CAPITOLO 4
4.1 Esperienza di medicina integrata nel Reparto di Riabilitazione Neurologica dell’Istituto Fiorentino di Cura Glicini Ulivella: Case report Conclusioni
Bibliografia
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Accidente cerebro vascolare (CVA: Cerebrovascolare Accident)
1.1 Ictus cerebri
L’ictus cerebrale rappresenta la principale causa di disabilità permanente nell’adulto/anziano, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione.
Ictus è un termine latino che significa “colpo” ( in inglese stroke) sindrome clinica caratterizzata dall’improvviso e rapido sviluppo di sintomi e segni riferibili a deficit focale delle funzioni cerebrali senza altra causa apparente se non quella vascolare; la perdita della funzionalità cerebrale può essere globale (persone in coma profondo). I sintomi durano più di 24 ore o determinano il decesso). (Brunner Suddarth 2010)
La diagnosi è clinica, ma la TC o la RM vengono eseguite per escludere l'emorragia e confermare la presenza e l'estensione dell'ictus. Le caratteristiche cliniche che permettono la diagnosi di ictus sono: inizio improvviso, perdita di una funzione focale, sintomi e segni che raggiungono il massimo livello entro pochi secondi o minuti e persistono per più di 24 ore. Il limite di 24 ore è arbitrario e, secondo alcune definizioni, andrebbe sostituito con un dato di neuroimmagine che evidenzi un’area lesionale indipendentemente dalla durata dei sintomi All’inizio della cascata ischemica viene a crearsi attorno all’area infartuata ( core ischemico) una zona di dimensioni più o meno estese, definita “ penombra ischemica ”. Questa zona cerebrale ipoperfusa ma non necrotica e ancora vitale, è costituita da tessuto cerebrale ischemico che può essere recuperato con un tempestivo intervento terapeutico di riperfusione (trombolisi) o può altrimenti evolvere in infarto entro 810 ore (“ time is brain”). A partire dagli anni novanta del secolo scorso, l’avvento della trombolisi endovenosa ha permesso infatti di modificare in modo sostanziale la storia naturale dell’ictus ischemico ed attualmente è ritenuta terapia di provata efficacia. La finestra terapeutica è al momento molto rigida perché si raccomanda di
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praticare la trombolisi endovenosa entro 3 ore dall’esordio dei sintomi . Recenti evidenze suggeriscono però che il recupero della penombra ischemica può essere ottenuto anche estendendo la finestra a 4,5 ore ( trombolisi endovenosa) , a 6 ore (trombolisi intra arteriosa) e a 9 ore ( trombectomia endoarteriosa). L’applicazione sistematica di tale terapia è ancora oggi lontana dal raggiungimento del tasso ottimale di effettuazione, per una serie di limitazioni temporali. Inoltre la presenza di segni precoci di ischemia alla TC cerebrale, se estesi, rappresenta un’importante controindicazione ai trattamenti di riperfusione che si esegue solo se la dimensione del core ischemico è inferiore ad 1/3 del territorio dell’arteria cerebrale media : punteggio ASPECT(Alberta Stroke Program Early Score) >7
La malattia ictale ha un impatto notevole sui budget sanitari , ma anche sui i redditi e sulla capacità delle singole famiglie. Per l’epidemiologia l’ictus è la terza causa di morte dopo malattie cardiache e il cancro nei paesi industrializzati. Anche in Italia l’ictus è la terza causa di morte , dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie. Esso causa il 10-12 % di tutti i decessi per anno e rappresenta la prima causa di invalidità. Il 10 20% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un entro un mese e un ulteriore 10% dopo un anno dall’evento acuto. Solo il 25 % dei pazienti sopravvissuti guarisce completamente, il 75% sopravvive con qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza. L’incidenzaèproporzionale all’etàdella popolazione: èbassafino a 40-50 anni, poi aumenta gradualmente per impennarsi dopo i 70 anni. La sua prevalenzaraddoppiadai55annisuccessivamentead ogni decade; il 75% degli ictus si verifica nelle persone con più di 65 anni. Proprio per l’impatto sociale ed economico rilevanti della patologia, sono stati definiti percorsi di cura per la realizzazione di un modello organizzativo appropriato, uniforme, integrato e continuativo, sanitario e socio assistenziale, al fine di stabilire il percorso diagnostico terapeutico per l’Ictus, nelle sue diverse fasi (emergenza urgenza
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preospedaliera, ospedaliera, territoriale) in grado di assicurare, su tutto il territorio regionale, gli standard clinico-assistenziali raccomandati, per ridurre al minimo la mortalità e gli esiti permanenti della malattia. Tale percorso è stato definito “Rete regionale Ictus” costituita dall'insieme dei servizi che assicurano risposte specifiche a livello della rete emergenza-urgenza e delle strutture ospedaliere e territoriali, basata sulla piena integrazione territorio ospedale-territorio.
1.2 Classificazione ed eziopatogenesi
Gli ictus possono essere classificati in due grandi categorie: ischemici ed emorragici. L’ictus ischemico è il principale sottotipo di ictus (80% dei casi); l’ictus emorragico si distingue in intraparenchimale (meno del 20%) subaracnoideo (meno del5%).Ladistribuzionedellediverseformediictuscerebralevariaconl’età. L’età media all’esordio dell’ictus è globalmente più elevata per gli ictus ischemici; le emorragie subaracnoidee si verificano in età più giovanile ( circa 50 anni) la causa principale (80%) è la rottura di un aneurisma intracranico.
Le cause più comuni dell’ictus ischemico sono: l'occlusione aterotrombotica delle grandi arterie; l'embolia cerebrale (infarto embolico); l'occlusione non trombotica di piccole arterie cerebrali profonde (infarto lacunare) e la stenosi arteriosa prossimale con ipotensione, che diminuisce il flusso ematico cerebrale nelle zone dette aree di spartiacque (ictus emodinamico).
La topografia corrisponde ad un territorio vascolare preciso che, in base alla classificazione Oxfordshire Community Stroke Project (OCSP) si può suddividere in:
• Ictusdel circolo posteriore o Poci quando si verifica sulle arterie vertebrali e arterie basilari
• Ictus lacunare o Laci quando si verifica su un'unica arteria perforante e profonda, interessando il talamo, la capsula interna o il tronco dell'encefalo
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• Ictus del circolo anteriore parziale o Paci , quando si verifica sull'arteria cerebrale media, dopo la sua suddivisione
• Ictus del circolo totale anteriore o Taci quando si verifica sull'arteria cerebrale media, prima della sua suddivisione.
L’ictus emorragico è caratterizzato dall’irruzione di sangue nel parenchima cerebrale, causato dalla rottura di un vaso intracranico, o caratterizzata dalla presenza di sangue nello spazio sub aracnoideo. L’ipertensione arteriosa cronica è la causa principale di emorragia cerebrale, altre cause meno frequenti sono le malformazionevascolari (angiomacavernoso ,MAV)angiopatiaamiloide o infarti con trasformazione emorragica.
Una terza categoria è rappresentata dal TIA: Transient Ischemic Attack o attacco ischemico transitorio; si differenzia dall’ictus ischemico per la minore durata dei sintomi (inferiore alle 24 ore, anche se nella maggior parte dei casi il TIA dura pochi minuti,dai5 ai30 minuti). Illimitedi24oreèarbitrario. IlTIA costituisceun fattore di rischio per l’insorgenza di ictus ischemico (40%)
1.3 Fattori di rischio e prevenzione
La prevenzione è considerata la misura più importante per ridurre il peso bio psico sociale della malattia. E’ ormai stabilmente riconosciuto che la prevenzione inizia con il controllo e trattamento dei fattori di rischio.
Il profilo dei fattori di rischio cerebrovascolare differisce a seconda dei diversi sottotipi di ictus ischemico. La fibrillazione atriale e la cardiopatia ischemica sono prevalenti nei pazienti con ictus cardioembolico, l’ipertensione e il diabete nei pazienti con ictus lacunare, l’arteriopatia periferica, l’ipertensione, il diabete, e un precedente attacco ischemico transitorio nei pazienti con ictus aterotrombotico.
I fattori di rischio possono essere distinti in: fattori demografici (età, sesso, familiarità); fattori di rischio intermedi (pressione arteriosa, colesterolemia,
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glicemia); abitudini comportamentali (fumo, consumo di alcool, alimentazione, esercizio fisico). I fattori del primogruppo non sono modificabili; quelli del secondo possono richiedere un trattamento farmacologico oltre che misure preventive; quelli del terzo gruppo possono avvalersi di modificazioni dello stile di vita. Quasi la metà degli eventi cerebrovascolari potrebbe essere evitata attraverso l’adozione di stili di vita salutari. E’ dimostrato che l’abolizione del fumo assieme a una attività fisica quotidiana (l’Organizzazione Mondiale della Sanita raccomanda almeno 150 minuti a settimana) e un’alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e pesce e povera di cibi ricchi di grassi saturi (grassi di origine animale), colesterolo, zuccheri semplici (per intenderci i dolci) e sale, aiuta a mantenere livelli favorevoli di pressione arteriosa, colesterolemia e glicemia.
1.4 Fase acuta e Diagnosi clinica
La diagnosi clinica dell’ictus si effettua con la comparsa acuta di sintomi di deficit neurologico focale Le manifestazione cliniche dello stroke comprendono disturbi del controllo motorio e della forza, disturbi della coordinazione motoria e dell’equilibrio, disturbi del tono muscolare (spasticità) e delle sensibilità, deficit del campo visivo (emianopsia, diplopia), disturbi della comunicazione verbale ( disartria, afasia di Wernike , motoria, transcorticale ), disfagia. Presenza di Neglect Syndrome : disturbo visuospaziale con incapacità a riconoscere e rispondere a stimoli che vengono elicitati all’emilato controlaterale alla lesione cerebrale (trascuratezza emispaziale) e scarsa o assente consapevolezza dei propri limiti. Le lesioni sono localizzate in regione temporo parietale, giro del cingolo, talamo e formazione reticolare.
Incontinenza urinaria o mista o disturbi dell’alvo. Nei casi più gravi a questi sintomi si può associare una compromissione dello stato di coscienza. Sia pure raramente l’ictus può esordire con una crisi epilettica. Gli obiettivi principali della terapia in fase acuta/subacuta sono quelli di ridurre, quanto più sia possibile, l’estensione del
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danno neuronale, definire precocemente la fisiopatologia e l’eziologia, avviare la terapia di prevenzione secondaria più opportuna, trattare le eventuali complicanze mediche e neurologiche e avviare precocemente il trattamento riabilitativo. Il raggiungimento di questi obiettivi è favorito dal ricovero precoce dei pazienti in una struttura dedicata al trattamento dell’ictus: stroke unit che si è dimostrato altamente efficace nel ridurre la mortalità, le complicanze e la disabilità a lungo termine.
1.5 Fase post acuta e riabilitazione
La riabilitazione rappresenta una sfida terapeutica per il recupero funzionale e cognitivo dei pazienti colpiti da ictus. L'American Hearth Association (AHA) e l'American Stroke Association (ASA) hanno definito le linee guida sullo stroke, focalizzando l'attenzione soprattutto sulla riabilitazione. Esse consigliano
1) inizioprecoce degli interventi di riabilitazione,già durantel'ospedalizzazionenon appena le condizioni cliniche sono stabilizzate e le complicazioni sotto controllo.
2) approccio di tipo multidisciplinare (medico, fisoterapista , terapista occupazionale, infermiere, logopedista , neuropsicologo, dietista ).
3) valutazione dei disturbi della deglutizione con eventuale introduzione di alimentazione enterale mediante SNG o PEG (gastrostomia percutanea endoscopica se recupero assente) o alimentazione parenterale al fine di prevenire complicanze quali polmoniti ab ingestis e malnutrizione calorico-proteica.
4) messa in atto di misure idonee alla prevenzione secondaria dello stroke mediante interventi farmacologici (anticoagulanti o antiaggreganti, controllo della pressione arteriosa ) e profilassi della trombosi venosa profonda (eparina, mobilizzazione precoce)
5) prevenzione delle piaghe da decubito (frequenti a causa dell'allettamento, della possibile presenza di diabete, arteriopatia periferica, incontinenza urinaria) che
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richiede un costante controllo delle zone a rischio, l'uso di materassi antidecubito e posizionamento ad orario.
6) prevenzione delle cadute .
7) trattamento della depressione (preferire gli SSRI) o la labilità emotiva che spesso complicano il decorso dell'ictus.
8) valutazione testistica e trattamento logopedico sia per disturbi del linguaggio (afasia / disartria ) che per disturbi delle deglutizione (disfagia) per i quali occorre una valutazione specialistica foniatrica con fibre ottiche nei casi più complessi.
7) valutazione testistica e training neuropsicologico per disturbi visuospaziali (neglect) e deficit cognitivi.
10) valutazione e terapia del dolore con scale specifiche di valutazione (VAS).
11) rimozione del catetere vescicale e trattamento della incontinenza urinaria (presente nel 50% dei pazienti acuti e nel 20% dopo 6 mesi) con condizionamento vescicale .
12) Valutazione dello stato nutrizionale ed eventuali interventi interventi dietologici.
Non vi è al momento un parere unanime sulla tempistica dell’inizio della riabilitazione; il razionale di un inizio precoce della riabilitazione (da 1-2 giorni a 12 settimane dall’evento) sta nell’ottimo outcome dei pazienti mobilizzati entro 24 ore dall’evento e nei rischi che comporta l’allettamento, primi fra tutti trombosi venose profonde, lesioni da decubito e polmoniti da stasi; d’altro canto una precoce mobilizzazione potrebbe avere un effetto negativo sulla zona di penombra ischemica, dal momento che la posizione verticale riduce la pressione di perfusione cerebrale. Lo studio AVERT ha avuto il grandissimo merito di avere introdotto la riabilitazione precoce nel trattamento dei pazienti con esiti di ictus, a partire dalle Stroke Unit e dalle Unità di Terapia Intensiva Neurologica Il percorso riabilitativo dopo l’ictus deve avere come obiettivo non solo la gestione delle complicanze dello
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stroke, ma anche il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile per i pazientisopravvissuti,conparticolareattenzionealleproblematichepsicosocialiche questa patologia comporta. Per assicurare la continuità assistenziale nella riabilitazionedel paziente con stroke, ènecessario coordinare lediversestrutture che costituiscono il cosiddetto “health care continuum”, ovvero Pronto Soccorso, Stroke Unit (SU), reparti di riabilitazione post acuzie e lungodegenza. Appare altresì fondamentale, nella pianificazione del percorso riabilitativo, la tempistica della dimissione stessa, il coinvolgimento costante dei familiari o caregivers nel processo di riabilitazione e l’informazione completa riguardo lo stroke, le sue conseguenze, le possibilità di recupero e i servizi disponibili sul territorio.
Data la complessità della patologia e degli interventi integrati nella cura dell’ictus si vuole valutare l’utilizzo della medicina integrata ed in particolare dell’agopuntura, nella gestione complessa del paziente post ictus, valutandone l’impatto sulla ripresa funzionale e psicologica del soggetto.
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Ictus Cerebri in MTC
2.1 Energia , trasformazione e cause di malattia in MTC
Energia e trasformazione sono concetti fondamentali della medicina cinese. L’intero l'universo, qualsiasi cosa esistente in natura è costituita da energia in continuo movimento e perenne trasformazione. Il simbolo che ben riassume tutto il pensiero cinese è quello del tao. Questo simbolo rappresenta nel suo cerchio un'unità, che contiene due forze contrapposte ma complementari. Queste fluiscono eternamente l'una verso l'altra e, quando arrivano al proprio massimo energetico, si contraggono ed avendo dentro di sé il seme dell'altra si trasformano nel proprio opposto in un eterno divenire. Le due forze sono chiamate dai cinesi yin e yang. Esse sono presenti ovunque e regolano con il loro movimento tutte le cose. L'una esiste perché esiste l'altra e non è possibile separarle né negarne una perché si dissolverebbe il senso dell'altra. Tutti i fenomeni del cosmo sono correlati tra loro e governati da un’unica legge che esprime l’aspetto ciclico di questo perenne mutare. La nostra realtà umana è dunque realizzata da un dinamismo ciclico tra due elementi opposti in movimento, dove ognuno nasce, raggiunge un massimo, decresce e mentre muore nasce quella opposta, che raggiunge a suavoltaun massimo energetico,decresce e muore, mentre rinasce nuovamente l'altra. Anche per ciò che riguarda l’Uomo il concetto di trasformazione è al centro della visione del mondo e della vita e si declina in un percorso che inizia nel momento in cui l’anima si incarna. Si nasce con un “mandato”, per realizzarlo dovremo fare esperienze, acquisire informazioni che permettano di trasformarci. L’arresto, per qualunque motivo, di questo movimento genera disarmonia a tutti i livelli. Nell’uomo quando a causa di fattori patogeni, esterni o interni, il movimento di energia subisce un rallentamento, un ristagno, una stasi si genera la malattia. Se la stasi non si risolve le conseguenze potranno essere più o meno gravi fino ad arrivare alla morte.
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Per la medicina taoista la stasi corrisponde ad una mancata trasformazione dell’individuo e la malattia rappresenta una incapacità di rispondere alla richiesta di trasformazione. Molte sono le strade che ci vengono offerte per poter raggiungere questa meta, ma è indispensabile assumersi la responsabilità del proprio cambiamento, trasformazione. Perché, come ci dice Jeffrey Yuen, “lo stato di coscienza che porta alla malattia non può essere lo stesso che porta alla guarigione”.
Ciò che l’uomo deve trasformare è in definitiva se stesso. Tutta la vita nel cielo posteriore consisterà in trasformazione, che nella pratica significa ritrasformare il jing in shen. Sarà possibile solo se avremo la capacità di vivere le esperienze non come blocchi ma in maniera evolutiva. Il nostro cervello è geneticamente costruito per cambiare, siamo predisposti ai cambiamenti. Ma le nostre costruzioni mentali, i condizionamenti sociali, la paura del cambiamento, tendono a farci rimanere cristallizzati sulle posizioni acquisite. Dobbiamo liberarci del sovrappiù, essere plastici, agili e snelli per navigare leggeri nel mare della vita e tornare alla nostra casa, da dove siamo venuti. La medicina cinese ci indica in molti modi che questa è la strada da percorrere. Nella Medicina Classica Cinese il ruolo del medico, diversamente dalla Medicina Occidentale è quello di aiutare il paziente ad entrare in contatto con la propria malattia, ad accettarla come parte del proprio destino e sostenere, attraverso la guarigione, un processo di trasformazione/evoluzione
Spirituale individuale. Secondo la Medicina Cinese, lo stato di salute è determinato da una condizione di armonia e di equilibrio dell’individuo con il mondo in cui vive ( uomo tra cielo e terra) . In questo sistema tutte le cause di malattie sono riconducibili a tre fattori:
- Al Cielo: connesso con la grande energia cosmica
All’ Uomo: da cui dipendono cause ereditarie, costituzionali e psichiche
Alla Terra: connessa con le energie estratte dagli alimenti (gu qi e jing qi) Finché la situazione energetica dell’individuo è soddisfacente e l’equilibrio con l’ambiente
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circostante (fattori climatici e alimentari) viene mantenuto, egli può considerarsi sano.
Secondo la Medicina Cinese le cause di malattia possono essere classificate in: Esterne (wai gan) provocate dai 5 eccessi climatici (vento, freddo, calore, umidità, secchezza);
Interne (nei shang) legate a turbe emotive come i sette sentimenti (collera, gioia, pensieri ossessivi, tristezza, paura, panico e depressione). Essi sono parte della vita, ovviamente, ma diventano potenzialmente patogeni se sono eccessivi o persistenti; Alimentari (bu nei bu wai yin) suddivisibile in quantitative, qualitative e di ritmo.
2.2 Il Cervello in MTC
Il cervello ed il midollo fanno parte di visceri curiosi (qi heng zhi fu), insieme alle ossa, all’utero, ai vasi, alla vescica biliare , sono i visceri della perennità ( descritti nel capitolo 11 del Ling Shu) contengono il Jing e lo fanno circolare (come i Fu) ma nonloeliminano,lostipano,inquestosonoanaloghiagliZang.Ilcervelloèunpunto di arrivo del Midollo, ma è anche un punto di partenza all’inizio della vita: nel cervello è contenuta la Pillola di fango ( Ni Wan) , un materiale fatto di Jing, all’interno del quale è contenuto il programma genetico della nostra vita. Il cervello, definito anche “mare del midollo”, è connesso con il Jing dei reni ed è la dimora del Grande Shen, mentre il piccolo Shen è nel cuore. Il cervello rappresenta il luogo dove vengono registrate, depositate tutte le proprie evoluzioni ed esperienze , contiene lo Shen Ming. Cervello e colonna vertebrale sono strettamente connessi: la colonna, infatti, ricollega il cinabro inferiore al superiore (relazione rene cervello) e, per mezzo della colonna (radici nervose dei nervi periferici), gli arti si muovono sotto il controllo del cervello; per questo, in tutti i testi Taoisti si afferma che i punti delVaso Governatoresono attivi sul SNC, sullo psichismo e sullamobilità generale. Il campo di cinabro superiore presenta anteriormente Yin Tang, posteriormente VG
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16 e al centroVG20 Il cervellorappresentalanostraindividualitàe creatività,legata al Jing (forma fisica) ed allo Shen (forma mentale); rene e cervello rappresentano l’individualità ed il condizionamento del destino individuale. Nell’ uomo il cervello assolve a 5 funzioni principali: Funzione legata allo Shen (relazione cuore cervello) intesa come conoscenza.
Funzione di scambio fra cielo e terra attraverso i meridiani curiosi Yin e Yang.
Funzione connessa con i Qiao Mai che salgono dai piedi fino al punto 1BL e poi penetrano nel cervello.
Funzione di coordinazione collegata al LI.
- Funzione di messaggero distribuendo in tutte le direzioni dello spazio le informazioni al corpo.
La nutrizione del cervello è assicurata da energia e sangue, dal Jing renale, dallo Yang puro che sale al cervello attraverso il meridiano della vescica biliare e dalla frazione Ye dei liquidi organici, che è quella Yin, profonda, che corrisponde al liquido cefalo rachidiano. GB è fondamentale nei disturbi neurologici perché fa da ponte tra gli Zang fu e i visceri curiosi, tra Cervello e BAO. Per tenere chiara questa comunicazione la GB elimina l’umidità che la rallenta, inoltre per trattare gli orifizi superiori occorre tenere puliti gli orifizi inferiori che sono controllati dal DAI Mai.
2.3 Zhong Feng
In medicina tradizionale cinese il termine "apoplessia" viene tradotto con l'allocuzione zhong feng che significa letteralmente "attacco diretto del vento".
L’ictus cerebrale ha in medicina cinese una eziologia complessa. L’agente eziologico principale è detto “attacco del Vento”, intendendosi una situazione energetica in cui si libera il Vento Interno. Il termine Zhong Feng si ritrova nel
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Sowen (cap. 41) e comprende l'ictus e l'infarto cerebrale, contrassegnati da paralisi completa o incompleta , che colpisce , interamente o parzialmente , metà del corpo.
Durante le dinastie Tang e Song si affermava che la malattia era legata a caduta dell'energia corretta con vuoto nella parte inferiore del corpo. Alcuni grandi medici delle dinastie Jin e Yuan (Liu Wansu, Li Dongyuan, Zhu Danxi e Zhang Zihe) ne descrissero 3 diverse varietà:
Caduta dell'energia vitale
Iperattività interna del Fuoco
Vento e catarro che si trasformano in fuoco.
Durante la dinastia Ming, Zhang Jingyue affermò che "la lesione del vero yin per cause emozionali , eccessisessualio per l'usodi alcoolici, determinaeccesso di yang che si traduce in vento. La commistione fra questo vento interno e vento freddo climatico è responsabile del “zhong feng".
L’emiplegia ha due eziologie:
1)Esogena: per infiltrazione diretta e profonda del vento cosmico (e. perversa) nei meridiani Yin fino agli organi e visceri , che provoca un immediato arresto della circolazione di energia e sangue e quindi una violenta rottura del sistema Yin/yang del corpo (dissociazione yin /yang) Il malato cade immediante in coma con emiplegia.
2)Endogena : dovuta a disturbi energetici che possono liberare il vento interno, responsabile di coma ed emiplegia .
Si distinguono:
a) Disturbi del sistema rene/cuore ( Shao Yin): vuoto di rene acqua che libera l’elemento fuoco del cuore con produzione di vento fuoco
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b) disturbi del sistema rene fegato ( Shao Yin Jue Yin) : il deficit del rene Yin provoca deficit di Yin di fegato e eccesso di Yang del fegato con stasi di qi di fegato e produzione del vento yang.
c) disturbi del sistema milza/stomaco (Tay Yin/Yang Ming): la stasi di qi di LV determina una superinibizione del sistema SP/ST con defict della funzione di traformazione dei liquidi , accumulo di umidità / flegma, catarro, calore , vento ( vento calore) e fenomeni di compressione che bloccano i meridiani e gli orifizi della testa (touqiao)
Le condizioni cliniche che possono manifestarsi sono essenzialmente quattro:
Perditaimprovvisadellacoscienzapervuoto delReneyinpiùcomparsadiflegma (yin) a causa dell'età, di turbe emozionali o errori dietetici (cibi troppo caldi e speziati, poca ingestione di frutta e verdura, diete carnee, ecc.).
Sincope brutale per vuoto di yin più stasi di qi trasformata in Fuoco (soggetti collerici, ciclotimici ed emotivi).
Emiplegia da vuoto di qi e sangue con invasione dei meridani da parte del vento (non vi è perdita di coscienza).
Accumulo di umidità/flegma e catarro per turbe della Milza, con blocco dei meridiani e degli orifizi della testa (touqiao). Sono le forme con turbe caratteriali (moria, fuga, regressione) più gravi.
2.4 Il vento
Il vento è l’ energia cinetica per eccellenza , di natura nettamente Yang, con tropismo elettivo per l’elemento Legno. Per tale motivo avrà effetti su Fegato e la Vescica Biliare (viscere accoppiato) Caratteristiche delle patologie legate al vento sono:
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tendenza a colpire lo Yang e cioè la parte alta del corpo (testa, nuca) e la parte più superficiale del corpo (soprattutto la pelle); rapidità di insorgenza rapidità di scomparsa erraticità brutalità
Trattandosi di una energia estremamente Yang, il vento è in grado di superare velocemente le prime barriere difensive, sconfiggendo la wei qi che tiene chiusi i pori. Esso può, inoltre, penetrare direttamente nei meridiani, raggiungendo in profondità organi e visceri, con effetti devastanti sull’organismo, come quelli che si possono avere nell’ictus.
L’originario concetto di vento viene descritto nel capitolo 3 del So Wen. “Il vento è il principio delle cento malattie. Se grazie alla chiarezza e alla tranquillità, carni e couli sono tenuti chiusi ermeticamente, per quanto violenti siano i venti, per quanto nocivi possano essere i veleni, nulla potrà fare del male (…)“ Suwen Il vento è cambiamento, porta con sé il concetto costante della vita che è mutamento e adattamento. Il vento è spinta alla trasformazione, ma ad esso si contrappongono resistenza e contrazione; la malattia si manifesta quando il soggetto ha difficoltà ad affrontare il cambiamento, questa incapacità di adattamento favorisce un attacco di vento. Il cambiamento porta consapevolezza, porta luce. (“Jeffrey Yuen. La Clinica Neurologica”).
Il vento agisce come propellente dinamizzante delle altre energie cosmopatogene : freddo, valore, umidità; quando questi invadono la superficie del corpo si possono generare manifestazioni più o meno gravi a seconda della costituzione soggettiva, della forza stessa del patogeno e delle proprie riserve di energia e sangue. Secondo la filosofia taoista l’attenzione sulle cause delle malattie viene posta proprio sul
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vento freddo. Il vento è la necessità di cambiamento, mentre il freddo è l’impossibilità di cambiare.
Tutte le altre energie cosmopatogene non sono altro che una derivazione e trasformazione del vento e del freddo. Il Calore rappresenta l’urgenza del cambiamento, mentre l’umidità è l’indecisione del cambiare.
Il vento patogeno (‘vento perverso’, Feng Xie) penetra nel corpo attraverso la pelle trasformandosi e dando origine a diverse patologie. Penetra nei canali coinvolgendo fluidiesangue.Aquestolivello,ilventovieneindicatocome Li Feng (Liècostituito dal radicale di malattia e dal carattere Wan, che significa diecimila). Se il vento rimane negli strati profondi Yin, si trasforma in calore. Il calore tenderà a salire e a raggiungere occhi e naso. Quando raggiunge gli occhi prende il nome di Mu Feng. Da qui, raggiunge la nuca e il cervello, arrivando a 16GV “magazzino del vento” provocando cefalea e cominciando a interferire sulle connessioni neuronali. Quando il vento coinvolge il cervello possiamo parlare di Nao Feng “vento del cervello” che può alterare tutti i meridiani che arrivano al cervello: Vescica Biliare, Fegato e Vescica Urinaria. Attraverso di essi, il vento interferisce con il metabolismo dei grassi,sangue efluidi. Dagliocchi può andarenello stomaco e intestinotramiteyang ming. Da qui può penetrare negli Zang.
Abbiamo dunque compreso che il vento è una energia perversa. Organizzando e sintetizzando i concetti finora espressi, possiamo dire che la Medicina Cinese classifica patologie da Vento Esterno e patologie da Vento Interno Il Vento Esterno può invadere l’organismo a causa di variazioni climatiche. Tale processo viene favorito dalla sudorazione o dalla esposizione a correnti d’aria. Il vento impatta sulla wei qi che comincia ad indebolirsi. Essa viene dispersa, tanto da provocare una apertura dei pori che normalmente, sono controllati proprio dalla wei qi.Abbiamoperciò unalievesudorazione. Con ladiminuzionedella termogenesi c’è avversione al vento e brividi. Altri sintomi sono la gola irritata, tosse, lacrimazione e bruciori congiuntivali. Il polso è superficiale e lento. Superficiale in quanto indica
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la lotta tra perverso esterno che avviene in superficie, mentre il polso lento è legato alla sindrome da vuoto. Il vento può condurre altre energie patogene che sono il freddo, il calore, l’umidità.
Il freddo (Han) chiude i pori e in tal caso abbiamo assenza della sudorazione e la febbre è più alta. La wei qi non può circolare, né scaldare. I brividi saranno più intensi e avremo dolori fissi e rigidità del collo e dell’occipite. I dolori saranno diffusi in tutto il corpo. Il freddo colpisce il Polmone per cui c’è ristagno di liquidi con muco nasale e tosse. La lingua sarà bianca e sottile e il polso superficiale e teso perché è una sindrome da pieno in cui la wei qi è ancora forte e contrasta con violenza il fattore patogeno.
Il calore ( Re) può penetrare direttamente l’organismo oppure è lo stesso vento freddo che superando la superficie, entra in profondità e si trasforma in calore. La lotta intensa determina febbre elevata, sudorazione e sete intensa con desiderio di fresco. Il viso è rosso. Il Calore danneggia ancor di più il Polmone impedendo la diffusione e la discesa del qi. C’è un consumo maggiore di liquidi e si determina un catarro ancora più denso e giallo. Avremo tosse asmatiforme e bruciante. La lingua rossa (calore) e con induito giallo (calore umidità). Il polso sarà ampio (c’è un eccesso di yang calore) e rapido (calore).
L’umidità (Shi) di natura Yin, tende a creare un rallentamento di tutta la circolazione energetica e quindi di tutte le funzioni dell’organismo. Può essere dovuta a clima umido o cibi crudi, freddi , latticini , bevande alcoliche che feriscono profondamente l’energia dello stomaco e milza. Provoca catarro e calore , pesantezza del corpo, degli arti e della testa, obnubilamento del sensorio . Le febbri saranno prolungate, serali e cicliche. La lingua gonfia con induito bianco e colloso (segni di umidità), giallo se vi è calore. Perdita del gusto. Il polso è scivoloso.
Il vento interno riconosce come causa le disarmonie di Fegato. Può essere generato come complicanza di sindromi da eccesso, sia da deficit : risalita dello yang di fegato ( da deficit di Yin di LV e Kid),
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divampare in alto di Fuoco di fegato (da stasi/compressione qi LV) vuoto di sangue di LV .
L’impetuosità del vento disturba il libero fluire del qi e del sangue. Il Fegato è l’organo che ha l’importante funzione di governare il libero fluire del qi in tutto l’organismo, e di conseguenza, regola sia la circolazione del sangue che il funzionamento di ogni attività corporea e mentale. Questa funzione si ricollega all’appartenenza al Legno, cioè al movimento che regola il passaggio fra lo yin e lo yang ( primavera) e che controlla tutte le messe in movimento sia materiali che immateriali. Controlla tendini e articolazioni cioè la funzione motrice muscolare, quindi in presenza di un vento interno avremo più frequentemente sintomi della sfera neurologica come appunto tics, tremori, convulsioni, spasmi e paralisi. Esaminiamo singolarmente tali condizioni.
AGITAZIONEDIVENTOENDOGENOCON RISALITA DELLO YANG DI LV
In tale sindrome avremo sintomi legati alla iperattività di Yang che si direziona prevalentemente e improvvisamente verso l’alto. Il fattore scatenante è costituito spesso da un improvviso attacco di collera. La sintomatologia di base dello yang vira in modo improvviso con varianti cliniche peculiari. La cefalea, già distensiva e pulsante, correlata all’iperafflusso energetico in sede endocranica lungo il canale del fegato , si aggrava per il sovrapporsi di una sensazione pulsante distensiva a “ scoppio”, a carattere esplosivo in sede di vertice o a diffusione globale emicranica o intraoftalmica. Le turbe visive preesistenti (fotofobia , annebbiamento del visus) diventano più imponenti se pur reversibili, a tipo scotomi, amaurosi transitoria, emianopsia; le turbe dell’orecchio interno danno vertigini rotatorie con notevole instabilità ortostatica e sbandamenti con ipoacusia critica e acufeni improvvisi ad alta intensità, come è tipico della Sindrome di Mèniere. Le turbe neurologiche da tan vento sono gravi a tipo ictus TIA o RIND con emiparestesie, afasia emimonoparesi, perdita di coscienza , convulsioni epilettiche o tremori a tipo Parkinson con rigidità e crampi muscolari. Possono comparire dermatiti vaganti
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pruriginose, eritemato papulose rosso vivo, a screzio emorragico e crisi ipertensive. La lingua sarà rossa, specie ai bordi, fissurata, con patina scarsa o assente caratteristicamente deviata, rigida, tremolante; il polso è a corda xian, pieno shi e rapido shuò, palpabile a livello dell’arteria temporale dove è più evidente l’iperafflusso dello yang .
I criteri differenziali tra le due sindromi da agitazione di vento descritte, che hanno sintomi in comune, sono riconducibili alla assenza di segni da calore deficit nell’agitazione di vento da deficit sangue . Il principio terapeutico ha lo scopo di nutrire lo Yin di Rene-fegato , sottomettere lo yang e il vento interno.
ENDOGENADIVENTO DIFEGATODADIVAMPARE INALTODELFUOCO
Il fuoco, nella sua massima espressione esaurisce i liquidi organici e può interessare il Ministro del Cuore. Bisogna differenziarlo dal vento generato per vuoto dello Yin.
La causa è la presenza di calore estremo nel sangue , come si ha nelle sindromi febbrili settiche per invasioni di calore patogeno esterno con penetrazione in profondità nello strato xuè e generazione di vento interno di LV . Il divampare in alto del fuoco di fegato rappresenta quasi costantemente l’evoluzione e aggravamento della stasi di qi di LV. Le cause psichiche , in particolare la collera specie se prolungata, genera una stasi compressione di qi di LV con liberazione di fuocointernochebruciai liquididel corpo,esi trasformainvento interno chespinge con violenza il Qi e il sangue. Anche un eccessivo consumo di alcolici, cibi speziati e caldi possono contribuire a danneggiare il fegato. Si genera una sindrome caratterizzata da segni di eccesso di calore a tutti i livelli che si manifestano con insorgenza improvvisa . Iperpiressia elevata, manifestazioni emorragiche a tipo epistassi, emottisi, ematemesi, porpora diffusa ; cefalea globale, violenta, esplosiva e pulsante, occhi arrossati, sapore amaro in bocca, sete intensa di bevande fredde, gravi turbe dello shen con agitazione e delirio, rigidità nucale, opistotono, tremori, convulsioni, stupor fino al coma La lingua sarà rossa intensa con papille arrossate, rigida,deviata,tremolantecon induitogiallo,spessoe secco.Il polso pieno, rapido,
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a corda xiàn. Il principio terapeutico intende purificare il calore , disperdere il fuoco di LV e sottomettere il vento.
VUOTO DI SANGUE DI LV CHE SI TRASFORMA IN VENTO
E’ una sindrome causata da anemie costituzionali o acquisite ferro carenziali per menometroragie, aborti o parti ripeuti, che crea un deficit nei vasi sanguigni “ riempito” dal vento interno generato dalla corrente ematica vorticosa in quanto carente dal punto di vista quantitativo : è pertanto un vento interno da deficit.
Avremo cefalea cronica con senso di vuoto al vertice che peggiora con gli affaticamenti fisici , gli stress fisici, psichici, le perturbazioni climatiche del vento cosmico o nelle donne in età fertile a metà o fine ciclo mestruale; il miglioramento si ha con decubito orizzontale e con applicazione di caldo locale, poiché il deficit di sangue è abitualmente associato a una carenza di qi che corrisponde a un deficit di qi-yang-calore. Possono inoltre coesistere vertigini, sbandamenti, tremori, parestesie, mioclonie, tic, dermatiti vaganti pruriginose di colore rosa pallido, pelle opaca, colorito spento, riduzione visus. Lingua pallida, a volte deviata, tremolante, polso fine xi, rugoso sè, superficiale .
2.5 I Punti Vento (Shu Feng)
L'aggressione del Vento penetra all'interno del corpo attraverso i meridiani yang ming, ossia Stomaco e Grosso Intestino, che rappresentano la parte più interna della difesa yang, le vie respiratorie e i “punti vento”. Questi ultimi sono porte in cui il Vento penetra più facilmente, hanno tutti la analoga funzione generica di agire sul Vento, ma ognuno di essi possiede un’azione specifica nei riguardi dei vari tipi di Vento. Essi possono quindi essere utilizzati in modo differenziale nelle diverse patologie. I punti vento possiedono nel loro nome l’ideogramma Feng che significa per l’appunto vento. Essi sono:
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GV16 Fengfu (Magazzino del vento): punto di incrocio tra GV , yangwei e MP BL. Controlla la nuca, le spalle, la testa. E’ il primo punto utilizzato per tutte le strategie terapeuticheriguardantilepatologiedavento siaesterno(vento calore,vento freddo ) che interno ( espelle vento dal cervello , tratta turbe neuromotorie ) Viene descritto nel capitolo 3 del So Wen dove si dice che il vento penetra dal naso e raggiunge il cervello dirigendosi proprio verso il GV16.
BL12 Fengmen (Porta del vento): si colloca a 1,5 cun dallo spazio tra T2 e T3; controlla il torace e ricapitola tutti i punti vento. Punto di incrocio del Meridiano Vescica e il Vaso Governatore. Scaccia il Vento esterno, sia il Vento Freddo che il Vento Calore. Ha l'effetto di liberare il meridiano, favorisce la discesa del Qi di Polmone e si usa nelle cervicoalgie, cefalee, ostruzione nasale dovute da patogeni esterni, vertigini.
SI12 Bingfeng (Controllo del vento): il punto si trova nella fossa sopraspinosa, sul bordo superiore della spina della scapola; controlla la spalla e l’arto superiore. Si possono usare moxibustione e coppettazione nel caso dei patogeni quali Freddo e Vento, la zona va trattata nelle sindromi ostruttive dolorose della spalla. Esso viene anche utilizzato quando, in corso di patologie da vento, vengono a manifestarsi alterazioniormonaliinconcomitanzaconpatologieneurologiche. Ricordiamoinfatti che il vento causa torbidità dei liquidi con risentimento degli elettroliti e degli ormoni.
TE17 Yifeng (Schermo del vento ): sotto il padiglione auricolare si trova nella depressione del ramo mandibolare; controlla il viso. Scaccia il vento esterno soprattutto il vento Calore nella regione retro auricolare e della guancia. Punto di riunione con il Meridiano Principale della Vescica Biliare. Utilizzato per tutti i problemi che riguardano il viso, come paralisi faciale e tic, migliora la vista.
GB 20 Fengchi (Stagno del vento): controlla il collo e la regione laterale della testa. Punto di riunione con il Meridiano Principale del Triplice Riscaldatore, con Yang Qiao Mai e Yang Wei Mai
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GB 31 Fengshi (Mercato del vento): trova a lato della coscia e si localizza in piedi con le con le braccia distese lungo i fianchi nel punto raggiunto dal dito medio; controlla l’arto inferiore (è l’unico punto vento posizionato in basso). Scaccia il vento sia Esterno che Interno e viene spesso utilizzato, vista la sua collocazione in basso, per le neuropatie dell’arto
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inferiore (paralisi, emiplegie). Inoltre in associazione ad altri punti per dolori all’anca e agli arti inferiori.
Vi sono inoltre altri punti in grado di eliminare il vento pur non portandone il nome citiamo : 7LU Lieque , punto di apertura di Ren Mai e punto Stella celeste di Ma Dan Yang , punto Gao Wu di comando dell’occipite ( libera l’esterno , scaccia il vento esterno dal polmone) , 4GI Hegu,( scaccia il vento esterno specie a livello della parte alta del corpo) 11 GI Quchi ( scaccia il vento esterno , vento calore dal corpo intero e quello dell’interfaccia cute sottocute es prurito), 5TR Waiguan (barriera esterna -scaccia il vento esterno specie v-calore da Riscaldatore Superiore ) 14GV Dazhui grande osso, 20 GV Baihui (cento riunioni ). Inoltre vi sono alcuni punti fuori meridiano che portano il nome “vento” e sono utilizzati nei casi di vento per analogia, alcuni esempi sono : Bafeng ( otto venti) , LV 4 Zhongfeng,( sigillo centrale) Sifeng (quattro cuciture) , 40 ST Fenglong
Sec Jeffry Yuen (“ La clinica Neurologica”) l’inabilità a cambiare è caratterizzata da un polso teso o a corda. La strategia terapeutica varia a seconda che il polso a corda si percepisca livello superficiale, intermedio o profondo. A livello superficiale si usa Incanalare il vento Shu Feng (stasi superficiale a livello del Qi): Tutti i MP Yang incanalano e direzionano il vento, mentre nei MP Yin solo LU 8 è legato al trattamento del vento esterno; Du Mai incanala il vento che può ristagnare a GV 14( Dazhui) o GV4 .
Se il polso a corda è percepito a livello intermedio si usa espellere il vento Qu Feng ( il vento è arrivato nel sangue), con punti di Du Mai : GV 16 Feng fu ( tratta opistotono, l’afasia da ictus , l’emiplegia) GV 17 Nao Hu (tratta epilessia e trisma) GV 23 (Shangxing stella superiore ) disperde vento e calore specie dal naso e viso ; GV 26 ( Renzhong palazzo dello spirito) espelle il vento interno , tratta la perdita di coscienza , il coma, l’ictus, il trisma , la deviazione di occhi e bocca, l’epilessia . E’un pto GUI, che per Kespì ristabilisce la
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connessione tra lo yin e lo yang quando la coscienza è persa , si utilizza infatti nelle emergenze.
Quandoilpolsoacordaèalivello profondosiusa dissipareilvento San Feng; a questo stadio si avranno patologie da M Distinto , gravi, croniche es patologie neurologiche dell’anziano.
Infine la funzione di estinguere il vento XI Feng (polso a corda in tutti i livelli) è indicata quando si hanno delle crisi in acuto (es crisi epilettiche, convulsioni, rischio di ictus, sequele di ictus, infarto miocardico) mentre nella cronicità è indicato dissipare il vento.
Altro punto che tratta il vento è GV 24 (ShenTing) seda il vento interno e calma lo Shen, si trova dove finisce il percorso del meridiano principale di ST che inizia a LI 20; sec J. Yuen affinchè sia efficace nel trattare il vento, deve essere punto con ST8
Tou Wei (Legare Energia ), punto importante per eliminare il calore , è il punto dove molti animali sviluppano le corna , ovvero dove il corpo può attingere calcio per alcalinizzare l’acidità che crea il calore .
CAPITOLO 3
Terapia dell’ictus , tradizionale e Microsistemi
3.1 Trattamento dell’Ictus Cerebri in MTC sec i Classici
In medicina tradizionale cinese il termine "apoplessia" viene tradotto con l'allocuzione Zhong feng che significa letteralmente "attacco diretto del vento".
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Il termine Zhong Feng si ritrova nel Sowen (cap. 41) e comprende l'ictus e l'infarto cerebrale, contrassegnati da paralisi completa o incompleta , che colpisce , interamente o parzialmente , metà del corpo. Esistono due tipi di Attacco di Vento: Si distinguono essenzialmente due forme:
1) Forma benigna , in cui il vento attacca solo i meridiani (Zong Jing Luo ) caratterizzata da paralisi unilaterale o intorpidimento in assenza di perdita di coscienza o coma .
2) Forma grave , in cui l’attacco diretto agli Zang/Fu e meridiani (Zhong Zang Fu) è caratterizzato da : Sindrome da ostruzione BI (ostruzione dei piccoli vasi collaterali luo del cervello), con perdita improvvisa di coscienza, bocca deviata, emiplegia, mandibolaserrata(trisma),pugnichiusi,spasmoinflessione,voltorosso,respiro rumoroso, catarro, ritenzione di feci e urine. Polso scivoloso e rapido.
Il trattamento consiste nel ristabilire la connessione degli orifizi , purificare il calore , risvegliare la mente e estinguere il vento . I punti utilizzati sono : Neiguan PC 6, Renzhong 26 GV, Baihui 20GV, Shixuan 86 PC , Punti ting pozzo, a cui si aggiungono 6 ST Jieche, 4GI Hegu, 1 KI Yomìngquan, 40ST Fenglong, 22 Kid Tiantu.
Sindrome di fuga TUO (separazione dello yin e dello yang), perdita di coscienza improvvisa e completa, occhi chiusi, bocca aperta, respirazione nasale flebile, mani aperte rilasciate, flaccidità, sudore freddo, perdita di controllo degli sfinteri. Polso sottile e debole
Come sintomo grave dello Yang che si distacca abbiamo: pupille dilatate (midriasi) o asimmetriche. Polso debole, flebile o superficiale ma senza radice.
Nella sindrome di fuga la terapia mira a farrinvenire lo Yang e a fermare la fuga del vento: PC 6 Neiguan, GV 26 Renzhong, + punti specifici : 4VC Quanyuan, 6VC Qihai , 8VC Shenque ( moxa con sale o ginger).
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La tecnica di sanguinamento deve essere applicata d’urgenza a shixuan ( 86 PC) per ristabilire la polarizzazione Yin/Yang delle estremità delle dita allo scopo di aprire la circolazione dell’energia e del sangue ed espellere il vento perverso . Renzhong (26 GV) punto di rianimazione permette di ristabilire la connessione dei 7 orifizi e di risvegliare la mente.
Nella forma benigna (Zong Jing Luo) in cui vi è lesione diretta dei Jing Luo la terapia consiste nell’armonizzare il sangue e l’energia . I punti utilizzati ( sec Van Nghi) variano a seconda degli esiti :
Terapia Zhong Jing Luo
Classicamente per trattare l’ictus cerebri si utilizzano :
1) i punti Mari del Cervello :
16 GV Fengfu (palazzo del vento) Punto d’incontro con yang wei mai e sec alcuni autori con yang qiao mai. Punto mare dei midolii , punto Finestra del cielo ,puntofantasmadiSunSiMaio.Usatopertuttiidisturbicausatidaventoesterno o internocaratterizzatidaesordioacuto (disperdeilvento,calmailventointerno e lo Shen, nutre il Mare dei Midolli)
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20 GV Baihui, . Punto mare dei midolli. Punto di incontro con i meridiani di BL, GB, TB e LV. Punto importante per disperdere o per tonificare lo yang
A cui si possono aggiungere :
17 GV Naohu ( disperde il vento, calma lo Shen, apre i canali, giova agli occhi)
18 GV QiangJian ( diperde il vento , specialmente interno , apre il canale, calma lo Shen)
19 GV Houding ( disperde il vento, apre il canale, calma lo shen)
39 GB Xuanzhong ( Hui dei midolli ) e il 18 GB ( Naokong, purifica gli orifizi sensitivi ed espelle il vento) .
Questi punti sono spesso da utilizzare insieme ai punti che tonificano il sangue in presenza di vento (11BL, 37ST, 39ST, 17BL, 10 SP, 12 ST, 36 ST) per rafforzare la terra e lo yin.
2) i punti Ting : punti Jing distali o pozzo, che aprono gli orifizi e attivano la coscienza (es LI 1 Shang Yang, SI 1 ShaoZe, KI 1 Yongquan e PC 9 , Zhong Chong, assalto centrale ).
3) I punti Finestra del cielo un gruppo di dieci punti caratterizzati dal portare nel loro nome primario o secondario l’ideogramma “cielo” (ad eccezione del 16 VG) e dall’essere localizzati sul collo ( ad eccezione di 3P sul braccio e 1 MC sul torace).
Sec Kespi legano la testa al tronco.
Nello specifico essi sono:
10BL Tian Zhu colonna celeste
16SI Tian Chuang finestra celeste
17SI Tian Rong apparizione (apertura) celeste
16TR Tian You finestra celeste
9ST Ren Ying ricevimento dell’uomo; Tian Wu Hui, le 5 confluenze celesti
18LI Fu Tu (per Kespi 17LI)
16 GV Feng Fu Palazzo del vento
22CV Tian Tu sporgenza celeste
3LU Tian Fu palazzo celeste
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1MC Tian Chi laghetto celeste; Tian Hui incontro celeste Essiconducono ilQipostnataleeilSangueallatestaattraversoilcollo epermettono l’apertura degli orifizi dell’alto che rappresentano i nostri sensi . Aprire gli orifizi vuol dire eliminare all’esterno. L’uso delle FC è importante sia per drenare che per eliminare il patogeno (perché gli orifizi sono anche pti di latenza). Aprire gli orifizi porta a cambiare il modo di percepire il mondo. La funzione di aprire gli orifizi è fondamentale in neurologia poiché elimina stimoli che causano resistenza al cambiamento (con sintomi quali visione offuscata, sbandamenti , dolori e spasmi). Gli orifizi sono quindi anche strettamente legati allo Shen. L’Uomo è infatti in relazione con il mondo che lo circonda, quanto più gli orifizi sono aperti cioè percettivi, quanto più gli organi di senso sono attivi. Shen è uno dei concetti più difficili da tradurre, nessun termine è sovrapponibile e capace di includere tutti i significati profondi che ha nella lingua cinese. E’ possibile definire lo Shen come coscienza dell’individuo cioè quello stato di vigilanza della mente grazie al quale il soggetto ha consapevolezza di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori, per la medicina cinese, del mondo esterno e del mondo interno.
3.2 Protocolli di trattamento degli esiti di ictus in MTC
Mentre nelle fase acuta dell'Attacco di Vento agli organi interni, la medicina cinese svolge un ruolo secondario rispetto alla medicina occidentale, nella fase sub-acuta, cronica riveste un ruolo primario. Tuttavia, il fattore tempo è molto importante: si hanno i risultati migliori se si effettua il trattamento entro un mese dall'attacco. Nei casi più gravi possono essere presenti spasticità e rigidità degli arti dovuti a malnutrizione dei meridiani.
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I principi generali di trattamento si rivolgono a ripristinare il flusso del Qi e del Sangue nei meridiani, rimuovere la Stasi, estinguere il Vento e dissolvere il Flegma. La Stasi di Qi e Sangue nei meridiani è dovuta all’invasione, che esita in ostruzione, da parte del Vento Flegma, specialmente se era già presente un Vuoto di Qi, di Sangue o di Yin, come spesso accade nelle persone anziane. Nel trattamento dell'emiplegia, in genere sono selezionati più punti dei meridiani Yang,perchéloYangcorrispondealmovimento eall'agilità.Lastrategiaterapeutica varia a seconda dell’intervallo di tempo trascorso dal fatto acuto. Se l'Attacco di Vento si è manifestato entro gli ultimi tre mesi, i punti del lato paralizzato sono infissi in dispersione, mentre i corrispondenti punti del lato sano vengono stimolati in tonificazione. Questo perché nelle prime settimane dopo l'attacco, i meridiani del lato colpito sono in una condizione di Pieno, sono cioè ostruiti dal Vento e dal Flegma. I meridiani del lato sano, invece, sono in una condizione di Vuoto relativo. Se l'Attacco di Vento si è manifestato da più di tre mesi, i punti del lato interessato sono tonificati e può essere utilizzata la moxa; i punti corrispondenti del lato sano sono infissi in dispersione. Dopo tre mesi, infatti, i fattori patogeni Vento e Flegma, sono penetrati più in profondità nei meridiani della parte paralizzata e si sono spostati verso il lato sano. Inoltre, l'ostruzione dei meridiani del lato colpito da parte dei fattori patogeni causa la malnutrizione degli stessi. Pertanto, i meridiani del lato interessato sono in vuoto rispetto a quelli del lato sano. Si utilizzano due gruppi di punti: un gruppo di punti generali per sottomettere il Vento; un altro per rimuovere l'ostruzione dai meridiani. E’ essenziale ottenere una buona sensazione di infissione ed è anche meglio se si propaga in basso, lungo il meridiano.
Vediamo i vari quadri clinici singolarmente:
Emiparesi/Emiplegia
E’ caratterizzata da paralisi grave completa unilaterale (emiplegia) degli arti o parziale unilaterale (emiparesi) e deviazione degli occhi e della bocca. E’ causata dall'ostruzione dei meridiani provocata dal Vento e dal Flegma. Se vi è rigidità
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marcata delle articolazioni e contrattura muscolare (aumento del tono muscolare: spasticità) indica una stasi del Sangue. In quadri acuti stabili si utilizzano i seguenti punti ( piccolo risveglio del cervello) trattati secondo questa sequenza : PC 6 Neiguan ( barriera interna) bilaterale , Yin Tang ( obliquo verso il naso con tecnica a becco di passero , stimolo fino a quando si inumidiscono gli occhi ), Du 23 Shangxin ( verso Du 20, stimolare per 1minuto poi si estrae l’ago) , Du 20 Baihui ( verso Du 23) , SP 6 SanyinJao (monolaterale dal lato paretico con inclinazione di 45 ° in tonificazione con infissione /estrazione fino a quando si contrae l’arto per tre volte ) Nutre lo Yin e riporta lo yang in basso. Punti accessori dal lato affetto :
HT1 Jiquan (Fontana Suprema) 1 cun sotto il punto lungo il canale Inserzione perpendicolare con inserzione / estrazione in dispersone , si stimola fino a quando l’arto si contrae tre volte
LU 5 Chize puntura perpendicolare con inserzione / estrazione in dispersone , si stimola fino a quando l’arto si contrae tre volte
BL 40 Weizhong, puntura perpendicolare 0,5 1,5 cun con inserzione estrazione in dispersione fino a che l’arto si contrae tre volte Tutti e tre aprono i Jin Luo .
Paralisi dell’arto superiore (usati in combinazione a seconda del quadro clinico):
HT1 Jiquan (Fontana Suprema), LI 15 Jianyu, LI 14 Binao , LI 11 Quchi, LU 5 Chize Puntura perpendicolare per 0,5 1 cun con inserzione/estrazione in dispersione fino a che l'arto si contrae 3 volte), LI 4 Hegu, , TE 5 Wayguan ( barriera esterna) , BA XIE otto patogeni ( Ex UE 9) per difficoltà flesso estensione mano, si pungono perpendicolari a mano piatta
Si Feng 4 cuciture ( Ex UE-10) si fanno sanguinare quando c’è molto spasmo .
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Paralisi dell’arto inferiore :
BL40 Weizhong, SP6 SanyinJiao , GB 30 Huantiao ( si punge perpendicolare con profondità 2 3cun ,evocando sensazione che arriva fino al piede) G.B.34 Yanglingquan, ( puntura perpendicolare 1 1.5 cun di profondità con dispersione infissione/ estrazione) BL 60 Kunlun ( puntura perpendicolare 0.5 c di profondità con rotazione in dispersione) ST36 Zusanli, , G.B.39 Xuanzhong, ST41 Jiexi, G.B.40 Qiuxu (verso Kid 6)
I punti sono inoltre scelti in base all'articolazione interessata. Dovrebbero essere punti piuttosto in profondità; si può utilizzare l'infissione transfissiante di due punti con un solo ago. Ad esempio: da T.E.5 Waiguan a PC6 Neiguan da G.B.34 Yanglingquan a SP9 Yinlingquan da G.B.39 Xuanzhong a SP6 Sanyinjiao da LV 3 Taichong a Kid 1Yongquan Nelle sequele dell'Attacco di Vento i muscoli diventano rigidi e contratti e le articolazioni rigide. La mancanza di movimento provoca infine l'atrofia dei muscoli e lamalnutrizionedeitendini edei meridiani. In questi casi la fisioterapiaèunaparte essenziale del trattamento.
Quando c'è atrofia dei muscoli si può applicare la moxa sull'ago. I punti principali da utilizzare sono: Articolazione della spalla: L.I.15 Jianyu obliquamente verso L.I.14 Binao. Articolazione del gomito: L.I.11 Quchi verso HT3 Shaohai. Articolazioni delle dita: L.I.3 Sanjian almeno una distanza verso S.I.3 Houxi. Per l’arto inferiore : G.B.34 Yanglingquan, ST36 Zusanli GB 40 (tratta l'intrarotazione del piede) In transfissione verso Ki 6, penetrando attraverso le fessure tra le ossa, oppure si mettono 2 aghi contrapposti GB 40 -Ki 6. Si stimola in rotazione.
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Nonostante siano impiegati più i punti Yang, i punti dei meridiani Yin non dovrebbero essere trascurati. I punti Yin sono indicati in particolare per le sequele che datano da più di tre sei mesi, dove è presente rigidità marcata e contrattura degli arti:
HT1 Jiquan per l'articolazione della spalla.
LU5 Chize e PC3 Quze per l'articolazione del gomito.
PC6 Neiguan per le articolazioni del polso
PC 8 Laogong per l’apertura delle dita delle mani
SP12 Chongmen per l'articolazione dell'anca.
LR8 Ququan per l'articolazione del ginocchio.
SP5 Shangqiu e KI3 Taixi per le articolazioni delle dita dei piedi.
Spasticità
Spasticità arto inferiore:
GB34 Yanglingquan ,hui dei tendini, punto stella celeste di Ma Dan Yang. Punto principale per i disordini della muscolatura e dei tendini
ST 36 Zusanli ( tre miglia della gamba )Punto di tonificazione qi e xuè in caso di debolezza generalizzata
GB 40 Qiuxi ( tratta l’intrarotazione del piede ) in transfissione verso Ki 6, oppure due aghi contrapposti GB 40, KI6)
Spasticità arto superiore :
Baxie superiori ( punti extra) 1 cun sopra i Baxie in corrispondenza degli estensori. Puntura obliqua verso le dita (migliorano l’estensione delle dita, riducono l’edema )
Punto locale dove c’è spasmo ( in genere all’attacco dei tendini )
LI 15 tonificazione con infissione ed estrazione , trasmettere sensazione fino a LI4. LI4, pungere sempre dopo LI 15.
Paralisi facciale
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La paralisi facciale che si manifesta in seguito ad un attacco di Vento Interno, in medicina occidentale, è chiamata paralisi facciale centrale, poiché ha origine nel sistema nervoso centrale ( deficit del VII n.c.) La paralisi facciale periferica che insorge senza essere associata ad un accidente cerebro vascolare o attacco di Vento Interno, è dovuta a un danno dei soli nervi cranici riferibile, secondo la medicina cinese, ad un attacco di Vento esterno. Nonostante nella paralisi facciale centrale e in quella periferica ( paralisi di Bell) l’eziologia sia diversa, in medicina cinese il trattamento è simile per entrambe. Il trattamento della paralisi facciale è basato sui punti locali, adiacenti e distali. I punti sono infissi in dispersione se la paralisi si è manifestata da meno di un mese e in armonizzazione se è presente da più tempo. Per i casi in cui la paralisi è insorta da molto tempo, si può utilizzare la moxa sugli aghi posti sul viso.
Alcuni autori raccomandano di scegliere solo un punto distale e da tre a cinque punti locali nel lato paralizzato, ma questa non è una regola assoluta.
IpuntidistalipiùcomunisonoL.I.4 Hegu oT.E.5 Waiguan asecondadel meridiano principalmente coinvolto, ai quali va affiancato il punto LR3 Taichong. La combinazione di L.I.4 Hegu e LR3 Taichong, chiamata “i Quattro Cancelli” o “le Quattro Barriere”, espelle il Vento dal viso.
I punti locali usati più di frequente sono: G.B.14 Yangbai verticalmente verso Yuyao ( Ex HN 4 cintura del pesce , pto curioso a metà del sopracciglio sopra la pupilla). G.B.20 Fengchi Si punge solo dal lato paretico con ago diretto verso la gola (in basso e al centro), profondità 1,5 2 cun stimolazione con rotazione per 1 minuto
Tae yang, EX HN 5 grande Yang ( sulla tempia a 1 cun lateralmente alla linea che collega estremo lat del sopraccicglio con canto est occhio)
ST6 jiache
ST4 Dicang con ago piatto, verso ST6 jiache
ST7 Xiaguan obliquamente verso ST4 Dicang.
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Si possono inoltre usare punti associate per sintomi correlati:
Li 20 Yingxian ( Benvenuto profumo )
BL2 Zanzhu verso il basso o orizzontalmente verso Yuyao.
T.E.23 Sizhukong verso Yuyao. G.B.1 Tongziliao verso Yuyao.
Afasia
I principali punti di agopuntura utilizzati sono:
CV23 Lianquan per recare sollievo alla gola e stimolare la parola. Punto nodo Chaoyin
HT5 Tongli per dissolvere il Flegma e aprire gli orifizi. Pto Luo. Il Cuore controlla la lingua e la parola. Punto perpendicolarmente in rotazione rapida per tre minuti, poi si ripete stimolazione e si estrae. Trattamenti giornalieri per 10 giorni KI6 Zhaohai per giovare alla gola ( apertura dello yin qiao mai).
Disartria , rigidità della lingua :
SHANG LIAN QUAN (Punto extra superiore, 21PC o EX-HN19): sul bordo superiore dell'osso ioide, sulla linea del CV (a metà linea che congiunge l'osso ioide con il bordo del mento)
JIN JIN e YU YE (Punto extra sotto la lingua, sul lato sx e destro EX HN12 e EX-HN13 ( far sanguinare) .
Questi punti sono infissi in dispersione se l'attacco di Vento si è manifestato entro un mese e in armonizzazione se è trascorso più di un mese dall'attacco.
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E’ opportuno completare la terapia affiancando alcuni punti selezionati in base alle caratteristiche dei polsi e della lingua, al fine di trattare il disordine energetico di base. Le sindromi descritte nei testi sono tre.
1. Disfasia da Essiccamento del Jing del Rene:
Lingua: rossa e secca a carta geografica o scrotale. Polso:vuoto xu, o debole ruo. Principioterapeutico: nutrirelo Yin ed ilJing,tonificareil Renee disostruire il capo. Agopuntura: SP 6 Sanyinjiao, KI 6 Zhaohai, BL 23 Shenshu, CV 4 Guanyuan, ST36 Zusanli, KI 3, CV 22 Tiantu. 52V t m tonifica il jing del rene • 11V t m tratta il jing delle ossa • 39VB t tratta il jing del sangue • 16VG, 17VG, 20VG Baihui, t trattano il jing del cervello • si può applicare la moxa a meno che non ci sia un vuoto marcato dello yin con conseguente presenza di calore vuoto
2. Disfasia da Ostruzione dei canali da parte dei “Tan-Vento”
Lingua: scura con induito spesso e grasso. Polso: teso a corda di violino xian, scivoloso huaPrincipioterapeutico:eliminareilVento,dissolvereiTanedisostruire i meridiani.
Agopuntura: SP 3 Taibai, LU 7 Lieque, ST 40 Fenglong, PC 8 Laogong, PC 6 Neiguan, CV 23 Lianquan, ST 4 Dicang, ST 6 Jiache, GB 20 Fengchi, 20 VG 20 Bahui, VG 26 ( Renzhong palazzo dello spirito)
3. Disfasia da Ostruzione degli orifizi da parte di “Tan-Calore” veicolati dallo Yang del Fegato
Lingua: rossa con induito giallastro e grasso. Polso: teso a corda di violino-xian, scivoloso hua. Principio terapeutico: eliminare il Vento, sedare lo Yang, dissolvere i Tan e disostruire i meridiani.
Agopuntura: ST 40 Fenglong, PC 8 Laogong, PC 6 Neiguan, PC 5,Janshi, LR 3 Taichong, KI 6 Zhaohai, CV 23 Lianquan, GV 20 Baihui, GB 20 Fengchi, 45 ST ( Lidui)
Disfagia (va trattata precocemente)
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GB 20 Fengchi, TE17 Yifeng (Riparo dal vento), GB 12 Wangu Puntura Obliqua in direzione della gola per 2-2,5 cun poi piccole rotazioni ( < 90°) al alta frequenza ( 120 160 /min) solo Rotazione . Si lasciano in sede 20 30 minuti.
Punto nella parete posteriore del retrofaringe Tenere la lingua bassa, usare un ago lungo. Si fanno 2 3 punture veloci per far uscire qualche goccia di sangue e si toglie l'ago . Incontinenza
CV 6 quihai, CV4 guanyuan,CV3 Zhongji Stagno centrale ( pto mu della vescica ), BL28, Pangguangshu, shu dorso della vescica urinaria, ST 28 Shuidao ( passaggio dell’acqua). Moxa.
Trattamento secondo la causa di malattia : Eccesso di Yang di Fegato : LV 3, KI 3, GB 43 ( rotazione e dispersione)
Vento flegma che ostruisce i Luo: LI4, ST40, SP10, BL17, SP9 in dispersione
Pieno di visceri con flegma/calore : LV 2, ST 40 in dispersione
Vuoto di Qi/Ristagno di xuè: CV 6 ( tonificazione ), SP10 ( dispersione ), BL17
Vuoto di Yin / Movimento del vento: KI 3, BL 23, GB 20, LR 3
Vuoto di Qi e Yin : CV 6, CV 4, KI3, BL20, BL23, BL 43
Esaurimento del Jing di rene: KI 3, BL23, GV4 ( nell’esaurimento estremo dello yin va nutrito anche lo yang).
Si punge bilateralmente. Nei quadri di pieno si lasciano gli aghi per 15 20 minuti, nei quadri di vuoto anche più a lungo ( il qi è in vuoto e occorre aspettare che ci sia reazione).
Terapia in elettro agopuntura
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Nel trattamento dell'emiplegia, si può applicare l'elettroagopuntura agli arti. Viene usata corrente elettrica regolabile in frequenza e ampiezza potendo mimare l’effetto tonificante o disperdente sul punto di agopuntura ottenuto dalla manipolazione dell’ago. Gli aghi, una volta in loco, vengono collegati ad un apposito stimolatore, che trasporta corrente fino a otto coppie di aghi. Gli effetti di questa tecnica variano enormemente a seconda della forma dell’onda, dell’intensità dello stimolo (controllata con l’uso di un potenziometro), della frequenza (solitamente di 2 4 Hertz) e dell’ampiezza dell’impulso (che può variare trai 50 e i 1000 microsecondi).
Recenti ricerche dimostrano che l’elettroagopuntura ha un effetto antidepressivo e previene l'atrofia delle cellule cerebrali, durante la patologia depressiva infatti è stata osservata un’atrofia della glia nell’ippocampo che sembra caratteristica del fenomeno depressivo. Stimolando elettricamente i punti Du20 (Baihui) e AnMian una volta al giorno per un periodo di tre settimane è stato osservato e quantificato un effetto protettivo misurato tramite metodi Immunoistochimici. Questo potrebbe essere alla base dell’effetto antidepressivo osservato nella clinica. L’Agopuntura
influisce sul meccanismo della ricompensa stimolando le vie discendenti serotoninergiche. È per questa via che l'agopuntura influenza direttamente il livello diserotoninache asua voltaaumentalapresenzadi dopamina nel nucleo accumbens e nell'amigdala, con il risultato di un senso soggettivo di benessere (Wang Pain Med 2008).
Prognosi e frequenza del trattamento
Imiglioririsultatisi ottengonosesieffettuailtrattamento entro un mesedall'Attacco di Vento, sono buoni se entro tre mesi, variabili dopo sei mesi dall'attacco e le difficoltà aumentano se è trascorso più di un anno. Nel caso in cui si cominci il trattamento entro tre mesi dall'attacco, le sedute dovrebbero essere giornaliere, domenica inclusa. Se invece l'attacco si è verificato da oltre tre mesi, il trattamento dovrebbe essere effettuato a giorni alterni.
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3.3 Trattamento dell’ictus con tecniche di agopuntura complesse : i microsistemi
La MTC comprende diverse discipline, che possono essere interne (farmacopea e dietistica), esterne (agopuntura, moxibustione, massaggio Tuina) o “nè interne nè esterne” (qi gong, tai ji quan) che coinvolgono sia il corpo che la psiche. Vi sono inoltre tecniche complesse definite Microsistemi che si fondano sull’osservazione
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che una singola parte del corpo umano è capace di rappresentare tutto il corpo e di influenzare direttamente cambiamenti della fisiologia e della sintomatologia I microsistemi utilizzati in agopuntura forse non sono altro che ologrammi. La mano, l’orecchio, la lingua, i polsi, il secondo osso metacarpale, l’occhio, la faccia, il cranio, l’addome, il piede, l’ombelico ecc. sono aspetti olografici del corpo. Ogni parte contiene il tutto. Il cervello è ovunque. Il microsistema rappresenta una strategia terapeutica innovativa e all’avanguardia nel campo dell’agopuntura. Ogni microsistemamanifestaconnessionineurologicheriflesseadaltrepartidelcorpoche sono lontane dalla localizzazione anatomica del microsistema trattato. Tutti i sistemi di microagopuntura interagiscono con i sistemi di macroagopuntura: i meridiani principali, i meridiani accoppiati, i meridiani straordinari. Per tale motivo il trattamento di un microsistema produrrà modificazioni funzionali del corpo, al pari del trattamento di un macrosistema.
Diversi studi scientifici dell’ultimo decennio, hanno dimostrato la maggiore efficacia terapeutica dei trattamenti di microagopuntura in combinazione con i trattamentidiMedicinaTradizionaleCinese. Ciòsignificachetuttoilcorpo(oquella partediesso edellesuestruttureefunzionicheèrappresentata)può esseredisegnato in miniatura in ognuno dei microsistemi indicati.
Le corrispondenze vengono sfruttate a scopo diagnostico, preventivo e terapeutico: a scopo diagnostico perché l’alterazione di un punto del microsistema (neoformazionecutanea,arrossamento,gonfiore,doloreetc)suggerisceunamalattia della struttura del corpo ad esso corrispondente, a scopo preventivo e terapeutico perché sfruttando il sistema delle corrispondenze si può stimolare un singolo punto di ogni microsistema per ottenere effetti a distanza sulle strutture e funzioni di riferimento.
Alcuni esempi sono la cranio agopuntura, il SuJok, il secondo osso metacarpale l’agopuntura addominale, l’ombelicopuntura, la palpazione addomino ombelicale (Baguà) e l’agopuntura auricolare. E’ possibile inoltre associare l’utilizzo di farmaci di medicina cinese (erbe) sia per trattare il disturbo di base che per
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intervenire sul terreno nell’ambito del quale si sviluppa la malattia. Inoltre l’associazione del massaggio ( Tuina) e delle ginnastiche cinesi ( Qigong,) è utilizzata quasi costantemente come complemento della terapia di agopuntura. Faremo solo un breve accenno alle tecniche suddette.
Yamamoto New Scalp Acupunture (YNSA)
La YNSA, sviluppata dal medico giapponese Toshikatsu Yamamoto, prevede metodi di diagnosi e di trattamento ed ha avuto origine a partire dal 1973, quando il Dr.Yamamotohaidentificatonuoveareeriflesselocalizzatesul cranio.Inizialmente furono descritti i punti di trattamento correlati all’apparato locomotore, denominati punti Basici, successivamente i punti correlati agli Zang Fu e ai 12 Meridiani Principali, denominati Ypoints, ed infine, nel 1995, i punti correlati con gli organi encefalici: gangli della base, cervello e cervelletto. Lo schema di diagnosi, che nel tempo il Dr. Yamamoto ha sviluppato, prevede l’uso di due somatotopie distinte ma complementari, a livello del collo e dell’addome, che permettono l’applicazione dell’YNSA in modo più semplice ed efficace .
Yamamoto ha scoperto un nuovo microsistema indipendente di agopuntura. Per dodici anni il dr. Yamamoto ha trattato in maniera particolare pazienti con esiti di ictus. Il metodo si basa sulla somatotopia di aree cerebrali a livello dello scalpo cranico. La YNSA pur essendo un microsistema terapeutico utilizza una modalità diagnostica unica nel suo genere basata sulla palpazione definita “palpazione del collo” utile per identificare i punti cranici da trattare, in alternativa a tale metodo
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diagnostico può essere usata la diagnosi di palpazione addominale.
In relazione al trattamento, il Dr. Yamamoto descrive varie somatotopie terapeutiche: anteriori e posteriori, di natura yin e di natura yang, funzionali e strutturali, a destra e a sinistra. Le somatotopie yin (anteriori) possiedono una migliore azione rispetto alla somatotopie yang (posteriori) e sono le più utilizzate nella pratica clinica quotidiana. Il lato da trattare viene testato premendo contemporaneamente il punto 4LI e scelto secondo la prevalenza del dolore. Lesomatotopieterapeutichestrutturalicorrispondonoadareeanatomicheasuavolta suddivisibili in:
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Aree Basiche: in relazione con il sistema locomotore -
Aree Sensoriali: in relazione con gli organi di senso.
Aree Encefaliche: corrispondenti ai gangli della base, encefalo e cervelletto.
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Nell’ictus il trattamento è controlaterale rispetto al distretto leso. I punti dolenti vengono scelti e trattati con l’infissione di aghi, sullo scalpo. Per la YNSA i punti encefalici (Cerebrali, Cerebellari e gangli della base) vengono punti di default in tutti i pazienti colpiti da Ictus. Inoltre si aggiungono altri punti in relazione al tipo di deficit. Per esempio per un deficit dell’arto superiore destro si utilizzeranno i punti dolenti sulle linee C1 e B1 di sinistra; anche in questo caso il punto viene scelto in quanto dolente.
Il SuJok
Il professor Park Jae Woo ha sviluppato la teoria Su Jok a partire dai sistemi di corrispondenza. “Su” significa mano e “Jok” piede. La costituzione strutturale del corpo è simile a quella delle mani e piedi. Partendo da questa ovvia relazione, egli ha dedotto l’esistenza di una stretta correlazione a livello di comunicazione energetica. Una copia miniaturizzata del corpo è infatti riflessa sulle mani e sui piedi. La relazione di similarità fra il corpo e gli arti è intuitiva. Infatti, nel corpo vi sono cinque parti che fuoriescono, esattamente come avviene per le dita delle mani e dei piedi. È possibile definire una chiara relazione fra ogni parte del corpo e la sua proiezione sulle mani e sui piedi. Il cervello è localizzato a livello del polpastrello (estremità distale) del dito pollice e medio ( vedi fig).
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L’addomino puntura o agopuntura addominale è una metodica dei microsistemi di recente acquisizione: dunque non appartiene al patrimonio millenario della medicina cinese ma alla ricerca del XX secolo.
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Si fonda sulla teoria che a livello della parete addominale anteriore sia possibile ricostruire un “homunculus” con corrispondenze assai dettagliate riguardanti l’estremità cefalica, tutta la colonna vertebrale nei suoi tratti cervicale, dorsale, lombare, sacrale ecoccigeo,il cingolo scapolare el’arto superiore, il cingolo pelvico e l’arto inferiore. Anche i vari organi e visceri presentano delle corrispondenze con alcuni punti della parete addominale.
La mappa che ricostruisce le varie sezioni del corpo a livello addominale viene definita della “tartaruga” perché le fattezze dell’homunculus sono particolarmente storpiate, a tal punto da farlo assomigliare appunto ad una tartaruga.
I punti dell’addominopuntura sono divisi in due gruppi:
• punti del canali straordinari e principali: si tratta in particolare dei punti del canale sagittale mediano anteriore Ren Mai, dei canali di rene, di stomaco e di milzapancreas.
• punti specifici di addominopuntura che non hanno corrispondenze con i punti classici di agopuntura.
L’addominopuntura sfrutta sia le teorie classiche della medicina tradizionale cinese che il sistema di corrispondenze appena descritto per impostare la diagnosi e la conseguente terapia.
Gli aghi debbono essere infissi a profondità varia : superficiale ( cielo) media (uomo) , profonda (terra) che rappresentano i vari foglietti germinativi : ectoderma, mesoderma , endoderma .
Due grandi pregi dell’addominopuntura consistono nel fatto che l’infissione degli aghièassolutamenteindoloreechelatecnicaditerapiaè“ripetibile”edunquemolto utilizzabile per studi statistici e ricerche cliniche.
L’addominopuntura è particolarmente utilizzata per il trattamento di alcune patologie: dolori articolari e muscolari del collo, della spalla, epicondilite, dolori lombariedelginocchioecaviglia,sciaticheeradicoliti,vertiginienevralgiefacciali, esiti di ictus cerebrale con paresi o paralisi, patologie allergiche e rinite allergica etc.
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La palpazione addomino-ombelicale
Nell’antico saggio “Nei Jing” che è considerato la più antica medicina cinese, sono indicate le varie sedi degli organi zang fu addominali che corrispondono alla posizione del Bagua . Il Bagua è un ottagono formato da otto simboli di trigramma, lacuioriginederivadallibro“Lo Shu” (circa1000aC.)Ilpuntoombelicaleèsituato al centro del corpo. Questo centro è costruito sulla base dell’ipotesi che l’ombelico è il nucleo centrale della bioenergia, madre di tutti i meridiani per la distribuzione del sangue e del qi in tutto il corpo. E’ un sistema di regolarizzazione fondamentale durante la fase embrionale e fetale che viene poi sostituita dopo la nascita dalla attività degli organi e visceri e dei centri nervosi; l’ombelico comunica con tutto il corpo tramite i meridiani del sistema Jing luo. Lo tecnica di sblocco addominale mediante il Bagua che applica i cinque elementi e la palpazione addominoombelicale costituisconounnuovissimocapitolonellamedicinaagopunturisticache ha pochissime o forse ancora nessuna nel campo della ricerca scientifica. Si tratta di una mappa, di un modello interpretativo localizzato intorno all’ombelico. Ba in cinese significa otto, Gua simbolo, quindi Bagua : otto simboli. Si distingue il Bagua del cielo anteriore (Xiantianbagua dove tutto ha origine, statico, immobile) e il Bagua del cielo posteriore ( Houtianbaguà :post-natale o della vita quotidiana) applicato per interpretare le varie trasformazioni che intervengono tra l’uomo e la natura. La tecnica del Bagua ( Ba: otto, Gua: simbolo segno ) prevede di effettuare uno sblocco delle alterazioni del flusso energetico che è perturbato per rimettere il sistema in equilibrio , utilizzando le leggi dei cinque elementi. Il Baguà è costituito dagli 8 simboli del trigramma in perfetto equilibrio.
Negli ultimi anni il concetto del sistema olografico si sta facendo strada nel mondo scientifico; l’ombelico considerato uno dei micro-sistemi olografici (ogni cellula èunfrattalechecontienetutteleinformazionielestrutturedell’organismo)etramite l’ombelico puntura si possono curare molte patologie, anche se ci vorrà molto tempo per approfondire la conoscenza dei meccanismi che favoriscono il risultato terapeutico .
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Secondo Osso Metacarpale
L’agopuntura del secondo osso metacarpale è un metodo relativamente recente ( 1973) ; si tratta di una tecnica molto semplice , che di base consiste nell’utilizzo della superficie radiale del secondo osso metarcarpale. Si tratta di una teoria innovativadelDrZhangconosciutaalivellointernazionalecome ECIWO (Embryo containing The Information of the Whole Organism) : per la legge di distribuzione olografica degli agopunti, ogni segmento del corpo contiene molti agopunti che sono associati agli organi interni e ai tessuti di tutto il corpo. La parte distale corrisponde alla testa (quindi i punti si usano per patologie di testa occhi, orecchie naso e denti ) quella prossimale ai piedi ( per problemi ai piedi o caviglie). I punti intermedi corrispondono agli Zangfu ( vedi figura)
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3.4 Stili di vita , alimentazione , Ginnastiche respiratorie
La medicina cinese può essere di grande aiuto al fine di riequilibrare in tempi brevi l’energia del Fegato e del Rene attraverso l’agopuntura, il tuina (un antico massaggio cinese) e l’utilizzo di erbe specifiche che possono ridurre o evitare il rischio di queste gravi manifestazioni. Sicuramente prevenire è la miglior soluzioneeoltreaitrattamenti mirati, possiamocomunqueprenderci curadelnostro sistema energetico attraverso un’attenzione al nostro stile di vita e alla nostra alimentazione: praticare una ginnastica energetica (come il qi gong): migliora la respirazione (avere una buona respirazione significa rinforzare il Polmone e dirigere in maniera ottimale il qi verso tutti i distretti corporei) e calma altresì l’energia del Fegato; dedicarsi ad un’attività sportiva (adeguata alla propria età e condizione fisica) è di grande aiuto per sostenere le difese immunitarie poiché con la sudorazione si espellono le tossine in eccesso, si ottimizza la circolazione energetica, si tonifica il Polmone e si scaricano le tensioni emotive (Fegato); vestirsi in modo adeguato in base alla stagione: mantenersi ben caldi in inverno e proteggersi dai vari fattori climatici significa sostenere la nostra energia difensiva ed essere meno esposti all’invasione del vento esterno; curare il sonno, ossia il momento in cui il sangue torna al Fegato e tutto il sistema si rigenera dopo le ore di attività diurne: evitare di andare a dormire dopo la mezzanotte e sostenere eventualmente il sonno con tisane rilassanti; curare l’alimentazione , considerata oggi un modulatore epigenetico ; se corretta è in grado di migliorare le nostre difese per effetti sul sistema immunitario, effetti antiossidanti e antiinfiammatori. Non dobbiamo dimenticare cibi importanti per il sangue: bacche di goji, semi e frutta oleosa, pesci, miglio, lenticchie, rape rosse, frutti di bosco, avocado, uva, farro, uova, miele, pappa reale, sono tra gli alimenti più utili in caso di deficit di sangue. Cibi ricche di fibre come cereali integrali che proteggono verso l’infiammazione , favoriscono un microbiota intestinale eubiotico ingrado di proteggereda malattie importanti anchedi tipo neurologico ( depressione
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Parkinson, Demenze). Molto importanti Omega 3 e acido oleico ( riducono IL 6) e vitamina D3 (agente antiinfettivo) ; acido lipoico (spinaci) per l’effetto antiossidante; prebiotici, fibre, lattobacilli attivi sul sistema immunitario; Ridurre lo zucchero e i cibi confezionati, evitare il fumo e l’eccessivo consumo di alcolici e caffè: sembra un consiglio banale ma queste abitudini con il tempo aumentanoilcaloreinterno,stimolanoinmanieraeccessivail Fegato,ledonoil Rene econsumanoiliquidi:combinazionichepurtroppofavorisconoealimentanoilvento interno .
La conoscenza di questi processi energetici riveste grande importanza in Cina sotto il profilo della prevenzione e del trattamento in acuto dell’accidente cerebro vascolare. Nel mondo occidentale, purtroppo, l’impiego dell’agopuntura e della medicina cinese è confinato, nella migliore delle ipotesi, al trattamento delle sequele del fatto acuto. Il nostro intervento quindi non si rivolge tanto all’origine e al possibile trattamento dell’elemento eziopatogenetico, quanto alle conseguenze a distanza del suo manifestarsi. L’agopuntura stessa ha un effetto ecologico sul tratto gastrointestinale e ne attiva le funzioni attraverso la regolazione del sistema immunitario.
3.5 Ictus e agopuntura in letteratura scientifica
In Cina, negli ultimi anni, è stato dato grande spazio in campo riabilitativo, soprattutto per la riabilitazione da danni cerebrali, come le lesioni dovute a un episodio ictale. Uno studio pubblicato nel 2012 sul Journal of Ethnopharmacology ha evidenziato come le principali applicazioni dell’agopuntura in Cina siano legate proprio alla neurologia, mentre in Europa si tende a considerare l’agopuntura principalmente come terapia analgesica In Cina, l’ictus è infatti la prima causa di decessi nelle aree urbane e la seconda nelle aree rurali, e anche in caso di sopravvivenza spesso i pazienti necessitano di cure o di assistenza continua molto costose. L’agopuntura è usata da secoli nella cura dall’ictus per migliorare motricità,
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linguaggio e altre funzioni del paziente. Grazie anche ai bassi costi, in Cina è una delle terapie più usate nel recupero dell’ictus. Come dimostrato dall’articolo di Zhang pubblicato on line sul sito del Cochrane Center, esistono dati certi che dimostrano l’efficacia dell’agopuntura per l’ictus a causa degli effetti benefici su circolazione e sulla plasticità cerebrale. Gli studi condotti negli ultimi 40 anni mostrano che i risultati miglior in questo campo si ottengono combinando agopuntura e riabilitazione, con un intervento precoce (entro 24 36 ore dalla fase acuta), personalizzato e costante, con molte sedute continuative. Gli studi attuati però appaiono limitati dal numero e dalla bassa qualità metodologica. La qualità degli studi è migliorata negli anni più recenti. Si è valutata l'efficacia del trattamento in particolare sui sintomi neuromotori, sulla disfagia, sull’afasia, sulla spasticità , sui disturbi urinari e su altri sintomi associati quali depressione o dolore. La spalla dolorosa è una complicanza dell’Ictus che colpisce oltreil70% deipazienti .Inoltre vienevalutatol’impattodei trattamenti sullaqualità di vita, su autonomia e attività della vita quotidiana. Sono stati ricercati in pub Med, studi in lingua inglese come full text tra il 1/01/2000 e 31/ 12/2015 che valutavano gli effetti dell’agopuntura sulla ischemia cerebrale includendo esclusivamente gli studi (40) che descrivevano i meccanismi specifici di azione dell’agopuntura , il tipo di stroke ischemico , che prevedevano l’utilizzo esclusivo di agopuntura dopo l’evento acuto e che citavano gli studi correlati. In tutti gli studi erano utilizzati modelli animali simili in cui era prevista una occlusione permanente o temporanea , unilaterale o bilaterale di un vaso importante ( arteria cerebrale media, carotide interna , esterna e comune) . Il trattamento prevedeva agopuntura ed elettroagopuntura. I punti di agopuntura selezionati sono stati quelli indicati in fig 1, dove è specificata anche la frequenza di utilizzo. I punti più frequentemente utilizzati sono stati : GV 20, St 36, LI11, GV26, GV14, LI4.
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I risultati hanno messo in luce cinque principali meccanismi relativi all’effetto dell’agopuntura nella riabilitazione dello Stroke: favorire la neurogenesi ela proliferazionecellularenel sistemanervoso centrale (in particolare nelle zone neurogeniche e nelle aree ischemiche contigue) regolazione del flusso sanguigno cerebrale (angiogenesi e modulazione mediatori vasoattivi) -azione anti-apoptosi effetti sulla via intrinseca ed estrinseca) regolazione neurochimica (neurotrasmettitori, antiossidanti, sostanze pro o antinfiammatorie, fattori neurotrofici, substrati metabolici) modulazione del potenziamento a lungo termine e miglioramento della memoria (in particolare a livello dell’ippocampo) .
Ciascun punto utilizzato sembra avere delle azioni specifiche sul SNC. In particolare, per esempio, GV20 è implicato nell’aumento della dopamina e nella promozione dell’LTP (long term potentiation=plasticità sinapstica= aumenta la trasmissione di segnale tra due neuroni) a livello dell’ippocampo, ST36 nel migliorare la funzione cognitiva dell’ippocampo attraverso la via dell’cAMP, nell’avere un effetto antiossidante e antiapoptotico e nel migliorare l’espressione di alcuni mediatori anti infiammatori.
55 Fig 1
Altre review in letteratura supportano queste conclusioni, in particolare riguardo la neurogenesi. In una recentissima review, sono stati analizzati 17 studi controllati randomizzati per un totale di 2310 pazienti. I risultati dimostrano che l’agopuntura in associazione alla fisioterapia è significativamente efficace nel miglioramento: dei deficit neurologici, della funzionalità motoria, della spasticità, del range di movimento, delle normali funzioni della vita quotidiana. Nuove metodiche di imaging funzionale come tomografia ad emissione di positroni (PET) o risonanza magnetica funzionale (fRMN) hanno dimostrato che la stimolazione di punti di agopuntura determina dei cambiamenti immediati a livello cerebrale, in maniera analoga a quanto avviene nei modelli animali, correlati ipoteticamente in senso causale all'effetto terapeutico riscontrato (Biella et al., 2001, Huang et al., 2007) Gli studi di neuroimaging (fMRI) dimostrano che l’agopuntura modula la risposta neurale in funzione del tempo di stimolazione. Il SN riconosce la frequenza di stimolazione dell’ago e le aree corticali si attivano.
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4.1 Esperienza di Medicina Integrata presso IFCA Glicini : trattamento degli esiti di ictus.
Dal 2016 L’agopuntura è stata introdotta per trattare gli esiti dell’ictus, nell’ambito di un progetto di Medicina Integrata, in pazienti ricoverati nel reparto di Riabilitazione Neurologica dell’Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza Ulivella e Glicini. I pazienti vengono trattati previo consenso informato, per gli esiti di accidenti cerebrovascolari : disturbi motori quali emiparesi/emiplegia, disturbi del linguaggio a tipo afasia e disartria, disfagia (DOS <=4) e spasticità . Vengono inoltre trattati disturbi secondari all’evento cerebrale, quale disturbi del tono dell’umore, dolore (in particolare spalla dolorosa), incontinenza urinaria e neuropatie periferiche. Sono esclusi dal trattamento i pazienti affetti da demenza, non collaboranti o instabili clinicamente.
Il trattamento di agopuntura consiste in almeno tre sedute settimanali di 20 minuti circa ( da un minimo di tre sedute ad un massimo di 5 sedute) con o senza elettrostimolazione per un periodo variabile da 4 a 6 settimane. Il trattamento di agopuntura viene associato al trattamento riabilitativo che consiste in un training riabilitativo neuromotorio, logopedico e neuropsicologico sulla base di un progetto riabilitativo redattodaunteammultidisciplinare(medico,fisioterapista,logopedista e infermiere ) in base ai disturbi neurologici rilevati. Il trattamento riabilitativo tradizionale si svolge su 6 giorni della settimana con sedute della durata di circa 40 minuti per l’aspetto motorio e circa 20-30 minuti per i servizi : arto superiore, logopedia, neuropsicologia. Nella riabilitazione dell’ictus, una delle scale di valutazione più usate è la scala Barthel: essa fornisce un punteggio sulle funzioni ADL principali. Altre scale utilizzate sono legate al recupero della motricità, come ad esempio il Motricity Index ( valuta abilità motorie e funzionali a livello degli arti ), la Fugl Meyer Assessment (FMA) che valuta la perdita sensitivo motoria post ictus . Le funzioni cognitive sono valutate mediante il Mini Mental State
57 CAPITOLO 4
Examination (MMSE) .Vengono esclusi coloro che hanno un punteggio che denota un deficit cognitivo moderato grave (MMSE < 15).
CASE REPORT
Verranno di seguito trattati alcuni casi clinici significativi per i buoni risultati ottenuti in termini di outcome funzionale.
1°caso clinico : plegia arto superiore destro
B. M. uomo di anni 70, affetto da emiplegia destra grave all’arto superiore, con associato deficit di sensibilità estero e propiocettiva , lieve ipostenia all’arto inferiore, disartria e aprassia , da ictus cerebrale ischemico atero tromboembolico inducenteocclusionedellacerebralemediadistaledisinistra sottopostoatrombolisi sistemica. Il trattamento agopunturale si è incentrato prevalentemente sul recupero motorio dell’arto superiore che all’ingresso non presentava alcun movimento .
I punti utilizzati locali sono stati : LI 15 Jianyu, TR 14, NP74 ( tre punture spalla , di cui uno corrisponde a LI 15, jianqian ( 1cun sopra il termine della piega ascellare,)e janhou,( 1 cun sopra il termine della piega ascellare posteriore) LI 14, LI 11, LI 4 , 5TR, 1 HT, 5LU, 6PC, baxie e punti jing pozzo. A distanza 38ST TiaoKu, ( inserito verso BL57 e manipolato) 6SP, 3 LV, 34 GB, Du 20, Yin tang, Craniopuntura dei punti cerebrali di Hiamamoto + area C corrispondente all’arto superiore destro ( spalla) controlateralterale + 1 punto di auricolo + sblocco addominale con tecnica del “bagua” una volta alla settimana . Dopo circa 5 trattamenti sono comparsi i primi movimenti distali (cenno di flessione adduzione dell’avambraccio), che sono poi progressivamente migliorati durante la degenza con evoluzione disto prossimale, consentendo al fisioterapista che si occupa dell’arto superiore di poter iniziare un training riabilitativo robotico ( impossibile in assenza di movimenti attivi) . Il trattamento è durato circa 6 settimane con un minimo di tre sedute settimanali, massimo cinque. E’ stata utilizzata l’elettroagopuntura specie inizialmente . I movimenti sono progressivamente migliorati, ed è stato evidente
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l’associazione tra comparsa di nuovi movimenti e qualità del movimento contestualmente alla seduta di agopuntura, che tuttavia tendeva a diminuire dopo la seduta. Alla dimissione i movimenti risultavano migliorati con evoluzione disto prossimale: erano presenti discreti movimenti attivi a livello dell’avambraccio e della mano con ipostenica apertura e chiusura delle dita, possibilità di prese grossolane e iniziali movimenti di spalla .
2° caso clinico : disfagia
B.F. uomo di anni 80 , affetto da emiplegia destra e disfagia grave ( portatore di PEG all’ingresso -DOS 1) da esiti di ictus cerebrale ischemico trattato con trombolisi sistemica a patogenesi cardioembolica.
Per la valutazione della DISFAGIA il paziente è stato sottoposto a Swallow test con molta cautela :
Esuccessivamentevalutatisecondolascaladi severitàDOS(venivanotrattiipazienti con DOS <4):
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Il trattamento logopedico prevedeva 5 sedute settimanali di 40 minuti circa Se necessario i pazienti vengono o sottoposti a vista foniatrica e valutazione con fibre ottiche .
Il trattamento di agopuntura ha utilizzato i seguenti punti: craniopuntura di Yiamamoto su aree di Wernike e Broca ( bilaterale ) aree Bocca ( bilaterale) + 23
VC + 2 punti extra a 1 cun dal precedente bilateralmente , + 5 HT tongli +punti tradizionali GB 20 Fengchi, TE17 Yifeng (Riparo dal vento), GB 12 Wangu
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La funzione deglutitoria è progressivamente migliorata in termini di riduzione del ristagno post-deglutitorio e di innesco più rapido dell’atto deglutitorio. Sono state effettuate sedute quotidiane di agopuntura a cui è stato associato il training logopedico. Dopo 8 sedute il paziente ha inziato ad assumere cibi omogenei con logopedista : 1-2 fruttini die e successivamente un introito alimentare omogeno maggiore tale da consentirela rimozione del SNG dalla 14° seduta . Alla dimissione i movimenti del distretto buccofacciale risultavano funzionali, non era presente ristagno post deglutitorio o tosse. La deglutizione è risultata progressivamente più efficace tanto da rendere possibile la rimozione della PEG. Il paziente ha ripreso ad alimentarsi per os con vitto di consistenza modificata ( omogeneo ) con la supervisione della logopedista o di un operatore sanitario .Alla dimissione DOS 5.
3°caso clinico: spasticità
G. A. donna di anni 59 , affetta da emiplegia sinistra grave secondaria ad ictus emorragico capsulo lenticolare destro , neglect , anosognosia . L’arto superiore ha sviluppato precocemente una importante spasticità con atteggiamento in triplice flessione e chiusura della mano ad artiglio. L’ ipertono era associato a dolore valutato con la scala VAS di grado moderato-severo durante la mobilizzazione dell’arto e l’apertura passiva della mano ( VAS 8 in un punteggio da 1 10). L’ipertono è stato valutato mediante la scala di Asworth ( punteggio 3 all’ingresso).
Il trattamento riabilitativo fisioterapico della spasticità prevede un percorso personalizzato che consiste in :
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Terapia occupazionale tradizionale mediante dispositivi robotici e computerizzati
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Esercizi di reaching e carry su piano orizzontale e/o contro gravità
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Esercizi di grasping e releasing
Nel caso di spasticità sono previste cinque sedute riabilitative settimanali della durata di 40 minuti per un periodo di almeno 4 settimane. In relazione alla presenza di dolore intenso la paziente ha però talvolta rifiutato il trattamento o ha effettuato sedute più brevi .
Per il trattamento con agopuntura della spasticità sono stati utilizzati i seguenti punti classici : LI 15 Jianyu, TR 14, NP74 ( tre punture spalla , di cui uno corrispondeaLI15, jianqian (1cunsoprailterminedellapiegaascellare,)e janhou,( 1 cun sopra il termine della piega ascellare posteriore) LI 14, LI 11, LI 4 , 5TR, per il trattamento dell’arto superiore a cui sono stati aggiunti:
HT1 Jiquan per l'articolazione della spalla.
LU5 Chize e PC3 Quze per l'articolazione del gomito.
PC6 Neiguan per le articolazioni del polso
PC 7 Daling per l’articolazione del polso
PC 8 Laogong per l’apertura delle dita
+ Punti curiosi: punto neurologico arto superiore 68 PN GuangZhong ( centro della Barriera) a metà tra l’ascella e il gomito lungo il decorso del PC o a 2,5 c sotto PC2
+ PN 75 zhiping sotto quarto dito del piede ( al centro dell’interlinea articolare metarso falangea ); sono stati inoltre associati punti cerebrali della YANSA e Sujok
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Punti curiosi
Specifico che i punti suddetti sono stati utilizzati in varie combinazioni e non tutti nella stessa seduta. Al termine del ricovero , dopo sei settimane , la spasticità appariva ridotta se pur sempre presente ( Asworth 1+/2 ) e il dolore risultava di intensità medio lieve ( VAS 4) La paziente è migliorata anche in termini di umore e qualità del sonno.
4° Caso Clinico: Afasia
C. A. Donna di anni 73 affetta da emiparesi destra ed afasia da esiti di stroke ischemico aterotrombotico temporo occipito parietale sx in occlusione completa della carotide comune di sinistra , forte fumatrice . La paziente è stata valutata con prove testistiche di comprensione (A.A.T) e trattata con sedute settimanali di logopedia ( di 40’) per cinque giorni la settimana per 6 settimane . Le sedute di agopunturasonostateeffettuate4volteallasettimanaper tuttaladuratadelricovero.
I punti trattati sono stati : Yamamoto craniopuntura ( aree Brocae Wernike ) e punti Bocca bilateralmente, CV23 Lianquan Punto nodo del Chaoyin, + due punti curiosi localizzati ciascuno a 1 cun da 23 VC bilateralmente . HT5 Tongli. A distanza KI6 Zhaohai per giovare allagola( apertura delloyinqiao mai). Punti mare del Cervello 20GVBaihui e 16GV Fengfu + 15 GV Yamen(porta del mutismo). La paziente afasica globale ( con deficit di comprensione, produzione ed elaborazione ) era evoluta dopo circa 10 giorni in una afasia motoria ( discreta comprensione contestuale , produzione assente e). Dopo circadue settimane inziava ad emettere alcuni frammenti sillabici nonostante si capisse chiaramente quanto forte fosse il desiderio di parlare. Spesso appariva apatica e inerme , altre volte disperata. Un giorno il marito ci raccontò la loro drammatica storia familiare e quanto il benessere della famiglia fosse sempre gravato sulle spalle della donna che non si era mai risparmiata una fatica e quanto pesante potesse essere il suo dolore per essere diventata inabile e dipendente dagli altri. La paziente appariva chiaramente bloccata , mancava energia . Abbiamo trattao VC 17 (con tecnica delle tre spade,) 12 VC , 6 VC, 1LU, BL 17, Kid 23, 9LU , 7LU 8LU, 9ST.
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Progressivamente , la Signora iniziò a produrre qualche parola , la prima cosa che disse ricordo fu : “ Mamma mia !” Progressivamente la produzione orale è migliorata , alla dimissione con l’auto dell’interlocutore era in grado di formulare brevi frasi, funzionali per esprimere ibisogniprimari e cantare il ritornello di alcune canzoni. Questo per sottolineare che certamente in ambiente ospedaliero è opportuno applicare protocolli di cura standardizzati , ma per un buon risultato terapeutico non si può prescindere dall’utilizzare punti ad persona basati su una anamnesi che valuti anche il vissuto e le emozioni della persona .
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Conclusioni
L’ictus cerebrale rappresenta la principale causa di disabilità permanente nell’adulto/anziano, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione.
Pazienti affetti di malattie cerebrovascolari convivono per lunghi anni dopo l’evento acuto con una riduzione delle loro potenzialità fisiche e cognitive subendo un impoverimento dellaloroqualitàdivitasiaintermini funzionali chedi ruolo sociale, familiare e lavorativo.
La riabilitazione post ictus è di cruciale importanza per il recupero funzionale. La sua attivazione nelle fasi precoci consente un migliore sfruttamento della plasticità neuronale.
L’agopuntura rappresenta un significativo valore aggiunto in quanto contribuisce a favorireilrecuperofunzionaleecognitivodipazienticonesitidiictus,inunavisione olistica che pone al centro la persona e non la sua malattia.
L’agopuntura quindi, se integrata ad un percorso di recupero riabilitativo individualizzato, può offrire un prezioso contributo nel migliorare gli outcome L’approccio multidisciplinare consente inoltre una stretta collaborazione fra le varie figure professionali che gravitano intorno al paziente e offre possibilità di confronto e di crescita lavorativa agli operatori oltre a offrire al paziente una presa in carico più ampia ed ottimizzata.
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