De Monarchia Dante Alighieri scrisse questa opera tra il 1310 e il 1315 ed è una raccolta delle idee politiche del Sommo e dei temi politici già esposti nel Convivio. L’opera, scritta in latino e quindi destinata ad un pubblico colto, è divisa in tre libri. Nel primo l’autore parla della monarchia universale come unico sistema politico capace di garantire la pace tra i popoli. Un solo monarca eliminerebbe il problema che Dante chiama “particolarismi politici”, ovvero più sovrani a causa della bramosia di grandezza degli uomini avrebbero causato guerre per affermare il loro potere sugli altri. Nel secondo libro Dante esalta l’impero romano definendolo unico impero universale perché voluto da Dio, non a caso Gesù nacque in quel periodo per diffondere il cristianesimo in tutto l’impero. Nel terzo libro viene affrontata la controversia tra l’impero e il papato. Dante non si schiera con nessuna delle due parti, secondo lui l’imperatore ha il compito di mantenere la pace tra i popoli sulla terra e il papa deve guidare gli uomini verso la salvezza eterna con la fede e la carità. Imperatore e papa sono alla pari perché legittimati da Dio.