Set Maggio 2012

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anno XI n. 5 - Maggio 2012 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta

Sal Da Vinci

Giro il mondo con la musica

maggio2012

Fabio Stilli | Isabella Ragonese | Alessandro Preziosi Set Talenti: Le Metamorfosi | Radio Set: Alex Spagnoli | Palco&Scena: Antonacci e Lina Sastri Cinema: Il ritorno dei Men in Black | Arte | Moda | e tanto altro ancora.



maggio2012 EDITORIALE

TRIS D’ASSI PER LA NAPOLI CHE CI PIACE! Da Vinci, Casagrande, Preziosi, volti di successo.

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Cari amici lettori, la bella stagione ha il ritmo della buona musica e soprattutto il sorriso di quei ragazzi che grazie a Set e Concerteria si ritrovano catapultati dai computer di casa ai palasport per ammirare i propri beniamini a pochi metri di distanza. Il nostro concorso “Al Centro della Grande Musica”, prosegue con una seguito di pubblico strepitoso. A noi non resta che partecipare alla felicità dei nostri lettori/vincitori. Questo mese condividiamo con voi tanti protagonisti dello spettacolo che si raccontano attraverso le nostre pagine. Sal Da Vinci ci presenta il nuovo album, quello della definitiva maturità. Un disco im-

preziosito da tante collaborazioni prestigiose. Da Napoli a Rio de Janeiro, la musica di Sal continua a conquistare. Giovani di successo fioriscono nel maggio di Set. La simpatia e l’eclettismo di Fabio Still, voce di Radio Ibiza e non solo. In sua compagnia una chiacchierata sull’evoluzione della comunicazione. Poi tanto teatro con i grandi nomi che accendono il palcoscenico e strappano applausi convinti alla platea. Alessandro Preziosi si rimette in gioco, dopo tanti successi, rileggendo un classico come il Cyrano. Per l’attore napoletano il debutto come regista. Isabella Ragonese porta in scena Virginia Wolf, mentre la straripante simpatia di

Maurizio Casagrande è l’anello di congiunzione di una bella commedia scandita dalle musiche di Gigi D’Alessio. Per tutti interviste e curiosità assicurate. Gradita ospite è Eva Poles, indimenticata voce dei Prozac+, che dopo anni di silenzio ritorna sul mercato con un disco da solista. Poi ancora musica a 360 gradi con Salvatore Casillo, autore della colonna sonora del documentario “Inside Africa” e primi battiti d’estate con Alex Spagnoli storico dj di Evolution Club. Immancabili le nostre rubriche per meglio capire cosa fare, dove andare e cosa leggere in questo mese antivigilia di un’estate tutta da vivere insieme.

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07 SAL DA VINCI Vi presentiamo il nuovo disco

12 ISABELLA RAGONESE A teatro rilegge Virginia Wolf

16 FABIO STILL Uno speaker, un libro, tante anime

24 ALESSANDRO PREZIOSI Cyrano de Bergerac: eroe senza tempo

Rubriche

19 Set Libri | 27 Set Moda | 28 Set Solidarity | 30 Set Radio | 33 Set Arte | 34 Set Talenti | 40 Set Palco & Scena | 42 Set Cinema | 44 Set Da non perdere | 45 Set game | 46 Set Oroscopo

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IL CANTA-ATTORE NAPOLETANO PRESENTA L’ALBUM DELLA DEFINITIVA MATURITA’. QUINDICI NUOVI BRAVI CON GRANDI OSPITI. MAURIZIO SOLIERI ALLA CHITARRA, DUETTI CON ANA CAROLINA E ORNELLA VANONI. NUOVO SPETTACOLO TEATRALE AL VIA CON LA REGIA DI JIMMY PALLAS. TESTI DI INCENZO, PANELLA E SALVATORE.

Sal Da Vinci:

“Amori, emozioni, nostalgie e viaggi. Da Napoli a Rio ecco il mio nuovo mondo”

tx Wanda D’Amico w.damico@setweb.it

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A Anticipato in radio dal singolo “Fin Dove C’è Vita”, ecco “È Così Che Gira Il Mondo” (SI Productions/Sony Music), il nuovo disco di Sal Da Vinci, a tre anni da “Il Mercante di stelle” e dopo una serie infinita di live e impegni teatrali puntualmente conclusi con applausi a pioggia e record di incassi. Un ottimo lavoro che affronta tematiche varie: dall’amore, immancabile, a quelle prettamente sociali, con sonorità che strizzano l’occhio pure a ritmi brasiliani. Tanti

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ospiti: i testi portano la firma di Vincenzo Incenzo e Pasquale Panella. Gli arrangiamenti sono di Adriano Pennino. Grandi musicisti come Maurizio Solieri, orbitante nell’entourage di Vasco Rossi. Ci sono preziosi duetti, in “Senza un motivo” c’è la partecipazione vocale di Ornella Vanoni e la cantante brasiliana Ana Carolina regala una elegante interpretazione in “Cose/ coisas”. Il tutto in attesa di “E cosi che giro il mondo”, nuovo spettacolo teatrale costruito

a misura per Sal con la regia di Jimmy Pallas, con anteprime già collaudate ad inizio maggio al Sistina di Roma e allo Smeraldo di Milano.

Questi brani – commenta Sal Da Vinci ai microfoni di Set – sono tutti miei figli, ognuno di loro è una mia espressione, li ho vissuti uno per uno e in questo momento mi piacciono tutti. Ho provato qualcosa di talmente forte e sono talmente legato al racconto di ogni singolo frammento che poi ha messo in opera questo progetto che non posso sceglierne uno su tutti. Certo, poi quando cominci a digerire il lavoro, essendo io ipercritico nei confronti dei miei lavori, scatta

l’analisi su come hai cantato e pensi che forse avresti potuto fare diversamente, ma al momento va bene così. Scegliere è ciò che fanno i fan, comprano il tuo lavoro, lo portano nel loro viaggio della vita e magari ne scelgono uno fra tutti”.

- 15 brani splendidi: se tu dovessi scegliere una canzone che più di altri ti appartiene, quale sceglieresti e perché? “E come si fa a scegliere? Quale figlio ti piace di più, quello più alto, quello più magro, quello più grasso? I figli sono tutti belli.

- C’è qualcosa, riguardo questo album, che vorresti venisse detto e che ancora non sei riuscito a passare? “Quest’album

racconta

molti


NAPOLI E RIO UNITE DAI SENTIMENTI, DALL’ALLEGRIA E DALLA CONTINUA SPERANZA DI UN FUTURO MIGLIORE. DUE CULTURE CHE SI SOMIGLIANO.

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NON BISOGNA CONDANNARE LE PERSONE SOLO PERCHE’ LA PENSANO IN MANIERA DIVERSA DA NOI. IN QUESTO ALBUM C’E’ ANCHE QUESTO MESSAGGIO.

viaggi, ha tante sfaccettature è la fotografia della mia quotidianità da un anno e mezzo a questa parte, racconta il mio momento storico. Per far si che ciò passi io lo proto anche in teatro, per far si che il messaggio di questo progetto passi il più possibile. Non posso dire di essere del tutto appagato, perché in questa vita è bene non adagiarsi mai. In questo momento io mi sono raccontato così, ho raccontato quello che ho vissuto, quello che visto e sentito e c’è una grossa parte di me, come se fossi il cantastorie di ciò che ho vissuto”. - Rio de Janeiro e Napoli, due realtà geografica-

mente lontane, ma che tu hai voluto comunque legare tra loro. Cosa le rende così vicine? “L’allegria, lo spirito di sopravvivenza, sono sicuramente sentimenti che fanno si che siano due realtà molto vicine. Il non frantumare i propri sogni, l’arte di arrangiarsi e la speranza che mi auguro non finirà mai. Lo scambio di qualsiasi tipo di sensazione, che va dalla stretta di mano al sorriso, dalla condivisione all’accoglienza è questo. Sono i colori della vita e ho incontrato un popolo che è molto vicino alla mia gente e mi sono trovato subito a mio agio. Le favelas e i Quartieri Spagnoli hanno molto in comune e ciò che mi ha colpito in modo particolare è stata la fratellanza, vivono tutti in una grande casa e condividono tutto questo è molto vicino alla cultura della mia città”. - Un album che tocca oltre la tematica classica e immortale dell’amore, ma anche spunti sul sociale.

Sal Da Vinci “visto” dalla matita di Aurelio D’Amico

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“Nell’ambito sociale il dovere di noi artisti di parlare di certe tematiche va di pari passo con il fatto che ci credi se no non porta a nulla. Dall’abbandono alle differenze, fino a parlare dei così detti ultimi, è di questo che parla il mio disco, il mio lavoro racchiude tutto questo, racchiude le varie culture, le varie etnie, la tematica del sesso. Se esistono persone che la pensano in maniera diversa, o ha orientamenti sessuali diversi non deve essere condannato o essere valutato come una persona malata, siamo tutti sotto lo stesso cielo e tutti figli dello stesso Dio e dello stesso destino. Quest’album ha lo scopo di voler raccontare la speranza, la speranza che unisce, in un periodo in cui ogni cosa non fa altro che dividerci”. © Riproduzione riservata



Isabella Ragonese: Le donne complesse sono il suo mestiere. Successo per “La Commedia di Orlando” tx Antonietta Sasso a.sasso@setweb.it

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A Al Teatro Diana di Napoli, tra gli appuntamenti che stanno scandendo questo finale di stagione, è andata in scena, molto apprezzata “La commedia di Orlando” di Emanuela Giordano liberamente tratto dall’Orlando di Virginia Woolf, con la giovane attrice Isabella Ragonese, ormai volto con-

L’ATTRICE SICILIANA, LANCIATA AL CINEMA DA “TUTTA UNA VITA DAVANTI” DI PAOLO VIRZI’, HA PORTATO IN SCENA, AL DIANA DI NAPOLI, UNO SPETTACOLO LIBERAMENTE ISPIRATO ALL’OPERA DI VIRGINA WOOLF. LA PROTAGONISTA HA OFFERTO UNA PROVA MAGISTRALE ATTRAVERSO TONI LEGGERI, MA PARECCHIO RIFLESSIVI.

sacrato del nostro cinema dopo il clamoroso debutto de “Tutta la vita davanti” diretta da Paolo Virzì. La storia è quella di una nobile ragazza che dopo i mille ostacoli della vita riesce a farsi pubblicare il suo romanzo realizzando il sogno tanto cullato, quello di diventare una scrittrice fa-

mosa e sposarsi un giovane aviatore di cui è follemente innamorata coronando il loro amore con la nascita di due gemelli. Il romanzo della giovane donna racconta di un eroe di nome Orlando il quale si innamora della bella Sasha, una nobile russa, questa però lo tradisce e lui sprofonda in un lungo


ANCORA UNA VOLTA L’ATTRICE PORTA IN SCENA UNA REALTA’ NON COMUNE. UN TESTO POCO CONOSCIUTO CHE SI E’ RILEVATO UN GRANDE SUCCESSO

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sonno dal dolore. Quando si risveglia decide di non innamorarsi e decide di dedicarsi alla poesia, ben presto si accorgerà che i suoi versi non valgono nulla. Rimane deluso poi, nella sua ricerca della felicità, anche dagli amici e Orlando fugge a Costantinopoli, sperando sempre di trovare la felicità questa volta oltre mare. Ma ben presto si troverà di fronte ad un’amara realtà: il mondo è sempre lo stesso e l’ennesima delusione lo porterà a cadere in letargo nuovamente. La giovane autrice forse stanca di raccontare ripetutamente le delusioni della vita di Orlando nella sua folle ricerca, al risveglio diventa lei stessa la

protagonista del romanzo, per cui Orlando svegliandosi assumerà le sembianze dell’autrice stessa. Orlando - donna decide di tornare in patria riprendendosi tutto quanto gli è stato tolto e di seguire la sua strada senza stare alle condizioni stabilite dalla società seguendo il suo sogno. Magistralmente la Commedia di Orlando è stata portata in scena da Isabella Ragonese riuscendo a personificare quel desiderio, di uomini e donne, di esser felici capendo che ciò che conta è affrontare la realtà, combattere l’oppressione sociale e trovare una propria dimensione. Ancora una volta Isabella Ragonese si mette alla prova con un perso-

naggio complesso, dopo quelli portati sul grande schermo (citazione d’obbligo per “Viola di Mare”), questa volta sul palco, una realtà complicata ed intima di ogni persona. È uno spettacolo che vuole essere una commedia molta leggera e accessibile che può essere letta a più strati facendo divertire, ma offrendo anche spunti di riflessioni tipica della narrativa. Per cui anche la trasformazione di Orlando porta a chiedere cosa resta del vecchio personale, come innocenza, la voglia di rialzarsi dopo una delusione, il risveglio come rinascita. Portare un testo poco conosciuto un azzardo che ha riscosso grande successo.

Claudia Mirra: “I giovani futuro e innovazione del teatro”

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“E’ stata un’annata con tante novità sui “nostri” palcoscenici. Non abbiamo dimenticato la tradizione, in una città come Napoli non potrebbe essere altrimenti ma, si è dato spazio a tante novità e nuove leve del teatro. Facce nuove e copioni non classici per proporre al pubblico anche l’evoluzione del linguaggio da intrattenimento. Senza dimenticare i laboratori di teatro e cabaret”. A parlare è Claudia Mirra, imprenditrice e proprietaria di sale storiche come il Diana e il Delle Palme, nonché ultima rappresentante di una famiglia che da oltre settant’anni lega il proprio nome a quello del teatro e delle produzioni. Un consuntivo che arriva dopo una stagione scandita da grandi successi. “Intendiamo proseguire su questa strada, dare sempre più spazio ai giovani, scoprire e crescere con loro. Ancora non è tempo di proclami, ma credo che anche nei prossimi cartelloni ci sarà tanto spazio per volti e progetti nuovi”. © Riproduzione riservata


UNO SCATTO, UNA FELICITA’!

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Belli, giovani, sorridenti. Alcuni emozionati, altri pienamente a loro agio davanti a telecamera ed obiettivo fotografico. C’è chi per la prima volta partecipa ad un grande evento, chi è da sempre un habitué dei tour musicali. Tutti hanno in comune una cosa: la felicità della vittoria. Con immenso piacere vi presentiamo in questi scatti i vincitori dei nostri concorsi “Al Centro della Grande Musica”, promossi grazie alla partecipazione di Concerteria, l’agenzia numero uno in Campania che, proprio in questa stagione, festeggia i venticinque anni di attività. Attraverso le pagine del nostro giornale e soprattutto sfogliando i contenuti web, si ha la possibilità di passare dal computer di casa all’epicentro dei grandi live della musica italiana. E’ successo a Giusy Montoro, 16 anni di Cava dei Tirreni che ha fatto registrare il boom di voti nel social game dedicato a Tiziano Ferro. Stesso dicasi per Antonio Nocera, 21 anni di Napoli, che ha staccato il pass per l’appuntamento del 22 aprile scorso con l’autore de “La differenza tra me e te”. Carmela Alberico, 19 anni di Marcianise, invece, ci ha messo voce e faccia nel video più votato dai nostri web-lettori che le ha permesso di vincere due biglietti per il “Casa 69” dei Negramaro, ritornato a Caserta il 4 maggio scorso. Pensieri, parole e voce: gli elementi base per volare con Set e Concerteria…Al Centro della Grande Musica. E non finisce qui… © Riproduzione riservata

ECCO I VINCITORI DE “AL CENTRO DELLA GRANDE MUSICA”


Fabio Still:

“Tra radio, televisione e scrittura sono un tipo che proprio non si annoia!” tx Vincenzo Lombardi v.lombardi@setweb.it

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vai su www.setweb.it oppure sulla pagina facebook Setweb.it e guarda la video intervista

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Conduttore, animatore, attore, speaker, rapper e scrittore. Fabio Still non è uno di quelli che si annoia. Prossimo al traguardo dei trentatré anni, voce e anima di Radio Ibiza, la dance station per eccellenza della radiofonia facente parte del gruppo editoriale Kiss Kiss, è quello che può essere

E’ UNA DELLE “VOCI” PIU’ SEGUITE DAI GIOVANI. IL SUO MONDO PARTE DAGLI STUDI DI RADIO IBIZA PER ARRIVARE AGLI SHOW DAL VIVO FINO AL PICCOLO SCHERMO PASSANDO PER IL DEBUTTO IN LIBRERIA CON “LEGATO ALLA REALTA’”, ROMANZO D’ESORDIO CHE PARLA DI PRECARIATO E SENTIMENTI. CON BOOM DI VENDITE...

considerato un personaggio istrionico, che più volte ha voluto mettersi in gioco nel corso della carriera. Fabio ha voluto bagnare questa stagione con “Legato alla realtà”, esordio letterario con etichetta Eracle Edizioni. Il romanzo, a tratti autobiografico, narra le vicende di Lello, trentaduen-

ne napoletano in balia delle responsabilità a cui la vita lo sottopone, in un paese difficile come l’Italia. Un lavoro precario e l’assenza di una donna spingono il protagonista a cercare una nuova dimensione, un equilibrio che gli permetta di dare un senso alle proprie azioni. Un autentico istant-


FABIO ANIMA LA DOMENICA DI RADIO IBIZA DALLE 10 ALLE 12 CON IL SUO PROGRAMMA “STILL LIFE”. OLTRE AL “GO GO TIME” CON GIANPIERO

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book pieno zeppo di riferimenti e temi…legati alla realtà. - Fabio, ma chi sono i trentenni di oggi?

“Sono persone “scocciate” dall’involuzione che sta avendo la società. Anche nei rapporti sentimentali non c’è più la stessa magia. Chi non ha sentito un genitore raccontare della propria gioventù. Quando si cercava di rubare una passeggiata o un bacio. Oggi invece ci si “rinchiude” dietro lo schermo di un computer. Quella diventa con il tempo la piazza, la postazione per conquistare qualcosa. Cerco di far capire ai ragazzi che virtuale e reale sono due mondi completamente opposti, da non confondere assolutamente”.

- Fabio Still e la radio. Qualcosa in più di un semplice rapporto professionale. “La radio è entrata nella mia vita sin da bambino. Ammiravo gli speaker, specie quelli che avevano qualcosa di sensato da dire, quelli che comunicavano con il pubblico. Mi piaceva condividere la mia passione per la musica con un’altra persona. Arrivare alla gente attraverso la voce è una sensazione indescrivibile. Poi tanta gavetta. I villaggi turistici. Nel 1997 il debutto su Radio Punto Zero. In quella emittente mi hanno accolto come un figlio. Tanti sacrifici e passione, zero guadagni, impegno forsennato e, siamo sinceri, anche un po’ di fortuna mi hanno fatto approdare su Radio Ibiza,

il meglio che si potesse desiderare”. - L’evoluzione della radio in questi anni. Si è persa un po’ di poesia a discapito della tecnologia. “Direi che si tratta di una fortuna. Guardare negli occhi chi parla, attraverso le webcam o le tv sempre più presenti negli studi radiofonici, ha dato alla radio un’impostazione di grande serietà e professionalità. La radio è diventata molto più credibile. Altro riguarda proprio lo speakeraggio. Si parla sempre di meno, si ascolta tanta musica. Colpa della valanga di problemi e di stress che ognuno di noi si porta dietro. Un aspetto che ci porta a voler sentire meno chiacchiere e più canzoni…”. - “Legato alla realtà”. L’esordio come scrittore. Cosa ha rappresentato per te? “E’ stato il completamento di un percorso. La scrittura mi è sempre piaciuta. Appunto tutto. Certo scrivere un libro è un’altra cosa. “Legato alla realtà” è una favola metropolitana farcita di tanta ironia, elemento caratterizzante del Sud. Ci sono contenuti importanti, si parla di giovani alla ricerca di una dimensione, di tradimenti e non manca una cornice surreale che fa sorridere, ma anche riflettere”. - Torniamo alla musica. Cosa ascolteremo questa estate? “Il tormentone, quello classico, puro. La canzone frivola e scacciapensieri. Le spiagge saranno invase dal “Tacatà” di Romano e Sapienza. La gente ha già tanti pensieri. Purtroppo”.

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LA QUARTA VOLTA DEL LIGA CON QUEL RUMORE DEI BACI A VUOTO Il Liga non si ferma mai. A questo punto manca solo il ritorno dietro la macchina da presa come regista. Quarta opera da scrittore che precede il nuovo tour dal respiro europeo. “Il rumore dei baci a vuoto” (Enaudi, pag. 176, € 15) è il guizzo di una penna capace di delineare una vita in pochi tratti. La sensibilità dello sguardo. La tenerezza. La capacità di scartare sempre rispetto all’ovvio. L’intelligenza del dettaglio. Sono racconti di uomini e donne, di bambini, vacanze, animali, e bilanci, e legami. Si susseguono come i giorni, inaspettati e pie-

ni. Luciano Ligabue ha scritto un libro vivissimo e forte, che traccia una scia lunga dentro i pensieri. Ci sono molti tipi di amore, in queste storie. Nessuno facile. Verso i figli, verso i genitori, verso gli amici, dentro le più diverse coppie e famiglie. C’è la tenerezza, nei racconti teneri come in quelli che colpiscono dritti allo stomaco. E c’è speranza e futuro, nei finali aperti che lasciano immaginare tante soluzioni possibili. E ancora tenerezza nello sguardo rivolto alle persone, e ai suoi indimenticabili personaggi.

CON “RESPIRO CORTO” TUTTA L’ARROGANZA DEL NUOVO CRIMINE Dopo averci raccontato i misfatti del Nordest italiano, e averci appassionato con le indagini dell’Alligatore, Massimo Carlotto, con “Respiro Corto” (Enaudi, pag. 216, € 17), ha deciso di allargare lo sguardo, e andare al cuore del crimine dei nostri tempi, globale e senza frontiere. Con il suo inconfondibile stile essenziale, la perfetta padronanza dell’intreccio, i personaggi che nella loro amoralità e crudeltà riescono ad affascinare, perché li sentiamo veri, umani nella loro disumanità. O nelle loro ossessioni, come la straordinaria coppia

della poliziotta B.B. e del boss Grisoni, unici a contrastare l’avvento della Dromos Gang. Come una danza leggera e sapiente, ma implacabile, uno tra i più amati scrittori italiani ci conduce nella orgogliosa arroganza del nuovo crimine. E racconta da par suo una grande storia, che spazia dai boschi radioattivi di Cernobyl ai caveau delle banche svizzere. Con una irresistibile gang di privilegiati. Sullo sfondo di una Marsiglia mai così affascinante con una generazione di criminali del tutti nuovi che scende in campo. Spregiudicati…

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Maurizio Casagrande tx Vincenzo Lombardi v.lombardi@setweb.it

“Abbiamo trasformato in una commedia gli amori musicali di Gigi D’Alessio” L’ATTORE E REGISTA E’ STATO PROTAGONISTA AL TEATRO DELLE PALME DI NAPOLI CON “QUANTI AMORI”, UN LAVORO ISPIRATO AI SUCCESSI DEL CANTAUTORE NAPOLETANO. STORIE CHE SI INTRECCIANO CON LE NOTE TRA EMOZIONI, SENTIMENTI E RIFLESSIONI. IN SCENA ANCHE MICHELE CARFORA. LA REGIA DI EDUARDO TARTAGLIA.

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“Sono io non riattaccare lasciami parlare….”, oppure “Ma io vorrei riprovarci ancora, io vorrei…” e ancora “Sta scoppiando l’alba e la città sta svegliando pure noi…”, senza dimenticare “Non dirgli mai che siamo stati a letto per un giorno intero….”. Il canzoniere dalessiano da milioni di dischi venduti e tour mondiali è diventato uno spettacolo teatrale. Idea cullata dai produttori Eduardo senior ed Alessandro Tartaglia e portata in scena al Delle Palme di Napoli da Maurizio Casagrande, Michele Carfora, Stefania De

Francesco, Massimo De Matteo, Chiara De Vita, Paola Lavini, Giovanni Allocca e uno stuolo di attori e ballerini di comprovata bravura scenica. “Quanti amori”, titolo ad hoc dello spettacolo, è una commedia “bagnata” dai tanti successi di Gigi D’Alessio. Storie d’Amore che si intrecciano tra le note. Racconti di emozioni. Avventure del cuore. L’operazione commuovere, diverte, emoziona. Ma fa anche riflettere scuotendo le coscienze un po’ troppo impigrite. -

Maurizio

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spettacolo “made in Naples”. Eduardo Tartaglia alla regia, Gigi D’Alessio alle musiche. “Sono andato a cimentarmi con qualcosa di nuovo, scoprivo un tipo di musica diversa, cantare in scena. La scommessa mi attirava parecchio. Chi ci ha creduto tanto è stata la produzione che ha voluto creare questo connubio tra poli opposti. Come spesso accade quando si incontrano mondi diversi possono nascere così orribili oppure molto carine. L’affetto che il pubblico ci ha testimoniato al Delle Palme ci spinge ad optare per la seconda ipotesi. “Quanti Amori” non è un musical, inteso nella sua accezione più pura. La struttura è basata sulla commedia, su una storia che fa ridere attraverso qualche lacrimuccia. A questo aspetto non avrei mai potuto rinunciare…”. - In scena con tanti giovani attori e ballerini. Che “fotografia” ti sei fatto di questa generazione? “Chi sceglie di fare un percorso troppo veloce non avrà mai la possibilità di crescere e di imparare qualcosa di importante. Non si può guidare una vettura di Formula Uno senza nemmeno avere la patente. Molte volte non basta nemmeno il talento, c’è bisogna di grande preparazione. Ai giovani consiglio di iniziare a conoscere questo mestiere

PER IL MOMENTO HO RALLENTATO GLI IMPEGNI IN TELEVISIONE. PREPARO IL DEBUTTO DA REGISTA AL CINEMA PREVISTO A SETTEMBRE

facendo le cose che non piacciono, frustanti, per poi assaporare la crescita artistica e personale”. - Di amori si parla anche nel film che stai preparando. Il debutto da regista. “Un debutto che arriva a cinquant’anni. Mi sto concentrando su “Una donna per la vita”, un film dove mi circondo di tanti cari amici. Margareth Madè, Neri Marcorè, Vincenzo Salemme, Biagio Izzo, Giobbe

Covatta. Una storia d’amore dove realtà e sogno si fondono. L’appuntamento è per settembre. Per il grande schermo ho anche “rallentato” i miei impegni con la televisione”. - Gli amori di Maurizio Casagrande. Una frase nella quale ti riconosci… “L’amore è vita! La nostra vita dovrebbe essere tutto in amore. Non solo verso le persone, ma anche verso i luoghi, le cose, le passioni”. © Riproduzione riservata

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CIVITANOVA WINE FESTIVAL

tx E. Tomassini ph Butterfly Public Agency Calici alzati presso l’ente fiera civitanovese per il taglio del nastro della prima edizione del Civitanova Wine Festival. La tre giorni dedicata agli appassionati della cultura enologica si é tenuta il 13, 14 e 15 aprile a Civitanova Marche riscuotendo un buon successo tra gli operatori del settore e il pubblico ma sopratutto permettendo alle cantine marchigiane di mettersi in mostra e far conoscere al grande pubblico i grandi vitigni marchigiani. “Il primo obiettivo del festival – secondo Mosè Ambrosi presidente dell’associazione Enogastronomia.it – è promuovere esclusivamente i prodotti enologici d’eccellenza “made in Marche” coinvolgendo operatori di settore, enologi importanti, importatori europei e tutti gli enogastronauti interessati a capire ed a degustare i vini autoctoni”. Il festival si é diviso tra l’ente fiera che ha fatto da palcoscenico alle cantine coinvolte e il Lido Restaurant, dove sono state allestite delle verticali di vino per degustare tre grandi vitigni marchigiani nelle loro annate migliori

“Le verticali rapresentano al meglio un vitigno – ha spiegato Ambrosi – esse permettono di conoscere un vino degustando almeno quattro diverse annate per provare come i grandi vini marchigiani hanno una lunga vita se affinati e mantenuti bene”. L’evento che é stato organizzato proprio dall’Associazione culturale Enogastronomia.it in collaborazione con il Comune di Civitanova Marche e con la Camera di Commercio di Macerata, ha certamente aperto in grande stile e dalla risposta del pubblico tutti attendono con fervore la seconda edizione. “Civitanova é per tradizione

una cittá commerciale – ha detto il sindaco Massimo Mobili durante il taglio del nastro- ma ora si candida anche ad essere centro promozionale per vendere i prodotti del territorio che per loro natura sono beni che non possono essere copiati, dato che la loro pecularietá é essere cresciuti e prodotti qui da noi”. Sono state 40 le cantine che hanno partecipato, ognuna presentando tre vini, due selezionate dall’associazione ed una a propria scelta, per un totale di 120 degustazioni. Un vero tour de force per gli appassionati del settore che ha peró intrattenuto e ammaliato


anche i meno esperti grazie ai colori e sapori inconfondibili dei nostri vitigni. Diverse le peculiaritá che potevano essere degustate tra i tavoli dell’ente fiera, dal vino prodotto grazie ad un vitigno di ben ottanta anni, una raritá assoluta, a quello premiato con prestigiose riconoscenze, a quello prodotto in quantitá limitata. L’unica parola d’ordine tra gli stand dell’ente fiera era lasciarsi condurre dai propri sensi e c’é da dire che olfatto, gusto e vista sono senza dubbio rimasti appagati dalle sensazioni inebrianti frutto del prodotto della nostra terra marchigiana. Diversi

anche i momenti sulla cultura del vino, perché enologia non é solo degustazione, veri e propri eventi nell’evento chiamati per l’occasione ‘Arene wine’ moderate dal giornalista Carlo Cambi in compagnia di importanti enologi come Roberto Potentini, Giancarlo Soverchia e Giovanni Basso. “I vini marchigiani sono distinguibili - ha spiegato Ambrosi- tipici e non riproducibili sul profilo sensoriale, speriamo dunque che l’evento sia il primo passo verso la conoscenza di questa enorme ricchezza che abbiamo nella nostra regione anche da parte dei nostri risto-

ratori che potrebbero essere i primi promotori di questo prodotto d’eccezione”. Lodi alla kermesse anche da parte di Sara Giannini assessore regionale alle attivitá prduttive “La nostra é una produzione enologica di tutto rispetto – ha confermato– che non promuove una singola cittá ma una regione intera, che esalta e recupera le proprie tradizioni. Il vino rappresenta un discorso che vale la pena fare – ha concluso – anche in abbinamento alla promozione del consumo consapevole”.


Alessandro Preziosi

tx Antonietta Sasso a.sasso@setweb.it

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“Per il debutto come regista ho puntato sul Cyrano, eroe senza tempo” LA POPOLARITA’ CON LE FICTION TELEVISIVE, I SUCCESSI AL BOTTEGHINO CON LE COMMEDIE CINEMATOGRAFICHE. PER L’ATTORE PARTENOPEO, PERO’, IL TEATRO RESTA IL PRIMO ED IRRINUNCIABILE AMORE, COME HA DIMOSTRATO AL BELLINI DI NAPOLI. IN ATTESA DI NUOVI PROGETTI DA REALIZZARE CON LO STABILE D’ABRUZZO.

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Alessandro Preziosi, dopo cinema e Tv, è tornato nella sua città con un classico della letteratura classica mondiale: Cyrano De Bergerac, andato in scena al Teatro Bellini di Napoli tra gli applausi convinti del pubblico. - Quale la tua vera passione tra le tre arti? “Per avere una passione bisogna coltivarla in tutte le sue possibili declinazioni il teatro è una di quelle. Ho incominciato con il teatro, ho proseguito con la tv, poi il cinema e poi ancora teatro. Non mi sono mai posto il problema di quale fosse

la mia reale passione. Ogni passione comporta una fatica in più e questa fatica va pesata in tutte le sue scelte. Non potrei mai fare solo teatro perché mi invecchierebbe precocemente. Il teatro significa essere in continuo ascolto di quello che fai, quello che dici, di quello che progetti e che lasci in scena e te lo porti dietro per chissà quanto altro tempo quindi come tutte le passioni va dosata”. - Quindi la tv, il cinema sono momenti di relax? “Sono momenti di un altro genere di passione che ri-


chiedono un approccio e una mentalità diversa, molto più disciplinata gestita da altri e paradossalmente quando sei in mano agli altri devi fare molta più attenzione”. - Alessandro Preziosi regista? “Alessandro Preziosi regista è stata una bella scoperta anche per me. E’ stato un qualcosa che mi è in qualche modo esploso in mano. È stato entusiasmante vedere quanto la gente apprezzasse il tipo di scelta per l’allestimento dello spettacolo”. - Le letture di Sant’Agostino sono arrivate prima o dopo la fiction? “Le letture di Sant’Agostino sono venute poco tempo prima in una straordinaria esperienza fatta alla Cattolica in concomitanza con altri canti del Cyrano. Sant’Agostino prima e Cyrano dopo si sono accavallati in una maniera abbastanza casuale”. - Differenza tra il Conte Ristori e Sant’Agostino in cui appare maggiormente la teatralità? “La teatralità consiste in una compenetrazione, al di là, di quanto possa cogliere la macchina da presa poi se la macchina da presa è brava a coglierla questo non dipende dall’attore bensì dalla sinergia e dall’ empatia che c’è con il registra nella costruzione”. - E la sinergia con il personaggio? “Nasce da una costruzione

QUELLA DE L’AQUILA E’ UNA DIMENSIONE DOVE SI RIPARTE DA ZERO. IL TEATRO PUO’ ESSERE LO SPUNTO PER RIDARE VITALITA’.

profondamente intima con il personaggio che però arriva fino ad un certo punto. Nel caso di Sant’Agostino non avevo bisogno di convertirmi per…convertirmi. Sono cose che sono già dentro di te, altre che sono tecnicamente stimolabili, altre che sono raccontate dal regista in un momento cronologicamente diverso dalla tua performance. Non saprai mai quello che verrà riportato sulla pellicola. Si può scegliere l’espressione più bella, ma meno centrale rispetto a quello che è il tuo

percorso”. - La tua esperienza come direttore artistico del teatro Stabile d’Abruzzo? “Il mio lavoro inizierà appena ci saranno i referenti giusti. E’ una bellissima esperienza che vivo con grande responsabilità e lo farei con lo stesso spirito se dovesse capitare a Napoli. Quella de L’Aquila è una dimensione dove si riparte da zero. Il teatro può essere un luogo dove riconcentrare una vitalità che permette alla città di sentirsi tale”. © Riproduzione riservata

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L’ESTATE E’…. TURCHESE!

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Facciamo un gioco? Se dico estate che colore vi viene in mente? Ma TURCHESE ovvio! Turchese come il colore del mare, turchese come il colore del cielo luminoso e senza nuvole che finalmente, dopo giorni di pioggia, è ritornato a splendere su di noi…e allora per accogliere la bella stagione vestiamoci di turchese dando uno sguardo a cosa propongono gli stilisti per questa estate. La scelta è davvero ardua perché abbiamo a disposizione una palette di colori vibranti e sfumature che ricordano il mare dei Caraibi, quindi ognuna può scegliere la sua preferita. C’è il turchese di Burberry proposto su un abito corto dal taglio anni ’60, il turchese intenso del soprabito in seta con manica a tre quarti firmato Alberta Ferretti, il turchese acquamarina della blusa in voile di Patrizia Pepe. Ma per chi vuole andare oltre può osare questo colore abbinandolo con altri e creando accostamenti davvero gradevoli e chic, come l’abito in crepe de Chine con applicazioni di coralli proposto da Moschino, o l’anello in oro rosa con pavè di rubini viola e turchese di Pomellato o ancora i sandali infradito turchese e fiore viola di Dior. Avete scelto il turchese che più vi piace? Io si e allora cosa aspettiamo, corriamo nei negozi alla ricerca del nostro turchese preferito!

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tx Nica Crisci n.crisci@setweb.it

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Le storie della tx Vincenzo Lombardi v.lombardi@setweb.it E’ possibile devolvere il cinque per mille della propria dichiarazione dei redditi all’ O.N.G. V.I.D.A. Onlus attraverso il codice fiscale dell’associazione: 9307549610, da inserire nell’apposito spazio su CUD, 730 o Unico. La destinazione del cinque per mille non comporta nessuna maggiorazione delle imposte pagate. Inoltre attraverso il sito ufficiale www.vida-ong. org, è possibile scoprire tutte le novità per sostenere i progetti e l’adozione a distanza di un bambino indiano.

Padre Bonifacio Cuesta, tra le anime di V.I.D.A.

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CINQUE PER MILLE E ADOZIONE: SI PARTE A TUTTA SOLIDARIETA’! E’ scattata l’ora X della solidarietà. I progetti e gli obiettivi di V.I.D.A. stanno per entrare nella fase calda della stagione. In attesa della quarta missione in terra indiana prevista per il mese di agosto, il movimento legato alla O.N.G. con a capo a padre Miguel Cavallè, chiama a raccolta amici e benefattori per dare forza a piccoli grandi gesti che possano poi materializzarsi in quel di Calcutta e negli altri centri dove opera l’associazione. “Il cuore umano è per amare e tante persone vedono in VIDA un modo concreto e reale di amare: V.I.D.A – spiega padre Bonifacio Cuesta, sacerdote legionario – sostiene diversi progetti in tutta India e grazie ai mezzi di comunicazione vediamo come crescono e vanno avanti. Altri vedono in V.I.D.A l’opportunità per fare qualcosa per il prossimo e chiedono di partecipare alle missioni o semplicemente come volontario per raccogliere fondi e diffondere i valori e principi di V.I.D.A”. La grande attenzione è rivolta, in questo periodo, alle donazioni tramite il cinque per mille. Un atto forte, concreto, che ognuno


può realizzare con una semplice firma da apporre all’interno della dichiarazione dei redditi. “Con zero euro – afferma padre Miguel Cavallè – è possibile aiutare i bambini dell’India e rendere loro un servizio davvero preziosissimo. Tra tutti i gesti di beneficenza, quello del cinque per mille è sicuramente il più importante, perché permette di programmare con la dovuta attenzione l’assistenza per i tanti minori a rischio abbandonati al loro destino. L’augurio, naturalmente, è di arrivare ad agosto con una cifra importante che ci permetta di concretizzare i tanti progetti che intendiamo realizzare per minori ed anziani. Chiediamo a tutti gli aiutarci ad…aiutare. Con una firma tutti possono partecipare al miracolo della solidarietà”. Per entra-

re fattivamente nei progetti di V.I.D.A è necessario scrivere il codice fiscale dell’associazione (93075490610) nell’apposito spazio delle donazioni cinque per mille presenti nelle dichiarazioni dei redditi. “In ogni persona c’e il desiderio di sentirsi bene, di stare in pace, tranquilli ed essere molto felici, e questo è possibile trovarlo nel momento che facciamo qualcosa per il prossimo. Può sembrare raro – dice padre Bonifacio – ma ogni giorno mi convinco sempre più di questo nel vedere i tanti giovani che fanno volontariato, e tutti dicono alla fine delle diverse attività che è stata una esperienza meravigliosa, che è la cosa migliore che hanno fatto nella sua vita, da ripetere assolutamente”. Il mese di maggio, inoltre, porta un’altra importante novità all’interno

di V.I.D.A. Un prezioso tassello nel puzzle della solidarietà. Un’iniziativa, anche questa, aperta a tutti. Con soli trenta euro al mese sarà possibile adottare un bambino e assicurare un futuro dignitoso e soprattutto un adeguato percorso scolastico e formativo. V.I.D.A., dunque, allarga il suo raggio di lavoro anche alle adozioni a distanza, per seguire ancora più da vicino il mondo dell’infanzia e proseguire l’enorme mole di lavoro svolta da tanti giovani volontari in questi due anni. Cinque per mille, adozioni a distanza, momenti di beneficenza e… un oceano di solidarietà. La macchina di V.I.D.A. continua a marciare dritta in difesa dei minori.

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Il messaggio di Padre Miguel: “Con zero euro è possibile dare un futuro dignitoso ai bambini”

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Alex Spagnoli www.evolutionclubchart.com

tx Vincenzo Lombardi v.lombardi@setweb.it

Trent’anni di esperienza tra radio, consolle, locali e produzione. Un amore, quello con la musica dance, scoppiato quando aveva nove anni e portato avanti sempre con passione. Per Alex la radio è il modo più bello di comunicare. Ultimamente si è esibito al Wagg di Parigi dove tornerà a settembre. Segui Alex sul web: www.evolutionclub.it e https://www.facebook.com/alexspagnolidj/info

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A

Alex, questa Laurea alla Facoltà di Scienze della Vita Notturna presente nel tuo profilo facebook... “A questa fantomatica facoltà è iscritto chi come me ama il divertimento sano e la movida in genere, la laurea la possono prendere tutti i ragazzi che si innamorano della musica! ” Come nasce la tua passione per la musica e come ti sei ritrovato dietro una consolle? “La passione per la musica forse è nata prima di me, nel senso che già da piccolo “smanettavo” con il giradischi di famiglia che se non ricordo male fece una brutta fine in quanto non adatto a quello che volevo facesse. A nove anni ebbi la fortuna di mettere piede per la prima volta negli studi di una radio e fu amore a prima vista. Da quel momento la radio e quindi tutte le sue apparecchiature divennero gli strumenti fondamentali per accrescere la mia emozione”. Cosa

pensi

dell’invasione

tecnologica nel tuo lavoro? “Sono abbastanza tradizionalista, ma accolgo sempre con entusiasmo le nuove tecnologie. Dopo quintali di vinile e una breve parentesi in cd grazie alla tecnologia da circa un anno in discoteca uso traktor. Lo svantaggio può essere quello di non sentire più “quel suono caldo di una volta”, ma i vantaggi sono molti a cominciare dalla personalizzazione del dj set. Grazie alla modernità puoi impegnare più tempo alla produzione e post-produzione e proporre un prodotto super ottimizzato”. La radio. Quanto è importante per il tuo lavoro? “Nutro un amore viscerale per la radio, il mezzo che mi ha permesso di continuare l’esplorazione nei miei “pensieri sonori”. La radio da spazio alla fantasia di chi la ascolta, ma anche di quanti la fanno, proprio come accade nel mio caso ogni volta che mi ritrovo a preparare e condurre Evolution Club Chart. Questo è il nome della classifica house attraverso la

quale ogni weekend propongo i 20 brani più suonati nella mia dancefloor. In onda in tutta Italia su oltre 100 emittenti”. Le playlist: croce e delizia delle emittenti. Cosa ne pensi? “I miei primi passi li ho mossi nella radiofonia privata alla fine degli anni settanta quando la playlist era ricerca musicale tra lato A e lato B del vinile. Purtroppo, oggi, in molti casi l’unica differenza tra varie radio è il nome che vediamo scorrere sull’rds. Io preferisco la ricerca”. Estate ormai alle porte. Le novità, le certezze. “Avremo tante novità musicali, ma come ogni anno solo poche resteranno indelebili. L’unica certezza è la risposta del pubblico che sarà legata al sorriso e alla spensieratezza, elementi che danno un senso vero al nostro lavoro. Io sarò nei vari locali della riviera di Ulisse e resident al Tiberio Club di Sperlonga”. © Riproduzione riservata

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2 Inside Africa

20 scatti, 20 volti, 20 sorrisi, 20 sguardi, un viaggio fotografico per raccontare l’esperienza di SET in Africa a seguito dei medici casertani dell’associazione “Una mano tesa per Tharaka”. L’Associazione sta realizzando un dispensario medico in un poverissimo villaggio della Tanzania, dopo aver collaborato già alla costruzione dell’ospedale di Tharaka in Kenya e di Mbweni in Tanzania. I fotografi della testata, Marica Crisci e Domenico Ruggiero, con i loro obiettivi hanno seguito i medici missionari nel viaggio in Tanzania, selezionando alcuni scatti di un viaggio molto intenso per la mostra INSIDE AFRICA in esposizione fino al 15 maggio nello spazio riservato alle esposizioni fotografiche di Piazza Campania, il luogo degli eventi culturali del Centro Campania di Marcianise. La mostra raccoglie anche alcune foto che il dott. Bruno Santoro ha realizzato nelle sue missioni in Africa. Una mostra che ha voluto rappresentare l’ultimo atto di un progetto iniziato lo scorso novembre. La conclusione più doverosa per immortalare una collaborazione, quella tra la società editoriale e l’associazione del dott. Valente, con solidissime basi per progetti futuri. “Gli scatti raccontano momenti di una realtà lontana dal nostro vivere quotidiano. Una realtà povera, piena di contraddizioni e, nella sua semplicità, ricca di sorrisi veri e di infinita spensieratezza”, spiega la photoreporter Marica Crisci, “Si parte per questi luoghi per dare, ma si ritorna con un senso di pienezza interiore”.

tx Antonietta Sasso a.sasso@setweb.it

Felicità - Tanzania (Domenico Ruggiero)

Piccole osservazioni - Tanzania (Marica Crisci)

INSIDE AFRICA – Mostra fotografica di Marica Crisci, Domenico Ruggiero e Bruno Santoro - dal 21 Aprile al 15 Maggio Piazza Campania - Centro Campania - Uscita Caserta Sud

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Metamorfosi tx Wanda D’Amico w.damico@setweb.it

NOME: Le Metamorfosi: Sarah (voce), Tyron (chitarra), Armando (chitarra), Lorenzo (basso), Gianluca (batteria). NATO A: Santi Cosma e Damiano (LT) ETA’: suonano insieme da 7 anni PROFESSIONE: Gruppo Rock SOGNO NEL CASSETTO: Riuscire, senza adattarsi per poterlo fare.

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Dal 2005 ad oggi una strada in salita, qualche cambio che porta alla perfetta formazione attuale. Le Metamorfosi fondono concetti musicali apparentemente dissonanti tra loro, ma che li portano ad essere un gruppo del tutto lontano dalla routine che per ora affolla il mercato emergente italiano. Insieme da sette anni, il rock è la loro bibbia, proposto in live particolari, dove spettacolo è la parola d’ordine che contraddistingue ogni show. Come e dove nascono Le Metamorfosi? e perché la scelta di questo nome? Armando: “Le Metamorfosi nascono dal desiderio, di cinque giovani liceali, di fare musica a “nord del Meridione” d’Italia. Nel tempo l’alchimia che si è instaurata ci ha portati a definire un progetto musicale inedito vero e proprio e con l’arrivo di Sarah abbiamo raggiunto la formazione perfetta. La ‘Metamorfosi’ sono cinque persone in continuo mutamento che si divertono a “cambiare forma” e ad esprimere se stessi attraverso il linguaggio della musica”.

Voi “praticate” il genere rock, arricchito però da sperimentazioni particolari che lo rendono unico nel suo genere, specialmente in Italia. Ci spiegate meglio il vostro progetto? Gianluca: “Più che praticare un genere, mettiamo in musica ciò che ciascuno di noi ha nella testa (musica e non musica). Fanno parte della nostra musica due elementi molto importanti ma spesso sottovalutati: “rumore e silenzio”. Ogni tipo di influenza che apportiamo nel comporre si fonde bene o cerchiamo di farlo al meglio possibile, senza lasciar vuoti, ed è così che si forma un suono a mio parere “nuovo”. Avete da poco presentato il vostro primo singolo “Chimica Ormonale”. Cos’è per voi questo “traguardo” e cosa vogliono trasmettere Le Metamorfosi ai loro fan? Tyron: “Presentare Chimica Ormonale più che un traguardo, lo consideriamo un punto di partenza per il nostro progetto, che apre ad una nuova fase. Speriamo ci porti a far conoscere la nostra musica ad un

pubblico più vasto. Ognuno ha bisogno di dare voce e suoni alle proprie emozioni più. Ai nostri fan noi vorremmo trasmetterle attraverso il nostro modo di essere”. Voi proponete dei live molto particolari, curati in ogni dettaglio, ce li raccontate? e poi quanto è importante per un artista emergente esibirsi dal vivo? Sarah: “Abbiamo costruito il nostro spettacolo seguendo un filo conduttore. E’ un’esibizione a tutto tondo che si sviluppa come un concept show articolato, dove nulla è lasciato al caso. La musica de Le Metamorfosi cammina attraverso voci fuoricampo, proiezioni video, note distorte, luci, scenografie, vestiti di scena, coreografie. Lo spettacolo live è totale. La società vista da cinque ragazzi giovani musicisti, riportando in scena e in musica il mondo che ci circonda. I live sono fondamentali per un artista, specie se emergente, perché danno la possibilità di avere un rapporto diretto col pubblico e ‘mettere alla prova’ quello che vogliamo esprimere”. © Riproduzione riservata

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Eva Poles:

Ricordate la voce di “Acida” dei Prozac+? Eccola nel disco della rinascita tx Vincenzo Lombardi v.lombardi@setweb.it ph Maurizio Camagna

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C Coloro che sul finire degli anni Novanta si trovavano nel pieno della loro adolescenza, almeno una volta nella vita si saranno ritrovati a cantare “Mi sento scossa, agitata, agitata, un po’ nervosa”. La canzone era “Acida“, la band i Prozac+ e la voce quella di Eva Poles. “Acidoacida”

SUL FINIRE DEGLI ANNI NOVANTA UN SUCCESSO CLAMOROSO CON UN BRANO TORMENTONE E UN ALBUM DISCO DI PLATINO. APRIRONO IL TOUR ITALIANO DEGLI U2, POI SI SONO PERSE LE TRACCE. LA CANTANTE DELLA BAND PRESENTA “DURAMADRE”, UN PROGETTO DA SOLISTA DOVE TAGLIA DEFINITIVAMENTE I PONTI CON IL PASSATO.

diventa disco d’oro e disco di platino nel 1998. La band acquisisce anche l’onore di aprire i concerti degli U2 nelle due tappe italiane del loro tour. La storia dei Prozac+ è una delle più strane per quanto riguarda il panorama italiano, dopo un enorme successo che ha portato il gruppo dagli scan-

tinati ad essere trasmessi costantemente in radio, dopo alcuni dischi simbolo, dal 2007 si sono perse completamente le tracce, almeno fino al 2009 quando Gian Maria ed Elisabetta, i due terzi dei Prozac+ hanno annunciato il progetto Sick Tamburo. Di recente, invece, è tornata agli onori


delle cronache musicali la voce della band, Eva Poles con il disco “DuraMadre” anticipato dal singolo “Cadono Nuvole”. Il disco la vede in copertina con un cappello vistoso proprio a nasconderle la parte alta del viso. Un disco che racchiude la vita attuale, ma non solo, della cantante che è immersa in molti progetti ma, questo suo esordio solista sembra averle catalizzato totalmente l’attenzione. Quando parla di “DuraMadre”, Eva assume quasi le vesti di una mamma attenta alla sua creatura. La voce di Eva riporta davvero indietro anche se la maturazione è ovvia. Il singolo non ha il sound classico della sua storica formazione ma, come il mondo musicale e non solo c’insegna, il tempo passa e si scelgono al-

tre vie. Molti conosceranno già la sua voce, ma di Eva non si è mai saputo più di tanto, neanche quando militava nella band. Cantante, compositore, autore, disc jockey la carriera di Eva si può definire come una costante ricerca e sperimentazione. Autrice e solista di grande impatto: una voce molto particolare, ma anche fuori dal coro rispetto ai target del panorama italiano. Eva ha riscoperto il piacere di scrivere, di esprimere la propria vita con le parole. Molto interessante anche il lato psicologico della vicenda dove emerge che lei ama profondamente guardare gli altri, osservarli ma soprattutto confrontarsi con loro, quasi in uno scambio culturale, ma soprattutto di vita. Il titolo dell’album, “DuraMadre”, è stato pen-

sato e scelto proprio dalla stessa Eva che è stata anche l’artefice della copertina del disco; un titolo che si adatta perfettamente a vari collegamenti Eva-Madre, Dura-Madre, Madre-Severa e la stessa afferma che probabilmente sì, il titolo ha sia una funzione educativa ma anche una funzione di protezione. Un lavoro che la cantante ha sentito profondamente suo, in ogni minima parte. L’album si compone di dieci tracce molto rappresentative, nate durante lungo un arco di tempo molto lungo, circa tre anni. “DuraMadre non è nato come un concept album, è venuto definendosi storia dopo storia, un pezzo dopo l’altro, eppure le tracce portano verso una destinazione comune – spiega Eva in merito al suo nuovo progetto discografico – Ogni brano è così un quadro, descrive lo spazio di un momento di un periodo, uno stato d’animo o la sua esplorazione, la rabbia, la delusione, il dolore, il sogno, l’energia, il fuoco, la passione in una parola, la vita”. © Riproduzione riservata

NEI NUOVI LIVE, EVA POLES, HA ANNUNCIATO CHE NON PROPORRA’ ALCUN BRANO RIGUARDANTE L’ESPERIENZA CON I PROZAC+.

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Salvatore Cirillo

tx Alfonso Papa a.papa@setweb.it ph Domenico Ruggiero e Marica Crisci

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“Le note del mio jazz europeo per raccontare il cuore nero dell’Africa” SET E TERRA DI CINEMA HANNO PRESENTATO, AL CINEPOLIS DI MARCIANISE, IL DOCUMENTARIO “INSIDE AFRICA”, ISPIRATO AL VIAGGIO DEL DICEMBRE 2011 A THARAKA. UN SUCCESSO UNANIME IMMORTALATO ANCHE DA RAI TRE. INCONTRIAMO L’AUTORE DELL’EMOZIONANTE COLONNA SONORA. CHE CI SVELA I PROSSIMI PROGETTI.

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L’applauso del pubblico ha rotto l’emozione contenuta quando i titoli di coda del documentario “Inside Africa” hanno iniziato a scorrere. E le luci in sala hanno illuminato gli occhi lucidi e l’applauso di quanti, in anteprima al Cinepolis di Marcianise, hanno seguito sul grande schermo la storia di un viaggio, quello che nel novembre scorso ha portato il regista Gaetano Ippolito, i fotografi Marica Crisci e Domenico Ruggiero, la giornalista Mariamichela Formisano, e le telecamere di Set e Terra di Cinema, in Tanzania al seguito dei medici casertani dell’associazione “Una mano

tesa per Tharaka”, del dottor Giuseppe Valente da anni impegnato in Kenya nella realizzazione di presidi medici ed ospedali, e nella formazione di medici e paramedici locali. Una testimonianza sul filo delle emozioni tradotte in immagini e musica, per raccontare quello che la terra con la più alta mortalità infantile al mondo, dove si muore per cause ritenute banali dal mondo civile e dove arrivare a cinquant’anni è un miracolo: esiste solo il tempo dell’adesso e la gioia di essere vivi sedendo accanto alla morte. Una musica, quella curata dal musicista jazz Salvatore Cirillo che,


con una strepitosa colonna sonora, ha amplificato l’impatto emotivo di Inside Africa. - E’ la prima volta che curi una colonna sonora? “Nel 2007 ho firmato le musiche di uno spettacolo teatrale diretto dalla regista Giorgia Giuntoli. S’intitolava “Elena mezza jazz suite”, un monologo ispirato alla Elena di Troia scritta nel 1970 dall’autore greco Rizos e per il quale immaginai un commento musicale jazz”. - Quando hai incontrato le immagini di Inside Africa, cosa hai immaginato? “Una musica occidentale, non africana. Volevo che la melodia parlasse europeo su un sottofondo di suoni e colori d’Africa, che traducesse le azioni dei medici italiani in una terra dove la natura e gli uomini si differenziano e si uniscono come avviene in un abbraccio”. - Com’è nata la tua collaborazione con Inside Africa? “Grazie a Set che ha curato il video lancio del mio prossimo disco, in distribuzione entro la prossima estate. Fu un incontro empatico con la redazione. Perchè la musica come le immagini sono corde di emozioni, e quando queste vibrano insieme come membrane in osmosi, nasce l’armonia”. - La prossima estate arriva il tuo nuovo

IN ESTATE IL MIO NUOVO CD, FORTE DELLA COLLABORAZIONE DI ARTISTI COME MASSIMO MANZI, ALDO VIGORITO E ADELE CAPACCHIONE

disco jazz, dopo “Unpretentious” del 2009. Da allora ad oggi, Salvatore Cirillo musicista quanto è cambiato? “Sono più maturo e soddisfatto delle collaborazioni inanellate negli anni. Un segno di stima, come quello accordatomi per questo disco da Massimo Manzi e Aldo Vigorito, che potenzia l’espressione artistica che oggi mi rappresenta. E poi c’è la voce di Adele Capacchione, mia moglie, l’amore. Sono felice delle recensioni positive che riceve dalle testate giornalistiche

internazionali. Lei mi aiuta a crescere, come uomo e come musicista”.

- I consensi dall’estero arrivano anche alla tua musica, e in Argentina addirittura in ti hanno dedicato una trasmissione radiofonica. In Italia come vanno le cose? “Eccezion fatta per le due vittorie ottenute in campo internazionale a “Barga jazz” nel 2008 e nel 2009, non ho avuto ancora il piacere di vedere la mia musica recensita da riviste italiane. Per il momento…”. © Riproduzione riservata

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IL RITORNO DI ANTONACCI, LA CLASSE DI LINA SASTRI. RISATE CON PEPPE IODICE

10.05

21.05

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Biagio Antonacci PalaMaggiò (Caserta)

Roberto Vecchioni Teatro San Carlo (Napoli)

tx Alfonso Papa a.papa@setweb.it

15.05

Arisa Teatro Bellini (Napoli)

20.05

Pacifico - Auditorium Parco della Musica (Roma)

27.05

Marco Mengoni Gran Teatro (Roma)


“ 11.05

13.05

fino al 13 - Lina Sastri – Per la strada (Teatro Bellini Napoli)

Isa Danieli e Veronica Pivetti – Sorelle d’Italia (Teatro Diana Napoli)

C’è Biagio Antonacci tra i ritorni più attesi di questo primo scorcio di bella stagione. Il nuovo live segue a ruota “Se sapessi dire no”, album di recente pubblicazione che segna il debutto con la nuova etichetta discografica. La rivelazione di Sanremo, Arisa, al Teatro Bellini con il live “Amami Tour”, per ascoltare in chiave intima vecchi e nuovi successi. Il sempre apprezzato Marco Mengoni in scena sia a Roma che a Napoli. Una signora del palcoscenico, Lina Sastri, pronta a deliziare la platea del Bellini con “Per Strada”, spettacolo di musica, prosa, danza e orchestra dal vivo. Da non perdere. Al teatro Diana si ride con lo spettacolo di Peppe Iodice. Continua il meraviglioso tour di “Passione” in scena all’Arenile di Bagnoli. Il prof. Roberto Vecchioni e il suo recital nella cornice del San Carlo di Napoli.

17.05

19.05

DA NON PERDERE IL “PASSIONE TOUR” A BAGNOLI. IL PROF. VECCHIONI AL SAN CARLO. MENGONI A TEATRO

fino al 13 - Peppe Iodice – Pazzo Scatenatissimo Show (Teatro Diana Napoli)

Passione Tour - Arenile Reload (Bagnoli)

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Genere: Commedia | Nazione: Italia Regia: Claudio Fragasso | Cast: Jerry Calà, Enzo Salvi, Maurizio Mattioli, Massimo Ceccherini | Uscita: 23.05.2012

BERTOLUCCI – AMMANITI: LA COPPIA CHE ARRIVA DA CANNES Primi assaggi di estate in sala con titoli, certamente, non di grande richiamo, ma che allieteranno la primavera cinematografica. Dopo una decade ritornano gli ex liceali scalmanati di “American Pie”, di nuovo nella cittadina del liceo per un weekend tutto speciale che rinsalderà vecchie amicizie e riaccenderà i famigerati ormoni adolescenziali. Altro titolo “vecchia gloria” è “Men in Black”, giunto al terzo capitolo con Will Smith e Tommy Lee Jones sempre sugli scudi, stavolta con un viaggio indietro nel tempo che li condurrà fino al 1969. Ritorno in sala del maestro Bernardo Bertolucci che dirige “Io e Te” tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti. Il film racconta la storia di Lorenzo, un adolescente solitario e problematico nei rapporti con la famiglia e con il mondo che lo circonda, che sceglie di passare la settimana bianca nascosto nella cantina di casa. E di Olivia, la sorellastra, che piomba con il proprio bagaglio di problemi nella vita di Lorenzo. © Riproduzione riservata

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gli attesissimi di questo mese

Genere: Drammatico | Nazione: U.S.A. | Regia: Stephen Daldry | Cast: Tom Hanks, Thomas Horn, Sandra Bullock, Zoe Caldwell, Dennis Hearn | Uscita: 23.05.2012

tx Vincenzo Lombardi v.lombardi@setweb.it


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Musica, prelibatezze gastronomiche, iniziative legate al mondo delle biciclette e tante novità (come il wifi free). Il merito è di un gruppo di amici, ognuno dei quali ha portato in dote la propria passione mettendola a disposizione di un’utenza cresciuta con il trascorrere degli appuntamenti. Ci sono i dj resident Ago Mr. Funk e Ference Dee (Agostino Tostelli e Francesco Pascarella), Pino Natale con la sua arte grafica, Andrea Santangelo e la sua creatività legata al mondo della bici, mezzo di trasporto che “Happy Sunday Aperitif” intende (ri)valorizzare. Tutti sotto l’esperta chioccia di Salvatore De Lucia, anima e trascinatore del Bar Daniela. Anche per le domeniche di maggio a partire dalle ore 12, l’aperitivo ha un nuovo volto e soprattutto i favolosi dj set creati in esclusiva per l’appuntamento. Tante le iniziative in programma per le prossime settimane: dalla domenica ecologica a quello dedicata al finger food. Spunti di modernità per...ritornare alle vecchie abitudini.

ROBERTO PAGLIARO IN MOSTRA

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BAR DANIELA, APERITIVO “HAPPY” 44

E’ bastato il classico passaparola per trasformare il semplice aperitivo della domenica mattina in un moderno rito da condividere con vecchi e nuovi amici, come si faceva una volta quando i bar erano i veri luoghi di ritrovo a dispetto delle piazze virtuali di oggi. Stiamo parlando dell’ “Happy Sunday Aperitif”, novità proposta dal Bar Daniela di Maddaloni (Caserta), location storica della centralissima Piazza Ferraro. Tre talentuosi e prestigiosi artisti del nostro territorio mettono in mostra la loro arte ne “L’arte nel cuore – il linguaggio della pittura”, esposizione in programma dal 14 al 27 maggio al centro Commerciale Medì di Teverola (Caserta). Gina Affinito, Roberto Pagliaro e Cesare Fontana faranno immergere il pubblico nelle loro creazioni che vantano già prestigiosi riconoscimenti e critiche. Per l’artista Roberto Pagliaro l’occasione di tor-

nare ad esporre in Campania i suoi quadri che delineano una realtà silenziosa, che sa urlare la propria protesta, ma anche il desiderio di chiarezza ed amore. Le sue opere realizzate su tela con tecnica mista, sono pagine di una favola nella quale l’uomo diventa burattino, agisce privo di volontà, ma forte della sua azione devastante.


BARZELLETTE

Ricerca di vigilanti per un’azienda. Il capo del personale, rivolto ad alcuni presentatisi per la selezione, dice:”Quello che ci serve e’ gente sospettosa di tutto quello che accade, vede o sente, in grado di agire fulmineamente verso tutto ciò che non va, convinta comunque che il torto è dell’altro”. Uno dei presenti allora si alza e dice:”Perfetto. Domani mattina le manderò mia moglie”.

SUDOKU

INDOVINELLO*

Non si può vedere né toccare, non si può udire né annusare. Giace dietro le stelle e sotto le colline. Riempie i vuoti buchi. Viene prima e dopo ogni cosa e termina la vita.

Una signora chiama il falegname perché ogni volta che passa il tram sotto casa l’armadio della camera vibra e traballa. Il falegname studia l’armadio e poi vi entra per aspettare il passaggio del tram e sentire meglio dove e’ il difetto.In quel mentre entra il marito che va a poggiare il cappotto. Apre l’armadio,vede ed urla:”CHE CI FA UN UOMO QUI NELL’ARMADIO ???” La moglie resta un attimo senza parole ed il falegname:”Senta, creda pure quello che vuole, ma io stavo aspettando il passaggio del tram”.

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Il buio.


Maggio

2012

Ariete Maggio si profila un buon Leone Mese dinamico e creativo. Sagittario mese, specialmente per chi è nato nelle prime due decadi del segno. I moti planetari veloci regalano amore, fantasia, socievolezza e una quantità determinata di creatività espressiva. La voglia di fare c’è. Puoi ottenere molto in termini di sentimenti, divertimenti, vita sociale e mondana. Urano e dal tuo desiderio di trasformare gli assetti affettivi.

Seppur non privo di piccole contrarietà puoi contare su alcuni appoggi astrali di prim’ordine e goderti i recenti successi sentimentali oppure mettere in atto l’arte della conquista per mieterne altri. Se sei nato a luglio sei in forma perfetta per affrontare cambiamenti determinanti nei vari settori dell’esistenza. Fine mese eccellente, per tutti.

Maggio appare un mese sottotono per i tuoi gusti di persona allegra, attiva, estroversa e di larghe vedute. L’amore dovrebbe essere fonte di piacere e non di drammi. Visto che ora le stelle sembrano indicare il contrario, è bene da subito aggrapparti alla tua capacità di autodifesa e all’innato atteggiamento fiducioso per affrontare con sicurezza i problemi.

Toro Ottimo mese, in cui le stelle Vergine Sono influssi che porta- Capricorno vogliono farti un bel regalo di compleanno, schierandosi tutte, o quasi, a tuo favore. Nessun pianeta contro. Questo cielo aperto e luminoso ti dà manforte nel gettare le basi per una realizzazione personale da individuo autonomo e pratico, con audaci e romantiche angolazioni astrali. Giove è sempre il tuo portafortuna.

no in dono nuove conoscenze, progresso, metamorfosi: la solitudine e la routine non fanno più per te. Tutte da sfruttare le prime tre settimane del mese. Venere in ostile quadratura intralcia i piani sentimentali di chi è nato nella terza decade del segno. Sono barriere che sai superare con il dialogo. Niente più sterili chiusure.

L’appoggio di tante stelle è davvero importante e molto stimolante per portare a temine i progetti sentimentali intrapresi nel recente passato. Passioni amori, incontri e qualche addio. Un addio, un distacco forse è reso necessario a causa degli eventi successi in passato. La previsione ti riguarda maggiormente se sei nato nella terza decade del segno.

Gemelli Le stelle di fine mese ti Bilancia Maggio è il mese che Acquario vedono più affascinate, aperto a idee nuove e incontri entusiasmanti, pronto a dare il via ai festeggiamenti per il tuo compleanno. Data importante per dare una svolta alla tua vita, domenica 21: giorno in cui il Sole si congiunge alla Luna nel tuo segno. L’eros pare essere latitante da alcuni mesi. Buone intese sul piano della fisicità.

Cancro

Maggio si profila un buon mese per gran parte dei nati in Cancro. Il clima è perfetto per esprimersi in libertà. Sole e Marte regalano ottime energie, Mercurio in felice sestile da mercoledì 9 stimola le qualità intellettive, accentuando la disponibilità al confronto con gli altri. Giove promuove amicizie e gratifiche. Complicità erotico- affettiva nella vita a due.

segna la definitiva ripresa dei nati sotto il segno della Bilancia. I pianteti veloci ti favoriscono, soprattutto nella seconda parte del mese. Le asperità svaniscono, persino quelle dei pianeti lenti Urano e Plutone che a maggio non vogliono infastidire questo tuo bel cielo. Un viaggio è il degno epilogo per coronare il tuo sogno d’amore.

Sorpione

Le configurazioni astrali di maggio segnano per i nati in Scorpione la fine di un periodo difficile. Questi influssi favorevoli alla rinascita centrano soprattutto chi festeggia il compleanno tra il 23 ottobre il 12 novembre. Cresce la voglia di realizzarsi attraverso una profonda metamorfosi. Ora si tratta di riprendere in mano le redini della tua vita, specie quella sentimentale.

Nella vita a due ci sono ancora alcune questioni da risolvere che si fanno più vive attorno al 6,11,12. Disgregazioni passeggere impediscono il pieno godimento dei piaceri della vita. Il vero sentimento aiuta a mantenere salde le tue posizioni e sollecita divertimenti da condividere con il tuo amore di sempre. Se non pretenderai l’impossibile il grande amore potrebbe anche arrivare.

Pesci

Sei single? Non volere a tutti i costi il grande amore. Se non è arrivato nella stagione scorsa, in questa primavera nervosa non arriva di certo. Piuttosto vedi di non disdegnare flirt disimpegnati, la vita di società, le nuove conoscenze, gli amici. Lasciati andare e accetta un invito a cena da una persona particolarmente insistente. Vedrai che sarai ben contento di aver acconsentito.




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