Salento Review | Anno Due | Speciale Fiere

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SOMMARIO

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Puglia

www.365giorniinpuglia.it

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anno II - numero.5

FIERE SPECIAL EDITION FOTO DI COPERTINA

Pierpaolo Schiavone (Nella foto Conca Specchiulla - Otranto) DIRETTORE RESPONSABILE Gabriele De Giorgi (direttore@pwad.it) REDAZIONE Ilaria Lia Mariella Tamborrino (redazione@pwad.it) DIREZIONE GRAFICA Francesca delli Carri (grafica@pwad.it) FOTO Pierpaolo Schiavone COLLABORAZIONE GRAFICA Michele Ortese WEB Fernando Rugge, Damiano Gaetani VIDEO Massimo Centonze TRADUZIONI Giorgio Ticchi

05. EDITORIALE

territorio 06. REGIONE

L a Puglia conquista l’Europa: l’arma vincente è l’emozione

lecce

53. LA STORIA

Molto più che la culla del Barocco

Viale della Libertà, 47 - 73100 LECCE Tel. 0832.1692478 - www.pwad.it - info@pwad.it

STAMPA Officine Grafiche

Vernole e i suoi tesori, tra architettura e paesaggio

82. GALATINA

Galatina, dove il tarantismo ebbe inizio

84. MAGLIE

Arte e tradizione nel territorio di Maglie

70. CORTILI APERTI

96. MELENDUGNO

salento

116. GALLIPOLI

La bellezza di un’arte povera

I cortili, fascino discreto della nobiltà

22. MARE

Oltre l’immaginazione

La città di Carmelo Bene punta sulla cultura Melendugno scommette: “Nella costa la nostra ricchezza” Ritratto di Gallipoli, un’anima che non si ferma mai

45. PARCHI

pubbliredazionali

72. L’ENTROTERRA

Sviluppo del territorio

16. LECCE

20. BRINDISI

74. ACAYA 76. SPECCHIA 80. PRESICCE 86. GRECÌA SALENTINA 94. EVENTI

98. LOCOMOTIVE JAZZ FESTIVAL

Enogastronomia

Territorio

36. LE DUNE SUITE HOTEL Accoglienza

62. ARTHOTEL & PARK LECCE Accoglienza

Ogni giorno l’imbarazzo della scelta

68. TENUTE EMÉRA

Da Sogliano e Lecce nel segno del Jazz

78. ACAYA GOLF RESORT

106. GALLERIA FOTOGRAFICA 118. FESTE E SAGRE L’estate s’inebria con i colori e i profumi delle sagre

Chiuso in redazione il 24 ottobre 2014

comuni

ISCRITTO AL N. 7 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LECCE 2 MAGGIO 2013 - CRON. N. 18/2013

Tra natura storia e leggenda

È vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle foto senza il permesso dell’Editore.

42. VERNOLE

92. CAMPI SALENTINA

Nel cuore del Salento: i borghi

EDIZIONI, PUBBLICITÀ E DISTRIBUZIONE

L’antica storia della città dell’acqua

64. LA CARTAPESTA

Tutti i colori della natura

www.salentoreview.it - info@salentoreview.it

40. NARDÒ

30. TRICASE

Accoglienza

110. TORRE DEL PARCO Accoglienza

SFOGLIA LA RIVISTA PRESENTE SUL SITO WWW.SALENTOREVIEW.IT BROWSE THE MAGAZINE ON THE SITE WWW.SALENTOREVIEW.IT



EDITORIALE

Gabriele De Giorgi

Ci sono due anni nella mia testa nel momento in cui introduco il numero speciale di Salento Review che sfoglierete nelle pagine successive. Due anni nati da un’intuizione editoriale e sviluppatisi in tentativi, progetti, confronti e passi in avanti. Fino ad arrivare ai principali appuntamenti fieristici di settore, in Italia e in Europa. Nel 2013 il turismo ha mosso un miliardo di persone, come ricorda il direttore generale di Pugliapromozione, Giancarlo Piccirillo. Un numero impressionante che inchioda il territorio regionale – e quello salentino in particolare – ad una verità dalla quale non può sfuggire: turismo e cultura non sono solo una risorsa, sono la possibile soluzione, la via d’uscita da un tunnel che interroga tutti noi su quale sia la direttrice di uno sviluppo sostenibile, davvero foriero di progresso economico e sociale. La Puglia, con il lavoro di un decennio, ha costruito un’immagine di sé che non è una semplice sommatoria di bellezze artistiche e paesaggistiche, racchiuse in un catalogo, ma che fa leva sull’aspetto emozionale, sulla capacità di essere empatica rispetto alle variegate esigenze del visitatore, sempre più tecnologico, sempre più accorto nelle proprie scelte. Ed è, in fondo, quello che Salento Review ha cercato di fare raccontando quella che una volta era la vecchia Terra d’Otranto: parlare al cuore prima ancora che sedurre alla vista. E che continuerà a fare. Buona lettura.

TURISMO E CULTURA NON SONO SOLO UNA RISORSA, SONO LA POSSIBILE SOLUZIONE, LA VIA D’USCITA DA UN TUNNEL CHE INTERROGA TUTTI NOI SU QUALE SIA LA DIRETTRICE DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Two years are going through my head while I introduce the special issue of Salento Review that you’re about to read in the following pages. Two years born from an editorial intuition and developed through attempts, projects, discussions and steps forward, up to the main fair dates of the sector, in Italy and TOURISM AND CULTURE AREN’T in Europe. In 2013, tourism has moved billions BUT A POSSIBLE SOLUTION of people, as noted by the general manager of Pugliapromozione, Giancarlo Piccirillo. An impressive number that nails down the regional territory - mainly Salento’s - to an unescapable truth: tourism and culture aren’t just a resource, but a possible solution. Apulia, with a decade-long work, has built an image of itself that isn’t just artistic and natural beauty in a catalog, but one that relies on the emotional aspect, the ability to be empathic while respecting the needs of visitors, who have become more technological and careful in their choices. And this is what Salento Review has tried to do, by telling what once was the old Terra d’Otranto: speaking to the heart before seducing the eye, something that it will keep doing. Happy reading.

JUST A RESOURCE,

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TERRITORIO

regione

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di gabriele de giorgi/foto carlos solito - agenzia puglia promozione

La Puglia conquista l’Europa: “L’arma vincente è l’emozione”

Intervista a Giancarlo Piccirillo, il direttore generale di Pugliapromozione: con lui abbiamo discusso di marketing e delle caratteristiche che rendono unica la nostra regione


TERRITORIO

regione

SI VIAGGIA NEI LUOGHI CHE RIESCONO A COLPIRE L’IMMAGINARIO CHE SUSCITANO DESIDERIO, CURIOSITÀ APPAGAMENTO AI PROPRI DESIDERI WE TRAVEL TO PLACES THAT STRIKE THE IMAGINATION AROUSING CURIOSITY, CONTENTMENT TO OUR DESIRES

PANORAMA DI OSTUNI (BR). NELLE PAGINE PRECEDENTI, MASSERIA BORGO SAN MARCO A FASANO (BR)

Pugliapromozione, l’agenzia regionale del turismo, quest’anno è stata protagonista di un tour in sei tra le principali città europee: a Londra, sulle rive del Tamigi, è stato presentato proprio presso il Puglia Village il musical “Walking on sunshine” della pop star Leona Lewis, interamente ambientato e girato nella nostra regione. Uno dei momenti più esaltanti e partecipati di un’attività di promozione innovativa e coraggiosa. Salento Review ha intervistato il direttore generale, Giancarlo Piccirillo. Direttore, numeri alla mano, la Puglia è nella top list delle destinazioni turistiche. Dove sta il segreto del suo appeal? Fino a pochi anni fa era sufficiente un unico fattore sul quale costruire il vantaggio competitivo di una destinazione sulle altre. 8 9

L’Italia per esempio, è sempre stata per decenni la regina indiscussa tra le destinazioni di tutto il mondo grazie ad unico fattore: il suo imparagonabile patrimonio culturale. Oggi tutta questa bellezza non è più sufficiente, serve anche altro che evidentemente l’Italia non è in grado di organizzare e di promuovere adeguatamente. Allo stesso modo la Puglia piace non solo perché ha un mare meraviglioso o perché ha dei borghi incantevoli, una campagna da vivere in modo autentico, cibo e vini che non dimentichi, una vivacità culturale che non ha eguali nell’Italia di oggi, ma per l’insieme di tutte queste cose.

APULIA CONQUERS EUROPE: “THE WINNING CARD IS EMOTION”

Quanto incide il marketing in un settore dalla concorrenza spietata? Il turismo muove un miliardo di persone nel mondo, dati del 2013. Un numero incredibile, che ci dice due cose. La pri-

Director, numbers in hand, Apulia is in the top list of tourist destinations, What’s the secret of its appeal? Italy has always been the undisputed queen of destinations around the world for decades, thanks to a single factor: its

INTERVIEW WITH GIANCARLO PICCIRILLO, GENERAL MANAGER OF PUGLIAPROMOZIONE: WITH HIM WE DISCUSSED ABOUT MARKETING, OF THE FEATURES THAT MAKE OUR REGION UNIQUE Pugliapromozione, the regional tourism agncy, this year has been the protagonist of tour in six major European cities: in the Apulia Village, by the Thames river banks in London, was presented the musical “Walking on sunshine”, of pop star Leona Lewis, set and filmed entirely in Apulia. One of the most exciting moments of an innovative promotion activity. Salento Review interviewed the general manager, Giancarlo Piccirillo.


FARO DELLA PALASCÌA

Comune di Otranto ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


MALDIVE DEL SALENTO

Comune di Salve ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


TERRITORIO

regione

TRULLI DI ALBEROBELLO (BA)

ma: c’è un mondo intero in movimento, dunque una straordinaria opportunità per noi. La seconda: ogni angolo del pianeta è ormai una destinazione turistica. Si viaggia sempre di più e ovunque. Se questo è il contesto, come si può competere con una platea di concorrenti così vasta? Si compete in molti modi, ma una è l’arma vincente: il sogno, l’emozione. Si viaggia nei luoghi che riescono a colpire l’immaginario, che suscitano desiderio, curiosità, appagamento ai propri desideri. Riescono a competere i territori in grado

di comunicare ed emozionare. L’emozione poi, quando diventa esperienza, si trasforma in racconto: il famoso passaparola (l’unico vero “spot” che funziona nel mercato dei viaggi) oggi altro non è che una foto su Instagram, un diario di viaggio su Facebook, una recensione su un blog. Il marketing territoriale del terzo millennio lavora con questi strumenti. Il prezzo viene solo dopo. Tra le mosse dell’agenzia, anche quella di legare l’immagine del territorio

CATTEDRALE DI BARLETTA (BAT)

incomparable cultural heritage. Today all this beauty is not enough, something else is needed, and apparently Italy isn’t able to organize and promote adequately. Apulia is loved not only because of its beautiful sea, its charming villages, a country to be lived in an authentic way, unforgettable food, wines, and cultural vibrancy, but for all these things combined together. How important is marketing in an highly competitive industry? We travel to places that manage to strike the imagination, arousing curiosity, satisfying our desires. Only these territories can compete, and turn the excitement into a story: the buzz today is an instagram photo, a Facebook diary, a blog review. The territorial marketing of the 3rd millennium works like this. Price only comes later.

TRABUCCO DI MANACCORA A PESCHICI (FG)

The agency also ties the territory’s image to music videos. How did you come to this choice? A glossy postcard isn’t enough to promote a territory. It takes more than the striking beauties of nature or our heritage. It’s necessary to use other senses, other communication tools, other languages.

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TERRITORIO

regione Music and Youtube are two powerful tools that can’t be avoided by those working in the marketing. If we want to be current, and able to stimulate the imagination of the younger audiences, we certainly don’t need advertisements on the major Italian TV channels. A video that makes 3 million views and lasts forever is way better.

ROAD SHOW VIENNA

a video musicali di successo. Come si è arrivati a questa scelta? Per promuovere un territorio non basta una cartolina patinata. Non è sufficiente mostrare le straordinarie bellezze della natura o del patrimonio. È necessario utilizzare altri sensi, altri strumenti di comunicazione, altri linguaggi. La musica e Youtube sono due strumenti potentissimi da cui chi fa marketing non può sfuggire. Siamo o no convinti che la

Puglia, tra le altre cose, è una terra divertente, in cui è possibile immergersi in un lifestyle che piace e conquista? Quale miglior (e poco costoso) strumento di un videoclip musicale per rafforzare questo posizionamento? Se vogliamo essere “cool”, entrare nell’immaginario dei giovani, non ci serve certo uno spot milionario su RaiUno. Meglio, molto meglio un videoclip che fa 3 milioni di visualizzazioni e che resta per sempre.

ROAD SHOW MONACO

There are foreign “markets” such as Northern Europe and Asia, which have only recently been approached by the Apulia brand. What’s the potential behind these targets? Our range is the new “home market”, Europe, where our true potential lies: here we can grow, here we are growing. In distant markets, like Asia or the Americas, we present ourselves as “Italy”; the USA are a different matter, where we have the chance to be seen as Apulia. What is the way forward for an effective seasonal adjustment? Our only chance are the external flows. The seasonal adjustment rate has dropped greatly in the last two years, thanks to foreign tourists. Italians continue to travel in August, let’s face it, and Apulia is for Italy a beach destination. Our work on the Italian market concerns the weekend offer, especially in the neighboring regions, but

ROAD SHOW LONDRA

ROAD SHOW LONDRA

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SANTA MARIA DI LEUCA

Comune di Castrignano del Capo ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


TERRITIORIO

regione

LA MUSICA E YOUTUBE SONO DUE STRUMENTI POTENTISSIMI DA CUI CHI FA MARKETING NON PUÒ SFUGGIRE MUSIC AND YOUTUBE ARE POWERFUL TOOLS THAT A MARKETING STRATEGY CAN’T OVERLOOK BAIA DELLE ZAGARE A MATTINATA (FG)

Ci sono “mercati” stranieri, Nord Europa e Asia per esempio, che solo di recente sono stati avvicinati dal brand Puglia. Che potenzialità ci sono dietro questi target? Il nostro raggio d’azione è il nuovo “mercato domestico”, ossia l’Europa. Qui si nascondono le nostre vere potenzialità, qui

CERAMICHE DI GROTTAGLIE (TA)

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possiamo crescere, qui stiamo crescendo. In Europa siamo riconoscibili e dobbiamo aumentare la nostra riconoscibilità. Nei mercati lontani, in Asia o nelle Americhe ci si va come “Italia”. Di questo siamo convinti e per questo lavoriamo col sistema paese; un sistema che ha molto da migliorare. Gli Stati Uniti sono un discorso a parte. Per legami storici, per modo di viaggiare, per l’appeal complessivo del “Mediterraneo”, in alcune parti degli Usa abbiamo chance da giocare anche da soli, come Puglia. E anche qui, molto più utile il matrimonio in Puglia di Justine Timberlake che investire migliaia di euro in una fiera a Los Angeles. Uno dei nodi ancora da sciogliere è quello della compiuta destagionalizzazione. Quale è la strada da seguire?

with little room for improvement in the short term. The Italian economic crisis and its impact on sales is a topic that marketing strategy can’t overlook. Another issue is that of the connections between the center (airports) and the outskirts. Are there missing works or is it an organization problem? It is primarily an Italian problem, a deep lack of modern welcoming culture. On this matter, despite the existing problems, we are doing better than other southern regions. We don’t need new works. Throughout the world it is normal to go through a hundred kilometers from the airport to the final destination, this is not the problem. In Italy, too many different subjects are involved in the management of primary services: what’s missing is a direction able to schedule them for those who come from afar. Let’s think about how difficult and expensive is to take a cab in our cities. What’s granted abroad, in Italy (not only in Apulia) is more difficult.


CASTELLO DI TARANTO

La nostra unica chance sono i flussi esteri. Il tasso di destagionalizzazione si è enormemente abbassato negli ultimi due anni proprio grazie ai turisti stranieri. Gli italiani continuano a viaggiare ad agosto, facciamocene una ragione. E la Puglia è per l’Italia una destinazione di mare, soprattutto. Il lavoro che stiamo facendo sul mercato italiano CHIESA DI SANTA MARIA DI BARSENTO A NOCI (BA)

riguarda l’offerta weekend, soprattutto sulle regioni limitrofe, ma con difficili margini di miglioramento nel breve periodo. Altro tema, quello dei collegamenti tra centro (aeroporti) e periferia. Mancano le opere o è un problema di organizzazione?

È anzitutto un problema italiano, di mancanza profonda di una moderna cultura dell’accoglienza prima ancora che di infrastrutture. Sotto quest’ultimo profilo, nonostante i problemi esistenti, siamo messi molto meglio di altre regioni meridionali. Non abbiamo bisogno di nuove opere. In tutto il mondo è normale percorrere cento chilometri, in molti casi anche di più, dall’aeroporto di arrivo ai luoghi di destinazione finale, non è questo il problema. In Italia troppi soggetti diversi si occupano della gestione dei servizi primari, manca una regia capace di pianificarli in un’ottica di accoglienza a chi viene da lontano. Pensiamo a quanto sia difficile e costoso prendere un taxi nelle nostre città. Ciò che all’estero è scontato, in Italia (non solo in Puglia) è un po’ più difficile.


LECCE

sviLuppo DeL territorio

“DiCeT-InMoto”la tecnologia al servizio del turismo Valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale della città di Lecce con le più aggiornate tecnologie del futuro: nasce un nuovo modo di fare cultura 16 17


COMUNE DI LECCE Via Rubichi 16, 73100 Lecce tel. +39 0832 682111 - www.comune.lecce.it - protocollo@pec.comune.lecce.it

Non semplici turisti, ma protagonisti attivi della vita culturale e sociale della città. Tutto questo grazie ad un progetto innovativo e all’avanguardia, “DiCeT-InMoto”, promosso dall’assessorato all’Innovazione Tecnologica del Comune di Lecce. In sintesi si tratta di un sistema messo a punto per promuovere un’esplorazione personalizzata e contestualizzata del territorio, dei suoi beni culturali e delle sue risorse ambientali. Passaggi che si concretizzeranno attraverso servizi e applicazioni mobili. L’intento è quello di creare una piattaforma in grado di favorire la formazione di luoghi virtuosi, reali o digitali, in cui si possano creare, condividere ed elaborare informazioni utili tanto ai cittadini quanto alle imprese. Perché ciò si concretizzi

Comune di Lecce

occorre realizzare appositi servizi fruibili con dispositivi mobili. In questo modo l’utente potrà addentrarsi in un percorso culturale personalizzato. Tecnologie innovative quali Storytelling adattivo (narrazioni multimediali costruite on-the-fly) e realtà aumentata, ovvero vedere cose che non esistono più oppure, facendo un salto virtuale nel passato e ammirare lo stesso luogo nel tempo, permetteranno al turista di vivere un’esperienza unica. Per rendere significativa la visita ad un qualsiasi sito di interesse culturale, che sia esso un museo, un parco archeologico o un’antica villa, non è importante il solo numero di informazioni che vengono fornite, ma l’emozione che tale esperienza risveglia nei visitatori. “Sviluppare un approccio emozionale ai

beni culturali” spiega l’assessore all’innovazione tecnologica del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci “si rivela oggi di strategica importanza e la tecnologia, in questo senso, può essere un valido alleato per superare non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle sensoriali, offrendo nuovi e coinvolgenti modi per vivere l’arte e la cultura.” Cambiando l’approccio cambierà, di conseguenza, anche l’offerta turistica e culturale, o meglio, il metodo per andare incontro agli utenti. A tale scopo è prevista la realizzazione, a Lecce, di un LivingLab dove cittadini e pubbliche amministrazioni oltre ad essere fruitori delle tecnologie, saranno co-creatori dei servizi e dei contenuti. “DiCeT–LivingLab di Cultura e Tecnologia si


LECCE

sviLuppo DeL territorio

“DICET-INMOTO”. TECHNOLOGY AT THE SERVICE OF TOURISM TO ENHANCE AND MAKE ACCESSIBLE LECCE’S CULTURAL HERITAGE OF THE CITY OF LECCE WITH THE LATEST TECHNOLOGIES: A NEW KIND OF CULTURE IS BORN Not just simple tourists, but active participants in the city’s cultural and social life. All this thanks to an innovative and cutting-edge project, “DiCeT-InMoto,” promoted by the Department for Technological Innovation. It’s a system developed to promote a personalized and contextualized exploration of the area, its cultural heritage and its natural resources. The aim is to create a platform able to promote the formation of virtual places, real or digital, where to create, share and process infos for both citizens and enterprises. For this to happen, special services available for mobile devices must be created. This way, the user can delve into a custom cultural course. Innovative technologies such as Adaptive Storytelling (multimedia narratives built on-the-fly) and augmented reality, that is, to see things that no longer exist or making a virtual leap into the past and see the same place in time, will allow tourists to live a unique experience. To make a visit to any site of cultural interest meaningful, what’s important isn’t only the amount of information that is provided, but the excitement that this experience awakens. “Developing an emotional approach toward cultural heritage,” said the assessor for technological innovation of the Municipality of Lecce, Alessandro Delli Noci “appears to be of strategic importance and the technology, in this sense, can be a valuable ally to overcome not only architectural barriers, but also sensorial, offering new and exciting ways to experience art and culture.” Changing the approach will also change the tourist and cultural offer as a result, or rather, the method to lean toward users. For this purpose is planned a LivingLab in Lecce, where citizens and public administrations will be both users of technologies and co-creators of services and contents at the same time. Delli Noci continues: “DiCeT-LivingLab of Culture and Technology is based on an approach of knowledge sharing and collaboration. It starts from the needs of the territory and its citizens and aims to improve the cooperation between the different actors involved in the development of Smart City. The goal is to create new services and strategic actions to make the most out of our artistic and cultural heritage.” The LivingLab, other than involving the skills formed within the project, will be the place where the visitor can live an interactive experience within an immersive theater. From here he will be able to access multimedia content (3D reconstructions of invisible monuments, applications of augmented reality of the visible ones, stereoscopic videos, etc.) and live Lecce and its territory in a different way. The presence of LivingLab will contribute, therefore, to the cultural offer’s enrichment, constituting a starting point for further future application scenarios for a smarter city.

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basa su un approccio di condivisione della conoscenza e di collaborazione. Si parte dai bisogni del territorio e dei cittadini e si cerca di migliorare la cooperazione fra i diversi attori coinvolti nello sviluppo di Smart City” aggiunge ancora Delli Noci “Lo scopo è quello di creare nuovi servizi e azioni strategiche per sfruttare al meglio il nostro patrimonio artistico-culturale”. Il LivingLab oltre a coinvolgere le professionalità formate all’interno del progetto, costituirà il luogo dove il visitatore potrà vivere un’esperienza interattiva in un teatro immersivo. Da qui potrà accedere ai contenuti multimediali (ricostruzioni 3D dei monumenti invisibili, applicazioni di augmented reality su quelli visibili, video stereoscopici, ecc.) e vivere in maniera diversa Lecce e il suo territorio. La presenza del LivingLab contribuirà, quindi, ad arricchire l’offerta culturale, costituendo al contempo un punto di partenza per ulteriori futuri scenari applicativi in grado di rendere la città sempre più smart.



BRINDISI

territorio

BRINDISI, UN TUFFO NELLA STORIA Teatro di innumerevoli vicende storiche, Brindisi è famosa per il suo porto naturale

Crocevia di gente e culture, Brindisi si identifica inevitabilmente con il suo porto e i suoi navigatori, che fin dalla notte dei tempi, hanno unito Occidente e Oriente, ha sviluppato un importante commercio e ha permesso alle diverse culture di fondersi. Città antichissima, qui la storia ha sempre fatto capolino, segnando con i suoi eventi il corso del tempo e le vicende dell’intera nazione. Tutto è sedimentato nel cuore della città e custodito gelosamente. I primi insediamenti pare risalgano al 1600 - 1200 a.C. seguiti poi dai Messapi 20 21

(intorno al X - VIII secolo a.C) che ne determinarono l’assetto urbano. Anche nel periodo dell’Impero romano Brindisi godette di prestigio, testimone della grande considerazione per la città è la costruzione della lunga via Appia, probabilmente la più famosa strada romana di cui attualmente siano rimasti i resti. Brindisi fu anche capitale d’Italia, fino al 14 febbraio 1944, a partire dal 10 settembre del 1943, giorno in cui il re Vittorio Emanuele III, la regina Elena ed il maresciallo Badoglio vi si trasferirono. Difficile dimenticare le immagini degli

sbarchi dei profughi provenienti dall’Albania che chiedevano rifugio, nei primi anni ’90. E nel 2008 la visita del Papa Benedetto XVI che ha ricordato il porto come simbolo di accoglienza. Per questi motivi l’Unesco ha riconosciuto il porto come Monumento e sito messaggero di una cultura di Pace. La visita alla città non potrebbe partire da luogo diverso del lungomare, sito nel porto interno, da qui si possono ammirare i giardini di Piazza Vittorio Emanuele II, con al loro interno la Fontana dei Delfini (del 1876) e il Monumento a Virgilio. Da


COMUNE DI BRINDISI Piazza Matteotti 1, 72100 Brindisi - tel. +39 0831 229111 www.comune.brindisi.it - PEC: urp@comune.brindisi.it - ufficioprotocollo@pec.comune.brindisi.it

notare, sul muro laterale della Capitaneria di porto, la Meridiana del Porto, realizzata nel 1917 dal capitano Alberto de Albertis, uno dei principali esperti italiani in orologi solari. Da qui si può vedere anche il Monumento al Marinaio d’Italia realizzato nel 1933 a forma di timone ed alto 54 metri. Sempre dal lungomare, si possono ammirare le due colonne, a termine di una lunga scalinata, realizzate dopo le metà del II secolo, delle quali solo una è rimasta in piedi. La seconda, caduta nel 1528, è stata protagonista della diatriba

tra Brindisi e Lecce. Si dice, infatti, che i suoi pezzi siano stati donati alla città salentina per porre sopra la statua del santo protettore, Sant’Oronzo, presente nell’omonima piazza. Studi recenti affermano, però, che si tratterebbero di due colonne diverse. Perdersi nelle stradine del centro storico significa fare un tuffo tra epoche diverse, a partire dalle chiese che custodiscono importanti riferimenti architettonici e storici, dimore storiche, palazzi e ville dimore di famiglie nobili e personaggi illustri.

BRINDISI, DIVING INTO THE STORY PLACE OF MANY HISTORICAL EVENTS, BRINDISI IS FAMOUS FOR ITS NATURAL HARBOOR Crossroad of people and cultures, Brindisi inevitably identifies itself with its port and navigators, who have connected East and West allowing different cultures to merge. The first settlements appear to date back to 1600 - 1200 BC, followed by the Messapians (around X - VIII century BC) who have determined its urban setting. Brindisi has also been Italy’s capital city until February 14 (1944), starting from September 10 (1943) , the day when King Vittorio Emanuele III, Queen Elena and Marshal Badoglio moved there. Unforgettable are the images of the Albanian refugees’ landings who sought refuge in the early 90s, and the visit of Papa Benedetto XVI in 2008, who has recalled the harbor as a symbol of hospitality. For these reasons UNESCO has recognized the port as monument and messenger site of Peace. By the city’s waterfront, located in the inner harbor, the gardens of Piazza Vittorio Emanuele II can be admired, and within them the

Comune di Brindisi

Tra i castelli da visitare ci sono il Castello Svevo, detto anche “castello grande” o “di terra”, voluto nel 1227 da Federico II come residenza fortificata propria e per le sue guarnigioni. E il Castello Alfonsino o Aragonese, strategicamente posizionato all’ingresso del porto di Brindisi, il complesso è costituito dal Castello Rosso (1492) e dal Forte a Mare (1583).

Fountain of Dolphins (1876) and the Monument to Virgilio. Worth noting, on the side wall of the Harbor is the Meridiana del Porto, built in 1917 by Captain Alberto de Albertis. From here is also visible the Monument for the Italian Sailor made ​​ in 1933 with a rudder shape and 54 meters high. Also from the waterfront, you can see the two columns at the end of a long staircase, made after the mid-2nd century, of which only one is still standing. The second, collapsed in 1528, was the protagonist of the debate between Brindisi and Lecce. It is said that its pieces have been donated to the latter to be put on top of the statue of patron saint St. Oronzo, in the homonymous square. However, recent studies say that they are two different columns. Getting lost in the narrow streets of the old town equals diving into different eras, with churches, palaces and villas, homes of noble families and celebrities. The many castles to visit include Svevo Castle, built in 1227 by Federico II as a fortified residence and for his own garrisons, and the Alfonsino or Aragonese Castle, strategically located by the entrance of Brindisi’s harbor: the complex is formed by the Red Castle (1492) and Forte a Mare (1583).


SALENTO

mare

di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone

Oltre l’immaginazione Beaches, bays, crystal clear waters, high cliffs and fine sand. Mediterranean scrub, pine forests and little harbors. Salento’s coast is a puzzle of natural beauty, never the same, always full of surprising corners that excite even the most critical gaze. Areas of rare charm that light up with the rising sun on the Adriatic coast and are cradled from the sunset along the Ionic coast. The chirping of cicadas goes along with the sea breeze that, as a caress, looks out on these little corners of paradise. On the western side we find wide and sandy coasts, while on the eastern it’s easy to run into karstic caves.

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Spiagge, baie, mare cristallino, alte scogliere e sabbia finissima. Macchia mediterranea, pinete e porticcioli. La costa salentina è un puzzle di bellezza naturale, mai uguale, sempre ricca di angoli sorprendenti che emozionano anche lo sguardo più critico. Spazi di raro fascino che si accendono con il sole che sorge, sul versante adriatico e che si lasciano cullare dal tramonto, lungo il litorale ionico. Il frinire delle cicale si accompagna alla brezza marina che, come una carezza, si affaccia su questi piccoli angoli di paradiso. Sul versante occidentale si incontrano coste ampie e sabbiose, mentre su quello orientale è facile imbattersi in grotte di origine carsica.


SCOGLIERA DI SAN GREGORIO

Comune di Pat첫 ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


SALENTO

mare Torre dell’Orso, marina di Melendugno, domina una delle baie più belle della costa salentina. Bagnata dall’Adriatico, l’insenatura è arricchita dalla presenza di due faraglioni, le “Due Sorelle”: Un’antica leggenda vuole che, in origine, le rocce fossero due ragazze.

TORRE DELL’ORSO | Melendugno

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Si racconta che una di esse si gettò in mare facendo un volo dalla scogliera. La sorella, che era con lei, cercò di salvarla, ma invano, lanciandosi tra le onde. Un pescatore, udite delle urla, accorse sul posto ma non vide altro che due scogli che sembravano volersi abbracciare.


Torre dell’Orso, marina di Melendugno, dominates one of the most beautiful bays of the Salento’s coast. Wetted by the Adriatic sea the inlet is enriched by the presence of two sea stacks, the “Two Sisters”: the legend says that, in the origin, they were two girls.

It’s told that one of them jumped into the sea from the cliff. Her sister, that was with her, tried to save her throwing herself among the waves, but in vain. A fisherman, having heard the screams, came on the site but saw nothing but two cliffs that seemed trying to hug each other.


SALENTO

mare Oltre alla torre cinquecentesca che campeggia sulla scogliera di Roca Vecchia, c’è da ammirare la Grotta della Poesia, una piscina naturale. Seconda una leggenda una bellissima principessa era solita fare il bagno in queste acque. Quando la notizia si diffuse, numerosi poeti iniziarono a dedicarle versi d’amore. Da qui l’origine del nome.

Besides the fifteenth century’s tower that stands out on the cliff of Roca Vecchia, the Grotta della Poesia, a natural pool, can be admired. According to a legend, a beautiful princess used to bathe in these waters. When the news spread, a lot of poets started to dedicate love poems to her.

ROCA VECCHIA | Melendugno

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AFFITTO CASE VACANZE


SALENTO

mare Conca Specchiulla è un insieme di calette dove sabbia e scogli creano un unico scenario protetto da una pineta. Si trova, in direzione sud, subito dopo Torre Sant’Andrea Poco più avanti c’è Frassanito: lunghe distese di spiaggia ed un mare che è una delle mete predilette

FRASSANITO | Otranto

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da chi ama cavalcare le onde. All’estremità del tacco d’Italia c’è Santa Maria di Leuca. Ricca di spiagge ed insenature di suggestiva bellezza, la costa leucana è prevalentemente alta e rocciosa, salvo poi colorarsi del verde delle pinete e digradare verso tratti bassi e sabbiosi.


Conca Specchiulla is a group of creeks where sand and rock create a unique scenario protected by a pine forest. It is located toward south, after Torre Sant’Andrea. Not far from here we find Frassanito: long stretches of beach and a sea which is one of the favorite destinations for those who

love to ride the waves. At the end of the heel of Italy there is Santa Maria di Leuca. Rich of beaches and inlets of suggestive beauty, Leuca’s coast is mainly high and rocky, but it also has pine forests and sandy traits.

CONCA SPECCHIULLA | Otranto

S. MARIA DI LEUCA | Castrignano del Capo


Tricase è un insieme di più centri che conservano gelosamente la loro forte individualità, come dimostrano le otto parrocchie, nonostante la popolazione di circa 18mila abitanti. Ha due marine e, caratteristica unica in tutto il Salento, cinque i castelli, di origine medioevale e trasformati nel 1600 in abitazioni signorili. Due le piazze emblema della doppia anima della città: piazza Pisanelli con l’imponente palazzo Gallone, nucleo del centro storico, e la moderna piazza Cappuccini, cuore pulsante delle attività commerciali di giorno, ritrovo della movida di notte. Pare che la nascita di Tricase risalga intorno al 1200, e per l’origine del nome si dice che tra il X e l’XI secolo esistessero tre Casali, (Trunco, Menderano e

Amito) e che Tricase sia il nome dato al nucleo abitativo sorto dall’unione dei tre anche se l’origine più probabile pare sia “inter casas” ad indicare lo spazio fra i tre importanti castelli del centro, di Tutino e di Caprarica. Da sempre punto di riferimento per tutto il capo di Leuca, Tricase è una città viva, tutta da scoprire. Sulla grande piazza Giuseppe Pisanelli, chiamata così in onore del deputato locale (1812-1879), primo ministro di Grazia e Giustizia del primo parlamento dell’Italia Unita, estensore del primo codice civile e di procedura civile, ricordato con una statua al centro, si affacciano due dei più importanti monumenti: la chiesa di San Domenico di Guzman e palazzo Gallone. Il palazzo, ora sede del Comune è oggetto di leggende, una delle quali

afferma che il principe Stefano Gallone abbia fatto costruire una stanza per ogni giorno dell’anno e che la Sala del Trono possa ospitare fino a 1000 persone. Alle sue spalle, su piazza don Tonino Bello, si erge la chiesa madre, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria, un altro esempio di barocco, che custodisce, tra importanti opere d’arte, un quadro del Veronese. Lungo la strada che porta alle marine, Tricase Porto e Marina Serra, è d’obbligo fermarsi ad ammirare un monumento naturale, patrimonio dell’umanità, che si conserva intatto da secoli: la quercia Vallonea. È il punto di riferimento del parco Bosco di Tricase per le numerose presenze di quercia che cresce solo qui in Italia e che aveva caratterizzato l’economia del 1600: le foglie e le

Tricase, tra natura, storia e leggende

Comune di Tricase ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO


ghiande venivano utilizzate per la concia e colorazione delle pelli. Sulla costa lo sguardo viene rapito dalla bellezza delle scogliere a strapiombo sul mare blu intenso e dal verde smeraldo della vegetazione. Spettacolare è il “Canale del Rio” una profonda e suggestiva insenatura dove termina un ruscello, fonte di leggende: pare che sia stato scavato dal diavolo in una notte sola, come pure la leggenda

vuole che il diavolo abbia costruito in una notte la chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli, di forma ottagonale. Il viaggio alla scoperta di Tricase prosegue nelle due frazioni: Depressa e Lucugnano, la prima conosciuta per il castello e per la residenza del noto regista Edoardo Winspeare; la seconda, famosa per aver dato i natali al poeta Girolamo Comi, la cui abitazione è diventata un museo.

TRICASE: AMONG NATURE, HISTORY AND LEGENDS It's a group of multiple centers that jealously guard their strong individuality, as evidenced by the eight parishes, although the population of about 18,000 inhabitants. It also has two marinas and, unique feature in all Salento, five medieval castles, turned into mansions in 1600. Double soul of the city are the two squares, close to each other: Piazza Pisanelli with the imposing Gallone palace, core of the historic center and Piazza Cappuccini, heart of tradings by day, nightlife's meeting point at night. It seems that Tricase's birth dates from around 1200, and it's said that the origins of its name are tied to the union of three farmhouses, although the most likely origin appears to be "inter casas", to indicate the space between the center, Tutino and Caprarica's castles. On the large Piazza Giuseppe Pisanelli, named in honor of a local MP (1812-1879) and remembered with a large statue in the center, overlook two of the city's most important monuments: the church of San Domenico di Guzman and Gallone palace, now home of the City, that has undergone several changes over time. A legend tells that Prince Stefano Gallone ordered to build a room for every day of the year and that the Throne Room can host up to 1000 people. Behind the building, on Piazza Don Tonino Bello stands the mother church, dedicated to the Nativity of the Blessed Virgin Mary, another Baroque example in which is kept, among other works of art, a painting by Veronese. In the summer, Tricase Porto and Marina Serra's shores become protagonists, but along the road that leads to the sea there's a must see natural monument which was well preserved for centuries: the Vallonea oak. It grows only here in Italy, and it had characterized the economy in 1600, as the leaves and large acorns were used in the thriving business of tanning and coloring of skins. On the coast, spectacular is "Canale del Rio", a deep and picturesque creek which ends with a brook, source of legends: it's said to have been dug by the Devil in one night, as the fascinating church of Santa Maria of Constantinopoli. The discovery of Tricase continues in its two hamlets: Depressa, known for the beautiful castle and the residence of the renowned director Edoardo Winspeare, and Lucugnano, famous for being the birthplace of the poet Girolamo Comi, whose house became a museum.

Salento.

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SALENTO

mare Affacciata sul mar Ionio, Torre Lapillo è una frazione della più famosa Porto Cesareo. La torre di avvistamento, un tempo conosciuta come Torre di San Tommaso, fu costruita per volontà di Carlo V, per difendere il territorio dalle incursioni saracene. Il mare, cristallino e trasparente, bagna chilometri di spiaggia bianca e finissima.

Facing the Ionic sea, Torre Lapillo is a hamlet of the most known Porto Cesareo. The watchtower, once known as “Torre di San Tommaso”, was built by the will of Charles V to defend the territory from the Saracen raids. The sea, crystalline and clear, wets kilometers of fine and white beach.

TORRE LAPILLO | Porto Cesareo

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Svegliarsi in riva al mare...

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SALENTO

mare Oltre ad essere un’importante località turistica, Porto Cesareo è sede dell’Area Marina Protetta e della Riserva Naturale Regionale Palude del Conte e Duna Costiera. Il litorale è caratterizzato da ampie distese di sabbia, dune ricche di vegetazione mediterranea, scogli e isolotti, tra i quali l’Isola Grande, detta anche Isola

PORTO CESAREO

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dei Conigli e l’Isola della Malva. La “perla dello Ionio” per eccellenza è senz’altro Gallipoli. Per alcuni, il mare gallipolino è il più bello non solo del Salento, ma di tutta la Puglia. Spiagge di sabbia bianca e acque limpide, sono un richiamo irresistibile per gli amanti del mare.


Besides being an important tourist destination, Porto Cesareo hosts the Marine Protected Area and the Natural Regional Reserve “Palude del Conte e Duna Costiera”. The litoral is featured by long stretches of sand, dunes rich of Mediterraean scrub, rocks and islets as “Isola Grande”, also known as “Isola dei Conigli” and “Isola della Malva”.

The “Ionic pearl” par excellence is certainly Gallipoli. For some, Gallipoli’s sea is the most beautiful not only of Salento, but of the entire Apulia. Beaches of white sand and clear waters are an irresistible calling for sea lovers.

PUNTA DELLA SUINA | Gallipoli




SALENTO

mare San Gregorio, marina di Patù, si affaccia sullo Ionio. Prende in nome dall’omonima torre costruita nel XVI secolo per volere di Carlo V. Pur essendo particolarmente rocciosa, la costa è di facile accesso, il mare cristallino. Poco distante da Leuca, sul versante ionico, le meravigliose marine di Salve, senza dubbio, uno dei tratti di costa più belli del Salento.

San Gregorio, marina of Patù, overlooks the Ionic sea. The place takes the name from the homonymous tower built in XVI Century by the will of Charles V. While being particularly rocky, the coast is easily accessible. The crystalline sea, here, is a constant. Not far from Leuca, on the Ionic side, there are the wonderful marinas of Salve. Shallow waters with emerging islets is, without doubt, one of the most beautiful coastal traits of Salento.

SAN GREGORIO | Patù

PESCOLUSE | Salve

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L’antica storia della città dell’acqua È la città dell’acqua, come si evince dall’origine del nome, “nar”, che in illirico significa, appunto, acqua. Nardò, uno tra i più popolosi comuni della provincia di Lecce, è attraversato dal canale Asso, testimonianza di un antico fiume che non sfocia nel mare ma sprofonda nel sottosuolo. La città sorge nella zona nord-occidentale della provincia, sul versante ionico, al limite settentrionale delle Serre Salentine. La storia di Nardò è antichissima, tanto,

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almeno, a giudicare dalle testimonianze presenti sul territorio. Per esempio, nelle grotte della baia di Uluzzo sono state scoperte incisioni ed altri elementi archeologici di rilievo che gli studiosi hanno catalogato nel Paleolitico medio e superiore. Tuttavia, la nascita del primo centro abitato, con la presenza di un insediamento messapico, pare risalga al VII secolo a.C. Con la diffusione del feudalesimo, Nardò è stata dominata in un primo momento

dai Del Balzo e poi dagli Acquaviva che, anche dopo l’abolizione del sistema feudale continuarono a controllare la città. Da qui sono passati Romani, Bizantini, Longobardi, Saraceni e Normanni. Importante, durante il regno bizantino, durato 500 anni, la presenza dei monaci basiliani la cui influenza determinò la diffusione del rito e del culto orientale. Tracce di questo periodo si trovano nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, antica chiesa basiliana fondata da alcuni monaci


sfuggiti, nel VII secolo, alle persecuzioni iconoclaste. Altro luogo di culto di particolare interesse è la Chiesa di San Domenico. La facciata, realizzata in carparo si presenta con due stili differenti, anche perché costruita in due momenti diversi: la parte inferiore è ricca di cariatidi addossate le une alle altre; la parte superiore, invece, presenta forme decisamente più snelle.

In mezzo a numerose chiese, fra cui quella di San Trifone, quella dell’Immacolata, di Santa Teresa e di Sant’Antonio da Padova, spiccano anche importanti costruzioni civili. Uno di essi è il Sedile, situato in una delle piazze principali. È una costruzione cinquecentesca, già sede del governo civico, è una tipica costruzione rinascimentale arricchita, in seguito, da motivi barocchi

THE OLD HISTORY OF THE WATER CITY It’s the city of water, as evidenced from its name’s origin, “nar”, that means water in Illyrian. Nardò is located in the northwestern part of Lecce’s province, on the Ionian side, at the northern edge of the Salento Ranges. It’s crossed by the Asso canal, evidence of an ancient river that goes underground instead of flowing into the sea. The history of Nardò is very old, judging from the caves by Uluzzo bay, with engravings and other elements that scholars have cataloged in the Middle and Upper Paleolithic. However, the birth of the first village seems to date from the 7th century BC, for the presence of a Messapic settlement. With the diffusion of feudalism, Nardò was dominated by the Del Balzo and

later by the Acquaviva, who kept controlling it even after the abolition of the feudal system. From here have passed Romans, Byzantines, Lombards, Saracens and the Normans. Important, during the Byzantine Empire’s reign that lasted 500 years, was the the presence of the Basilian monks whose influence caused the diffusion of the Eastern rite and worship. Traces of this period are found in the Cathedral of Santa Maria Assunta, old church founded by the Basilian monks who have escaped, in the 17th century, from the iconoclastic persecutions. Amidst the numerous churches, including that of San Domenico, San Trifone, the Immaculate, St. Teresa and St. Antonio da Padova, important civil buildings stand out. One of them is the Sedile, a 16th century building which is a typical of the

e dalle statue di San Gregorio Armeno, San Michele Arcangelo e Sant’Antonio da Padova. C’è poi il famoso Teatro Comunale, frutto del lavoro dell’ing. Quintino Tarantino, costruito verso la fine del XIX secolo e inaugurato ufficialmente nel 1909. Non meno importante, infine, il Palazzo dell’Università, costruito nel XVI secolo per ospitare autorità civili. Raso al suolo dopo il terremoto del 1743, è stato riedificato mantenendo l’elegante facciata in stile tardo barocco. Anche le masserie, e non solo quelle fortificate, rappresentano un importante biglietto da visita, così come il Castello Acquaviva che attualmente ospita la sede del Municipio.

Renaissance, later enriched by Baroque motifs and statues of San Gregorio Armeno, St. Michele Arcangelo and St. Antonio da Padova. And then the famous Teatro Comunale, work of engineer Quintino Tarantino, built towards the end of the 19th century. No less important, the University Palace, built in the 16th century: razed to the ground after the 1743 earthquake, it was rebuilt keeping its Baroque style façade. The manor farms represent an important business card, as well as the Acquaviva Castle which now houses the Town Hall.

Salento.

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Vernole e i suoi tesori, tra architettura e paesaggio

Un comune, Vernole, che racchiude diverse frazioni, ognuna con una propria caratteristica e con i propri punti d’interesse. Cultura, mare, architettura, archeologia e arte: ognuno di queste peculiarità si fonde in un’unica e meravigliosa offerta per gli ospiti, incastonata in una serie di servizi mirati sempre di più ad un’attenta accoglienza. Per la sua conformazione territoriale è una rarità: vale la pena visitare ogni centro. I frantoi ipogei, le molte chiese, tra cui la bellissima Chiesa Matrice Maria Santissima Assunta di Vernole, il menhir di Pisignano, gli ulivi monumentali di Strudà, i grandi punti di interesse archeologico di Acquarica, come Pozzo Seccato e La Franca, l’importantissimo borgo medievale di Acaya, unico esempio di cittadella fortificata del sud Italia, la Porta Nuova di Vanze e molto altro ancora. All’aspetto storico e culturale si aggiunge, ovviamente, una costa ed un mare, per molti km ancora incontaminati, che va da Torre Specchia Ruggeri sino a

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San Cataldo, meta ormai di turisti in cerca di sterminate spiagge di sabbia fine e, negli ultimi anni, di appassionati di kitesurf. Fiore all’occhiello, tra tutte le bellezze che il territorio comunale offre, è senza dubbio il borgo di Acaya. Qui il tempo sembra essersi fermato al XVI secolo, nella meravigliosa cornice urbanistica che l’architetto militare Giangiacomo dell’Acaya diede all’antico feudo di Segine. Quella terra inospitale e poco fertile, divenne nel Rinascimento il luogo dove rigoglioso prese spazio il concetto di città ideale, intesa come spazio da progettare in maniera tale da poterci vivere in armonia, come luogo di incontro sociale, spazio congruo all’uomo. Una città-fortezza unica nel suo genere, progettata per contrastare le cruente invasioni turche del XVI secolo, ultimo e insostituibile baluardo difensivo a protezione di Lecce. Seguendo il concetto di città ideale, Giangiacomo rese Acaya un borgo straordinario con le tre splendide piazze (Piazza d’Armi, Piazza

Giangiacomo e Piazza Convento) e la Porta Monumentale. Ma Acaya va oltre la sua storia rinascimentale: fuori le mura sorge la Cappella di San Paolo, risalente alla metà del XVIII secolo, la più antica meta di pellegrinaggio (insieme a Galatina) per le vittime del morso della tarantola. Gli amanti della natura, invece, non possono che ammirare la riserva naturale de Le Cesine. Un tempo si presentava come una vasta palude da tutti considerata malsana, poi, dopo una grande azione di recupero e di bonifica, nel 1971 a Ramsar, in Iran, Le Cesine vennero riconosciute “Zona Umida di Interesse internazionale” e nel 1979 divennero Oasi WWF. Oggi, la Riserva Naturale dello Stato Le Cesine, con la straordinaria nidificazione di diverse specie animali e la ricchissima flora, rappresenta una meta obbligatoria per chi visita il Salento alla ricerca della natura selvaggia e di una realtà che presti una straordinaria attenzione alla conoscenza e al rispetto della natura stessa.


VERNOLE AND ITS TREASURES, AMONG ARCHITECTURE AND LANDSCAPE Vernole encloses different hamlets, each with their own features: culture, sea, architecture, archeology and art, every peculiarity melts in a unique and wonderful offer for guests, embedded in a series of services for a careful welcoming. Because of its territorial conformation, every center is worth checking out. The hypogeum oil mills and churches, as the beautiful Chiesa Matrice Maria Santissima Assunta of Vernole, the menhir of Pisignano, the huge olive trees of Strudà, the points of archeological interest of Acquarica as Pozzo Seccato and La Franca and the medieval town of Acaya, only example of fortified town in south Italy, Porta Nuova of Vanze and more. The historical and cultural aspect are obviously flanked by the coast and a sea, from Torre Specchia Ruggeri to San Cataldo, destinations for tourists looking for fine sandy beaches and kitesurfing. Acaya’s burg is the highlight among all the beauties of the area: time here seems to have stopped in the 16th century, in the gorgeous urban setting that the military architect Giangiacomo dell’Acaya gave to the ancient

manor of Segine. This is where the concept of ideal town took hold in the Renaissance. A fortress-city unique in its genre, planned to stop the Turkish invasions of the 16th century, was the last and irreplaceable bulwark to protect Lecce. Following the idea of ideal town, Giangiacomo made of Acaya an extraordinary burg with three beautiful squares (Piazza d’Armi, Piazza Giangiacomo e Piazza Convento) and Porta Monumentale. Outside of the walls, the Cappella of San Paolo, from the mid-18th

century, the most ancient pilgrimage destination (with Galatina) for the victims of the tarantula’s bite. Lovers of nature can admire the natural reserve of Le Cesine. Once a wide swamp considered unhealthy, it was recognized in 1971 as “Wetland of International Interest” after a great recovery and reclamation action, and became WWF Oasis in 1979. Today, with the extraordinary flora and fauna, it represents a mandatory stop for visitors of Salento who are looking for wild nature.

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA



SALENTO

parcHi

Tutti i colori della natura Il Salento è ricco anche di parchi e riserve naturali. Sono aree decisamente diverse fra loro non solo per le caratteristiche del paesaggio ma anche per la flora, la vegetazione e la fauna che ospitano. Dai boschi di lecci alle rupi scoscese fino al mare, dai giuncheti alle basse garighe, passando per gli stagni salmastri, per le dune e le macchie mediterranee: boschi e parchi hanno mille sfaccettature tutte da scoprire.

Salento is also rich of parks and natural reserves. These areas are definitely different among them, not only for the landscapes’ features but also for the plants, the vegetation and the animals they host. From the holly oak forests to the craggy cliffs up to the sea, from the rushes’ clumps to the garigues, passing from the brackish ponds, the dunes and the Mediterranean scrubs: woods and parks have thousand of sides to be discovered.

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SALENTO

parcHi Il parco di Porto Selvaggio si presenta con una costa rocciosa, frastagliata e caratterizzata da pinete e macchia mediterranea. Lungo il litorale sono dislocate le affascinanti Torre dell’Alto e Torre Uluzzo. Il litorale di Punta Pizzo comprende ambienti composti da macchia mediterranea, pseudo-steppe mediter-

PORTO SELVAGGIO | Nardò

PUNTA PIZZO | Gallipoli

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ranee, ambienti umidi e acquitrinosi. Questa estrema varietà di sistemi ha prodotto una flora variegata. Il Parco Naturale Regionale delle Gravine si estende su un territorio che comprende 13 comuni del Tarantino ed uno del Brindisino. Le gravine sono delle gole profonde, rocciose, di origine carsica.


The Park of Porto Selvaggio presents a rocky coast, jagged and characterized by pine forests and Mediterranean scrub. Along the coast are located the charming Torre dell'Alto and Torre Uluzzo. The coast of Punta Pizzo includes environments composed of Mediterranean scrub, pseudo-Mediterranean steppes, wetlands and marshes. This extreme

variety of systems has produced a wide range of flora. The Regional Natural Park of the Gravine covers an area that includes 13 municipalities of Taranto and one of Brindisi. The Gravine are deep rocky gorges of karstic origin.

PARCO DELLE GRAVINE | Taranto


SALENTO

parcHi La costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca, passando per il Bosco di Tricase, è un tratto di innegabile bellezza. Quest’area si estende per più di 50 chilometri, racchiude un patrimonio architettonico, culturale e ambientale di grandissimo pregio: la sua struttura geologica regala paesaggi mozzafiato, caratterizzati dalla presenza di falesie e prati aridi.

OTRANTO | LEUCA | TRICASE

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The coast between Otranto and S.M. di Leuca, passing from the Bosco di Tricase, is a trait of undeniable beauty. This area extends for over 50 kilometers, distributed in 3,200 acres of land, and contains an architectural, cultural and environmental heritage of great value: its geological structure offers breathtaking landscapes, characterized by the presence of cliffs and arid grasslands.


La Riserva Naturale delle Cesine ricade nel comune di Vernole e si sviluppa per 348 ettari con annessa l’oasi WWF, è una zona umida di valore internazionale: caratteristiche sono le dune sabbiose e la macchia mediterranea.

The Riserva Naturale delle Cesine falls into Vernole Municipality and it grows for 384 acres with the adjoining WWF oasis. It is a wetland area of international value: typical are the sandy dunes and the Mediterranean scrub.

LE CESINE | Vernole


SALENTO

parcHi La riserva naturale di Torre Guaceto si trova fra Brindisi e Carovigno. La costa, in buona parte bassa a sabbiosa, nasconde piccole spiagge. Si estende per circa 1.200 ettari, con paesaggi di alto valore naturalistico oltre che di straordinaria bellezza. La gestione della riserva è affidata ad un consorzio costituto dai comuni di Carovigno, di Brindisi e dal WWF Italia.

The natural reserve of Torre Guaceto is located between Brindisi and Carovigno. The coast, mainly low and sandy, hides little beaches. It extends for 1.200 acres, with landscapes of high naturalistic value, other than an extraordinary beauty. The management of the reserve is entrusted to a consortium made of the Municipalities of Carovigno, Brindisi and WWF Italia.

TORRE GUACETO | Brindisi

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C


CHIESA DI SAN MATTEO

LECCE

La storia

di gabriele de giorgi/foto pierpaolo schiavone

Molto più che la culla del Barocco Per molto tempo Lecce si è cullata nella definizione di Firenze del Sud che da decenni gli è stata cucita addosso per la ricchezza del suo patrimonio architettonico, in particolare quello di età barocca. Ma negli ultimi anni il capoluogo salentino è uscito da questo seppur lusinghiero stereotipo riscoprendo e rivelando ai visitatori la molteplicità del suo fascino che affonda le sue radici nella civiltà messapica e che conobbe una fase di grande splendore anche in epoca romana. Per non parlare delle dominazioni straniere che in età moderna hanno stratificato ulteriormente il volto del centro storico, dei suoi palazzi e delle chiese. Così, se la basilica di Santa Croce rappresenta una tappa obbligata di ogni itinerario turistico, la visita alla medievale chiesa dei santi Niccolò e Cataldo, all’interno del complesso cimiteriale, costituisce una variante di indubbia suggestione. E se piazza del Duomo rivendica con la sua stessa disposizione, chiusa su tre lati, la centralità delle istituzioni ecclesiastiche nella storia della città, l’Anfiteatro e il Teatro romano testimoniano il ruolo non secondario dell’allora Lupiae. In ogni angolo una scoperta da fare, in ogni facciata una storia da raccontare. Lecce seduce con le sue superfici di pietra calcarea, ma la sua storia merita di essere goduta in profondità.

MUCH MORE THAN THE CRADLE OF BAROQUE For a long time, Lecce has boasted the name of “Florence of the South”, for the richness of its architectural heritage of baroque age. But in the last years, Salento’s state capital has left this stereotype, rediscovering the many faces of its charm that root in the Messapic civilization and in the Roman era. Not to mention the foreign dominations that during the modern age have stratified the face of the historic center even further. So, if the Basilica of Santa Croce represents a must see in every tourist itinerary, the visit to the medieval church of saints Niccolò and Cataldo represents an excellent variant. And if Piazza Duomo, closed on three sides, claims the centrality of the ecclesiastic institutions in the city’s history, the Amphitheater and the Roman Theatre attest the important role of the old Lupiae. In every corner there’s a discovery to make, and in every facade there’s an history to tell. Lecce seduces with its limestone surfaces, but its history deserves to be enjoyed fully.

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LECCE

La storia Di impronta decisamente barocca, è uno dei rari esempi di piazza chiusa. Vi si accede, infatti, da un solo lato che, in origine, veniva chiuso. Una particolarità risiede nella facciata secondaria della cattedrale che, aprendosi davanti al punto di ingresso del visitatore in piazza, dà l’impressione di essere quella principale.

PIAZZA DUOMO

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With a decidedly baroque footprint, it’s one of the rare examples of enclosed square: it is in fact accessible only on one side that was originally closed. A peculiarity lies in the cathedral’s secondary facade, that gives the impression of being the main one in front of the visitor’s entry point.


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Il Salento ha un cuore

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LECCE

La storia Scoperto nel 1929, risale al periodo augusteo, così come l’Anfiteatro. Pare fosse riservato ai residenti nel perimetro della città latina. Da qualche anno ha riscoperto la sua vocazione, tornando ad essere incantevole luogo di rappresentazioni teatrali alle quali si aggiungono anche concerti.

Discovered in 1929, it dates from the Augustan period, as well as the Amphitheatre. It seems to have been reserved for the residents in the Latin city’s perimeter. Since some years it has rediscovered its vocation to become once again an attractive place of theatrical representations and concerts.

TEATRO ROMANO

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LECCE

La storia Cuore della città, è dominata dalla colonna di Sant’Oronzo, donata dalla città di Brindisi, che si erge per quasi 30 metri. A pochi metri sorge il Sedile, edificio ricostruito alla fine del Cinquecento dalla folta colonia veneziana che risiedeva a Lecce e diventato sede del municipio. All’inizio del Novecento, gli scavi necessari per le fondamenta della

PIAZZA SANT’ORONZO

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Banca d’Italia riportarono alla luce i resti dell’Anfiteatro romano che è stato poi recuperato, ma solo per un terzo della sua originaria estensione. Poteva ospitare fino a 25mila spettatori, il che la dice lunga sull’importanza della città nell’età di Augusto. Come il Teatro è sede di spettacoli musicali e teatrali.


The heart of the city is dominated by Sant’Oronzo’s column that’s almost 30 meters high, and was given by the city of Brindisi. Close by stands Il Sedile, now town hall, a building reconstructed by the end of the 16th century by the numerous Venetian colony who lived in Lecce. At the beginning of the 20th century, the excavations required to build the Banca

d’Italia brought to light the remains of the Roman amphitheater, later recovered only for a third of its original extension. It could host up to 25000 spectators: this says a lot about the importance of the city in the Augustan age. Like the theater, it’s home to musical and theatrical performances.


LECCE

La storia Al centro storico di Lecce si accede attraverso tre porte. Una quarta, di San Martino, fu demolita nell’ ’800. Per imponenza spicca Porta Napoli, o Arco di Trionfo, eretta in onore dell’imperatore Carlo V. Porta Rudiae deve il suo nome a quello dell’antico insediamento messapico, primo nucleo abitato della zona, mentre Porta San Biagio fu costruita nel corso del Settecento.

The historic center of Lecce is accessible through three gates, while a fourth, Porta San Martino, was demolished in 800. Porta Napoli or Triumphal Arch, erected in honor of Emperor Charles V, stands out for its size; Porta Rudiae owes its name to the ancient Messapic settlement, first inhabited core of the area, while Porta San Biagio was built in the 18th century.

PORTA SAN BIAGIO

PORTA NAPOLI

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PORTA RUDIAE



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Artecrazia è aperto tutti i giorni, anche al pubblico esterno. L’albergo dispone di 55 camere spaziose ed eleganti, tra cui 2 suite e 3 junior suite, tutte dotate di ogni comfort: Sky, sat, tv, internet veloce wifi e via cavo, minibar, safe. Tutte arredate con gusto, parquet in legno e bagni in bisazza; alcune camere dispongono di vasca idromassaggio. Ciò che rende veramente particolari le nostre camere è l’atmosfera unica creata dall’abbinamento di colori, luci e ambiente, dai finissimi tendaggi, dagli effetti luce e dalle rifiniture dei servizi, che le rendono l’una diversa dall’altra. Il Clarion Collection Arthotel & Park Lecce dispone di un importante Centro congressi adatto ad ospitare congressi, meeting, workshop, incentive. La sala plenaria ha una capacità massima di 240 persone. Vi è inoltre una sala satellite modulabile per 60 posti complessivi e una sala stampa. Colazioni di lavoro, coffee break e light lunch possono essere richiesti e quotati assieme all’utilizzo delle sale.

HARMONY AND INNOVATION FOR ARTHOTEL, THE 4-STAR JUST OUTSIDE OF LECCE IDEAL FOR PERSONAL CARE, PERFECT FOR BUSINESS MEETINGS Arthotel & Park Lecce is surrounded by an immense park with pomegranates, olive and citrus trees and fountains that ornate the structure made with typical materials from Salento. The hotel has also an outdoor pool equipped with deck-chairs, showers, dressing room, mini soccer pitch, multipurpose tennis court and a large parking with surveillance. Arthotel & Park Lecce, a four star artistic and innovative hotel, is located at the entrance of Lecce. The hotel is entirely

made of pietra leccese and other unique local materials. A fantastic wellness centre equipped with sauna, Turkish bath, massage and beauty therapies, herb and tea room, heated chairs and a modern indoor heated swimming pool with a starry ceiling that creates fantastic colour effects. In this context higly qualified staff will satisfy every your need. Our gourmet restaurant, which can host up to 60 guests, and our banqueting room, with up to 200 seats, are directed by the executive Chef Alessio Gubello, that is among the best Italian and foreign gastronomic realities with his international experience. Our cousin offers both Italian traditional dishes that are wisely revisited and newly

created dishes, all prepared with the best km0 ingredients. Moreover, our guests can choose from a wide variety of regional, national and international wine. Artecrazia is open every day. The hotel has got 55 rooms all equipped with every confort – wifi, sky, tv, minibar, safe. They are all furnished with parquet floor and some of them have got the hydromassage. The association of colours, materials, lights and delicate curtains make every room be exclusive, one different from the other. Two meeting rooms can host meeting, incentives, conferencesand workhops. One of them can host up to 220 people, the other 60. Welcome drink, coffee break and light lunch can be arranged together with the meeting.


LECCE

La cartapesta

La bellezza di un’arte povera Diffusa da secoli, la lavorazione della carta mista a colla di farina è apprezzata in tutto il mondo. Oggi come nel Settecento. E i giovani riscoprono una tradizione

Tra le lavorazioni artigianali del Salento, spicca per qualità e varietà quella della cartapesta, caratteristica della città di Lecce. L’opera più antica di cui si ha traccia è un San Lorenzo, risalente al 1782, creata dalla mani di Pietro Surgente la cui bottega sorgeva sulla strada principale, l’attuale via Vittorio Emanuele II. La produzione verteva quasi esclusivamente sull’iconografia sacra e le statue venivano esportate in mezzo mondo. La versatilità del materiale lo rendeva 64 65

competitivo anche rispetto ai metalli pregiati, tanto che sul finire dell’800 la domanda era cresciuta al punto che anche i barbieri, nelle ore di pausa, si dedicarono alla produzione di oggetti di cartapesta, abbassando inevitabilmente la qualità complessiva della manifattura leccese. Per fortuna, la maestria di alcuni artigiani contribuì ben presto a riqualificare il mondo della cartapesta fino a quando, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, molte botteghe furono

chiuse. Da diversi anni si assiste ad un nuovo rinascimento della lavorazione della cartapesta cui si avvicinano anche molti giovani. La parola “cartapesta” indica una poltiglia ricavata dalla macerazione della carta priva di cellulosa e sottoposta ad un laborioso processo con elementi essenziali quali l’acqua e la colla di farina prima di essere spalmata nella forma che l’artigiano aveva in precedenza preparato. Successivamente si versava l’olio di lino cotto per facilitare il distacco della poltiglia, con uno spessore di 3-4 millimetri. Con una spugna poi si toglieva l’umidità facendo aderire l’impasto che veniva lasciato asciugare prima che venisse ricoperto con fascette di carta incollate e stratificate fino a ottenere lo spessore desiderato. L’arte della cartapesta, al giorno d’oggi, rispetta abbastanza fedelmente il processo tradizionale. Si modellano gli estremi


di gabriele de giorgi/foto pierpaolo schiavone c/o TerraCartaFuoco

– testa, mani e piedi – con argilla e con il fil di ferro si costruisce la cosiddetta anima. Il busto viene formato con spago e trucioli e su di esso vengono quindi innestate le parti create in precedenza. A quel punto l’artigiano stabilisce la posa e strati di carta vengono fatti aderire con la colla di farina. In questo modo si ottiene il corpo che viene ulteriormente sagomato con dello spago. Con l’asciugatura si chiude la prima fase, cui segue la vestizione. Questa seconda parte consiste nella sovrapposizione di fogli di carta spalmati con colla di farina. La seconda asciugatura dura qualche giorno e precede la fuocheggiatura che serve soprattutto a correggere le contorsioni che possono essersi prodotte durante l’essiccamento. Entra dunque in scena il pennello con il quale si cosparge la statua con gesso di Bologna e colla di coniglio in modo da preparare il passaggio delle vernici. Prima dell’apposizione dei colori, l’artigiano utilizza carta di vetro per levigare le superfici. (Si ringrazia per la collaborazione il laboratorio TerraCartaFuoco, via dei Perroni 20 – Lecce)

THE BEAUTY OF POOR ART WIDESPREAD FOR CENTURIES, THE MANUFACTURING OF MIXED PAPER AND FLOUR GLUE IS APPRECIATED ALL OVER THE WORLD. TODAY, AS IN THE 18TH CENTURY. AND YOUNG PEOPLE REDISCOVER A TRADITION Among the handicraft workings of Salento, that of the papier-mâché stands out for its quality and variety, typical of Lecce. The

most ancient example is a San Lorenzo, dating from 1782, created by the hands of Pietro Surgente, whose shop stood on the main road, the actual via Vittorio Emanuele II. The production concerned almost exclusively the sacred iconography and the statues were exported around the world. The material’s versatility made ​​it competitive even compared to precious metals, so at the end of the 800, the demand had grown so much that even the barbers, in the hours of break, started producing papier-mâché objects, inevitably lowering the overall quality. Fortunately, some artisans contributed to redevelop the world of papier-mâché, until the outbreak of World War II. For several years now, we’re witnessing a renaissance of papier-mâché production, approached by young people as well. The word “papier mache” indicates a pulp obtained by the maceration of cellulose-free paper and subjected to a laborious process with essential elements such as water and flour glue, before being spread in the form previously prepared by the artisan. Then the linseed oil gets poured to facilitate the separation of the pulp, with a gap of 3-4 mm. Then, with a sponge, the moisture gets taken off making the mixture stick together,

and then it’s left to dry before being covered with paper strips, glued and laminated to the desired thickness. The art of papier mache, today, respects the traditional process quite faithfully. Head, hands and feet are shaped with clay and iron wire, to build the so-called soul. The bust is shaped with twine and chips and on it are then grafted parts created earlier. At that point, the craftsman establishes the pose and layers of paper are sticked with flour glue. This is how you get the body, which is furtherly shaped with twine. The drying closes the first phase, which follows the dressing. This second part consists in overlapping sheets of paper coated with flour glue. The second drying lasts a few days before the fuocheggiatura, a process which serves mainly to correct the contortions that may have occurred during the drying. The brush is then used to sprinkle the statue with Bologna’s chalk and rabbit skin glue, to prepare it for the painting. Before using the colors, the artisan smoothes the surfaces with glass paper. (Thanks for the collaboration to TerraCartaFuoco laboratory, via dei Perroni 20 – Lecce)


FERROVIE DEL SUD EST E SERVIZI AUTOMOBILISTICI s.r.l.

Itinerari ferroviari e automobilistici BARI

che si snodano dai trulli al mare, dai

Putignano Martina Franca

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centri del barocco all’architettura

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naturale di favolose grotte, costituiscono

LECCE

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preziosa guida e scelta intelligente, per la scoperta di una terra ricca di storia e di suggestioni paesaggistiche.


SEDE LEGALE E DIREZIONI DIREZIONE DI ESERCIZIO: Via G. Amendola, 106/d - 70126 Bari Tel 080.5462111 - Fax 080.5462376 SEZIONE DI ESERCIZIO: Viale O. Quarta, 38 - 73100 Lecce Tel 0832.668111 - Fax 0832.668264 www.fseonline.it fsudest@fseonline.it


TENUTE EMÉRA

enogastronomia

Vigne baciate dall’alba L’alba di un nuovo giorno bacia i vigneti, esposti ad Est, di Tenute Eméra e segna un nuovo corso dove ricerca e sostenibilità sono le chiavi per la produzione di vini territoriali di qualità Ha l’oro del mattino Tenute Eméra, cantina in agro di Lizzano operativa dal 2007, il cui nome è un chiaro richiamo alla divinità greca del giorno. Tributo simbolico alla cultura della Magna Grecia da cui il Salento ha tratto l’antica sapienza nella coltivazione delle vigne, il progetto imprenditoriale fondato sulla biosostenibilità e sulla ricerca, esprime tutto l’amore per il territorio di Claudio e Alessandra Quarta, rispettivamente padre e figlia. Il progetto alla base di Tenute Eméra è una ricerca di vita e di territorio. Dall’infanzia Claudio coltiva la passione per il vino e da tempo sognava di potere realizzare un progetto in questo ambito. L’opportunità è arrivata mentre era negli Stati Uniti per lavoro, dove ha riscontrato l’esigenza di molti consumatori di trovare 68 69

vini di territorio non omologabili, allora ha pensato di coniugare l'esperienza professionale di biologo genetista con la passione per il vino, ricercando il territorio migliore dove impiantare il primitivo e poi il negroamaro. Trovato poi a Lizzano, zona carbonatica risalente al pleistocene ricca di sedimenti marini ideali per la coltivazione del vigneto. La ricerca caratterizza il progetto. È stato uno studio lungo e coordinato dall’ausilio del professore Scienza, grande conoscitore di viticoltura. Si è iniziato analizzando le caratteristiche fisico-chimiche del terreno per stabilire quali vitigni impiantare, e quali portainnesti utilizzare. La costruzione della cantina ha seguito un progetto attento alla sostenibilità. Si tratta, infatti, di una struttura ipogea, coibentata grazie al tetto ricoperto di prato che ci


TENUTE EMÉRA Contrada Porvica, Lizzano (TA). È una cantina di MAGISTRAVINI, di Claudio Quarta tel. +39 0832 704398 - fax +39 0831 709022 - info@magistravini.it Magistravini MagistraVini

consente un risparmio energetico ed è dotata di un impianto per riciclare le acque meteoriche. Poi, si è recuperato l'antica bottaia della masseria e scelto di utilizzare fermentatori in acciaio inox di capacità limitata per consentire piccole vinificazioni delle differenti varietà di uve coltivate, permettendo di svolgere assidue ricerche per la qualità dei prodotti. Alla base del lavoro sul vino c’è il territorio come protagonista, il terroir, inteso come insieme di condizioni climatiche, costituzione del suolo, tradizione e cultura viticola che fa sì che un vino sia l’esclusiva espressione del territorio in cui è prodotto. L'etichetta che meglio racconta la filosofia di ricerca di Tenute Eméra è Sud del

sud, è il vino che esprime la sintesi del nostro lavoro perché riunisce le varie colture viticole. È un blend di negroamaro, primitivo, merlot, syrah e cabernet sauvignon. Anche l’etichetta è significativa: riprende la scultura, (all’ingresso di Lecce arrivando da Brindisi) donata alla città di Lecce, simboleggiante l’incontro delle culture occidentale e oltremare dove il mediterraneo è elemento di unione. È un' tichetta omaggio a Carmelo Bene e al suo “Sud del Sud dei Santi” come ricerca di nuove opportunità. Il futuro di Tenute Eméra punta sull’innovazione. Pur anvendo un gran rispetto per la cultura vitivinicola tradizionale, le nuove tecnologie consentono di avere un prodotto sano e integro.

VINEYARDS KISSED BY DAWN THE DAWN OF A NEW DAY KISSES THE VINEYARDS OF TENUTE EMÉRA AND MARKS A NEW COURSE WHERE RESEARCH AND SUSTAINIBILITY ARE THE KEYS FOR THE PRODUCTION OF LOCAL QUALITY WINES The name of Tenute Eméra, active since 2007, is a clear reference to the Greek god of day. The business project based on biosustainability and research, expresses all the love for the land of Claudio Quarta and his daughter Alessandra. Since his childhood, Claudio had a passion for wine and dreamed to realize a project in this area. The opportunity came when he went to the USA for work, where he encountered the need for many consumers to find not verifiable local wines; right there he thought of combining the experience of a professional biologist and geneticist with the passion for wine, seeking the area for Primitive, then Negroamaro, that he later found in Lizzano, in an ideal place

for cultivation. The construction of the cellar has followed a project attentive to sustainability: it is, in fact, an hypogeum structure, thanks to the insulated roof covered with grass that allows energy savings and is equipped with an implantation to recycle stormwater. Then, the ancient farm cellar was recovered and they began using stainless steel fermenters with limited capacity to allow small vinification of different grapes varieties, allowing for a diligent research on the product’s quality. At the base of the work, the territory is protagonist: the terroir, which is a set of climatic conditions, soil formation, tradition and culture, makes the wine a unique expression of the territory in which it is produced. The label that best tells the research philosophy for Tenute Eméra is “Sud del Sud”: it’s the wine that expresses the synthesis of our work, because it brings together the various wine-growing crops, a blend of Negroamaro, Primitivo, Merlot, Syrah and Cabernet Sauvignon. Tenute Eméra’s future focuses on innovation, while mantaining a great respect for the traditional wine’s culture.


LECCE

cortiLi aperti

I cortili, fascino discreto della nobiltà

PALAZZO ROLLO

L’Associazione dimore storiche d’Italia nel mese di maggio apre al pubblico edifici di pregio del centro storico di Lecce, la maggior parte dei quali non sono accessibili durante l’anno Nel giorno dedicato alla manifestazione “Cortili aperti”, organizzata dall’Associazione dimore storiche d’Italia, Lecce indossa il vestito della festa e si mostra in tutto il suo il splendore. Nel 2014 è stata celebrata la 19esima edizione nel consueto successo di pubblico. L’obiettivo è quello di rendere fruibile, gratuitamente, le bellezze di cortili, palazzi, ville e giardini di antiche dimore, solitamente chiusi al pubblico. “Cortili aperti”, che si svolge a maggio, richiama infatti tanto i salentini quanto i turisti che sono pronti a farne di strada pur di godere dell’iniziativa. I vicoli del centro storico si riempiono di gente, colori e voci, si creano file diligenti di 70 71

persone in attesa di ammirare lo splendore dei palazzi. Lecce attrae con il suo barocco e si rende ancor più piacevole con tutti gli appuntamenti collaterali che vengono organizzati per rendere unica la giornata: reading, mostre, concerti e anche rappresentazioni teatrali. Nell’ultima edizione sono state aperte al pubblico una trentina di dimore storiche. Un tempo abitazioni di aristocratiche famiglie, oggi una buona parte di esse è stata convertita in B&B. Il modo migliore per fruire della manifestazione è perdersi tra le stradine della parte antica della città, seguendo gli itinerari suggeriti dalle mappe e lungo i quali ci si può anche avvalere di viste guidate.

Di seguito quattro degli edifici aperti nel corso dell’ultima edizione (dal depliant ufficiale della manifestazione) Palazzo Rollo (via Vittorio Emanuele II, 14): l’arco a sesto ribassato del portale d’ingresso si ripete nell’androne la cui volta, però, è resa più decorativa dalle lunette e dai peducci pensili su foglie d’acanto. Dall’androne si procede verso un doppio cortile che introduce a fabbriche di successiva edificazione che forse hanno occupato l’area di un giardino Palazzo Protonobilissimo (via dei Protonobilissimi, 8): L’edificio, definibile casa a corte, è stato costruito nella prima metà dell’Ottocento, in sopraelevazione delle vecchie costruzioni del piano terra


di gabriele de giorgi/foto pierpaolo schiavone

THE COURTYARDS, DISCREET NOBILITY’S CHARM THE ASSOCIATION HISTORIC HOUSES OF ITALY WILL OPEN TO THE PUBLIC PRESTIGE BUILDINGS IN LECCE’S HISTORIC CENTER IN MAY, MOST OF WHICH ARE NOT ACCESSIBLE DURING THE YEAR In 2014 “Open courtyards” has celebrated its 19th edition with the usual success: the goal

is to make available, free of charge, the beauty of the courtyards, palaces, mansions and gardens of old houses, usually closed to the public, attracting residents and tourists alike. The alleys of the old town are filled with colors, voices and people waiting to admire the palaces’ splendor. Lecce attracts with its baroque and it’s even more enjoyable with all the side events, organized to make this day unique.

A DESTRA, CHIESA DI SAN LEUCIO; IN BASSO PALAZZO PROTONOBILISSIMO

In the last edition, 30 historic houses have been opened: once homes of aristocratic families, a good part is now a B&Bs. The best way to take advantage of the event is to lose yourself among the narrow streets of the old city, following the routes suggested by the maps and along which you can also take advantage of guided tours. Below, four of the open buildings during the last edition: Palazzo Rollo (via Vittorio Emanuele II, 14): the depressed arch of the entrance is repeated in the lobby, whose vault is made more decorative by lunettes and spandrels hanging on acanthus leaves. Proceeding from the lobby, a double courtyard that introduces a building next to factories that might have occupied the area of ​​a garden. Palazzo Protonobilissimo (via dei Protonobilissimi, 8): The building was built in the first half of the 19th century, above old constructions of the ground floor dating to the 17th century. The lower part was probably destined to workshops, stables and cottages of the peasants, employed in the former Alcantarine monastery’s gardens, demolished in 1835. Chiesa di San Leucio (via Francesco Antonio D’Amelio, 5): located at the center of what once was ‘the Island of San Leucio’, it’s one of the oldest chapels in Lecce, built by Abbot Bartolomeo Cafaro, probably between the 11th and 12th centuries. The last of the many restorations, made by the current owners Giuseppe and Maria Lucia Serracca Guerrieri, have brought to light a fresco of the 15th century depicting the holy blessing. Palazzo Castromediano Vernazza (vico Vernazza, 8): the old residence of the Castromediano noble family was structured as a fortified house of the 16th century. The recent restoration has revealed the decorative sophistication of the cambered windows’ arches and the shelves. PALAZZO VERNAZZA

di epoca seicentesca. Probabilmente la parte inferiore era destinata a botteghe, stalle ed alloggi dei contadini, addetti alla coltivazione degli orti dell’ex monastero delle Alcantarine demolito nel 1835. Chiesa di San Leucio (via Francesco Antonio D’Amelio, 5): situata al centro di quella che una volta era l’isola di San Leucio, è una delle più antiche cappelle gentilizie della città di Lecce, eretta dall’abate Bartolomeo Cafaro probabilmente tra l’XI e il XII secolo. Nel tempo ha subito diversi

restauri: nel corso dell’ultimo ad opera degli attuali proprietari Giuseppe e Maria Lucia Serracca Guerrieri, è venuto alla luce un pregevole affresco databile al XV secolo raffigurante il santo benedicente. Palazzo Castromediano Vernazza (vico Vernazza, 8): l’antica dimora della nobile famiglia Castromediano è stata strutturata come una casa fortificata del Cinquecento. Il recente restauro ha messo in evidenza la raffinatezza decorativa delle arcate delle finestre centinate e delle mensole.


SALENTO

L’entroterra

di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone

SPECCHIA

NEL CUORE DEL SALENTO: I BORGHI Come uno scrigno prezioso, il Salento custodisce luoghi d’incanto. La natura, fra coste rocciose, baie sabbiose, macchia mediterranea, pinete, distese di gariga e uliveti a perdita d’occhio, regala un puzzle di immagini che arricchiscono lo sguardo ed il cuore di chi le osserva. C’è la costa, in tutte le sue sfaccettature, sia che si affacci ad est che ad ovest, policroma e varia, ma non va assolutamente trascurato l’entroterra, con i suoi piccoli e splendidi borghi testimonianza di storia e ricchi di monumenti da scoprire. Dall’alto Salento fino a Santa Maria di Leuca, dalla sponda adriatica a quella ionica, quella che una volta era nota come Terra d’Otranto è un susseguirsi di piccoli grandi capolavori della natura, dove castelli, chiese, abbazie e antichi palazzi, sono come pagine da sfogliare per andare a ritroso nel tempo. 72 73

IN THE HEART OF SALENTO: THE VILLAGES Like a treasure chest, Salento guards enchanting places. The nature, including rocky shores, sandy bays, Mediterranean scrub, pine forests, garigue expanses and olive groves as far as the eye can see, gives a puzzle of images that enrich the vision and heart of the beholder. There is the coast, in all its facets, be it facing east or west, multicolored and varied, but must the hinterland must never be neglected, with its small and beautiful villages, history’s witnesses and rich in monuments to discover. From high Salento to Santa Maria di Leuca, from the Adriatic to the Ionian coast, the once known as Terra d’Otranto, is a series of small masterpieces of nature, where castles, churches, abbeys and ancient buildings, act as pages to be read and go back in time.



SALENTO

L’entroterra

Acaya, dove il tempo sembra essersi fermato

Unico esempio di borgo fortificato dell’Italia meridionale, è circondato da una campagna ricca di uliveti che pare un guscio protettivo dal frastuono della modernità Non lontano da Lecce, percorrendo in direzione sud-est un tratto di strada di campagna fatto di muretti a secco e alberi di ulivo, si giunge ad Acaya, piccola ed incantevole frazione del comune di Vernole. Anticamente chiamato Segine, rappresenta uno dei rari esempi di città fortificata del XVI secolo. Nel 1294 il villaggio fu donato da Carlo II d’Angiò a Gervaso d’Acaya, valoroso capitano la cui famiglia vi si insediò per tre secoli. Da quel casato deriva il nome che ancora oggi indica il borgo fortificato che sorge a metà strada tra il capoluogo 74 75

salentino e la costa adriatica. Nel 1506 Alfonso d’Acaya costruì il nucleo più antico del castello mentre suo figlio Giangiacomo, “regio ingegnere militare” di Carlo V, ebbe il compito di consolidarne la struttura difensiva. Fu proprio lui, infatti a fortificare il borgo a partire dal 1535, su richiesta dello stesso imperatore, in un periodo in cui tutta l’Italia meridionale era oggetto di continue scorrerie da parte degli Ottomani, in particolare dopo il sanguinoso assedio di Otranto. La rocca cinquecentesca seguì i dettami dell’epoca nell’ambito dell’architettura militare. Di forma quadrangolare, il borgo è racchiuso da una cinta muraria in pietra leccese con tre imponenti bastioni angolari ed il poderoso castello. Le mura sono interrotte dalla porta di Sant’Oronzo.

Il castello ha una struttura trapezoidale circondata da mura a sagoma rettangolare e da un fossato. Nel corso della ristrutturazione, dal lato nord sono affiorate le tracce di una piccola chiesa bizantina e sotto di essa alcune sepolture. Durante i lavori di restauro è stato ritrovato anche un affresco all’interno di un’intercapedine. Si tratta di una Dormitio Virginis databile alla seconda metà del Trecento, di circa quattro metri per tre. La raffigurazione, perfettamente conservata, rappresenta gli apostoli che assistono alla morte della Vergine e Gesù che ne raccoglie l’anima per presentarla al Padre, secondo la tradizione iconografica che fa riferimento ai Vangeli Apocrifi. In molti hanno definito Acaya una delle perle architettoniche del Salento, dove l’orolo-


di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone

gio della storia sembra essersi fermato. In questi anni è stato fatto tanto per il recupero storico, artistico e culturale di Acaya, grazie allo sforzo del Comune di Vernole e della Provincia di Lecce. Nel 2001, durante gli scavi a pochi metri dalle mura, in prossimità delle scuderie, sono state riportate alla luce diverse tombe, fosse comuni e cunicoli contenenti ossa umane che appartennero verosimilmente a uomini di età compresa tra i 25 e 30 anni. Probabilmente si trattava di soldati caduti, forse decapitati, in una delle cruente battaglie che fra il 1200 ed 1300 tormentarono la zona, quando Acaya era ancora Segine. Per la sua eleganza architettonica senza tempo Acaya è stata scelta nel 2008 come sede del Forum Mediterraneo per la Pace. E ancora oggi sembra sospesa in una dimensione temporale sua propria. Attualmente è l’unico esempio di città fortificata dell’Italia meridionale.

ACAYA, WHERE TIME SEEMS TO HAVE STOPPED Only example of a fortified village in southern Italy, it is surrounded by a countryside full of olive groves that look like a protective shell from modernity Not far from Lecce, to the southeast, along a stretch of country road made ​​of dry stone walls and olive trees, there’s Acaya, charming village in the municipality of Vernole. Formerly called Segine, it is one of the rare examples of a fortified city of the 16th century. In 1294 the village was given by Carlo II d’Angiò to Gervaso d’Acaya, brave captain whose family settled there for three centuries. From that comes the family name, which still indicates the fortified town that lies halfway between the capital and the Adriatic coast of Salento. In 1506 Alfonso d’Acaya built the oldest part of the castle while his son, Giangiacomo, had the task to consolidate the defensive structure. It was him, in fact, to fortify the village since 1535 at the request of the emperor, in a period when the whole southern Italy was subject to continuous raids by the Ottomans, especially after the bloody siege of Otranto. The 16th-century fortress followed the dictates of the time as part of the military architecture. Quadrangular in shape, the village is enclosed by a boundary wall made out of Lecce stone, with three impressive angular bastions and the mighty castle. The walls are interrupted by the gate of Sant’Oronzo. The castle has a trapezoid

structure surrounded by a rectangular shaped wall and a moat. During the restructuring, on the north side have surfaced traces of a small Byzantine church, and some burials beneath it. During the restoration works was also found a fresco inside a gap. It is a Dormitio Virginis dating from the late 14th century, about 4x3 meters. The depiction, perfectly preserved, represents the apostles who witness the death of the Virgin Mary, and Jesus that collects the soul to present it to the Father, according to the iconographic tradition which refers to Apocryphal Gospels. Many describe Acaya as one of the architectural pearls of Salento, where the clock of history seems to have stopped. In recent years much has been done for the historical, artistic and cultural recovery of Acaya, thanks to the efforts of the Vernole Municipality and the Province of Lecce. In 2001, during the excavations near the walls, in the vicinity of the stables, several tombs have been brought to light, with graves and tunnels containing human bones, which probably belonged to men aged between 25 and 30 years. They were probably fallen soldiers, perhaps beheaded, in one of the bloodiest of battles that, between 1200 and 1300, have plagued the area, when Acaya was still Segine. For its timeless architectural elegance, Acaya was chosen in 2008 as the seat of the Mediterranean Forum for Peace. It still seems to be suspended in a temporal dimension of its own and it is currently the only example of a fortified city in southern Italy.


SALENTO

L’entroterra

UNA STORIA MILLENARIA E SUGGESTIVA Specchia, diamante che brilla nell’entroterra, è uno dei borghi più incantevoli del Belpaese. Tra Taurisano e Tricase, nel cuore del basso Salento, è come se si nascondesse da sguardi troppo indiscreti. Il nome, secondo gli storici, deriva dai cumuli di pietre a secco, le cosiddette specole, ammassate fra loro e sistemate a forma di cono. Un piccolo stratagemma inventato dai messapi per difendere i villaggi dagli attacchi esterni. Accoccolata su una collina, lontana dal mare – posizione questa che le permise di salvarsi dalle scorrerie dei saraceni –, Specchia è un vero e proprio gioiello dal punto di vista storico, artistico e culturale. A confermarlo è stata anche la Commissione europea che l’ha segnalata come “destinazione rurale emergente per il turismo sostenibile”. Sin dal 2004 è stata ammessa al ristrettissimo club dei “Borghi più belli d’Italia”. 76 77

Nel cuore del basso Salento, tra Taurisano e Tricase, una delle destinazioni più accreditate nei circuiti del turismo rurale e culturale Le sue radici affondano nel lontano IX secolo, periodo in cui alcuni contadini diedero origine ad un insediamento rurale. Tracce dell’epoca sono ancora

evidenti nel paesaggio: trulli, pajare e muretti a secco. Il centro medievale è giunto praticamente intatto sino ai giorni nostri: le viuzze strette, da percorrere


di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone

rigorosamente a piedi, di tanto in tanto sono interrotte da rampe di scale e racchiudono il nucleo abitativo. Cuore del borgo è Castello Risolo, costruzione cinquecentesca difesa da una cinta muraria eretta a protezione del centro abitato. Nella prima metà del XV secolo la cittadina, durante le cruente battaglie per la conquista del Regno di Napoli, venne espugnata e distrutta. Solo verso la fine del secolo il villaggio venne ripopolato e

munito nuovamente di un maniero che, fra il XV ed il XVIII secolo, subì alcune modifiche strutturali. C’è poi la Chiesa Madre, dedicata alla presentazione della Beata Vergine Maria. In origine era costituita da una sola navata ma dopo la Seconda Guerra Mondiale ne furono aggiunte altre due. I pilastri sono in pietra leccese, stuccati alla veneziana, mentre gli archi trionfali sono decorati con motivi floreali. Il cam-

SPECCHIA, A MILLENARY AND CHARMING STORY IN THE HEART OF LOWER SALENTO, BETWEEN TAURISANO AND TRICASE, ONE OF THE MOST CREDITED DESTINATIONS IN THE RURAL AND CULTURAL TOURISM CIRCUITS Specchia, jewel of the hinterland, is one of the most beautiful villages of Italy. Its name, according to historians, comes from the piles of dry stones, the so-called specole, piled and arranged in the shape of a cone. A little trick invented by the Messapians to defend the villages from external attacks. Nestled on a hill, in a safe spot away from the sea, Specchia is a real gem from a historic, artistic and cultural point of view. The European Commission also confirmed this and flagged it as “emerging rural destination for sustainable tourism.” Since 2004 it was admitted to the selected club of the “most beautiful villages in Italy”. It has its roots in the 9th century, a period in which some peasants gave rise to a rural settlement, with clear evidences in the landscape: trulli, pajare and dry stone walls. The medieval center has remained virtually unchanged to this day: the narrow streets are occasionally interrupted by stairs and enclose the housing core. The heart of the village is Risolo Castle, 16th-century building protected by a wall. In the early 15th century, the town was

panile fu edificato nel 1945 in sostituzione dell’antica torre campanaria del 1568 demolita perché pericolante. Da visitare, tra gli altri monumenti del posto, la Chiesa dei Francescani Neri, la Chiesa di San Nicola di Mira, Sant’Eufemia, il convento dei Domenicani e la Chiesa della Madonna del Passo. Senza tralasciare un altro percorso, fra architetture e testimonianze laiche, come Palazzo Teotini, Palazzo Ripa, Palazzo Orlando Pisanelli e Palazzo Orlando Pedone. Specchia è davvero un posto magico e il suo fascino diventa universale soprattutto nel periodo estivo tanto che ad agosto l’amministrazione comunale organizza l’ormai collaudata “Notte Bianca”: Piazza del Popolo e tutte le altre vie del borgo brulicano di persone fino all’alba tra concerti, mostre, spettacoli teatrali e animazione per i più piccoli. Di particolare interesse, infine, per gli appassionati del genere documentaristico, la “Festa del Cinema del reale”.

conquered and destroyed during the battles for the Kingdom of Naples. Only by the end of the century the village was repopulated and armed again with a manor that, among the 15th and 18th centuries, underwent some structural changes. There is also the Mother Church, dedicated to the presentation of the Blessed Virgin Mary. Originally it had one nave, but after the Second World War two more were added. The pillars are made of Lecce stone and Venetian stucco, while the triumphal arches are decorated with floral motifs. The bell tower was built in 1945 to replace the old bell tower demolished in 1568. Worth visiting is also the Church the Black Franciscans, the Church of San Nicola di Mira, Sant’Eufemia, the Dominican Convent, the Church of Madonna del Passo, Teotini Palace, Ripa Palace, Orlando Pisanelli Palace and Orlando Pedone Palace. Specchia is truly a magical place and its appeal becomes universal, especially in summer, so much that in August the municipal administration organizes the “White Night”. Piazza del Popolo and all the other streets teem with people until dawn for concerts, exhibitions, theater performances and entertainment for kids. Of particular interest, for fans of documentaries, is the “Festival del Cinema del reale.”


ACAYA GOLF RESORT

accogLienza

Mare sport e relax al DoubleTree di Acaya

In uno scenario incantevole, il luogo ideale per una vacanza perfetta

Esiste un luogo, nell’ampia pianura salentina, in cui ogni dettaglio contribuisce a regalare la sensazione di essere in un paradiso terrestre. Immerso nella bellezza della natura, accanto alla preziosa e suggestiva oasi naturale del Wwf e la costa adriatica, con il suo mare cristallino, il DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort è il posto in cui tutto ciò che si chiede alla propria vacanza diventa realtà. Un’oasi di relax e piacere di cui possono godere gli ospiti del resort ma aperta anche al pubblico esterno. A prima vista è sicuramente l’architettura regale a colpire, i servizi di lusso e dalla professionalità del personale conquistano inesorabilmente i clienti del resort. A partire dalle 97 camere situate al piano terra con patio, al primo piano con terrazzo o al secondo piano con “Roof Garden”. Ogni camera è spaziosa, luminosa e dotata di ogni comfort, dal wireless ad alta velocità a due telefoni, dal kit per la preparazione di tè e caffè, alla cassaforte e minibar in camera. 78 79

Chi cerca un momento di relax o una remise en forme, può approfittare dell’accogliente ambiente della Spa di 1.200 metri quadrati, e affidarsi al personale specializzato per i tanti trattamenti benessere o beauty. Il percorso Spa, preludio a qualsiasi trattamento, prevede una vasca idromassaggio cromoterapica e panoramica, sauna, calidarium, frigidarium, tiepidarium, doccia emozionale, area relax con tisaneria e kit di cortesia. Su prenotazione possono effettuarsi serate esclusive da trascorrere con gli amici o in coppia (dalle 21.00 all’1.00). La novità dell’anno è data dalla collaborazione con il “Lido delle Cesine” per il servizio all inclusive “Acaya on the beach”: grazie ad un efficiente servizio navetta, è possibile raggiungere rapidamente la meravigliosa spiaggia all’interno dell’omonima oasi Wwf. Senza necessità di spostarsi, si può decidere di prendere il sole anche dal bordo delle due incantevoli piscine. Rilassarsi o organizzare un meeting: gli spazi del Double-


DOUBLETREE by HILTON ACAYA GOLF RESORT Strada Comunale di Acaya Km 2, Acaya (LE) - tel. +39 0832 861385 - fax +39 0832 861384 info.acaya@hilton.com - www.acayagolfresortlecce.doubletreebyhilton.com - www.acayagolfresort.com - www.acayagolfresort.it

Tree by Hilton Acaya Golf Resort ben si prestano ad ogni evenienza. Le sale attrezzate possono ospitare anche eventi MICE. E dopo un incontro di lavoro si può rimanere a cena. Il Ristorante Gian Giacomo asseconda anche le abitudini vegetariane, vegane o celiache dei propri clienti, formulando menù ad hoc per chi segue regimi personalizzati; la Masseria San Pietro (Club house del Golf club) propone un’eccellente cucina tipica salentina. Lo sport è nella natura del DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort: con il suo il campo da golf a 18 buche - Par 71, misura 6.192 metri, disegnato dal famoso studio americano Hurdzan/Fry è punto di riferimento in Italia e ha già accolto numerose manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. Inoltre vi è un campo da calcio in erba naturale di 105 per 68 metri a disposizione dei clienti per partite tra amici o piccoli tornei. Per chi preferisce trascorrere qualche ora in palestra, può disporre di un attrezzato fitness center.

E se questo non basta per trascorrere una vacanza eccezionale, se nasce la voglia di scoprire il Salento è possibile su richiesta, prenotare un escursione nelle principali località turistiche. AN ENCHANTING SCENARIO FOR A PERFECT HOLIDAY Immersed in the beauty of nature, the DoubleTree by Hilton Acaya Golf Resort is the place where everything becomes reality, with spacious and bright rooms equipped with every comfort. You can relax in the Spa and rely on qualified personnel for the many treatments; exclusive evenings to spend with friends or family can be arranged upon reservation (21:00 to 1:00). The areas of the DoubleTree meet every need: the fully equipped rooms can also host MICE events, and after a business meeting you can stay for dinner. Gian Giacomo Restaurant satisfies its customers by making menus for those who follow special diets; Masseria San Pietro (Club House of the Golf Club) offers an excellent local cuisine. DoubleTree features a regular golf course, a soccer field with natural grass, two swimming pools and a well-equipped gym. This year’s news is the collaboration with “Lido Cesine”, for the all-inclusive “Acaya on the beach”, with the possibility to get to the beach in the homonymous WWF oasis.


SALENTO

L’entroterra

È detta anche la “città degli ipogei”, per la presenza di numerosi frantoi sotterranei. Per raggiungere Presicce da Lecce bisogna percorrere circa 70 chilometri. Le origini di questo centro, che sorge nella zona delle serre salentine, sono piuttosto misteriose: non è escluso che ad attirare i primi abitanti siano state le falde acquifere superficiali. La presenza di un bene prezioso come l’acqua la si ritrova anche nello stemma del Comune in cui è raffigurato un cervo mentre si abbevera da una fonte. Pare verosimile, tuttavia, che i primi insediamenti risalgano attorno al VII secolo. Difficile anche determinare l’esatta etimologia del nome. Le fonti storiche attendibili sono poche. Sono certamente di più le leggende, le storie e le narrazioni di vario tipo. Alcuni studiosi si rifanno alla denominazione latina “Praesepe” poi divenuta “Praesippum”, infine “Presicce”. Si tramanda che il paese ebbe origine da un miracolo di Sant’Ilarione: in un periodo di carestia, durante la preghiera, riuscì ad ottenere una fonte d’acqua per gli abitanti in difficoltà. Il centro abitato, che si trova in una vallata particolarmente ricca d’acqua, è dominato dalla Serra di Pozzomauro, un’altura organizzata in terrazzamenti e muretti a secco. A tal proposito, sempre sull’origine del borgo, c’è chi sostiene che la sua fondazione sia stata opera proprio degli abitanti di Pozzomauro, all’epoca insediamento che si trovava su una collina a sud-ovest. Testimonianze ancora visibili di questo centro, poi distrutto dai saraceni intorno al 1481, sono una torre, una cripta basiliana ed un piccolo edificio di culto. Borgo fra i più suggestivi d’Italia, Presicce è 80 81

LA “CITTÀ DEGLI IPOGEI” Nella zona delle serre salentine sorge Presicce. Bisogna percorrere circa 70 chilometri di strada dal capoluogo, ma ne vale davvero la pena ricca di chiese e monumenti. Assolutamente da visitare è la Chiesa Madre di Sant’Andrea Apostolo che sorge sulla stessa area dell’antica parrocchia distrutta, nel 1743, da un terremoto. La facciata, maestosa, è in stile barocco. L’altare maggiore, di scuola napoletana, è realizzato con marmi policromi. Anche la balaustra, il battistero e l’acquasantiera, donate da re Francesco I delle Due Sicilie per intercessione del presiccese Michele Arditi (fondatore del Museo archeologico nazionale di Napoli), sono di marmo. Non meno importante è la Chiesa del Car-

mine, con annesso convento, dedicato a San Giovanni Battista, realizzato nella seconda metà del XVI secolo. In posizione più decentrata sorge la chiesa di Santa Maria degli Angeli, con l’attiguo convento dei Padri Riformati. Altro luogo d’interesse è il Museo della civiltà contadina all’interno del Palazzo Ducale. Il percorso si snoda attraverso quattro sale tematiche: la stanza del fuoco, la stanza dell’acqua, la stanza della terra e per finire, la stanza del tempo dove è custodito l’antico orologio del campanile della Chiesa Matrice, fabbricato nel 1879.


di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone

THE “CITY OF THE HYPOGEUMS” IN THE AREA OF SALENTO ​​ RANGES LIES PRESICCE. A JOURNEY OF ABOUT 70 KILOMETERS FROM THE COUNTRY SEAT, BUT IT’S WELL WORTH IT Also known as “the city of hypogeums” for its numerous oil mills, is located in the area of the Salento’s ranges, and has mysterious origins: it is possible that the shallow groundwater attracted the first inhabitants, as evidenced by the crest of the Municipality, which depicts a deer drinking from a fountain. It seems, however, that the first settlements date

back to the 17th century. It’s also difficult to determine the exact etymology of the name, since there are few reliable sources; more numerous are the legends, stories and narratives. Some scholars refer to the Latin name “Praesepe” which later became “Praesippum”, and finally “Presicce”. It is said that the town originated from a miracle of Sant’Ilarione: in a period of famine, during the prayer, he managed to obtain a source of water for the people in need. The town, which lies in a valley rich in water, is dominated by Serra Pozzomauro. Some claim

that the foundation of the village was the work of Pozzomauro’s inhabitants, at the time that the settlement was located on a hill in the south-west. Proofs still visible of this center, which was destroyed by the Saracens around 1481, are a tower, a Basilian crypt and a small cult building. A must see is the Mother Church of Sant’Andrea Apostolo who stands on the same area of the ​​ ancient parish church, which was destroyed in 1743 by an earthquake. The majestic facade is in Baroque style and the high altar is made ​​with polychrome marble. Even the balustrade, the baptistery and the stoup, donated by King Francesco I of the Two Sicilies by the intercession of Michele Arditi from Presicce (founder of the National Archaeological Museum of Naples), are made of marble. No less important is the Church of the Carmine, with an adjoining monastery, dedicated to San Giovanni Battista, built in the second half of the 16th century. In a more decentralized location is the church of Santa Maria degli Angeli, with the adjoining convent of the Reformed Fathers. Another place of interest is the peasant civilization museum inside the Ducal Palace. The path winds through four themed rooms: the room of fire, water, earth and finally the room of time, where is kept the ancient clock of the Mother Church’s belfry, manufactured in 1879.


Galatina, dove il tarantismo ebbe inizio Il folklore salentino deve molto al culto e alla devozione ai santi. Terra di passaggio per pellegrini che dalla Terra Santa arrivavano a Roma e viceversa, il Salento nel corso degli anni è stato sempre un crocevia di storie e culture che ha assorbito e miscelato con le proprie tradizioni e credenze. Di questo ricco bagaglio se ne ha riscontro soprattutto durante le feste religiose, dove il sacro si confonde con il profano regalando

Comune di Galatina ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

delle emozioni inesplicabili. Una magia unica e coinvolgente che quest’anno sarà possibile vivere nel suo meglio a Galatina: lì dove il culto per i suoi santi patroni Pietro e Paolo è indissolubilmente legato alle origini del tarantismo e alle storie delle donne “tarantate” che hanno segnato l’immaginario di tutti. La manifestazione viene citata nella pubblicazione di Pugliapromozione dedicata ai Patroni di Puglia. Un importante

riconoscimento e un’occasione unica per promuovere la città sia dal punto di vista tradizionale che dall’aspetto storico-culturale. Durante i festeggiamenti, dal 28 al 30 giungo, verranno riproposti gli antichi riti delle tarantate e la storia del tarantismo e della pizzica, che affondano le radici nella notte dei tempi. La leggenda vuole che i due santi siano passati da Galatina, l’apostolo Pietro nel suo viaggio dalla Palestina a Roma, si fermò per riposarsi su un masso, oggi conservato nella chiesa matrice. San Paolo, invece, venne ospitato in una notte di tempesta da un galatinese. Come segno di ringraziamento l’uomo ebbe in cambio dal santo taumaturgo la facoltà di guarire dal morso della tarantola, il temuto ragno presente nella zona, praticando lo sputo sulla ferita. Si dice che la facoltà veniva trasmessa di padre in figlio e che le ultime “sanpaolare” fossero le sorelle Farina vissute nel XVII secolo. Non avendo figli, decisero di rendere “miracolosa” l’acqua di un pozzo di loro proprietà sputandoci


IN GALATINA, WHERE “TARANTISMO” STARTED Salento’s folklore owes much to worship and devotion to the saints. Land of passage for pilgrims who came to Rome from the Holy Land and vice versa, Salento has always been a crossroads of history and culture over the years, absorbing and mixing them into its own traditions and beliefs. This is especially clear during religious festivals, where sacred and profane are mixed together, giving inexplicable emotions. A unique magic to be lived this year in Galatina: here, where the cult for its patron saints Peter and Paul is connected to the origins of tarantismo and the stories of the women “tarantate”, that have marked everyone’s imagination. The event is mentioned in Pugliapromozione’s publication, dedicated to Apulia’s patrons. An important recognition to promote the city from a traditional and historic-cultural point of view. During the festivities, from 28 to 30 June, the ancient rites of the “tarantate” and the history of tarantismo and pizzica, which have their roots in the mists of time, will begin. Legend has it that the two saints passed by Galatina: the Apostle Peter on his journey from Palestine to Rome, took a break to rest on a boulder, now preserved in the mother church. St. Paul, instead, was hosted in a stormy night by a man. As sign of gratitude, the man received the skill to heal the tarantula’s

dentro. Attorno a quel pozzo venne costruito un palazzo con una cappella privata intitolata a San Paolo che doveva accogliere i tarantolati e le tarantolate in occasione della festa patronale. Da allora San Paolo di Galatina è stato il santo dei santi guaritori del tarantismo. Quest’anno è stato messo in essere un percorso che porti tale evento ad essere una manifestazione che attragga, non solo la cittadinanza locale ma i tanti turisti presenti sul territorio per far apprezzare le bellezze del patrimonio storico-culturale della città e rievocare le forti tradizioni che lo caratterizzano. Le novità si dividono su due fronti: la creazione di una via del gusto, per presentare

bite, feared spider of the area, by spitting on the wound. It’s said that the skill was transmitted from father to son, and that the last to be blessed were the Farina sisters in the 17th century. Not having any children, they decided to make “miraculous” the water from a well of their property by spitting in it. Around the well was built a palace with a private chapel dedicated to St. Paul to welcome the people bitten, in the patronal feast day. This year’s event features a course that aims to attract both locals and tourists, to appreciate the beauties of the historic-cultural heritage of the city and Salento, evoking their strong traditions. News are divided on two fronts: the creation of a taste tour, with typical products and confectionary foods of the city and Salento, and a strong representation of tarantismo. On June 28 will be presented the phenomenon of tarantismo with the representation of the tarantula’s bite, from Piazza Galluccio to Piazza S. Pietro. In addition, at 7.30 a.m. and at 18 p.m., will be shown the ritual of healing from the tarantula’s bite: according to tradition, the tarantati were taken at night, put on a cart and brought to S. Paul’s church, where they were left dancing till exhaustion on a sheet laid on the cobblestones. They were then brought into the church and wet with the miraculous water. Nothing left but to visit Galatina, to delve into history.

e far degustare i prodotti tipici dolciari e enogastronomici della città e del territorio salentino e una forte rappresentazione del tarantismo basata su storia e tradizione. Il 28 giugno sarà presentato il fenomeno del tarantismo con la rappresentazione della puntura della tarantola, partendo da piazza Galluccio e arrivando in piazza San Pietro. Inoltre, in due momenti della giornata, la mattina intorno alle 7,30 e la sera alle 18, verrà rappresentato il rito della guarigione dal morso della taranta: secondo la tradizione i tarantati, presi la notte, messi su un carretto e portati davanti alla chiesa di San Paolo, venivano lasciati ballare fino allo sfinimento su un lenzuolo posato sui sampietrini.

Successivamente venivano portati in chiesa e poi bagnati con l’acqua miracolosa del pozzo. Non rimane che visitare Galatina, per immergersi nella storia.

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


Arte e tradizione nel territorio di Maglie

Chiese, palazzi, monumenti, musei, ville, siti archeologici e biblioteche. Maglie è un incredibile contenitore di storia e cultura. Il comune si estende nell’area centrale della provincia di Lecce, nel cosiddetto entroterra idruntino, in un modesto avvallamento circondato da piccoli rilievi. I primi abitanti furono, probabilmente, discendenti delle popolazioni eneolitiche e neolitiche. Il territorio è ricco di dolmen, specchie e menhir. Ma la scoperta più importante, avvenuta in tempi recenti, riguarda un giacimento di manufatti rinvenuti nel fondo Cattìe, in cui sono stati recuperati strumenti, schegge ed ossa fra cui i resti di un uomo appartenente alla specie di Neanderthal. Maglie, secondo alcuni studiosi, si sarebbe sviluppata anticamente attorno a tre masserie: quella di San Basilio, quella di Sant’Egidio e quella di San Vito. Da qui l’immagine dello stemma cittadino, composto da tre anelli d’argento intrecciati fra loro come le maglie di una catena. Il Duomo è detto anche Chiesa della

Comune di Maglie ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

Collegiata. Al suo interno sono custoditi importanti capolavori artistici come, per esempio la statua della Madonna della Misericordia, quelle degli apostoli Pietro e Paolo e i dipinti di Oronzo Tiso, Francesco Palumbo e Pietro Bardellino. Il campanile, con i suoi 48 metri, è il più alto della provincia, secondo solo a quello del duomo di Lecce. Vi è poi la Chiesa della Madonna delle Grazie, conosciuta in passato come Chiesa della Congregazione. Anche qui sono presenti importanti testimonianze storico-artistiche. Non solo gli affreschi del XVII secolo che campeggiano sulla

volta, ma anche piccole sculture e soprattutto l’opera del pittore Giuseppe Verrio che raffigura, sull’altare maggiore, la Vergine col Bambino insieme a Sant’Antonio Abate, San Basilio e Sant’Antonio da Padova. Una delle chiese più antiche della città è quella dedicata a Sant’Antonio Abate. Le sue origini risalgono al XIV secolo. All’interno, oltre alla statua che raffigura il santo, vi è la ruota degli innocenti, quella in cui venivano adagiati i neonati abbandonati. In tempi recenti, durante alcuni lavori di restauro, sono emerse alcune tombe di epoca medievale.


ART AND TRADITION IN MAGLIE AND HINTERLAND

Passeggiando per il centro cittadino si possono ammirare anche edifici storici come il Palazzo Baronale, Palazzo Garzya, Palazzo Tamborino. Impossibile non restare affascinati dalla statua in marmo bianco, realizzata dallo scultore Antonio Bortone, in omaggio a Francesca Capece. Il monumento sorge nella centralissima

Piazza Aldo Moro. L’imponente scultura è dedicata all’ultima feudataria di Maglie che, dopo la morte del marito, il duca Antonio Lopez y Royo, decise di lasciare tutti i suoi beni alla città. Altro famoso cittadino magliese è stato Aldo Moro. Anche allo sfortunato statista è stata dedicata una statua, eretta nella piazzetta antistante la sua casa natale.

The first inhabitants of Maglie were probably descendants of the Neolithic and Eneolithic populations. The area is rich of dolmens, menhirs and megaliths, but the most important discovery is an artifact deposit in the Cattìe depths, in which were recovered tools, shards and bones, including the remains of a Neanderthal man. Maglie, according to some scholars, was developed around three manor farms: San Basilio, Sant’Egidio and San Vito. From here the city’s coat of arms, consisting of three silver rings entwined like a chain. Inside the Cathedral are preserved masterpieces such as the statue of Madonna della Misericordia, of the apostles Pietro and Paolo and the paintings of Oronzo Tiso, Francesco Palumbo and Pietro Bardellino. The bell tower, with its 48 meters, is the highest in the province, second only to that of Lecce’s Cathedral. Also worth visiting is the Church of Madonna delle Grazie, formerly known as Chiesa della Congregazione, with frescoes of the 17th century, but also small sculptures and the work of painter Giuseppe Verrio depicting the Virgin and Child with Sant’Antonio Abate, San Basilio and Sant’Antonio da Padova on the high altar. One of the city’s oldest churches dates back to the 14th century, and is dedicated to Sant’Antonio Abate. Inside, in addition to the saint’s statue, there is the wheel of the innocents, where abandoned babies were brought, and tombs of the Middle Ages recently discovered. By the city center there are historic buildings such as the Baron Palace, Garzya Palace and Tamborino Palace. Fascinating is the marble statue in Piazza Aldo Moro, created by sculptor Antonio Bortone to homage the last of Maglie’s feudatories, Francesca Capece. Another famous citizen of Maglie was Aldo Moro. To him was dedicated a statue, erected in front of his home.

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


SALENTO

L’entroterra

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di mariella tamborrino/foto pierpaolo schiavone

Un’enclave dove la musica è sovrana Nel bel mezzo della provincia di Lecce si trova un’area ellenofona che rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore: la Grecìa Salentina

PIAZZALE DELL’EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI A MELPIGNANO


SALENTO

L’entroterra SOLETO: CHIESA MATRICE E ARCO DI SAN VITO

CORIGLIANO D’OTRANTO: IL CASTELLO; IN BASSO, MELPIGNANO: PARTICOLARE DELLA FACCIATA DELLA CHIESA DELL’EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI

Nel cuore del Salento esiste un’area ellenofona conosciuta come Grecìa Salentina. Un tempo era decisamente più vasta rispetto a quella attuale e comprendeva anche i territori gravitanti attorno ad Otranto e Gallipoli. Oggi la zona, in cui si parla il griko, un dialetto greco scritto in caratteri latini, è costituita da nove comuni: Calimera, Castrignano de’ Greci,

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Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino. Quando si raggiunge uno di questi comuni, sui cartelli stradali, oltre al nome della città, campeggia il messaggio “kalòs irtate”, che vuol dire “benvenuti”. Lingua, storia, tradizione e cultura di quest’area sono un patrimonio di inestimabile valore. A ciò si aggiungano monu-

menti, siti archeologici, dolmen, menhir, castelli, cripte e insediamenti rupestri, testimonianza immutata del passato. Ogni centro ha le sue peculiarità: dall’olio di Martano ai libri di Calimera, dai merletti di Castrignano dei Greci all’arte sartoriale di Melpignano, passando per la pietra di Soleto e i formaggi di Sternatia, senza trascurare l’acqua di Corigliano d’Otranto e la gastronomia di Zollino. Dal 1988 questi comuni si sono consorziati per la valorizzazione dell’area ellenofona ed hanno dato vita all’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina (alla quale si sono aggiunti anche Cutrofiano e Carpignano Salentino) che comprende 50mila abitanti circa. L’obiettivo è quello di promuovere la conoscenza di quest’area e, al tempo stesso, salvaguardarne la cultura. Del progetto, che gode del patrocinio dell’Unione Europea, fa parte anche la Provincia di Lecce. La


ZOLLINO: CHIESA DI SANT’ANNA

lingua grika oggi è finalmente tutelata da un’apposita legge sulle minoranze linguistiche approvata dal Parlamento. Sull’origine di quest’enclave sono state avanzate molte ipotesi. Secondo alcuni studiosi le radici affonderebbero nel periodo delle grandi migrazioni occidentali, databili fra l’VIII ed il VII secolo a.C., periodo in cui alcuni coloni greci si sarebbero stabiliti nella zona. Per altri, invece, l’origine sarebbe da ricercare nel periodo della dominazione bizantina, fra l’VIII e l’XI secolo. Si narra che nel 727, per sfuggire ai massacri ordinati dall’imperatore bizan-

tino Leone III, e messi in atto in seguito anche dai suoi successori, migliaia di monaci abbandonarono le province orientali dell’impero e si trasferirono nelle regioni meridionali dell’Italia. Molti di essi trovarono rifugio nel Salento. Qui fondarono numerosi conventi che ben presto divennero veri e propri centri di cultura greca. Questo portò ad una rinascita non solo sociale ma anche economica della zona grazie al lavoro svolto dai monaci i quali, oltre a dedicarsi alla preghiera, lavoravano nei campi rendendo florida la produzione di olio e vino.

MELPIGNANO: NOTTE DELLA TARANTA

AN ENCLAVE WHERE MUSIC IS KING IN THE MIDST OF LECCE’S PROVINCE THERE IS AN AREA WHERE ‘GRIKO’ (ANCIENT GREEK LANGUAGE) IS STILL SPOKEN, REPRESENTING A PRICELESS CULTURAL HERITAGE Located in the heart of Salento, this territory was once much larger and also included the territories around Otranto and Gallipoli. Today, the area consisting of nine municipalities, Calimera, Castrignano de ‘Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia and Zollino still speaks grico, an old greek dialect written in Latin characters. All road signs in this area, other than the cities’ name, have the message “kalòs irtate” on it, which means “welcome.” Language, history, tradition and culture here are an inestimable heritage: monuments, archeological sites, dolmens, menhirs, castles, crypts and rock settlements are unaltered testimonies of the past. Each center has its own peculiarity: Martano’s oil, Calimera’s books, Castrignano dei Greci’s laces, Melpignano’s art of tailoring, Soleto’s stone, Sternatia’s cheeses, Corigliano d ‘Otranto’s water and Zollino’s gastronomy. Since 1988, these municipalities have joined forces for the development of this particular area, creating the Union of Municipalities of the Grecìa Salentina, which includes 50 thousand inhabitants, with the aim of promoting the area and preserve its culture. The project, which is sponsored by the European Union, is also part of the Province of Lecce. The


SALENTO

L’entroterra

Tuttavia, al di là di ogni ipotesi, un dato resta incontrovertibile: la diffusione del griko si è consolidata nei secoli grazie al perdurare del rito bizantino in Terra d’Otranto che, seppure accantonato nella metà del XII secolo, continuò ad affiancare la liturgia latina fino agli inizi del XX secolo. Ciò che sfugge a studiosi e ricercatori è il motivo per cui il dialetto romanzo, derivato dal latino, non si sia mai imposto sul dialetto greco, in quest’area che supera i 100 chilometri quadrati. Cosa che è invece avvenuta in altre zone del Salento. Va detto che ancora oggi una buona percentuale della popolazione comprende il griko, che gli anziani

parlano con una certa disinvoltura. Questa lingua antica è stata resa immortale dalla musica. Fondamentale, in questo senso, il ruolo svolto dai canti popolari, i cosiddetti “traùdia” dapprima trasmessi solo oralmente, poi affidati all’inchiostro. Importante il lavoro svolto dal calimerese Vito Domenico Palumbo che per anni ha trascritto, sui suoi celebri quaderni, numerosi testi che rappresentano una testimonianza culturale di immenso valore. Un capitolo a parte lo merita l’evento musicale per eccellenza, La Notte della Taranta. Molto più di un festival. Molto più di un appuntamento musicale. Molto più di una manifestazione di intratteni-

MELPIGNANO: PIAZZA SAN GIORGIO

STERNATIA: CHIESA MARIA SS. DELL’ASSUNTA

MARTIGNANO

griko language is now protected by a law on linguistic minorities passed by the Parliament. On the origins of this enclave there are many theories: according to some scholars, its roots date from the 8th and 7th centuries, period of the great Western migrations, when Greek colonists had settled in the area. For others, however, the origin would lie in the period of Byzantine domination, between the 8th and 11th centuries. It is told that in 727, to escape the massacres ordered by the Byzantine Emperor Leone III, thousands of monks abandoned the eastern provinces of the Empire and moved to the southern regions of Italy. Many of them took refuge in Salento, and founded numerous monasteries that later became centers of Greek culture. This led not only to a social revival of the area, but also economic, thanks to the work done by the monks who also worked in the fields, enhancing the production of oil and wine. The diffusion of griko has been consolidated over the centuries, thanks to the persistence of the Byzantine rite in Terra d’Otranto, which continued to support the Latin liturgy until the early 20th century. What eludes scholars and researchers is why the Romance dialect, derived from the Latin, has never imposed itself over the greek dialect, in an area that exceeds 100 square km, which instead has happened in other areas of Salento. Even today, a good part of the population understands griko, that the elders speak with ease.

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CARPIGNANO SALENTINO

mento di massa. La Notte della Taranta è infatti una delle più imponenti kermesse sulla cultura popolare in Europa. È nata per riscoprire e valorizzare la musica tradizionale salentina, creando nuove sonorità e interessanti fusioni con altri linguaggi musicali.

MARTANO: PALAZZO PINO

CALIMERA: CHIESA MADRE

Il suo “tempio” è l’ex convento degli Agostiniani, a Melpignano. È qui che ogni anno, ad agosto, si danno appuntamento artisti di fama internazionale ed esponenti del panorama musicale locale. La pizzica – una declinazione più sincopata della tarantella – è scandita in primo luogo dai tamburelli si trasforma in unico battito che pulsa nei cuori degli spettatori. Il festival, nato nel 1998, negli anni ha guadagnato autorevolezza e popolarità. Non solo. A partire dal 2000 è nato il Festival itinerante, una serie di appuntamenti musicali che precedono il concertone finale e che si svolgono nei comuni dell’area ellenofona con escursioni in altre località, come Lecce e Alessano. Nel 2004, sotto la guida del primo maestro concertatore, Ambrogio Sparagna, è nata l’orchestra popolare “La Notte della Taranta” che si esibisce oramai in tutto il mondo. Nel 2010, infine, è stata creata l’omonima Fondazione con l’obiettivo di preservare la manifestazione e la cultura che ne è alla base.

MELPIGNANO: PARTICOLARE EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI

This ancient language was made immortal thanks to the music. Fundamental, in this regard, the role of folk songs, known as “traùdia”; the important work done by Vito Domenico Palumbo from Calimera, who has transcribed on his famous notebooks numerous texts that represent a cultural testimony of immense value. A separate chapter goes to the musical event par excellence: La Notte della Taranta, in fact, is indeed one of the most huge demonstrations of popular culture in Europe, a festival created to rediscover and appreciate the traditional music of Salento, creating new sounds. Its “temple” is the former Augustinian Convent, in Melpignano, where every year, in August, renowned artists and members of the local and international music scene meet up. The pizzica, articulated by tambourines, turns into a pulsing beat in the hearts of the audience. The festival has gained credibility and popularity since 1998, so much so that, since 2000, it has given life to an itinerant Festival, a series of musical events that take place in the griko speaking municipalities, with trips to other locations such as Lecce and Alessano. In 2004, under the guidance of the first concert master Ambrogio Sparagna, was created the popular “La Notte della Taranta” orchestra, which performs all over the world. In 2010, finally, the eponymous foundation was created, with the goal of preserving the event and the culture at its roots.


La città di Carmelo Bene punta sulla cultura

Campi Salentina è conosciuta principalmente per la “Città del Libro”, la rassegna internazionale degli autori e degli editori, organizzata da vent’anni i primi di dicembre. Nata nel 1995 per volere dell’Amministrazione comunale è stata da subito pensata come «il veicolo di riscatto del territorio». Con gli anni la rassegna è cresciuta diventando uno degli appuntamenti culturali imperdibili a livello nazionale, ricevendo il patrocinio delle più alte istituzioni nazionali. Ogni anno la rassegna raccoglie centinaia di visitatori. Campi Salentina, però, è molto di più. Le sue origini affondano all’Età del Bronzo, notizia attestata dalla presenza di alcuni menhir. Il passaggio delle diverse epoche è rintracciabile dai diversi monumenti presenti nel centro storico. Qui nel 1220 l’imperatore Federico II vi fece costruire un castello, che divenne la sua residenza estiva. Tra i vari monumenti da visitare ci sono la Casa Prato, un complesso architettonico del XV-XVI secolo. Un tempo vi abitava una famiglia nobile; nel corso degli anni

Comune di Campi Salentina ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

è stato anche luogo d’incontro della Carboneria; sede di una scuola di medicina e, nell’ultimo conflitto mondiale, sede di un distaccamento militare alleato. Adesso è sede del Centro culturale in cui è presente l’Archivio Storico del Comune e la biblioteca. Per affermare l’immagine di Campi Salentina come tra le cittadine più frizzanti del Salento l’Amministrazione scommette tutto sulla cultura, rinnovando riti e tradizioni e soprattutto puntando sulla figura intellettuale di spicco, troppo spesso

trascurata, come Carmelo Bene (Campi Salentina, 1º settembre 1937 – Roma, 16 marzo 2002) uno degli attori e drammaturghi più importanti ed eclettici del secolo scorso. Si pensa ad un progetto articolato intorno alla figura di Carmelo Bene, affinché venga onorato l’attore e valorizzato il suo lavoro. Tra le idee suggerite ci sarà il bando per due premi alle migliori tesi di laurea sull’opera di Bene, in modo da spingere i giovani studiosi ad occuparsi di questa figura straordinaria. Si andrà poi


Campi Salentina is known primarily for “Città del Libro”, international fair of authors and publishers, organized in December. Founded in 1995, it was immediately seen as “the pivot for the land’s redemption”. Over time, the festival has become one of the main national cultural events, receiving the patronage of the highest national institutions and each year the fair attracts hundreds of visitors. Campi Salentina, however, is much more: its origins date back to the Bronze Age, as proven by some menhirs. The mark of different ages is shown by various monuments in the historic center, as the castle built in 1220 by Emperor Federico II. Among the many monuments there is Casa Prato, an architectural complex of the XV-XVI century. Over the years it’s been a royal residence, a meeting place for the Carboneria, a seat of a school of medicine and the site of an allied military detachment in WWII. It now houses the Cultural Centre with the Historical Archive of the municipality. In order to enhance Campi Salentina’s image, the Administration bets everything on culture by renewing rituals and traditions and focusing on the leading intellectual figure of Carmelo Bene, one of the most important actors and playwrights of the last century: the project wants to honor him as an actor and value his work. Among the suggested ideas, two prizes will be awarded for the best thesis on his works, to encourage young scholars to deal with this extraordinary man. There will be a judicial panel made of critics and scholars from all over Europe. Campi is also faith, tradition and folklore, such as the celebrations in honor of Saint Pompilio, St. Oronzo and Madonna della Mercede. Associations and Administration work together to strengthen the cultural imprint of the city: one example is “Mundi”, an international forum of solidarity and social responsibility, dedicated to the Maghreb countries. Soon the City will begin the recovery of St. Elia’s convent, of Madonna dell’Alto and the tobacco factory, which should become the city’s social and cultural center.

ad istituire una commissione giudicatrice, composta da critici e studiosi provenienti da tutta Europa. Campi è anche fede, tradizione e folklore. Sono suggestivi i festeggiamenti in onore di San Pompilio, il santuario che porta il suo nome conserva anche le sue spoglie; la festa del santo patrono Sant’Oronzo e la fiera mercato della Madonna della Mercede. Questa rappresenta una delle più importanti e longeve fiere del Salento. Associazioni e Amministrazione lavorano insieme per rafforzare l’impronta culturale

della città. E lo dimostrano le tante attività e manifestazioni che durante l’anno vengono organizzate. Come ad esempio “Mundi”, forum internazionale della solidarietà e della responsabilità sociale, dedicato ai paesi del Maghreb. La cultura passa anche attraverso il recupero degli spazi. Presto il Comune si impegnerà nel recupero del convento di Sant’Elia; della località della Madonna dell’Alto e della vecchia manifattura tabacchi, per la quale si vorrebbe diventasse il contenitore culturale e sociale della città.

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


SALENTO

eventi

ALES SANDRA AM

OROSO

OGNI GIORNO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA

NEGRAMARO

MUSICA, CINEMA E MOLTO ALTRO ANCORA: CHI HA FAME DI CULTURA QUI TROVA IL SUO MONDO Dai concerti alle sagre, dalle esposizioni agli spettacoli teatrali, dalle mostre alle rassegne cinematografiche, dalle presentazioni di libri fino alle manifestazioni sportive. Nel Salento non ci si annoia mai. D’estate, e non solo, questo territorio ha la capacità di offrire diverse forme di intrattenimento, riuscendo anche per questo ad essere una delle mete più gettonate per le vacanze. Sole mare e concerti sembrano comporre il trittico perfetto, soprattutto negli ultimi anni. Basta vedere le presenze importanti che si sono registrate nei luoghi votati alla musica. 94 95

Primo tra tutti il Parco Gondar a Gallipoli, uno spazio concerti molto ampio, sul lungomare della cittadina ionica, che ogni estate propone un calendario sempre ricco e variegato. Nell’estate 2014 hanno calcato il palco del Gondar grandi nomi nel panorama nazionale come gli Afterhours, Caparezza, ed Emma ed altrettanti di fama mondiale, tra cui i Chemical Brothers, Manu Chao, o Anthony B, uno dei più noti portavoce della cultura reggae afro-giamaicana. Nell’ampio panorama musicale si collocano il Locomotive Jazz Festival, diretto dal sassofonista Raffaele Casarano, e la

Stagione sinfonica dell’Orchestra “Tito Schipa” di Lecce che nell’edizione estiva 2014, andata in scena nelle location più suggestive di Lecce - il chiostro dei Teatini, il cortile di palazzo dei Celestini e l’Anfiteatro Romano - ha visto come primo protagonista il premio Oscar Nicola Piovani. Nei due mesi di concerti il pubblico è stato deliziato anche con le esibizioni di Uri Cane e Paolo Fresu, Enrico Rava ed Erik Honoré. Uno degli eventi che meglio contraddistinguono il Salento è sicuramente La Notte della Taranta, la manifestazione di musica popolare più conosciuta in Europa. Sul


di ilaria lia/

RAPHAEL GUALAZZI

grande palco allestito a Melpignano ogni anno, da diciassette edizioni, si alternano grandi artisti che ripropongono, rivisitati, i brani della tradizione musicale salentina contaminati da incursioni provenienti da altre culture. Davanti all’orchestra,

guidata ogni volta da maestri concertatori di comprovata professionalità, un fiume umano che balla per ore al ritmo irrefrenabile della pizzica. Il concerto a Melpignano arriva al termine di un festival itinerante che coinvolge i comuni

CHEMICAL BROTHERS

EVERY DAY SPOILED FOR CHOICE MUSIC, CINEMA AND MUCH MORE: THOSE HUNGRY FOR CULTURE FIND THEIR WORLD HERE From concerts to festivals, from shows to opera, from exhibitions to film screenings, from book presentations to sporting events: in Salento it never gets boring. Especially in Summer, this area has the ability to offer various forms of entertainment, managing to be one of the most popular destinations for holidays. Sun, sea and concerts seem to form the perfect triptych, especially in recent years. For starters, Parco Gondar in Gallipoli, a very large space for concerts by the city’s Ionic seafront, which every summer offers a rich and varied calendar. In the summer of 2014 it has hosted big names of the national scene as Afterhours, Caparezza, Emma and many world-renowned, including Chemical Brothers, Manu Chao, or Anthony B, one of the most wellknown spokesman of the afro-Jamaican reggae culture. The large music scene includes the Locomotive Jazz Festival, directed by saxophonist Raffaele Casarano, and the Symphonic Season of the “Tito Schipa” Orchestra of Lecce that in the 2014 summer edition, has played in the

EMMA MARRONE

della Grecìa Salentina e altri centri della provincia, come lo stesso capoluogo. Gli amanti del cinema possono estasiarsi con due eventi, il Festival del cinema europeo, a Lecce, e la Festa del cinema del reale a Specchia. Il primo, arrivato alla quindicesima edizione, il secondo, invece all’undicesima. Entrambi, di anno in anno, arricchiscono il proprio programma riscuotendo un consenso sempre crescente di critica e pubblico. Le manifestazioni culturali hanno di recente trovato nuovi spazi come è accaduto a Gallipoli, con il recupero del castello: da pochi mesi nelle sue sale, nuovamente accessibili, si organizzano eventi e mostre. Dall’altra parte della costa salentina, ad Otranto, recita il medesimo ruolo il maniero aragonese. Il Salento è questo e molto altro ancora.

most picturesque locations of Lecce - the Teatini cloister, the courtyard of the Celestini palace and the Roman Amphitheatre - saw as the first protagonist the Oscar Nicola Piovani award. Within two months of concerts, the audience was delighted with the performances of Uri Cane and Paolo Fresu, Enrico Rava and Erik Honoré. One of the events that best distinguish Salento is definitely La Notte della Taranta, manifestation of popular music well known in Europe. On the big stage of Melpignano, for 17 editions, great artists revisit the songs of Salento’s tradition, with incursions from other cultures, while a human river dances and enjoys pizzica for hours . The concert in Melpignano comes at the end of a touring festival that involves the towns of the Grecìa Salentina and other towns of the province. Movie lovers can enjoy two events: the European Film Festival in Lecce, and the Feast of Cinema del reale in Specchia; the first its 15th edition, while the second has reached its 11th edition. Cultural events have recently found new spaces as it happened in Gallipoli, with the recovery of the castle: in its rooms, accessible again, events and exhibitions take place. From the other side of Salento’s coast, in Otranto, the Aragonese castle plays the same role. Salento is this and much more.


Melendugno scommette: “Nella costa la nostra ricchezza” Marco Potì, il sindaco, spiega quali sono le caratteristiche del territorio comunale, con 17 chilometri di costa variegata e ricca di storia. Il litorale di Melendugno è tra i più frequentati di tutto il Salento. Da Roca a Sant’Andrea, quali sono le caratteristiche e i pregi delle vostre marine? “Partendo da nord, al confine con il Comune di Vernole, abbiamo la costa bassa con le piccole insenature sabbiose di Torre Specchia e Villaggio Nettuno, le spiagge ed il bel lungomare di San Foca, in cui è presente anche un antico porto di pescatori, con una delle marinerie più numerose

Comune di Melendugno ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

della costa adriatico-salentina ed un nuovo porto turistico; le scogliere basse e l’area archeologica di Roca, in cui è possibile fare il bagno tra le rovine del castello o gli insediamenti storici; la famosissima grotta della “Poesia”, seconda piscina naturale più bella del mondo(!) secondo la rivista National Geographic; la scogliera alta di Torre dell’Orso in cui si inserisce la splendida spiaggia, con la retrostante pineta, le dune ed i famosi faraglioni delle “Due Sorelle”; la piccola località di Sant’Andrea, con un’incantevole insenatura, le antiche grotte dei pescatori scavate nella tenera roccia e lo scoglio de “lu Tafarulu”, dalle strane sembianze di una sfinge in mezzo

al mare. Lungo questa fascia costiera, con ben cinque torri costiere di avvistamento, dell’epoca di Carlo V, il tratto comune, pregio ed orgoglio per tutti noi, è certamente il mare, cristallino e limpido”. In nome della vocazione turistica lei si è messo di traverso rispetto al progetto di gasdotto. Che futuro immagina per il benessere della comunità che amministra? “In generale noi contrastiamo una scelta di investimenti in campo energetico che puntano sulle “superate” fonti fossili, inquinanti ed in mano a pochi paesi detentori, che utilizzano tecnologie superate, invece


di puntare sul migliore sfruttamento delle rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione tecnologica. Tutto ciò premesso, la scelta di esprimere la forte contrarietà alla proposta di gasdotto TAP, è una scelta, convinta e consapevole, di totale incompatibilità con il territorio ed il paesaggio che ho descritto sopra, con la vocazione di questi luoghi, con il nostro futuro”. Perché i turisti dovrebbero scegliere di visitare il territorio del suo Comune? “Prima di tutto scelgono il Salento, che è uno dei terrori di successo sempre più crescente rispetto ad altre zone, poi con Melendugno, scelgono una zona non solo sinonimo di bellezze ed eccellenze naturali ma anche di servizi e buone pratiche. Una tra tutte quella per il riuso, attraverso il sistema dei laghetti di fitodepurazione del depuratore consortile, dei reflui urbani, ritenuto un modello europeo. Non a caso siamo un comune Bandiera Blu d’Europa da cinque anni consecutivi e 5 Vele Legambiente da tre e terzo comune più “green” d’Italia, secondo una speciale classifica del “Sole24ore”. Abbiamo inoltre un nuovo ed apprezzatissimo sistema di mobilità sostenibile, con i minibus elettrici lungo la costa ed il progetto “Melendugno in Bike”. È la nostra un’offerta turistica integrata anche in bassa stagione, che valorizza il territorio, mettendo in connessione, l’entroterra ed i borghi interni, con l’area archeologica e le zone naturali SIC sulla costa. E poi siamo ospitali e accoglienti verso i nostri ospiti. È questa la nostra industria, il nostro “gas”, il nostro futuro”.

MELENDUGNO BETS: “IN NATURE LIES OUR WEALTH” Mayor Marco Potì explains the characteristics of the municipality, with 17 km of varied coastline and rich history. The Melendugno’s coast is among the most popular in Salento. From Roca in Sant’Andrea, what are the strenghts this area? “Starting from the north, on the border with Vernole’s municipality, we have low coasts with the small sandy coves of Villaggio Nettuno and Torre Specchia, the beaches and the beautiful San Foca’s waterfront also home of a fishing port, with one of the most numerous navies of the Adriatic coast; the low cliffs and the archaeological area of ​​Roca, where it’s possible to bathe among the castle’s ruins or the historical settlements; the famous “Poesia”, the second most beautiful natural pool in the world according to National Geographic magazine; the high cliffs of Torre dell’Orso with the beautiful beach, the pine forest and the famous stacks of the “Two Sisters”; the small town of SantAndrea, with a lovely creek and the rock of “lu Tafarulu”, that looks like a sphinx in the middle of the sea. Along this coastline, with five coastal watch-towers from Carlo V’s time, the crystal clear sea, our honor and pride”.

express strong opposition to the proposed TAP pipeline is an obvious choice”. Why should tourists choose to visit this place? “First of all they choose Salento, which is one of the growing successful territories; then, with Melendugno, they choose an area that’s not only synonymous of natural beauties, but also of services offered. We were entrusted with the European Blue Flag for 5 consecutive years and with 5 Legambiente Sails for 3 and we’re also the third “greenest” municipality in Italy, according to a special classification of “Sole24ore.” We’re also using a system of sustainable mobility with electric minibuses along the coast and the project “Melendugno in Bike”. Our tourism offer is integrated even in low season, which enhances the territory connecting the hinterland and burgs, with the archaeological area and SIC natural areas on the coast”.

In the name of tourism you are against the pipeline project. What future do you imagine for the the community’s welfare? “Generally we go against energy investments that use polluting “outdated” fossil fuels, because it goes against the territory and landscape described above; we should focus on renewable energy, research and technological innovation instead. That said, the choice to

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


SALENTO

eventi

di ilaria lia/foto pierpaolo schiavone

Da Sogliano a Lecce nel segno del

JAZZ

Tra gli eventi musicali più attesi il Locomotive Jazz Festival di Raffaele Casarano Dal 2006 il Salento impazzisce per il Locomotive jazz festival. Tutto grazie ad un giovane e talentoso sassofonista, Raffaele Casarano che, spinto dalla passione per la musica e dall’amore spasmodico per il sax, ha fatto della sua intuizione un evento tra i più attesi nel panorama musicale salentino. Diffondere la cultura del jazz, portare a conoscenza soprattutto ai più digiuni del genere tutto il mondo fantastico e fascinoso della musica nata all’inizio del XX secolo, nelle comunità afroamericane degli States: così, Raffaele Casarano, si é lanciato nell’organizzazione del suo festival. Immergendo Sogliano Cavour, il suo paese, nelle più profonde atmosfere jazz e poi, pian piano esportando la sua musica anche fuori i confini provinciali. 98 99

Nel corso degli anni ha saputo mescolare bene buona musica, ospiti d’eccezione, nuovi progetti e forti collaborazioni tra artisti che hanno proposto installazioni, mostre ed estemporanee, tutto sotto l’influenza del jazz. Tra i ricordi più belli e partecipati è stato il progetto “From station to station” che prevedeva la partenza di un treno storico, dopo un breve concerto, dalla stazione ferroviaria di San Cesario di Lecce e le brevi esibizioni negli scali di Zollino, Tricase. Il tutto grazie anche alla collaborazione dell’amico Paolo Fresu, uno dei trombettisti più bravi in Italia. E poi la partecipazione dei grandi della musica italiana quali Gino Paoli o Nicola Conte oppure il Lars Danielsson 4tet, per citare uno dei nomi internazionali.



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SALENTO

eventi

di ilaria lia/foto pierpaolo schiavone

IL MOMENTO PIÙ SUGGESTIVO È IL CONCERTO ALL’ALBA CON OSPITI D’ECCEZIONE THE MOST SUGGESTIVE MOMENT IS THE CONCERT WITH SPECIAL GUESTS AT DAWN

PAOLA TURCI

Da ricordare le serate di musica non stop terminate all’alba nelle più suggestive location della costa salentina. Raffaele Casarano, con la sua associazione non si è mai fermato, anzi, ogni anno propone nuovi e coinvolgenti progetti, come, tra gli ultimi nati, il Locomotive jazz festival Winter, ossia la versione inver-

nale dell’evento estivo, con nuovi ospiti e partecipanti e la Locomotive Card. Quest’ultima è un’operazione culturale che ha come obiettivo il fare sistema coinvolgendo il territorio, i suoi protagonisti e tutti coloro i quali decidono di entrare a farne parte, attraverso incontri, eventi musicali e letterari. La scommessa vinta è stata poi portare il festival, l’edizione del 2014, nella capitale del barocco: Lecce. Sono stati cinque giorni di grande jazz, ai primi di agosto, con interpreti di fama mondiale. Concerti, aperitivi, aftershow, una straordinaria alba in jazz sul mare di Marina Serra di Tricase e poi ancora dibattiti, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri e la neonata sezione “Locomotive Art”, hanno caratterizzato un programma capace di trasmettere forti emozioni. E per la prima volta il festival ha avuto una finestra nazionale grazie alla partnership

FROM SOGLIANO TO LECCE, IN THE SIGN OF JAZZ AMONG THE MOST AWAITED MUSICAL EVENTS, THE LOCOMOTIVE, ORGANIZED BY RAFFAELE CASARANO From 2006 Salento gets crazy for “Locomotive jazz festival”. All this thanks to a young talented saxophonist, Raffaele Casarano, that driven by the spasmodic love of for sax, has made of his intuition one of the most awaited events in the Salento’s music scene. Spreading the jazz culture, to let everyone discover this fascinating world born in the XX Century in the afro-american communities of the USA: so, Raffale Casarano, has undertaken the organization of his festival by sinking Sogliano Cavour, its town, in the deepest jazz atmospheres, and gradually spreading his music out of the provincial borders. During the years he has mixed good music, special guests, new projects and strong cooperations among artists that came up with installations, exhibitions and improvisations, all under the jazz influence. Among the most participated project

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SALENTO

eventi

DA NOVE ANNI IL FESTIVAL PROMUOVE IN MODO NUOVO E ORIGINALE LA MUSICA INVENTATA NEGLI STATES FOR 9 YEARS THE FESTIVAL HAS PROMOTED THE MUSIC BORN IN THE USA IN AN ORIGINAL WAY MANU CACHÈ

di Radio Due Rai. Il tema scelto per l’edizione leccese è stata “ChiarOscuro”. Chiaro e scuro sono percezioni opposte solo nello sguardo, mentre la musica è l’unica a non aver bisogno degli occhi. A questo proposito, grande consenso hanno ricevuto i “concerti al buio” che ogni sera aprivano gli appuntamenti all’Anfiteatro Romano, durante i quali è stato possibile ascoltare con delle bende sugli occhi i diversi percorsi musicali. Anche nell’edizione del 2014 il momento clou del festival è stata l’Alba in Jazz. Circa 2500 persone hanno atteso il nuovo giorno sugli scogli in riva al mare, a Marina Serra, ammaliati dalla voce della cantautrice romana Paola Turci, che ha riproposto in chiave jazz i suoi pezzi più noti e alcune “chicche”, come “Paloma”, “Volver”, “Attenti al lupo” di Dalla e “Preghiera in gennaio” di De Andrè. ANTONELLA RUGGIERO

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LUCA AQUINO

we have “From station to station”, that involved the departure of an historic train after a brief concert, from San Cesareo di Lecce’s station, with brief shows at Zollino and Tricase train stops. All this thanks also to the cooperation of his friend Paolo Fresu, one of the best trumpeters in italy, and the participation of Italian and International greats as Gino Paoli, Nicola Conte, Lars Danielsson 4tet to name a few. Memorable are the non-stop music nights that end at dawn in the most suggestive locations of Salento’s coast. Raffaele Casarano and his association never stop: every year he proposes new projects as the last born “Locomotive Jazz festival in

Winter”, the winter version of the summer event, with new guests and the Locomotive Card. The latter is a cultural operation that aims to involve the whole territory, its main actors and all those who decide to be part of it through meetings, musical events and festivals. The bet won has been bringing the festival’s 2014 edition in the capital of Baroque, Lecce, with 5 days of great jazz with world-renowned performers. Concerts, aperitifs, after-shows, an extraordinary dawn in jazz on the sea of Marina Serra di Tricase, and then again debates, film screenings, book launches and the newborn section “Locomotive Art”, featuring a program able to spread strong emotions. And for the first time the event had national visibility, thanks to the partnership of Radio Due Rai. The topic chosen for Lecce’s edition has been “ChiarOscuro”. Light and dark are opposing perceptions only for the sight, while the music doesn’t need eyes to be enjoyed. About this, great praise went to “concerti al buio” (concerts in the dark), in which the spectators listened to different musical paths blindfolded. The 2014 edition’s climax has been “Alba in Jazz”. About 2500 people waiting for the new day on the rocks of Marina Serra’s seashore, amazed by the voice of the roman singer Paola Turci, who has proposed some of her hits and other famous Italian songs in jazz version.





SALENTO

eventi

di ilaria lia/foto pierpaolo schiavone

La sofisticata semplicitĂ di Malika Ayane il 7 agosto e la calda voce di Mario Biondi, il 21 agosto hanno regalato al pubblico due serate imperdibili. Un apprezzato ritorno nel Salento per i due artisti che si sono esibiti presso la Cava di Verdalia, cave di tufo abbandonate e poi recuperate, a Villaconvento, alle porte di Lecce.

The sophisticated simplicity of Malika Ayane on August 7 and the warm voice of Mario Biondi on August 21, gave the public two unmissable evenings. An appreciated return in Salento for the two artists who have performed at the Cava of Verdalia, tuff quarries abandoned and then recovered in Villaconvento, near Lecce.

CAVA DI VERDALIA | Lecce

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ACQUISTAE

ON-LIN


SALENTO

eventi La Notte della Taranta, arrivata alla sua 17esima edizione, si è confermato l’appuntamento più atteso e partecipato del Salento. Davanti al convento degli Agostiniani, a Melpignano, il 23 agosto, oltre 150mila “pizzicati” hanno ballato fino alle prime ore dell’alba. Il concertone è stato trasmesso per la prima volta

NOTTE DELLA TARANTA | Melpignano

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da Rai 5. Tanti gli ospiti nazionali ed internazionali di questa edizione diretta per la seconda volta dal maestro Giovanni Sollima: da Antonella Ruggiero al “rocker del deserto” Bombino, da Roberto Vecchioni ad Alessandro Mannarino.


La Notte della Taranta, now at its 17th edition, has confirmed itself as the most awaited event in Salento. In front of the Augustinians convent in Melpignano on August 23, over 150 thousand people have enjoyed and danced the pizzica until dawn. The big concert was broadcast for the first time by Rai 5. Among the many national and international guests of this

edition, directed for the second time by master Giovanni Sollima, have performed Antonella Ruggiero, “the desert’s rocker� Bombino, Roberto Vecchioni and Alessandro Mannarino.


TORRE DEL PARCO

accogLienza

Matrimoni da favola in una cornice medievale Torre del Parco, antico maniero che sorge nel cuore di Lecce, è una straordinaria location per matrimoni e ricevimenti. Sale accoglienti e staff qualificato: questa la ricetta giusta per rendere indimenticabile un giorno importante. Vivere una fiaba moderna? Si può. A Lecce c’è il posto giusto per sentirsi dei principi e delle principesse e rendere indimenticabile un giorno importante. Nel cuore della città sorge Torre del Parco, splendida struttura edificata nel 1419 dal principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Non a caso è definito uno dei monumenti simbolo della città. Un grande terrazzo, con vista Porta San Biagio, scavalca il lungo viale alberato e fa da ponte tra la Torre ed il resto del complesso che comprende i Cortiletti, il Salone delle Feste, il Giardino d’Inverno, con alti palmizi ed olmi secolari, e le Sale del Principe. Su tutto domina la Torre, alta più di 30 metri, a sua volta circondata da un ampio fossato. Una location assolutamente 110 111

suggestiva e incantevole dove poter organizzare ricevimenti, banchetti, feste, rinfreschi, colazioni e cene. Chi si affida allo staff di Torre del Parco sa perfettamente di poter contare su professionalità, qualità dei servizi e soprattutto sulla massima disponibilità. Ogni tipo di evento è pianificato insieme

ai clienti. Nulla è lasciato al caso: dalla scelta dell’accompagnamento musicale agli allestimenti della sale, passando per l’habillage dei tavoli e per la scelta del menu. Inoltre, la struttura articolata del castello permette di organizzare ogni tipo di evento anche in forma itinerante, godendo delle varie sale presenti all’interno


TORRE DEL PARCO Viale Torre del Parco, 1 - 73100 - Lecce - Italy tel. +39 0832.347694 - fax +39 0832.216655 - www.torredelparco.com - info@torredelparco.com

FAIRYTALE WEDDINGS IN A MEDIEVAL FRAME TORRE DEL PARCO, ANCIENT MANOR SET IN THE HEART OF LECCE, IS AN EXTRAORDINARY LOCATION FOR WEDDINGS, PARTIES AND MEETINGS. COZY HALLS AND QUALIFIED STAFF: THIS IS THE RIGHT RECIPE TO MAKE AN IMPORTANT DAY UNFORGETTABLE.

della struttura. Qui si possono organizzare matrimoni da favola. Una vasta scelta di piatti arricchirà il wedding menu: Per esempio si può organizzare l’aperitivo sul terrazzo illuminato dalle candele, per poi spostarsi per la cena in una delle tante sale e poi ballare nel Giardino d’Inverno. Ogni cerimonia, ricevimento, festa, può essere personalizzata in base alle esigenze e ai gusti dei clienti. Il Salone delle Feste può ospitare fino a 200/220 persone, le Sale del Principe fino a 135 e poi ci sono Sala Maria d’Enghien e Sala Isabella d’Aragona comunicanti fra loro. La struttura offre anche alcuni servizi

aggiuntivi: l’animazione per i più piccoli, servizio baby-sitter, la guida storica alla scoperta degli angoli più suggestivi del maniero e l’open bar. Non meno importante è la Dimora Storica, che occupa l’antico convento. Le nove camere sono finemente arredate con elementi d’epoca, ma dotate di tutti i comfort più moderni. Per gli sposi che volessero trascorrere qui la prima notte di nozze c’è anche la suite del Principe, con una piccola piscina in camera e l’accesso diretto all’area relax, dove potersi concedere un rigenerante massaggio. Tutto per coccolare i clienti, anche quelli più esigenti.

Living a modern fairy tale? It’s possible. In Lecce there’s a place to make you feel like princes and princesses. In the heart of the city rises Torre del Parco, beautiful structure built in 1419 by Giovanni Antonio Orsini del Balzo, Prince of Taranto. It’s seen as one of the city’s landmarks. A grand terrace overlooking Porta San Biagio bypasses the long avenue of trees and serves as a bridge between the tower and the rest of the complex that includes the courtyards, the Ballroom, the Winter Garden and the Prince Halls. Everything is dominated by the tower, more than 30 meters high, surrounded by a wide moat. An absolutely enchanting location to organize meetings, banquets, parties, breakfasts and dinners. Those who rely on Torre del Parco’s staff know they can count on professionalism, quality of services and especially high availability. Each type of event is planned alongside the customers, starting from the choice of music to the customization of the

halls, the tables’ habillage and the wide menu. In addition, the castle’s articulated structure allows to organize any kind of event, enjoying all the various rooms. Here it’s possible to organize a fairytale wedding: for example, it’s possible to organize an aperitif on the terrace illuminated by candlelight, eat dinner in one of the many halls, and then dance in the Winter Garden. Everything can be customized according to the needs of customers. The Ballroom can host up to 200/220 people, the Prince Hall up to 135, not to mention the Maria d’Enghien and Isabella d’Aragona Halls, linked to each other. There are also additional services: animation for children, babysitting, a historical guide to discover the manor and the open bar. No less important is the Historic Residence, which occupies the old convent. The nine rooms are elegantly furnished with period elements, but with all modern comforts. There is also a relaxation area where you can enjoy a rejuvenating massage. All this to pamper even the most demanding customers.


SALENTO

eventi Anche quest’anno il Parco Gondar, sul lungomare di Gallipoli, con il suo complesso di 30mila mq, si è confermato essere la struttura più importante del Sud Italia per quanto riguarda l’organizzazione di concerti e attività di intrattenimento estivo.

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Grazie ad una programmazione dettagliata, capace di soddisfare tutti i gusti musicali, con ogni sera ospiti di alto livello, dagli Afterhours ad Emma Marrone, passando per i Chemical Brothers e Manu Chao, giusto per citarne alcuni, ha reso l’estate 2014 effervescente.


Parco Gondar, on Gallipoli’s seafront, with its complex of 30000mq, has confirmed once again to be the most important structure of Southern Italy regarding the organization of Summer concerts and entertainment activities. A detailed scheduling able to satisfy all musical tastes, with high-level guests each night, featuring Afterhours, Emma Marrone, Manu Chao and Chemical Brothers to name a few.

PARCO GONDAR | Gallipoli


SALENTO

eventi A quasi dieci anni dall’ultimo tour insieme, l’8 agosto presso l’Anfiteatro Romano di Lecce c’è stato il grande ritorno degli Avion Travel, con il nuovo live “ReTour”. Guidata da Peppe Servillo, sul palco è salita la storica formazione, amata dal grande pubblico, che ha proposto un concerto con i loro brani più celebri.

Almost ten years since the last tour together, on 8 August the Roman Amphitheatre in Lecce saw the great return of Avion Travel, with the new live “ReTour”. Led by Peppe Servillo, the historical formation loved by the public went onstage, and proposed a concert with their most famous songs.

PICCOLA ORCHESTRA AVION TRAVEL | Lecce

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Campi Salentina (LE) - S.P. 101 per Cellino San Marco, km 1,6 Tel. (+39) 0832.793060 - 345.1249658 - fax (+39) 0832.1785134 info@masseriaterradeipadri.it - www.masseriaterradeipadri.it


Ritratto di Gallipoli, un’anima che non si ferma mai

Non solo mare e divertimento. Gallipoli è una città da scoprire a tutto tondo. Le chiese, i monumenti in stile barocco e la sua storia sono uno straordinario biglietto da visita che fa il paio con la sua incantevole costa, fra spiagge di sabbia bianchissima e scogliere dai disegni multiformi. È detta “Perla dello Ionio”, titolo che ne sottolinea bellezza e unicità. Qualità che si evincono anche dall’etimologia del nome, dal greco “Kalè polis”, ovvero bella città. Già territorio della Magna Grecia, Gallipoli divenne in seguito colonia romana. Poi, nei secoli successivi, il dominio del borgo passò di popolazione in popolazione sino ad essere controllato dai bizantini che qui diedero vita, vista la posizione, ad un florido porto commerciale. Il centro abitato è diviso in due parti: il Borgo, che rappresenta la zona moderna, e la Città Vecchia, ricca di monumenti e palazzi storici. L’area antica di Gallipoli si estende su un’isola di origine calcarea, collegata alla terra-

Comune di Gallipoli ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI E TURISMO

ferma da un ponte in muratura e da archi. Ai suoi piedi c’è la Fontana Greca, eretta nel XVI secolo sui resti di un’altra costruzione simile, di origine romana. Per anni è stata considerata la fontana più antica d’Italia. Il centro storico è interamente circondato da mura quattrocentesche che sembrano voler proteggere vicoli, palazzi barocchi e chiese. Particolarmente suggestivo è il

Castello Angioino, annoverato tra i più belli ed imponenti di tutta la Puglia, che sorge sui resti di una fortificazione bizantina e che sembra quasi immerso nel mare. Nel cuore della Città Vecchia si trova la Cattedrale barocca di Sant’Agata (che insieme a Santa Cristina è la patrona di Gallipoli). Di notevole importanza sono anche la Chiesa di San Francesco di Paola, quella


di San Domenico al Rosario, quella di Santa Maria degli Angeli, di Santa Cristina e della Madonna della Puritate. Di notevole pregio anche alcune dimore storiche: Palazzo Pirelli, Palazzo Vallebona, Palazzo Balsamo e Palazzo Tafuri. Quest’ultimo, costruito nel XVII secolo in stile barocco, si trova nel cosiddetto “balcone”, una zona panoramica fra le più incantevoli di Gallipoli. La città moderna è caratterizzata dal corso principale, su cui insistono locali, bar, negozi, ristoranti e il famoso Teatro Garibaldi. È una delle mete preferite dai turisti che la scelgono non solo per la sua storia millenaria da scopri-

re, ma anche per il suo incantevole mare. Il litorale è fra i più incantevoli d’Italia. Ampie spiagge si alternano a basse scogliere. E quando il sole tramonta la città si anima, diventando il cuore della movida salentina. Non c’è che l’imbarazzo della scelta fra discoteche, ristoranti, pub e stabilimenti balneari che, per l’occasione, indossano l’abito della festa trasformandosi in locali notturni. Qualcuno l’ha definita “la città che non si ferma mai”. Esplode soprattutto durante il periodo estivo, fra happy hour, musica ed eventi che la rendono unica nel suo genere tanto da essere meta gettonatissima, specialmente dai più giovani.

GALLIPOLI’S PORTRAIT, A SOUL THAT NEVER STOPS Not only sea and fun. Gallipoli is a city to discover fully. Its churches, baroque monuments and history marry with its charming coast, between white sand beaches and multi-shaped cliffs. It’s called “Ionian Pearl”, title that emphasizes its beauty and uniqueness, as also stated in the etymology of the name, from the Greek “Kale polis”, beautiful city. Former territory of the Magna Grecia, Gallipoli later became Roman colony. During the following centuries the dominion of the burg passed to the Byzantines that gave life to a florid trading port. The town is made by the Burg, representing modern area, and the Old Town, rich of monuments and historic palaces. The old Gallipoli’s area extends on a limestone island, connected to the mainland through arches and a bridge. At its feet lies the Greek fountain, built in the 16th century, and considered the oldest in Italy. The historic center is surrounded by walls that seem to protect streets, palaces and churches.

Suggestive is the Angioino Castle, among the most beautiful and huge of Apulia, located on the remains of a Byzantine fortress. In the heart of the Old Town, the baroque Cathedral of Sant’Agata (patron saint of Gallipoli with Santa Cristina). Of great importance are also the church of San Francesco di Paola, San Domenico al Rosario, Santa Maria degli Angeli, Santa Cristina and Madonna della Puritate. Of considerable value are also some historic dwellings: Pirelli Palace, Vallebona Palace, Balsamo Palace and Tafuri Palace. The latter, built in the 17th century, stands on the so-called “balcony”, a charming panoramic area. The modern city is characterized by the main street, on which there are bars, shops, restaurants and the famous Garibaldi Theater. The coast, among the most charming of Italy, has wide sands alternating with low cliffs. At sundown, the city becomes the heart of Salento’s nightlife. Some call it “the city that never stops”: it bursts with life mainly during summertime, with music and events that make it among the most popular destinations, especially for young people.

Salento.

OGNI GIORNO UNA SCOPERTA


SALENTO

Feste e sagre

L’estate si inebria con i colori e i profumi delle sagre

Le mille sfaccettature delle ricette tipiche presentate nelle feste di paese: ogni giorno una diversa

Lo stand delle pittule, le tipiche frittelle di pasta lievitata, preparate nei suoi svariati modi, semplici o ripiene di verdure, “alla pizzaiola” o profumate con i semi di finocchio, è sempre quello che viene preso d’assalto. Lunghe file – ma ne vale la pena – per assaggiare quelle palline croccanti e irresistibili. La bellezza della sagra, al di là delle attese, è proprio questa, riuscire a gustare la cucina tipica. Fatta di ingredienti sani e genuini: pasta fatta in casa, pezzetti di cavallo, pane olio e pomodoro, verdure, pesce, frutta, elementi combinati in mille e saporiti modi. Le sagre rappresentano la gioia dei turisti e la felicità dei locali che proponendo i prodotti tipici declinano anche in questo modo il concetto di accoglienza e ospitalità. D’estate il Salento si accende con musiche e danze tradizionali: impossibile non lasciarsi trascinare nel vortice gaudente. Ogni paese propone una sagra, ogni sera 118 119

una diversa. La fama di alcune ha varcato i confini regionali, altre sono ormai storiche, organizzate da decenni, altre ancora sono nuove ma promettenti proposte. Ciò che le accomuna è lo spirito con cui vengono organizzate e la gioia che danno ai visitatori. Centri storici affollati, dialetti che si confondono, allegria contagiosa,

divertimento e buona musica. Delle sagre salentine non se ne può fare a meno. E anche la Coldiretti, che a tener conto dei numeri sulla ristorazione è brava, afferma che più di una serata al ristorante, le manifestazioni paesane riescono ad intercettare i turisti. Si parte dal 22 giugno con la Fiera di San Giovan-


di ilaria lia/foto pierpaolo schiavone

OGNI PAESE ORGANIZZA LA SUA SAGRA, OBIETTIVO È OFFRIRE BUON CIBO ED ALLEGRIA EACH COUNTRY ORGANIZES ITS FESTIVAL, WITH THE AIM TO OFFER GOOD FOOD AND FUN

ni a Zollino, mentre i primi di luglio ci sono la Sagra dell’insalata grika e della salsiccia a Martignano e della Piscialetta a Surbo. In onore del pane vengono organizzate anche la Sagra della Puccia ad Ugento, della Bruschetta a Vitigliano (Santa Cesarea Terme) o del Pane a Cursi. I primi di agosto a Borgagne si festeggia la Sagra Ortofrutticola, a Sannicola si festeggia quella della ‘Mpilla. Una delle più attese e tra le più longeve è sicuramente la Sagra te lu Ranu a Merine, c’è poi quella del grano di Acquarica del Capo. Le città che hanno uno sbocco sul mare si organizzano per realizzare sagre a base di pesce, come avviene a Porto Cesareo o a Gallipoli. Tra le più apprezzate c’è anche quella Te lu Purpu a Melendugno, nei primi giorni di agosto: il polpo, preparato in tutte le salse, manda in estasi chi lo assaggia. Alcune sagre dichiarano nel nome il loro scopo, e così, la Sagra dei sapori antichi a San Pietro in Lama, dei Piatti tipici a Patù o dei Sapori salentini a Sternatia

(tutte nel mese di luglio), si prefiggono di rievocare la tradizione culinaria del passato. Conosciuta in tutta Italia è la Sagra della municeddha, ossia le lumache, a Cannole, organizzata da oltre trent’anni. Poi c’è la Sagra della patata sia a Parabita che ad Alliste; Te li paniri a Miggiano; dell’anguria a Melpignano o a Giuggianello; o della peperonata a Cerfignano. Importanti anche quelle dedicate all’olio, come la festa “I colori dell’olio” a Presicce.

E ancora quella del Pasticciotto a Surano; Te la Purpetta a Montegrappa (Tuglie) o le “Marangiane in festa” a Castrì di Lecce. Di grande richiamo sono il Mercatino del Gusto a Maglie, a marchio Slow Food e la Festa a Casu di Nardò. Quelle citate sono solo alcune, l’elenco in realtà sarebbe molto più lungo. Basta venire in Salento per rendersene conto. Unica indicazione: meglio non pensare alla bilancia.


SALENTO

Feste e sagre

SUMMER GETS INEBRIATED WITH THE COLORS AND SCENTS OF THE FESTIVALS THE MANY FACETS OF THE RECIPES PRESENTED IN THE VILLAGE FESTIVALS: EVERY DAY A DIFFERENT ONE The beauty of the festivals is to get the chance to taste Salento’s typical cuisine, made of healthy and natural ingredients: homemade pasta, horse morsels, bread with oil and tomato, vegetables, fish, fruits, combined in a thousand ways. The festivals are the delight of tourists and the happiness of the locals, who express the concept of hospitality with their products. Each country offers a new festival every night: the fame of some of them has crossed the regional boundaries, others have become historic, others are new with promising offers, but all share the same spirit and joy. It starts on June 22, with the Fiera di San Giovanni in Zollino, while the Festival of the ‘grika’ salad and sausage in Martignano and the Piscialetta in Surbo are organized in early July. In honor of bread, the Festival of Puccia in Ugento, of Bruschetta in Vitigliano (Santa Cesarea Terme) and of Bread in Cursi. In early August, in Borgagne is celebrated the

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Festival of fruit and vegetables, and the ‘Mpilla in Sannicola. Among the most anticipated and enduring is the festival te lu Ranu in Merine and Wheat in Acquarica del Capo. Cities with an outlet to the sea, like Porto Cesareo or Gallipoli, organize fish festivals. Among the most popular, the Festival Te lu Purpu (octopus) in Melendugno, early August. The Festival of ancient flavors at San Pietro in Lama, of Typical dishes in Patu or Salento’s Flavours in Sternatia (all in July), instead, are intended to evoke the traditions of the past; the Festival of the Municeddha (snails) in Cannole, organized for over 30 years, is well known throughout Italy. Last but not least are: the Festival of Potato in Parabita and Alliste, Te li paniri in Miggiano, of Watermelon in Melpignano or Giuggianello, of Peppers in Cerfignano, “The colors of oil” in Presicce, the Festival of Pasticciotto in Surano, of Meatball in Montegrappa (Tuglie) and “Marangiane in festa” (aubergines) in Castrì di Lecce. A great attraction is also the Mercatino del Gusto in Maglie, branded Slow Food, organized in early August. The ones cited above are just a few, all you have to do is visit Salento to find out. Only indication: don’t think about the scale!




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