Eterno Auriga - Ottobre 2019

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LEELA KAIVALYA VAHINI

LE MIE ESPERIENZE ALLA DIVINA VICINANZA DI BHAGAVAN *

Sai Parla al Sadhaka

L’Onnipotente (Parameshvara) viene ricercato per essere conosciuto e raggiunto attraverso la Sadhana. Quindi anch’Egli è noto come Artha (obiettivo). Il Veda annuncia che la saggezza intuitiva (Jnana) costituisce la ricchezza (Dhana), il mezzo con cui si raggiunge l’Onnipotente; solo questo merita il nome di “Veda” o Verità Vedica. La Shruti (Scrittura Vedica) afferma che solo tale ricchezza può conferire la gioia della soddisfazione (Tripti) tanto all’adoratore (Aradhaka) quanto all’adorato (Aradhya).

Il Rig Veda esalta questa forma di ricchezza e la chiama Shrutyam, poiché è il tipo descritto e raccomandato nella Shruti. Il Veda approva come vedica solo quella ricchezza che si guadagna attraverso l’aderenza ai codici morali chiaramente formulati per la guida dell’umanità. Sadhaka: Shrutyam? Che cosa significa, Swami?

Sai: Una persona ricca (Sreemanta) è quella che è felicemente dotata di figli e di nipoti e che ha successo oltre misura in ambizioni mondane. L’eccellenza morale è la proprietà più preziosa. Questa ricchezza è il risultato concreto delle ingiunzioni vediche. Si chiama Dharma. Il Ramayana esalta Rama come Personificazione del Dharma (Vigrahavaan Dharma). Il Dharma sostiene tutti gli esseri (Sarva Bhutanam Dharanat, Dharma).

Il Dharma è il sostegno (Dharana) di tutti gli esseri. Perciò, si chiama Dharma. L’Onnipotente è quel sostegno e supporto; il metodo di adorazione più efficace è l’offerta del Dharma. Quindi, l’Onnipotente Stesso si identifica con la parola Dharma. Questo nome è quindi significativo. L’intero cosmo progettato dall’Onnipotente è fondato sul Dharma (Dharmo Vishwasya Jagatah Pratishta). Il Dharma, intriso di profonda santità, viene interpretato dalle persone secondo i loro capricci e fantasie, i loro interessi egoistici. Esso è stato, pertanto, gravemente distorto. Le parole Veda e Deva assumono nuovi significati e implicazioni. Il processo può essere chiaramente riconosciuto nella letteratura vedica. “Svayam Sarvam Vetti Iti Vedah” (esso stesso, il Veda, conosce tutto). Questa affermazione rivela che il Veda è l’onnisciente Brahman Stesso. Shruti è la Sua incarnazione. Sadhaka: Swami! Nei Mantra che i Veda contengono, la parola Svaaha ricorre frequentemente. Che cosa significa Svaaha?

Sai: Bene! Questa parola è generalmente usata per indicare solo un’espressione usata mentre si offrono oblazioni nel fuoco acceso in modo cerimoniale; la gente pensa che non sia una parola vedica. Sostiene che sia un’espressione tecnica applicabile solo ai rituali. C’è una Divinità, di nome Svaaha Devi, invocata da quella parola. Connota anche “offrire Havis (cibo sacramentale) agli Dei”. Quindi, la parola ha due significati. Quando Havis o altre offerte vengono fatte alla Divinità nelle Sue varie forme e nei Suoi vari nomi, viene usata la parola Svaaha. Quando, tuttavia, si invocano i propri antenati e li si invita ad accettare le offerte rituali, l’espressione usata è Svadha, non Svaaha. Poiché la parola è piena di potenza, viene riverita come manifestazione di Vaak Devi, la Divinità che presiede al linguaggio. 14 Ottobre 2019

Eterno Auriga

I

Srivilas Suri

L MATRIMONIO DI MIO FRATELLO maggiore fu fissato con la figlia adottiva di Somina Sureshwara Sarma a Kakinada. Dovetti chiedere a Swami il permesso di partecipare al matrimonio e dopo tornai al Nilayam. Swami esortò poi la coppia di sposi novelli ad andare a

fra i maggiori appaltatori di tutte le opere di Swami), partì per Bangalore. Non appena vi giunse, venne informato che la L&T era in sciopero ed egli non doveva presentarsi per altri dieci giorni! Non appena essi lasciarono il Nilayam, Swami mi chiamò e disse: “Nee Annayya Thondara Padi Velli Poyadu. Ha company strike Lo Undi. Ataniki Teliyada” (tuo fratello se n’è andato in fretta. Non sapeva che c’era uno sciopero in azienda?). Mi chiedevo come Swami fosse a conoscenza dello sciopero. “Sare, Neevu Velli Vallaku Ee Dhotulu Cheera Kumkuma Prasadam Nenu Icchanani Cheppi Raa” (va bene, prendi questi vestiti e il Kumkum per loro e riferisci che Swami ha inviato loro questo Prasadam). Quando raggiunsi Bengaluru, e consegnai i doni, si sentirono umiliati. Dopo circa due giorni, mio cognato, mia sorella e mio fratello, assieme a sua moglie, giunsero al Nilayam per il Darshan di Swami. Egli mi chiese di farli attendere per il colloquio. Rimasero delusi quando non furono chiamati e, invece, fu ricevuto qualcun altro! Anch’io restai deluso dal momento che, a quel tempo, ero il Dwarapalaka (custode) di Swami. Poi furono chiamati tutti e quattro e, quando cercai di inserirmi con loro, Swami disse: “Tu non appartieni alla famiglia. Perché stai cercando di venire?” Swami trascorse con loro quasi un’ora. Penso che fossero tutti elettrizzati di aver trascorso tanto tempo con Swami e partirono per Bengaluru pienamente soddisfatti. Mia sorella ebbe una

ricevere le Sue benedizioni. Mio fratello e sua moglie arrivarono a Bangalore e io dissi loro di andare da Swami per ricevere le Sue benedizioni. Essi andarono e attesero due giorni, ma Swami non li chiamò. Dato che mio fratello doveva presentarsi al lavoro (lavorava per la Larsen & Toubro che, negli anni successivi, sarebbe stata * Continua dal numero precedente. Questa è la quarta parte dell’articolo di Sri Suri. Ottobre 2019 15 Eterno Auriga


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