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Introduzione
INTRODUZIONE
La MTC è una visone del mondo, della vita e dell'uomo, ci offre una griglia di lettura originale del corpo umano in cui i sintomi rappresentano il linguaggio. Ci permette di collegare i segni che presenta un malato con ciò che realmente egli è, con la sua costituzione, il suo temperamento, la sua psicologia, il suo vissuto. Accedere a ciò che ognuno ha di singolare rappresenta il principio base della MTC: siamo esattamente all'opposto rispetto alla statistica, che ricerca ciò che è comune a tutti. La tradizione cinese è una cosmologia, studia, secondo una propria ottica, il funzionamento del cosmo e le leggi dell'universo a cui sono soggetti tutti gli esseri viventi. Pone discretamente un’unità suprema e parla di una delle sue mediazioni, il Dao, che si trova ovunque sebbene nessun termine possa definirlo. Il carattere Dao è solo un nome che si conviene per parlare di questa realtà che non può essere descritta, vista, enunciata, nominata. Non vi è alcuna rottura tra questa unità suprema e i “diecimila esseri”, ciascun essere è un’emanazione dell’uno e manifesta, qualunque siano le apparenze, una delle infinite potenzialità dell’uno. Il nostro ruolo consiste quindi nello sperimentare appieno le potenzialità che manifestiamo o accedere alla nostra “natura essenziale”, perché ciascuno dei diecimila esseri è unico e ha una sua “propria natura”. Tuttavia questa cosmologia non ha la pretesa di spiegare tutto, soprattutto perché dichiara “insondabile” la molteplicità delle manifestazioni. Essa cerca di stabilire leggi generali che regolino tutti
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gli esseri viventi e permettano anche di comprenderli nella loro particolarità. Il suo linguaggio è simbolico. La funzione di mediazione del simbolo è legare il visibile all'invisibile, i meccanismi e le strutture della vita agli archetipi che la fondano. Questa lettura analogica esprime che il corpo umano è a immagine dell'universo; microcosmo e macrocosmo incarnano i medesimi principi e sono governati dalle medesime leggi.