SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE
ILTUINA,ILTOCCOSAPIENTEPERCURARE LEVIOLENZEDELCORPOEDELL’ANIMA Relatrice: Antonella Traversi Candidato: Elisa Cacialli Anno Accademico 2018 – 2019
DELLA CITTÀ DI FIRENZE
Vorrei ringraziare tutte le persone conosciute in questo meraviglioso percorso, che mi hanno sostenuto e con le quali ho avuto il piacere di condividere sia a scuola che fuori, momenti meravigliosi. Grazie per avermi fatto compagnia nelle lunghe e intense giornate di studio, ma anche per avermi coinvolto in giornate di svago e divertimento.
Un grazie speciale al Dott. Franco Cracolici, che mi ha fatto scoprire questo mondo esortandomi a studiare questa antica medicina e grazie per avermi dato la grande opportunità di lavorare nel suo studio dove ho imparato e continuo ad imparare tutti i giorni.
Grazie a Susanna Taccola, per aver insegnato a me e ai miei compagni di corso, con tanta passione, non solo l’arte del TuiNa, ma anche lezioni di vita.Peravercisostenutononsolodaunpuntodivistascolasticomaanche umano, laddove vedeva le difficoltà di qualcuno. Per la gentilezza, ma anche per la sua severità qualora ce ne fosse stato bisogno.
Grazie ad Antonella Traversi, che ci ha sempre coinvolto con entusiasmo e allegria nelle sue lezioni, rendendo argomenti, anche ostici, leggeri e comprensibili a tutti. E un grazie personale per avermi aiutato e consigliato in questi tre anni e per avermi seguita con attenzione nella realizzazione di questa tesi.
GrazieaFederico Bertiperavercianch’egliinsegnatoquestameravigliosa disciplina. Per la sua gentilezza, simpatia e disponibilità.
Grazie a tutti gli insegnanti, Duccio Petri, Luca Frangipane, Vittorio Mascherini per averci trasmesso il loro sapere nelle lunghe giornate di teoria.
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RINGRAZIAMENTI
INTRODUZIONE
Questa tesi è nata da un’osservazione che mi ritrovai a fare tempo fa in compagnia di sei giovani donne. Parlando, cinque delle persone sedute al tavolo, molto timidamente, raccontarono di aver subito atti di violenza, che divergevano dallemolestie sessuali, chi aveva ricevuto avance pesanti a lavoro e chi aveva subito percosse dal partner. Rimasi sorpresa di come questa realtà fosse così diffusa e al tempo stesso taciuta, vissuta come un tabù.
Ha iniziato a nascere in me il desiderio di informarmi e analizzare questo fenomeno, senza prendere in esame il genere o l’etnia di chi esercita la violenza.
Partendo da questo interesse, mi sono chiesta come la medicina cinese possa essere di sostegno alle vittime che hanno subito un qualsiasi tipo di maltrattamento fisico o/e psicologico, informandomi, inoltre, sulle molte proposte di aiuto concreto che le istituzioni mettono a disposizione delle vittime che vi si rivolgono. Ritengo infatti che un approccio complementare tra medicina cinese e centri specializzati in queste tipo di problematiche, possa creare una rete, una equipe, a sostegno della persona richiedente aiuto che manifesta il desiderio di intraprendere un percorso di uscita dall’ambiente violento in cui si trova a lottare.
Il contrasto alla violenza, quindi, non è solo una questione di civiltà e di rispetto dei diritti umani, ma è oggi anche una vera e propria emergenza sociale, dal momento che riguarda ormai molte persone, dalle classi sociali più alte a quelle più basse e che raggiunge qualsiasi parte del mondo. La violenza è un fenomeno difficile da contrastare, perché si annida negli interstizi della società, spesso sfuggenti e insospettabili, manifestandosi per lo più silenziosamente nella vita quotidiana.
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Nella tesi ho descritto branche di meridiani, punti, zone del corpo che possono essere utili nel trattamento psico-fisico di questa problematica, le nuoveproposteditrattamento,comeilTapping,lefigureprofessionaliche si trovano nei centri antiviolenza e le proposte che questi centri offrono per uscire da una situazione di maltrattamento.
Successivamente ho voluto capire anche quante richieste di aiuto hanno ricevuto i centri antiviolenza e le percentuali di cosa viene richiesto dalle persone che vi si rivolgono e chi di queste inizia poi davvero un percorso di uscita dalla violenza, che spesso è lungo e faticoso.
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CAPITOLO 1
DEFINIZIONE E FORME DI VIOLENZA
Second l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è definibile violenza: “qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”.
Altra definizione è quella dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) che delinea la violenza come “l’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione”.
Dall’inizio dell’anno in Italia si contano già 57 femminicidi secondo i dati Istat.
Il fenomeno della violenza risulta diffuso in tutti i paesi e in tutte le fasce sociali, a carico di donne, bambini, anziani, uomini che spesso non denunciano ilfattoperpauraovergogna.Visonomolteformediviolenza, da quella domestica a quella sessuale, assistita, verbale e/o psicologica, fisica, economica, stalking, mobbing e con l’aumento di utilizzatori dei social e della tecnologia sono nate nuove forme di violenza come ad esempio il revenge porn e body shaming.
Si può quindi intendere che un trauma è qualsiasi evento che viene percepito dalla persona come fortemente stressante, causando una incapacità del cervello di elaborare l’evento sia a livello emotivo che fisico, causando di conseguenza blocchi delle sensazioni corporee ed
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emozionali che andranno a causare blocchi delle reti neuronali disfunzionali.
Nel mondo, la World Healt Organization (WHO), pubblicò nel 2013 dati allarmanti dei numeri delle donne vittime di violenza.
Nel 30% dei casi infatti, donne di tutto il mondo hanno vissuto atti di violenza fisica o sessuale, violenze che nella maggior parte dei casi avvengono in un rapporto di coppia, dei quali solo il 7% viene denunciato alla polizia.
Sono stati inoltre, per la prima volta, rivelati i numeri di molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini: si stima che 3 milioni 754mila uomini le abbiano subite nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%).
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DEFINIZIONE DEI TIPI DI VIOLENZA
La violenza ha tante facce, alcune più eclatanti, quali le violenze fisiche o sessuali. Ma vi sono violenze più subdole e difficili da riconoscere, violenze che spesso non sono riconosciute tali neanche dalla vittima stessa. Qui di seguito sono elencati tutti i tipi di violenza che si possono trovare e come riconoscerli, perché la prima arma della quale una persona deve disporre è la conoscenza delle diverse forme di violenza esistenti.
Disegno di Elisa Cacialli
VIOLENZA DOMESTICA
È descritta dall’OMS come “ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale o comportamenti coercitivi esercitati da uno o più consueti di un nucleo familiare uniti in un rapporto intimo come matrimonio, famiglia, amici o convivenza”.
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VIOLENZA FISICA
La violenza fisica consiste in qualsiasi forma di aggressività contro le persone, contro il loro corpo. Spesso è esercitata con forza, per determinare un ruolo di sottomissione. Essa consiste nel picchiare con o senza l'uso di oggetti, spintonare, tirare per i capelli, dare schiaffi, pugni, calci, ustionare, ferire con un coltello, fino a strangolare, torturare e uccidere la vittima.
VIOLENZA VERBALE E/O PSICOLOGICA
La violenza psicologica e verbale consiste in attacchi diretti a colpire la dignità personale, forme di mancanza di rispetto, atteggiamenti volti a ribadire continuamente lo stato di subordinazione e la condizione di inferiorità della vittima. Questa forma di violenza consiste ad esempio in minacciare, insultare, umiliare, attaccare l'identità e l’autostima, isolare e impedire o controllare le relazioni della vittima con gli altri, essere scacciati da casa o, viceversa, essere sequestrati in casa.
VIOLENZA ASSISTITA
Questo tipo di violenza avviene prevalentemente in ambiti domestici, essa infatti consiste nell’assistere da parte di un minore a qualsiasi forma di maltrattamento compiuto, attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su persone affettivamente significative adulte o minori (si includono anche le violenze ai danni di animali domestici).
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VIOLENZA SESSUALE
La violenza sessuale è l’imposizione in attività e/o rapporti sessuali senza ilconsensodellavittima.Laviolenzasessualepuòcomportareaggressioni fisiche, quali lo stupro, il tentativo di stupro, lo stupro di gruppo (in cui la persona viene costretta ad avere rapporti sessuali con più persone), compiute da parte di un parente, di un amico o di un collega. La violenza sessuale può consistere anche nel fare battute o allusioni pesanti a sfondo sessuale, telefonate oscene, nel provocare contatti intenzionali col corpo, nell’esprimere avances pesanti, o anche nel costringere ad atti o rapporti sessuali non voluti, nell’obbligare a prendere parte alla costrizione o nel guardare materiale pornografico, nell’obbligare comportamenti sessuali umilianti o dolorosi, nell’imporre gravidanze, nel costringere a prostituirsi.
VIOLENZA ECONOMICA
La violenza economica è esercitata con forme di controllo sull’indipendenza economica che possono di conseguenza limitare e impedire la disposizione di denaro, di fare liberamente acquisti, di avere un proprio lavoro. Essa consiste, ad esempio, nel sottrarre alla vittima il suo stipendio, nell’impedire qualsiasi decisione nella gestione dell'economia familiare, nel rinfacciare qualsiasi spesa, nell’obbligarla a lasciare il lavoro o nell’impedirle di trovarne uno, nel costringerla a contrarre debiti, nel truffarla, nell’appropriarsi dei suoi beni, nel fare acquisti importanti senza il parere della vittima.
STALKING
Lo stalking, tradotto “appostarsi”, consiste nella persecuzione e in
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molestie assillanti che hanno lo scopo di indurre la persona a uno stato di allertacostanteedistresspsicologico.Questo comportamentosolitamente può essere attivato da sconosciuti o anche da familiari mossi dal risentimento o dalla paura di perdere il controllo o la relazione con la vittima. Lo stalking è esercitato con telefonate, con l’invio reiterato di messaggi o e-mail, con l’imporre continue visite indesiderate giungendo fino al pedinamento, alla raccolta di informazioni sulla persona e sui suoi movimenti. La persecuzione può spesso degenerare in vere e proprie minacce che spesso annunciano l’omicidio della vittima.
MOBBING
Il mobbing consiste in un insieme di comportamenti violenti, quali abusi psicologici, vessazioni, emarginazione, umiliazioni, maldicenza, etc. perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, provocando la perdita della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica della vittima. Questi singoli atteggiamenti molesti, che non raggiungono necessariamente la soglia del reato, nell’insieme producono danneggiamenti alla vittima con conseguenze sulla salute e sull’esistenza di quest’ultima. Più in generale il termine indica “tutti i comportamenti violenti che un gruppo sociale e familiare rivolge a un suo membro”.
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CAPITOLO 2
COSA OFFRONO ICENTRI ANTIVIOLENZAA COLORO CHE VI SI RIVOLGONO?
I centri forniscono servizi di ascolto e accoglienza, supporto legale, orientamento e accompagnamento ad altri servizi, supporto psicologico, aiuto nel percorso di allontanamento dal partner violento, orientamento lavorativo a sostegno all’autonomia. Le figure professionali che sono maggiormente presenti nei centri, coerentemente con i servizi presenti, sono una equipe di persone volte ad affrontare a 360° l’accompagnamento della persona che fa richiesta di aiuto: avvocato/legale, psicologi/psicopedagisti, operatori di accoglienza, medici generici, psichiatri, infermieri, ostetriche, assistenti sociali, educatori, operatori di ascolto e mediatori linguistici.
In Italia l’Istat ha svolto un’indagine sui servizi offerti dai Centri antiviolenza alle donne vittime di abusi (l’indagine è stata fatta nei mesi di giugno – luglio 2018). Sono stati intervistati 281 centri antiviolenza rispondenti ai requisiti dell’Intesa del 2014. L’indagine ha riportato che:
• Le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza sono 49.152.
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• Il numero medio di donne prese in carico dai centri (115,5) è massimo al Nord-est (170,9) e minimo al Sud (47,5).
• Il 26,9 delle donne è straniera e il 63,7% ha figli, che sono minorenni in più del 70% dei casi.
Un’altra recente indagine ha individuato le richieste più diffuse delle persone che si rivolgono ai centri anti-violenza: la maggior parte di esse si rivolge ai centri in cerca di informazioni (955, corrispondenti al 55,8%), altre vi si rivolgono per l’assistenza psicologica (41,1%), per la consulenza legale (38,8%) e per l’ascolto (36,2%). Sono solo il 10% (165) le donne che richiedono l’allontanamento dell’aggressore con percentuali sensibilmente diverse tra italiane (5,6%) e straniere (18,6%).
L’associazione prende il suo nome dalla prima donna che denunciò di avere subito una violenza e affrontò un processo per stupro, Artemisia Gentileschi, pittrice del ’600.
L’associazione Artemisia è nata nel 1991 grazie alla collaborazione di un gruppo di sostenitrici della lotta alla violenza sulle donne guidato da Nicoletta Livi Bacci e Catia Franci, che furono le prime socie fondatrici.
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A Firenze una delle associazioni antiviolenza più conosciute è il centro Antiviolenza Artemisia.
Il centro Antiviolenza Artemisia è un’associazione onlus di promozione sociale che ha sede a Firenze e svolge dal 1992 iniziative su tutto il territorio nazionale contro la violenza sulle donne, ma soprattutto a sostegno delle vittime di violenza e la prevenzione di questi eventi. Tra gli obbiettivi formativi di questa associazione vi sono infatti:
• informare sulle tematiche della violenza;
• sensibilizzare i più giovani a combatterla;
• formare figure professionali nell’ambito della protezione dei diritti delle donne e dei minori.
L’associazione Artemisia è principalmente composta da operatori specializzati nel rispondere ai bisogni delle donne, di bambine/i e adulti che hanno subito violenza nell’infanzia mettendo a disposizione soci, volontari econsulenticonvariaprofessionalità,tuttespecializzatesui temi della violenza. Di questo gruppo fanno parte, infatti, psicologhe, psicoterapeute, assistenti sociali, avvocati, educatrici, psichiatre e insegnanti.
L’associazione Artemisia offre ascolto, consulenze e supporto gratuito alledonneconosenzafiglichevivonounasituazionediviolenza.Ilcentro fornisce ed è accessibile in forma privata o collettiva per i nuclei familiari. Le segnalazioni e la richiesta di aiuto possono pervenire sia dalle donne stesse che da terzi (servizi territoriali, professionisti privati, enti pubblici e privati, strutture sanitarie, ambulatoriali e ospedaliere, forze dell’ordine, tribunali, associazioni e organismi del terzo settore in genere).
L’associazione garantisce piena riservatezza.
Il centro Antiviolenza Artemisia mette a disposizione un centralino telefonico, attivo dal lunedì al venerdì ore 10:00-17:00, per poter chiedere informazioni, trovare ascolto e fissare un appuntamento. Una volta che
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una persona entra in contatto con le figure specializzate, queste potranno valutare la situazione e costruire, di comune accordo con la vittima, un percorso di uscita dalla violenza.
All’interno del centro le persone che vi si rivolgono potranno trovare servizi di accoglienza per ascolto e supporto, di sostegno per stabilire un percorso di uscita dalla situazione in cui si trovano con annesso accompagnamento e all’occorrenza avere accesso ai servizi sociosanitari, ai tribunali, alle forze di polizia, così da intraprendere un percorso individuale o di gruppo per l’uscita dalla violenza, ricevendo tutte le informazioni legali necessarie, le consulenze psicologiche specialistiche, l’affiancamentodioperatriciespertenell’orientamentoenelreinserimento socio-lavorativo.
La persona che vi si rivolge può inoltre chiedere un immediato allontanamento/rifugio dalla persona violenta. Il centro Artemisia dispone infatti di due case rifugio, a indirizzo segreto, pronte ad accogliere donne e bambini che hanno necessità di allontanarsi da situazioni di pericolo. L’indirizzo segreto è necessario per mantenere l’incolumità di tutte le persone accolte all’interno della struttura.
Come precedentemente detto, tra le varie proposte di aiuto che il centro Artemisia mette a disposizione vi è il servizio di supporto a tutte quelle persone adulte (maschi e femmine) che hanno subito atti di violenza nell’infanzia.
Lepersonechesirivolgonoaquestoservizio,dopoavervalutatolagravità dell’evento insieme ad uno specialista, possono accedere e avere a disposizione, sempre gratuitamente, la professionalità di operatori esperti del trattamento di disagi causati da violenze e soprattutto nella rieducazione alla genitorialità.Obiettivofondamentale,questo, necessario
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nellaprevenzioneenellaprotezionedeifigli(presenti o futuri)degliadulti che hanno subito maltrattamenti.
Per le persone che vi si rivolgono a fronte di questa problematica, il centro Artemisia propone le seguenti figure e percorsi:
• percorsi terapeutici individuali e di gruppo;
• consulenze psichiatriche, psicologiche e sociali;
• collaborazione con enti sociali, forze dell’ordine e strutture sanitarie;
• supporto al reinserimento socio-lavorativo;
• informazioni legali.
Il centro Antiviolenza Artemisia è il primo centro in Italia che affronta la tematica della violenza sui minori. Il centro offre gratuitamente sostegno psicologico, legale e sociale ai minori di 0-14 anni, vittime di maltrattamenti. Una volta accolta la segnalazione, il minore e il genitore, o l’adulto che ne fa le veci, verranno ricevuti e saranno intrapresi percorsi terapeutici per rielaborare il trauma onde evitare conseguenze sulle capacità cognitive, emotive e relazionali. Il centro Artemisia offre consulenze, sostegno psicologico e psicoeducativo anche al genitore o adulto di riferimento, aiutandolo e dandogli gli “strumenti” adeguati al sostegno del minore in prima persona.
Tra gli specialisti e gli interventi per aiutare il minore vittima di violenza il centro Artemisia mette a disposizione:
• psico-diagnosi per valutare l’entità del trauma e sostegno psicologico;
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• consulenze legali mediche e giudiziarie (sia per il minore che per i genitori delle vittime);
• consulenza e sostegno psicologico ai familiari (padre, madre, fratelli e sorelle);
• terapie familiari;
• gruppi guidati per bambini vittime di violenza assistita;
• mettere in contatto con enti sociali, forze dell’ordine e servizi sanitari.
A Firenze il centro antiviolenza più conosciuto è senz’altro il centro Artemisia, ma un altro centro residente nella città metropolitana di Firenze, specializzato in queste tematiche, è il Centro Aiuto Donna Lilith.
La Toscana gode di molti altri centri antiviolenza che sono distribuiti in tutta la regione.
La Toscana può vantare anche la presenza di due centri per uomini maltrattanti. Uno si trova a Firenze (Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti CAM) e l’altro a Pisa (Nuovo Maschile. Uomini liberi dalla violenza).
Il Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti CAM, che si trova a Firenze, nasce a Firenze il 17 novembre 2009, promosso dall’Associazione Artemisia e con la collaborazione della Asl 10 di Firenze. Dal 2014, sono state aperte altre 4 sedi in Italia a Ferrara, nel Nord Sardegna, a Roma e a Cremona.
Il centro è un luogo di riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento e assumersi le responsabilità dei loro comportamenti di maltrattamento fisico, psicologico, economico, sessuale e di stalking.
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Il centro dispone di un centralino telefonico e offre colloqui di orientamento e la possibilità di partecipare a gruppi per uomini con l’ausilio e l’aiuto di uno staff multidisciplinare, composto da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e educatori.
Il centro può essere utile per:
• uomini che stanno riflettendo sui propri comportamenti, sulla rabbia, su problematiche relazionali e sulla genitorialità e hanno bisogno di aiuto e sostegno;
• donne che stanno subendo violenza da parte di un uomo;
• personepreoccupatedacomevienetrattataunadonnaodeibambini da un compagno, marito, padre;
• persone preoccupate dall’uso di violenza fatta da una persona conosciuta;
• operatori che aiutano uomini, donne e bambini in situazioni di violenza domestica.
I servizi del centro per uomini maltrattanti offrono gratuitamente consulenze telefoniche riservate e confidenziali, dando agli uomini informazioni e riferimenti per aiutarli a fare qualcosa per fermare i loro comportamenti violenti. Chiamando il centro gli uomini troveranno:
• una persona che li tratterà con rispetto;
• non saranno giudicati persone cattive per il loro comportamento;
• l’operatore potrà fissare un colloquio al centro con un operatore specializzato per una valutazione personalizzata dell’evento;
• informazioni sui gruppi per uomini maltrattanti.
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Abbiamo fino ad ora parlato dei centri antiviolenza rivolti alle donne e centri per uomini maltrattanti, ma non va dimenticato che esiste anche la violenza da parte delle donne sugli uomini, pur essendo un fenomeno molto ridotto.
In Italia esistono solo due centri che si occupano di uomini vittime di violenza: il centro Ankyra che si trova a Milano e il centro Ceav di Vicenza.
Diquestofenomenosenesapocooniente,unpo’perchéè,nei fatti,meno diffuso e un po’ perché per gli uomini è molto difficile parlarne, il loro principale timore è quello di non essere creduti o di essere irrisi. È inoltre difficile per l’uomo, qualora decidesse di denunciare l’evento, trovare qualcuno a cui rivolgersi, perché in Italia i centri antiviolenza si rivolgono praticamente solo alle donne, al contrario del resto d’Europa dove troviamo Francia, Gran Bretagna, Spagna e Svizzera che dispongono di molti più centri volti a queste tipo di problematiche, con la presenza di case rifugio anche per gli uomini maltrattati. In un anno, il centro Ankyra ha ricevuto 100 richieste di aiuto da tutta Italia, ma solo una piccola parte ha potuto accedere ai servizi, perché il centro opera solo a Milano e dintorni.
Tra le violenze che spesso vengono segnalate dagli uomini si trovano angherie psicologiche, umiliazioni, piccole e grandi crudeltà, ricatti (in particolar modo i ricatti legati alla possibilità di vedere i figli). Vi sono anche le percosse, più frequenti di quanto si possa pensare, e in questi casi l’uomo le subisce e, nella maggior parte dei casi, non reagisce in nessun modo all’aggressione. Questo principalmente perché la vittima è consapevole che nel momento in cui colpisce per difendersi dalla aggreditrice, l’evento andrebbe a risolversi in una pesante denuncia da parte della donna che facilmente avrebbe la meglio.
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Il centro Ankyra e Ceav rivolgono il loro aiuto non solo agli uomini che subiscono maltrattamento, ma anche alle donne e i servizi che offrono sono uguali ai centri antiviolenza sulle donne: consulenza telefonica, sostegno e accompagnamento da parte di psicologi e psichiatri, assistenza legale etc.
Iniziativa in Toscana per donne che hanno subito violenza. Articolo tratto da Medicina Integrata, settembre 2019.
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LO SHEN E LE EMOZIONI
“Lo Shen è la suprema meraviglia delle trasformazioni”
Hua Gang Bo
Nel suo carattere cinese lo si potrebbe tradurre come: “spirito divino o vitale”, “principio infinito”. Lo Shen che alberga nell’universo, “Shen cosmico”, si va a radicare nell’individuo, portando lo Shen infinito a definirsi in una forma fisica, “Shen individuale”. Questo radicamento avviene nel momento in cui lo Yin e lo Yang, ovvero il Jing femminile e maschile, si fondono, permettendo quindi l’incarnazione dell’individuo. Questa energia discende dall’alto per dirigersi verso la pelvi. Quando lo Shen comincia a incarnarsi riceve il PO, Shen caratterizzato dall’influenza degli antenati, forza condensatrice che permette la presa di forma del feto Lo Shen cosmico, radicatosi, si differenzia in LingPo, appena descritto, che nel suo processo di formazione dell’embrione viene “aiutato” da altri due Shen, lo YI, ovvero l’intento, “l’intenzione di stare/esserci”, e lo ZHI, la volontà, “la volontà di rimanere”. Nel terzo trimestre gestazionale si formano gli HUN, volti a governare il processo del parto, concludendo il periodo dei 9 mesi gestazionali. A questo punto l’individuo è formato e con lui tutti gli Shen che dimorano nei loro Zhang, donando all’essere umano le sue specificità psichiche, emozionali e spirituali chiamate da Nguyen Vanghi anche “anime vegetative”: Po (LU), Yi (SP), Shen (HT), Hun (LV), Zhi (KI). Le funzioni dello Shen, nel momento in cui si incarna in uomo, divengono la nostra intelligenza, la struttura cognitiva e da esso dipendono memoria,
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CAPITOLO 3
intelletto e razionalità. Inoltre, lo Shen armonizza le emozioni e le governa. Lo stato dello Shen influenza Qi, Jing e gli organi. È anche responsabile delle attivitàdisenso, come tatto,olfatto,udito, gusto e vista, e dà la capacità di riconoscimento dei pensieri e delle percezioni. Shen designa i fenomeni e le attività della vita umana, per suo tramite si manifesta il Qi.
Lo Shen è portato in tutto il corpo dal sangue; questo significa che attraverso il sangue, l'intelligenza dello Shen si diffonde in tutto il corpo ed è perciò il centro delle relazioni, il centro dell'energetica. Lo Shen riceve informazioni continue attraverso i suoi ministri: il polmone, che influenza il riscaldatore superiore, “il tetto degli organi”, e il Maestro del Cuore, che si struttura nell'uomo secondo le esperienze evolutive, “ministro della difesa”. Il fegato, attraverso il movimento nictemeriale durante la notte, diviene la dimora del sangue, che di giorno diffonde a tutto il corpo e, grazie al filtro della vescica biliare, porta le informazioni al cuore. Per questo il cuore necessita dei ministri, che lavorando per lui glipermettonodiesserel’organocentraledellerelazionisottilitrailcentro e laperiferia.Lapotenzialitàdello Shen èla verticalizzazione,potenzialità che permette di esprimersi all’esterno dandosi posto centrale nelle relazioni. Quindi il meridiano deputato all’esternalizzazione sarà proprio il meridiano del cuore.
Come precedentemente detto, nel momento in cui lo Shen cosmico si definisce in forma fisica, altri Shen, partendo dal Cuore, vanno ad albergare in tutti gli altri organi dandogli uno psichismo che andrà poi ad esprimersi nelle nostre emozioni di base. Questi Shen riflettono le modalità con cui viviamo la nostra affettività, di come ci poniamo nei nostri confronti, quindi un aspetto interiore: “l’immagine che abbiamo di
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noi” e di come ci poniamo in relazione con l’esterno, le relazioni sociali, familiari etc.
Vi è una principale distinzione tra emozione e sentimento: il sentimento è uno stato affettivo duraturo, collegato al sentire e alla sensorialità che viene dall’esterno a differenza dell’emozione che è una forma di energia che si apre in direzione dell’esterno ed è circoscritta ad un evento e momento più ristretto.
Le emozioni e i sentimenti hanno capacità di muovere il Qi, ognuna di esse ha infatti una direzionalità che la contraddistingue dalle altre; questa loro caratteristica avrà di conseguenza una forte influenza sulla circolazione di quest’ultimo. Nei passaggi della vita sperimentiamo continuamente un mescolarsi delle 5 emozioni primarie, che, per sintesi del cuore, diventeranno 7 sentimenti. Questi ultimi sono la possibilità di mescolanza, di contrapposizione delle 5 volontà. I sentimenti, se permangono a lungo e sono eccessivi, divengono scorretti. Non è quindi errato provare paura per una prova o rabbia per un’ingiustizia, tristezza per la perdita di una persona; infatti tutte queste esperienze fanno parte della vita dell’uomo, tutte queste garantiscono la mobilità dei soffi.
Le5emozioni primariesonodepositatenegliorgani,mentrei7sentimenti si esprimono attraverso i visceri, primi fra questi vi è sicuramente la vescica biliare che è colei che, essendo legata ai visceri curiosi, tesaurizza il jing pulendolo e permettendo la libera circolazione dei soffi. È interessante inoltre notare che la GB è l’unico meridiano che ha 20 punti sulla testa, questo non può far altro che suggerirci che la Vescica Biliare ha una forte azione stabilizzante sullo Shen: non a caso GB e HT sono legati dalla legge mezzogiorno-mezzanotte. La GB, avendo il compito di mantenere i soffi liberi e in movimento, permette l’adattabilità e la resistenza agli stressor. È quindi di grande importanza mantenere la
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vescica biliare libera nel suo compito, che potrà così sostenere il HT, permettendogli di liberarsi delle emozioni tossiche.
Più l’emozione e il sentimento sono intensi e protratti nel tempo, più lo squilibriodellacircolazioneèimportante,portandoinevitabilmenteaduna sofferenza di chi lo vive. Questo squilibrionon andrà ad influire in un solo organo, ma, tanto sono correlate fra di loro le emozioni e gli organi, ne andrà di conseguenza a influenzare e a far soffrire l’intero sistema dell’individuo, sia in rapporto con sé stesso che nel contesto in cui esso è inserito (sociale, familiare etc.).
È importante dire però che ogni emozione ha una duplice valenza, costruttiva e distruttiva.
HUN È l’energia del fegato, detta anche mente biologica. Ci è dato dal padre. Nel fegato risiedono coraggio, codardia, sogni, incubi, ha quindi funzione di controllo sulle attività oniriche intese anche come capacità di vedere all’interno di noi stessi. Controlla le capacità di prevedere e pianificare, in base ai dati raccolti, permettendoci di ridurre al minimo situazioni impreviste e permettendoci quindi di dare una direzione alla nostra vita. Il suo compito è quello di mantenere l’equilibrio emozionale, infatti lo Hun rappresenta l’intelligenza istintiva e la fantasia. L’energia dello Hun è di natura Yang, ha quindi la tendenza ad andare verso l’alto (tendenza dello Hun di ricongiungersi al cielo da cui è stato emanato), ha quindi bisogno di un forte Yin per essere radicato. Lo Hun del fegato nonostante abbia manifestazioni Yang ha un profondo legame con lo Yin; il fegato infatti conserva il sangue che è di aspetto Yin che serve a radicare e “contenere” lo Hun che, come un aquilone, tende a volare e ad andare verso l’alto. D’altro canto, lo Hun ha come aspetto psichico la collera con tutte le sue emozioni affini, quali furia, rancore, risentimento, indignazione,
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irritabilità, odio, amarezza fino a sfociare in stati di paura (causati da un vuoto della madre di quest’ultimo elemento, l’acqua correlata al rene che ha come fondamentale aspetto psichico la paura, che non riuscendo a nutrire l’elemento legno farà sorgere grandi e incontrollabili paure).
YI
Risiede nella Milza. Lo Yi è la capacità di riflessione, comprensione, elaborazione ed infine la messa a fuoco. È quindi la capacità di strutturare pensieri dandogli forma e concretizza ciò che si è precedentemente idealizzato e sognato. È la mente legata alla saggezza, la voce del cuore, ci dà la facoltà di riflessione sul mondo e, di conseguenza, di memorizzarlo. Altro aspetto psichico dello Yi è la preoccupazione, causata da innumerevoli pensieri, causando un “ripiegamento”, un “annodamento” dell’energia e di conseguenza dei pensieri; fa quindi ristagnare energia e pensieri portando infine a idee ossessive e pensieri fissi, recludendo la possibilità di vivere lapropriavita, facendoci rimanere a pensare a eventi ormai passati.
PO Risiede nei Polmoni. Ci è dato dalla madre. È la parte dell’uomo più misteriosa e oscura, è l’azione e la realizzazione istintiva, dà capacità di movimento, agilità, equilibrio, coordinazione del corpo, protegge dalle influenze esterne ed è responsabile delle sensazioni, governa gli automatismi del corpo, dà inoltre facoltà di autoanalisi ed empatiche grazie alla sua capacità di introspezione. Ci dà la possibilità di guardare al passato, a differenza dello Hun che ci fa guardare al futuro. È possibile associare il Po alla parte inconscia dell’essere umano, parte dove possono risiedere emozioni fallose, angosce, memorie dell’infanzia rimosse, violenze. Le esperienze ed emozioni rimosse vanno quindi ad accumularsi nell’inconscio che si manifesterà a livello corporeo, nella “memoria
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corporea” che è infatti detta memoria del Po. Il Po è strettamente legato al Jing, infatti permette movimento a quest’ultimo dandogli un ruolo nei processi fisiologici del corpo. La direzione di movimento del Qi di questa energia psichica è quello di mandarlo verso il basso.
ZHI
Risiede nei Reni. Ci permette di mettere in atto le nostre intenzioni, è quindi responsabile della forza di volontà di realizzare i nostri desideri e di darci sicurezza nelle nostre decisioni, ci dà la tenacia di perseguire i nostri desideri, ambizioni ideali e aspirazioni. È quindi la volontà che permette la realizzazione. Ci permette di custodire e muovere le memorie delle proprie esperienze per il processo di crescita individuale, è la voglia divivere, l’istinto di sopravvivenza, esprime quindi ilVoleredivivere che caratterizza la vita. Nella sua valenza contraria, lo Zhi è associato alla paura, che può successivamente somatizzarsi in stati di insonnia, palpitazioni, respiro corto. Il suo psichismo “sospende” Qi dandogli una direzione verso il basso e di conseguenza viene bloccato nel riscaldatore inferiore.
SHEN Risiede nel Cuore, si esprime nella gioia, che normalmente favorisce l’armoniosa circolazione del Qi rendendolo fluido e rilassato. È la sede dellanostraaffettività,permetteedà“coscienza”e“riconoscimento”delle emozioni, delle sensazioni e delle impressioni, è la percezione del mondo esterno e interno. La gioia va a turbare l’equilibrio energetico quando essa diviene eccessiva eccitazione mentale, attaccamento affettivo e materiale con ricerca e desiderio di riconoscimenti che, qualora non siano soddisfatti, provocano frustrazione.
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CAPITOLO 4
I MERIDIANI LUO
Dopo una iniziale introduzione e descrizione dello Shen, e di come questo sia fortemente legato al sangue, è impossibile non parlare dei meridiani Luo, dove in primo luogo vi scorre appunto il sangue. I punti Luo e i suoi meridiani (in particolar modo i Luo longitudinali) sono tra i punti che maggiormente si utilizzano in tutte le turbe emotive che possono colpire un individuo.
L’ideogramma Luo rappresenta lana non filata, la seta che si avvolge a matassa, ramificazioni di vasi sanguigni e può inoltre significare “legare insieme”, “riunire” e “raccogliere”.
I meridiani Luo sono quindi delle ramificazioni dei MP, un sistema ausiliario che hanno come compito di nutrire, connettere varie parti del corpo, anche quelle non raggiunte dai Meridiani Principali. Collegano esterno e interno, macrocosmo e microcosmo; essi rappresentano in un contesto sociale il nostro sviluppo.
Le dinamiche dei Canali Luo sono fortemente legate alla vita emozionale della persona; questi infatti si esprimono nei nostri aspetti costituzionali, espressi nelle emozioni associate alle relazioni sociali e, come le esperienze che facciamo nel mondo, vanno a modificare le nostre impostazioni caratteriali.
In essi scorrono le energie presenti anche nei MP, ovvero energia nutritiva Rong/Ying Qi, energia esperienziale e soprattutto il Xue (sangue), per questoimeridiani Luo hannounafortecorrelazioneconlavitaemozionale delle persone: nel sangue è contenuto lo Shen. Questi meridiani possono quindi essere considerati regolatori degli assetti emozionali. Trattando i
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meridiani Luo èinfattipossibileregolarizzarequestiassettiemozionali del vissuto della persona, attuando delle modifiche nelle modalità di stare al mondo e a tralasciare rigidità psicologiche. I Luo permettono quindi la libera circolazione del sangue e la connessione con le strutture più materiali del corpo. Nel trattamento dei sentimenti, quindi, sono considerati stabilizzatori perché permettono, già da soli, di muovere la circolazione e conseguentemente i blocchi del sangue che creano fissità delle emozioni. Controllano inoltre il rapporto tra macrocosmo e microcosmo, ovvero controllano tutte quelle strutture che mettono in comunicazione l’uomo col mondo fisico e affettivo: pelle, mucose, articolazioni, testa, rachide, genitali e organi di senso.
Tra i canali Luo vi è una distinzione: Canali Luo Trasversali(Heng Luo)sono12,comeimeridianiprincipali, e partono tutti dal punto Luo del canale principale. Il loro punto di arrivo secondo alcuni autori non è noto, secondo Nguyuen Van Nghi i meridiani Luo trasversali finiscono al punto Yuan del meridiano accoppiato. Questa loro direzionalità ne permette una comunicazione tra superficie e profondità Mettono in comunicazione la Wei Qi con la Ying e Rong Qi e la loro diagnosi la si fa attraverso la palpazione dei polsi, simultaneamente, e, a livello intermedio, sentendo quale dei due è in eccesso e quale è in vuoto. Hanno quindi una funzione di riequilibrio dei meridiani, scaricando energia in eccesso sul meridiano accoppiato o, al contrario, prelevandola da quest’ultimo in caso ci sia un vuoto.
Canali Luo Longitudinali (Bie Luo) sono 15 + 1, ovvero i 12 dei meridiani principali che si sviluppano parallelamente al canale principale e altri meridiani. Nascono sempre dal punto Luo del MP e hanno un decorso centripeto, fatta eccezione per i meridiani Luo longitudinali del
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Polmone e della Vescica Biliare che hanno un decorso centrifugo. Ai 12 meridiani principali, si aggiungono il Luo del Ren Mai del Du Mai, il Grande Luo della Milza e infine il Grande Luo dello Stomaco. I Luo Longitudinali appartengono alla loggia del fuoco ed è per questo che sono in stretto legame con lo Shen e il sangue e, insieme ai meridiani principali, agiscono trattando la costituzione del sé (i meridiani principali hanno il compito di far crescere la persona seguendo la sua natura, che viene poi modificata dall’apprendimento che avviene tramite i canali Luo Longitudinali). A loro volta i Luo Longitudinali possono essere distinti in tre livelli, che rappresentano le “tappe evolutive dell’uomo”:
- Primo livello: è il livello della sopravvivenza, livello dove gli stati emozionali prevalgono sulla coscienza, fase caratterizzata da “sensazioni”, “prima elaborazione”, “prima valutazione”, “memorizzazione”. Imeridiani coinvoltiin queste4 fasi sono il Luo di Polmone, Grosso Intestino, Milza e Stomaco.
- Secondo livello: è il livello dell’interazione, è la fase dove si passa ad un’interazione sociale e di adattamento col mondo, livello dove ci si inizia a confrontare col prossimo e dove si sviluppano i primi “campanelli di allarme” di difesa. I meridiani coinvolti in questo livello sono i Luo di Cuore, Intestino Tenue, Rene e Vescica Urinaria.
- Terzo livello: è il livello che rappresenta il consolidamento e la strutturazione della personalità, fase dove avviene la nostra differenziazione dal mondo e la comprensione dei nostri limiti, è il livellodellaliberascelta.Imeridianicoinvoltiinquestolivellosono i Luo di Fegato, Vescica Biliare, Maestro del Cuore e Triplice Riscaldatore.
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Attraverso i Luo costruiamo le nostre emozioni, che nascono dall’interazione col mondo esterno che daranno luogo ai Gan (sensazioni) e ai Qing (sentimenti).
I Gan sono stati d’animo non determinati da un evento identificabile, le causediquesto stato rimangonoinconsce,le sensazioni sono quindi legate alla Wei Qi
I Qing sono i 7 sentimenti e sono invece correlati ad eventi che possiamo individuare consapevolmente, i sentimenti saranno quindi legati alla Rong Qi e allo Xue.
Oltre alle funzioni e peculiarità enunciate precedentemente, i meridiani Luo si distinguono per altre 3 funzioni:
- Funzione di Nutrizione: irrorano tutti quei tessuti e parti del corpo non raggiunte direttamente dai meridiani principali attraverso la Rong e Ying Qi.
- Funzione di Difesa: difendono il nostro organismo da energie perverse, sia esterne che interne, funzione svolta grazie alla mobilizzazione della Ying Qi che va a sostegno della Wei Qi o, viceversa, questo reciproco sostegno di queste due energie varia a seconda se le energie perverse sono endogene o esogene.
- Funzione di Comunicazione e Legame: la comunicazione dei meridiani accoppiati secondo loggia e criterio Yin Yang avviene grazieaquestimeridianiehannoloscopoprincipaledi riequilibrare il Qi e il Xue. Inoltre, collegano la superficie con la parte profonda del corpo, connettono la persona all’ambiente circostante al macrocosmo tramite gli organi di senso.
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PUNTI LUO
MERIDIANO
POLMONE
PUNTO LUO
7 LU (lièque)
GROSSO INTESTINO 6 LI (piānlì)
MILZA 4 SP (gōngsūn) STOMACO 40 ST (fēnglóng)
CUORE 5 HT (tōnglĭ)
INTESTINO TENUE 7 SI (zhīzhèng)
RENE 4 KI (dàzhōng)
VESCICA URINARIA 58 BL (fēiyáng, júeyáng)
MINISTRO DEL CUORE 6 PC (nèiguān)
TRIPRICE RISCALDATORE 5 TR (waìguān)
FEGATO 5 LV (lígōu)
VESCICA BILIARE 37 GB (guāngmíng)
VASO CONCEZIONE o REN MAI 15 CV (jīuwĕi)
VASO GOVERNATORE o DU MAI 1 GV (chángqiáng)
GRANDE LUO DELLA MILZA 21 SP (dàbāo)
GRANDE LUO DELLO STOMACO 18 ST (rŭgen)
CANALI
LUO LONGITUDINALI
L. L. DEL POLMONE
Parte dal punto Luo del MP 7 LU (lièque), scende toccando il punto 10 LU (yújì) si dirama sull’eminenza tenar e prosegue il suo percorso dirigendosi verso l’1 LI (shāngyáng). La sua parola chiave è toccare, questo Luo è infatti deputato al controllo del tatto, della manipolazione e della mano. È il bisogno e la capacità di contatto col mondo esterno, la mano è infatti il mezzo col quale l’individuo esplora il mondo. Il polmone
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ha la funzione di espirazione e inspirazione. Nell’inspirazione ci si relaziona col mondo portando le cose a sé, nell’espirazione invece si lasciano andare le cose con le quali siamo entrati in contatto. La capacità del Luo Longitudinale del polmone è quindi quella di “lasciar andare”, “perdonare”.
Disegno di Elisa Cacialli
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L. L. DEL GROSSO INTESTINO
Parte dal punto Luo del MP 6 LI (piānlì), risale lungo l’avanbraccio e il braccio fino ad arrivare al 15 LI (jiānyú), da lì il canale va a toccare il 12 ST (quēpén) risalendo sulla mandibola, collegandosi ai denti e all’orecchio. La sua parola chiave è valutazione, conoscere, questo Luo rappresenta l’elaborazione dovuta al contatto precedentemente avuta attraversoilpolmone,ciòchetoccoiniziaadassumereformae significato. Attraverso questo Luo si può elaborare e trasformare ciò con cui siamo entrati in contatto per renderlo qualcosa di utile alla nostra vita per poi successivamente assimilare ciò che ci è utile ed eliminare ciò che non lo è (evacuazione).
Disegno di Elisa Cacialli
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L. L. DELLO STOMACO
Parte dal punto Luo del MP 40 ST (fēnglóng), prosegue salendo sulla faccia anteriore della gamba e successivamente della coscia, fino ad arrivare al 30 ST (qìchōng). Da qui il meridiano penetra all’interno dell’organismo andando a toccare il suo viscere (lo stomaco), attraversa il torace per riemergere al 12 ST (quēpén); il suo percorso prosegue salendo fino al 20 GV (băihùi), da qui si dirama toccando la fronte e la gola. La sua parola chiave è gradimento istintivo, è infatti la manifestazione delle nostre preferenze istintive. Dopo che il polmone entra in contatto con l’esterno e il grosso intestino ne dà la valutazione e percezione, c’è lo stomaco che è l’emozione primitiva. Questo Luo ci permette di attribuire significati personali alle nostre esperienze col mondo, di digerire e ingoiare il mondo, il cibo, le emozioni e le esperienze.
Disegno di Elisa Cacialli
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L.L. DELLA MILZA
Parte dal punto Luo del MP 4 SP (gōngsūn), sale lungo la faccia interna dellagamba e della coscia eprosegue fino ad arrivare a toccare lo stomaco e il grosso intestino. La sua parola chiave è ricordare. Le sensazioni ed emozioni precedentemente sperimentate dagli altri L.L., la milza le memorizza: tutto ciò che ho sperimentato diventa quindi un bagaglio personale e le emozioni istintive del polmone e del grosso intestino vengono intellettualizzate. Questa funzione ci dà la possibilità di ricordare il passato per decidere nel presente.
Disegno di Elisa Cacialli
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L.L. DEL CUORE
Partedalpunto Luo delMP5HT (tōnglĭ),salelungoilbraccioperarrivare all’1 HT (jíquán), da qui il canale penetra all’interno del petto arrivando sino al cuore, prosegue salendo alla gola e infine si lega alla lingua e all’occhio. La sua parola chiave è espressione. Tutte le emozioni che la milza immagazzina, il cuore le esprime attraverso la parola, è la coscienza dell’uomo,permette i dialoghi interiori. Questo Luo èquindi l’espressione verbale del nostro interiore.
Disegno di Elisa Cacialli
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L.L. DELL’INTESTINO TENUE
Parte dal punto Luo del MP 7 SI (zhīzhèng), poi il canale sale toccando il gomito arrivando fino al 15 LI (jiānyú), tocca poi il 12 ST (quēpén) e da qui penetra nel torace. La sua parola chiave è accettare le critiche. È la nostra seconda scelta, grazie a questo L.L. possiamo rivedere le decisioni passate dello stomaco, che sono quelle scelte “primitive”, ovvero scelte centrate su di sé, dandoci la possibilità di adattarle alle situazioni circostanti dell’ambiente sociale in cui viviamo. La capacità di questo Luo ci dà quindi la possibilità di revisionare quello che ritenevamo giusto, è il ritornare sui nostri giudizi passati. Può quindi esser considerato l’accettazione delle critiche del mondo esterno; non un’accettazione incondizionata, ma ragionata, la capacità di elaborare le critiche scegliendo quelle utili da quelle inutili.
Questa capacità riporta alla funzione originaria del viscere, ovvero quella di dividere l’impuro dal puro durante il processo digestivo. Il Luo dell’intestino tenue è quindi la capacità, attraverso gli stimoli esterni, di metterci continuamente in discussione e di creare nuove immagini e idee dando continuamente nascita a qualcosa di nuovo.
Disegno di Elisa Cacialli
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L.L. DELLA VESCICA
Parte dal punto Luo del MP 58 BL (fēiyáng, júeyáng), da qui il canale risale lungo il percorso principale del meridiano arrivando fino alla testa, da qui il meridiano Luo penetra a livello del 20 GV (băihùi) andando a toccare gli occhi e la bocca. La parola chiave è campanello d’allarme, limite delle critiche. È il limite che ognuno di noi ha nell’accettare le critiche, è il “livello oltre il quale non si può andare”, se si raggiunge questo limite ecco che “suona il campanello d’allarme”. Il Luo della BL stabilisce quindi un limite, fino a che punto sono disposto ad accettare le critiche del mondo esterno. Inoltre, ci permette di regolare e non esagerare nella nostra condotta.
di Elisa Cacialli
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Disegno
L.L. DEL RENE
Parte dal punto Luo del MP 4 KI (dàzhōng), sale lungo il meridiano principale, arriva a toccare il perineo, il canale prosegue poi fino ad arrivare al 17 CV (shānzhōng) da qui penetra a livello del torace andando a passare per il cuore e raggiungendo infine la 5° vertebra dorsale (11 GV shéndào). La sua parola chiave è tolleranza, lasciar andare ciò che non è più utile. Il Luo del rene ci permette di lasciar andare le esperienze passate ormai maturate e le paure legate ad eventi passati che ci bloccano nella nostra evoluzione.
Disegno di Elisa Cacialli
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L.L. DEL MINISTRO DEL CUORE
Parte dal punto Luo del MP 6 MC (nèiguān), il suo percorso sale lungo il canale principale arrivando fino all’1MC (tiānchí) da qui penetra nel petto entrando in contatto con il 17 CV (shānzhōng), col pericardio e scende fino a raggiungere lostomaco.La suaparola chiave è alleggerireil cuore. Questo Luo ci dà le capacità di gestire lo stress, dandoci la facoltà di sopportare situazioni difficili affinché queste non danneggino il cuore. Questo Luo haachefareancheconl’empatiachepermettediconseguenza di poter essere guida o punto di riferimento per gli altri, dà quindi requisiti di leadership. Il punto 6 MC (nèiguān), “barriera interna”, è considerabile il punto per eccellenza nel trattamento delle emozioni; esso infatti è il punto che sblocca, rinfresca e agevola la circolazione del sangue nel riscaldatore superiore, ed è suggerito in quasi tutti i protocolli di trattamento sullo psichismo.
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Disegno di Elisa Cacialli
L.L. DEL TRIPRICE RISCALDATORE
Parte dal punto Luo del MP 5 TR (waìguān), sale lungo il percorso principale del meridiano arrivando al 12 ST (quēpén), da qui il meridiano entra a livello del torace dove finisce al cuore. La sua parola chiave è specificità individuale. Il Luo del TR rappresenta la nostra costituzione da un punto di vista psicologico, così come si è, sin dal momento della nascita. È l’orientatore dell’essenza individuale. Il triplice riscaldatore è infatti colui che dirige e dissemina l’essenza (Yuan Qi) nei vari organi dandoci così specificità psicologiche sin dal momento della nascita.
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Disegno di Elisa Cacialli
L.L. DELLA VESCICA BILIARE
Partedalpunto Luo delMP37GB(guāngmíng),scendearrivandoaldorso del piede, da qui il meridiano Luo si dirama. La sua parola chiave è direzione. Questo Luo rappresenta la direzione che diamo alla nostra vita, il saper dove andare, ci indica la giusta strada da percorrere. Il nome del punto 37 GB è “guāngmíng” ovvero “luce luminosa”, simbolicamente questo punto è associato al meridiano Luo, rappresenta la luce che illuminailnostrocammino,permettediilluminarelavistapervederedove dobbiamo andare nella nostra vita.
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Disegno di Elisa Cacialli
L.L. DEL FEGATO
Parte dal punto Luo del MP 5 LV (lígōu), risale lungo il suo MP raggiungendo i genitali esterni, da qui penetra andando a raggiungere il punto 2 CV (qūgŭ). La sua parola chiave è creazione. Il fegato a livello fisiologico rappresenta il cambiamento, la trasformazione, la creatività.
Tutto questo ci permette di scoprire le tante possibilità di cambiamento e rinnovamento. Inoltre, questo Luo ci permette di dar vita a un altro essere, la creazione intesa quindi come procreazione sessuale.
Disegno di Elisa Cacialli
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GRANDE LUO DELLA MILZA
Questo Luo nasce dal punto del MP 21 SP (dàbāo), da lì si dirama alle costole contattando tutto l’addome, il torace e, sia che posteriormente che anteriormente, gli arti inferiori e superiori. La sua parola chiave è nutrimento. Rappresenta il livello più profondo della funzione del sangue; esso infatti, ricoprendo tutto il tronco, porta nutrimento e xue a tutte le parti del corpo, soprattutto alle articolazioni. Questo Luo ha una forterelazionecol cuore,il21SP(dàbāo)infatti,si trovaallostessolivello del cuore che governa il sangue, la milza invece è uno degli organi maggiormente coinvolti nella produzione di xue. Le patologie della milza coinvolgeranno quindi le patologie di grandi e generalizzati ristagni di sangue, “dolori a tutto il corpo”. A livello psichico invece i grandi e profondi ristagni di sangue danno depressioni croniche.
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Grande Luo della Milza Disegno di Elisa Cacialli
GRANDE LUO DELLO STOMACO
Questo Luo ha la particolarità di essere monolaterale, nasce dal suo viscere,prosegueinternamentetoccandoildiaframma,raggiungeil17CV (shānzhōng) e successivamente si dirama sui polmoni e cuore andando infine ad emergere al punto 18 ST (rŭgēn) a sinistra. In questo Luo scorre solo la Zong Qi; questa particolarità permette di maturare esperienze in relazione alle influenze parentali trasmesseci, passate e presenti. Per questo è considerato un meridiano che connette al karma familiare.
Grande Luo dello stomaco. Disegno di Elisa Cacialli
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L.L. DEL VASO CONCEZIONE (REN MAI) e L.L. DEL VASO GOVERNATORE (DU MAI)
Il canale Luo del Ren Mai nasce dal suo punto Luo 15 CV (jīuwĕi) e da qui si dirama su tutto l’addome. La sua parola chiave è mostrare la propria intimità. Questo Luo mette infatti in comunicazione la nostra parte più intima e nascosta di noi stessi con gli altri e permette la realizzazione dei voleri dello Shen.
Il canale Luo del Du Mai nasce dal suo punto Luo 1 GV (chángqiáng), da quirisalelungoimuscoliparavertebraligiungendofinoal16GV(fēngfŭ), successivamente si dirama su tutta la nuca, penetra a livello del 20 GV (băihùi) e finisce percorrendo l’interno del rachide. La sua parola chiave è affermazione di sé. Ci permette di avere un IO forte, la capacità di saperci imporre e di avere aspirazioni e la forza di perseguirle.
Il Luo di Ren Mai e Du Mai fanno intendere una grande connessione con quelli che sono i meridiani straordinari, del sangue con il Jing. Il sangue dei Luo entra in relazione con la costituzione, portando le essenze esperienziali alla nostra energia originaria (il Jing), tutte le esperienze vissute vengono quindi interiorizzate e faranno parte di noi modificando il nostro modo di essere e di relazionarci.
La Zong Qi è l’energia che si forma con la fusione della Tian Qi (energia respiratoria), che assimiliamo nella respirazione, e Gu Qi (energia alimentare), che assumiamo dagli alimenti tramite la digestione. Queste due energie si incontrano a livello del 21 SP (dàbāo) e dell’1 LU (zhōngfŭ), che sono i due Zhang deputati a prendere e raffinare queste due energie. È chiamata inoltre l’energia del petto poiché essa controlla la
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respirazione e il battito del cuore. La Zong Qi ha anche una componente ereditaria, ovvero l’energia degli antenati.
L.L. del Ren Mai
L.L. del Du Mai
L.L. del Du Mai (percorso interno). Disegni di Elisa Cacialli
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CAPITOLO 5
I PUNTI HUATUOJIAJI
“... guarda bene la colonna per la causa della malattia”
Ippocrate
Identificati da Hua Tuo (141-208 d.C.), famoso medico chirurgo, vissuto duranteladinastiaHan. Fuilprimomedicoa dare importanza agli esercizi fisici, con l’obiettivo di raggiungere la longevità, gli esercizi di Qi Gong noti col nome di “Gioco dei 5 Animali” (esercizi che imitano i movimenti di 5 animali, ovvero uccello, scimmia, tigre, orso, cervo, con l’obiettivo di aprire i canali energetici, favorire la circolazione, prevenire le malattie e rafforzare il fisico). Simbolicamente i 5 animali sono legati ai 5 elementi e alle loro corrispondenti logge.
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UCCELLO SCIMMIA TIGRE ORSO CERVO fuoco Terra metallo acqua Legno
Gli è inoltre attribuita la misura relativa ai Cun. I punti HuaTuoJiaJii vennero descritti nel testo “Prescrizioni per le emergenze”. Hua Tuo chiamò tali punti così per la loro sede, ovvero: Jia = allineamento; Ji = spine. Questi punti sono infatti collocati simmetricamente ai due lati della colonna vertebrale, trattasi di 24 coppie di accessi paraspinali, complessivamente 48 punti, tra i punti di (GV) Vaso Governatore e i punti della branca interna di (BL) Meridiano Principale della Vescica. Questi partono dall’atlante (C1) e finiscono alla 5° lombare (L5) compresa. Simbolicamente le 24 coppie di punti sono un multiplo di 3, numero di collegamenti fra Cielo, Uomo Terra. L’utilizzo di questi punti è solitamente consigliato per la loro funzione di regolatori di Zhang-Fu, regolatori di Qi e di Xue, nel trattamento di patologie locali (disturbi della colonna vertebrale), per patologie periferiche e, alla fine degli anni ’70, furono grandemente utilizzati, con successo, nella pratica anestesiologica. Si pensa che quanto avviene nel corso della nostra vita non si registri esclusivamente a livello delle aree celebrali, ma anche in quelle spinomidollari, che sembrano atte a registrare eventi che abbiamo percepito come minacciose per la nostra integrità fisica e psichica. Sono quindipunticon capacitàdiattivarsiinrelazioneaeventidolorosisecondo unprecisomodellotemporale.Èquindiplausibilepensarechequestipunti registrino esperienze a carattere traumatico e che quindi esista una mappa lungo il rachidedellanostra memoria autobiografica. Il linguaggio con cui si esprime questa memoria esperienziale è di linguaggio “non verbale”. Nel Du Mai e Ren Mai (meridiano che si colloca nella parte anteriore del corpo speculare al meridiano del Vaso Governatore) vi un continuo
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processo di svuotamento, per andare incontro a nuove esperienze non bloccate da quelle precedenti, siano esse positive o negative. In caso contrario non saremo che vincolati da questi blocchi che impediranno il processo di “scarico”.
Ogni punto spinale corrisponde ad una precisa epoca della vita, secondo un ciclo ripetuto di 60 anni che parte dalla prima cervicale in senso craniocaudale; poi la numerazione scende di una vertebra per ogni anno anagrafico (fatta eccezione per il tratto cervicale), raggiungendo la parte lombare che corrisponde al periodo dei 30 anni; successivamente si ripercorre in senso ascendente per concludere il ciclo al 60° anno di vita sulla prima cervicale.
Si può quindi dire che in ogni punto paraspinale si vada, in una area ben definita, a “depositare” un avvenimento vissuto come traumatico, in una precisa fase della nostra esistenza, che resta sensibile e/o dolorabile anche a distanza di anni.
Si puòquindi dire chequestipunti hanno la capacità di registrareil Tempo della nostra Vita, “il tempo si fa persona”.
Lastimolazione,equindil’attivazionediquestipunti,sipuòfaremediante la digitopressione (Tuina), la percussione (tramite martelletto neurologico) e irritazione (agopuntura). La loro attivazione determinerà di conseguenza una reazione locale (dolore, prurito o reazione di tipo urente). Questa stimolazione per ordine cronologico deve essere fatta sui versanti laterali dei processi spinosi che corrisponderanno all’impegno energetico di un emisoma rispetto all’altro.
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PROCESSI SPINOSI
INTERVALLI DI ETÀ
1°; 60°; 61° C 2 2°-3°; 58°-59°; 62°-63° C 3 4°-5°; 56°-57°; 64°-65° C 4 6°-7°; 54°-55°; 66°-67° C 5 8°-9°; 53°-52°; 68°-69° C 6 10°-11°; 50°-51° C 7 12°-13°; 48°-49° D 1 14°; 47° D 2 15°; 46° D 3 16°; 45° D 4 17°; 44° D 5 18°; 43° D 6 19°; 42° D 7 20°; 41° D 8 21°; 40° D 9 22°; 39° D 10 23°; 38° D 11 24°; 37° D 12 25°; 36° L 1 26°; 35° L 2 27°; 34° L 3 28°; 33° L 4 29°; 32° L 5 30°; 31°
C 1
La colonna vertebrale contiene in sé quindi tutte le informazioni riguardanti un individuo. È il mezzo che indica la strada che ci guida nel
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processo di individuazione e come scrivono i classici, la colonna vertebrale è la scala a pioli su cui l’uomo si arrampica nella vita. Il Vaso Governatore costituisce una sorta di scala della vita su cui si stratificano i traumi. Il GV è centrale e ai suoi lati ha le due branche del meridiano della vescica. La branca esterna risente dei traumi emotivi, quella interna dei traumi fisici. Entrambe provocano la contrazione dei fasci muscolari che banno ad incidere sul GV. Ogni trauma ha un aspetto psicologico, neurologico e immunitario. Sarà dunque sempre compito dell'operatore attento, qualora si trovi di fronte ad un'alterazione o sbilanciamento di un determinato tratto della colonna vertebrale, diagnosticare e trattare la sofferenza fisica, conscia o inconscia, ricordando che la maggior parte delle turbe meccaniche di questa regione possono esprimere problemi viscerali ed energetici di collocamento o di percorso spirituale.
Un possibile trattamento sulla colonna e sui punti HuaTuoJiaJi potrà essere il seguente:
- Tui con una mano sulla schiena e l’altra in convergenza su 7PC
- An mano sul sacro e An Rou 24 VG
- An punte polpastrelli verso apofisi spinose
- An Ruo (selezionando a seconda di dove si sente resistenza o in base alle informazioni raccolte dal paziente ed eventuale età dataci, una zona dei punti HuaTuo) massaggiare finché non si sente un cambiamento alla palpazione o il paziente ci riferisce una sensazione organica o emotiva
- Nie (scollamento) preceduto da un Mo fa per riscaldare la zona da trattare, dal basso verso l’alto (dove si sente molto aderente si solleva delicatamente con pollice e indice)
- An sul rene, l’altra 17 BL+ a scelta 18/19/20/21 BL
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- Tui su M. BL e VB
- Gun intorno a 1VG mentre l’altra mano riceve sul 4VG
- Zheng sul sacro, mentre l’altra armonizza tra le scapole
- Zheng sul Ming Men
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CAPITOLO 6
LA FISOGNOMICA DEL VOLTO
“Come il volto è l’immagine dell’anima, gli occhi ne sono gli interpreti”
Marco Tullio Cicerone
“Il nostro volto è un libro in cui molti possono leggere, ma di cui solo Dio conosce il titolo”
Malcolm de Chazal
La fisiognomica del viso e la testa possono essere un valido aiuto per tutti i terapisti che si approcciano in un nuovo percorso terapeutico con una persona. Viso e testa possono esser considerati una mappa che può narrarci la vita passata e presente della persona di cui osserveremo tratti caratteristici, quali la forma del viso e la posizione col quale erige la testa, e segni quali rughe e macchie della faccia.
Il viso può essere correlato ai 5 elementi, con le corrispondenti emozioni, ai 5 Zhang-Fu (con il loro stato di funzionamento) e quindi alla capacità di esprimere l’emozione primaria dell’organo.
Una prima e basilare distinzione è quindi quella dei vari elementi che vanno a caratterizzare e collocarsi sul viso della persona:
ACQUA: le parti del viso deputate a questo elemento si possono apprezzare nelle orecchie (vitalità dei reni), sulla fronte (guardando l’attaccatura dei capelli), sul mento, sulla piega sotto-nasale e nelle borse sotto gli occhi.
LEGNO:simanifestasullesopracciglia(forma,lunghezzaetc.),nelleossa della fronte, nella mandibola, sulla glabella, e sclera degli occhi.
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FUOCO: le parti del viso in cui si manifesta questo elemento sono gli occhi e tutte le estremità del viso. La caratteristica fondamentale di questo elemento è che tutte le rughe, anche in zone di competenza di altri organi, sono associabili al fuoco.
TERRA: l’elemento della terra si manifesta nella bocca, nelle guance, nella radice del naso, nelle palpebre e in tutte le parti carnose del volto.
METALLO: le sue aree di manifestazione sono gli zigomi, il naso e l’area sotto le sopracciglia.
Una volta stabilite le aree di ciascun elemento si devono valutare le caratteristiche del viso, ponendo attenzione alla forma e alle dimensioni di ciascun tratto, e così facendo si potrà stabilire una possibile predominanza di uno di questi 5 elementi.
Come accennato in precedenza, anche la posizione in cui la persona tiene la testa può darci dei suggerimenti sulla personalità di quest’ultima. Chi tende a tenere la testa eretta è portato ad avere una personalità decisa e responsabile, al contrario chi tende a reclinarla ha una personalità indecisa e timorosa. C’è poi chi tiene la testa reclinata da un solo lato e chi invece la “oscilla”: nel primo caso sarà distintivo di una personalità vivace ma confusa, nel secondo avremo una personalità oscillatoria, quindi persone che cambiano facilmente idea e con un umore altalenante. È inoltre possibile un’ulteriore differenziazione, vi sono infatti due forme di testa: testa grande e allungata, caratteristica delle persone che tendono ad essere razionali, celebrali e determinate, l’altra invece è una testa piccola ed elissoidale, sono persone che propenderanno ad essere emotivi, e “sventati”. Vi sono innumerevoli mappature del volto, ognuna di esse si focalizza in determinati simbolismi. Una di queste è quella dei “12 Palazzi” o “12 difficoltà”; secondo questa mappatura in ogni parte volto è possibile vedere caratteristiche della vita vissuta fino ad ora della persona,
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come relazioni familiari, lavoro, relazioni sociali, la salute stessa della persona etc.
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IMMAGINE DEI 12 PALAZZI O 12 DIFFICOLTÀ
IMMAGINE, LE LINEE (RUGHE) DEL VISO
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Lelineefralesopraccigliaindicanofrustrazioneorabbia,ovverol’energia del fegato che è scaturita dalla fronte (deve essere però più di una linea per trattarsi di rabbia).
Come segno del fuoco si ha l’ansia, esplicate da linee che vanno dall’angolo interno dell’occhio all’attaccatura superiore del naso (possono essere accompagnati da condizioni di isteria e maniacali protrattesi nel tempo). Le linee all’angolo esterno dell’occhio invece possono essere associate alla gioia (zampe di gallina). Vi sono inoltre quelle persone che tendono ad essere sempre entusiaste di tutto, “soggetti facilmente felici” e che propendono ad avere un carattere conformista, che sviluppano delle linee anche attorno alle narici, nella zona che le connette con gli zigomi.
Le linee trasversali al livello del Yin Tang (inizio del setto nasale) sono l’espressione della malinconia e dell’eccesso di pensiero, soggetti rimuginatori (correlazione alla Milza).
La tristezza, il dolore, si vedono nelle linee del volto che seguono un tragitto che ricorda quello delle lacrime, ovvero partono e scendono dall’angolo interno degli occhi (rappresentano una tristezza persistente); altratipologiadilinee,cheriguardanoildolore,maspecificodelleperdite, sono le rughe che partono e si diramano dall’angolo esterno dell’occhio. Tutte queste linee che caratterizzano il dolore, la tristezza e le perdite si presentano il più delle volte in persone che non riescono a lasciar andare eventi dolorosi passati.
Nelle linee che scendono dal bordo delle labbra alla mandibola vi si può leggere la paura. Le linee trasversali che si manifestano al disotto del mento,sono espressione di shock e sono molto frequenti nelle persone che soffrono di stress post traumatico.
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Visonopoilineecheappaiono(nonsempre)lungoleguance,tipichenelle persone anziane, che derivano dal pensiero e la paura della morte. Altre che compaiono sul lobodell’orecchio che manifestano sentimentidi paura (solitamente i soggetti che le presentano, a causa di questo sentimento protratto soffrono di ipertensione arteriosa). Altre linee che compaiono sono quelle alle tempie e sono spesso connesse a stati allergici. Linee tipiche e più comuni sono quelle che compaiono orizzontalmente sulla fronte, che se sono molto profonde si può trattare di linee patologiche, altrimenti sono le tipiche linee di chi si preoccupa troppo.
Linee oblique collocate sulla fronte sono presenti nelle persone con una spiritualità molto forte che manifestano apertamente.
Linee oblique e doppie, che tendono verso l’esterno, caratterizzano soggetti resistenti ai cambiamenti.
Le rughe sono il risultato dell’invecchiamento fisiologico, generate dalla contrattura muscolare, mimica, strettamente legate con le emozioni, i fluidi o liquidi corporei, il Qi e il Sangue.
Tutte le linee rappresentano i Jin Ye (liquidi corporei), ovvero sono liquidi che aiutano l’organismo a liberarsi da sostanze non sane per il corpo (allergeni).
Lo stesso accade col sangue che rappresenta le emozioni. Ogni linea corrisponde a un organo in relazione alle emozioni. Le sostanze quindi non sane che gravano su un organo vanno a esternarsi in queste linee sul volto e più linee si trovano più allergeni gravano su un determinato organo. Tutto questo è sintomo di grande quantità di fuoco e necessiterà quindi di un forte Yin per contrastarla.
Inoltre, più le linee si trovano nella parte inferiore del volto più la condizione della persona è seria. La profondità di quest’ultime determina
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un grande consumo di Qi. Per intervenire su queste linee bisognerà lavorare su sangue, fluidi e col Qi. Si può infine dire che più le linee sono profonde, più si lavorerà sul Qi, se sono innumerevoli si lavorerà sulla purificazione del fuoco, se invece sono linee lunghe si lavorerà sulla cronicità del problema.
“Le rughe nascono dopo una tempesta interiore, una prova, un dolore, somigliano al solco che lascia un lampo quando un fulmine cade sulla corteccia di una quercia”
Dal dizionario di medicina taoista
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MEDICINA CINESE A SOSTEGNO DELLE VITTIME DI VIOLENZA
Tutti i meridiani, i punti e gli aspetti del corpo che abbiamo fino ad ora visto ci possono far rendere conto di quanto la medicina cinese possa effettivamente e concretamente dare una mano non solo da un punto di vista psicologico, ma anche fisico, per la persona che ha vissuto situazioni enormemente stressanti. Il compito dell’operatore che affiancherà una persona vittima di abusi (di qualsiasi genere essi siano) sarà quindi quello di proporre alla persona non solo un percorso terapeutico di medicina cinese, ma circondarsi di tutte le figure professionali preposte a ricoprire un ruolo fondamentale per una maggior riuscita terapeutica. Figure che daranno la possibilità sia all’operatore, ma soprattutto alla persona richiedenteaiuto,unsostegnointuttigliambitipossibilisucuiintervenire, permettendo così una ripresa fisica, psicologica, sociale, affettiva ed economica efficiente. Chi porta il peso di queste ferite, lo stress, la paura vissuta a causa di questi eventi, presenta infatti molto frequentemente problemi di salute (acuti e cronici), come ad esempio cefalee, lombalgie, problemi gastrointestinali (inappetenza e malattie dell’alimentazione, sindrome del colon irritabile), sintomi cardiaci (ipertensione e dolore precordiale), abbassamento del sistema immunitario, disturbi d’ansia (attacchi di panico), depressione e disturbi da stress post traumatico. Teatro di una possibile rinascita di queste persone è sicuramente il Meridiano Straordinario del Vaso Concezione (Ren Mai). L’ideogramma di questo meridiano rappresenta un uomo e un fardello, immagine che esprime la realizzazione e il farsi carico degli eventi. In senso più lato il Ren Mai rappresenta l’assumersi la responsabilità della propria vita, sostiene la possibilità di portare il fardello della propria vita, sia in un
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CAPITOLO 7
aspetto psichico che fisico, è l’accoglienza, l’ascolto, l’abbraccio e la comprensione di tutto (aria, cibo, dialogo, nei rapporti sociali e anche sessuali).
Particolare attenzionequindilaporremosui punti del Ren Mai, ma vi sono altri punti che possono andare a sostegno della terapia di “rinascita” della persona: un asse energetico molto interessato in questo tipo di trattamenti (per gli abusi) è quello dello Yang Ming, formato dai due meridiani Stomaco e Grosso Intestino, “struttura” che ha il compito di proteggere e nutrire. Questo livello energetico è molto indicato nel trattamento delle emozioni e lo si può intuire grazie al fatto che ha tanta energia quanto sangue, è quindi profondamente legato al concetto di produzione dell’energia e del sangue, permettendone un loro equilibrio e una buona qualità. Ci rivolgeremo a questa sua capacità perché ogni shock psicofisico andrà inevitabilmente a creare un ristagno/squilibrio della circolazione del Qi e dello Xue, fonti originarie di un’alterazione del percorso dell’energia e dei meridiani.
Per questo esso permette la libera espressione di sé, Yang Ming è “la grande luce”, è il livello energetico che costituisce la nostra corazza, quella che quindi permette di proteggerci dai grandi traumi e abusi dell’esistenza; i puntiche per eccellenza trattano gli abusi che una persona può aver vissuto non a caso si trovano su questo livello energetico, per la precisione sul M. di ST: 14 ST (kùfáng) e 15 ST (wūyì). Del meridiano dello stomaco è utile notare come il suo percorso centrale, dirigendosi verso il basso, abbia una componente intimamente Yin; è infatti l’unico meridiano Yang acollocarsisuglispazi Yin (parteanterioredel corpo).Dai cinesi lo ST è chiamato “rettitudine mediana”, è colui che ci permette di stare al centro, il nostro posto sulla terra. Punto rivelatore della sua centralità è sicuramente il suo punto MO, ovvero il 12 VC (zhōngwăn,
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wèimù), punto localizzato nel centro dell’addome, il fulcro del corpo. Un punto che si aggiunge alla sua importante capacità di stabilizzatore delle emozioni è l’8 ST (tóuwéi), “sostegno della testa”. Nella simbologia, l’8 è il numero dell’equilibrio ed è il punto indicato nel portare sangue ed energia alla testa, nutre così il cervello che è sede delle esperienze. È inoltre importante ricordare quanto quest’ultimo sia legato con il HT e il MC, legame reso possibile dal Meridiano Straordinario del Chong Mai che porta l’acqua attraverso il KI e lo ST.
Il Grosso Intestino, l’altro viscere che insieme allo stomaco compone il livello Yang Ming, rappresenta il nostro secondo cervello, è colui che permette l’elaborazione del nostro vissuto, fortemente legato, anch’esso al Cuore perché permette di mantenere “pulito” il HT evitando che il suo fuoco divampi. Ha quindi il compito di eliminare il calore, fondamentale qualora lo Shen fosse fortemente colpito. Guardando il suo meridiano e il percorso che attraversa si può notare che alcuni dei suoi punti si collocano intorno alla scapola, essa è collegata alla Zong Qi del petto, essa è l’energia del cielo che si congiunge con noi e che ci fornisce la capacità di stare/essere nel mondo, con le nostre individualità e con personale ritmo vitale. È pressocché impossibile stilare un protocollo, in quanto ogni esperienza vissuta è dissimile dall’altra e ogni persona la vive con la propria personalità. Ci saranno infatti persone che avranno più risorse nell’affrontare eventi traumatici e chi invece faticherà ad affrontarli. Sicuramente fondamentale in questi casi sarà anche un buon sostegno psicologico anche da un punto di vista sociale. Chi sarà subito preso in carico da terapisti e sostenuto dalla famiglia avrà sicuramente più possibilitàestrumentiperaffrontareemetabolizzarel’evento,adifferenza di chi questi sostegni non li ha o tardano ad arrivare. La personalità della
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persona che subisce un evento violento ha un ruolo fondamentale. I sintomi e caratteristiche comportamentali che si andranno successivamente a modificare dopo l’evento stressante saranno peculiari da soggetto a soggetto. Chi infatti tenderà a chiudersi e a ritirarsi dal mondo, chi rifiuterà la vita, chi proverà rabbia e rancore, subirà deviazioni o blocchi nell’aspetto sessuale etc. Spesso però tutte queste emozioni, sentimenti, schemi comportamentali possono mescolarsi creando schemi, comportamenti autodistruttivi o mortificanti della persona, molto complessi. La medicina cinese dispone di varie tecniche terapeutiche, non solo quelle descritte nei capitoli precedenti. Vi sono punti che hanno funzioni psichiche che possono agevolare la metabolizzazione dell’evento, il lasciar andare/ modificare gli schemi psicologici che non permettono, bloccando, l’evoluzione spirituale e fisica della persona che ha subito maltrattamenti. Abbiamo precedentemente annunciato quali saranno i maggiori protagonisti di questa rinascita, ovvero il Vaso Concezione e il livello energetico Yang Ming con stomaco e grosso intestino, ma altri canali ci potranno essere d’aiuto in questo percorso terapeutico quali sicuramente polmone, vescica, fegato, vescica biliare, cuore, rene e Du Mai. 14 ST (Kùfáng) 15 ST (Wūyì)
Punto che agisce sull’ipersensibilitàpsichica e sulla difficoltà di adeguarsi al mondo esterno. È il punto più indicato nel trattamento di tutte le conseguenze di traumi fisici e psichici, in particolar modo nel Singolo Trauma. Il punto invece al quale ci rivolgeremo per Traumi Multipli è il 15 ST (wūyì). Sono due punti che si usano soprattutto nelle violenze di tipo sessuale. Questi due punti riflettono e ribadiscono la grande funzione
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dello Yang Ming, ovvero quella di costituire la nostra corazza, che ci protegge dal mondo esterno, “lo Yang Ming è il protettore”.
5CV (shímén)
Punto del piacere femminile e del blocco psico-uterino: perdita della libido, incapacità di ricostruire la propria vita, isteria sessuale. Tratta le conseguenze di una violenza sessuale in associazione ai punti 14 ST (kùfáng) e 15 ST (wūyì). Punto Mo del Triplice Riscaldatore.
8CV (Shénqùe, Qìzhōng)
Punto chiamato “porta dello spirito” o “centro dell’ombelico”. Punto che si tratta solamente con la moxa e l’utilizzo di sale tostato o una fetta di zenzero. L’8CV si utilizza quando si vuole regolarizzare il Ren Mai, aumentarel’energia primordiale, riscaldaree stabilizzarelo Yang, agevola le funzionidi trasporto del Jiao Medio. Indicato nel trattamento di diarrea, arti freddi, il vuoto di Yang, è un punto di rianimazione e in fine regolarizza le mestruazioni.
12CV (zhōngwăn, wèimù)
È il punto per centrare l’individuo, usato anche per calmare lo Shen. Punto per chi ha subito violenze. Punto Mo dello Stomaco.
13CV (Shàngwăn)
Punto della mancata digestione a livello psicologico di qualunque evento.
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14 CV (Jùqùe, xīnmù)
Punto Mo del cuore, “specchio dello Shen”. Incarna l’identità dell’uomo alimenta la psiche e l’anima dell’uomo. Punto fondamentale nelle depressioni. Tratta la nausea e vomito, soprattutto secondari ad un evento stressante, gli annodamenti del Qi con origine emozionale.
15 CV (Jīuwĕi)
Punto Luo del Ren Mai, indicato intutti isoggetti angosciati, depressi, che dormono male, hanno la sensazione di “ribollizione” interna e non riescono ad esprimersi. Essendo il punto Luo del Ren Mai che ha come indicazione l’apertura al mondo esterno e l’espressione del sé, questo punto permette all’uomo di esprimersi nell’ambiente in cui vive e a esternare le ricchezze interiori. Inoltre, il Luo del Ren Mai arriva fino ai genitali, è quindi considerato un punto che aiuta nell’espressione sessuale qualora quest’ultima fosse bloccata e nella comunicazione in generale.
16 CV (Zhōngtíng)
Puntodell’ebollizioneinterna,ovverosoggettichevorrebberosfogarsi ma non ci riescono.
Punto utile in tutti quei soggetti agitati, angosciati, tormentati da incubi o sofferenti di insonnia e di sintomi con presenza di calore in alto.
17 CV (Shānzhōng)
Punto Mo del MC, punto regolatore dell’acqua e del fuoco.
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È ilpunto in cui indichiamo “io” col dito. Aiuta a trovare una collocazione alla propria identità. Punto usato nei traumi che non vengono accettati.
18 CV (Yùtáng)
Punto che incarna la rabbia, il rancore e il nervosismo, è la rabbia inespressa. Punto del nodo al petto. Punto che permette all’individuo di essere riportato indietro, a sofferenze vissute nel passato.
19 CV (Zĭgōng)
Punto che tratta i sensi di colpa
21 CV (xúanjī)
Punto usato per chi è bloccato nel passato e non riesce andare avanti nel presente. 1 LU (Zhōngfŭ)
È un punto indicato soprattutto per elaborare i lutti, specialmente quelli recenti, ma è utile in tutte le grandi depressioni. Punto Mo del Polmone.
7 LU (Lièquē)
Punto Luo del meridiano del polmone, è il maestro della memoria. Punto a forte azione psichica che consente la liberazione delle emozioni e il trattamento di tristezza, introversione, preoccupazione, utile nelle depressioni. Tende ad esternare le emozioni provocando pianto. Punto
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collegato al Ren Mai essendo il punto di apertura di questo meridiano straordinario.
4 SP (Gōngsūn)
Punto Luo del meridiano della milza e punto apertura del meridiano straordinario del Chong Mai (meridiano interessato nella sua funzione psichica, in tutti i soggetti che faticano a cambiare, a “lasciare il vecchio per diventare qualcosa di nuovo”). Il punto 4 SP ha infatti funzione in tutti quei soggetti che hanno difficoltà ad andare avanti, ogni qual volta che l’individuo si arresta, il 4 SP aiuta nella ripartenza.
20 SP (Zhōróng, zhōnyīng)
Chiamato anche “ciclo del nutrimento”, nome che suggerisce la sua funzione di aiuto in soggetti che rifiutano e hanno assenza di desiderio di cibo e bevande. Punto inoltre essere collegato e interessato in tutti quei casi di rabbia trattenuta e non espressa che determina successivamente tristezza e irritabilità, punto indicato nel trattamento del rancore.
4 HT (Língdaò)
Punto che porta come indicazione: “bloccato nel proprio cammino da un evento esterno avvertito come insormontabile”.
7 HT (Shénmén)
È il più importante punto della sfera mentale ed è utilizzabile in tutte le patologie psichiche e nelle conseguenti somatizzazioni.
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42 BL (Pòhù)
Punto chiamato porta del PO, è utilizzato in tutte le sintomatologie che riguardano il polmone da un punto di vista psichico, come depressione, idee suicide, eccessi di violenza fisica verso sé stessi o gli altri.
47 BL (Húnmén)
PuntochiamatoportadelloHUN,utilizzatonellesintomatologiepsichiche del fegato, che provocano scatti d’ira, grida, aggressività e tutti i disturbi a livello del sonno.
48BL (Yánggāng)
Punto legato alla rettitudine mediana, all’origine della vita, trasporta la quinta essenza della vescica biliare, tratta storie di incesto e di violenza sessuale.
52 BL (Zhìshì)
Punto associato allo psichismo del rene, quindi la forza. Punto che permette di trovare la forza energetica e il coraggio per liberarsi da situazioni difficili.
4 KI (Dàzhōng)
Punto Luo del meridiano del Rene. Utilizzato negli stati di paura, punto per eccellenza che tratta l’attacco di panico. Questo punto ha l’azione di sollevare lo Shen quando decade ed è infatti utilizzato nelle depressioni.
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9 KI (zhùbīn)
Punto che aiuta a cambiare, ma permette di conservare il legame con le proprie origini. Punto indicato nel trattamento delle patologie familiari ricorrenti, tratta quindi la Yuan Qi, può trattare un trauma subito da un avo della famiglia che è passato nell’energia originale.
24 KI (Línxū)
“Punto del conflitto tra due volontà”. Questo punto ha anche un nome secondario “Lingquan”, punto Ling, e solitamente si usa quando vi è impossibilità a cancellare un ricordo, aiuta quindi a rimuovere il passato.
25 KI (Shéncáng)
“Rifugio dello Shen”, punto utilizzato per chi ha difficoltà ad amare la vita.
6 MC (Nèiguān)
Punto Luo del meridiano del maestro del cuore. Punto utilizzato in casi di angoscia nel petto e di compressione psichica.
8 GB (ĕrjiān, Shuàigŭ) 9 GB (Tiānchōng)
Sono due punti che trattano le dipendenze. L’8 GB è indicato nelle dipendenze da oggetti, quali il fumo, l’alcool ecc. Il 9 GB tratta invece le dipendenze malsane dalle persone. Non a caso questi due punti si trovano sulla Vescica Biliare, viscere deputato al movimento, la decisione di cambiare e di depurazione dell’organismo.
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13 GB (Bĕnshén)
“Radice dello Shen”, punto utilizzato nelle profonde depressioni con perdita dell’istinto vitale.
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LV (Tàichōng)
Punto che si può utilizzare per regolare e aiutare le persone a regolare grandi paure.
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LV (Zhangmen)
Essendo il punto Mo della milza, è un punto che aiuta nella metabolizzazione dei ristagni psichici, ovvero un vissuto non metabolizzato, ma che ristagna. Si rimugina su quell’evento senza lasciarlo andare.
4 GV (Mingmen)
Punto utilizzato in tantissime patologie, sotto l’aspetto psichico, questo punto duolenellepersone che hanno stanchezzadivivere o hanno conflitti profondi col padre.
10 GV (Língtái)
“La terrazza della vasta chiarezza”. Punto che consente allo spirito di ritrovare sé stesso, il suo ruolo e il suo mandato, recuperare il proprio Shen, ovvero la propria forza spirituale interiore, con una apertura di tutti gli organi di senso.
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11 GV (Shéndào)
Punto utile in tutti quei soggetti che hanno perso la volontà di vivere, la direzione e/o se stessi. Punto che si tratta in soggetti pieni di rimorsi, aiuta a riunire la dualità e il divario tra anima e corpo.
12 GV (Shēnzhù)
Punto legato all’organo del polmone, è quindi indicato i tutte le turbe del polmone, quali depressione, tristezza, impossibilità ad incarnare l’energia vitale. È inoltre utile nei casi di pensieri suicidi o omicidi.
23 GV (Shàngxīng)
“stella superiore”, è un punto che racchiude in sé le parti in ombra e quelle luminose dell’uomo. Si può quindi associare questo punto alla “stella polare” che racchiude in sé il bene e il male per poi designare la strada maestra. Punto importante per uscire dalle dipendenze. Questo punto è inoltre chiamato “padiglione della luminosità” e “meditare al tempio”, permette quindi di mettere a fuoco, ci dà la possibilità di distinguere nel buio la vita, di purificare il cervello, apre gli orifizi del naso permettendo l’accoglienza dell’afflusso del Qi celeste rendendo la vista luminosa
PUNTI PORTA 61 BL (Púshen) 29 GB (Jūjiáo) 10 SI (Naòshū) 23 CV (Liánquán) 15 GV (Yămén)
I punti 61 BL “porta dell’infanzia”, 29 GB “porta dell’adolescenza”, 10SI “porta dell’età adulta” sono punti porta dei passaggi dell’età. Aiutano in tutti i quei soggetti che sono rimasti bloccati nel loro percorso evolutivo. Il punto 15 GV chiamato anche “porta del mutismo” è utile nei soggetti
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che non riescono ad esprimersi. Il 23 CV è il punto porta utilizzato nei soggetti che vanno “accompagnati” alla morte, per aiutarli ad accettare con serenità questo avvenimento.
Come detto in precedenza è impossibile che un trattamento vada bene per tutte le persone, questi punti sopraelencati infatti non verranno toccati tutti durante una seduta, ma verranno selezionati dall’operatore a seconda della persona che avrà difronte e dalla sua storia personale, permettendo anche di mantenere e salvaguardare la personalizzazione del trattamento.
Caso clinico
Giovane donna di 24 anni, subì un abuso sessuale da parte di suo padre all’età di 11 anni. Dopo l’evento riferisce di aver iniziato a perdere peso fino ad avere problemi di anoressia; successivamente, dall’estrema magrezza è passata a problemi di sovrappeso fino all’obesità. Iniziò un percorso di psicoterapia, che l’ha portata a superare il disturbo alimentare. Oggi, la ragazza riferisce di soffrire di attacchi d’ansia e di avere frequenti scattid’ira.Lamentadiavereuncomportamentomoltoscontrosocontutti, che la porta ad avere una vita sociale molto ristretta e selettiva. Riferisce inoltredi aver avuto forti stress causati dai continui traslochi, voluti dasua madre, iniziati dopo la violenza, l’ultimo dei quali affrontato recentemente.
Soffre da molto tempo di problemi gastro-intestinali: lentezza nella digestione che le procura bruciore di stomaco e forti nausee con problemi intestinali che provocano feci poco formate. La ragazza fuma e beve con
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moltafrequenzadadiversianni.Menarcaa11anni,il flussoelafrequenza delle mestruazioni è regolare, tuttavia sono dolorose. Esame della lingua: Il corpo della lingua si presenta gonfio e improntato, con un solco centrale. Al centro si può apprezzare una patina spessa e biancastra. La punta è molto arrossata. La lingua presenta inoltre dei tremori.
Trattamento con Tui Na: Prima di iniziare a massaggiare l’operatore deve recuperare la calma e la concentrazione mentale, successivamente sfregare i palmi per attivare i punti Lao Gong. [supino] Aprire i cancelli del cielo arrivare fin dietro all’attaccatura dei capelli per arrivare fino al 23GV successivamente un leggero An Fa sul 23GV.
Tui Fa con movimento aotto rovesciatoperioculareconincrociodell’otto su Yin Tang per 8 volte.
La scimmia si gratta la testa su GB e BL
An Ruo o An Fa leggero su 8GB o 9GB (si tratta quello più bloccato o dolente alla palpazione). Nel trattamento della ragazza ho trattato l’8GB.
Tui su testa/collo lungo percorso di GB e BL con mano aperta a portare fuori (purifica ed elimina il vento calore)
Tui Fen su torace facendo attenzione a passare sopra 17 CV 14 CV 14 LV 22GB 23GB e 21SP (per trattare nervosismo, armonizzazione del fegato, oppressione toracica ansia e nausea)
Tui Fa sul m. di HT a partire da 17 CV successivamente leggero Na Fa su 7HT (per tranquillizzare lo Shen e liberare le vie del cuore)
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An Ruo / An Selezionando i punti del CV dal 12 al 19 trattare quelli più dolenti,selezionarnemassimo2. Nel trattamento della ragazza ho trattato 18 CV
Zheng Fa con una mano su 15CV l’altra mano in An in ascolto, si porta al 10GV
Zheng Fa con palmo della mano su 8CV (questo punto le prime volte che si massaggia per alcune persone è una zona molto sensibile e fastidiosa. In tal caso è possibile trattarlo in sedute successive.) l’altra mano in An in ascolto, si porta al 4GV
Zheng Fa con palmo della mano sulla zona 2CV al 4CV l’altra mano in An in ascolto, si porta al 1-2GV (tutti questi punti si massaggiano contemporaneamente con le mani contrapposte. Deve essere un tocco equilibrato e bisogna stare in ascolto delle zone che si stanno trattando, si deve aspettare che i punti del CV e GV entrino in risonanza. Prima dello Zheng Fa sui punti del CV si fa An, per ascoltare la zona, se dolente e se il punto è accessibile.)
Mo fa addome armonizzando i tre San Jiao
Gun Fa leggero perchéipuntisonobloccatiedolenti,inzona1LU(punto utilizzato per depressione, se la persona è rancorosa si può trattare anche il 20SP)
An Ruo leggero perché i punti sono bloccati e dolenti, sui punti 14 o 15 ST. Nel trattamento della ragazza ho trattato il 14ST.
An Ruo suo 22 KI (punto per chi ha subito un’ingiustizia)
Tui Fa su Yang Ming (LI ST) per 3 volte (partendo dall’1LI arrivando fino al 45ST)
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An Ruo su 36 ST in contemporanea An su 12CV (primo triangolo della terra) successivamente An Ruo su 6SP e 3LV
An Ruo su 37GB (punto che illumina la vista per vedere il proprio cammino, la dove ci si sente bloccati)
[prono]
Tui su M. BL valuto quale dei punti Shu o Ben Shen sono interessati Successivamente, dopo aver selezionato An Ruo e/o Moxa sui punti che ho sentito interessati. Nel trattamento sulla ragazza ho trattato 47BL e 48BL con An Ruo e 20BL in Moxa
An sui punti Huatuojiaji seleziono a seconda dell’età dove la persona ha subitoviolenza, o quello in linea al punto Shuselezionato. Nel trattamento della ragazza ho trattato la zona tra C6 e C7 che corrisponde all’età dei 10-11 anni)
An su 4 GV
Mo Fa su 23BL con movimento a 8 rovesciato, successivamente da An Ruo in tonificazione
Tui Fa lungo BL e GB per 3 volte fino ai piedi
(Moxibustione su 23 e 52 BL in caso di grave astenia psicofisica, panico, difficoltà di concentrazione, lombalgia).
An Ruo su 61BL (porta dell’infanzia) (nelle ultime sedute ho trattato con An Rou anche il 29GBporta dell’adolescenza) questi punti non si trattano nelle prime sedute, ma si possono attivare nelle sedute successive, dopo aver armonizzato Shen, Qi, Xue e Jing.
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Con la ragazza ci siamo viste 7 volte. Nella descrizione offerta ho unito le manovre principali eseguite nelle diverse sedute. Dopo ogni incontro i disturbi diminuivano, rimanevano invariati e/o qualcuno prevaleva sull’altro, di conseguenza il trattamento cambiava. A fine sedute sia di massaggio che di Qi Gong la ragazza riferisce che i disturbi digestivi e gli attacchi d’ansia sono notevolmente migliorati e si presentano solo in periodidigrandestressoinsituazionidieffettivostressemotivo.Gliscatti d’ira sono anch’essi diminuiti, anche se non completamente riferisce di riuscire a saperli gestire meglio. Le mestruazioni sono meno dolorose. Riguardo alla violenza che subì, la ragazza è seguita da una psicologa e in combinazione ai trattamenti ricevuti, riferisce di sentirsi più serena e aperta a livello di relazioni sociali.
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CAPITOLO 8
QI GONG A SOSTEGNO DI OPERATORI E PAZIENTI
Il Qi Gong coinvolge il sistema corpo-mente, è finalizzato a stimolare l’intenzione e, così facendo, la persona che lo pratica può percepire la sua “unità”. Attraverso il Qi Gong, con esercizi sia statici che dinamici, si lavora su Qi, con la positiva conseguenza di facilitare la circolazione energetica nei meridiani e la tonificazione di sostanze quali: Qi, Sangue, Liquidi Energetici.
Secondo la filosofia cinese, l’uomo nasce dall’acqua, dallo Yin, per dirigersi verso lo Yang. Per poter “risalire” è necessaria la presenza del Jing e dello Yin, ma se questi due elementi sono carenti e/o di scarsa qualità, iprocessi diverticalizzazione esublimazionedellapartemateriale verso la più sottile/spirituale non potranno essere possibili. Grazie al Qi Gong, questa connessione e raffinazione è facilitata. La maggior parte delle sequenze di Qi Gong è preceduta da una radicalizzazione,perchésoloquandoil Jing,ilriscaldatoreinferiore,èben forte, è possibile innalzarci e, come ci viene insegnato, nel San Jiao inferiore, il Jing può essere trasformato in Qi del riscaldatore medio e successivamente diviene Shen del riscaldatore superiore.
La prima posizione di Qi Gong che quindi andremo ad assumere sarà una posizione che contribuisce alla spinta dei vapori del Jing verso l’alto.
POSIZIONE
La posizione base del Qi Gong dice di porsi con i piedi paralleli e alla stessa distanza delle spalle, le ginocchia leggermente flesse e il bacino retroflesso. Questo facilita la distensione del rachide evitando rigidità e la
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radicalizzazione a terra; l’immagine che infatti una persona deve avere è quella che dai piedi escano delle radici d’albero che le permettano di radicarci saldamente a terra. Le spalle sono rilassate e basse, le braccia morbide e leggermente discoste dai fianchi. La testa dritta con il suo vertice che punta al cielo, come se un filo sottile la collegasse al cielo, la lingua è appoggiata al palato. Questa posizione permette di assorbire energia dal cielo e dalla terra, ponendo l’uomo come intermedio tra questi due elementi. Se il corpo è rigido e non allineato, la circolazione e la recezione saranno limitate, causando anche un blocco del respiro stesso, aspetto fondamentale nella pratica del Qi Gong.
Una volta assunta la posizione base del Qi Gong, si sollevano lentamente le braccia lateralmente al corpo, i palmi guardano verso il basso. Durante questo movimento la persona deve sentire di attirare e assorbire l’energia della terra verso l’alto. Una volta che le braccia sono arrivate all’altezza delle spalle, i palmi si rivolgono verso il cielo e le braccia vengono lentamente portate verso l’alto al di sopra della testa, senza che le mani si tocchino. Da qui le braccia iniziano a scendere davanti al nostro corpo, e i palmi si riportano a guardare verso la terra, l’energia che abbiamo assorbito dal cielo la portiamo a noi. Quando le mani arrivano all’altezza dell’ombelico, le sovrapponiamo sul Dan Tian inferiore, collocato a due dita di distanza dall’ombelico (per le donne la mano dx sarà sotto e quella sx sopra, viceversa per gli uomini).
I SUONI TERAPEUTICI NEL QI GONG
Furono ideati dai monaci buddisti, e sono considerati pratiche per la longevità. Sono chiamati Mantra e ogni suono ha vibrazioni sue che permette la scelta mirata dell’organo su cui andrà ad agire. Queste vibrazioni andranno inoltre ad attivare il San Jiao, che mette in
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comunicazione i due reni, permettendo al Jing di trasformarsi in Yuan Qi, andando poi in un movimento ascendente a toccare tutti gli shu del dorso e nutrirà ogni singolo Zhang-Fu. Si può quindi affermare che nel Qi Gong il canto dei Mantra rappresenta la voce di tutte le manifestazioni della natura che unisce Terra e Cielo, armonizzando le funzioni degli organi e conducendo l’anima a liberarsi per esprimere le proprie potenzialità.
Il primo mantra che si utilizza è “Amitabha”. La pronuncia di questo mantra è bassa, profonda, ciò suggerisce il suo legame col riscaldatore inferiore.
Il secondo mantra che si utilizza è " Guānyīn Pusa”. La vibrazione che emana questo mantra attiva il riscaldatore medio.
Il terzo mantra che si utilizza è “Chon Gua”. Attiva il riscaldatore superiore, con il suo suono forte che suggerisce “un grido d’assalto”.
L’inizio di questa particolare forma di Qi Gong che usa i mantra parte dalle mani. Si inizia portando i pollici al centro della mano e chiusi nel palmo. Questa posizione delle mani ha azione protettiva sul Po.
Questi esercizi di Qi Gong con l’utilizzo della voce lavorano anche sul Maestro del Cuore, che ha tra le sue funzioni quella di distribuire la gioia del cuore.
È quindi utile e importante la pratica di questa ginnastica, che non solo ci permette di correggere e imparare posture per agevolare il libero e armonioso fluire del Qi e di tutte le sostanze vitali, ma di lavorare anche ad unlivellopiù profondo,qualequellodelleemozioni,imparareasentirsi e a sentire. All’operatore permetterà di mantenere una propria unità spirituale e uno status energetico idoneo, evitando stati di sovraccarico psico-fisico, mentre per la persona che si è rivolta al terapeuta sarà altresì
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importante iniziare a conoscere queste ginnastiche che agevoleranno il processo di guarigione.
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CAPITOLO 9
METODO EMOTIONAL TAPPING
Metodo sviluppato da Gary Craig all’inizio degli anni Novanta. Nasce dal desiderio di semplificare il metodo TFT (Thought Field Therapy – terapia del campo del pensiero) inventata da Roger Callahan, psicoterapeuta statunitense.
L’Emotional tapping è un nuovo metodo terapeutico e di auto-aiuto e si inserisce nel quadro delle nuove psicologie energetiche.
L’emotional tapping utilizza i principi energetici della medicina cinese, unendo l’utilizzo di ago-punti e la moderna psicologia. Questa terapia si rivolge contemporaneamente sia agli aspetti energetici che a quelli psicologici, ripristinando il corretto flusso energetico ed emozionale nell’organismo. Unisce in sé, in rapporto sinergico, due diverse forme di scienza della guarigione: la medicina cinese e la medicina della mente e del corpo (Mind body medicine). Il metodo dell’emotional tapping aiuta nel superamento di ostacoli di natura fisica, emotiva ed emozionale.
Ma come funziona? Si esegue una breve e semplice tecnica di digitopressione o picchiettamento su specifici punti scelti dal terapeuta, mentre il paziente dovrà riportare alla mente il problema da trattare pronunciando ripetutamente una frase, così da permettere, attraverso questa semplice applicazione, all’energia bloccata e collegata al tema scelto, di ricominciare a fluire nel sistema energetico del corpo.
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Questo setting si può dividere in 3 fasi:
- Prima fase: Set-up. È la preparazione del sistema energetico, che si deve avvisare su quanto si sta per attuare e trattare.
- Seconda fase: la Sequenza. Durante questa fase, mentre si picchietta sui punti selezionati, si deve, possibilmente ad alta voce, pronunciare delle frasi che descrivano il disagio che si vuole trattare.
- Terza fase: chiamata procedura 9 gamma, consiste nel picchiettare un punto sul dorso della mano mentre si eseguono 9 esercizi oculari per il riequilibrio dei due emisferi celebrali.
L’emotional tapping utilizza la stessa energia del soggetto e i naturali meccanismi di autoriparazione già presenti nell’organismo. Così facendo, il tapping può certamente aiutare a risolvere problemi di natura emozionale derivanti da piccoli e grandi traumi, dolori fisici, allergie, dipendenze, e interviene nelle convinzioni limitanti che le persone possono avere su sé stessi e/o sulla realtà che le circonda. È quindi una pratica utile a sostenere e ad affiancarsi a qualsiasi terapia.
A livello scientifico, alcuni studi dell’Harvard Medical School hanno rivelato perché l’emotional tapping funziona. Attraverso la risonanza magnetica, osservando il flusso del sangue nel cervello, hanno scoperto che il picchiettamento con la verbalizzazione del problema diminuisce l’eccitazione a carico dell’amigdala, ovvero la parte che gestisce le emozioni. L’amigdala rileva le minacce che ci circondano: in tutti i disturbi legati all’ansia ciò che accade è che il cervello rimane in modalità ONequello chelapersonasperimentaèunacostantesensazionedi allerta. Si può anche dire che quando il cervello è attivato, il trauma mantiene il soggetto in uno “scacco” psicologico. L’emotional tapping, in breve,
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permette di “spegnere questo interruttore” e di lavorare liberamente, e non più in uno stato di continua allerta, sul dolore.
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