Garzanti Scuola_Abbiamo parole

Page 1

Indice

unità 2

Il nome

Martin Luther King “Ho un sogno” Che cosa è il nome / A che cosa servono i nomi

1 | Il significato dei nomi nomi comuni

00

astratti

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

2 | La forma dei nomi: il genere PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

3 | La forma dei nomi: il numero PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

DENTRO LA LINGUA Nomi concreti e nomi

unità 1

Suoni, lettere e simboli grafici

Steve Jobs Siate affamati, siate folli Quali e quanti suoni esistono?

00 00

4 | La struttura e la formazione dei nomi 00 PALESTRA DELLE COMPETENZE 00 L’analisi grammaticale del nome

00

MAPPA DI SINTESI

00

GRAMMATICA FACILE

00

PER LA PROVA INVALSI

00

1 | Vocali, dittonghi, trittonghi, iati, consonanti PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

2 | L’ortografia PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 7

Il ruolo dell’istruzione

3 | La sillaba PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 10

di una riunione

4 | L’accento tonico e l’accento grafico

00

PER SCRIVERE BENE Quando scrivere ce ne / c’è né / ce n’è, s’è / sé / se, se n’è / se ne, m’è / me, t’è / te

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

00 00

DENTRO LA LINGUA Nomi propri usati come

La grammatica

00

EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA COMPITO DI REALTà Scrivere il verbale

00 00

Video Martin Luther King, “Ho un sogno”

Esercizi interattivi

Flipped Classroom Il nome

Videomappa di sintesi

5 | L’elisione e il troncamento PER SCRIVERE BENE Quando usare l’apostrofo e come andare a capo

00 00

PALESTRA DELLE COMPETENZE

6 | La punteggiatura e i suoi usi PER SCRIVERE BENE La videoscrittura

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00

MAPPA DI SINTESI

00

VERIFICA DELLE COMPETENZE

00

VERIFICA DI RECUPERO

00

Video Steve Jobs, Siate affamati, siate folli

Esercizi interattivi

Flipped Classroom Suoni, lettere, simboli grafici

Videomappa di sintesi

indice

III


3 | La struttura e la formazione degli aggettivi qualificativi PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

4 | Il grado di intensità degli aggettivi qualificativi

00

DALLA TEORIA ALLA PRATICA Come distinguere

il comparativo di maggioranza e di minoranza dal superlativo relativo

PALESTRA DELLE COMPETENZE

unità 3

L’articolo

J.K. Rowling L’importanza dell’immaginazione Che cos’è l’articolo / Che forma ha / A che cosa serve

00 00

1 | Le forme e gli usi dell’articolo DENTRO LA LINGUA  DENTRO LA LINGUA  DALLA TEORIA ALLA PRATICA Come distinguere

l’articolo partitivo dalla preposizione di

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00 00 00 00

L’analisi grammaticale dell’articolo

00

MAPPA DI SINTESI

00

GRAMMATICA FACILE

00

VERIFICA DELLE COMPETENZE

00

VERIFICA DI RECUPERO

00

Video J.K. Rowling, L’importanza dell’immaginazione

Esercizi interattivi

Flipped Classroom L’articolo

Videomappa di sintesi

unità 4

Winston Churchill Lacrime e sangue Che cosa è l’aggettivo / A che cosa serve

00 00 00 00

2 | La funzione e la posizione degli aggettivi qualificativi PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

indice

00

MAPPA DI SINTESI

00

GRAMMATICA FACILE

00

VERIFICA DELLE COMPETENZE

00

VERIFICA DI RECUPERO

00

PER LA PROVA INVALSI

00

EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

Adottare uno stile di vita sostenibile COMPITO DI REALTà

Preparare un volantino

00 00

Video Winston Churchill, Lacrime e sangue

Esercizi interattivi

Flipped Classroom L’aggettivo qualificativo

Videomappa di sintesi

unità 5

I pronomi personali e i pronomi relativi

Albert Einstein Le pecore e il due per cento Che cosa sono e a che cosa servono

1 | I pronomi personali e i riflessivi DENTRO LA LINGUA PER SCRIVERE BENE Gli errori più diffusi

00 00 00 00 00

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

2 | I pronomi relativi e i pronomi relativi misti

00

PER SCRIVERE BENE L’uso del pronome

1 | La forma e la concordanza degli aggettivi qualificativi PALESTRA DELLE COMPETENZE

IV

L’analisi grammaticale dell’aggettivo qualificativo

nell’uso dei pronomi personali DALLA TEORIA ALLA PRATICA La funzione di ci e vi

L’aggettivo qualificativo

00 00

relativo

DALLA TEORIA ALLA PRATICA Come distinguere

la funzione logica di che

PALESTRA DELLE COMPETENZE L’analisi grammaticale del pronome personale e relativo

00 00 00 00


MAPPA DI SINTESI

00

5 | Gli aggettivi e i pronomi numerali

GRAMMATICA FACILE

00

DALLA TEORIA ALLA PRATICA La scrittura

VERIFICA DELLE COMPETENZE

00

VERIFICA DI RECUPERO

00

PER LA PROVA INVALSI

00

Video Albert Einstein, Le pecore e il due per cento

Esercizi interattivi

Flipped Classroom I pronomi personali e i pronomi relativi

Videomappa di sintesi

unità 6

I pronomi e gli aggettivi determinativi

Emma Watson Se non ora quando? Quali sono e a che cosa servono Che forma hanno

1 | Gli aggettivi e i pronomi possessivi PER SCRIVERE BENE Gli usi dei possessivi

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00 00 00 00

dei numeri in cifre romane

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00 00

L’analisi grammaticale degli aggettivi e dei pronomi determinativi

00

MAPPA DI SINTESI

00

GRAMMATICA FACILE

00

VERIFICA DELLE COMPETENZE

00

VERIFICA DI RECUPERO

00

PER LA PROVA INVALSI

00

EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

Educazione alimentare, cibo e territorio

COMPITO DI REALTà Scrivere una lettera

di presentazione

00 00

Video Emma Watson, Se non ora quando?

Esercizi interattivi

Flipped Classroom I pronomi e gli aggettivi determinativi

Videomappa di sintesi

2 | Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi 00 DALLA TEORIA ALLA PRATICA Le funzioni di ne

PALESTRA DELLE COMPETENZE

3 | Gli aggettivi e i pronomi indefiniti DALLA TEORIA ALLA PRATICA Le funzioni di uno

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00 00 00 00

4 | Gli aggettivi e i pronomi interrogativi 00 ed esclamativi DALLA TEORIA ALLA PRATICA Le funzioni di che

e di chi

PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

La competenza testuale unità 1

Suoni, lettere e simboli grafici

Steve Jobs Siate affamati, siate folli Quali e quanti suoni esistono?

00 00

1 | Vocali, dittonghi, trittonghi, iati, consonanti PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 00

2 | L’ortografia PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 7

3 | La sillaba PALESTRA DELLE COMPETENZE

00 10

4 | L’accento tonico e l’accento grafico

00

PER SCRIVERE BENE Quando scrivere

ce ne / c’è né / ce n’è, s’è / sé / se, se n’è / se ne, m’è / me, t’è / te

PALESTRA DELLE COMPETENZE

indice

00 00 V


unità 2 Il nome Martin Luther King

“Ho un sogno”

Nel 1955 Rosa Parks, una cucitrice afroamericana di Montgomery, occupò un poso a sedere nella sezione di un autobus riservata ai bianchi e si rifiutò di alzarsi quando le chiesero di spostarsi, sulla base delle leggi segregazioniste in vigore in Alabama. Rosa Parks fu arrestata, ma in seguito al suo arresto tutte le persone di colore decisero di boicottare gli autobus cittadini, fino a quando la Corte suprema federale sancì l’abolizione della segregazione razziale sui mezzi di trasporto pubblici. Il leader di questa azione di boicottaggio era Martin Luther King, un giovane pastore battista che sarebbe presto diventato la figura di riferimento all’interno del movimento americano per i diritti civili. Nel 1963 Martin Luther King, che l’anno successivo avrebbe ricevuto il premio Nobel per la pace, pronunciò uno storico discorso di fronte a 250.000 manifestanti che si erano riuniti sui gradini del Lincoln Memorial, al termine della “Marcia su Washington per il lavoro e la libertà”. Ecco le sue parole:

E

perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. È un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi! Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

102

la grammatica


Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.

Le parole evidenziate nella frase, amici, asperità e sogno, sono nomi.

Che cosa è il nome Il nome, o sostantivo, è la parte del discorso che ci permette di identificare tutti gli elementi della realtà – persone, animali, cose – e di esprimere tutto quanto è oggetto della nostra mente e della nostra fantasia.

A che cosa servono i nomi I nomi ci permettono di indicare tutti gli elementi del mondo reale o mentale e sono quindi indispensabili alla nostra comunicazione. Per questo sono le prime parole pronunciate dai bambini e sono fondamentali in ogni lingua, tanto che non se ne conosce nessuna, né antica né moderna, che sia priva di nomi. Sono inoltre la classe di parole più ampia e più aperta, che si arricchisce continuamente di nuovi argomenti.

1 | Il significato dei nomi NOME comune mare

concreto acqua

astratto lealtà

proprio Tirreno

numerabile rondine

collettivo stormo unità 2

non numerabile acciaio Il nome

bis103


In relazione al significato che esprimono, i nomi si distinguono genericamente in nomi di persona, di animale o di cosa; si classificano poi in vari gruppi a seconda del modo in cui definiscono il loro significato. ▶▶ I nomi comuni indicano in modo generico un qualunque elemento di una categoria;

i nomi propri, che si scrivono con la lettera maiuscola, individuano in modo preciso un singolo elemento e lo distinguono da tutti gli altri. nomi comuni

ragazzo, gatto, vulcano, fiume, nazione

nomi propri

Marco, Fufi, Etna, Tevere, Francia

dentro la lingua Alcuni nomi propri di persona o di cosa sono anche usati come nomi comuni:

→ il nome proprio di personaggi famosi o di opere è usato come nome comune per indicare una caratteristica specifica;

L’Odissea narra il ritorno di Ulisse da Troia. Il rientro dalle vacanze è stato un’odissea (= un viaggio lungo e avventuroso).

→ il nome proprio di inventori è diventato il nome comune della loro invenzione; George Pullman progettò e produsse l’autobus a lunga percorrenza. Andrò a Roma in pullman.

→ il nome proprio di un luogo è diventato il nome comune del prodotto tipico. Colonia è una città tedesca. Il mio profumo preferito è l’acqua di colonia.

▶▶ I nomi concreti indicano persone, animali o oggetti che esistono in natura e che pos-

siamo quindi percepire attraverso i nostri sensi. I nomi astratti rimandano a qualcosa di non materiale – un concetto, un sentimento, una qualità – che possiamo solo immaginare. Il significato del nome gentilezza, per esempio, non può essere percepito con i sensi; non è la gentilezza in sé che possiamo vedere, ma solo persone o comportamenti gentili. nomi concreti

pioggia, grido, profumo, calore, aceto

nomi astratti

libertà, amicizia, bellezza, odio, pace

dentro la lingua La distinzione tra sostantivi concreti e astratti non è assoluta: alcuni nomi, infatti, possono essere usati, a seconda del contesto, in senso concreto o in senso astratto. Inoltre, i nomi concreti diventano spesso astratti quando sono usati in senso figurato (vedi Lessico, Unità 2) e in questo caso si considerano non numerabili.

104

la grammatica

senso astratto La gioventù è un’età spensierata. Luca ha naso per gli affari.

LI B

senso concreto La gioventù del paese era in festa. Cadendo mi sono rotto il naso.

RO


O

La distinzione tra sostantivi concreti e astratti non è assoluta: alcuni nomi, infatti, possono essere usati, a seconda del contesto, in senso concreto o in senso astratto. Inoltre, i nomi concreti diventano spesso astratti quando sono usati in senso figurato senso concreto La gioventù del paese era in festa. Cadendo mi sono rotto il naso.

senso astratto La gioventù è un’età spensierata. Luca ha naso per gli affari.

▶▶ I nomi numerabili indicano elementi che si possono contare e, al singolare, si riferi-

scono a un singolo individuo. I nomi collettivi, anche quando sono singolari, definiscono un insieme di elementi della stessa categoria; al plurale indicano più gruppi. I nomi non numerabili indicano sostanze, materiali o realtà astratte che non hanno quantità numeriche. nomi numerabili

giocatore, ape, bufalo, nave, mese

nomi collettivi

squadra, sciame, mandria, flotta, trimestre

nomi non numerabili

pepe, ghisa, pazienza, superbia, asma

per scrivere bene

La concordanza del verbo con i nomi collettivi Quando il nome collettivo si trova al singolare e in funzione di soggetto, la concordanza grammaticale prevede che il verbo si accordi al singolare. Il pubblico è intervenuto numeroso.

La ciurma si era ammutinata.

→ Possono però sorgere dei dubbi quando il nome collettivo, soprattutto astratto, è seguito

dalla preposizione di e dal nome plurale dei componenti dell’insieme. Anche in questo caso l’accordo corretto del verbo è al singolare. Un gruppo di studenti ha inscenato una manifestazione di protesta. Una folla di curiosi si era radunata intorno all’auto incidentata.

→ Talora si trova la cosiddetta concordanza a senso: il verbo non concorda con il soggetto singolare, ma con il nome plurale che indica chi effettivamente compie l’azione. Quest’uso è accettabile nel parlato, nello scritto è invece preferibile la concordanza grammaticale al singolare. concordanza grammaticale

Al matrimonio c’era un centinaio di invitati. Al referendum ha votato il 52% degli aventi diritto. La maggior parte dei naufraghi è stata portata in salvo.

concordanza a senso

Al matrimonio c’erano un centinaio di invitati. Al referendum hanno votato il 52% degli aventi diritto. La maggior parte dei naufraghi sono stati portati in salvo

→ La concordanza a senso con il verbo al plurale è invece obbligatoria con le espressioni un po’ di e un paio di.

Un paio di cosette non mi sono chiare.

Un bel po’ di problemi sono già stati risolti.

DO C

unità 2

Il nome

105


palestra delle competenze

Altri esercizi di recupero e potenziamento sull’eBook

1 Trova nei seguenti proverbi o frasi celebri le parole sostantivate, cioè quelle che, pur non essendo nomi, sono usate in funzione di nomi e indica a quale parte del discorso appartengono. 1. «Il naufragar m’è dolce in questo mare», scrisse Leopardi. 2. Il riso abbonda sulle labbra degli stolti. 3. Errare è umano, ma perseverare nell’errore è diabolico. 4. Beati gli ultimi se i primi sono onesti. 5. A ciascuno il suo. 6. Immagino il prima da com’è stato il poi. 7. Un bel tacer non fu mai scritto. 8. La pazienza è la virtù dei forti. 9. Ieri è storia, il domani è un mistero, l’oggi è un dono. 10. Il difficile sta nel cominciare.

2

lessico Individua i nomi comuni e, sottolineandoli con colori diversi, distinguili in concreti e astratti. Il sosia è una persona che assomiglia a un’altra tanto da poter essere scambiata per lei. Sosia però era il nome del protagonista di una commedia del commediografo latino Plauto, la quale ebbe molta fama e fu poi ripresa da Molière. In seguito il termine è diventato un nome comune per antonomasia, il procedimento linguistico che attribuisce il nome di un noto personaggio a chi ne possiede una particolare caratteristica. Ecco dunque la trama della commedia. Il dio Giove era stato preso dalla passione per Alcmena, la bella moglie del re Anfitrione, nota per la sua virtù. Mentre Anfitrione è in guerra, Giove assume le sembianze del re e Mercurio quelle di Sosia, il suo servo. I due si recano a palazzo e, grazie al loro aspetto, riescono a ingannare la servitù e la stessa Alcmena, la quale, credendo che Giove sia il marito tornato dalla guerra, lo accoglie con gioia e trascorre con lui una notte d’amore. Ma all’improvviso giunge il vero Anfitrione, preceduto dal servo Sosia. Sconvolto nel vedersi dinanzi un altro se stesso, che ovviamente è Mercurio, Sosia crede di essere stato colpito da un’improvvisa pazzia. Anfitrione, travolto dalla situazione equivoca, comincia a dubitare della fedeltà della moglie Alcmena. Alla fine gli dei svelano il mistero e il re, anteponendo la devozione religiosa all’orgoglio, considera un onore che Giove abbia scelto sua moglie come amante. Tutto si conclude quindi felicemente e alcuni mesi dopo nasceranno due gemelli, uno figlio di Anfitrione, l’altro, il semidio Ercole, concepito da Giove. In seguito, il nome proprio del re è diventato anch’esso un nome comune: l’anfitrione è per noi un padrone di casa, che accoglie i suoi invitati con generosità e grande ospitalità. lessico attivo Associa a ciascun nome proprio il significato che ha assunto come nome comune. 1. Caporetto ( a ) 2. Giuda ( g ) 3. Mecenate ( a ) 4. Babilonia ( a ) 5. Eldorado ( a ) 6. Robin Hood ( a ) 7. Calvario ( a ) 8. Vandalo ( a ) 9. Cicerone ( a )

106

la grammatica

a. chi favorisce e finanzia le arti e gli artisti b. chi toglie ai ricchi per dare ai poveri c. luogo molto caotico d. chi fa da guida ai visitatori e. luogo da sogno, pieno di ricchezze f. collina dove fu crocifisso Gesù Cristo g. grande sconfitta h. traditore i. chi danneggia dei beni per puro gusto di distruzione

LI B

3

RO


O

4

scrittura La parola “servitù” che hai trovato nel testo dell’esercizio 2 può essere usata sia come nome concreto sia come nome astratto: scrivi due frasi utilizzandola nell’uno e nell’altro significato. Cerca poi altre quattro parole e componi otto frasi usandole prima in senso concreto e poi in senso astratto.

5

lessico attivo Spiega il significato che i nomi propri indicati nelle seguenti frasi hanno assunto come nomi comuni. 1. Sia nel mito antico, sia nella Divina commedia, Cerbero è uno dei guardiani dell’Inferno. 2. Il veneziano Giacomo Casanova fu un famoso seduttore che visse alla fine del Settecento. 3. L’Odissea è l’opera che più di ogni altra ha al proprio centro il tema del viaggio. 4. Gradasso è un personaggio dell’Orlando furioso particolarmente spavaldo. 5. Nel film di Fellini La dolce vita, Paparazzo è il fotografo dei vip. 6. Nel famoso romanzo di Cervantes, Don Chisciotte è un cavaliere sognatore che lotta contro i mulini a vento scambiandoli per altri cavalieri. 7. Il più forte eroe greco fu Ercole, che portò a termine dodici terribili fatiche. 8. L’Apocalisse, l’ultimo libro del Nuovo Testamento, è attribuito all’apostolo Giovanni e descrive la fine del mondo.

6

scrittura Scrivi una coppia di frasi per ciascuno dei nomi indicati usandoli una volta come nomi propri e una volta come comuni. Champagne ■ Cenerentola ■ Inferno ■ Marsala ■ Gorgonzola ■ Siberia ■ Maratona ■ Venere ■ Giuda ■ Watt ■ Vandali ■ Perpetua

7

8

Accanto a ciascuna parola scrivi il nome astratto corrispondente. nome concreto

nome astratto

verbo

nome astratto

aggettivo

nome astratto

1. medico

soluzione

9. allevare

17. sordo

2. scienziato

10. commuovere

18. perfido

3. educatore

11. rientrare

19. crudele

4. accusatore

12. applicare

20. odioso

5. madre

13. deludere

21. attento

6. eroe

14. sognare

22. arrogante

7. sovrano

15. vendicare

23. gentile

8. artista

16. perdonare

24. pietoso

lessico Indica se i nomi evidenziati in corsivo sono astratti (A), concreti (C) o concreti usati in senso astratto (AC) e numerabili (N) o non numerabili (NN). Rodersi il fegato (AC; NN) significa essere preda ( AC ; NN ) dell’ira (    ;    ), dell’invidia o del rancore (    ;    ): si pensa infatti che questi sentimenti possano provocare una produzione eccessiva di bile (    ;    ). Ma perché si dice avere fegato quando si mostra coraggio (    ;    ) e insensibilità (    ;    ) alla paura (    ;    ) e al dolore (    ;    )? Perché nei secoli (    ;    ) antichi c’era la credenza (    ;    ) che il fegato (    ;    ) fosse la sede (    ;    ) del sentimento (    ;    ) e della passione (    ;    ). Del resto ancor oggi si dice avere un bel fegato per indicare che si compiono azioni con spudoratezza e impudenza (    ;    ), senza farsi alcuno scrupolo (    ;    ). In seguito il primato (    ;    ) della sfera (    ;    ) emotiva passò a un altro organo (    ;    ), il cuore

DO C

unità 2

Il nome

107


(    ;    ), in contrapposizione al cervello (    ;    ), che rappresenta il pensiero (    ;    ) e l’intelligenza (    ;    ). A questi organi si associarono altri modi di dire: essere senza cervello (    ;    ), cioè essere sciocchi o sbadati; dare di volta il cervello, impazzire all’improvviso come se il cervello (    ;    ) si fosse capovolto; avere un cervello da gallina, cioè essere poco intelligenti, perché si pensava che l’intelligenza fosse direttamente proporzionale alla quantità della massa cerebrale; non avere cuore (    ;    ), cioè non avere la forza (    ;    ) o il coraggio di fare qualcosa; persona di cuore, per indicare qualcuno dotato di grande generosità (    ;    ) e disponibilità (    ;    ) nei confronti del prossimo (    ;   ) e… trova tu alcuni dei numerosi altri modi di dire.

9

Scegli la forma corretta di concordanza del verbo con il soggetto. 1. La maggioranza dei cittadini approvava / approvavano il provvedimento del sindaco. 2. Passerà / Passeranno un migliaio d’anni prima che questo avvenga. 3. Un paio di amici si è già iscritto / sono già iscritti alla gara. 4. Una dozzina di uova basterà / basteranno? 5. Un bel po’ di studenti sono già stati interrogati / è già stato interrogato. 6. Una folla di tifosi si dirigeva / dirigevano allo stadio. 7. C’erano / C’era una ventina di persone in fila al botteghino. 8. Saranno / Sarà una dozzina d’anni che non lo vedo. 9. Un paio di lavate di testa lo metterebbero / metterebbe in riga.

10

lessico Indica l’insieme che il nome collettivo designa. nome collettivo

insieme di

1. esercito

nome collettivo 8. pineta

soluzione

2. tifoseria

11

9. costellazione

3. orchestra

10. cast

4. gente

11. cucciolata

5. clero

12. elettorato

6. risma

13. bosco

7. fauna

14. collezione

lessico Indica il nome collettivo che designa l’insieme. insieme di

nome collettivo

1. api

insieme di 9. alpinisti

3. navi

10. oggetti in pelle

4. libri

11. studenti

5. dieci anni

12. clienti

6. scogli

13. di 12 uova

7. carte da gioco

14. uccelli, aerei

lessico Inserisci i seguenti nomi collettivi nella corrispondente definizione. tiratura

audience

1. soluzione 2.

108

nome collettivo

8. mucche

soluzione

2. pecore

12

insieme di

la grammatica

burocrazia

etnia

indotto

nomenclatura

: gruppo umano che condivide caratteri fisici e culturali. : insieme di termini di una disciplina o di un’attività.


3. 4. 5. 6.

: quantità di copie stampate di un libro o di un giornale. : persone che seguono nello stesso momento uno spettacolo televisivo. : piccole industrie che forniscono parti per la realizzazione di prodotti. : uffici e impiegati che si occupano dell’amministrazione pubblica.

esercizi di riepilogo

13

Indica se ciascuno dei seguenti nomi è concreto (CON) o astratto (A), numerabile (N) o non numerabile (NN), collettivo (COL). es. nidiata CON, N, COL 1. banda soluzione 2. gioia 3. prole 4. speranza 5. secolo 6. dubbio

7. morbillo 8. stella 9. sincerità 10. flora 11. sapore 12. miele

13. classe 14. corteo 15. clero 16. panna 17. coraggio 18. esperienza

2 | La forma dei nomi: il genere NOME di cosa

maschile farmaco

genere grammaticale fisso

femminile farmacia

NOME di persona o di animale

mobile

indipendente

ambigenere

promiscuo

maschile e femminile gatto / gatta

maschile e femminile di forme diverse uomo / donna

sia maschile sia femminile il / la giornalista

o maschile o femminile la tigre maschio / femmina il cobra maschio / femmina

▶▶ I nomi di esseri non viventi (cose, concetti astratti o azioni) hanno un genere fisso,

sono cioè o solo maschili o solo femminili. Il loro genere grammaticale non ha alcun legame con il significato che esprimono, ma è stabilito per convenzione. Per esempio, sono maschili nomi come sasso, odio, oggetto, mentre sono femminili i nomi pietra, ostilità, cosa, che pure hanno un significato non molto diverso. unità 2

Il nome

109


▶▶ I nomi di esseri viventi hanno, di solito, un genere grammaticale che corrisponde al

sesso; a seconda di come esprimono la differenza di genere, si suddividono in quattro gruppi.

■■

I nomi mobili hanno due forme, una maschile e una femminile, che si differenziano solo nella desinenza.

nomi mobili maschile

femminile

esempi

-o

-a; -essa

amico / amica; avvocato / avvocatessa

-e

-a; -essa

cassiere / cassiera; conte / contessa

-a

-essa

poeta / poetessa

-tore

-trice; -toressa

pittore / pittrice; dottore / dottoressa

■■

I nomi indipendenti hanno due forme, una maschile e una femminile, completamente diverse. fratello / sorella;   genero / nuora;   fuco / ape;   montone / pecora

■■

I nomi ambigenere, che terminano in -e, -a, -ante, -ista, -cida, -iatra, hanno un’unica forma che vale sia per il maschile sia per il femminile; la differenza di genere viene segnalata dall’articolo o dall’aggettivo che li accompagna. il / la nipote;   il / la collega;   il / la chitarrista;   il / la pediatra; l’artista famoso / l’artista famosa;   il presunto omicida / la presunta omicida

dentro la lingua → Alcune coppie di nomi di cosa sembrano essere la forma maschile e femminile di uno stesso

nome, ma sono due parole diverse e autonome, di significato del tutto differente: in questi casi si parla di falsi cambiamenti di genere. il mento / la menta;    il caso / la casa;    il panno / la panna;    il torto / la torta

→ Alcuni nomi, detti omofoni, hanno una forma identica, ma sono diversi nel genere e nel significato.

il fine / la fine;    il boa / la boa;    il capitale / la capitale;    il lama / la lama

■■

I nomi di genere promiscuo posseggono un’unica forma, o solo maschile o solo femminile, per entrambi i sessi. Nel caso di nomi di animali si può specificare il sesso dell’esemplare indicando maschio / femmina. la volpe maschio / la volpe femmina;   il leopardo maschio / il leopardo femmina

Sono di genere promiscuo anche i nomi femminili spia, recluta, sentinella, guardia, guida, vittima, persona. titolotitolo lungo titolotitolo lungo titolotitolo lungo

110

nomi numerabili

giocatore, ape, bufalo, nave, mese

nomi collettivi

squadra, sciame, mandria, flotta, trimestre

nomi non numerabili

pepe, ghisa, pazienza, superbia, asma

la grammatica


Altri esercizi di recupero e potenziamento sull’eBook

palestra delle competenze 14 Individua e sottolinea i nomi di genere femminile. canzone

mattone

campanile squadriglia

15

■ ■

gente scia

■ ■

pallone amore

cuoca

cornicione

fede

alluvione

barcone

orchestra

camice

tastiera

cartone specie

enigma

■ ■

eco

poeta

imbarcazione

tavola

profeta

■ ■

Indica il genere dei nomi, maschile (M) o femminile (F), e sottolinea i nomi che hanno un genere grammaticale fisso. 1. Tutti i professori ( ) hanno illustrato il proprio punto ( ) di vista ( ) sulla classe ( ) ai genitori ( ) dei ragazzi ( ). 2. Il Ciclope ( ) era un essere ( ) dotato di un solo occhio ( ) al centro ( ) della fronte ( ). 3. Il chirurgo ( ) disse che quell’operazione ( ) non si poteva fare. 4. La mia maestra ( ) era una persona ( ) di gran cuore ( ). 5. Quella psicoanalista ( ) ha scritto alcuni importanti saggi ( ) sul tema ( ) dell’amore ( ). 6. La ragioniera ( ) riferì che i bilanci ( ) erano in regola. 7. Il ragazzo ( ) scoppiò in un pianto ( ) incontrollabile. 8. Gli atleti ( ) si sono impegnati molto in vista della gara ( ) di domani.

16

Indica la forma femminile dei seguenti nomi. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

17

un collega un paziente un dottore uno scrittore un marito uno scultore un conte un insegnante un paracadutista un astronauta

11. un genero 12. un testimone 13. un artista 14. un dentista 15. un re 16. uno sciatore 17. un celibe 18. un cane 19. un sacerdote 20. un poeta

grammagioco Trova, da solo o con un gruppo di compagni, più coppie possibili di nomi che sono falsi cambiamenti di genere: vince la gara chi ne trova di più.

TROVA TU LA REGOLA 8

Nel testo precedente, le parole greco e troiano sono scritte ora con la lettera iniziale maiuscola ora con la minuscola. Osserva la loro funzione nelle seguenti locuzioni, poi rifletti e completa la regola. a. L’esercito greco viene falcidiato dai Troiani. b. I Troiani sarebbero stati colti da timore. c. Ettore, principe troiano d. La sorte dei Greci.

Le parole greco e troiano sono scritte con la lettera maiuscola quando si trovano in funzione di      e indicano un popolo; sono invece scritte con la minuscola quando accompagnano       e hanno quindi funzione di         .

unità 2

Il nome

111


18

Individua e distingui, sottolineandoli con colori diversi, i nomi mobili, indipendenti, promiscui. 1. Meglio un asino vivo che un dottore morto. 2. Moglie e buoi dei paesi tuoi. 3. Tagliare la testa al toro. 4. Prendere lucciole per lanterne. 5. Gallina vecchia fa buon brodo. 6. Avere la memoria di un elefante. 7. Prendere due piccioni con una fava. 8. Vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. 9. Ingoiare un rospo. 10. Chi pecora si fa, il lupo se la mangia. 11. Mettere una pulce all’orecchio. 12. Non saper cavare un ragno dal buco. 13. Essere come il gatto e la volpe. 14. La madre dei cretini è sempre incinta.

19

lessico attivo Le frasi seguenti propongono il significato dei modi di dire presentati nell’esercizio precedente: scrivi nella parentesi il numero del modo di dire a cui ciascuna di esse corrisponde. 1. Ottenere due risultati con un unico sforzo. ( ) 2. Suscitare negli altri un sospetto. ( ) 3. Essere inseparabili, talvolta anche per compiere azioni disoneste. ( ) 4. Meglio essere un po’ più ignoranti e sani piuttosto che ammalarsi per avere studiato troppo. ( ) 5. Con il mostrarsi debole, si diventa vittima dei più forti. ( ) 6. Non trovare nessuna soluzione nonostante gli sforzi fatti. ( ) 7. Risolvere un problema adottando una soluzione drastica. ( ) 8. Di ignoranti ce ne sono tanti e ce ne saranno sempre. ( ) 9. Scambiare una cosa per un’altra di maggiore importanza. ( ) 10. L’esperienza è una virtù. ( )

20

Individua e distingui, sottolineandoli con colori diversi, i nomi ambigenere e promiscui. 1. Non ricordo se la pediatra mi sia stata consigliata da una collega o da un parente. 2. Quella ginnasta sembra una libellula. 3. Il regista ha già scelto le comparse per il film. 4. La preside è sempre disponibile verso docenti e allievi. 5. L’atleta si è sottoposta a un intenso allenamento. 6. Il custode ha anche il compito di accudire i fagiani e le tortore presenti nel parco. 7. Questo autista guida come una lumaca. 8. Si pensa che la vittima fosse una persona legata alla malavita. 9. La volpe, il lupo, il serpente, il corvo sono i protagonisti di molte favole. 10. La giornalista ha narrato i fatti con ricchezza di particolari sulla personalità dell’omicida. 11. Il pubblico applaudì a lungo il cantante e la pianista che lo accompagnava. 12. In campagna si sentono gracidare le rane e frinire le cicale.

esercizi di riepilogo

21

Di ciascun nome indica il genere (maschile: M; femminile: F; maschile e femminile: M/F) e specifica se è mobile, indipendente, ambigenere, promiscuo. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

22 112

sarto attrice suora fratello protagonista femmina allenatore scrofa spia operatrice

11. violinista 12. zebra 13. consorte 14. rinoceronte 15. boa 16. padrino 17. astronauta 18. giraffa 19. complice 20. pediatra

Indica il genere opposto dei nomi proposti nell’esercizio precedente.

la grammatica


3 | La forma dei nomi: il numero variabile

invariabile

difettivo

sovrabbondante

singolare

il cane

il caffè

il pepe

il braccio

plurale

i cani

i caffè

gli occhiali

i bracci le braccia

numero

▶▶ I nomi della lingua italiana sono in grande maggioranza variabili nel numero e forma-

no il plurale mutando la desinenza, come indicato nella seguente tabella: desinenza del singolare

desinenza del plurale

esempi

-a

maschile femminile

-i -e

il poeta, i poeti la busta, le buste

-o

maschile femminile

-i

il tavolo, i tavoli la mano, le mani

-e

maschile femminile

-i

il fossile, i fossili la notte, le notti

Alcuni nomi dei primi due gruppi hanno però forme particolari di plurale: nomi

plurale

esempi

masch. in -ca, -ga

-chi, -ghi

monarca, monarchi; collega, colleghi

femm. in -ca, -ga

-che, -ghe

oca, oche; riga, righe

femm. in -cìa, -gìa (con la i accentata)

-cìe, -gìe

farmacìa, farmacìe; magìa, magìe

femm. in -cia, -gia: – preceduta da vocale – preceduta da consonante

-cie, -gie -ce, -ge

acacia, acacie; valigia, valigie roccia, rocce; spiaggia, spiagge

masch. in -ìo

-ìi

fruscìo, fruscìi

masch. in -co, -go (con accento sulla penultima sillaba)

-chi, -ghi

bruco, bruchi; lago, laghi MA nemici; porci

masch. in -co, -go (con accento sulla terzultima sillaba)

-ci, -gi

monaco, monaci; asparago, asparagi MA carichi; incarichi; pizzichi; valichi; epiloghi; obblighi; profughi; naufraghi

masch. in -logo (con accento sulla terzultima sillaba)

-logi se nomi di persona

antropologo, antropologi; radiologo, radiologi monologo, monologhi; riepilogo, riepiloghi

-loghi se nomi di cosa

unità 2

Il nome

113


Inoltre, formano il plurale in modo irregolare le seguenti parole: ala / ali;   arma / armi;   dio / dei; tempio / templi;   uomo / uomini;   bue / buoi. Alcuni nomi cambiano genere al plurale: uovo / uova;   migliaio / migliaia;   paio / paia; eco / echi;   carcere / carceri. ▶▶ Alcuni nomi sono invece invariabili e mantengono la stessa forma sia al singolare sia

al plurale; il loro numero perciò può essere distinto solo per la concordanza con altre parti variabili del discorso (articolo, aggettivo, verbo). Rientrano in questa categoria:

■■

i monosillabi che terminano in vocale: gru, sci, re;

■■

i nomi terminanti in vocale accentata: città, oblò, virtù, martedì;

■■

i nomi in -i: crisi, analisi, brindisi, oasi;

■■

alcuni nomi maschili in -a: cinema, gorilla, boia, vaglia;

■■

alcuni nomi femminili in -o e in -ie: foto, biro, specie, serie;

■■

i nomi di origine straniera: film, garage, kebab, kimono.

▶▶ Pochi nomi, detti difettivi, mancano di uno dei due numeri: ■■

hanno solo la forma singolare i nomi non numerabili e alcuni nomi collettivi; il grano, lo zinco, il colera, la bontà, il Nord, la prole, il bestiame, la flora

■■

hanno solo la forma plurale alcuni nomi che indicano oggetti formati da due parti uguali o da una pluralità di elementi, oppure nomi già difettivi in latino. le manette, i pantaloni, le redini, i viveri, i dintorni, le stoviglie, le nozze, i posteri

dalla teoria alla pratica

Come distinguere l’articolo partitivo dalla preposizione di Per non confondere l’articolo partitivo con le forme articolate della preposizione di prova a sostituirlo con:

→ un po’ di se il nome è singolare;

114

→ alcuni / alcune se il nome è plurale.

Il caffè di Mara era ottimo.

Le dita della mano sono cinque.

Il caffè un po’ di Mara era ottimo. NO → preposizione

Le dita alcune mano sono cinque. NO → preposizione

C’è ancora della torta?

Vuoi dei cioccolatini?

C’è ancora un po’ di torta? sì → articolo partitivo

Vuoi alcuni cioccolatini? sì → articolo partitivo

la grammatica


Pochi nomi infine hanno due forme di singolare e di plurale di diverso genere: maschile

femminile

il legno / i legni (= il materiale)

la legna / le legna (= da ardere)

il frutto / i frutti (= degli alberi, del lavoro)

la frutta / le frutta (= quella che si compra, quella secca)

Altri esercizi di recupero e potenziamento sull’eBook

palestra delle competenze

23 Individua e distingui, sottolineandoli in modo diverso, i nomi singolari e i nomi plurali. 1. Al ristorante ho mangiato pollo con patate e vari dolci; mia sorella invece ha preso pesce e verdure miste. 2. Devo comprare al supermercato pane, mele, pepe, latte, olive. 3. Per la torta impasta farina, uova, burro, zucchero. 4. Gli incendi si propagano tanto più rapidamente quanto maggiore è la superficie a contatto con l’aria. 5. Metterò in valigia solo le cose indispensabili: spazzolino, shampoo, calze, camicie leggere e costumi. 6. Alcuni alpinisti hanno sofferto del mal di montagna, un disturbo legato al mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini.

24

Volgi al plurale i seguenti nomi e articoli. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

25

l’attacco il consiglio l’ago la maglia l’amaca il decennio la collega

8. il nipote 9. il bagaglio 10. l’invio 11. il brusio 12. l’ora 13. il guaio 14. il paio

15. il pediatra 16. la custode 17. l’albergo 18. il lenzuolo 19. il nemico 20. l’idea 21. l’uovo

Volgi al plurale i seguenti nomi, inserendo anche l’articolo determinativo corretto. 1. 2. 3. 4. 5. 6.

26

specie barca assassino dio analisi fronte (di guerra)

7. ottico 8. volpe 9. assassinio 10. video 11. bracciante 12. fronte (del volto)

13. città 14. martirio 15. chirurgo 16. diagnosi 17. fucile 18. ago

Volgi al plurale i seguenti nomi. 1. 2. 3. 4. 5. 6.

camicia bilancia nevralgia acacia scia doccia

7. quercia 8. mancia 9. allergia 10. reggia 11. goccia 12. socia

13. cuccia 14. rinuncia 15. arancia 16. camice 17. magia 18. fascia

unità 2

Il nome

115


28

Inserisci la forma di plurale appropriata scegliendola tra quelle proposte. i fondamenti / le fondamenta ■ i muri / le mura ■ i membri / le membra ■ i fronti / le fronti ■ i fili / le fila ■ i cigli / le ciglia 1.          della scienza sono molto ben espressi in questo manuale. / Dopo il recente terremoto          dell’edificio vanno controllate. 2. Questa casa abbandonata ha          cadenti. / Le truppe cinsero d’assedio          della città. 3.          del club non erano a conoscenza di quei fatti. / Gli tremavano          per il freddo. 4. Toccai          dei bambini per capire se avessero la febbre. /          della Prima guerra mondiale furono molteplici. 5. Ho perso          del discorso. / Mia nonna lavora a maglia e ha          di lana di tutti i colori. / Occorre chiamare i tecnici per controllare          del telefono. 6. I ragazzi amano giocare lungo          della strada. / Non aggrottare          .

TROVA TU LA REGOLA 49

logica grammaticale I nomi del seguente elenco possono indicare un albero da frutto, un frutto oppure sia l’albero sia il relativo frutto. Riportali opportunamente nella seguente tabella preceduti dall’articolo. Prova poi a formulare una regola generale: quando il nome dell’albero e del frutto si differenziano, di quale genere è il nome dell’albero? E quello del frutto? Hai trovato un caso particolare tra i nomi inseriti nella colonna di destra? albicocca ■ ananas ■ arancio ■ banano ■ caco ■ ciliegia ■ fico ■ limone ■ mandarino ■ mandorla ■ mango ■ nespolo ■ nocciolo ■ noce ■ olivo ■ pesca ■ pompelmo ■ ribes ■ susino ■ kiwi nome dell’albero

nome del frutto

regola generale: soluzione caso particolare:

116

la grammatica

nome dell’albero e del frutto


4 | La struttura e la formazione dei nomi

nome primitivo libro

derivato

libr-eria

libr-aio

alterato

libr-etto

libr-one

libr-accio

composto

segna-libro

libro-paga

libro-game

La struttura dei nomi può essere costituita da varie parti e ciò dipende dal modo in cui essi si sono formati. ▶▶ I nomi primitivi non derivano da nessuna parola della lingua italiana e sono costituiti

solo dalla radice e dalla desinenza (vedi Lessico, Unità 1). libr

+

radice

-o

cart

desinenza

radice

+

-a

desinenza

▶▶ I nomi derivati hanno aggiunto alla radice di una parola già esistente un elemento chia-

mato prefisso, quando è posto prima della radice, suffisso, quando segue la radice. libr radice

+

-eri suffisso

+

-a

in

desinenza

prefisso

+

-cart radice

+

-ament suffisso

+

-o

desinenza

▶▶ I nomi alterati si formano aggiungendo alla radice di un nome primitivo un suffisso

alterativo; questo suffisso non cambia sostanzialmente il significato di base, ma lo modifica nella quantità o nella qualità (vedi Lessico, Unità 1). A seconda della sfumatura di significato espressa, i nomi alterati si distinguono in:

■■

diminutivi: cagnolino, fontanella, cameretta, lupacchiotto, festicciola;

■■

accrescitivi: febbrone, omaccione;

■■

vezzeggiativi: cavalluccio, pietruzza, poesiola, figliolo;

■■

peggiorativi: caratteraccio, giovinastro, mostriciattolo, poetuncolo, soldataglia.

dentro la lingua → Numerosi nomi che erano in origine degli alterati hanno acquisito nel tempo un significato proprio, diverso da quello del nome originario, e sono ormai considerati nomi derivati. vetrina, fantino, cannone, cartone, lancetta, forchetta, righello, cassetto, rossetto

→ Altri nomi sono definiti falsi alterati perché, pur presentando terminazioni uguali ai suffissi alterativi, non hanno alcun legame con i nomi di cui sembrano gli alterati. tacchino (non da tacco), colletta (non da colla), torrone (non da torre), focaccia (non da foca)

unità 2

Il nome

117


▶▶ I nomi composti si sono formati dall’unione di due o più parole che possono anche

appartenere a categorie grammaticali diverse (vedi Lessico, Unità 1). In base alle loro componenti, i composti formano il plurale secondo regole generali, alle quali, però, vi sono non poche eccezioni: nomi composti da

formazione del plurale

esempi

nome + nome

– se i due nomi sono dello stesso genere si volge al plurale solo il secondo – se i due nomi sono di genere diverso, si volge al plurale solo il primo

il cavolfiore, i cavolfiori l’arcobaleno, gli arcobaleni

nome + aggettivo

si modifica la desinenza o di entrambi gli elementi o solo del secondo elemento

la cassaforte, le casseforti il camposanto, i camposanti il palcoscenico, i palcoscenici

aggettivo + nome

va al plurale il secondo elemento

il bassorilievo, i bassorilievi la piattaforma, le piattaforme MA la malalingua, le malelingue il purosangue, i purosangue

aggettivo + aggettivo

va al plurale il secondo elemento

il chiaroscuro, i chiaroscuri il pianoforte, i pianoforti MA l’altopiano, gli altopiani / altipiani

avverbio + aggettivo

va al plurale il secondo elemento

il sottomarino, i sottomarini il sempreverde, i sempreverdi

verbo + verbo

il composto resta invariato

il lasciapassare, i lasciapassare

verbo + nome preposizione + nome

– se il nome è maschile va al plurale – negli altri casi il composto resta invariato

il passaporto, i passaporti il sottosuolo, i sottosuoli l’aspirapolvere, gli aspirapolvere il dopobarba, i dopobarba MA l’asciugamano, gli asciugamani ; il salvagente, i salvagenti / salvagente

verbo + avverbio

il composto resta invariato

il buttafuori, i buttafuori

avverbio + verbo

il composto resta invariato

il benestare, i benestare

nome + preposizione + nome

si modifica la desinenza o del primo o del secondo nome

il ficodindia, i fichidindia il pomodoro, i pomodori

il pescespada, i pescispada il centrotavola, i centritavola MA la ferrovia, le ferrovie il crocevia, i crocevia

I nomi composti con la parola capo formano il plurale secondo regole proprie che sono riassunte nello schema proposto.

118

composto

formato da

regola

nome di persona, maschile

capo + nome di persona il capocuoco capo + nome di cosa il capostazione

va al plurale il nome di persona i capocuochi va al plurale la parola capo i capistazione

la grammatica


nome di persona, femminile

capo + nome di persona la caporedattrice capo + nome di cosa la caporeparto

va al plurale il nome di persona le caporedattrici resta tutto invariato le caporeparto

nome di cosa

capo + nome di cosa il capolavoro

va al plurale il nome di cosa i capolavori

Sono detti composti colti i nomi formati con prefissoidi e suffissoidi, elementi usati come suffissi o prefissi, che in origine erano parole greche o latine autonome (vedi Lessico, Unità 1). ecologia, bibliografia, filosofia, biblioteca, omicida, termosifone, autografo

palestra delle competenze

Altri esercizi di recupero e potenziamento sull’eBook

131 Tra i seguenti nomi individua quelli derivati con l’aggiunta di un prefisso e trascrivili come nell’esempio. indipendenza: in + dipendenza ricostruzione ■ ricetta ■ ricovero ■ rifioritura ■ antincendio ■ antilope ■ antineve ■ antiquario ■ scoppio ■ sconfitta ■ scongelamento ■ sconvenienza ■ incostanza ■ incubo ■ indecisione ■ indizio ■ industria

32

Trova il nome primitivo da cui derivano i seguenti nomi e indica se si sono formati con l’aggiunta di un prefisso (P), di un suffisso (S) o di entrambi (PS). 1. da 2. da 3. da 4. da 5. da 6. da 7. da 8. da 9. da

33

: marinaio (     ), mareggiata (     ) : disgelo (     ), gelata (     ) : ordinamento (     ), disordine (     ) : panetteria (     ), panettiere (     ) : manata (     ), maniglia (     ) : retrobottega (     ), bottegaio (     ) : diserbante (     ), erboristeria (     ) : antipasto (     ), antipastiera (     ) : scarcerazione (     ), carcerato (     )

Dai nomi elencati forma il nome derivato che indica il mestiere o l’attività corrispondente; puoi utilizzare i suffissi -aio, -ino, -iere, -ante, -ista. 1. verdura 2. bar 3. pane 4. arte 5. cassa 6. orologio 7. casello

8. macello 9. gioielli 10. posta 11. fiore 12. tennis 13. ferrovia 14. regia

15. bagno 16. taxi 17. giornale 18. commercio 19. tabacchi 20. canto 21. centralino unità 2

Il nome

119


34

Individua e sottolinea i nomi alterati (attenzione a non confonderli con i falsi alterati). rosone ■ rosellina ■ cagnetto ■ canotto ■ cagnone ■ lupino ■ lupone ■ lupacchiotto ■ cantone ■ cantuccio ■ montone ■ monticello ■ postino ■ posticino ■ visetto ■ visone ■ visino ■ girino ■ giretto ■ bottone ■ bottino ■ botticella ■ focaccia ■ focaccina ■ porticciolo ■ portone

35

Individua e sottolinea i nomi alterati. 1. I genitori hanno deciso di dipingere di azzurrino la stanzetta del loro primogenito. 2. Ieri Luisa non è venuta a fare il compito di scienze dicendo di avere un febbrone da cavallo: che furbacchiona! 3. Carlo è un golosone: ogni oretta fa uno spuntino con una merendina! 4. Una delle mie passioni quando sono in montagna è fare un giretto per le stradicciole del paesino. 5. Luca non vuole grandi eventi per il suo compleanno: una festicciola e un regalino andranno benissimo. 6. Nella villetta di mia zia è accaduto un fattaccio: si sono introdotti i ladri e le hanno rubato tutti gli ori, collane, braccialetti e orecchini, il televisore a cristalli liquidi e il visone che aveva appena comperato. 7. Il cagnaccio della signorina Rossi, quando vede dal balcone uno sconosciuto, abbaia sempre. 8. Da piccolina ogni sera per farmi addormentare la mia nonnetta mi raccontava una fiaba: le mie preferite erano Cappuccetto rosso e Il soldatino di piombo.

36

Riconosci il tipo di alterazione dei seguenti nomi: diminutivo (D), accrescitivo (A), vezzeggiativo (V), peggiorativo (P). 1. ometto ( ) 2. poesiola ( ) 3. gattone ( ) 4. fiumiciattolo ( ) 5. odoraccio ( ) 6. ragazzone ( ) 7. ristorantino ( ) 8. storiella ( ) 9. zietta ( ) 10. plebaglia ( ) 11. quadretto ( ) 12. profumino ( ) 13. spiaggetta ( ) 14. pietruzza ( ) 15. volumone ( ) 16. topastro ( )

37

I seguenti nomi erano in origine degli alterati, ma sono poi diventati nomi autonomi: indica di ciascuno la parola di cui prima era un alterato e di cui ora è considerato un derivato. Es. vetrino da vetro 1. 2. 3. 4. 5. 6.

38

caschetto barretta cassetto dischetto fattorino scarpone

7. canestrello 8. panino 9. tendone 10. taschino 11. orecchino 12. padrino

13. fumetto 14. scenetta 15. minestrone 16. cannone 17. zolletta 18. cerchione

lessico Individua e sottolinea i nomi composti. 1. Il battistrada è la parte dello pneumatico che aderisce all’asfalto. Nel Medioevo era il servo che precedeva a cavallo la carrozza del signore. Oggi “fare da battistrada a qualcuno” significa facilitargli il cammino o il compito. 2. Lo spartitraffico è un rialzo stradale o una sovrastruttura simile, che serve a spartire le correnti di traffico; spesso delimita il controviale, cioè il viale più stretto che fiancheggia il viale principale. 3. Il telepass è la denominazione del marchio registrato del telepedaggio, cioè il sistema elettronico che permette di pagare il pedaggio sulle autostrade in modo automatico e senza sosta al casello. 4. Il codice stradale vieta la circolazione sui marciapiedi di biciclette, monopattini, motocicli e motoveicoli.

39

120

lessico attivo Trova, aiutandoti eventualmente con il dizionario, dei nomi composti con il prefissoide tele- con il significato di “lontano”, tele- con il significato di “televisione”, e con mono-.

la grammatica


40

Riconosci gli elementi che formano i seguenti nomi composti. Es. sottopassaggio: sotto (preposizione) + passaggio (nome) pescecane ■ compravendita ■ apribottiglia ■ sottolavello ■ buttafuori ■ arcobaleno ■ scacciapensieri ■ cassaforte ■ saliscendi ■ malvivente ■ benestare ■ autoscatto ■ cacciavite ■ pianoforte ■ dopopranzo

41

Volgi al plurale i seguenti nomi composti. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

il pianoforte l’ecosistema l’acquamarina il doposcuola il sottopassaggio la mezzaluna il capoverso la fotografia

9. il bassofondo 10. il sottomarino 11. la banconota 12. il girasole 13. il parapiglia 14. la cassapanca 15. l’aristocrazia 16. il paracadute

esercizi di riepilogo

42

lessico Distingui se il nome indicato è primitivo (P), derivato (D), composto (C), composto colto (CC). 1. Il politologo (….…) si occupa dello studio (….…) delle realtà (….…) politiche e dei loro sviluppi. 2. È un prestanome (….…) chi presta il suo nome (….…) a un individuo che vuole mantenere l’anonimato (….…): in genere egli firma atti di varia tipologia (….…) per conto di uno che non può o non vuole comparire ufficialmente e che quindi può anche essere una persona di malaffare (….…) o in malafede (….…). 3. Lo pseudonimo (in greco pseudo-, “falso”, e ónyma, “nome”) è il nome fittizio, cioè non vero, con cui un artista (….…) svolge la sua attività (….…). 4. L’omonimia (….…) è il fenomeno per cui due o più persone si trovano ad avere lo stesso nome e cognome (….…) e possono essere distinte solo dall’indicazione (….…) della data (….…) e del luogo (….…) di nascita (….…) o della paternità (….…). 5. L’enoteca (….…) è il luogo per l’esposizione (….…) o la vendita (….…) del vino (….…); l’enologia è la tecnica della produzione e della conservazione (….…) del vino di cui si occupano gli enologi. Nell’emoteca (….…) (dal greco emo-, “sangue”) invece si conservano il sangue (….…) e il plasma per le trasfusioni (….…).

43

Classifica i seguenti nomi in relazione alla struttura: primitivo (P), derivato (D), alterato (A), composto (C), e sottolinea quelli invariabili. 1. casetta ( ) 2. maternità ( ) 3. beccuccio ( ) 4. comò ( ) 5. acquazzone ( ) 6. scarpata ( ) 7. lattante ( ) 8. dopocena ( ) 9. libraio ( ) 10. fuoribordo ( ) 11. mattone ( ) 12. cavolfiore ( ) 13. reggicalze ( ) 14. stendibiancheria ( ) 15. focolare ( ) 16. fuocherello ( ) 17. disinteresse ( ) 18. vermiciattolo ( ) 19. scalinata ( ) 20. dormiveglia ( ) 21. bigliettaio ( ) 22. giornalino ( ) 23. colletto ( ) 24. tacchino ( ) 25. tigrotto ( ) 26. immoralità ( )

unità 2

Il nome

121


L’analisi grammaticale del pronome personale e relativo come si fa Nel fare l’analisi grammaticale del nome bisogna specificare i seguenti aspetti: l’analisi grammaticale

1 il significato, comune o proprio, di persona, animale, o cosa; concreto o astratto; collettivo o non numerabile (occorre precisarlo solo quando lo è);

2 il genere, maschile o femminile (è opportuno specificare anche se il nome è indipendente, ambigenere, di genere promiscuo);

3 il numero, singolare o plurale (è opportuno specificare anche se è invariabile, difettivo, sovrabbondante);

4 la formazione, primitivo, derivato, composto o alterato diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo, peggiorativo.

Ho trascorso un bel dopocena con Luigi che mi ha portato un mazzo di roselline e dei bei lillà. dopocena nome comune di cosa, astratto, maschile, singolare, composto Luigi

nome proprio di persona, maschile

mazzo

nome comune di cosa, concreto, maschile, singolare, collettivo, primitivo

roselline

nome comune di cosa, concreto, femminile, plurale, alterato diminutivo

lillà

nome comune di cosa, concreto, maschile, invariabile, primitivo

ora prova tu

44

Fai l’analisi grammaticale dei seguenti nomi. 1. fraticelli 2. cantanti 3. sottopiatto 4. salute 5. Gabriele 6. plotone 7. soia 8. caricabatterie 9. immortalità 10. antilope

45

Individua i nomi e fanne l’analisi grammaticale. 1. Quanti di questi libroni devi studiare? 2. Ti ho lasciato sul tavolo un panino e una tortina alla frutta. 3. Non mi piace il pollame in genere. 4. Il cronista di quel quotidiano ha dato la notizia in anteprima. 5. Valentina conserva tutti i suoi vecchi giocattoli nel sottoscala. 6. Prima di tutto dobbiamo pensare all’incolumità della popolazione.

122

la grammatica


L’analisi grammaticale del nome

1 il significato, comune o proprio, di persona, animale, o cosa; concreto o astratto; collettivo o non numerabile (occorre precisarlo solo quando lo è);

2 il genere, maschile o femminile (è opportuno specificare anche se il nome è indipendente, ambigenere, di genere promiscuo);

3 il numero, singolare o plurale (è opportuno specificare anche se è invariabile, difettivo, sovrabbondante);

4 la formazione, primitivo, derivato, composto o alterato diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo, peggiorativo.

Ho trascorso un bel dopocena con Luigi che mi ha portato un mazzo di roselline e dei bei lillà. dopocena nome comune di cosa, astratto, maschile, singolare, composto Luigi

nome proprio di persona, maschile

mazzo

nome comune di cosa, concreto, maschile, singolare, collettivo, primitivo

roselline

nome comune di cosa, concreto, femminile, plurale, alterato diminutivo

lillà

nome comune di cosa, concreto, maschile, invariabile, primitivo

ora prova tu

44

Fai l’analisi grammaticale dei seguenti nomi. 1. fraticelli 2. cantanti 3. sottopiatto 4. salute 5. Gabriele 6. plotone 7. soia 8. caricabatterie 9. immortalità 10. antilope

45

Individua i nomi e fanne l’analisi grammaticale. 1. Quanti di questi libroni devi studiare? 2. Ti ho lasciato sul tavolo un panino e una tortina alla frutta. 3. Non mi piace il pollame in genere. 4. Il cronista di quel quotidiano ha dato la notizia in anteprima. 5. Valentina conserva tutti i suoi vecchi giocattoli nel sottoscala. 6. Prima di tutto dobbiamo pensare all’incolumità della popolazione. unità 2

Il nome

123

l’analisi grammaticale

come si fa Nel fare l’analisi grammaticale del nome bisogna specificare i seguenti aspetti:


124

la grammatica

ATTIVO

INTRANSITIVO

PASSIVO

rispetto al GENERE può essere

SOVRABBONDANTE

può essere

IRREGOLARE

TRANSITIVO

DIFETTIVO

REGOLARE

-ere -ire

IMPERSONALE

rispetto alla FORMA può essere

RIFLESSIVO

PERSONA

passato presente futuro

TEMPO

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO

plurale

PRONOMINALE

FRASEOLOGICA

SERVILE

AUSILIARE

singolare

NUMERO

composto

semplice

3 indefiniti

ci sono verbi che svolgono una particolare FUNZIONE

è la parte fondamentale del discorso

IL VERBO

3 CONIUGAZIONI

-are

è VARIABILE

MODO

4 finiti

INDICATIVO CONGIUNTIVO CONDIZIONALE IMPERATIVO

mappa di sintesi

mappa di sintesi Videomappa


ATTIVO

INTRANSITIVO

PASSIVO

rispetto al GENERE può essere

SOVRABBONDANTE

può essere

IRREGOLARE

TRANSITIVO

DIFETTIVO

REGOLARE

-ere -ire

unità 2

IMPERSONALE

rispetto alla FORMA può essere

RIFLESSIVO

PERSONA

passato presente futuro

TEMPO

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO

plurale

Il nome

grammatica mappa di sintesi facile

PRONOMINALE

FRASEOLOGICA

SERVILE

AUSILIARE

singolare

NUMERO

composto

semplice

3 indefiniti

ci sono verbi che svolgono una particolare FUNZIONE

è la parte fondamentale del discorso

IL VERBO

3 CONIUGAZIONI

-are

è VARIABILE

MODO

4 finiti

INDICATIVO CONGIUNTIVO CONDIZIONALE IMPERATIVO

mappa di sintesi Videomappa

125


Didattica inclusiva grammatica facile Che cosa è il nome Il nome è una parola che indica le persone, gli animali o le cose che esistono nella grammatica facile

realtà o che si possono immaginare con la fantasia. In grammatica chiamiamo cose sia gli oggetti, sia i luoghi, i fatti, le idee, i sentimenti, le emozioni. I nomi sono parole variabili: modificano la desinenza per indicare il genere (maschile/ femminile) e il numero (singolare/plurale). il contadino  la contadina  i contadini   le contadine

prova subito

1 Indica le parole che sono nomi. Sono 8 in tutto.

×

pianura

vetta

lago

verde

la

inverno

arido

scogli

sabbioso

campo

vado

trasparente

Nomi propri e nomi comuni I nomi propri indicano persone, animali o cose in modo specifico. I nomi propri iniziano sempre con la lettera maiuscola. Po, Italia e Monviso sono nomi propri. I nomi comuni indicano persone, animali o cose in modo generico. I nomi comuni iniziano sempre con la lettera minuscola. Fiume, monte sono nomi comuni. prova subito

2 Specifica per ciascun nome comune un nome proprio e viceversa. 1. nazione India

5. vulcano

2. capitale

6. città

3. fiume

7. Mediterraneo

4. monte

8. Piemonte

Il genere: maschile e femminile Un esploratore e un’esploratrice fotografano un leone e una leonessa mentre riposano sotto le stelle. 126

la grammatica


Esploratore, leone sono nomi di genere maschile. Esploratrice, leonessa e stelle sono nomi di genere femminile. I nomi hanno sempre un genere, maschile o femminile. Fai però attenzione:

• i nomi di persona e i nomi di animale hanno un genere che si basa sul loro sesso; stabilito dalle regole grammaticali di una lingua. Riconoscere il genere di un nome di cosa non è dunque sempre facile. Puoi basarti sul genere dell’articolo (o della preposizione articolata) che lo precede e sul genere di un aggettivo che lo accompagna. Il mare era calmo e trasparente e la spiaggia era deserta. prova subito

3 Indica se i nomi evidenziati sono maschili (M) o femminili (F). Il piccolo paese (     M ) attaccato alla montagna (     ) è una macchia (     ) di colore (     ) tra la roccia (     ) e il mare (     ) blu. Le case (     ) sono alte, strette e colorate, l’una abbracciata all’altra come se avessero paura (     ) di perdersi. Sono così vicine tra loro che da lontano sembra non esserci spazio (     ) per le strade .

Il numero: singolare e plurale Sotto il sole del deserto i cammelli camminano in fila verso le tende. Sole, deserto e fila sono nomi singolari; cammelli e tende sono nomi plurali. I nomi hanno un numero, singolare o plurale. I nomi variabili cambiano la desinenza nel passaggio dal singolare al plurale. la spiaggia → le spiagge    il lago → i laghi    la vite → le viti I nomi invariabili mantengono al plurale la stessa forma del singolare. Puoi riconoscere il numero (singolare o plurale) di questi nomi prestando attenzione all’articolo, all’aggettivo o al verbo.

prova subito

La città più visitata in Italia è Roma.

→ singolare

Sono molte le città italiane amate dai turisti.

→ plurale

4 Volgi al plurale i seguenti nomi. 1. isola isole

4. ninfea

2. iceberg

5. arcipelago

3. cespuglio

6. foglia

unità 2

Il nome

127

grammatica facile

• i nomi di cosa, essendo inanimati, hanno un genere dato per convenzione, cioè


verifica delle competenze 1 I nomi del seguente elenco possono indicare un albero da frutto, un frutto oppure sia l’albero sia

verifica delle competenze

il relativo frutto. Riportali opportunamente nella seguente tabella preceduti dall’articolo. Prova poi a formulare una regola generale: quando il nome dell’albero e del frutto si differenziano, di quale genere è il nome dell’albero? E quello del frutto? Hai trovato un caso particolare tra i nomi inseriti nella colonna di destra? albicocca ■ ananas ■ arancio ■ banano ■ caco ■ ciliegia ■ fico ■ limone ■ mandarino ■ mandorla ■ mango ■ nespolo ■ nocciolo ■ noce ■ olivo ■ pesca ■ pompelmo ■ ribes ■ susino ■ kiwi

nome dell’albero

nome del frutto

nome dell’albero e del frutto

punti      / 10

2 L’insegnante di matematica ti ha assegnato questi semplici problemi: leggi bene la consegna e svolgili.

1. Il lato di un triangolo misura 20 cm: quanto è la metà del lato aumentata di 6 cm? 2. Il lato di un triangolo misura 20 cm: quanto è la metà del lato aumentato di 6 cm? 3. Calcola l’area di un quadrato avente il lato di 20 cm diminuito di 10. 4. Calcola l’area di un quadrato avente il lato di 20 cm diminuita di 10. punti      / 4

3 Usando l’opportuno prefisso forma i nomi derivati che corrispondono alle seguenti definizioni. Es. non continuità → discontinuità 1. contro la nebbia: 9. non sicurezza: 2. non obbedienza: 10. contrario di vantaggio: 3. nuova lettura: 11. non possibilità: 4. non normalità: 12. non proporzione: 5. contrario di onore: 13. esonero in parte: 6. prima della guerra: 14. contro il gelo: 7. non fiducia: 15. nuova consegna: punti      / 10

4 Aggiungendo opportunamente una parola a quelle elencate di seguito, forma uno o più nomi composti.

tempera ■ terra ■ dopo ■ campo ■ buon ■ perla ■ fatiche ■ cuore punti      / 10 128

la grammatica


5 A partire dal nome primitivo indicato forma un nome derivato, un alterato e un composto. cane ■ nome ■ scarpa ■ famiglia ■ scuola ■ camera ■ tempo punti      / 10

6 Trova o inventa tu una ricetta, vera o verosimile: gli ingredienti dovranno essere in gran parte dei nomi difettivi.

7 Trova il maggior numero di nomi che si riferiscono al campo semantico, cioè all’area di significato del “mare” (indica almeno tre nomi composti e tre alterati).

punti      / 10

8 I modi di dire che utilizzano nomi di cibi sono molto numerosi e di largo uso. Te ne proponiamo alcuni: spiega tu con una frase il significato che ciascuno di essi esprime. 1. Avere il prosciutto sugli occhi 2. Avere una patata bollente 3. Essere colto con le mani nella marmellata 4. Essere una minestra riscaldata 5. Lasciare cuocere qualcuno nel suo brodo 6. Parlare della rava e della fava 7. Vestirsi a cipolla 8. Fare un minestrone 9. Rompere le uova nel paniere punti      / 10

9 scrittura Scrivi un breve testo raccontando un episodio con situazioni che si prestino all’utilizzo di alcuni dei modi di dire proposti all’esercizio precedente.

punti      / 10

10 scrittura Scrivi due brevi testi su un argomento a tua scelta: usa nel primo solo nomi maschili e nel secondo solo nomi femminili.

punti      / 10

11 scrittura Scrivi due brevi testi su un argomento a tua scelta: usa nel primo solo nomi singolari e nel secondo solo nomi plurali.

punti      / 10 totale punti      / 36

Valutazione Se hai ottenuto meno di XX punti vai alla verifica di recupero a pagina seguente unità 2

Il nome

129

verifica delle competenze

punti      / 10


verifica di recupero 1 I nomi del seguente elenco possono indicare un albero da frutto, un frutto oppure sia l’albero sia

verifica di recupero

il relativo frutto. Riportali opportunamente nella seguente tabella preceduti dall’articolo. Prova poi a formulare una regola generale: quando il nome dell’albero e del frutto si differenziano, di quale genere è il nome dell’albero? E quello del frutto? Hai trovato un caso particolare tra i nomi inseriti nella colonna di destra? albicocca ■ ananas ■ arancio ■ banano ■ caco ■ ciliegia ■ fico ■ limone ■ mandarino ■ mandorla ■ mango ■ nespolo ■ nocciolo ■ noce ■ olivo ■ pesca ■ pompelmo ■ ribes ■ susino ■ kiwi

nome dell’albero

nome del frutto

nome dell’albero e del frutto

punti      / 10

2 L’insegnante di matematica ti ha assegnato questi semplici problemi: leggi bene la consegna e svolgili.

1. Il lato di un triangolo misura 20 cm: quanto è la metà del lato aumentata di 6 cm? 2. Il lato di un triangolo misura 20 cm: quanto è la metà del lato aumentato di 6 cm? 3. Calcola l’area di un quadrato avente il lato di 20 cm diminuito di 10. 4. Calcola l’area di un quadrato avente il lato di 20 cm diminuita di 10. punti      / 4

3 Usando l’opportuno prefisso forma i nomi derivati che corrispondono alle seguenti definizioni. Es. non continuità → discontinuità 1. contro la nebbia: 9. non sicurezza: 2. non obbedienza: 10. contrario di vantaggio: 3. nuova lettura: 11. non possibilità: 4. non normalità: 12. non proporzione: 5. contrario di onore: 13. esonero in parte: 6. prima della guerra: 14. contro il gelo: 7. non fiducia: 15. nuova consegna: punti      / 10

4 Aggiungendo opportunamente una parola a quelle elencate di seguito, forma uno o più nomi composti.

tempera ■ terra ■ dopo ■ campo ■ buon ■ perla ■ fatiche ■ cuore punti      / 10 130

la grammatica


5 A partire dal nome primitivo indicato forma un nome derivato, un alterato e un composto. cane ■ nome ■ scarpa ■ famiglia ■ scuola ■ camera ■ tempo punti      / 10

6 Trova o inventa tu una ricetta, vera o verosimile: gli ingredienti dovranno essere in gran parte dei nomi difettivi.

7 Trova il maggior numero di nomi che si riferiscono al campo semantico, cioè all’area di significato del “mare” (indica almeno tre nomi composti e tre alterati).

punti      / 10

8 I modi di dire che utilizzano nomi di cibi sono molto numerosi e di largo uso. Te ne proponiamo alcuni: spiega tu con una frase il significato che ciascuno di essi esprime. 1. Avere il prosciutto sugli occhi 2. Avere una patata bollente 3. Essere colto con le mani nella marmellata 4. Essere una minestra riscaldata 5. Lasciare cuocere qualcuno nel suo brodo 6. Parlare della rava e della fava 7. Vestirsi a cipolla 8. Fare un minestrone 9. Rompere le uova nel paniere punti      / 10

9 scrittura Scrivi un breve testo raccontando un episodio con situazioni che si prestino all’utilizzo di alcuni dei modi di dire proposti all’esercizio precedente.

punti      / 10

10 scrittura Scrivi due brevi testi su un argomento a tua scelta: usa nel primo solo nomi maschili e nel secondo solo nomi femminili.

punti      / 10

11 scrittura Scrivi due brevi testi su un argomento a tua scelta: usa nel primo solo nomi singolari e nel secondo solo nomi plurali.

punti      / 10 totale punti      / 36

Valutazione Da 0 a 16 punti → hai ancora bisogno di esercizi! Da 17 a 36 punti → bene! Ora puoi affrontare lo studio dell’unità successiva! unità 2

Il nome

131

verifica di recupero

punti      / 10


Per la Prova Invalsi Riflessione sulla lingua 1 In quale delle seguenti frasi non c’è il soggetto (né esplicito né sottinteso)? per la prova invalsi

A Ti piace la cioccolata? b È vietato fumare

c Sta piovendo a dirotto d Hanno suonato alla porta

2 Dicendo “In Alto Adige, molti anziani parlano solo o prevalentemente il tedesco”, si intende che gli anziani A parlano talvolta italiano e talvolta tedesco c parlano italiano e tedesco indifferentemente B parlano tedesco e a volte anche italiano D parlano tedesco e frequentemente anche italiano

Grammatica 3 Nella frase “I tuoi amici dell’università, prima hanno detto che sarebbero arrivati oggi e poi, all’ultimo momento, hanno rimandato di una settimana.”, la prima virgola A b c d

è corretta perché introduce un inciso è superflua e potrebbe anche non essere messa non è corretta perché separa il soggetto dal predicato non è corretta perché andrebbe messa dopo la congiunzione che

4 Ciascuno dei seguenti gruppi di definizioni si riferisce ad una stessa parola che può avere più significati (parola polisemica). Individuala e scrivila, seguendo l’esempio. es. ■ Parte del discorso che si associa ad un nome ■ Testo scritto per essere pubblicato su un giornale ■ Porzione di testo in cui è suddiviso un atto normativo (la costituzione, una legge, un regolamento) articolo 1.

sta verticale che regge le vele delle navi A Pianta dotata di un tronco di legno verticale, di ramificazioni, di foglie, a volte di fiori ■ Schema grafico che, con le sue ramificazioni, indica rapporti di derivazione ■ ■

2.

obile composto da un sedile e un tavolo anteriore di appoggio M ■ Tavolo variamente attrezzato per il servizio dei clienti nelle botteghe e nei locali pubblici ■ Tavolo, ripiano da lavoro ■

5 Completa le frasi con le espressioni corrette, scegliendole tra quelle date nell’elenco. Attenzione: alcune espressioni dell’elenco dovranno essere usate più di una volta, altre invece sono in più. ce n’è

c’è

ce ne

se l’è

se le

se n’è

te ne

te lo

me ne

m’è

1. Hai letto il preventivo per il rifacimento del tetto? Che      pare? 2. Il tuo collega di lavoro      andato. Non era per niente simpatico, per fortuna      siamo liberate!

132

la grammatica


La cittadinanza globale Perché internet ha avuto così tanto successo? Perché accorcia le distanze e perché è uno strumento di aggregazione sociale che permette di comunicare, confrontarsi e incontrare un sacco di persone. Ma soprattutto perché è una miniera di informazioni di ogni genere, superficiali o dettagliate, in larga parte credibili e, soprattutto, gratuite.

La diffusione del sapere

Condividere significa “dividere con qualcuno” una risorsa o uno spazio. Internet è per sua natura uno spazio condiviso da miliardi di internauti, ma può diventare una risorsa condivisa nel momento in cui decidiamo di rendere accessibile a tutti qualcosa che prima apparteneva soltanto a noi. Su internet, infatti, possiamo condividere programmi per il computer, file multimediali come immagini o video, documenti o libri elettronici. E poi, con l’aiuto di un server, conservarli in un enorme archivio digitale che renderà più semplice per tutti trovare un singolo documento, o un singolo file. È già straordinario di per sé, ma c’è di più: la condivisione di software, enciclopedie, risorse, eBook è completamente gratuita. Perciò possiamo accedere liberamente a un patrimonio culturale enorme, a prescindere dalle nostre possibilità economiche, con l’unica condizione di avere una connessione internet. Non solo: possiamo arricchirci, confrontare la nostra cultura e le nostre tradizioni con quelle degli altri Paesi e contribuire a nostra volta alla diffusione di sapere online.

Documento 1

Le regole della condivisione

Nel farlo, però, dobbiamo sempre ricordare che cosa significa vivere il mondo digitale: approfittare delle opportunità offerte da internet in modo intelligente e rispettoso. Questo significa che non dobbiamo condividere indistintamente tutto, con il rischio di diffondere informazioni errate, dati sensibili o persino pregiudizi, ma che siamo tenuti a condividere solo quello di cui siamo certi, a segnalare le informazioni che circolano ma che non sono vere, a correggere quelle inesatte e a richiamare chi diffonde in maniera scriteriata notizie e dati.

Se internet rivoluziona la cultura

Internet ha cambiato l’idea stessa di cultura, aprendo la strada a movimenti di condivisione libera e legale dei contenuti come Creative Commons. La giornalista Anna Masera e l’avvocato Guido Scorza descrivono com’è successo.

I

nternet ha rivoluzionato la cultura. Il world wide web racchiude l’informazione infinita e sempre reperibile, trasformata da materiale in immateriale. L’ambiente in cui si muove è un ecosistema che supera la divisione tra reale e virtuale, offline e online. Ma per un’ecologia dell’infosfera1 serve innanzitutto che la popolazione che la abita la conosca e sappia conviverci. Siamo cresciuti in un’epoca in cui la cultura era legata al possesso di oggetti: libri, dischi, dvd.

unità 2

Il nome

133

La cittadinanza globale

La conoscenza condivisa


La cittadinanza globale

Oggi con internet l’oggetto culturale è diventato un servizio. Non si possiede più un libro, un disco o un film, ma lo si affitta per il tempo necessario alla fruizione grazie a un abbonamento online (via “cloud”, le banche dati nella “nuvola” della Rete). Diventando un servizio, la cultura si trasforma e i suoi contenuti si evolvono: non sono più unità distinte, ma un flusso che si può incanalare su diversi formati. Non più un film o un libro, bensì una storia che di volta in volta può diventare un libro, un film, un videogioco, una serie tv, un giornale. Documento 2

Il software libero

Il primo a iniziare un’opera di liberazione del software, per consentire a tutti di utilizzare un sistema operativo libero, è stato l’hacker Richard Stallman. In questa intervista spiega la natura della sua idea di software libero e la sua affascinante avventura nel più puro spirito hacker.

“G

nu” è il nome del sistema operativo cui lavoriamo da 14 anni; questo sistema è interamente costituito da software libero, e ciò lo caratterizza rispetto a tutti gli altri software. Poiché è un software libero, gli utenti hanno la “libertà”, appunto, di modificare il software stesso a seconda dell’uso che se ne vuole fare, hanno la libertà di studiare come funziona il software; noi diamo all’utente il codice sorgente – non c’è nulla di segreto all’interno del suo software e l’utente ha la libertà di fare copie e distribuirle in modo da condividerle col suo vicino. Inoltre si ha la possibilità di fare versioni migliorate e diffonderle sulla rete, al fine di un uso comune; di conseguenza, chiunque può collaborare alla costruzione della sua comunità. Il significato di software libero consiste in queste tre libertà che ho sinteticamente riassunto.

LA GRAMMATICA NEL TESTO 1 Il periodo “Dovevamo trovarci alle cinque, invece sei arrivato alle sei” è costituito da due frasi unite tra loro dalla congiunzione invece che introduce A b c d

una correlazione rispetto a quanto detto prima una precisazione rispetto a quanto detto prima una contrapposizione rispetto a quanto detto prima una conclusione rispetto a quanto detto prima

2 Completa le frasi con le espressioni corrette, scegliendole tra quelle date nell’elenco. ce n’è

se l’è

se le

se n’è

te ne

te lo

1. Hai letto il preventivo per il rifacimento del tetto? Che      pare? 2. Il tuo collega di lavoro      andato. Non era per niente simpatico, per fortuna      siamo liberate! 3. “In vacanza      capitata un’altra,      devo parlare!” “Sì, certo, ma non ora, non      abbastanza tempo, me ne parlerai nei prossimi giorni” 4. Certo che tuo fratello      vista brutta durante il suo viaggio nel deserto! 134

la grammatica


riflettere e parlare

A La possibilità di pubblicare le proprie opere e di metterle in vendita online, senza ricorrere a una rete di commercio. b La possibilità di condividere conoscenze arricchendo la propria cultura a costi bassissimi o nulli. c La possibilità di creare comunità di condivisione di materiali e software. d La possibilità di raccogliere informazioni sugli altri.

debate Richard Stallman, parlando della sua esperienza al MIT, dice: “Ebbi una bellissima impressione di quello che succedeva perché sentivo che si stava lavorando tutti insieme per far progredire la conoscenza umana, che non lavoravamo come nemici l’uno dell’altro, che eravamo tutti in un’unica squadra, insieme per il bene dell’umanità. Mi piace sentire questa sensazione di condividere un bene comune! Odio, viceversa, la sensazione di lavorare contro altre persone; io voglio provare la sensazione di lavorare per l’umanità.” Organizzate una discussione in classe, confrontandovi ed esponendo le vostre opinioni sui seguenti punti: a) è vero che lavorando insieme si fa progredire la conoscenza umana? b) è opportuno essere collaborativi e non competitivi? c) vi sentite più collaborativi o più competitivi? Alla fine della discussione, ciascuno di voi scriverà un testo argomentativo, nel quale esporrà le proprie opinioni, cercando anche di confutare quelle espresse dagli altri.

riflettere e scrivere A partire dal dialogo serrato tra diverse generazioni sui rischi e sulle opportunità del nostro tempo, contenuto nel libro di Aldo Cazzullo, dividetevi in due gruppi: uno a favore o l’altro contro l’intenso uso dello smartphone. Ciascun gruppo dovrà scrivere in modo condiviso una parte di un articolo dal titolo: “10 buoni motivi per usare lo smartphone e 10 buoni motivi per metterlo via”. Gli articoli: saranno letti in classe come sintesi “non definitiva” della discussione; ■■ andranno a costituire un inserto di approfondimento da inviare al giornale della scuola o ad un giornale per ragazzi (ad esempio “Focus Junior”); ■■ nell’inserto potranno trovare spazio i grafici realizzati precedentemente ed eventuali immagini/ disegni/foto che i ragazzi vorranno realizzare. ■■

unità 2

Il nome

135

La cittadinanza globale

I due testi che hai letto parlano di alcuni degli aspetti più interessanti della diffusione di Internet. Quali? Rispondi alla domanda, poi discuti delle tue risposte in classe, con i compagni.


compito di realtà

Preparare un volantino LA SITUAZIONE Compito di realtà

Alcuni ambienti della vostra scuola sono in cattive condizioni. Dopo un’assemblea di Istituto studenti e insegnanti hanno deciso di dedicare alcune giornate di lavoro alla ristrutturazione dei locali e alla sistemazione del giardino, e hanno pensato di chiedere aiuto a genitori, amici e abitanti del quartiere. Per far conoscere questa iniziativa decidete di preparare un volantino da affiggere nelle vetrine dei negozi e da distribuire tra gli abitanti del quartiere.

GLI OBIETTIVI

▶▶ Discutere di problemi condivisi con gli altri studenti e

con le persone che “abitano” l’edificio scolastico.

▶▶ Comunicare con efficacia una situazione problematica

e individuare le strategie più efficaci per ottenere l’aiuto degli abitanti del quartiere. ▶▶ Utilizzare con efficacia la lingua italiana con particolare attenzione all’uso dei complementi diretti e indiretti.

1

primo passo

Scrivere un testo efficace

Questa è la prima stesura del testo del volantino da distribuire nel quartiere: il testo, piuttosto scarno, può essere migliorato, per diventare più efficace. Prova a farlo, inserendo i complementi più appropriati. Una società è un insieme di individui, legati tra loro da rapporti           , che cooperano, collaborano, si dividono i compiti e vivono insieme           . Anche quella del web, quindi, è una società. Una società fatta da più di un miliardo di persone che si scambiano tra loro                 , e che usano le tecnologie per comunicare o           . Proprio come la società in cui viviamo, anche quella digitale ha un sistema di valori, di idee, di regole comuni           , che servono a garantire il benessere di ciascuno all’interno di questo enorme spazio           .

2 136

secondo passo

Trovare lo slogan giusto

Prova ora a scrivere qualche frase da utilizzare come slogan in chiusura del volantino. Tieni conto che molte delle persone che lo vedranno affisso nelle vetrine dei negozi avranno la possibilità di leggere solo questa frase: devi costruirla in modo molto efficace. la grammatica


La frase deve contenere almeno due di questi nomi: bene comune ■ insieme ■ scuola ■ responsabilità studio ■ festa ■ nuovo ■ condivisione

vantaggio

cittadini

aiuto

gioia

3

terzo passo

Compito di realtà

Rivedere e correggere il testo

Il testo del volantino è pronto. Ora dovete rileggerlo con molta attenzione per correggere gli errori, eliminare le ripetizioni e migliorare la forma. Sottolinea gli errori ed evidenzia le ripetizioni, e riscrivi il testo nella forma corretta. Una società è un insieme di individui, individui legati tra loro da rapporti di varia natura, che cooperano, co cui collaborano, si dividono i compiti e vivano insieme. Anche quella del web, quindi, è una società. Una società fatta da più di un miliardo di persone e queste persone si scambiano tra loro risorse, colture ed esperienze, e i quali usano le tecnologie per comunicare o per organizzarsi. Proprio come la società, in cui viviamo, anche la società digitale ha un sistema di valori, di idee, di regole comuni a tutti i cittadini, che servono, queste regole, a garantire il benessere di ciascuno all’interno di questo enorme spazio pubblico. Aiutaci anche tu ha difendere il bene comune!

indicatori di Valutazione comprensione e rielaborazione di testi produzione di testi scritti capacità di lavorare in autonomia e di confrontarsi con gli altri unità 2

Il nome

137


La cittadinanza digitale

La cittadinanza globale

La conoscenza condivisa

138

la grammatica


unità 2

Il nome

139

Compito di realtà

La cittadinanza globale

per la prova invalsi

verifica di recupero

verifica delle competenze

grammatica facile

mappa di sintesi

l’analisi grammaticale


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