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Inquadramento storico legislativo in Italia …………………………….. pag

INQUADRAMENTO STORICO LEGISLATIVO IN ITALIA

Fino agli anni ’60 non risulta in Italia nessun lavoro pubblicato sulla dislessia mentre la percezione della difficoltà di lettura era quasi inesistente. Fino ad allora infatti il bambino che non riusciva a leggere era ritenuto pigro e svogliato, considerata la semplicità dell’acquisizione del nostro sistema alfabetico. Sia in ambito medico che scolastico non si riusciva a concepire che il soggetto fosse incapace di leggere, in presenza di capacità cognitive normali e senza che questo mostrasse menomazioni o deficit evidenti. Solo negli ultimi 30 anni l’attenzione e lo studio della dislessia, così come per i DSA in generale, nel nostro paese sono progressivamente aumentati dando luogo a ricerche scientifiche sistematiche, ad un specifica attenzione didattica da parte del corpo docente e allo sviluppo di una sensibilità adeguata nei genitori dei bambini interessati da tale difficoltà e da parte delle figure educative e sanitarie che hanno a che fare con questi studenti. Una delle figure principali per la promozione della conoscenza e dell’approccio alla dislessia è stato Giacomo Stella, professore di psicologia clinica all’Università di Urbino che ha contribuito al dibattito scientifico sul tema con numerose pubblicazioni. Stella è stato inoltre il fondatore nel 1997 dell’Associazione Italiana Dislessia (AID) che raccoglie genitori dei bambini dislessici, i dislessici adulti e le figure educative e sanitarie che si occupano del disturbo. L’AID ha rappresentato un punto di riferimento per la sensibilizazione della società e delle istituzioni verso l’argomento e fornisce attualmente strumenti di supporto ai dislessici adulti come nel caso del Comitato DSA e lavoro.Vi fa seguito l’ AGIAD, Associazione genitori insegnanti amici della dislessia, anch’essa impegnata nella divulgazione della conoscenza della dislessia e nella promozione di strumenti a supporto della difficoltà. La consapevolezza della dislessia, così come di altre specifiche difficoltà di apprendimento e la relativa conoscenza scientifica e didattica maturate in questi anni

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induce il Parlamento Italiano ad approvare una normativa ad hoc, la L.170/2010 con la quale si riconoscono i disturbi specifici di apprendimento quali la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia e si approvano norme specifiche in ambito scolastico. La legge riconosce che tali disturbi si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. Obiettivo della legge è tutelare gli alunni e gli studenti con tali disturbi, il loro diritto all’istruzione e favorirne il successo scolastico. In questo senso la normativa prevede misure didattiche di supporto che consentano agli studenti con disturbi di esprimere le loro potenzialità e di ridurre i disagi relazionali ed emozionali conseguenti a tali difficoltà. All’indomani dell’emanazione di tale legge, sulla scia del dibattito culturale e scientifico che si era sviluppo sul tema DSA in quegli anni, l’Istituto Superiore di Sanità promuove nel dicembre 2010 una Consensus Conference in cui si pongono le basi del futuro approccio al disturbo e si promuove una discussione estesa e condivisa tra varie figure professionali che in maniera trasversale si occupano di soggetti con DSA.

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