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Incentivi riqualificazione Le regole del “cumulo”
Utili reinvestiti, la Circolare dell’Ufficio Attività Economiche fa chiarezza sulla deroga
con l’indirizzo interpretativo e applicativo della Delibera citata, possono verificarsi diverse ipotesi:
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1 - Domande presentate nell’anno 2022, rispetto alle quali l’UAE aveva espresso un diniego a motivo del divieto di cumulo. Su espressa richiesta dell’operatore economico interessato, che deve essere depositata entro e non oltre il 28 aprile 2023, l’UAE riesamina le istanze.
2 - Investimenti per i quali l’avvio della realizzazione e il completamento sono avvenuti nell’anno 2022, rispetto ai quali non era stata presentata richiesta di incentivo. Sono investimenti rispetto ai quali la consegna dei beni e il completamento dell’investimento sono avvenuti nell’anno 2022.
3 - Investimenti per i quali l’avvio della realizzazione è avvenuto nell’anno 2022 ma che non sono ancora completati, rispetto ai quali non era stata presentata richiesta di incentivo. Sono investimenti per i quali è già avvenuta la consegna di una parte soltanto dei beni, quindi la realizzazione non è ancora completa. Nelle casistiche sopra specificate non si applica il termine previsto dall’art. 64, comma 1, della Legge n. 166/2013 ai beni consegnati nell’anno 2022. In caso di accoglimento della domanda, il beneficio decorrerà dal periodo d’imposta 2022 (“... e per i successivi 5 o 7 per investimenti superiori a 7 milioni di € per complessivi 6 ovvero 8 periodi d’imposta...” come prevede la circolare prot. n. 27725/2018, consultabile sull’applicativo OPEC). È possibile presentare istanza di incentivo all’Ufficio Attività Economiche entro e non oltre il 28 aprile 2023.

4 - Investimenti per i quali l’avvio della realizzazione non è ancora avvenuto o è avvenuto a partire dall’anno 2023. Rientrano nella disciplina ordinaria dell’incentivo. Si applica il termine previsto dall’art. 64, comma 1, della Legge n. 166/2013. In caso di accoglimento della domanda, il beneficio decorrerà dal periodo d’imposta 2023.
Commercio
Legge
Diagnosi Energetica
Nelle ipotesi che sia richiesto di riconoscere il beneficio con riferimento agli interventi di cui all’articolo 62, comma 2, lettera c), il rilascio della “... apposita certificazione” prevista dalla norma compete dall’Ufficio Prevenzione Ambiente e Vigilanza del Territorio. Questo Ufficio ha chiarito che è possibile trovare riscontro circa l’ottenimento di “... consistente risparmio energetico ...” a seguito della elaborazione della Diagnosi Energetica, in analogia a quanto richiesto ai fini dell’ottenimento del contributo in conto interessi a favore delle imprese dall’art. 31 del Decreto Delegato n. 51/2017. Alla istanza dovrà, quindi essere allegata la Diagnosi Energetica, che sarà posta all’attenzione dell’UPAV per le valutazioni di competenza.
Alessandro Carli
sul Consumo, arriva lultimatum
delle associazioni: “Servono limature”
Si è svolto, a distanza di “molto tempo dai precedenti, l’ennesimo incontro sulla Legge sul Consumo” annunciano le tre Assoconsumatori - UCS, ASDICO, Sportello Consumatori - alla presenza del Segretario di Stato Righi e di diversi rappresentanti della maggioranza. “Una legge sul Consumo non nasce dal “capriccio” di qualcuno, ma dalla necessità di tutelare i consumatori e di conformarci come da richiesta della UE”, spiegano le tre associazioni. “Anzitutto si tratta di una forma di tutela per i consumatori e per coloro che decidono di investire nella Repubblica di San Marino, nonché una garanzia per salvaguardare l’immagine del Paese verso l’esterno, fornendo la certezza del diritto proprio e del cliente. Su un testo già lungamente discusso a livello tecnico, che presenta però alcune lacune, l’incontro ha sviscerato diversi aspetti politici; si è avuta l’impressione che chi era al tavolo, abbia partecipato con intenti forse volti a stabilire equilibri politici che nulla hanno a che fare con l’interesse dei consumatori, che necessitano di una norma finalizzata a colmare un vuoto legislativo che non consente di tutelarli pienamente”. A tal proposito le Assoconsumatori ribadiscono “l’importanza della Legge sul Consumo, la quale tuttora manca di alcuni elementi necessari per renderla pienamente fruibile e conforme alla normativa europea. Per questo chiediamo che questa legge venga emanata in tempi brevi, con l’intento di renderla effettivamente operativa. Tra gli elementi mancanti, in attesa di meglio disciplinare l’individuazione dei soggetti giuridi - camente preposti, si ritiene indispensabile l’istituzione di un fondo volto a coprire le spese degli interventi (come avviene in tutta Europa già da anni)”. Del resto, “ad oggi, senza la possibilità di intervenire collettivamente a sostegno degli interessi di più persone frodate da speculatori senza scrupoli che operano nel limbo giuridico che il confine di stato invisibile permette, di fatto non è conveniente perseguire giustizia in caso di frode. Questo è inaccettabile! Ciò nonostante, va rimarcato che le Assoconsumatori sono riuscite, con molta fatica e lavoro, a risolvere tantissimi contenziosi. Pertanto auspichiamo che le forze politiche provvedano ad approvare quanto prima una norma già pronta, che ha bisogno di essere integrata degli elementi necessari alla sua corretta applicazione”.
Atterraggio morbido, duro o nessun atterraggio? Negli ultimi mesi si era molto discusso all’interno dei parterre dei mercati finanziari circa il tipo di atterraggio che avrebbe atteso l’economia globale. Infatti, appariva tutto sommato molto probabile che l’economia, zavorrata da livelli di inflazione elevata, tassi di interesse nominali in forte rialzo e dalla continua erosione dei risparmi che gli individui avevano accumulato durante il periodo più duro della pandemia, sarebbe andata incontro molto presto ad un periodo di recessione economica. La discussione era perlopiù sul tipo di atterraggio atteso, morbido o duro. La tesi dei proponenti dell’atterraggio morbido, semplificando, sostiene che un processo di disinflazione immacolata, graduale e quasi naturale, permetterà alle banche centrali di porre ben presto fine al ciclo di rialzo dei tassi di interesse, iniziando presto ad abbassarli in maniera non brusca. Tesi che invece si scontra con quanto pensano i sostenitori dell’atterraggio duro, i quali ritengono che i livelli di inflazione rimarranno elevati e persistenti per ancora diverso tempo, il che richiederà alla politica monetaria di continuare nel processo di rialzo dei tassi, aggravando pertanto la recessione. La prima tesi, quella dell’atterraggio morbido, è stata consistente con l’andamento dei mercati finanziari degli ultimi due mesi del 2022 e del primo mese dell’anno in corso, che ha visto rialzi significativi sia sul comparto azionario sia sul comparto obbligazionario, con quest’ultimo registrare gradualmente un ritorno ad una conformazione più normale delle curve dei tassi mentre la seconda tesi, quella dell’atterraggio duro, è stata consistente con l’andamento dei mercati sino a ottobre, andamento caratterizzato da negatività diffusa su azionario e obbligazionario e movimento di appiattimento ed inversione delle curve dei tassi. A queste due tesi, se ne è affiancata una nuova durante l’ultimo mese, ovvero quella del “nessun atterraggio”, la cui introduzione è stata spinta dai dati migliori delle attese registrati sul fronte economico per quanto riguarda sia il mercato del lavoro sia il settore dei servizi. In effetti le stime di crescita per il PIL del primo trimestre hanno visto un movimento rialzista. Questa nuova tesi ritiene che a livello macroeconomico si assisterà a un proseguimento della positività della crescita con livelli di inflazione che continueranno anch’essi a ri-