NARRATIVA
GOMI
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…Gomi, lo chiamerò Gomi la bestia… Questa è l’unica cosa che avevo sentito appena ho aperto gli occhi. Mi ero guardato intorno ed ero sdraiato su un vecchio tavolo di legno intorno a gomitoli di lana che mi sembravano giganti. ‘Lo chiamerò Gomi la bestia’ avevo sentito echeggiare nella mia testa. Io non sono una bestia, lo sono? Avevo smarrito me stesso, non sapevo cosa fare, ho subito pensato che, se fossi stato una bestia, dovevo nascondermi, andarmene: io non volevo spaventare nessuno… Sono sceso dal tavolo e mi sono accorto di essere molto piccolo rispetto a tutto quello che avevo intorno: ero nel soggiorno di una casa con un vecchio orologio a pendolo. Dovevo scappare. Vicino all’orologio ho visto una finestra aperta: era una via di fuga. Sono entrato negli ingranaggi arrugginiti del pendolo e l’ho scalato fino al tetto. Ho visto tutto il soggiorno dall’alto; con un salto sono atterrato su una mensola e mentre stavo per raggiungere la finestra ho sentito dei passi. Mi sono pietrificato dalla paura. - Eccoti qui Gomi! Qualcosa mi ha afferrato. Era una mano, mi stava portando fuori dal soggiorno: ho visto delle scale e sono finito in una cameretta su un letto rosa con tanti e disegni colorati appesi ai muri. - Stai qui e non scappare più! Subito dopo la porta si è chiusa: mi sono fatto strada tra i cuscini e sono sceso dal letto, diretto verso la porta. Mi sentivo osservato: ho visto papere giocattolo che mi guardavano da sotto i mobili, soldatini di piombo che si stavano avvicinando e rane di legno sul letto che mi scrutavano da lontano. - Mi chiamo Gomi, voi sapete come scappare? - No, noi non vogliamo avere a che fare con te. Noi non ti abbiamo mai visto qui! Mi aveva risposto uno dei soldatini con una grossa spada luccicante. Tutti sembravano un po’ spaventati dalla mia presenza: i soldatini erano armati, pronti a fare fuoco, e i paperotti erano nascosti dietro le loro mamme. Forse io ero davvero una bestia. 20