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EDITORIALE

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Benhur Tondini presidente sala&cucina

La ristorazione ha un valore inespresso

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“L’estensione del credito d’imposta alle imprese non energivore è un primo fondamentale passo per aff rontare nell’immediato l’emergenza che stiamo vivendo. Avevamo anche chiesto di portare la percentuale di copertura dei costi extra al 50%, ma per ora pare che le risorse non permettano di andare oltre il 30%. Dopo due anni di pandemia e di lavoro a singhiozzo, le imprese della ristorazione sono di nuovo in gravissima difficoltà a causa dell’impennata dei costi dell’energia, delle materie prime e di un’inflazione fuori controllo. Ci auguriamo dunque che il prossimo governo prenda subito di petto la questione energetica intervenendo urgentemente con ulteriori misure”. Quella che avete appena letto è la dichiarazione della FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi in merito al decreto Aiuti-ter approvato nelle scorse settimane. È il segnale di quanto stia subendo il settore della ristorazione dopo questi due anni di pandemia, ma è anche un campanello d’allarme rispetto a ciò che, probabilmente, ci aspetta nel prossimo autunno se i costi dell’energia non saranno riportati ad un livello accettabile. Come stanno reagendo i ristoratori a questo problema? Problema che, non dimentichiamolo, riguarda tutti noi: imprese e privati cittadini. In modo scomposto dichiarando di chiudere dal lunedì al giovedì; aff ermando che così non si può andare avanti; mettendo le bollette sui social. Argomenti che contengono sicuramente un fondo di verità, ma che dimostrano allo stesso tempo la fragilità di un settore che è ancora troppo poco imprenditoriale. È nei momenti di crisi che si dimostra la capacità di un’impresa; lo dicono e lo scrivono da tempo immemore tutti quelli che si occupano di gestione d’impresa. Quindi non è chiudendo per più giorni che si risolvono i problemi, anzi, in quel modo si perdono inesorabilmente i clienti. Non è esponendo sui social le bollette che si attirano più clienti; in quel modo il cliente pensa subito che in quel ristorante i prezzi aumenteranno a dismisura. Quello che è necessario è condividere, diventare forti, essere una realtà produttiva importante, indispensabile direi, affi nché i clienti, tutti i clienti, non considerino il ristorante come un vezzo di cui si può anche fare a meno. Non è così, la fi ne della pandemia lo ha dimostrato; il 18 maggio 2021 lo ha evidenziato. Diventare una realtà produttiva importante signifi ca raccontare quanto muove un ristorante: per il turismo, per l’agricoltura, per l’agroindustria e la distribuzione. Fare in modo che questi dati emergano signifi ca non fare più battaglie di retroguardia ma essere riconosciuti e apprezzati per il lavoro che portate avanti. Per fare questo occorre avere il tempo, la voglia, la

forza di incontrarsi tutti, fare della fi liera della ri-

storazione un movimento di persone e di idee in grado di migliorare anche la società, perché mangiare bene, mangiare giusto è un benefi cio sociale per tutti. Quindi, al posto della bolletta sui social mettete quello che sapete fare e dire, ma non per prendere like autogratifi canti, bensì per far rifl ettere chi vi segue sul valore del vostro lavoro.

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