Mini
Focus
3^A Dipartimento di chimica e materiali - I.I.S.S. "A.Pacinotti" Taranto Edizione: 2018/2019
OLI ESSENZIALI ALLA SCOPERTA DEL BENESSERE NATURALE
SCIENZA ESTRATTORE SOXHLET? COSA È, A COSA SERVE E COME FUNZIONA
MEDICINA ERBE AROMATICHE E OLI ESSENZIALI, L'IMPATTO SULLA SALUTE
SALUTE MENTA COME CALMANTE E DISINFETTANTE?
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Domande & RISPOSTE
La Buona Notizia
pag. 2
COS'È E COME FUNZIONA? pag. 5
CURIOSITÀ
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Domande & RISPOSTE
a cura di Samuel Rindi
Che cosa sono le erbe aromatiche? Per erbe aromatiche intendiamo tutte quelle piante contenenti sostanze dall’odore gradevole che possono fungere da repellenti naturali per gli insetti; degli esempi di erbe aromatiche sono: il rosmarino, la menta, l’eucalipto...
Perché sono definite terapeutiche? Le erbe aromatiche sono definite terapeutiche poiché le sostanze contenute, dette oli essenziali, ricche di principi attivi offrono delle alternative naturali ai medicinali. Ad esempio il rosmarino e la salvia hanno proprietà antinfiammatorie, il basilico diuretiche, gli agli, antisettiche.
Che cosa è un principio attivo? Per principio attivo intendiamo una sostanza chimica capace di influenzare la attività biologica; un principio attivo può avere effetti terapeutici (farmaci), benefici (vitamine) o tossici (veleni).
Mentolo
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Domande & RISPOSTE
Che cosa è un olio essenziale? Gli oli essenziali, detti anche essenze e sono un’insieme di sostanze oleose presenti all’interno delle erbe aromatiche. Sono di una caratterizzati spiccata volatilità ed un odore aromatico tipico dell’erba da cui vengono estratti. Sono datati di una vasta gamma di proprietà terapeutiche, i più comuni sono il mentolo (menta), eugenolo (chiodi di garofano), borneolo (rosmarino) e carvacrolo (origano).
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Come si estrae un olio essenziale? Gli oli essenziali si estraggono principalmente dalle foglie o in alcuni casi anche dai semi delle erbe aromatiche. In laboratorio gli oli vengono estratti attraverso uno strumento chiamato Sohxlet, tramite sifonatura; al livello industriale invece, si utilizzano i distillatori in corrente di vapore.
Quali sono gli usi principali degli oli essenziali? Gli oli essenziali trovano una vastissima area di utilizzo, sia culinario che terapeutico. Ad esempio, l’olio essenziale di tea tree, viene utilizzato in cucina per aromatizzare cibi e bevande; anche se non tutti gli oli essenziali sono commestibili. In ambito terapeutico, invece trovano gli utilizzi più vari, dall’aiuto alla digestione, alla cura di patologie come febbre o cefalea come disinfettanti naturali, come antimicotici , per congestione nasale o per la nausea.
Domande & RISPOSTE
Dove sono principalmente prodotti gli oli essenziali? Gli oli essenziali sono principalmente prodotti nel centro-nord Italia, in particolare nella piana del chianti (Toscana) e nella costiera amalfitana (olio di essenziale di limone)
Che cosa è il chemiotipo? Per chemiotipo, intendiamo delle micro differenze genetiche presenti in piante appartenenti alla stessa specie, che però hanno impatti nulli o quasi su morfologia e anatomia della pianta, ma che possono provocare cambiamenti anche gravi sul fenotipo chimico.
Come influenza la produzione degli oli essenziali? Nella produzione degli oli essenziali la presenza del chemiotipo, si concretizza nella possibilità di produrre oli essenziali diversi, ognuno con un effetto caratteristico, partendo dalla stessa specie botanica. Ad esempio per il timo, possiamo trovare il Thymus Vulgaris a tujanolo ed il Thymus Vulgaris carvacrolo. Come si può individuare il chemiotipo? Il chemio tipo può essere individuato tramite delle analisi in laboratorio con strumenti come il gascromatografo, lo spettrofotometro o l’HPLC (cromatografia liquida.
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medicina
Un mondo da scoprire, o da studiare? di Umberto Donatelli
n seguito a svariati test, gli Oli Essenziali (OE), miscele biochimiche complesse, estratte da piante aromatiche, hanno mostrato un ampio spettro di proprietà biologiche, tra cui una conclamata attività antimicrobica con effetti additivi e sinergici con antibiotici e antitumorali. Suggerendo perciò che potrebbero essere d’aiuto nei casi sempre più frequenti di farmacoresistenza agli antibiotici come gli antitumorali; oltre a rappresentare nuove soluzioni ecosostenibili di conservazione degli alimenti per l’industria alimentare. La comunità scientifica mostra un grande interesse verso le biodiversità del mondo vegetale, fonte importante di potenziali molecole con ampio spettro di azione. Una delle prospettive più importanti, è di trovare nuove soluzioni terapeutiche o preventive più efficaci attraverso l’uso degli oli essenziali. È importante conoscere il numero di brevetti, recentemente depositati, riguardo la scoperta e l’uso di prodotti a base di sostanze naturali. Ad oggi sono più di i brevetti, con varie applicazioni, solo per gli Oli Essenziali, relativi i loro effetti biologici (in particolare attività citotossiche e antimicrobiche).
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salute
Infezioni microbiche?
Ecco gli effetti degli OE di Umberto Donatelli
a Dott.ssa Francesca Mondello, in collaborazione con altri gruppi di ricerca, ha studiato per molto tempo le attività preventive e terapeutiche degli OE, in particolare dei loro principali costituenti attivi e la loro azione su infezioni batteriche e fungine. Nello specifico sono stati eseguiti studi sul potenziale ruolo terapeutico e preventivo dell’OE dell’albero del tè (Melaleuca alternifolia) e del suo principale componente attivo, il terpinene-4-olo, per: o o o
il controllo a lungo termine della contaminazione da Legionella nei sistemi di distribuzione idrica; alcune infezioni batteriche multiresistenti (da Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli); la candidosi vulvovaginale, resistente ai comuni antimicotici.
Relativamente a quest’ultima, nel 2016, in uno studio di un team dell’ISS, è stato dimostrato che la terapia combinata di probiotici e ovuli vaginali a base di Tea Tree Oil (in volontarie con candidosi vaginale), da una parte, era in grado di decontaminare il canale vaginale con il Tea Tree Oil e dall’altra di contrastare la sua colonizzazione. Il tutto senza riscontrare effetti collaterali associati a questi componenti naturali dell’olio essenziale.
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scienza
ETRAZIONE degli OE Cos'è e come avviene! di Gaia Giudetti
L'estrattore Soxhlet è uno strumento di laboratorio inventato nel 1879 da Franz von Soxhlet. Impieghi In origine era impiegato esclusivamente per l'estrazione di lipidi da un materiale solido (utilizzando come solvente etere etilico); nei metodi di analisi si usava spesso il nome di estratto etereo per indicare il complesso dei componenti chimici liposolubili separati con il Soxhlet. In generale l'estrattore Soxhlet viene impiegato in sostituzione della filtrazione nei casi in cui il soluto da separare abbia una solubilità ridotta nei riguardi del solvente e se le impurezze sono insolubili nel solvente, mentre si fa uso della filtrazione se la solubilità del soluto nel solvente è abbastanza alta.
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Funzionamento l materiale solido (costituito dal soluto che si vuole separare e da impurezze) è collocato in una camera di estrazione, generalmente in un filtro a ditale costituito da carta filtrante, permeabile nei confronti del solvente. L'estrattore Soxhlet è formato da tre componenti fondamentali sovrapposti: in basso un pallone con collo smerigliato e fondo rotondo, a metà l'estrattore vero e proprio e in alto un condensatore. Il filtro a ditale è posizionato nella sezione centrale dell'estrattore (che è l'estrattore vero e proprio). L'estrattore è formato da due camere sovrapposte separate: quella superiore comunica attraverso due connettori (un condotto per il passaggio del solvente, allo stato di vapore, e un sifone per lo scarico dell'estratto) alla camera inferiore, che è in continuità con un pallone che funge da ribollitore per il solvente, mentre il collo della camera centrale è comunicante con un condensatore, in modo da avere un ricircolo continuo di solvente fresco (cioè privo di soluti). Dopo avere inserito il campione nella camera di estrazione e il solvente nel pallone, ha inizio l'operazione di estrazione. Il solvente viene portato ad ebollizione, quindi passa nell'estrattore e nel condensatore, ricadendo come condensato nella camera di estrazione, dove si carica di soluto, quindi attraversa la carta filtrante portando con sé il soluto, e viene spillato da un condotto laterale dove si accumulano il soluto in basso e il solvente in alto, e il solvente viene ricircolato da qui al pallone. In alternativa, il solvente e il soluto possono essere riversati insieme nel pallone, dove il soluto resta come precipitato e viene recuperato a fine operazione. Successivamente il solvente può essere allontanato dalla miscela solvente-soluto con l'ausilio di un rotavapor (o evaporatore rotante). Dato che si usa in genere l'etere, la temperatura di esercizio è relativamente bassa, perciò il pallone è immerso in un bagno termostatico con temperatura regolata in funzione del punto di ebollizione del solvente. Rispetto ad altri tipi di estrattori, l'estrattore Soxhlet presenta il vantaggio di utilizzare una quantità minore di solvente (in quanto viene continuamente ricircolato).
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salute
ANALIZZIAMO UN'ERBA AROMATICA
La Menta di Marco De Bartolomeo
EFFETTI BENEFICI Conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche, la menta è una pianta presente in ogni stagione dell’anno e può essere facilmente coltivata anche in giardino o in vaso. PROPRIETA’ Le sue foglie, fresche e profumate, sono ricche di un principio attivo, il mentolo, con proprietà calmanti e disinfettanti: è perfetto in caso di disturbi gastro-intestinali e può favorire la digestione. La menta è inoltre un utile coadiuvante nel trattamento della tosse, dell’asma ed è addirittura in grado di favorire un abbassamento della temperatura in caso di febbre alta. Possiede proprietà toniche e antisettiche e può essere utilizzata per curare quelle malattie infettive che non richiedono l’assunzione di antibiotici. TISANA ALLA MENTA Ma non è tutto: le tisane alla menta sono un vero e proprio toccasana naturale. Per il loro utilizzo erboristico, i fiori e le foglie di menta vengono raccolti nel periodo estivo, tra luglio e agosto e lasciati essiccare all’aria aperta. La tisana alla menta viene consigliata per le sue proprietà digestive e tonificanti. Può essere d’aiuto per rilassare la muscolatura dell’intestino e per favorire la digestione. Rappresenta inoltre un buon rimedio anche per contrastare il mal di gola bloccando sul nascere la formazione dei microbi. Evitate però di consumarla durante le ore serali: il suo effetto stimolante potrebbe causare insonnia. L’infuso di menta è ottimo per effettuare lavaggi decongestionanti del viso e per combattere la pelle grassa. E non solo: unito al bicarbonato di calcio e sodio è inoltre l’ideale per preparare paste dentifricie molto profumate.
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COLLUTTORIO ALLA MENTA Senza dimenticare il colluttorio alla menta che potete realizzare in casa lasciando in infusione per circa 10 minuti un cucchiaino di foglie di menta essiccate in 200 ml di acqua bollente. Filtrate e lasciate raffreddare e avrete così ottenuto il vostro colluttorio naturale dall’azione antisettica per il cavo orale. OLIO ESSENZIALE In caso di raffreddore potete provare invece l’olio essenziale di menta: sarà sufficiente versarne poche gocce in un litro d’acqua bollente e poi respirarne i vapori per sentirsi subito meglio. L’olio essenziale di menta è inoltre particolarmente utilizzato anche per la preparazione di rimedi erboristici con cui combattere i reumatismi. Diluito invece in olio vegetale è perfetto per effettuare massaggi rilassanti e anti-stress.
Lavoro prodotto dalla classe 3^A del dipartimento di chimica dell'I.I.S.S. "A.Pacinotti" di Taranto. Insegnante: Giuseppe Venturi. Alunni: De Bartolomeo, Donatelli, Giudetti, Rindi. Anno Scolastico: 2018/2019. Mini Focus | 10