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IL MONDO DELLA FRITTURA CAMBIA PER SEMPRE.
Ideato assieme allo Chef
PASQUALE TORRENTE
DASEMI 100% ITALIANI www.olitalia.com
Massima stabilità alle alte temperature, riduzione di schiuma e cattivi odori: Frienn permette di ottenere fritti croccanti, asciutti e dal colore chiaro, rispondendo al meglio a tutte le esigenze della ristorazione di alta qualità. Nato da una formulazione specifica per tutti i tipi di frittura, non trasferisce né colore né sapore ai cibi. Con Frienn friggi a lungo e ottieni sempre risultati perfetti.
Lorenzo Dornetti
ceo Neurovendita
Il pluristellato ristorante Noma di Copenaghen chiuderà nel 2024. Come riporta il New York Times, lo chef René Redzepi ha preso questa decisione perché i costi del locale non sono più sostenibili, così come i ritmi di lavoro. L’idea dello stop è stata “accarezzata negli ultimi due anni e si concretizzerà nel 2024”. Il Noma (acronimo di Nordic Mad, che significa “cibo” in danese) di Copenaghen è diventato famoso per i suoi menù basati totalmente sui prodotti scandinavi. È stato aperto nel 2004 e lo chef Redzepi lo ha portato ad essere giudicato per cinque volte il miglior ristorante del mondo secondo la classifica The World’s 50 Best Restaurants (nel 2010, 2011, 2012, 2014, 2021). Nel 2021 è stato insignito della terza stella Michelin. Per un tavolo al Noma la lista d’attesa arriva a sei mesi. I segnali che qualcosa non funzionasse erano già stati inviati qualche mese fa, durante la premiazione dei 50 Best Restaurants ad Anversa, lo chef aveva affermato pubblicamente che il lavoro in un ristorante come il suo richiede una fatica enorme e retribuire in maniera giusta un centinaio di dipendenti, a quei livelli, non è praticabile. Nonostante la smentita su possibili cause di fallimento legate alle denunce da parte degli ex collaboratori o all’impossibilità di vincere altri premi, di certo qualcosa è andato storto nel modello di business nordico. Cosa possiamo imparare dal caso Noma? Possiamo trarre tre lezioni. La prima è che non è vero che un posizionamento alto, si traduce immediatamente in successo. Troppo spesso confondiamo la visibilità su media e social media, con il risultato di un’impresa. Il successo imprenditoriale, se esiste, è sicuramente la capacità di avere un business sostenibile, duraturo, in grado di reggere nei numeri, oltre che nei followers o nelle stories su Instagram. Ogni impresa ha senso se trova un ecosistema di clienti che la sostiene nel tempo. La seconda lezione è che fare impresa è qualcosa che richiede un grande uso del sistema 2, ovvero della capacità di pensare lentamente, per dirla con le parole del premio Nobel Daniel Kahneman. Logica, matematica, pensiero, riflessione. Un’azienda non è solo mar-