Salento Review | Anno Due | Numero Tre

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Dalla decennale esperienza AVIO, nasce . Il tradizionale gelato, al gusto nocciola e cioccolato, diventa monoporzione in un'ampia varieta' di gusti. CLASSICI SALENTINI SFIZIOSI


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anno II - numero.3 FOTO DI COPERTINA

Pierpaolo Schiavone DIRETTORE RESPONSABILE Gabriele De Giorgi (direttore@pwad.it) REDAZIONE Ilaria Lia (redazione@pwad.it) DIREZIONE GRAFICA Francesca delli Carri (grafica@pwad.it) HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO BloBiciBrain, Daniela De Rosa, Marcello Favale, Jlenia M. Gigante, Gabriele Licci, Alessandra Loparco, Ilaria Marinaci, Sergio Martella, Barbara Marzo, Jessica Niglio, Mariella Tamborrino, Enzo Turco, Vincenzo Santoro FOTO Pierpaolo Schiavone GRAFICA Michele Ortese WEB Fernando Rugge, Damiano Gaetani VIDEO Massimo Centonze TRADUZIONI Giorgio Ticchi RINGRAZIAMENTI Puglia Promozione, il cantiere Nautico Hobby Nautica di Marina Serra (Tricase) e lo skipper Gabriele Turco, Nunzio Pacella www.salentoreview.it - info@salentoreview.it EDIZIONI, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE

Viale della Libertà, 47 - 73100 LECCE Tel. 0832.1692478 - www.pwad.it - info@pwad.it

76 05. EDITORIALE

territorio

REGIONE 06. In tour per l’Europa.

Così la Puglia invita i turisti

ISTITUZIONI 10. L’utopia,

FOCUS 62. Diari pugliesi: la Valle d’Itria

68. Il bianco che vivi tutto l’anno

CINEMA 16. La settima arte

GUSTO

ha trovato casa a Lecce

È vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle foto senza il permesso dell’Editore.

LE TORRI COSTIERE 25. Mute sentinelle del mare

ISCRITTO AL N. 7 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LECCE 2 MAGGIO 2013 - CRON. N. 18/2013

MOBILITÀ 58. Tutti in sella: nuovo servizio di bike sharing

il nostro mestiere

STAMPA Officine Grafiche

Chiuso in redazione il 30 maggio 2014

SPORT 52. Lo spettacolo del golf si mostra in strada

LE GROTTE

38. Tra grotte e canali

76. Perchè l’Artigianale è differente 136. Profumo di mare, sapore di sale EVENTI 80. I concerti evento dell’estate 2014


mario

80

38 MUSICA

44. Stagione sinfonica estiva: 1 apre Nicola Piovani

lifestyle

FAMIGLIE 120. Un patto d’amore

con il nostro mare

in viaggio

36. ACAYA GOLF RESORT Strutture ricettive

IL SALENTO

48. SANTI PATRONI DI GALATINA Manifestazioni

tra passato e futuro

ITINERARI

94. Salento in bici: niente di più naturale

VISTO DA FUORI

158. L’io de Salento

06. Sagre che passione: 1 pittule, vino e buonumore SPORT

128. Emozioni verticali

cultura

della tradizione marinara CINEMA

40. “In grazia di Dio” 1 Winspeare convince senza la pizzica

60. LEO & MARTINO Lavorazioni in pietra 72. PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO Manifestazioni 86. MARINELLI Lido balneare 90. 365 GIORNI NEL SALENTO Promozione del territorio

SAGRE

TRADIZIONI 115. Riti, usanze, leggende

pubbliredazionali

TIRANA 154. Tirana, una città sospesa

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100. LA DOLCE RIVA NIGHT & DAY Lido balneare 102. LA VECCHIA BOTTE Ristorazione 126. AL PESCATORE Strutture ricettive

134. AVIO SELEZIONE

Prodotti salentini


LECCE, VIA TRINCHESE 72


EDITORIALE

Gabriele De Giorgi

Dopo una primavera che sarà ricordata più come appendice capricciosa di un inverno sornione ma tenace, ci ritroviamo nella stagione estiva quasi senza preavviso meteorologico. E forse, anche per questa insolita introduzione ai mesi caldi, si avverte ancora di più l’esigenza di un bagno catartico nelle acque del Salento. Cosa stia bollendo in pentola è quello che abbiamo cercato di svelare nelle pagine di questo terzo numero (anno II) di Salento Review con un paio di incursioni nel cartellone degli eventi e delle feste di piazza. Ci saranno concerti per tutti i gusti, da quello dei Negramaro che chiuderanno proprio a Lecce il loro tour agli appuntamenti della stagione sinfonica dell’Orchestra “Tito Schipa” passando attraverso i festival e le rassegne che contraddistinguono la provincia: da La Notte della Taranta al Locomotive Jazz Festival che, per la prima volta verrà ospitato nel capoluogo. Intanto prosegue la corsa verso il riconoscimento di Lecce come capitale europea della cultura nel 2019. Nelle pagine che seguono troverete un contributo di Marcello Favale, giornalista Rai che ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio della prestigiosa causa proprio nell’anno cruciale per battere la competizione delle altre città in lizza. Abbiamo ampliato lo spazio dedicato agli speciali fotografici: dopo una ricognizione sulle torri d’avvistamento che puntellano la costa siamo saliti su una barca nel porto di Tricase per proseguire nel breve ma suggestivo viaggio intrapreso lo scorso anno da Santa Maria di Leuca fino ai costoni rocciosi del territorio di Gagliano del Capo. Questi contenuti, così come altri, sono contraddistinti da un Qr code che rimanda agli approfondimenti sul blog www.salentoreview.it. Per la prima volta, poi, abbiamo allargato i confini ideali del nostro racconto portandoci fino a Ostuni e alla Valle d’Itria, meravigliosi avamposti intrisi di suggestioni salentine ma proiettati verso il cuore della regione. La Puglia è oramai un brand e non solo una sommatoria di offerte turistiche slegate tra di loro: le intelligenti e innovative strategie di marketing coordinate dall’agenzia Pugliapromozione stanno consolidando e rilanciando, in giro per l’Europa, quanto di buono fatto negli ultimi anni e allo stesso tempo seminando per una raccolta ancora più consistente.

PER LA PRIMA VOLTA CI SIAMO PORTATI FINO A OSTUNI E ALLA VALLE D’ITRIA, MERAVIGLIOSI AVAMPOSTI INTRISI DI SUGGESTIONI SALENTINE, MA PROIETTATI VERSO IL CUORE DELLA REGIONE

This year’s summer has caught us by surprise. It will host many concerts, including Negramaro, the “Tito Schipa” Orchestra, La Notte della Taranta and the Locomotive Jazz Festival. Moreover, Lecce’s adventure towards European Capital of Culture for 2019 continues. We have expanded the photographic specials’ area: after the watchtowers, we went to Tricase to see the beautiful caves, proceeding from S.M. Di Leuca to Gagliano del Capo. These contents, as well as others, have a QR code which point to our blog, www.salentoreview. it. Apulia isn’t a summation of tourism products anymore: the intelligent and innovative marketing strategies coordinated by Pugliapromozione are consolidating and renewing, around Europe, the good things done in recent years.

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TERRITORIO

regione

La presentazione in anteprima mondiale del musical britannico “Walking on sunshine” di cui è protagonista la popstar Leona Lewis, leader nelle hit di mezzo mondo, è sicuramente il momento clou della campagna di promozione lanciata nel 2013 da Pugliapromozione, agenzia regionale per il turismo, che per il 2014 ha promosso il tour #weareinpuglia in cinque capitali d’Europa – Vienna, Berlino, Londra, Parigi, Dublino – e a Monaco di Baviera Il film – budget di 9 milioni di euro – è stato ambientato e girato in Puglia con la 6 7

partecipazione di Apulia Film Commission e ha fatto il suo debutto nella tappa di Londra (6-15 giugno presso il South Bank Riverside Walkway): l’evento è di certo il fiore all’occhiello di una strategia di marketing che Salento Review ha già raccontato, nelle sue premesse, nel numero precedente con un articolo a firma di Valeria Blanco. Da diverso tempo, infatti, Pugliapromozione ha creato un sistema di connessione molto forte tra musica e territorio incentivando gli artisti a girare i loro video nella regione: così è stato per Chiara Galiazzo, vincitrice

di X-Factor, per il brano “La giostra” dei Negramaro, per Gianna Nannini con la clip di “Indimenticabile”. Ad aprire la strada, già nell’estate del 2012, è stato Biagio Antonacci con “Non vivo più senza di te”. In pratica si cerca di fare con la musica quello che si fa, e con un importante ritorno, con il cinema. Ma l’attività di Pugliapromozione tende sempre a sperimentare in forma dinamica, innovativa e interattiva il marketing territoriale e così, per il road show di questi mesi, si è puntato molto sui social network. Nel Villaggio Puglia, installato


di gabriele de giorgi/foto carlos solito - agenzia puglia promozione

In tour per l’Europa: così la Puglia invita i turisti Non bastano le fiere di settore. Così Pugliapromozione ha pensato di andare a trovare i visitatori a casa loro

in tutte le località prescelte, il visitatore può infatti percorrere virtualmente in bicicletta un itinerario, visitare la regione con l’aiuto di una guida in modalità remota e partecipare a eventi musicali, laboratori e degustazioni. Il tutto mentre blogger di fama internazionale, specializzati nel settore turistico, svolgono il ruolo di inviati speciali raccontando in tempo reale il loro soggiorno in Puglia. Al momento di andare in stampa, sono state effettuate le prime due tappe, al Museumsquartier di Vienna (11-21 aprile) e al Sony Center di Berlino

A TOUR AROUND EUROPE: HOW APULIA INVITES TOURISTS FAIRS ARE NOT ENOUGH, SO PUGLIAPROMOZIONE HAS THOUGHT ABOUT GOING TO VISIT GUESTS TO THEIR HOME The world premiere of “Walking on sunshine” by Leona Lewis is the highlight of the promotional campaign launched in 2013 by Pugliapromozione, tourism regional agency, which for 2014 has promoted the tour #weareinpuglia in Vienna, Berlin, London, Paris, Dublin and Munich. Set and filmed in Apulia with the participation of the Apulia Film Commission, it made its stage debut in London: the event is certainly the flagship of a marketing strategy that Salento Review has already told in the previous issue with an article by Valeria Blanco. As we already know, Pugliapromozione always tends to experiment: in Villaggio Puglia, installed in all the chosen locations, the visitor can travel in a virtual bicycle route, visiting the region with the help of a guide, and remotely participate in musical events, workshops and tastings. All while bloggers of international fame recount their stay in Apulia in real time. At the time of going to press, the first stops took place at the Museumsquartier in Vienna and the Sony Center in Berlin, as we had already expected with the project “365 giorni nel Salento”, thanks to the ITB fair in Berlin.


TERRITORIO

regione

L’ATTIVITÀ DI PUGLIAPROMOZIONE TENDE SEMPRE A SPERIMENTARE IN FORMA DINAMICA, INNOVATIVA E INTERATTIVA IL MARKETING TERRITORIALE (28 aprile-6 maggio). I riscontri sono stati più che incoraggianti confermando l’appeal che la regione esercita in ambito germanofono. Come del resto già noi stessi, grazie alla fiera Itb di Berlino nel mese di marzo, avevamo avuto modo di constatare con il progetto “365 giorni nel Salento”. Nel Villaggio Puglia a Berlino quasi 2mila persone sono state coinvolte nei laboratori organizzati, tra i quali hanno riscosso maggior successo “Wine Experience” (degustazione guidata di vini pugliesi), “Silent disco” (session di musica pugliese con l’utilizzo di apposite cuffie che annullano l’inquinamento sonoro), i workshop di pizzica e il virtual tour che insieme hanno assorbito più del 60 per cento dei visitatori attivi. Il bacino tedesco è storicamente fecondo eppure nella capitale tedesca circa il 65 per cento dei visitatori non era a conoscenza dell’esistenza di voli diretti per la Puglia. Questo la dice molto lunga sulle potenzialità ancora inespresse che la regione ha nello 8 9

stesso cuore dell’Europa continentale. In contemporanea al road show nella capitale austriaca – l’Austria nel 2013 ha guadagnato due posizioni collocandosi al quinto posto come paese di provenienza dei turisti – è partita anche la nuova campagna #Weareinpuglia realizzata in co-marketing con Nikon che, a distanza di un anno, si rinnova con le immagini immortalate nei cinque scatti di Paolo Petrignani, fotografo Nikon Nps. La foto-

grafie mostrano all’Europa tutti i volti della Puglia: il Gargano, la Valle d’Itria, Polignano a Mare e Melpignano. La campagna è presente e a Barcellona, Zurigo, Amsterdam e Bruxelles e nelle altre città prescelte per il road show: Monaco di Baviera dal 15 al 24 maggio all’Olympiapark), Parigi (dal 21 al 30 giugno al Gare Montparnasse) e Dublino (dal 6 al 15 luglio al George’s Dock).



TERRITORIO

istituzioni

di marcello favale/foto pierpaolo schiavone

L’UTOPIA IL NOSTRO MESTIERE

Dopo una vita professionale trascorsa in Rai, Marcello Favale si è messo a disposizione dello staff per Lecce Capitale europea della cultura per il 2019 “Non chiedere che cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti piuttosto che cosa puoi fare tu per il tuo Paese”. Quante volte abbiamo ascoltato questa citazione kennediana senza mai metterla veramente in pratica! Ora per la comunità leccese, soprattutto per i più giovani, ma non solo, sembra arrivato il momento per sfatare la diceria che li vuole (ci vuole) particolarmente 10 11

disincantati e mai veramente partecipi di una rivoluzione dal basso per cambiare la città. L’occasione della partecipazione alla corsa prestigiosa per l’assegnazione del titolo di Capitale europea della cultura 2019, prima quasi derisa, poi progressivamente entrata nelle coscienze dei leccesi, vive in questi mesi la sua stagione più importante. Bisogna preparare un programma che

permetta di impressionare la commissione chiamata a scegliere, tra le 6 finaliste – Matera, Ravenna, Perugia-Assisi, Siena, Cagliari e, appunto, Lecce – la città che meglio potrà accogliere un titolo che non è soltanto onorifico, ma presenta responsabilità grandi, quella di rappresentare l’Italia, la sua cultura e la sua storia, non solo facendo leva sul passato, bensì proponendo


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TERRITORIO

istituzioni

iniziative che dimostrino come la comunità si muova nel solco della tradizione, ma sia anche aperta all’innovazione, alla modernità. Sembrava un’utopia all’inizio. Adesso sull’utopia sta lavorando un gruppo di persone, giovani e meno giovani, con un entusiasmo mai visto vivificato da Airan Berg, il professionista austriaco che l’amministrazione comunale ha messo a capo di questo pazzo progetto che adesso non sembra poi tanto pazzo. Anche io ho deciso di dare una mano concreta nel settore delicato dell’informazione, dei rapporti con i media nazionali. Concluso il mio percorso di lavoro con la Rai per sopraggiunti limiti di età, non me ne potevo certamente stare con le mani in mano e questa sfida è arrivata in tempo, stimolante e difficile. Si tratta di affiancare le persone che stanno lavorando quotidianamente per costruire una cultura dell’impegno, per disegnare una città nuova, ma soprattutto una comunità leccese più cosciente e partecipativa. Occorre contribuire a mettere in evidenza quello che si sta facendo senza essere solo un megafono delle iniziative,

ma cercando di far capire come si stanno realizzando quelle che sono diventate le utopie che il comitato per Lecce Capitale europea della cultura 2019 ha disegnato, con il contributo dei leccesi. Infatti la parola più importante di questo sforzo al quale sono chiamati i leccesi credo che sia “insieme”. Insieme si cerca di reinterpretare il sogno europeo di una comunità sovranazionale unita dalla storia e dalla cultura comune, nonostante le forze centrifughe che nel continente sono sempre

PER LA COMUNITÀ LECCESE SEMBRA ARRIVATO IL MOMENTO PER SFATARE LA DICERIA CHE LI VUOLE (CI VUOLE) PARTICOLARMENTE DISINCANTATI 12 13


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TERRITORIO

istituzioni

“REINVENTARE EUTOPIA” È LO SLOGAN CHE DEVE VEDERE I LECCESI CAMBIARE IL MODELLO DI PARTECIPAZIONE ALLE DECISIONI RELATIVE AL GOVERNO DELLA CITTÀ

più avvertite. “Reinventare Eutopia” è lo slogan che, per diventare percorso concreto, deve vedere i leccesi cambiare il modello di partecipazione alle decisioni relative al governo della città, una città più inclusiva in cui anche le periferie abbiano gli stessi diritti e la stessa visibilità del centro storico, per una città che sappia valorizzare il suo capitale umano, soprattutto i giovani che non sono soltanto quelli della movida. I giovani sono le energie nuove della città, MARCELLO FAVALE

quelli che più degli altri hanno a cuore la sostenibilità ambientale, un modo nuovo di fare turismo, anche nella loro città, un modo diverso e più entusiasmante di approcciarsi all’arte in tutte le sue forme più moderne. Insomma il barocco è bello – meno belle sono le baracche in piazza S. Oronzo! – ma è soltanto una cornice nella quale la comunità leccese sta disegnando la città nuova. Il mio modesto contributo, insieme a quello di tanti ragazzi e ragazze che stanno prestando la loro opera in termini volontaristici, sarà quello di far conoscere questi sforzi, assecondarli, aiutarli a diventare la fotografia della città che verrà, quella in cui l’identità locale, modernamente intesa, molto forte e radicata, si fonderà con l’appartenenza europea, in un mondo in cui i cambiamenti non devono essere subiti, ma provocati e indirizzati, se vogliamo che Lecce continui ad essere una città aperta, faro di cultura com’è stata nel diciassettesimo e diciottesimo secolo.

UTOPIA, OUR JOB AFTER A PROFESSIONAL LIFE SPENT AT RAI, MARCELLO FAVALE HAS MADE HIMSELF AVAILABLE TO THE STAFF FOR LECCE EUROPEAN CAPITAL OF CULTURE 2019. “Don’t ask what your country can do for you, but what you can do for your country”. How many times have we heard this quote by JFK? The participation for European Capital of Culture 2019 is going through a crucial phase. It’s important to prepare a program capable of impressing the commission who will be choosing among 6 finalists (Matera, Ravenna, Perugia-Assisi, Siena, Cagliari and Lecce) the city best suited to represent Italy, proposing traditional initiatives, but also open to innovation, to modernity. What seemed only utopia is now sustained by a team of people with unprecedented enthusiasm, fueled by Airan Berg, austrian professional who’s leading the project. “Reinventing Eutopia” is the slogan that has to see Lecce’s citizens change the model of participation of decisions concerning the city’s government, a more inclusive city in which the outskirts have the same rights and visibility of the historic center, for a city able to value its human capital, especially youngsters, and not only those living the nightlife.

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TERRITORIO

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PH: FABIO SERINO

cinema


di ilaria lia/

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La settima arte ha trovato casa a Lecce Conclusa con successo la 15esima edizione del Festival del cinema europeo Le mostre nei diversi palazzi dislocati nella città, gli ospiti, i premi, gli incontri con gli attori, i convegni, le presentazioni di libri, i concerti, giornalisti provenienti da tutta Italia e non solo per seguire il concorso. Poi il pubblico, sempre presente e curioso di conoscere nuove storie. E ancora gli aperitivi e le feste esclusive. In primavera a Lecce fioriscono rigogliosi anche il cinema e l’amore per quest’arte, che da sempre regala un turbinio di emozioni e belle esperienze e significativi incontri. Aprile, infatti, è il mese del Festival del cinema europeo, arrivato quest’anno

alla 15esima edizione, la linea guida è racchiusa nel concetto: “Il cinema anima gli occhi”. Non ha nulla da invidiare ai festival più blasonati: la kermesse leccese negli anni ha saputo trovare la sua caratterizzazione, accrescendo il suo valore e riuscendo a ricevere grandi riconoscimenti e notevole attenzione nel panorama italiano. Qui il cinema si declina secondo il pluralismo e le varie sensibilità europee: in quindici anni sono tanti gli artisti che hanno presentato le loro opere e, allo stesso tempo, sono state molte le retrospettive che hanno permesso al pubblico, sempre

numeroso, di conoscere grandi registi italiani e stranieri. Il cuore pulsante del festival è il Multisala Massimo, ma tutta la città è coinvolta: passeggiare per Lecce in quei giorni è come prender parte ad un grande evento, dove può capitare di incontrare personaggi di grande rilievo. A partire da Carlo Verdone, ormai di casa nel Salento grazie all’istituzione di un premio intitolato a suo padre, il regista Mario. Protagonista femminile indiscussa di questa edizione è stata una delle attrici italiane più belle e famose, Claudia Cardinale, che ha segnato la parabola


TERRITORIO

PH: PIERO GIANNUZZI

PH: PIERO GIANNUZZI

cinema

PROTAGONISTA INDISCUSSA DI QUESTA EDIZIONE È STATA CLAUDIA CARDINALE del cinema italiano a partire dagli anni ’60. Per renderle omaggio è stata realizzata una mostra con le foto prese dai vari set e delle locandine e sono stati proiettati dieci tra i film più celebri in cui è stata protagonista: non poteva mancare “Il Gattopardo”, di Luchino Visconti. Con il format collaudato, mostra e proiezione dei film, è stato reso omaggio ai registi Marco Bellocchio e Mario Bava. Di particolare rilievo è stata la rassegna “Percorsi pasoliniani - Il

vangelo secondo Matteo”, in occasione dei 50 anni dalle riprese del film dello scrittore. Il ricco calendario ha previsto anche un omaggio a Danis Tanovic e a Arnoldo Foà; per la sezione “Cinema euro mediterraneo” spazio al cinema palestinese. Il cinema è anche impegno sociale: il Festival del cinema europeo è tornato a collaborare con la Direzione della casa circondariale di Lecce, realizzando alcuni eventi all’interno della sede del penitenziario e dedicando al tema

una serie di proiezioni della sezione “Cinema e Realtà”. È stato presentato in anteprima nazionale “Sbarre”, film documentario realizzato dal Centro sperimentale di cinematografia nell’ambito di un laboratorio didattico curato da Daniele Segre ed è stato proiettato il film documentario “Nella casa di Borgo San Nicola”, in presenza di Caterina Gerardi (regista), Silvia Baraldini (ex detenuta politica negli Usa) e Margherita Michelini (Direttrice del carcere Gozzini di Firenze). CINEMA HAS FOUND ITS HOME IN LECCE THE 15TH EDITION OF THE EUROPEAN FILM FESTIVAL WAS A SUCCESS.

PH: FABIO SERINO

April is the month of the European Film Festival. Its heart lies in the Multisala Massimo theater, but the whole city is involved: walking in Lecce is like taking part to a big event, where you can sometimes meet people like Carlo Verdone, also thanks to an award in his father’s honor. Female protagonist of this edition was Claudia Cardinale: as a tribute to her career, there was an exhibition with photos taken from different sets, and with the screening of 10 among her most famous movies, like “Il gattopardo” by Luchino Visconti. It was also presented “Sbarre”, a movie/documentary produced by the Experimental Center of Cinematography, edited by Daniele Segre, and “Nella casa di Borgo San Nicola”, with the presence of Caterina Gerardi (Director), Silvia Baraldini (former political prisoner in the U.S.) and Margherita Michelini (director of the Gozzini Prison in Florence).

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cinema

FESTIVAL DEL CINEMA REALE FESTIVAL DEL CINEMA REALE The festival, now at its 11th edition, was born as a project in Paolo Pisanello’s Big Sur communication lab. On stage big and renowed artists, as well as many talented directors. Besides movies, many side events are held, including seminars and labs. The festival ends with a party that lasts till dawn, on the castle’s terrace. For more infos, visit www. cinemadelreale.it.

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I film come importanti strumenti di indagine, conoscenza, narrazione del reale, senza ricorrere alla finzione o alle esagerazioni che spesso si insinuano nelle pellicole. Si manda in scena solo la vita vera. Perché l’accadimento straordinario si può tranquillamente ritrovare nella normalità della realtà. Questa la filosofia che sta alla base del “Cinema del reale” il festival che ogni anno a fine luglio entusiasma i tantissimi cinefili provenienti da tutta la provincia, che invadono l’atrio del Castello Risolo a Specchia. Il festival nasce come progetto del laboratorio di comunicazione Big Sur, di Paolo Pisanello, arrivato all’11esima edizione. Sul palco a presentare i propri lavori si sono succeduti grandi e riconosciuti artisti come Matteo Garrone, Daniele Vicari, Costanza Quatriglio, Andrea Segre, Cecilia Mangini, Edoardo Winspeare, Pippo Mezzapesa, Enrico Ghezzi, Hermes Mangialardo, Vinicio Capossela, Michele Riondino, giusto per citarne alcuni e poi tanti nuovi registi indipendenti pieni di talento. Non solo proiezioni di film: durante le giornate dedicate al festival vengono organizzati diversi eventi collaterali e anche durante l’anno dei seminari e laboratori che “mirano ad approfondire poetiche e pratiche dell’attività di filmaker in percorsi di sguardo e di ascolto che tessono relazioni con persone, luoghi, città, territorio”. Il festival si chiude poi con una festa che dura fino al mattino sul terrazzo del castello. Per informazioni collegarsi al sito www.cinemadelreale.it


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cinema

SALENTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL Tra le piazze che si aprono al cinema d’estate c’è sicuramente quella di Tricase che quest’anno dal 21 al 28 giugno ospiterà l’undicesima edizione del “Salento International Film Festival”. Il format è quello già collaudato per promuovere il cinema indipendente e i nuovi talenti, le loro opere e le fantasia: durante le serate verranno proiettati i lavori di registi italiani e stranieri e alla fine verrà premiato il più rappresentativo. La novità dell’edizione 2014 del Salento International Film Festival è prima di tutto nel cambiamento delle date: rispetto agli altri anni la manifestazione verrà anticipata a giugno, mentre a settembre, dal 5 al 7, verranno riproposti i film vincitori del concorso; inoltre le proiezioni si terranno presso i due cinema della città il Paradiso e l’Aurora. All’interno della manifestazione ci sarà una sezione dedicata al Nuovo cinema contemporaneo di Hong Kong, città crocevia fra Occidente e Oriente, in quanto colonia britannica per più di un secolo. Nella metropoli cinese l’industria cinematografica è piuttosto fiorente ed è forse l’unica che sia stata in grado di esprimere la cultura della città sia localmente, sia diffondendosi a livello internazionale. Il programma comprende anche una sezione “Il Cinema dei Piccoli” una rassegna completamente dedicata ai bambini e ragazzi, con cartoons, animazione e altre sorprese. Una sezione in concorso sarà dedicata ai videoclip musicali “Salento Cinema Video Music Award” un importante riconoscimento che viene assegnato a coloro che si sono particolarmente distinti nel contesto dei Music Video. Tale evento, unico nel suo genere nel Salento, si terrà a Tricase, domenica 22 giugno alle 22:30. Per maggiori informazioni consultare il sito www.salentofilmfestival.com

SALENTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL This year the Paradiso and Aurora theaters in Tricase will host the 11th edition of “Salento International Film Festival”, from 21 to 28 June, to promote indipendent cinema and new talents. There will be a section dedicated to the Hong Kong’s New contemporary cinema, one aimed to a younger audience, “Il Cinema dei Piccoli”, and “Salento Cinema Video Music Award”, for music clips. For additional and detailed infos, visit www. salentofilmfestival.com

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TERRITORIO

Le torri costiere

Sebbene alcune preesistenze, la progettazione delle torri costiere e la loro dislocazione sul territorio fu programmata nella seconda metà del XVI secolo durante il regno di Carlo V. Avamposti del capillare sistema difensivo salentino, le torri realizzavano una rete di avvistamento delle incursioni provenienti dal mare. In tal caso la segnalazione alle torri vicine e ai centri interni avveniva con suoni di corni e campane, fumate di giorno e fuochi di notte. Generalmente di piccole dimensioni, le torri ospitavano pochi uomini armati o a cavallo pronti a raggiungere l’entroterra nel caso di coste defilate alla vista. Notevoli erano i vantaggi per chi acquistava una torre o ne costruiva una divenendone il “capitano”, titolo che dava diritto alla riscossione di dazi ed imposte alla cittadinanza, pena il diritto alla difesa in caso di attacco. Ecco quindi il proliferare di torri costiere, spesso realizzate in fretta e con materiali deperibili come l’acqua marina per impastare la malta, e la loro veloce erosione. La tecnica costruttiva delle prime torri era simile a quella utilizzata per le strutture in pietrame a secco a pianta quadrata o circolare. Generalmente realizzate con pietre informi, avevano basamento con mura a scarpata, all’interno del quale vi era la cisterna per la raccolta delle acque piovane dal terrazzo. Sul

LE TORRI COSTIERE MUTE SENTINELLE DEL MARE

TORRE COLIMENA

di daniela de rosa/foto pierpaolo schiavone

basamento si innestava il corpo soprastante, dotato di feritoie per gli archibugi e di caditoie, costituito da unico ambiente con scala di collegamento col terrazzo posta nelle mura della torre. Solo in seguito vennero realizzate torri più articolate, di dimensioni maggiori ed uso promiscuo, utilizzate come sede di comando o per stipare merci e uomini e dotate di ambienti abitabili al piano primo. Le torri cominciarono ad essere disarmate nella prima metà del XIX secolo con la fine delle incursioni saracene nel territorio salentino. Oggi alcune di esse sono state recuperate e trasformate nell’uso, altre sorvegliano ancora la costa e attendono mute il loro turno. COASTAL TOWERS SILENT SENTINELS OF THE SEA The towers’ design and location were planned in the second half of the 16th century, during the reign of Charles V. Outposts of Salento’s defensive system, the towers served as a sighting network against sea raids. Nearby towers and inner centers were warned with the sounds of horns and bells, smokes at day and fires at night. They usually housed a few armed men and/or horsemen, ready to inform the hinterlanders. The towers were disarmed in the first half of the 19th century, with the end of the Saracens’ raids in Salento. Today, some of them have been recovered and transformed for various uses.

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TERRITORIO

Le torri costiere

Torre Vado /MORCIANO

Nel territorio di Morciano di Leuca, a pochi metri dal mare svetta Torre Vado, elegante torre cinquecentesca che prende il nome dalla località marina che presidia. Costruita nel XVI secolo, fu adibita a “torre cavallara” cioè munita di messaggero a cavallo che in caso di pericolo partiva per avvisare i paesi dell’entroterra.

Alta circa 12 metri è realizzata in conci di pietra tufacea. Il marcapiano che la cinge individua i due livelli interni: il basamento troncoconico destinato a deposito ed il corpo cilindrico a vano abitativo, collegati da scala interna. È dotata di due accessi esterni: uno immette nel cortile interno e l’altro, sopraelevato di

qualche gradino, al livello superiore. In sommità una serie di beccatelli e una merlatura piana celano le quattro caditoie, direzionate una per ogni punto cardinale. Con il disarmo delle torri costiere del 1846, la torre divenne stazione di controllo doganale. Nel 1930 fu acquistata da privati e restaurata.

Elegant tower built in the XVI century by Charles V, it had an horseman ready to warn the hinterlanders in case of danger. Along the coastal towers disarmament in 1800, the tower became a customs inspection station. In 1930 it was bought by privates and restored.

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Torre Quattro Colonne /NARDÒ

La costa neretina presenta una costa lunga e articolata ed un gran numero di torri costiere di avvistamento. Tra tutte la Torre del fiume di Galatea, la più nota. Fu eretta nel XVI secolo a presidio della costa e a protezione della sorgente di acqua dolce lì presente, meta privilegiata dei pirati che qui si rifornivano. Aveva struttura troncopiramidale a base quadrata con agli spigoli quattro bastioni angolari a base pentagonale, provvisti in sommità di cannoniere scoperte. Oggi, crollata la parte centrale, dell’antica struttura rimangono solo le “torrette” angolari, da cui il nome di Torre delle Quattro Colonne. La facciata, alta 16 metri, è suddivisa in tre parti da due cordoli marcapiano. Le due parti inferiori costituiscono la base scarpata, quella superiore il corpo vero e proprio della torre. Il coronamento in sommità è aggettante e poggiato su beccatelli. La torre è soggetta a vincolo architettonico dal 1986. Built in the 16th century in defense of the coast and the fresh water spring, destination for the pirates who used to stock up here. Today, only the “columns” are left, hence the name Tower of the 4 columns. The tower is subject to architectural constraint since 1986.


MURA ANTICHE DI OTRANTO

Comune di Otranto ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


TERRITORIO

Le torri costiere

Sullo sperone roccioso che domina la baia di Porto Selvaggio, la Torre dell’Alto ricade nel territorio di Nardò. Eretta nel XVI secolo ha impianto planimetrico classico: basamento troncopiramidale a base quadrata e corpo superiore introdotto in facciata da cornice marcapiano. Classica anche la ripartizione degli ambienti interni: cisterna, deposito e stalla al piano terra, vani abitativi al primo, guardiola in copertura. Una grande scalinata in tufo sorretta da tre archi conduce al primo livello (oggi inaccessibile), in origine dotato di porta levatoia. La torre era sede cavallara, quindi ospitava oltre alla solita guarnigione, anche due cavallari pronti a raggiungere velocemente l’entroterra a cavallo. Gli stessi avevano il compito di sorvegliare i corsari in quarantena che venivano isolati nel piano inferiore adibito a lazzaretto. La torre è oggi sottoposta a vincolo architettonico.

Torre dell’Alto /NARDÒ

Built in the 16th century, in addition to the usual garrison it had two horsemen ready to quickly reach the hinterland. They also had the task of supervising the pirates that were isolated in quarantine in the lower floor, used as a hospital. The tower is now subject to architectural constraints.

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TERRITORIO

Le torri costiere Il territorio di Porto Cesareo contava originariamente quattro torri d’avvistamento, tra le quali Torre Castiglione all’estremo nord oggi quasi completamente scomparsa. Le altre, a pochi metri dal mare, si stagliano imponenti a presidio della lunga costa sabbiosa. A sorvegliare la meravigliosa baia di Torre Lapillo nel territorio di Porto Cesareo, ecco Torre Chianca a sud e l’omonima Torre Lapillo a nord. Erette nella seconda metà del XVI secolo, sono similari nell’architettura e nella originaria destinazione d’uso.

Entrambe infatti erano semplici torri di avvistamento facenti capo a Torre Cesarea, eretta a pochi metri dal mare a protezione dell’abitato di Porto Cesareo. Detto anche “Torre Capitana”, questo fortilizio aveva mansioni di sopraguardia alle attività delle torri vicine e quindi maggiori dimensioni in pianta e nel numero di vani abitativi destinati ad ospitare una guarnigione più numerosa. L’imponente torre Cesarea è attualmente sede del comando della guardia di finanza di Porto Cesareo.

Also called “Torre Capitana”, this fort, in comparison with the others, was larger in scale and in number of residential rooms, designed to accommodate a larger garrison. The imposing tower is currently headquarters of the Italian finance police.

Torre Cesarea /PORTO CESAREO

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PUNTA DELLA SUINA

Comune di Gallipoli ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

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TERRITORIO

Le torri costiere

Torre Chianca /PORTO CESAREO

Torre Chianca o “Santo Stefano”, è a nord di Torre Cesarea. A base quadrata, è costituita da due livelli, quello inferiore a base scarpata destinato a cisterna, quello superiore a vano abitativo. L’importante parapetto sommitale cela lunghe caditoie distribuite sulle quattro facciate. La torre è priva di scala esterna. Durante la Seconda guerra mondiale l’esercito italiano vi insediò una postazione di artiglieria costiera, abbandonata in seguito all’armistizio dell’8 Dicembre 1943. Nello stesso periodo, i soldati tedeschi presenti in zona si esercitavano con i loro bombardieri in picchiata. I danni causati dalle bombe di cemento scagliate sono tuttora evidenti sui prospetti. Attualmente la torre cesarea è sede dell’ufficio locale marittimo, ma il Comune di Porto Cesareo conta di poterla presto acquisire e rendere fruibile per attività pubbliche.

Torre Chianca or “Santo Stefano”, located north of Torre Cesarea, has no external staircase. During the WWII the Italian army settled a coastal artillery emplacement, abandoned after the armistice on 8 December 1943. Today it houses the local maritime office.

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SANTA MARIA DI LEUCA

Comune di Castrignano del Capo ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

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LOCALITÀ PESCOLUSE

Comune di Salve ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

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TERRITORIO

Le torri costiere Torre Lapillo o “San Tommaso” è a nord di Torre Chianca. Sulle carte nautiche più antiche la località era individuata con il nome di “Lo Pilo” che contraddistingueva anche la stessa torre, sede sino alla fine del XIX secolo delle guardie doganali borboniche. La sua architettura ricalca quella delle vicine torri costiere, sebbene le dimensioni in pianta e in alzato le conferiscano maggiore imponenza. Al corpo di fabbrica principale è addossata la scalinata di accesso al primo piano, realizzata in muratura su tre archi sot-

tostanti, di cui l’ultimo aggiunto successivamente in sostituzione dell’originario ponte levatoio. È dietro i suoi archi che il sole saluta la costa ionica con un tramonto imperdibile. Attualmente la torre ospita il Centro visite turistico-ambientali del comune di Porto Cesareo, che si occupa della promozione del territorio anche attraverso forme di turismo alternativo ed ecocompatibile. Le attività proposte sono molteplici: escursioni guidate a terra e in mare, seawatching, immersioni subacquee e snorkeling.

Torre Lapillo is located north of Torre Chianca and was the bourbon customs guards’ seat until the end of the 19th century. Today it houses the Tourist- Environmental Visitor Centre of the Municipality of Porto Cesareo, which promotes the area through guided tours on land and sea, sea-watching, scuba diving and snorkeling.

Torre Lapillo /PORTO CESAREO

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ACAYA GOLF RESORT

strutture ricettive

Mare sport e relax al DoubleTree di Acaya

In uno scenario incantevole, il luogo ideale per una vacanza perfetta

Esiste un luogo, nell’ampia pianura salentina, in cui ogni dettaglio contribuisce a regalare la sensazione di essere in un paradiso terrestre. Immerso nella bellezza della natura, accanto alla preziosa e suggestiva oasi naturale del Wwf e la costa adriatica, con il suo mare cristallino, il DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort è il posto in cui tutto ciò che si chiede alla propria vacanza diventa realtà. Un’oasi di relax e piacere di cui possono godere gli ospiti del resort ma aperta anche al pubblico esterno. A prima vista è sicuramente l’architettura regale a colpire, i servizi di lusso e dalla professionalità del personale conquistano inesorabilmente i clienti del resort. A partire dalle 97 camere situate al piano terra con patio, al primo piano con terrazzo o al secondo piano con “Roof Garden”. Ogni camera è spaziosa, luminosa e dotata di ogni comfort, dal wireless ad alta velocità a due telefoni, dal kit per la preparazione di tè e caffè, alla cassaforte e minibar in camera. 36 37

Chi cerca un momento di relax o una remise en forme, può approfittare dell’accogliente ambiente della Spa di 1.200 metri quadrati, e affidarsi al personale specializzato per i tanti trattamenti benessere o beauty. Il percorso Spa, preludio a qualsiasi trattamento, prevede una vasca idromassaggio cromoterapica e panoramica, sauna, calidarium, frigidarium, tiepidarium, doccia emozionale, area relax con tisaneria e kit di cortesia. Su prenotazione possono effettuarsi serate esclusive da trascorrere con gli amici o in coppia (dalle 21.00 all’1.00). La novità dell’anno è data dalla collaborazione con il “Lido delle Cesine” per il servizio all inclusive “Acaya on the beach”: grazie ad un efficiente servizio navetta, è possibile raggiungere rapidamente la meravigliosa spiaggia all’interno dell’omonima oasi Wwf. Senza necessità di spostarsi, si può decidere di prendere il sole anche da bordo delle due incantevoli piscine. Rilassarsi o organizzare un meeting: gli spazi del Double-


DOUBLETREE by HILTON ACAYA GOLF RESORT Strada Comunale di Acaya Km 2, Acaya (LE) - tel. +39 0832 861385 - fax +39 0832 861384 info.acaya@hilton.com - www.acayagolfresortlecce.doubletreebyhilton.com - www.acayagolfresort.com - www.acayagolfresort.it

Tree by Hilton Acaya Golf Resort ben si prestano ad ogni evenienza. Le sale attrezzate possono ospitare anche eventi MICE. E dopo un incontro di lavoro si può rimanere a cena. Il Ristorante Gian Giacomo asseconda anche le abitudini vegetariane, vegane o celiache dei propri clienti, formulando menù ad hoc per chi segue regimi personalizzati; la Masseria San Pietro (Club house del Golf club) propone un’eccellente cucina tipica salentina. Lo sport è nella natura del DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort: con il suo il campo da golf a 18 buche- Par 71, misura 6.192 metri, disegnato dal famoso studio americano Hurdzan/Fry è punto di riferimento in Italia e ha già accolto numerose manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. Inoltre vi è un campo da calcio in erba naturale di 105 per 68 metri a disposizione dei clienti per partite tra amici o piccoli tornei. Per chi preferisce trascorrere qualche ora in palestra, può disporre di un attrezzato fitness center.

E se questo non basta per trascorrere una vacanza eccezionale, se nasce la voglia di scoprire il Salento è possibile su richiesta, prenotare un escursione nelle principali località turistiche. AN ENCHANTING SCENARIO FOR A PERFECT HOLIDAY Immersed in the beauty of nature, the DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort is the place where everything becomes reality, with spacious and bright rooms equipped with every comfort. You can relax in the Spa and rely on qualified personnel for the many treatments; exclusive evenings to spend with friends or family can be arranged upon reservation (21:00 to 1:00). The areas of the DoubleTree meet every need: the fully equipped rooms can also host MICE events, and after a business meeting you can stay for dinner. Gian Giacomo Restaurant satisfies its customers by making menus for those who follow special diets; Masseria San Pietro (Club House of the Golf Club) offers an excellent local cuisine. DoubleTree features a regular golf course, a soccer field with natural grass, two swimming pools and a well-equipped gym. This year’s news is the collaboration with “Lido Cesine”, for the all-inclusive “Acaya on the beach”, with the possibility to get to the beach in the homonymous WWF oasis.


TERRITORIO

Le grotte

di enzo turco/foto pierpaolo schiavone

Tra grotte e canali Aspettando il ritorno della foca monaca Esattamente un anno fa abbiamo pubblicato un articolo dove parlavamo delle grotte più belle e caratteristiche che si incontrano navigando per un paio di miglia da Santa Maria di Leuca verso Otranto. Quest’anno abbiamo ripreso la navigazione dal punto dove l’avevamo lasciata e ci siamo spinti verso nord sin quasi a Castro Marina. La costa, a chi la osserva dal mare, si offre con una meravigliosa sequenza di scogliere, che in alcuni punti possono raggiungere i 130/150 metri, su cui si aprono numerose grotte marine e caverne, spesso antiche testimonianze della presenza dell’uomo fin dagli albori della civiltà. Questa parte della penisola salentina è sempre stata un vero paradiso naturale eletto a riserva di caccia del Falco della Regina (così chiamato in onore di Eleonora d’Arborea e ormai quasi estinto), a zona di riproduzione dalle tartarughe marine e ad habitat ideale per una nutrita colonia di foche monache, anche questa forse definitivamente estinta. Fino ai primi anni Sessanta chi navigava in queste acque poteva ancora avere la ventura di avvistare esemplari di foca monaca (cosa successa anche a

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me nell’estate del 1960) o di tartaruga marina. Noi, che in queste acque ci siamo stati solo pochi giorni fa, non abbiamo fatto incontri del terzo tipo (abbiamo avvistato solo dei grandi branchi di alicette che facevano friggere la superficie del mare), eppure per tutto il tempo abbiamo avuto la netta sensazione di trovarci in un ambiente incontaminato (chissà per quanto ancora) forse per il mare color verde smeraldo dall’eccezionale trasparenza o per i numerosi uccelli di ogni tipo che si vedevano volteggiare tra le scogliere. FROM CAVES TO CAVERNS WAITING FOR THE RETURN OF THE MONK SEAL The coast presents a wonderful sequence of cliffs, that can reach 130/150 meters in some places, on which there are numerous caves and caverns, often proof that men have been here since ancient times. Until the early sixties of the XX century, those who sailed in these waters could still spot the monk seal and the sea turtle. Sadly, this hasn’t happened to us, but we had the feeling of being in a pristine environment.


LOCALITÀ SAN GREGORIO

Comune di Patù ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

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TERRITORIO

PH: EMILIANO PELUSO

Le grotte

Canalone del Ciolo COMUNE DI

GAGLIANO DEL CAPO LOCALITÀ: IL CIOLO LATITUDINE: 39° 50’ 40”N LONGITUDINE: 18° 23’ 13”E Castro Andrano

Tricase

Marina Porto

Tiggiano Corsano

Gagliano del Capo

Leuca

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CANALE DEL CIOLO PICCOLA DEL CIOLO GRANDE DEL CIOLO

Il Ciolo è un piccolo fiordo dal quale si diparte una gola rocciosa stretta e incassata che giunge fino al centro abitato di Gagliano del Capo. È di origine tettonica e di natura carsica; un tempo sommerso dalle acque testimonia con i suoi strati le variazioni del livello marino per effetto delle diverse glaciazioni. Attualmente è una delle mete preferite dai salentini amanti del trekking che oltre a godere dello splendido paesaggio della linea di costa arrampicandosi lungo i sentieri che si sviluppano sulle pareti della gola, possono ammirare splendide orchidee selvatiche ed altra vegetazione nostrana ormai difficile da trovare. Sul bordo sud del canalone (in posizione Lat 39° 50’ 38” N - Long 018° 23’ 11” E) esiste una grotta detta Grotta piccola del Ciolo il cui ingresso non è visibile perché sommerso. Vi si accede solo dal mare e a nuoto; è lunga circa 120 metri e la sala terminale,

caratterizzata da un consistente flusso di acqua dolce, finisce con una specie di spiaggetta dove ad agosto del 1973, durante una esplorazione scientifica, è stata vista, per l’ultima volta, una foca monaca mentre accudiva i suoi piccoli.

The Ciolo is a small fjord from which branches a narrow, rocky gorge that reaches the town of Gagliano. It has tectonic origin and is of karst nature; its layers testify the sea level’s variations due to the different glaciations. On the south border of the canyon there is a cave known as Grotta piccola del Ciolo, only accessible by sea.


TORRE QUATTRO COLONNE

Comune di Nardò ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

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CANALE DEL RIO

Comune di Tricase ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


TERRITORIO

Le grotte

Grotta Matrona L’apertura della grotta si nota appena soprattutto con l’alta marea, ma una volta individuata si nota che non è poi così piccola; si può accedere usando molta cautela e una volta dentro dire che si rimane a bocca aperta non rende l’idea. Se si è avuta l’accortezza di entrarci a metà mattina con la migliore illuminazione solare, allora si assiste ad uno spettacolo mozzafiato. Entrando si percepisce un rumore sordo causato

dalle onde che sbattendo contro le pareti interne vengono proiettate verso l’alto e nebulizzate. È vero che una doccia di acqua salmastra è da mettere in conto, ma è il prezzo da pagare per lo spettacolo caleidoscopico di luci: quella solare penetrando dall’esterno rifrange sulla superficie del mare illuminando questa specie di vapore nebulizzato e tingendo l’ambiente di colori che vanno dal verde smeraldo al blu cobalto. Chi ha visitato la nostra Grotta Matrona (matrona perché madre di tutte le grotte salentine) l’ha paragonata per la bellezza dei suoi giochi di luce alla più famosa Grotta Azzurra di Capri. It can be accessed using a lot of caution, but it’s worth it. Mid-morning is the best time to witness a breathtaking spectacle: a kaleidoscope of lights tinting the environment of colors, ranging from emerald green to cobalt blue.

COMUNE DI TRICASE LOCALITÀ: LA SERRA INGRESSO: SEMISOMMERSO LATITUDINE: 39° 54’ 19”N LONGITUDINE: 18° 54’ 23”E Castro Andrano

Tricase

Marina Porto

Tiggiano Corsano

GROTTA MATRONA

Gagliano del Capo

Leuca

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TERRITORIO

Le grotte

Il Canale del Rio COMUNE DI

TRICASE LOCALITÀ: LA SERRA LATITUDINE: 39° 55’ 09”N LONGITUDINE: 18° 23’ 40”E

Il canale prende il nome da un rigagnolo di acqua dolce di natura carsica che sgorga a mezza costa per terminare nelle acque marine. A similitudine del canale del Ciolo anche questo splendido canalone è di origine tettonica e natura carsica. Non è molto profondo terminando contro la dorsale che dal mare giunge fino al paese di Tricase. La scogliera interna del canale è piena di anfratti e di piccole cavità con gli ingressi sommersi o ostruiti da piccole frane. Anche questo canalone era l’habitat della foca monaca e della tartaruga marina.

Castro

Similar to the Ciolo canyon, it is of tectonic origin and karst nature; it was also the habitat of the monk seal and sea turtle.

Andrano

Tricase

Marina Porto

Tiggiano Corsano

Gagliano del Capo

Leuca

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CANALE DEL RIO



TERRITORIO

Le grotte

Castro Andrano

GROTTA VERDE Tricase

Marina Porto

Tiggiano Corsano

Gagliano del Capo

Leuca

Grotta di Torre Andrano o Verde L’ingresso si apre nella roccia ed introduce ad una caverna molto ampia; si può accedere liberamente, ma esclusivamente a nuoto. Questa grotta attrae per la sua bellezza dovuta agli effetti di luce semplicemente incantevoli; nelle ore mattinali la luce giunge all’interno rifratta da molte fessure e dallo stesso ingresso creando un gioco di colori sulle parete e su alcune stalattiti che

pendono dal soffitto. Chi decide di visitarla deve fare attenzione perché, come diceva un mio carissimo amico, ciò che si vede è talmente affascinante che si rischia di essere colti dalla sindrome di Stendhal. This is a very large cave and it can be accessed freely, but only by swimming. This cave attracts for its beauty due to the enchanting light effects.

COMUNE DI ANDRANO LOCALITÀ: LA BOTTE INGRESSO: SEMISOMMERSO LATITUDINE: 39° 57’ 48”N LONGITUDINE: 018° 24’ 18”E Castro Andrano

GROTTA VERDE Tricase

Marina Porto

Tiggiano Corsano

Gagliano del Capo

Leuca

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LE DUE SORELLE

Comune di Melendugno ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

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SANTI PATRONI DI GALATINA

maniFestazioni

Si rinnova la tradizione per la festa dei Santi Patroni A Galatina, dove tutto ebbe inizio, si ripercorre il fenomeno del tarantismo e della pizzica

Comune di Galatina 48 49

Il folklore salentino deve molto al culto e alla devozione ai santi. Terra di passaggio per pellegrini che dalla Terra Santa arrivavano a Roma e viceversa, il Salento nel corso degli anni è stato sempre un crocevia di storie e culture che ha assorbito e miscelato

con le proprie tradizioni e credenze. Di questo ricco bagaglio se ne ha riscontro soprattutto durante le feste religiose, dove il sacro si confonde con il profano regalando delle emozioni inesplicabili. Una magia unica e coinvolgente che quest’anno sarà possibile vivere nel suo


COMUNE DI GALATINA Assessorato al Turismo - tel. +39 0836 633111 - www.comune.galatina.le.it Ufficio IAT - via Vitt. Emanuele 35 - tel. +39 0836 569984 - Polizia Municipale - tel. +39 0836 566514

meglio a Galatina: lì dove il culto per i suoi santi patroni Pietro e Paolo è indissolubilmente legato alle origini del tarantismo e alle storie delle donne “tarantate” che hanno segnato l’immaginario di tutti. La manifestazione viene citata nella pubblicazione di Pugliapromozione dedicata ai Patroni di Puglia. Un importante riconoscimento e un’occasione unica per promuovere la città sia dal punto di vista tradizionale che dall’aspetto storico-culturale. Durante i festeggiamenti, dal 28 al 30 giugno, verranno riproposti gli antichi riti delle tarantate e la storia del tarantismo e della pizzica, che affondano le radici nella notte dei tempi. La leggenda vuole che i due santi siano

passati da Galatina, l’apostolo Pietro nel suo viaggio dalla Palestina a Roma, si fermò per riposarsi su un masso, oggi conservato nella chiesa matrice. San Paolo, invece, venne ospitato in una notte di tempesta da un galatinese. Come segno di ringraziamento l’uomo ebbe in cambio dal santo taumaturgo la facoltà di guarire dal morso della tarantola, il temuto ragno presente nella zona, praticando lo sputo sulla ferita. Si dice che la facoltà veniva trasmessa di padre in figlio e che le ultime “sanpaolare” fossero le sorelle Farina vissute nel XVII secolo. Non avendo figli, decisero di rendere “miracolosa” l’acqua di un pozzo di loro proprietà sputando-

ci dentro. Attorno a quel pozzo venne costruito un palazzo con una cappella privata intitolata a San Paolo che doveva accogliere i tarantolati e le tarantolate in occasione della festa patronale. Da allora San Paolo di Galatina è stato il santo dei santi guaritori del tarantismo. Quest’anno è stato messo in essere un percorso che porti tale evento ad essere una manifestazione che attragga, non solo la cittadinanza locale ma i tanti turisti presenti sul territorio per far apprezzare le bellezze del patrimonio storico-culturale della città e rievocare le forti tradizioni che lo caratterizzano. Le e novità si dividono su due fronti: la creazione di una via del gusto, per


SANTI PATRONI DI GALATINA

maniFestazioni

PALAZZO TANZA - VENTURI

PH: MICHELE SCHIRINZI

presentare e far degustare i prodotti tipici dolciari e enogastronomici della città e del territorio salentino e una forte rappresentazione del tarantismo basata su storia e tradizione. Il 28 giugno sarà presentato il fenomeno del tarantismo con la rappresentazione della puntura della taran-

ABSIDE DELLA BASILICA DI SANTA CATERINA

tola, partendo da piazza Galluccio e arrivando in piazza San Pietro. Il 29 giugno presso palazzo del la C ultur a c i s ar à u n m o m e nto m u s i c a l e c h e r i c h i am a e s p i eg a la storia musicale del tarantismo. Inoltre, in due momenti della giornata, la mattina intorno alle 7.30 e la sera alle 18, verrà rappresentato il rito della guarigione dal morso della taranta: secondo la tradizione i tarantati, presi la notte, messi su un carretto e portati davanti alla chiesa di San Paolo, venivano lasciati ballare fino allo sfinimento su un lenzuolo posato sui sampietrini. Successivamente venivano portati in chiesa e poi bagna-

ti con l’acqua miracolosa del pozzo. Sempre il 29 ci saranno le bande che come ogni anno allieteranno le vie cittadine e daranno quel senso della tradizionale festa patronale. Il giorno conclusivo, il 30 giugno, è dedicato al cantautore di musica leggera che sarà scelto con cura tra i nomi più eccellenti del panorama artistico e sarà comunque un personaggio che abbraccerà più generazioni di fans. Nel pomeriggio alcuni musicisti riproporranno alcuni brani di pizzica spiegandone significato e origine. Non rimane che visitare Galantina, per immergersi nella storia.

THE TRADITION FOR THE FEAST OF THE PATRON SAINTS GETS RENEWED PH: MICHELE SCHIRINZI

IN GALATINA, WHERE IT ALL BEGAN, THE PHENOMENON OF ‘TARANTISM’ AND ‘PIZZICA’ GETS RETRACED A unique and enthralling magic can be experienced in Galatina this year. The event is mentioned in the publication of Pugliapromozione dedicated to the Patrons of Apulia. The aim is to attract not only locals, but also the many tourists in the area, to give them the chance to appreciate the beauty of the city’s historical and cultural heritage. The novelties are divided on two fronts: the typical products and confectionary foods of the city and Salento in general, and a strong representation of ‘tarantism’, based on history and tradition. On June 28, will be presented the phenomenon of ‘tarantism’ with the representation of the bite of the tarantula, starting from piazza Galluccio and arriving in piazza S. Pietro. On June 29, at Palazzo della Cultura, will take place a musical moment that recalls and explains the musical history of ‘tarantism’, with bands playing on the streets. The final day, the 30th, is dedicated to a special singer-songwriter of pop music, carefully selected among the finest names in the artistic panorama.

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TERRITORIO

sport

di redazione/foto pierpaolo schiavone

Lo spettacolo del golf si mostra in strada Successo di pubblico e di partecipanti per la prima edizione della manifestazione “Street Golf Lecce”

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Al posto di verdi campi sterminati, le stradine strette e tortuose. La spettacolarità dello Street golf risiede nella possibilità di calarsi in realtà di gioco completamente diverse da quelle abituali, ma che proprio per questo regalano quel pizzico di adrenalina e di divertimento in più, in un momento unico di socializzazione. Giocatori di golf provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Lecce, il 25 aprile, per la prima volta in una città del Sud Italia, per la mani-

festazione “Street Golf Lecce”, che ha fatto più proseliti di quanto si pensasse. Il frizzante e coinvolgente entusiasmo dei partecipanti ha riempito di colore, tutto il centro storico di Lecce, per via delle tenute gialle, scelte per lo Street golf, regalando alla città una giornata di divertimento, allegria e piacevoli sorprese. Punto nevralgico della manifestazione è stata piazzetta Castromediano, dove è stato allestito il “Villaggio ospitalità”: qui erano presenti gli stand degli or-



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TERRITORIO

sport

IL CENTRO STORICO DI LECCE È STATO INVASO DAI COLORI E DALL’ENTUSIASMO DEI GIOCATORI ganizzatori e degli sponsor e punto di partenza del lungo percorso, studiato nei minimi dettagli. Nove buche dislocate tra le piazze più rappresentative di Lecce (chiesa Greca, Alcantarine, Arco Di Prato, Teatini, Duomo, Giravolte, Carmine, Arte della Stampa, Vittorio Emanuele II). Nessun timore per l’incolumità delle persone e per le abitazioni: le palline

usate per la manifestazione sono create appositamente per non far male, inoltre a garantire maggiore sicurezza, lungo tutto il tragitto c’erano i volontari della protezione civile “City angels” che hanno fornito il loro prezioso aiuto. Giocare per strada, confondendosi tra turisti e abitanti, è il modo migliore per promuovere il golf, che tra l’altro a Rio

de Janeiro 2016, dopo 112 anni, ritornerà ad essere una disciplina olimpica. Un modo unico e originale per scrollargli di dosso l’opinione che sia d’élite, uno sport non per tutti, e che spinge ad una naturale ritrosia e allontanamento chi invece vorrebbe provare ma non si ritiene all’altezza. “L’idea dello Street è nata proprio per avvicinare le persone al golf, in Italia ancora si pensa che sia uno sport per pochi quando invece non è così – afferma Paolo Bresciani, organizzatore dello Street Golf - e con il sistema di portare il golf in piazza lo dimostriamo. Chi lo pratica sa che è uno sport fattibile e possono giocare tutti, dai grandi ai piccoli. Visto la grande affluenza spero ci sia una seconda edizione, ma anche una terza”. L’obiettivo di incuriosire è stato raggiunto pienamente: i maestri della federazione per tutto il giorno sono stati a disposizione del pubblico per far provare dei lanci e hanno insegnato i primi rudimenti del golf. 54 55


TERRITORIO

sport

I TRE TEAM CLASSIFICATI Primo posto: Andrea Stasi, Massimo Mancuso, Pierandrea Bucari, Giulia Miglietta.

“Lo Street golf ormai si sta affermando come movimento, perciò in diverse tappe abbiamo dei fidelizzati che ci seguono e aspettano le nuove iniziative per muoversi con noi – continua Bresciani –. Non avevamo dubbi sulla riuscita di questa giornata che arriva per la prima volta a Lecce e nel Sud Italia, è stato un grande piacere e un grande orgoglio per noi realizzarla qui e sono contento che la gente abbia visto la città sotto un aspetto diverso, ammirando angoli che forse non sono conosciuti nemmeno da chi la abita”. La manifestazione, tra gli altri, ha anche

lo scopo di puntare verso la destagionalizzazione del turismo, facendo leva sulla rete di strutture ricettive e della ristorazione che sono poi il cuore pulsante per l’economia salentina. Proprio secondo la filosofia del progetto 365 giorni nel Salento, dell’agenzia di comunicazione Password AD srl, organizzatrice dello Street golf, che con i suoi prodotti editoriali mira a promuovere il territorio in tutte le sue sfaccettature. La manifestazione è stata realizzata anche in collaborazione con Lecce 2019, Città di Lecce, Acaya Golf Club, Banca Mediolanum.

Secondo posto: Rossano Simboli, Silvio Turano, Benvenuto Coluccia. Terzo posto: Alessandro Scalinci, Laura Miglietta, Salvatore Miglietta.

GOLF SHOW... ON THE ROAD THE FIRST EDITION OF “STREET GOLF LECCE” WAS A SUCCESS Instead of green fields, the narrow, winding streets. Golfers from all over Italy have met in Lecce, on April 25, for the first time in south Italy: 9 holes located among the most representative squares in Lecce, with no risk for the people or buildings: the balls used were harmless, furthermore, the “City Angels” volunteers have been of great help. “The idea was actually born to bring people closer to golf, by many Italians thought of as a ‘sport for few’ - says Paolo Bresciani, organizer of the Street Golf”. The idea has worked and, moreover, the Federation’s pros have been available to teach the rudiments of golf to everyone. The event also aimed to seasonally adjust tourism, relying on the network of accommodation and catering structures. Just according to the philosophy of the project 365 Giorni nel Salento of Password AD Ltd communications agency (event’s organizer), that aims to promote the area with its editorial products. All was organized in collaboration with Lecce 2019, Città di Lecce, Acaya Golf Club and Banca Mediolanum. Top 3 teams: 1st place: Andrea Stasi, Massimo Mancuso, Pierandrea Bucari, Giulia Miglietta. 2nd place: Rossano Simboli, Silvio Turano, Benvenuto Coluccia. 3rd place: Alessandro Scalinci, Laura Miglietta, Salvatore Miglietta.

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TERRITORIO

mobiLità

di redazione/foto pierpaolo schiavone

Tutti in sella: nuovo servizio di bike sharing Riattivato il 25 aprile promette maggiori attenzioni verso gli utenti Preso d’assalto il gazebo del Comune di Lecce relativo al nuovo servizio di bike sharing, allestito in piazzetta Castromediano nel “Villaggio Ospitality dello Street Golf”. Tanti cittadini hanno colto l’occasione di far propria una delle 500 tessere di abbonamento al servizio, con annessi lucchetti a spirale per la custodia delle biciclette, messe a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione per promuovere il servizio, che riparte con tante novità e maggiori attenzioni verso i fruitori. Saranno undici le stazioni; sarà ottimizzata la vendita delle tessere che si potranno acquistare in diversi punti della città con il coinvolgimento di alcune strutture ricettive e saranno installati, a questo proposito, quattro totem multimediali. La prima ora di utilizzo del servizio sarà gratuita; la seconda costerà 58 59

un euro, la terza due euro. Sono previsti abbonamenti anche per uno o tre giorni. Per informazioni sul servizio contattare il numero verde (800 457300). Nel giorno dell’inaugurazione erano presenti l’assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Luca Pasqualini, il sindaco Paolo Perrone, il curatore del progetto, l’ingegnere De Matteis, che hanno voluto subito provare il servizio.

STAZIONI BIKE SHARING STAZIONI PREESISTENTI: City terminal presso il Foro Boario, area sosta ex Carlo Pranzo, ex Arena Aurora, stazione ferroviaria, piazza Sant’Oronzo, piazza Mazzini, via Salandra (palazzo Alleanza). Totale: 90 colonnine STAZIONI DI NUOVA INSTALLAZIONE: Piazza Italia, torre del Parco, Settelacquare, piazza L. Ariosto. 40 colonnine CHIOSCHI MULTIMEDIALI (TOTEM) PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA DELLE TESSERE E DELLE RICARICHE: piazza Mazzini, piazza S. Oronzo, porta San Biagio, stazione Ferrovie dello Stato. DISTRIBUTORI DELLE TESSERE: info Point di piazza S. Oronzo, info Point del Castello Carlo V, hotel Risorgimento, hotel President, hotel Eos, hotel Patria, hotel Tiziano.

ALL ABOARD WITH THE NEW BIKE SHARING SERVICE REACTIVATED APRIL 25, IT PROMISES MORE ATTENTION TO USERS At the crowded gazebo of the Municipality of Lecce, in the “Street Golf’s Hospitality”, 500 membership cards with attached padlocks were distributed for free to promote the service. Existing stations: City terminal at Foro Boario, parking area former Carlo Pranzo, former Arena Aurora, railway station, P.za S.Oronzo, P.za Mazzini, Via Salandra. New stations: P.za Italia, Torre del Parco, Settelacquare, P.za L. Ariosto. Kiosks for cards and top-ups: P.za Mazzini, P.za S.Oronzo, Porta S. Biagio, FS railway station. Distributors: Infopoints in P.za S.Oronzo and Carlo V castle; Risorgimento, President, Eos, Patria and Tiziano hotels. Infos: 800457300


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LA PIETRA BIANCA

DA ALTERNATIVA PER LE COSTRUZIONI A STATUS SIMBOL

La Puglia così stretta, lunga e differente dal Gargano al Capo di Leuca, varia anche nella sua terra. Dalle cave delle pietre dure e vetrose di Trani e Apricena a quelle della morbida pietra leccese, si colloca giusto nel mezzo la pietra “gentile” di Ostuni e Carovigno: “la pietra bianca”. La Lavorazione in Pietra Leo & Martino, con 3 generazioni di esperienza estrattiva, ancora oggi produce arredi e rivestimenti per l’edilizia nella pietra bianca estratta 60 61

dalle stesse cave avviate nel XIII secolo. Nel leccese, la disponibilità di una pietra morbida ha dato luogo all’esplosione barocca ricca di volute e svolazzi con profondità estetiche strepitose. Tutto a scapito di un precoce deterioramento sotto l’azione meccanica e chimica degli agenti atmosferici, sui quali oggi si interviene con opere di restauro, ricostruzione e consolidamento. La pietra bianca invece “invecchia” in modo esattamente opposto, consolidan-

dosi e calcificandosi a contatto con l’aria, arrivando a marmorizzare in superficie nel corso dei decenni e rendendo così i manufatti eterni. Anticamente, le stesse famiglie salentine che potevano permettersi l’alternativa, sceglievano la pietra dalle cave di Carovigno e di Ostuni decidendo al più se affidare anche la lavorazione agli abili scalpellini del posto. La pietra bianca divenne presto in terra d’Otranto un vero e proprio status simbol che dava fulgore


LEO & MARTINO Contrada Centopezze, 72012 Carovigno (BR). tel. +39 0831 1792067 - +39 333 7888305 - +39 339 4589573 - info@petracam.it - ww.petracam.it

ai prospetti di palazzi nobiliari, cappelle gentilizie o esaltava col suo candore le facciate di chiese e monumenti. Dove c’era la pietra bianca c’era potere e ricchezza. La Lavorazione in Pietra Leo & Martino continua a produrre composizioni in pietra bianca su scala industriale e artigianale,

per l’edilizia, l’arredo e il restauro affiancando alle lavorazioni tradizionali di taglio e cesello, le più sofisticate tecnologie di fresatura robotizzata. La Lavorazione in Pietra Leo & Martino rende possibile valutare un’idea prima ancora di realizzarla, offrendo al cliente un

THE WHITE STONE FROM CONSTRUCTION ALTERNATIVE TO STATUS SYMBOL The Stone Processing Leo & Martino, with 3 generations of experience, still produces white stone furnishings and coverings for the building industry, extracted from the same quarries of the XIII century. The white stone “ages” consolidating and calcifying in contact with the air, thus making artifacts eternal. The company continues to produce compositions, combining the traditional methods to the most sophisticated technologies. It’s possible to evaluate an idea even before realizing it, with three-dimensional models. The white stone can be used both for the interiors and exteriors, doesn’t require any treatment and doesn’t vary if a job is executed at different times. Leo & Martino invites designers and clients at its headquarters in Carovigno, in the district of Centopezze, reserving them factory prices and payments on easy terms.

servizio di modellazione tridimensionale al pc e realizzando dei prototipi prima della produzione, definendo per tempo ogni minimo dettaglio senza avere sorprese sui costi e sui risultati finali. La pietra bianca trova applicazione ovunque, sia da interni che da esterni, è di facile posa in opera, non necessita alcun trattamento e non varia se si vuole eseguire un lavoro in tempi diversi: anche a distanza di anni, non ci sono discontinuità accostando un pezzo nuovo ad uno preesistente. La sua compattezza e omogeneità, rende possibile quello che è impossibile ottenere con altri materiali: la lavorazione a pezzi interi e di grandi dimensioni. Questa peculiarità, unita alla grande esperienza della Lavorazione in Pietra Leo & Martino, consente di sviluppare un design pulito, privo di eccessive giunzioni, anche su lavorazioni apparentemente “estreme” di pezzi curvi e sagomati con cui, ad esempio, riesce agevolmente a superare campate di 4 metri in soli tre pezzi. La Lavorazione in Pietra invita i progettisti e i clienti direttamente nella sua sede a Carovigno, in contrada Centopezze, riservando a loro i prezzi di fabbrica e pagamenti agevolati.


TERRITORIO

Focus

Diari pugliesi: la Valle d’Itria

Luogo incantato, tra graziosi centri storici e distese di verde multiforme Una finestra nella pancia più elegante della regione

A ogni passo suona l’eco di racconti perduti nel tempo, lontano lo sfondo perfetto fatto di verde, minuziosamente allineato per mezzo dei muretti a secco segnati dalla terra rosso vivo. Distese collinari

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tra valli e promontori, non troppo lontano dal mare, che spunta nel celeste leggero dell’orizzonte a perdita d’occhio. Un lembo di terra che si incastona in un sud non troppo profondo della lunga

Puglia, tra le province di Taranto, Brindisi e Bari, a un passo dall’altopiano delle Murge, un poco prima della piana infinita che porta alla fine delle terre. Una rocciosa depressione carsica che abbraccia gli aristocratici borghi di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino, accarezzando da lontano anche Alberobello, Ostuni e Ceglie Messapica. “Itria”, probabilmente dal culto bizantino della Madonna Odegitria, dal greco “che indica la via”, è oggi una terra rocciosa ma rigogliosa, punteggiata da reperti messapici, piccoli villaggi rupestri nati


di jessica niglio/

I TRULLI Le antiche costruzioni di pietra coniche, dichiarati dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, che utilizzano la tecnica a secco, sono tipiche della Puglia meridionale. Il loro nome deriva dal greco tardo trùlos, che significa cupola, e hanno difatti tutto l’aspetto di essere costruzioni di concezione preistorica. Non esistono però reperti datati, quelli rimasti oggi risalgono al XVI secolo. Sono composti da un unico vano semplice a pianta circolare o da più vani, secondo un impianto modulare, con una muratura spessa e robusta a secco, fattore che impedisce quasi l’esistenza di aperture ad eccezione della porta d’ingresso, garantendo una coibentazione naturale in estate e in inverno. La particolarità costruttiva sta nella cupola che è una struttura autoportante composta da lastre orizzontali disposte a gradino sempre più rientrante verso l’alto, senza l’utilizzo di cementi o centinature. La cupola viene poi rivestita di pietre più sottili che terminano in una chiave di volta su cui sono scolpiti elementi decorativi a carattere apotropaico. Oggi i trulli sono tra le strutture abitative più ricercate e costose, predilette da molti personaggi famosi che trovano proprio in Valle d’Itria un buen retiro. TRULLI The old conical stone constructions, declared World Heritage Site by Unesco, are typical of southern Apulia. Their name derives from the greek trùlos (cupolas). Today, the trulli are among the most sought after and expensive dwellings , favored by many famous people.


TERRITORIO

Focus

LEMBO DI TERRA CHE SI INCASTONA TRA LE PROVINCE DI TARANTO, BRINDISI E BARI, A UN PASSO DALL’ALTOPIANO DELLE MURGE

sulle vie della transumanza e da masserie fortificate, espressione dell’economia del latifondo; un’unica e sofisticata elegia bucolica che tende all’essenziale, nella viscerale semplicità del contatto più stretto con gli elementi naturali, riletti con cura ed equilibrio. Sbuffi di macchia mediterranea si alternano ai boschetti, tra cui si inseriscono vigneti e uliveti secolari, ventre da cui

sgorga vino e olio tra i più pregiati in Italia. L’eleganza è identica nei centri storici dei borghi cittadini, bianchi di calce per allontanare le epidemie e per questo accecanti, di pietra composta e vicoli strettissimi, su pavimenti tipici con i pesanti mattoni di pietra, “le chianche”. Sbucano improvvisi scorci inattesi e monumenti maestosi, piccole vie si aprono a piazze spaziose, porticati merlettati

APULIAN DIARIES: VALLE D’ITRIA AN ENCHANTED PLACE AMONG LOVELY OLD TOWNS AND STRETCHES OF GREEN. A WINDOW IN THE MOST ELEGANT BELLY OF THE AREA A strip of land embedded in a not too deep part of Apulia, between the provinces of Taranto, Brindisi and Bari, one step away from the Murgia’s plateau, just before the endless plain leading to the end of the lands. “Itria”, probably from the byzantine cult of the Virgin Odegitria, and from the greek “that shows the way”, is now a rocky but flourishing land, dotted with messapic relics, small rocky villages, green fields and the typical stone marvels, the “trulli”.

FESTIVAL E CULTURA La valle d’Itria ha un certo fermento culturale che si manifesta in una serie di eventi e festival ormai noti non solo in Italia ma anche all’estero. Il Festival della Valle d’Itria a Martina Franca dedicato al belcanto (18 luglio - 3 agosto 2014), il Locus Festival a Locorotondo, dedicato alla musica live (25 Luglio 10 Agosto 2014) e la Ghironda, festa tradizionale estiva con artisti di strada tra Martina Franca, Locorotondo, Ceglie Messapica e Grottaglie. EVENTS Valle d’Itria hosts various events and festivals: the Festival della Valle d’Itria (18 Jul - 3 Aug 2014), the Locus Festival in Locorotondo (25 Jul - 10 Aug 2014) and the Ghironda between Martina Franca, Locorotondo, Ceglie and Grottaglie.

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da mani creative aprono mondi pieni di meraviglie che svelano tradizioni di botteghe, succulenti piatti nei fornelli delle macellerie, sarte a vista e uomini di antiche arti. La meraviglia nel passaggio da posto a posto soffia come un vento leggero e buffo, nello scorgere il cappello di elfi misteriosi, accovacciati nei campi erbosi. Si rivelano essere poi costruzioni brulle e arse dal sole, dalla tipica forma conica che utilizzano la tecnica della pietra a secco, i trulli. Svettano, alcuni a vivo, altri tinti di calce bianca, alcuni visibili ormai solo nelle volte delle costruzioni più moderne. Si adagia un paesaggio con un manto ricco su un volume misterioso, si alza e ondeggia, si appiana e sfugge in discese audaci. Spiccato canto di essenzialità ricorrenti, malinconica emozione del viaggio che attraversa la terra pugliese, nella sua pancia più elegante, nella sua tipicità più netta, nelle sue rughe più profonde.


Abitazione antica/OSTUNI Zona centro storico Splendida abitazione antica in pietra situata nel cuore del centro storico di Ostuni. È composta da un soggiorno pranzo con angolo cottura,una camera da letto e da un bagno. L’abitazione è rifinita nei minimi dettagli con arredamento incluso di enorme pregio.

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TERRITORIO

Focus

Il bianco che vivi tutto l’anno Storia cultura arte e tradizioni della perla dell’Alto Salento

Situata nella provincia di Brindisi, Ostuni si erge a 200 metri sul livello del mare, su colline che sono le ultime propaggini delle Murge. Dalla sua posizione in sopravanzo sul mare, Ostuni definisce geograficamente l’inizio della penisola salentina fatta di quei dialetti, cibi, paesaggi e tradizioni in comune con i territori di Lecce, Otranto, Gallipoli e Santa Maria di Leuca. Ostuni, evoluzione di “città nuova” dal greco “astu-neon”, ha origini antichissi68 69

me: lo testimoniano gli scavi archeologici risalenti al periodo paleolitico e lo straordinario ritrovamento, all’interno della grotta di Santa Maria d’Agnano, degli scheletri di una donna vissuta circa 25.000 anni fa col bambino che portava ancora in grembo. Il reperto unico al mondo è attualmente esposto nel Museo cittadino delle civiltà preclassiche. I messapi delinearono la città in cima a quel colle scosceso che ancora domina la pianura e nel III secolo a.C. Ostuni, come


di alessandra loparco/ foto marcello andriani

tutto il Salento, subì la conquista da parte dei Romani. Con la caduta dell’impero, per l’interesse suscitato dalla sua posizione strategica, si susseguirono dominazioni straniere che hanno segnato usanze, arti e culture. Un esempio per tutti è dato dall’influenza gotica associata all’esaltazione religiosa, che hanno lasciato sul prospetto della Cattedrale dedicata a Santa Maria dell’Assunzione un rosone in pietra tra i più grandi d’Europa. Delle quattro porte del Rione Terra di

Ostuni, oggi sono visibili solo Porta Nova e porta S. Demetrio unite da Viale Oronzo Quaranta, detta anche “lo stradone”, punto panoramico dal quale si ammirano gli orti terrazzati e la piana degli ulivi secolari che termina nell’Adriatico. Durante il medioevo si configurò il borgo antico così come è oggi, chiamato “la Terra”. Le bianche mura di cinta racchiudono le case incastonate e sovrapposte, cresciute tra vicoli strettissimi e ripide scale. Questa conformazione rende la


TERRITORIO

Focus

IL CENTRO STORICO DI OSTUNI NOMINATO ANCHE “LA TERRA” VISTO DA LONTANO APPARE UNIFORME E ARMONICO, RACCOLTO DALLE BIANCHE MURA FORTIFICATE

città vecchia un vero dedalo di pietra in cui è piacevole perdersi e tornare indietro nel tempo. Il nome di “Città Bianca” si deve alla tinteggiatura a calce che ricopre ogni muro del centro storico per renderlo impermeabile. Ancora grazie alle sue qualità disinfettanti, la stessa calce evitò nel 1657 la diffusione della peste che afflisse, invece, il resto del Salento. Di altro avviso, la tradizione locale attribuisce i meriti della salvezza da tale flagello a Sant’Oronzo, patrono di Ostuni. Per questo motivo il 26 agosto di ogni anno gli ostunesi si recano in processione al Santuario eretto in suo onore, prelevano la sua statua e la portano a spalla fino in piazza Cattedrale. Completano il corteo una

trentina di cavalli, riccamente bardati da mantelli rossi paillettati. I finimenti degli animali e le casacche in coordinato dei cavalieri, sono tramandati di generazione in generazione nelle famiglie del paese. La festa si conclude con lo spettacolo pirotecnico visibile dallo “stradone” e dai colli di Sant’Oronzo e di San Biagio. Il suggestivo scenario della Città Bianca, valorizzato dalla presenza delle numerose attività artigiane e gastronomiche, accoglie tutto l’anno i turisti alla ricerca del buon vivere e della buona tavola. Ostuni riserva piacevoli sorprese sia tra le sue mura che passando oltre, attraversando campagne di terra rossa e ulivi monumentali, per giungere fino al litorale.

WHITE TO BE LIVED ALL YEAR HISTORY, CULTURE, ART AND TRADITIONS OF HIGH SALENTO’S PEARL Located in the province of Brindisi, Ostuni is located 200m above sea level, on the hills that are the last offshoots of the Murge. The Messapians outlined the city on top of that steep hill, which still dominates the plain, and in the III century BC Ostuni, as all of Salento, was conquered by the Romans. With the fall of the empire, because of its strategic position, it has been prey of foreign dominations that marked customs, arts and cultures. During the Middle Ages, the old town took the shape it has today, called “La Terra”. The white walls enclose the houses, which grew between narrow alleys and steep stairs. The name “White City” is due to the lime painting which covers every wall of the historic center, to make it waterproof. Due to its disinfectant qualities, that same lime in 1657 avoided the spread of the plague that afflicted the rest of Salento. The picturesque scenery, enhanced by many artisan and culinary activities, welcomes tourists all year. Along the 17km of its coast are wide sandy and rocky beaches, crowned by dunes and Mediterranean scrub. The park of Coastal Dunes between Torre S. Leonardo and Torre Canne is ideal for enjoying the original beauties of the territory.

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Lungo i 17 chilometri di costa ostunese si alternano ampie spiagge con calette sabbiose e rocciose, coronate da dune e macchia mediterranea. Il parco delle Dune Costiere tra Torre S. Leonardo e Torre Canne, costituisce il patrimonio paesaggistico a tutela della bio-diversità, ideale per godere le bellezze originarie del territorio. Gli stabilimenti balneari ostunesi da anni ricevono i riconoscimenti per la pulizia del mare e per l’eccellenza dei servizi che offrono ai turisti, bene accogliendo bambini, disabili e diportisti. Lasciarsi accecare dal bianco diventa un’esperienza impossibile da dimenticare.


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PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO

maniFestazioni

Premio Terre del Negroamaro, magico incontro di cultura e tradizioni Il 22 agosto il piccolo borgo antico di Guagnano si vestirĂ a festa e porterĂ in scena il Salento e le sue meraviglie 72 73


PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO Comune di Guagnano - Piazza Maria SS. del Rosario, 73010 Guagnano (LE) tel. +39 0832 704021 - www.comunediguagnano.it - Antonio Congedo cordinatore CTO - tel. +39 349 1551843 - congeant@libero.it

Un suggestivo connubio tra arte, sapori e tradizione, volto a valorizzare e promuovere il territorio locale esaltandone le tipicità che lo rendono unico e irripetibile. Tutto in un’unica sera, a Guagnano, nel cuore dell’estate salentina. È il Premio Terre del Negroamaro, in programma quest’anno per il 22 agosto prossimo e giunto alla sua sesta edizione. Ad organizzarlo è il Comune di Guagnano, in collaborazione con il Comitato Tecnico Operativo del

Progetto Premio Terre del Negroamaro, fregiandosi di patrocini autorevoli come la Regione Puglia, la Provincia di Lecce e l’Università del Salento. L’evento, che nella passata edizione ha registrato circa 30.000 presenze, prende forma nel centro storico del paese, dando vita a un’incantevole liaison tra la piazza centrale e i vicoli che ne costituiscono il contorno. Il fulcro della manifestazione è il grande palco allestito ai piedi della Chiesa Madre, nell’antica piazza dedi-

cata alla Madonna del Rosario. Su di esso si alternano, nel corso della serata, i grandi protagonisti dell’evento, ossia coloro che ricevono illustri riconoscimenti per aver dato risalto, soprattutto professionalmente, al Salento o alla Puglia in generale. Nello stesso tempo in cui tutto ciò prende vita, le corti del centro storico risuonano di tradizione e sapori, animate dall’arte di strada messa in scena sotto innumerevoli forme, e condite dal sapiente operato di aziende


PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO

maniFestazioni

vinicole e gastronomiche locali che, in quelli stessi stralci di territorio, offrono in degustazione vino e prelibatezze della tradizione nostrana. Il miglior vino delle terre del negroamaro e la squisita cucina locale si associano, armoniosamente, alle più belle forme dell’arte di strada, come la magia, i giochi di fuoco e il teatro. Fino a comprendere forme suggestive di intrattenimento, come la poesia intrecciata alle note che riecheggia nei giardini letterari. Per poi giungere allo spazio dedicato all’arte visiva, dove pittori e scultori locali mettono in scena i loro lavori, dando vita alle emozioni inequivocabili che a quei lavori saldamente si legano. Tanti sono i nomi e le realtà di spicco che nel corso degli anni hanno ricevuto il noto

riconoscimento da cui lo stesso evento prende il nome. Dall’Istituto di Nanotecnologie dell’Università del Salento, premiato nel 2009, al regista salentino Edoardo Winspeare, premiato nel 2010. Dall’enologo irpino Severino Garofano, che ha segnato l’edizione del 2011, ai Sud Sound System e all’ex rettore dell’Università del Salento Domenico Laforgia, premiati rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Oltre a loro, altri nomi di rilevanza indiscussa hanno calcato il palcoscenico guagnanese, ricevendo riconoscimenti come il Premio Ambasciatore del Negroamaro, il Premio alla Comunicazione e il Premio Radici di Negroamaro. Tra questi, il presidente di Mixer Media Paolo Pagliaro, il giornalista rai Marcello Favale e la firma de

Il Sole 24 Ore Antonella Millarte. Dal 2013 la manifestazione vanta l’intensa collaborazione del GAL Terra d’Arneo, che nel corso della serata consegna il Premio Giornalistico Internazionale, a conclusione del relativo concorso volto a favorire la conoscenza dell’Arneo e delle sue eccellenze. Ed è lo stesso GAL che nel 2013 ha portato sul palco di Guagnano Roberto Vecchioni, consegnandogli il Premio Speciale Terre del Negroamaro a conferma del suo infinito amore per il Salento. A chiudere la serata è da sempre la musica d’autore italiana, un ruolo che lo scorso anno è toccato a Grazia di Michele, preceduta da Marina Rei nel 2012. Si attendono, adesso, i dettagli della nuova edizione. Per il momento risulta confermata la conduzione della serata, affidata a Fernando Proce, noto speaker dell’emittente radiofonica nazionale RTL 102.5. Proce avrà l’onore di portare in scena, per il secondo anno consecutivo, un evento che assume proporzioni sempre più vaste, ma che mai perde di vista il suo obiettivo primario, racchiuso nella più ampia valorizzazione del territorio locale e delle sue risorse preziose.

PREMIO TERRE DEL NEGROAMARO, MAGICAL ENCOUNTER OF CULTURE AND TRADITIONS ON AUGUST 22, THE ANCIENT VILLAGE OF GUAGNANO WILL STAGE SALENTO AND ITS WONDERS. An evocative combination of art, flavors and tradition: it is the 6th edition of Terre del Negroamaro, scheduled this year for August 22. The fulcrum the event is the large stage set up at the feet of the Mother Church, in the ancient square dedicated to Our Lady of the Rosary. Great protagonists will perform, that is, those who have received illustrious awards for giving emphasis to Salento and Apulia in general. While everything comes to life, the old town echoes of tradition and flavors, inspired by the countless forms of street art and visual art. As always, the Italian music concludes the evening.

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TERRITORIO

gusto

Perché l’Artigianale è differente Stagionale, ormai, solo per caso. Non filtrata e non pastorizzata la birra artigianale piace di più anche ai salentini. Un mondo in fermento che cattura adepti tra brewer e consumatori

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di jlenia m. gigante/

Bionda, rossa o scura? La verità è che ora piacciono tutte e ognuna per le sue peculiarità. Si parla di birre artigianali. Per intenderci quelle non filtrate e non pastorizzate, realizzate senza conservanti, dove il gioco di temperature e fermentazioni deciso dal maestro birraio tracciano il solco del rinascimento della birra che attraversa lo Stivale. Un mondo in fermento dove appassionati brewer si confrontano a colpi di cotte dalle miscele con ingredienti personali e segreti, luppolature a freddo e interpretazione dei vari stili. Un mondo a parte che si riflette

anche sul consumatore che sceglie di gustare qualcosa di non convenzionale. Il Salento, nondimeno, segue la scia di questo trend con un filone di appassionati birrai, ideatori di ricette brassicole all’altezza di prodotti europei. La terra dei due mari, da sempre luogo di produzione vitivinicola, si scopre anche terra di birra cui offre qualche ingrediente locale. Tra questi l’acqua, elemento fondamentale per la caratterizzazione della birra. “Nella mia produzione utilizzo da sempre quella dell’Acquedotto Pugliese” – spiega Raffaele Longo, brewer doc salentino,

tra i primi ad accogliere la sfida di innestare un birrificio in un’area vinicola. La sua passione per la birra è diventata un progetto concreto che, oggi, si confronta sul mercato nazionale con un’ampia gamma di stili sino alle birre speciali a cui ha voluto imprimere un’identità territoriale proponendo una belgian fruit caratterizzata dalla confettura di cotogna, una triple belga con aggiunta di miele di timo, una coffee stout dall’aroma di caffè torrefatto nel Salento. Chiude la linea una barley wine, affinata in barrique di rovere francese. Il sogno brassicolo ha acceso la crea-


TERRITORIO

gusto

NON FILTRATE, NON PASTORIZZATE, REALIZZATE SENZA CONSERVANTI: LE BIRRE ARTIGIANALI PIACCIONO TUTTE E OGNUNA PER LA SUA PECULIARITÀ tività anche di Francesco Caprioli, noto brewer, ideatore del primo shop salentino specializzato in birre artigianali e coautore di diverse beer firm. “Birrogastrofonici, ovvero Beerock, è un’esperienza sensoriale che lascia un segno, veicola un significato, aiuta a condividere un gusto” – ha detto Caprioli dell’ultimo progetto che lo vede impegnato in un’esecuzione da duo-rock con Roy Paci. Insieme condividono la filosofia di “una produzione di qualità senza compromessi, secondo l’arte e il rispetto della tradizione dedicando il nostro lavoro a

chi sa apprezzare la birra.” Sull’onda del fermento brassicolo si muovono anche i consumatori e la birra non è più solo per un consumo giovane e stagionale. Lo conferma Andrea De Luca, appassionato cultore di birra e gestore di uno shop con mescita: “A Lecce si beve bene e cresce la curiosità verso i diversi stili di birra artigianale”. Da lui ogni giorno arriva un target misto di uomini e donne tra i 35 e i 45 anni attratti dalla bevanda cerealicola e dalle possibilità di abbinamento con il cibo. “Piace lo stile classico: stout, barley wine, lambic” – precisa De Luca – “la

WHY HANDMADE IS DIFFERENT UNFILTERED AND UNPASTEURIZED CRAFT BEER IS ALSO LIKED BY SALENTINIANS. A WORLD THAT CAPTURES BREWERS AND CONSUMERS ALIKE Blonde, red or dark? The truth is that they’re all great, and each for its own peculiarities. Salento has many fans, creators of recipes that are up to european products’ standards. “In my production I always use water from the Apulian Aqueduct” - asserts Raffaele Longo, brewer from Salento. His passion for beer has become a concrete project that, today, compares itself on the national market with a wide range of styles up to the special beers, including the belgian fruit, characterized by quince jam, a Belgian triple with added thyme honey and a coffee stout with roasted coffee aroma made in Salento. Closes the line a barley wine, aged in french oak barrels. Beer is not just for a young and seasonal consumption. This is confirmed by Andrea De Luca, a passionate lover of beer and manager of a shop with a barroom - “Drinking is good in the capital of baroque, and curiosity about the different kinds of craft beer is growing”.

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tendenza, comunque, si orienta verso le accattivanti IPA con luppolatura americana dai tipici sentori di frutta esotica e un amaro notevole”. Il consumo di birra nel Salento è, certamente, trasversale. Birra e Sound, evento dedicato alla cultura birraia dove trovare centinaia di etichette europee e produzioni italiane artigianali, ne è un esempio. “Promuovere la birra e fare cultura sul bere di qualità: questa la chiave del successo di questa formula che attrae un target ampio e variegato” – sostiene Maurizio Zecca, responsabile del settore agroalimentare di Confindustria e fondatore del format che abbina la birra alla musica. “Nella terra del vino, l’attenzione verso la birra non sposta i consumi ma, all’interno del proprio comparto, si sposta verso bevute più attente e colte a discapito della mera quantità” – continua Zecca che assicura – “a breve la produzione di una birra a km 0 dove il Salento sarà parte integrante di un progetto di filiera che partirà dalla produzione di orzo, comprenderà una malteria e terminerà con la realizzazione di un birrificio”.



TERRITORIO

eventi

Dai Negramaro a Battiato, passando per le beniamine locali Emma Marrone e Alessandra Amoroso e le tante proposte di Gallipoli e Lecce: la bella stagione, nel Salento, richiama i grandi nomi della musica italiana ed internazionale

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di ilaria marinaci/

ALESSANDRA AMOROSO

CHEMICAL BROTHER

EMMA MARRONE

RAPHAEL GUALAZZI

Il Salento è terra di musica e l’estate è la stagione che meglio di ogni altra esalta questo binomio vincente. L’estate 2014 si preannuncia come una delle più ricche per varietà e numero di concerti che, soprattutto fra luglio ed agosto, soddisferanno ogni tipo di palato musicale. Evento clou sarà, senza dubbio, la tappa conclusiva del tour “Un amore così grande” dei Negramaro, che, dopo aver girato l’Italia in lungo e in largo, riporterà la band a casa, allo stadio Via del Mare di Lecce, nella terra che ha dato i natali a

Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco. L’appuntamento è fissato per la sera del 26 luglio, quando non mancheranno ospiti a sorpresa ed emozioni che correranno a fior di pelle, come nella migliore tradizione degli show targati Negramaro. Ma la band, che ha firmato anche l’inno italiano dei Mondiali di calcio in Brasile (vedi box), non è la sola a “giocare in casa”. Lo faranno anche le due star salentine lanciate da “Amici” di Maria De

Filippi e ormai stabilmente accasate nell’olimpo delle cantanti più amate, Emma Marrone ed Alessandra Amoroso. La prima terrà al Parco Gondar di Gallipoli, il 22 luglio, l’unica tappa pugliese del suo tour, mentre la seconda ha scelto la piazza più famosa del Salento, quella dell’ex convento degli Agostiniani di Melpignano (dove si tiene il concertone finale della Notte della Taranta), per far approdare, il 16 agosto, la tournèe di promozione del suo album dei record, “Amore puro”. Fin qui i grandi nomi nostrani, ma ad arrivare nel Salento saranno anche tantissimi artisti nazionali ed internazionali. A farla da padrone, come ogni anno, il Parco Gondar che, forte dei suoi 20.000 mq consacrati all’intrattenimento, propone un cartellone variegato. La stagione si inaugura il 31 maggio con i 99 Posse, freschi di ristampa del loro primo storico album, “Curre Curre Guagliò”, accompagnati da Mama Marjas, in netta ascesa nel panorama femminile del reggae. Poi,


TERRITORIO

eventi

IL CLOU SARÀ IL CONCERTO DEI NEGRAMARO, IL 26 LUGLIO A LECCE, MA LA STAGIONE RISERVA ALTRE PIACEVOLI SORPRESE PER GLI AMANTI DELLA MUSICA

dopo il concerto di Emma il 22 luglio, arriveranno, fra gli altri, l’1 agosto, gli Afterhours con una delle attesissime date del tour “Hai Paura del Buio 2014” nato per celebrare la riedizione del celeberrimo omonimo album del 1997 di Manuel Agnelli e soci, il 2 agosto il rapper del momento Clementino, il 4 agosto

sarà la volta di Raphael Gualazzi pronto ad incantare tutti con i virtuosismi del suo “Happy Mistake” in deluxe edition, mentre il 5 torna – dopo il clamoroso successo dello scorso anno celebrato da oltre diecimila persone – Manu Chao accompagnato ancora dal collettivo de La Ventura. La notte di Ferragosto, invece, si infiammerà con i Chemical Brothers, il celebre duo di Manchester protagonista di un ipnotico djset di tre ore all’arena del parco gallipolino, mentre, la sera dopo, il 16 agosto, tutti pronti a ballare con Caparezza sulle note del suo nuovo album, “Museica”. Anche Lecce non è da meno e, fra i concerti già confermati, c’è l’8 agosto quello degli Avion Travel, il 9 quello

AFTERHOURS

di Brunori Sas e il 13, invece, quello di Mannarino. Il 24 luglio presso Torre regina Giovanna di Apani in provincia di Brindisi ci sarà Cat Power. Il maestro Franco Battiato sarà in concerto il 27 luglio al Foro Boario di Ostuni con il progetto Joe Patti, in cui a farla da padrone sarà la musica elettronica, da sempre uno dei suoi grandi amori, con tutti i riferimenti alla sua produzione anni ’70 (e ad album come “Fetus”, “Pollution”, “Sulle corde di Aries”, “Clic” e “M.lle le gladiator”) e alcune improvvisazioni. Infine, la divina Patty Pravo farà tappa, il 7 agosto, con il suo “Sulla Luna Tour” allo Smaila’s di Gallipoli.

MANU CHAO

MUSIC OF THE STARS: SUMMER CONCERTS FROM NEGRAMARO TO BATTIATO AND THE LOCAL FAVORITES EMMA MARRONE AND ALESSANDRA AMOROSO: THE SUMMER IN SALENTO RECALLS THE BIGGEST NAMES IN MUSIC Summer 2014 will be among the richest by variety and number of concerts. The key event will be the last stop of the Negramaro’s “Un amore così grande” tour, at Lecce’s Stadium. The event is scheduled for July 26, with special guests. In addition to the makers of Brazil 2014 hymn, there will also be Emma Marrone and Alessandra Amoroso: the first will be held at Parco Gondar in Gallipoli, on July 22, while the latter at the former Augustinian convent of Melpignano. Parco Gondar will host 99 Posse and Mama Marjas, Afterhours, Clementino, Raphael Gualazzi and Manu Chao. August 15 will be set on fire with the Chemical Brothers, with a three hours DJ set, and Caparezza the next day. In Lecce there will be Avion Travel, Brunori Sas and Mannarino. Franco Battiato will be in concert on July 27 at Foro Boario in Ostuni, with the Joe Patti project; finally, Patty Pravo will be performing at the Smaila’s in Gallipoli, on August 7, with her “Sulla Luna Tour”.

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I festival

ERIC HONORÈ GIOVANNI SOLLIMA

ANTONELLA RUGGERO

IL LOCOMOTIVE A LECCE, LA NOTTE DELLA TARANTA AL VIA IL 5 AGOSTO La novità di quest’anno del Locomotive Jazz Festival è la città. Da Sogliano Cavour, infatti, la rassegna diretta dal sassofonista Raffaele Casarano si trasferisce nella capitale del Barocco dal 31 luglio al 5 agosto per cinque intense giornate di concerti, ospiti, incontri letterari, workshop e aperitivi in musica. Il programma sarà impreziosito da alcuni inediti concerti al buio, che gli spettatori dovranno seguire rigorosamente bendati e a luci spente, e dalla presenza di artisti del calibro di Antonella Ruggero, Manu Katchè ed Eric Honoré. Immancabile l’Alba in Jazz che sorgerà anche quest’anno sulla splendida costa di Marina Serra di Tricase. Dal 5 al 23 agosto, invece, il Festival della Notte della Taranta riaccenderà i riflettori sulla musica popolare salentina, ospitandone gli interpreti più accreditati in una serie di concerti che toccheranno i comuni della Grecìa ma anche Alessano, Cursi, Galatina e Lecce. Il grande concertone finale sul piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano si terrà il 23 agosto, ma gli ospiti che si esibiranno insieme all’Orchestra Popolare Notte della Taranta saranno rivelati, come sempre, a poche settimane dall’evento. Intanto, si va verso la riconferma di Giovanni Sollima come maestro concertatore.

THE FESTIVALS LOCOMOTIVE MOVES TO LECCE, AND THE NOTTE DELLA TARANTA STARTS ON 5 AUGUST The Locomotive Jazz Festival will take place from 31 July to 5 August in Lecce; it will host many big names and will also be enriched by innovative concerts, where the audience will be blindfolded and in the dark. From 5 to 23 August, instead, will be the Notte della Taranta’s turn, with many stages around Salento, ending with the big event in Melpignano, on August 23.

MANU KATCHE



TERRITORIO

eventi

I festival

L’INNO DEI MONDIALI IN BRASILE PARLA SALENTINO BRAZIL 2014’S HYMN SPEAKS SALENTINIAN Salentinian band Negramaro have revisited “Un amore così grande” (A love so great) for Brazil 2014: the song was previously written in 1976 by another salentinian, Guido Maria Ferilli, and later made famous by singer Claudio Villa.

Saranno i Negramaro con “Un amore così grande 2014” a fare da colonna sonora alle partite che la Nazionale di Calcio giocherà ai Mondiali in Brasile. La band salentina ha rivisitato in chiave rock e integrato con una strofa inedita, composta dal frontman Giuliano Sangiorgi, il brano “Un amore così grande”, scritto da un altro salentino, Guido Maria Ferilli, nel 1976

e portato al successo da Claudio Villa. Il videoclip della canzone è stato girato in gran segreto allo stadio Via del Mare di Lecce a fine marzo con il regista toscano Giovanni Veronesi dietro la macchina da presa. I proventi dell’iniziativa saranno interamente devoluti alla ricerca sulla Sla e sulla sclerosi multipla.

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MARINELLI

Lido baLneare

Marinelli Lido chic, ristorante gourmet, suggestiva location per cerimonie e resort diffuso a due passi da Leuca

Fare il bagno a pochi minuti da Santa Maria di Leuca, in località Felloniche, dove le scogliere sono basse e si tuffano in un mare con mille gradazioni, che vanno dal turchese al verde smeraldo, è un’esperienza indimenticabile, anche per chi non ama gli scogli. Su un promontorio, che sembra una nave pronta a salpare tra le onde, il lido Marinelli è l’indirizzo giusto per una giornata di relax. È un lido chic, dall’atmosfera

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retrò, perfetto per i turisti che amano scoprire gli angoli segreti del Salento, le calette poco affollate e i luoghi immersi nella natura. Offre un’ospitalità squisita e propone un nuovo modo di vivere l’estate, all’insegna del benessere e del buon gusto. Comode pedane di legno sono adagiate sugli scogli bassi, garantendo accessibilità e confort. Ospitano cabine colorate, scandite da un rigato bicolore bianco-celeste, azzurro, rosso o arancio

dotate di cassette di sicurezza, ombrelloni bianchi ed eleganti lettini, postazioni ideali per prendere il sole o ammirare il tramonto. Di giorno tutto è studiato nei dettagli per offrire una giornata piacevole per l’intera famiglia: i bambini giocano con la sabbia nell’area giochi e hanno una baby sitter a loro disposizione; le mamme possono prendere il sole sulla pedana direttamente in acqua; mentre i papà si gustano un light lunch nel ristobar con piatti freschi e colorati. E per chi arriva dal mare, basta una telefonata, per ricevere un rapido servizio a bordo del proprio yacht. L’atmosfera diventa magica, quando l’orizzonte si tinge di rosso e la luna fa capolino in cielo. Il lido Marinelli si anima di nuova vita, è il momento dell’aperitivo, appuntamento quotidiano dalle 17.30, con musica e tante specialità: friselle al pomodoro, crostini, golose insalate di pasta e di mare, degustazione di formaggi locali. Questo può essere il degno epilogo di una splendida giornata trascorsa al mare o il punto di partenza


MARINELLI Viale Magna Grecia 7, San Gregorio – Felloniche di Patù (LE). tel. lido +39 366 5051358 - tel. case +39 335 7308472 - info@marinellibagni.it - www.marinellibagni.it

di una romantica serata marinara, a lume di candela. Allora i tavolini sotto gli ombrelloni si illuminano, il cielo è pieno di stelle e sulla terrazza tutto è pronto per la cena in un suggestivo ristorante sul mare. Gustosi piatti di pesce preparati dallo chef esaltano il senso dell’ospitalità salentina e il gusto delle eccellenze locali: carpaccio di cernia affumicata profumata agli agrumi, pannocchie di calamaro scottato, trofiette con filetti di scorfano nostrano e pomodoro ciliegino. E per chi cerca riposo, Marinelli è anche “resort diffuso” con nuovi appartamenti a Santa Maria di Leuca con terrazzo panoramico e arredi naturali (Terra Greci) o antiche dimore nel centro storico di Specchia recuperate con grande gusto (Case Ferrante Gonzaga), per vivere una vacanza autentica in uno dei borghi più belli d’Italia.

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MARINELLI ELEGANT LIDO, GOURMET RESTAURANT, CHARMING LOCATION FOR CEREMONIES AND DECENTRALIZED RESORT JUST A FEW STEPS FROM LEUCA Marinelli is a lido which offers an enjoyable day for the whole family: a children’s playground with babysitting, comfortable platforms for sunbathing directly into the water and a barrestaurant for light lunches. For those arriving by sea, it just takes a phone call to get a quick service on board of their yacht. At the time of the aperitif, Marinelli comes to life with music and many specialties; in the charming restaurant you can enjoy dishes such as smoked grouper carpaccio with citrus fruits, squid cobs, trofiette with scorpionfish fillets and cherry tomatoes. Bagni Marinelli is also a “decentralized resort”, with apartments in S. M. di Leuca with panoramic terrace (Terra Greci) or old houses in the historic center of Specchia (Case Ferrante Gonzaga).


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LO SCATTO VINCITORE DEL CONOCORSO FOTOGRAFICO: TORRE LAPILLO, PORTO CESAREO (LE), DI ROBERTO SCHITO

In continuo fermento e sempre con nuovi traguardi da raggiungere l’agenzia di comunicazione Password Ad srl, dopo i contatti di pubblico e la grande visibilità dei prodotti editoriali ottenuti facendo conoscere i propri prodotti presso le fiere sul turismo, sia nazionali che europee, e partecipando direttamente presso la Bit di Milano, l’Itb di Berlino e la Bmt di Napoli; dopo il successo conseguito con l’organizzazione della prima edizione dello “Street golf” a Lecce, che ha visto l’adesione di giocatori provenienti da tutta Italia, l’agenzia è pronta ad offrire nuovi servizi per dare impulso al territorio. Raccontare e promuovere il Salento, le sue tradizioni, le sue bellezze e le sue eccellenze è l’obiettivo del progetto 365 giorni nel Salento con uno sguardo originale e complessivo, la cui realizzazione è possibile grazie ai diversi prodotti editoriali, ciascuno con le proprie specificità, ai quali si aggiungono nuovi ed esclusivi servizi. Sono tante, infatti, le novità che l’agenzia di comunicazione lancerà per il periodo estivo, consapevole che comunicare bene significa rendere accessibile

l’intero territorio che si estende anche nel brindisino e nel tarantino, in particolare nella zona di Ostuni e della Valle d’Itria. Servirà a questo la nuova App del portale “365 giorni nel Salento” che sarà facilmente utilizzabile fornirà tutti i contenuti dei prodotti editoriali da qualsiasi dispositivo smartphone o tablet. Studiato nei minimi dettagli, sarà una guida ineccepibile, una comodità per chi intende avere tutto a portata di mano. Tramite l’App si potrà accedere anche alle webcam di “Occhio alle spiagge”, dislocate sulle principali località costiere, che consentiranno ogni giorno una

scelta affidabile su dove trascorrere una giornata di mare e saranno un elemento di valutazione in più per chi, lontano dal Salento, vuole farsi un’idea precisa rispetto al luogo di villeggiatura. Quest’anno saranno attive 10 webcam in più rispetto alla passata stagione, segno che l’idea originale piace molto sia ai fruitori che agli stessi operatori turistici. Per un ulteriore servizio messo a disposizione degli utenti, si potrà prenotare ombrellone e lettini direttamente dal nostro portale nelle spiagge più belle del Salento, grazie alla collaborazione con Sunbrellaweb. Per accedere al servizio basta collegarsi al


365 GIORNI DEL SALENTO

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LO SCATTO 2º CLASSIFICATO DEL CONCORSO FOTOGRAFICO: SAN PANCRAZIO SALENTINO (BR), DI ANTONELLA BRIGANTI; A SINISTRA IL 3º CLASSIFICATO: SAN PANCRAZIO SALENTINO (BR), DI ROBERTO SCHITO

sito www.365giorninelsalento.it , organizzato in sette categorie – località, accoglienza, gusto, tempo libero, servizi & info, attrattività ed eventi – nelle quali sono disponibili, tutte le informazioni relative a strutture ricettive, ristorazione, trasporti, feste e sagre, concerti, servizi di pubblica utilità. È in uscita anche l’omonimo catalogo annuale che viene distribuito gratuitamente nelle strutture affiliate e negli info-point, aeroporti, stazioni e sarà presente nella

nuova stagione di fiere e manifestazioni di settore. E questa è un’altra novità della Password Ad srl: per stare sempre a diretto contatto con i turisti e con chi desidera avere informazioni sono stati inaugurati a Lecce due centri Info point. Il primo in via Palmieri, presso Coral Viaggi (ex Cts) e il secondo in piazza Sant’Oronzo, presso Crusi viaggi e turismo. A brevissimo ci saranno dei nuovi Info point targati “365 giorni nel Salento” dislocati su tutto il territorio a partire da Santa Maria di Leuca, Otranto, Torre dell’Orso, Gallipoli e Porto Cesareo e in tantissime strutture ricettive che ci ospiteranno (tra le quali Ibero Hotel, Art Hotel, Le Dune Suit Hotel) dove sarà possibile prenotare tutti i nostri servizi. Questi centri saranno delle vere e proprie librerie turistiche e saranno esposti

IN CONSTANT EVOLUTION, PASSWORD AD LTD IS ALWAYS READY TO PROMOTE AND VALUE THE AREA The communication agency Password AD Ltd continues to introduce its editorial products at tourism fairs, including BIT in Milan, ITB in Berlin and BMT in Naples; after the success of the 1st edition of “Street Golf” in Lecce, the agency is ready to offer new services. The portal “www.365giorninelsalento.it” provides information on accommodations, caterings, transports, holidays, events and public utility services, including “Occhio alla spiaggia,” webcam service which allows to choose where to spend a day at the sea, and our new downloadable app for smartphones and tablets, useful guide to have Salento on the palm of your hand everywhere. Another novelty of Password AD Ltd are the two “365 Giorni nel Salento” info points in Lecce, one in Via Palmieri, at Coral Viaggi, and in P.za S. Oronzo, at Crusi Viaggi: these are real tourist libraries where the foods and wines of our land will be exhibited, and will be the official suppliers of our editorial material, produced by Password AD Ltd: Salento Review magazine, the catalog and the new maps of Lecce and province: the beautiful map drawn by the artist Claudio Rugge is not to be missed. A strong part of the project is also the blog magazine “www.salentoreview.it”, which tells the excellences, beauties and curiosities of the territory. We are present on the main social networks, which contain all of our editorial contents.

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dei prodotti enogastronomici della nostra terra, inoltre, saranno i punti ufficiali della distribuzione del materiale editoriale prodotto dalla Password Ad srl: dalla rivista Salento Review, al catalogo, alle nuove cartine di Lecce e della provincia. Da non perdere la bellissima mappa del Salento e di Lecce disegnata in esclusiva dall’artista Claudio Rugge. Punto di forza del progetto è anche il blog magazine, abbinato alla rivista, www.salentoreview.it sul quale si continuerà a raccontare le eccellenze, le bellezze e le curiosità, con il taglio originale e raffinato che lo caratterizza. Per il piacere di una lettura non scontata. Per stabilire un contatto diretto con il pubblico sono stati attivati profili sui social network più importanti (Facebook, Twitter, Istagram, Pinterest ecc..) nei quali vengono condivisi tutti i contenuti editoriali. Anche per giocare con chi ama i network è stato indetto un concorso fotografico sulla pagina Facebook di “365 giorni nel Salento”: si è invitato a inviare due fotografie avente come tema il Salento e le località, la cultura, le tradizioni: sono state premiate le più significative a livello comunicativo/emozionale. Ed ecco i nomi dei vincitori: 1º classificato, Roberto Schito con la foto Torre Lapillo, Porto Cesareo (Le); 2º classificato, Antonella Briganti con la foto San Pancrazio Salentino (Br); 3º classificato Roberto Schito con la foto San Pancrazio Salentino (Br).



TERRITORIO

itinerari

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Salento in bici: niente di più naturale Sulla via Bicitalia numero 6 che collega Ravenna a Santa Maria di Leuca. Gli ultimi 117 chilometri

Una pedalata, un tuffo. È la formula magica per la scoperta del Salento in estate. Come in tutte le vacanze che si rispettino cominciamo a rilassarci e a semplificarci la vita: facciamo finta (nessuno ne abbia a male!) che il Salento corrisponda alla provincia di Lecce e che il nostro ciclista in costume da bagno e scarpe da ginnastica si trovi sulla linea costiera adriatica. In apparenza abbandonato a se stesso. Il sole picchia è vero, ma c’è anche una brezza di grecale che fa solitamente capolino e la natura da queste parti è stata davvero generosa. Entrano in scena gli alberi e le aree naturalistiche seriamente intenzionate a darsi battaglia per conquistare l’attenzione del nostro turista: i Laghi Alimini, la riserva Le Cesine e i diversi siti del Parco della costa di Otranto-Santa Maria di Leuca e del Bosco di Tricase. E 94 95

poi al ricovero spirituale e/o culturale (a seconda delle sensibilità) ci pensano l’abbazia di Santa Maria di Cerrate, la città di Otranto, oltre naturalmente Lecce, dove i più arditi possono addentrarsi (ma quella di Lecce è un’altra storia che porta in un’altra direzione…). Dal punto di vista ciclistico la rotta costiera è di estremo interesse paesaggistico per la costante vista sul mare, per le rocce, per le curve, per il blu in tutte le sue possibili gradazioni. Il percorso è costellato da numerosissime torri di avvistamento, le sentinelle del mare che da sempre hanno protetto il Salento e i suoi abitanti dagli da attacchi da parte di diverse popolazioni del Mediterraneo. Non sappiamo quale fu il primo periodo in cui queste torri furono costruite, talune potrebbero anche riferirsi all’età

normanna, ma non vi sono prove certe. Per l’aspetto attuale, la maggior parte delle torri costiere ancora oggi presenti sono da riferire al XV e XVI secolo. Certo è che sono parte integrante del paesaggio e sembra quasi che dall’alto controllino la situazione e proteggano il ciclista. L’asperità della costa tuttavia presenta diversi saliscendi a volte impegnativi, perciò non bisogna lasciarsi prendere dalla curiosità di scoprire dove la costiera adriatica andrà a finire, ma è meglio fare alcune soste anche per un gelato ed un rustico che in questi casi possono fornire un sostanziale aiuto. Per quanto riguarda il traffico vale un po’ il discorso generale dell’andamento stagionale delle presenze e della circolazione che risultano significative nella stagione turistica, ma in bici, si sa, è facile sgattaiolare.


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itinerari NORD LECCE - 29 Km da: Masseria La Badessa confine BR-LE a: Lecce San Cataldo superficie: mista

PALUDI DI RAUCCIO

Provenendo da Torchiarolo si entra in provincia di Lecce presso la Masseria La Badessa dalla quale si arriva su strada bianca alla Chiesa di Santa Maria di Cerrate che merita sicuramente una sosta. Di nuovo su sterrato verso nord est per la masseria Monacelli dove imbocchiamo verso destra la asfaltata via Giacomo Monticelli. Nei pressi si trova la zona umida detta Parco di Rauccio con le sorgenti Idume. Variante Lecce: dopo l’incrocio della via del Parco di Rauccio si prende a destra per Lecce. Si prosegue attraverso una zona ricca di antiche masserie riconvertite in resort o B&B fino ad incrociare via Roggerone. Per San Cataldo si tiene via dell’Upupa quindi via Vecchia Frigole. Quest’ultima rappresenta un’altra possibilità di raggiungere Lecce. Punti di interesse storico/naturalistico: Abbazia S. Maria a Cerrate; Bosco La Lizza e Macchia del Pagliarone; Bosco di Cervalora; Chiesetta romanica di S. Maria d’Aurio; Parco di Rauccio; Torre Rinalda; Torre Chianca; Torre Veneri.

VARIANTE LECCE - 30,7 Km da: Via G. Monticelli a: Lecce Le Cesine superficie: asfalto Da via Giacomo Monticelli è possibile imboccare il percorso che ci porta a Lecce città. La deviazione avviene con svolta a destra dopo poco più di 1 km dall’incrocio con la strada del Parco del

ACAYA

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Rauccio e attraversa un antico uliveto, si inoltra all’interno di un parco eolico proseguendo per la chiesetta romanica di “Santa Maria D’Aurio” superata la quale dopo circa 2 km arriveremo alla periferia di Lecce dal lato Nord della città e attraverso via San Nicola entreremo nel cuore della città. In uscita da Lecce percorreremo partendo dal centro storico viale Don Minzoni e viale Torre del Parco e proseguendo su via Merine lasceremo il centro abitato ritornando su stradine secondarie che attraversano il paesino di Merine e il Borgo fortificato di Acaya ricongiungendosi al tratto San Cataldo-Otranto in prossimità della “Riserva naturale delle Cesine”. Punti di interesse storico/naturalistico: chiesetta romanica di S. Maria d’Aurio; Lecce; zona di protezione speciale umida “Le Cesine”.




TERRITORIO

itinerari SAN CATALDO - OTRANTO - 39,8 Km da: San Cataldo a: Otranto superficie:asfalto Percorso da San Cataldo a Otranto lungo litoranea. In questo tratto si incontrano diversi punti di interesse: Oasi e Riserva naturale “Le Cesine” - Borgo di Acaya Laghi Alimini - Torri Costiere – Otranto. Importante città costiera del Salento, ricca di storia (dai Messapi agli Aragonesi) merita una sosta non affrettata per visitare

il Castello Aragonese e la Cattedrale con il suo inestimabile pavimento musivo, i luoghi sacri della Basilica di San Pietro, la Cappella della Madonna d’Altomare, il Santuario di Santa Maria dei Martiri, nonché l’Ipogeo di Torre Pinta e tutto il borgo antico. Punti di interesse storico/naturalistico: Torre Specchia Ruggeri - Torre di Roca Vecchia - Torre dell’Orso - Laghi Alimini.

OTRANTO - S. MARIA DI LEUCA - 48,8 Km

LAGHI ALIMINI OTRANTO

da: Otranto a: S. Maria di Leuca superficie: asfalto Litoranea per eccellenza dal forte impatto paesaggistico. Il percorso tocca tutte le marine a sud di Otranto fino a S. Maria di Leuca. Traffico intenso (superiore alle 500 auto al giorno) nei mesi di luglio e agosto.Il percorso si snoda all’interno del Parco naturale regionale costa Otranto S.M. di Leuca e Bosco di Tricase - Marine di S. Cesarea Terme, Castro, Tricase e S. M. di Leuca. Punti di interesse storico/ naturalistico: Parco naturale regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase - Terme di S. Cesarea - Castro. A Otranto e a Gagliano del Capo (Leuca) si trovano le stazioni FSE delle Ferrovie del Sud Est con le quali ci si può muovere in tutta la Puglia del sud, trasportando le biciclette gratis. info: www.fseonline.it

SALENTO BY BIKE: NOTHING MORE NATURAL ALONG BICITALIA ROUTE 6 CONNECTING RAVENNA TO SANTA MARIA DI LEUCA. THE LAST 117 KM A pedal stroke, a dive. It’s the magic formula for the discovery of Salento in the summer. NORTH LECCE - 29 KM From: Masseria La Badessa To: Lecce San Cataldo Surface: mixed From Masseria La Badessa we arrive at the Church of S. Maria di Cerrate. To the north east is Masseria Monacelli. Nearby is Park Rauccio with the Idume springs. Points of interest: La Lizza woods and Pagliarone scrub; Cervalora woods; Church of S. Maria d’Aurio; Park Rauccio; Rinalda tower; Chianca tower; Veneri tower. LECCE VARIATION - 30,7 KM From: Via G. Monticelli To: Lecce Le Cesine Surface: asphalt From Via G. Monticelli there’s a path leading to Lecce, found by the intersection with Park Rauccio’s road. Moving away from the city, we will travel past viale Minzoni and viale Torre del Parco and, continuing on via Merine, we will leave town, going back on the

SANTA MARIA DI LEUCA

streets that cross Merine and Acaya, rejoining the San CataldoOtranto stretch, near “Le Cesine”. Points of interest: Church of S. Maria d’Aurio; Lecce; “Le Cesine” SAN CATALDO - OTRANTO - 39,8 KM From: San Cataldo To: Otranto Surface: asphalt Along this path we find the “Le Cesine”, Acaya, the Alimini lakes, the towers and Otranto, important coastal town of Salento, rich in history. Points of interest: Specchia/Ruggeri tower: Roca Vecchia tower; Torre dell’Orso; Alimini lakes OTRANTO - S. MARIA DI LEUCA - 48,8 KM From: Otranto To: S.M. di Leuca Surface: asphalt The route covers all the marinas from south Otranto up to S.M. di Leuca. Points of interest: Natural Regional Park Costa Otranto and S.M. di Leuca, Tricase woods; S. Cesarea Terme; Castro; In Otranto and Gagliano are train stations from which you can move throughout the southern Apulia region, carrying bicycles on board for free. Info: www.fseonline.it

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LA DOLCE RIVA NIGHT & DAY

Lido baLneare

LA DOLCE RIVA NIGHT & DAY

L’incanto di un ambiente unico ed esclusivo fa di Grotta Monaca e Grotta Pignula posti in cui il relax diventa Dolce su una Riva da amare a prima vista, come due amanti al primo incontro Sorge in una delle zone più belle e suggestive del litorale di Otranto. L’insenatura Grotta Monaca è una grotticella che in passato presentava una stalagmite a forma di monaca un intaglio naturale iscritto dentro l’area del Cerra, un autentico paradiso in terra da restare ammaliati dal suo incanto, tanto da non poter non percepire in corpo l’esigenza di custodirlo e venerarlo come territorio sacro: una rada dai fondali splendidi e dal mare pulito, dove otrantini si sono immersi almeno una volta nella vita come le sacre acque di Zacinta. È un luogo della memoria. La meraviglia naturale della costa salentina richiama turisti e visitatori da ogni parte del mondo. Qui sorge lo stabilimento balneare La Dolce Riva in stile mediterraneo, in armonia con un paesaggio tra i più suggestivi del litorale salentino.

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LA DOLCE RIVA NIGHT & DAY THE CHARM OF A UNIQUE ENVIRONMENT TO LOVE AT FIRST SIGHT Grotta Monaca is a tiny cave which featured a monk-shaped stalagmite in the past, and is one of the most suggestive areas in Otranto. Here you can find “La Dolce Riva” beach resort: it’s placed on a rocky coast, with a salt-water pool and the possibility to access the caves. First cold dishes, aperitives, salads and fresh fruits can be enjoyed at all times and when night falls, the atmosphere comes to life with live events and dj sets.


LA DOLCE RIVA Grotta Monaca, Otranto (LE) tel. +39 320 0112792 - info@ladolceriva.it - www.ladolceriva.it

Night Le notti d’estate si accendono con eventi davvero esclusivi, caratterizzati da piacevoli vibrazioni sonore di eventi live e cool dj set.

Day Lo stabilimento è situato su un tratto di costa rocciosa, in posizione ideale per godere di una tranquillità discreta.

Fun L’impianto è dotato di una splendida piscina di acqua salata. Inoltre, l’accesso esclusivo alle Grotte tra gli scogli vi regala atmosfere magiche e colori mai visti prima.

Food A tutte le ore vi è offerto un piccolo ristoro con primi piatti freddi, aperitivi, fresche insalate e frutta.


LA VECCHIA BOTTE

ristorazione

LA VECCHIA BOTTE

LA CUCINA TIPICA SALENTINA FATTA DI GENUINITÀ.

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LA VECCHIA BOTTE Via Capitano Ugo Giannuzzi 17, Ugento (LE) tel. +39 0833 555864 - 349 5448482

La Vecchia Botte sorge nel cuore di Ugento, suggestivo paese dell’entroterra salentino, dove si respira un’atmosfera di storia e di tradizioni. La trattoria, incastonata nel cuore del centro di questo incantevole borgo salentino, si disloca su due piani soppalcati da antiche volte a stella. Originali e al tempo stesso sobri gli arredi, che sfruttano vecchie botti in cui veniva conservato il vino per dar vita a singolari tavoli su cui poter gustare la

particolare cucina del posto. L’estro e la creatività dello chef in cucina danno luogo a piatti prelibati e curati nella presentazione che spaziano dai primi di terra e mare, alle grigliate di carne, ai pezzetti di cavallo sino ai dessert, panna cotta, tiramisù e soufflè al cioccolato rigorosamente della casa; abbinamenti insoliti di prodotti genuini, tipici della cucina salentina, in cui traspare tutta la passione per una terra senza tempo qual è il Salento.

LA VECCHIA BOTTE TYPICAL SALENTINIAN CUISINE MADE OF GENUINENESS. La Vecchia Botte is located in the heart of Ugento, a striking village of Salento’s inland. The flair and creativity of Mrs. Franca in the kitchen give life to delicious dishes, ranging from earth and sea first courses, grilled meat and horse pieces to desserts as panna cotta, tiramisu and chocolate soufflé, all rigorously homemade; unusual combinations of natural products, typical of Salento’s cuisine. Elisa and Davide wanted to create a place away from clichés and fashions, where the essence of the raw material is the main attraction, with an informal but impeccable service. Lunch: 12.30 - 15.00 Dinner : 19.00 - 23.00

Elisa e Davide hanno voluto ricreare un piccolo ristoro lontano dai luoghi comuni e dagli isterismi modaiol: un luogo dove l’essenza della materia prima fosse il principale protagonista della scena, naturalmente il tutto accompagnato dal servizio informale ma impeccabile oltre che discreto. La Vecchia Botte è aperta tutti i giorni a pranzo dalle 12.30 - 15.00 e a cena dalle 19.00 alle 23.00.



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TERRITORIO

sagre

Sagre che passione: pittule, vino e buonumore

Di tutti i tipi e per tutti i gusti: le piazze salentine d’estate si infiammano

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di ilaria lia/foto nunzio pacella

Le vacanze nel Salento hanno una controindicazione significativa solo per chi ha la fissa della dieta e della forma fisica perfetta. Qualche chilo in eccesso al ritorno a casa è sempre garantito, mettetevi l’animo in pace. Eppure, sarebbero proprio delle vacanze tristi, non degne di tale nome, quelle in cui ci si dovesse privare delle leccornie della terra salentina. Come si fa a

rinunciare al sapore della pasta fatta in casa, alla croccantezza delle pittule e al gusto coinvolgente dei prodotti della terra, melanzane, peperoni, patate? E che vacanza sarebbe senza nemmeno aver assaggiato in una delle tante piazze salentine una succulenta frisella, la regina delle sagre, con i pomodorini freschi, la rucola e l’oro pugliese, il profumato olio extravergine d’oliva? Il 112 0113 0


TERRITORIO

sagre

COME IN UNA GRANDE BABELE LE LINGUE SI CONFONDONO, AL DIALETTO SALENTINO SI AFFIANCANO GLI ACCENTI SPICCATI DEL NORD O LE LINGUE DI ALTRI PAESI.

tutto poi accompagnato da un robusto vino rosso locale o da un più ricercato rosato. Che poi, andare per sagre non è solo andare a mangiare, ma significa soprattutto prendere parte ad una grande festa del paese, condividere anche con sconosciuti un momento di euforia, riscoprire le tradizioni e la cultura di un posto. Ogni giorno una piazza del Salento si

infiamma con colori, sapori e musica, conquistando turisti e residenti. Nei centri storici, va in scena uno spettacolo unico dove, come in una grande Babele, le lingue si confondono: ad una domanda con uno spiccato accento del nord si risponde con il dialetto salentino e dove gli stessi stranieri provano ad imitare suoni e parole, con un buffo esito.

Il tempo delle sagre comincia già da giugno e prosegue fino a ottobre inoltrato. Ce ne sono di tutti i tipi e gusti, alimenti in gran quantità vengono cucinati dalle sapienti mani di volontari, che offrono il proprio tempo per la riuscita della manifestazione, per il piacere di coccolare il turista e trasmettergli, attraverso il cibo, tutto il bagaglio di cultura e quello spiccato

FESTIVALS, WHAT A PASSION! PITTULE, WINE AND GOOD MOOD OF ALL KINDS AND TASTES: SALENTO’S SQUARES IN THE SUMMER ARE ON FIRE Holidays in Salento wouldn’t be the same without the taste of homemade pasta, pittule, the products of the earth and the frisa, with fresh cherry tomatoes, arugula and fragrant oil, all accompanied by local red wine, or rosé. Every day a square of Salento is inflamed with color, flavor and music, attracting tourists and residents. The time of festivals begins in June and continues until October. It starts from June 22, with the festival of S. Giovanni in Zollino, then on July 1with the feast of sausage and ‘grika’ salad in Martignano; puccia, bruschetta and bread festivals are held in Ugento, Vitigliano and Cursi respectively. On August 1, in Zollino, is the time of the Sceblasti festival, bakery product obtained from a mixture of water, flour, salt and vegetables, while in Sannicola is the festival of the ‘Mpilla. One of the most anticipated is the festival te lu Ranu (wheat) at Merine, around mid-July. The centers close to the sea organize fish based festivals, like Porto Cesareo, Gallipoli, or Racale. Among the most popular is also the festival Te lu Purpu (octopus) at Melendugno, in the first days of August. The list would continue, and we are sure to have forgotten more than an event, but truth is, there are just too many.

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Lo stesso gusto nel posto giusto La Gelateria/Pasticceria Cadorna si è trasferita in

Via 95º Reggimento Fanteria (Palazzo Tamborrino), Lecce. Nuovo look per le dolci bontà.


TERRITORIO

sagre

senso di accoglienza di cui il Salento va fiero. I vacanzieri gradiscono, avendo poi la possibilità di assaggiare piatti, scegliendo tra dolce o salato, che nei loro paesi d’origine non ci sono e imparare qualche passo al ritmo della musica popolare. Si parte dal 22 giugno con la fiera di San Giovanni a Zollino, poi i primi di luglio c’è la sagra dell’insalata grika e della salsiccia a Martignano; o della Piscialetta a Surbo. In questo paesino alle porte di Lecce si prepara questo prodotto da forno tipico, realizzato in origine dalle rimanenze dell’impasto del pane. In onore del pane vengono organizzate anche le sagre della Puccia ad Ugento, della Bruschetta a Vitiglia-

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no (S.Cesarea) o del Pane a Cursi. I primi di agosto, ancora a Zollino, è il tempo della sagra della Sceblasti, ottenuto dall’impasto di acqua, farina, sale e verdure di stagione, mentre a Sannicola si festeggia la sagra della ‘Miplla e a Ortelle quella della Pirilla. Tra le più longeve è la sagra te lu Ranu (grano) a Merine, a metà luglio e quella del Grano di Acquarica del Capo a fine mese.

I centri che hanno uno sbocco sul mare realizzano sagre a base di pesce: a Porto Cesareo, Gallipoli, o Racale, dove l’anno scorso si è avuta la prima edizione della sagra dell’ondina, pesce allevato nelle vasche di Torre Suda e che si presta per diversi piatti. Tra le più apprezzate c’è anche quella Te lu Purpu a Melendugno, i primi d’agosto: il polpo, preparato in tutte le salse, manda in estasi chi lo assaggia.


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TERRITORIO

sagre

PER VERI INTENDITORI ALLA RICERCA DI UNA DIMENSIONE CULINARIA E COMUNITARIA AUTENTICA LA SAGRA ORTOFRUTTICOLA DI BORGAGNE E QUELLA DEL CONTADINO A SERRANO

Per veri intenditori alla ricerca di una dimensione culinaria e comunitaria autentica la sagra Ortofrutticola di Borgagne e quella del Contadino a Serrano. Alcune sagre dichiarano nel nome il loro scopo, e così, la sagra dei Sapori antichi a San Pietro in Lama; dei Piatti tipici a Patù o dei Sapori salentini a Sternatia (tutte nel mese di luglio), si prefiggono di rievocare la tradizione culinaria del passato. La fama di alcune supera i confini provinciali e addirittura regionali, è il caso della sagra della Municeddha, ossia della lumaca, a Cannole: grazie ad uno sponsor rinomato porta ogni anno

nella piccola piazza migliaia di persone. Quest’anno arriverà alla trentesima edizione e si prevedono tante novità. E poi ci sono le sagre della Patata a Parabita e ad Alliste; Te li paniri a Miggiano; dell’Anguria a Melpignano e a Giuggianello; o della Peperonata a Cerfignano. Importanti anche quelle dedicate all’olio, come la festa “I colori dell’olio” a Presicce. E ancora quella del Pasticciotto a Surano; Te la Purpetta (polpetta) a Montegrappa (Tuglie) o la “Marangiana in Festa” a Castrì di Lecce, dedicata a tutti i piatti a base di melanzane. Infine due appuntamenti enogastrono-

mici che non rientrano nella categoria sagre ma che riscuotono un successo di pubblico per qualità e originalità: il Mercatino del Gusto a Maglie, organizzato per i primi di agosto da Slow Food a Maglie e la più recente Festa a Casu (formaggio) di Nardò. L’elenco sarebbe lunghissimo, siamo certi di aver dimenticato più di un appuntamento. Pazienza se l’ago della bilancia non sarà clemente, di sicuro si tornerà a casa con la gioia di aver partecipato ad un evento sempre unico ed emozionante. Magari per prenderla con filosofia, basta dirsi che quelli acquistati, sono solo “chili d’amore”. 112 113


Lecce - via dei Perroni, 2 (centro storico) Tel 342.1200980


CULTURA

tradizioni

PH: MIRIAM ULIVI

di enzo turco/

Riti, usanze, leggende della tradizione marinara Dalla cerimonia del varo all’uso dei colori: nulla è stato mai lasciato al caso dalla gente di mare Vecchi lupi di mare, naviganti della domenica, pescatori, velisti, canoisti, sub, al di là della passione sono accumunati da un altro elemento: la superstizione. Per quanto possa sembrare burbero, duro, coriaceo, coraggioso, sempre pronto a sfidare l’ignoto, l’uomo di mare si è sempre dimostrato di una disarmante e inspiegabile credulità. Nulla, del resto, è stato mai lasciato al

caso quando si tratta di destreggiarsi tra le onde, sin dalle prime esperienze di navigazione. Le gestualità di bordo, i dettagli della costruzione delle imbarcazioni, tutto ha sempre avuto uno scopo ben preciso. Il più delle volte, quello di tenere lontano i pericoli. Le polene, ad esempio, figure ornamentali fissate sulla prora degli antichi velieri che spesso richiamavano giovani e

procaci donne, erano ritenute assai gradite alla divinità. Ma, in origine, al posto delle rappresentazioni umane vi erano carcasse di animali che i marinai greci sacrificavano a Nettuno. Significativa è la leggenda secondo la quale su una città della Magna Grecia – alcuni sostengono si trattasse di Taranto – incombeva la minaccia di una fortissima burrasca inviata da Net-

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CULTURA

PH: GIUSEPPE BONGIOVANNI (JOJO FOTOGRAFICA)

tradizioni

tuno indispettito per dei mancati sacrifici. Quando le autorità del luogo percepirono l’approssimarsi della tempesta, pensarono di placare l’ira del dio del mare facendo schierare le più belle fanciulle della città lungo la linea di costa, a mostrarsi in tutto il loro splendore, scongiurando così il pericolo. Alle tradizioni della marineria greca risale anche la cerimonia del varo. Gli animali sacrificati venivano appesi su una fiancata della nave lasciando scorrere il sangue per buon auspicio: il colore rosso, infatti, al contrario del verde, era considerato benaugurante e ancora oggi è consuetudine usare vernici di quel colore. Col passare dei secoli i sacrifici hanno lasciato posto all’utilizzo, sempre per buon augurio, di una bottiglia di vino rosso e, in epoca più recente, di champagne che, legata ad una cima, viene lanciata contro la nave. La mancata rottura al primo impatto – 116 117

circostanza verificatasi anche al varo della Costa Concordia – è ritenuta un segnale di grande negatività. Comune a tutti i popoli del Mediterraneo era l’usanza di dipingere gli occhi sulla prora, per tenere lontano i pericoli. Tra questi, naturalmente, anche gli influssi maligni. Questo “accorgimento” lo ritroviamo ancora oggi su molte

i mb a r c a z i o n i , come i bragozzi, i trabaccoli e le tartane dell’Adriatico, i luzzu maltesi, e su molte altre barche da pesca di mezzo mondo. E i due grandi fori attraverso i quali scorrono le catenarie delle ancore sono detti occhi di cubìa. Non sfugge nemmeno all’osservatore più distratto il fatto che la gente di mare faccia sfoggio di orecchini e tatuaggi. Ebbene, entrambi gli ornamenti



CULTURA

tradizioni

PH: G. MARCOBELLO

I TATUAGGI CONSENTIVANO L’IDENTIFICAZIONE SENZA OMBRA DI DUBBIO DEL CORPO ANCHE SE RITROVATO IN MARE DOPO MOLTO TEMPO

NAVE PALINURO, MOLO ITALIA - LA SPEZIA

hanno una spiegazione molto pratica che risale ad antiche usanze: i primi dovevano servire per le pagare le spese del funerale ovunque fosse avvenuta la morte. I tatuaggi invece consentivano l’identificazione senza ombra di dubbio del corpo anche se ritrovato in mare dopo molto tempo. Dovevano, però, essere in numero dispari perché solo in questo caso avrebbe prevalso la positività. Tra le credenze più suggestive c’è si-

RITUALS, CUSTOMS, LEGENDS OF SEAFARING TRADITION FROM THE LAUNCHING CEREMONY TO THE USE OF COLORS, NOTHING IS LEFT TO CHANCE BY THE PEOPLE OF THE SEA Sea lovers all have something in common: superstition. There is a legend according to which a city of Magna Grecia was menaced by a storm sent by Neptune, annoyed by lack of sacrifices. When local authorities felt it coming, they thought about lining up the most beautiful women along the coast, to satisfy the god’s wrath with their beauty. Of greek tradition is also the launching ceremony. Sacrificed animals were hung on the boat’s side with their blood dripping: the color red was in fact considered of good omen, and still is today. Over time, sacrifices were replaced by red wine and, more recently, by champagne, tied to a rope and launched against the ship; a failed attempt at breaking the bottle is sign of great misfortune. Suggestive is the belief of the “wind knots”: in the Anglo-Saxon countries, the ships’ commanders used to purchase a string of hemp with three knots from the “wind sellers”; once at sea, in times of need, the commander untied a knot to get a slight breeze, two knots for a strong wind and all three knots for a storm.

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curamente quella dei cosiddetti “nodi del vento”. Si racconta che al tempo della marineria velica, nei paesi anglosassoni, i comandanti delle navi acquistassero dalle “venditrici di vento” una cordicella di canapa con tre nodi. Una volta in mare, nel momento del bisogno, il comandante scioglieva un nodo per avere una leggera brezza, due nodi per un vento forte e teso e tutti e tre i nodi se voleva scatenare una burrasca.


Vernole (LE) - LocalitĂ Strada Bianca

lido.lecesine@facebook.com


LIFE STYLE

FamigLie

PH: SXC/SEPAS MOHAMMADPOUR

di barbara marzo/

Un patto d’amore con il nostro mare L’estate è il momento giusto per consolidare l’alleanza con il territorio che in tanti ci invidiano Quest’anno ci ha fatto attendere tanto, troppo! Per noi meridionali ad est del sud del Sud, il mare diventa quasi un’esigenza fisica. Anche Riccardo con i suoi soli 4 anni lo chiede da tempo:

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credo che abbia associato ormai l’estate, il caldo e il mare ad un forte senso di libertà che solo lo spettacolo dell’acqua marina riesce a soddisfare. Ma finalmente l’estate è arrivata nel

suo massimo splendore: giornate infinte, calde, brucianti ma con una valvola di sfogo, il mare! Sarà quindi un’estate, per la mia famiglia, ricca di giornate sulla sabbia o sugli scogli accarezzati dal mare e baciati dal sole che verrà schermato da apposite protezioni totali, perché il sole va preso in modo sicuro! Un’estate che ci vedrà riflessi nelle acque delle località di tutta la costa, da San Foca a Gallipoli, da Castro a Ugento e le parole d’ordine saranno due, “libertà e rispetto”. Sì, quest’anno più degli altri anni il mio impegno a tutela dell’ambiente crescerà perché anche Ettore, che ha solo un anno e




LIFE STYLE

PH: SXC/SIMONA BALINT

FamigLie

QUEST’ANNO PIÙ DEGLI ALTRI ANNI IL MIO IMPEGNO A TUTELA DELL’AMBIENTE CRESCERÀ PERCHÉ ANCHE ETTORE, CHE HA SOLO UN ANNO E MEZZO, DEVE ESSERE EDUCATO ALLA CONSERVAZIONE DEI BENI DEL TERRITORIO mezzo, deve essere educato alla conservazione dei beni del territorio, del nostro ma anche degli altri. Perché la stagione estiva, a parte i weekend di maggio in giro per la costa, viene inaugurata ufficialmente a giugno con il viaggio a Stromboli, ormai meta fissa da anni: del posto sono innamorata, è un’isola che si ama o si odia, da subito; e quello che

più mi colpisce, ogni anno, oltre alla mancanza di energia elettrica pubblica (che è più che altro ormai un vezzo, almeno quello di camminare con le torce per l’isola), è l’accuratezza con cui gli stromboliani curano la propria terra. Ogni stradina, spiaggia, scoglio, lembo di vulcano è usata con delicatezza, quasi a non voler rompere gli equilibri della terra, i “patti” che ogni

abitante ha fatto con “iddu” (il vulcano). E sebbene noi il vulcano non lo abbiamo, potremmo però iniziare a stringere accordi anche con la nostra, di terra, che rappresenta il volano dell’economia, ma che soprattutto ci consente di vivere in un ambiente che in molti ci invidiano. Proprio perché facciamo ormai fatica a riscoprire i fili che connettono le azioni quotidiane con tutto ciò che la

A LOVE PACT WITH OUR SEA SUMMER IS THE RIGHT TIME TO CONSOLIDATE THE ALLIANCE WITH THE TERRITORY THAT MANY ENVY US

PH: SXC/PAUL FRIS

Nowadays the air we breathe, the water we drink, the vegetables we buy, everything is taken for granted. In everyday’s life, small steps are sufficient to stimulate the attention towards ecology, like not wasting water while brushing your teeth, or make separate collection. Clearly, the approach to the sea has to be the same, like collecting our garbage and not throwing anything into the water. Numerous initiatives carried out by various organizations have generated a renewed attention towards environmental issues, involving children especially: everything is focused on fun, with moments of pure entertainment going from garbage finding in the sea’s depths to treasure hunting on the beach, and finally the differentiation. This bodes well for a summer that will recharge mind and spirit, through the attention and respect for what is dearest to us, our sea.

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LIFE STYLE

FamigLie

PH: SXC/MAC PALE

QUELLO CHE PIÙ MI COLPISCE È L’ACCURATEZZA CON CUI GLI STROMBOLIANI CURANO LA PROPRIA TERRA: OGNI STRADINA, SPIAGGIA, SCOGLIO, LEMBO DI VULCANO È USATA CON DELICATEZZA, QUASI A NON VOLER ROMPERE GLI EQUILIBRI DELLA TERRA

PH: THE KINDLY CURMUDGEON

natura ci offre in termini di bisogni primari: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, la verdura che compriamo dal fruttivendolo, il legno del tavolo su cui mangiamo, ma soprattutto i fogli su cui scriviamo, tutto è dato per scontato, come se vivessimo su un pianeta in eterna crescita, che produce e ricicla materia seguendo i nostri ritmi. Ecco perché è importante definire o anche riscoprire una propria identità ecologica intesa come il modo attraverso cui

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ciascuno di noi percepisce se stesso in relazione alla natura. Nei bambini, questa scoperta è fondamentale per la salvaguardia del territorio e per acquisire uno stile di vita in sintonia con l’ecosistema. Già nella vita quotidiana piccoli accorgimenti sono sufficienti per stimolare l’attenzione sul tema: non sprecare l’acqua mentre ci si lava i denti, fare la raccolta differenziata, non buttare a terra i mozziconi di sigaretta e chi

non rispetta le regole “non è amico della natura!”. Chiaramente al mare l’attenzione sarà la stessa: raccogliere tutta la spazzatura prodotta, non buttare nulla in acqua, dedicarsi ad una pesca non invasiva ma rispettosa della normativa e per i bambini tutto ciò diviene naturale se insegnato da sempre e se diventa anche un gioco da portare avanti con allegria. Sono comunque numerose le iniziative di varie associazioni che, con azioni di sensibilizzazione ecologica, hanno generato una rinnovata attenzione per le tematiche ambientali, in particolare sulle modalità di riciclo dei rifiuti e riutilizzo dei materiali, soprattutto coinvolgendo i bambini: il tutto incentrato sul lato ludico, con momenti di puro spettacolo e coinvolgimento passando dalla pesca dei rifiuti nei fondali alla caccia al tesoro sulla spiaggia, al momento finale della differenziazione. E allora ciò mi fa ben sperare in un’estate che possa ricaricare la mente e lo spirito attraverso una riconquistata libertà “psico-fisica” e attraverso l’attenzione e il rispetto verso ciò che ci è più caro, il nostro mare.


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AL PESCATORE

strutture ricettive

Al Pescatore Hotel & Restaurant Una chicca dell’ospitalità e della ristorazione a Gallipoli. Un’antica struttura, espressione del suggestivo barocco gallipolino, di fronte al luogo in cui un tempo insisteva il “Bastione della Bombarda”. Al Pescatore**** Hotel & Restaurant nasce in un antico palazzo nobiliare del 1500, restaurato nel XVIII secolo, è ritornato a splendere della sua originale bellezza storica dopo un lungo processo di rinnovamento voluto dai nuovi gestori Luciano Corciulo, Mina Stefanì, Antonio Corciulo e dal general manager Davide Mandurino. La struttura, ubicata in una posizione strategica nell’antico e artistico centro storico di Gallipoli, permette ai suoi ospiti 126 127

di soddisfare comodamente qualunque tipo di esigenza e di vivere al massimo la propria vacanza nella meravigliosa e affascinante terra salentina. Al Pescatore**** Hotel & Restaurant dispone di 23 ampie e luminose camere che rispecchiano la nostra idea di ospitalità e semplicità, di cui 9 si affacciano direttamente sul porto dell’antica città in un connubio perfetto tra mare e terra. Tutte le camere, suddivise tra singole, doppie, triple e quadruple, sono accu-


AL PESCATORE HOTEL & RESTAURANT Riviera Colombo 39, Gallipoli (LE) tel. +39 0833 263656 - fax +39 0833 263656 - info@alpescatoregallipoli.it

ratamente arredate con mobili in stile antico e permettono agli ospiti di godere in ogni momento dello spettacolare e unico panorama e di svegliarsi piacevolmente avvolti dai profumi che solo il mare riesce ad offrire. Ogni camera è dotata di servizi igienici privati con doccia e asciugacapelli, telefono, TV LCD, cassaforte, vetri insonorizzati, minibar, sistema Wi-fi gratuito e climatizzazione autonoma, ricco set di cortesia affidato ad una delle più note aziende profumiere di prodotti per SPA. All’interno dell’albergo è possibile usufruire della Sala Ristorante aperta tutto l’anno a pranzo e cena con servizio al tavolo e ordinazioni a la carte per chiunque volesse degustare i nostri piatti tipici accuratamente preparati con ingredienti genuini e il pesce più fresco di Gallipoli. Ma il fiore all’occhiello di Al Pescatore**** Hotel & Restaurant è sicuramente la sala giardino “Dei Monaci”: di giorno attrezzata per poter assaporare al meglio la nostra ricca colazione continentale a buffet e in particolare il tipico “Pasticciotto” gallipolino, in un ambiente semplice e naturale e la sera elegante e raffinata champagneria con luci soffuse e musica soft, accompagnata da maestosi vassoi di frutti di mare freschi per dare un tocco di lusso ai vostri momenti di relax pervasi dal fascino delle meravigliose e sensuali sere d’estate. A pochissimi metri dalla struttura è possibile accedere alla caratteristica e suggestiva

spiaggia “La Purità”, un vero e proprio gioiello della città con la sua morbida sabbia e le sue acque cristalline dalle quali è possibile godere di una vista mozzafiato sulle antiche mura del centro storico: un sogno dall’alba al tramonto! La posizione

dell’hotel permette altresì di raggiungere con facilità i luoghi più emblematici e culturalmente vivi della provincia e di visitare i borghi e i centri storici di epoca messapica ed etrusca dei più incantevoli paesini dell’entroterra salentino.

AL PESCATORE HOTEL & RESTAURANT A GEM OF HOSPITALITY AND CATERING AT GALLIPOLI, IN AN OLD BAROQUE STRUCTURE. Al Pescatore**** Hotel & Restaurant, located in an ancient palace of 1500 and restored in the 18th century, shines again after a long renewal process. It offers 23 wide and bright rooms, 9 of which overlook the harbor of the old city. All rooms, decorated with antique furniture, feature a great view and are provided with private bathrooms with shower and hairdryer, telephone, LCD TV, safe, soundproof windows, minibar, free Wi-Fi and independent air conditioning. Inside of the hotel you can enjoy the restaurant, open for lunch and dinner all year, with table service and orders a la carte. But the highlight is definitely the garden room “Dei Monaci”, a simple and natural environment and an elegant and refined champagnerie with dim lights and soft music in the evening. A few meters away from the structure is the lovely “La Purità” beach, with soft sand and crystal clear waters.


TERRITORIO

EMOZIONI VERTICALI

sport

Abbracciare il paesaggio, fisicamente, è un’esperienza possibile. E l’arrampicata diventa un’arte E se provassimo ad ammirare il Salento da un’altra prospettiva? Lo abbiamo visto ed amato passeggiando all’ombra dei secolari ulivi, lo abbiamo apprezzato dal mare, respirando quell’inconfondibile profumo di brezza e macchia. Un luogo, mille sfaccettature. Mille emozioni. Mille angoli inesplorati che regalano, una volta scoperti, gioia e stupore. E se provassimo ad abbracciare, questo territorio, creando un vero e proprio contatto fisico, sentendolo 128 129


di mariella tamborrino/


TERRITORIO

sport

IL SALENTO VISTO SULLA “LINEA VERTICALE” MOSTRA INNUMEREVOLI SITUAZIONI IN CUI POTER “GIOCARE” CON LA NATURA. AREE DI RARA BELLEZZA, A VOLTE INCONTAMINATA, SPESSO POCO CONOSCIUTA

sulla pelle, afferrandolo con le mani? Sarebbe un’esperienza unica, indimenticabile: noi tra cielo e mare, incollati alla costa, ed una grotta accessibile solo a chi sa osare. Ne sanno qualcosa gli amici dell’associazione Salentoverticale, maestri dell’arte rocciosa che hanno fatto dell’arrampicata uno sport alla portata di tutti, in particolare di coloro che amano gli spazi aperti e muoversi a contatto con la natura. Il loro must è coniugare l’attività sportiva con la salvaguardia del paesaggio che li ospita. Come quartier generale hanno scelto il Camping di Santa Maria di Leuca. Un luogo strategico, perché proprio risalendo la costa dalla punta fino al Ciolo ci sono grotte meravigliose da esplorare: la gigantesca Grotta della Mannuta; la Grotta delle Prazziche, situata sempre lungo il costone del Ciolo ed il Canyon del canale, definito da molti “uno dei luoghi più spettacolari del Salento”. La domanda sorge spontanea: come sarà l’impatto ambientale? Non c’è nulla di cui preoccuparsi, è ridotto al minimo. 130 131

Gli associati non a caso parlano di fruizione consapevole dell’ambiente. L’entusiasmo di Davide Schiantarelli, promotore dell’iniziativa, è contagioso: “L’arrampicata – spiega – sta diventando anche un ottimo mezzo per la promozione turistica, non solo quella estiva. Si sa che le affluenze turistiche nel Salento regalano numeri da capogiro per due mesi all’anno ma trovo davvero incredibile che nessuno lo prenda in considerazione anche come meta di vacanza invernale. Gli enti, le

amministrazioni e gli stessi imprenditori turistici dovrebbero essere i primi ad investire risorse, perché sarebbero i primi a trarne ricavo. Sicuramente le attività da noi proposte sono una valida alternativa al turismo di massa”. La vostra associazione a chi si rivolge? “A tutte quelle persone che hanno ben radicato il valore del rispetto verso l’ambiente, che amano non solo le attività sportive ma la vita all’aria aperta. Il Salento conserva vere e proprie oasi am-


Info: +39 339.1118344


TERRITORIO

sport

bientali che purtroppo, per diversi motivi, non vengono meritatamente valorizzate e spesso addirittura neanche considerate. Amministrazioni comunali poco attente dimostrano quotidianamente quanto basti poco per deturpare il paesaggio, mentre altre, più virtuose, sanno come valorizzare aree di interesse ambientale”. Ci sono in cantiere progetti importanti con gli enti locali? “Stiamo cercando di creare interessanti sinergie con enti locali e amministrazioni. Alcune, che in un primo momento sembravano interessate ai nostri progetti, hanno poi fatto dietrofront, altre,

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invece, si sono mostrate decisamente orientate a sostenerci. Per esempio i Comuni di Tiggiano, Lecce e Castrignano del Capo. Con quest’ultimo c’è un progetto in cantiere, si chiama ‘Deep Water’, un’arrampicata che partirà proprio dal mare. La stiamo organizzando per questa estate, ovviamente a Leuca. Abbiamo un rapporto di ottima collaborazione e sinergia con il Parco Naturale Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase, in particolare con Francesco Minonne che ha saputo indicarci, grazie alla sua esperienza, gli approcci migliori per operare in questo territorio così

bello ma al tempo stesso così delicato”. Cosa intendete esattamente per “fruizione consapevole del territorio”? “È una delle caratteristiche più interessanti delle nostre attività: riuscire a portare le persone in posti dove normalmente non andrebbero, e farglieli vivere in modo insolito grazie allo sport, assaporando appieno tutte le caratteristiche dell’ambiente circostante. Fruizione consapevole è proprio questo: spiegare, a chi ci segue, come comportarsi in alcuni luoghi, come rispettare la natura senza danneggiarla, creando un rapporto di simbiosi. Vuol dire anche sicurezza nel praticare alcune delle attività proposte”. In poche parole, come descriverebbe il Salento ammirato da un punto di vista insolito, “verticale”? “Il Salento, visto sulla linea verticale, mostra innumerevoli situazioni in cui poter “giocare” con la natura, aree di rara bellezza a volte incontaminata e purtroppo poco conosciuta soprattutto dai salentini. Rivela antichi tratturi e sentieri selvaggi ormai sepolti dalla vegetazione, grotte aeree sospese sulla scogliera a 70 metri dal mare. Salentoverticale non è solo roccia e arrampicata, è anche tradizione, storia e cultura rivelata dagli itinerari di mountain bike fra Grecìa Salentina e Capo di Leuca”. Cosa regala questo tipo di esperienza? “Questo non ve lo posso dire io, ma


L’ARRAMPICATA È UN’ESPERIENZA DIFFICILE DA DIMENTICARE. REGALA UN MIX DI EMOZIONI E SOPRATTUTTO CREA UNA SIMBIOSI IRRIPETIBILE TRA UOMO E PAESAGGIO

VERTICAL EMOTIONS EMBRACING THE LANDSCAPE, PHYSICALLY, IS POSSIBLE. AND CLIMBING BECOMES ART. Trying to admire Salento from another perspective would be a unique, unforgettable experience, and those at Salentoverticale know something about it: masters of rock art that have made of climbing a sport for everyone. The enthusiasm of David Schiantarelli, promoter of the initiative, is contagious; “climbing” he says, “is also becoming a great way to promote tourism, not only in summer. Surely, the activities proposed by us are a viable alternative to mass tourism. The association is open to all the people who respect the environment, who love not only sports but also life in open air. We are also trying to create interesting synergies with local authorities and administrations, for example, the Municipality of Tiggiano, the Municipality of Lecce and Castrignano del Capo. With the latter, we have a project, the ‘Deep Water’, which will start from the sea. It will take place this summer, in Leuca. The conscious use of the land is one of the most attractive features of our activities: it can bring people to places where they wouldn’t normally go, and in an unusual way, through sport. Salento, seen on the vertical line, shows countless situations in which you can “play” with nature, areas of unspoiled beauty and, unfortunately, still not so popular among the locals.

A SINISTRA: DANIELE SCHIANTARELLI

potete scoprirlo voi! Sicuramente il mix di emozioni che vi avvolgerà, la bellezza del paesaggio che vi circonderà, la sensazione di avventura e la consapevolezza di sentirsi nel centro di una natura viva e meravigliosa, vi regaleranno un’esperienza difficile da dimenticare”.


AVIO SELEZIONE

prodotti saLentini

Avio Selezione, storia di una famiglia e di una passione Nel cuore del centro storico leccese, lungo via Fazzi, a un paio di metri dall’eterno anfiteatro romano che silentemente continua a vivere nella centralissima p.zza S. Oronzo, si trova Avio Selezione. Entriamo e se la vista viene subito colpita dal design classico, essenziale ed elegante, l’olfatto viene prepotentemente rapito da un profumo intenso di caffè rilasciato dallo sfuso appena macinato. Allo stesso modo colpisce la professionalità dello staff, la calda accoglienza e l’attenzione speciale riservata a ogni cliente. Profumi e attenzioni che erano di casa nelle botteghe d’altri tempi e che oggi rivivono in questo luogo, punto vendita diretto di Quarta Caffè e suo e-commerce ufficiale. Qui, oltre alla vendita di tutti i prodotti a marchio Quarta, si conserva l’affascinante quanto suggestiva tradizione della 134 135

vendita del caffè sfuso e da macinare sul momento, proprio come si faceva negli anni ’50 quando è nato il caffè dei leccesi. Avio Selezione affonda le sue radici in una storia familiare fatta di passione e dedizione. Una storia tramandata da padre in figlia. Ci racconta la titolare Stefania Quarta: “Mio padre mi portò a una fiera dolciaria per farmi passare la voglia di dolce e invece ne è nata una passione ancora più forte. Così, da oltre

20 anni nel settore mi diverto a selezionare sapori autentici e che riverberano storie di passione, rievocate anche nel gusto. Ci piace riservare ai nostri clienti un viaggio dentro al viaggio, perché da noi il locale incontra il mondiale, senza eccessi, senza forzature, in un equilibrio costruito con novizie di particolari. Un viaggio in cui far ritrovare i profumi, i colori e i sapori del Salento con una selezione di prodotti d’eccellenza del territorio, ma dove non mancano riflessi


AVIO SELEZIONE via Vito Fazzi 35, Lecce - tel. +39 0832 1692894 - www.avioselezione.it AVIO NATURA via N. Foscarini 22/24, Lecce

d’Oriente con gli oltre 150 sfusi tra tè e tisane provenienti dalle migliori coltivazioni al mondo”. Il segreto dell’azienda è quindi racchiuso in una delicata armonia tra passato e presente e che da tre anni non smette di sedurre anche i palati più esigenti e raffinati. Avio Selezione ha unito così tradizione e innovazione, specializzandosi nella spedizione di prodotti tipici facendo così la gioia non solo dei migranti ma anche dei tanti turisti che una volta provato Quarta Caffè non possono più farne a mano, forse per il sole che porta con sé o per l’ottimo rapporto tra qualità - prezzo. Un buon caffè ed è subito casa, Salento, anche se ci si trova a migliaia di chilometri di distanza: grazie al servizio e-commerce. Avio Selezione è un punto di riferimento per passione e affidabilità.

A FAMILY’S HISTORY BETWEEN PASSION AND TASTE In the heart of Lecce’s historical center, in via Fazzi, next to the Roman amphitheater, lies Avio Selezione. Here, in addition to all Quarta products, it’s still preserved the tradition of bulk coffee and grinded on the spot, just like in the 50s, when Lecce’s coffee was born. Avio Selezione has a family history of passion and dedication, handed down from father to daughter, as the owner Stefania Quarta, tells us: “My father took me to a fair to satisfy my craving for sweets, but an even stronger passion was born instead. Thus, for over 20 years, I have fun selecting authentic flavors”. Avio Selezione has united tradition and innovation, specializing in the delivery of local products, satisfying migrants and tourists alike.

Con il nuovo marchio Avio Natura abbiamo scelto di impegnarci anche nella ricerca di prodotti, fornitori e politiche eticamente sostenibili, offrendo così ai clienti il meglio dei prodotti biologici, salentini, per intolleranze e a Km zero. Un modo questo non solo per promuovere il territorio ma anche per mettere al centro il mangiar bene e il saper fare delle nostre tradizioni gastronomiche. With the new brand Avio Natura, we offer customers the best of organic, salentinian, food intolerances and local products.


TERRITORIO

gusto

Profumo di mare, sapore di sale Il gusto dei due mari che bagnano il Salento si sprigiona nella pesca di giornata che riempie di aromi e gusto la cucina locale IL PIATTO DI QUARESIMA DEI CONTADINI DEI LAGHI ALIMINI “Povero ma ricco di gusto, questo piatto racconta per ingredienti e filosofia, l’entroterra idruntino che dalle distese di ulivi, passa dal lago per arrivare al mare. Racchiusa qui la cultura contadina: i pomodori a pendola, qualche spunzale dell’orto, l’extravergine e lu spaghettu spizzatu a mano” – premette Graziano Caggiano, economista aziendale votato da anni alla cucina, nel raccontare una ricetta tipica dei Laghi Alimini dove la muggine è regina dei fondali sabbiosi delle acque dolci che abbracciano l’Adriatico: Zuppa con la capozza ovvero muggine (firmata dallo chef e sommelier Graziano Caggiano) Ingredienti per 4 persone Muggine da 1,2 kg, 1 Spaghetti spezzati a mano 500 g oppure vermiceddhi 600 g Cipolotto (spunzale) 1 Pomodori gialli a pendola 500 g circa Patata novella 1 Spicchio di aglio 1 Acqua fredda (500 cl) Olio extravergine di oliva leccina q. b. Sale q.b. Odori della macchia mediterranea (1 rametto di origano fresco, 1 rametto di timo fresco, basilico) (segue a pag. 131)

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di jlenia m. gigante/foto pierpaolo schiavone (segue da pag. 130)

Preparazione Pelare e tagliare la patata a tocchetti piccoli, a metà i pomodori gialli e tritare il cipollotto. Soffriggere in olio extravergine l’aglio e il cipollotto; aggiungere i pomodori, la patata e, a seguire, i vari odori salando un poco. A soffritto vivace, inserire il pesce a fette di 3-4 cm (pulito dalle interiora e squamato). Quando il pesce è croccante versare l’acqua fredda. Lasciare sobbollire finché il pesce si rassoda. Toglierlo dal tegame e tirare il brodo. Raggiunta la densità voluta del brodo, versare gli spaghetti spezzati o i vermiceddhi. Scolare la pasta e impiattare aggiungendo il pesce (tenuto caldo a bagno maria), profumando con del peperoncino o pepe fresco.

SOUP WITH MULLET (SIGNED BY CHEF AND SOMMELIER GRAZIANO CAGGIANO) INGREDIENTS FOR 4 PEOPLE Mullet of 1.2kg 1 Spaghetti broken by hand 500g or vermiceddhi 600g Spunzale 1 Yellow tomatoes 500g approx Potato 1 Clove of garlic 1 Cold water (500cl) Extra virgin olive oil as required Salt as required Sprig of fresh oregano 1 Sprig of fresh thyme 1 Basil PREPARATION Peel and cut the potato into small pieces, split the yellow tomatoes and chop the onion. Saute in olive oil garlic and onion; add tomatoes, potatoes and, subsequently, the various herbs and a bit of salt. Fry and place the fish into slices of 3-4 cm (clean the innards and scales). When the fish is crispy, pour cold water. Let it simmer until the fish is firm and remove it from the pan. After reaching the desired broth density, pour the spaghetti or vermiceddhri. Drain the pasta and serve adding the fish (kept warm in a bain marie), perfuming with chili pepper or fresh pepper.

IN UN BARATTOLO I RAGGI DI SOLE DEL MARE GALLIPOLINO “Non ha bisogno né di olio, né di sale il pesce gallipolino. Tanto è il sapore salino dello Jonio, dove vive, che si potrebbe mangiare crudo” – spiega Uccio Coribello. Lui, che per anni ha solcato il mare con il suo peschereccio, oggi è il custode della cucina tipica e verace della salentina “Città bella”. Mentre il brusio anima le contrattazioni dell’affollato mercato ittico che lambisce le nasse e gli ormeggi del porto di Gallipoli, Uccio scoperchia un’enorme capasa in terracotta che sprigiona l’oro dei raggi di sole riflessi sullo Jonio:

THE GALLIPOLI SCAPECE INGREDIENTS Pupiddhi 1kg Flour 50g Extra virgin olive oil 100g White vinegar 50ml Bread crumbs 100g Cloves garlic1-2 Saffron, mint, salt q.b. PREPARATION Clean, wash, salt, cover in flour and fry the fish in hot oil; in an glazed terracotta tin, place the fish (fried and cooled) in layers and sprinkle with bread crumbs, garlic and chopped mint. Sprinkle each layer of white vinegar and olive oil. Let it stand for 3, 4 days and serve.

La Scapece Gallipolina Ingredienti Pupiddhi 1kg Farina 50 g Olio extravergine di oliva 100 g Aceto bianco 50 ml Pane grattugiato 100 g Aglio1-2 spicchi Zafferano, menta, sale q.b. Preparazione Pulire, lavare, salare e infarinare il pesce da friggere in olio bollente; in un barattolo di terracotta smaltata sistemare il pesce (fritto e raffreddato) a strati e cospargere ogni strato con pane grattugiato, menta e aglio tritato. Bagnare ogni strato di aceto bianco dove è stato stemperato dello zafferano e l’olio extravergine di oliva. Lasciare riposare 3, 4 giorni e servire.


TERRITORIO

gusto

SAPORE ANTICO AI PIEDI DEL CASTELLO ARAGONESE “Il porto e l’orto sono racchiusi nella gastronomia idruntina” – racconta lo chef Antonio Melí. Profuma di vento levantino questa antica preparazione del merluzzo che i pescatori di Otranto – prima di essere martiri dei Turchi – consumavano nei periodi in cui le uscite in mare erano azzardate. Da qui nasce la passione salentina per il merluzzo lasciato asciugare al sole e messo sotto sale che in cucina regala carni tenere e saporite nelle numerose ricette riservate al baccalà: Baccalà con ceci neri di Muro leccese e broccoletti di Otranto saltati al peperoncino (firmata dallo chef Antonio Melí) Ingredienti per 4 persone Un pezzo di baccalà da 600/700 g (da dissalare un giorno prima) Ceci neri 200 g (reperibili presso alcune aziende agricole di Otranto) da mettere a bagno per una notte con bicarbonato e cotti a parte in un apignata con olio e cipolla pomodori ciliegini 300 g Spicchio di aglio1 broccoletti idruntini 400 g (sbollentati precedentemente) Olio extravergine di oliva e peperoncino q.b. Preparazione Mettere in una sauté (pentola bassa) il pezzo di baccalà dissalato su una base di olio, aglio e peperoncino. Lasciare cuocere per qualche minuto, poi sfumare con del vino bianco. Aggiungere i pomodorini e i ceci già, precedentemente, cotti. Allungare con del fumetto di pesce e lasciare cuocere con coperchio per 10/12 min fino a che il baccalà non si apre a “fiore”. Togliere il baccalà dalla sauté e ridurre la salsa con i ceci. Se piace, schiacciare i ceci per avere una salsa più consistente. Servire il baccalà su un piatto di portata adagiato sulla salsa e contornato dai broccoletti croccanti saltati (a parte) con il peperoncino. 138 139

SCENT OF THE SEA, SALTY TASTE THE TASTE OF THE TWO SEAS OF SALENTO IS RELEASED FROM FRESH FISH THAT FILLS THE LOCAL CUISINE WITH AROMAS AND FLAVOR CODFISH WITH BLACK CHICKPEAS AND OTRANTO BROCCOLI SAUTÉED WITH CHILI PEPPER (SIGNED BY CHEF ANTONIO MELI) INGREDIENTS FOR 4 PEOPLE A piece of codfish 600/700 g (to desalt one day before) Black chickpeas to soak overnight with baking soda and cooked separately in an apignata with oil and onion 200 g Cherry tomatoes 300 g Clove of garlic 1 Idruntini broccoli 400 g (previously boiled) Extra virgin olive oil and chili pepper (as required) PREPARATION Place in a saute the piece of desalted codfish on a base of olive oil, garlic and chili pepper. Cook for a few minutes, then deglaze with white wine. Add tomatoes and chickpeas, previously cooked. Cover with a lid and let it cook for 10/12 minutes until the cod will open like a “flower.” Remove the cod from the sauté and reduce the sauce with chickpeas. If you like, mash the chickpeas to have a more consistent sauce. Serve the codfish on a serving plate lying on the sauce and surrounded by crispy sautéed broccoli (separately) with chili pepper.




CULTURA

cinema

di vincenzo santoro/

“IN GRAZIA DI DIO”. WINSPEARE CONVINCE SENZA LA PIZZICA Contro il “turbo capitalismo” il ritorno alla terra e agli affetti Niente musica popolare, ormai troppo spettacolarizzata Alla fine di marzo è apparso nelle sale cinematografiche In grazia di Dio, l’ultimo film di Edoardo Winspeare, con cui il regista salentino ritorna a raccontare le terre del Capo di Leuca, come aveva già fatto nei suoi due primi film, Pizzicata (1996) e Sangue Vivo (2000), a cui questo lavoro sembra per varie ragioni ricollegarsi, ribaltandone però in gran parte l’estetica. Questa storia di donne (una luminosa e indomita nonna, due

sorelle e la figlia di una di queste) che vengono costrette dalla crisi economica a ritornare al lavoro dei campi e ad una vita semplice e in qualche modo “antimoderna” si può leggere infatti come una sorta di aggiornamento del discorso cominciato con quelle due pellicole un po’ pionieristiche, che tanto hanno contribuito a diffondere una certa immagine del Salento nel mondo: Pizzicata voleva in qualche modo essere una sorta di ricostruzione dell’immagine di una terra 140 141


CULTURA

cinema

A SINISTRA L’ATTRICE CELESTE CASCIARO, IN UNA SCENA DEL FILM; IN BASSO IL REGISTA EDOARDO WINSPEARE DURANTE LE RIPRESE

“antica”, ricca di una cultura ancora largamente “incontaminata”, con i sui riti e le sue fascinazioni, mentre Sangue Vivo rappresenta una sorta di istantanea degli stessi luoghi in un contesto più contraddittorio, dove le memorie vive del passato si intrecciano con i mali profondi della modernità. Con In grazia di Dio il regista salentino ci racconta invece dei disastri prodotti dal “turbo capitalismo” e dalla crisi economica anche nella “periferia dell’Impero”, degli effetti sui luoghi e sulle relazioni umane. E di come gli elementi di resistenza si possano trovare proprio nel ritorno alla vita semplice della campagna, in una forma di religiosità primitiva (da sempre un chiodo fisso di Winspeare) che consola gli afflitti e gli umili, e nella forza degli affetti, sia pur in una chiave molto complicata e contraddittoria, come i tempi che stiamo vivendo. Gli elementi di continuità fra le tre opere sono molto forti: la presenza prevalente di attori non professionisti (diretti con straordinaria abilità), a volte gli stessi dei film precedenti, l’uso del dialetto del “Capo”, una certa poetica dei 142 143

luoghi, della campagna, del mare, ma anche del silenzio e dei suoni della natura, a partire da quello, onnipresente, del vento. E c’è anche un piccolo riferimento esplicito, in una scena in cui la mamma anziana dell’innamorato della protagonista guarda in tv alcune scene di Pizzicata. Ci sono però delle differenze sostanziali: la storia messa in scena è profondamente antiretorica, senza romanticismi di troppo, senza il “pittoresco” (che faceva capolino continuamente nei film precedenti) e, forse questa è la cosa più sorprendente, senza la musica. Nel film infatti manca ogni riferimento alla “pizzica”, della cui esplosione, come è noto, Winspeare, soprattutto negli anni Novanta, è stato uno dei grandi protagonisti. In questo senso, possiamo condividere l’opinione del critico Oscar Iarussi, per cui con questo film la “pizzica” è finita, nel senso che per il regista, evidentemente, le musiche e la danze antiche, forse ormai troppo entrate nel circuito della spettacolarizzazione e del commercio turistico, ed eccessivamente legate all’immagine (falsa) di un Salento da cartolina, hanno completamente perso la loro


carica poetica e non sono più in grado di rappresentare un elemento “resistenziale”. Al di là di queste considerazioni però, Winspeare, nonostante le difficoltà produttive (si tratta di un’opera a bassissimo costo e largamente autofinanziata), è riuscito a produrre un film intenso e spiazzante, radicale e coraggioso, anche nelle imperfezioni, profondamente radicato nell’anima “antica” del Salento ma capace di usare un linguaggio universale e di parlare al mondo, scartando programmaticamente dal “pittoresco” e dal colore locale. Il film, uscito in un numero limitato di sale, ha raccolto consensi e recensioni entusiastiche. Su tutte, possiamo citare le parole ispirate di Roberto Saviano: “Chiunque possa farlo, vada a vedere In grazia di Dio. La prima vera opera su cosa stiamo diventando e cosa stiamo perdendo. Un suggerimento, forse, per comprendere da dove poter ripartire. Winspeare

dà lezione a tutto il cinema italiano, sempre più postura e maschera. Si libera delle piaggerie estetiche, delle furbizie d’autore e torna a scegliere di capire, di scovare il bello, di rintracciare l’errore, l’inganno. Con semplicità, eleganza, con il desiderio di raccontare”.

IL FILM, USCITO IN UN NUMERO LIMITATO DI SALE, HA RACCOLTO CONSENSI E RECENSIONI ENTUSIASTICHE “IN GRAZIA DI DIO”. WINSPEARE CONVINCES, WITHOUT THE ‘PIZZICA’ IN HIS LATEST MOVIE, THE DIRECTOR LOCATES IN THE RETURN TO THE LAND AND TO THE AFFECTIONS, ALTHOUGH CONFLICTING, THE LEVEES TO THE “TURBO CAPITALISM”, LEAVING POPULAR MUSIC BEHIND “In grazia di Dio”, the latest movie by salentinian director Edoardo Winspeare, came out in theaters by the end of march. It’s a story of women who get forced by economic crisis to go back to the field work and a simple life, “antimodern” in a way. Winspeare tells us about the disasters caused by the “turbo capitalism” and by the economic crisis, even in the “Empire’s outskirts”, and how these affected places and human relations. The story is deeply antirethoric, without too many romanticism, without the usual “pitoresque” and music. In fact, the movie lacks any reference to the “pizzica” that Winspeare, especially in the ’90s, contributed to make famous. The movie, shown in a limited number of theaters, has gathered acclaims and enthusiastic reviews.


CULTURA

musica

Stagione sinfonica estiva: apre Nicola Piovani Ci saranno anche Paolo Fresu, Uri Caine, Enrico Rava e i Sud Sound System con l’Orchestra “Tito Schipa”

Nicola Piovani, ma anche Paolo Fresu, Uri Caine, Enrico Rava, Raffaele Casarano ed i Sud Sound System per la stagione sinfonica estiva dell’Orchestra “Tito Schipa” di Lecce che spazierà dalla classica al jazz. Un programma dunque molto ricco e variegato che prevede dal 13 giugno al 24 luglio sette concerti che a Lecce si svolgeranno fra il Chiostro dei Teatini, il Cortile dei Celestini e l’Anfiteatro Romano. A firmarlo il direttore artistico Ivan Fedele, leccese di nascita, tra i massimi compositori contemporanei ed una delle voci più rappresentative ed eseguite all’estero da alcune delle più rinomate compagini, e da due anni anche diret144 145

tore della Biennale Musica di Venezia. L’inaugurazione, venerdì 13 giugno al Chiostro dei Teatini, sarà con Nicola Piovani che incontra per la terza volta l’orchestra “Tito Schipa” dopo le serate “magiche” del 2009, quando

dal podio diresse le sue indimenticabili colonne sonore, e di tre anni fa quando fu protagonista con Luca De Filippo del racconto sinfonico “Padre Cicogna”, tratto dal poemetto di Eduardo De Filippo scritto nel 1969.


di eraldo martucci/

IN QUESTA FOTO E NELLA PAGINA PRECEDENTE, NICOLA PIOVANI

ENRICO RAVA

In questa circostanza eseguirà nuovamente le sue celebri colonne sonore tratte da la “Notte di San Lorenzo” e “Good morning Babilonia” dei fratelli Taviani), da “La vita è bella” di Benigni, chiudendo con la “Suite Fellini” (La voce della luna, Ginger & Fred). Vincitore del premio Oscar proprio per le musiche del film “La vita è bella”, Nicola Piovani non ha certamente bisogno di presentazioni. Pianista, compositore e direttore d’orchestra, Piovani ha anche ricevuto tre David di Donatello per “Ginger e Fred” di Fellini, “Caro diario” e “La stanza del figlio” di Moretti, quattro premi “Colonna sonora”, due Nastri d’argento e

PAOLO FRESU

due Ciak d’oro. Con “L’équipier” di Philippe Lioret ha ottenuto la nomination al César, il premio del pubblico e la menzione speciale della giuria al festival “Musique et cinéma” di Auxerre. Il 20 giugno, sempre ai Teatini, Michele Carulli dirigerà brani di Giovanni Gabrieli (Canzoni e Sonate per ottoni), Giacomo Puccini (Capriccio Sinfonico), Pëtr Il’ic Cajkovskij (Capriccio Italiano

per orchestra op. 45), Felix Mendelsshon-Bartholdy (Sinfonia n. 4 “Italiana” in la maggiore. op. 90). Venerdì 27 giugno, nel Cortile dei Celestini l’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” e l’Orchestra e il Coro del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce si uniranno, dirette da Giovanni Pellegrini, per una delle composizioni più note ed emblematiche di Carl Orff per


CULTURA

musica ORCHESTRA TITO SCHIPA

soli coro e orchestra, i “Carmina Burana”. Gli ultimi quattro appuntamenti saranno i meno “classici”, ad iniziare dal 4 luglio all’Anfiteatro Romano, quando l’orchestra, diretta da Pasquale Corrado, incontrerà i Sud Sound System per una prima esecuzione assoluta appositamente commissionata dalla Fondazione Ico “Tito Schipa” con gli

arrangiamenti di Accursio Cortese. Ed poi la grande attesa per i due appuntamenti (al Cortile dei Celestini) in collaborazione con la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Sabato 12 luglio l’orchestra, diretta da Carlo Tenan e con ospiti d’eccezione Uri Caine al piano e Paolo Fresu alla tromba, eseguirà brani di George Gershwin (An American

in Paris), George Gershwin / Gil Evans (Porgy and Bess per tromba e orchestra jazz), Ludwig van Beethoven / Uri Caine (Diabelli Variations per pianoforte e orchestra) Uri Caine / Paolo Fresu (“I loves you Porgy” and other music). Sabato 19 luglio la grande chiusura con “Rava On The Road”, con musiche di Enrico Rava e arrangiamenti di Paolo Silvestri, che nell’occasione salirà anche sul podio. Con la tromba di Rava ci saranno la chitarra di Roberto Cecchetto, il pianoforte di Giovanni Guidi, il contrabbasso di Stefano Senni e la batteria di Zeno De Rossi. La grande chiusura, infine, ai Celestini il 24 luglio, ancora con il jazz e la musica sinfonica che dialogheranno nel concerto-evento “Jazz Bistrot”. Tra i protagonisti, oltre al sassofonista salentino Raffaele Casarano e l’orchestra diretta da Alfonso Girardo, anche l’eclettico Erik Honoré. Un progetto “made in Salento” che coinvolge pure i musicisti Mirko Signorile (piano), Marco Bardoscia (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria) e Alessandro Monteduro (percussioni).

IL MAESTRO PIOVANI HA RICEVUTO PRESTIGIOSI PREMI NELLA SUA LUNGA E PROLIFICA CARRIERA SUMMER’S SYMPHONIC SEASON, INAUGURATED BY NICOLA PIOVANI THERE WILL ALSO BE PAOLO FRESU, URI CAINE, ENRICO RAVA AND SUD SOUND SYSTEM WITH THE “TITO SCHIPA” ORCHESTRA A program which features seven concerts that will take place between Chiostro dei Teatini, Cortile dei Celestini and the Roman Amphitheatre, from 13 June to 24 July in Lecce. Signed by artistic director Ivan Fedele, one of the greatest contemporary composers and one of the most representative voices performed abroad, and also director of Biennale Musica di Venezia. The opening ceremony takes place on June 13, at the Chiostro dei Teatini, with Nicola Piovani who will meet the “Tito Schipa.” Orchestra for the third time. On June 13, Alexander Mayer will be performing, while on June 20 will be Michele Carulli’s turn. Friday, June 27, “Tito Schipa” and the Chorus of the “Tito Schipa” Conservatory orchestras will join together, directed by John Pellegrini. Last dates by the Roman Amphitheatre, starting July 4. On July 12 the orchestra, conducted by Carlo Tenan with special guests, will perform works by George Gershwin, Gil Evans, Ludwig van Beethoven / Uri Caine, Uri Caine/Paolo Fresu, while on July 19 the great closing with “Rava On The Road”, with music by Enrico Rava and arrangements by Paolo Silvestri.

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Tirana, una città sospesa tra passato e futuro Il Mal d’Albania è quel “mal del ritorno” provato da chi è stato in Africa, e che può colpire anche al ritorno dal Paese delle Aquile Il mio primo “incontro” con l’Albania avvenne nei racconti di molti giovani albanesi sbarcati a Brindisi e conosciuti nell’estate del 1991. Da quei racconti è iniziato il mio rapporto con il Paese delle Aquile. Quasi dieci anni dopo, da studente universitario, riuscii ad andare in Albania, per redigere la tesi universitaria vivendo a Tirana per circa tre mesi e fui subito attratto dal modo di vivere 154 155

e concepire la vita da parte del popolo albanese. Sono tornato a Tirana nel 2012 partecipando al Programma quadro (APQ) Paesi dei Balcani per l’ente di formazione Formapulia srl, per la realizzazione di linee di intervento di cooperazione internazionale. Vivere l’Albania è una esperienza unica ed indimenticabile. Si è subito attratti e affascinati dal

senso di ospitalità dei suoi abitanti. Gli albanesi ti accolgono e ti fanno sentire parte della propria famiglia. Ti aprono le porte di casa e ti offrono ciò che hanno perché per loro, come dice il Kanun, il codice che ha determinato le consuetudine e gli usi in Albania, “La casa di un albanese è di Dio e dell’ospite”. Tirana, orgoglio di ogni albanese, è una città affascinante.


di gabriele licci - project manager “formapulia”/

Il centro vitale di Tirana è la maestosa Piazza Skanderberg, che celebra costantemente la fierezza di un popolo che è riuscito a liberarsi dall’egemonia turca e da cinquant’anni anni di chiusura comunista. Fanno da cornice alla piazza il Museo storico Nazionale con il suo splendido mosaico, la vecchia moschea Et’Hem Bey, la torre dell’orologio e il modernissimo Tirana International Hotel. La sensazione, girando per Tirana, è di tranquillità e sicurezza. Ad ogni angolo ci si imbatte in cafè o nei piccoli tradizionali chioschi dove gli albanesi trascorrono e scandiscono il lento scorrere del tempo, bevendo la tradizionale grappa (Raki) o dell’ottimo caffè (paragonabile a quello italiano) e gustando prelibatezze quali il byrek (torta salata ripiena di ricotta o carne) e dhalle (bevanda a base di yogurt). La notte, Tirana, ha una vitalità simile a quella di qualsiasi capitale europea.

TIRANA: A CITY SUSPENDED BETWEEN PAST AND FUTURE A FEELING OF NOSTALGIA CAN STRIKE THOSE WHO AVE BEEN IN ALBANIA, SIMILAR TO WHAT HAPPENS WHEN RETURNING FROM AFRICA. I’ve been in Albania several times, and living it is an unforgettable experience. The Albanians make you feel at home and offer you what they have because for them, as the Kanun says, “The house of an Albanian belongs to God and the guest”. Tirana is a fascinating city, which features the majestic Skanderbeg Square, the Historical Museum, the Et’Hem Bey mosque, the clock tower and the Tirana International Hotel. Everywhere are bars and kiosks where you can drink the traditional grappa (Raki) and good coffee, or try specialties such as the byrek (savory pie stuffed with ricotta and meat) and the dhalle (yoghurt-based drink). In a few years, especially in the Blloku district have arisen discos, nightclubs and bars where you can listen to great music, while in Tajvani there are numerous restaurants. Coming home from Albania can leave you a feeling of nostalgia, as it happens for Africa.

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tirana

Sono sorti in pochi anni, soprattutto nel quartier di Blloku, numerose discoteche, night club e locali dove si può ascoltare ottima musica, trovarsi al centro di una performance artistica o di un evento. A Tajvani, nel centro storico delle città, sono sorti invece numerosi ristoranti e taverne dove come benvenuto vengono offerti bicchierini di raki per poter gustare al meglio i meze, coloratissimi e gustosissimi antipasti e l’ottima carne, in particolar modo l’agnello. Allontanandosi per pochi chilometri da Tirana e salendo, anche in teleferica, sul monte Dajti, ci si immerge in una natura incontaminata. Percorrendo le stradine del Parco Nazionale sotto l’ombra di faggi, pini e abeti ci

si imbatte tranquillamente in volpi, lepri, scoiattoli e raramente lupi. Non si può non fermarsi nei ristoranti che si trovano sul monte, dove godendo di una vista mozzafiato si può gustare dell’ottima carne (il più buon agnello che abbia mai assaggiato) accom-

pagnato da un servizio impeccabile. Tornare a casa dall’Albania lascia una strana sensazione che il mio professore Luigi Za chiamava Mal d’Albania quel “mal del ritorno” provato da chi è stato in Africa, e che può colpire anche al ritorno dal Paese delle Aquile.

QUANDO SI VIVE IN ALBANIA SI RIMANE AFFASCINATI DALLO SPICCATO SENSO DI OSPITALITÀ Formapulia srl, nata 2001, è una società di consulenza e formazione delle risorse umane, specializzata nel supportare i processi interni di sviluppo aziendale promuovendo interventi formativi, di comunicazione, e di ri/organizzazione e gestione delle risorse umane. Dal 2012 è Ente di formazione accreditato presso la Regione Puglia. Formapulia offre servizi innovativi di consulenza quali: realizzazione di master e corsi di specializzazione per laureati, diplomati e per operatori di settori soprattutto nel settore turistico; organizzazione di eventi, forum, meeting ed eventi culturali; progettazione, gestione e rendicontazione di progetti formativi finanziati. Centro di formazione Formapulia: Via G. di Lecce, 9 Lecce Tel/fax 0832/521878 - www.formapulia.com

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IN VIAGGIO

PH: EMILIANO PELUSO

iL saLento visto da Fuori

L’IO DEL SALENTO

Note psico-antropologiche sull’identità del territorio È possibile tracciare l’identità antropologica e culturale della popolazione di un territorio a partire dalle variabili orografiche, storiche e geomorfiche? La tesi suona evidentemente bizzarra ma non per questo meno affascinante. Il medico psicoanalista Franco Fornari, forse l’esponente più originale della ricerca analitica italiana, ideatore della psicoanalisi “coinematica” (semantica e simbolica), ha teorizzato la liceità di “psicoanalizzare” le istituzioni quali gli ospedali, i manicomi, le aziende, trattando le funzioni organizzative alla pari 158 159

di organismi umani in carne ed ossa. Il Salento fornisce da tempo materia di studi antropologici. La sua posizione protesa all’estremo sud dell’Adriatico e base di riferimento obbligata per i transiti del Mediterraneo ne fa una sorta di postazione stellare e al tempo stesso un faro, un approdo per viaggi interculturali in ogni epoca della storia. L’aspetto peninsulare rimanda alla prora di una nave. Un vascello proteso nello Ionio, sempre ondeggiante ai venti e alla spuma di rotte mitologiche e suggestive. Al tempo stesso, almeno

per la parte a sud dei porti confine di Taranto e Brindisi, il Salento si connota di una stanzialità ripiegata su se stessa, quasi del tutto priva di un carattere avventuroso, epico od eroico. È una terra contadina e di abili artigiani, con le eccezioni dei porti pescherecci con vocazione turistica di Otranto, Leuca e Gallipoli. Sono da tempo svanite le velleità eroiche della tradizione greca; spente le fibrillazioni delle interferenze ottomane sulle coste disseminate di torri d’avvistamento; sono ormai quasi indistinguibili le differenti etnie


PH: PIERPAOLO SCHIAVONE

PH: PIERPAOLO SCHIAVONE

di sergio martella/

L’ASPETTO PENINSULARE RIMANDA ALLA PRORA DI UNA NAVE. UN VASCELLO PROTESO NELLO IONIO, SEMPRE ONDEGGIANTE AI VENTI E ALLA SPUMA DI ROTTE MITOLOGICHE E SUGGESTIVE greche, illiriche, turche, latine ed africane (“giargianesi”, dall’arabo al-jaza’ir, Algeri). La popolazione salentina di oggi è definita da parametri omogenei rispondenti unicamente all’evidenza della particolarità del suo territorio. Vediamo questi caratteri in particolare: 1) La penisola in sé delinea il carattere individualista della gente. Acuisce l’estroversione dell’identità femminile, in virtù dell’identità simbolica tra terra e donna genialmente individuata da Platone. Per capire la profondità della connotazione donna-territorio basti riferirsi alla vicinissima Taranto, dove evidentemente il carattere introverso, uterino, del porto disegna

una visibile disposizione “umorale” affatto differente, quasi opposto, delle donne tarantine rispetto alle salentine: tanto queste sono estroverse e protagoniste della vita sociale, tanto le altre sono discrete e più ripiegate nel privato. Lo strano connubio degli opposti alimenta il mistero eleusino del tarantismo. 2) La presenza di un mare ricco, forte e intriso di storia caratterizza l’elemento maschile della popolazione. A tratti dolce, a tratti ostico e violento, il mare salentino definisce oniricamente il significato del “padre”. Diceva Baudelaire che il mare, nel modo poetico dell’ondeggiare sulla costa, è paragonabile alla passione

di un amante intento a sedurre la sua amata. 3) Destino comune delle penisole orientate a mezzogiorno è quello di presentare entrambi i caratteri dell’Oriente e dell’Occidente. Il “sol levante” della costa adriatica rimanda all’eterna giovinezza. I tramonti “californiani” della costa ionica rimandano al mito del West, all’illusione del “non morire” che ha caratterizzato tutta l’identità atlantica dell’Occidente. Leuca, nell’estremo lembo sud, nutre latenti vocazioni di universalismo. I salentini sono dunque condizionati nel loro profondo io identitario da caratteri di individualismo e da una sorta di creatività che rasenta a volte


IN VIAGGIO

PH: TANKY

iL saLento visto da Fuori

A TRATTI DOLCE, A TRATTI OSTICO E VIOLENTO, IL MARE SALENTINO DEFINISCE ONIRICAMENTE IL SIGNIFICATO DEL “PADRE” la bizzarria, altre volte il conformismo. Il narcisismo è la principale espressione di questa terra barocca, artigiana ed edonista. Geniale e conservatrice, a tratti immatura eppure capace di produrre soggettività originali che lo sguardo attento degli osservatori esterni, da molte parti, già ha dimostrato di apprezzare. Spetta forse agli stessi salentini il proposito più attento di conoscere più a fondo se stessi per potersi meglio valorizzare. 160

SALENTO’S PERSONALITY PSYCHO-ANTHROPOLOGICAL NOTES ON THE TERRITORY’S IDENTITY The psychoanalyst Franco Fornari, perhaps the most original exponent of the Italian analytical research, creator of the “coinematic” psychoanalysis, has theorized the validity to “psychoanalyze” institutions, treating organizational functions as human organisms, so maybe the same can be done with Salento. The peninsula itself outlines the individualistic character of the people: it sharpens the extroversion of female identity, by virtue of symbolic identity between land and woman, brilliantly identified by Plato. The rich sea, strong and full of history, characterizes the male element of the population: sometimes sweet, sometimes harsh. Common destiny of the peninsulas oriented at midday is to show both Eastern and Western properties: the “rising sun” of the Adriatic coast is associated to eternal youth, while the “Californian” sunsets of the Ionian coast remind us of the West’s myth. Leuca, in the far south, nourishes latent vocations of universalism. Lastly, narcissism is the main expression of this baroque land, artisan and hedonistic, ingenious and conservative, sometimes immature and yet capable of producing original subjectivities.




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