SHARQI MAGAZINE PUB.1

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CULTURA E SPETTACOLO ELIANA SOMMELLA Eliana Sommella ci racconta

DIRETTORE RESPONSABILE JAMILA BASTET

HAREM, la magia orientale va in tv in TV -DIRETTORE RESPONSABILE

TRAVEL ALESSANDRIA D’EGITTO, viaggi e mete di una città tutta da scoprire

MODA LA ROSA DEL DESERTO, Tiziana EL HABAK ci apre le porte del sua boutique

MUSICA

ASSIA MANFREDINO

ELABORAZIONE GRAFICA ARCHIDEANDO

COLLABORAZIONI FRANCA DOMINICI

RAUL FERRANDO, musicista e compositore della musica più amata tra le ballerine “YEARNING” REVISIONE

BELLEZZA

FRANCA DOMINICI

MAKE UP DI SCENA trucchi e consigli con l’esperta truccatrice di MISS ITALIA

IN CUCINA CON…

Contatti sharqimagazine@gmail.com

IL COUS COUS, ricetta e curiosità del piatto più

-ITALY- ROME-

famoso della cucina araba DIFFUSIONE MJARTEVENTI



La prima volta che la magia dell’Oriente ha conquistato la televisione eravamo bambine. La musica Disney cantava “Le notte di Oriente” mentre un piccolo ladruncolo rubava il nostro cuore e i capelli della principessa Jasmine (e la sua tigre) riempiva il nostro animo di invidia. Poi siamo cresciute… abbiamo cominciato a ballare e all’improvviso l’Oriente e il nostro mondo fatto di musica e danza tornato sul piccolo schermo in un programma come Harem, nato da un’Idea di Eliana Sommella . Ma chi è Eliana?! Noi di Sharqi Magazine siamo andati a scoprirlo per voi. Ciao Eliana! Quando sei nata e come eri da bambina?? Sono nata a Napoli il 01/06/1977 Credo di essere stata una bambina piuttosto "difficile". Ero iperattiva e mi incuriosiva qualsiasi cosa e situazione. Ero un'amante del rischio e dell'avventura. Mi piaceva essere diversa e non avevo paura a mostrami tale, ma allo stesso tempo mi piaceva passare dei momenti da sola in modo tale da poter lavorare con la mia fantasia! Come era la tua vita prima di Harem? Prima di iniziare Harem il mio mondo e il mio tempo era completamente diverso, dove non riuscivo a seguire le mie passioni poiche' ero impegnata 8 ore al giorno nel mio lavoro di sempre, dirigevo con le mie sorelle una distribuzione di famiglia all'ingrosso di aziende leader nel settore specializzata nel campo dei pavimenti per interni ed esterni, Sanitari, rubinetteria e arredo bagno. Sono Madre di due splendidi bambini, e si sa, la vita di una mamma è super movimentata. Nella mia mente, nei miei sogni, già era in programma di allontanarmi

dal mio lavoro per iniziare un nuovo percorso, più incline alle mie passioni e così ho scelto di iniziare questa avventura con la redazione regionale Italiamia. Attualmente faccio parte dello staff televisivo e mi occupo di Social Media Marketing in una web agency e autrice di vari talent per la tv. Come è nata questa tua passione per la danza Orientale e quali sono stati i primi passi in questo mondo, con chi hai iniziato a studiare? È iniziato tutto un po' caso, anche se il medio oriente mi ha sempre affascinato e ho avuto la fortuna di viverlo in alcuni miei viaggi. Ero ad una festa di 40 anni e una ballerina di danza del ventre mi invitò a danzare e, nonostante la mia fisicità, per la prima volta non mi sono sentita goffa e mi sono lasciata trasportare dai suoi passi, un momento piacevole che porterò sempre nel cuore. Da quel momento, circa 8 anni fa, il mio intento era quello di cercare una scuola che mi potesse insegnare quella meravigliosa danza. Non è stato semplice trovarla nella mia zona, in provincia di Caserta. All'inizio in "classe" eravamo solo in cinque e la nostra maestra era alle prime armi. Con il tempo, informandomi su stage e incontri, ho avuto la fortuna di studiare con i migliori. Hanno tutti influenzato, positivamente, il mio percorso e il mio crescere, nonostante l'età matura.

La loro danza elegante, i loro passi ipnotici e le loro parole di conforto mi hanno aiutata e incoraggiata in questo percorso e di questo gliene sono molto grata. i nomi? sono troppi per elencarli, ma sono gli stessi che girano l'Italia nelle più prestigiose iniziative a favore della danza orientale. Ho scelto di non proseguire come ballerina ma come organizzatrice per condividere e promuovere questa mia grande passione. Ho sempre cercato di "vivere" la cultura facendo tesoro dei sapori, degli odori, dei colori e dei suoni del mondo arabo. Ho avuto anche la fortuna di avere un locale arabo e visitarlo, come ho detto anche prima,(recentemente sono stata in Tunisia) e questo mi ha indubbiamente arricchita, non solo professionalmente ma anche emotivamente. Quale stile di danza preferisci? Tutti gli stili mi affascinano, la danza orientale per me è stata un'esperienza meravigliosa. Oltre ad imparare ad amarmi e a fare qualcosa per me stessa mi ha offerto la straordinaria opportunità di scoprire la forza delle mie emozioni. A questo proposito cito una frase che penso meriti una profonda riflessione: Prima Danza. Dopo pensa. E’ l’ordine naturale delle cose. (Samuel Beckett)


Harem III 2016 riparte il 3 Aprile su Italia mia con i casting. Il talent show di Eliana Sommella riapre i battenti

Harem III 2016 riparte il 3 Aprile su Italiamia con i casting. Il talent show di Eliana Sommella ideatrice del programma inizia a scaldare i motori e si preannuncia ricco di novità per l’edizione 2016. I potenziali ballerini che andranno in finale saranno alle prese con le selezioni. Conosceremo alcuni di loro dal 2 Aprile, data di inizio di Harem Ballet School Casting che, quest’anno, vedrà la partecipazione di Simona Minisini, Sandy D'Ali', Saad Ismaill, Evelina Ppazova, Lalla Asmaa, Raffaella Caianiello in qualità di supporter.Harem 2016.HAREM, dice Eliana Sommella, vuole essere uno show televisivo completamente dedicato alla danza orientale, un alternativa alla presentazione statica e ritmicamente lenta in teatro, tempio

preferito della danza . L’idea base è promuovere lo studio e la diffusione di questa disciplina, dare visibilita’ a delle Ballerine piene di sogni e alle loro insegnanti, far sentire le componenti partecipi del progetto TUTTE LE BALLERINE UNITE PER LA CAUSA DEL PROGRAMMA: FARE VERA DANZA ORIENTALE,ELUDENDO LE IMITAZIONI!”. Inoltre lo scopo è anche quello di far avvicinare gli appassionati di e di proporgli un canale di fruibilita’ della danza diverso da quello proposto, affascinare attraverso le immagini con coreografie di effetto per trasmettere la vera essenza artistica della danza orientale purtroppo spesso associata ad una forma di intrattenimento scadente

per un pubblico inesperto. Lo spettatore quindi dovrebbe riuscire a cogliere le diverse sfaccettature di questa Disciplina oramai cosi diffusa eppure cosi arcana. Esistono diversi aspetti quali: -L’impegno e la disciplina che occorre nello studio: la scelta di inserire un cast di insegnanti professionisti che approderanno nella prima Accademia televisiva harem ballet school novità di quest’anno -Portare a conoscenza la complessità degli stili della danza orientale: performance saidi, baladi, nubi, flamenco arabo ecc.ecc. Cenni, ma d’effetto sulla cultura orientale e legata soprattutto al folklore arabo che verra’ resa nota


attraverso interviste agli ospiti in sala. -La competenza artistica delle soliste e gruppi. -La bellezza, lo scintillio, la lavorazione degli abiti e la complessità del trucco -Il senso di amicizia tra le partecipanti e di condivisione femminile - lo stimolo allo studio che vogliono dare, testimoniato dalla tipologia di scuola accademia televisiva . MA PER POTER PARTECIPARE E ACCEDERE AL CASTING TV BISOGNA REGISTRARSI SEMPLICEMENTE ALLA SCUOLA HAREM BALLET SCHOOL!!

Direzione creativa Eliana Sommella,

Cosa è e come nasce Harem Ballet School ?

(EVELINA PAPAZOVA)

Harem Ballet School è una scuola per coloro che desiderano arricchire il proprio bagaglio tecnico e culturale, al termine del quale verrà rilasciato: Attestato di partecipazione “HAREM BALLET SCHOOL” unico corso in ITALIA “ACCADEMIA TELEVISIVA IN CERCA DI TALENTI” KERMESSE DI DANZA E CULTURA ARABA promosso da ITALIAMIA by Orientalanimation Con ospiti d’eccezione di fama internazionale.

Direzione artistica Sandy D’ali I casting dei talenti, verranno trasmessi su Italiamia e una delle novità di Harem Casting è la presenza di 6 maestri nazionali e internazionali : WORK SHOPS IN TV (SIMONA MINISINI) (LALLA ASMAA) (RAFFAELLA CAIANIELLO)

(SAAD ISMAIL) (SANDY D’ALI’) Il 12 Giugno 2016 Inizieranno le registrazioni delle puntate in 10 episodi: 3 APRILE SIMONA MINISINI 17APRILE RAFFAELLA CAIANIELLO 1 MAGGIO LALLA ASMAA 15 MAGGIO EVELINA PAPAZOVA 5 GIUGNO SAAD ISMAIL 12 GIUGNO SANDY S'ALI'

I Workshop sono aperti a tutti! ☆☆ ☆☆☆ Studenti, artisti, professionisti e a tutti gli appassionati di danza e arti orientali inoltre sarà anche una trasmissione social: Il programma sará irradiato in tutta la regione Campania 274 e Lazio 187 e da oggi anche in tutta Italia grazie al Canale Youtube e al Social Network Facebook e potrai anche ricevere aggiornamenti sul tuo smartphone Canale YouTube Streaming TV


Alessandria è la seconda città più grande dell’Egitto. Una città greco – romana nel versante occidentale della costa mediterranea, fondata da Alessandro Il Grande. Nei tempi antichi la città era conosciuta per il Faro di Alessandria (una delle 7 meraviglie del mondo antico) e per la Biblioteca di Alessandria (la più grande biblioteca del mondo antico).La città di Alessandria era la famosa capitale di Tolomeo, con svariati monumenti. Fu su queste sponde che la storia assunse un aspetto tragico all’epoca di Cleopatra, Ottaviano, Marco Antonio e Giulio Cesare. Alessandria prosperava sotto il periodo tolemaico e quello romano, la città aveva sostituito Memphis alla capitale d’Egitto. Con il suo reticolo di strade era più una città greca che egiziana, con un gran numero di abitanti ebrei e greci. In passato, i monumenti principali dei periodi tolemaico e romano era il Sarapeum, un tempio dedicato al dio Serapis che probabilmente ospitava gran parte della collezione della biblioteca, il Ceasarium (fondato da Cleopatra in onore di Marco Antonio) e Kom – Es – Shawqafa, un labirinto di tombe intagliate nella roccia, risalenti ai primi 2 secoli D.C.Nei secoli successivi lo splendore di Alessandria decadde e nel XIX secolo divenne un piccolo villaggio di pescatori ma nel XX secolo recuperò parte del suo vecchio splendore. All’inizio del XXI secolo Alessandria ha quasi 5 milioni di abitanti e attira diversi turisti per via della sua storia, delle sue belle spiagge e delle nuove opere in fase di costruzione. Il progetto più importante è quello che riguarda la costruzione della nuova libreria. Attualmente questa città è collegata al Cairo da 2 autostrade principali e da una linea ferroviaria. E’ uno dei più ragguardevoli resort estivi del Medio Oriente, anche grazie ai suoi inverni temperati e alle sue spiagge di sabbia bianca e meravigliosi paesaggi che si estendono per 140 km lungo il Mar Mediterraneo, da Abu Qir, ad est fino Ala – Alamein e a Sidi Abdul Rahman ad ovest.

Alessandria D’egitto Tra le sette meraviglie del mondo antico, una soltanto univa un uso pratico ad un’eleganza di forme: il faro di Alessandria. Ai marinai, assicurava un approdo sicuro al grande porto; per gli architetti, significava anche di più: era la più alta costruzione esistente sulla terra; e per gli scienziati, il fascino dell’opera discendeva dallo specchio misterioso, il cui riflesso poteva essere visto ad oltre 50 km dalla costa. Il faro sorgeva Sull’antica isola di Pharos, ora promontorio all’interno della città di Alessandria in Egitto.


Tra le sette meraviglie scomparse dell’antichità, il faro di Alessandria fu l’ultima ad essere distrutta. Per questo motivo abbiamo conoscenze sufficientemente precise sulla sua collocazione e sul suo aspetto. Racconti antichi come quello di Strabone o di Plinio il Vecchio ci forniscono una breve descrizione della “torre” e del suo magnifico rivestimento in marmo bianco. Descrivono come lo specchio riuscisse a riflettere la luce a decine di chilometri di distanza (la leggenda dice che veniva utilizzato anche per individuare e bruciale le navi nemiche prima che potessero raggiungere la riva). Il progetto fu ideato e iniziato da Tolomeo Sotere intorno al 290 a.C., ma fu completato dopo la sua morte, durante il regno di suo figlio Tolomeo Filadelfo. L’Architetto dell’opera fu Sostrato, un contemporaneo di Euclide, ma i calcoli dettagliati per la struttura e le sue parti furono eseguiti presso la biblioteca di Alessandria. Il monumento fu dedicato ai protettori dei marinai: Tolomeo Sotere e sua moglie Berenice. Per secoli, il faro di Alessandria (occasionalmente indicato come il faro di Pharos) rimase ad indicare il porto, utilizzando il fuoco durante la notte e riflettendo i raggi solari durante il giorno. Venne anche rappresentato su alcune monete romane. Quando gli Arabi conquistarono l’Egitto, ammirarono Alessandria e il suo territorio. Il faro continua ad essere menzionato nei loro scritti e nei racconti dei viaggiatori.

Ma il nuovo dominio spostò la propria capitale al Cairo, dal momento che non aveva alcun legame col Mediterraneo. Quando lo specchio si ruppe, non si provvide a sostituirlo.

Nel 956 d.C., un terremoto scosse la città di Alessandria, causando soltanto piccoli danni al faro. Fu nel 1303 e nel 1323 che due forti terremoti lasciarono segni significativi sulla struttura fino a che il sultano il sultano d’Egitto Qaitbay decise costruire un forte medievale sullo stesso punto in cui una volta si trovava il faro, utilizzandone i resti. I piatti locali sono ricchi di fantastici profumi, questo perché in queste terre è fondamentale l’uso di numerose spezie in cucina. Una specialità egizia è il piccione, preparato in molteplici ricette, e accompagnato dalla zuppa di erbe, la cosiddetta moulokheya. Considerando che Alessandria d’Egitto si affaccia sul Mediterraneo, impossibile non gustare i piatti a base di pesce, accompagnati da legumi che regnano incontrastati nelle cucine di tutti i più prestigiosi ristoranti. Singolare ma buona la birra senza alcool qui prodotta, usata anticamente anche come sostituto del latte per i neonati. La grande varietà di frutta colora tutti i banchetti, ed è veramente semplice camminando lungo le strade, essere inseguiti dai venditori di frutti esotici i quali, con modi anche non molto discreti, a tutti i costi cercheranno di portare a buon fine i loro affari. Situato vicino al centro della città, il Museo Nazionale presenta in modo accurato la storia di Alessandria sui tre piani del rinnovato Palazzo AlSaad Bassili Pasha in stile italiano.

A disposizione una vasta esposizione di oggetti più moderni come i gioielli reali e un'interessante collezione di monete antiche. Scoprire l'affascinante storia di Alessandria esplorando le diverse sale arredate con colori abbinati al periodo che presentano. Orari di apertura: 09:00-17:00


C’era una volta… La Rosa nel Deserto Ci sono storie che iniziano come nelle favole: con un bacio. E ci sono posti in cui, appena entri, annusi l’odore di magia e fiaba nell’aria. “La Rosa del deserto” è uno di questi posti: un tocco di Oriente nella

caotica e bella Roma. Entrare nella boutique della Rosa Del Deserto è come immergersi nelle “Mille e una Notte “ e noi come il Sultano Shahriyar non possiamo fare altro che soccombere al fascino di Sheherazade e sposare la bella cortigiana… o, in questo particolare caso, uscire dalla boutique con un nuovo prezioso costume. La passione di Tiziana per i vestiti e l’Oriente è nata con l’amore per suo marito Hamdi; questo amore ha determinato un nuovo percorso nella sua vita. “Per me è iniziato tutto- racconta, sul divano del suo negozio, tra splendidi costumi colorati e meravigliosi tappeti orientaliquando ho avuto il piacere e l’onore

di sposare mio marito, Hamdi El Habak. L’ho conosciuto in Egitto e lì ho avuto il mio primo approccio con la sua attività, trasportata poi a Roma dopo il matrimonio”. Un lavoro nato quindi dall’amore.” Ho sempre amato- ci rivela la stessa Tiziana- il rapporto con la stoffa, il cucito e la creazione ma inizialmente il mio lavoro era tutt’altro. Mio marito aprì la boutique nel 2004, dove io mi inserii gradualmente, diventando, poco alla volta, quella che si occupava della produzione di vestiti mentre lui si occupava della diffusione”. “Tutto ciò –raccontache vedi nella boutique parte

dall’acquisto della stoffa. Negli ultimi due anni è diventato molto difficile, a causa della seria situazione che si è creata in Egitto. Il lavoro mi porta spesso lontano dal Cairo, sia nel Sud dell’Egitto che nel Sinai, dove le donne beduine intessano stoffe particolari destinati a costumi particolari. In questi anni ho affrontato di tutto, condividendo con gli egiziani due rivoluzioni e lavorando talvolta in situazioni estreme”. “Dopo la scelta della stoffaprosegue Tiziana- si passa al lavoro di tagliatori, sarti e ricamatrici”. Ma l’equipe della


Rosa del Deserto non si ferma alla sola sartoria: la boutique è un vero e proprio incanto di bigiotteria, articoli artigianali e arredamento per la casa. E, infatti, subito dopo il lavoro dei sarti “arriva quello dei fabbri per la produzione di candelabri, spade e vassoi per la testa”. Del grande lavoro svolto dalla sua equipe nulla sfugge a Tiziana che supervisiona tutto e insieme ai sarti e ai fabbri studia le creazioni e ne segue la realizzazione. La curiosità per noi di SHARQI MAGAZINE è troppa e non possiamo fare a meno di chiederlo: qual è il modello che la stilista preferisce? “Non c’è un modello che io preferisca. - risponde Tiziana- Li sento tutti come figli. A volte, mi sento anche rammaricata dall’idea di privarmene. Quando li vedo sul palco indossati dalla danzatrice che li ha acquistati posso riconoscerne ogni punto, ogni dettaglio ed ogni modifica effettuata su di lui”

Il lavoro di Tiziana stupisce per la delicatezza e la raffinatezza con cui viene trattato ogni tessuto e, allo stesso tempo, la sua adattabilità per il compito che andrà a svolgere: quello di incantare chiunque durante la danza. Insomma, il lavoro di una vera artista, anche se lei non si reputa tale. “Dalla mia bocca- afferma ridendo alla nostra insinuazione- non usciranno mai le parole ‘sono un’artista’. Io mi reputo semplicemente una persona fortunata perché svolgo un lavoro che mi piace”. Ma anche se Tiziana El Habak non si reputa una artista, i suoi vestiti restano comunque sia dei capolavori.



“Chi di voi non ha mai ascoltato o danzato sulle note di YEARNING , una grande musica, una dei grandi classici per eccellenza del mondo nel panorama delle danzatrici orientali… ebbene, lui è RAUL FERRANDO, il suo creatore, noi di SHARQI MAGAZINE lo abbiamo intervistato…” Nato in Argentina , Raul è stato nella scena musicale di Los Angeles per oltre 25 anni, esercitandosi in diversi stili del mondo orientale (Africa , Medio Oriente e sufi musica) orchestrale nonché Pop . La sua personalità musicale ha influenze latino-americani e una deliziosa fusione di vari correnti che, se combinati, sembrano correre insieme in un caos organizzato ; adotta la tecnologia di oggi accorpandola con gli strumenti tradizionali a volte anche antichi riuscendo a coinvolgere emotivamente in un esperienza incredibile l’anima e il cuore delle persone in un grande vortice emotivo. Ha collaborato con importanti artisti di case di produzione tra cui Angelika Nemeth da cui nascerà l’album Unveiled con la famosa oramai Yearning, una delle musiche piu’ amate dalle ballerine danza orientale di tutto il mondo , Natalie Cadét con il singolo Mary, Did You Know Noi di SHARQI gli abbiamo chiesto:

ALBUM :Angelika Unveiled ANNO:2008 Yearning Don't Make Me Blush Tabla Talk Fire Goddess Ancient Memories

-quando è iniziata la tua passione per la musica? La mia passione per la musica è iniziato quando ero un bambino . Dal momento che ho memoria i miei genitori la usavano per portarci ai concerti e così , la musica ha iniziato a svolgere un ruolo importante nella mia vita

Global Groove Raassah Baladi Taqsim

-Quando hai iniziato a studiare musica? Ho iniziato a lezioni di piano quando avevo 8 anni e quando avevo 12 anni ho iniziato ad avventurarmi nella composizione musicale. Ho iniziato a studiare arrangiamento e orchestrazione e sono stato coinvolto nella produzione musicale e la composizione da allora. Nell’8 Agosto 2012 ho pubblicato il mio nuovo singolo per danza orientale, nel sito mondiale iTunes eseguito insieme a Ararat Petrossian su duduk un tradizionale strumento musicale armeno e Faisal Zedan alle percussioni. Sono stato impegnato per poche settimane in uno dei progetti che sono stati coinvolti nell'organizzazione e la produzione di due canzoni per il genere giapponese. Le canzoni sono state eseguite da Kazutaka alla voce, Bruce Gaitsch e Jay Graydon alle chitarre, Kere Buchanan alla batteria. Le canzoni sono state scritte da Toshi Nakada e Lance Jyo. Ho organizzato una buona parte dell'album di Shelea, una cantautrice di talento con una voce incredibile che ha lavorato al fianco del leggendario Stevie Wonder. Il mio amico, l’ ingegnere Tony Shepperd stava producendo questo album, che verra’ caricato insieme ad altre grandi canzoni. Attraverso questi ultimi mesi ho anche pesantemente lavorato al mio album Bellydance. Il mio produttore esecutivo Azza Akkad, insieme con Angelika Nemeth e Paul Bunch, che formano il nostro team creativo, hanno spinto per uscire alla fine dell’ Ottobre del 2012 . Inoltre ho organizzato e ho prodotto tre canzoni per Bouthaina, un giovane artista di talento. Le canzoni sono già su iTunes.

Makes You Dance Unveiled Unveiled Finale ANNO: 2011 Unveiled & Tabla

ANNO: 2012 Wishful Thinking (feat. Ararat Petrossian and Faisal Zedan) – Single

ANNO: 2013 Mary, Did You Know (feat. Natalie Cadét) - Single


Abbiamo imparato a truccarci quando eravamo solo delle adolescenti: matita per gli occhi, mascara, correttore… e eravamo pronte. Poi la passione per la Danza Orientale ci ha travolte: insieme alla musica e ai suoi vestiti. I colori hanno preso parte del nostro beauty per le serate di danza. Ma dal palco alla televisione il passo può essere davvero breve e, quando meno ve lo aspettate, potete ritrovarvi a danzare sul piccolo schermo dove le luci al neon potrebbero sbiancare il vostro volto, evidenziando le imperfezioni. Se il fondotinta “a maschera arancione” è assolutamente sbagliato per la vita di tutti i giorni, potrebbe essere quasi la soluzione ideale per sconfiggere le “terribili” luci al neon e il loro effetto sbiancante. E quindi come truccarsi senza sembrare il pagliaccio IT di Stephen King e nemmeno il fantasma Casper?! Niente panico. Una ballerina di Danza del Ventre deve essere pronta ad ogni evenienza e noi di Sharqi Magazine siamo qui per non lasciarvi impreparate. Alessia Luminari, truccatrice professionista che ha lavorato all’edizione di Miss Italia 2015 e che a breve inizierà a lavorare per un famoso giornale di moda (di cui al momento ancora non possiamo rivelare il nome), ci svela il segreto per il trucco da televisione. “Per apparire in televisione bisogna utilizzare fondotinta e cipria in HD: prodotti ad altissima coprenza che sono stati creati apposta per la televisione. Con il minimo coprono tutto”.

Alessia ha studiato all’accademia di trucco Ro&Ro. Già durante la scuola di trucco ha avuto l’occasione di accedere a diversi master (sposa, fotografico, televisivo…). La sua carriera subiste una importante spinta quando è stata selezionata per partecipare come truccatrice a Miss Italia. Ma Alessia non si ferma qui: continua a studiare per migliorarsi. A breve le aspetta una avventura nel mondo dell’editoria a Milano.


Ma quali sono i prodotti fondamentali per un perfetto make up da televisione? I prodotti da utilizzare non sono diversi da quelli per il trucco di tutti i giorni:   

Matita (sia da sfumare e sia per delineare gli occhi); Mascara. Colori: nero o marrone. Colorato (blu o verde) invece per chi ha gli occhi chiari, per risaltarli. Rossetto.

Se stiamo andando in televisione, è molto probabile che avremo un truccatore personale ad occuparci di noi. Quali sono i tempi?! “Noi truccatrici- racconta Alessia, ricordando la sua esperienza a Miss Italiaimpieghiamo tre o quattro ore per truccare. Bisogna essere pronti almeno un’ora prima. Il tempo di durata dipende dal tipo di prodotti utilizzati e anche dal set e dalle luci presenti”. E nel caso non avessimo una truccatrice a disposizione prima dello spettacolo?! Ecco i passaggi step by step. 1 Preparare la pelle al trucco.

Questa tecnica, non utilizzata da tutti, è necessaria per rendere la pelle più bella e più pronta al trucco tramite la detersione profonda del viso tramite latte detergente e tonico. Applicare le giuste creme per idratare.

2)Composizione base e fondotinta, a scelta effettuare un camouflage di cui parleremo dettagliatamente nel prossimo numero

Coprire in questa base perfettamente la copertura delle occhiaie e nascondere le imperfezioni.


3) Occhi.

Per rendere lo sguardo irresistibile: matita infracigliare, ombretto, piegaciglia e mascara.

4) Labbra.

Le labbra non vanno sottovalutate nel trucco perché sono una vera e propria calamità. Bisogna prima applicare il primer sulle labbra e poi delinearne il contorno con la matita per la bocca. Infine applicare il rossetto e il gloss.

La curiosità televisiva. Alessia ci rivela che in TV,a volte, invece del mascara vengono applicate le ciglia a pelo singolo che ricrea perfettamente la struttura delle ciglia senza creare grumi.

Il consiglio di Alessia. Per un trucco da “Danza del Ventre” evidenziare in modo particolare lo sguardo perché nella cultura araba lo sguardo esprime tutto. Utilizzare la matita nera sia all’interno dell’occhio sopra e sotto. L’occhio va allungato attraverso sfumature di colore, fino a regalare uno sguardo da gatta. Infine utilizzare glitter e colori.



“Cucinare è un po' come la musica: diversi elementi si combinano per comporre una sinfonia” -Cit. Dottor House-


A volte per andare lontano, non basta prendere una macchina o un aereo. Ci sono viaggi che cominciano nella cucina di casa, tra le cipolle tagliuzzate e il verde del basilico. La semola di grano duro è in grado di trasportare le persone in Oriente, in un mondo fatto di musica e colori.Il Cous Cous o cùscusu (in arabo maghrebino: ‫)ك س كس‬, tipico del Nord Africa, è passato da essere servito al Re Salomone per guarirlo dalle pene di amore, alla cucina di tutti i giorni. Un piatto non solo in grado di conquistare con i suoi aromi pungenti e i colori vivaci, ma anche adatto al tipo di dieta di qualsiasi ospite: un piatto davvero multiculturale, viene servito con diversi condimenti, dalla carne al pesce alle verdure. LA LAVORAZIONE TRADIZIONALE Il lavoro comincia con la macinatura del grano al mulino e con la setacciatura della semola dividendo il grosso dal fine. Durante questa fase viene recuperato anche lo "spezzato" utile a preparare il "burghol" o il "tabulè". La Mafaradda Siciliana è l'antico e tradizionale piatto largo e basso, a pareti svasate, di legno o di terracotta, utilizzato anche come piatto di portata, in cui si versa la farina di semola, un bicchiere d’acqua, un grosso pizzico di sale e, in qualche regione, piccole quantità di farina.

Si spruzza dell’acqua salata, e si inizia a "incocciare" (che significa aggregare), ossia a lavorare la semola con le mani, le dita leggermente aperte e il palmo sollevato, con movimenti circolari, sempre nella stessa direzione, fino a ottenere delle palline non più grandi di una capocchia di spillo. Si continua a lavorare la semola fino ad ottenere delle palline piccolissime che vengono versate in un piatto fondo di vimini, per essere separate le une dalle altre. Vengono lasciate asciugare un quarto d’ora in un cestino e poi si ricomincia a lavorare ("rotolare") il cous cous per farlo passare attraverso setacci di diverse dimensioni. Il cous cous deve essere lasciato asciugare per tre ore su una tovaglia. Per conservarlo va tenuto in un luogo molto asciutto, in

terrazze soleggiate, e per molti mesi in giare di terracotta ermeticamente chiuse. Esiste addirittura una festa di questo piatto tradizionale. Per saperne di piu’ provate a girare pagina…

Preparazione: Per preparare un buon Cous Cous si inizia lavando e tagliando le verdure in cubetti. Tritate il cipollato e tagliate il peperoncino fresco a righe, avendo cura di rimuovere i semi all’interno. In una padella aggiungete l’olio dove farete soffriggere il peperoncino, lo spicchio d’aglio e il cipollato tritato. Aggiungere le verdure. In un pentolino a parte riscaldate l’acqua con il dado di brodo mentre, in un recipiente capiente, unirete il cous cous (in commercio ne esistono vari tipi gia pronti ) condito con sale, curcuma e l’olio, amalgamate il tutto. Coprite l’impasto ottenuto con l’acqua calda in cui avete aggiunto il dado di brodo. Coprite il cous cous con la pellicola In un pentolino a parte riscaldate l’acqua con il dado di brodo mentre, in un recipiente capiente, unirete il cous cous (precotto) condito con sale, curcuma e l’olio, amalgamate il tutto. Coprite l’impasto ottenuto con l’acqua calda in cui avete aggiunto il dado di brodo. Coprite il cous cous con la pellicola e attendete 2 minuti: il vostro cous cous è pronto. Ora non resta che sgranarlo con una forchetta e impiattare con le verdure e qualche foglia di prezzemolo. Per preparare questo piatto ci sono voluti solo 25 minuti. Il resto del tempo è per ridere, chiacchierare e… ballare, ovviamente.



Il Cous Cous Fest è il Festival Internazionale dell’Integrazione Culturale, un importante appuntamento che si rinnova di anno in anno verso il periodo di settembre nella splendida cornice di san vito lo capo in provincia di Trapani nella splendida Sicilia, con il suo clima caldo, il suo mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge, premiate ogni anno con importanti riconoscimenti, è la location ideale per prolungare un altro po’ il piacevole relax delle vacanze estive. Una festa di sapori che prevede gare gastronomiche, concerti e spettacoli di vario genere, che celebrano il cous cous come pietanza della pace, un piatto ricco di storia comune a tantissime culture, capace di fare di far incontrare piu’ di dieci paesi diversi all’insegna dell’integrazione e dello scambio .Ogni anno 30 ricette diverse vengono servite lungo le vie di San Vito lo Capo e premiate da un trofeo "Il Cous Cous Championship" . INFO E PROGRAMMA: http://www.couscousfest.it




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