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BCE: numeri bassi nel 2022 All’incirca 376.000 banconote in euro false sono state ritirate dalla circolazione nel 2022. Le probabilità di ricevere un esemplare falso sono molto scarse, poiché il numero di falsi resta assai contenu-

Gennaio 2023 su dicembre 2022: i risultati del sondaggio sulle aspettative dei consumatori

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Il tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è sceso al 9,5% nel gennaio 2023, dal 9,9% nel dicembre 2022. Le aspettative mediane per l’inflazione nei prossimi 12 mesi sono scese al 4,9% dal 5%, mentre le aspettative mediane per l’inflazione tre anni a venire è diminuito significativamente al 2,5%, dal 3% del mese precedente. Le aspettative di inflazione sono rimaste ben al di sotto del tasso di inflazione percepito in passato, in particolare su un orizzonte di tre anni. L’incertezza sulle aspettative di inflazione nei prossimi 12 mesi è aumentata, ma è rimasta sostanzialmente in linea con i livelli elevati osservati da marzo 2022. Le percezioni e le aspettative di inflazione erano strettamente allineate tra i gruppi di reddito, ma gli intervistati più giovani (età 18-34) hanno continuato a segnalare percezioni di inflazione inferiori e aspettative rispetto agli intervistati più anziani (55-70 anni).

Reddito e consumo I consumatori si aspettavano che il loro reddito nominale crescesse dell’1,3% nei prossimi 12 mesi, rispetto all’1% di dicembre. Questo miglioramento è stato guidato principalmente dagli intervistati con redditi familiari inferiori alla mediana. La percezione di una crescita della spesa nominale nei 12 mesi precedenti è rimasta pressoché stabile al 6,3%. Le aspettative di crescita della spesa nominale nei prossimi 12 mesi si sono ridotte in modo significativo al 3,8%, dal 4,2% del mese precedente. Questo calo è stato determinato principalmente dagli intervistati più anziani (età 55-70).

Crescita economica to rispetto al totale dei biglietti autentici in circolazione. Nel 2022 sono stati individuati 13 falsi per ogni milione di banconote autentiche in circolazione, in proporzione il secondo livello più basso mai registrato dopo l’intro- duzione delle banconote in euro. Il numero di falsi è aumentato dell’8,4% rispetto al 2021, quando in proporzione è stato rilevato il livello in assoluto più basso dall’introduzione dell’euro. Tale incremento riflette anche la ripresa dell’attività economica nel 2022, dopo la revoca di gran parte delle restrizioni connesse alla pandemia di coronavirus (COVID-19). I tagli da €20 e €50 hanno continuato a far registrare il numero più elevato di falsificazioni fra le banconote e rappresentano nell’insieme poco meno di due terzi del totale dei falsi. Il 96,6% delle banconote falsificate è stato rinvenuto in paesi dell’area dell’euro, mentre il 2,7% proviene da Stati membri dell’UE non appartenenti all’area e lo 0,7% da altre regioni del mondo. La maggior parte dei falsi è facilmente individuabile, poiché non contiene le caratteristiche di si- curezza o ne reca solo pessime imitazioni. I cittadini non devono temere la falsificazione, ma devono restare vigili. L’autenticità dei biglietti può essere verificata con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, descritto nella pagina dedicata alle caratteristiche di sicurezza e nei siti Internet delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro. L’utilizzo di denaro falso a scopo di pagamento costituisce un reato che può essere perseguito penalmente. Se una banconota appare sospetta, può essere subito confrontata con un’altra di autenticità comprovata. Se la presunta falsificazione trova quindi conferma, occorre contattare le forze dell’ordine o, a seconda della prassi vigente nel paese, la banca centrale nazionale oppure una banca.

Pur indicando ancora una contrazione, le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi hanno continuato a spostarsi verso l’alto attestandosi al -1,2%, dal -1,5% di dicembre. In linea con le aspettative più elevate per la crescita economica, le aspettative per il tasso di disoccupazione 12 mesi a venire è sceso all’11,6%, rispetto all’11,9% di dicembre. I consumatori hanno continuato ad aspettarsi che il tasso di disoccupazione futuro sarà superiore al tasso di disoccupazione attuale percepito (11,3%). I dati trimestrali hanno mostrato che gli intervistati disoccupati hanno riportato un aumento marginale della loro probabilità prevista di trovare un lavoro.

Alessandro Carli

La riforma delle pensioni entrata in vigore a inizio anno ha riacceso i riflettori anche sulla questione irrisolta della corretta interpretazione della Convenzione contro le doppie imposizioni firmata da San Marino e Italia ed entrata in vigore nel 2014. “Sono già diverse le segnalazioni e le richieste che sono giunte da residenti italiani in merito alla loro posizione fiscale”, spiega il Dott. Fabrizio Cremoni, esperto di fiscalità internazionale e consulente ANIS, “anche alla luce delle notizie riguardanti la recente riforma pensionistica sammarinese. La quale, però, occorre precisare fin da subito, non è intervenuta - e non avrebbe potuto – su questa annosa questione, che resta quindi vincolata ai dettami dell’articolo 18 della Convenzione bilaterale”. Vediamo dunque quali sono e qual è tecnicamente la loro applicazione. “L’art.18 si compone di quattro commi, dei quali, per il caso in questione, sono di fondamentale importanza il primo e il terzo”, spiega Cremoni, “in quanto indicano criteri diametralmente opposti sull’interpretazione finale. Nello specifico, il primo comma stabilisce come principio generale che le pensioni e le altre remunerazioni analoghe percepite da un residente in uno dei due Stati contraenti

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