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BusinessEurope
“La revisione della direttiva sulle emissioni industriali offre una reale opportunità per conseguire una reale riduzione degli oneri normativi, sostenendo al contempo la trasformazione delle industrie verso gli obiettivi del Green Deal”, ha dichiarato BusinessEurope in una lettera al ministro svedese del clima e dell’ambiente, Romina Pourmokhtari, in vista del Consiglio “Ambiente” del 16 marzo. Tuttavia, nella sua forma attuale, questa revisione aggiunge complessità, duplicazioni con le legislazioni esistenti e incertezze giuridiche. In definitiva, rischia di ritardare le procedure di autorizzazione e rallentare invece di accelerare l’ecologizzazione delle industrie in Europa. BusinessEurope invita i ministri a modificare sostanzialmente la proposta, in modo che non diventi uno strumento di microgestione dell’industria europea, ma sostenga realmente la sua trasformazione.
Violazioni proprietà intellettuale
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Oltre il 10% delle PMI europee i cui diritti di proprietà intellettuale sono stati violati non fa valere i propri diritti. Questa è una delle conclusioni di uno studio condotto congiuntamente dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e traverso la quale abbiamo individuato ‘Esplora’, una cooperativa della Provincia di Rimini. L’idea ci è piaciuta per via della caratteristica etico e sociale dell’attività, oltre all’aspetto di sostenibilità, ambientale ed economica, legato al recupero di un grande numero di raccoglitori”.
A fare da anello di unione, come detto dall’AD di Alluminio Sammarinese, è stata IAM. “Abbiamo conosciuto ‘Esplora’ al ‘Green Festival’ di un paio di anni fa a Borgo Maggiore, avevano uno stand con alcuni giochi fatti con materiale riciclato”, racconta Mirkare Manzi di IAM. Le ragazze e i ragazzi di Esplora hanno già iniziato un percorso di inserimento sociale. “Siamo alla ‘puntata zero’, come si dice – prosegue Mirkare Manzi prima di entrare nelle pieghe ‘pratiche’ del progetto -. Lo smaltimento dei raccoglitori ha un costo in quanto sono composti da materiali diversi, ferro, plastica, carta, eccetera che vanno separati. Le ragazze e i ragazzi si occupano di questa dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sui rischi del commercio illecito di contraffazioni per le piccole e medie imprese (PMI). “Ciò indica la complessità, la lunghezza e i costi delle procedure di esecuzione”, ha dichiarato Elena Bertolotto, Senior Adviser di BusinessEurope. Ha partecipato alla riunione del settore privato dell’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale il 28 febbraio a Bruxelles, dove è stato presentato lo studio. Bertolotto ha sottolineato che “accogliamo con favore questi studi in quanto aiutano a sensibilizzare e mantenere vivo il dibattito su questi importanti temi”. Ha aggiunto che questa è una tendenza molto preoccupante, che merita ulteriore considerazione sia a livello normativo che politico.

‘divisione’ quindi lo aprono, tolgono le singole parti, le mettono negli appositi contenitori e alla fine i raccoglitori ‘puliti’ tornano all’azienda”. I costi di smaltimento sono gli stessi: la differenza “economica” è che i “cartoni” ad anelli vengono riutilizzati e quindi non devono essere riacquistati. “Ricordo che per smaltire questa tipologia di rifiuto un’azienda paga 100 euro a tonnellata: riavere indietro i raccoglitori ‘riutilizzabili’ significa risparmiare sull’acquisto dei nuovi” conclude Manzi non prima di aver sottolineato l’aspetto ambientale del progetto (“Meno rifiuti significa meno impatto”) e quello sociale. “Promuove il diritto al lavoro delle persone con disabilità è fondamentale per garantire la piena inclusione di tutti i cittadini”.