Mini focus 3A chimica 2017/18

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3^Ach istituto Pacinotti Taranto dipartimento di chimica

L’ACQUA E LA SUA IMPORTANZA

L’INTERVISTA

DOMANDA E RIPOSTA

LA BUONA NOTIZIA

COM’E FATTO?


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Focus

INDICE L’acqua e la sua importanza

Com’è fatto/ come funziona?.........pag2

Domanda e risposta………………………pag5

La buona notizia………………………….pag10

L’intervista…………………………………pag11


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Com’è fatto/Come funziona?

Agricoltura di precisione Applicare il giusto trattamento, nel posto giusto e al momento giusto. Questa è la promessa della cosiddetta “agricoltura di precisione” (AP), una gestione dei processi agricoli sempre più importante, visto la crescita continua della popolazione mondiale. I 9,5 miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2050 rappresentano una sfida enorme per l’agricoltura, chiamata a incrementare i livelli di produttività nel rispetto dell’ambiente.

Illustrazione 1: Popolazione mondiale (in mld. abitanti)

12 10 8 6 4 2 0 1950

2000

2050

2100

COME FUNZIONA? Il processo di semina è stato studiato nei minimi dettagli e si compone di 2 fasi fondamentali distinte, per ottimizzare al massimo la resa di ciascun seme e i costi.

1. Fase di Mapping

Si parte dallo studio delle immagini satellitari del suolo, effettuate con vari filtri, in modo da conoscerne a fondo scientificamente ogni millimetro. Poi si lancia in volo un drone a lunghissima autonomia per un mapping più preciso del territorio, per individuare possibili ostacoli, zone favorevoli alla semina e a quale tipologia di pianta.


3 2. Fase di Semina

Elaborato poi il file di mapping con appositi software, ne scaturiscono i dati da “dare in pasto” al computer di bordo del droneseminatore che, volando ad una quota di circa 2/3 metri dal suolo, lascia cadere a terra, in punti precisi geo-referenziati, i semi delle piante avvolti in un contenitore di nutrienti e completamente biodegradabile.

Le metodologie per affrontare la distribuzione variabile sono fondamentalmente due: quella impostata su mappe e quella che utilizza sensori. Il rateo variabile basato su sensori utilizza dispositivi che rilevano in tempo reale i dati reputati interessanti (caratteristiche chimico-fisiche del terreno, vigoria della coltura, presenza/assenza di vegetazione, ecc.) da utilizzare come indicatori per gestire lo svolgimento dell’operazione. Il metodo non richiede l’uso del ricevitore satellitare. Il rateo variabile basato su mappe modifica l’entità di prodotto da distribuire in base alle informazioni sulle caratteristiche dell’appezzamento contenute nelle mappe di prescrizione.

COME FUNZIONANO I DRONI? I droni, per quanto affascinanti, sono solo un mezzo. Servono per portare in quota i veri artefici dell'agricoltura di precisione: i sensori. Multi-spettrali, laser-scanner, termo-camere in grado di raccogliere dati e informazioni altrimenti impossibili da ricavare. Sensori in grado di “vedere” le piante con altri occhi: quelli infrarossi. Nella luce infrarossa la vegetazione ha una maggiore riflettività rispetto ad altri oggetti. Questo grazie alla clorofilla, che rilevata e quantificata tramite foto aeree, fornisce un indice di vigore della vegetazione.


4 Hub sensori

Rotore Le mappe di vigore sono strumenti fondamentali nell'agricoltura di precisione. Si tratta di foto aeree di campi coltivati. A seconda del colore rilevato dai sensori montati sui droni, si riesce a capire quali piante stanno crescendo meglio e quali, invece, sono più indietro. L'obiettivo è quello di avere un raccolto uniforme e della stessa qualità. L'agricoltura di precisione ha anche le sue ricadute green. Chi può contare su dati precisi non ha bisogno di “sparare nel mucchio”, ma può dosare erbicidi, pesticidi e fertilizzanti e solo dove servono davvero. Per l'azienda agricola è un risparmio di denaro; per l'ambiente un sollievo e per i consumatori tutta salute in più.

Camera a infrarossi


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Domanda & risposta

No all’impronta idraulica 6

L’IMPRONTA IDRICA è la quantità di acqua consumata da un individuo, un insieme di persone o un’industria. Abbiamo notato tramite ricerche, che l’Italia riveste il ruolo della ”maglia nera“, perché contribuisce per l’ 89% al consumo dell’acqua.

Cosa possiamo fare affinchè si riduca questa percentuale? Qui di seguito sono riportate domande non scontate, anzi, che ci fanno riflettere nei gesti quotidiani affinchè l’acqua non si sprechi ma diventi un bene prezioso per tutti.n0063

Domande Quante persone nel mondo non hanno ancora accesso a sorgenti di acqua pulita? Quanto consuma in media ogni giorno un italiano? Qual è la distanza media compiuta ogni giorno dalle popolazioni di alcuni paesi dell'Africa e dell'Asia per procurarsi acqua potabile? Cos’è l’inquinamento termico, cosa lo causa e quali sono i pericoli?

Perché è stata istituita una giornata per celebrare l’importanza dell’acqua?


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Qual è il continente più arido della terra?

Come mai è così importante la nostra attenzione verso i prodotti che acquistiamo? Come può l’Energy Star sostituire vecchi modelli affinchè non ci sia un elevato consumo d’acqua?

Quanta acqua serve per produrre una lattina di Coca-Cola? E per una bistecca di carne? L'acqua contenuta nelle piante contiene energia? E come possiamo sfruttarla?


RISPOSTE

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i n te r Nel mondo circa 750 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile. In media, circa vi 1.000 bambini muoiono ogni giorno per malattie legate ad acqua non sicura, mancanza di servizi igienico-sanitari e scarsa igiene. Inoltre, dei 748 milioni di persone che nel mondo non st hanno ancora accesso all'acqua, il 90% vive in aree rurali e vengono escluse dai progressi a realizzati dai propri paesi.

Un italiano consuma in media 200 litri al giorno pro-capite. Questo valore comprende anche una piccola percentuale di perdite idriche registrate in alcune aree del territorio italiano.

Nei casi in cui l’acqua potabile c’è, spesso si trova molto lontana dai centri abitati. Per procurarsela bisogna affrontare un lungo cammino, anche di 4-5 ore al giorno. Un compito che di solito spetta alle donne e alle ragazze.

Per inquinamento termico si intende un'anomalia, di causa antropica, delle temperature registrate all'interno di un ecosistema. Vi sono due tipologie d'inquinamento termico. l'inquinamento termico diretto: quando la sorgente inquinante agisce direttamente immettendo energia termica; l'inquinamento termico indiretto: quando gli effetti delle sorgenti inquinanti si ripercuotano a scala globale.

L'obiettivo principale della giornata mondiale dell'acqua che si svolge ogni 22 marzo dal 1993, è quello di richiamare l’opinione pubblica sull’importanza imprescindibile del bene primario per eccellenza: l’acqua corrente. E allo stesso tempo promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche.

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Il continente più arido è l'Australia che è definita da alcuni studiosi "continente fossile": ciò è dovuto al fatto che la maggior parte delle sue rocce si sono formate nel Precambriano. Il paese è per lo più pianeggiante e ha un suolo prevalentemente arido.

Acquistare con consapevolezza è fondamentale per scegliere alimenti nel rispetto della propria salute, per questo è importante leggere le etichette, perché ci indicano la provenienza, l'elenco degli ingredienti presenti, l'indicazione degli allergeni e se sono presenti additivi chimici.

È consigliabile utilizzare i prodotti Energy Star invece dei vecchi elettrodomestici, allo scopo di ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra e quindi di ridurre l'inquinamento dell'ambiente.

200 litri. Più che al contenuto effettivo della lattina (solo 35 centilitri) a far lievitare l'impronta idrica di una lattina di bibita gassata è l'alto contenuto di zucchero, che incide notevolmente nella filiera produttiva. La Coca-Cola company a dire il vero, dal 2007 collabora finanziariamente con il WWF per trovare forme di agricoltura (per esempio, della canna da zucchero) e di produzione più sostenibili; Per produrre invece una solo un chilo di carne, vengono utilizzati 15 mila litri di acqua.

Niente più inquinamento né surriscaldamento terrestre, il futuro dell'energia è nelle piante grazie ad una soceta Olandese che ha trovato il modo di ricavare elettricità dalle piante e il progetto si chiama "plant Power". Un esempio di come utilizzare l'energia delle piante è la lampada Living Light che si alimenta tramite energia prodotta dalla fotosintesi.


9 IL NOSTRO CONTRIBUTO AFFINCHE DIMINUISCA L’IMPRONTA IDRICA :

1 Utilizzare detersivi ecologici , diminuendo il numero di lavatrici e di lavastoviglie giornaliero o settimanale

2 Utilizzare elettrodomestici in classe energica

che aiutano nel risparmio energetico

3 Riciclare e smaltire i rifiuti nel modo corretto, soprattutto la plastica, che è la prima causa di inquinamento delle acque di fiumi, laghi e mari

4 Ridurre lo spreco alimentare.

5 Se possibile, preferire la doccia al bagno, si consuma un terzo di acqua 6 Bere acqua del rubinetto, se correttamente filtrata, piuttosto che comprare l’acqua al supermercato; oltre a ridurre il consumo di acqua, farai del bene anche alla tua salute

7 Non usare il WC come un bidone dell’immondizia: ogni volta che si aziona lo sciacquone vanno via in media 7 litri di acqua.

8 Al lavaggio dei piatti a mano, preferiamo la lavastoviglie: si spreca meno acqua, se però la facciamo funzionare a pieno carico!

9 Chiudere il rubinetto quando non serve, ad esempio mentre ti lavi i denti o mentre ti fai la barba

10 Innaffiare le piante da giardino e fiori da balcone alla sera, oltre a risparmiare acqua (che non evapora) otterremo risultati migliori, perché le foglie e i petali bagnati al sole rischiano di bruciarsi!


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22 marzo

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giornata internazionale dell’acqua.

La buona notizia

Chioschi dell’acqua

a LITRO

Gli italiani stanno riscoprendo, dopo tanto tempo, l’acqua del rubinetto. Essi la usano per comodità, per il gusto ma soprattutto per il costo minore. Secondo alcune ricerche svolte da delle associazioni, come OMR (Open Mind Research), in occasione della giornata mondiale dell’acqua (22 marzo), il 74% della popolazione, nel corso del 2017, ha scelto l’acqua “del sindaco” che viene ormai utilizzata in modo abitudinale. Sono percentuali che segnano un incremento di circa 10 punti in più rispetto a 4 anni fa. Potremmo ormai dire che siamo di fronte a un cambiamento epocale. Siamo stati per molto tempo, prigionieri dell’acqua minerale. Ora ci ritroviamo d’avanti a un popolo che è riuscito a cambiare le proprie abitudini e i propri stili di vita. Questo è stato confermato anche da Lauro Prati, presidente di Acqua Italia, l’associazione che progetta e crea diversi impianti per l’acqua. E proprio gli impianti, ovvero i chioschi dell’acqua, hanno rappresentato e rappresentano Nel solo tutt’ora la leva per il cambiamento avvenuto in Italia. Nel 2010 i chioschi erano appena 200 in tutta Italia,adesso però siamo quasi chioschi in 2021, con il 60% dei chioschi concentrati nelle regioni dell’Italia settentrionale. tutta Italia, ORA Con questi chioschi il cittadino può ritirare, con una spesa di solo 5 centesimi a litro, l’acqua che più preferisce( Naturale, Gassata o ben a temperatura ambiente). Ciò significa una vera e propria scelta vantaggiosa sia per il risparmio sia per lo smaltimento della plastica. Purtroppo circa il 14% degli italiani è ancora dubbiosa sui controlli dell’acqua dei chioschi ma la stragrande maggioranza è completamente d’accordo e consapevole di ciò che fa. Infine, grazie a questi piccoli ma utili chioschi, gli italiani affezionati consumatori dell’acqua del rubinetto (circa il 70%) stanno calando sempre di più, garantendo sicuramente un maggior risparmio.

2010

200

2021

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L’intervista

Intervista Dott.ssa Spartera Maria Ada, Mini dirigente ARPA Taranto

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Ci sono stati dei cambiamenti per quanto riguarda l’aria nella zona di Taranto dagli anni ’60 ad oggi? Dagli anni ’60 fino ad oggi ci sono stati parecchi cambiamenti; noi partivamo da una realtà non proprio agricola ma quasi, nella città di Taranto perché prima degli anni ’60 l’unico insediamento produttivo era l’Arsenale. Non vi erano molti problemi di emissione nella qualità dell’aria ad eccezione delle possibili esposizioni professionali dei lavoratori dell’Arsenale il cui rischio più grande era l’amianto. Con l’avvento della grossa industria la situazione della qualità dell’aria di Taranto è cambiata molto tuttavia i controlli sulla qualità dell’aria, così come in tutta Italia, si hanno solo a partire dagli anni ’80; nonostante ciò la qualità dell’aria è cambiata. Il primo cambiamento fu l’impatto avuto sugl’ insediamenti produttivi, successivamente nel 2009 si ebbe un nuovo cambiamento riguardante le emissioni dell’agglomerato da parte della cokeria e nel 2012 è avvenuto il sequestro dell’impianto e la diminuzione della produzione. Con un controllo dei dati nel 2012 con quelli odierni si notano miglioramenti soprattutto grazie alle varie attività di bonifica ed alla diminuzione del 50% della produzione.

I giorni istituiti come Wind Days quale impatto hanno sull’ambiente tarantino, in particolare nella zona circostante l’impianto? Il discorso dei Wind Days nacque per avere delle prescrizioni alle aziende cioè si era notata una media annuale del benzopirene che superava il limite previsto dalla legge, in particolare le


emissioni di benzopirene erano più concentrate nei giorni in cui il vento veniva da nord-ovest e spirava dalla zona industriale verso la città. Per diminuire la concentrazione degli inquinanti in quei giorni si sono imposte alle aziende alcune prescrizioni, come la diminuzione della produzione. Sono stati fatti studi delle concentrazioni orarie nei giorni di Wind Days, nelle ore di punta e si è visto che la concentrazione degli inquinanti è esorbitante. Un caso particolare fu il 23 ottobre con superamenti e momenti di nebbia/polvere , ma fu un caso particolare dal punto di vista meteorologico data la presenza di una tromba d’aria molto forte. Tuttavia si è riusciti a dimostrare che le prescrizioni date hanno avuto un buon effetto e si è misurato l’abbassamento della concentrazione di inquinanti.

L’industria ha mai superato i livelli stabiliti di emissione degl’idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nell’aria? Se si, avete dei dati delle volte in cui sono avvenuti questi episodi? Quali erano o sono attualmente i livelli stabiliti dalla legge per l’emissione di queste polveri? I limiti previsti per le emissioni dipendono dalla tipologia dell’impianto per cui si era davanti una situazione in cui il camino dell’agglomerato, il camino E312, pur avendo delle emissioni di diossina abbastanza importanti rientrava nei limiti di legge poichè la legge italiana ha per quel tipo di emissioni un limite molto alto, a differenza dei limiti previsti per gli inceneritori, si parla di ordini di grandezza differenti. Per far diminuire la quantità di emissioni si ebbe l’aiuto delle

12 associazioni ambientaliste, con queste la regione modificò i limiti nazionali di emissioni di diossina adeguandoli ai limiti degli inceneritori. Dopo diverse vicende, con il rischio di rendere la legge non costituzionale,tramite una trattativa del governo tra Regione, ARPA e azienda è rimasta in piedi, grazie a questa legge nacquero due impianti di abbattimento. La risposta nonostante tutto è che il limite di legge era stato superato ma dato che i limiti nazionali erano troppo elevati risultava tutto a norma. Per le diossine non c’è un limite sulla qualità dell’aria a differenza del benzopirene, il quale è sottoposto a limiti. Dato che per le diossine non ci sono limiti si lavorava solo su quanta diossina viene immessa. Per quanto riguarda gli IPA vi è sempre il problema delle emissioni diffuse dato che derivano dall’impianto della cokeria, un impianto con molte emissioni diffuse come porte aperte.

Ci potrebbe parlare in generale della sua esperienza lavorativa in questo campo, particolarmente arduo soprattutto per una donna? Io sono di Taranto e mi sono trasferita a Firenze per l’università, dopo la laurea ho lavorato per industrie in cui si effettuavano ricerche farmaceutiche e poi sono ritornata a Taranto per un bando della ASL inerente


la sicurezza sul lavoro, qui ho fatto soprattutto esperienza di controllo nell’industria. Questo mi è servito molto nella vita. Con i vari passaggi di carriera mi sono trovata nel presidio di prevenzione. Da lì con l’avvento della legge dell’istituzione dell’ARPA mi sono ritrovata nel’ARPA dove ho continuato ad occuparmi di alimenti e successivamente mi sono iniziata ad occupare di rifiuti. Dopo la formazione sono diventata direttore del servizio territoriale a Taranto, ovvero sui controlli ambientali. Alla fine sono diventata capo di dipartimento. Ciò che è importante è che nessuna esperienza lavorativa va persa, tutto quello che si fa poi torna utile. Il campo della chimica è un campo in cui non ci si può fermare, bisogna sempre studiare per andare avanti con la scienza. La cosa più semplice, ovvero il rapporto con le altre persone, serve soprattutto nel lavoro. Ripeto ogni esperienza serve e niente deve andare perso; come donna è più difficile avere rapporti professionali dato che è un settore prevalentemente maschile, dove i colleghi non accettano ordini da una donna a causa di una certa mentalità nazionale o addirittura mondiale.

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SPINOSA Andrea Lourdes, LO CRICCHIO Emanuela, LA GIOIA Federica, MORABITO Christian


Creato da: acquaro noemi addabbo marina arachi giulio castellano gianmario de pasquale franccesco de rose mara gentile camilla lipari viola lo cricchio valentina Melchiorre lorenzo Palmisano matteo Polito andrea Principale alessio Scarati ilaria Soldano sara

Con la collaborazione di: spinosa andrea lourdes lo cricchio emanuela la gioia federica morabito christian


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