Vita Nuova Dante Alighieri scrisse questa opera tra il 1292 e il 1293, poco dopo la morte di Beatrice. L’opera, scritta in volgare, è composta di 31 liriche e 42 capitoli di prosa e per questo è un prosimetro (un misto di versi e prosa). L’opera non è altro che un viaggio a ritroso nella vita di Dante; l’incontro per la prima volta di Beatrice a nove anni fino a quando la rivede dopo ben nove anni. Il numero nove per Dante ha un significato simbolico di perfezione in quanto è il prodotto di 3x3. Tra Dante e Beatrice non c’è stato mai un amore vero ma soltanto un dolcissimo saluto e ciò unito alla visione della bellezza della donna suscita in lui una grande felicità e un amore profondo. L’amore per Beatrice diventa un mezzo di elevazione verso Dio, infatti contemplando la donna amata si sente inferiore nei suoi confronti ma consapevole che attraverso lei potrà raggiungere la salvezza e la vita eterna. Il poeta aveva un profondo rispetto per Beatrice tanto è vero che nascose anche ad i suoi amici il forte interesse che provava per questa donna, infatti finse di essere innamorato di un’altra fanciulla. La morte di Beatrice non rappresenta la fine di qualcosa ma l’inizio della beatitudine eterna, infatti da questo momento diventa una guida per la ricerca della verità.