Preparazione dell’aspirina1

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Preparazione dell’


Cos’è l’Aspirina? L’acido acetilsalicilico (IUPAC:acido-2 acetilossibenzoico), comunemente noto col nome di Aspirina, è un farmaco antinffiammatorio della famiglia dei salicilati.


Il nome "Aspirin" è stato inizialmente un marchio commerciale coniato dalla Bayer, in riferimento alla produzione per via sintetica e non più legata alla Spirea, ma in diverse lingue si è volgarizzato diventando il termine generico per indicare l'acido acetilsalicilico


La scoperta dell’Aspirina

La scoperta dell'acido acetilsalicilico, composto scarsamente presente in natura ma principalmente di sintesi, è dovuta al chimico francese Charles Gerhardt. La sintesi industriale è invece tuttora fonte di controversie, e vi è una polemica irrisolta tra Felix Hoffmann e Arthur Eichengrün sulla paternità della procedura di sintesi della molecola registrata commercialmente dalla Bayer.

Felix Hoffmann

Arthur Eichengrün


Nell'era moderna è stato il reverendo Edward Stone, nel 1757, a scoprire gli effetti benefici della corteccia di salice. La sostanza attiva dell'estratto di corteccia del salice bianco (Salix alba), chiamato salicina, fu isolato in cristalli nel 1828 da Henri Leroux e Raffaele Piria, chimico calabrese emigrato a Parigi.


Come viene utilizzata? Al giorno d’oggi il composto trova impiego come antipiretico (per ridurre la febbre), come analgesico e antinfiammatorio.


È classificato come farmaco antiaggregante, per il suo effetto fluidificante sul sangue, è utilizzato a piccole dosi e a lungo termine contro gli attacchi cardiaci sia in via preventiva, sia come terapia antiaggregante.


La sintesi

L’ esterificazione di un fenolo è possibile utilizzando i derivati più reattivi degli acidi carbossilici. In questa esperienza di laboratorio l’ossidrile fenolico dell’acido salicilico viene esterificato per reazione con anidride acetica alla temperatura di 50-60ᵒC.


ATTENZIONE Non bisogna operare oltre gli 80ᾒC in quanto potrebbero avvenire reazioni secondarie che interferiscono con la sintesi dell’ Aspirina.


La reazione può essere rappresentata nel seguente modo:


Materiale di consumo: • • • • • •

Acido salicilico anidro Anidride acetica Acido solforico concentrato Acido acetico Alcol decolorato Carta da filtro


• • • • • • • • • • •

Materiale di uso comune:

Beuta da 250cc con refrigerante ad aria Buchner Beuta da vuoto Imbuto Bacchette di vetro Becher Cilindro graduato Spatola Pinza Pipette Spruzzetta


Apparecchiature: • • • •

Bagnomaria termoregolato Bilancia tecnica Termometro Pompa da vuoto


Procedimento

Per prima cosa abbiamo pesato 5g di acido salicilico in una beuta e aggiunti 7mL di anidride acetica


Si aggiungono 2-3 gocce di acido solforico concentrato, come catalizzatore. La reazione è esotermica quindi bisogna controllare la temperatura tramite un termometro


Si applica alla beuta il refrigerante ad aria, si agita qualche minuto fino a portare in soluzione il tutto e si scalda a bagno maria a 50-60áľ’C per 15 minuti, agitando spesso


Se la temperatura registrata dal termometro è superiore ai 70-80C la si fa diminuire aggiungendo dell’ Hâ‚‚O distillata


Dopo una decina di minuti si può vedere la formazione dei primi cristalli


Si lascia raffreddare la miscela, si aggiungono 75 mL di H₂O per idrolizzare l’eccesso di anidride acetica, si agita bene e si filtra su un Buchner


Il prodotto ottenuto si può purificare per cristallizzazione con una miscela acetica o una miscela idroalcolica


Differenze tra le soluzioni: •La miscela acetica è più lenta a cristallizzare ma più veloce a sciogliersi •La miscela idroalcolica è più lenta a sciogliersi ma più veloce a cristallizzare


Io e il mio gruppo abbiamo utilizzato la soluzione idroalcolica, composta da 15 mL di Etanolo e 40mL di Hâ‚‚O


Dopo aver ottenuto la miscela, i cristalli vengono sciolti tramite bagno maria agitando continuamente. Poi si filtra su un filtro a pieghe.


Con l’aiuto di una bacchetta di vetro andremo a graffiare sulle pareti della beuta contenente il composto per velocizzare la cristallizzazione.


Dopo aver ottenuto la soluzione la si filtra nuovamente su Buchner


Infine si estrae il filtro e lo si pone al sole, vedendo la formazione dei cristalli di Aspirina


Un metodo per verificare la purezza dell’Aspirina da noi ottenuta è attraverso la misura del punto di fusione



Un altro metodo per verificarne la purezza è con la spettrofotometria:

La spettrofotometria è una tecnica analitica, qualitativa e quantitativa che permette il riconoscimento e la quantizzazione di una sostanza in base al suo spettro di assorbimento della luce


Dopo aver ottenuto i risultati del punto di fusione e della spettrofotometria della nostra Aspirina, li andremo a confrontare con i risultati dell’Aspirina commerciale


Dopo aver confrontato e analizzato i risultati sapremo quanto la nostra Aspirina sia pura, tenendo come punto di riferimento quella commerciale.


Presentazione di: Francesco Alberti Classe: 4^Ab

A cura della professoressa: Stefania Galeandro


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