Dante nannini

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la società medievale I MAGNATI= sono persone di origine nobile che vivono delle loro rendite immobiliari POPOLO GRASSO= è composto da coloro che non hanno origini nobili e che esercitano le professioni e sono organizzati in corporazioni di mestiere da questo ambiente provengono i funzionari comunali e gli intellettuali. CLERO= è composto da coloro che appartengono alla gerarchia ecclesiastica (clero secolare) o si occupano della conduzione dei monasteri (clero regolare). POPOLO MINUTO= è composto da coloro che svolgono i mestieri meno remunerativi. LAVORATORI= sono persone che prestano il loro lavoro nelle botteghe o a domicilio dietro pagamento di un salario e svolgono i lavori più duri e faticosi non hanno la facoltà di organizzarsi in corporazioni di mestiere e sono esclusi dai diritti politici “INVISIBILI”= si tratta dei poveri, dei nullatenenti, dei mendicanti, che vivono di espedienti, di carità o di attività illecite


LA BORGHESIA

La borghesia era una classe sociale molto importante a quel tempo ed era formata da artigiani mercanti e banchieri


PASSAGGIO DAL LATINO AL VOLGARE Quando l’Impero romano d’Occidente volgeva al tramonto, il latino aveva ormai subito profondi cambiamenti. Il latino scritto apparteneva ormai al mondo della cultura e del potere: la massa era costituita da analfabeti che conoscevano solo la ligua con cui si esprimevano, il volgare; i pochi che sapevano scrivere e che venivano dai rari centri culturali ancora in funzione, in cui si perpetuava la tradizione classica, erano bilingui, sapevano scrivere in un latino sufficientemente corretto e parlavano in volgare. Questi erano i “chierici”, un termine che oggi indica unicamente un uomo di chiesa mentre allora aveva il duplice significato di dotto laico o ecclesiastico. Gli scritti in latino cercano di imitare, in campo letterario, lo stile di un Cicerone, per citare uno dei massimi esponenti della latinità, e, in campo amministrativo, avevano assunto uno stile ridotto all’essenziale e ricco di nuovi vocaboli mutuati da altre lingue. Il latino parlato, invece, si era evoluto fino a distinguersi in parlate diverse.

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LA VITA DI DANTE

Dante nel 1265 nacque a Firenze da una famiglia di piccola nobiltà. Lui visse a Firenze e nel 1274 incontrò per la prima volta a nove anni Beatrice lui già da quell’età l’amava tantissimo e per questo nel 1277 cominciò le sue opere . Nel 1283 ci fu il secondo incontro con beatrice a diciotto anni e lei ricambiò il saluto e questo per Dante fu una cosa stupenda visto che l’amava molto però non ci fu niente tra loro due.


Sempre in quest’anno scrive un opera : IL FIORE. L’otto giugno 1290 ci fu un dramma per Dante: morì Beatrice. Due anni dopo scrisse un’ altra opera: LA VITA NOVA. Nel 1295 si sposò con Gemma Donati e iniziò la sua attività politica; ne 1300 divenne priore di S. Geminiano e nello stesso anno divenne ambasciatore del papa Bonifacio VIII. Due anni dopo per motivi politici venne esiliato da Firenze. Dopo l’esilio viaggio in molte corti italiane e nel 1303 scrisse il DE VULGARE ELOQUENTIA: Scritto in latino, con regole sull'arte dello scrivere in italiano volgare. Ponendosi il dubbio della giusta o sbagliata diffusione della lingua volgare e due anni dopo scrisse il CONVIVIO che parlava degli anni in cui era stato esiliato. Dopo l’ esilio andò: Ø 1307= VA A PARIGI


Nel 1310 scrisse il DE MONARCHIA Scritto in latino. Affiora il tema politico. Per il poeta, l'unica forma di governo che possa assicurare la pace e la sicurezza, è la monarchia, una monarchia universale, che rifletta l'unicità e l'universalità del regno di Dio e garantisca la pace, la giustizia e la libertà degli uomini. Ø 1312= va a Verona Ø 1318= va a Ravenna Nel 1306 iniziò a scrivere l’opera più importante di Dante: LA DIVINA COMMEDIA È il capolavoro di Dante e l'opera che racchiude tutta la sua esperienza. È composta da tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ciascuna delle quali comprende 33 canti, scritti in terzine di endecasillabi, eccetto l'Inferno che contiene un canto in più quale prologo all'intera opera. L'Inferno viene completato probabilmente verso il 1309, il Purgatorio verso il 1312, il Paradiso verso il 1318. Nel 1321 finisce di scrivere la divina commedia . E purtroppo morì nel 1321 a Ravenna.


La Divina Commedia La Divina Commedia è un ampio poema in versi composto tra il 1306 e il 1321 durante gli anni dell’esilio. Che racconta di un’ eccezionale viaggio immaginario che compie nei tre regni dell’ oltretomba, questa è l’ opera più famosa di Dante. Lui è considerato il padre della lingua italiana perché nella sua opera ci inserisce: · Tutto il sapere dell’ epoca · Argomenti validi per l’ uomo di ogni tempo · Raggiunge livelli espressivi utilizzando il volgare fiorentino

Il viaggio inizia giovedì santo del 1300 e si conclude una settimana dopo. In questo arco di tempo visita tre regni: INFERNO, PURGATORIO E PARADISO.


LE TRE GUIDE Come ho detto prima, visita tre regni e in questi lo accompagnano tre guide, una per ogni regno: · Virgilio lo accompagna verso l’inferno e il purgatorio · Beatrice lo accoglie in paradiso e lo guida fino all’ empireo, il cielo in cui risiede Dio · San Bernardo lo conduce fino alla contemplazione di Dio Esse hanno il compito di confortarlo quando è spaventato, sciogliere i suoi dubbi, ammonirlo delle sue colpe passate, dirgli cosa deve fare per superare gli ostacoli. Il cammino è lungo e difficile ma le tre guide esortano Dante a proseguire, in questo cammino incontra tantissimi personaggi.


I TRE MONDI Inferno I dannati sono puniti secondo la regola del contrappasso, le passioni sono esasperate dalla mancanza di speranza, i dannati hanno aspetti umani ma soffrono fisicamente. Questo regno rivela la coscienza dolorosa di una realtà violenta a cui è necessario porre giustizia

Contrappasso: indica la corrispondenza tra peccato e pena

Purgatorio Le anime oltre a essere sottoposte alla pena sono continuamente ammonite con esempi di virtù opposte ai loro peccati o con esempi di punizioni. Queste sono meno corporali ma più spirituali e c’è attesa e speranza. Loro hanno ricordi dela vita terrena,ma non c’è passione. Paradiso È la cantica dell’ immedesimazione di Dio con l’ anima di Dante. Dio per Dante è inteligente, gli eletti sono lontani dalla terre ma non staccati.


L’ ALLEGORIA L'allegoria è la figura retorica per cui un concetto viene evidenziato attraverso un'immagine La Divina Commedia è l’allegoria del processo di perfezionamento compiuto da Dante nel passaggio dalla fase di peccato e di difficoltà in cui era sprofondato dopo la morte di Beatrice (lo smarrimento nella selva oscura) alla redenzione morale e alla riconquista della fede (l’ascesa a Dio). ,ma richiede un'interpretazione razionale di ciò che sottintende. La Divina Commedia è l’allegoria del processo di perfezionamento compiuto da Dante nel passaggio dalla fase di peccato e di difficoltà in cui era sprofondato dopo la morte di Beatrice (lo smarrimento nella selva oscura) alla redenzione morale e alla riconquista della fede (l’ascesa a Dio).


L’inferno secondo Dante: colpa, pena e contrappasso PECCATORI

COLPA

PENA

CONTRAPPASSO

Ignavi e angeli

In vita non seguirono il bene

Rincorrono un’insegna

Mentre in vita non

naturali (che non

per viltà e indecisione e non

senza forma né colore,

ebbero alcun ideale, ora

si schierarono né

presero mai una posizione

tormentati da insetti e

sono costretti a

con Dio né con

vermi. Si trovano nel

inseguire una bandiera

Lucifero

vestibolo dell’Inferno,

senza mai poter

perché neppure

riposare.

Lucifero vuole queste anime vili. Lussuriosi

Si lasciarono travolgere dalla

Sono trascinati senza

Come in vita furono

passione amorosa.

posa da una bufera

travolti dalla passione,

impetuosa.

ora sono travolti dalla bufera.

Golosi

Non seppero resistere ai

Giacciono nel fango,

Come in vita divennero

piaceri della gola.

sotto una pioggia mista

simili agli animali,

di acqua fetida,

cercando e amando solo

grandine e neve. Il cane

il cibo, ora sono ridotti

Cerbero li introna con i

a una condizione

suoi latrati e con le

bestiale.

unghie li graffia e li squarta Avari e prodighi

Furono troppo attratti dal

Due schiere di

Come in vita spesero

denaro, o per accumularlo

peccatori, provenienti

tutte le loro energie

(avari) o per sperperarlo

da direzioni opposte,

per una cosa vana come

(prodighi)

spingono enormi

la ricchezza, ora

macigni; quando si

devono affatiarsi

scontrano, si insultano

spingendo inutilmente

tra loro, poi si girano e

dai massi.

ricominciano a spingere fino a scontrarsi nuovamente. Iracondi e

Gli iracondi si abbandonarono

Gli iracondi sono

Come in vita gli iracondi

accidiosi

ad attacchi di rabbia cieca;

immersi nel fango,

percossero gli altri in

gli accidiosi, invece, furono

intenti a percuotersi e

preda ad attacchi di

pigri, svogliati, incapaci di

mordersi a vicenda; gli

rabbia, ora si picchiano

riconoscere e combattere il

accidiosi sono

tra loro.

male.

completamente

Come in vita gli

sommersi dal fango,

accidiosi non seppero

sulla cui superficie

agire e riconoscere il

arrivano le bolle d’aria

male, ora non possono

dovute ai loro sospiri.

più vedere nulla né


muoversi, perché sono invischiati nel fango. Ipocriti

Celarono i loro sentimenti

Procedono lenti,

Come in vita finsero

malvagi sotto comportamenti

appesantiti da cappe di

sentimenti che non

solo in apparenza giusti.

piombo che sembrano

provavano, ora portano

mantelli dorati.

cappe che sembrano d’oro ma sono di piombo.

Ladri

Si appropriarono dei beni

Corrono nudi tra covi di

Mentre in vita furono

altrui.

siepi con le mani legate

troppo abili con le mani,

dietro la schiena.

ora non possono più usarle.

Consiglieri di

Con i loro suggerimenti

Sono avvolti in lingue di

Come in vita la loro

inganni

maliziosi suscitarono liti,

fuoco.

lingua seminò discordie

ostilità, guerre.

brucianti, ora sono immersi nel fuoco.

Seminatori di

Con le loro parole e azioni

Sono orrendamente

Come in vita fecero

discordie, di

provocarono discordie e

mutilati nel corpo.

nascere divisioni e

scismi, di

divisioni.

lacerazioni tra le

scandali

persone, ora hanno il corpo squartato.

Traditori dei parenti

Come in vita ebbero il

Traditori della patria

cuore duro, freddo e insensibile, tanto da

Traditori degli amici Traditori dei benefattori

tradire chi si fidava di Sono immersi nel lago

loro, ora sono

ghiacciato di Cocito in

condannati a patire un

varie posizioni

freddo terribile per l’eternità.


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