Set Gennaio 2012

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anno XI n.1 - Gennaio 2012 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta

LUCA CARBONI

Siamo circondati da… Persone Silenziose!

CAPAREZZA

Quante “Tarantelle pè campà…”

Ecco i “Big” in gara

SANREMO 2012

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TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

editoriale 2012 G E N N AI O

BENVENUTO 2012! PORTACI BELLE NOTIZIE DA RACCONTARE Cari amici lettori, buon anno! Un misto di entusiasmo e buoni propositi anima il primo numero del 2012. Stiamo per tagliare il traguardo dei dieci anni di vita, un compleanno speciale. Un tassello importante che ci inorgoglisce e al tempo stesso rappresenta un nuovo punto di partenza. Aver “resistito” due lustri nelle paludi sabbiose dell’editoria è un risultato che credevamo impensabile all’inizio di questa folle scommessa. In tanti si sono persi nei meandri oscuri, pochi hanno resistito vista anche la carenza di impegno e professionalità. Noi, per citare Vasco, siamo ancora qua! Tutto ciò ci fa venire voglia di stringere in un unico ideale abbraccio tutti quelli che hanno contributo a rendere prezioso questo difficile quanto esaltante cammino. Da febbraio SET “rivoluziona” grafica e contenuti, potenzia il proprio sito internet, aumenta i propri canali di diffusione web e radio. I compleanni importanti vanno festeggiati in un certo modo. Nel segno della musica il nostro saluto al 2012. Luca Carboni è tornato in classifica con un album “Senza Titolo” che rispecchia al pieno lo stile di un cantautore che tante emozioni ha saputo regalare in oltre venticinque anni di carriera. 2011 da incorniciare per Caparezza che con il suo “Sogno Eretico” porta a casa disco di platino e tanti complimenti a conferma di un talento che ha sicuramente ancora molto da comunicare. Si continua con un tris d’assi formato dal pianista Giovanni Nuti (con il suo progetto dedicato allo swing anni Trenta – Quaranta), dal chitarrista Giacomo Lariccia (che in Belgio è diventato una star) e il grande Guido Tognetti, protagonista ospite di RadioSet. Tognetti, storico direttore artistico di Claudio Baglioni, ci ha aperto le porte di “Radio Ti Ricordi Roma”, dove da anni conduce “Retropalco”, piccolo cult dell’etere, dove i grandi nomi della musica incontrano i giovani talenti. All’interno del numero, troverete i servizi dedicati ai progetti di solidarietà delle associazioni “Una mano per Tharaka” e “V.I.D.A.”. Progetti che vedranno SET in prima linea. In questo nuovo anno i colori dello spettacolo diventano anche i colori della solidarietà. Ancora buon 2012, cari amici. Che sia un anno ricco di belle notizie da raccontare.

LUCA CARBONI “La mia generazione? Sui divani a parlare della crisi…” 2012

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sommario 2012 G E N N A I O

TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

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99 Posse e disco di platino: continua il successo della “testa riccia”.

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Giovanni Nuti

Tra swing e jazz per riscoprire un’Italia che non c’è piuù

Lariccia

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Storia di un talento che l’Europa ci invidia, ma che il nostro Paese non conosce....

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extra

18 - Le storie della V.I.D.A 20 - Live Music 27 - L’angolo del libro 28 - Radio Set 30 - Set Talenti

Un viaggio “Senza Titolo” per il ritorno del cantautore bolognese

Caparezza

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Luca Carboni

Sanremo 2012

Tra Celentano, Morandi e Papaleo, ecco il cast del 62° Festival della Canzone

Tanzania

Tra degrado, problemi e disagi nel cuore dell’Africa nera

32 - Palco & Scena 38 - Set-Fotografico 39 - L’angolo della Moda 40 - L’arte in mostra 44 - Da non perdere

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REGISTRAZIONE: n. 582 del 23/09/2002 presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) - Iscritto al N° 10021 del Registro degli Operatori della Comunicazione - EDITORE: Vision Editoriale srl - SEDE LEGALE: Via Lavatoio, 21/A 82011 Airola BN - Redazione: via Cesare Battisti n. 5 - Caserta Tel. 0823.715215 Fax: 0823.1765209 Email: info@setweb.it Sito web: www.setweb.it - IN REDAZIONE: Vincenzo Lombardi (Direttore responsabile), Alfonso Papa, Domenico Ruggiero, Italia Vigliotti, Rosario Pascarella HANNO COLLABORATO: Gaetano Ippolito, Loredana Tortora, Wanda D’Amico, Marica Crisci, Stefania Salvi, Angela Carretta, Anna Carfora, Alessandro Tocco, Bruno Musso, Franco Mozzillo, Lorenzo Peluso, Giuseppe Mauriello, Carmen Melisi, Nica Crisci - GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Gamma3web DISTRIBUZIONE: Gratuita presso i SETpoint - STAMPA: Pieffe industria grafica - TIRATURA: 15.000 copie.

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UNA CARRIERA SCANDITA DA CANZONI ENTRATE NEL CUORE DEL PUBBLICO. MILIONI DI DISCHI VENDUTI E UNA COSTANTE VOGLIA DI RINNOVARSI E SPERIMENTARE NUOVE STRADE. ALLA SOGLIA DEI CINQUANTA IL CANTAUTORE BOLOGNESE E’ TORNATO SULLA SCENA CON DISCO, TOUR E UN VIAGGIO “SENZA TITOLO”.

LUCA CARBONI: “LA MIA GENERAZIONE CON TROPPE PERSONE SILENZIOSE” servizio a cura di Stefania Salvi

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l 2011 lo ha visto ritornare nei posti che più li competono. Classifiche, radio, palcoscenici hanno riabbracciato Luca Carboni, cantautore prossimo al traguardo anagrafico dei cinquanta, che nella musica italiana ha lasciato una traccia importante, sin dal suo esordio del 1984. Continuando a farlo con “Senza Titolo”, album e tour arrivati dopo cinque anni di silenzio, ma anche di sperimentazione e ricerca confluite in “Musiche Ribelli”, concept albun del 2009 dedicato ai cantautori Anni Settanta. Il nuo-

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vo album ci ha riconsegnato un Carboni che racconta il mondo con gli occhi della nuova età, boccia senza appello la generazione anni Ottanta (“sembravano angeli abbronzati, ma ora c’è solo un gran silenzio”), ha ancora voglia di guardare l’orizzonte con la speranza di un futuro migliore e, soprattutto, ritorna alla vita artistica con quel linguaggio originale e diretto già incastonato in tanti successi generazionali. Il tour, a metà tra l’acustica e l’elettronica, è stato l’esclamazione di un progetto meticolosamente confezionato grazie anche a


collaboratori storici come il produttore Mauro Malavasi. Oltre venticinque anni di musica e grandi affermazioni raccontate in due tempi da un cantautore che, forse, in vita sua non si è montato la testa nemmeno per un giorno.

“NON SONO CONTRO I TALENT, MA PERCHE’ NON SI VANNO PIU’ A CERCARE I GIOVANI AUTORI, MA SOLO GLI INTERPRETI?”

- Sulla copertina dell’ultimo album, ci siete tu e tuo figlio Samuele di spalle a scrutare l’orizzonte. Cosa vedi in quest’orizzonte del 2012 per la tua generazione, ma specialmente per quella di tuo figlio?

“Un’immagine che dice tante cose ed è per questo che l’album si chiama “Senza Titolo”. Quello che vediamo è il futuro e io spero di guardarlo con ottimismo, ma per questo credo si debba mettere in campo tanto spirito di sacrificio e tanta energia che adesso tra i giovanissimi non vedo proprio fino in fondo. Credo che si debba recuperare quell’energia che hanno avuto i nostri genitori, le generazioni che ci hanno preceduto e che hanno attraversato momenti difficili come la guerra venendone però fuori”. - Tema portante dell’ultimo album è il viaggio, quindi, una sorta di parallelo tra passato e presente. Questa è la motivazione che ti ha spinto a ripescare dall’archivio la canzone “Il Fiume”, scritta a 14 anni?

e l’amore sono qualcosa che ci dev’essere sempre e dobbiamo sempre lavorare per non metterlo da parte”.

- Nell’ultimo singolo, “Riccione- Alexander Platz”, polemizzi contro una generazione, quella degli anni Ottanta. Proprio in quel periodo nasceva il “fenomeno Carboni”, con delle canzoni che sono diventate generazionali. Quanto ti è costato, in termini di affetto, questo brano? “Si tratta di una canzone un po’ amara perché faccio una critica alla mia generazione che è sparita. Una generazione che non incontro più. Siamo un po’ tutti chiusi nelle nostre case, sui nostri divani a pensare, magari, al passato, alla carriera, alla crisi. Insomma, una generazione che ha messo poche idee e poca creatività in campo, specialmente nel sociale e nel politico”. - Nell’ultimo album c’è un brano, “Provincia D’Italia”, in cui tu sostieni che la provincia, probabilmente, non è ancora pronta per certe esperienze. Tu stesso, ti sei trasferito a Zocca, in collina. La provincia è un patrimonio del nostro Paese oppure qualcosa di ancora poco sfruttato?

“Si tratta di una canzone extra all’interno dell’ultimo album che è stato scritto tutto nell’ultimo periodo ed è una fotografia di quello che sento e che vivo ora. “Il Fiume” è una canzone scritta a 14 anni ed è la prima musica che ho messo insieme a quell’età, mentre il testo l’ha realizzato il cantante della nostra band di allora, la Teobaldi Rock. L’ho voluta mettere come bonus track su I-Tunes perché ci chiedevano di avere un elemento in più per favorire lo scarico legale su questo canale. Questo brano del passato come tema si legava benissimo alle canzoni di quest’album”. - Hai spesso cantato il mondo delle giovanissime. Da “Farfallina” in poi hai cullato loro sogni e i loro progetti. Oggi più di allora pensi che ci sia “più bisogno di affetto”? “Il bisogno d’affetto c’è sempre e comunque. “Farfallina” è stata una canzone soprattutto autobiografica. Parlavo di me nonostante i riferimenti al femminile. Le mie canzoni si rivolgevano non solo alle ragazze. Certo l’affetto

“La nostra provincia è meravigliosa e credo abbia un potenziale incredibile. Il turismo dovrebbe valorizzarla anche per il futuro. Abbiamo dei territori meravigliosi e della gente straordinaria che ci vive. Naturalmente, come in tutte le cose, ci sono gli aspetti positivi e negativi. Avendo la possibilità, grazie ai concerti, di girare e conoscere la provincia italiana, iniziando dai piccoli paesi di montagna, ho notato che

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c’è ancora molta chiusura verso il nuovo e in questa canzone ho voluto denunciare questo aspetto”. - Facciamo un salto al 1995: gli anni Novanta sono stati importanti per te e li hai cantati anche all’interno di un brano, “Inno Nazionale”, una canzone contro l’odio e contro il razzismo. Siamo “ancora troppo italiani”? “Sono accadute tante cose. Quella canzone nacque in un momento in cui sembrava che la situazione fosse più drammatica tra di noi. Invece poi c’è stato un grande arrivo di extracomunitari e questo, probabilmente, ha spostato l’attenzione su altre situazioni. Da quella canzone, che resta comunque un brano attuale nel tema delle divisioni e del razzismo, credo ci sia stato un miglioramento nel nostro paese e la realtà sia meno drammatica”. - Il secondo singolo dell’album è stato al centro di una polemica, in cui peraltro hai ricevuto la solidarietà di amici e colleghi in primis Lorenzo Jovanotti. La canzone in questione è “Cazzo, che bello l’amore” che ha subìto una sorta di censura da parte di alcune radio. Cosa è successo? Abbiamo fatto un passo indietro? “Sicuramente è un passo indietro. La mia storia musicale è stata accelerata proprio dalla fortuna che ho avuto di lavorare, nell’83, al primo disco degli Stadio come paroliere. Ho scritto una canzone in questo album che è stata molto suonata, è stata anche colonna sonora di un film e che aveva per titolo “Grande figlio di puttana”. Un testo scritto da Lucio Dalla e che si diceva fosse dedicata al chitarrista degli Stadio. Sta di fatto che questa canzone non subì alcuna censura. Incredibile quello che è successo per “Cazzo, che bello l’amore”, canzone amatissima, comunque, dai fans e durante i concerti”. - Luca, la nuova discografia: ai tuoi tempi c’era la gavetta e si poteva capitare essere scoperti, per esempio, da Lucio Dalla. Oggi invece, ci sono le accademie e i talent show. Non credi che la produzione di questi fenomeni “usa e getta”, possa compromettere quello che è il nostro patrimonio canoro? “Penso che dai talent show può venire fuori un grande interprete. Ci sono stati dei momenti in cui un interprete non riusciva a venire fuori perché tutti cercavano o solo le band o solo i

cantautori. Ora siamo alla situazione opposta: gli interpreti trovano spazio nei talent show ed hanno l’opportunità di dimostrare le loro doti vocali, mentre invece non c’è più chi va a cercare giovani autori che possano rinnovare la scena musicale italiana. Stiamo anche vivendo un grosso periodo di crisi dell’industria discografica: pochi fondi, poca possibilità di investire sui giovani e quindi bisogna vedere se dalla rete o dai nuovi sistemi che nasceranno, potrà esserci lo spazio per nuove proposte”. - Luca, le band si sciolgono: non solo il titolo di un tuo grande successo ma anche la realtà. Infatti, il 2011, ha visto sciogliersi una band storica come quella dei Rem. Cosa pensi in merito? “Sono tante le band che si sono sciolte ma per fortuna, i Rem non l’hanno fatto subito ma dopo aver dato tanto. Mi fa sempre dispiacere perché è un mio sogno, quando ero piccolo, era quello di far parte di una band e di invecchiare con quella band. Quelli che hanno resistito tanto come i Rem, i Police, i Beatles che hanno dato molto alla musica”. - Hai diecimila fan su Facebook e settemila su Twitter: come ti trovi su questa piazze virtuali? “Credo che l’esperienza di queste piattaforme sia molto più interessante per gli anonimi che entrano in connessione fra di loro e hanno un’opportunità di stabilire contatti con tantissime persone. Di sicuro è un vantaggio anche per noi artisti, anche se la vedo meno affascinante perché si corre sempre il rischio di fare pubblicità a quello che facciamo e non consideriamo questi social network come un modo nuovo di incontrarsi”.

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UN ANNO VISSUTO IN COPERTINA TRA HITS RADIOFONICHE, NUOVI PROGETTI E IL DISCO DI PLATINO CONQUISTATO CON “IL SOGNO ERETICO”. UN PICCOLO GENIO DELLA MUSICA SI RACCONTA. TRA CANZONI, TELEVISIONE E POLITICA. NATURALMENTE SENZA PELI SULLA LINGUA.

CAPAREZZA: “2012, LA FINE DEL MONDO? NO, FORSE LA FINE DELL’UOMO…”

Io vengo dalla Luna che il cielo vi attraversa, e trovo inopportuna la paura per una cultura diversa. Chi su di me riversa la sua follia perversa arriva al punto che quando mi vede sterza. Vuole mettermi sotto sto signorotto che si fa vanto del santo attaccato sul cruscotto, non ha capito che sono disposto a stare sotto, solamente quando fotto. Torna al tuo pa-

servizio a cura di Wanda D’Amico

ese, sei diverso!”. Non ci sono parole migliori per presentare un piccolo genio della musica italiana. Estroverso, perverso, eretico, sopra le righe, esageratamente spudorato? Forse, ma queste restano solo etichette. Gli argomenti scottano e spesso sono scomodi, ma quello che arriva meglio è la realtà dei fatti è l’ironica verità con la quale si approccia. E

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non sta fermo mai! Mente, corpo, lingua. Nessuno osi fermare Michele Salvemini, in arte Caparezza, perché è di questo che abbiamo estremamente bisogno. Un anno da protagonista appena concluso con hit radiofoniche, tour e una vitalità artistica che si rinnova ciclicamente. Senza dimenticare collaborazioni e tanti progetti futuri che vedranno la luce nell’anno appena iniziato. Altro che “Malinconia”, Caparezza (testa riccia in dialetto molfettese) mette in bacheca un disco di platino e un “Sogno Eretico” che ha lasciato una lunga scia. - Partiamo dalla fine. La recente partecipazione allo show di Fiorello con la parodia di “X Factor”; per il pubblico quanto può essere utile uno spettacolo come quello di Fiore e quanto un talent show è la vera alternativa rampa di lancio per nuovi talenti? “Show come quelli di Fiorello sono utili per chi ama spettacoli di quel genere. Io l’ho apprezzato come apprezzo Rosario. Dato il mio personale concetto di televisione, per me, è stata molta utile quella ospitata. A riguardo di programmi come “X-Factor” non credo rappresentino un’alternativa fino a quando non lo saranno realmente, ovvero quando saranno scevri di tutta la parte emotiva: il pianto, la disperazione di chi non è stato ammesso, piuttosto che il salto alle braccia del papà o la mamma di chi è stato preso. L’emozione va tolta dalla musica”. - Un 2011, meno ironico e più comunicativo del solito. Cosa vuoi dire che non è ancora stato detto di questo nuovo governo tecnico? “Per quanto riguarda il governo tecnico si è insediato da talmente poco che non ho tantissimo da dire. Sicuramente non mi sembra quella grandissima alternativa che ci si prospettava e che ci aspettavamo. Però, più che indagarci su come siamo messi oggi quando si parla di crisi bisognerebbe smetterla di parlare come se fossimo affetti da un’epidemia arrivata da fuori, c’è sempre un motivo per cui esiste la crisi. Se la crisi è del sistema economico che ci impongono, non credo che le persone che ci lavorano con questo sistema economico possono in qualche modo risolvere la situazione. Nemmeno un governo tecnico”.

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- “Il Sogno eretico” è stato, di recente, premiato con il disco di platino. Chi e cosa senti di dover ringraziare per questo? “Le persone che lo hanno sostenuto. Io faccio un mestiere che si basa esclusivamente sul gradimento del pubblico, di mio ci metto la mia onestà intellettuale. Cioè faccio delle cose che mi piacciono senza dovermi sentirmi obbligato, senza alcun tipo di pressione. Quindi non posso che ringraziare la gente che mi segue sempre con interesse”. - “La fine di Gaia, dedica ai maya e alla presunta fine del mondo. Ci spieghi il perché di questa parentesi fatalista? “In realtà non esiste la fine del mondo, esiste la fine dell’uomo, forse, ma il mondo si adatta. Questa canzone è nata dopo aver visto uno show di George Carlin che appunto affermava, cioè che il mondo alla fine si è sempre adattato a tutto dall’era glaciale, dinosauri, qualsi-


vai su www.setweb.it e guarda il video di “Tarantelle pè campà” con i 99 Posse

asi forma di catastrofismo. L’uomo deve stare attento è la sua vita che è in forse, non quella del pianeta terra”. - Hai preso parte al brano ed alla realizzazione del videoclip di “Tarantelle pe campà” dei 99 Posse. Come nasce questa collaborazione e come sei arrivato a loro? “Mi hanno chiamato, sono rimasto lusingato perché sono un supermega fan dei 99 Posse li considero uno dei gruppi fondamentali della mia crescita artistica e quindi non potevo che accettare il loro invito. Un’esperienza fantastica che prestissimo coinvolgerà anche il pubblico. Per il momento c’è un video che rende bene l’idea...”. - Un pensiero sul festival di Sanremo? Ci torneresti? “Solo se si chiama Club Tenco, che lo fanno comunque a Sanremo”. - Sei stato di recente in concerto negli Stati Uniti. Sei tornato con qualche consapevolezza in più? Hai notato grandi differenze? “Noi italiani abbiamo più di una carta da giocarci, da quelle parti. In primis il pubblico

americano ormai è stufo della musica standardizzata propinatagli dai media, e in secondo luogo, ovunque nel mondo, abbiamo sempre un appeal forte, perché depositari di una tradizione artistico-culturale fortissima. Ecco perché penso che l’Italia debba tornare ad essere un Paese che esporta arte in tutte le sue forme, in tutti i continenti. E’ il momento di forte crisi che richiederebbe, da parte di tutti, uno sforzo in più per seguire questa via. Mi va bene che si continui a puntare sugli artisti mainstream già affermati a livello mondiale, ma fermarsi a questo sperando che senza ulteriori provvedimenti la situazioni possa ripararsi da sola è puramente utopistico. Oltre alla discografia, questa situazione occorre che la comprendano anche le istituzioni. Si fa tanto per la moda, per l’enogastronomia e per il turismo, dimenticandosi completamente della musica. E non c’è niente di più sbagliato, perché, nemmeno troppo lentamente, si stanno affermando delle realtà sempre più solide a livello internazionale. Però – conclude Caparezza – qualcosa non scatta, per chi - tanto le case discografiche quanto le istituzioni - ha una prospettiva solo italiana, e tutto sta diventando molto più complicato. Occorre invece essere consapevoli, tutti, dal semplice ascoltatore all’artista, di quante potenzialità si stiano esprimendo adesso sul panorama tricolore”.

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IL MUSICISTA TOSCANO PRESENTA IL SUO NUOVO LAVORO INTERAMENTE DEDICATO ALLE INTRAMONTABILI CANZONI DEGLI ANNI TRENTA – QUARANTA. UN ALBUM DALLE CHIARE TONALITA’ JAZZ CON UN RICORDO PARTICOLARE PER LA POETESSA ALDA MERINI ALLA QUALE VENGONO DEDICATE DUE CANZONI.

GIOVANNI NUTI: “RICANTO I CLASSICI DELLO SWING PER VIVERE SENZA MALINCONIA”

servizio a cura di Wanda D’Amico

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rovate ad immaginare un ambiente non molto luminoso, con delle lampade in stile liberty, delle piante. Chiudete gli occhi per sentire i profumi tipici degli anni Quaranta, provate ad immaginarvi in un posto così, aggiungete un gatto, perché gatti e musica sono le cose più belle del mondo. Siamo in un salotto rilassati, accolti in un calore che abbraccia. Dimenticate le luci al neon e metteteci molto gusto e create con poco l’ambiente caloroso per accogliere questo disco e questi brani e creerete il suo posto. Parlare con Giovanni Nuti è illuminante. “Vivere senza malinconia” è l’ultimo album di questo grande musicista, dedicato interamente al grande swing italiano anni Trenta-Quaranta. Parlare

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di malinconia con gli artisti è come sfondare una porta aperta. Un po’ tutti lo sono. Ma c’è l’altra faccia della medaglia, quella del non prendere troppo sul serio questa malinconia e il non prendere sul serio nemmeno se stessi. Giovanni cita Tiziano Terzani: “Gli artisti sono coloro che salveranno il mondo” e continua “l’artista regala una speranza, va a creare quell’oasi in cui uno si può riparare e rivedere”. Toscano di Viareggio, Giovanni Nuti vanta già sette album e collaborazioni prestigiosissime come quelle con Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Milva, Enrico Ruggeri, Mango e soprattutto con la poetessa Alda Merini. Nel nuovo lavoro un sublime viaggio musicale con successi da grammofono come “Bellezze in


bicicletta”, “Ho un sassolino nella scarpa”, “Mille lire al mese” e “Polvere di stelle”. Un progetto nel quale è stato affiancato da jazzisti italiani molto quotati come Marco Brioschi alla tromba, Alfredo Ferrario al clarinetto e Giorgio Deleo al pianoforte. - Giovanni, rivisitare i brani capisaldi della musica swing e jazz degli anni 40 è una cosa piuttosto normale nel panorama della musica internazionale, ma in Italia è molto molto raro. Da dove nasce l’idea? “L’idea nasce casualmente, ma non a caso. Questi brani mi venivano cantati da Alda Merini al telefono. Lei è stata la mia musa ispiratrice. L’anno scorso mi invitarono a partecipare ad un festival jazz a Milano, dove mi chiesero di portare un repertorio il più possibile particolare. Così mi venne in mente questo lavoro, ho messo insieme un band composta da otto elementi, abbiamo cominciato a provare i brani e ne venne fuori uno spettacolo che è stato un vero successo. La gente più anziana si sentiva catapultata in un passato che gli apparteneva, i più giovani invece erano incuriositi da questi brani che rievocano comunque uno stralcio storico non indifferente per l’Italia. Credo sia molto importante fare questo tipo di rievocazione ora, non l’ho fatto per moda, ma perché nel periodo che stiamo vivendo è bene ricordare, attraverso questi brani, che nonostante tutto anche in tempi peggiori, all’epoca c’era il fascismo e la guerra, una canzone può aiutare a vivere meglio”. - Spesso si sente dire la musica è poesia, oppure, la poesia è musica. Qual è la verità, considerando che hai messo le mani nella vita di entrambe queste due forme d’arte. “Ho iniziato da piccolissimo a mettere le mani in entrambi i mondi, quello della musica e quello della poesia. Il perché di questa “pratica” così precoce per me è un mistero. A dieci anni musicavo Pascoli. Poi mi sono spinto a Garcia Lorca, fino ad arrivare alla grande Alda Merini. Con lei ho musicato la vera poesia. Mi ritengo un privilegiato, senza merito. Sono stato l’unico musicista che Alda abbia veramente accettato. Diceva che io riuscivo a trasmettere in musica la sua poesia. Credo che tra poesia e musica ci sia un vero e proprio matrimonio, la musica ti permette di far avvicinare alla poesia, gente che prima non si sarebbe mai avvicinata a questo mondo e così è successo. Molti ragazzi che non conoscevano Alda, dopo averla sentita in musica sono diventati dei veri ammiratori”.

- Per quanto i brani inseriti nell’album “Vivere senza malinconia” siano ripescati da tempi molto lontani, il tema è spaventosamente attuale. Credi che avremo la voglia e la forza di vivere senza malinconia, nonostante il periodo storico che stiamo vivendo? “Penso assolutamente di si, perché è la voglia di vivere che ci guida. Questa voglia ci viene dal fatto che siamo consapevoli che la vita è un dono di Dio, è una cosa molto grande ed è proprio nei momenti difficili che si fa più forte. E’ un fatto naturale, tutti siamo legati alla vita e vogliamo vivere bene. Sono molto fiducioso, ce la faremo alla grande. Oggi inoltre abbiamo molti strumenti, da un lato è un bene, dall’altro insomma. Ma se troviamo qualcuno che ci indichi come usarli, ne faremo l’uso migliore proprio per venirne fuori al meglio”. - E’ inevitabile e doveroso chiederti dell’incontro con Alda Merini. Quale l’insegnamento e il consiglio che più ti è rimasto caro? “E’ inevitabile dire che lei è sempre con me, anche in quest’album ho inserito due nostri brani rivisitati in chiave jazz. Riguardo a ciò che più porto dentro di lei, l’immagine e l’insegnamento che ho sempre davanti gli occhi è sempre la gioia. Ho molte foto ed immagini sue in casa, ma quella sulla quale mi soffermo di più è un’immagine nella quale lei sorride. Lei mi ha davvero insegnato che siamo su questa terra per la gioia e meglio di lei nessuno può dirle, visti gli anni passati in manicomio. L’uomo è sulla terra per celebrare la vita non per soffrire, quindi, la sofferenza c’è, è inevitabile, ma va usata fino ad un certo punto e poi messa da parte altrimenti diventa patologia. Il nostro senso nella vita è quello di trovare dentro di noi la gioia ed è fatta quasi di niente, di piccole cose, non è l’accumulo che ci da la felicità, anzi meno cose abbiamo e meglio si sta, ma consapevoli di quello che abbiamo”. - Cosa vorresti dire di questo lavoro che nessuno ti ha chiesto e che tu invece ci tieni che si sappia? “E’ un album che ho fatto per divertimento, perché mi è piaciuto reinterpretare brani che fanno parte della nostra storia. Vorrei tanto che fosse in tutte le case degli italiani. Può essere utile e come memoria e come momento di relax. Sono un esteta e mi piace creare atmosfera e questi brani sono il massimo...”. © Riproduzione riservata

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IN BELGIO E’ UN’AUTENTICA STAR. IL SUO JAZZ CARICO DI WORLD FUSION CONQUISTA CLASSIFICA E CRITICA. NEL NOSTRO PAESE I DISCOGRAFICI CONTINUANO A NEGARGLI UNA POSSIBILITA’, MA LUI HA INVENTATO UN MODO NUOVO DI FARSI CONOSCERE COINVOLGENDO IL PUBBLICO NELLA SUA “AVVENTURA IN MUSICA”.

A SPASSO CON GIACOMO LARICCIA: “SONO SCAPPATO DALL’ITALIA PER DIVENTARE UNA CELEBRITA’”

servizio a cura di Wanda D’Amico

Nonostante sia fuori dall’Italia da un pò ci rientra benissimo. A volte “scendendo pedalando”, altre con immensi “colpi di sole”. Ma non è solo di musica e poesia che stiamo parlando, ma di una vera e propria storia. Per niente banale. Storie d’amore e di bellezze, di dignità offese e di aneddoti a noi sconosciuti. Di lui si può leggere di assonanze e somiglianze con tanti cantautori del nostro panorama. Giacomo Lariccia, però, è principalmente se stesso con una sensibilità rara che gli permette attraverso la musica di raccontare e di raccontarsi in modo straordinario, percorrendo strade che altri non avrebbero potuto fare meglio. Strade personali e molto sentite. Lui è un cantante e chitarrista che vive da dieci anni a Bruxelles. Vincitore di diversi premi in

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Europa, dal 2009 ha iniziato a proporre un nuovo progetto di musica italiana aggiudicandosi diversi premi in tutta Europa. Oggi è in promozione con “Colpo di sole” e nello specifico con i due singoli “Povera Italia” e “Scendo pedalando”. L’occasione per conoscere un musicista che l’Europa ci invidia, ma che il nostro Paese conosce ancora poco. - “Colpo di sole”, una produzione collettiva un po’ bizzarra che ha dato vita ad “Avventura in musica”. Di cosa si tratta? “Potrei dire – esordisce Giacomo Lariccia – che “Avventura in musica” è stata una reazione


e originale. Il mio primo disco spontanea alla depressione “IN BELGIO MAGGIORE “Spellbound”, un disco di del mercato della musica di jazz moderno con influenze oggi. Dopo aver vinto diversi ATTENZIONE PER LE world music, ha ricevuto concorsi sono andato a NOVITA’. CON I GRANDI di dalla stampa e dal pubblico parlare con alcune etichette discografiche. Nel peggiore QUOTIDIANI CHE PARLANO un interesse che mi ha lasciato basito. Il fatto che un dei casi mi dicevano “quello DEI GIOVANI TALENTI…” disco, di jazz, opera prima di che fai è bello ma non basta: uno sconosciuto (e per di più oggi la musica non aggrega più”. Nel migliore dei casi mi mandavano un straniero) ottenga la prima pagina di Le Soir contratto di produzione e sparivano nel nulla. Culture (l’equivalente dell’inserto culturale Insomma uno scenario desolante che avreb- del Corriere della Sera) trovo che sia ecceziobe scoraggiato molti. Mi sono chiesto: “Chi è nale. Detto questo la città di Bruxelles è una coinvolto in una canzone? Chi la scrive e chi capitale internazionale, piena di stimoli, un la ascolta!”. Da qui sono partito con l’idea di crocevia di culture, lingue, dialetti. Dove nescoinvolgere chi ascolta la mia musica non alla suno è straniero perché tutti un pò lo siamo. fine della produzione ma all’inizio. Su www. In più è una città a misura d’uomo. Insomma: avventurainmusica.com si possono vedere i tutta una serie di condizioni musicali e umavolti delle persone che hanno accettato di par- ne che mi fanno amare profondamente questa tecipare come produttori alla nascita di “Colpo città. La cosa divertente è che questo disco, di sole”. Cento persone coraggiose e incuriosite “Colpo di sole”, qui viene proposto e recepito a da una nuova avventura musicale, hanno se- metà fra la world music (perché in italiano) e il guito tutta la registrazione, hanno partecipato jazz (perché sono conosciuto come jazzista)”. ad alcune scelte fondamentali, alcuni di loro hanno partecipato come attori alla registrazio- - Il singolo che promuove “Colpo di ne del primo videoclip o di alcune scene di folla sole” è “Povera Italia”. Inevitabile chienel disco. Ho fatto una serie di concerti nelle derti quali sono le reali problematiche che case dal titolo “un concert chez moi” durante i affliggono il popolo italiano e quali le spequali spiegavo e raccontavo il mio percorso per- ranze di risollevarsi. sonale, le storie che ci sono dietro ai brani del disco e raccontavo l’idea di “Avventura in mu- “Il primo singolo è stato “Scendo pedalando”, sica”. “Colpo di sole” non è una semplice “au- seguito da “Povera Italia” che ha suscitato (in toproduzione”, ma una produzione collettiva. Italia) molto interesse e tanti dibattiti. Il fatto Avventura in musica è stata la dimostrazione che sia stato condiviso (sui social network e che la musica può ancora riunire le persone e per email) e visto migliaia di volte in pochissiche da questa crisi, che ormai ci tocca tutti, ci mo giorni dimostra che tante persone ci si risalveranno le relazioni umane....” specchiano. Il disagio provato in questi anni è stato forte: per noi all’estero e sicuramente per - Perché è stato così difficile trovare gli italiani in patria. Sono una persona positiva, un’etichetta che ti producesse? in genere, e penso che l’Italia che ha “il coraggio di rialzar la testa” avrà anche il coraggio e “Perché la scommessa sul talento non esiste la forza di superare questa crisi economica, ma più. I professionisti del settore sono terrorizza- soprattutto di riempire questo vuoto pneumatiti. Questo non porta grandi ventate di ossigeno co che ci ha avvolti in questi anni. Sono gli anni in cui la mia generazione è in un mondo, quello discocresciuta: anni nei quali il grafico, che sta soffocando. più pervasivo, e spesso l’uQuando riesci ad ottenere nico, dei modelli di vita prodelle proposte di contratto e posti era quello di consumaleggi i dettagli troverai scrittore: di beni, servizi, affetti. to: tu scrivi i brani, produci il L’idea che solo il “consumo” disco, stampi le copie, li porti possa portare avanti la noalla distribuzione dalla quastra società ci ha portato a le compri 300 copie iniziali uscirne “consumati”, logoraper poi rivendertele ai conti e profondamente in crisi”. certi. Condizioni che io trovo offensive e che mi fanno pensare che forse è meglio - Quante sono le procercare altrove”. babilità di vederti tornare in Italia con la tua musica? - Che ambiente, a livello musicale, hai trovato in Belgio? “Sono in contatto con alcuni organizzatori, in Puglia soprattutto. Spero che per l’estate 2012 “La bellezza di Bruxelles è che tante persone si potrà venire con tutto il gruppo a suonare in sono attente e interessate a ciò che è nuovo Italia....” © Riproduzione riservata

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Le storie della

una rubrica a cura di Vincenzo Lombardi

Sul sito internet www.vida-ong.org è possibile avere tutte le informazioni per diventare sostenitori di “V.I.D.A.”. E’ possibile fare delle donazioni tramite bonifico bancario oppure attraverso il classico bollettino. Inoltre si può diventare socio sostenitore grazie a una donazione di € 50,00 e diventare “Amico di VIDA”. Senza dimenticare la possibilità di donare il 5x1000 del proprio reddito. Sulla pagina web ufficiale di “V.I.D.A.” tutte le info a riguardo e le modalità per conoscere da vicino programmi e progetti dell’associazione.

ISTRUZIONE, CURE E UN FUTURO DIGNITOSO. ECCO I PROGETTI 2012 PER STARE VICINO AI PIU’ DEBOLI

Un momento della Missione a Calcutta di agosto 2011. Si apre un nuovo anno per i ragazzi di “V.I.D.A.”, la libera associazione di volontariato creata da un gruppo di giovani studenti

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guidati da padre Miguel Cavallè. Si è chiuso un 2011 importante per tutti. La costituzione dell’associazione, la missione in terra indiana, il raggiungimento dei primi importanti obiettivi, l’impegno a continuare sulla strada intrapresa per essere sempre più vicini alla drammatica situazione che centinaia di bambini, disabili ed anziani vivono quotidianamente a Calcutta. “V.I.D.A.”, non avendo fonti di finanziamento istituzionali, realizza le sue attività grazie a una grande rete umanitaria tessuta in questo primo anno di vita. Il costante aiuto dei sostenitori, i fondi raccolti durante iniziative speciali, l’encomiabile lavoro di volontari e simpatizzanti. Ormai i volontari dell’associazione si sentono parte integrante nella lotta per lo sviluppo per quella parte di popolazione mondiale che più ne necessita. Il sostegno ai più piccoli e indifesi resta il primo obiettivo da perseguire. Previsti tanti interventi atti ad un miglioramento delle condizioni generali di vita dell’intera comunità ove risiedono i bambini. Anche il nuovo anno, quindi, si apre su una precisa linea guida che sarà alla base dei nuovi impegni. Cooperare allo sviluppo dei paesi più


poveri e meno industrializzati, sostenere la realizzazione di progetti plurisettoriali nei paesi in via di sviluppo principalmente a favore dell’infanzia abbandonata, svolgere attività di studio, ricerca, informazione, sensibilizzazione ed educazione sui problemi dello sviluppo, tutelare i diritti fondamentali dell’infanzia e dei minori del mondo, provvedendo ai bisogni fondamentali come cibo e assistenza sanitaria senza dimenticare studio e crescita in un ambiente sano. L’anno appena concluso ha permesso all’associazione di appoggiare tredici centri destinati ad aiutare i più poveri tra i poveri in India. Dai centri fondati da Madre Teresa di Calcutta (ospedali ed orfanotrofi), alla casa per bambini affetti da gravi handicap, passando per il grande lebbrosario che ospita circa 750 persone con le loro famiglie offrendo cure, dignità e speranza. Senza dimenticare tantissime altre case accoglienza dove vivono bambini abbandonati, ciechi e in gravissime situazioni di salute. Particolare attenzione è stata data alla “New life e New hope little girl” che accoglie ragazze orfane strappandole alla strada e al concreto dramma della prostituzione. Un lavoro costante, certosino, dove non si abbassa mai la guardia. Un gruppo di giovani che ha sposato la causa della solidarietà in maniera così intensa da andare oltre gli obiettivi prefissi. Una vera e propria “missione”, come quella che i ragazzi di “V.I.D.A.” intraprendono ogni anno nel mese di agosto, raggiungendo il cuore dell’India e prodigandosi per quasi un mese nei centri di maggiore necessità, superando ostacoli e difficoltà che in quel di Calcutta sono all’ordine del giorno. “Sicuramente un’e-

Il Presidente di “V.I.D.A.” padre Miguel Cavallè durante una recente missione

sperienza forte - spiega il presidente padre

Un momento della Missione a Calcutta di agosto 2011. Miguel Cavallè - che porta i nostri volontari a contatto con una realtà che stravolge le coscienze. Immagini e situazioni scioccanti che al tempo stesso aiutano a crescere e a cambiare gli schemi di valutazione della vita. Questi ragazzi sono diventati in poco tempo protagonisti nella lotta per lo sviluppo di quella parte della popolazione mondiale che più ne necessita. Un augurio per il nuovo anno? Centrare nuovi obiettivi, portare amore e dignità in queste zone martoriate e sperare che tante altre persone che vogliano condividere con noi questo difficile ma esaltante cammino”. Il gruppo di “V.I.D.A.” naturalmente non si ferma un attimo e per il 2012 ha già stilato nuovi programmi e progetti da raggiungere attraverso una rete solidale che prevede sempre più coinvolgimento da parte di giovani studenti. Oltre all’adozione a distanza e l’impegno nel ridare la giusta dignità a donne, bambini, malati e disabili, è stata messa in cantiere la possibilità di acquistare un’ambulanza che possa raccogliere le tante persone malate che vivono abbandonate in strada. Poi ancora la costruzione di case-famiglia per i senzatetto e, ciligina sulla torta, sviluppare la scuola di St. Vincent Pallotti nella città di Indore. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire educazione e istruzione ai bambini poveri, cercando di dare loro una prospettiva di un futuro migliore. Un futuro che i ragazzi di “V.I.D.A.” sapranno alimentare con tutta la loro inesauribile passione.

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Gennaio RIO

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LIVE

Casa della musica Federico I - Napoli

MASSIMO RANIERI

Teatro San Carlo - Napoli

ELIO E LE STORIE TESE Auditorium Conciliazione - Roma

CONTROL V

2012

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in collaborazione con

Circolo degli artisti - Roma

Febbraio 02 GHOST

La feltrinelli - Napoli

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04 08 10

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NEGRITA

Palalottomatica - Roma

IVANO FOSSATI

Teatro Ventidio Basso – Ascoli Piceno

99 Posse

Mercato San Severino - Salerno

LORENZO JOVANOTTI Palamaggiò - Caserta

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Uno scatto del Festival 2011. Luca e Paolo torneranno a “disturbare” l’amico Gianni

FINALMENTE IL CAST DEL MORANDI-BIS. POCHE SORPRESE. TANTI NOMI CON UNA CARRIERA ANCORA DA FAR DECOLLARE. L’ARISTON POTREBBE RAPPRESENTARE UNA GRANDE OCCASIONE. GRANDE LAVORO INTORNO ALLA TERZA SERATA (16 FEBBRAIO). I GRANDI SUCCESSI DELLA MUSICA ITALIANA REINTERPRETATI DAI BIG CON OSPITI STRANIERI. SPAZIO A BRIAN MAY, SHAGGY, MAD LANGER, PROFESSOR GREEN, SHAGGY, GARY GO…

ECCO SANREMO “INTERNATIONAL”. CON DALLA, BERSANI E LA “FORZA DELLE DONNE”. PARTE IL MORANDI – BIS servizio di Vincenzo Lombardi

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essuna sorpresa dell’ultima ora (se poi i Matia Bazar sono una sorpresa…), moltissime conferme, pochi nomi “clamorosi”, larghissima la quota rosa in gara. Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi sciolgono le riserve (in grande ritardo rispetto alla tradizionale tabella di marcia) e annunciano il cast del 62° Festival della Canzone Italiana (1418 febbraio 2012). Tutti già ampiamente noti (o quasi) i quattordici “Big” che si sfideranno sul palco dell’Ariston a colpi di voti, televoti e ripescaggi da parte dei giornalisti accreditati alla kermesse. In pratica passettino dopo passettino nell’ultimo mese c’è stato modo per far cadere molti drappi al mistero della “squadra” che affiancherà il Gianni Nazionale con Rocco Papaleo nella tradizionale settimana santa della musica. Il Festival ritorna sulle strade

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internazionali degli anni ’90 (quelle tracciate da Adriano Aragozzini) portando all’Ariston un carico di star d’oltre frontiera. L’appuntamento è quello della terza serata (16 febbraio) quando i “Big” canteranno un grande successo della nostra storia canora accompagnati da ospiti d’eccezione. Il tira e molla Gigi D’Alessio – Loredana Bertè è terminato con l’assenso dell’ex divo neomelodico e dell’esuberante rocker nostrana. La “strana coppia” sarà in gara con “Respirare” un brano scritto da Vincenzo D’Agostino (accompagnati dall’eccentrica Nina Hagen. Povero Gigi….). Assolutamente nessuna sorpresa a riguardo di Emma (in gara con un pezzo di Kekko dei Modà e duetto con Gary Go), Francesco Renga (con Sergio Dalma canterà “Torna a Surriento”) ed Eugenio Finardi (abbinato a Noa). Spazio


anche ai redivivi Matia Bazar con la ritrovata Silvia Mezzanotte (ai quali si aggiungerà Al Jarreau) e, purtroppo, all’ennesimo sbarco in Riviera per Irene Fornaciari (qualcuno ci dovrà spiegare perché dobbiamo subirla ogni anno….). Profetico il titolo del suo brano “Il mio grande mistero”. Almeno avremo modo di vedere all’Ariston l’ex Queen Brian May. Accontenta anche Arisa (in gara con “La notte” pezzo di Mauro Pagani e duetto con Jose Feliciano per una nuova versione di “Che sarà”), che passa dal bancone dei giudici di “X-Factor” al palcoscenico che la lanciò tre edizioni fa. Debutto per Noemi che quasi sicuramente sarà a Sanremo con nuovo look e tanti saluti alla criniera rosso fuoco. Fabrizio Moro ha scritto per lei “Sono solo parole” (duetto con Sarah Jane Morris). Torna al Festival anche Dolcenera con non pochi favori del pronostico, visti i successi (soprattutto radiofonici) dei tre singoli estratti dall’ultima fatica discografica, “L’evoluzione della specie”. Canterà “Ci vediamo a casa” e si poterà in dote l’amico rapper Professor Green. La nostra ideale copertina la assegniamo a Samuele Bersani, fine cantautore e degno rappresentante della musica d’autore. Bersani torna in gara a dodici anni dal quinto posto di “Replay” e rientra senza dubbio tra i “colpi” messi a segno dalla direzione artistica. La sua canzone “Un pallone” lascerà il segno. Bersani avrà come “guest star” tutta l’energia di Goran Bregovic. Termina con successo anche il lungo corteggiamento di Morandi all’eterno amico Lucio Dalla, che avrà un ruolo molto simile a quello ricoperto, un anno fa da Franco Battiato “amichevole presenza” al fianco di Luca Madonia. In questo caso l’autore de “L’anno che verrà”, farà da eccellente padrino a Pierdavide Carone, uno dei tanti “Amici di Maria”. Il cantautore romano torna a Sanremo dopo l’atroce delitto compiuto con Valerio Scanu. Era, infatti, lui l’autore de “Tutte le volte che”, quella di “Tutti i luoghi e tutti i laghi” per capirci. La strana coppia canterà “Nanì” e sarà supportata sul palco da Mads Langer. Piacevolissimo il ritorno di una grande voce come Nina Zilli (interprete di “Per Sempre” con ospite Skye dei Monchada), che presto vedremo in televisione al fianco di Giorgio Panariello nel nuovo show Mediaset dell’attore toscano. Anche lei, alla vigilia, tra le favorite alla vittoria finale. Il Festival in rosa si chiude con il debutto di Chiara Civello, raffinatissima cantante e pianista jazz da tempo trasferitasi in America, pronta

a far scoprire la sua suadente voce da bossanova anche al grande pubblico televisivo. Per lei il brano “Al posto del mondo” e un duetto tutto da seguire con Shaggy (quello di Boombastic…). Autentici outsider non potranno che essere i Marlene Kuntz, rappresentanti del rock progressive italiano. Una vita trascorsa sui palchi dei grandi eventi alternativi. Sperando che l’impatto non sia simile a quello vissuto dagli Afterhours nel 2009. La band piemontese presenterà “Canzone per un figlio” per l’illustre presenza in terza serata di Patti Smith. Chiuso il discorso cast si aprono i tormentoni sugli ospiti che si alterneranno nelle cinque serate festivaliere. A parte la superstar Adriano Celentano, ormai scontato il ritorno di Luca e Paolo (reduci dal successo di “Immaturi 2”) che torneranno a dar fastidio all’amico Gianni (si parla di una loro presenza alla prima e all’ultima serata). Assai probabile anche l’arrivo di Alessandro Siani. Resta in piedi il sogno Madonna che tra gennaio e marzo presenterà nuovo singolo e album. Ricco il piatto delle immancabili “vallette” che affiancheranno la coppia inedita MorandiPapaleo. Le bellissime Tamara Ecclestone (figlia di Bernie, patron della Formula Uno) e la modella Ivana Mrazova. Certamente due volti e nomi totalmente da scoprire, rispetto al grande effetto mediatico di un anno fa con la coppia copertina Belen – Canalis. Chiuso anche il lungo percorso di “Sanremo Social” per la selezione dei sei giovani che andranno a comporre la sezione “Nuove Proposte”. Il Festival quest’anno è sbarcato su facebook con numeri importanti. Ottocentomila visite e centocinquantamila fans in tre settimane. I promossi dall’estenuante selezione: Alessandro Casillo con “E’ verò”, Giulia Anania con “La mail che non ti ho scritto”; Marco Guazzone con “Guasto”; Celeste Gaia con “Carlo”; Erica Mou (ennesima scoperta di Caterina Caselli) con “Nella vasca da bagno del tempo”; Dana Angi con “Incognita poesia”. Ai neo promossi si aggiungono i due gruppi vincitori di Area Sanremo, la band Io ho sempre voglia, con “Incredibile”, e Bidiel, con “Sono un errore”. L’augurio che questi ragazzi possano davvero portare una ventata di novità all’Ariston e non dimostrarsi più vecchi dei “Big”. Tutto pronto (o quasi). Obiettivo dichiarato confermare i buoni ascolti delle ultime tre edizioni (Bonolis, Clerici, Morandi). Obiettivo da non dimenticare: qualche buona proposta musicale…

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a cura di

rubrica a cura di Gaetano Ippolito

LA NOSTRA AVVENTURA IN TERRA AFRICANA AL FIANCO DELL’ASSOCIAZIONE “UNA MANO PER THARAKA” DI GIUSEPPE VALENTE. UN DOCUMENTARIO PER RACCONTARE UN MONDO E UNA MENTALITA’ A NOI SCONOSCIUTA. UN’INFANZIA VISSUTA TRA DEGRADO, DIFFICOLTA’, MALATTIE E…UN SORRISO SEMPRE PRONTO.

SCALZI E POVERI: “HAKUNA MATATA!”, SENZA PENSIERI! servizio di Gaetano Ippolito foto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci

Africa. Terra lontana. L’origine dell’uomo. È lì che tutto ebbe inizio milioni di anni fa. Oggi, quel territorio primordiale è considerato terzo o addirittura quarto mondo, lontano dalla civiltà, incapace di un’evoluzione sociale, politica ed economica. Forse perché per l’uomo occidentale l’idea di felicità coincide con l’idea di benessere. Più benessere più felicità. Avere, avere, avere. Essere consumatori, utenti, clienti, fruitori, ci obbliga a guadagnare sempre di più, a soffrire la crisi economica, ad affollare i mega e ultramoderni centri commerciali anche senza avere la possibilità di acquistare. E allora siamo depressi, ansiosi, infelici. I mass media accentuano ancora di

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più il nostro disagio. Abbiamo tutto, ma c’è chi ha di più. Allora nasce la frustrazione, l’infelicità. Questa è civiltà. Un mondo fondato sul capitalismo, dove l’importante è crescere, sempre e comunque. Dove deve crescere il PIL, devono crescere i consumi, deve crescere il benessere. La crescita è la nostra ossessione. Eppure qualcuno si è posto una domanda: si può crescere all’infinito? Ovviamente non è arrivata alcuna risposta. In Tanzania, al contrario, nessuna ossessione, niente depressione, l’ansia è una parola sconosciuta. Eppure si vive scalzi, dentro le capanne con un dollaro al giorno e un sorriso infinito sulle labbra, ebbri di entusiasmo. Si ha poco o nul-


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la, ma non manca mai un sorriso. “Hakuna Matata”, senza pensieri, è questo il motto. Si vive giorno per giorno. Il tempo scorre lento, senza affanni. Siamo stati in Tanzania con l’idea di realizzare un documentario sul medico missionario italiano, Giuseppe Valente, presidente dell’Associazione “Una mano tesa per Tharaka”, che da anni raccoglie fondi per l’Africa al fine di costruire ospedali e dispensari medici. Una nuova avventura per la redazione di SET, che continuerà nel tempo. Durante il nostro soggiorno in Tanzania abbiamo avuto l’appoggio, come interprete, di Giuseppe Tuzzeo dell’associazione “Piccoli scalzi”. Giuseppe ormai vive in Africa da circa sei anni. È un missionario laico. Ha sposato una bellissima donna del Kilimangiaro, con la quale ha due figli. Durante le riprese con l’aiuto di Giuseppe, abbiamo chiesto alla protagonista del nostro documentario quale fosse il ricordo più bello della sua infanzia. Giuseppe mi ha guardato stupito: “Lei non saprà mai risponderti, perché per loro non esiste né il passato né il futuro, ma soltanto il presente”. Dopo questa risposta abbiamo compreso a pieno l’essenza dei tanzaniani. Abbiamo

suo primo figlio. Sono partiti per il Kilimangiaro per celebrare il funerale del bambino. Durante la cerimonia è venuto a mancare anche il marito. La morte, però, non appartiene allo sguardo di Adelina. Il dottor Giuseppe Valente era stato buon profeta quando ci disse che a suo avviso l’Africa è a colori e il nostro paese in bianco e nero. Adesso sappiamo cosa intendeva quando mi confidò di sentirsi a casa in Tanzania e straniero nel proprio paese. Come tutte le belle cose è arrivato il momento di chiudere le valigie e far ritorno a casa, nella civilissima Europa, nel bel paese, dove tutto scorre velocemente, lontano dalle strade polverose di Mbweni, dalle baracche senza pavimenti, dai bambini scalzi che ti prendono per mano, da sister Maurilia e sister Jenny che sorridono, sorridono e sorridono ancora, dall’autista creativo Achili, dalle strane risate di Kalim, il musulmano che beveva con noi birra di nascosto, da Joseph che si divertiva da matto a trattare sul prezzo del pranzo, lontano dalle altre migliaia di cose che è impossibile elencare, ma che avranno sempre un posto speciale tra i nostri ricordi. Eravamo abituati a parlare di spettacoli,

compreso i sorrisi dolci di Adelina, la ragazza di trentaquattro anni del Kilimangiaro, che lavora come governante negli alloggi dei volontari del Mbweni Hospital, dove siamo stati ospiti. Adelina ha una figlia di dieci anni di nome Honorina. Qualche anno fa è morto il

festival, bellezza e personaggi da copertina. Abbiamo scoperto quanto è bello fare piccoli gesti che regalano agli altri e a noi grandi sorrisi. Anche se spesso tocca sentirci stranieri nella nostra città.

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L’ANGOLO DEL LIBRO

I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway). L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!

LITTIZZETTO – VALERI: DIALOGO TRA DUE SIGNORINE PERBENE

Luciana Littizzetto e Franca Valeri: due donne separate da generazioni, eppure vicine nella scelta di proporre e conservare un’immagine di sé genuina, intelligente. Si incontrano in questo “L’educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine perbene”, edito da Einaudi (pag. 112, € 10), per parlare di quanto sia bello e difficile essere donne, oggi come ieri. Un dialogo in cui le voci brillanti e particolari delle due donne emergono distintamente e si spalleggiano abilmente, alternandosi nella rievocazione della vita vissuta, delle piccole e grandi battaglie quotidiane intraprese su molti fronti per diventare quello che sono diventate. Ricordando l’educazione, i primi amori, le mode, le abitudini, la famiglia, i valori, la libertà conquistata duramente, si delineano due percorsi di vita e un interessante ritratto di un’Italia che cambia e rimane la stessa lungo il Novecento. Franca Valeri e Luciana Littizzetto raccontano il loro essere donne, riflettendo sulla scomparsa delle convenzioni che accompagnavano un significativo rito di passaggio. Crescere negli anni Trenta voleva dire seguire certi rituali e maniere ancora legati al secolo precedente, che l’evoluzione culturale e sociale ha cancellato nel giro di pochi anni. Prima la fotografia, poi il cinema, infine la televisione hanno dato al lungo processo che ha portato alla rivoluzione sessuale e all’approvazione della legge sul divorzio una spinta fondamentale. L’Italia in cui è cresciuta. Il concetto stesso di “fanciullezza” è venuto rapidamente meno.

UN THRILLER CALCISTICO PER IL NUOVO BESTSELLER DI FALETTI

Il nuovo bestseller di Giorgio Faletti, “Tre atti e due tempi” (Enaudi, pag. 151, € 12), parte dalla città natale dello scrittore. Asti. Una squadra di calcio della provincia italiana vive la sua stagione da sogno impegnata nella conquista della promozione in serie A. Il vecchio Silvano, detto Silver, è un ex promessa del pugilato, che ha rovinato la sua carriera proprio sul nascere, rimanendo implicato in un giro di scommesse clandestine. Silvano è stato in carcere, poi una volta uscito ha cercato di rifarsi una vita, ha trovato lavoro come magazziniere proprio nella locale squadra di calcio, si è sposato, ha avuto un figlio. A distanza di anni da quell’errore che ha messo fine alle sue ambizioni di pugile professionista, Silvano, rimasto vedovo, naviga a vista, prova a godersi il momento felice della squadra di cui suo figlio Roberto, soprannominato Il Grinta, è diventato il capitano condottiero. Rapporto complicato quello tra Silver e Il Grinta. Il round decisivo tra padre e figlio si combatte nel presente, il gong non ha ancora suonato la fine dell’ultima ripresa. L’obiettivo non è vincere il match ma riuscire a resistere in piedi, entrambi, fino all’ultimo abbraccio. Tocca a Silvano, perché padre, perché smaliziato dalle delusioni della vita, tenere in piedi fino alla fine lo show. Quando avrà ormai perso la speranza il lettore di Faletti troverà un’anima thriller anche nella nuova opera del suo autore preferito. Nonostante le lancette dell’orologio continuino a girare inesorabilmente, nel momento del riscatto, il protagonista di Faletti sembra scoprirsi arbitro del proprio destino.

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1976-2012 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.

scheda personale

Nome e Cognome: Guido Tognetti Nato a: Novara Età: 51 Professione: autore, direttore artistico, musicista Attuale programma: Retropalco in onda si Radio Ti Ricordi (Roma) il mercoledì 18 alle e in replica il sabato alle 16. La radio si ascolta in streaming all’indirizzo www. radionostalgie.it Curriculum: dal 1992 produce artisticamente nuovi artisti, gestisce l’organizzazione artistica del grande locale di Testaccio Village, scrive dei soggetti e sceneggiature per Canale 5. Direttore artistico di Claudio Baglioni. A Radio ti ricordi (RTR 99.0) conduce dal 2009 Retropalco.

GUIDO TOGNETTI

di Vincenzo Lombardi

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Esperto di musica, cinema e fotografia. Guido Tognetti, un personaggio di primo piano nel panorama musicale italiano. Co-conduttore con Fabio Martini del programma radiofonico Retropalco su RTR 99.0. Programma di grandissimo successo da lui ideato. Un viaggio tra palco e – retro palco – con temi sempre diversi in ogni puntata e grandissimi ospiti nel campo della musica, della televisione e dello spettacolo. La musica che parla e si racconta.

La musica per te è essenza di vita. Come nasce la tua passione? “La musica è un istante, e come dico spesso, fino all’istante che precede il tutto non c’è, poi, quando arriva, non se ne va più. A me è accaduto intorno ai quattordici anni, per una piccola presunzione nel dire che possedevo un disco a un mio compagno delle scuole medie, quando non solo quel 33 giri non lo avevo affatto, ma neppure mi ero avvicinato mai al mondo musicale. Da lì, per non perdere la faccia, l’acquisto di quel disco, un doppio album dei Deep Purple. Non lo ascoltai neppure, lo diedi – brevi mano – all’amico insieme a un’occhiata autoritaria. Quando il disco mi ritornò qualche giorno dopo, decisi di provare a mettere quel vinile su un vecchissimo giradischi e tutto cambiò in un momento. La musica, aveva bussato alla mia porta e io, avevo aperto”. Dal 1976 alcuni cambi di denominazione, fino alla fatidica data dell’ 8 luglio 1991. Radio Ti Ricordi, una delle prime emittenti radiofoniche private di Roma.

“RTR è una realtà che profuma di musica e passione. Un’Emittente importante che sa muovere il viaggio delle note, della comunicazione, dei programmi e delle iniziative proprio come accadeva un tempo, quando le radio libere (come dice Finardi) erano – libere veramente. Un gruppo, un manipolo, un insieme di persone che ci credono davvero, vivendo la radio e ciò che essa rappresenta, con un capitano grande che sa il fatto suo. Quel capitano corrisponde a Fabio Martini”. Nuovo anno. Musicalmente parlando cosa ci lasciamo alle spalle e cosa speri di trovare in questo 2012? “Ci lasceremo alle spalle la parola – crisi – che è diventata il nemico pubblico numero uno. Io ho deciso di non sentirla e non nominarla più. Si dice che quando una cosa ti passa di mente o non la fai vivere essa non esiste più, e forse questo è il sistema migliore per uscirne fuori. Ritengo che la musica stia per fare un balzo in avanti. Sento dire che gli mp3, lasceranno di nuovo il posto al tatto, ovvero, nell’andare a


comprare la musica, per averla, per collezionarla, per dimostrare a se stessi che si è dentro e non fuori nell’invisibile sistema del niente. Avere musica è andare a cercarla, grattare le copertina, sfogliare gli scaffali, sentire il profumo delle cose da comprare e viverle bene, per poi accarezzarle a casa nostra. La musica vince sempre!” Retropalco il tuo programma radiofonico rappresenta un appuntamento importante, per RTR. Come nasce e come si è evoluto? “Nasce, come tutte le cose, un po’ per voglia e un pò per caso. Grazie a un incontro su un social network con Fabio Martini, due parole scritte e da lì un incontro. Poi l’idea, il progetto e la voglia di poter raccontare la musica del palco e da dietro le quinte, grazie ad ospiti importanti, ma anche tramite gli addetti ai lavori, persone che nel mestiere della musica e dello spettacolo che hanno tanto da raccontare per il loro tanto vivere. Retropalco è partito così, con quell’idea di musica e racconto, un piccolo talk show radiofonico dove le parole si snodano tra le note e le storie delle persone che da sempre fanno parte di questo percorso così affascinante. E poi, gli artisti, gli amici, tutti coloro che in questi vent’anni di lavoro sono stati vicini a me in questo viaggio. Tutti insieme, in un’unica interessante realtà, poter raccontare se stessi senza limitazioni”. A proposito di evoluzione a breve aprirete il vostro programma a trasferte live in locali, con giovani artisti emergenti. Ci anticipi qualcosa? “L’idea di dare spazio alle voci di domani, ci ha portato a creare un nuovo percorso. La trasmissione proposta in chiave live. Due ore di proposte, di conduzione con Fabio e me, con il pubblico e con tutto ciò che c’è nelle puntate in studio, ma questa volta dal vivo con le voci di tutti coloro che saranno i Big di domani”. Il programma radiofonico fatto da un collega e che avresti voluto fare? Mentre un programma che manca e che sogni di fare?

“Di programmi ce ne sono tantissimi. Uno per tutti è una pietra miliare. Lo ascoltavo quando ero giovane. Parlo di “Alto Gradimento” di Arbore e Boncompagni. Lì accadeva di tutto. Cultura, musica, comicità, e grande capacità nell’affascinare lo spettatore. Quello credo che sia il simbolo di un’epoca e di uno stile che ha fatto poi nascere tutto il resto, forse anche buona parte dei programmi musicali della tv. Un programma che mi piacerebbe fare? Retropalco in televisione, perché credo che ci sia bisogno di nuovo di parole e musica in un format ben studiato e condotto”. Siamo ormai prossimi al Festival di Sanremo. Pensi sia utile alla musica? Come lo cambieresti? “Cambiare Sanremo non serve e non si può, ogni anno già si cambia da solo, e poi è forse l’unica grande manifestazione canora che fa parlare di se per tutto l’anno. Può servire come è servito a molti artisti, e può essere inutile come lo è stato per chi è diventato un Big senza passare da lì. Sicuramente è qualcosa che c’è e che è importante nel mondo, per cui, diamo alla musica lo spazio e il ritmo giusto e Viva Sanremo”. Guido nel salutarci vista la particolare attenzione che avete per i giovani artisti, se dovessi dare loro un consiglio. Per fare musica e per fare radio. “Immergersi totalmente in qualche cosa che i grandi della storia ci hanno insegnato. La musica è la più grande emozione che ci sia, basta viverla dentro, per farla uscire fuori”.

i tuoi brani preferiti

i tuoi brani preferiti 1) “The End” Door 2) “The long and winding road” Beatles 3) “Luci a San Siro” Roberto Vecchioni

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Come nascono, Camera 133?

scheda tecnica NOME E COGNOME: CAMERA 133: Davide “Dado” Pepe (voce/chitarra), Gianluca “Jabe” Belviso (chitarra e cori) Massimiliano Mortara (batteria), Giuseppe Capasso (chitarra) CITTÀ: Bari PROFESSIONE: Studenti SOGNO NEL CASSETTO: Il nostro sogno?! Solo uno?? Suonare e arrivare “discograficamente” al cuore della gente.

CAMERA 133

i

“Nascono da quattro persone che hanno voglia di comunicare un messaggio, un’emozione, un’incazzatura, una gioia. Nasce dall’esigenza di comunicare suonando e cantando, coinvolgendo e condividendo. Condividere le proprie opinioni, aldilà che poi possano essere accettate o meno. Credo sia il fine ultimo del fare musica. La mia personalissima opinione è che per fare musica non serve o non basta saper suonare, di bravi musicisti ce ne sono tanti. Credo serva aver qualcosa da dire, qualcosa da comunicare e, soprattutto un pò di presunzione nel farlo sapere ad altra gente. Ovviamente il risultato prescinde da tutto ciò, talvolta non ci si riesce, ma va bene così. Fa parte del gioco”. Cosa crea amalgama in un gruppo musicale?

di Wanda D’Amico

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quindi,

“L’amalgama è data dalla passione. Principalmente la passione per ciò che facciamo. Noi lo facciamo e basta. Adoriamo la musica e ciò che la musica stessa trasmette con le note e con le parole, con i toni e con i versi. Ce la mettiamo tutta, aspettando quel che accadrà…”.

Voi siete i figli di un gruppo precedente, gli Empirica. Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto ad aprire questa nuova pagina? “L’unico legame con gli Empirica sarei io. Inizialmente, quando il progetto non aveva ancora un nome suonavamo per dare una continuità alla nostra passione. Poi ci sono stati i cambiamenti classici all’interno di una band. La parentesi Empirica, per quanto mi riguarda, è stata “forzatamente” chiusa da tanti motivi, personali e, allo stesso tempo, indipendenti da me. Camera133 ha in comune con il mio vecchio progetto la voce, la chitarra e lo spirito del sottoscritto che però vede e da un’impronta differente al modo di far musica, grazie all’apporto dei nuovi musicisti”.

Quali sono in questo periodo di crisi le speranze di neo talenti come voi? E quali sono i vostri progetti per cercare di arginare l’asfissia che le case discografiche stanno attraversando? “È brutto da dire, ma credo che i gruppi musicali possano fare molto poco per tirar fuori le case discografiche dalla situazione in cui sono finite, in parte, a causa loro. Di gruppi validi ce ne sono tanti e la musica, ormai, è diventata un settore come gli altri: bisogna far quadrare i conti alla fine. Sono poche le case discografiche che seguono una linea e che badano all’ “artista” nella sua complessità. Il più delle volte contano i numeri. Ecco il perché della “crisi”, ma non solo in musica, ma in tutto: c’è sempre meno tempo e voglia

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di soffermarsi a guardare tutti gli aspetti di un qualcosa perché si è sempre troppo distratti ed occupati a badare alla superficie e all’apparenza”. Secondo voi i Talent Show sono una buona soluzione? Avete mai pensato di proporvi per uno di questi?

carattere, il modo di pensare e il modo di vivere. In musica è la stessa cosa: come comunichi ciò che hai dentro e cosa tu voglia dire. Il tutto ha riscontro a lungo termine. Se dopo un pò rimani senza, la gente se ne accorge e lì forse è meglio se mediti qualcos’altro”. © Riproduzione riservata

“Non ci abbiamo mai pensato. E non avendoci mai pensato, riesce difficile rispondere. In realtà i talent show sono sempre esistiti, in altre forme, ma ci sono sempre stati, solo che ora si tende a renderli spettacoli televisivi”. Che tipo di studi avete intrapreso a livello musicale e quanto sono davvero necessari per una carriera che abbia un lungo corso? “Ognuno di noi ha studiato musica, voce, chitarre , basso e batteria. Come già detto, la cosa più importante in musica è il cuore, e quello deve esserci di suo, non ci sono studi in merito. Quello che fa la differenza tra le persone è il

nota biografica nota biografica

Conosciamo un gruppo che sta muovendo i primi importanti passi della propria storia. Lo facciamo incontrando Davide Pepe, uno studente tutto musica e cuore, leader dei Camera 133, già voce e chitarra degli Empirica. La musica dei Camera 133 nasce nel 2010, dalla voglia di dar vita a storie chiuse in un cassetto per troppo tempo. Terminata l’avventura con gli Empirica, Davide “Dado” Pepe incontra Gianluca “Jabe” Belviso, con cui sorge l’idea di un progetto che racconti queste storie, che vedono, come protagonista, la parte più profonda e fragile dei personaggi che le animano. La “CAMERA” rappresenta appunto, il luogo più intimo e personale di ognuno di noi, il posto in cui nascono e si sviluppano le emozioni umane, i sentimenti belli e brutti, con una finestra sul mondo fuori. Decisivo diviene l’incontro con Massimiliano Mortara alla batteria; nasce il suono Camera 133 dolce e forte allo stesso tempo, melodie classiche e pop unite alla carica più rock e graffiante che ci sia. La musica dei Camera133 contiene influenze di ogni genere, nonostante la prevalente impronta rock; dalle armonie più lineari ai suoni più sperimentali…

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GRANDI INTERPRETI E MUSICA D’AUTORE PER APRIRE IL 2012. A TEATRO TRA PIRANDELLO, CARRERE E di Alfonso Papa - musicaeterritori@setweb.it TANTE RISATE.

Pa lc o

&Scena BOSSO & GIANMARCO: GRANDE JAZZ! “IL CANTO DEL CIGNO” DI ENRICO MONTESANO

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compositivo, dunque, Il nuovo anno, APPUNTAMENTO IN l’identità di Giammarco musicalmente parlando, va cercata nella per la Campania si apre CAMPANIA CON I RIO sintesi che egli cerca all’insegna dei diversi continuamente di generi musicali. Tanti FORTI DEL SUCCESSO operare sul suo vasto ottimi artisti e, mai come DI “MEDITERRANEO”. ed eclettico vissuto in questo gennaio, musica artistico. di qualità. Si inizia con AL TEATRO DIANA Fabrizio Bosso (27 CONTINUA IL gennaio, Piccolo Bellini Teatro d’autore e di Napoli) uno dei più comicità garantita sui “LABORATORIO ZELIG” grandi trombettisti italiani palcoscenici per questo DI MICHELE CAPUTO. affermatosi nell’attuale primo mese del 2012. scena jazz a livello Un classico al Teatro GRANDE PROVA D’ATTORE internazionale. Ha da poco Diana di Napoli che PER FILIPPO TIMI AL presentato il suo nuovo dal 18 al 29 gennaio lavoro “Enchantment” ospita Mariano TEATRO BELLINI. registrato con la London Rigillo e Anna Teresa Symhony Orchestra nei Rossini in “Questa prestigiosi Air Studios di sera si recita a Abbey Road. L’album omaggia il compositore soggetto”, storica pièce di Luigi Pirandello. italiano Nino Rota a cento anni dalla sua Scritta nel 1930, durante il suo volontario nascita. Le note del grande autore che esilio berlinese. Questa breve, lapidaria, incontrano la tromba di un superbo musicista. affermazione è una sintesi perfetta delle La classe è garantita. Prosegue alla “Casa emozioni che si provano rileggendo l’opera: della Musica” di Napoli il “Mediterraneo una prepotente dialettica di suoni, di luci, Tour” de I Rio, che tornano sui palchi delle di colori, di passioni elementari. Sempre al principali città con tutti i loro successi ed i Diana, tornano i mercoledì all’insegna del brani di Mediterraneo, un album che ben è Laboratorio Zelig con Michele Caputo e i riuscito ad inserirsi nelle classifiche e nelle suoi ospiti alla ricerca delle nuove leve della programmazioni radiofoniche, garantendo al risata. Un “mostro sacro” dello spettacolo al gruppo un’importante crescita artistica. La Teatro Augusteo di Napoli. Enrico Montesano band rock fondata da Marco Ligabue e Fabio dal 27 gennaio è in scena con “Il canto del Mora, con il suo quarto album è balzata da cigno”, nuova avventura teatrale dell’attore subito in vetta alle classifiche di iTunes. romano. L’occasione per Montesano per Il nuovo live sarà naturalmente foriero di ripercorrere la propria storia: dai sogni dei tanta energia e coinvolgimento. La fine del suoi esordi di attore, ai grandi successi del mese ci porta in dote altri appuntamenti teatro rivista, ai popolari personaggi comici molto importanti. Il 27 gennaio è la volta di creati dalla sua fantasia per la tv: il tutto James Senese icona del blues. A seguire accompagnato da un filo di nostalgia per note la straordinaria musica di Marcio Rangel, e accenti del grande teatro classico, da cui la chitarrista brasiliano e compositore mancino, vita e il successo l’hanno tenuto lontano. Ma dotato di grande talento, carisma ed anche (e questi son forse nuovi “colori” nella eclettismo. Le sue composizioni originali sono sua tavolozza d’attore, e una “novità” nella dotate di armonia e ritmi complessi, ma allo proposta) l’occasione per affiancare alle più stesso tempo appaiono semplici ed incisive, popolari macchiette e alle canzoni del suo melodicamente accessibili al primo ascolto. repertorio “classici” assoli di bravura e di Grande attesa l’11 febbraio per l’arrivo a eclettismo. Al Teatro Bellini di Napoli arriva Caserta di Lorenzo Jovanotti e la nuova uno degli attori più apprezzati della nuova tappa del suo “Ora Live”. generazione, Filippo Timi, che dal 17 al 22 gennaio, è protagonista di “Favola”, spettacolo Si chiude con il sassofonista, compositore trasgressivo, coinvolgente e sapientemente ed arrangiatore, Maurizio Giammarco (28 interpretato dall’attore umbro. La storia di gennaio a Fisciano, provincia di Salerno) che due donne (una delle quali interpretata da vanta una carriera ormai ultra trentennale Timi), che scoprono dei lati nascosti dei propri dedicata al jazz e alle tante forme della musica mariti. Due interpreti di classe al Teatro d’improvvisazione. Il suo percorso artistico si Comunale di Caserta (20 – 22 gennaio): è mosso sostanzialmente su due direttrici: un Ennio Fantastichini ed Isabella Ferrari continuo approfondimento del jazz classico, protagonisti de “Il Catalogo” di Jean Claude prova del suo forte e appassionato legame Carriere. Una pièce da camera di antesignano con la tradizione, da sempre affiancato a una minimalismo, in cui si racconta l’incontrosorta di disinvolto nomadismo culturale che scontro di un giovane avvocato collezionista di lo ha spesso attratto verso altre esperienze donne con un’eccentrica ragazza alla ricerca e forme musicali, nel segno di uno spirito di di un fantomatico signor Ferrand. ricerca pronto a rimettere tutto ciclicamente in discussione. Sia sul piano stilistico che © Riproduzione riservata

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DROGHE&ROCK STORY UNO SPETTACOLO PER PENSARE Ha debuttato il format teatrale ideato e realizzato da Stammibene. e dall’associazione Ottobre. Droghe e Rock esplodono tra gli anni ‘50 e ‘60, diventando all’istante fenomeni di massa e simboli di ribellione. Il Rock è arte, arma di lotta, linguaggio espressivo. La Droga è una promessa non mantenuta, un tormentato labirinto di illusioni e disillusioni. Sabato 3 dicembre alle 21.30 al cineteatro di Montecosaro Scalo, Stammibene - Team di prevenzione dell’azienda sanitaria di macerata - e l’associazione Ottobre, hanno presentato il Rock (e le droghe) in un avventuroso viaggio in video, parole e musica attraverso i suoi interpreti più celebri e toccando vari generi, dagli albori al “quì ed ora”. All’interno di questo viaggio: la musica live dei Sun King, band con grande esperienza nell’approcciare la vasta articolazione del rock, fino alle sue radici, nel blues; le performances di due attrici, Giulia Ausili e Laura Perini, che reciteranno i testi originali scritti da Paolo Nanni e Roberto Sagripanti; infine le proiezioni in diretta realizzate dal regista video Paolo Andrenucci. In tutto 90 minuti di spettacolo con musica e video dei più grandi: . L›obiettivo è certo quello di omaggiare il Rock, favorire la diffusione della musica dei grandi artisti che ne hanno fatto la storia, ma soprattutto è un vero intervento di prevenzione che si propone di abbattere luoghi comuni e stimolare una visione critica, non solo su droghe e rockstar, ma anche su industria musicale, fenomeni di massa, omologazione culturale.

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Ora lo spettacolo sarà replicato in teatri e scuole superiori. Sarà sempre presente lo stand Stammibene, dunque la possibilità di avere opuscoli e materiale promozionale sui

temi delle malattie sessualmente trasmissibili, sull’alcol e sulle sostanze stupefacenti. Ogni replica costituirà un momento importante di crescita, perché Droghe&Rock story è ancora un work in progress, con piccoli e grandi miglioramenti, fino a rendere questo format sperimentale uno spettacolo avvincente e un vero intervento di prevenzione capace di far pensare. Per questo la direzione scientifica del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche di Macerata e Camerino sta effettuando una costante valutazione. La produzione è stata realizzata dall’Ass. Ottobre, in collaborazione con le Compagnie Teatrali Riunite di Macerata. Regia dello spettacolo: Paolo Nanni; progetto luci e scene: Barbara Sagripanti; direzione tecnica: Giuseppe Fini; costumi: Giulia Ausili, Laura Perini. I Sun King sono composti da Giacomo Pettinari (chitarra solista), Ivan Perugini (voce e chitarra), Daniele Sincini (basso), Giampiero Santini (batteria). Altre informazioni sullo spettacolo sono sul sito www.stammibene.info. Per scritturare lo spettacolo, è possibile contattare il presidente dell›associazione Ottobre, Roberto Sagripanti al 320.8810169. galleria fotografica su fb: Butterfly public agency

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Work in Progress Concorso di canto al Giusy risto pub, Montecassiano, primo premio l’ingresso alle selezioni finali del premio “MIA MARTINI” a Bagnara Calabra e altri numerosi e bellissimi premi. Info: E-mail: gioriomonica@libero.it; Mob.: 388 9212184 o alla pagina di facebook Giorio Monica (completo) con msg privato.

GIORIO MONICA

nota biografica

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nota biografica

Giorio Monica in arte Monika nasce a Corridonia il 23.01.1975. Dall’età di 12 anni canta ed emoziona con le sue potenzialità vocali e con la sua spiccata personalità espressiva. Partecipa a svariati concorsi locali e nazionali uno tra tanti il ”PREMIO MIA MARTINI”, a Bagnara Calabra, raggiungendo sempre risultati rilevanti. Ha collaborato e collabora con diversi artisti locali. A novembre del 2008 partecipa alle selezioni per il programma “X FACTOR” su rai due con la Magnolia, che selezionò 22 mila artisti, arrivando alle selezioni finali a Marostica, con MORGAN dei BLU VERTIGO, fra gli ultimi 70 partecipanti. Nel 2008 comincia la preparazione di un inedito da proporre all’accademia della canzone Italiana di San Remo. Progetto che si realizza partecipando all’edizione 2009/10.

Attualmente si impegna ancora nello studio del canto partecipando a diversi master, ultimo ma non di importanza quello con Silvia Mezzanotte presso la POP ACCADEMY. Scuola presso la quale sta preparando diversi brani inediti che sentiremo presto nel suo primo album. Potete seguire le sue serate di Musica live e Karaoke il giovedì a Montecassiano al “Giusy Risto Pub”, il venerdì a Trodica di Morrovalle C/o ALLin caffe e il sabato a “La Dolce Vita” Porto Sant’Elpidio. Visionate i suoi eventi su Facebook e contattatela per le vostre feste: compleanni, matrimoni, feste di laurea o oltre occasioni, lei riuscirà a trovare per voi la musica adatta ad ogni situazione con la collaborazione di un chitarrista, di un pianista, o di un dj e per i più esigenti con il suo gruppo “CADILLAC & CIGARETTES”.


I “ cadillacs & cigarettes “ nascono nel 2006 dalla passione per la musica del chitarrista autodidatta cristian “ kris “ carletti.Insieme ad altri giovani musicisti, iniziano ad improvvisare i piu’ celebri brani hard-rock ed heavy metal che hanno caratterizzato gli anni ’70 ed ’80. Dopo una lunga ed impegnativa strada caratterizzata dalla ricerca del “ sound “ della band, iniziano la loro attivita’ live. La scelta dei brani, l’amore per la musica e l’ impegno sono gli ingredienti che permettono alla band di debuttare in grande stile presso la locanda “ il dannato “ di apiro. Dopo circa due anni di concerti, i cadillacs ‘n’ cigarettes, in un’ottica di crescita musicale e personale continua, decidono di rinnovarsi, cambiando cosi’ line-up e genere musicale. Portano cosi’ nuovo stile e “ sound “ alla band i nuovi elementi: il bassista daniele m. Ed il tastierista marco “ garcia “ a., Il batterista michele c. E la cantante monika. I cadillac s ‘n’ cigarettes suonano in vari locali marchigiani, e partecipano abitualmente a manifestazioni e feste di piazza . La formazione attuale della band è la seguente: 1- Cristian “ kris “ c.: Fondatore, manager e public relator della band, ma soprattutto chitarrista dalla grande passione musicale. 2- Matteo “ gas “: chitarrista eclettico dalle poche parole, ma dalle parec-

I.P.

chie note 3- Daniele m.: Bassista introverso, maestro della band dall’ orecchio fine. 4- Marco “ garcia “ : le dita delle sue mani volano sulla tastiera, travolgendo il pubblico. 5- Michele c.: Batterista dal tocco raffinato, e’ l’ ultimo elemento “ comprato “ della band. 6- Monika: cantante e frontwoman della band, dall’ impressionante e potente dote vocale, vi coinvolgera’ in un’ esperienza musicale unica nel suo genere. I cadillacs ‘n’ cigarettes, propongono un vasto repertorio di musica live, che partendo dal rock ‘n’ roll anni ’50 dei migliori interpretielvis, buddy holly, chuck berry ( solo per citarne alcuni ) ecc… ecc…; passa per il blues ed il southern rock americano, fino ad arrivare al grande rock degli anni ’80 dei mitici queen, europe e molti altri ancora. I cadillacs ‘n’ cigarettes vi invitano a seguirli per serate all’ insegna del divertimento in compagnia della migliore musica ’50-’60-’70’80. “ Buon divertimento e….. God bless rock’n’roll “ Cadillacs ‘n’ cigarettes Per info: cristian carletti 320 3108996

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Set - Fotografico

foto di Gianni Porcaro Le sue passioni sono la fotografia le luci teatrali. Attualmente sta seguendo uno stage di luminotecnica. Ha fotografato spettacoli ed eventi teatrali, e in altri piccoli spettacoli è stato il disegnatore luci. La foto presentata è uno scatto realizzato per Officina Teatro per il promo di uno spettacolo.

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L’ANGOLO DELLA

MODA di Nica Crisci

BLACK & WHITE L’autunno inverno 2011/2012 ha visto una vera è propria consacrazione del bianco e nero che sulle passerelle si è confermato lo stile più ricercato. E’ stata Coco Chanel la prima volta a proporre un abbinamento dal contrasto così deciso ma allo stesso tempo elegante rendendolo uno dei suoi segni distintivi e siccome lo moda è fatta di cicli e tendenze il black and white ha conosciuto più volte momenti di gloria alternati a momenti in cui è finito nel dimenticatoio. In ogni caso il nero resta comunque il colore per eccellenza da gran soirée, che non passa mai di moda, sempre giusto nelle occasioni importanti. Per le più audaci e originali basta dare uno sguardo alle passerelle di questo inverno dove gli stilisti si sono sfidati a suon di mix divertenti, fantasiosi e meno scontati come per esempio la rivisitazione del tubino proposta da Versace in versione monospalla arricchito da un maxifiore bianco, Marc Jacobs ha scelto forme retrò e maxi pois luccicanti, Dolce&Gabbana ha giocato con forme rubate ad altri contesti ideando così la borsa pianoforte, Issey Miyake punta invece su

giochi ottici di linee a zig zag e infine non possono mancare le classiche fantasie leopardate e zebrate in bianco e nero e la geometria pied-depoule rilanciata da Salvatore Ferragamo seguito a ruota da altri marchi. Nemmeno gli accessori si sottraggono alla legge del contrasto per eccellenza. Degno di attenzione è l’anello di Emporio Armani composto da due fasce di cristallo Swarovsky sfaccettate. Interessanti anche lo stivaletto nero spuntato con plateau a righe bianche e nere di Missoni e le ballerine bianche con fiocchetto nero di Carshoe. E se tra tutte queste infinite combinazioni di bianco e nero non sapete scegliere quella che più vi rappresenta allora optate per un tubino nero semplice, un filo di perle bianche e il gioco è fatto!

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L’arte

in mostra

arte di Marica Crisci

“Non penso che l’arte sia propaganda; dovrebbe invece essere qualcosa che libera l’anima, favorisce l’immaginazione ed incoraggia la gente ad andare avanti.” Keith Haring

IL TEPPISMO CHE HA FATTO DA ARTE C i troviamo in questo mese a percorrere un piccolo viaggio che ci porta negli Anni Ottanta alla scoperta di una corrente artistica nata un pò per caso. Il Graffitismo. Fenomeno pittorico alquanto appariscente, sviluppatosi negli Stati Uniti nei quartieri poveri della periferia di New York, come il Bronx e Harlem. Il tutto ebbe inizio quando gruppi di ragazzi giovanissimi si divisero in bande ed iniziarono a ricoprire di disegni i vagoni delle metropolitane. Disegni realizzati con bombolette di colore spray e che rappresentavano fumetti oppure dei logos (firme personali)

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nei quali era racchiusa tutta la loro filosofia. Con il passare del tempo, alcuni di loro si fecero notare dai galleristi del momento e furono lanciati come artisti. Il risultato non fu dei migliori perché molti persero la spontaneità del gesto creativo ed entrarono a far parte di un circuito commerciale alla portata di tutti. Gli unici che riuscirono ad emergere furono quelli che avevano alla base una buona formazione artistica per gli studi effettuati e per aver frequentato persone come Andy Worhol. Il personaggio che fra tutti è riuscito a farsi notare è stato senza dubbio Keith Haring


(Kutztown 1958 – New York 1990), il quale ha iniziato a tracciare il suo segno creativo negli spazi vuoti dei pannelli pubblicitari delle metropolitane. Dipingeva con la scioltezza di un fumettista e le sue figure ricorrenti erano bambini, donne incinte, personaggi con la testa di cane e segni decorativi che riempivano ogni spazio vuoto. Un repertorio immaginario il suo formatosi guardando la televisione da bambino. Eseguiva le sue opere senza ripensamenti, con bombolette spray e pennarelli su ogni tipo di superficie: pannelli pubblicitari, teli di plastica, totem, anfore e statue. I suoi segni traducono visivamente i ritmi della musica rap: la ripetizione ossessiva, la possibilità di inventare al momento e la libertà di esprimersi in ogni luogo. Numerose sono le opere realizzate in giro per il mondo e tra i vari luoghi anche l’Italia può vantarsi della presenza di Haring nel 1989 per la realizzazione del murale “Tuttomondo” sulla parete esterna della Chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa. La parete è completamente piena di figure tipiche del suo linguaggio espressivo. Trenta figure concatenate tra loro, simbolo di pace e armonia nel mondo. Inoltre, in questo periodo è anche possibile ammirare un’altra delle sue opere: “Murale di Milwaukee” (1983) esposto a Chieti al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo - La Civitella. L’opera è composta da ventiquattro pannelli in legno per un totale di trenta metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. Un complesso di figure monumentali che permettono allo spettatore di entrare a far parte di quel mondo immaginario che Haring portò nelle gallerie dei musei di tutto il mondo.

curiosità: - Dotato di un forte carisma, raccolse attorno a sé ragazzi che gli facevano da assistenti, trasformando il “dipingere” in un atto sociale.

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Mostra in corso dal 30 luglio al 19 febbraio 2012, presso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo - La Civitella - Chieti. “Keith Haring: Il Murale di Milwaukee”.

a fianco: “Il Murale di Milwaukee” (1983) pagina a sinistra: “Tuttomondo” (1989) sopra: Keith Haring

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DOPO IL FLOP DEI CINEPANETTONI, SI APRE IL NUOVO ANNO SULLO SCHERMO

CLAUDIO BISIO E ALE SIANI SI RITROVANO AL NORD PER TOM CRUISE E’ ANCORA “MISSION IMPOSSIBLE” Brad Pitt protagonista di una storia sportiva. Viaggio post diploma per gli “Immaturi”

NELL’ANNO 2020 A NAPOLI ESPLODE “L’ERA LEGALE”! Un documentario di impronta televisiva dal messaggio inconsueto ma possibile. Enrico Caria è l’autore de “L’era legale”. Anno 2020. Napoli è una città sicura, pulita e moderna, grazie all’impresa straordinaria compiuta dal suo sindaco, Nicolino Amore. Nato poverissimo, all’inizio della sua scalata sociale Amore si lascia conquistare dai privilegi della bella vita, ma poi si ravvede e decide di occuparsi della sua gente e risolvere il problema più grave che da sempre affligge la città: il narcotraffico. Dopo studi approfonditi Nicolino Amore legalizza la droga e pone fine ai profitti e al dominio dei criminali. Enrico Caria ha scelto la formula del mockumentary per portare al cinema una questione scottante come la liberalizzazione delle droghe. Opinioni e presenze di Isabella Rossellini a Renzo Arbore, da Carlo Lucarelli a Giancarlo De Cataldo, Patrizio Rispo e Pietro Grasso.

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2011, il pubblico italiano abbandona il cinepanettone. Un rifiuto netto, inequivocabile, scandito dai numeri e dalle preferenze. Parlare di funerale è crudele e, forse, troppo prematuro. Più volte la commediola natalizia ha subito un arresto negli incassi multimilionari, riuscendo, poi, a risollevarsi. Diciamo che dopo anni di dominio incontrastato lo scricchiolio è diventato una voragine. Il primo mese del nuovo anno sarà un banco di prova immediato per testare i nuovi gusti del pubblico. In molti affermano che il cinepanettone è andato in pensione (dopo quasi trent’anni di onorata carriera, ndr), perchè non riesce più a distrarre il pubblico dalle infelicità quotidiane, tanto la realtà supera sempre più la fantasia cinematografica. Intanto due ritorni carichi di speranza in vetrina questo mese. Si comincia con gli “Immaturi” di Paolo Genovese che dopo essere ritornati sui banchi di scuola per gli esami di stato, si concedono la meritata vacanza post diploma. Raoul Bova, Barbara Boubulova, Ricky Menphis, Ambra Angiolini, Luca e Paolo, Anita Caprioli, partono per la Grecia insieme a tanti altri ventenni di oggi. Succederanno molte cose: ritrovarsi a quell’età a fare qualcosa di goliardico, crea delle conseguenze che possono essere dirompenti. Si incontrano all’ombra della Madunnina anche Alberto e Mattia, ovvero Claudio Bisio ed Alessandro Siani insieme a tutta la truppa (Nando Paone, Giacomo Rizzo, Valentina Lodovini, la new

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entry Paolo Rossi) per “Benvenuti al Nord”, seguito del grande successo della passata stagione cinematografica. Stavolta, oltre ai luoghi comuni Nord – Sud e ai problemi di lavoro, i nostri protagonisti dovranno affrontare anche difficoltà amorose. Il cinema d’autore presenta l’ultimo lavoro del Maestro Giuliano Montaldo, “L’industriale”. Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini protagonisti di una storia dei giorni nostri. Uno stimato ingegnere vede la sua fabbrica ad un passo dal fallimento e una moglie sempre più distante. Inizierà il periodo più difficile della sua vita. Il nuovo anno porta subito in dote un kolossal. Effetti speciali e riprese di ultimissima definizione per “Mission Impossible 4: protocollo fantasma”. Brad Bird dirige Tom Cruise che torna ad indossare i panni speciali dell’agente Hunt. Nuovo capitolo per Mission Impossible, la serie di film tratta dal famoso telefilm omonimo. L’agente Hunt adesso ha un allievo: interpretato da Jeremy Renner, acquisirà un ruolo progressivamente dominante all’interno della saga. Un altro divo di Hollywood, Brad Pitt, è l’interprete de “L’arte di vincere”, davvero un bel film sul mondo del baseball e della cultura sportiva in generale. Protagonista un giovane laureato in economia che, attraverso un metodo rivoluzionario, dimostrerà come si possa costruire una buona squadra basandosi sulle statistiche e non solo su nomi altisonanti e grandi budget.

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A t t e s i s s i m i L’arte di vincere

Immaturi Il viaggio

Genere: Biografico, Drammatico, Sportivo Nazione: U.S.A. Regia: Bennett Miller Cast: Brad Pitt, Jonah Hill, Philip Seymour Hoffman, Robin Wright, Chris Pratt... Uscita: 27.01.2012

Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Paolo Genovese Cast: Raoul Bova, Ambra Angiolini, Ricky Memphis, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Barbora Bobulova... Uscita: 04.01.2012

Benvenuti al Nord Genere: commedia Nazione: Italia Regia: Luca Miniero Cast: Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Nando Paone... Uscita: 18.01.2012 Trama: Sono passati circa due anni. I nostri amici, Alberto e Mattia, sono in crisi con le rispettive mogli. Silvia (Angela Finocchiaro) detesta Milano a causa delle polveri sottili e dell’ozono troposferico e accusa Alberto (Claudio Bisio) di pensare solo al lavoro e poco a lei. Così, per risvegliare l’amore, prende una seconda casa in montagna dove trascorrere romantici weekend. Peccato che Alberto....

Finalmente maggiorenni

A.C.A.B.

L’industriale

The Iron lady

Genere: Drammatico Nazione: Italia Regia: Giuliano Montaldo Cast: Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Eduard Gabia, Francesco Scianna... Uscita: 13.01.2012

Genere: Drammatico, Biografico Nazione: Gran Bretagna Regia: Phyllida Lloyd Cast: Meryl Streep, Jim Broadbent, Anthony Head, Richard E. Grant, Roger Allam... Uscita: 27.01.2012

Mission Impossible Protocollo Fantasma

La talpa

Genere: Drammatico Nazione: Francia, Italia Regia: Stefano Sollima Cast: Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Andrea Sartoretti, Marco Giallini, Roberta Spagnuolo... Uscita: 27.01.2012

Genere: Commedia Nazione: Gran Bretagna Regia: Ben Palmer Cast : Simon Bird, James Buckley, Blake Harrison, Joe Thomas, Laura Haddock, Emily Head, Tamla Kari, Jessica Knappett... Uscita: 04.01.2012

Genere: Azione, Thriller Nazione: U.S.A. Regia: George Clooney Cast: Tom Cruise, Jeremy Renner, Simon Pegg, Paula Patton, Léa Seydouxi... Uscita: 27.01.2012

Genere: Thriller, Azione Nazione: Regno Unito Regia: Tomas Alfredson Cast: Tom Hardy, Gary Oldman, Toby Jones, Benedict Cumberbatch, John Hurt... Uscita: 13.01.2012

Cinepanettoni sonoramente sconfitti. Investigatori e gatti che trionfano al botteghino delle Feste. Sherlock Holmes supera i 15 milioni, il “Gatto con gli Stivali” i tredici. Già oltre i sette milioni gli “Immaturi” di Bova e co. Il consiglio – DVD riguarda la bella commedia di Francesco Patierno, “Cose dell’altro mondo” con Abatantuono, Lodovini e Mastrandrea. Si parla di immigrazione. Con risate e originalità!

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eventi a cura di Alfonso Papa

Eventi, mostre e appuntamenti da segnare in agenda Il 21 e 22 Gennaio lo spettacolo diretto da Antonio Iavazzo

AL CIVICO 14 DI CASERTA IN SCENA LA LEGGENDA DI NICOLAMM(A)ORE Un uomo gentile a metà tra la terra e il mare, un re avido e meschino. “Nicolamm(a)ore” è il nuovo progetto di Antonio Iavazzo che andrà in scena il 21 gennaio alle ore 21 al Teatro Civico 14 di Caserta, con replica domenica 22 alle ore 19. La favola di un eroe semplice ispirata al testo “Leggenda e cunto di Colapesce” di Manuela Mazzi e Raffaele Rizzo che la co-produzione Il Colibrì, Il Pendolo e Itinerarte affida a un cast di otto attori e due danzatori: Giovanni Arciprete, Lara Corace, Emilio Antonio Cozza, Elvira Del Monaco, Raffaele Iavazzo, Carmine Losanno, Rosario Salvati, Marianita Josepha Vardaro, Mina Fiore e Luigi Rende. Una storia antica che affonda le sue radici nella tradizione siciliana del XIV secolo e che vuole il re Federico II affascinato dalle potenzialità di sfruttamento della condizione di uomo-pesce. Il sovrano cerca di trasformare il giovane Colapesce in “servitore”, utilizzandolo come avamposto affidabile del mondo marino. Per farlo, tenta la strada della seduzione riconoscendogli titoli nobiliari e nominandolo messaggero per far pagare le tasse agli abitanti del mare. Su questo humus, si innestano musiche che vivono sul palco nell’esecuzione dal vivo dell’ensemble formato da Emilio Antonio Cozza, Francesco Di Cristofaro, Francesco Natale ed Danilo Parolisi, e guidato dal maestro Natale. Per Antonio Iavazzo, “Colapesce incarna la figura eroica ed eterna del mito rigeneratore e salvifico, e lo fa in una messinscena perennemente in bilico tra il grottesco, la commedia e la farsa, l’opera buffa e la tragedia”.

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UN SAN VALENTINO “SCOZZESE”. ECCO L’ALBUM DELLA RIVELAZIONE EMILI SANDE’ Dopo il singolo di debutto “Heaven” che ha raggiunto la Top 10 dell’Air Play radiofonico e che a tre mesi dall’uscita è tutt’ora nella Top 30 dei singoli più scaricati su iTunes, Emeli Sandè pubblicherà il 14 febbraio, in tutto il mondo, l’album di esordio “Our Version Of Events” (EMI MUSIC). L’album verrà anticipato dal singolo “Daddy”, in rotazione radiofonica dal 20 gennaio, che in Inghilterra ha già confermato il successo di questa giovane artista e che vede la collaborazione di Naughty Boy. La giovane cantautrice scozzese, neo vincitrice del Premio della Critica dei Brit Awards 2012 (che nel recente passato ha visto l’affermazione di Adele e Florence and the Machine), è attualmente impegnata con il tour del Coldplay dove apre tutti i concerti europei. “Heaven” si è rilevata una super hit internazionale che ha fatto conoscere al grande pubblico il talento vocale della la vera e propria rivelazione del 2011. Nata e cresciuta ad Alford in Scozia nel 1987, la Sandè è una cantante soul e R&B oltre che pianista e autrice di canzoni. La sua cariera musicale ha inizio proprio scrivendo canzoni per artisti del calibro di Alesha Dixon, Chipmunik, Professor Green, Devlin, Preeya Kalidas, Cheryl Cole, e Tinie © Riproduzione riservata Tempah.


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oroscopo 2012 Gennaio

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d olto be forte c di pret , m a te lito Inizia Toro. Un i permet el so t più d terpero lt nati inbenefici in o i n re, em flussi e ottener Le relazioie al calo lla . a z e e a r r e r o e g d ti tt dono ndi ni se imen in og si espan dei sent più profo iasonali rofondità segreti e sei al p in i m p alla cenza de nibile co rirti molto no o s cono vita. Disp os può off e esplodo sia h della sico, l’er ozioni c alunque ve u m fi cere o mese. E rotica, q ntale. Lie e e quest e carica e sentim mese. t n e for condizio nd a fine e la tua ne dei tr flessio

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IL PERCORSO DEI SAPORI, COLAZIONE, PAUSA PRANZO, APERITIVO E CATERING PER QUALSIASI OCCASIONE: a cura di Maurizio Croceri L’offerta di REDIPANE si articola con quasi un centinaio di specialità da forno. Il retro banco ospita un accurato assortimento di pani tradizionali del territorio italiano e alcune specialità dai principali paesi europei. Il contenuto di artigianalità è la costante che caratterizza tutto il percorso produttivo : materie prime, ricette del territorio, lievitazione naturale e cottura su pietra. Con la stessa filosofia vengono sfornate le focacce speciali, le pizze , i croissant così come torte e dolci

tipici. Il suggestivo mondo del forno viene completato da un fantasioso menù di caffetteria che accompagna le principali occasioni di consumo della giornata. A Civitanova sbarcano anche i “Principini” : un menù di panini originali con ricette d’autore e farciti con le migliori materie prime e preparati al momento . Un mix di sapori genuini in esclusiva per il primo autentico Bakery Cafè Italiano.

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