3 minute read

Gomi

“…Gomi, lo chiamerò Gomi la bestia… Questa è l’unica cosa che avevo sentito appena ho aperto gli occhi. Mi ero guardato intorno ed ero sdraiato su un vecchio tavolo di legno intorno a gomitoli di lana che mi sembravano giganti. ‘Lo chiamerò Gomi la bestia’ avevo sentito echeggiare nella mia testa. Io non sono una bestia, lo sono? Avevo smarrito me stesso, non sapevo cosa fare, ho subito pensato che, se fossi stato una bestia, dovevo nascondermi, andarmene: io non volevo spaventare nessuno… Sono sceso dal tavolo e mi sono accorto di essere molto piccolo rispetto a tutto quello che avevo intorno: ero nel soggiorno di una casa con un vecchio orologio a pendolo. Dovevo scappare. Vicino all’orologio ho visto una finestra aperta: era una via di fuga. Sono entrato negli ingranaggi arrugginiti del pendolo e l’ho scalato fino al tetto. Ho visto tutto il soggiorno dall’alto; con un salto sono atterrato su una mensola e mentre stavo per raggiungere la finestra ho sentito dei passi. Mi sono pietrificato dalla paura. - Eccoti qui Gomi! Qualcosa mi ha afferrato. Era una mano, mi stava portando fuori dal soggiorno: ho visto delle scale e sono finito in una cameretta su un letto rosa con tanti e disegni colorati appesi ai muri. - Stai qui e non scappare più! Subito dopo la porta si è chiusa: mi sono fatto strada tra i cuscini e sono sceso dal letto, diretto verso la porta. Mi sentivo osservato: ho visto papere giocattolo che mi guardavano da sotto i mobili, soldatini di piombo che si stavano avvicinando e rane di legno sul letto che mi scrutavano da lontano. - Mi chiamo Gomi, voi sapete come scappare? - No, noi non vogliamo avere a che fare con te. Noi non ti abbiamo mai visto qui! Mi aveva risposto uno dei soldatini con una grossa spada luccicante. Tutti sembravano un po’ spaventati dalla mia presenza: i soldatini erano armati, pronti a fare fuoco, e i paperotti erano nascosti dietro le loro mamme. Forse io ero davvero una bestia.

- Non voglio farvi del male, vorrei solo andarmene… - Non ti crediamo! Ora vieni con noi e fai quello che ti diciamo. I soldatini mi hanno puntato i loro fucili e i generali hanno sguainato le loro spade. - Vi seguo. Tutti i soldatini mi avevano circondato e mi stavano scortando verso un armadio con due grandi ante lilla. Non capivo che cosa li aveva resi così sospettosi. Quando siamo entrati nel mobile, è spuntata una rana. - Grande capo anziano, ti consegniamo questo forestiero: voleva scappare dalla stanza di Molly. La rana mi ha osservato: - Dimmi perché stavi fuggendo. Ho alzato il braccio, volevo spiegare che volevo uscire dalla casa, ma i soldatini mi hanno circondato. - Fermi, lasciatelo parlare! Ha ordinato la rana e io gli ho così spiegato che non sapevo dove mi trovavo e che volevo solo uscire da lì. È stata la rana a dirmi che quella era la casa della nonna di Molly, una bambina di 8 anni che lì trascorreva l’estate. Mentre il capo parlava, sentivo bisbigliare i suoi soldati che mi osservavano con disprezzo e timore. - Forse è un suo nuovo gioco… - Non è possibile però… - Sembra così mostruoso… - Forse è meglio stare attenti… La rana, poco dopo, ha deciso di radunare i giocattoli della stanza. Sono stato portato fuori dall’armadio e tutti mi hanno guardato con ribrezzo. - Il mio ordine è quello di esiliare questa bestia. Vada fuori dalla camera! Non c’entra nulla con noi, è diverso da noi! Quindi era deciso: me ne dovevo andare…”.

Advertisement

- Wow, che avventura! Dice il misterioso topo meccanico che Gomi trova fuori dalla camera. - Quindi anche tu vuoi andartene? Domanda Gomi al giocattolo - Lo vorrei tanto: sono stato esiliato dalla stanza di Molly e cerco di uscire da questa casa da ormai troppo tempo. Ora sei arrivato tu e potremmo farcela… - Prima vorrei capire una cosa: sono davvero una bestia? Gomi ha bisogno di una risposta dopo aver visto le espressioni di tutti quei giocattoli, dopo aver sentito quelle voci che lo chiamavano “mostro”. - Non lo so, sono solo un topo che funziona a scatto. Per il tuo aspetto o

This article is from: