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Porci con le ali

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Ipse dixit

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CULTURA porci con le ali

“Porci con le ali. Diario sessuo-politico di due adolescenti” è un romanzo scritto nel 1976 da Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera, sotto gli pseudonimi di Rocco e Antonia (i nomi dei due protagonisti) e pubblicato per la prima volta da Savelli nello stesso anno. L’opera, che è stata tradotta in molte lingue, fece scandalo all’epoca della pubblicazione per il linguaggio triviale e il contenuto esplicito di situazioni intime nonché per la copertina disegnata da Pablo Echaurren; infine per l’atmosfera di fondo in cui al disagio della condizione giovanile si accompagnano la vitalità e, come suggerisce il titolo, i grandi slanci ideali e sentimentali, l’ancoraggio forte a una realtà fatta di carne, che talvolta diviene gioia, oppure coscienza dei propri limiti. Rocco e Antonia sono adolescenti, due giovani che sono alla ricerca di loro stessi in quel periodo della nostra esistenza in cui il corpo manda impulsi da adulti ma la mente è ancora ancorata ai gioviali ricordi infantili e all’ignoto che si cela dietro ogni responsabilità. La loro personalità, la loro individualità – quella che tutti noi ci ritroviamo a comporre e scomporre cercando sia di appartenere a qualche gruppo in cui ci identifichiamo, omologandoci, sia di distinguerci da tutti – si scontra con qualcosa di più grosso, ossia la politica. Ma la politica “vera”, quella delle ideologie, del materialismo dialettico, degli interrogativi morali che si pongono in relazione all’interpretazione della collettività, della lotta di classe, ma anche della liberazione sessuale, dell’abbattimento della morale borghese, della riappropriazione del corpo femminile e della negazione delle imposizioni virili e patriarcali. In altre parole, Rocco e Antonia sono adolescenti nel momento del Novecento più problematico e allo stesso tem-

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po entusiasmante per esserlo, ossia gli anni in cui il personale diventava politico, certo, ma anche quelli in cui l’interesse per l’attivismo era per certi versi obbligatorio, trasformando qualsiasi quesito individuale in una speranza

universale. Rocco e Antonia vivono durante i moti del ’68, epoca di rivoluzione sociale e politica, vogliono potersi esprimere liberamente, poter vivere la loro sessualità in modo aperto, liberi da ogni forma di bigottismo borghese che limita in ogni modo possibile la vita dei giovani. Già dalle prime parole con cui si apre il romanzo c’è qualcosa di mai letto prima in Italia, una scena di masturbazione femminile, argomento decisamente tabù, che include prima una filastrocca oscena che Antonia usa per eccitarsi – “Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Figa. Fregna ciorgna. Figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanella.” – e poi una fantasia necrofila, quella di lei che si immagina di essere morta e di avere un amplesso su un tavolo di obitorio. Il rapporto tra uomo e donna, raccontato attraverso le esperienze sessuali di Rocco e Antonia, è anche il rapporto tra società e femminismo, i cambiamenti che hanno luogo nel corpo della protagonista e i suoi interrogativi, le sue richieste, le sue perplessità, camminano in parallelo con le istanze che le nuove correnti di lotta sociale chiedono al mondo. Compresa l’incomprensione da parte degli uomini di certe richieste e di modificare il modo in cui si pongono con l’altro sesso, cosa che appare chiara sin da subito nel modo totalmente diverso in cui Antonia e Rocco generano le loro fantasie erotiche: una distanza che fino a quel momento era rimasta taciuta per il semplice fatto che non importava a nessuno dell’appagamento femminile. Porci con le ali, infatti, potrebbe essere annoverato tra i libri “proibiti”, tra i casi letterari che si ritagliano una grossa fetta di pubblico proprio per questa loro componente peccaminosa che ci spinge tutti, indistintamente, a scrutare in una dimensione privata; e in effetti lo è, avendo avuto un successo di pubblico enorme e milioni di copie vendute che si continuano a vendere anche a distanza di più di quarant’anni – anche se è difficile fare una stima di quanti lettori abbia effettivamente avuto, dato che dopo il sequestro avvenuto nel 1976 da parte del procuratore Giovanni De Matteo cominciarono a circolare centinaia di copie pirata. Questo libro è il manifesto della liberazione sessuale di noi adolescenti, è la dimostrazione che si può e si deve parlare di sesso apertamente, perché è l’atto più naturale e intimo che esista e non possiamo aspettarci di saperci proteggere adeguatamente (per esempio dalle malattie sessualmente trasmissibili) se non possiamo avere alcuna discussione riguardo argomenti “taboo” come questo. Parlare di sesso, soprattutto quando si è agli inizi dell’adolescenza, è importante e necessario. “Porci con le ali” con le sue parole decisamente esplicite ci rende consapevoli di un mondo nuovo, ancora da scoprire ed esplorare: non abbiate paura di comunicare i vostri bisogni, non spaventatevi di fronte alle fantasie sessuali o a pulsioni mai avute prima. Piuttosto, parlatene e parliamone.

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