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La Devozione che Libera Bhuvanachandra

LA DEVOZIONE LA DEVOZIONE CHE LIBERA CHE LIBERA

IN QUESTO MONDO, DI TANTO IN tanto, nella mente umana, sorgono due domande significative. La prima è “chi è Dio”, e la seconda “chi è un devoto”. Una persona nobile, nel tentativo di conoscere la risposta alla prima domanda, fece uno studio approfondito delle Scritture e della vita degli Avatar. Alla fine, andò a Puttaparthi pregando di avere una risposta da Swami. Senza nemmeno doverGli fare la domanda, ricevette da Lui la risposta durante il primo Darshan. Swami gli disse: “Il tuo cuore è la Mia residenza. Dal punto di vista fisico, può sembrare che Io risieda a Puttaparthi, ma, in realtà, puoi trovarMi rinchiuso nel tuo cuore.” Avendo avuto successo nel suo tentativo, la nobile persona estaticamente disse a un altro devoto: “Mio caro, ho capito che Dio è Colui che dimora nel cuore dei Suoi devoti.” Che affermazione profonda! Siamo tutti consapevoli di come questa verità sia stata ampiamente dimostrata dal devoto per eccellenza, Hanuman, quando si aprì il petto per rivelare, nel suo cuore, la presenza di Sita e Rama. Quindi la risposta alla seconda domanda, “chi è un devoto”, viene data, non una o due volte, ma innumerevoli volte, in “Sathyam Sivam Sundaram”. Un devoto è colui che custodisce Dio nel suo cuore. Ecco perché Swami ci ha ripetutamente esortato: “Abbiate fede in Me. Io porterò tutti i vostri fardelli.” Egli, a tutt’oggi, continua a difendere la Sua divina rassicurazione. La vita benedetta di Smt. Rathnakaram Meenamma ne porta ampia testimonianza.

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Una Saga di Incomparabile Devozione e Benedizione Divina

I residenti nell’Ashram e la popolazione di Puttaparthi erano ben consapevoli del fatto che Smt. Meenamma era solita andare ogni giorno al Mandir, sia al mattino sia la sera, per avere il Darshan di Swami. Era un’epitome di devozione disinteressata, immacolata e senza pari. Ella servì silenziosamente il Signore a modo suo, senza desiderare riconoscimento o pubblicità. La sua vita è stata un Nidarshanam (esempio), non Pradarshanam (esibizione), di Bhakti. Sebbene i suoi movimenti fossero limitati e la costringessero a usare una sedia a rotelle per numerosi di anni, non perse mai il Darshan di Swami nemmeno una volta. Anche l’ultimo giorno del suo soggiorno terreno, cioè il 16 dicembre 2018, andò al Mandir e partecipò ai Bhajan del mattino. La sera, si sentì poco bene e chiamò suo figlio Sri Rathnakar perché la portasse all’ospedale. Immediatamente, Sri Rathnakar l’alzò dalla sedia a rotelle per farla entrare in macchina. Ma, mentre la stava aiutando nell’operazione, ella esalò l’ultimo respiro tra le sue braccia e si fuse nei Divini Piedi di Loto. “Anayasa Maranam” (una morte indolore e serena) è il termine da usare per una fine così splendida. Essendo nati in questo mondo, tutti sono destinati a morire un giorno o l’altro. Ma solo uno su milioni di individui ha la fortuna di avere una morte pacifica come ebbe Smt. Meenamma.

Come disse Adi Sankara, ci sono tre doni cui ognuno aspira nella vita: Anayasena Maranam, Vina Dainyena Jivanam, Dehanthe Iswara Sayujyam... (una morte serena, una vita priva di sofferenza e la fusione finale nel Divino). Tali rare benedizioni le furono elargite solo perché era una devota per eccellenza, che custodiva il Signore nel suo cuore. Smt. Meenamma, come tutti sappiamo, era la moglie di Sri Janaki Ramaiah, il fratello minore di Bhagavan. Ella ha avuto la grande fortuna di avere il Darshan di Swami e di servirLo ogni giorno per quasi sei decenni. Ha santificato la sua vita con devozione unidirezionale e servizio al Signore.

Quando Swami le chiese: “Il nostro Janaki Ramaiah ha un solo polmone, ma è Mia responsabilità proteggerlo e mantenerlo sano per tutta la vita; lo sposerai?” ella Gli

Smt. Meenamma con Bhagavan. obbedì incondizionatamente senza pensarci due volte. Poi Swami la benedisse con un radioso sorriso di apprezzamento e disse: “Bene, Io ci sono per entrambi.” Questa fu una garanzia concessa dal Signore Stesso. Qualunque potere in questa creazione può forse annullare la parola di garanzia di Swami!

Il matrimonio di Sri Janaki Ramaiah e Meenamma fu celebrato nel Mandir stesso di Prasanthi Nilayam nel 1960. Che magnifica celebrazione fu, presieduta dallo Siva Shakti Swarupa, Swami Stesso. Era una sorta di matrimonio celeste allietato da tutti gli Dei e le Dee sotto forma di devoti. Fu qui, nel Mandir, che Sri Janaki Ramaiah venne adornato con l’abito da cerimonia nuziale. Fu qui che la nobile madre Smt. Easwaramma guardò Swami con immensa gioia mentre ella elargiva le sue benedizioni agli sposi novelli. Fu qui che Smt. Meenamma ricevette la copiosa grazia e le benedizioni di Bhagavan per una lunga e felice vita matrimoniale. Sri Janaki Ramaiah e Smt. Meenamma furono benedetti con due figlie: Sailaja e Vanaja, e un figlio: Sri Rathnakar.

Una volta, mentre Bhagavan era a Brindavan (Whitefield), Smt. Meenamma si ammalò gravemente. I medici erano molto preoccupati e avevano quasi perso ogni speranza. Quando Smt. Meenamma venne portata da Swami, ella pregò: “Swami, se mi succede qualche avversità curati dei miei tre figli.” Il Signore misericordioso e onnisciente sorrise e disse: “Non hai nulla da temere. Stai certa che riacquisterai la tua normale salute ed entro una settimana verrai da Me camminando.” Questa fu una garanzia del Signore Stesso. Potrebbe forse accadere qualcosa di contrario a ciò? I medici che temevano il peggio, erano stupiti nel vedere Smt. Meenamma guarire miracolosamente nel giro di una settimana. Non avevano alcuna spiegazione scientifica per questo. Come assicurato da Bhagavan, Smt. Meenamma riacquistò la sua normale salute, arrivò con le sue gambe e si prostrò ai Piedi di Loto di Swami versando lacrime di gratitudine. Di quale prova migliore abbiamo bisogno per comprendere l’amore di Dio per il Suo devoto e la salda fede del devoto nel Signore!

Per quasi cinquant’anni, in altre parole per mezzo secolo, Smt. Meenamma ha avuto la grande fortuna di preparare il cibo per Swami ogni giorno. Di quale fortunato privilegio ha potuto godere! Prima di mangiare, Swami chiedeva invariabilmente: “Meenamma ha mandato il fattorino?” Senza dubbio, era il modo in cui Bhagavan riconosceva la sua sincerità e devozione.

Le persone potevano facilmente avvicinarsi a lei, riversare i loro problemi e preoccupazioni, e trovare conforto nelle sue parole. Essendo gentile per natura, ascoltava i loro problemi con pazienza e partecipazione. Poi sottoponeva le loro preghiere a Swami ogni volta che ne aveva l’opportunità, altrimenti pregava silenziosamente per il loro benessere, invocando la grazia dell’Abitante Interiore. Swami, il Hridayavasi, rispondeva sempre alle sue preghiere a modo Suo. Mentre

l’autoesaltazione e la brama di pubblicità sono all’ordine del giorno, è molto raro trovare un devoto così semplice e umile come Smt. Meenamma. Si resa cara al Signore con la sua semplicità e nobiltà.

Quando Sri Rathnakar ebbe un grave incidente stradale, riportando gravi ferite, Smt. Meenamma si rivolse a Swami, e non ai medici, perché egli si salvasse e si rimettesse. Da una parte c’era la sua giovane nuora, Smt. Himavahni, con i suoi due bambini piccoli, dall’altra suo figlio disteso sul letto d’ospedale con gravi ferite. La situazione era, a dir poco, triste e spaventosa. Anche di fronte a tale estrema difficoltà, la sua fede in Swami non ne fu minimamente scossa. Ella Lo pregò con totale senso di abbandono per salvare suo figlio da ferite che mettevano a rischio la sua vita. Mosso dalle sue intense preghiere, Swami, ogni giorno, andava a trovare Sri Rathnakar, assicurando ripetutamente che tutto sarebbe andato bene. Fin quando egli non recuperò completamente, Swami continuò a riversare amore e grazia sulla sua famiglia e li aiutò a superare l’incresciosa situazione. Egli è il Leela Nataka Sutradhari (il Divino Direttore del Gioco Cosmico), che solo conosce chi deve nascere da chi e per quale scopo, e anche chi deve affrontare certe situazioni nella vita per imparare preziose lezioni. Quando andiamo in riva al mare, vediamo innumerevoli onde salire e scendere, ma il centro dell’oceano è sempre calmo e sereno. Il cuore di Smt. Meenamma era sempre come il centro dell’oceano, calmo e sereno. Pur affrontando le “onde implacabili” dei problemi quotidiani, teneva sempre l’altare del suo cuore stabile e puro con Swami custodito in esso. Swami dichiarava: “La Mia Vita è il Mio Messaggio”, ed essendo una devota ideale, Smt. Meenamma plasmava la sua vita in consonanza col messaggio d’amore e di servizio di Swami. In effetti, la sua vita è stata un brillante esempio di devozione per il Signore e incrollabile fede in Lui.

Fulgidi Fari della Missione Avatarica

Ci sono stati molti luminosi fari che hanno guidato e ispirato l’umanità nella Missione Avatarica di Bhagavan. Innumerevoli sono le anime benedette che hanno realizzato la Divinità di Swami e Lo hanno servito direttamente. Ci sono stati anche molti che Lo hanno servito seriamente, ma hanno scelto di restare in incognito. Tutti hanno svolto il loro ruolo alla perfezione e Lo hanno servito in maniera umile. Non è esagerato dire che sono stati tutti scelti da Swami Stesso per l’adempimento della Sua Missione Avatarica. Da quando Swami ha dichiarato la Sua Avatarità e intrapreso la Divina Missione, fino al momento in cui ha concluso il Suo soggiorno terreno e fino a oggi, ci sono stati molti uomini e donne di grande merito, che hanno dedicato la loro vita a sostegno della Sua Divina Missione. Alcuni di essi decorano ogni giorno i locali del Mandir con bellissimi Rangoli (disegni eseguiti a mano con polvere di gesso bianca o a volte colorata - ndt), altri mantengono pulizia e igiene nei dintorni dell’Ashram, alcuni servono in vari dipartimenti dell’amministrazione dell’Ashram, fornendo cibo e alloggio ai devoti, altri ancora arrivano perfino da luoghi lontani, rimangono nell’Ashram per una o due settimana e svolgono i loro compiti come Seva Dal e alcuni gestiscono le istituzioni educative e mediche di Bhagavan in conformità con le Sue direttive divine. Innumerevoli sono tali anime benedette, alle quali dobbiamo profonda gratitudine e ossequio. La loro vita continua a ispirarci e a motivarci per continuare a dedicarci alla Missione Divina. È nostro imprescindibile dovere emulare il loro ideale, coltivare lo spirito di devozione e dedizione da essi esemplificato e seguire la via dell’amore e del servizio che Bhagavan ha tracciato per la nostra stessa redenzione.

– Famoso paroliere e sceneggiatore, Sri Bhuvanachandra è un ardente devoto di Bhagavan.

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