “cuciti su misura” in base alle esigenze dei clienti. Golf e relax camminano a braccetto fra green favolosi e mare da sogno La passione muove tutto. Ne sa qualcosa Ennio Capozza, uomo dalle mille risorse che ha dato vita ad un progetto nuovo ed originale che mette insieme le sue passioni: il golf ed i viaggi. Galeotta fu una crociera nei Caraibi, organizzata alcuni anni fa per allontanare lo stress accumulato a causa del lavoro. È bastato visitare quei posti incantevoli e soprattutto posare gli occhi

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sui campi da golf della zona per pensare a qualcosa di diverso da realizzare a livello turistico coinvolgendo i golfisti, categoria che lui conosce molto bene, e creare un connubio piacevole fra golf e viaggi, privilegiando uno degli angoli più incantevoli del globo: la Repubblica Dominicana. Viaggi Caribe nasce così, da un colpo di fulmine. Non è una semplice agenzia, o un comune

tour operator. Viaggi Caribe può essere definito come un atelier della vacanza. Una “sartoria” dei Caraibi dove i soggiorni sono personalizzati, “cuciti” su misura in base alle esigenze dei clienti che possono scegliere fra escursioni da fare a piedi o in barca, immersioni, passeggiate sulla spiaggia e, ovviamente, giornate da trascorrere sui campi da golf dove, parola di Capozza, “praticare è un sogno.” Un sogno che ha contagiato già numerosi clienti, coccolati dal primo all’ultimo minuto della vacanza. Una volta lì devono solo preoccuparsi di stare bene, rilassarsi e divertirsi. A tutto il resto ci pensa Viaggi Caribe. “Il golfista – spiega il general manager Ennio Capozza – è abituato a viaggiare solo per giocare. Fa vere e proprie full immersion, perdendo magari la possibilità di visitare i posti in cui si trova, preso solo dall’attività sportiva trascurando altri aspetti della


VIAGGI CARIBE Calle Altagracia No. 12 - La Romana RD. Local No. 6 Italia +39 339 2777922 - +39 0832 303152 - +39 335 420386 | Santo Domingo +1809 5504194 - +1829 7285129 - info@viaggicaribe.com

villeggiatura. Io ho voluto creare qualcosa di nuovo e diverso, coniugando queste due passioni, organizzando soggiorni in posti stupendi, dove i campi sono spettacolari, arricchiti da viste che lasciano senza fiato. Sono veri e propri gioielli dell’architettura, a picco sul mare, circondati da paesaggi da favola”. Un modo per unire l’utile al dilettevole, insomma, tra resort di lusso e sfide da programmare su percorsi unici al mondo. Lo slogan che accompagna quest’avventura descrive perfettamente il carattere di questo progetto: “Viaggiare e giocare come in un sogno”. “L’energia di quei luoghi è straordinaria – prosegue Capozza – e non solo contagia i golfisti che appunto decidono di vivere nuove avventure sul green, ma anche chi li accompagna in quest’angolo di paradiso”. La società è convenzionata con i migliori resort. Tutti di lusso. Scelti personalmente da Capozza supportato in quest’avventura da sua moglie Rita e da Carlos Alberto Pichardo, la guida conosciuta durante un viaggio divenuta poi socio e braccio destro. Il golf, in seno a questo progetto, ha sicuramente un ruolo importante, i campi sono tra i più belli del mondo, ma va sottolineato che la stessa cura del dettaglio è riservata a tutto ciò che ruota intorno alle sfide sul green. “Chi si affida a noi – continua – deve solo

preparare i bagagli. A tutto il resto ci pensiamo noi”. E così il turista ha solo l’imbarazzo della scelta fra una giornata da trascorrere a bordo di un catamarano per visitare l’Isola di Saona o fare snorkeling nelle acque cristalline, oppure visitare il delfinario di Punta Cana o dedicarsi a divertenti escursioni sui quad.

VIAGGI CARIBE. THE HOLIDAY ATELIER WHERE STAYS IN THE CARIBBEAN ARE TAILOR MADE Passion moves everything. Ennio Capozza knows it, as he has given birth to a project combining his two passions: golf and travels. Gallehault was a cruise of the Caribbean. Visiting those enchanting places and their golf courses was enough to think about a pleasant mixture between golf and travels, preferring one of the most charming places all over the world: the Dominican Republic. Viaggi Caribe was born this way, by love at first sight. Viaggi Caribe can be described as a holiday atelier,

C’è solo l’imbarazzo della scelta ed una cosa è certa: tutto è curato nei minimi dettagli per rendere indimenticabile la vacanza. “Non mi stancherò mai di ripeterlo: quello è un posto magico – conclude Capozza – e la magia si rinnova tutte le volte che ci torno. Quei paesaggi riempiono il cuore e regalano sensazioni irripetibili.” where customers can choose among hiking, diving, walking on the beach and, of course, playing golf. A dream that has already spread among a large number of customers. “The golfer – Capozza explains – is used to travelling only to play. Maybe he loses the chance to visit the places where he is. I wanted to combine stays in wonderful surroundings with amazing golf courses”. The catchphrase accompanying this adventure describes the nature of this project perfectly: “Travelling and playing as in a dream”. “The energy of those places is outstanding; it spreads not only among golfers but also among people with them”. The company has an arrangement with the best luxurious resorts. All personally chosen by Capozza. “It’s a magical place. – Capozza ends – Those places swell heart and give feelings of a lifetime”.


LA MUSICA

La notte DeLLa taranta

La Notte della Taranta, la musica popolare si apre al mondo Dopo 18 edizioni scandite da un successo crescente, si può affermare a ragione che il concertoche si svolge a Melpignano a fine agosto rappresenta l’evento salentino per eccellenza LUCIANO LIGABUE E ANNA PHOEBE

Se c’è un evento che meglio di tutti gli altri racchiude le suggestioni proprie del Salento, non si può dubitare che sia La Notte della Taranta. Nata a Melpignano, piccolo centro di poche miglia di abitanti, è diventata una manifestazione musicale di respiro internazionale che nel 2015 ha celebrato la sua 18esima edizione. Di cosa si tratta? Di un concerto che inizia al tramonto e termina in piena notte, facendo ballare un pubblico che è stimato in oltre centomila unità. Inizialmente si teneva nella piazza del paese, ma il rapido successo della manifestazione ha imposto lo spostamento di qualche centinaio di metri, nel grande spazio che si apre davanti all’ex convento degli Agostiniani, complesso architettonico di grande fascino. 82 83

Sul repertorio della musica popolare di questo estremo lembo di Puglia, rappresentato essenzialmente da tarantelle e pizziche, si innestano contaminazioni sonore provenienti da altra zone d’Europa e del mondo, sotto la regia di un maestro concertatore. Un’orchestra stabile, composta da musicisti locali, si integra con ospiti internazionali provenienti da ogni parte del mondo mentre un suggestivo corpo di ballo trascina la folla nella danza. Il nome stesso della manifestazione riporta al nome di un ragno, la tarantola, una volta molto diffuso. La credenza popolare vuole che il morso dell’insetto producesse una reazione alienante per riprendersi dalla quale la vittima, sempre una donna, doveva ballare al ritmo sfrenato scandito essenzial-

mente dal violino e dal tamburello, tipico strumento a percussione. La terapia messa in scena poteva durare anche diverse ore senza soluzione di continuità. Il fenomeno delle “tarantate” ha continuato a prendere corpo anche nella seconda metà del Novecento, in particolare in occasione di alcune celebrazioni molto sentite dalla popolazione, come la ricorrenza dei Santi Pietro a Paolo, a Galatina. Negli ultimi 40 anni, grazie anche al lavoro pionieristico di alcuni gruppi musicali, si è proceduto ad una riscoperta della tradizione musicale rurale fino a farne uno dei principali motivi di attrazione per i turisti e di caratterizzazione identitaria per la gente del posto. Per assistere alla Notte della Taranta i visitatori arrivano da ogni parte d’Italia, e


di redazione/foto pierpaolo schiavone

ANTONIO CASTRIGNANÒ

RAUL RODRIGUEZ

ERRI DE LUCA

PAUL SIMONON

non solo. Come maestri concertatori si sono succeduti sul palco nel corso degli pezzi grossi della musica internazionale, come Stewart Copeland, ex batterista dei Police, Joe Zawinul e, da ultimo, Phil Manzanera, già chitarrista con i Roxy Music. Il concerto di Melpignano, che si tiene alla fine di agosto, è preceduto da un festival itinerante nei comuni che appartengono al distretto culturale della Grecia Salentina, dove vi sono ancora tracce di un dialetto di derivazione greca. La rassegna costituisce un percorso di avvicinamento al grande evento finale e porta sul palcoscenico oltre ai gruppi locali, anche quelli di altre zone della Puglia e di numerose regioni italiane, per una sorta di grande viaggio nella tradizione popolare dello Stivale.

ANDREA ECHEVERRI

NIGHT OF TARANTULA, POPULAR MUSIC OPENS UP TO THE WORLD AFTER 18 SUCCESSFUL EDITIONS, WE MAY STATE THAT MELPIGNANO’S CONCERT IS SALENTO’S EVENT PAR EXCELLENCE The “Night of Tarantula” is a music festival of international scale. It makes over one hundred thousand people dance far into the night. The Apulian popular music, made of “tarantelle” and “pizziche”, is combined with sounds from all over the world. A local permanent orchestra integrates with international guests, while a suggestive ballet captivates the crowd into the dance. The name of the event comes from the tarantula’s name, whose bite – according to the popular belief – made a woman dancing for hours to the tambour frantic rhythm. The phenomenon lasted till the second half of the 20th century. In the last 40 years, the rural music tradition has become one of the main tourist attractions. Visitors and conductors have come from every part of Italy and of the world to attend the “Night of Tarantula”. Preceded by a touring festival through the municipalities of the Grecìa Salentina, Melpignano’s concert puts on the stage Salento’s, Apulia’s and other Italian regions’ bands, in a big tour through the Italian popular tradition.


IL PERSONAGGIO

cHeF ruBio

PH: TAMARA CASULA

Chef Rubio “Il sapore salentino è nel pasticciotto”

Quattro chiacchiere con il re dello street food, tra ricordi e amicizie che lo legano al Salento, anche se il piatto per cui farebbe follie è barese Classe ’83, un passato da rugbista e un presente da giramondo. Tatuaggi e parlata romana accompagnata da sguardo provocante e ironico al tempo stesso, Chef Rubio (Gabriele Rubini) è il fuoriclasse dei fornelli. Il grande pubblico lo ha conosciuto grazie alla trasmissione “Unti e Bisunti”, road show che si muove alla scoperta dello street food, con sfide gustose sulla preparazione dei piatti tipici delle regioni italiane visitate di volta in volta. La terza stagione è già partita a settembre. Le nuove puntate andranno in onda su DMAX (canale 84 85

52 dtfree). Quest’anno c’è un’interessante novità: lo chef di Frascati farà tappa anche all’estero, si muoverà fra chioschetti e mercatini in Francia, Germania e Spagna. Nuovi contesti per nuove sfide, ma per Rubio, definito da molti il “guru del cibo popolare”, la sostanza non cambia. Perché lo street food? “Parto da un presupposto: per me la tradizione esiste solo in queste pietanze. Le altre sono tutte successive al cibo di strada che, a mio parere, è l’unico ad

avere una storia. Chi lo definisce di serie B, solo perché ‘low cost’, non sa quello che dice. Lo street food ha la stessa minuzia e cura dei dettagli che viene riservata all’alta cucina. Cambia solo il contesto, ma la sostanza è la stessa”. La mappa culinaria italiana per lui non ha segreti, così come la tradizione salentina. Del resto le sue amicizie storiche lo riportano spesso nel tacco d’Italia dove in passato ha trascorso lunghi periodi di vacanza accumulando ricordi ed emozioni.


di mariella tamborrino/foto ci cus

I PIATTI DELLA TRADIZIONE A MIO AVVISO, SONO SACRI E VANNO LASCIATI COSÌ COME SONO Ce ne sono alcuni a cui è particolarmente legato? “Il primo ricordo legato a questa terra mi riporta a una Pasquetta di tanti anni fa trascorsa in compagnia del mio amico Carlo Morelli (oggi surfista e fondatore di surfinsalento.it). Ci conoscemmo da bambini durante una vacanza in Sardegna e da allora siamo diventati grandi amici. Da ragazzino, sarò stato poco più che adolescente, venni a trovarlo Lecce durante il periodo di Pasqua e da allora ci torno sempre molto volentieri”. A quale sapore o ricetta assocerebbe il Salento? “Sicuramente al pasticciotto. La prima cosa che mi viene in mente è questo dolce tipico, buonissimo, che ho assaggiato per la prima volta da ragazzino e che continuo

ad assaporare tutte le volte che passo da queste parti”. Quale piatto salentino le piacerebbe rivisitare e in che modo? “Non rivisiterei nulla. I piatti della tradizione, a mio avviso, sono sacri e vanno lasciati così come sono”. Con “Unti e Bisunti” non ha ancora fatto tappa nel Leccese. Se dovesse venire qui, quale ricetta proporrebbe per la sfida? “Purtroppo non siamo ancora capitati nel Salento ma semplicemente per ragioni logistiche. Le ricette che propongo sono frutto di un accurato sopralluogo. Se dovessi registrare la puntata nel Leccese mi regolerei solo dopo aver studiato bene la situazione. So, comunque, che mi divertirei molto”.

Non più cuochi con la pancetta, ma vere icone sexy che fanno perdere la testa alle donne, anche a quelle perennemente a dieta. Tatuaggi, tartaruga, sguardo seducente, anche lei non è da meno. Quanto conta il look per chi fa questo mestiere? “Tartaruga? A casa mia ‘se chiama panza’. Sulle icone sexy non so che dire. Il look è una scelta personale. Quello che conta, alla fine, è la professionalità”. Un’avventura a quattro mani dietro ai fornelli: chi sceglierebbe fra Cracco, Borghese e Rugiati? “Sicuramente Cracco. È una persona preparata e che rispetto come professionista e come chef. Ha esperienza da vendere e da lui avrei solo da imparare”. Il cibo per cui farebbe follie? “Il polpo arricciato che si mangia a Bari: crudo e sbattuto. È un qualcosa di unico”. Gabriele in due parole: passione e istinto? “Metto tanta passione in quello che faccio e sono molto istintivo. Al tempo stesso sono razionale. Diciamo che sono un ossimoro vivente”.


IL PERSONAGGIO

cHeF ruBio

CHEF RUBIO: “SALENTO’S TASTE IS IN THE PASTICCIOTTO” THE KING OF STREET FOOD AMONG SALENTO’S MEMORIES AND FRIENDSHIPS Chef Rubio – known by the audience thanks to the TV show “Unti e Bisunti” – is a cooking champion. Why the street food? “It’s the only having a history and it is as detailed as haute cuisine”. Italian food as well as Salento’s traditional food isn’t secret for him. Is there any memory you are particularly tied to? “My first memory is related to an Easter Monday spent with my friend Carlo Morelli, many years ago. Since then, I have often spent my holidays here”.

PH: PIERPAOLO SCHIAVONE

What taste would you associate with Salento? “With “pasticciotto”, undoubtedly”.

Is there any Salento’s recipe you would renew? Traditional recipes are sacred and they must be left as they are. If you were here with “Unti e Bisunti”, which recipe would you propose? I would analyse the situation first. I would enjoy myself a lot. How important is look in your job? Look is a personal choice. Professionalism is what counts. Who would you cook with? With Cracco. He’s a very professional chef. What food are you crazy about? Bari’s curled octopus. It’s unique. Gabriele: passion and instinct? “I put passion in everything I do and I’m very instinctive. At the same time, I’m rational. Let’s say I’m a living oxymoron”.

Lo scorso agosto abbiamo incontrato Chef Rubio a Torre dell’Orso. Insieme a Roberto Angelini, musicista, cantautore, produttore e chitarrista della Gazebo Band (Rai Tre) è stato protagonista di una serata divertente, alla Casaccia, dove ha interpretato una ricetta a suon di musica. Una piccola jam session fra amici, all’insegna del sound e del food. Per l’occasione, il mago dei fornelli ha preparato un piatto a base di maialino nero casertano. I vari passaggi della ricetta sono stati sottolineati dalla musica di Angelini che ha riprodotto, in maniera del tutto originale, i suoni della cucina: note di gusto e note musicali assortite insieme per un effetto insolito e piacevole. Il duo inedito, nato da un’idea di Titti Stomeo, ha subito conquistato il pubblico salentino. We have met Chef Rubio in Torre dell’Orso. Together with Roberto Angelini, he has been the protagonist of a funny event. A little jam session marked by sound and food, for an unusual and delightful effect. The pair has captivated Salento’s audience.

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STRUTTURE RICETTIVE

La casarana

Esperti nel rendere la vacanza un capolavoro Un’oasi incontaminata di pace tra la macchia mediterranea e le spiagge più belle del Salento

Che idea avete voi di paradiso? Sicuramente potrebbero farne parte natura, relax, buon cibo e tantissimi servizi per il benessere della persona: ecco cosa offre La Casarana Wellness Resort immersa nella macchia mediterranea a pochi chilometri dallo splendido mare di Lido Marini. Scegliere di trascorrere il proprio tempo libero ne La Casarana significa affidarsi alle mani sapienti di chi ha studiato nei minimi dettagli il modo migliore per intrattenervi e rilassarvi: giornate in spiaggia, divertimento, fashion events, attività sportive, cura del proprio corpo e della mente abbinate ad una proposta ristorativa legata ai (tanti) 88 89

prodotti del territorio in un’esperienza unica ed indimenticabile che riuscirà a farvi esclamare la fatidica frase “Il Paradiso esiste!” A partire dalle camere: il resort presenta 30 camere superior hotel, lussuosamente arredate, tutte situate al primo piano, con balcone attrezzato vista piscina o vista pineta. Disponibili camere matrimoniali più letto aggiunto per bambini e camere quadruple. Interamente climatizzate sono dotate di asciugacapelli, cassetta di sicurezza, minibar, telefono, box doccia, sky tv,wifi. Sono disponibili inoltre 50 family room arredate con gusto e ricercatezza dei

materiali. Tutte al piano terra con vista piscina o vista pineta, hanno una camera letto matrimoniale con ampio armadio a muro con cassetta di sicurezza, un ampio bagno con box doccia in cristallo, un soggiorno, una camera con letto a castello o due divani letto, sky tv con schermo a led, posto auto privato nel retro dell’appartamento, patio antistante attrezzato, ambienti interamente climatizzati,wifi. Uno dei punti di forza della struttura è sicuramente il centro benessere: grazie ai suoi percorsi e ai trattamenti garantiti dal personale qualificato ognuno può ritrovare se stesso e ricaricarsi. Lasciatevi cullare


LA CASARANA WELLNESS RESORT SP 193 Presicce, Lido Marini (LE) tel. +39 0833 530507 - +39 333 9384773 - www.lacasarana.it

dall’acqua nella piscina riscaldata al magnesio potassio con lettini massaggianti , e rigeneratevi tra sauna finlandese, bagno turco, percorso kneipp, docce emozionali, fontana di ghiaccio, salette massaggi, sala iodio con sale rosa dell’himalaya e angolo relax con tisaneria. Fare poi una passeggiata nel “percorso vita” immersi nei profumi della macchia mediterranea e intervallato da attrezzi ginnici è un’esperienza unica e indimenticabile. Benessere anche a tavola, con i piatti della cucina italiana rivisitati in chiave creativa, tutti realizzati con prodotti locali a km zero, materie prime fresche, selezionate e di alta qualità. Tanti poi i momenti di svago e divertimento, escursioni e attività sportive da scegliere tra tiro con l’arco, campo bocce, palestra fitness (aperta 24 ore), percorso benessere in pineta con attrezzi per lo stretching e la nuova area lounge ‘Etesio’ in piscina con ristorante per veri palati gourmet e gourmand. Trattamento di riguardo anche per gli ospiti più piccoli: per loro c’è un’apposita area attrezzata, tanti giochi poi sempre

nuove attività con l’animazione, per tenere accesa la fantasia dei più piccoli e far sentire di nuovo bambini i più grandi. Per vivere poi momenti indimenticabili il servizio di concierge de La Casarana Wellness Resort realizzerà ogni vostro desiderio prenotando anche attività sportive presso campi da golf, equitazione,

tennis, diving center, quad, gokart (pista internazionale), escursioni in barca, sport acquatici, windsurf/kitesurf, ma anche ristoranti, escursioni e spettacoli, in ogni posto del Salento. Certo, il paradiso può attendere... una Vacanza a La Casarana Wellness Resort... sicuramente no!

EXPERTS IN MAKING THE HOLIDAY A WORK OF ART AN UNSPOILED OASIS OF PEACE BETWEEN THE MAQUIS AND THE MOST BEAUTIFUL BEACHES IN SALENTO What is your idea of paradise? Nature, relax, good food and well-being treatments might be a part of it: that is what La Casarana Wellness Resort offers. Spending your spare time in La Casarana means choosing days on the beach, fun, fashion events, sports and well-being treatments. The resort features 30 fine superior-hotel rooms, but also double and family rooms, all overlooking the swimming pool or the pinewood. The health club, with its heated pool, its ice fountain and its herbal teas, is one of the resort strong points. Strolling among the scents of the maquis is a unique and unforgettable experience. Well-being is also on the table, thanks to the high-quality, zero-mileage and fresh ingredients. Many hikes and sports activities for your relax and fun, even a wellness walk through the pinewood and a swimming pool with a restaurant. Children can enjoy funny activities thanks to the entertainment staff. To give you unforgettable moments, the concierge service will book any sports activities, hikes, restaurants and shows you may wish everywhere in Salento. Heaven can wait... a holiday at La Casarana Wellness Resort... absolutely can’t!


STRUTTURE RICETTIVE

La roccia HoteL

Un albergo sull’acqua per vivere emozioni uniche 20 camere ed uno scenario mozzafiato. La tranquillità, qui, non è un optional

Un acquarello di pura bellezza. Una bomboniera adagiata sul mare, accarezzata dal sole e protetta da scogli imponenti ricoperti da vegetazione spontanea. La Roccia Hotel è un angolo di paradiso sulla costa adriatica. Un gioiello incastonato nella scogliera di Castro, il luogo ideale dove poter “staccare la spina” e rigenerarsi a contatto con uno degli scorci più suggestivi del Salento. Nelle 20 camere, tutte rinnovate, ampliate, arredate con gusto e semplicità, e tutte dotate di balcone o verandina 90 91

che si affacciano direttamente sul mare, trionfano il bianco ed il turchese, colori che richiamano la vicina Grecia e ai quali si abbina il rosso dei gerani ed il verde delle piante mediterranee che avvolgono la struttura. Un’oasi di tranquillità per gli ospiti che hanno a loro disposizione la spiaggia privata. Il panorama è uno dei più belli che la costa possa regalare. L’albergo, infatti, si affaccia su una baia incantevole dove il mare limpido si mescola con la scogliera. È quasi come trovarsi a bordo di una nave da crociera. Il belvedere si presenta come luogo ideale per rilassarsi a contatto con la natura, in un ambiente raffinato e tranquillo, valorizzato dallo spettacolo, sempre diverso e meraviglioso, del mare che si perde all’orizzonte. Un paesaggio mozzafiato da poter ammirare anche a

pranzo o a cena, comodamente seduti nelle sale del Mistral, il ristorante diretto dai fratelli Imma e Fabio Pantaleo. La loro arte culinaria rispecchia la storia e le esigenze del territorio attraverso l’impiego di prodotti che seguono il filo delle stagioni, tradotti in piatti raffinati e ricercati. La terrazza sul mare diventa, quindi, luogo ideale e indimenticabile per pranzare o cenare o anche per festeggiare qualunque ricorrenza, con un connubio perfetto tra la bontà dei piatti e il fascino del paesaggio. “La nostra struttura può essere luogo ideale per chiunque – commenta Eleonora Di Bari, una dei soci dell’Hotel La Roccia. – Facciamo di tutto per rendere indimenticabile il soggiorno dei nostri ospiti. Qui regna la pace, ed è senz’altro il posto ideale dove ritrovare se stessi, lasciandosi alle spalle la vita frenetica


LA ROCCIA HOTEL **** Via Litoranea per Tricase, 73030 Castro Marina (LE) tel. +39 0836 979013 - +39 333 6767809 - info@larocciahotel.it - www.larocciahotel.it -

cittadina. È un luogo pieno di charme e tranquillità ed il tragitto dalla camera alla spiaggia si compie in meno di un minuto.” “Chi viene qui – prosegue Eleonora – è sedotto dal paesaggio. Albe rosse che si alternano a tramonti caldi e infuocati. Per rendere tutto più armonioso noi cerchiamo di dare il meglio, proprio per creare una dimensione in cui il cliente possa sentirsi una cosa sola con l’am-

biente che lo circonda. Il vero lusso, da noi, è la quiete. Il fatto poi di avere solo 20 camere ci permette di offrire la tranquillità che gli ospiti cercano”. E a proposito di clienti, La Roccia Hotel è adatto tanto alle famiglie, o alle coppie, quanto ai giovani in generale che scelgono la struttura per trascorrere rilassanti giornate al lido “Quarantesimo parallelo” dedicato agli esterni, o per

HOTEL LA ROCCIA. A HOTEL BY THE SEA TO LIVE UNIQUE EMOTIONS.

food quality and landscape charm. “We do our best to give an unforgettable stay to our guests” – Eleonora Di Bari, partner of the Hotel, says. “Who comes here – Eleonora adds – is seduced by the view. Red dawns and bright red sunsets. We try to make our guests feel in touch with the surrounding environment”. La Roccia Hotel is right both for families and the young. How would you describe this hotel in few words? “Simply a hotel by the sea. A magical place, where time stands still. Here, stays become a dream come true and the sound of the sea is the soundtrack accompanying our travellers”.

A BREATH-TAKING LANDSCAPE WHERE PEACEFULNESS IS NOT AN OPTIONAL A doll’s house lounging by the sea. The Roccia Hotel is a slice of heaven on the Adriatic coast. A jewel set on Castro’s cliff. In the 20 rooms, overlooking the sea, white and turquoise, the red of the geraniums and the green of the Mediterranean plants prevail. A haven of peace and one of the best coast skylines. Here, you can relax close to nature, in a fine and quiet environment. This hotel culinary art reflects the territory and the seasonality of its products. A terrace by the sea becomes the perfect mixture of

trascorrere piacevoli serate all’annesso baretto, spesso animato da musica. Come descrivere in poche parole questa realtà? “Semplicemente definendolo per quello che è: un hotel sull’acqua. Un luogo magico, in una posizione strategica, dove il tempo di ferma. Qui il soggiorno diventa un sogno che si realizza ed il suono del mare è la colonna sonora che accompagna i viaggiatori”.


LA GASTRONOMIA

street FooD

ARISTOCRATICO E CITTADINO QUANTO BASTA, LO

STREET FOOD SALENTINO Nelle sagre e nelle feste patronali la tipicità dei prodotti caratterizza il cibo di strada, ma solo nel rustico e nel pasticciotto si gusta l’anima aristocratica e cittadina della tradizione 92 93


di jlenia m. gigante/foto pierpaolo schiavone

LUPINI

RUSTICO

SCAPECE

LAMPASCIONI

“Ci passu [..] te la chiazziceddha me visciu ‘nnanzi sempre ‘ddhu vagnone, cu ‘na cascetta mpisa [..] ch’a tutti scia cantandu [..]: lupini, passatiempu e fae ‘rrustute [..]”. Il cibo di strada non è un’invenzione odierna. È una realtà quotidiana che attraversa le strade, è di casa nei mercati, anima le sagre, le feste, popola le piazze dei paesi. Così lo raccontano le parole in vernacolo prese in prestito dall’autore salentino Giuseppe Marzano: in Piazza Vittoria a Collepasso già negli anni ’50 si materializzava in un venditore ambulante che con una cassetta appesa al collo gridava ‘lupini, passatempo, fave arrostite’. Nello street food salentino, attualizzato dall’espressione anglofona, non si annoverano solo semi. Al contrario, rientrano molte preparazioni che si prestano al consumo veloce dal costo contenuto e, eventualmente, alla vendita ambulante. Certo, come altri territori, anche l’antica Terra d’Otranto ha aperto le porte a contaminazioni e abitudini alimentari extraterritoriali. A parte, però,

il kebab, il sushi, le crepe, le piadine che ammiccano ovunque, l’attitudine del cibo di strada del Tacco di Italia fonda la sua struttura sulla tipicità delle materie prime ed è declinabile a tutto pasto. Il menu proposto, infatti, offre una varietà di preparazioni – sia fredde che calde – che spaziano dai prodotti da forno, agli ortaggi, dalla carne al pesce, per chiudere con il dolce. Tutt’altro, quindi, dal pasto veloce e di bassa qualità con cui è etichettata questa modalità di consumo. Anzi, spesso si rivela la forma migliore per godere di un itinerario alla scoperta del volto na-

scosto del Salento, fatto di vicoli, piazze, monumenti e scorci di mare. A giusta ragione, però, qualcuno potrebbe obiettare sull’esistenza, oggi, di un vero e proprio “street food” salentino, perché – a meno di qualche “camioncino” dove trovare il panino con la “servola” (introdotto, pare, da Tommaso Scarlino, imprenditore che ha costruito il suo successo con i wurstel girando per le feste patronali) – di rado si tratta di un commercio ambulante e, molto, più spesso alberga nei bar, nei chioschi, nelle friggitorie. Ma questo non ne cambia la natura, giacché PASTICCIOTTO


LA GASTRONOMIA

street FooD

IL MENU PROPOSTO OFFRE UNA VARIETÀ DI PREPARAZIONI – SIA FREDDE CHE CALDE – CHE SPAZIANO DAI PRODOTTI DA FORNO, AGLI ORTAGGI, DALLA CARNE AL PESCE, PER CHIUDERE CON IL DOLCE

COPETA

la Fao definisce “street food” gli alimenti, bevande incluse, già pronti per il consumo, venduti, e qualche volta preparati, in strada o in luoghi pubblici di facile accesso. Un dato è assodato: se nell’Italia del Nord dilaga il business dei food truck con i relativi festival dedicati, e impazza la mania dell’apecar modalità street food (tanto che a Galatina un’azienda le allestisce, sebbene in tutta la Puglia ne girino solo due), l’offerta gastronomica salentina da strada, prende realmente forma durante le numerose sagre

e feste patronali. Proprio da questi contesti, è possibile trarre un ricettario tradizionale: pucce, pizzi o sceblasti, taralli, pettole e polpette, calzone, frisa, “ulie cazzate” (olive schiacciate), scapece e frittura di calamari e seppie, bombette (dell’alto Salento e della Valle d’Itria), salsicce a punta di coltello e costatine di maiale per imbottire i panini, cupeta e spumone. Un’offerta ampia che si arricchisce di due cibi, validi in ogni stagione ed esclusivi del territorio, inclusi nell’elenco nazionale dei

SALENTO STREET FOOD, UST ENOUGH ARISTOCRATIC AND URBAN RUSTICO AND PASTICCIOTTO HOLD THE ARISTOCRATIC AND URBAN TASTE OF TRADITION The Salento street food is a daily reality, made up not only of seeds but by high-quality raw materials, too. The menu offers a wide range of preparations, from the first course to the dessert, that accompany in an itinerary, intended to unveil the Salento’s hidden essence. It is a proper street food - even if it is seldom sold in outdoor markets - as FAO considers “street food” all that food sold in easily accessible public spaces. But it’s during patron saints’ celebrations and local festivals that you can taste the authentic Salento street food. A wide supply enriched by two irresistible delicacies: Lecce’s rustico and pasticciotto. Dating back to the 18th century, the former is a baked salty product; the latter is a sweet pastry. In rustico, the fillo dough holds a filling made of béchamel, mozzarella, tomato pulp and pepper. The shortbread is the rich pasticciotto custard-stuffed body. Last but not least, coffee on the rocks, with almond milk. Born in the shadow of the Baroque, probably by an Antonio Quarta’s idea, it is a delicacy to taste everywhere.

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prodotti agroalimentari tradizionali del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Stiamo parlando del rustico leccese e del pasticciotto: il primo prodotto da forno, l’altro da pasticceria, risalenti al lontano ‘700 e trasbordati dalle cucine nobili dei grandi centri ai forni delle attività commerciali. Due preparazioni aristocratiche quanto basta per farsi apprezzare dalla bocca di tutti. Cotti in forno entrambi – ma uno salato, l’altro dolce – sono irresistibili bontà che i leccesi non rinunciano ad assaporare roventi. Nel rustico è la pasta sfoglia – ben stesa – a custodire un cuore di besciamella, mozzarella fior di latte, polpa di pomodoro e pepe. La pasta frolla è, invece, il corpo sontuoso del pasticciotto dalla dolce anima di crema. Non si può dimenticare, infine, l’alfiere nato all’ombra del barocco nel secondo dopoguerra, probabilmente dall’idea di Antonio Quarta, anche se il dibattito resta aperto, come testimonia un articolo pubblicato sullo scorso numero di Salento Review: il caffè in ghiaccio da servire con latte di mandorla. Una delizia della tradizione da sorseggiare in piazza come in spiaggia e da contrapporre fieramente alla nuova tendenza da street food riconosciuta per il 2015: il brodo da passeggio.

FICHI SECCHI CON MANDORLA


Lecce - via dei Perroni, 2 (centro storico) - Tel 342.1200980


I PIATTI TRADIZIONALI

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Profumi di Avvento

Un percorso culinario verso il Natale semplice per ingredienti ma ricco di gusto L’Avvento nel Salento non ha il volto cupo dell’inverno ma è, spesso, illuminato da una luce generosa e, soprattutto, è acceso dai quei profumi che ne scandiscono l’attesa. Non odori qualunque, ma sentori di tipico che si affacciano dalla cucina della tradizione. Quella con cui le nonne e, forse ancora qualche mamma, ancorano al territorio le nuove generazioni. Di stoppie di ulivo bruciate in qualche “focalire” acceso, di farina e di pane fragrante cotto ADVENT SCENTS A CULINARY JOURNEY TOWARDS CHRISTMAS, WITH SIMPLE BUT FLAVOURSOME INGREDIENTS Advent in Salento has many scents. The Christmas wait begins with Sant’Andrea, celebrated on November 30 in Presicce with roasted red mullet. For the Eve of the Feast of the Immaculate, the inevitable lunch with the the tasty “puccia” mark the fasting lunch, but what really seals the solemnity of the Virgin Mary is the dinner, with “pittule”, “vermiceddhi” with salted codfish and tomatoes, “rape ’nfucate” and sweet potatoes to finish. A week before Christmas, the inevitable “purceddhuzzi”, that doesn’t have to be eaten until Christmas Eve.

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nei forni a legna, di intensità salmastra di pesce, di sentori di terra pregni di olio di frittura, si veste il tempo d’Avvento nella terra dei Messapi. La cucina “de scammaru” (di magro) – il severo ricettario ammesso dalla Chiesa con il tacito consenso di un popolo devoto e, per lo più, povero, per i periodi precedenti le solennità liturgiche – oggi ha il valore dell’identità gastronomica territoriale costituita da piatti celebrativi dei santi delle ultime quattro settimane dell’anno. Un calendario del gusto, intoccabile dalla tentazione di contaminare con sapori estranei e industriali le tracce di una civiltà contadina che con ingredienti poveri e semplici ha elaborato piatti di saporita autenticità. Quest’anno apre l’attesa natalizia Andrea – il santo pescatore – celebrato il 30 novembre a Presicce con le triglie arrosto. Per la Vigilia dell’Immacolata, la devozione popolare si inchina con una ritualità culinaria dove le pucce – quei pani morbidi e tondi, talvolta aggiunti di olive nere, spolverati con abbondante fior di farina (simbolo della purezza della Madre della Chiesa) da imbottire con tonno e capperi, pesciolini sott’aceto,

formaggio, “capitune” marinato – firmano il pranzo di digiuno. Ma a suggellare la solennità di Maria Vergine è la cena serale: un avanzare di portate che fondono terra e mare nell’orizzonte del gusto. Se le “pittole”, semplici o ripiene di baccalà o verdure, sono la ghiottoneria d’apertura, a regnare è il baccalà. E i vermiceddhi (o “spicanarda” a Lizzanello) – formato di pasta rigorosamente casareccia – con i “pomodori a pendola” amplificano la rustica opulenza di questo merluzzo bianco conservato sotto sale. Ripuliscono il palato con uno stuzzicante retrogusto amarognolo e piccantele “rape ’nfucate”. La dolcezza fritta della nostrana patata zuccherina chiude la cena. Mentre i falò a Galatone inneggiano a Lucia, santa protettrice della vista, il 13 dicembre le “pittule” saziano la fame. Finché l’attesa ammanta di sacralità la cucina a una settimana dal Natale, quando gli agrumi sprigionano la loro acuta intensità nell’olio che amalgama il più dolce impasto dell’Avvento: i “purceddhuzzi” da preparare e non toccare, rigorosamente, fino alla Vigilia di Natale.


di jlenia m.gigante/foto pierpaolo schiavone

VERMICEDDHI CULLU BACCALÀ 500 gr di vermiceddhi (oppure, se si utilizza un formato di pasta industriale, sostituivo è il formato “semi di cicoria”) 500 gr di baccalà ½ litro di salsa di pomodoro o ½ kg di pomodori da pendola Un po’ di prezzemolo 1 cipolla Farina q.b. ½ bicchiere di olio extravergine d’oliva Sale e pepe q.b.

Mettere in ammollo il baccalà dalla sera prima; tagliarlo a pezzetti, lavarlo, passarlo nella farina e soffriggerlo nell’olio insieme alla cipolla tagliata a velo. Spadellarlo e tenerlo da parte. Aggiungere all’olio del soffritto la salsa di pomodoro o i pomodori da pendola pelati e spezzettati; riversare i pezzetti di baccalà, regolare di sale e cuocere per 40 minuti a fuoco moderato. Togliere il baccalà tenendolo al caldo. Nel sughetto, allungato con acqua, cuocere i vermiceddhi. Servire caldo con il baccalà sui vermiceddhi spolverando una manciata di prezzemolo e pepe nero macinato al momento.

VERMICEDDHI WITH BACCALÀ 500 gr vermiceddhi 500 gr salted codfish ½ lt tomato sauce or ½ kg di tomatoes “da pendola” a bit of parsley 1 onion flour to taste ½ glass extra virgin olive oil salt and pepper to taste Soak the salted codfish the night before; cut it into pieces, wash it, wipe it in flour and fry it in the oil along with fine cut onion. Cook it briefly in the pan while moving it back and forth and put it aside. Add the oil and sautee the chopped tomatoes; add the fish, salt and cook for 40 minutes over medium heat. Remove the fish and keep it warm. In the sauce, diluted with water, cook the vermiceddhi. Serve hot putting the fish over the vermiceddhi and sprinkle with parsley and black pepper.


I PIATTI TRADIZIONALI

cucina nataLizia

CIAMBELLE DI PATATE DOLCI 1 kg di patate dolci 1 cucchiaio di zucchero 1 uovo 500 gr di farina

Dopo avere lavato le patate, lessarle. Raffreddate, vanno sbucciate, macinate e impastate con la farina e l’uovo fino a ottenere un composto omogeneo. Con l’impasto preparare, quindi, delle ciambelle da friggere in olio bollente. Prima di servire spolverarle di zucchero a velo. SWEET POTATO DONUTS 1 kg sweet potatoes 1 sugar spoon 1 egg 500 gr flour After washing the potatoes, boil them. When they have cooled down, peel them, grind them and mix them with flour and egg so to obtain a smooth mixture. With the dough, prepare the donuts to be fried in hot oil. Before serving, sprinkle with powdered sugar.

RAPE ’NFUCATE 2 kg di cime di rape 100 gr di olio extravergine di oliva ½ bicchiere di vino ½ bicchiere di aceto 3 spicchi di aglio Sale e peperoncino in polvere

Pulire le cime di rape, lavarle e sgocciolanti di acqua tuffarle in una pentola a bordi alti dove, nel frattempo, si è fatto soffriggere l’aglio nell’olio. Cuocere a fuoco vivo girandole dolcemente. Quando i liquidi di cottura si sono asciugati aggiungere il sale, il vino, l’aceto e una spolverata di peperoncino. Fare evaporare e servire.

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RAPE ’NFUCATE 2 kg of turnip greens 100 g of extra virgin olive oil ½ glass of wine ½ glass of vinegar 3 garlic cloves Salt and chili powder Clean the turnips, wash them and put them in a tall pot with previously sauteed garlic. Cook over high heat and stir gently. When the liquids have dried, add salt, wine, vinegar and sprinkle with chili powder. Let evaporate and serve.


Dalla decennale esperienza AVIO, nasce . Il tradizionale gelato, al gusto nocciola e cioccolato, diventa monoporzione in un'ampia varieta' di gusti. CLASSICI SALENTINI SFIZIOSI


STRUTTURE RICETTIVE

vestas HoteLs

Vestas hotel & resort L’arte dell’accoglienza Risorgimento Resort, Hotel President, Eos Hotel: sono “rami” di uno stesso albero, nascono dalle stesse radici ma si sviluppano in direzioni diverse, personalizzando la propria natura. Ad accomunarli è l’ospitalità intesa come arte e cordialità

Tre modi diversi di fare accoglienza accomunati dal filo della qualità. Le tre strutture firmate Vestas Hotels & Resorts, hotel management company guidata dal General Manager Giuseppe Mariano sono, a Lecce, l’emblema dell’ospitalità intesa come arte. Che si tratti di soggiorni per affari o di vacanze alla scoperta delle meraviglie barocche, il gruppo è in grado di accontentare le richieste di una clientela eterogenea. “Gli ospiti - sottolinea Andrea Montinari, CEO Vestas Hotels & Resorts - entrano in un mondo di dettagli che rappresenta già in sé l’inizio emozionante del loro viaggio. Un’occasione esclusiva ed originale per scoprire il Salento. Ed il segreto del marchio Vestas – aggiunge - è il legame con il territorio che diventa spirito ed essenza del fare ospitalità”. 100 101

RISORGIMENTO RESORT Un gioiello dell’accoglienza, nel centro storico di Lecce, cuore della dolce vita, a due passi da Piazza Sant’Oronzo, è il Risorgimento Resort 5 stelle lusso (www. risorgimentoresort.it). Le 41 camere e le 7 suite, così come gli spazi comuni, sono arredate con ricercatezza e con l’utilizzo di materiali pregiati che arricchiscono gli interni di questa dimora storica che esercita un fascino senza tempo. Ogni dettaglio è studiato per rendere esclusivo ed indimenticabile il soggiorno degli ospiti che hanno a disposizione anche un intimo spazio benessere, la Spa Salus per Aquam, ed un personal life coach. Un’altra chicca è il ristorante gourmet e roof garden “Le Quattro Spezierie”.

Dall’alto, il panorama della città antica accarezza il cuore mentre le prelibatezze preparate dallo chef, piatti della tradizione locale reinterpretati in chiave moderna, emozionano anche i palati più esigenti.

HOTEL PRESIDENT Nel centro commerciale della città, non lontano da Piazza Mazzini, sorge l’Hotel President 4 stelle superior (www.hotelpresidentlecce.it), struttura ampia e prestigiosa che dal 1973 accoglie i suoi ospiti.


VESTAS HOTELS & RESORTS info@vestashotels.it - www.vestashotels.it Risorgimento Resort - Via Augusto Imperatore 19, Lecce - tel. +39 0832 246311 - www.risorgimentoresort.it Hotel President - Via Salandra 6, Lecce - tel. +39 0832 456111 - www.hotelpresident.it Eos Hotel - Via Alfieri 11, Lecce - tel. +39 0832 230030 - www.eoshotel.it

Ideale anche per meeting ed incontri con il Centro Congressi articolato in nove sale convegni dislocate su piani diversi. Gli ampi spazi espositivi e polifunzionali, e tutte le più moderne attrezzature audiovisive e multimediali, ne fanno un prezioso punto di riferimento per la clientela business. Comfort ed accoglienza, qui, garantiscono un servizio ricercato e di qualità apprezzato tanto dall’uomo d’affari, quanto da chi sceglie Lecce, ed il Salento, per una vacanza all’insegna del relax. La luminosità e la dimensione delle camere, di gran lunga superiore allo standard, consentono all’ospite di vivere in modo più confortevole. L’albergo dispone complessivamente di 150 camere tra cui una Presidential Suite, 2 Suites e 25 Junior Suites. L’arredamento classico, arricchito con opere d’arte contemporanee, conferisce alla struttura un’impronta elegante e, al tempo stesso, istituzionale. A completare l’offerta, infine, vi è il ristorante “Myosotis” che, quest’anno, offre un

servizio nuovo: il brunch della domenica. Le domeniche “speciali” in calendario sono: 15 novembre, 13 dicembre, 24 gennaio e 21 febbraio. Il modo più frizzante per trascorrere una giornata all’insegna del buon cibo (con ricette tipiche della tradizione salentina) con l’animazione per i più piccoli.

EOS HOTEL Arte e design sono i tratti distintivi dell’ultimo nato in casa Vestas, l’Eos Hotel, (www.hoteleos.it). L’arredamento è il frutto dell’innovativa

VESTAS HOTEL & RESORT. THE ART OF WELCOME RISORGIMENTO RESORT, HOTEL PRESIDENT AND EOS HOTEL ARE “BRANCHES” OF THE SAME TREE. WHAT THEY HAVE IN COMMON IS HOSPITALITY AS ART AND WARMTH Three different ways to welcome. Whether they are business stays or holidays, Vestas Hotels & Resorts may meet everyone’s needs. “Guests – Andrea Montinari, Vestas Hotels & Resorts CEO, underlines – enter a world of details. A unique opportunity to discover Salento. And the secret is the link with the territory”. RISORGIMENTO RESORT A jewel in the historical centre of Lecce, close to Piazza Sant’Oronzo. A fine stately home where every detail is meant to make every stay unforgettable. The restaurant is something special. From above, the view of the ancient city flatters the heart.

combinazione fra spirito imprenditoriale ed energia creativa di giovani architetti e designer che hanno realizzato piccoli capolavori. Le 30 camere sono contenitori di emozioni. Tutte originali, diverse fra loro e richiamano in ogni dettaglio lo spirito del Salento. L’ospite può dormire “All’Ombra di un Ulivo”, nel “Paesaggio in una stanza” o tra i “Roomori Salentini” (questi i nomi di alcune di esse). Stile e desing, inoltre, ben si sposano con comfort e funzionalità. L’atmosfera è calda e avvolgente, anche nell’Espera Wine Lounge Bar.

HOTEL PRESIDENT Close to Piazza Mazzini, it is a conference centre, fitted with large showrooms and all the latest multimedia equipment. A quality service appreciated both by businessmen and tourists. The rooms are bright and large. A classic interior design gives the building a fine and institutional look. The restaurant offers a new service: the Sunday’s brunch, accompanied by entertainment for children. EOS HOTEL Art and design are distinct characters of Eos Hotel. The interior design is the result of the innovative mixture of entrepreneurship and creative energy. The rooms remind the mood of Salento in every detail. The atmosphere is warm.


L’ENOLOGIA

vini Di nataLe

Vigilia illuminata di Bianco Per il brindisi delle feste ottimi compagni sono i bianchi di Puglia: una realtà in crescita per qualità e innovazione È il bianco il miglior interprete della luce che illumina ogni Vigilia. Un vino dotato di una trasparenza quasi palpabile, a volte così vivida da essere brillante. Nonché ottimo accompagnatore dei menu speciali delle feste costituiti da un’allegra fusione di ingredienti di terra e mare: sulle soffici e croccanti pittole ripiene, un sorso effervescente di metodo classico da verdeca – per esempio – pulisce bene il palato; un vino fermo da bianco d’Alessano fa l’occhiolino ai candidi latticini trasudanti latte; un sorso di fiano si rivela un ammiccante piacere con i corposi e succulenti piatti di baccalà e pesce. Per valorizzare la tipica cena salentina da Vigilia, oggi si può optare per i bianchi prodotti dalla 102 103

Valle d’Itria sino al sud Salento. L’enologia locale non deve certo la sua notorietà a questi vini trasparenti che oscillano tra varie intensità di verdolino, paglierino e dorato (tralasciando le sfumature dell’ambra che, per definizione, appartengono ai vini bianchi dolci). Anzi, cavalieri fin troppo noti della tavola e delle cronache enoiche di Terra d’Otranto sono i rossi e i rosati da negroamaro e primitivo. Persino l’occhio conterraneo è abituato a vigneti dai cui tralci, a fine estate, pende vigoroso il grappolo a bacca scura. L’uva bianca, in questa terra trapassata dal sole e abbracciata dai venti, per lo più è conosciuta per essere “da tavola”. Eppure filari di viti a bacca bianca affondano da

tempo le loro radici in un suolo prevalentemente calcareo – a tratti sabbioso – e pianeggiante, salvo qualche dolce forma collinare che arrotonda in altezza gli areali dell’alto Salento e delle serre salentine. La storia dei vini bianchi del Tacco di Italia – nonostante la presenza di vitigni autoctoni (verdeca, fiano minutulo, bombino bianco, bianco d’Alessano) sia risalente nel tempo – non è così profonda come quella dei rossi. Dalle uve rosse – prevalenti per estensione – si otteneva un vino che corrispondeva all’immaginario di una civiltà del Sud rurale: un vino di potenza calorica e dal tannino scalciante, corroborante compagno del pasto rustico dei tanti contadini affaccendati


di jlenia m. gigante/foto pierpaolo schiavone

nelle campagne. In un contesto simile, l’affermazione del pallido vino bianco era difficile. Solo alla fine dell’Ottocento la vinificazione in bianco ha acceso l’interesse commerciale, in quanto destinata alla produzione dei vermouth in altre aree geografiche. A lungo è serpeggiata la diffusa convinzione che i vini di Puglia fossero troppo potenti e poco diversificati. L’attuale dimensione – dopo anni di ricerche e investimenti sui

processi produttivi – dimostra che c’è un cambio di passo, tanto da poter parlare di una produzione “interessante”. La varietà di uve bianche autoctone è, senza dubbio, garanzia di un’identità territoriale originale. Ma anche le uve internazionali, come lo chardonnay, offrono una piacevolezza del vino sottolineata dalla potenza calorica di una terra baciata dal sole. Non solo fermi, i bianchi di Terra d’Otranto, da circa un ventennio, sono anche spu-

mantizzati. Qualcuno potrebbe obiettare un’assenza della spiccata mineralità tipica dei migliori Franciacorta o l’armonica complessità dei Trento Doc. In realtà, i locali vini spumanti (metodo classico e charmat) raccontano una freschezza tracciata dalla terra – non dalla roccia di montagna – e caratterizzati dai profumi di un territorio lambito da due mari. Una realtà a più voci, considerata la possibilità di utilizzo di uve autoctone, che solleticano


L’ENOLOGIA

vini Di nataLe

LA VARIETÀ DI UVE BIANCHE AUTOCTONE È, SENZA DUBBIO, GARANZIA DI UN’IDENTITÀ TERRITORIALE ORIGINALE. MA ANCHE LE UVE INTERNAZIONALI, OFFRONO UNA PIACEVOLEZZA DEL VINO SOTTOLINEATA DALLA POTENZA CALORICA DI UNA TERRA BACIATA DAL SOLE la scoperta del gusto. La conferma di un’attenzione crescente sugli spumanti arriva anche dalla recente edizione di “Puglia Perlage – Gran Galà dei vini spumanti di Puglia” che, nella splendida scenografia di Torre del Parco a Lecce, ha richiamato molti “winelovers” curiosi di assaggiare le bollicine pugliesi. Non si tratta, certo, di

una produzione elevata in quantità, ma già si parla di qualche eccellenza che piace anche oltre il territorio di provenienza. Una vera sorpresa i bianchi, dunque, che annoverano per gli appassionati un’altra chicca produttiva: il negroamaro vinificato in bianco. Le cantine interessate nella produzione sono poche, ma quest’uva a

bacca scura capace di offrirsi in veste chiara e accendersi di una tonalità dorata, ha un fascino incredibile tanto per l’intensa particolarità di profumi quanto per la setosa sensazione al palato. Perché allora non stupire nei brindisi della Vigilia con un espressivo e originale bianco dell’antica Terra d’Otranto?

A WHITE ILLUMINATED CHRISTMAS EVE FOR THE HOLIDAYS’ TOAST, THE APULIAN WHITE WINES ARE EXCELLENT COMPANIONS: A GROWING REALITY FOR QUALITY AND INNOVATION

VITO SANTA CECERE, PRESIDENTE AIS PUGLIA

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White wine is the best interpreter of the light that illuminates every Christmas Eve. The history of South Italy’s whites is not as deep as that of the red ones, which prevailed because they matched the rural South culture, an excellent meal companion for many farmers; it was only by the end of the 19th century that white winemaking started attracting commercial interest, with the production of vermouth in other geographical areas. For a long time, it was thought that the Apulian wines were too powerful and not very diversified, but not anymore. Today, the local white grape is doubtless a warranty of original territorial identity. Terra d’Otranto’s whites, for about two decades, also include sparkling wines. Proof of an increased attention was seen at “Puglia Perlage - Gala of Apulian sparkling wines”, that has drawn many curious wine lovers. These wines are a real surprise, and even include a special treat for enthusiastics: white Negroamaro. So, why not impress with an expressive and original white of the ancient Terra d’Otranto for Christmas Eve’s toast?


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STRUTTURE RICETTIVE

gruppo Le Dune

La tua vacanza nel Salento ad un passo dal mare

Siamo in Puglia, nel Salento, a Porto Cesareo, ad un passo dal mare orlato da una lunga distesa di sabbia bianca. Un luogo incantevole, un mare da sogno, una famiglia semplice con una mentalità propensa ad investire, a puntare su un turismo di qualità, ad offrire prodotti e servizi sempre innovativi, capaci di emozionare chi li vive. La cultura dell’ospitalità è quella di una struttura moderna e di uno staff altamente professionale e in grado di soddisfare le esigenze del cliente. È così che il Gruppo Le Dune propone ai propri clienti diversi servizi e strutture, tutti volti ad offrire una qualità impeccabile ed un ambiente dove il cliente è “prima di tutto”. Si parte con il Lido Le Dune, ormai punto di riferimento ventennale per chiunque voglia trascorrere una giornata di sole, godendo di uno dei più 106 107

bei mari del Salento. Con la sua lunga distesa di sabbia bianca e fine, con il suo mare dal colore azzurro cristallino ed il fondale digradante, si conferma uno degli stabilimenti balneari, lungo la costa ionica, preferito da famiglie e non solo. A disposizione degli ospiti, ombrelloni

e lettini con un simpatico programma di animazione, una Tavola calda dove gustare piatti veloci ed informali senza perdere un momento di sole ed un fresco bar dove sorseggiare il proprio aperitivo e drink fino al tramonto. Punto di forza dello stabilimento, il


LE DUNE SUITE HOTEL **** Via Strada dei Bacini, 72 - 73010 Porto Cesareo (LE) tel. +39 0833 565355 - fax +39 0832 1831456 - info@ledunesuitehotel.it - www.ledunesuitehotel.it TABÙ FASHION BEACH Via Strada dei Bacini, località L’Approdo - 73010 Porto Cesareo (LE) tel. +39 0833 560339 - fax +39 0833.560464 - info@ledune-iltabu.it - www.ledune-iltabu.it

Ristorante Aqua, modernizzato in ogni particolare per offrire un ambiente nuovo e di gusto è il luogo ideale dove fermarsi per gustare ottimi piatti, il tutto reso magico dalla sua location: una terrazza che offre un’esplosione di emozioni tra il panorama regalato dalla

vista, il profumo del mare percepito in ogni respiro, il rumore delle onde che fa sottofondo ad una piacevole chiacchierata, il gusto viziato dalle sapienti mani degli chef che, con abilità e fantasia, sanno trasformare ogni piatto in un trionfo di sapori. Si passa, poi, al fiore all’occhiello del Gruppo, Le Dune Suite Hotel. Aperto tutto l’anno, con le sue quarantotto camere dotate di ogni confort di cui una meravigliosa suite, è la risposta ideale alle esigenze di chi intende concedersi un soggiorno relax o una vacanza al mare. A disposizione degli ospiti: 3 Ristoranti, Bar, Piscina con idromassaggio e vista panoramica sul mare, wi-fi, utilizzo gratuito biciclette, animazione per bambini, serate organizzate, garage. Il soggiorno è reso ancora più unico dall’accogliente BeautyLife spa, una beauty farm che grazie al suo vasto “Menù” di trattamen-

ti, massaggi e rituali è il luogo perfetto in cui l’ospite è coccolato per il benessere della mente e del corpo. E se a questo ci si aggiunge lo stabilimento balneare di fronte all’hotel, particolarmente adatto ai bambini, ed i tre Ristoranti: in spiaggia, in hotel, a bordo piscina, capaci di viziare ogni palato e trasformare ogni pasto in un’esperienza multisensoriale di piacere, non c’è dubbio che la vostra vacanza sarà la vacanza perfetta sotto ogni punto di vista. Per gli amanti di nuovi luoghi da visitare, la vicina Area Marina protetta si estende per 32 Km tra le meraviglie di una costa varia e dai contorni frastagliati, con vista sulla Torre Saracena e sulle bellissime acque di Punta Prosciutto, per poi proseguire verso la vicina Gallipoli passeggiando tra i vicoletti della città vecchia e vivendo la rinomata movida


STRUTTURE RICETTIVE

gruppo Le Dune

notturna che la località offre ai più giovani, senza rinunciare ad una sosta a Porto Selvaggio, riserva naturale tra calette e grotte con sorgenti di acqua dolce e con un mare color smeraldo. Ma per gli amanti dell’arte il Salento non finisce qui, infatti c’è la bellissima Otranto con casette bianche dove poter raggiungere la Cattedrale per ammirare il mosaico pavimentale e la città regina del barocco, Lecce, con l’imponente Basilica di Santa Croce, il suggestivo Duomo e tante attrattive tutte da visitare. Arte, tradizione, gusto, feste, sagre, sole, mare...tutto questo e tanto altro ancora è il Salento che possiamo regalarvi, grazie anche al programma di Tour ed Escursioni che l’hotel propone ai propri ospiti. Inoltre tra i servizi dedicati al vivere il mare , possiamo offrire tra Ottobre e Maggio anche quello Congressuale con sale fino a 200 posti a sedere a platea ed esclusivi spazi dedicati alle attività accessorie dell’evento godendo di una splendida vista mare. Attività e spazi mirati a soddisfare at-

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tività di team building, mice, incentive e conference. A completare lo scenario, un mare di emozioni presso il Tabù, Hotel e stabilimento balneare a disposizione di chi vuole sorseggiare un drink sdraiato su un comodo lettino ad un passo dal mare. Il Tabù Hotel nasce al centro dell’area marina protetta di Porto Cesareo, tra le più belle del Salento, che si estende su oltre 16.000 ettari, lungo trenta chilometri, con i fondali ricchi di reperti archeologici, come le colonne greco-romane a pochi metri dalla costa. L’Hotel Tabù è aperto da maggio ad ottobre. Composto da dieci bellissime camere, con vista sul mare, dotate di terrazzino privato, TV lcd, letti king size, bagno con doccia, wi-fi gratuito. Per la privacy più assoluta sono messi a disposizione anche appartamenti e dependance indi-

pendenti fronte mare. E così la vacanza diventa relax, piacere e la prima cosa che si regala ai propri occhi come inizio di giornata è il meraviglioso mare del Salento con il suo colore azzurro e cristallino…


A disposizione degli ospiti un Ristorante, aperto a pranzo ed a cena, dove poter degustare piatti di assoluta delizia, preparati dalle sapienti mani di chef che donano ad ogni piatto un sapore unico capace

di soddisfare anche i palati più esigenti. Punto forte della struttura resta il Lido Tabù Beach, rinnovato in stile minimal con un’impronta fashion, molto apprezzato soprattutto dai giovani e punto di riferimento

YOUR HOLIDAY IN SALENTO, CLOSE TO THE SEA We are in Porto Cesareo, Salento, Apulia. A lovely place where a family invests on a quality tourism and innovation. The hospitality is that of a modern structure and of a highly-qualified staff. Because for Le Dune Group customers “come first”. Le Dune beach, with its fine white sand, its crystalline sea and its funny entertainment programme, is one of the most appreciated bathing establishments. The Restaurant Aqua is a strong point, ideal to taste excellent dishes in an outbreak of emotions, among the view and the scent of the sea, the murmur of the waves and a palate coddled by skilful chefs. Le Dune Suite Hotel is the flagship, the perfect place to relax or to have a beach holiday. A Jacuzzi with a sea view, entertainment for children and a welcoming environment are available. The three Restaurants – on the beach, at the hotel and by the pool – turn every meal in a pleasant multi-sensory experience. For lovers of new places, there are: the Protected Marine Area that extends over a wonderful, rugged coastline, and looks the Saracen Tower and the beautiful waters of Punta Prosciutto; Gallipoli’s alleys

estivo per chi vuole unire alla propria giornata un tocco di puro divertimento. Incantevole la baia di sabbia finissima, dominata da Torre Chianca, antica torre saracena, che sorge nelle immediate vicinanze. Il fondale ha mille colori per le formazioni di coralligeno, le spugne, i molluschi ed i crostacei. Chi ama fare immersioni o snorkeling è nel posto giusto: può seguire i percorsi guidati (sentieri blu) per scoprire uno scenario sommerso davvero sorprendente. L’aperitivo al tramonto è qualcosa di davvero magico: sono tanti i giovani che si danno appuntamento in spiaggia per godersi lo spettacolo a ritmo di musica, ballando in riva al mare, con ottime selezioni musicali, dj-set e gustando cocktail preparati da mani esperte, finché il sole non saluta tutti scomparendo alle spalle della Torre...

and well-known nightlife; Porto Selvaggio’s nature reserve. For art lovers, there are: the wonderful Otranto with its Cathedral, and Lecce, the queen of baroque, with its impressive Basilica di Santa Croce and its suggestive Cathedral. Art, tradition, food, festivals, sun and sea... this and a lot more is the Salento we can give you. A congress service may be offered from October to May. All the halls enjoy a wonderful sea view. To complete the scenery, Tabù Hotel and bathing establishment, in Porto Cesareo, boasts a seabed rich in architectural elements. Rooms and independent flats are all beautiful, with a sea view and fully-equipped. Thus, the holiday becomes relax… A restaurant offers delightful dishes. Tabù Beach is minimal and stylish, appreciated in particular by the young. In close proximity, there is an enchanting bay, under the ancient Saracen Torre Chianca. The seabed has thousands of colours, perfect for diving and snorkelling. The happy hour at sunset is something magical: many young meet on the beach to enjoy the spectacle to the rhythm of music, until the sun says goodbye disappearing behind the Tower…


I PIATTI TRADIZIONALI

La cucina pasquaLe

È PASQUA, ECCE AGNUS

Elemento centrale della tradizione culinaria, l’agnello è allevato in maniera rigorosamente naturale

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di jlenia m. gigante/foto pierpaolo schiavone

CHE SIA IL DOLCE AGNELLINO DI PASTA DI MANDORLA O L’INGREDIENTE DEL PIATTO DI PORTATA, LA SUA PRESENZA SULLE TAVOLE È UNA CERTEZZA

“Ecce agnus dei!”. L’invocazione liturgica pronunciata al culmine del rito cattolico si riflette nella gastronomia salentina della Pasqua. E l’agnello – simbolo dell’amore divino offerto in sacrificio per la redenzione umana – riempie i piatti della festa e appaga il gusto dopo la quarantena di magro. Nel nome della tradizione, a Lecce e dintorni l’agnello a Pasqua non può mancare: che sia di pasta di mandorla o l’ingrediente del piatto di portata, la sua presenza sulle tavole è scontata. Certo, se ne consuma meno rispetto al passato. Il gusto intenso e pronunciato delle sue carni non è facilmente apprezzato. Per questo, suoi compagni di preparazione sono le erbe della macchia mediterranea – salvia, rosmarino, alloro – il vino bianco secco

per ingentilirne la persistenza aromatica e le patate per arrotondarne il gusto. Non bisogna, però, dimenticare che – come ricorda il gastronomo Luigi Sada – l’agnello è alla base di molti secondi di carne della cucina locale. Almeno una decina sono le ricette della tradizione e, quasi tutte, legate a un nome vernacolare. Mbotu, turciniddhi/gnummarieddhi, agnulieddhu allu furnu: sono testimonianze che l’agnello, nel Salento, è una consuetudine sedimentata quanto i muretti a secco nelle aree rurali a ridosso dei paesi. Lì dove ancora si aggira qualche gregge di pecore e capre al pascolo. Sì, perché, gli allevamenti ovicaprini ci sono da quando questo lembo di terra si chiamava Messapia. Attualmente il numero dei capi sul territorio, secondo

IT’S EASTER, ECCE AGNUS MAIN ELEMENT OF THE CULINARY TRADITION, THE LAMB IS RAISED IN A STRICTLY NATURAL MANNER “Ecce agnus dei!” (Lamb of God) is the liturgical invocation pronounced at the peak of the Catholic rite that is reflected in the cuisine of Salento’s Easter. We decided to offer you two recipes of average difficulty, a first and a second dish, for 4/6 people.

le ultime stime dell’APA (Ass. Provinciale Allevatori), si aggira intorno alle 51mila unità per gli ovini e poco meno di 15mila per i caprini, usati prevalentemente per la produzione casearia. Pochi sono gli agnellini “da latte” destinati alla macellazione. Quel che conta sapere è che “si tratta di un ingrediente stagionale, a km 0, allevato in modo naturale, ben distante da un’ottica industriale” – racconta l’allevatrice Rosalba Mancarella – “perché dell’agnello si deve mangiare tutto”. Come capita per i turcinieddhi (involtini di interiora, insaccati nel retino intestinale e chiusi con il budellino), la chicca culinaria più tipica, ma anche la più complicata da preparare per la delicatezza degli ingredienti che rischiano di sfaldarsi durante la pulizia. Comunque, per darvi modo di assaporare l’agnello di Pasqua, abbiamo pensato di proporvi due ricette mediamente difficili – un primo e un secondo – in grado di riproporre gli antichi sapori della tradizione e soddisfare anche un gusto più moderno.


I PIATTI TRADIZIONALI

La cucina pasquaLe

SAGNE TORTE COL SUGO DI AGNELLO/ SAGNE TORTE WITH LAMB GRAVY La ricetta del passato suggerita dall’allevatrice Rosalba Mancarella 1 kg di sagne torte 1,5 kg di agnello (coscia) 1 cipolla e 1 spicchio di aglio 1,5 l di passata di pomodoro 150 gr di formaggio pecorino grattugiato Olio extravergine di oliva e sale q.b. In una pentola versare un bicchiere di olio per soffriggere la cipolla affettata sottile e lo spicchio di aglio. Adagiare l’agnello a pezzi e farlo dorare in modo uniforme. Aggiungere un po’ di acqua calda e continuare la cottura per un’ora circa. Versare la passata di pomodoro quanto basta per coprire l’agnello. Cuocere per circa 15 min. Condire con questo sugo le sagne torte cotte al dente e aggiungere una spolverata abbondante di formaggio pecorino grattugiato. Servire le sagne accompagnandole con la carne di agnello.

A recipe of the past, proposed by the breeder Rosalba Mancarella: 1 kg sagne torte 1,5kg lamb (leg) 1 onion 1 clove of garlic 1,5l tomato puree 150 gr grated pecorino cheese Extravirgin olive oil and salt to taste In a saucepan, pour a glass of oil to fry the sliced onion and a thin clove of garlic. Lay the lamb pieces and brown it evenly. Add a little hot water and continue cooking for about an hour. Pour just enough tomato sauce to cover the lamb. Bake for about 15 min. Season with this gravy the sagne torte cooked al dente and add a generous sprinkling of grated pecorino cheese. Serve the sagne accompanying them with the lamb.

La ricetta di sempre a firma del ristoratore Carmine Savogni Agnello al forno 1 kg di agnello 1 kg di patate 2 spicchi di aglio 3/4 foglie di alloro secco 1 rametto di timo, 2 di rosmarino 1 bicchiere di vino bianco secco Sale e pepe q.b. A parte ingredienti per marinatura Marinare l’agnello a pezzi per 24 ore circa nel vino bianco e aromi tritati. Tagliare le patate a cubetti e adagiarle sulla carta forno sistemata nella teglia. Infarinare con della farina di grano duro ciascun pezzo di agnello marinato e porlo sulle patate, ponendo nel mezzo gli aromi interi (aglio sbucciato, foglie di alloro). Aggiungere un filo di olio extravergine e infornare a 180° per 1 h e 50 min. Si consiglia, ogni tanto, di girare i pezzi di agnello perché i sughi di cottura ne insaporiscano le carni. Togliere dal forno, aggiungere una spolverata di aromi e versare il sugo di cottura. Lasciare rassettare, coperto con della carta alluminio per 5 min. Suggerimento: Riporre una piccola teglia piena di acqua in un angolo del forno consente di evitare che le carni dell’agnello si secchino. *le dosi si intendono mediamente per 4/6 persone

The recipe signed by restaurateur Carmine Savogni: Baked lamb 1 kg lamb 1 kg potatoes 2 cloves of garlic 3/4 dry bay leaves 1 sprig of thyme, 2 of rosmary 1 glass of dry white wine Salt and pepper to taste Ingredients for marinating are separated. Marinate the lamb into pieces for about 24 hours in white wine and chopped herbs. Cut the potatoes into cubes and place them on baking paper in a pan. Cover with whole wheat flour each piece of lamb and place it over the potatoes, placing herbs in the middle (peeled garlic, bay leaves). Add a drizzle of olive oil and bake at 180 degrees for 1 hour and 50 min. We recommend, every so often, to turn the lamb to let the cooking juices flavor the meat. Remove from oven, add a sprinkling of herbs and pour the cooking sauce. Let everything stand, covered with aluminum paper for 5 min. Tip: Placing a small pan full of water in a corner of the oven prevents the meat from drying out.

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