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Accusa per i soldi o soldi per l’accusa?
from Cassandra 108
by cassandra
La legge, si sa, è uguale per tutti, ma per alcuni è un po’ più uguale. Spesso accade che a vincere un processo sia chi può permettersi avvocati migliori, o chi, per fama o per ricchezza, induce la giuria a credergli. Nel corso della storia molto sportivi hanno fatto ricorso alla loro immensa influenza per far cadere le accuse, spesso gravi, nei loro confronti; alcuni casi, tuttavia, hanno suscitato più scalpore e più scandalo di altri. Per esempio, nel 2003 ci fu una delle accuse di stupro che ha più scandalizzato l’America: Kobe Bean Bryant venne portato in tribunale dall’allora diciannovenne Rachel Wood. All’epoca Kobe aveva 25 anni e solo nel 2001 aveva vinto il suo primo titolo con i LA Lakers contro i 76ers di Iverson. In quel 30 giugno Kobe si trovava in un hotel del Colorado per apprestarsi ad affrontare un intervento al ginocchio. Quando quella sera scese nella reception, incontrò Rachel, con cui chiacchierò un po’ prima di portarla nella propria stanza. Qui iniziarono a baciarsi e le loro versioni dell’accaduto cominciarono ad essere discordi. L’uomo dapprima sostenne di non averla nemmeno toccata, poi, una volta che gli inquirenti raccolsero le prove del fatto, dichiarò che tutto quanto era stato puramente consensuale. Diversa era però la versione della giovane, secondo cui, dopo aver abusato di lei, Bryant le avrebbe intimato di tacere. In tribunale il caso sembrò inizialmente in stallo, con prove a sostegno di entrambe le parti. In seguito, anche a causa di alcuni errori della giuria (come aver lasciato trapelare il nome della ragazza che per legge deve rimanere segreto) esso venne chiuso con un semplice compenso monetario alla vittima. A prima vista, questo potrebbe sembrare un caso isolato, ma, sfortunatamente, non fu né la prima né l’ultima volta in cui si verificò una situazione del genere. Un’altra vicenda, più recente ma molto simile a quella che coinvolse Bryant, riguarda uno dei più grandi calciatori della storia, Cristiano Ronaldo. Nel 2010, infatti, la modella venticinquenne Kathryn Mayorga ac-
cusò Ronaldo, allora già campione d’Europa con il Manchester United e ormai al Real, di averla violentata in una camera d’hotel a Las Vegas. Secondo quanto dichiarato, Ronaldo avrebbe conosciuto Kathryn all’interno di un locale per vip e poi l’avrebbe invitata ad una festa privata nella propria suite. Dopo l’arrivo nella stanza, le due versioni della storia entrano in netto contrasto: il calciatore definì il rapporto avuto con la modella consensuale, mentre lei affermò che si era trattato di un vero e proprio stupro. Dopo 8 anni di stallo, nel 2018, il settimanale tedesco Der Spiegel pubblicò un accordo firmato da entrambi sulla base del quale Ronaldo diede 375.000$ alla donna in cambio del ritiro delle accuse. Innanzitutto bisogna considerare che due fuoriclasse come Bryant e Ronaldo, con un talento fuori dal comune tale da aver permesso loro di dominare la scena mondiale del basket e del calcio fino alla soglia dei quaranta, possono diventare dei bersagli a causa della loro stessa popolarità. Della maggior parte degli sportivi più famosi l’opinione pubblica conosce solo la sfera professionale e spesso è difficile immaginarle come persone comuni, che come tutti possono sbagliare. È facile ritenere colpevoli gli accusati: uomini che nella vita hanno avuto molto più del necessario, che non si accontentano mai dei risultati ottenuti in ambito professionale e provato, che potrebbero davvero aver violentato una ragazza, consci del fatto che sarebbe bastato aprire il portafoglio per mettere tutto a tacere e tornare alla loro vita di agi e lussi. Tuttavia, più denaro e più potere si ottiene, più si rischia di essere un bersaglio per chi decide di sfruttare figure tanto note al solo fine di guadagnare “soldi facili” e acquisire visibilità. D’altra parte, mettere a tacere le accuse con denaro potrebbe essere visto come un’ammissione di colpa da parte degli imputati o come la volontà di soffocare accuse, anche se infondate, cosa più volte ribadita anche dagli avvocati della difesa. Dunque, in questi casi, l’unica cosa che si può affermare con certezza è quanto sia ingiusto accusare qualcuno solo per la sua posizione sociale e, allo stesso tempo, anche permettere che fama e ricchezza continuino a prevalere, nei casi di reale colpevolezza.
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