Beata Alfonisina Clerici

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CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA SUA ECCELLENZA

MONS. ANGELO AMATO PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI RAPPRESENTANTE DEL SANTO PADRE

BENEDETTO XVI

PER LA BEATIFICAZIONE DELLA SERVA DI DIO

ALFONSA CLERICI RELIGIOSA DELLE SUORE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI MONZA

VERCELLI, CATTEDRALE DI SANT’EUSEBIO SABATO

23 OTTOBRE 2010



RITI DI INTRODUZIONE CANTO D’INGRESSO (Musica J. P. Lécot)

L’ Arcivescovo:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea risponde: Amen.

L’Arcivescovo saluta l’assemblea: La pace sia con voi. L’ assemblea: E con il tuo spirito. 3


L’Arcivescovo introduce la celebrazione e l’atto penitenziale:

Fratelli e sorelle, siamo qui convenuti per celebrare lo splendore della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo e che si manifesta nella testimonianza della nuova Beata che oggi la Chiesa riconosce e propone. Benediciamo la straordinaria misericordia del Signore che continua a riversare i tesori della sua grazia nella nostra fragile umanità. Per questo, dal profondo della nostra povertà, invochiamo il Dio che ascolta e perdona.

ATTO PENITENZIALE L’ assemblea: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho

molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. L’ Arcivescovo: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i

nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. L’assemblea: Amen.

(Musica T. Zardini)

La schola: L’assemblea:

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Kyrie, eleison.


La schola:

L’assemblea:

Christe, eleison.

La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

RITO DELLA BEATIFICAZIONE Si avvicinano alla Cattedra e si rivolgono al Prefetto, Sua Ecc. Mons. Angelo Amato, il responsabile diocesano per le Cause dei Santi, Mons. Cristiano Bodo, il Cancelliere Don Fabrizio Poloni, la Postulatrice, suor Santina Dino, e domandano che si proceda alla Beatificazione della Venerabile Serva di Dio suor Alfonsa Clerici. Il responsabile delle Cause dei Santi:

Eccellenza Reverendissima, la santa Chiesa eusebiana domanda umilmente che Ella, quale Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e Rappresentante di Sua Santità Benedetto XVI per il presente Rito di Beatificazione, renda a tutti nota la Lettera Apostolica con la quale il Sommo Pontefice concede che la Venerabile Serva di Dio suor Alfonsa Clerici, delle Suore del Preziosissimo Sangue di Monza, educatrice delle famiglie e dei giovani, sia iscritta nel numero dei Beati della Chiesa. 5


Quindi la Postulatrice presenta un profilo biografico della Serva di Dio.

Nella storia di Alfonsa Clerici, il Santuario di Rho appare un luogo di rivelazione: qui Dio le parla nell’intimità della preghiera e attraverso la guida spirituale di P. Cesare Maggioni, degli Oblati Missionari di Rho, ai quali ancora oggi è affidato il Santuario. La sua vocazione si delinea e si precisa durante gli studi superiori nel Collegio del Preziosissimo Sangue, a Monza; ma sboccia già nei primissimi anni della sua fanciullezza, all’ombra del Santuario della Madonna di Rho, un punto di riferimento anche per i suoi genitori, Angelo Clerici e Maria Romanò, che vi si recavano almeno una volta all’anno con tutta la famiglia. Alfonsa, la prima dei loro dieci figli, era nata il 14 febbraio 1860. Il giorno dopo era stata battezzata nella parrocchia S.Vittore, in Lainate, coi nomi di Alfonsa, Maria, Anna. I genitori, cristiani per tradizione e per elezione, coltivarono le sue doti umane, ma soprattutto la sua maturazione nella fede. Il 6 ottobre 1868, nella chiesa prepositurale di Nerviano, ricevette la Cresima da Mons. Luigi Nazari di Calabiana, arcivescovo di Milano. Secondo le consuetudini del tempo, la prima Comunione le fu data a 12 anni. Compiuta la prima istruzione nella Scuola Municipale di Lainate, per iniziativa di una zia materna, signora Giuseppina Romanò, fu iscritta al Collegio delle Suore del Preziosissimo Sangue, aperto nel 1875, a Monza, nell’antico Monastero di S. Margherita, il convento della Signora di Monza, Virginia De Leyva. Accanto al Collegio, l’Istituto comprendeva la Casa Madre e il Noviziato della nuova Congregazione fondata dalla Serva di Dio, Madre Maria Matilde Bucchi, per la Formazione delle Maestre Elementari. Furono anni intensi. La serietà degli studi, gli spazi di riflessione, l’educazione alla preghiera aiutarono Alfonsa a decidere la sua scelta di vita. Chiese infatti di essere accettata in quella prima comunità di Suore del Preziosissimo Sangue. Completati gli studi con il diploma di Maestra, insegnò per quattro anni nella Scuola Municipale di Lainate: con squisita sensibilità, volle dare un contributo al sostentamento della sua numerosa famiglia, allietata dalla nascita del decimo figlio, ldelfonso, proprio nell’anno della sua entrata in convento. 6


Dopo la professione dei Voti, emessi il 7 settembre 1886, fu incaricata dell’insegnamento e successivamente anche della Direzione del Collegio di Monza, frequentato da molte alunne, interne ed esterne. Eletta Consigliera nel Capitolo del 1903, ebbe un ruolo fondamentale nella congiuntura economica determinata dalla costruzione di un nuovo Collegio. Affittati alcuni locali di un vecchio caseggiato detto La Palazzola, con grande spirito di abnegazione, le suore accettarono la rifinitura dei capi di biancheria della Ditta Frette, di Monza, lavorando di giorno e di notte. La Comunità riprese a vivere, riebbe le sue opere, anzitutto i Collegi e le Scuole. La prima apertura, inattesa, fu a Vercelli: l’arcivescovo della città, Mons. Teodoro Valfré di Bonzo, chiamò le Suore del Preziosissimo Sangue all’Istituto della Provvidenza, fondato nel 1842 dal Canonico Salvatore Montagnini per le figlie delle mondine e per le ragazze delle classi più disagiate. La Serva di Dio vi giunse con altre due consorelle il 20 novembre 1911. Ricevute dal Presidente e dai membri del Consiglio di amministrazione, furono presentate alle Maestre e alle alunne «le quali fecero loro la più sincera e cordiale accoglienza». La situazione tuttavia era molto delicata: nella seduta del 20 dicembre 1911, il Consiglio di amministrazione prese atto che «gli stipendi del personale erano troppo esigui, ma non si potevano aumentare, data la modestia del bilancio della Pia Opera altamente educativa». Per questo Suor Alfonsa e le sue consorelle vi entrarono con animo trepidante, ma con il cuore colmo di fiducia e di speranza. La sera di quel 20 novembre 1911, Suor Alfonsa scrisse la sua prima pagina vercellese: «La grazia che vi domando oggi, Santissima Trinità, è di essere strumento di Dio nella direzione di questo Istituto». Fu uno strumento musicale, attento alle vibrazioni di carità che venivano da Dio e alle attese profonde delle sue alunne: nella preghiera trasformava tutto in canto, a lode di Dio e per la formazione delle giovani. 7


Suor Alfonsa morì il 14 gennaio 1930, verso le 13.30. La notizia raggiunse rapidamente tutta la città, suscitando una commossa e convinta affermazione di fede: «E’ morta una santa».

1966 - 1969:

Processo Informativo Diocesano, a Vercelli.

22 giugno 2004:

Decreto sulle virtù eroiche.

27 novembre 2008:

Il miracolo attribuito alla Serva di Dio è riconosciuto dalla Consulta Medica.

Quindi Sua Ecc. Mons. Angelo Amato, rappresentante del Santo Padre, pronuncia la formula di beatificazione:

Noi, accogliendo il desiderio del nostro fratello Enrico Masseroni, Arcivescovo di Vercelli, e di molti altri Fratelli nell’Episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la nostra Autorità Apostolica concediamo che la Venerabile Serva di Dio Alfonsa Clerici, religiosa delle Suore del Preziosissimo Sangue di Monza, che ha speso la sua esistenza nell’educazione dei giovani e delle loro famiglie, d’ora in poi sia chiamata Beata e che si possa celebrare la sua festa, nei luoghi e secondo le regole stabilite dal Diritto, ogni anno, nel giorno della sua nascita al Cielo, il 14 gennaio. Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.

Mentre viene scoperta l’immagine della nuova Beata, la schola e l’assemblea eseguono l’inno. 8


INNO (Testo S. Dino - Musica D. Silano)

L’ assemblea:

Dal Padre fu scelta e chiamata ad un’alleanza sponsale con Cristo Agnello immolato a toglier del mondo il peccato.

La schola:

Il Sangue prezioso di Cristo divenne sua forza e suo canto, bruciò la sua vita in offerta a gloria di Dio uno e Santo.

L’assemblea:

Ai giovani fece brillare il Cristo, orizzonte di vita, ai poveri diede conforto, speranza a chi era smarrito.

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La schola:

Con lei noi cantiamo la lode al Padre, al Figlio, allo Spirito, mistero di un Dio che si dona e fonte eterna di vita. Amen.

La Madre Generale porta la reliquia della nuova Beata, accompagnata dall’offerta dei fiori e delle lampade; segue l’incensazione della reliquia. L’Arcivescovo di Vercelli, il responsabile diocesano delle Cause dei Santi, il Cancelliere e la Postulatrice si recano da Sua Ecc. Mons. Amato per ringraziare il Santo Padre dell’avvenuta Beatificazione. L’Arcivescovo introduce il canto del Gloria con queste parole:

La Chiesa eusebiana rende grazie al Padre di Gesù Cristo e Padre nostro, al Dio tre volte Santo innalza l’inno di lode.

GLORIA

(Musica J. P. Lécot)

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Et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, Rex coelestis, Deus Pater omnipotens, Domine Fili unigenite, Iesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris.

Rit.

Qui tollis peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram, qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Iesu Christe, cum Sancto Spiritu in gloria Dei Patris. Amen. Rit.

COLLETTA

L’ Arcivescovo: Preghiamo. (breve pausa di silenzio)

Signore Dio nostro, che hai dato alla Beata Alfonsa una singolare comprensione del mistero della Redenzione, fondamento e riferimento della sua missione educativa, per i suoi meriti e la sua intercessione, accendi la stessa fiamma di carità nelle religiose consacrate all’apostolato, nei genitori, negli educatori, perché sappiano guidare i giovani a diventare protagonisti della loro formazione e missione. Per Gesù Cristo nostro Signore che non ha esitato a versare tutto il suo Sangue per la salvezza del mondo. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. L’assemblea: Amen. 11


La croce ‘bagnata’ di luce, si immerge nella goccia del sangue di Cristo, svelando la pienezza dell’umanità di Dio e della nostra storia che partecipa al disegno di salvezza.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTURA Il lettore:

Dal Cantico dei Cantici.

8, 6-7

Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo. Parola di Dio. L’assemblea:

Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Musica D. Silano)

Dal Salmo 62

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Il solista: O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco,

ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne, in terra arida, assetata, senz’acqua.

Rit.

Il solista: Così nel santuario ti ho contemplato,

guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. Il solista: Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Il solista: Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. Il solista: A te si stringe l’anima mia:

la tua destra mi sostiene.

Rit.

Rit.

Rit. Rit.

SECONDA LETTURA Il lettore:

Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi.

13, 1-7

Fratelli, se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare 14


le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Parola di Dio. L’ assemblea:

Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO (Musica H. Schütz)

Il solista: Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:

che vi amiate a vicenda come io ho amato voi.

Alleluia.

VANGELO Il diacono: L’assemblea:

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. 15


Il diacono: L’assemblea:

Dal Vangelo secondo Luca. Gloria a te, o Signore.

Il diacono:

10, 25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Parola del Signore. L’ assemblea:

Lode a Te, o Cristo.

OMELIA DELL’ARCIVESCOVO PRESIDENTE 16


PROFESSIONE DI FEDE L’Arcivescovo:

Fratelli e sorelle, raccolti dallo stesso Spirito di Cristo, proclamiamo con cuore sincero il Simbolo della nostra fede. L’assemblea:

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

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Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA UNIVERSALE L’Arcivescovo:

Fratelli e sorelle, il Signore Gesù, maestro e modello di ogni perfezione, chiama tutti alla santità. Per intercessione della nuova Beata suor Alfonsa Clerici, chiediamo al Padre di ogni bene, che la Chiesa cresca ogni giorno nella carità evangelica e nello slancio missionario. Un lettore:

L’assemblea:

Preghiamo il Signore, Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza.

Un lettore:

Per la Chiesa, perché nell’adempimento del mandato ricevuto dal suo Fondatore, promuova con fiducia il progresso e lo sviluppo dell’educazione dell’uomo per il bene della società, preghiamo. L’assemblea:

Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza.

Un lettore:

Per il Santo Padre Benedetto XVI¸ perché nel suo ministero apostolico sia sempre ricolmo della sapienza, della consolazione e della fortezza dello Spirito Santo, preghiamo. L’assemblea: 18

Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza.


Un lettore:

Per i Vescovi, i Presbiteri e tutto il popolo cristiano, affinché siano testimoni autentici della Parola di verità e di vita e cooperino con la preghiera e l’azione alla diffusione del regno di Dio, preghiamo. L’assemblea:

Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza.

Un lettore:

Per le Famiglie del Preziosissimo Sangue, perché le Religiose, i Religiosi, le Sorelle e i Fratelli laici che partecipano al carisma dei loro Fondatori con l’aiuto della nuova Beata e loro sorella, suor Alfonsa, sappiano testimoniare l’amore di Dio soprattutto tra i più poveri, preghiamo. L’assemblea:

Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza.

Un lettore:

Per tutti noi che partecipiamo a questa Eucaristia, affinché l’ascolto della parola di Gesù, Verbo Incarnato e Redentore del mondo, l’esempio e la protezione della Vergine Maria e di suor Alfonsa, ci illumini e ci incoraggi nelle prove del nostro cammino verso il Regno, preghiamo. L’assemblea:

Donaci, Signore, il tuo spirito di sapienza.

L’Arcivescovo conclude la Preghiera universale con l’Orazione

Sii benedetto, Signore, per averci dato la compagnia e l’esempio dei Santi; per la loro intercessione dona anche a noi la gioia di desiderare e di vivere la misura alta della vita cristiana per ritrovarci tutti al tuo cospetto, santi nell’amore. Per Cristo nostro Signore. L’ assemblea:

Amen.

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Il dono dello Spirito Santo, rappresentato dalla linea rossa che disegna la parte centrale del logo, ci spinge ad essere testimoni di una Bellezza che si realizza nell’Amore e nel dono per tutti.


LITURGIA EUCARISTICA Mentre vengono presentati e incensati i doni, la schola esegue il

CANTO DI OFFERTORIO (Musica G. O. Pitoni)

Christus factus est pro nobis oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis; propter quod et Deus exaltavit illum et dedit illi nomen quod est super omne nomen. L’Arcivescovo:

Pregate, fratelli e sorelle, perché questa nostra famiglia, radunata nel nome di Cristo, possa offrire il sacrificio gradito a Dio, Padre onnipotente. L’assemblea:

Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.

ORAZIONE SULLE OFFERTE L’Arcivescovo:

O Dio, mirabile nei tuoi santi, accogli questi doni che ti presentiamo nel ricordo della beata Alfonsa e, come ti fu gradita la sua testimonianza verginale, ti sia ben accetta l’offerta del nostro sacrificio. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea:

Amen.

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PREFAZIO L’Arcivescovo:

Il Signore sia con voi.

L’Arcivescovo:

In alto i nostri cuori.

L’Arcivescovo:

Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.

L’assemblea:

L’assemblea: L’assemblea:

E con il tuo spirito.

Sono rivolti al Signore. È cosa buona e giusta.

L’Arcivescovo:

E’veramente cosa buona e giusta, renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nella festosa assemblea dei Santi risplende la tua gloria, e il loro trionfo celebra i doni della tua misericordia. Nella vita della beata Alfonsa ci offri un esempio, nell’intercessione un aiuto, nella comunione di grazia un vincolo di amore fraterno. Confortati dalla sua testimonianza, affrontiamo il buon combattimento della fede, per condividere al di là della morte la stessa corona di gloria. Per questo, uniti agli Angeli e agli Arcangeli e a tutti i santi del cielo, cantiamo senza fine l’inno della tua lode:

SANTO

(Musica T. Zardini)

La schola: L’assemblea: 22

Sanctus,


La schola:

Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

L’assemblea:

La schola:

Hosanna in excelsis.

L’assemblea:

La schola:

Hosanna in excelsis.

PREGHIERA EUCARISTICA I o CANONE ROMANO L’Arcivescovo:

Padre clementissimo, noi ti supplichiamo e ti chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, di accettare questi doni, di benedire queste offerte, questo santo e immacolato sacrificio. Noi te l’offriamo 23


anzitutto per la tua Chiesa santa e cattolica, perché tu le dia pace e la protegga, la raccolga nell’unità e la governi su tutta la terra, con il tuo servo il nostro Papa Benedetto, il nostro Vescovo Enrico, con me indegno tuo servo e con tutti quelli che custodiscono la fede cattolica, trasmessa dagli Apostoli. Primo concelebrante:

Ricòrdati, Signore, dei tuoi fedeli. Ricòrdati di tutti i presenti dei quali conosci la fede e la devozione: per loro ti offriamo e anch’essi ti offrono questo sacrificio di lode, e innalzano la preghiera a te, Dio eterno, vivo e vero, per ottenere a sé e ai loro cari redenzione, sicurezza di vita e salute. Secondo concelebrante:

In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo, san Giuseppe, suo sposo, i santi apostoli e martiri: Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio e Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano e tutti i santi; per i loro meriti e le loro preghiere donaci sempre aiuto e protezione. L’Arcivescovo:

Accetta con benevolenza, o Signore, l’offerta che ti presentiamo 24


noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella tua pace i nostri giorni, salvaci dalla dannazione eterna, e accoglici nel gregge degli eletti. I concelebranti:

Santifica, o Dio, questa offerta con la potenza della tua benedizione, e degnati di accettarla a nostro favore, in sacrificio spirituale e perfetto, perché diventi per noi il corpo e il sangue del tuo amatissimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo. La vigilia della sua passione, egli prese il pane nelle sue mani sante e venerabili, e alzando gli occhi al cielo a te Dio Padre suo onnipotente, rese grazie con la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI: QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI. Dopo la cena, allo stesso modo, prese questo glorioso calice nelle sue mani sante e venerabili, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE, E BEVETENE TUTTI: QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, VERSATO PER VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME. 25


L’Arcivescovo: Mysterium fidei. Il solista:

Salvator mundi, alleluia!

L’assemblea: Il solista:

Quia per crucem tuam et resurrectionem tuam liberasti nos, alleluia!

Il solista:

Expectamus adventum tuum! Alleluia!

L’assemblea:

L’assemblea:

Alleluia!

Alleluia!

I concelebranti:

In questo sacrificio, o Padre, noi tuoi ministri e il tuo popolo santo celebriamo il memoriale della beata passione, della risurrezione dai morti e della gloriosa ascensione al cielo del Cristo tuo Figlio e nostro Signore; e offriamo alla tua maestà divina, tra i doni che ci hai dato, la vittima pura, santa e immacolata, pane santo della vita eterna e calice dell’eterna salvezza. Volgi sulla nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno, come hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, e l’oblazione pura e santa di Melchisedech, tuo sommo sacerdote. Ti supplichiamo, Dio onnipotente: fa’ che questa offerta, per le mani del tuo angelo santo, sia portata sull’altare del cielo davanti alla tua maestà divina, 26


perché su tutti noi che partecipiamo di questo altare, comunicando al santo mistero del corpo e sangue del tuo Figlio, scenda la pienezza di ogni grazia e benedizione del cielo. Terzo concelebrante:

Ricòrdati, o Signore, dei tuoi fedeli, che ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace. Dona loro, Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, la beatitudine, la luce e la pace. Quarto concelebrante:

Anche a noi, tuoi ministri, peccatori ma fiduciosi nella tua infinita misericordia, concedi, o Signore, di aver parte nella comunità dei tuoi santi apostoli e martiri: Giovanni, Stefano, Mattia, Barnaba, Ignazio, Alessandro, Marcellino e Pietro, Felicita, Perpetua, Agata, Lucia, Agnese, Cecilia, Anastasia e tutti i santi: ammettici a godere della loro sorte beata non per i nostri meriti, ma per la ricchezza del tuo perdono. L’Arcivescovo:

Per Cristo nostro Signore tu, o Dio, crei e santifichi sempre, fai vivere, benedici e doni al mondo ogni bene.

DOSSOLOGIA FINALE L’Arcivescovo e i concelebranti:

Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, 27


nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. L’assemblea:

Amen.

RITI DI COMUNIONE PADRE NOSTRO L’Arcivescovo:

Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire: L’assemblea:

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. L’Arcivescovo:

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. L’assemblea:

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L’Arcivescovo:

Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. L’assemblea:

Amen.

L’Arcivescovo:

La pace del Signore sia sempre con voi. L’assemblea:

E con il tuo spirito.

Il diacono:

Scambiatevi un segno di pace.

AGNELLO DI DIO La schola: Agnus Dei,

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La schola: Agnus Dei,

La schola: Agnus Dei,

La schola: Dona nobis pacem. L’Arcivescovo:

Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. L’assemblea:

O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.

Mentre i concelebranti e i fedeli si comunicano, si eseguono i seguenti canti di comunione. 30


I.

INNO DEL CONVEGNO EUCARISTICO (Testo Mons. E. Masseroni - Musica D. Silano) L’assemblea:

La schola: Il pane, Signore, è la manna

che sfama l’antico Israele, figura della tua Chiesa che vive nell’oggi tra i tempi.

Rit.

La schola: Il pane, Signore, è il roveto

che arde nei nostri deserti ed apre sentieri di luce nell’alba di un nuovo futuro.

Rit.

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La schola: Il pane, o Signore, è la Pasqua

che è germe di nuova speranza nel grembo della tua Chiesa la sposa e madre feconda.

Rit.

La schola: Il pane, o Signore, è il prezzo

del nostro feriale lavoro per dare a ogni giorno che viene vigore alla nostra fatica.

Rit.

La schola: Nel pane, o Signore, adoriamo

il Cristo per noi risorto, la Chiesa che annuncia il vangelo di gioia, di pace per tutti.

di gioia, di pace per tu

Rit.

II.

COME BIMBO SVEZZATO (Musica D. Silano)

La schola: Signore non si inorgoglisce il mio cuore

e non si leva con superbia il mio sguardo, non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze.

La schola: Io sono tranquillo e sereno

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Rit.

come bimbo svezzato in braccio a sua madre. Speri Israele nel Signore, ora e sempre. Rit.


CANTO DI RINGRAZIAMENTO (Musica G. Liberto)

L’assemblea:

La schola: Congregavit nos in unum Christi amor,

exultemus et in ipso iucundemur. Timeamus et amemus Deum vivum et ex corde diligamus nos sincero.

Rit.

La schola: Simul ergo cum in unum congregamur,

ne nos mente dividamur caveamus. Cessent iurgia maligna, cessent lites, et in medio nostri sit Christus Deus.

Rit.

DOPO LA COMUNIONE L’ Arcivescovo: Preghiamo. (breve pausa di silenzio)

O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea:

Amen. 33


RITI DI CONCLUSIONE Intervento dell’Arcivescovo di Vercelli Ringraziamento della Superiora Generale

BENEDIZIONE SOLENNE L’Arcivescovo:

Il Signore sia con voi. L’assemblea:

E con il tuo spirito. L’Arcivescovo:

Sia benedetto il nome del Signore. L’assemblea:

Ora e sempre. L’Arcivescovo:

Il nostro aiuto è nel nome del Signore. L’assemblea:

Egli ha fatto cielo e terra. L’Arcivescovo:

Vi benedica Dio onnipotente, Padre  e Figlio  e Spirito  Santo. 34


L’assemblea:

Amen.

Il diacono:

Glorificate il Signore con la vostra vita, andate in pace. L’assemblea:

Rendiamo grazie a Dio.

35


Sussidio liturgico ad uso dei fedeli. Edizione fuori commercio.

Con l’approvazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice

A cura della segreteria per la beatificazione di suor Alfonsa Clerici e dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Arcivescovili di Vercelli Animazione a cura della Cappella Musicale della Cattedrale di Vercelli 36


tipografia edizioni SAVIOLO - Vercelli



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