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Professor Peter Pruzan L’Educazione Sathya Sri Sai ai Valori Umani

L’EDUCAZIONE SRI SATHYA SAI AI VALORI UMANI Origine e Sviluppo dell’Educazione che Trasforma

Dottor B.G. Pitre

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Se oggi l’uomo è confuso, preoccupato e non è in grado di trarre gioia dal mondo, sicuramente deve cercare, individuare ed eliminare la causa principale di questa condizione infelice Quando iniziamo questa autoindagine e intraprendiamo un viaggio interiore, diventiamo consapevoli del Centro Divino dentro di noi. L’uomo è, per sua natura, divino e la beatitudine gli è connaturata. È felice e in pace quando è in sintonia con la sua vera natura, il Sé interiore. Pertanto, l’apprendimento è essenzialmente un processo di trasformazione interiore.

IFra le sacre mura del North soverchianti, la metodologia unica adottata Prasanthi Center di Rishikesh, il 12 da Bhagavan Baba di guidare l’umanità ottobre 2019, tra canti vedici di un gran passo dopo passo sul percorso spirituale. numero di devoti provenienti da tutta Swami afferma che, nei tempi moderni, l’India, è stato inaugurato uno Sri Sathya da nessuna parte è ora possibile trovare

Sai Veda Sastra Pathashala, ottemperando esempi di Dharma praticato secondo il suo così al Sankalpa (Volere) di Bhagavan reale significato; pertanto, bisogna andare alla fonte, i Veda, per capirlo. Swami ha sempre dichiarato che l’essenza stessa dei quattro Veda sono i due motti: “Ama Tutti, Servi Tutti” e “Aiuta Sempre, Non Ferire Mai”. Queste sono le dichiarazioni della Sua Missione da Lui Stesso pronunciate.

Baba da Lui proclamato 37 anni fa, il 9 aprile 1982. Questo evento è particolarmente significativo perché esemplifica in modo appropriato il concetto di “Educazione che Trasforma”, iniziato da Swami nella Sua infanzia. Quest’ultimo progetto a una filosofia e a pratiche materialistiche

Per migliaia di anni, il patrimonio culturale dei Veda è stato trasmesso oralmente, senza alterazioni, mantenendo la purezza di parole, pensieri e azioni. Questa è la conoscenza sacra che non solo rivela la nostra eredità divina, ma governa anche la nostra vita e il nostro atteggiamento nei suoi confronti. È stato pianificato dal Divino, esemplifica, di fronte

tramandato altruisticamente da coloro che hanno mantenuto la purezza più rigorosa di cuore e mente. Nel 2003, l’UNESCO ha dichiarato i Veda “Patrimonio Culturale Intangibile dell’Umanità”.

L’Origine

Il nostro viaggio inizia a metà degli anni ’30 quando il giovane Sathya formò

il Pandhari Bhajan Mandali e il gruppo girava per le stradine di Puttaparthi cantando Bhajan. Un Bhajan da Lui Stesso composto che Egli era solito cantare, recitava: “Che Sathya, Dharma, Santhi e Prema, siano i compagni di viaggio della nostra vita.” Questi Valori sono tutti latenti in noi, spiegò in seguito; e dovremmo usare queste risorse umane nella nostra vita per trarne gioia e pace. Il successivo passo significativo fu da Lui compiuto il 20 ottobre 1940. Tornò presto a casa da scuola, mise da parte i libri che aveva in mano e lasciò la casa in modo definitivo dopo aver fatto la storica dichiarazione: “La Missione per la quale sono venuto, la comincio da adesso. I Miei devoti mi stanno chiamando.” In questo modo esprimeva simbolicamente insoddisfazione per il sistema di educazione prevalente, educazione che lega la mente, e dichiarò che il Suo Sankalpa avrebbe spezzato queste catene attraverso il Proprio Sistema Educativo.

Infatti, in quel fausto giorno, il giovane Sathya pronunciò il Suo primo sermone ai devoti colà riuniti: “O uomo, per attraversare l’oceano inespugnabile della vita, sviluppa una fede riverente e arrenditi ai Piedi di Loto del Maestro.” Il viaggio della vita, dichiarò Sathya, è come viaggiare su una barca senza timone in un alto mare turbolento; solo il Maestro può guidare la barca e portarci sani e salvi sull’altra riva. I Piedi di Loto del Maestro sono simbolici della divinità interiore. La mente deve rivolgersi verso l’interno, cioè trasformarsi, per risvegliare la divinità interiore e far emergere i Valori latenti da mettere in pratica nella propria vita.

L’unicità di questa straordinaria comunicazione sta nel fatto che alla tenera età di 14 anni, Swami aveva chiaramente definito quale fosse l’obiettivo della vita oltre ad averne illuminato il percorso per il suo conseguimento. La meta è raggiungere il successo dell’autorealizzazione; il percorso consiste nel sottomettere i capricci della mente e praticare i Valori Umani, rendendo così la coscienza interiore arbitro, nella vita, delle proprie decisioni e azioni. Inoltre, vogliate notare che Swami ha scelto la potente tecnica del canto devozionale di gruppo per far arrivare questo messaggio universale attraverso i Bhajan, promuovendo così una metodologia educativa oltremodo efficace per la trasformazione della mente.

La Fondazione

Nei primi anni l’approccio e la metodologia di Swami erano stati capiti male e fraintesi da molti. Perfino Suo fratello maggiore non faceva eccezione. In risposta alla lettera del fratello, Swami dichiarò senza esitazione e chiaramente: “Nessun testo sacro stabilisce norme per regolare la vita delle anime nobili, prescrivendo abitudini e atteggiamenti che devono adottare. Essi stessi conoscono il Sentiero da percorrere; la loro saggezza regola e rende santi i loro atti.” Continuando la lettera, Swami rivelò chiaramente la Sua Missione con le seguenti parole: “Io ho un compito: prenderMi cura di tutta l’umanità e garantire a tutti una vita piena di Ananda. Mi sono assunto un impegno solenne: condurre di nuovo tutti coloro che si allontanano dalla retta via verso la bontà e salvarli.” Swami aveva così mantenuto, con parole e opere, l’equilibrio e la congruenza tra la filosofia e i mezzi pratici per realizzarla.

Tuttavia il compito era immenso e richiedeva la creazione di un’atmosfera che consentisse alla metodologia di diventare il centro della Sua Missione negli anni a venire. Se il periodo dei primi 21 anni della Sua vita dal 1926 al 1947 può essere considerato come l’inizio dei Suoi Insegnamenti, i successivi 21 anni, dal

1947 al 1968, possono essere designati come il periodo in cui venivano gettate le basi della Sua Missione. Proprio come le fondamenta di un edificio e le radici di un albero scendono in profondità nel sottosuolo ma rimangono invisibili sopra la superficie, allo stesso modo la rivoluzione silenziosa iniziata da Swami ha raggiunto centinaia di scuole e migliaia di famiglie, in particolare nel sud dell’India. I bambini di queste famiglie frequentavano un programma chiamato Bal Vihar, un corso di cultura non tradizionale condotto con amore dalla padrona di casa, che raccontava storie di persone buone e di animo nobile, cantando preghiere e canti devozionali. Baba promosse l’apertura di numerose scuole, un Veda Sastra Pathashala e la pubblicazione di scritti di natura spirituale. In migliaia di città e villaggi furono avviati dei Bhajan. In questo modo Swami aveva dato inizio a un rinascimento spirituale di grande portata in tutto il Paese.

Nel 1968, quando fu indetta a Mumbai la Prima Conferenza Mondiale dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, fu da Lui creato un ecosistema spirituale affinché i Suoi Insegnamenti venissero accolti favorevolmente e che fornisse le direttive per una realizzazione delle attività di servizio. In effetti in uno dei Discorsi ivi tenuti, dichiarò: “I Miei atti sono le basi su cui sto costruendo il Mio lavoro, il compito per il quale sono venuto: andare tra le masse, consigliarle, guidarle, consolarle, edificarle, conducendole lungo il Sentiero di Sathya, Dharma, Santhi e Prema.” Swami fornì anche le linee guida per la Sadhana personale, i 9 Punti del Codice di Condotta, in modo che gli aspiranti potessero rimanere continuamente connessi alla coscienza interiore. In sostanza veniva messo l’accento sull’equilibrio tra conoscenza e abilità, tra teoria e pratica dei Valori Umani, per garantire che noi camminassimo nella giusta direzione, promuovessimo e vivessimo in un ambiente sociale positivo.

L’Espansione

Subito dopo la Prima Conferenza Mondiale, le attività dell’Organizzazione Sai videro un’espansione diversificata e multiforme. Nel contempo Swami avviò un importante programma educativo con implicazioni a lungo termine: si trattava del Programma non tradizionale di Educazione ai Valori chiamato Bal Vikas. Swami fornì regolarmente degli stimoli guidando personalmente i corsi di preparazione degli insegnanti. Notate le direttive che, di volta in volta, Egli indirizzò ai maestri, e che riportiamo di seguito: ●

“Suggerisco che dovreste avere le preghiere come elemento importante del programma delle lezioni.” (13 maggio 1970)

“Vedo che state istruendo i bambini nei canti devozionali, col racconto di storie ecc. Bene. Ma istruiteli anche nella meditazione ogni giorno per un po’ di tempo.” (3 gennaio 1971)

“Per chi desidera praticare Dhyana, o meditazione, è consigliabile che Jyoti (la fiamma) sia presa come oggetto di meditazione e non come una forma della Divinità.” (maggio 1979)

“Sottolineate l’importanza della pulizia fisica, del semplice cibo satvico e delle attività di gruppo che comportano aiuto reciproco,” (31 dicembre 1984)

In questo modo Swami introdusse per gradi le tecniche di trasformazione da applicare e si assicurò che gli insegnanti tirocinanti Lo seguissero nel promuovere un ecosistema di supporto nelle case degli studenti. Entro il 1979 il programma Bal Vikas aveva praticamente raggiunto tutti i distretti dell’India. Era stato sviluppato un programma di studi strutturato nell’arco di 9 anni, materiali di testo di supporto

erano stati preparati in diverse lingue, la metodologia didattica era stata evidenziata per gli insegnanti, ed erano anche stati condotti studi di valutazione. Un aspetto importante dell’espansione del programma fu l’avvio di diversi College e Scuole Sathya Sai in tutto il Paese. A partire dal 1972 Swami iniziò anche Corsi Estivi Residenziali sulla Cultura e la Spiritualità Indiane, a cui parteciparono giovani universitari e istruttori provenienti da tutto il Paese.

Ora, ogni volta che c’è una così abbondante pioggia di grazia, vuol dire che è giunto il momento per un cambio di paradigma sul Sentiero Sai. Nel maggio del 1979 Swami annunciò un ampliamento del Programma di Educazione ai Valori, estendendolo a tutte le scuole del sistema di istruzione tradizionale. Costituì un Comitato sotto la guida del professor V.K. Gokak per sviluppare e attuare un programma di studi che è ora chiamato programma di Educazione Sri Sathya Sai ai Valori Umani (SSSEHV). Swami Stesso ha guidato corsi per insegnanti-educatori a Prasanthi Nilayam. Il programma di studio è stato messo a punto e verificato in centinaia di scuole, e migliaia di insegnanti sono stati formati negli anni seguenti. Molti Stati, tra cui Maharashtra, Karnataka, Gujarat, Delhi, Andhra Pradesh, Bengala occidentale e Uttar Pradesh, si sono fatti avanti per sostenere ufficialmente l’attuazione del programma SSSEHV nelle loro scuole.

Il Programma SSSEHV

Il contenuto del corso includeva argomenti che Swami ha sempre promosso: i cinque Valori Umani di Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza, le cinque potenti tecniche di trasformazione: Meditazione, Preghiere, Canto Devozionale di Gruppo, Racconto di Storie e Attività di Gruppo, il ruolo degli insegnanti e dei genitori nello sviluppo del carattere degli studenti, la pedagogia sulla conduzione delle lezioni e la cultura indiana. Il professor Gokak ha spiegato l’importanza educativa degli Insegnamenti di Swami con le seguenti parole: “Ciò che Bhagavan chiama Valori Umani sono gli obiettivi della vita spirituale; sono anche gli obiettivi finali della teoria di Educazione IntegraIe Sathya Sai. I correlati valori educativi (Conoscenza, Abilità, Equilibrio, Gentilezza e Identità) diventano assoluti quando toccano l’Amore Divino alla radice.”

Se oggi l’uomo è confuso, preoccupato e non è in grado di trarre gioia dal mondo, sicuramente deve cercare, individuare ed eliminare alla radice la causa principale di questa sua condizione infelice. Quando iniziamo questa autoindagine e intraprendiamo un viaggio interiore, diventiamo consapevoli del Centro Divino dentro di noi. L’uomo è, per sua natura, divino e la beatitudine gli è connaturata. È felice e in pace quando è in sintonia con la sua vera natura: il Sé interiore. Pertanto l’apprendimento è essenzialmente un processo di trasformazione interiore.

L’amore è una fonte naturale dentro ogni persona in attesa di essere liberato. Dove c’è Amore, significa che è stato trovato un canale in cui l’anima può esprimersi. L’Amore è in grado di produrre forti vibrazioni positive; quando lo condividiamo con gli altri, sperimentiamo la pace.

Il Piano Divino si stava dipanando; forse era giunto il momento di dotarlo di una struttura e di un meccanismo istituzionali. Swami formò allora il Trust SSSEHV, di cui divenne il Fiduciario Fondatore. Il Comitato Nazionale Educativo Sri Sathya Sai è stato anche costituito per promuovere la filosofia educativa Sri Sathya Sai; ora è stato chiamato Istituto di Educazione Sathya Sai

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