Candidata:
SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DELLA CITTA’ DI FIRENZE
PARALLELISMO E CONVERGENZA DI PENSIERO TRA I PUNTI HUATUO E LA RETE MIOFASCIALE NELLA PATOLOGIA DEL RACHIDE
DOTT.SSA VALENTINA SIMONE Relatore: DOTT.FRANCO CRACOLICI ANNO ACCADEMICO 2021-2022 1
A mio marito Riccardo, primo sostenitore delle mie aspirazioni folli
A tutta la mia famiglia, il mio prezioso “sistema a rete”
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3 SOMMARIO SOMMARIO ...........................................................................................................3 CAPITOLO 1 PATOLOGIA DOLOROSA DEL RACHIDE 5 1.1 Dolore 5 1.1.1 Wei Qi 5 1.1.2 Ying Qi .................................................................................................................6 1.1.3 Wei Qi e la sua relazione con i Meridiani Distinti e i Meridiani Curiosi .............7 1.1.4 Vaso governatore..................................................................................................8 1.1.5 Cervello 9 1.1.6 Midollo 9 CAPITOLO 2 PUNTI HUATUOJIAJI 11 2.1 Descrizione e funzione dei punti Huatuo....................................................................11 2.2 Considerazioni sui punti huatuo..................................................................................12 2.3 Relazione metamerica dei punti Huatuojiaji...............................................................12 2.4 Punti huatuo e crocibernetica: nuovo modello interpretativo 13 2.5 “Ogni dolore ha la sua sofferenza” (Cit. Cracolici). Punti Huatuo e il meridiano della Vescica 15 2.5.1 Il meridiano del Rene accoppiato 16 CAPITOLO 3 MERIDIANI MIOFASCIALI.................................................................. 18 3.1 Definizione..................................................................................................................18 3.2 Matrice extracellulare 19 3.3 Le integrine 20 3.4 Linea superficiale posteriore 21 3.4.1 Fascia Plantare 22 3.4.2 Muscoli Estensori della Colonna 22 3.5 Fasce ed emozioni.......................................................................................................23 CAPITOLO 4 COLLEGAMENTO ALLA MEDICINA CINESE 24 CAPITOLO 5 IL PUNTO DEL MEDICO “QUASI” AGOPUNTORE ANESTESISTA 26
IBLIOGRAFIA
4 CONCLUSIONI ..................................................................................................... 28 B
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Capitolo 1
PATOLOGIA DOLOROSA DEL RACHIDE
1.1 Dolore
Nel capitolo 24 del Ling Shu il dolore, infatti, viene descritto come un’alterazione della circolazione del Qi, precisamente della Wei Qi e/o di Xue, e della nutrizione da parte della Ying Qi o di Xue. Al dolore viene inoltre attribuita la funzione di rappresentare una forma di consapevolezza attraverso cui si può giungere a realizzare un cambiamento
Il dolore in medicina tradizionale cinese viene indicato come BU TONG RONG.
BU ha il significato di NEGAZIONE
TONG ha il significato di CIRCOLAZIONE
RONG ha il significato di NUTRIZIONE
1.1.1 Wei Qi
La Wei Qi è definita Qi difensivo in quanto è l’energia più superficiale e per questo deputata alla difesa dell’organismo dai fattori patogeni esterni che l’aggrediscono. Tale energia circola prevalentemente nei Meridiani Tendino Muscolari che sono i meridiani più superficiali e quindi è legata sia all’apparato locomotorio che al sistema immunitario.
La Wei Qi regola sia la coordinazione motoria garantendo la postura dell’individuo sia lo svolgimento dei movimenti involontari o riflessi. La circolazione della Wei Qi varia tra il giorno e la notte. Di giorno l’energia resta in superficie e percorre tutti i canali mentre di notte rientra e va in profondità per difendere gli organi ed i visceri. La circolazione avviene 25 volte di giorno secondo un percorso che predilige le parti Yang del corpo ed in particolare dal punto BL 1 segue i meridiani Yang (Tai Yang, Shao Yang e Yang Ming) scende fino ai piedi e risale fino a BL 1 attraverso i meridiani Qiao Mai.
Di notte circola per altrettante 25volte lungo le parti Yin del corpo, all’interno, ed in particolare negli organi.
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Lo scambio tra il ciclo diurno e notturno avviene a livello del punto KI 1 posto nella pianta del piede.
La Wei Qi è in relazione con il Jing e la Yuan Qi dei Reni.
Infatti, essa ha la sua radicenel Riscaldatore Inferiore (Reni), viene nutrita dal Riscaldatore Medio (Stomaco e Milza) e si diffonde attraverso l’azione del Riscaldatore Superiore (Polmoni).
La Wei Qi è anche in relazione alle cinque emozioni: la collera legata al Fegato, l’amore legato al Cuore, la preoccupazione in rapporto con la Milza, la tristezza legata al Polmone e la paura legata al Rene. Il processo con cui la Wei Qi e i Meridiani Tendino Muscolari ci proteggono dai Fattori Patogeni Esterni (XIE) è da assimilare ad una barriera.
Infatti essi, se nel pieno delle loro funzioni, hanno la tendenza ad eliminare verso l’esterno i FPE (Vento, Freddo, Umidità, Calore, Secchezza e Canicola). Quando l’energia perversa attacca l’organismo si instaura un “combattimento” tra FPE e Wei qi ed il risultato è lo sviluppo del dolore.
Se la Wei Qi è debole il patogeno può penetrare e quindi si mette in gioco la Ying qi a sostegno della funzione difensiva della Wei Qi. Nel caso di aggressione da parte di un fattore patogeno interno il meccanismo è esattamente contrario quindi la Wei Qi va in profondità a sostenere la Ying Qi.
Se il perverso supera le due barriere inziali, rappresentate da Wei e Ying Qi, può arrivare ai meridiani distinti e ,secondo la Mediccina Classica Cinese, si sviluppano le malattie autoimmuni, mentre se al posto dei Distinti reagiscono i Meridiani Curiosi si realizza una condizione in cui non si manifesta alcun sintomo fintanto che il Jing e la Yuan Qi sono abbondanti, ma quando, per età avanzata o eccessi, le due energie vengono meno, la malattia si manifesta con dolore e deformazione articolare.
1.1.2 Ying Qi
La Ying Qi è definita energia nutritiva, e proprio per questa sua caratteristica, circola più profondamente rispetto alla Wei Qi. Per le sue proprietà nutritive è in stretta correlazione con ilSangue.MentrelaWei Qivieneinfluenzatadaturbeesterneindotteprincipalmentedafattori climatici esterni che colpiscono per lo più strutture corporee più superficiali, quali i muscoli, la Ying Qi è coinvolta nelle turbe legate a fattori emotivi ed agli organi in genere.
I canali energetici associati alla Ying Qi sono i Meridiani Luo. I meridiani Luo sono in stretta relazione con il sangue e si dividono in:
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Luo longitudinali (Bie Luo) sono sedici che collegano l’individuo al mondo regolando la crescita emotiva ed individuale
Luo trasversali (Heng Luo) sono dodici ed hanno la caratteristica di unire i meridiani principali a coppie secondo l’accoppiamento Biao Li decorrendo dal punto Yuan al punto Luo della coppia
Luo speciali (Sun, Xue, Fu Luo) che corrispondono ai vasi sanguigni I canali Luo proprio perché legati all’energia Ying ed al sangue sono indicati nel caso di patologie interne correlate a turbe emotive. Essi hanno però anche una funzione difensiva indiretta che consiste nel mobilitare l’energia Ying a sostegno della Wei quando questa è in deficit. Attraverso i canali Luo la Ying va a sostegno della Wei Qi trasformandosi in essa. Il dolore tipico in cui vengono interessati i meridiani Luo è quello che caratterizza la sindrome Bi.
1.1.3 Wei Qi e la sua relazione con i Meridiani Distinti e i Meridiani Curiosi
I Meridiani Distinti inviano la Wei Qi all’interno degli Zang Fu e nel cranio e la mettono in relazione con l’Energia Yuan .
L’energia Wei penetra nei Meridiani Distinti a livello dei punti riunione dell’alto BL1 GB1 BL10 Te 16 LI17.
Quando la sintomatologia interessa le articolazioni bisogna sempre pensare ad un attacco alla Wei Qi che blocca il FP nell’articolazione per impedire la sua penetrazione negli organi e visceri.
La relazione della Wei Qi con i Meridiani Curiosi è descritta nel capitolo 71 del Ling Shu, dove viene riportata la relazione con i meridiani Qiao. Questi regolano la sua circolazione diurna dal 1BL percorre il Tae Yang, passa allo Shao Yang e allo Yang Ming. Dal 45 ST passa la punto di origine del Yin Qiao Mai,il suo punto di origine, arriva al torace al 12ST ,sale al 9ST e ritorna 1 BL.
Di notte, la Wei Qi, risale lungo Yang Qiao Mai al 12ST e penetra nel Rene.
La circolazione della Wei Qi nei meridiani Curiosi segue un ciclo di 32 giorni percorrendo in successione il Du Mai, Ren Mai e Chong Mai.
Attraverso 1 BL entra nel cervello, arriva al 16GV, scende una vertebra toracica al giorno fino al 22° giorno dove, entrando nel Chong Mai, resta per 9 giorni.
Al 10°giorno esce a livello del 12ST per tornare 1BL.
Da questo passaggio si capisce come la Wei Qi è in stretta correlazione con la colonna vertebrale e GV, tramite il quale viaggia verso il Cervello passando per 13GB Benshen, punto
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d’incrocio del meridiano Yang Wei Mai e punto di riunione dei Meridiani Tendino Muscolari del braccio, giunge al 14GV, punto di riunione dei meridiani Yang.
La Wei Qi sale lungo la colonna insieme alla Yuan Qi sotto la spinta del TR
Lungo la colonna passano i punti Huatuo che distribuiscono la Wei Qi in periferia metamericamente.
Questi punti nutrono il midollo attraverso il sangue pertanto posso trattare il dolore da mancata circolazione e dolore da mancata nutrizione.
1.2 Colonna Vertebrale
脊柱
Secondo la Medicina Cinese il rachide è formato dall’osso e dal midollo, entrambi Visceri Curiosi.
L’ideogramma è formato da due elementi: il primo significa “cima, sommità”, il secondo significa “forza ,sostegno” ,due concetti statico e dinamico che sintetizzano la funzione della colonna vertebrale.
Fondamentale è anche il Vaso Governatore, meridiano Straordinario che, nel suo percoso esterno principale decorre lungo le apofisi spinose delle vertebre.
1.1.4 Vaso governatore
Le funzioni principali del meridiano DuMai sono: sorvegliare, dirigere, correggere.
L’ideogramma rappresenta l’idea di crescita.
Viene posto in analogia alla figura del padre, figura importante nella crescita.
Il padre che segue il figlio non dando la direzione, ma favorendo lo sviluppo delle sue potenzialità.
Viene definito come: MARE DEI MERIDIANI YANG
In quanto tutti i meridiani Yang passano per questo meridiano.
Decorso:
Rene Genitali 1CV da qui si porta a 1GV. Segue il rachide lungo la linea delle apofisi spinose, arriva al 12GV, passa 12BL, torna 13GV dove si divide nei suoi rami.
Il Ramo Principale si divide in 3 branche all’altezza del 16GV.
1. Penetra nel cervello
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2. Arriva al 24GV percorrendo tutta la volta cranica per poi andare 1BL e 28GV.
3 Scende alla spalla lungo il trapezio
Importante è il rapporto del GV con la branca laterale e mediale del meridiano principale della Vescica (vedi capitolo 2.5)
1.1.5 Cervello
Viscere curioso, viene descritto nel Capitolo 33 del Ling Shu come “Mare dei Midolli”. Viene localizzato nell’area compresa tra il 20VG e 16VG, ovvero tra “Centro delle Convergenze” e il “Magazzino del Vento”. Vento significa cambiamento, fra le funzioni e le responsabilità fondamentali del Cervello c’è l’abilità di adeguarsi al cambiamento
Riceve il Jing dai Reni elaborato sotto forma di Shen attraverso il processo di consapevolezza individuale grazie all’azione del Cuore realizzando l’intelligenza individuale: le emozioni percepite dal Cuore vengono elaborate e razionalizzate dal Cervello.
Secondo la tradizione alchemica Taoista, le trasformazioni avvengono nei Dantian (= campi di Cinabro ) ognuno presieduto da un viscere curioso
Il Cervello risiede nel Dantian Superiore, mentre nel Dantian Medio e Inferiore risiedono rispettivamente la Vescica Biliare e Utero
L’Energia Cosmica, quando compenetra l’uomo, crea 3 campi energetici: i 3 Dantian, i quali comunicano tra loro tramite la Colonna Vertebrale, il Midollo e i Vasi, in questo percorso, secondo la tradizione alchemica Taoista ,avviene la tra trasformazione del Jing (aspetto materiale) in Qi e poi Shen in un processo di evoluzione spirituale.
1.1.6 Midollo
Il Midollo “è il Jing che diventa vivo” (Jeffrey Yuen. I Visceri Curiosi . Lezioni di Jeffrey Yuen. Roma:ed XIN SHU 2013) è la somma del JING + SHEN.
Questo passaggio avviene nel Midollo, quando si memorizzano le esperienze sensoriali e si depositano nel cervello.
Questo movimento avviene maggiormente in due punti specifici: 4 GV e 14GV.
Oltre al significato dei punti stessi, si rimanda l’attenzione alla loro localizzazione. Questi si posizionano all’altezza delle curvature principali della colonna, ovvero:
Cerniera Cervicale, che presiede il riflesso ancestrale di “alzare la testa” nel neonato (Da Zhui = guardare l’orizzonte; punto riunine meridiani Yang)
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Cerniera lombosacrale, che presiede il riflesso di ergere i lombi, fondamentale per camminare e acquisire l’autonomia per perseguire il proprio mandato (4GV = MINGMEN) .
Le curve della colonna permettono la FLESSIBILITÀ, che si può interpretare come capacità di adattarsi e reagire ai cambiamenti.
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Capitolo 2
PUNTI HUATUOJIAJI
2.1 Descrizione e funzione dei punti Huatuo
I punti Huatuojiaji devono il loro nome a Hua Tuo famosissimo medico cinese nato intorno al 110 d.C. a Qiao Peiguo (attuale provincia dell'Annui) e morto secondo fonti attendibili attorno al 207 d.C. all'età di circa 100 anni durante la Dinastia Han. Le più vecchie biografie esistenti di Hua Tuo si trovano nelle Storie ufficiali cinesi della dinastia Han orientale (25 220) e del periodo dei Tre regni.
I punti vennero descritti per la prima volta durante la dinastia Jin (281 341 D.C.) nel testo "Prescrizioni per le emergenze".
Hua Tuo chiamò tali punti “Jiaji” (“Jia” = allineamento; “Ji”= spine), in quanto essi sono localizzati simmetricamente ai lati della colonna vertebrale dalla 1° vertebra toracica alla 5° vertebra lombare,traipunti del meridianostraordinario Dumai edipuntidellabrancainterna delmeridianodella Vescica.Originariamente,quinditalipuntieranoinnumerodi 34 (disposti a coppie accanto alle 17 vertebre dorsali e lombari); successivamente alcuni autori ritennero che ci fossero altri punti Jiaji anche in corrispondenza delle vertebre cervicali, arrivando quindi ad un totale di 48 punti.
Secondo la maggior parte degli autori questi punti sono posizionati 0,5 cun lateralmente al bordo inferiore di ciascun processo spinoso, anche se alcuni testi localizzano tali punti più vicini alla colonna ed altri ancora a circa 1 cun dai processi spinosi.
Vengono descritti come punti regolatori della circolazione energetica tra il GV e il meridiano della Vescica (Atlente di Agopuntura , Hempen)
Sono classificati in MTC come punti Extra Meridiano, ma al contrario di altri punti Extra dove vengo descritte in maniera dettagliata azione e funzioni, per i punti Huatuojiaji, non esistono chiare indicazioni.
Vengono consigliati a seconda della loro distribuzione metamerica per patologie di vario genere “…disturbi degli organi, dell’apparato locomotore e colonna…”
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Più precisamente, le funzioni vengono distinte con questa modalità:
• I punti sulla porzione superiore del torace sono usati per curare le malattie della gola, del cuore, dei polmoni e degli arti superiori
• I punti sulla parte inferiore del torace sono usati per curare malattie del fegato, della cistifellea, della milza e dello stomaco
• I punti della regione lombare sono usati per curare le malattie dell'apparato urogenitale, del tratto intestinale, della regione lombosacrale e degli arti inferiori
2.2 Considerazioni sui punti huatuo
Nella maggior parte dei casi vengo usati nelle affezioni dolorose della colonna con irradiazione periferica, molto utile è stato verificato, nelle nevralgie periferiche diabetiche e postherpertiche, come dimostrazione della capacità di distribuzione metamerica del punto.
È evidente la grande varietà di quadri patologici in cui è possibile farne uso, ma potrebbe sembrare un uso limitato per patologie nevralgiche periferiche.
Lo stesso Hua Tuo in realtà ne afferma l’importanza come tali punti possono sostituire energeticamente i punti Shu del Dorso (11) garantendone appieno le funzioni senza esporre il medico al rischio di disperdere eccessivamente il Qi ed il sangue degli Organi a causa di errori nella manipolazione degli aghi.
Secondo MCC i punti Huatuo non solo distribuiscono metamericamente la Wei Qi, ma nutrono il Midollo attraverso il Sangue, trattando il dolore sia dovuto ad un blocco di circolazione che di nutrizione.
2.3 Relazione metamerica dei punti Huatuojiaji
La visione metamerica dei punti Huatuo rispecchia le caratteristiche delle linee energetiche orizzontali
Secondo alcuni Autori, i punti HuaTuo sono strettamente legati nelle loro funzioni al Sistema Nervoso Autonomo e rispecchiano la funzione del ganglio corrispondente.
Esempio:
Livello L2
GV4 BL23 BL52 ST25 SP15 KI16 8CV
Tutta la linea ha una funzione di nutrizione profonda della persona.
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L3
Relazione tra il QI acquisito e il QI Ancestrale. Il 4GV è il nostro mandato, può essere interpretato coma la capacità di alzarsi in piedi e dirigersi nel mondo e perseguire il mandato, nutrendosi
Inserzione del muscolo diaframma e degli psoas, muscoli importanti nella funzione di separazione ed eliminazione.
Linea del Rene e delle energie ancestrali.
I punti HuaTuo rispecchiano le funzioni del sistema nervoso simpatico di questo livello.
Liberano il calore da vescica e organi sessuali, hanno azione adrenergica e agiscono sulla sensibilità del muscolo destrusore e organi sessuali (nuovo nutrimento) aumentando il controllo vescicale (controllo dei territori). (18)
2.4 Punti huatuo e crocibernetica: nuovo modello interpretativo
Cronobiocibernetica è un neologismo introdotto di recente (Di Spazio, 2004), nato con il tentativo di spiegare sul piano biologico i meccanismi del Tempo sulla generazione degli stati patologici, nel quale i meccanismi regolatori sono mediati da mappe neurali a matrice temporale.
I punti Huatuo sono stati studiati e sono stati identificati come memorie traumatiche.
Le esperienze cliniche sui punti di HuaTuo portano ad ipotizzare la presenza di mappe neurali legate alle memorie autobiografiche di esperienze stressanti, localizzate in corrispondenza delle strutture spinomidollari
La stimolazione dei punti di HuaTuo, secondo questo il modello cronologico, ha permesso di evidenziare una nuovissima categoria di riflessi neurologici, denominati cronospaziali, a matrice extrametamerica. In altre parole, l’eccitazione neurologica di un’apofisi spinosa può determinare la comparsa di riflessi percepibili in aree somatiche non innervate dal segmento metamerico corrispondente. Sperimentazione effettuata con il martelletto, è stato ipotizzato che inducano l’onda vibratoria prodotta dalla percussione del martelletto sull’emergenza ossea dell’apofisi spinosa, si trasferisca attraverso il liquido cerebro spinale alla corrispondente porzione spinomidollare, attivando in questo modo particolari circuiti neurali, generanti a loro volta la risposta neurovegetativa a distanza. In questo modo viene postulata l’esistenza di altre aree deputate alla memoria lungo il nevrasse.
Queste ricerche hanno portato a ipotizzare l’esistenza di un CRONOMERIDIANO identificato nei 24 punti HuaTuo
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Si attivano in relazione ad accadimenti dolorosi e sono in grado di registrare eventi stressanti o traumatici secondo un preciso schema temporale.
Questo modello prevede la premessa dell’esistenza di una quarta dimensione ,il tempo, che viene inserita nel concetto di malattia nell’ambito della MCC.
“Le 3 dimensioni percepite, assi X Y e Z, rappresentano i meridiani, le tre energie: Wei Ying e Yuan, con i rispettivi meridiani. Queste sono le 3 coordinate spaziali nel corpo. E la quarta? La quarta coordinata spaziale è il cronomeridiano di Hua Tuo. Che dobbiamo considerare la quarta dimensione, cioè uno spazio che noi non percepiamo ma interpretiamo come tempo” (Di Spazio).
Secondo questo modello interpretativo quello che cambia è il nostro punto di vista, cioè il punto Zero che interseca gli assi: il giudizio.
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Il giudizio è Zong Qi, la quale cambia con le nuove esperienze, spostando il punto zero. Sembrainquestomodochelamalattiasispostinel tempo,mainrealtà,sempresecondoquesto modello la malattia è sempre stata nello stesso punto, non c’è un passato o un futuro, c’è un continuo Presente che può variare solo se cambiamo il punto di vista.
Questo modello modifica il percorso di approfondimento di malattia, partendo dalla premessachelamalattianonsi èapprofonditanel tempo,ma,esistendonel suoeternopresente ,viene spostata dalla Zong Qi una volta all’esterno e si dirige sui MTM e invecchiando all’interno verso i meridiani Curiosi. La Zong Qi è il nostro giudizio, rappresenta la nostra individualità (legame con midollo e Shen del midollo)
“…La ferita è nella colonna, e determina il modo in cui si percepiscono gli eventi, e quindi i traumi L’età in cui questi traumi si verificano è registrata dal punto di Hua Tuo corrispondente, seguendo il ciclo sessagesimale a cui corrisponde un anno per ogni punto Hua Tuo. La ferita è l’onnipresente ADESSO, il trauma sono gli eventi che la riaprono nelle varie età della vita.” (Di Spazio).
2.5 “Ogni dolore ha la sua sofferenza” (Cit. Cracolici). Punti Huatuo e il meridiano della Vescica
Nel discutere il titolo della tesi annotai questa frase di Franco. “Meravigliosa!” pensai, una sintesi perfetta tra i vortici dei suoi mille voli pindarici.
Nei nostri ambulatori giungo numerosi pazienti, la patologia del rachide copre il 90% delle motivazioni per cui un pz ricorre ad una consulenza del medico agopuntore. I dolori al rachide posso sembrare simili, da un punto di vista occidentale, ma in realtà ognuno origina dalla metabolizzazione della propria sofferenza in base al quadro psicopatologico generale.
Nel periodo Song la colonna vertebrale viene interpretata come “…una scala a pioli lungo cui si realizza il passaggio dell’uomo nella sua crescita spirituale dalla Terra al Cielo.”
La colonnarappresentail luogo che testimoniail processo di differenziazionee daun punto di vistaenergeticoquestoèsostenutodalMeridianoDuMai centraleeMeridianodellaVescica con le sue due branche mediale e laterale.
SecondolaMCClabrancaesternalateralerisentedeitraumiemotivisonoipunti BenShen. Quella interna dei traumi fisici. Entrambe provocano contrazione dei fasci muscolari che vanno ad incidere e scaricare sul DuMai. Ogni trauma pertanto ha un aspetto psicologico, neurologico e immunitario.
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È in base a questo concetto che il dolore acquisisce i suoi connotati emozionali diversificandosi da soggetto a soggetto.
2.5.1 Il meridiano del Rene accoppiato
Due quindi sono gli attori principali della patologia dolorosa del rachide: Dumai e Meridiano Principale della Vescica con l’intermediazione dei punti Huatuo non dimenticando il MP del Rene accoppiato.
Il SW definisce il Rene “ministro dei Territori”, questo si può facilmente dedurre dalla precisa collocazione dei punti Shu relativi agli Organi e Visceri di competenza, il livello dermatomericodel puntocorrisponde sempreallacollocazione anatomicadell’organo/viscere.
Il Rene, nello specifico quadro della fisiopatologia del rachide può essere interpretato:
a. IlRene,massimodelloYINtra iMeridiani Principali,siinterfacciaconil DuMai, massima espressione dell’energia Yang. Si crea così quel dualismo essenziale nella dialettica dell’esistenza e nell’interpretazione dei fenomeni.
b. Il Rene regge le Ossa
c. Il Rene insieme alla Vescica è associato all’Acqua.
L’Acqua viene evocata in tutte le sue molteplici funzioni e analogie.
La Medicina Cinese, quindi, per prima ha compreso come la regolazione dell’Acqua sia il vero “antinfiammatorio” da azionare il caso patologie acute (e croniche) infiammatorie, soprattutto osteoarticolari.
Passando attraverso l’analogia dei corsi d’acqua, che descrive in modo puntuale il funzionamento energetico dei punti SHU Antichi, possiamo comprendere la grande intuizione della MC di identificare nei punti Jing Distali e in particola modo nei punti KI1 e BL67, “i primi veri antiinfiammatori”
Le proprietà dell’Acqua si possono descrivere sia da un punto di vista della MC come grazie alla potente dinamica energetica dei punti Ting menzionati, sia l’elemento in grado di “spengere” l’infiammazione
Sia da un punto di vista occidentale rimandando alle proprietà della Matrice Extracelluare, vista come sostanza vettore che unisce tutto l’organismo, ovvero quel tessuto Connettivo che riporta al concetto più generico di Meridiani Miofasciali (vedi cap3.2)
Il questo contesto, collegandosi alla Medicina Cinese,va ricordato che il tessuto connettivo è sottoil controllo dellaMilzamentrel’apparato neuromuscolareèsottoil controllo del Fegato e Vescica Biliare.
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La Milza in ultima analisi armonizza tutti i concetti fin ora espressi connettendoli tra loro grazie alla sua funzione di controllo sul connettivo che avvolge muscoli, tendini, ossa nel concetto occidentale di Meridiano Miofasciale.
Inoltre, le patologie infiammatorie presentano quasi sempre un terreno acido: è necessario deacidificare per permettere alla terapia di funzionare. Pertanto, all’interno del nostro protocollo di seduta di agopuntura di un paziente con patologia infiammatoria del rachide e osteoarticolare in generale, è necessario EQUILIBRARE LA FUNZIONE DELLA MILZA.
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Capitolo
MERIDIANI MIOFASCIALI
3.1 Definizione
Il concetto di Fascia risiede da secoli nei libri di anatomia con diverse definizioni.
Il concetto di “Meridiani Miofasciali” è stato coniato da Meyer nel 2002. Tuttavia la definizione, a mio avviso, più completa viene data da Scheleip, direttore del “Fascial Reasearch Group” dell’Università UTM in Germania, nella rivista “The Tensionale Network of the Human Body” . Scheleip sostiene: “Ogni muscolo, fino ad ogni cellula muscolare, ogni nervo fino ad ogni singolo assone, ogni organo e anche vaso è foderato da tessuto connettivo. Il tessuto connettivo è una rete di strutture continua che assicura i tessuti nella loro forma di organo, fornisce loro i vasi e dotti e fissa gli organi in modo corretto all’interno della cavità corporea e gli uni con gli altri”
Il concetto fondamentale si concentra sulla premessa di una “nuova” visione del sistema muscolo scheletrico.
Non più il singolo muscolo, non più il tendine isolato, ma un continuum organico garantito proprio dal tessuto connettivo.
Anche il concetto classico anatomico di Fascia viene superato, che la identificava unicamente come una componente, isolata, di rivestimento.
Il termine “miofasciale” ha lo scopo di definire quella “rete “ di tessuto che collega ,riveste e fissa gli organi e le loro strutture, soprattutto osteomuscolari.
Il termine “continuità fasciale” quindi descrive le connessioni fra due strutture adiacenti e allineate all’interno di una rete strutturale.
Il concetto “Meridiano Miofasciale” unisce più miofasce tra loro in un continuum anatomico.
La definizione di fascia secondo la teoria dei meridiani miofascial ridefinisce il concetto, apparentemente oggetto di revisioni continue dovute alle continue scoperte e applicazioni in questo ambito
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Il significato anatomico associato alla fascia è variato durante i 400 anni in cui questo termine è stato incorporato nella letteratura medica in lingua inglese. La fascia è stata descritta inmodo diversocome una gamma di parti del corpodistinguibili macroscopicamente, i tessuti di cui sono composte e una struttura pervasiva di rete di tessuto connettivo molle. (1)
I nostri tessuti possono essere costituiti da quattro tipi di cellule: nervose, muscolari, epiteliali econnettivali. Tutte hanno lestesse proprietà,ma una sarà più specializzata dell’altra in una determinata funzione.
Tutte le cellule contengono actina, per esempio, ma le cellule muscolari sono più “abili” nel contrarsi.
La fascia è formata da tessuto connettivo.
Il tessuto connettivo possiede cellule capaci di secernere una sorprendente varietà di prodotti nello spazio a intercellulare che si combinano per formare le ossa, le cartilagini, i legamenti, i tendini e rivestimenti degli organi.
Sono queste cellule. che creano uno strato strutturale per tutti gli altri tessuti costituiscono un “continuum” tra i vari distretti corporei non solo osteomuscolari, formando quell’ambiente condiviso di comunicazione delle nostre cellulare.
3.2 Matrice extracellulare
Le cellule del tessuto connettivo producono sostanze “strutturalmente attive” che vengono immesse nello spazio intercellulare come: collagene, fibre di reticolina e proteoglicani che legano l’acqua. “Tutto questo concorre a formare la “matrice extracellulare”.
Gray definisce e tenta di spiegare questa entità non solo da un punto divista chimico biologico, ma anche funzionale :
“La matrice extracellulare si è sviluppata per distribuire le tensioni del movimento e delle gravità mantenendo contemporaneamente la forma dei diversi componenti del corpo.
Essa fornisce anche l’ambiente fisico chimico per le cellule che avvolge, formando una struttura a cui queste aderiscono e sulla quale possono muoversi, mantenendo un ambiente adeguatamente poroso, idratato e ionico, nel quale i metaboliti e i nutrienti possono diffondersi liberamente”(24)
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In questa definizione così sintetica vengono espressi due aspetti fondamentali che vengono ripresi nel concetto dei “Meridiani Miofasciali” formati da connettivo: il concetto di rete e l’intuizione della capacità di distribuire le tensioni per garantire il movimento
Questo è possibile grazie alla capacità dei materiali che formano la matrice extracellulare di rimodellarsi e riorganizzarsi all’arrivo di ogni segnale.
Le tensioni, per esempio i cambiamenti di pressione, lo “deformano” e lo “stirano” producendo un leggero flusso elettrico chiamata carica piezoelettrica che viene letta dal tessuto connettivo cambiando gli elementi intercellulari di quell’area e conferendo plasticità al tessuto connettivo stesso.
Il concetto di Tensegrità completa la visione dei Meridiani Miofasciali e supera, anzi integra,leregolenewtonianedellakinesiologia,basatasolosuleveeforzeche, tuttavia,ancora oggi non spiegano completamente il movimento della deambulazione.
Il termine Tensigrità è stato coniato da R.Buckminster Fuller, architetto scrittore americano , riferendosi a strutture che mantengono la loro integrità grazie a un bilanciamento di forze tensili intrecciate con continuità lungo la struttura .
“La forma strutturale è garantita da comportamenti di tensione di un sistema chiuso in completa continuità e non da comportamenti di discontinuità basati su compressioni di elementi locali” (Buckminster Fuller)
Questo concetto può essere rivolto anche all’ambiente microscopico delle cellule. Ogni cellula ha il suo appartato “muscolo scheletrico” : il citoscheletro Proprio recentemente sono state portate alla luce nuove molecole che rivestono un ruolo fondamentale nella connessione intracellulare e, di conseguenza, intercellulare: le Integrine
3.3 Le integrine
È necessario spendere un piccolo riassuntivo paragrafo sulle Integrine in quanto, a mio avviso, costituiscono l’anello ultimo di collegamento tra modelli di medicina spaziale e agopuntura.
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Le Integrine sono delle proteine globulari che attraversano la membrana cellulare a doppio strato fosfolipidico che, come dei meccanorecettori, comunicano la tensione e la compressione dell’area circostante la cellula al suo interno ,finanche al nucleo.
I recettori meccanici e le proteine della matrice extracellulare formano un sistema di comunicazione dentro le cellule tramite le integrine
Le Integrine spuntano dal doppio strato della membrana, collegano interno con l’esterno, ovvero i proteoglicani e le proteine della matrice extracellulare fino alle molecole di adesione che risiedono nel citoplasma cioè al citoscheletro e al nucleo.
A volte rispondo cambiando forma, a volte migrano a volte modificano la loro attività e spesso da questi cambiamenti si originano delle alterazioni dell’attività genica.
“Le connessioni della cellula alla matrice extracellulare è un requisito base per formare un organismo pluricelluare. Le integrine non sono dei semplici ganci, ma danno alla cellula informazioni circa la natura dell’ambiente circostante…” (Cracolici; Congresso ARTOI 2021. Roma)
Dove per ambiente esterno s’intende sia i segnali che arrivano dai rettori dei fattori di crescita e(s: VEGF; EGF) e meccanocettori, sia la qualità dell’ambiente dove la componeste principale è l’Acqua con il suo pH. (24)
3.4 Linea superficiale posteriore
La Linea Superficiale Posteriore (LSP) connette e protegge l’intera superficie posteriore del corpo.
E’ organizzata in due tratti che vanno dal fondo del piede alla cima della testa: un tratto va dalle dita del piede alle ginocchia; il secondo tratto va dal ginocchio alla fronte.
Quando le ginocchia sono distese, come nella posizionein piedi,la LSP funziona come una linea unica di miofascia integrata.
Le funzioni principali sono:
Ottenimento e mantenimento della postura
Collaborare al movimento di deambulazione grazie alla sua estensione e ipertensione.
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Vorrei analizzare brevemente solo due strutture che concorrono alla formazione della LSP: FASCIA PLANTARE e LA FASCIA DEI MUSCUOLI ESTENSORI DELLA COLONNA con lo scopo di collegarli ai capitoli 1,2 e 5.
3.4.1 Fascia Plantare
Riveste un ruolo importante nel fornire un a corretta distribuzione durante l’impatto e la postura eretta, nonché l’equilibrio durante il movimento.
La superficie plantare del piede è spesso una fonte di problemi che vengono comunicati verso l’alto come lordosi, tensioni ischiocrurali, cervicali.
Il “semplice” massaggio attiva una distensione capace di armonizzare l’intera fascia.
Questa affermazione apparentemente banale racchiude in sé l’enorme potenzialità del concetto di Meridiano Miofasciale.
Lamodificadellatensioneprovocatadaunamanipolazioneodaunasemplicepallinalungo la pianta del piede, provoca un cambiamento di forma della fascia che si distribuisce lungo tutta la LSP arrivando con i suoi effetti benefici fino all’estremità della testa.
In un’azione viene spiegato il concetto di Meridiano MioleFascia che vede in questa rete connettivale continua la spiegazione biologica del suo successo.
E’ curioso ricordare la posizione dell’agopunto KI1 Yongquan= Sorgente Zampillante (vedi cp II.4.1)
L’agoposizionatoi questopunto(così comeavvieneinaltri punti) ridistribuiscelatensione delle fibre di collagene e la pressione esercitata sulla matrice extracellulare.
3.4.2 Muscoli Estensori della Colonna
Questo gruppo di muscoli ha il contatto diretto con le vertebre e ricoprono le curvature posteriori.
Cooperano con i muscoli della Linea Frontale Profonda per delineare la profondità di queste curvature.
Assumeranno diverse conformazioni a seconda del quadro clinico: in una cifosi toracica per esempio, il tessuto miofasciale è distribuito LONTANO dai processi spinosi allargandosi e attaccandosi ai tessuti circostanti.
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La terapia che prevede l’utilizzo dei Meridiani Miofasciali, consiste nel provocare un riallinemento in senso mediale.
Il trattamento opposto si verificherà in caso di lordosi lombare.
3.5 Fasce ed emozioni
Ultimo aspetto, ma non meno importante è il capitolo che collega la patologia muscoloscheletrica secondo visione dei Meriadiani Miofascilai alle emozioni.
Nell’osservazione clinica è, inoltre, molto frequente il riscontro di comorbidità tra sindrome miofasciale ed altre sindromi stress correlate di pertinenza viscerale o della sfera emotiva,qualilasindromedelcolonirritabile,ansia,insonniaeattacchidipanico,ipertensione arteriosa e sindrome metabolica.
Il controllo e l’inibizione delle stesse emozioni è mediata dalla contrazione muscolare correlata allo stress. Questo continuo controllo emozionale rappresenta, pertanto, il fondamento comportamentale delle contrazioni muscolari croniche, con conseguente genesi di trigger point nei distretti interessati.
Il nesso biologico è rappresentato dall’infiammazione neurogena protratta, che determina fenomeni di ipersensibilizzazione periferica o centrale a stimoli lievi rispetto alla soglia di dolore.
Dal punto di vista neurofisiologico è stata documentata, alla base dell’attivazione cronica dell’asse dello stress, l’iperattività continua delle strutture limbiche di elaborazione emozionale, quali la corteccia prefrontale e l’amigdala, le cui proiezioni attivano le vie ipotalamiche e troncoencefaliche di rilascio di cortisolo e catecolamine, con conseguente esposizione cronica di cellule, organi e tessuti ai loro effetti, tra cui si sottolinea l’incremento di eccitabilità del circuito gamma associato . (6; 15;16)
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Capitolo 4
COLLEGAMENTO ALLA MEDICINA CINESE
Il collegamento ai meridiani di agopuntura è facilmente intuibile semplicemente guardando i percorsi dei Meridiani Miofasciali.
La Linea Superficiale Frontale segue il percorso del Meridiano dello ST
La Linea Superficiale Laterale segue il percorso del Meridiano della VB
La Linea Superficiale Posteriore segue il percorso: Meridiano della Vescica e Vaso Governatore includendo inevitabilmente anche i Punti Huatuo.
Ancheperlaporzionesuperioredel corpoleLineedeiMeridianiMiofasciali sembranocalcare i percorsi dei meridiani di agopuntura.
Da un punto di vista microscopico, collegandosi al concetto di matrice extracellulare che ho trattato nei paragrafi precedenti, recenti ricerche hanno evidenziano il collegamento non solo nella forma, ma anche nella funzione dei Meridiani Miofasciali con il mondo dei meridiani energetici della Medicina Cinese
Il tessuto connettivo, i proteoglicani e i fibroblasti del collagene si rimodellano intorno all’ago dell’agopuntura dando vita ad un meccanismo a catena di un effetto meccanico sul tessuto, effettuando il “controllo della forma”. (11;12;25)
In questo concetto si inserisce perfettamente il ruolo delle Integrine in chiave moderna e l’intuizione della medicina cinese che “l’ago smusso attrae un campo si contrattilità […] Si presuppone che i Cinesi abbiano tracciato la mappa del minimo numero di linee, con una precisa locazione, per ottenere un PREVEDIBILE CONTROLLO della forma umana sottile a tre dimensioni “ (3).
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Secondo un concetto più recente, rivisitato dallo stesso Myers, prevede che la definizione di fascia comprenda i tessuti di derivazione mesodermica, considerati come tessuto connettivo specializzato: sangue e linfa.
“Come l'acqua modella le rocce, i fluidi corporei modificano le forme e le funzioni delle strutture corporee. I fluidi corporei sono testimoni silenziosi dell'informazione meccanotrasduttiva, permettendo l'adattamento e la vita, trasportando segnali biochimici e ormonali. Mentre il tessuto fasciale solido divide, sostiene e collega le diverse parti del sistema corporeo, il tessuto fasciale liquido alimenta e trasporta messaggi per la fascia solida”.
In questo articolo, gli Autori vogliono riconsiderare il modello di biotensegrità perché non tiene conto della fascia liquida e di cercare di integrare il continuum fasciale con la linfa e il sangue in un nuovo modello. Il nome dato a questo nuovo modello è RAIN Rapid Adaptability of Internal Network (3)
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IL PUNTO DEL MEDICO “QUASI” AGOPUNTORE ANESTESISTA
E alla fine arrivo io, piccolo medico anestesista amante della anestesia locoregionale e aspirante agopuntore.
La decisione definitiva che mi ha portato ad intraprendere questo percorso avvenne durante l’ultimo congresso ESRA 2019 (XXV CONGRESSO NAZIONALE ESRA ITALIAN
CHAPTER. Anestesia Locoregionale) prima della pandemia.
Seguivo l’ennesima sezione dedicata all’approccio dell’ESP BLOCK negli interventi di chirurgia toracica.
ESP è un acronimo per Erector Spine Plane e descrive la struttura fasciale che avvolge il muscolo Erettore della Spina e il suo approccio anestesiologico.
La tecnica consiste nella somministrazione di quantità stabilite e calcolate di anestetico locale, miscelato a fisiologica in genere e somministrato tramite aghi dedicati, all’interno della fascia che riveste il muscolo Erettore della Spina, sotto guida ecografica. La quantità, in volume, del bolo, viene scelta in base al tipo di chirurgia a cui il paziente deve sottoporsi. (10)
Quando il relatore paragonò, in maniera inconsapevole, l’anatomia della fascia ad una “rete di collegamento” fui illuminata “sulla via di Damasco” e decisi di imparare da chi questa cosa l’ha capita millenni fa.
L’interesse della fascia in campo anestesiologico sta prendendo sempre più piede e nutre un folto gruppo di proseliti.
Questo approccio è stato possibile grazie all’avvento dell’ecografo che ha rivoluzionato la vita quotidiana degli anestesisti in tutti i campi. Sebbene non ci siamo ancora prove di superiorità rispetto alle più datate tecniche di anestesia e analgesia locoregionale, questa pratica è stimata essere eseguita da un numero screscente di professionisti tale per cui è solo una questione tempo e usciranno nuovi studi a riguardo (6)
26 Capitolo 5
Dopo il piano fasciale del muscolo Trasverso dell’addome (TapBlock), la fascia del muscolo Erettore della Spina è quello più studiato e gettonato (ESP Block) in quanto la sua esecuzione, di più facile approccio per chi conosce l’ultrasuonografia, ha permesso, anche ai più reticenti, di ottenere il pain relief dei propri pazienti sottoposti a chirurgia cervicale, addominale e soprattutto toracica, senza incorrere nei rischi di un approccio perimidollare come la peridurale. (6)
Non mi addentro nei dettagli della procedura né delle varie tecniche di esecuzione, ma voglio sottolineare che, ad oggi, non si conoscono ancora i reali meccanismi che permettono l’analgesia grazie questa tecnica. (4)
Si è pensa alla presenza di fibre nervose nella fascia, che tuttavia non coprono tutto il dolore, si è ipotizzato il ruolo del bolo anestetico come attivazione meccanica di riflessi spinali o l’assorbimento stesso di anestetico locale nelle strutturevicine, tutte le ipotesi non convincono gli esperti, i quali, sempre alla fine degli articoli, chiamano in causa anche l’agopuntura preoccupandosi di dissacrarla senza conoscere.(4)
Un pressante dibattito si sussegue in letteratura tra i massimi esperti, ma il punto definitivo sul meccanismo di funzionamento non è stato trovato (4; 5; 8;9)
Nella mia esperienza personale, ricorro spesso a questo tipo di tecnica anche nell’ambulatorio di terapia antalgica con successo, ma devo ammettere che i risultati a distanza dal sito di somministrazione sono ancora oggi oggetto di grande curiosità.
La mia miscela prevedeva all’inizio delle mie procedure, l’uso di anestetico locale, soluzione fisiologica e cortisone.
Ora mi affido spesso al solo anestetico e soluzione fisiologica, o solo fisiologica, con gli stessi risultati antalgici a testimonianza di un’ipotetica trasduzione lungo la matrice extracellulare.
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La patologia dolorosa del rachide è la motivazione più comune per cui un paziente si rivolge al medico di medicina generale e al medico agopuntore, spesso dopo aver consultato altri professionisti.
La patologia dolorosa del rachide può prevedere diversi approcci nell’ambito di un trattamento di agopuntura.
I punti Huatuo, sebbene molto usati, non hanno chiare indicazioni nei testi antichi e sembrano spesso essere relegati solo a “semplici” punti dolenti.
InrealtàlostessoHuatuonedichiaraval’importanzasostenendochemediavanolafunzione del meridiano della vescia senza dover ricorre ai punti SHU integrando in un unico punto la funzione “fisica” e “psichica” dei punti delle branche del meridiano della Vescica correlati al Vaso Governatore.
Interessanteil modellocheidentificai punti Huatuo come un cronomeridinao dove,secondo questa teoria, la storia delle nostre ferite è già scritta nella colonna che si attivano a seconda delle nostre esperienze nei punti Huatuo.
Utile sempre, a mio parere, la visione metamerica dei punti Huatuo, per comprendere meglio le connessioni viscerali.
Il collegamento dei punti Huatuo ai Meridiani Miofasciali passa infine per il Meridiano della Vescica e del Rene accoppiato, dove l’elemento comune è l’Acqua.
L’Acqua infatti unisce i vari distretti anatomici, compone la matrice extracelluare, costituisce l’interno della cellula diventando quel minimo comun denominatore che collega materialmente e concettualmente tutte le strutture in “un continuum fasciale” formato da tessuto connettivo e dai suoi componenti.
Come un’antenna consente quelle modifiche strutturali, quel rimodellamento cellulare che sta alla base del concetto di tensegrità o biotensegrità fondamentale per la definizione di Meridiano Miofasciale.
L’analogia dei “corsi d’acqua” richiamata dai punti Shu Antichi focalizza l’importanza dei punti KI1 e 67BL.
28 CONCLUSIONI
“Lasolastimolazionedellafasciaplantareprovocaeffetti beneficiadistanza”(Meyer,T.W Meridiani Miofasciali. Milao:Ed. Tecniche Nuove). Il punto Ting del meridiano del Rene attiva così la sua “funzione antinfiammatoria” così come il punto 67BL, rimuovendo le ostruzioni del meridiano, permette la circolazione dell’energia lungo il meridiano della Vescica.
Altri gli studi più recenti, inoltre, sottolineano come, la patologia della fascia, possa essere correlataadundeterminatostatoemozionaleregolati dall’asseipotalamo ipofosi,richiamando la funzione psichica dei punti BenShen del meridiano della Vescica.
Infine, occorre ricordare che, nella Medicina Cinese, il tessuto connettivo è retto dalla Milza: bisogna sempre pensare ad armonizzare la Milza in quanto le patologie infiammatorie passano per un terreno costantemente acido.
Sebbene gli studi abbiano dimostrato che i muscoli sono collegati tra loro e che la trasmissione di potenza avviene tra di loro, l'esistenza delle catene miofasciali è stata solo parzialmente provata scientificamente.(2)
Tuttavia lo studio sulle protine di menbrana e le Integrine sembra identificare l’anello mancante che collega la teoria dei Meridiani Miofasciali alla loro funzionamento e all’agopuntura.
Le nuove frontiere nell’ambito delle tecniche antalgiche eseguite dagli anestesisti nel periodo perioperatorio e nell’ambulatorio della Terapia del Dolore, guardano al concetto di fascia come alternativa alla tecniche locoregionali, soprattutto perimidollari, non prive di rischi. Sebbene l’evidenza di un ottimo funzionamento dei blocchi di fascia, ancora non sono stati identificati i meccanismi d’azione.
La medicina Cinese a mio avviso sembra aver intuito l’importanza dell’Acqua come elemento di collegamento e di funzionamento interno ed esterno. Accoppiandolo al decorso dei meridiani di Rene e Vescica,e inevitabilmente ai punti Huatuo, ha poi ufficializzato la sua ubiquitariaimportanza,rendoessenzialeilsuotrattamentonelleaffezionidolorosedelrachide.
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