
4 minute read
Niente da aggiungere.
Per una lievitazione praticamente perfetta.
A base di lievito madre, Lemady® è una miscela per la lievitazione naturale degli impasti per pizza.
Stabilizza i processi ed evita gli stress di lavorazione, prolunga la vita degli impasti, aumenta il volume in cottura, mantiene i prodotti integri e sani a lungo, apporta digeribilità e genuinità, conferisce gusto e aromi fragranti.
Tutto con un solo prodotto.
pizzastories.le5stagioni.it
7 LA LETTERA APERTA
Bisogna ascoltare i camerieri | Luigi Franchi
9 L' EDITORIALE
Torniamo sul tema dello spreco alimentare | Benhur Tondini
10 IL CONFRONTO
Massimo Milano e Federica Rossini | Luigi Franchi
15 LA NEUROVENDITA
5 è il numero perfetto del menù | Lorenzo Dornetti
17 L’OLIO AL CENTRO
Un ristoratore non può tradire l’olio del territorio | Luigi Caricato
19 L’OSPITALITÀ
Comprendere se le campagne online dell’hotel stanno intercettando la domanda | Martina Manescalchi
21 LA DIGITAL TRANSFORMATION
Nuova stagione, nuova emergenza: mancano almeno 50 mila lavoratori | Claudia Ferrero
23 SCIENZA E NUTRIZIONE
Ci siamo persi i contorni | Ferdinando A. Giannone
24 LA RISTORAZIONE
Il Fenicottero Rosa Gourmet di Faenza | Simona Vitali
28 LA RIFLESSIONE
Se fosse un pane comune | Giulia Zampieri
31 L'ANALISI
Il Rapporto Ristorazione 2023 | Luigi Franchi
34 AMODO LA RETE DEI RISTORANTI ETICI
Parlare di carne oggi | Giulia Zampieri
37 AMODO LA RETE DEI RISTORANTI ETICI
Bramea | Antonella Petitti
40 LA FORMAZIONE
Un bel progetto didattico a certificazione europea | Simona Vitali
43 IL TERRITORIO E LA RISTORAZIONE
Il richiamo della Calabria | Simona Vitali
47 L'ARTE E LA RISTORAZIONE
Il Tiepolo scomposto a Verolanuova | Luigi Franchi
50 LE PERSONE
Maria Grazia Soncini: un cuore rock nella Capanna di Eraclio | Bruno Damini
53 IL PRODOTTO
L’affinatore di formaggi, che mestiere magnifico | Giulia Zampieri
56 IL VINO
SOStain | Giulia Zampieri
59 IL TERRITORIO
Io sono Friuli Venezia Giulia | Luigi Franchi
62 LA PIZZERIA
House Pizza e Grill, squadra coesa vince | Marina Caccialanza
65 GLI EVENTI
Testo… Pretesto | Guido Parri
66 GLI EVENTI
Madia Expo, un vero successo | Guido Parri
69 GLI EVENTI
La nona edizione di Horecoast a Salerno | Massimiliano Terminelli
70 LE AZIENDE
Qualità e servizio a portata di freezer | Marina Caccialanza
74 LE AZIENDE
Una storia di qualità superiore | Marina Caccialanza
76 LE AZIENDE
La mixology secondo Polot | Marina Caccialanza
78 LE AZIENDE
Nova si rinnova: la nuova frontiera dei prodotti healthy | Marina Caccialanza
82 I LIBRI
Buon Appennino, la cultura del cibo nell’Italia interna
Malvasia, un diario mediterraneo | Luigi Franchi
N° 69 maggio 2023
EDITORE
Edizioni Catering srl
Via Margotti, 8 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel. 051 751087 – Fax 051 751011 info@salaecucina.it - www.salaecucina.it
PRESIDENTE
Benhur Mario Tondini benhurtondini@salaecucina.it
DIRETTORE RESPONSABILE
Luigi Franchi luigifranchi@salaecucina.it
COLLABORATORI ESTERNI
Luigi Caricato, Bruno Damini, Lorenzo Dornetti, Martina Manescalchi, Elena Monteverdi, Guido Parri,Antonella Petitti
FOTOGRAFIE
Archivio Ristorante Cacciatori, Archivio sala&cucina, Laura Ferrari, Marco Liverani, Cabriolet Studio, Cinefood, Virginio Gilberti, Fabrice Gallina, Ulderica Da Pozzo
* L’editore è a disposizione per eventuali crediti fotografici di cui si ignora la fonte
RIVISTA PARTNER di AMODO
PUBBLICITÀ
Tel. 331 6872138 marketing@salaecucina.it www.salaecucina.it
PROGETTO GRAFICO
Gabriele Adani - www.gabrieleadani.it
STAMPA
EDIPRIMA s.r.l. – www.ediprimacataloghi.com
TIRATURA E DISTRIBUZIONE – 28.900 copie
Ristoranti, trattorie e pizzerie 20.700 – Bar, pub e birrerie 4.000 – Hotel 3.100 – Grossisti e distributori f&b 1.100
Costo copia mensile: 3,50 euro abbonamento annuo 30,00 euro
Per abbonarsi: info@salaecucina.it
Bag in Box 20L
Il Mondo Della Frittura
Cambia Per Sempre
Con Frienn friggi più a lungo e ottieni sempre risultati perfetti. Massima stabilità alle alte temperature, riduzione di schiuma e cattivi odori: Frienn permette di ottenere fritti croccanti, asciutti e dal colore chiaro, rispondendo al meglio a tutte le esigenze della ristorazione di alta qualità. Nato da una formulazione specifica, non trasferisce né colore né sapore ai cibi. Da oggi anche nel pratico formato Bag in Box da 20L


Luigi Franchi direttore responsabile

“Bisogna ascoltare i camerieri!”
Mi sono preso questa sacrosanta ramanzina una sera a Roma, in un ristorante del centro. A me che dirigo una rivista dove il termine sala è pure nel titolo della testata.
Ma era un richiamo sacrosanto e ho ammesso, con grande rispetto per quell’affermazione che voleva dare valore ad una professione troppe volte bistrattata, la ragione di Altan Gini, il cameriere che l’aveva fatta. Avevo prenotato per una cena solitaria a La Carbonara, in Campo de’ Fiori, all’ultimo minuto; sarei passato dopo una mezz’ora e il cameriere mi aveva consigliato il piano superiore. Arrivato sul posto ho optato per un tavolo all’aperto, dopo avermi consigliato due o tre postazioni Antan Gini si è rassegnato dandomi il tavolo che avevo scelto io. Mi sono seduto e il tavolo ballava sui sanpietrini sconnessi. Quando l’ho fatto notare il cameriere mi ha detto quella frase, aggiungendo che quel tavolo, in quella buca, lo sapeva che non andava bene. Una vera e propria buca che non si poteva coprire neppure con sette centimetri di solette. Solo se stava unito all’altro tavolo reggeva ma, a quel punto, diventava da quattro e, a Roma, un tavolo da quattro per un solo commensale è impossibile poterlo sfruttare.
Antan Gini è un signore albanese arrivato in Italia nel 1990, probabilmente a bordo di quella nave stracolma di persone la cui foto aveva fatto il giro del mondo, e da 24 anni fa il cameriere a La Carbonara, un locale storico - è del 1912 - sempre gestito dalla stessa famiglia. Si trova a fronteggiare, ogni giorno, il fatto che quello non è un ristorante con menu turistico, come potrebbe apparire vista la posizione. Io stesso all’inizio pensavo così. E si trova a presentare una cucina, prevalentemente romana, che vanta materie prime di assoluta qualità come la cacio e pepe con gli spaghettoni monograno Felicetti o le acciughe di Cetara a marchio Armatore, non prodotti da primo prezzo.
Mangiare da solo a volte aiuta, guardarsi intorno, curiosare nei tavoli dei vicini, raccogliere brandelli di conversazione in varie lingue, vedere cosa e come be-
Bisogna ascoltare i camerieri
Clicca e leggi l’articolo sul web
vono i turisti a Roma, come probabilmente in qualsiasi altra località italiana, ci porta a riconsiderare la conoscenza che si ha delle nostre abitudini alimentari; gli italiani mangiano per il piacere che questo comporta, gli stranieri solitamente solo per nutrirsi.
“È la carbonara il piatto più scelto” mi confida Antan Gini. Quello, del resto, che più si avvicina al gusto degli americani; non è un caso che la storia di questo piatto prenda le mosse dalle razioni K che gli americani avevano durante la seconda guerra mondiale in Italia.
Con Artan quella sera, nonostante la carenza di personale, si trovava sempre il tempo di scambiare due battute. E mi ha fatto riflettere la storia di quest’uomo che si è creato una vita e uno stile tutto italiano, che lavora da 24 anni sempre nello stesso luogo e che parla bene della famiglia proprietaria, dell’olio che mi mette in tavola dicendo che arriva dagli oliveti che questa famiglia ha fuori Roma e che quelle bottiglie si trovano solo a La Carbonara. Soprattutto mi ha dato una grande lezione; i camerieri vanno ascoltati!