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Cara Chiara

per quello che sei? Molte volte ci giudicano senza neanche conoscerci: non cercare di spiegare agli altri chi sei, non perderci tempo. Ora pensiamo solo ad andarcene. Gomi e il topo entrano in un bagno dalle mattonelle bianche. Il topo meccanico sale sulle sue spalle e raggiunge degli asciugamani, fino al lavandino. Manca solo un balzo per raggiungere la finestra. Prima di saltare, Gomi si gira verso lo specchio e si ferma ad osservarsi da vicino: è blu, tutto blu, di lana grossa, un po’ infeltrita, con due bottoni di madreperla come occhi. Ora finalmente Gomi sa chi è: non è un mostro, non è una bestia. È soltanto un pupazzo di lana.

Il 3 dicembre è la giornata mondiale della disabilità. A tal proposito, ho deciso di scrivere una lettera a mia sorella Chiara, una ragazzina di 13 anni con la Sindrome di Down.

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“Cara Chiara, non ti avevo mai scritto una lettera prima d’ora, quindi perdonami se le mie parole risulteranno difficili da capire. A te non piacciono le parole; di solito, infatti, comunichi attraverso i gesti: baci, abbracci e sorrisi, ma anche calci, pugni e linguacce! Spesso fai delle smorfie molto buffe che mi rallegrano la giornata! Sei proprio una sorella fantastica, non te lo dico spesso. La tua disabilità è una risorsa, non un limite. Quel “cromosoma in più” ha reso tutto più difficile e complicato, ma anche più bello e colorato! Ti preoccupi sempre di me: ogni giorno, quando torno a casa, mi chiedi «come è andata a scuola?». Sei sempre così premurosa, porti tanta gioia e allegria! Anche nel male, sei comunque in grado di strapparci un sorriso. Come quella volta che, prima di andare a scuola, sei andata da sola e di nascosto al mercato per prendere le caramelle e la ragazza della bancarella te le ha dovute regalare perchè non avevi i soldi…solo tu sei in grado di compiere queste pazzie! I momenti di difficoltà ci sono sempre, come puoi vedere. Però tu non fai le cose con cattiveria. La tua semplicità e ingenuità, purtroppo, ti portano a cacciarti in queste situazioni! Vorrei tanto avere la tua forza e il tuo coraggio di affrontare la vita. Nel tuo piccolo, tenti sempre di far pesare il meno possibile la tua disabilità. Però essa rimane pur sempre un grande ostacolo per te e, a volte, anche per chi ti è accanto e si prende cura di te. A volte mi chiedo veramente cosa si provi ad avere una disabilità. Mi domando se anche io avrei la forza di affrontarla come fai tu e come fanno tanti altri ragazzi. Soprattutto, mi chiedo se riuscirei ad affrontare anche io come te la vita con il sorriso sempre stampato in faccia, nonostante la consapevolezza dell’enorme peso che avrei addosso. E’ una realtà tosta e dura quella che devi affrontare ogni giorno, ma non ti perdi mai d’animo e combatti contro i tuoi limiti trasformandoli in qualcosa di eccezionale, come solo tu sai fare. Insomma, riesci sempre a essere la luce nel buio, non hai bisogno di trovarne una che ti illumini la strada. Ti auguro veramente sempre il meglio, perchè te lo meriti. La tua sorellona, Maria <3”

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