Eterno Auriga - Ottobre 2019

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OTTOBRE 2019


Eterno Auriga Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

RETTITUDINE

Ottobre

PACE

AMORE

NON VIOLENZA

“Sviluppate buoni pensieri, rimuovete le differenze, promuovete l’unità e migliorate la spiritualità. Solo allora godrete della felicità. Dovreste prima capire che siete l’incarnazione di Nityananda (suprema eterna beatitudine). Quando svilupperete la salda fede di essere l’incarnazione della beatitudine, sarete in grado di affrontare e superare tutti i problemi e gli ostacoli che vi si presenteranno.”

2019

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

SOMMARIO 4

Comprendete la Natura Divina dello Yoga Discorso di Bhagavan del 17 aprile 1996

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Vedete Dio in Tutti

Messaggio di Bhagavan in Occasione di Dasara

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Bhagavan Scrive per il Sanathana Sarathi Leela Kaivalya Vahini

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Le Mie Esperienze alla Divina Vicinanza di Bhagavan Srivilas Suri

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Il Vecchio Mandir – La Divina Residenza di Sathya Sai da Ragazzo Kuppam Vijayamma

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Attendere Dio non è Altro che Sadhana Ajit Popat

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Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca

Prossime Festività a Prasanthi Nilayam Dalle ore 18 del 10 novembre alle 18 del 11 novembre .... Akhanda Bhajan Mondiale 18 novembre ....................... Rathotsavam 19 novembre ....................... Giornata della Donna 22 novembre ....................... 38a Convocazione dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore 20 & 21 novembre .............. Spiritual Programme by Sri Sathya Sai Seva Organisation, India 23 novembre ....................... 94° Genetliaco di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba 24 novembre ....................... Programma Spirituale dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai 25 dicembre ........................ Natale


P A R O L A D E L L ’ AVAT A R

COMPRENDETE LA NATURA DIVINA DELLO YOGA INFONDENTE L’AMORE IN TUTTE LE AZIONI

I

Incarnazioni dell’Amore Divino!

VEDA E I VEDANGA (LA SCIENZA ausiliaria dei Veda) sono testi sacri che rivelano la natura di Dio e dell’universo. Essi dicono all’uomo che la mente agisce come una barriera che impedisce di essere consapevoli della Divinità. Da un lato della barriera c’è l’effetto, cioè l’uomo, dall’altro c’è la causa o Dio. L’universo intero incarna la relazione tra la causa e l’effetto. Il Nome di Dio è la barca che permette di attraversare l’oceano della vita L’unione di Dio e dell’universo manifesto è chiamata yoga. Il termine yoga deriva dalla radice yuj che significa “combinazione” o “unione”, ma le persone non lo hanno compreso correttamente. Lo yoga non comporta l’abbandono della vita familiare e vivere di foglie

nella foresta; questo non è vero yoga. Nella scienza dell’Ayurveda, yoga indica una combinazione di erbe diverse, utile per curare malattie fisiche, mentali ed emotive. La parola samyoga indica l’unione di più cose in una sola. Nell’astrologia, lo yoga è considerato la scienza della relazione tra il tempo e le posizioni delle stelle. In India, i 3 fiumi, il Gange, lo Yamuna e il Sarasvati, si uniscono in un punto e questa confluenza è chiamata Triveni. In modo simile, marito e moglie costituiscono una famiglia; quindi l’unione di due o più sostanze o aspetti è chiamata yoga. La vita umana è fatta di combinazioni e separazioni come le onde dell’oceano che salgono e scendono; essa è piena di problemi come la turbolenza periodica sulla superficie dell’oceano. Il Nome di Dio è la barca che può aiutare l’uomo ad attraversare l’oceano della vita.

Fate dello yoga la base della vita

Nel suo Yoga Sutra, il grande saggio indiano Maharishi Patanjali dice: “Yoga chitta vritti nirodha” (lo yoga è il controllo delle modificazioni mentali); ciò significa che il controllo dei capricci della mente è yoga. Yoga significa anche unione dei pensieri, delle parole e delle azioni e la loro direzione verso Dio; così tutto il lavoro si trasforma in adorazione. Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna afferma: “Yoga karmasu kausalam” (la perfezione nell’azione è yoga), intendendo che l’essere umano deve analizzare quali azioni fare e quando, dove e come farle. Questa perizia e capacità è yoga. Lo yoga viene insegnato da molti in numerosi modi. Nel contesto familiare, vivere in unità è yoga. Allo stesso modo, guadagnare denaro è yoga, fare lavori domestici è yoga, sviluppare forza e capacità è yoga, sperimentare la felicità è yoga. Quindi ogni cosa del mondo è yoga. Noi ci ammaliamo perché non comprendiamo la natura divina dello yoga. L’uomo sa distinguere tra il bene e il male, tra il giusto e l’errato. È l’ego ad annebbiare la sua comprensione. Egli va per la via sbagliata a causa dell’intelletto distorto e la mancanza di comprensione. Certe persone sono gelose della felicità altrui. Si dovrebbe vincere la gelosia con lo yoga. La Bhagavad Gita dice “Samatvam yoga nekyate” (l’equanimità è chiamata yoga.) Il vero yoga consiste nel vedere la bontà in tutto e mantenere l’equanimità. Samatvam significa felicità del benessere degli altri e stare in pace. La Gita insegna lo yoga in molti modi. Insegna all’uomo a purificare il cuore tenendo la mente in Dio che è sempre puro e onnipervadente. Gli esseri umani dovrebbero quindi purificare il cuore contemplando l’onnipresente Principio Supremo. Eterno Auriga

L’adorazione, la meditazione ecc. non sono che mezzi utili a sviluppare l’amore puro per Dio. Niente è più grande dell’Amore. Voi vedete la vostra faccia nello specchio; se lo specchio non ha la vernice d’argento dietro, non potete vedervi il vostro riflesso. In un vetro normale non c’è riflesso; in modo simile, se rivestite il cuore d’amore puro, vi potrete vedere il riflesso di Dio. Questo è Atma Darshanam (Autorealizzazione). Prema (l’Amore) è il mezzo più importante per l’autorealizzazione. Questa è devozione. Arjuna, orgoglioso della propria forza e acutezza di intelletto, comincia una discussione con Krishna e Gli pone molte domande. La Gita è piena di disquisizioni di Arjuna. Egli esprime tutti i suoi dubbi e Krishna lascia che esaurisca tutto ciò che vuol dire. Soltanto allora Arjuna si rappacifica. Dopo di ciò, Krishna gli chiede: “Arjuna, hai finito ciò che volevi dire? Che cosa vuoi fare e come vuoi agire?” Infine, Arjuna tace e si abbandona a Krishna dicendo: “Da questo momento, seguirò i Tuoi comandi.” Krishna risponde: “Ora sei diventato Mio devoto” e lo consiglia: Manmana Bhava Madbhakto Madyaji Maam Namaskuru Maam Evaishyasi Satyam

Te Pratijane Priyo Asi Mey. (Fissa la mente su di Me, sii Mio devoto, onoraMi e rendiMi culto. In verità, ti prometto che verrai a Me perché Mi sei caro.) Questa è la risposta di Dio. Noi ci definiamo devoti di Dio, alcuni si Ottobre 2019 5


definiscono Sri Ramadasa o servi di Sri Rama, altri dichiarano di essere devoti del Signore Shiva e recitano il mantra Namah Shivaya. Tutti pensano quindi di essere vicini a Dio, ma questa non si può definire vera devozione. Voi potete proclamare di essere dei devoti, ma Dio ha forse detto che siete Suoi devoti? Come potete definirvi devoti prima che Dio vi abbia accettati come tali? Voi spedite una raccomandata a un amico e, per conferma di ricezione, vi arriva una ricevuta da lui; in modo simile, Dio deve affermare che siete Suoi devoti. La coscienza vi dirà se Dio vi ha accettati come devoti: la vostra stessa coscienza è Dio. Nel Vedanta, ci si riferisce alla coscienza come Cit; Cit è consapevolezza. La consapevolezza è comprensione assoluta. Karma Yoga

Ci sono quattro tipi di yoga: Karma Yoga, Bhakti Yoga, Dhyana Yoga e Jnana Yoga. Dedicare tutte le azioni a Dio e fare ogni lavoro come Suo lavoro è Karma Yoga. Dovete avere questa salda convinzione: “Niente è mio, tutto è Tuo. Tu sei dovunque.” “Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono tutto, Egli permea l’universo intero.”

Dio ascolta coloro che hanno piena fede nella Sua onnipresenza. Se pregate Bhagavan: “Swami, stai ascoltando la mia preghiera? Non conosci i miei problemi?” sentirete la Sua presenza e vedrete i Suoi occhi. Dio è sempre con voi, in voi, sopra di voi, sotto di voi, davanti e dietro di voi; potete avere una guardia del corpo che vi cammina accanto, ma Dio dice: “Io non sono davanti a voi; sono dietro di voi e vi proteggo come una guardia del corpo. Rimanendo dietro di voi, vi tengo d’occhio.” Eppure, il devoto non ha piena fede. Si 6 Ottobre 2019

gira indietro e non vede Dio, per cui si lamenta: “O Dio, Tu mi inganni.” Il Signore dice: “Le parole di Dio sono eterne. Esse non cambiano; tu non le comprendi. Se ti giri indietro per guardare, significa che Io sono davanti a te, non è così? Come puoi vederMi? Tu hai gli occhi davanti, nella faccia, non è vero? Quindi Io sono sempre dietro ai tuoi occhi.” Questa è la rassicurazione di Dio e voi non potete capirla sulla base delle parole e delle azioni. Dovreste sperimentare la vostra unità totale con Lui. Lo yoga è unione con Dio; dovete essere uno con Dio nelle azioni, nell’adorazione, nel lavoro, in tutto. Lo yoga dell’azione (Karma Yoga) consiste nel compiere azioni altruistiche senza aspettarsi alcun risultato. Il lavoro deve essere nishkama, cioè senza desiderio. Un’azione fatta per il bene degli altri è yoga dell’azione. Una volta, un uomo molto anziano piantava un alberello di mango e lo accudiva innaffiandolo. Egli non si aspettava di goderne i frutti; pensava che altri li avrebbero colti e sarebbero stati felici. Il sole era alto ed egli sudava abbondantemente, per cui il nipote gli chiese: “Che cosa stai facendo in pieno sole? Che beneficio ne trarrai?” A quei tempi, le persone non ricevevano l’attuale istruzione moderna; agivano sempre per servire agli altri e l’anziano rispose: “Io ho ricevuto questo corpo soltanto per servire gli altri. Il servizio è il mio dovere; questo è il mio motto.” Poi offrì al giovane una noce di cocco ancora tenera. Dopo aver bevuto l’acqua del cocco, il nipote disse: “È molto buona; dove l’hai presa?” Il vecchio rispose: “Tempo addietro, mio padre piantò degli alberelli di cocco e noi stiamo ora usufruendo della dolce acqua delle noci di quegli alberi. Così, l’albero di mango Eterno Auriga

che sto piantando ora, sarà di beneficio ad altri; che io non ne tragga un beneficio immediato non conta. Altri pianteranno alberelli utili come io sto facendo ora.” Per ogni azione c’è una reazione e una risonanza: un’azione buona ha un risultato buono e viceversa. L’azione altruistica fatta in questo modo è Karma Yoga; può non scaturirne un beneficio immediato per noi, ma qualcun altro ne trarrà vantaggio. Quindi l’uomo deve intraprendere qualunque lavoro che aiuti la società. Questo è Karma Yoga. Bhakti Yoga

Bhakti Yoga significa fare ogni lavoro per compiacere Dio senza alcuna traccia di egoismo. L’amore disinteressato per Dio è vera devozione. Egli è l’incarnazione della beatitudine assoluta. Non c’è bisogno che diciate “Buon Compleanno” a Dio perché Egli è sempre felice. Ditelo a coloro che non lo sono. Dio è sempre beato, non si aspetta di ottenere la beatitudine da voi. Egli è la sorgente dell’Amore e della Beatitudine. Dio è come un immenso serbatoio d’acqua, la devozione è come un tubo connesso a questo serbatoio e le azioni altruistiche sono come rubinetti: aprite il rubinetto e colmatevi d’amore e beatitudine. Se il serbatoio contiene soltanto acqua pura, ne uscirà solamente acqua pura. Le esperienze sono conformi ai sentimenti. I risultati sono conformi alle azioni. Voi siete sereni e felici se siete colmi d’amore. Dio è l’incarnazione della purezza e voi potete farGli piacere con l’amore puro; questo è vostro dovere, e dovrebbe essere lo scopo dell’esistenza. La vita è molto preziosa, il tempo è illimitato, il cuore è immenso: noi seguiamo un sentiero angusto senza conoscere la Eterno Auriga

grandezza di questi tre. Abbandonatevi a Dio senza preoccuparvi minimamente di ciò che gli altri pensano di voi. Abbandonatevi a Lui con amore sacro, rifugiatevi in Lui. Questo è il Principio dell’Amore. L’adorazione, la meditazione ecc. non sono che mezzi utili a sviluppare l’amore puro per Dio. Niente è più grande dell’Amore. Voi vedete la vostra faccia nello specchio; se lo specchio non ha la vernice d’argento dietro, non potete vedervi il vostro riflesso. In un vetro normale non c’è riflesso; in modo simile, se rivestite il cuore d’amore puro, vi potrete vedere il riflesso di Dio. Questo è Atma Darshanam (Autorealizzazione). Prema (l’Amore) è il mezzo più importante per l’autorealizzazione. Questa è devozione. La vera pratica spirituale consiste nell’infondere e sviluppare l’amore in tutti i nostri doveri e azioni. Questo è il vero messaggio spirituale. Dhyana Yoga

C’è poi Dhyana (meditazione). Tutta la vita umana è fatta di dhyana: camminare è meditazione, cucinare è meditazione, leggere è meditazione, scrivere è meditazione e la vita intera è meditazione. Come possiamo leggere se non prestiamo attenzione alle lettere? Voi pianificate ciò che volete scrivere prima di iniziare; ci pensate. Pianificare e pensare non sono altro che meditazione. Voi pensate: “Swami sta venendo; voglio fare padanamaskar.” Avete questo pensiero, non è vero? Quel pensiero stesso è meditazione. Tutte le esperienze sono soltanto meditazione. (Continua)

- Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Sruti a Kodaikanal il 17 aprile 1996

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M E S SAG G I O D I B HAGAVAN I N O C CAS I O N E D I DASARA

VEDETE IL DIVINO IN TUTTI Nel Discorso di Dasara tenuto il 5 ottobre 1997, Bhagavan disse: “Si dovrebbe comprendere che nell’essere umano c’è un’energia divina latente - come il fuoco nel legno - che rende possibile all’occhio di vedere, alla mente di pensare e al corpo di muoversi. Tutti gli organi sono in grado di funzionare grazie a questa energia. L’uomo è orgoglioso di essere l’artefice di tutte le cose, ma questo orgoglio è privo di fondamento. Un egoismo simile è una malattia fatale.” C O N V I N C E T E V I D AV V E R O D I E S S E R E L ’AT M A

Incarnazioni dell’Amore!

I

L CORPO, GLI ORGANI DI senso, la mente e l’intelletto sono gli strumenti dell’essere umano; soltanto la persona che comprende il segreto di questi strumenti potrà comprendere il Principio Atmico. Come può un uomo comprendere il mistero dello spirito interiore infinito se non riesce a capire il significato dell’abito che indossa?

Le Scritture dichiarano che l’uomo ha ricevuto il corpo principalmente per vivere con rettitudine. La Bhagavad Gita descrive il corpo come kshetra. Un significato di questo termine è “residenza del Divino”. I luoghi di pellegrinaggio sono chiamati kshetra. Un altro significato è “campo”. Se volete coltivarci un raccolto, dovete prepararlo per quello scopo. Per farlo produrre, bisogna arare, seminare e innaffiare. Il raccolto sarà simile alla semente usata; in modo simile, le azioni del corpo determinano la natura della vita. Per ottenere buoni risultati, bisogna decidere di fare buone azioni. Offrite tutte le azioni a Dio.

Nella sua qualità di kshetra, il corpo è un tempio in cui il Divino risiede come Kshetrajna o Conoscitore del campo. Lo Kshetrajna è l’Atma o Sé. La Gita dichiara che sia il corpo sia l’Atma sono divini. Uno studioso, per quanto grande possa essere e profonda sia la sua conoscenza delle Scritture, deve imparare tutto sul corpo perché esso porta con sé le conseguenze delle vite precedenti dell’individuo. Il corpo è lo strumento fondamentale necessario per fare tutte le azioni e per acquisire ogni conoscenza e capacità. Alla nascita, tutti portano con sé una collana data dal Creatore e fatta con le conseguenze delle azioni buone e cattive compiute nelle vite precedenti. Ognuno raccoglie soltanto i frutti di ciò che ha seminato. Solamente

Convincetevi della transitorietà del corpo umano

Prima viene il corpo che è chiamato deha (lett.: ciò che è destinato a esser bruciato) perché il suo destino finale è la cremazione. Il corpo si brucia dopo che la vita ne è uscita; esso può essere apprezzato per la forma, ma, in realtà, è un ricettacolo di ogni tipo di rifiuto e va soggetto a molte malattie della carne. Riconoscendo la sua transitorietà, l’uomo deve indirizzare la mente verso i Piedi del Divino. 8 Ottobre 2019

Il corpo viene chiamato anche sarira, che significa “ciò che va incontro alla decomposizione”. All’inizio è un grumo di carne, poi assume una forma attraente. In gioventù ha un fascino speciale, in vecchiaia diventa deforme. Quando un uomo è vivo, il corpo è consumato dal fuoco della preoccupazione e, quando è morto, viene bruciato sulla pira funeraria.

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le azioni buone possono produrre risultati buoni; quindi la felicità o il dolore dipendono dalla natura delle vostre azioni. In un certo senso, tutte le azioni possono essere considerate degli yajna (riti). Tutto ciò che serve, per attraversare l’oceano del samsara, è il servizio alle persone buone, nessun’altra osservanza religiosa. Con questo servizio, si ottiene la grazia del Divino. Tutte le azioni vanno fatte come offerte a Dio per ottenere la Sua grazia; così diventano sacrifici rituali o yajna. Bisogna pensare a Dio e pregarLo almeno quattro volte al giorno: all’alba, a mezzodì, al tramonto e prima di andare a letto. Questo è il cibo dell’anima. Liberatevi dell’invidia e dell’ego

Il corpo deve essere considerato fondamentalmente uno strumento atto al raggiungimento del Divino tramite le nove forme di devozione. L’attaccamento al corpo per i piaceri fisici va eliminato perché il corpo è essenzialmente sacro e prezioso come residenza dell’Atma ed è da usare soltanto per scopi sacri. Per quanti nomi e forme si usino per l’adorazione, Dio è uno e benedice il devoto in proporzione alla profondità della devozione senza considerare il nome e la forma che lo stesso usa.

Oggi, prima dell’inizio dello yajna, i ritvik (sacerdoti vedici) hanno sfregato con forza due bastoncini l’uno contro l’altro per produrre il fuoco per l’homa (offerta rituale). Che significato ha questa procedura? Essa indica che, per uno yajna, il fuoco deve essere acceso in modo naturale e non con mezzi artificiali. A tale scopo, essi usano due bastoncini. In modo simile, il corpo e la mente devono essere sfregati reciprocamente per generare jnanagni (fuoco della saggezza). Si deve anche comprendere che nell’essere umano c’è Ottobre 2019 9


un’energia divina latente - come il fuoco nel legno - che fa sì che gli occhi vedano, le orecchie odano, la mente pensi e il corpo si muova. Tutti gli organi possono funzionare grazie a questa energia divina. L’uomo è orgoglioso di essere l’artefice di tutte le cose, ma questo orgoglio è privo di fondamento. Un egoismo simile è una malattia fatale ed è accompagnato da un’altra malattia perniciosa chiamata asuya (invidia). Nel mondo ci sono cure per ogni tipo di malattia, ma non c’è rimedio per l’egoismo e l’invidia; per questi, la rovina totale è l’unica cura.

L’uomo deve capire che non bisogna essere troppo indulgenti nei confronti di qualunque desiderio, che si tratti di cibo o di altra cosa; questo è ciò che si deve imparare dagli antichi che praticavano l’autolimitazione in ogni aspetto della vita. Nei tempi antichi, non si riceveva l’istruzione che viene data oggi, non si ottenevano importanti titoli di studio, ma si viveva in purezza e integrità con il Nome di Narayana sulle labbra. Alimentate il senso di unità spirituale

Oggi, per ottenere la pace, le persone devono incrementare la purezza di cuore e la stabilità della mente. Chi non ha trovato la pace in se stesso non la troverà in tutta la ricchezza del mondo né nei grandi progressi della tecnologia spaziale. Quando, alla fine dei bhajan, diciamo Shanti tre volte, preghiamo per la pace del corpo, della mente e dello Spirito; senza questa triplice pace, che può essere concessa soltanto da Dio, non si può avere la vera pace, il che significa che la spiritualità è essenziale per la salute del corpo, la pace della mente e la beatitudine dello Spirito.

molte forme. Voi dovete vedere il Divino in tutti, inclusi coloro che voi potreste considerare estranei o nemici; la vera spiritualità consiste in questo spirito di unità spirituale e può sorgere solamente quando l’attaccamento al corpo è scomparso. Le persone pensano che abbandonare l’attaccamento sia difficile, ma non è così: liberarsi dell’attaccamento al corpo è facile se ci si convince di essere l’Atma (il Sé). Nella vita dell’umanità ci sarà una grande trasformazione se la gente in generale maturerà questo modo di sentire. La pace dovrebbe diffondersi dall’individuo alla famiglia, alla società, alla nazione e al mondo, non il contrario.

L’effetto spiritualizzante delle vibrazioni dei mantra vedici Incarnazioni dell’Amore!

Oggi, il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna è stato inaugurato per promuovere il benessere dell’universo. Tutti gli individui devono assumersi una parte in questo sforzo per la pace e la prosperità del mondo. Che voi comprendiate il significato dei mantra o no, le vibrazioni che emanano dal canto dei Veda avranno un effetto spiritualizzante su chi ascolta. Nelle vibrazioni degli inni vedici c’è beatitudine. Brahman è descritto come l’incarnazione delle vibrazioni cosmiche che permeano l’universo, lo colmano di splendore, di saggezza e beatitudine. Fate buon uso dell’opportunità concessavi dallo yajna di purificare la vostra vita ed elevarvi dalla condizione umana a quella divina.

- Dal Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Kulwant Hall a Prasanthi Nilayam il 5 ottobre 1997

Lo Spirito Cosmico è Uno sebbene sia chiamato con molti nomi e adorato in 10 Ottobre 2019

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BHAGAVAN SCRIVE PER IL SANATHANA SARATHI

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UANDO BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA FONDÒ LA RIVISTA SANATHANA Sarathi, nel febbraio del 1958, iniziò anche a scrivere un articolo per esso ogni mese fin dal suo primo numero e continuò a scrivere senza interruzione fino all’ottobre del 1984. Tutti questi articoli furono scritti in sequenza perfetta, poiché erano stati pensati per essere redatti sotto forma di libri che furono poi chiamati serie Vahini. Per far conoscere ai nostri lettori come Bhagavan abbia scritto questi articoli, Ne riproduciamo i manoscritti, assieme alla loro traduzione, che costituivano il 16° e ultimo libro della serie Vahini, intitolato “Leela Kaivalya Vahini” (Il Fiume del Divino Gioco Cosmico). L’articolo di questa pubblicazione forma la seconda parte dell’articolo pubblicato dal Sanathana Sarathi nell’agosto del 1984. Le successive pubblicazioni della rivista conterranno altri articoli del “Leela Kaivalya Vahini” che espongono la profonda conoscenza dei Veda. Poiché Bhagavan Sri Sathya Sai Baba Stesso è il Veda Purusha e i Veda sono emersi da Lui, non può esserci autorità più grande per proporre i valori eterni e gli inestimabili insegnamenti dei Veda. I ricercatori che vogliono cogliere l’autorevole e autentico significato delle verità spirituali contenute in queste Scritture antichissime dovrebbero leggere e rileggere questi articoli. Eterno Auriga

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LEELA KAIVALYA VAHINI

LE MIE ESPERIENZE ALLA DIVINA VICINANZA DI BHAGAVAN *

Sai Parla al Sadhaka

L’Onnipotente (Parameshvara) viene ricercato per essere conosciuto e raggiunto attraverso la Sadhana. Quindi anch’Egli è noto come Artha (obiettivo). Il Veda annuncia che la saggezza intuitiva (Jnana) costituisce la ricchezza (Dhana), il mezzo con cui si raggiunge l’Onnipotente; solo questo merita il nome di “Veda” o Verità Vedica. La Shruti (Scrittura Vedica) afferma che solo tale ricchezza può conferire la gioia della soddisfazione (Tripti) tanto all’adoratore (Aradhaka) quanto all’adorato (Aradhya).

Il Rig Veda esalta questa forma di ricchezza e la chiama Shrutyam, poiché è il tipo descritto e raccomandato nella Shruti. Il Veda approva come vedica solo quella ricchezza che si guadagna attraverso l’aderenza ai codici morali chiaramente formulati per la guida dell’umanità. Sadhaka: Shrutyam? Che cosa significa, Swami?

Sai: Una persona ricca (Sreemanta) è quella che è felicemente dotata di figli e di nipoti e che ha successo oltre misura in ambizioni mondane. L’eccellenza morale è la proprietà più preziosa. Questa ricchezza è il risultato concreto delle ingiunzioni vediche. Si chiama Dharma. Il Ramayana esalta Rama come Personificazione del Dharma (Vigrahavaan Dharma). Il Dharma sostiene tutti gli esseri (Sarva Bhutanam Dharanat, Dharma).

Il Dharma è il sostegno (Dharana) di tutti gli esseri. Perciò, si chiama Dharma. L’Onnipotente è quel sostegno e supporto; il metodo di adorazione più efficace è l’offerta del Dharma. Quindi, l’Onnipotente Stesso si identifica con la parola Dharma. Questo nome è quindi significativo. L’intero cosmo progettato dall’Onnipotente è fondato sul Dharma (Dharmo Vishwasya Jagatah Pratishta). Il Dharma, intriso di profonda santità, viene interpretato dalle persone secondo i loro capricci e fantasie, i loro interessi egoistici. Esso è stato, pertanto, gravemente distorto. Le parole Veda e Deva assumono nuovi significati e implicazioni. Il processo può essere chiaramente riconosciuto nella letteratura vedica. “Svayam Sarvam Vetti Iti Vedah” (esso stesso, il Veda, conosce tutto). Questa affermazione rivela che il Veda è l’onnisciente Brahman Stesso. Shruti è la Sua incarnazione. Sadhaka: Swami! Nei Mantra che i Veda contengono, la parola Svaaha ricorre frequentemente. Che cosa significa Svaaha?

Sai: Bene! Questa parola è generalmente usata per indicare solo un’espressione usata mentre si offrono oblazioni nel fuoco acceso in modo cerimoniale; la gente pensa che non sia una parola vedica. Sostiene che sia un’espressione tecnica applicabile solo ai rituali. C’è una Divinità, di nome Svaaha Devi, invocata da quella parola. Connota anche “offrire Havis (cibo sacramentale) agli Dei”. Quindi, la parola ha due significati. Quando Havis o altre offerte vengono fatte alla Divinità nelle Sue varie forme e nei Suoi vari nomi, viene usata la parola Svaaha. Quando, tuttavia, si invocano i propri antenati e li si invita ad accettare le offerte rituali, l’espressione usata è Svadha, non Svaaha. Poiché la parola è piena di potenza, viene riverita come manifestazione di Vaak Devi, la Divinità che presiede al linguaggio. 14 Ottobre 2019

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I

Srivilas Suri

L MATRIMONIO DI MIO FRATELLO maggiore fu fissato con la figlia adottiva di Somina Sureshwara Sarma a Kakinada. Dovetti chiedere a Swami il permesso di partecipare al matrimonio e dopo tornai al Nilayam. Swami esortò poi la coppia di sposi novelli ad andare a

fra i maggiori appaltatori di tutte le opere di Swami), partì per Bangalore. Non appena vi giunse, venne informato che la L&T era in sciopero ed egli non doveva presentarsi per altri dieci giorni! Non appena essi lasciarono il Nilayam, Swami mi chiamò e disse: “Nee Annayya Thondara Padi Velli Poyadu. Ha company strike Lo Undi. Ataniki Teliyada” (tuo fratello se n’è andato in fretta. Non sapeva che c’era uno sciopero in azienda?). Mi chiedevo come Swami fosse a conoscenza dello sciopero. “Sare, Neevu Velli Vallaku Ee Dhotulu Cheera Kumkuma Prasadam Nenu Icchanani Cheppi Raa” (va bene, prendi questi vestiti e il Kumkum per loro e riferisci che Swami ha inviato loro questo Prasadam). Quando raggiunsi Bengaluru, e consegnai i doni, si sentirono umiliati. Dopo circa due giorni, mio cognato, mia sorella e mio fratello, assieme a sua moglie, giunsero al Nilayam per il Darshan di Swami. Egli mi chiese di farli attendere per il colloquio. Rimasero delusi quando non furono chiamati e, invece, fu ricevuto qualcun altro! Anch’io restai deluso dal momento che, a quel tempo, ero il Dwarapalaka (custode) di Swami. Poi furono chiamati tutti e quattro e, quando cercai di inserirmi con loro, Swami disse: “Tu non appartieni alla famiglia. Perché stai cercando di venire?” Swami trascorse con loro quasi un’ora. Penso che fossero tutti elettrizzati di aver trascorso tanto tempo con Swami e partirono per Bengaluru pienamente soddisfatti. Mia sorella ebbe una

ricevere le Sue benedizioni. Mio fratello e sua moglie arrivarono a Bangalore e io dissi loro di andare da Swami per ricevere le Sue benedizioni. Essi andarono e attesero due giorni, ma Swami non li chiamò. Dato che mio fratello doveva presentarsi al lavoro (lavorava per la Larsen & Toubro che, negli anni successivi, sarebbe stata * Continua dal numero precedente. Questa è la quarta parte dell’articolo di Sri Suri. Ottobre 2019 15 Eterno Auriga


complicanza mentre era alla sua seconda gravidanza. Swami mi chiamò e disse: “Va’, dai questa Vibhuti a tua sorella, poi torna qui.” Partii immediatamente per Bengaluru con la Vibhuti e tornai di notte. In seguito appresi che, durante la gravidanza, la vita di mia sorella era stata in pericolo e Swami l’aveva salvata! Molti anni dopo, ella mi disse come Swami l’avesse salvata. Egli chiamò i due figli di mia sorella Satya Kumar e Siva Kumar. Akhanda Bhajan a Bengaluru Alcuni devoti di Bengaluru, guidati dal dottor Padmanabhan e altri, organizzarono un Akhanda Bhajan al Gayana Samaj. Non ricordo la data. Prima d’allora andavo tutti i giorni a Brindavan per avere il permesso da Swami di partire per Jamshedpur. Ogni giorno Egli diceva: “Vieni domani.” Questo continuò per cinque giorni. Alla fine acquistai il biglietto per il viaggio e dissi a Swami: “Ho comprato il biglietto e domani me ne vado.” Swami sorrise e rispose: “Atlaga! Repu Akhanda Bhajana Undi, Nuvvu Akkadiki Raa. Nenu Cheputanu” (ah sì? Domani, c’è l’Akhanda Bhajan. Tu vieni lì e poi ti dirò). Raggiunsi prontamente il Gayana Samaj intorno alle 8,30 e dissi a mia sorella che sarei tornato entro le 13 per prendere il treno da Brindavan per Chennai. I Bhajan iniziarono e Swami se li godeva appieno. Attento come un’aquila, cercavo il permesso di Swami. Giunsero le dodici e stavo diventando impaziente, ma Swami non era affatto preoccupato. Verso le 12,30, mi chiamò da parte e disse: “Choodu, Raja Reddy Vontlo Baga Ledu. Ee Adavallu Alasi Poyaru, Veellu Rathri Daka Bhajan Cheyya Leru. Mysore Raghu, Valla Thammulu Chestunnaru. Nee Prayanam Manuko, Akhanda Bhajan Tarvata Ooriki Veluduganile. Nee ticket Naku Ivvu. 16 Ottobre 2019

Nee Chellaluki Bava Gariki Cheppu. Sayankalam Bhajanki Rammannu. Ippudu Ela Vachhavu? Intiki Karaulo Velli Cheppesi Raa” (vedi, Raja Reddy non sta bene. Queste donne sono stanche, non possono cantare i Bhajan per tutta la notte. Mysore Raghu e i suoi fratelli stanno eseguendo i Bhajan. Rimanda il viaggio. Puoi tornare a casa tua dopo l’Akhanda Bhajan. Dammi il biglietto. Con che mezzo sei venuto ora? Vai alla macchina e di’ a tua sorella e tuo cognato di venire ai Bhajan del pomeriggio). Dissi a Swami che ero venuto in bicicletta e che sarei tornato dopo averlo riferito a mia sorella. Più tardi seppi che Swami aveva chiesto a qualcuno di annullare il mio biglietto! I Bhajan stavano proseguendo molto bene e Swami era sempre rimasto lì. All’improvviso, osservò che gli organizzatori non ci avevano offerto acqua, tè o caffè. Al Suo comando, ci dettero qualcosa da bere. Verso le 21, fummo portati a casa del dottor Padmanabhan per la cena. Swami si accovacciò sul pavimento e io fui sistemato tra Raja Reddy e Swami! Egli ci disse di non mangiare pesante per non addormentarci. Ci concesse Padanamaskar e ci diede della frutta. Poi si voltò verso di me e disse: “Padu Nuvvu Kooda” (canti anche tu). Così dicendo, materializzò Vibhuti e me la mise in bocca! Che mi crediate o no, cantai assieme al gruppo quasi 100 Bhajan. Questa fu la prima e ultima volta in cui io abbia cantato un Bhajan. Ciò avvenne solo per grazia di Swami. Baba arrivò alle 4,30 e rimase fino alle 9, quando Gli fu offerto l’Arati. Chiese a tutti noi di tornare il pomeriggio e mi disse in particolare: “Ti darò dei pacchetti di Vibhuti da consegnare a tua madre e partirai per Jamshedpur il giorno successivo.” C’era solo un posto disponibile per un biglietto per Jamshedpur con il treno da Brindavan Eterno Auriga

per Chennai e poi da Howrah Mail a Jamshedpur. Quando arrivai a Jamshedpur, mio padre mi avvertì che mia madre era ricoverata in ospedale per eliminare un’escrescenza diabetica sulla schiena. Ella ne soffriva da quindici giorni, e allora io capii perché Swami aveva rimandato il mio viaggio di quasi 15 giorni! Egli sapeva da sempre della salute di mia madre. L’operazione venne programmata per due giorni dopo. Consegnai a mia madre la Vibhuti datami da Swami ed ella la ingoiò. Il giorno dell’operazione, venne portata in sala operatoria con la sedia a rotelle e, con grande sorpresa e meraviglia dei medici, l’escrescenza era svanita! Mia madre venne dimessa senza operazione! Questo fu un altro miracolo di Swami. Durante Dasara del 1967, un certo Ramanamurthy di Hyderabad creò il Sathya Sai Seva Dal. Tutti i volontari Seva Dal ricevettero il tesserino di riconoscimento da indossare. Alla presenza di Swami, si svolse nel Mandir un incontro dei Seva Dal e i tesserini furono consegnati personalmente da Swami. Anch’io e Sambasiva Rao li ricevemmo. I volontari vennero distribuiti per regolare la folla che era aumentata fino ad arrivare a migliaia di persone. Sambasiva Rao e io non venimmo disturbati mentre facevano la decorazione della tettoia. Inoltre, ero anche responsabile del sistema di microfoni e del Dwarapalaka (custodia) del capannone, dove sarebbe arrivato Swami. Poiché a causa del lavoro si sarebbero potuti danneggiare, entrambi non indossavamo i tesserini. Dato che ne eravamo sprovvisti, qualcuno del gruppo Seva Dal ci impedì di entrare nel capannone. Ramanamurthy informò Swami della nostra indisciplina. Eterno Auriga

Si dice che Swami abbia detto a Ramanamurthy: “Non toccare quei Kotees (scimmie). Non ascolteranno nessuno. Essi ascolteranno solo Me. Consentite loro di continuare il loro lavoro.” Dopo questo, non vi fu alcuna interferenza da parte di nessun volontario Seva Dal. Eravamo gli unici volontari senza tesserino. Partecipai alle celebrazioni di Sivarathri nel capannone, dove Swami materializzò un Agni Lingam e un Netra Lingam, ognuno delle dimensioni di un uovo! Potei vedervi tutti i pianeti girare e con lingue di fuoco! Che esperienza emozionante! Quanto sono stato fortunato ad avere questa esperienza! Il Memorabile Sivarathri del 1968 Per me, Sivarathri del 1968 fu davvero memorabile. Per qualche ragione, Swami era di umore furioso e tutti avevano paura di avvicinarsi a Lui. La Vibhuti Gli fuoriusciva dappertutto, dai capelli e dalle sopracciglia! Come al solito, Egli issò la bandiera e io ero l’unica persona autorizzata ad accompagnarLo. Portavo con me la statua di Shirdi Sai e Swami eseguì il Vibhuti Abhishekam con la mano che roteava velocemente all’interno del vaso, tenuto in alto, con l’imboccatura verso il basso, da Kasturi. La Vibhuti fluiva da questo vaso come un’inondazione. Assieme alla Vibhuti, scorrevano perle, bacche di Rudraksha, di Tulsi, particelle d’oro e d’argento. Che visione! Che profumo di Vibhuti! Le persone sedute vicino al palco vennero inondate di Vibhuti, e la statua di Shirdi Sai ne era completamente coperta. Mentre mi accingevo a riportare la statua nel Mandir, la gente mi si aggrappò alla camicia, che era coperta di Vibhuti. Fu un’esperienza divina e indimenticabile per me!

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Questa volta non vi fu alcun capannone poiché Swami aveva costruito un palcoscenico diverso sul terreno aperto, vicino al capannone. Questo aveva dei gradini per salire al palco a forma esagonale con una porta che si poteva chiudere. Arrivò la sera, e Swami salì rapidamente sul palco. Un grande corteo di devoti, tra cui Kasturi, Bhagavantam, Kistappa, Surayya, Satyamurthy e molti altri, che ora non ricordo, seguiva Swami. Non appena Egli entrò, mi chiese di chiudere la porta e di non permettere a nessuno di salire sul palco. Che situazione imbarazzante e difficile per me presidiare la porta! Poi Swami chiese che si iniziassero i Bhajan, che anche i devoti intonarono in massa. Intorno alle 20,30, Baba si portò una mano alla testa e rimase in quella posizione per circa 30 minuti. Le persone sedute sul davanti, come Raja Reddy, Kasturi e altri importanti devoti, cominciarono a preoccuparsi, in quanto non vi era alcun movimento da parte di Swami. Dal basso tutti mi guardavano, ma non potevo disobbedire all’ordine di Swami e permettere che qualcuno salisse sul palco. Improvvisamente, Swami scosse la testa e iniziò a dire ai devoti lì riuniti che era andato in trance e aveva visitato i nove Loka (mondi eterei). Tutti ne furono sollevati e sbalorditi! Swami tenne quindi un breve discorso sulle Sue esperienze nei vari mondi! I Bhajan iniziarono di nuovo e arrivò il momento che Swami materializzasse il Linga. Io ero seduto in un angolo del palco con un contenitore d’argento pieno d’acqua. Swami continuò a bere l’acqua e il contenitore si vuotò! Mi chiedevo come avere acqua se Egli ne avesse chiesta dell’altra. Fortunatamente per me, il cuoco di Raja Reddy era in piedi fuori 18 Ottobre 2019

e riempì d’acqua il contenitore. Swami iniziò a mostrare sofferenza e aveva delle convulsioni. Quando i Bhajan furono al culmine, emise un Linga delle dimensioni di un uovo! Potei vedere macchie di sangue ai bordi della Sua bocca e anche sul fazzoletto con cui si era coperto la bocca mentre emetteva il Linga. Egli spiegò poi il significato del Linga e chiese che i Bhajan continuassero fino al Suo ritorno. Mise il Linga su un cuscinetto di fiori di gelsomino e, mentre usciva, mi disse che a nessuno doveva essere consentito di salire sul palco! Non avevo mangiato nulla dalla mattina perché ero completamente impegnato nel lavoro di Swami. Le nuove istruzioni erano ora che avrei dovuto sorvegliare il Linga tutta la notte! Che cosa potevo fare per rispondere alle esigenze della natura? Come potevo andare a mangiare qualcosa? Come potevo rinfrescarmi la mattina prima dell’arrivo di Swami? Egli sarebbe potuto arrivare in qualsiasi momento della notte: è, infatti, estremamente imprevedibile. Tutti questi pensieri mi si affollarono nella mente. Non potevo chiedere alcun aiuto, poiché ciò avrebbe significato disubbidire all’ordine di Swami. In qualche modo, prima delle 4, dopo aver chiuso la porta, mi rinfrescai nella casa di Raja Reddy che era vicina al Vedika. Dopo circa 10 minuti, fui nuovamente sul palco e attesi, vigilando attentamente, l’arrivo di Swami. Egli arrivò verso le 6 del mattino, benedisse i devoti che erano rimasti lì tutta la notte, mi concesse Padanamaskar e lasciò il Vedika portando con Sé lo Siva Linga che aveva materializzato la notte precedente. Per me, Sivarathri del 1968 fu un’esperienza indimenticabile. Mentre stavo riposando nella veranda di Raja Reddy dopo la frenetica attività di Sivarathri, Eterno Auriga

Swami mi mandò a chiamare. Quando Gli venne detto che stavo dormendo, si dice che abbia commentato: “Papam, Chaala Shrama Paddadu, Padukoni” (poveretto, lasciatelo dormire; ha fatto molto lavoro). Che cosa posso dire di ciò? Successivamente, quando seppi di questo, andai da Swami ed Egli, dopo avermi concesso Padanamaskar, all’improvviso mi chiese: “Neeku Naa Daggiranunchi Emi Kavali? Dhanama, Bangarama, Golusa, Ungarama, Cheppu, Nenu Istanu” (che cosa vuoi da Me: ricchezza, oro, una catena, un anello? Dimmi, Io te lo darò). Mi chiedevo perché stesse parlando così. “Swami, non voglio altro che la Tua grazia.” Così dicendo, mi prostrai. Continuai a chiedermi perché Swami avesse detto quelle cose? La risposta mi arrivò dopo circa 15 giorni! A mio padre, dopo il pensionamento dalla Atomic Energy Commission, venne diagnosticato un cancro a causa dell’esposizione all’uranio nelle miniere e fu ricoverato al Tata Memorial Hospital. Io informai Swami delle condizioni di salute di mio padre, ed Egli disse: “Sarò al Dharmakshetra a Mumbai. Portalo da Me.” Partii per Mumbai e andai al Dharmakshetra. Era un enorme edificio progettato da Swami. I volontari al cancello mi impedirono di entrare. Seppi allora la differenza tra questo luogo e Prasanthi Nilayam. A Prasanthi ero un ‘re’ e potevo impedire a chiunque di entrare, ma qui, in quel momento, per la prima volta, affrontai l’impedimento. Supplicai i volontari dicendo di essere arrivato da Prasanthi Nilayam su invito di Swami. Non ne furono impietositi e dissero: “Dicono tutti che Swami ha chiesto loro di venire. Attenda. Swami è uscito e arriverà presto.” Così rimasi in piedi sotto il sole dalle 10 alle 13. Swami arrivò nella Eterno Auriga

Sua macchina e mi vide in piedi fuori del cancello. Non appena fu entrato, quattro volontari uscirono di corsa, scusandosi profondamente per avermi fatto aspettare, e dicendo che Swami era molto seccato! Pranzai servito da quattro persone. Mi dissero che Swami aveva chiesto che aspettassi. Un trattamento davvero regale! Arrivò la sera e Swami era impegnato a suggerire cure per malati e anziani. Con la Sua Vibhuti, fece camminare un paralitico! Gli dissi poi di mio padre. Egli rispose: “Domani, portaMi tuo padre. Dai anche il numero dell’auto ai volontari in modo che consentano di arrivare al portico.” Che premura e che pensiero! Poi mi chiese come ci sarei andato, e fece arrivare un’auto per farmi accompagnare! Immediatamente arrivarono quattro macchine e tutte si offrirono di portarmi. Dovevo andare all’ospedale Tata di Parel per informare mio padre del comando di Swami e tornare a Thane, dove abitavo. Le persone che mi portarono a Parel mi lasciarono a Thane, che era abbastanza distante. La mattina dopo, alle 10, portai mio padre e mia madre al Dharmakshetra, dove Swami accolse mio padre con amore e affetto. Fu ricevuto assieme a mia madre e ciò che disse a mio padre non lo so, perché mi fu impedito di accompagnare i miei genitori. Mi meravigliai quando Swami disse che i malati di cancro hanno una tariffa agevolata sulle compagnie aeree e la stessa cosa vale anche per un accompagnatore! Come faceva a sapere tutto questo? Disse poi a mio padre di andare a Bengaluru dove lo avrebbe incontrato a Brindavan. Mi disse: “Non andare da nessuna parte. Vai direttamente a Bengaluru e rimani con continua a pagina 26... Ottobre 2019 19


IL VECCHIO MANDIR

LA DIVINA RESIDENZA DI SATHYA SAI DA RAGAZZO Kuppam Vijayamma

I

L VECCHIO MANDIR SI TROVA su un piccolo appezzamento di terreno donato a Swami da Karanam Subbamma, che è ritenuta la madre adottiva, come Yashoda, del giovane Sai Krishna, a causa della totale resa a Swami fin dalla Sua fanciullezza. Sebbene il numero di devoti che giungevano a Puttaparthi per il Darshan del giovane Sai fosse aumentato, non vi era un posto particolare ove ospitarli. Pertanto, il piccolo appezzamento donato a Swami può essere considerato un dono molto cortese. Sebbene Karanam Subbamma non sia vissuta abbastanza per vedere il completamento del Vecchio Mandir, era molto presente perché Swami le aveva dato un posto speciale nel Suo cuore. Molte volte, Swami parlava amorevolmente della sua devozione e delle premure verso di Lui e scorrevano lacrime sulle nostre guance. L’attaccamento divino che aveva per Swami era sicuramente straordinario poiché Egli era ancora un bambinetto non ancora conosciuto al mondo quand’ella aveva compreso appieno la Sua Divinità. Tanto per cominciare, i Bhajan nel Vecchio Mandir consistevano solo di canti ed erano anche molto lunghi, con molti versi. Solo dopo parecchi anni, quando il numero dei nuovi arrivati aumentò, Swami avviò dei Bhajan che i devoti riuscissero a seguire facilmente. Piccolo, carino, come una casa dei giocattoli, il Vecchio Mandir catturò i nostri cuori al primo sguardo. Molti non l’hanno visto. Vivendo in questa dimora molto semplice, Sathya Sai, da ragazzo, rivelò la

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Sua Divinità e mostrò affascinanti miracoli e manifestazioni oltre la percezione umana. Diffuse ovunque silenziosamente i Suoi Divini Leela da questo luogo, un vero paradiso terrestre. Godiamoci i Leela della Sua fanciullezza. L’Invito di Swami in un Sogno I miei più umili reverenti omaggi ai Piedi di Loto dell’amatissimo Signore, un grazie di cuore a Lui per avermi chiamata e portata in questo Vecchio Mandir dopo un intervallo di 63 anni. Non appena entrata, un’estrema gioia mi ha travolto e torrenti di lacrime mi sono scese sulle guance, mentre i vecchi memorabili giorni balenavano nella mente. Ero estasiata! Il Vecchio Mandir è un sancta sanctorum estremamente sacro e luminoso! Per noi, era un paradiso in terra. Ora lasciatemi raccontare, condividere la grandezza, la santità di questo Vecchio Mandir, così affascinante e interessante. Nel 1945, Swami apparve in sogno a mia madre e la invitò personalmente ad andare da Lui. Eterno Auriga

Ma ella disse: “Non so chi sei!” Egli, allora, rispose dolcemente: “La gente mi chiama Sathya Sai Baba. Sto a Puttaparthi. Vieni”, e scomparve. La mamma svegliò mio padre e gli narrò il sogno. Sebbene egli avesse rifiutato, ella lo convinse a visitare Parthi. Che bello! Acconsentì di rimanere lì solo per tre giorni. Bene! Dal nostro luogo natale, Kuppam, un remoto villaggio dell’Andhra Pradesh, andammo a Bangalore (Bengaluru) e poi arrivammo a Puttaparthi con le ossa rotte dopo aver trascorso due giorni in un viaggio estremamente faticoso. (Per i dettagli, leggere il libro ‘Anyatha Saranam Nasthi’). Swami ci ricevette al Chitravathi e ci portò al Vecchio Mandir, dove alloggiava. Il benefico, ipnotizzante, potente ruolo svolto dal Vecchio Mandir è estremamente lodevole, adorabile! Il primo sguardo di Swami stregò i nostri cuori. Lo accettai immediatamente come Dio e ammirai la Sua bellezza. Era così semplice nella Sua lunga veste bianca, il sorriso ammaliante, i folti capelli. Era davvero affascinante! Ci piacque immensamente. Dopo che avemmo mangiato abbondantemente, Egli ci mostrò una piccola stanza ove riposare. I nostri bagagli erano molto pesanti; cominciammo comunque a scaricarli in un angolo. Andò tutto benissimo. Davvero una meraviglia! Pensammo a come noi, in nove, potevamo sdraiarci. Ma era così spazioso e confortevole! Com’era possibile? Davvero un miracolo! Il Vecchio Mandir non aveva energia elettrica. C’era solo una piccola lampada. Niente cucina. Nessuna stufa. Sistemammo tre pietre e iniziammo a cucinare sulla legna. A causa del fumo cominciammo a lacrimare. La cosa più traumatizzante fu l’assenza del bagno! Però non ci sentimmo mai a disagio o inopportuni perché Swami continuò tutto il tempo a spostarsi velocemente, a parlare, a scherzare, a giocare e ci fece dimenticare ogni disagio. C’era un pozzo in un angolo. Nonostante tutti i disagi fisici, godemmo fino in fondo Eterno Auriga

della Sua presenza! La Routine Quotidiana nel Vecchio Mandir Ora lasciate che vi racconti come trascorrevamo il nostro tempo e qual era la nostra routine quotidiana. Alle 5 del mattino, dovevamo andare al fiume Chitravathi per fare il bagno, lavare i vestiti e tornare. Swami, seduto su un semplice lettino, chiedeva: “Dov’è il mio caffè?” Oh! Ci precipitavamo allora in cucina, preparavamo il caffè e ci sedevamo intorno a Lui, parlando e scherzando. Arrivate le 8, tornavamo velocemente in cucina, preparavamo la colazione e ci sedevamo nuovamente attorno a Lui. Egli ci chiedeva quanto ci piacesse quel posto, e noi rispondevamo: “Meraviglioso, Swami.” Poi, quando ci alzavamo, erano le 11. Al momento dei Bhajan, ci riunivamo nella sala della preghiera, e Swami, al centro, cominciava a cantare. Poi, le donne e gli uomini si univano a Lui. Quando ci alzavamo era l’una. Quindi pranzavamo. Alle 15 correvamo al Chitravathi con Swami. Egli soleva gridare a squarciagola: “Vado al Chitravathi. Siete tutti pronti?” Come un esercito di scimmie, Lo seguivamo. Tornavamo alle 20 e cantavamo i Bhajan fino alle 23. Quindi cenavamo. Dopo cena, ci sedevamo attorno a Swami ad ascoltare le storie di Rama o Krishna. A volte Egli cantava i Bhajan di Mira. Quando andavamo a letto, a terra sotto il cielo, era mezzanotte. Sebbene potessimo dormire solo per poche ore, non eravamo mai stanchi, annoiati o affaticati. Sempre felici, felici, felici! Dall’alba al tramonto, eravamo molto vicini al Ragazzo Sathya Sai. Dato che eravamo entrambi adolescenti, era un momento perfetto per correre all’intorno urlando e facendo baccano. Ogni giorno cantavamo per quasi otto ore. Perché Swami dava tanta importanza ai Bhajan? Il segreto è che, mentre si canta, bisogna concentrarsi. Alla mente non dovrebbe essere permesso di vagare o vacillare. Ottobre 2019 21


Inconsapevolmente, in noi si sviluppa la devozione. Quindi quando si canta con sincera attenzione e consapevolezza, in noi si sviluppa la dedizione. Non si devono muovere le mani o il corpo, ma restare seduti tranquilli e composti. Questo promuove la disciplina. Quando si è irrequieti, si rendono irrequieti anche gli altri. Inoltre, Swami dice che non siamo cantanti (singers), ma peccatori (sinners). Quindi, cantando otteniamo i massimi benefici e viene controllata anche la mente da scimmia. Anche i sensi vengono tenuti sotto controllo. Che dono favoloso cantare il Nome del Signore! È davvero una grande benedizione. Swami era solito cantare una canzone in telugu: “Bhajanuku Randi. Baba Bhajanuku Randi. Babana Koodi Chesati Bhajanaku Randi” (vieni! Sbrigati! Partecipa al Bhajan cantato da Baba Stesso). “Bandu Thanjavur Baagaina Melalu, Bengaluru Sipayilu Baba Bhajanaluku” (la banda di Thanjavur, il gruppo di Nadaswaram e i militari di Bangalore sono venuti per i Bhajan di Baba). “Nedu Meeru Vedukatho, Bhakthito Randi” (quindi, oggi vieni con tutta l’ispirazione e la devozione. Non tardare. Sbrigati.). Swami era solito invitare e chiamare personalmente tutti a unirsi ai Bhajan perché ciò aveva un grande impatto e portava buoni risultati. Tutti sanno che Swami all’età di quattordici anni cantava “Manasa Bhajare Guru Charanam. Dustara Bhava Sagara Taranam”. Poi cantò “Sai Bhajana Bina Sukha Santhi Nahin, Hari Nama Bina Ananda Nahin”. Nahi! Nahi! Non c’è gioia equiparabile ai Bhajan. Venite. Non esitate. Detto questo, ordinava a tutti di partecipare ai Bhajan. Dopo i Bhajan, il nostro affascinante Ragazzo Sathya Sai, con una ciotola di dolciumi andava da tutti cantando una bellissima canzone: “Questo è il santissimo Prasadam cucinato da Sai in 22 Ottobre 2019

Persona. Mangiatelo recitando il Nome di Sai. Tutte le malattie verranno guarite. La mente ne sarà purificata. Non è necessario che venga data una torta intera. Non costa nulla! Non costa nulla! Non contrattate né discutete. Mangiatelo e basta, e sarete santificati.” Quanto siamo stati fortunati! Questo Vecchio Mandir non è un posto comune! È un tempio sacro in cui il Nome di Dio risuona continuamente. Il nostro Signore, circondato dai Suoi devoti, era come la luna circondata di stelle. Era un’Attrazione Divina. Sempre attivo e pieno di energia, ci teneva tutti occupati. Gli piaceva che nessuno stesse in ozio. Era solito dire: “Sono già le 8. È pronta la colazione?” Mia madre preparava da quattro a cinque Idli. Swami di solito ne prendeva due. Non ci crederete, ma i restanti due Idli erano più che sufficienti per essere condivisi fra noi nove. Un piccolo pezzo bastava a riempire il nostro stomaco. Questo non è forse un grande miracolo? Assolutamente incredibile! Ogni gesto o azione del nostro Signore, il giovane Ragazzo Sathya Sai, celava un profondo significato. Egli non aveva desideri di sorta, ed era sempre impegnato in qualche attività. Il nostro amatissimo Ragazzo Sathya Sai metteva in atto il tetto ai desideri. Pertanto, questo Vecchio Mandir è una formidabile officina di amore eterno. Divertimenti e Scherzi alla Vicinanza di Swami Ora godiamoci i divertimenti e gli scherzi del Ragazzo Sathya Sai. Nel pomeriggio, tutti gli anziani si rilassavano in sala. Swami era impegnato nella Sua stanza a leggere o scrivere lettere. Noi bambini ci accalcavamo in un angolo. Una volta, Swami uscì lentamente e ci chiamò. Sul terreno, stava passando una grande formica nera. Chiese a un ragazzo di prenderla e darGliela. Con gli occhi spalancati, ci chiedemmo a che gioco stesse giocando. Andò dalla parte Eterno Auriga

delle donne e mise la formica tra i capelli di una di loro. Oh! Esse si alzarono in preda al panico, gridando. Ridendo forte, Egli lasciò tutti sbigottiti. Poi si avvicinò al lato degli uomini e mise un grosso filo nel loro naso e nelle orecchie. Essi si alzarono spaventati, urlando! Battendo le mani per il divertimento, ci sommergeva di risate e ilarità. Ci chiedevamo se fosse Dio! Come può Dio essere così crudele!? Poi guardammo il Suo volto ammaliante, splendente, e ci rendemmo conto della Sua divinità. Dormivamo tutti intorno al Ragazzo Sathya Sai. Un giorno, alle 3 del mattino, Egli svegliò mia madre e le chiese di preparare dei Dosa (frittelle tipiche dell’India meridionale) perché aveva fame. Ella mi chiamò per aiutarla. Preparammo l’impasto e stavamo per preparare i Dosa in padella quando Egli disse: “Abbiate cura di non fare il rumore che fa la frittura, altrimenti tutti si sveglieranno.” La mamma era molto esitante e perplessa, e disse: “Farò i Dosa. State attenti a non fare rumore.” Incredibile! Durante l’intera preparazione, non si sentì alcun rumore. Baba ne mangiò tre e se ne andò. La mattina dopo, mentre sedeva per la colazione, cominciò a sentirsi irrequieto e a massaggiarsi lo stomaco. Sakamma, che si occupava di tutte le Sue necessità, accorse preoccupatissima. Sathya Sai mormorò con aria innocente: “La scorsa notte, Radhamma mi ha svegliato e mi ha fatto mangiare dei Dosa. Quindi ora mi sento disturbato.” Tutte le donne si scagliarono su di noi inferocite e ci fecero a pezzi. (Per maggiori dettagli, leggete il libro “Anyatha Saranam Nasthi”). Sakamma rimase molto turbata e portò una pillola a Swami. Egli la inghiottì obbediente. Eravamo stupite e meravigliate perché Swami non aveva mai assunto medicine. Sentendosi sollevata, Sakamma se ne andò. Non si può immaginare che cosa Egli fece in quel momento. Scosse la mano Eterno Auriga

e la pillola scivolò dalla Sua spalla. Questo va oltre la percezione umana. Un giorno, i devoti di Bengaluru portarono un grosso casco di banane. Swami chiese loro di metterlo nella Sua stanza. I miei fratelli, Murthy e Amba, erano soliti stare sempre con Lui. Quella notte, Swami chiese loro se avessero fame. Dissero di sì e mangiarono l’intero casco di banane. Swami disse poi loro di non buttare fuori le bucce di banana perché tutti lo avrebbero notato, ma di metterle sotto la branda. Lo fecero e dormirono profondamente. La mattina dopo, Baba chiamò mia madre e le mostrò le bucce. Disse: “Ragazzi pigri, non le hanno buttate fuori. Non ho potuto dormire tutta la notte a causa dell’odore.” La mamma si arrabbiò così tanto che stava per schiaffeggiarli. Poi il nostro monello Ragazzo Sathya Sai rivelò la verità. Tutti si divertirono, facendo grandi risate. Egli era sempre pieno di vigore. Inimmaginabile! Il Medico Divino Il nostro dolce Swami è anche il medico di tutti i medici. A quei tempi, avevamo la grande fortuna di non avere bisogno di nessun ospedale, né di medici o infermieri. Durante i momenti di necessità, ci rivolgevamo sempre al Medico Divino. Mia madre soffriva di un dolore acuto al ginocchio. Quando parlò a Swami del suo dolore, Egli disse con noncuranza: “Taglialo e gettalo nel Chitravathi!” Sebbene quest’affermazione sembrasse ridicola, fu liberata del dolore al ginocchio. Un uomo soffriva di forti dolori alla schiena. Swami, mentre gli parlava affabilmente, gli dette un duro colpo sulla schiena. La persona urlò di dolore, ma venne completamente guarita dal mal di schiena. Mio padre soffriva di vertigini. Un giorno, Swami lo chiamò nella Sua stanza, lo fece stare in piedi contro il muro e cominciò a premere il suo corpo dalla testa ai piedi. Iniziò poi a premere forte le tempie. Mio padre non riusciva a sopportare il dolore. Potevamo vedere Ottobre 2019 23


personalmente la forza che Swami stava utilizzando guardando il Suo viso e le Sue mani. Dal centro della testa di mio padre uscì una sostanza nera. Swami disse: “Un tuo parente lo ha avvelenato per gelosia. Ora, non c’è più niente di cui preoccuparsi.” Quindi la parola di Sai è sempre parola di Verità. Non è forse questo un miracolo? Perciò, il Vecchio Mandir non è un posto comune; è un tempio di guarigione. Egli rimuove tutti gli ostacoli e regala pacchi di gioia. I Veda hanno dichiarato: “Vaidyo Narayano Hari” (il medico, in realtà, è Dio). Di fatto, Swami è Dio. Come Sai Narayana, oggi sta guarendo tutte le nostre malattie. Non è adorabile? Il nostro tanto benevolo Ragazzo Sathya Sai era solito far visita ai Suoi genitori che, a quei tempi, vivevano a Parthi in una capanna. Egli trascorreva un po’ di tempo con loro e poi tornava. Perché? Ci ha insegnato silenziosamente che bisogna servire, adorare i genitori che hanno sacrificato la vita per i loro figli. Matru Devo Bhava, Pitru Devo Bhava (riverisci tua madre e tuo padre come Dio). Egli ha silenziosamente acceso in noi la devozione. Quindi, questo Vecchio Mandir è Premalayam (il tempio dell’amore). Bisogna rispettare i propri genitori. Che lezione meravigliosa ci ha tacitamente insegnato! In questo delizioso dolce Mandir, quasi venti di noi vivevano come una sola famiglia. Nessuna gelosia, nessun odio. Swami ci ha dato il messaggio delle Scritture: “Vasudhaiva Kutumbakam” (il mondo intero è una sola famiglia). Che messaggio olistico! Le Grandiose Celebrazioni di Dasara Il nostro amato Signore celebrò il festival di Dasara in maniera grandiosa. Non potrò mai dimenticare questo memorabile, felice, ineffabile, incredibile momento pieno di eventi che hanno lasciato un’impressione indelebile nei nostri cuori. In quei dieci giorni, i devoti portarono il Ragazzo Sathya 24 Ottobre 2019

Sai su un palanchino e girarono per il villaggio cantando le glorie del Signore. Gli abilissimi disegnatori di fiori di Bengaluru realizzarono, sul palanchino, decorazioni davvero accattivanti. Noi portavamo gioielli, anelli e ornavamo il nostro dolce Signore per la soddisfazione del nostro cuore. Le decorazioni sul palanchino vennero fatte armonizzandole con la Sua veste. Che straordinaria, ineguagliabile, ipnotizzante bellezza! In quei dieci giorni, il nostro Signore diede dieci diversi Darshan. Mucchi di Vibhuti di colore argenteo cominciarono a sgorgarGli dalla fronte quando il palanchino, il primo giorno, iniziò a muoversi. Il secondo giorno, Egli indossava una veste rossa con un velo rosa tra le urla altisonanti dei “Jaikar” (vittoria a Te). Il carro era adorno di fiori e ricordava quello del Dio del Sole trainato da sette cavalli che emettevano raggi luminosi. Il terzo giorno, i devoti rimasero incantati e senza parole per la sfolgorante bellezza del Signore. Il palanchino era decorato con il Trishul (tridente), mentre i “Jaikar” risuonavano dappertutto. In questo giorno, Swami era vestito come Ardhanareeswara (la parte sinistra del Suo corpo come Parvati e la parte destra come Siva). Quando girava il capo verso sinistra si potevano notare strisce di Vibhuti sulla Sua fronte. Il fiume Gange, la luna e Jhatajhuta (la capigliatura arruffata) Gli adornavano la testa, un serpente penzolava dal collo ove era avvolto e reggeva un tridente in una mano e nell’altra un tamburo. Indossava una pelle di daino e la Sua bellezza era, per gli occhi, una visione mozzafiato. Quando girò la testa verso sinistra, sembrava davvero Madre Parvati con un punto di Kumkum rosso vivo sulla fronte. Indossando raffinati gioielli, riluceva di straordinaria bellezza. Il quarto giorno, uscì con un abito viola e un velo rosa. Il palanchino era decorato come un bellissimo pavone variopinto. Eterno Auriga

Baba assomigliava a Kartikeya. Il Suo viso era radioso di fresca pasta di sandalo, brillante Kumkum al centro e labbra rosse. Il quinto giorno uscì con una veste rosa scuro e un velo verde pappagallo. Il palanchino era stato progettato come Sudarshana Chakra (arma sacra a forma di disco che il Signore Krishna tiene in mano). Baba era adorno di una bella ghirlanda e un flauto. Aveva uno sguardo birichino e uno smagliante sorriso. Il sesto giorno uscì con un abito bianco candido. Il palanchino era adorno del Garuda (aquila), il veicolo del Signore Vishnu. Il fulgore divino e l’incomparabile bellezza di Swami ci rapirono il cuore. Cantando il Bhajan “Garuda Vahana Narayana”, ci incamminammo gioiosamente con il Signore in processione. Il settimo giorno uscì con una veste blu scuro e un velo bianco. Il palanchino era splendidamente decorato con il simbolo della Om, poiché Egli è Omkara Priya (l’incantevole fonte di gioia della Om). La forma dell’Om è il nostro Sai. Il Suo viso riluceva di fulgida luce e ci soffuse di beatitudine divina. L’ottavo giorno, Bhagavan indossò una veste color giallo limone e un velo abbinato del colore del loto. Salì su un palanchino decorato come Adisesha, il serpente dalle mille teste. Cantando gioiosamente il Bhajan “Sesha Shaila Vasa Narayana” (il Signore Narayana, adagiato sul serpente arrotolato in spire), ci incamminammo con il nostro Signore. Nel penultimo giorno del festival di Dasara, il Signore indossò una veste marrone scuro e un velo beige. Il palanchino decorato come un loto a otto petali era un vero e proprio diletto per gli occhi. La Vibhuti sgorgava a profusione da Lui, che accendeva fede e devozione nei devoti riuniti per assistere a questo grande spettacolo. Il decimo e ultimo giorno del festival, Swami arrivò indossando una veste Zari Eterno Auriga

(intarsiata con un sottile filo e d’oro) con sopra un velo ricamato d’oro. La folla era immensa e tutti, colmi di estasi divina, cantavano gioiosamente. Dopo che Bhagavan ebbe raggiunto il Mandir, gli uomini fecero ondeggiare con entusiasmo il palanchino cantando a lungo ninnenanne. Alla fine, il nostro amato Signore scese e ci benedisse tutti. Rientrammo anche noi dopo aver assistito a questo grande festival di Dasara con cuori estatici. Assistemmo a questo grandissimo miracolo di tutti gli Dei in una sola Forma. Quindi il Vecchio Mandir non è un posto comune. Il nostro Ragazzo Sathya Sai svolse in modo preponderante il ruolo di Mata, Pita, Guru e Daivam (padre, madre, precettore e Dio). Questo era il nostro sacro eremo. Egli ci preparò a condurre una vita pacifica, virtuosa, semplice. Ci insegnò: Ama Tutti, Servi Tutti. Indipendentemente dalla casta, dal credo e dalla religione, ci immerse nel Suo amore puro e spontaneo, e riempì ogni angolo del nostro cuore del Suo sereno amore. L’amore è l’unica arma con cui ha conquistato l’intero cosmo! Anche a questa età avanzata, 84 anni, vivo un’esistenza felice e armoniosa solo per la Sua grazia benevola e il Suo affetto. Oggi sono seduta su questa santa terra (21 gennaio 2019) con un gruppo di australiani, persone benedette. È davvero adorabile vedere tanti di loro venire ispirati nonostante molti non abbiano visto il nostro Signore di persona. Ogni granello di sabbia è saturo del Suo amore immacolato che racconterà volumi di storie straordinarie. Non c’è bisogno di dispiacersi per il fatto che il nostro Signore non sia con noi adesso. Dobbiamo estasiarci ricordando i bei vecchi tempi. Senza dubbio, Egli è qui, ovunque, sempre con noi. La nostra famiglia è ancora seduta vicino a Bhagavan e gode della Sua grazia nonostante siano passati gli anni d’oro. Abbiamo ancora fede incondizionata in Lui. Sì, succedono miracoli. Egli vi guiderà personalmente sul sentiero spirituale. Questo Vecchio Ottobre 2019 25


Mandir è stato scelto personalmente da Bhagavan, il che ci viene dimostrato oltre ogni dubbio. Quindi è la dimora aurea dell’Amore. È una robusta fortezza e una torre di spiritualità e saggezza; una piattaforma dinamica che ha rivelato la Sua Divinità. Un terreno di gioco unico per i Suoi scherzi e giochi divini; un palcoscenico scintillante per le Sue manifestazioni e miracoli; un potente faro che ci guida tutti sul giusto sentiero; un paradiso in terra con tutti gli ...continua da pagina 19

tuo padre.” Io, però, avevo altri piani! Mio zio Avadhani, che in seguito divenne un fedele devoto, era ad Ahmedabad e io andai a stare con lui per due giorni e tornai a Bangalore. Quando andai a Brindavan, venni duramente rimproverato da Swami per aver disobbedito ai Suoi ordini. Portai mio padre e mia madre a Brindavan. Swami e mio padre rimasero sulla stessa macchina fino al portico di Brindavan. Io e mia madre aspettavamo fuori dalla stanza. Swami trascorse mezz’ora con mio padre e, quando egli uscì, cominciò a dire che tutto è Krishnamayam (permeato di Krishna)! Swami consigliò a mia madre di prendersi cura di mio padre. A me non fu permesso di entrare. Mi disse di andare a Chennai e di rimanere lì e di non andare in giro. Mio fratello maggiore fu trasferito a Chennai in quel momento. Swami dette chiare indicazioni sul fatto che mio padre non sarebbe vissuto a lungo. Il 22 novembre 1968, mio padre morì verso le 5 del mattino. A quel punto i telefoni furono collegati a Swami e altri. Telefonai a Kasturi per informarlo della morte di mio padre. Quando Kasturi andò al Darshan del mattino per dare la notizia, pare che Swami abbia commentato: “Sì, lo so, Kolar è morto alle 5 di questa mattina! Chiedi a quel tipo di venire a Brindavan dopo che

26 Ottobre 2019

Dei nel Suo caldo grembo; uno splendido centro di trasformazione. Un regalo d’oro per tutta l’umanità è il VECCHIO (OLD) (Overwhelming = soverchiante; Love = Amore e Devotion = devozione) MANDIR. – Smt. Kuppam Vijayamma è l’autrice del famoso libro “Anyatha Saranam Nasthi” e di molti altri su Bhagavan Baba

avrà terminato le cerimonie assieme a sua madre.” Dopo circa un mese, andammo entrambi a Brindavan e Swami consolò mia madre con tante parole e mi chiese di prendermi cura di lei. Quindi disse: “Fai qualcosa di utile.” Mi adirai e dissi a Swami che mi aveva rovinato la carriera! “A 27 anni quale lavoro otterrò e chi me lo darà? Non mi hai permesso di ottenere la laurea e mi hai impedito di accettare il posto di impiegato alla State Bank of India”, dissi. La mente umana è molto volubile. Quando Swami mi aveva offerto tutta la ricchezza del mondo, avevo pregato solo per avere la Sua grazia, e ora ero infastidito di non avere un lavoro impiegatizio. Swami sorrise e disse che, più avanti nella vita, avrei avuto molto lavoro. Poi mi disse di non associarmi a nessun Samithi Sathya Sai. “Non devi aderire a nessuna Organizzazione Sathya Sai. Dovresti solo venire a Prasanthi Nilayam, quando Io ti chiamo.” Queste furono le parole di congedo che Swami mi rivolse. (Continua...) – L’autore, Sri Srivilas Suri, è un devoto di vecchia data di Bhagavan, e ha trascorso molti anni della vita vicino a Lui Eterno Auriga

l’udienza, Swami aprì la porta e mi trovò vicino alla sala dei colloqui. Ero giunto per il Divino Darshan solo tre giorni prima con mia figlia, che era venuta con me per la prima volta. Mia moglie aveva deciso di rimanere a casa a Londra. Swami mi guardò e chiese alcuni dettagli sul gruppo britannico che, secondo il Suo piano divino, sarebbe arrivato dopo alcuni mesi per il Parthi Yatra (pellegrinaggio a Puttaparthi). Poi disse: “Puppet, vieni alla Mia residenza alle 15.” (Baba fa uno scherzoso gioco di parole basato sulla trasformazione del cognome dell’autore dell’articolo, Popat, in Puppet, burattino ndt). Ero felicissimo e risposi: “Sì, Baba.” Verso le 14,40 ero pronto a recarmi alla dimora divina. Mia figlia chiese: “Papà, perché così presto?” Risposi: “Baba mi ha chiamato. Tornerò dopo la sessione serale.” Ella disse: “Bene. Ti aspetterò. Ceneremo insieme.” Io replicai: “È fantastico.” Raggiunsi la dimora divina e feci avvertire l’amato Swami. Molto rapidamente, la persona tornò e mi informò che Swami aveva detto che dovevo aspettare. Erano le 15,15. Come al solito, Swami andò nel Sai Kulwant Hall per benedire i devoti con il Divino Darshan e la sessione di Bhajan. Tornò verso le 18,40 circa ed entrò nella Sua dimora. Ora ero pieno di speranza e gioia e non vedevo l’ora di entrare e parlarGli. Verso le 19,50, alcuni funzionari che normalmente erano con Swami per ricevere istruzioni e anche per avere il suo Prasadam (cena) uscirono dalla porta principale. Ero sempre in attesa vicino all’edificio adiacente. Uno dei funzionari mi vide e disse: “Puppet, sei ancora qui?”

ATTENDERE DIO NON È ALTRO CHE SADHANA Ajit Popat

I

L NOSTRO AMOREVOLE E amatissimo Signore ha un modo davvero unico di impartire le lezioni più importanti della vita nel Suo stile estremamente singolare, eppure incancellabile, in modo che rimangano per sempre impresse nel nostro cuore.

L’Inimitabile Modo di Insegnare di Swami Fu al Darshan del mattino che Swami chiamò amorevolmente alcuni devoti per l’esperienza del colloquio divino che sarebbe durato tutta la vita. Dopo Eterno Auriga

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Risposi: “Sì, signore; sto aspettando di essere chiamato dentro.” Fu tutto ciò che dissi. C’erano giovani Seva Dal al cancello, e uno o due agenti di sicurezza si spostavano in continuazione per controllare la situazione. Si stava facendo buio e io guardavo continuamente l’orologio e pregavo anche mentalmente: “Swami, per favore, chiama Puppet; sto aspettando.” Verso le 20,15, uno dei ragazzi più anziani uscì con una sedia e disse: “Signor Puppet, è meglio che si sieda e aspetti.” (Swami mi aveva incaricato di aspettare e di non sedermi). Il tempo passò e arrivarono quasi le 21. Badate, ero lì in piedi dalle 15 ed ero stanco, assetato e pensavo anche a mia figlia che stava aspettando. Mi spostavo dalla porta della dimora divina all’entrata principale della residenza, camminando su e giù e pregando. Giunsero le 22 e, improvvisamente, la porta laterale della residenza si aprì e lo stesso ragazzo uscì. Dissi: “Sai Ram”, ed egli rispose: “È ancora qui? Swami è già salito di sopra e ora non c’è possibilità; è meglio che lei vada via.” Attendi con Fede Non sapevo che cosa dire. Ero completamente stordito. Lentamente, in qualche modo, salii le tre lunghe rampe di scale dell’edificio W9 e raggiunsi la stanza D7. La porta era aperta, la cena pronta sul tavolo da pranzo e mia figlia quasi addormentata sulla sedia. All’improvviso si destò quando io uscii dal bagno e mi chiese: “Che ore sono?” Dissi: “Sono quasi le 10,15.” Ella aggiunse: “Hai impiegato molto tempo! Che cosa ha detto Baba?” “Non L’ho mai incontrato oggi”, risposi. Allora esclamò: “Come? Non L’hai incontrato!? Allora, dove sei stato dalle 15?” “Stavo aspettando”, dissi. Non 28 Ottobre 2019

riusciva a credermi. “Mangiamo, ho fame. Anche tu devi averla”, continuai. “Sì, puoi ben dirlo”, rispose. Non riuscii a dormire bene. Ero stanco e deluso. La mattina dopo, uscii molto presto e fui nella veranda per le 6,30 (in quei giorni Swami era solito arrivare presto.) Giunse intorno alle 6,55 e, dopo aver dato il Darshan, entrò nella stanza dei colloqui. Io sedevo al mio solito posto, proprio di fronte a quella stanza, ma non c’era alcun contatto visivo con Swami. Dopo i Bhajan, Egli rientrò nella Sua dimora e io tornai nella D7. Mia figlia arrivò dopo un po’ e chiese: “Allora, che cosa ha detto Baba?” La guardai e risposi: “Niente.” Ella prontamente osservò: “Non ha detto una parola su ieri? Ah! Non riesco proprio a crederci. Avrebbe dovuto almeno dire qualcosa.” Risposi: “È l’onnipotente Dio. Non ha bisogno di dire nulla.” Ella replicò: “Ma, se era occupato, avrebbe potuto chiederti di tornare indietro.” Replicai: “Ho aspettato secondo le Sue istruzioni.” Nel pomeriggio, Swami arrivò verso le 16 e, non appena venne nella veranda, mi chiamò. Lo seguii nella stanza dei colloqui ed Egli chiuse la porta. Mi sedetti ai Suoi Piedi di Loto. C’era completo silenzio. Dopo un po’, aprì gli occhi e disse: “Puppet, aspettare alla porta di Dio non è una semplice attesa: è Sadhana.” Continuai a guardarLo, ed Egli fece lo stesso. Dopo pochi secondi, continuò con tanto amore: “Vai!!!” Ora, ogni volta che mi metto in fila fuori da qualsiasi tempio o nel Sai Kulwant Hall, ricordo il Suo divino insegnamento: attendere con fede è Sadhana. – L’autore, di Londra, Regno Unito, è un ardente devoto di vecchia data di Bhagavan

Eterno Auriga

L

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL VISAKHAPATNAM

’ORGANIZZAZIONE SRI SATHYA Sai Seva del distretto di Visakhapatnam ha organizzato un pellegrinaggio di due giorni a Prasanthi Nilayam, dal 24 al 25 agosto 2019, cui hanno partecipato circa 2400 devoti di tale distretto nell’Andhra Pradesh. Il 24 agosto 2019, i bambini Bal Vikas e i Giovani Sai di questo distretto hanno presentato una commedia danzata intitolata “Repalle Balude Parthi Paramdhamudu” (il ragazzo di Repalle è il Signore di Parthi).

La presentazione di musica devozionale dei devoti del distretto di Visakhapatnam.

Le canzoni da essi eseguite, per citarne alcune, erano: “Sri Rama Raghu Rama” (il Signore Rama del clan dei Raghu), “Oh Maa Oh Maa Oh Maa Sai Maa” (o Madre Sai), “Sai Charanam Sathya Sai Charanam” (i Piedi di Loto di Sai ), “Om Namah Sivaya Om Namah Sivaya”. Sono seguiti i Bhajan guidati da un devoto del distretto di Visakhapatnam, che si sono conclusi con l’Arati.

GANESH CHATURTHI

La commedia danzata dei bambini Bal Vikas e dei Giovani Adulti del distretto di Visakhapatnam.

Arricchita da bellissime danze dei bambini Bal Vikas, la commedia, attraverso la rappresentazione di alcuni episodi della vita del Signore Krishna e di Bhagavan Baba, ha efficacemente trasmesso il messaggio che l’Avatar Sai altro non era che Krishna, il ragazzo di Brindavan. Il 25 agosto, i devoti del distretto di Visakhapatnam hanno presentato un programma di musica devozionale, la cui musica e melodia hanno toccato il cuore di tutti. Eterno Auriga

La sacra festa del Ganesh Chaturthi è stata celebrata a Prasanthi Nilayam, con devozione e solennità, il 2 settembre 2019. Il programma del mattino è iniziato con una presentazione di musica strumentale della banda di percussioni dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. Successivamente, gli studenti delle istituzioni educative di Bhagavan hanno cantato la gloria del Signore Ganesh eseguendo Stotra e canti devozionali accompagnati da un commento ricco di spunti di riflessione. Iniziando il programma con la recitazione degli Stotra “Ganashtakam” Ottobre 2019 29


Gli studenti delle Istituzioni Educative di Bhagavan cantano la gloria del Signore Ganesh.

Cerimonia dell’Immersione delle Statue di Ganesh Il culto delle statue di Ganesh è stato celebrato, il 2 e 3 settembre 2019, dagli studenti delle istituzioni educative di Bhagavan e dal personale dell’Ashram e dell’ospedale nei rispettivi locali.

e “Ganesh Pancharatram”, essi hanno poi presentato toccanti canti devozionali che includevano “Morya Morya”, “Om Gam Ganapataye Namah”, “Sri Ganesha Sivuni Kumara” (Sri Ganesh, figlio del Signore Siva ). Il programma mattutino si è concluso L’incantevole visione, nel Sai Kulwant Hall, con l’Arati dopo una breve sessione di delle 21 statue di Ganesh su veicoli di forme e Bhajan dedicata al Signore Ganesh. disegni di grande effetto. Il programma pomeridiano è iniziato con un dotto discorso di Sri Sanjay Sahni, Questi idoli consacrati sono stati Ispettore agli Esami dell’Istituto Sri Sathya portati nel Sai Kulwant Hall da gruppi di Sai d’Istruzione Superiore. Parlando del studenti cantori dei Veda e di Bhajan e dal significato di Ganesh Chaturthi, il dotto personale dell’Ashram il 4 settembre 2019. oratore ha osservato che questa festa Era uno spettacolo incantevole vedere è dedicata all’adorazione del Signore questi idoli, montati su carri e palanchini Ganesh, la cui adorazione attraversa tutte di varie forme e disegni, mentre venivano le fasce sociali e proviene direttamente dai allineati nel Sai Kulwant Hall. Sebbene Veda e dalle Upanishad. tutti i disegni fossero bellissimi, i veicoli Dopo questo discorso, i devoti sono che rappresentavano una grande nave, stati benedetti con un Discorso Divino di la riproduzione di un magnifico tempio, Bhagavan Baba, in cui Egli afferma che una grande altalena e un cavallo volante l’uomo è dotato di un potere infinito dentro si distinguevano per eleganza e abilità di lui, ma sta conducendo una vita animale costruttiva. a causa della distorsione del suo intelletto. Dopo di ciò, gli studenti e i membri L’adorazione del Signore Ganesh, dello staff che hanno portato questi idoli aggiunge Bhagavan, significa ottenere nel Sai Kulwant Hall, hanno girato attorno la saggezza delle Scritture insegnate dal al Bhajan Mandir cantando inni vedici e Signore Ganesh. Bhagavan conclude il Bhajan. Sono seguite tre bellissime danze Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina degli studenti della Scuola Primaria e Sukha Santhi Nahin”. Sono seguiti i Bhajan Secondaria Superiore Sri Sathya Sai. terminati con l’Arati.

30 Ottobre 2019

Eterno Auriga

La splendida danza dedicata al Signore Ganesh degli studenti della Scuola Primaria Sri Sathya Sai.

Il sacerdote del Mandir ha quindi offerto l’Arati a tutti e 21 gli idoli di Ganesh, dopodiché i gruppi di studenti e il personale dell’Ashram li hanno portati uno a uno di fronte al Samadhi di Bhagavan a invocare le Sue benedizioni. Successivamente, le statue sono state portate fuori della sala per l’immersione. Nel frattempo, nel Sai Kulwant Hall, sono continuati i Bhajan che si sono conclusi con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL MADHYA PRADESH

L’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Madhya Pradesh ha organizzato, dal 7 all’8 settembre 2019, un pellegrinaggio di due giorni dei devoti dal suo Stato, nel corso del quale sono state fatte due presentazioni musicali e culturali. La prima presentazione è stata un concerto di musica classica fatto da un ex studente del Sathya Sai Mirpuri College of Music, Sri Vivek Karmahe, il 7 settembre 2019. Iniziando il suo programma alle 17, il cantante ha colmato l’intero ambiente di fervore devozionale grazie alla sua dolcissima interpretazione di canti devozionali che includevano “Baaje Muraliya Baaje” (Krishna continua a suonare il Suo flauto), “Itna To Karna Swami Jab Pran Tana Se Nikle” (posso rifugiarmi in Te, Swami, quando lascerò il corpo) e famosi distici del Santo Kabir. La seconda presentazione è stata la Eterno Auriga

Una scena di vita reale raffigurata nella commedia “L’Alba dell’Età dell’Oro”.

bellissima rappresentazione di danza “L’Alba dell’Età dell’Oro” interpretata dai bambini Bal Vikas del Madhya Pradesh l’8 settembre 2019. Incentrata sulle celebrazioni del giubileo d’oro (50 anni) dei Bal Vikas Sri Sathya Sai, la commedia ha rappresentato le vere esperienze di quattro ex studenti Bal Vikas che hanno messo in pratica gli insegnamenti di Bhagavan Baba in situazioni di vita reale nelle rispettive carriere professionali. La recita ha avuto un gran finale sotto forma della canzone “Sai Ram, Sai Ram, Jai Jai Sai Ram”, cantata assieme dai bambini e accompagnata da una serie di brillanti danze dei bambini Bal Vikas.

FESTA DI ONAM

La sacra festa di Onam è stata caratterizzata da grande festosità e allegria a Prasanthi Nilayam, dove una galassia di programmi culturali e musicali è stata presentata per tre giorni, dal 9 all’11 settembre 2019, dai devoti del Kerala. La prima presentazione del 9 settembre è stata un programma di musica carnatica offerto ai Piedi di Loto di Bhagavan dal cantante carnatico Sri Vivek Muzhikulam e dal suo gruppo di musicisti. A detta di tutti, è stata un ricco “banchetto” di musica carnatica che i devoti hanno entusiasticamente apprezzato. Ottobre 2019 31


Alcune delle composizioni da lui eseguite sono state: “Saadhinchene O Manasa” (o mente! Egli ha raggiunto il suo obiettivo), “Brova Barama Raghu Rama” (o Rama! È un peso per Te occuparTi di me?), “Hare Sai Gopala Radhe Krishna”. Il programma pomeridiano è iniziato con un incisivo discorso di T.B. Radhakrishnan, Giudice Supremo dell’Alta Corte di Calcutta. Raccontando le sue esperienze di trasformazione di cui è stato pioniere Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, il dotto oratore ha osservato che la gestione dell’ego e il controllo della mente sono necessari per la trasformazione dell’uomo. Ciò richiede che il processo di trasformazione debba iniziare in giovane età, egli ha affermato, aggiungendo che i Bal Vikas Sri Sathya Sai, avviati da Bhagavan, sono in tal senso un grande

La buona regia, l’eccellente recitazione dei bambini e l’ottima coreografia hanno ridato vita a questa storia mitologica. La prima presentazione, messa in scena il 10 settembre 2019, è stata un programma di musica devozionale del noto cantante di Kathakali (forma espressiva di teatro-danza), Kottakkal Madhu, che, assieme ai suoi musicisti, ha presentato una raccolta di brani del Kathakali chiamata Kathakalipadam, che è il lato musicale della tradizionale suddetta forma di danza del Kerala. Assieme a questo, il cantante ha presentato due Bhajan del Prasanthi Mandir, alcuni dei quali erano: “Vanamali Vasudeva Jaganmohana Radharamana”, “Madhuvana Murali Guna Gaavo” (cantate la gloria del flauto di Krishna). Il programma pomeridiano comprendeva la commedia danzata superbamente presentata “Krishnayanam” dai bambini Bal Vikas di Thiruvananthapuram, che rappresentava, attraverso brillanti balli dei bambini, il soggiorno Avatarico del Signore Krishna sulla terra.

La commedia “La Morte dell’Arroganza” ha ridato vita alla mitologica storia della sottomissione dell’ego di Daksha Prajapati.

movimento. Dopo questo discorso, gli studenti dello Sri Sathya Sai Vidyapeeth, di Srisailam, hanno presentato la recita danzata “La Morte dell’Arroganza”, che ha magnificamente raffigurato come il Signore Siva sottomise l’ego e l’arroganza di Daksha Prajapati quando egli causò la morte di Sati insultandoLo (Siva). 32 Ottobre 2019

Il primo programma sul sacro Onam, la festa del raccolto del Kerala, è stato presentato dalla nota cantante Smt. Kavya Ajit e dal suo gruppo di musicisti del Kerala che hanno soffuso l’intero ambiente di profonda devozione grazie alla talentuosa presentazione di brani devozionali di musica carnatica. Cominciando con la canzone propiziante il Signore Ganesh “Siddhi Vinayakam”, la cantante ha affascinato i devoti per 45 minuti con composizioni classiche e canzoni devozionali popolari che includevano “Bho Shambho Siva Shambho Swayambho” (Siva, Colui che nasce da Se Stesso), “Janani Maa Sai Janani Maa “(salve, Divina Madre Sai). I devoti sono stati quindi benedetti con un Discorso Divino di Bhagavan, trasmesso dagli altoparlanti. Spiegando le nove forme di adorazione, Bhagavan plaude all’imperatore Bali per la sua resa totale, che si riferisce alla nona forma di adorazione, ovvero all’“Atmanivedanam” (completa resa di sé a Dio). Bhagavan conclude il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”. Il programma finale delle celebrazioni di Onam è stato caratterizzato da un’appassionata interpretazione dei brani devozionali da parte di Sri T.V. Hariharan, del primo gruppo dell’Università Sri Sathya Sai, che è stato abilmente assistito da Sri Ramesh Sadasiva del Kerala. Hanno fatto seguito i Bhajan, terminati con l’Arati.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL GODAVARI ORIENTALE

La commedia danzata “Krishnayanam” messa in scena dai bambini Bal Vikas di Thiruvananthapuram.

Questa commedia danzata ben preparata e ben diretta si è rivelata una presentazione ipnotizzante attraverso i balli e la recitazione dei bambini che indossavano sfavillanti costumi.

Eterno Auriga

Oltre 4000 devoti sono giunti a Prasanthi Nilayam in un pellegrinaggio di due giorni, il 14 e 15 settembre 2019, dal distretto del Godavari Orientale nell’Andhra Pradesh e, entrambi i giorni, hanno presentato programmi musicali e culturali.

Eterno Auriga

La grandiosa riunione Bal Vikas nel Sai Kulwant Hall.

Il programma del 14 settembre è iniziato con una grande manifestazione Bal Vikas che ha messo in luce la cultura di Bharat, parlando in particolare del ricco patrimonio culturale del distretto del Godavari Orientale nell’Andhra Pradesh, descrivendo anche meticolosamente le visite di Bhagavan Baba in questo distretto. Le eccellenti danze dei bambini nei loro sfavillanti costumi, che hanno intervallato la manifestazione, hanno aggiunto bellezza e fascino.

Il numero di danza della manifestazione Bal Vikas.

Il 15 settembre, il gruppo del Godavari Orientale ha fatto due presentazioni. Nella sessione mattutina, i devoti del Parthi Yatra hanno offerto, con profonda devozione, una ghirlanda di canti devozionali ai Piedi di Loto di Bhagavan. Le canzoni da essi eseguite includevano “Madhura Mohana

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Ghana Shyama Sundara Sai Ananda Pradayi” (Krishna dà beatitudine), “Sai Naama Smaranam Sai Rupa Dhyanam” (rifùgiati nel Nome di Sai e medita sulla Sua forma), “Sathya Dharmamu, Santhi, Premalato Nee Nithya Jivana Yatra Saginchu” (compi il viaggio della tua vita con verità, rettitudine, pace e amore come tuoi compagni).

Una scena della commedia degli studenti Bal Vikas e dei Giovani Sai del distretto del Godavari Orientale.

La sera, i bambini Bal Vikas e i Giovani Sai di questo distretto hanno presentato una commedia danzata che ha rappresentato magnificamente come i Bal Vikas Sri Sathya Sai, iniziati 50 anni fa da Bhagavan, abbiano contribuito a trasformare la vita dei bambini inculcando in essi i valori umani e, quindi, riscattando la loro vita.

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DELL’UTTAR PRADESH E DELL’UTTARAKHAND

L’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Uttar Pradesh e dell’Uttarakhand hanno organizzato un pellegrinaggio di tre giorni dei loro devoti a Prasanthi Nilayam, dal 20 al 22 settembre 2019. Nell’ambito di questo pellegrinaggio, il 20 settembre devoti e musicisti di questi Stati hanno presentato un programma “fusion” di musica strumentale indo-occidentale. Iniziando alle 17,15, i musicisti hanno 34 Ottobre 2019

affascinato i devoti per quasi 45 minuti con la loro talentuosa interpretazione di musica “fusion” che comprendeva tre brani musicali strumentali. La toccante esecuzione della canzone devozionale vocale “Sai Dikhe Jo Tumko Mujhko Bataa Dena” (dimmi se vedi Sai), che offriva i loro tributi a Bhagavan, è stata una preziosa aggiunta a questa presentazione di musica strumentale.

Programma di musica classica devozionale indostana.

Il 22 settembre, terzo giorno del pellegrinaggio dei devoti di Uttar Pradesh e Uttarakhand, due cantanti di talento, la signora Anurita Rai e suo fratello Aunuratna Rai, hanno presentato un programma di musica devozionale comprendente canzoni devozionali classiche indostane. Iniziando con un’appassionata interpretazione della composizione “Hey Sai Daya Karo, Meri Vipat Haro” (o Sai, abbi pietà di me e rimuovi le mie difficoltà), hanno poi cantato “Bhaja Re Mana Sai Naam” (o mente, contempla il Nome di Sai), cui ha fatto seguito lo stimolante brano “Jo Jaana Hai Nijko a Jaana Kahan Hai” (se conosci te stesso, che bisogno c’è di andare ovunque?). Essi hanno concluso la presentazione con l’elettrizzante brano “Mera Bichhda Yaar Milade” (trovami il mio amato amico separato).

Eterno Auriga

AVVISO Il Sanathana Sarathi è una rivista spirituale, dedicata all’elevazione morale e spirituale dell’umanità. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba la inaugurò nel mese di febbraio del 1958, dicendo che essa avrebbe agito come un Varadhi (ponte) tra Lui e il devoto. Nel suo primo numero, Baba consegnò il messaggio: “Da questo giorno, il nostro Sanathana Sarathi è in marcia, a capo delle sue coorti spirituali - i Veda, le Sastra e le Upanishad - per sottomettere le forze dell’ego come ingiustizia, menzogna, immoralità e cattiveria. Possa questo auriga lottare per la prosperità del mondo e diffondere gioia in tutta l’umanità, percuotendo i tamburi della vittoria!” La rivista continua a portare i messaggi divini e le benedizioni del nostro amato Signore a casa dei devoti di tutto il mondo. Per parecchi anni, fino a oggi, abbiamo mantenuto immutate le tariffe di abbonamento per le versioni in telugu e in inglese, evitando rialzi Tuttavia, l’aumento negli anni del costo della carta, della stampa e dell’affrancatura per l’estero ci ha costretto a rivedere le tariffe di abbonamento per le versioni in inglese e Telugu come indicato di seguito:

Queste nuove tariffe d’abbonamento sono in vigore dal 1° ottobre 2019. La data ultima per la ricezione degli abbonamenti alle tariffe attuali è: (a) 15 settembre 2019 a mezzo ordine di pagamento, assegno o bonifico bancario; e (b) 30 settembre 2019 in contanti o tramite il sito Web www.sanathanasarathi.org. Gli abbonamenti già pagati sono validi per il periodo relativo al quale è stato effettuato il pagamento. L’Editore – K.S. Rajan Eterno Auriga

Ottobre 2019 35


Data della pubblicazione 1° ottobre 2019

Diventate Incarnazioni dell’Amore Il concerto di musica carnatica di Smt. Kavya Ajit.

La presentazione di musica devozionale, del famoso cantante Kathakali, Kottakkal Madhu.

Dovreste condurre una vita d’amore. È l’amore a rendervi incarnazioni della Divinità. La Mia stessa vita è una testimonianza vivente di questa verità eterna. In Me, c’è Amore, solo Amore e nient’altro. Talvolta posso sembrare adirato, ma è anche questa un’espressione del Mio Amore. Quando piove, a volte vedete cadere, assieme alla pioggia, dei chicchi di grandine. Ma i chicchi di grandine non sono altro che acqua solidificata. Allo stesso modo, a volte posso sembrare arrabbiato con voi, ma anche questo è solo per amore. – Baba

Concerto di musica devozionale di Sri Vivek Karmahe.

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i


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