Salento Review | Anno Due | Numero Quattro

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Dalla decennale esperienza AVIO, nasce . Il tradizionale gelato, al gusto nocciola e cioccolato, diventa monoporzione in un'ampia varieta' di gusti. CLASSICI SALENTINI SFIZIOSI


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anno II - numero.4 FOTO DI COPERTINA

Pierpaolo Schiavone DIRETTORE RESPONSABILE Gabriele De Giorgi (direttore@pwad.it) REDAZIONE Ilaria Lia (redazione@pwad.it) DIREZIONE GRAFICA Francesca delli Carri (grafica@pwad.it) HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela De Rosa, FIAB Lecce Cicloamici, Jlenia M. Gigante, Lorenzo Madaro, Ilaria Marinaci, Jessica Niglio, Simona Palese, Mariella Tamborrino, Enzo Turco, Marina Tutusaus Farran FOTO Pierpaolo Schiavone GRAFICA Michele Ortese WEB Fernando Rugge, Damiano Gaetani VIDEO Massimo Centonze TRADUZIONI Giorgio Ticchi RINGRAZIAMENTI Puglia Promozione, Valentina Perrone per l’articolo sul Premio Terre del Negroamaro, Closer Photography®, Marco Arnesano www.salentoreview.it - info@salentoreview.it EDIZIONI, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE

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STAMPA Officine Grafiche

È vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle foto senza il permesso dell’Editore. Chiuso in redazione il 15 settembre 2014 ISCRITTO AL N. 7 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LECCE 2 MAGGIO 2013 - CRON. N. 18/2013

06 05. EDITORIALE

territorio

REGIONE 06. La Puglia conquista l’Europa:

“L’arma vincente è l’emozione”

LECCE 2019 16. Obiettivo 2019: Lecce

è pronta per lo sprint

TORRE GUACETO 30. Una riserva di sorprese FOCUS 40. Il castello Dentice di Frasso a Carovigno

ECONOMIA

44. Le terre del Primitivo

SPECIALE X 78. TedX Lecce: appuntamento il 25 ottobre al Politeama Greco SPORT E NATURA 86. Trekking: le scoperte più belle si fanno a piedi

cultura

MUSICA 24. Il Locomotive conquista Lecce STORIA

82. Guglielmotto D’Otranto: un salentino alle origini del volgare STREET ART

104. Non chiamateli graffiti!


mario

30

40 48 pubbliredazionali 20. 365 GIORNI NEL SALENTO Promozione del territorio TRADIZIONI

36. BAROCCO WINE MUSIC Manifestazioni

ARTE

74. VERNOLE Promozione del territorio

112. Lungo le vie del vino amaro 118. Arte contemporanea: un tour salentino

94. CAMPI SALENTINA Iniziative culturali 108. PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO Manifestazioni

musica

SPECIALE ESTATE 48. Gli scatti

di un’estate

lifestyle

MOBILITÀ 98. Metti un giorno in bici

in viaggio

AMSTERDAM 124. Amsterdam oltre

l’immaginario SFOGLIA LA RIVISTA PRESENTE SUL PORTALE WWW.SALENTOREVIEW.IT

IL SALENTO

VISTO DA FUORI

128. Fusione mediterranea



EDITORIALE

Gabriele De Giorgi

Salento Review sta per compiere due anni. Era l’autunno del 2012 quando una telefonata mi mise davanti ad una responsabilità inedita: dirigere una rivista che si occupa di turismo, cultura e informazione. Una stretta di mano con l’editore, vecchio amico, e siamo partiti. Per un cronista come me una sfida sicuramente affascinante, ma anche piena di incognite, riguardanti innanzitutto la mia adeguatezza al compito. Oggi, nel licenziare il penultimo numero del 2014, sento che di strada da percorrere ne abbiamo ancora tanta, ma che quella che abbiamo fatto ci ha dato gratificazioni. Grazie soprattutto ai miei collaboratori. Bisogna del resto evitare di compiacersi, di cadere nell’autoreferenzialità e nel provincialismo e spingersi sempre oltre i confini delle certezze acquisite. Rischiando di sbagliare, per carità. È per questa convinzione che anche in questo numero rilanciamo contenuti che ci portano nel Brindisino e nella parte meridionale della provincia di Taranto. Questo trimestrale, d’altra parte, è una delle tessere di un mosaico che risponde al nome di “365 giorni nel Salento” il cui obiettivo è di fornire gli strumenti di accesso a un patrimonio culturale, naturalistico e materiale di gran valore: basti pensare al successo dell’omonima applicazione per smartphone, in grado di presentare in diretta streaming le condizioni meteo-marine delle principali località turistiche. Nello sforzo di crescita dell’azienda rientra anche la volontà di partecipare, come e più dello scorso anno, ai principali appuntamenti fieristici di settore, in Italia e all’estero. Sarebbe bello, in quelle occasioni, presentarsi con le credenziali di città candidata a Capitale europea della cultura per il 2019. Non ci resta che incrociare le dita e continuare a impegnarci per una valorizzazione seria e ragionata di un territorio che, lo continuerò a ripetere fino allo sfinimento, ha potenzialità enormi ancora inespresse. E competenze, quelle dei suoi giovani migliori, che è un delitto lasciar crescere altrove. E’ questo il momento di aprire una nuova pagina, che significa innanzitutto un patto tra le generazioni

NELLO SFORZO DI CRESCITA DEL PROGETTO 365 GIORNI NEL SALENTO PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO, RIENTRA LA VOLONTÀ DI PARTECIPARE AI PRINCIPALI APPUNTAMENTI FIERISTICI DEL SETTORE TURISTICO IN ITALIA E ALL’ESTERO

Salento Review is about to turn two, but I feel that we still have a long way to go. My special thanks go to my co-workers. Once again we are relaunching contents that bring us near Brindisi and the southern part of Taranto’s province. This quarterly is part of the project “365 giorni nel Salento”, with the aim to provide tourists and residents the access tools to cultural, natural and material heritages: just think of the success of the homonymous smartphone application that can, among other things, show live streaming of weather and sea of the main tourist areas. The effort to increase our growth also includes the will to join, like last year, to the main fairs of the sector, in Italy and abroad. It would be nice, on those occasions, to present ourselves with the credentials of a city candidate for European Capital of Culture 2019, a goal that we have supported from the start. The verdict is expected by the end of the year.

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TERRITORIO

regione

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di gabriele de giorgi/foto carlos solito - agenzia puglia promozione

La Puglia conquista l’Europa: “L’arma vincente è l’emozione” Intervista a Giancarlo Piccirillo, il direttore generale di Pugliapromozione: con lui abbiamo discusso di marketing, delle caratteristiche che rendono unica la nostra regione, ma anche di Lecce candidata a Capitale europea della cultura per il 2019


TERRITORIO

regione

PANORAMA DI OSTUNI (BR). NELLE PAGINE PRECEDENTI, BAIA DELLE ZAGARE A MATTINATA (FG)

Pugliapromozione è l’agenzia regionale del turismo che quest’anno è stata protagonista di un tour in sei tra le principali città europee: a Londra, sulle rive del Tamigi, è stato presentato proprio presso il Puglia Village il musical “Walking on sunshine” della pop star Leona Lewis, interamente ambientato e girato nella nostra regione. Uno dei momenti più esaltanti e partecipati di un’attività di promozione innovativa e coraggiosa. Salento Review ha intervistato il direttore generale, Giancarlo Piccirillo. Direttore, numeri alla mano, la Puglia è nella top list delle destinazioni turistiche. Quali caratteristiche la rendono così appetibile rispetto ad altre mete? Fino a pochi anni fa era sufficiente un unico fattore sul quale costruire il vantaggio competitivo di una destinazione sulle altre. L’Italia per esempio, è sempre stata per decenni la regina indiscussa tra le destinazioni di tutto il mondo grazie a un unico fattore: il suo imparagonabile pa8 9

trimonio culturale. Oggi tutta questa bellezza non è più sufficiente, serve anche altro che evidentemente l’Italia non è in grado di organizzare e di promuovere adeguatamente e il nostro Paese scivola verso il basso nella classifica mondiale. Allo stesso modo la Puglia piace non solo perché ha un mare meraviglioso o perché ha dei borghi incantevoli, una campagna da vivere in modo autentico, cibo e vini che non dimentichi, una vivacità culturale che non ha eguali nell’Italia di oggi, ma per l’insieme di tutte queste cose: una offerta integrata in grado di soddisfare segmenti diversi di domanda. Non tutte le regioni italiane ne sono capaci, a quanto pare. La consolidata crescita dei flussi turistici quanto dipende dal marketing in

un settore dalla concorrenza spietata? Il turismo muove un miliardo di persone nel mondo, dati del 2013. Un numero incredibile, che ci dice due cose. La prima: c’è un mondo intero in movimento, dunque una straordinaria opportunità per noi. La seconda: ogni angolo del pianeta è ormai una destinazione turistica. Si viaggia sempre di più e ovunque. Se questo è il contesto, come si può competere con una platea di concorrenti così vasta? Si compete in molti modi, ma una è l’arma vincente: il sogno, l’emozione. Si viaggia nei luoghi che riescono a colpire l’immaginario, che suscitano desiderio, curiosità, appagamento dei propri bisogni. Riescono a competere i


CATTEDRALE DI OTRANTO

Comune di Otranto ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


CHIESA DEL SS CROCIFISSO

Comune di Gallipoli ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


TERRITORIO

regione

IN QUESTO SCATTO E IN BASSO IL ROAD SHOW DI VIENNA

ROAD SHOW LONDRA

SI VIAGGIA NEI LUOGHI CHE RIESCONO A COLPIRE L’IMMAGINARIO, CHE SUSCITANO DESIDERIO, CURIOSITÀ, APPAGAMENTO DEI PROPRI BISOGNI territori in grado di comunicare ed emozionare. L’emozione poi, quando diventa esperienza, si trasforma in racconto: il famoso passaparola (il più grande spot che si possa immaginare) oggi altro non è che una foto su Instagram, un diario di viaggio su Facebook, una recensione su un blog. Il marketing territoriale del terzo millennio lavora con questi strumenti. Il prezzo viene solo dopo.

strumenti da cui non si può sfuggire. Siamo o no convinti che la Puglia, tra le altre cose, è una terra divertente, in cui è possibile immergersi in un lifestyle che piace e conquista? Quale miglior (e poco costoso) strumento di un videoclip musicale per rafforzare questo posizionamento? Se vogliamo essere “cool”, fare tendenza,

entrare nell’immaginario dei giovani, non ci serve certo uno spot milionario su RaiUno. Meglio, molto meglio un videoclip che fa 3 milioni di visualizzazioni e che resta per sempre. Ci sono “mercati” stranieri, Nord Europa e Asia per esempio, che solo di ROAD SHOW MONACO

Tra le mosse dell’agenzia, anche quella di legare l’immagine del territorio a video musicali di successo. Come si è arrivati a questa scelta? Proprio per ciò che dicevamo prima. Per promuovere un territorio non basta una cartolina patinata. Non è sufficiente mostrare le straordinarie bellezze della natura o del patrimonio. È necessario utilizzare altri sensi, altri strumenti di comunicazione, altri linguaggi. La musica e Youtube sono due strumenti potentissimi e, per chi fa marketing, sono 10 11


TERRITORIO

regione

CATTEDRALE DI BARLETTA (BA). IN BASSO, CACIOCAVALLI DI SANNICANDRO GARGANICO (FG)

recente sono stati avvicinati dal brand Puglia. Che potenzialità ci sono dietro questi target? Il nostro raggio d’azione è il nuovo “mercato domestico”, ossia l’Europa. Qui si nascondono le nostre vere potenzialità, qui possiamo crescere, qui stiamo crescendo. In Europa siamo riconoscibili e dobbiamo aumentare la nostra riconoscibilità. Nei mercati lontani, in Asia o nelle Americhe ci si va come “Italia”. Di questo siamo convinti e per questo lavoriamo col sistema paese; un sistema che ha molto da migliorare. Gli Stati Uniti sono un discorso a parte. Per legami storici, per modo di viaggiare, per l’appeal complessivo del “Mediterraneo”, in alcune parti degli Usa abbiamo chance 12 13

da giocare anche da soli, come Puglia. E anche qui, molto più utile il matrimonio in Puglia di Justine Timberlake che investire migliaia di euro in una fiera a Los Angeles.

Uno dei nodi ancora da sciogliere è quello della compiuta destagionalizzazione. Quale è la strada da seguire? La nostra unica chance sono i flussi esteri. Il tasso di destagionalizzazione si è enor-


CHIESA DI SANTA MARIA DI BARSENTO A NOCI. IN BASSO, MARINA DI PULSANO (TA) E UN ESEMPIO DI CERAMICHE DI GROTTAGLIE (TA)

memente abbassato negli ultimi due anni proprio grazie ai turisti stranieri. Gli italiani continuano a viaggiare ad agosto, facciamocene una ragione. E la Puglia è per l’Italia una destinazione di mare, soprattutto. Il lavoro che stiamo facendo sul mercato italiano riguarda l’offerta weekend, soprattutto sulle regioni limitrofe, ma con difficili margini di miglioramento nel breve periodo. Altro tema è quello dei collegamenti tra centro (aeroporti) e periferia. Mancano le opere o è un problema di organizzazione? È anzitutto un problema italiano, di mancanza profonda di una moderna cultura dell’accoglienza prima ancora che di in-

APULIA CONQUERS EUROPE: “EMOTION IS THE WINNING WEAPON” INTERVIEW WITH GIANCARLO PICCIRILLO, GENERAL MANAGER OF PUGLIAPROMOZIONE: WE HAVE DISCUSSED ABOUT MARKETING, OF THE FEATURES THAT MAKE OUR REGION UNIQUE, BUT ALSO OF LECCE’S CANDIDACY FOR EUROPEAN CAPITAL OF CULTURE 2019. Pugliapromozione, tourism agency, this year is protagonist of a tour in six of the major European cities: in London, on the banks of the Thames, the musical “Walking on sunshine” of pop star Leona Lewis was presented in the Apulia Village, and was also set and filmed entirely in our region. Salento Review has interviewed the general manager, Giancarlo Piccirillo: What makes Apulia so different from the other italian regions, as a tourist destination? People like Apulia, not just because it has a wonderful sea, charming villages, a lively countryside and unforgettable food and wines, but for the sum of all these things: it is able to satisfy any request. How much does the growth of tourist flows depend on marketing, in a fiercely competitive industry? The winning weapon is the emotion. People travel to places that strike the imagination, that arouse desire, curiosity. How did you come to the idea of linking the area’s image to music videos? A postcard is not enough to promote a territory; music and Youtube are powerful tools.


TERRITORIO

regione

LE BAGNAROLE A SANTA MARIA DI LEUCA (LE)

LA CANDIDATURA SIGNIFICA CHE QUESTA COMUNITÀ IDENTIFICA NELLA CULTURA IL PROPRIO FUTURO frastrutture. Sotto quest’ultimo profilo, nonostante i problemi esistenti, siamo messi molto meglio di altre regioni meridionali. Non abbiamo bisogno di nuove opere. In tutto il mondo è normale percorrere cento chilometri, in molti casi anche di più, dall’aeroporto di arrivo ai luoghi di destinazione finale, non è questo il problema. In Italia troppi soggetti diversi si occupano della gestione dei servizi primari, manca una regia capace di pianificarli in un’ottica di accoglienza a chi viene da lontano. Pensiamo a quanto sia difficile e costoso prendere un taxi nelle nostre città. Ciò che all’estero è scontato, in Italia (non solo in Puglia) è un po’ più difficile.

innanzitutto i cittadini di Lecce. Questa candidatura significa che questa comunità identifica nella cultura il proprio futuro. È una sfida che ha a che fare con la visione stessa di una città, su quello che è e che vuole diventare: candidarsi ad essere Capitale europea della cultura vuol dire scegliere una precisa strada di sviluppo. Dal mio punto di vista poi, quello del mar-

Lecce, in questi mesi, si gioca la partita della candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. Che tipo di benefici e di numeri potrebbe portare questo riconoscimento? Mi piace considerarla una sfida che riguarda

Another topic is that of the connections between the center (airports) and the periphery. Are there missing works or is it an organization problem? It’s primarily an Italian problem, a deep lack of a modern culture of hospitality.

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keting territoriale, il successo di questa candidatura costituirà senza dubbio una straordinaria opportunità. Non tanto per i flussi immediati generati dalla eventuale scelta, quanto per l’inserimento di Lecce nel circuito dei grandi itinerari culturali europei. Un fatto che resterà come la più importante eredità che la nomina lascerà a Lecce ed alla Puglia.

What’s the potential behind foreign targets? Our range is the new “home market”, ie Europe. Our true potentials are hiding here, where we can grow, and we are growing. We need to increase our recognazability. What is the way forward for the seasonal adjustment? The foreign flows are our only chance. Italians continue to travel in August, let’s face it. And Apulia is for Italians a beach destination.

What would be the benefits for Lecce’s candidacy to European Capital of Culture 2019? From my point of view, that of territorial marketing, the success of this candidacy would be, without a doubt, an extraordinary opportunity for Lecce’s admission in the circuit of the great European cultural routes.


BASILICA CATTEDRALE

Comune di Nardò ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


TERRITORIO

Lecce 2019

OBIETTIVO 2019 LECCE È PRONTA PER LO SPRINT Nelle prossime settimane si conoscerà il nome della città italiana che sarà Capitale europea della cultura: sul tavolo sei candidature

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di gabriele de giorgi/

AIRAN BERG

Il verdetto è atteso per autunno inoltrato. Prima di Natale, comunque, sapremo quale città italiana sarà Capitale europea della cultura nel 2019, insieme ad una città bulgara. In corsa ci sono anche Perugia-Assisi, Ravenna, Cagliari, Matera e Siena che, insieme a Lecce, hanno superato la fase di pre-selezione. Sarà una commissione mista di esperti, in visita a Lecce ai primi di ottobre, a scegliere la candidata ideale. Le direttive comunitarie sono chiare: non si vive di allori, ma saranno premiati quegli sforzi che tendono a valorizzare la di-

mensione partecipativa delle persone comuni, degli abitanti nel quadro di una vocazione europea dei progetti proposti che dovranno poi materializzarsi in investimenti di lunga durata significativi per lo sviluppo socio-economico. Quindi nessuna concessione al narcisismo e non basta sicuramente vantare un patrimonio storico e architettonico di tutto rispetto per vincere la sfida. Anche perché le contendenti non sono certo da meno quanto a monumenti, cultura e tradizioni. Queste sono dunque settimane frenetiche per ciascun comitato promotore,

ha appena consegnato il Bid book, il dossier che dovrà far breccia nel cuore dei commissari. Il coordinatore artistico di Lecce2019 è Airan Berg, israeliano, una vita passata nel mondo del teatro e già membro del gruppo di lavoro che ha portato la città austriaca di Linz a fregiarsi del titolo di Capitale europea della cultura nel 2009. Su di lui il sindaco, Paolo Perrone, ha puntato tutto. Insieme al direttore della candidatura, il dirigente del settore Programmazione strategica e comunitaria, Raffaele Parlangeli, Berg è chiamato a compiere quel “miracolo” che


TERRITORIO

Lecce 2019

per il capoluogo salentino rappresenterebbe molto di più che una medaglia da collezione. Salento Review gli ha rivolto alcune domande.

da fare, non solo per la candidatura, ma anche per i progetti già in corso. Non siamo alla fine. Anzi, sembra proprio che ci stiamo preparando ad iniziare!

Manca oramai poco al verdetto della commissione. Che sensazione prova al termine di questo lungo lavoro sulla candidatura? Il giorno del verdetto, adesso, sembra ancora lontano. C’è ancora tanto lavoro

Quali sono secondo lei i punti di forza della candidatura, quelli capaci di fare davvero la differenza rispetto all’agguerrita concorrenza? Come facciamo a sapere se saranno i nostri punti di forza ad impressionare la giuria? CASA EUTOPIA

OBJECTIVE 2019: LECCE IS READY TO DASH IN THE COMING WEEKS WE WILL KNOW THE NAME OF THE ITALIAN CITY WHICH WILL BE EUROPEAN CAPITAL OF CULTURE. The verdict is expected in late autumn. In the competition there are also Perugia-Assisi, Ravenna, Cagliari, Matera and Siena that, together with Lecce, have passed the pre-selection. The artistic coordinator of Lecce2019 is Airan Berg, Israeli, a life spent in the theater world and already a member of the group that led the Austrian city of Linz to the title of European Capital of Culture in 2009. Lecce’s mayor, Paolo Perrone, has bet everything on him. Salento Review asked him a few questions. The commission’s verdict is coming. What do you feel at the end of this long work? There’s still a lot to do, but it seems like we’re just getting started! What are the strengths of the candidacy, the ones that can really make a difference? Above all there is the commitment of civil society. People are participating in many ways and are creating their own cultural capital. It wasn’t easy to convince everyone about the project. Why? Major projects like this will always meet objections, but critics represent a vital part in the whole process. Whatever the outcome will be, is there something that you’ll never forget about Lecce? I fell in love with south Italy and Salento that, despite its problems, is still one of the best places in which I have worked.

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Magari le altre città hanno risorse simili alle nostre. La forza della nostra candidatura risiede nello straordinario impegno della società civile. La sua resilienza e passione. Questo viaggio incredibile non sarebbe stato possibile senza un livello tale di partecipazione e una qualità così elevata. Ognuno ci sta mettendo quello che può. Le persone stanno partecipando in vari modi e stanno creando la propria capitale culturale. Non è stato facile far convergere sulla proposta di Lecce tutti gli attori del territorio – sociali, politici, economici –. Perché secondo lei? Diffidenza, disinteresse, gelosia? Io la vedo diversamente; considerato che siamo solo in fase di candidatura, penso sia già forte il sentimento collettivo del sentirsi “noi”. Noisiamolecce2019. Grandi progetti come questo andranno sempre incontro a obiezioni, ma le critiche rappresentano una voce importante nell’intero processo. Al di là di come andrà a finire, e tutti speriamo per il meglio, cosa le resterà di Lecce? C’è un’utopia che sente di aver imparato a queste latitudini e che prima non conosceva? Io sono innamorato pazzo del Sud Italia e del Salento che, nonostante le sue criticità, è comunque uno dei posti più fantastici in cui ho avuto l’onore di lavorare. E spero di trovare a breve una buona ragione per poter restare qui per molti anni ancora. Mi piace vivere nella terra tra i due mari e questo posto, posso dirlo, è diventato ‘casa mia, terra mia’. OPEN HOUSE, FEBBRAIO 2014, BRINDISI


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365 GIORNI NEL SALENTO

promozione del territorio

I numeri della nostra crescita Dopo i dati incoraggianti ricevuti durante il periodo estivo, la Password Ad srl non è intenzionata a sedersi sugli allori. Già prepara le novità per i prossimi mesi, come la possibilità dal 2015 di prenotare le vacanze attraverso il suo portale

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PASSWORD AD Viale della Libertà, 47 - 73100 Lecce - tel. +39 0832 1692478 - www.pwad.it - info@pwad.it - coordinamento@pwad.it www.salentoreview.it - info@salentoreview.it 365 giorni nel salento

Una delle soddisfazioni maggiori per Password Ad Srl, agenzia di comunicazione che ha realizzato l’intero progetto “365 giorni nel Salento”, è stata raggiunta quest’estate, grazie all’App, una delle più scaricate della stagione. Un successo sperato, ma del tutto inaspettato stando ai numeri realizzati: l’applicazione “365 giorni nel Salento” è stata scaricata da circa 11.000 utenti che l’hanno usata quotidianamente, svolgendo oltre 200.000 azioni. PORTALE: “365 giorni nel Salento” questa estate è stato visitato 100.000 volte con oltre 450.000 pagine viste. Le webcam di “Occhio alle spiagge” hanno mostrato le condizioni del mare ai nostri utenti oltre 200.000 volte. CONFRONTI CON IL 2013 I risultati confrontati con l’anno precedente sono più che confortanti. Abbiamo più che triplicato i già ottimi risultati dell’estate 2013 chiudendo l’estate con una crescita di circa il 250% in merito alle visite al portale ed una crescita di oltre il 150% nel numero di pagine viste. La crescita all’estero è stata significativa in numerosi stati che interessano la nostra economia turistica: 150% Regno Unito, Spagna, Australia; 250% Francia, Svizzera; 350% USA, Germania, Belgio, Olanda; 500% Irlanda, India; 750% Russia, Giappone, Lussemburgo, Canada, Brasile.

Gli utenti che hanno visualizzato le webcam quest’anno sono stati più del triplo dell’anno scorso (crescita del 225%). L’App ha trovato largo consenso anche sulla stampa di settore. La notizia, infatti, è stata ripresa da importanti testate quali: iphoneitalia.com, macitynet.it, iapp-mac.com, angariblog.net, ttgitalia.com. Molto frequentati anche i due Info point dislocati nella città di Lecce, all’interno dei quali i fruitori hanno potuto trovare i prodotti di Password Ad: il catalogo annuale, la rivista trimestrale Salento Review, e le fanta-

stiche cartine artistiche del Salento e di Lecce, realizzate in esclusiva da Claudio Rugge. Il progetto è attivo anche sui principali social network, diventati ormai importanti strumenti di comunicazione, e dove gli utenti seguono le novità, dimostrando il loro consenso con giudizi più che positivi. Un traguardo che ripaga degli sforzi effettuati fino a questo momento e che fa comprendere di aver intrapreso la strada giusta nella promozione del territorio in tutti i suoi aspetti e nel modo di accogliere, dare supporto e venire incontro alle esigenze di tutti coloro che vogliono vivere il Salento


365 GIORNI NEL SALENTO

promozione del territorio

ogni giorno, tutto l’anno. Il consiglio da seguire è di continuare a scaricare e ad utilizzare l’App anche nei prossimi mesi: il servizio di webcam rimarrà attivo in alcune località, permettendo di vedere il fascino del mare d’inverno. Inoltre, sarà sempre aggiornata principalmente su tutti gli eventi che verranno organizzati su tutto il territorio di Lecce, Brindisi e Taranto e continuerà ad offrire tutte le informazioni necessarie sulle località

e sulle varie attività di accoglienza, gusto, tempo libero e tanti altri servizi. L’entusiasmo di portare il Salento ovunque non termina così, anzi: è già pronto il calendario degli appuntamenti e delle prossime iniziative che la Password AD con il suo progetto ha in mente di realizzare. Anche quest’anno, dall’autunno fino alla primavera 2015, “365 giorni nel Salento” parteciperà a molte fiere del settore turistico che verranno

THE NUMBERS OF OUR GROWTH After the positive feedbacks of last summer, we’re already preparing new stuff for the next months. One of the greatest goals for Password Ad Ltd., communications agency head of the entire “365 giorni nel Salento” project, was reached this summer thanks to the App, one of the most downloaded of the season. The portal “365 giorni nel Salento” has counted 100,000 visits with over 450,000 page views, and the webcams of “Occhio alle spiagge” have shown the conditions of the sea to our users more than 200,000 times. 2013 COMPARISON The international growth has been significant in many states, affecting our tourist economy: 150% United Kingdom, Spain, Australia; 250% France, Switzerland; 350% USA, Germany, Belgium, Netherlands; 500% Ireland, India; 750% Russia, Japan, Luxembourg, Canada, Brazil. Users who viewed the webcams this year have been more than three

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organizzate sul territorio nazionale e internazionale, grazie anche alla sinergia trovata con l’agenzia Puglia Promozione, che ha apprezzato e dato fiducia all’intero progetto. Un’anticipazione su dove potrete trovarci? Saremo al Buy Puglia 2014 - Meeting & Travel Experience dal 27 ottobre al 1 novembre, presso la Fiera del Levante, a Bari; sicuramente con gli stand, dal 3 al 6 novembre al World Travel Market di Londra; alla Borsa internazionale del turismo di Milano 2015 e tutte le altre date delle manifestazioni in Italia e molte altre in Europa. Ovviamente, nei tanti appuntamenti, accanto a Password Ad ci saranno tutte le Amministrazioni, le aziende e le strutture che da subito hanno creduto, supportato e investito nel progetto. A loro, sperando di ripagare la fiducia anche con questi dati esaltanti, va un sentito ringraziamento.

times compared to last year. The app was also liked by the trade press, as iphoneitalia.com, macitynet.it, iapp-mac.com, angariblog. net, ttgitalia.com. The webcams will remain active in some locations, allowing you to see the winter sea’s charm. In addition, the app will always be up to date on all services and events that will be organized in Brindisi, Lecce and Taranto’s areas. A lot of people have visited our two infopoints in Lecce, and view our products: the annual catalog, the quarterly magazine Salento Review, and the artistic maps of Lecce and Salento, made by Claudio Rugge. The project is also active on the major social networks. From fall to spring, “365 giorni nel Salento” will again join many fairs of the sector, also thanks to Puglia Promozione. We’ll be at Buy Puglia 2014 - Meeting & Travel Experience from 27 October to 1 November, by Fiera del Levante, in Bari; from 3 to 6 November at the World Travel Market in London; at the International Tourism Exchange 2015 in Milan and all other events in Italy and Europe. Obviously, next to Password Ad there will be all administrations, companies and facilities that have supported the project. A sincere thank you goes to them.


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P R O G E T T O

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CULTURA

musica

PAOLA TURCI

Il Locomotive conquista Lecce Grande successo di pubblico per il festival che da Sogliano si è spostato nel capoluogo salentino: grandi ospiti nazionali e internazionali e una suggestiva Alba in Jazz con Paola Turci

Cinque giorni di grande jazz, all’inizio di agosto, hanno invaso la capitale del Barocco. La prima edizione del Locomotive Jazz Festival a Lecce – la nona della storica manifestazione organizzata dall’omonima associazione, in collaborazione con il Comune, e diretta dal sassofonista Raffaele Casarano – si può definire, a buon diritto, una scommessa vinta. Concerti, aperitivi, aftershow, una straordinaria Alba in Jazz sul mare di Marina 24 25

Serra di Tricase e poi ancora dibattiti, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri e la neonata sezione “Locomotive Art” hanno caratterizzato un programma capace di trasmettere emozioni non solo agli appassionati del genere ma anche a molti curiosi. Per la prima volta, poi, il festival ha avuto una finestra nazionale grazie alla partnership di Radio Due Rai. Tema scelto da Casarano per questa prima edizione leccese,


di redazione/foto pierpaolo schiavone

LUCA AQUINO

ANFITEATRO ROMANO

“ChiarOscuro”. Chiaro e scuro, infatti, sono percezioni opposte solo nello sguardo, mentre la musica, fra tutte le arti, è l’unica a non aver bisogno degli occhi. A questo proposito, grande consenso hanno ricevuto i “concerti al buio”, che ogni sera aprivano gli appuntamenti all’Anfiteatro Romano, durante i quali è stato possibile ascoltare con delle bende sugli occhi i percorsi musicali proposti dal Ragini Trio con Bojan Z e dai pianisti William Greco e Mark Baldwin Harris. E sono state tante le persone che hanno accolto l’invito degli organizzatori, creando un curioso colpo d’occhio in chi osservava una buona parte della platea, silenziosa e assorta. Grande successo anche per i “concerti-evento”: la prima sera il pubblico è rimasto incantato dagli straordinari vocalizzi della portoghese Maria João accompagnata da Mario Laginha e il resto del loro Quartet, mentre la seconda sera lunghi applausi sono

GEGÈ TELESFORO

stati tributati alla voce in stile “Vacanze romane” di Antonella Ruggiero che ha reinterpretato in chiave jazz il suo repertorio e reso omaggio a una delle massime interpreti del fado portoghese, Amália Rodrigues. Non ha tradito le attese l’istrionico Gegè Telesforo, che ha presentato sul palco del Locomotive il suo ultimo progetto “Sound Zero” e portato la sua filosofia di un jazz impastato di leggerezza ed allegria. Il gran finale, poi, è stato affidato ad un ospite internazionale d’eccezione: il batterista franco-ivoriano Manu Katchè nella formazione che lo ha affiancato durante l’ultimo tour europeo, ovvero Jim Watson al piano, Luca Aquino alla tromba e lo stesso Casarano ai sax. Katchè è divenuto famoso a livello mondiale grazie al suo lavoro con Peter Gabriel nell’album “So” del 1986. La brillantezza delle percussioni ed un groove in uno stile mai sentito prima lo hanno reso il batterista che tutti vorrebbero ed, infatti, ha collaborato, fra gli altri, con Simple


ANTONELLA RUGGIERO

CONCERTI AL BUIO

Minds, Dire Straits, Bee Gees, Tears For Fears, Tori Amos, Tracy Chapman, Gypsy Kings e Youssou N’ Dour. La sua esibizione al Locomotive, la prima nel Sud Italia, è stata forse quella che più ha coinvolto il pubblico dell’Anfiteatro, che, poi, ha ballato nella festa di chiusura sui ritmi blues, jazz e soul di Baba Sissoko. Anche quest’anno momento clou del festival è stata l’Alba in Jazz. Circa 2500 persone hanno atteso il nuovo giorno sugli scogli in riva al mare, a Marina Serra, ammaliati dalla voce della cantautrice romana Paola Turci che si è esibita insieme a Casarano, Mirko Signorile e Marco Bardoscia, riproponendo in chiave jazz i suoi pezzi più noti e alcune “chicche”, come “Paloma”, “Volver”, “Attenti al lupo” di Dalla e “Preghiera in gennaio” di De Andrè. Infine, come detto, una delle novità della prima edizione leccese è stata la sezione “Locomotive Art”, curata da Monica Righi e Maurizio Mottola del movimento artistico-culturale CPA/ rt4GlobalWellness e promossa da Vestas Hotels & Resorts, con una serie di iniziative ospitate fra l’Accademia di Belle Arti e il Risorgimento Resort. Da sottolineare, fra le altre cose, “Saxophobia”, a cura di Attilio Berni, che, in omaggio all’inventore del sassofono Adolphe Sax, ha esposto alcuni tra gli esemplari dello strumento più rari, inusuali e bizzarri mai costruiti e appartenenti alla sua collezione privata, che è la più grande al mondo. L’appuntamento con il Locomotive è fissato per il prossimo anno con un’edizione per il decennale che già si preannuncia piena di sorprese. 26 27

TRA LE NOVITÀ I CONCERTI AL BUIO CON IL PUBBLICO BENDATO THE LOCOMOTIVE CONQUERS LECCE Great success for the festival that has moved from Sogliano to Lecce: great national and international guests and an enchanting Dawn in Jazz with Paola Turci Five days of great jazz have flooded Lecce in early August. Theme chosen by Casarano for this 1st edition Lecce was “Chiaroscuro”. Light and dark, in fact, are opposite perceptions only for the sight, while music, of all arts, is the only one that doesn’t need eyes. Great success for the “concerts in the dark” at the Roman Amphitheatre, during which the blindfolded spectators were able to hear the music of the Ragini Trio with Bojan Z, and pianists William Greco and Mark Baldwin Harris. And then the “concerts/events”: the first night the audience was enchanted by Maria João’s voice, accompanied by Mario Laginha and their Quartet, while the second night was Antonella Ruggiero’s turn, who has reinterpreted her repertoire in jazz style and paid tribute to Amália Rodrigues. Gegè Telesforo, has presented his latest project “Sound Zero”, while the grand finale has been entrusted to Manu Katché with Jim Watson on piano, Luca Aquino on trumpet and Casarano on sax. Again this year, the highlight of the festival has been the Dawn in Jazz. About 2,500 people have been waiting for the new day by Marina Serra’s sea, with Paola Turci’s voice who performed together with Casarano, Mirko Signorile and Marco Bardoscia, with her best-known pieces and other Italian “gems” in jazz style. Locomotive’s 10th anniversary is scheduled for the next year. MANU KATCHÉ



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Itinerari ferroviari e automobilistici BARI

che si snodano dai trulli al mare, dai

Putignano Martina Franca

Francavilla Fontana

TARANTO

centri del barocco all’architettura

BRINDISI

naturale di favolose grotte, costituiscono

LECCE

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Gagliano - Leuca

Otranto

preziosa guida e scelta intelligente, per la scoperta di una terra ricca di storia e di suggestioni paesaggistiche.


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TERRITORIO

torre guaceto

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di daniela de rosa/foto pierpaolo schiavone

TORRE GUACETO UNA RISERVA DI SORPRESE Alla scoperta della riserva naturale statale che si trova tra Brindisi e Carovigno. Dalla didattica ai prodotti tipici, l’offerta è articolata


TERRITORIO

torre guaceto CASE COLONICHE E COLTIVAZIONI DI POMODORO “FIASCHETTO”; NELLE PAGINE PRECEDENTI, LA TORRETTA DI AVVISTAMENTO

A cerniera tra i comuni di Brindisi e Carovigno, la Riserva naturale statale di Torre Guaceto ospita paesaggi di alto valore naturalistico e di straordinaria bellezza, riconosciuti e tutelati da leggi nazionali e normative comunitarie che ne salvaguardano le caratteristiche storiche ambientali e paesaggistiche. La riserva è affidata in gestione al consorzio costituito dai Comuni di Brindisi e Carovigno e dal Wwf Italia, che si occupa della valorizzazione del territorio e delle sue componenti naturalistiche, ma anche del recupero del patrimonio materiale e immateriale delle tradizioni contadine. Le attività avviate sono molteplici, da quelle di ricerca e monitoraggio scientifico delle specie botanico vegetazionali che abitano l’area protetta, alla promozione del consumo sostenibile del suolo, con la coltivazione biologica e la produzione di prodotti d’eccellenza, tra cui l’“Oro del Parco” – l’olio extravergine degli ulivi secolari di Torre Guaceto – ed il “pomodoro Fiaschetto”, tra i presìdi Slow food in Italia. Ambizioso è il progetto legato alla

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A MONTE DELLA STRADA STATALE 16 CHE TAGLIA IN DUE LA RISERVA TERRESTRE, IL PAESAGGIO È QUELLO VOTATO AL LAVORO NEI CAMPI fruizione didattica e turistica. L’offerta è articolata: dai programmi di educazione ambientale destinati alle scolaresche ospitate nel centro visite di Serranova, aperto tutto l’anno, alle attività escursionistiche e di ciclotrekking nei sentieri più nascosti della riserva, dal seawatching alla scoper ta dei merav igliosi fondali

sabbiosi e rocciosi dell’oasi protetta. Simbolo della riserva è la torre Guaceto, da cui prende il nome l’intera area protetta. La torre di avvistamento faceva parte del capillare sistema difensivo costiero, realizzato nel Cinquecento a difesa delle incursioni provenienti dal mare, in comunicazione diretta con il castello di Serranova e la torre Regina Giovanna nell’entroterra. A base troncopiramidale, la torre ospita al suo interno due grandi vani voltati non comunicanti tra loro, divisi in facciata da un cordolo a toro. Sulla parte superiore, classiche fortificazioni con caditoie, più articolate sui due fronti a ridosso del mare. L’originario ingresso esterno fu inglobato ai primi del Novecento in un corpo di fabbrica ad un piano addossato alla torre, conservato e recuperato nel recentissimo restauro terminato nel 2010 e condotto con modalità e tecniche della tradizione costruttiva locale. Attualmente la torre e il suo avancorpo sono sede del Centro di educazione ambientale del Wwf, “eco-museo” dell’area protetta dotato di totem informativo


PH: FENICEPUGLIESE.ALTERVISTA.ORG

multimediale per una documentazione interattiva sulla riserva terrestre e marina di Torre Guaceto. Le zone agricole più interne, l’uliveto secolare, la fitta macchia mediterranea e la zona umida si estendono per circa 1200 ettari dalle campagne di Serranova nell’entroterra di Carovigno, sino agli 8 chilometri di costa adriatica bagnati dalle acque trasparenti dell’area marina protetta. I paesaggi si susseguono lungo un itinerario sorprendente, fatto di colori, suoni e odori sempre nuovi. L’ecosistema della riserva è eccezionale: qui convivono in un fitto intreccio di scambi e legami, habitat profondamente differenti in perfetto equilibrio. A monte della Strada statale 16 che taglia in due la riserva terrestre, il paesaggio è quello tipico della zona, votato all’agricoltura e al lavoro nei campi. In prossimità del borgo di Serranova, piccole strade di campagna ritagliano regolari appezzamenti di terreno rosso, dove da sempre si attorcigliano grandi ulivi secolari. Appena più a sud, piccole case coloniche punteggiano la campa-

ZONE UMIDE DI TORRE GUACETO

IN LARGA PARTE BASSA E ROCCIOSA, LA COSTA NASCONDE PICCOLE SPIAGGE, BAGNATE DALLE ACQUE DELL’OASI MARINA

gna assolata, oggi coltivata a ortaggi e seminativo in maniera biologica, anche grazie agli apporti delle acque sorgive presenti nel terreno. A valle, le piccole pinete a ridosso della strada statale hanno preservato un paesaggio più naturale e meno antropizzato. La macchia mediterranea

di vegetazione bassa e cespugliosa a nord e la zona umida con i suoi fitti canneti a sud, hanno riguadagnato ampie superfici sottratte dalle opere di bonifica degli anni ’30, realizzate con l’intento di far defluire le acque sorgive verso il mare e rendere coltivabili queste porzioni di territorio. Dismesse le coltivazioni dei terreni bonificati, le acque di falda hanno allagato nuovi settori creando specchi d’acqua protetti dalla tipica vegetazione palustre di giunchi e cannucce, alimentati dagli apporti delle infiltrazioni di acque marine, in un meccanismo dinamico di rigenerazione. Un ecosistema unico, di rilievo internazionale ed elevato valore ambientale per la fauna acquatica che lo popola e per le specie che qui


TERRITORIO

torre guaceto nidificano o sostano durante le rotte migratorie, protette dalle alte dune sabbiose a ridosso del mare. In larga parte bassa e rocciosa, la costa nasconde piccole spiagge di sabbia bianca, bagnate dalle acque dell’oasi marina. L’area protetta, istituita nel 1991, è suddivisa in tre zone con grado differente di protezione. La zona A, di protezione integrale, comprende i tratti di mare più vicini alla torre e i cinque isolotti ad essa antistanti. Qui è consentita esclusivamente la ricerca scientifica e, su richiesta, si effettuano escursioni marine guidate. La zona B, di protezione generale orientata, è aperta alla balneazione e comprende le acque a nord della torre sino a Punta Penna Grossa. La zona C, di protezione parziale, comprende la località di Penna Grossa a nord e quella di Apani a sud. In queste acque sono consentite la balneazione, la pesca e la navigazione su autorizzazione.

SERRANOVA - ULIVI SECOLARI

TORRE GUACETO. A RESERVE OF EMOTIONS Between Brindisi and Carovigno, the State Natural Reserve of Torre Guaceto houses landscapes of high naturalistic value and beauty. The reserve is managed by the consortium formed by the municipalities of Brindisi, Carovigno and WWF Italy. The activities undertaken are the research and scientific monitoring of the vegetation’s species, the promotion of sustainable consumption of the soil, organic farming and the production of quality products. There are environmental education programs for school groups housed in the visitors center of Serranova that’s open all year round, and also hiking activities, bike trekking and seawatching. Symbol of the reserve is Torre Guaceto, from which the entire protected area takes its name. The lookout tower was part of the

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coastal defense system, built in the 16th century. Today it is home to the Environmental Education Center of the WWF, “eco-museum” of the protected area with a multimedial interactive totem with infos on the terrestrial and marine reserve of Torre Guaceto. The innermost agricultural areas, the olive grove, the dense Mediterranean vegetation and wetland cover about 1,200 hectares from Serranova’s countryside to Carovigno’s hinterland, reaching the 8 km of the Adriatic coast lapped by the protected marine’s clear waters. Near the village of Serranova, small country roads carve out regular plots of red land with big hundred years old olive trees. Downstream, the small pine trees near the highway have preserved a more natural landscape. The coast, mostly low and rocky, hides small beaches of white sand.


PI PR OD UZ IO NE

ANTE DI CAPP

ER O IN VASO


BAROCCO WINE MUSIC

maniFestazioni

Passeggiata nel centro storico sorseggiando i vini migliori A Galatina torna l’atteso “Barocco wine music”, dove musica, cultura e sapori si fondono in una serata eccezionale. L’ultimo appuntamento della lunga estate galatinese si chiama “Barocco wine music”, in programma l’11 ottobre 2014, che forte del grande successo raggiunto nella passata edizione, con oltre 20 mila presenze si presenta con delle novità. Una passeggiata nel bellissimo centro storico di Galatina, ascoltando buona musica di sottofondo e gustando i migliori vini selezionati per l’occasione. “Dopo un’estate andata molto bene, con un alto numero di presenze nelle diverse serate che abbiamo organizzato, tra le quali 36 37

La notte della Cultura, I love 80 party, Le corti a mezzanotte, siamo lieti di chiudere l’estate galatinese con un appuntamento tanto atteso – afferma l’assessore alle Attività Produttive, Turismo e Marketing territoriale del Comune di Galatina, Alberto Russi –. Il nostro obiettivo è riuscire ad allietare le serate dei galatinesi e di far scoprire le bellezze della città a chi ancora non la conosce. Con il Barocco wine music si chiude, temporaneamente, perché interessato dai lavori per il rifacimento del basolato”.

Seconda edizione di una manifestazione che attira, nello splendido centro storico di Galatina “Città del vino” e “Città d’arte”, appassionati di vino e cultura, attratti dalla possibilità di poter degustare i prodotti di circa 70 cantine di tutta la Puglia, con una selezione di oltre 100 vini, oltre allo speciale inserimento del vino spumante. Tutti i vini saranno distribuiti e fatti degustare dai sommelier Ais, per vitigno, in diversi punti del centro storico accompagnata da piatti tipici locali appositamente realizzati dai


COMUNE DI GALATINA Assessorato al Turismo - tel. +39 0836 633111 - www.comune.galatina.le.it Ufficio IAT - via Vitt. Emanuele 35 - tel. +39 0836 569984 - Polizia Municipale - tel. +39 0836 566514

ristoranti distribuiti lungo il percorso del centro storico. Una particolare attenzione è dedicata all’intrattenimento musicale, distribuito lungo tutto il percorso, tra piazze e strade, con gruppi musicali di alto livello che presentano repertori di musica barocca, jazz e blues e fanno da collante alla degustazione. “La novità dell’edizione 2014 è nella creazione di un nuovo percorso degustativo suddiviso tra Negroamaro, Primitivo, Fiano, Rosato, Salice Salentino rosso e Vino spumante – continua Russi –. Inoltre, se nell’edizione passata ospite d’onore è stata la Città di Noto che ha portato i vini dei vitigni più identificativi della

Sicilia, quest’anno la nostra cittadina fa gli onori di casa alle cantine della Regione Basilicata che avrà modo di far conoscere i suoi pregiati vini: Aglianico del Vulture, Matera, Terre dell’Alta Val d’Agri, Grottino”. Sarà istituita la “Seconda selezione vini Barocco Wine Music” che si terrà il 10 ottobre presso il palazzo municipale della Città di Galatina con la quale verranno giudicati e premiati i primi tre classificati per le categorie in concorso: Negroamaro, Primitivo, Fiano, Rosato, Salice Salentino rosso. La giuria è composta da enologi, giornalisti e sommelier internazionali. Tutte le cantine che volessero partecipare possono aderire gratuitamente


BAROCCO WINE MUSIC

maniFestazioni

mettendo a disposizione 12 bottiglie per tipologia di degustazione che saranno fatte degustare dai sommelier Ais negli appositi calici la sera dell’11 ottobre (la cantina può scegliere di aderire a tutte le tipologie o parzialmente. Il vino dovrà essere recapitato presso gli uffici Iat a Galatina in via Vittorio Emanuele II n. 35 entro il 30 settembre). I vini premiati saranno fatti conoscere al pubblico la sera dell’11 ottobre, durante la manifestazione, dove sarà istituita una premiazione pubblica presieduta dalla giuria e dalle autorità locali e regionali. “Collegandosi sul sito del Comune di Galatina sarà possibile scaricare la

brochure che illustra il percorso della serata e si potrà usufruire dello sportello Iat per prendere tutte le informazioni necessarie sulla città, il suo territorio e tanto altro – termina Russi –. Inoltre, altri trenta monumenti in città, oltre ai primi 30 realizzati dal Comune, verranno

dotati di targhe e paletti sui quali ci sarà il codice Qr, che permette di accedere a contenuti culturali. Questo grazie al contributo del Rotary Club di Galatina, con il quale riusciamo a coprire due terzi dei 90 monumenti selezionati per il progetto”.

A WALK IN THE HISTORICAL CENTER, DRINKING THE BEST WINES BACK IN GALATINA WITH THE LONG AWAITED “BAROCCO WINE MUSIC”, WHERE MUSIC CULTURE AND FLAVORS UNITE Last date of the long Galatina’s summer is “Barocco wine music”, on October 11. “After a summer with many participations in the events like “La notte della cultura”, “I love 80 party” and “Le corti a mezzanotte, we’re proud to present this long awaited event”, says Alberto Russi, assessor of Galatina’s Department of Marketing. It’s the 2nd edition of a show that gathers lovers of wine and culture, attracted by the chance to taste the products of about 70 wineries of Apulia. Special care also goes to music. “New in this edition is the creation of a tasting course between Negroamaro, Primitivo, Fiano, Rosato, red Salice Salentino and sparkling wine. Moreover, this time our city welcomes the Basilicata’s wineries”. The “2nd wine selection Barocco Wine Music” will take place on October 10, by the municipal palace of Città di Galatina; the jury is made by international enoligists, journalists and sommeliers. All the wineries willing to participate can join for free, providing 12 bottles by tasting type, that will be tasted by Ais sommeliers. The winning wines will be announced the night of 11 october, chaired by the jury and local/regional authorities. “On Galatina Municipality’s website it’s possible to download the brochure showing the event’s course”.

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TERRITORIO

Focus

Il castello Dentice di Frasso a Carovigno

PH: MARCELLO ANDRIANI

Un esempio di fortezza medievale nel mezzo della provincia brindisina

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foto e testo di jessica niglio/consulenza storica giuditta lanzilotti

Nel mezzo della provincia brindisina, poggiata su un colle di media altura, sorge Carovigno, città di fondazione japigia che fu fiorente centro messapico; “Carovigno”, dal messapico Karpene al greco Carbina, per dire “terra fruttifera”. Di impianto feudale, dal Settecento di pertinenza della famiglia Imperiali, titolare anche del marchesato di Oria e del principato di Francavilla Fontana, fu venduta poi senza obblighi di feudalità a Gerardo Dentice, principe di Frasso, del cui casato conserva oggi il nome la sua roccaforte, incastonata a ruolo di vedetta nel punto più alto della cittadina. Il castello Dentice di Frasso appare come un vero e proprio maniero difensivo, composto di una torre dalla caratteristica forma “a mandorla”, voluta e costruita nel XV secolo dalla famiglia Loffreda, in un momento storico che vedeva Carovigno oggetto di invasioni saracene. La particolare forma ogivale punta il suo vertice in direzione del mare e fu progettata per dare l’aspetto di una struttura così sfuggente e

fortificata da risultare inespugnabile. La struttura originaria, di cui non resta pressoché nulla, si fa risalire all’epoca normanna, quando la torre principale era quadrata. In seguito, tra il XIV e il XV secolo, per volere del Principe di Taranto Raimondo Orsini del Balzo e di sua moglie, la contessa leccese Maria D’Enghien, venne costruita una seconda torre circolare. L’architettura generale del castello si

è modificata nei secoli ogni volta che è cambiato il suo feudatario, anche a causa delle numerose dominazioni sulla città e sul territorio circostante. Nonostante questo, rispecchia in qualche modo tutte le stratificazioni sociali tipiche delle fortezze medievali e conserva una coerenza compositiva riconoscibile e netta. L’aspetto che oggi ha il castello si deve in gran parte ai restauri novecenteschi

L’ARCHITETTURA GENERALE DEL CASTELLO SI È MODIFICATA NEI SECOLI E RISPECCHIA IN QUALCHE MODO TUTTE LE STRATIFICAZIONI SOCIALI TIPICHE DELLE FORTEZZE MEDIEVALI voluti proprio dalla famiglia Dentice di Frasso, una struttura dall’architettura elegante ed essenziale, con particolari e dettagli dal sapore nobiliare. Pietra chiara, scalinate e angoli suggestivi nel poetico cortile che accoglie anche alberi altissimi: nei giorni ventosi i rami e le foglie diventano corde e tasti di musiche rare. Nella bella stagione è il luogo perfetto per la fruizione, in un’atmosfera di eccezionale armonia, di musica classica e performance musicali e teatrali. Il restauro più corposo è opera di un architetto di origini leccesi, Gaetano Marschieczek, che portò al castello un nuovo periodo di magnificenza e ricchezza, a partire dal 1961. Tra gli ospiti illustri del castello Den-


TERRITORIO

Focus

SI RACCONTA DI UN AMORE PARTICOLARE TRA ALFREDO DENTICE DI FRASSO, AMMIRAGLIO DELLA REALE MARINA, ED ELISABETTA SCHLIPPENBACH, DONNA DI RAFFINATA CULTURA tice di Frasso si ricordano, tra i tanti aristocratici europei, anche Guglielmo Marconi, Ruggero Leoncavallo e re Vittorio Emanuele III. Oggi Dentice di Frasso è un contenitore culturale tra i più prestigiosi della provincia; sede di alcuni uffici preposti alle attività culturali o alla tutela ambientale, tutto il piano nobile ospita regolarmente delle mostre di artisti internazionali e degli eventi di natura congressuale o di interesse storico. Nel piano interrato restano le prigioni e le stanze riservate alla gendarmeria, al piano terra le cucine e le stanze della servitù e al primo piano le aree nobili, un tempo ad uso esclusivo dei signori. Si racconta di un amore particolare e romantico tra Alfredo Dentice di Frasso, ammiraglio della reale marina, uomo “di mondo” ed Elisabetta Schlippenbach, donna di raffinata cultura: insieme presero possesso del castello nel 1904. Proprio alla personalità particolarmente spiccata della donna si deve quell’at42 43

mosfera neogotica e nordeuropea che conserva il castello. Lo adornò di ogni specie di fiori e ripropose, sulle vecchie mura, negli interni, nelle decorazioni e negli arredi, lo stile di vita dell’ultima aristocrazia asburgica. È attorno al castello che oggi si sviluppa

il centro storico di Carovigno, proprio secondo la struttura urbanistica dei borghi medievali con piccole strade, porte d’ingresso alla città e cinta muraria: una piccola perla ai confini col Salento leccese da cui si gode di una vista eccezionale sulle terre del sud.

DENTICE DI FRASSO CASTLE IN CAROVIGNO AN EXAMPLE OF MEDIEVAL FORTRESS IN THE MIDDLE OF BRINDISI’S PROVINCE In the middle of Brindisi’s province, on a hill, stands Carovigno, city of japigian foundation that was a thriving messapic center; “Carovigno” from the messapic Karpene to the greek Carbina, “fruitful earth”. The castle appears like a real defensive manor, consisting of an almond-shaped tower, commissioned and built in the 15th century by the Loffreda family, in a historical moment that saw Carovigno target of the Saracen invasions. The original structure, of which almost nothing remains, can be traced back to the Norman period. Later, between the 14th and 15th centuries, at the behest of Prince of Taranto Raimondo del Balzo Orsini and his wife, the Countess of Lecce Maria D’Enghien, a second round tower was built. The castle’s aspect is due in large part to the restoration of the 20th century by the Dentice di Frasso’s family, an elegant and simple architecture, a cultural center among the most prestigious in the province. In the basement remain the prisons and the rooms for the gendarmerie, on the ground floor the kitchen and servants’ rooms and on the 1st floor the noble areas. Today, around the castle lies the historical center of Carovigno, according to the urban structure of the medieval villages, with narrow streets, entrances to the city and city walls: a pearl by the Salento’s borders where a great view of the south lands can be enjoyed.



TERRITORIO

economia

LE TERRE DEL PRIMITIVO QUANDO È IL VINO A RACCONTARE I SUOI LUOGHI: VIAGGIO ALLE ORIGINI DI UN MITO Tra le ultime due province geografiche a sud-est della Puglia, quelle di Taranto e Brindisi, un passo prima che l’Italia si getti nel Mar Mediterraneo, si interseca una terra piana in cui le distese di ulivi si alternano alla macchia mediterranea, colorata di verde scuro, rosso e grigio, da cui in fondo, da qualche lievissima altura sperduta chissà dove, è sempre chiaro il miraggio lontano del mare, metafora di un orientamento mai perduto che guarda allo Ionio. Sono le terre del primitivo, il vitigno che prematuramente matura e viene 44 45

vendemmiato a fine agosto e che ha, come pochissimi altri esempi, connotato un’area geografica con un’impronta culturale e folkloristica che da Taranto percorre strade a sud-est. È un altro Salento, quello di confine, che ha conosciuto fin troppo tardi i benefici dei flussi turistici e per questo ha salvato un’ancestrale e genuina scabrosità, nei modi, nelle tradizioni, nelle manifestazioni di appartenenza. I borghi sono diventati cittadine non troppo piccole, centri storici raccolti, intensi e concentrati, a favore di ampie campagne

declinate all’agricoltura che, già dalle immediate periferie, si tagliano in appezzamenti intervallati da muretti a secco. Una genìa un po’ dormiente, soffocata dall’afosità dei venti di scirocco che non trovano ostacoli, che ha allevato generazioni a schiena curva. L’area del primitivo – amministrativamente di pertinenza delle province di Taranto e Brindisi, come indicato dal disciplinare Doc – che ha il suo culmine a Manduria, tradizionale porta del Salento, nella provincia di Taranto più lontana, abbraccia anche Talsano, San


Giorgio Jonico, Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, Lizzano, Fragagnano, San Marzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana ed, in provincia di Brindisi, Oria, Erchie e Torre Santa Susanna. Rigogliose e profumate distese di vigneti in gran parte ad alberello, nelle forme più moderne ordinati e sequenziali e nelle forme più antiche, disordinati e irregolari. Un vitigno già nato contaminato da origini miste, da cui sgorga un vino prestigioso color rubino, profondamente corposo e netto, oggetto di produzione di numerose cantine di cui il territorio è ricco.

THE LANDS OF PRIMITIVO WHEN IT’S THE WINE THAT TELLS ITS ORIGIN Primitivo’s area reaches its peak in Manduria, Taranto’s province, and also includes Talsano, San Giorgio Jonico, Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, Lizzano, Fragagnano, San Marzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana and, in Brindisi’s province, Oria, Erchie and Torre Santa Susanna. Many are the necessary conditions for a good wine; french people call it “terroir”, and is the relationship between a vine microclimate and mineral characteristics of the soil in which it is grown; it determines the character and uniqueness of the wine. The difference concerns the quality of the grapes grown in lowland areas with no elevations, which benefit greatly from a various geological composition: red earth, rich in iron, gives life to a cherry flavored wine, robust and entrancing; black earth gives a strong Primitivo, spiced with black pepper and licorice; few are the vines in the sand, that give an highly concentrated and aromatic wine; lastly, the white earth, with its black cherry and raspberry fruity wine.

PH: AZIENDA FELLINE

PH: AZIENDA FELLINE

PH: AZIENDA FELLINE

di jessica niglio/


TERRITORIO

economia

PH: AZIENDA FELLINE

UN VITIGNO GIÀ NATO CONTAMINATO, DA CUI SGORGA UN VINO PRESTIGIOSO COLOR RUBINO, CORPOSO E NETTO

Può definirsi in qualche modo un fenomeno diffuso, il primitivo, a cui si riferisce un disciplinare severo e restrittivo che limita la produzione ad un’area circoscritta e sottopone gli addetti ai lavori a costi ben più alti e a controlli di qualità assoluti rispetto al resto della regione. Sono tante le condizioni necessarie, tante quanti sono i fattori indispensabili: terreno, disposizione, microclima, altitudini, escursione termica, viti, viticoltori e consumatori del prodotto. Quello che i francesi hanno espresso alla perfezione con l’utilizzo di una sola parola, “terroir”, si traduce nella determinazione di un’area ben delimitata dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la produzione di un vino specifico. La differenza più vistosa riguarda la qualità delle uve, coltivate in territori pianeggianti senza altitudini (che invece favoriscono la maturazione di uve da vino pregiato), che beneficiano eccezionalmente di una composizione geologica varia. La terra rossa, ricca di ferro, poggia su banchi calcarei e dà vita ad un 46 47

vino dal sentore di ciliegia, robusto e avvolgente; la terra nera (i patuli o paduli), di origine alluvionale, profonda, regala un primitivo vigoroso, speziato al pepe nero e liquirizia, ricco e a tessitura fitta; poche, ma resistono ancora: sono le vigne nella sabbia, sulle dune, fatte di tralci, composte di base povera, sottoposte a diverse temperature e a circuito di venti, ma che danno un

vino altamente concentrato e pregiato, elegante e aromatico; infine la terra bianca, tufacea e calcarea che da vino fruttato all’amarena e lampone. Vino dal genio multiforme che oggi manifesta le sue enormi potenzialità in un marchio riconoscibile in tutto il mondo, senza per questo snaturare la sua terra d’origine, ancora acerba, ancora autentica.



MUSICA

speciaLe estate

GLI SCATTI DI UN’ESTATE IL RACCONTO FOTOGRAFICO DI UNA STAGIONE CHE HA VISTO PROTAGONISTI ARTISTI DI CHIARA FAMA DAVANTI A UN PUBBLICO ENTUSIASTA PER CONCERTI INDIMENTICABILI

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/foto pierpaolo schiavone

EMMA MARRONE 22 LUGLIO PARCO GONDAR GALLIPOLI

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MUSICA

speciaLe estate

/foto closer photography 速

MANU CHAO 5 AGOSTO PARCO GONDAR GALLIPOLI

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GROTTA DELLA POESIA

Comune di Melendugno ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Comune di Pat첫 ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


MUSICA

speciaLe estate

/foto closer photography 速

CHEMICAL BROTHERS 15 AGOSTO PARCO GONDAR GALLIPOLI

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MUSICA

speciaLe estate

CAT POWER

24 LUGLIO TORRE REGINA GIOVANNA APANI (BR)

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LOCALITÀ PESCOLUSE

Comune di Salve ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


CHIESA DI SAN DOMENICO

Comune di Tricase ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


MUSICA

speciaLe estate

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MODERAT JEFF MILLS ALEX 8 AGOSTO PARCO GONDAR GALLIPOLI (LE)

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MUSICA

speciaLe estate

/foto closer photography 速

AFTERHOURS 1 AGOSTO PARCO GONDAR GALLIPOLI (LE)

PH: LUCIANO BAGLIVI

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SANTA MARIA DI LEUCA

Comune di Castrignano del Capo ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


MUSICA

speciaLe estate

PICCOLA ORCHESTRA AVION TRAVEL 8 AGOSTO ANFITEATRO ROMANO LECCE

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/foto pierpaolo schiavone


MUSICA

speciaLe estate

/foto pierpaolo schiavone

MARIO BIONDI 21 AGOSTO LA CAVA DI VERDALIA LECCE

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MUSICA

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MUSICA

speciaLe estate

/foto pierpaolo schiavone

ALESSANDRA AMOROSO 16 AGOSTO AMORE PURO TOUR MELPIGNANO (LE)

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MUSICA

speciaLe estate

/foto pierpaolo schiavone

ALESSANDRO MANNARINO 23 AGOSTO NOTTE DELLA TARANTA MELPIGNANO (LE)

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MUSICA

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MUSICA

speciaLe estate

/foto pierpaolo schiavone

ANTONIO CASTRIGNANò 23 AGOSTO NOTTE DELLA TARANTA MELPIGNANO (LE)

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VERNOLE

promozione deL territorio

OASI PROTETTA LE CESINE

Le perle nello scrigno del Comune di Vernole Cultura, archeologia, arte: il sindaco Luca De Carlo, nell’intervista, illustra le bellezze del suo territorio

74 75 ACAYA - PH: RAFFAELE MARTANO


COMUNE DI VERNOLE Piazza Vittorio Veneto, 54 tel. +39 0832 899111 - fax +39 0832 892522/891122 - www.comunedivernole.it

ACAYA

Un comune, come quello di Vernole, che racchiude diverse frazioni. Quali sono le caratteristiche di ognuna e quali i punti d’interesse turistico più rilevanti? Indubbiamente il Comune di Vernole è una rarità per la sua conformazione territoriale. Ogni centro, dal più piccolo, Vanze, al più grande, Vernole, ha le sue peculiarità che vale la pena visitare. I frantoi ipogei, le molte chiese, tra cui la bellissima chiesa matrice Maria Santissima Assunta di Vernole, i menhir di Pisignano, gli ulivi monumentali di Strudà, i grandi punti di interesse archeologico di Acquarica, come Pozzo Seccato e La Franca, l’importantissimo borgo medievale di Acaya, unico esempio di cittadella fortificata del sud Italia, la Porta Nuova di Vanze e molto altro ancora. All’aspetto storico e culturale si aggiunge, ovviamente, una costa ed un mare, per molti km ancora incontaminati, che va da Torre Specchia Ruggeri sino a San Cataldo, meta ormai di turisti in cerca di sterminate spiagge di sabbia fine e, negli ultimi anni, di appassionati di kitesurf.

Il borgo di Acaya costituisce indubbiamente un punto di forza del patrimonio artistico e culturale del comune di Vernole. La sua è sicuramente una storia affascinante. Qui il tempo sembra essersi fermato al XVI secolo, nella meravigliosa cornice urbanistica che l’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya diede all’antico feudo di Segine. Quella terra inospitale e poco fertile, divenne nel Rinascimento il luogo dove rigoglioso prese spazio il concetto di città ideale, intesa come spazio da

progettare in maniera tale da poterci vivere in armonia, come luogo di incontro sociale, spazio congruo all’uomo, pensato a sua misura. Una città-fortezza unica nel suo genere, progettata per contrastare le cruente invasioni turche del XVI secolo, ultimo e insostituibile baluardo difensivo a protezione di Lecce. Seguendo il concetto di città ideale, Gian Giacomo rese Acaya un borgo straordinario con le tre splendide piazze (Piazza d’Armi, Piazza Gian Giacomo e Piazza Convento) e la Porta Monumentale. All’interno delle sue


VERNOLE

promozione deL territorio VERNOLE - PH: RAFFAELE MARTANO

mura, Acaya comprendeva decine di silos scavati nella roccia, per la raccolta e la conservazione delle derrate alimentari (oggi ancora visibili grazie a un’accurata messa in opera del basolato, che risalta il disegno originario della pianta del borgo). Ma Acaya va oltre la sua storia rinascimentale: fuori le mura sorge la Cappella di San Paolo, risalente alla metà del XVIII secolo, la più antica meta di pellegrinaggio (insieme a Galatina) per le vittime del morso della tarantola. Oggi Acaya è uno splendido borgo in cui perdersi, sognando di vivere per un

attimo in un’altra epoca, circondati dalle bellezze architettoniche e dalla storia. Un altro fiore all’occhiello di Vernole sono le Cesine, Oasi WWF, meta di gite scolastiche e di appassionati della natura. Quanto è importante per un comune avere una riserva naturalistica e quanto è difficile preservarla? Avere nel proprio territorio una perla come Le Cesine è sicuramente un vanto. La riserva naturale de Le Cesine un tempo, non si presentava come la vediamo oggi, ma era una vasta palude da tutti conside-

MENHIR DI PISIGNANO

THE PEARLS IN VERNOLE’S TREASURE CHEST CULTURE, ARCHEOLOGY, ART: THE MAYOR, IN THIS INTERVIEW, TELLS OF THE BEAUTIES OF ITS TERRITORY. What are the most important points of interest in Vernole? “The underground mills, the many churches such as Maria Santissima Assunta of Vernole, Pisignano’s menhirs, Strudà’s olive trees, Acquarica’s archaeological sites and the medieval village of Acaya, sole example of a fortified city in South Italy”. The village of Acaya is the strength of the artistic and cultural heritage of Vernole. It definitely has a fascinating history. “Here, time seems to have stopped in the 16th century, in the urban setting that the military architect Gian Giacomo gave to the ancient

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rata malsana. Dopo una grande azione di recupero e di bonifica, nel 1971 a Ramsar, in Iran, Le Cesine vennero riconosciuti Zona Umida di Interesse internazionale e nel 1979 divennero Oasi WWF. Oggi, la Riserva Naturale dello Stato “Le Cesine”, con la straordinaria nidificazione di diverse specie animali e la ricchissima flora, rappresenta una meta obbligatoria per chi visita il Salento alla ricerca della natura selvaggia e di una realtà che presti una straordinaria attenzione alla conoscenza e al rispetto della natura stessa” Perché i turisti dovrebbero scegliere di visitare il territorio del suo comune? Credo che il mio territorio si presti perfettamente ad un turismo consapevole. Al giorno d’oggi, i turisti arrivano nei nostri centri con informazioni precise, consapevoli di ciò che vogliono vedere e degli aspetti che più vogliono approfondire. Cultura, mare, architettura, archeologia e arte: ognuno di queste peculiarità si fonde in un’unica e meravigliosa offerta per i nostri ospiti, incastonata in una serie di servizi mirati sempre di più ad un’attenta accoglienza di chi sceglie di visitare le nostre bellezze.

PARCO DELLA LEGALITÀ A VERNOLE

IL SINDACO LUCA DE CARLO

feud of Segine. An unique city-fortress, Lecce’s last defense to counter the Turkish invasions. He has made of Acaya an ​​ extraordinary village with three beautiful squares and the monumental door”. Another highlight of Vernole are Le Cesine, WWF Oasis. How important is it to have a naturalistic reserve? “It is a source of pride. Today, with the different animal species and the rich flora, it is a must see destination for those looking for a wild nature and a reality that pays attention to the knowledge and respect of nature”. Why should tourists choose to visit this area? “Culture, sea, architecture, archeology and art: each of these characteristics merge into a single wonderful offer for our guests, set in a range of services for a more and more careful welcome”.



TERRITORIO

speciaLe x

Torna l’appuntamento che replica a livello locale la celebre conferenza americana. Ospiti da tutto il mondo si ritroveranno sul palco del Politeama Greco per parlare di futuro. Con una “funambolica” sorpresa finale

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di ilaria marinaci/foto shotalive

Si guarderà dritto nel futuro durante la terza edizione del Tedx Lecce, in programma il prossimo 25 ottobre al Politeama Greco di Lecce. La formula è la stessa dello scorso anno: un pomeriggio intero, quello di sabato, per raccontare idee di valore capaci di dare ispirazione e, il giorno prima e quello dopo, tanti approfondimenti collaterali ospitati in varie location della città e racchiusi nella rassegna XOff. In Tedx la x sta ad indicare gli eventi organizzati a livello locale e in maniera indipendente che si propongono di far rivivere un’esperienza simile a quella del

Ted, la celebre conferenza annuale che si tiene a Long Beach da 30 anni, alla quale partecipano i maggiori protagonisti internazionali del “pensare” e del “fare”, invitati ad esprimere le loro idee in interventi non più lunghi di 18 minuti. Al Ted californiano sono passate personalità come Bill Gates, Al Gore, Isabelle Allende e Stephen Hawking. A Lecce il Tedx è organizzato dall’associazione “Diffondere idee di valore”, guidata da Gabriella Morelli e Vito Margiotta. “Il tema di questa terza edizione – spiega la Morelli – sarà il futuro. Non c’è una

definizione di futuro, perché credo che il Ted serva proprio da ispirazione. Ciascuno modellerà le storie eccellenti che andremo a raccontare sulla propria idea di futuro, che resta, in fin dei conti, una cosa abbastanza privata”. Tre le macroaree su cui si sta costruendo l’appuntamento del 25 ottobre. “Da un lato avremo i relatori che racconteranno la tecnologia, l’innovazione tecnologica pura, il mondo dei makers. Dall’altro, una parte importante sarà dedicata al tema del ritorno alla terra, perché, facendo scouting, abbiamo notato che, quando si parla di


TERRITORIO

speciaLe x

A SINISTRA, ERNESTO ASSANTE E GINO CASTALDO; IN BASSO IL TEATRO POLITEAMA A LECCE

MARYAM ALKHAWAJA

futuro, c’è una tendenza a ritornare alle origini, intese proprio come terra da coltivare, come rispetto verso l’ambiente che ci circonda. Affronteremo, quindi, anche l’argomento del surriscaldamento globale e delle energie rinnovabili. La scienza ha sempre un ruolo primario nei nostri panel. Infine, c’è il futuro dedicato ai bambini, al loro mondo indagato dal punto di vista scientifico, ma anche alla loro creatività e al loro modo di vedere le cose. Ci occuperemo, in questo senso, anche di innovazione tecnologica legata all’infanzia con il secondo corso di CoderDojo in collaborazione con CoderDojo Italia e Carmelo Presicce. Queste le tre macroaree. Ci saranno, poi, incursioni di spettacolo legate all’improvvisazione (ospiteremo un attore teatrale argentino molto bravo) e la consueta sezione dedicata alle eccellenze del territorio con delle belle storie pugliesi. Sarà, insomma, un Tedx molto partecipato,

in cui cercheremo di coinvolgere il pubblico e di non far calare mai l’attenzione”. Ma la forza dell’iniziativa sono, soprattutto, i volontari. “Quest’anno abbiamo ricevuto 150 curricula e resto sempre sbalordita dal livello altissimo di questi ragazzi, già qualificati, che si dedicano a fare gli attivisti”. Gli ospiti internazionali proverranno, in prevalenza, da Stati Uniti e Africa. “È tutto un link, una sinergia, come impone l’etica della rete: siamo entrati in contatto con l’Institute Food for Future, massimo istituto di ricerca mondiale sui temi del cibo e dell’agricoltura, che ha sede a Palo Alto, in California. Noi siamo fermi al km 0, mentre laggiù sono già oltre e sarà interessante sentire questi approcci in una terra come la nostra. Poi attendiamo una risposta dall’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu, dalla Singularity University e da una importante blogger tunisina. Infine, chiuderemo con un sogno, un regalo spettacolare del funambolo

RENATO SORU

THE FUTURE ACCORDING TO TEDX IN LECCE

Andrea Loreni, relatore dello scorso anno”. L’auspicio è che sia la solita festa della città. “La gente che l’anno scorso ha comprato il biglietto e riempito il teatro dimostra che c’è voglia di ascoltare delle storie eccezionali che, però, nascono da percorsi di assoluta normalità. Non bisogna, infatti, essere straordinari per fare cose eccezionali. Ci sono il talento e l’intuizione che si manifestano anche a dispetto della logistica, in situazioni favorevoli o svantaggiate. Tutto ciò che contribuisce al progresso, insomma, è la bellezza del Tedx”. MARCO ZAMPERINI

SALENTO’S APPOINTMENT THAT REPLICATES THE FAMOUS AMERICAN CONFERENCE RETURNS. GUESTS FROM ALL OVER THE WORLD WILL GATHER ON STAGE AT THE POLITEAMA GRECO TO TALK ABOUT THE FUTURE, WITH AN “ACROBATIC” SURPRISE ENDING. We will look straight into the future during the 3rd edition of TEDx, scheduled for Saturday, October 25 , at Lecce’s Politeama Greco. TEDx is organized by Diffondere idee di valore (Spreading ideas of value), led by Gabriella Morelli and Vito Margiotta. “The theme of this edition - explains Mrs. Morelli - will be the future. On one hand we will have the technology, on the other the return to the earth. Finally, the future dedicated to children, starting from their world by a scientific point of view, to their creativity and the way they see the world”. There will also be shows linked to improvisation and the usual section dedicated to the excellences of the territory. But the strength of this initiative are certainly the volunteers. “We have received over 150 Cvs, and I am always amazed by the high level of these boys, who dedicate themselves to activism”. International guests, still reserved, will come mainly from the USA and Africa. The hope is that this will be the usual feast of the city.

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CULTURA

storia

“Via Guglielmotto da Otranto – Teologo e Poeta – XIII secolo” si leggeva a fatica; da quella strada passavo molto spesso, ma quel nome, come tanti altri della toponomastica cittadina, non mi diceva assolutamente nulla né stuzzicava la curiosità di giovane studente. Poi un bel giorno, non so per quale motivo, mi sono messo sulle sue tracce. Enciclopedie, testi monografici e perfino i motori di ricerca sul web riportavano una biografia piuttosto scarna con pochissimi accenni sulla sua produzione poetica (in pratica un solo sonetto). La scarsità di informazioni era da tutti imputata alla furia iconoclasta degli occupanti di Otranto che, radendo al suolo l’abbazia di San Nicola di Casole, dove il nostro aveva studiato e vissuto e dando alle fiamme l’archivio della Curia otrantina, avevano disperso al vento la memoria e le tracce della sua esistenza e delle sue opere. Si dovettero attendere i primi decenni del Seicento e il ritrovamento casuale, fra gli scarti di un archivio del Vaticano, di 82 83

ABBAZIA DI CASOLE

un codice manoscritto dell’inizio del tredicesimo secolo – il Canzoniere Vaticano Barberiniano Latino – per farlo riemergere dall’oblio in cui era caduto. Tra le decine e decine di poesie del volume, l’attenzione degli studiosi coevi si concentrò per la chiarezza della lingua usata, la metrica e l’argomento trattato proprio sull’unico sonetto di Gugliel-

motto. Diversi intellettuali cercarono di ricostruirne la biografia per poter datare con certezza le opere e quindi stabilire il ruolo avuto nella nascita della poesia italiana. Pensate che per il sonetto Ostia sacrata una teoria ne ha attribuito la paternità addirittura a Dante Alighieri. Secondo un’altra scuola di pensiero, per la profondità


di enzo turco/foto pierpaolo schiavone

Guglielmotto d’Otranto, un salentino alle origini del volgare Poeta e teologo del XIII secolo, potrebbe essere stato il primo ad usare quello che poi è diventato l’italiano

dell’argomento trattato e la semplicità con cui è presentato, il sonetto sarebbe stato scritto da un anonimo teologo, di scuola toscana. In tempi più vicini a noi le ricerche sono riprese per merito di alcuni studiosi locali. Purtroppo anche in questo caso sono venute fuori correnti di pensiero assai diverse. Una tra le più attendibili ipotizza che

Guglielmotto, di umili origini, nacque ad Otranto, dove in tenera età si fece notare per la sua viva intelligenza tanto da essere ammesso a studiare presso l’abbazia di San Nicola di Casole. Appena diciassettenne, abbracciò la regola dei Basiliani completando i suoi studi di teologia e imparando molte delle lingue parlate del suo tempo (latino,

greco, arabo, ebraico, siciliano, francese,…). Lo troviamo a Casole quando (nel 1219) è nominato abate padre Nicola da Otranto (Nettario da Otranto dopo i voti). Costui, religioso di grandissima cultura, portò il cenobio casolano ai massimi livelli aprendo una scuola di poetica greca e latina. Anche il nostro fraticello fa parte di questo ristretto


CULTURA

storia

circolo culturale e usa con estrema maestria entrambe le lingue dei dotti. Ma lui è un figlio del popolo e forse contesta il fatto che sapere e conoscenza siano un monopolio di religiosi e potenti; controcorrente, vuole che i suoi messaggi giungano anche a coloro che eruditi non sono: ecco allora che inizia ad usare lo strano vernacolo autoctono parlato dalla povera gente della sua terra natia: quello che ne vien fuori è racchiuso nel suo sonetto Ostia sacrata. Un punto su cui gli esperti non sono ancora d’accordo è la cronologia della biografia di Guglielmotto e delle sue opere. Secondo alcuni il sonetto risale addirittura attorno al 1221. Pensate che a scuola ci viene insegnato che il primo componimento in volgare è il “Cantico delle Creature” di San Francesco scritto

tra il 1221 e il 1226 mentre il primo vero poeta volgare è Chelo d’Alcamo (o Chelo dal camo), esponente della scuola siciliana, autore della celebre “...rosa fresca aulentissima...” datata tra il 1231 ed il 1250. Se le ricerche dovessero confermare la data - attual-

mente ancora desunta - del 1221 per Ostia sacrata allora essa diverrebbe la prima opera letteraria in volgare e noi ci potremmo a ragione vantare che la lingua italiana è nata al Sud e precisamente tra le mura dell’abbazia di Casole.

GUGLIELMOTTO D’OTRANTO, A MAN FROM SALENTO AT THE ORIGINS OF THE VERNACULAR POET AND THEOLOGIAN OF THE 13TH CENTURY, HE MAY HAVE BEEN THE FIRST TO USE WHAT LATER BECAME THE ITALIAN LANGUAGE The lack of infos on this man is associated to the occupants of Otranto who destroyed San Nicola di Casole’s abbey, his home and school, together with the Curia of Otranto’s archives, burying his existence. Only in the 17th century a manuscript of the 13th century was rediscovered, the Canzoniere Vaticano Barberini Latino. Several men tried to reconstruct the biography to assign a date to his works and determine his role in Italian poetry. In more recent times, researches have resumed thanks to some local scholars, with different results. One among the most reliable says that he was born in Otranto: noticed for his intelligence as a boy, he was admitted in the abbey of San Nicola di Casole. At age 17, he embraced the Basilian rule, completing his studies in theology and learning many languages ​​of the time. Appointed abbot father Nicola da Otranto in 1219, he also opened a school of Greek and Latin poetry. He wanted his messages to reach everyone, and so started using the vernacular spoken by the poor people of his land: the result is his sonnet, Ostia sacrata, which some say dates back to 1221; if so, it would be the first piece of literature in the vernacular.

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TERRITORIO

sport e natura

TREKKING

le scoperte più belle si fanno a piedi Escursioni in Terra d’Otranto alla ricerca delle testimonianze archeologiche più suggestive. Passo dopo passo, disegnando geometrie sempre nuove

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di mariella tamborrino/foto www.apuliatrek.myblog.it


TERRITORIO

sport e natura

RICCARDO RELLA È IL PIONIERE. SULLA CARTA HA 75 ANNI, MOLTI MENO SUL VISO E IN QUEGLI OCCHI CHE SI SONO NUTRITI DELLA STORIA DI TERRA D’OTRANTO RICCARDO RELLA

“Camminare fa bene”, e se lo dicono loro non possiamo che crederci. Riccardo Rella e Rita de Matteis hanno fatto del trekking un’arte che mette insieme benessere, cultura, curiosità, storia e amicizia. Uniti nella vita, lo sono anche nelle escursioni che organizzano puntualmente da circa 20 anni. Il territorio si lascia accarezzare dai loro piedi. Passo dopo passo disegnano geometrie sempre nuove vivendo ogni volta un’avventura diversa, accompagnati dai colori e dai profumi della macchia e circondati dalle linee frastagliate delle coste. Riccardo Rella è il pioniere di questa specialità. Sulla carta ha 75 anni, molti di meno sul viso e in quegli occhi che si sono nutriti delle miriadi di testimonianze storiche presenti in Terra d’Otranto. Il suo è un amore puro, collegato all’attività di speleologo. Insieme ad altri colleghi, in particolare 88 89

Isidoro Mattioli, Remo Mazzotta e Severino Albertini – tre dei cinque scopritori della famosa Grotta dei Cervi (testimonianza neolitica tra le più importanti d’Europa, lungo il litorale di Porto Badisco) – ha visitato gli angoli più nascosti della terra d’Otranto. “La mia attività – racconta – mi permetteva di scoprire posti che nessuno conosceva. Mi spingevo nelle zone più estreme, alla ricerca di grotte e questo mi consentiva

di venire a contatto con realtà sconosciute e meravigliose. Allora ho pensato: perché non avvicinare anche gli altri a questo mondo fantastico?” Detto, fatto. Dal 1993 si muove fra pianure, scogliere e tratturi nascosti. È venuto a contatto con masserie, cappelle votive, santuari, testimonianze archeologiche, tesori della natura con tante storie da raccontare. In oltre 20 anni ha messo a punto ben 146 itinerari. Mentre lui si occupa dell’aspetto pratico, Rita si dedica a quello culturale. È lei a svelare al gruppo segreti e storie legate ad antichi cammini, alle chiese e ai luoghi scoperti durante le passeggiate. Abbigliamento sportivo, acqua e soprattutto scarpe comode. Non occorre altro per partecipare alle escursioni. Certo, non deve mancare un pizzico di curiosità e la voglia di stare in compagnia.


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“La forza del trekking – sottolinea Rita – è il gruppo. L’obiettivo dell’associazione, che è assolutamente senza scopo di lucro, è quello di unire, creare nuove amicizie e beneficiare di tutti gli aspetti legati all’aggregazione. Ovviamente l’escursionismo non solo porta felicità allo spirito è anche un toccasana per il fisico e per la respirazione. Non mi stancherò mai di dirlo: camminare fa bene”. Ogni domenica gli oltre 200 iscritti si ritrovano per assaporare, insieme, i piaceri della camminata. Si possono percorrere fino a 20 chilometri, ma in genere il percorso medio è di circa 15 chilometri. Uno degli itinerari più affascinanti è quello che attraversa tutto il Salento: da Otranto a Gallipoli, il cosiddetto “Trekking dei due Mari”, ribattezzato poi “TranSalentina del Sole”. Ben 50 chilometri scanditi da tre soste, in altrettante zone ricche di storia da scoprire. Si parte da Otranto, si attraversa Giurdignano, si passa per Giuggianello, Minervino, Sanarica, Muro

Leccese, Scorrano, Supersano, Casarano, Matino, Parabita, Alezio e alla fine si giunge a Gallipoli. Questo itinerario permette di venire a contatto con il megalitismo, con insediamenti rupestri, con piccole e suggestive chiesette bizantine e antichi trappeti ipogei. Non solo natura e aria aperta. Salento Speleo Trekking si interessa anche di percorsi più squisitamente spirituali. “Il

cammino per Leuca”, conosciuta anche come “Leucadense”, ha il profilo del vero e proprio pellegrinaggio. Si coprono fino a 140 chilometri, cadenzati in sei tappe. Da Brindisi a Santa Maria di Leuca. È un antico pellegrinaggio che Riccardo Rella ha voluto riproporre nel terzo millennio prendendo spunto dall’arrivo di San Pietro nell’estremità meridionale del Salento. Il più noto degli apostoli vi sbarcò nel 43 d.C. e volle cristianizzare un tempio

ARRIVO A LEUCA - X EDIZIONE

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TERRITORIO

sport e natura

pagano preesistente, già dedicato alla dea Minerva. Attraverso la sua predicazione, in poco tempo, convertì gli abitanti del posto. “Abbiamo voluto ripercorrere quel pellegrinaggio dimenticato – racconta Rella – consultando testi di illustri autori locali, dedicandoci per anni a faticose ricerche, esasperanti andirivieni sul territorio, incontri con anziani del posto, sempre sulle tracce di spezzoni dell’antica strada di fede”. I comuni salentini, interessati dal percorso, sono 24. Si parte da Brindisi e, tappa dopo tappa, si arriva al cospetto della Vergine di Leuca de Finibus Terrae. “Il nostro intento è quello di restituire ai nostri conterranei, e non solo a loro, la gioia di ritrovare questa tradizione”. Da notare, lungo il percorso, il riposizionaRITA DE MATTEIS

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mento della settecentesca Erma Antica nel suo luogo d’origine. Essa è a tutti gli effetti il simbolo del “Cammino per Leuca”. “Ci fregiamo anche del logo dell’Associazione Europea delle Vie Francigene – aggiunge Rita De Matteis – per noi un motivo d’orgoglio”. Sport, natura, storia, fede e benessere: in una sola parola,

escursionismo, una tra le attività motorie più complete praticate ad ogni età. Il gruppo di Riccardo e Rita, in questo senso, è piuttosto eterogeneo. Si va dagli 8 anni del socio più giovane, agli 81 di quello più anziano. Due mondi apparentemente lontani, ma assolutamente vicini, anche se con passi diversi.

TREKKING: A WHOLE WORLD TO DISCOVER EXCURSIONS IN TERRA D’OTRANTO, LOOKING FOR THE MOST SUGGESTIVE ARCHEOLOGICAL TESTIMONIALS. STEP BY STEP, DRAWING NEW GEOMETRIES. Riccardo Rella and Rita de Matteis have made of trekking an art that combines welfare, culture, curiosities, history and friendship for 20 years. Riccardo Rella is the pioneer of this specialty. With 75 years on paper, but much less on his face, he explains the origin of such happiness. “My activity allowed me to discover places that nobody knew about. I pushed myself in extreme areas, looking for caves, and this allowed me to come in contact with unknown and marvelous realities. So i thought: why not let others get closer to this wonderful world?” Said, done! In over 20 years he has made up 146 itineraries. While he takes care of the practical side, Rita dedicates herself to the cultural one. Every Sunday, over 200 members meet up to taste, together, the pleasures of trekking. One of the most fascinating itineraries is the one that crosses all of Salento: from Otranto to Gallipoli, the so called “Trekking of the two seas”, then renamed “TranSalentina del Sole”. Not only nature and open air. Salento Speleo Trekking is also focuses on purely spiritual paths. “Il cammino per Leuca” (the path to Leuca), also known as “Leucadense”, has the profile of the true pilgrimage. Up to 140 km are covered, cadenced by 6 stops. From Brindisi to Leuca. The municipalities included in the course are 24, from Brindisi to the Vergine di Leuca de Finibus Terrae. “We are also proud holders of the Associazione Europea delle Vie Francigene’s logo - adds Rita De Matteis. Sports, nature, history, faith and welfare: in a word, “hiking”, one of the most complete physical activities to be practiced at any age.


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CAMPI SALENTINA

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BIBLIOTECA COMUNALE INTITOLATA A CARMELO BENE

La cultura: il cuore pulsante di Campi Salentina Il sindaco Egidio Zacheo anticipa alcuni progetti che renderanno unica la cittadina Per affermare l’immagine di Campi Salentina come tra le cittadine più frizzanti del Salento l’Amministrazione scommette tutto sulla cultura, rinnovando riti e tradizioni e soprattutto 94 95

puntando sulla figura intellettuale di spicco, troppo spesso trascurata, come Carmelo Bene, uno degli attori più importanti ed eclettici del secolo scorso. “Stiamo pensando ad un progetto molto

articolato intorno alla figura del nostro concittadino Carmelo Bene – afferma il sindaco Egidio Zacheo –. In suo nome, in passato si è mai realizzato nulla di realmente adeguato alla sua figura, c’è


COMUNE CAMPI SALENTINA Piazza Libertà, Campi Salentina (LE). tel. +39 0832 720611 - fax +39 0832 720616 - protocollo@comune.campi-salentina.le.it - www.comune.campi-salentina.le.it

CITTÀ DEL LIBRO 2013

A dicembre si svolgerà la ventesima edizione della manifestazione più importante del Salento: la Città del Libro, la rassegna internazionale degli autori e degli editori. Nata nel 1995 per volere dell’Amministrazione comunale è stata da subito pensata come “il veicolo di riscatto del territorio” in un territorio vessato dalla sacra corona unita. Con gli anni la rassegna è cresciuta diventando uno degli appuntamenti culturali imperdibili a livello nazionale, ricevendo il patrocinio delle più alte Istituzioni nazionali: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dei beni culturali e locali: Regione Puglia, Provincia di Lecce, Università del Salento. Dal 2002 ad organizzare la rassegna è la Fondazione Città del Libro Onlus. In December will take place the 20th edition of Salento’s most important event: Città del Libro, an international festival of authors and publishers. Born in 1995, over time the festival has grown to become one of the most important cultural events nationwide.

stata solo qualche iniziativa sporadica. È arrivato il momento che Campi crei un progetto organico non solo per onorare l’attore, ma anche per valorizzare il suo operato e fare di Campi una piccola

capitale della cultura. Tra le idee che metteremo in atto, di sicuro ci sarà il bando per due premi alle migliori tesi di laurea sull’opera di Bene, in modo da spingere i giovani studiosi ad ocCARMELO BENE

cuparsi di questa figura straordinaria”. Nella città natale del genio è intitolata a lui la biblioteca comunale e sulla sua abitazione vi è giusto una targa a ricordarlo. “Effettivamente poco per una personalità di spicco come la sua – continua il sindaco – dobbiamo cercare di rimediare. Attorno al premio vorremmo istituire una commissione giudicatrice dove facciano parte critici e studiosi italiani ma anche europei. non dimentichiamo che Bene è molto studiato in Francia e in altre nazioni”. Intanto, tra i prossimi appuntamenti in programma vi è la fiera mercato


CAMPI SALENTINA

iniziative cuLturaLi

della Madonna della Mercede, la terza domenica di ottobre. “Si vuole tenere in vita la tradizione di una delle più importanti fiere del Salento – afferma il sindaco Zacheo – ha oltre due secoli e racchiude in sé tanti aspetti della devozione che vanno rispettati, perché rappresentano l’identità della comunità”. Assieme alla festa del santo patrono, Sant’Oronzo, e alla festa di San Pompilio, quella dedicata alla Madonna della Mercede è la manifestazione religiosa in cui la comunità si riconosce. “Il nostro obiettivo è di ripensare la fiera, che ormai non ha senso come mero scambio di merci, bisogna trovare una sua specificità e su questo sta lavorando l’Ente fiera”. MADONNA DELL’ALTO - SERRE DI SANT’ELIA

Associazioni e Amministrazione lavorano insieme per rafforzare l’impronta culturale della città. E lo dimostrano le tante attività e manifestazioni che durante l’anno vengono organizzate. A dicembre la Città del Libro, nell’estate appena trascorsa la prima edizione della notte bianca della cultura e poi la seconda edizione di “Mundi”, forum internazionale della solidarietà e della responsabilità sociale, dedicato ai paesi del Maghreb. “Promosso da un’associazione è una presenza ormai importante – commenta Zacheo – che pone un ponte tra noi è tutto il Mediterraneo. Lo abbiamo affiancato ed è nostra intenzione sostenere le prossime iniziative”.

La cultura passa anche attraverso il recupero degli spazi. “In progetto c’è il recupero del convento di Sant’Elia e per questo ci stiamo impegnando con le altre amministrazioni con le quali la struttura confina, Trepuzzi e Squinzano. Inoltre vorremmo recuperare e valorizzare anche la località della Madonna dell’Alto, dove poter sviluppare, magari, il turismo scolastico. Dal restyling non rimarrebbe esclusa la vecchia manifattura tabacchi, per la quale vorremmo diventasse il contenitore culturale e sociale della città”. Un programma ben articolato e ricco di spunti per l’Amministrazione che vuole realizzare coinvolgendo tutti i cittadini.

EX CONVENTO - SERRE DI SANT’ELIA

CULTURE: THE PULSATING HEART OF CAMPI SALENTINA MAYOR EGIDIO ZACHEO ANTICIPATES SOME OF THE PROJECTS THAT WILL MAKE THE CITY UNIQUE

IL SINDACO EGIDIO ZACHEO

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To affirm the image of Campi Salentina, the Administration is counting on culture, renewing rituals and traditions, and focusing on the figure of Carmelo Bene, one of the most important actors of the last century. The public library is named after him, and by his home there is a plaque to remember him. Among the upcoming events there is the fair of Madonna della Mercede. “Our goal is to rethink the fair. The associations and Administration are working together to strengthen the cultural imprint of the city, with many activities and events that are organized throughout the year, as Città del Libro. But culture also involves the recovery of the spaces. “The recovery of St. Elias’ convent is underway. Moreover, we would like to highlight the location ofMadonna dell’Alto, to encourage school trips”. It’s a program that the Administration wants to accomplish in order to involve all citizens.



LIFESTYLE

mobiLità

METTI UN GIORNO IN BICI DAL 16 AL 22 SETTEMBRE LA “SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ”

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di FIAB Lecce Cicloamici/

Terminate da poco le tanto attese ferie, ci si ritrova a fare i conti con la routine quotidiana, stressanti corse tra lavoro, scuole, università, palestre, spesa... mille impegni che riempiono la giornata. Così alla sera finiamo sul divano a sognare qualcosa di diverso… metti che un giorno si possa eliminare qualcosa che ci stressa, che ci fa perdere tempo, un qualcosa che ci lascia fermi nel traffico cittadino... metti che un giorno ci si possa ritrovare ad usare qualcosa di diverso, di ecologico e sicuramente salutare… metti un giorno in bici... Quando questi pensieri vengono alla mente, mille sono i dubbi che ci poniamo: se da un lato l’auto ci rende gli spostamenti meno faticosi, dall’altro ha dei costi e un impatto sulla salute che coinvolge anche i più piccoli. Allo stesso modo il pensiero va verso tutti quei casi di incidenti stradali in cui

sono coinvolti dei ciclisti: allora il modo migliore per risolvere il dilemma è affrontare il tema della mobilità sotto un altro punto di vista. Le soluzioni, applicate da anni in tutto il mondo e in diversi casi anche in Italia, sono ben note a chi abbia un minimo di documentazione e di esperienza: moderazione della velocità

ovunque, piste ciclabili sulle strade di grande scorrimento, accesso delle bici sulle corsie preferenziali dei bus ove esistenti, limite di velocità a 30 km/h e senso unico eccetto bici in tutte le altre strade interne, spostamento del traffico verso i mezzi pubblici, parcheggi periferici o semiperiferici per liberare le aree centrali.

A DAY ON THE BIKE THE “EUROPEAN MOBILITY WEEK” WILL TAKE PLACE FROM 16 TO 22 SEPTEMBER Soon the holidays will end, and we’ll go back to our everyday’s life, and maybe end up on the couch dreaming about something else, such as a day on the bike. But then doubts come to mind: the car makes traveling less tiring, but comes with costs and an impact on health, especially for children. Likewise, we think about road accidents involving cyclists. For this, those who go on bike must respect the Code of the street like everyone else: front lights and rear lights, rear reflectors, two efficient brakes, reflective jackets in the evening and on non illuminated roads. Care must be taken to car doors opened carelessly, keep to the right, never proceed side by side in more than two in the city and always lined up outside the city, pay attention in the presence of pedestrians, use of the phone with the headset and always report one’s intentions in advance.


LIFESTYLE

mobiLità

Anche i ciclisti, naturalmente, devono rendersi parte attiva nella ricerca della propria sicurezza con il rispetto delle regole del Codice della strada che punta proprio sulla visibilità: luci anteriori e posteriori (e che siano accese!), catarifrangenti posteriori, sui raggi e sui pedali, due freni efficienti, giubbini riflettenti nelle ore serali e sulle strade extraurbane non illuminate. Chi utilizza la bicicletta, specie in città, per gli spostamenti quotidiani spesso ha la sensazione di essere un sopravvissuto, e pertanto un comportamento prudente è fondamentale, perché l’imprevisto è sempre in agguato: fare molta attenzione alle portiere che vengono aperte incautamente, tenere il più possibile la destra, mai procedere affiancati in più di due in città e sempre in fila

Our streets, our choice - le nostre strade, la nostra scelta: è proprio questo lo slogan della “Settimana europea della mobilità” sostenibile che quest’anno è stata celebrata dal 16 al 22 settembre. Numerose le iniziative che FIAB Lecce Cicloamici ha organizzato a Lecce per dimostrare concretamente che è possibile attuare una mobilità sostenibile nelle nostre città sotto costante assedio del traffico automobilistico ed i suoi alti tassi di inquinamento. Perché un’altra città e un’altra mobilità non solo sono possibili ma anche necessarie e perché pedalare in città non è solo un piacere, è anche un diritto. La campagna della settimana europea offre l’opportunità anche alle amministrazioni pubbliche di: 100 101

MONTERUGA

indiana fuori città, prudenza in presenza di pedoni, almeno una mano sempre sul manubrio, usare il telefonino, se proprio necessario, solo con l’auricolare mentre si pedala, altrimenti a fermarsi ci vuole pochissimo, segnalare sempre le proprie intenzioni di svolta con al-

meno 3-4 secondi di anticipo, perché l’automobilista che segue deve avere il tempo di fare ben tre cose: accorgersi del movimento, capire cosa significa, reagire di conseguenza. Tutto questo in un lasso di tempo tanto breve quanto determinante per la sicurezza.

testare nuove misure di trasporto ed ottenere dei feedback da parte dei cittadini; spiegare le sfide che le città possono affrontare per compiere progressi e migliorare la qualità della vita di tutti; stabilire partnership e condividere impegni e finalità con altri soggetti sul territorio; lanciare nuove politiche a lungo termine e misure di pianificazione permanenti in favore dell’ambiente Gli eventi organizzati da Fiab Lecce

Cicloamici sono da stimolo per una fruizione territoriale e turistica in crescita verso modelli europei, con l’obiettivo di usare la bici come mezzo di trasporto di ogni giorno. Ci troverete, dunque, in diversi luoghi con diverse iniziative sul territorio e 365 giorni di pedalate per scoprire, in lungo e in largo le bellezze del Salento Cercateci sul sito www.cicloamicilecce. org, e sulla pagina facebook https://www. facebook.com/cicloamici

Our streets, our choice, it’s the slogan of the “European mobility week”, this year from 16 to 22 September. There will be numerous initiatives that FIAB Lecce Cicloamici is organizing, to demonstrate that it’s possible to implement a sustainable mobility in our cities, between traffic and pollution. Look for us on www.cicloamicilecce.org and Facebook https://www. facebook.com/cicloamici


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CULTURA

street art

ALEXIS DIAZ, CASARANO

Promuovere e diffondere la street art, chiamando a raccolta i principali esponenti presenti sulla scena artistica nazionale ed internazionale. Un progetto ambizioso che tre ragazzi salentini stanno portando avanti con impegno ed entusiasmo. Viavai Project è organizzato dall’associazione culturale “Wow” composta da: Matteo Bandiello, di Casarano, ideatore del progetto, Niccolò Fortunato, di Matino, e Biagio Villa, di Racale. Per alcuni giorni danno ospitalità agli artisti, fornendo loro una parete da dipingere e tutto l’occorrente necessario. “In un territorio, il Salento, che è crocevia di culture, passaggio e realtà, viavai di popoli, non tutto va via senza lasciare traccia – spiegano nel manifesto programmatico i tre, accomunati dall’amore per questa forma artistica –. È qui che si crea un punto d’incontro e scambio di artisti provenienti dalla scena internazionale della street art. Via, che è sinonimo di strada è anche l’anagramma di Vai , e quindi inizio di un percorso. Evento non convenzionale di arte pubblica che si prepone l’obbiettivo di creare sul territorio una galleria itinerante a cielo aperto, dove il “Viavai” di artisti è l’elemento principale su cui si basa il progetto”. Il momento maggiore di notorietà lo hanno ottenuto con l’ar104 105

tista Ozmo che su una delle strade principali, ha riproposto un San Sebastiano, patrono di Racale, con boxer griffati e con intorno delle fiches/palle da biliardo. I più puri non hanno gradito: per il paese in quei giorni non si è parlato che di arte. Il polverone alzato con discussioni interminabili soprattutto sui social network, è uscito fuori i confini nazionali. Giornali di tutto il mondo hanno riportato la bagarre. Alla fine ha vinto l’arte e il santo è rimasto lì. Gli artisti che sono stati ospitati e che hanno lasciato una propria opera sono: Microbo, Bo 130, Jaz, Moneyless, Martina, Emajons, Fhv, Ciredz, Alberonero, Ct, Gola Hundun, Pastel, Basik, Ozmo, Eversiempre, Tellas. Sul sito www. viavaiproject.com è possibile leggere la biografia di ognuno e vedere il lavoro realizzato.


di ilaria lia/foto Matteo Bandiello

Non chiamateli

GRAFFITI!

TRE RAGAZZI SI SONO MESSI IN TESTA DI PROMUOVERE LA STREET ART. RIEMPIENDO DI COLORE LE PARETI DEGLI EDIFICI DI RACALE E DINTORNI ALBERONERO, RACALE

EVERSIEMPRE, RACALE


CULTURA

street art

GOLA HUNDUN, RACALE

MICROBO, RACALE

DON’T CALL ‘EM GRAFFITI! THREE GUYS WHO HAVE DECIDED TO PROMOTE STREET ART, FILLING RACALE’S WALLS WITH COLORS Viavai Project is organized by the cultural association “Wow” by Matteo Bandiello, project designer, Niccolò Fortunato and Biagio Villa: “In a region like Salento, which is a crossroads of cultures, not everything ‘goes away’ without a trace. It is here that you create a meeting point and exchange of artists from the street art’s international scene. Unconventional event of public art, it has as its objective the creation of a traveling gallery in the open”. On www.viavaiproject.com you can read the biography of all the artists who have participated and view all the works.

CT, RACALE

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TELLAS, RACALE

JAZZ, RACALE



PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO

maniFestazioni

Una serata di premi e spettacolo A Guagnano si è ripetuta la magia della kermesse più importante delle Terre del Negroamaro

Musica, tradizione e accoglienza. Una triade nuova e storica allo stesso tempo, protagonista della sesta edizione del Premio Terre del Negroamaro, andato in scena, tra sostegni e contestazioni, il 22 agosto scorso nel centro storico di Guagnano. Un colore nuovo ha tinteggiato l’atteso evento dell’estate salentina, balzato nei giorni antecedenti sulle pagine della migliore stampa locale e nazionale per la decisione del sindaco Fernando Leone di conferire il premio principale della kermesse al leghista Flavio Tosi, primo cittadino di Verona. Una decisione che è stata subito contestata dall’op108 109

posizione al governo di Guagnano, per via dell’appartenenza di Tosi al partito della Lega spesso descritto dalla storia come non particolarmente vicino al popolo meridionale. E se da un lato Leone ha costantemente difeso la sua scelta perché affine alla vitivinicoltura esaltata dalla stessa manifestazione, con l’intento esplicito di conferire il premio al sindaco della città del Vinitaly per il grande lustro che la vetrina veronese regala alle produzioni salentine, dall’altro un tripudio di contestazioni ha velocemente preso forma, coinvolgendo la più ampia scena politica nostrana, fino a portare gli artisti Nabil

Salameh dei Radiodervish e Paola Turci a non prendere parte alla manifestazione per non condividere il palco con il sindaco leghista. Ma al di là delle numerose polemiche, la manifestazione ha comunque preso forma, fortemente voluta dagli organizzatori e lasciando trionfare l’apertura al dialogo contro qualunque forma di esclusione e intolleranza, a conferma di quella disponibilità ad accogliere l’altro che è da sempre elemento focale della storia del Salento. Messa in scena dal Comune di Guagnano, in collaborazione con il Comitato Tecnico Operativo del Progetto “Premio Terre del Negroamaro”,


PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO Comune di Guagnano - Piazza Maria SS. del Rosario, 73010 Guagnano (LE) tel. +39 0832 704021 - www.comunediguagnano.it - Antonio Congedo coordinatore CTO - tel. +39 349 1551843 - congeant@libero.it

guidato dal coordinatore Antonio Congedo, e con il Gal Terra d’Arneo, la kermesse ha dato il meglio di sé nella calda sera d’estate salentina, sul palco collocato ai piedi della chiesa Madre, nella suggestiva cornice di piazza Madonna del Rosario. Direttore artistico e presentatore della serata è stato Fernando Proce, noto speaker di RTL 102.5, accompagnato dalle ragazze del “Il peccato di Eva”. Su quel palco sono saliti, via via, coloro che, nella loro attività professionale, hanno dato visibilità al Salento e ai suoi innumerevoli pregi. A Flavio Tosi, sindaco di Verona, è andato il “Premio Terre del Negroamaro”,


PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO

maniFestazioni

il riconoscimento principale da cui lo stesso evento prende il nome. Il premio “Radici di Negroamaro” è andato all’artista guagnanese Vincent Maria Brunetti, mentre il premio “Ambasciatore del Negroamaro nel Mondo” è stato per Angelo Maci, presidente di “Cantina Due Palme”. Il “Premio alla Comunicazione” è stato duplice: uno per il direttore di Affari Italiani Angelo Maria Perrino, l’altro per il giornalista di “Porta a Porta” Mauro Giliberti. Il “Premio alla Musica” è stato per il jazzista Fulvio Palese, il “Premio allo Sport” è andato al pallavolista Fefé De Giorgi, mentre il filosofo Mario Carparelli ha ricevuto il “Premio alla Cultura”. Ai riconoscimenti guagnanesi si sono aggiunti quelli del concorso giornalistico del Gal Terra d’Arneo, che ha premiato Gianluca Moncalvi, Massimiliano Rella e Sandro Marini, conferendo a Daniela Pastore, Rosario Faggiano, Enrico Serravalle, Nicola Dante Basile, Jacqueline Adames e a inOnda Tv le menzioni speciali. Attesissimo ospite della serata è stato il cantautore Gigi D’Alessio, che ha omaggiato il pubblico guagnanese con alcuni dei maggiori successi che hanno 110 111

segnato la sua carriera. Nel medesimo tempo in cui tutto ciò avveniva, le vie della Guagnano vecchia, vestite meravigliosamente a festa, risuonavano di tradizione e sapori, ospitando le maggiori aziende gastronomiche locali che offrivano in de-

gustazione specialità della cucina nostrana accompagnate dal miglior vino delle più note cantine del territorio. Il tutto condito dalle più belle forme dell’arte di strada, che hanno contribuito a rendere magica la notte più lunga dell’estate guagnanese.

AN EVENING OF AWARDS AND ENTERTAINMENT GUAGNANO HAS ONCE AGAIN HOSTED THE MAGIC OF THE MOST IMPORTANT FAIR OF TERRE DEL NEGROAMARO On August 22, the 6th edition of Terre del Negroamaro Award has attracted the attention of the press for mayor Fernando Leone’s decision to give the main prize to Flavio Tosi, mayor of Verona, a choice contested by the opposition because of Tosi’s membership to the Lega party, often described as not particularly close to the southern people. And if on one hand Leone has always defended his choice because it was akin to winemaking enhanced by the same event, on the other a riot of complaints has quickly taken shape, involving our widest political scene. But beyond the controversies, the event was still a success, with the triumph of the dialogue against any type of exclusion and intolerance. The event gave its best in the warm summer evening of Salento, on the stage located at the foot of the Mother Church, in the charming Piazza Madonna del Rosario; on that stage have shined those who, in their career, have given visibility to Salento. While the event flowed between special guests and prizes, the old streets of Guagnano, all decked out, resounded with tradition and flavors.


Il Salento ha un cuore

d’oro

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CULTURA

tradizioni

Lungo le vie del vino amaro Da Squinzano a Milano, un viaggio a ritroso nel tempo, letto attraverso le parole realistiche e poetiche di Vittorio Bodini

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di jlenia m. gigante/foto pierpaolo schiavone

VITIGNO DI NEGROAMARO

A renderlo inconfondibile tra gli altri, la sua peculiarità di lasciare un retrogusto piacevolmente amarognolo. Una nota che segna anche la sua storia. Il Negroamaro, vitigno dall’acino scuro e riflessi violacei, prima di diventare il principe del Salento enologico, nel panorama nazionale era sì noto, ma come vite robusta da cui trarre vini da taglio forti per struttura e alcol. Nell’Italia post bellica, che concentrava il suo volto industriale in poche aree urbane, già se ne parlava nelle cronache enologiche come risorsa conveniente e attrattiva per gli imprenditori del facoltoso Nord. La realtà singolare di questo vino, errabondo sulle vie del Chianti e del Barbera, non sfugge al conterraneo Vittorio Bodini. A lui, apprezzato traduttore dei classici della letteratura spagnola, poeta e cantore dell’immagine del Salento – per il cui centenario della nascita, Lecce ha dedicato una mostra al MUST – si deve la pubblicazione sul settimanale di politica e letteratura “Omnibus”, il 5 dicembre 1950, dell’articolo che ha portato sulla scena nazionale il vino del Salento. “Squinzano, vino a Milano” è, infatti, una narrazione che non lascia indifferente chi lo legge. È una fotografia vivida, ma non impietosa, della realtà sociale e antropologica della provincia

STABILIMENTI VITIVINICOLI A SQUINZANO

meridionale attraverso un resoconto del panorama vitivinicolo locale. Parole intime che appartengono ai salentini, filtro indispensabile per leggere il successivo orgoglioso riscatto di questa terra, delle sue vigne e del suo vino. In un ideale viaggio a ritroso nel tempo abbiamo seguito le tracce del Negroamaro destinato a Milano. La partenza è dal cuore di Squinzano: piazza Plebiscito. Qui, ai piedi dell’orologio, gli anziani an-

cora giocano a briscola ai tavolini del Bar Italia, mitico luogo delle contrattazioni agrarie. Dicono che la sua conformazione sia rimasta quasi invariata nel tempo. Da qui si snodano le viuzze del centro con le tipiche “case basse, dipinte di azzurro rosa antico, crema, melanzana” che portano alla cinta esterna disegnata dalle imponenti mura degli storici stabilimenti collegati con tubi alla stazione ferroviaria. Un centinaio di strutture, STABILIMENTI VITIVINICOLI


A RENDERE INCONFONDIBILE IL NEGROAMARO, LA SUA PECULIARITÀ DI LASCIARE UN RETROGUSTO PIACEVOLMENTE AMAROGNOLO. UNA NOTA AMARA CHE SEGNA ANCHE LA SUA STORIA RACCONTATA DA VITTORIO BODINI IN "SQUINZANO, VINO A MILANO" attive solo durante la vendemmia, in grado di produrre “800.000 ettolitri di vino ogni anno” tanto da rendere Squinzano il più rinomato centro di produzione di mosti della provincia. Più di qualcuna conserva traccia del passato e dalla tinta slavata si legge l’intestazione dei proprietari. “Folonari” è un cognome del Nord che circola ancora sulle bocche degli squinzanesi. Una presenza astratta

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ora come allora, capace di fare tanto vino quanto “tutti gli industriali locali messi assieme non fanno”. Il perché del successo risiede nella “pigrizia dei produttori locali, che fatta l’uva hanno sempre aspettato che gliela venissero a comprare dal Nord” e nel “favore di divinità invisibili […] le Banche, che pesano crediti e prestiti con disuguali bilance”. Ai margini del borgo leccese scisso tra

la realtà “dei fidi bancari e dei telefoni che chiamano Milano e quella concreta dei rammendi e dei taralli zuccherati”, un presepio di figure in movimento tra le vigne che “si gettano carponi sotto gli ulivi”. Sono barbieri, sarti, studenti, donne “per solito taciturne e pudiche” che aspettano la “campagna vinicola per arrotondare con ventimila lire il loro bilancio”. Di quel guadagno resterà poco o niente, giocato “a carte” o intorno a “un baraccone di stoffe”. Sullo sfondo, “in fila da formiche”, i carri “dalle alte ruote, rozzamente dipinti come guerrieri africani” carichi di uva nelle botti trainati dai cavalli “non meno barbarici, con un fiocco rosso sugli occhi” che arrivano dall’intera penisola salentina “dal Capo di Leuca, da Cocumola, da Calimera, su fino a Brindisi” su strade sassose e sterrate. A guidarli carrettieri sonnolenti che “si portano appresso in un sacco il pane nero indurito e i peperoni rossi” come pasto e la notte “dormono dentro le stalle con le bestie”. Questa la cronaca realistica di Bodini


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CULTURA

tradizioni

IN UN IDEALE VIAGGIO A RITROSO NEL TEMPO, SEGUIAMO LE TRACCE DEL NEGROAMARO RACCONTATO DALLE PAROLE DI VITTORIO BODINI. SI PARTE DAL CUORE DI SQUINZANO: PIAZZA PLEBISCITO, DOVE ANCORA, AI PIEDI DELL'OROLOGIO, GLI ANZIANI GIOCANO A BRISCOLA AI TAVOLINI DEL BAR ITALIA da cui, qualche anno fa, il regista salentino Enzo Pascal Pezzuto ha tratto “Vino Amaro”, un cortometraggio vincitore nel 2009 de “Il Corto.it” alla Festa Internazionale di Roma e, allo stato, prossimo a una riedizione. Di fatto dalla fine degli anni ’60, la vitivinicoltura salentina cambia vol-

to e grazie al coraggio e all’impegno produttivo di alcuni produttori locali – distribuiti in diversi aree del Leccese – conquista l’attenzione di enocritici, tra cui Veronelli. Oggi a Milano il Negroamaro circola in bottiglie – anche magnum – con etichette che ne garantiscono provenienza e denominazione.

ON THE STREETS OF BITTER WINE FROM SQUINZANO TO MILAN: A JOURNEY ON THE ROADS COVERED BY NEGROAMARO, THROUGH THE WORDS OF VITTORIO BODINI The reality of this wine, wandering on the streets of Chianti and Barbera, can’t avoid Vittorio Bodini’s attention, translator of Spanish literature, poet and singer of the image of southern Salento. In Bodini’s tale, we followed the Negroamaro sent to Milan, departing from the heart of Squinzano: Piazza Plebiscito. They say that its structure has remained almost unchanged over time. About 100 structures are able to produce “800,000 hl of wine every year.” More than one preserves some traces of the past. At the edge of Lecce, in the vineyards, there are barbers, tailors, students, women who wait for the “wine campaign, for extra earnings.”

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In the background, the wagons “by the high wheels, painted like African warriors,” loads of grapes, which come from all over Salento “from Capo di Leuca, from Cocumola, from Calimera, up to Brindisi” on rocky and dirty roads. Guiding them are the carters who “bring a lot of hard black bread and red peppers with them” as a meal and at night “they sleep in the stables with the animals.” This is part of the chronicle by Bodini, from which the director Enzo Pascal Pezzuto drew “Bitter Wine”, a short film winner of “Il Corto.it” in 2009 at Rome International Film Festival. From the late 60s, Salento’s wine growing and production changes thanks to the courage and commitment of some local producers, attracting the attention of wine critics. Today, in Milan, Negroamaro goes in bottles with labels showing its origin and denomination.


Squinzano DOC Dal 1976 Squinzano è una delle denominazioni di cui si fregia il Negroamaro. Con una quota di malvasia nera di Brindisi, Lecce o sangiovese, lo Squinzano rosso è un vino dal corpo solido e con un carattere piacevolmente rustico conferito dalla terra ricca e rossa che assorbe e restituisce alla vigna i raggi potenti del sole. Intenso nel colore, qualche volta ai profumi di frutti corposi e maturi, si fa accompagnare da una speziatura di caffè in polvere e pepe;

al sorso rivela il suo carattere meridionale, forte e rotondo con un finale amarognolo che stuzzica e non dispiace. Su una superficie di circa 212 ettari, nel 2013 sono stati prodotti circa 14mila ettolitri. Trovarlo non è facile, ma un itinerario nei territori di produzione delle uve (segnalati dal Consorzio della DOC) può farvi scoprire l’immagine rurale del Salento dove i vecchi alberelli di Negroamaro giacciono all’ombra degli ulivi.

SQUINZANO DOC Since 1976 Squinzano is one of the main names symbolizing Negroamaro. Covering an area of ​​about 212 hectares in 2013, about 14000 hl were produced. Finding it isn’t easy, but a journey into the territories of grape production (indicated by the DOC Consortium) can help you discover the rural image of Salento.

PIAZZA PLEBISCITO, SQUINZANO


TERRITORIO

arte

ARTE CONTEMPORANEA DAI LUOGHI ISTITUZIONALI ALLE REALTÀ ALTERNATIVE 118 119


di lorenzo madaro/

UN TOUR SALENTINO ECCO GLI SPAZI URBANI DOVE ALBERGA LA CREATIVITÀ


TERRITORIO

arte

NEGLI ULTIMI DIECI ANNI IL SALENTO È ENTRATO A FAR PARTE DELLA GEOGRAFIA DELL’ARTE, CON RISCONTRI DI AMPIO RESPIRO Un tour tra i luoghi dell’arte contemporanea in Salento? Accanto ai tradizionali circuiti del passeggio culturale, le cattedrali, i centri storici e i parchi, c’è infatti altro da contemplare, con uno sguardo obliquo e plurale che si addice per statuto all’arte di oggi. Quali sono i luoghi dove si fa ricerca e informazione sulle ultime tendenze dell’arte? Tra spazi pubblici e privati, realtà alternative e spesso misconosciute, proviamo a tracciare un possibile itinerario alla scoperta di sollecitazioni e visioni. Negli ultimi dieci anni il Salento – da Leuca all’area brindisina, per poi giungere a Taranto e dintorni – è sicuramente entrato a far parte della geografia dell’arte, spesso con riscontri di ampio respiro. Partiamo da Lecce. La città candidata a Capitale europea della cultura per il 2019 ha una storia particolare: è stata lo scenario in cui si è formata una sezione futurista nei primi del Novecento e per tutti gli anni Sessanta e Settanta ha ospitato i dibattiti dei gruppi d’avanguardia che all’epoca hanno 120 121

contrassegnato positivamente il panorama culturale. Da oltre un anno il museo civico Must propone una serie di mostre, tra focus sull’arte made in Puglia e sguardi oltre i confini, così come la collezione permanente in progress con le opere, tra gli altri, di Francesco Arena, Aldo Calò, Fiorella Rizzo, Antonio Paradiso, Salvatore Sava, Salvatore Spedicato e Mimmo Conenna, selezionate

dal direttore Nicola Elia e dal curatore Toti Carpentieri. Ci sono poi Palazzo Vernazza, l’ex convento dei Teatini, il castello Carlo V, l’ex conservatorio di Sant’Anna e l’ex chiesa di San Francesco della Scarpa, che con più o meno continuità ospitano mostre e appuntamenti. Tra gli evergreen vi è poi l’Accademia di Belle Arti della città, a un passo da Porta Rudiae, che nelle

IN ALTO UN’ISTALLAZIONE DI FIORELLA RIZZO AL MUST DI LECCE; A SINISTRA, COSTA VAROTSOS, APPRODO - OPERA ALL’UMANITÀ MIGRANTE, PRESSO OTRANTO. NELLE PAGINE PRECEDENTI, IL CHIOSTRO ALL’INTERNO DELL’EX CONVENTO DOMENICANO DI SAN GIOVANNI DAYMO, OGGI SEDE DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI LECCE


A SINISTRA UN’OPERA DI SILVIA ANGIOLAS ESPOSTA DA RIVA ARTE CONTEMPORANEA - 2011; IN BASSO UN’ISTALLAZIONE DI EVA CARIDI NELL’EX CONSERVATORIO DI SANT’ANNA - 2013

intenzioni del direttore Claudio Delli Santi sarà un’officina artistica aperta ai cittadini e ai turisti. Nei corridoi periodicamente sono in mostra le opere degli allievi più promettenti e degli ex studenti passati da quelle aule, tra cui Luigi Presicce, salentino di Porto Cesareo, da diversi anni protagonista del panorama artistico italiano e non

solo. Ci sono poi le gallerie d’arte private: Primo Piano LivinGallery, Riva arte contemporanea, E-lite studio gallery e Scaramuzza, che tra attenzioni ai giovani e presenze storiche, contribuiscono a più livelli al dibattito. E realtà che da anni contribuiscono alla divulgazione, in particolare i Cantieri teatrali Koreja, che

VOLO, DI ANTONIO PARADISO - 1982, PRESSO LA FONDAZIONE NOESI DI MARTINA FRANCA

IL MUST DI LECCE

con la rassegna d’arti visive Senso Plurimo curata da Marinilde Giannandrea rimane una torre di avvistamento imprescindibile verso la giovane arte pugliese. Non lontano dalla villa comunale c’è Ammirato Culture House, lo spazio plurale coordinato dalla fondazione canadese Musagetes, dove al teatro e al cinema vengono accostati progetti di arte contemporanea e dialoghi con un forte accento internazionale. Tra i suoi animatori anche Luigi Negro, che con Luigi Presicce, Cesare Pietroiusti, Giancarlo Norese e Emilio Fantin, da alcuni anni a San Cesario di Lecce cura La festa dei vivi che riflettono sulla morte, un progetto di arte relazionale che si svolge il 2 novembre e che ormai ha superato i confini italiani con la rilevante partecipazione all’ultima Documenta Kassel. A ogni edizione cambiano le forme e talvolta le location, ma permane la volontà di incontrarsi e ragionare attorno ad alcuni temi che appartengono da sempre all’arte e alla vita. La provincia appare attiva. Per esempio a Galatina sta per nascere A100, uno spazio per l’arte contemporanea, coordinato da Nunzia Perrone, che intende muoversi anche nel contesto internazionale. Il Salento, si sa, è una terra di castelli e

È LA MANCANZA DI CONTINUITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI A COMPROMETTERE L’OFFERTA CULTURALE, CHE SPESSO SI FONDA SUL VOLONTARIATO DEGLI OPERATORI E DEGLI ARTISTI STESSI


TERRITORIO

arte

palazzi nobiliari, così di tanto in tanto girovagando tra Gagliano del Capo, Corigliano d’Otranto e Gallipoli ci si potrà imbattere in un’installazione di un artista contemporaneo. Ma anche qui è la mancanza di continuità delle amministrazioni a compromettere l’offerta culturale, che

spesso si fonda sul volontariato degli operatori e degli artisti stessi. E se a Matino il Comune, con il coordinamento di Salvatore Luperto, ha allestito una notevole collezione di artisti italiani e internazionali legati alla poesia visiva, con un bel nucleo che prevede anche presenze salentine,

da Vittorio Balsebre a Enzo Miglietta, nel Capo di Leuca qualcosa si muove grazie all’operatività di Ramdom, l’associazione di Paolo Mele e Luca Coclite che tanto sta facendo attorno ai temi dell’arte pubblica. Sempre in zona, a Gagliano del Capo, Francesco Petrucci e gli altri dell’associazione Capo d’arte ogni estate propongono un appuntamento legato al contemporaneo, quest’anno dedicato all’artista orientale Yang Fudon. Salendo verso nord incontriamo altre realtà degne di nota. Se Brindisi città soffre di un’atavica carenza di spazi e progettualità adeguate, almeno sul contemporaneo, in provincia ci sono spazi privati come Masseria Torre Coccaro, dove sono esposte in permanenza delle installazioni site-specific di autorevoli artisti, da Fernando De Filippi a Pierluigi Calignano, da Flavio Favelli a Carola Bonfili. Lo stesso capita a Taranto: se la città capoluogo, a parte sparuti esempi di vitalità, non offre adeguate proposte, la provincia incalza e realtà come Martina Franca sono ormai conosciute nel mondo dell’arte che conta. Merito di Lidia Carrieri, collezionista coraggiosa, che nella Fondazione Noesi propone le opere della sua raccolta – da Nicola Carrino a Rammelzee e Joseph Beuys – e interventi inediti di giovani promesse e maestri consolidati. E non resta che augurarvi un buon tour.

CONTEMPORARY ART: A TOUR IN SALENTO FROM INSTITUTIONAL PLACES TO ALTERNATIVE REALITIES, HERE ARE THE PLACES OF THE CONTEMPORARY

DALL’ALTO: NOVOLI, DI MIMMO PALADINO. PH: MARIO CRESCI; LA TERRA PUÒ ESSERE LA MADRE, DI UGO CARREGA, 1980 PRESSO IL MACMA DI MATINO

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Over the past decade, Salento has certainly joined the art’s geography, starting from Lecce. The candidate city for European Capital of Culture has a particular history: it was the scenario in which a futurist section was formed in the early 20th century, and for all the 60s and 70s has hosted the debates of avant-garde groups that have marked the cultural landscape of the time. For over a year, the MUST museum offers a series of exhibitions, between focus on art made in Apulia and gazes beyond the borders; then there is Vernazza Palace, the former Teatini’s convent, the castle of Charles V, the former conservatory of St. Anne and the former church of St. Francis of the shoe, that, with more or less continuity, keeps hosting exhibitions and events. Among the evergreens we have the Academy of Fine Arts in the city, just a step away from Rudiae Gate. Not far from the municipal villa there’s the Ammirato Culture House, where contemporary art’s projects are set next to the theater and cinema. Salento, as you know, is a land of castles and palaces, so while wandering between Gagliano del Capo, Corigliano d’Otranto and Gallipoli you will occasionally run into an installation of a contemporary artist. In Brindisi there’s a lack of adequate spaces and planning, at least on the contemporary side, but there are private spaces in the province, as Masseria Torre Coccaro, where installations of influential artists are displayed; the same happens in the province of Taranto, where realities like Martina Franca are now reknown in the world of art; this is thanks to Lidia Carrieri, courageous collector, that offers in the Noesi Foundation Foundation the works of her collection and original speeches of promising lads and established masters. We wish you a good tour!



IN VIAGGIO

amsterdam

AMSTERDAM oltre l’immaginario

Perfettamente sospesa tra storia e futuro la città più libera d’Europa affonda le radici nei suoi luoghi comuni e spicca il volo verso la modernità Amsterdam è una città per giovani, si fuma la marijuana, ci sono le prostitute in vetrina, è piena di biciclette e tulipani, piove sempre. Ecco, non so se mi è sfuggito qualche luogo comune su questa città. Luoghi comuni abbastanza fondati, c’è da dire. Ma quello che non tutti sanno è che Amsterdam è una città a strati: si fa spogliare e ti spoglia, dei pregiudizi (tuoi) e degli stereotipi (suoi), con grande facilità. È una città solida, matura, ma anche aperta e libera. Dal 1976 qui sono legali il consumo e la vendita di marijuana e derivati della cannabis, è legale la prostituzione, e chi 124 125

la esercita è considerato un libero professionista e paga le tasse. Gli olandesi hanno saputo fare di questa libertà un vero e proprio business, senza snaturare altre caratteristiche della città. Ogni giorno dimostrano che libertà non fa rima con scempio, con perdizione, con sporcizia, o con degrado. Amsterdam è la città più libera e più ordinata d’Europa. Qui i mezzi pubblici sono puntuali, ma in giro ci sono soprattutto biciclette. Il che non vi sembri in contraddizione con le condizioni meteo, perché vi stupirete di come gli olandesi siano attrezzati per girare su due ruote anche nei giorni di pioggia. E con un ragguardevole numero di figli a


di simona palese/foto www.amsterdam.com

seguito. Allora il suggerimento è quello di scoprire la città nel modo più autentico e libero: su due ruote. Iniziando dal Canal Ring, zona vicinissima alla principale Piazza Dam. Avete presente le classiche cartoline con i canali illuminati di sera? Quelli. E la bellezza di questa zona non è da meno durante la giornata, con i piccoli negozi vintage e i bar sempre pronti a tirare fuori i tavolini al primo raggio di sole. A poche pedalate c’è Jordaan, il quartiere degli artisti. Qui i giovani designer usano tenere aperti al pubblico i propri laboratori, quindi è come visitare una galleria d’arte a porte aperte. Per i musei “veri” invece, costeggiando i canali si arriva a MuseumPlein su cui si affacciano il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum e lo Stedelijk. Fuori dal circuito classico, fate un salto al FOAM, il museo di arte fotografica in Keizersgracht: ci sono sempre mostre molto interessanti.

LA FESTA: DALLA REGINA AL RE Quest’anno la celebre festa della Regina è diventata la Festa del Re. Il 26 aprile Amsterdam è diventata un manto arancione di festeggiamenti, e in particolare, grazie al Vrijmarkt (mercato libero) grandi e bambini hanno potuto vendere e comprare ogni cosa trasformando la città nel più grande mercato delle pulci del mondo. Ogni strada si è riempita di gente in festa, addobbi, bancarelle di street-food, birra. THE PARTY: FROM QUEEN TO KING. This year, the famous Queensday becomes King’s Day and, thanks to the Vrijmarkt, everyone will be able to sell anything, transforming the city in the biggest market in the world.


IN VIAGGIO

amsterdam

Se siete fortunati e il tempo è bello (il periodo migliore è tra maggio e luglio) ricordatevi che Amsterdam è ricca di parchi meravigliosi, curati, forniti di servizi e zone dedicate ai barbecue, che abbondano soprattutto in alcuni periodi dell’anno. Tra i parchi più belli c’è Vondelpark, vicinissimo a Leidseplein e quindi al centro. Ma anche Westerpark merita: è più a nord e ospita Westergasfabriek, una vecchia fabbrica del gas che oggi è un parco abitato da giovani coworkers della cultura. Altra tappa obbligatoria è il Brouwerij, un vecchio mulino medioevale che ospita un birrificio con ottima birra, ottimi formaggi, ottimi prezzi. Lo gestiscono dei ragazzi che sono sempre contenti di svelare i segreti della loro produzione ai più curiosi, con tanto di visita guidata. Imperdibile la visita ad Amsterdam Noord. Partendo dalla stazione di Amsterdam Central (neogotica e neorinascimentale), si prende un battello gratuito che trasporta anche

le biciclette, si attraversa l’IJ, e si arriva in un quartiere surreale, da scoprire magari la prima domenica del mese, quando all’interno di vecchi capannoni industriali va di scena l’arte in tutte le sue sfaccettature. Mercati e mostre, performance e musica. E un unico bar che si chiama Norderlight, molto suggestivo. Contemporaneamente chiassoso e intimo. Come tutto, ad Amsterdam. AMSTERDAM, BEYOND THE IMAGINARY FLOATING BETWEEN HISTORY AND FUTURE, EUROPE’S MOST FREE CITY HAS ROOTS IN ITS COMMONPLACES AND TAKES FLIGHT TOWARD MODERNITY Since 1976, smoking and selling marijuana is legal in Amsterdam, as is prostitution; but it’s actually a solid and mature city. Public transportation is timely, but it’s also full of bicycles, best way to discover the city. Starting from Canal Ring, near Dam Square, are little vintage shops and bars. Nearby is Jordaan, artists’ area. Following the canals is MuseumPlein where you can visit Van Gogh Museum, Rijksmuseum, Stedelijk and FOAM, museum of photographic art in Keizersgracht. Moreover, the city boasts beautiful parks, like Vondelpark and Westerpark. Another mandatory stop is Brouwerij, an old medieval mill that houses a brewery. From Amsterdam Central station, you can board a free boat to Amsterdam Noord, where art is displayed in all its facets, and Norderlight bar, both boisterous and intimate, like the city itself.

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IN VIAGGIO

iL saLento visto da Fuori

Fusione mediterranea Una terra circondata dal mare, baciata dal sole, miscela tra culture che si confondono Il sole tramontava un’ora dopo. A Barcellona, la mia città natale, anche se con lo stesso fuso orario di Lecce, imbrunisce dopo. Il sole che fa il suo percorso da Oriente a Occidente, sfiora prima l’estremo sud-est d’Italia. Ora vivo qui a Lecce, per il motivo più romantico, l’amore. Dopo quasi due anni di vita intensa nel Salento, lontana da casa, mi sento a casa. I profumi della macchia, i paesaggi dominati dai frondosi campi di ulivi, vigneti, il canto delle cicale appese sui pini durante le calde giornate d’estate, dei grilli nella notte e la sensazione appiccicosa che lascia il 128 129

vento che viene dal mare, mi infondono armonia, gioia di vivere e passione. Ecco il Mediterraneo, ecco il Salento, a me prima sconosciuto. Mi ha colpito la bellezza del paesaggio: pianure costellate da una miriade di fichi d’india che cingono i muretti a secco; ulivi e vigneti come dei tappeti che avviluppano le sinuose superfici. Il mare, pur essendo per me un elemento che accompagna la mia esistenza da sempre, qui assume dei colori speciali. Tra le pianure, in mezzo ad un verde intenso, in autunno riempito dal giallo della rucola selvatica,


di marina tutusaus farran/foto michele motolese

spuntano trulli e pajare conservate con tanta precisione rievocando nella mia mente le antiche barracas in pietra a secco che vedevo per le strade che da piccola percorrevo quando mi recavo con i miei al paese dei nonni. Girovagando per questa terra ho compreso la stretta relazione che esiste tra il carattere delle genti e il territorio: una sapienza contadina evidente nella stupefacente cucina in cui predominano verdure e ortaggi. Mi sono innamorata della taieddha di riso, patate e cozze, l’unione perfetta tra la terra e il mare, rimasuglio o ispirazione, forse, della mia amata paella. Questa tradizione contadina che sopravvive tuttora, probabilmente testimonia la capacità di questo luogo che ti spinge a reinventarti ogni giorno. Per me è stato così: mi sono ritrovata a gestire una dimora storica adibita a b&b. Il suo nome, Volver (in spagnolo “tornare”) ha assunto il valore del ritorno alle origini. In questa casa in cui vivo

con il mio compagno, mi prodigo nel descrivere le bellezze del Salento ai viaggiatori che per la prima volta arrivano a Lecce. Racconto, ad esempio, dei pittoreschi e suggestivi paesi bagnati dalla calce, balconi pieni di fiori e cortili così simili ai patios andalusi, dei castelli aragonesi da noi chiamati castillos. La meraviglia che ho provato nello scoprire come di borgo in borgo, tra castelli, chiese e mura il fervore della Taranta salentina descriva con il ritmo la passione, mi ha riportato di nuovo a Barcellona, scenario del film con protagonista la ballerina gitana Carmen Amaya, Los Tarantos, nome del ballo flamenco discendente del canto dei minatori di Almeria, chiamato con lo stesso nome, Taranta, che canta la vita, l’amore e la morte. Che dire poi della sonorità dei dialetti salentini, l’abbondanza del suono vocalico [u] mi ricorda la mia lingua madre, il catalano. Sono tante infatti le somiglian-


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IN VIAGGIO

iL saLento visto da Fuori

SECOLI DI DOMINAZIONE BORBONICA ED ARAGONESE HANNO LASCIATO TRACCIA RISCONTRABILE IN TANTI TRATTI CULTURALI SIA IN SPAGNA CHE NEL SUD D’ITALIA CASTELLO ARAGONESE DI OTRANTO

ze tra questa e gli innumerevoli dialetti salentini. Secoli di dominazione borbonica ed aragonese hanno lasciato traccia riscontrabile in tanti tratti culturali sia in Spagna che nel Sud d’Italia. Non è un caso credo, che lo stemma della Terra d’Otranto, con sfondo color dorato e quattro bande di un vivido color rosso, sia usato ancora oggi come stemma della provincia di Lecce. In questo viaggio per il Salento di vita lenta, scoprendo i suoi abitanti e uno stile di vita legato fortemente alla terra e al mare, paradossalmente ho riscoperto la mia terra, le mie genti. Lontana da casa mi sento a casa mia. Ed è con le parole di Joan Manuel Serrat tradotte da Gino Paoli che voglio riassumere quello che rievoca in me il Salento: “Che ci posso fare se son nato in Mediterraneo.”

BARCELLONA, DETTAGLIO DEL MARCIAPIEDE IN PASSEIG DE GRÀCIA

MEDITERRANEN FUSION A LAND SURROUNDED BY THE SEA, KISSED BY THE SUN, A MIXTURE OF DIFFERENT CULTURES After nearly two years of intense life in Salento, away from my city, Barcelona, I feel at home. The scent of the scrub, the fields of olive trees, vineyards, and the sticky feeling that the wind from the sea leaves on the skin. Here is the Mediterranean, here’s Salento. The sea here has special colors. Among the plains, in Fall, trulli and pajare appear, evoking in my mind the barracas that I used to see when traveling to my grandparents’ town. In this place I understood the close relationship between people and the land: a peasant wisdom which is evident in the kitchen with predominant greens and vegetables. The wonder I felt in finding out how the fervor of Salento’s Taranta describes the passion with rhythm, brought me back to Barcelona, ​​scene of the movie in Los Tarantos. Centuries of domination by the Aragonese and Bourbon have left traces found in many cultural traits both in Spain and south Italy. In Salento I rediscovered my land, my people. Away from home I feel at home. And it is with the words of Joan Manuel Serrat translated by Gino Paoli that I want to describe my feelings: “What can I do if I was born in the Mediterranean?”

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