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Rubriche Surveys
Pantelleria Scrigno di natura in un mare di vento A casket of nature in a sea of wind
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Vino siciliano Sicilian wine
pag. 16 Libri > Books pag. 20 Attualità > News
Caravaggio Il “suo” set siciliano The Sicilian set
pag. 2 In breve > Briefly
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Week-end pag. 72 San Giuseppe in primavera > St. Joseph in spring pag. 75 Com’è bello andare in Vespa > How nice it is to go on a Vespa pag. 77 In festa per il Crocifisso > The Crucifix feast
Canti d’amore e serenate
Love songs and serenades
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I consigli di Sikania Sikania advices pag. 74 Dove dormire > Where to sleep
Il mito in Sicilia (XII) Myth in Sicily (XII)
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pag. 76 Dove mangiare > Where to eat pag. 78 Ristorante > Restaurant Licchio’s
pag. 80 Albergo > Hotel
Tesori nascosti Hidden treasures
Masseria Cianciò
La Chiesa dell’Annunziata a Trapani > The Annunziata Church in Trapani
pag. 82 Lo scaffale di Sikania > Quello che veramente ami di Riccardo Arena
testo text roberta canestro > foto photo: filippo adamo
Copertina > Cover: ph. Carla Costa Silva Pantelleria
pag. 66
IN BREVE>BRIEFLY
Il Giro d’Italia a Palermo Sabato 10 maggio Palermo ospita la cronometro a squadre del 91° Giro d’Italia, gara ciclistica tra le più amate che torna nel capoluogo per la sua gara d’esordio. Il circuito cittadino parte dal Teatro Politeama, va in via Libertà, aggira Monte Pellegrino, ritorna da via Francesco Crispi, Foro Umberto I, via Lincoln e arriva al Teatro Massimo. La seconda tappa porterà i ciclisti da Cefalù a Agrigento, mentre la terza andrà da Catania a Milazzo. Informazioni: www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2008
The Giro d’Italia in Palermo > On Saturday 10 May in Palermo there will be the team time trial of the 91st Giro d’Italia, one of the most popular cycling races, returning to Palermo for its starting race. The circuit in the city starts from the Teatro Politeama, goes round Monte Pellegrino, returns along Via Francesco Crispi, Foro Umberto I and Via Lincoln and arrives at the Teatro Massimo. The second stage will take cyclists from Cefalù to Agrigento, while the third will go from Catania to Milazzo. Information: www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2008
Stage di Fattesto “Editoria e creatività” Ben 48 ore di stage suddivise in otto week-end, ovvero 16 incontri che avranno lo scopo di formare al lavoro in editoria, grazie al fondamentale apporto di docenti qualificati e di partner che offriranno un mese di stage ad almeno cinque corsisti. I corsi si svolgeranno presso Biotos, via XII Gennaio, 2 a Palermo; gli stage presso le case editrici Dario Flaccovio Editore e Krea, e presso i magazine Balarm e I Love Sicilia. Informazioni: Biotos - tel. 091 323805 - fattesto@fastwebnet.it
Fattesto “Publishing and creativity” course > A full 48 hours’ courses subdivided into eight weekends, i.e. 16 meetings serving to train people to work in publishing, thanks to fundamental contributions by qualified teachers and partners that will offer a month’s training course to at least five participants. The initial courses will be held at Biotos, Via XII Gennaio, 2 in Palermo; the training courses at the Dario Flaccovio Editore and Krea publishing companies and at the Balarm and Love Sicilia magazines. Information: Biotos - tel. 091 323805 - fattesto@fastwebnet.it
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Milazzo Film Festival C’è tempo fino al 15 maggio per partecipare al Concorso internazionale di cortometraggi indetto dalla Milazzo Film Festival. Il concorso si rivolge a tutti gli autori (anche stranieri, con lavori sottotitolati), e i filmati devono essere stati realizzati dopo il 1° gennaio 2006. Informazioni: sul sito web www.milazzofilmfestival.it
Milazzo Film Festival There is time until 15 May to enrol for the International Short Film Contest in the Milazzo Film Festival. The contest is for all directors (foreign too, with subtitled films), and the films must have been made after 1 January 2006. Information: on the web site: www.milazzofilmfestival.it
IN BREVE>BRIEFLY
Dura quattro giorni, dal 1° al 4 maggio, la Festa della Fragola, ormai felice tradizione che si svolge in quel di contrada Maeggio, a soli tre chilometri dallo svincolo autostradale per Cassibile. Nella meraviglia della campagna siracusana accesa dai colori della primavera, con lo scenario dell’Ippodromo del Mediterraneo a far da cornice, una festa di dolci e sorbetti. A disposizione il parcheggio per 3000 posti auto per meglio ospitare tutti gli estimatori del delizioso frutto. Informazioni: www.ippomed.it
IV Festa della Fragola 4th Strawberry Festival > The Strawberry Festival lasts four days, from 1 to 4 May. It has become a happy tradition taking place in the Maeggio area, just three kilometres from the motorway exit for Cassibile. In the wonder of the Syracuse province country lit up with the colours of spring, with the scenario of the Mediterranean racecourse serving as a backdrop, it is a feast of sweets and sherbets. There are 3000 parking spaces to accommodate all lovers of the delicious fruit. Information: www.ippomed.it
Arte Spagnola Spagnola con la S maiuscola perché la mostra a Palazzo Sant’Elia (Palermo) non merita di meno. Si tratta di España 19572007, che muove dalla nascita del gruppo El Paso, traghettatore dell’arte spagnola dal moderno al contemporaneo. Esposti Picasso, Mirò, Dalì, Tápies... Informazioni: Arthemisia - tel. 091 87630898 - info@arthemisia.it dal 20 aprile al 14 settembre
Spanish art Spanish with a capital S because the exhibition at Palazzo Sant’Elia (Palermo) deserves nothing less. It is España 19572007, which starts from the birth of the El Paso group, who brought Spanish art from the modern to the contemporary. There will be works by Picasso, Mirò, Dalì and Tápies... Information: Arthemisia - tel. 091 87630898 - info@arthemisia.it from 20 April to 14 September.
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Fresu e Salis con la Kocani Orkestar Nei suoni festosi e allegri della Kocani Orkestar tutta l’allegria dei popoli balcanici che in questo aprile divertirà il pubblico siciliano nei due concerti che l’ensemble terrà al Metropolitan di Palermo (il 17) e al Teatro Ambasciatori di Catania (il 18). Special guests dei due appuntamenti i grandi jazzisti italiani Paolo Fresu alla tromba e Antonello Salis al piano e alla fisarmonica. Informazioni: Palermo - tel. 091 6887513 www.teatrometropolitan.it; Catania -www.cataniajazz.com
Fresu and Salis with the Kocani Orkestar > In the festive and happy sounds of the Kocani Orkestar there is all the joy of the Balkan people to entertain Sicilian audiences in the two concerts that this April the ensemble will hold at the Metropolitan in Palermo (17) and at the Teatro Ambasciatori in Catania (18). Special guests at the two events are the great Italian jazz players Paolo Fresu on the trumpet and Antonello Salis on the piano and the accordion. Information: Palermo - tel. 091 6887513 www.teatrometropolitan.it; Catania-www.cataniajazz.com
IN BREVE>BRIEFLY
Alex Britti in concerto versione unplugged Nuova, attesa tournée per Alex Britti che approderà in Sicilia con il suo MTV Unplugged tour 2008 (peri tipi di Friends & Partners) il 14 al Teatro Metropolitan di Catania e il 16 aprile al Teatro Golden di Palermo. Atteso perchè il cantante, più che l’interprete di canzoni popular trasmesse per radio, è raffinatissimo chitarrista, capace delle più iperboliche escursioni blues, straordinario arpeggiatore delle sei corde, che siano acustiche o elettriche non fa differenza. In più, Britti promuove con questo tour il suo nuovo omonimo album, registrato unplugged - ovvero senza aiuti elettronici - in modo tale da vestire tutti i suoi successi di un abito più intimo, lasciando ampio spazio alle atmosfere intimiste che tanto ben si addicono al suo stile, alla sua persona e, ovviamente, alla sua straordinaria chitarra. Informazioni: Teatro Golden - via Terra Santa, 62 - Palermo tel. 091 6264702; Teatro Metropolitan - via Sant’Euplio 21 - Catania tel. 095 322323
Alex Britti in concert unplugged version > A new, much awaited tour for Alex Britti, who will come to Sicily with his MTV Unplugged tour 2008 (printed by Friends & Partners) on 14 April at the Teatro Metropolitan in Catania and on 16 April at the Teatro Golden in Palermo. Much awaited because the singer, rather than an interpreter of popular songs broadcast by radio, is a refined guitarist, capable of the most hyperbolic blues excursions, a truly extraordinary player of the six strings, whether acoustic or electric. Moreover, with this tour Britti is promoting his new album of the same title, recorded unplugged - i.e. without electronic aids - so as to dress all his successes in more intimate attire, giving plenty of scope to the intimate atmospheres that are so suited to his style, his person and, obviously, his extraordinary guitar. Information: Teatro Golden - Via Terra Santa, 62, Palermo tel. 091 6264702; Teatro Metropolitan - Via Sant’Euplio 21 - Catania tel. 095 322323
Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.
Ippodromo della Favorita Dove la natura fa spettacolo
IN BREVE>BRIEFLY
Riemersa dall’oblio la Villa romana del Tellaro
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Torna alla luce la Villa del Tellaro, splendida costruzione tardo-romana, che nella sua parte finora emersa occupa ben 3.000 metri quadrati della contrada Caddeddi di Noto (SR). Scoperta negli anni Settanta, studiata a lungo e pian piano ripulita dalla terra che l’ha ricoperta - e preservata per quasi 16 secoli, la villa è stata finalmente aperta alla fruizione del pubblico, sottraendola così a quello che sembrava essere il suo nemico più grande: l’abbandono. Splendido il lavoro realizzato dalla Soprintendenza di Siracusa, dove la passione di Mariella Muti (il Soprintendente) è riuscita a vincere la dura battaglia contro il tempo, riuscendo a restituire questo immenso patrimonio di arte e di storia. Informazioni: Soprintendenza archeologica di Siracusa - tel. 0931 711773. La Villa si raggiunge dalla provinciale NotoPachino, percorsa in direzione Riserva Naturale di Vendicari. Incrociato il ponte sul fiume Tellaro, svoltare a destra: la villa è a circa 100 metri, nei pressi del torrente Randeci.
Ciak! si gira Sono 11 le pellicole che saranno girate in Sicilia in questo 2008. Dopo Grande Grosso e... Verdone, è già stato dato il ciak a L’imbroglio del lenzuolo, di Alfonso Arau, con Maria Grazia Cucinotta nel ruolo della protagonista e produttrice. Gireranno Ciprì e Maresco, Amenta, Torre, Henderson Pepe, Giorgi, Inguglia, Bellone, Massa e Di Lorenzo. Informazioni: Sicilia Film Commission, tel. 091 7071481
Action! The Tellaro Roman Villa emerges from oblivion > The Tellaro Roman villa, a splendid late Roman construction, has come back to light. The part that has so far emerged occupies no less than 3000 square metres in the Caddeddi area near Noto (Syracuse province). Discovered in the seventies, studied for a long time and gradually freed of the earth that covered it - and preserved it - for almost 16 centuries, the villa has finally been opened to the public, thus being saved from what seemed to be its greatest enemy: abandonment. A splendid job has been done by the Syracuse Superintendence, where the passion of Mariella Muti (the Superintendent) has succeeded in winning the hard battle against time, restoring this immense patrimony of art and history. Information: Archaeological superintendence in Syracuse - tel. 0931 711773. You can get to the Villa along the NotoPachino provincial highway, going in the direction of the Vendicari Nature Reserve. After crossing the bridge over the river Tellaro, turn right: the villa is about 100 metres away, near the Randeci stream.
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11 films will be made in Sicily in 2008. After “Grande Grosso e... Verdone”, filming has already started on “L’imbroglio del lenzuolo”, by Alfonso Arau, with Maria Grazia Cucinotta in the role of the protagonist and producer. Ciprì and Maresco, Amenta, Torre, Henderson Pepe, Giorgi, Inguglia, Bellone, Massa and Di Lorenzo will be filming. Information: Sicily Film Commission, tel. 091 7071481
IN BREVE>BRIEFLY
Gli amori della Rydell High School negli anni ‘50 della brillantina Sono tre le occasioni per potersi divertire una sera applaudendo il musicale Grease, sul palcoscenico del teatro Bauffremont di Caltanissetta il prossimo 15 aprile, e al Metropolitan catanese il 16 e il 17. Con la regia del giovane Federico Bellone (e la messa in scena curata dalla Compagnia della Rancia), tornano le sempreverdi storie d’amore (e di auto) dei ragazzi della Rydell High School, tra cui spicca l’ingenua Sandy, tutta acqua e sapone, che si è innamorata di Danny durante le vacanze estive ma che, quando lo ritrova a sorpresa tra i banchi di scuola, non lo riconosce più, preso com’è dal ruolo di macho tutto d’un pezzo che i suoi compagni gli impongono. Una sceneggiatura, l’originale di Jim Jacobs e Warren Casey, ad orologeria che esplode - puntualmente da dieci anni, ovvero da quando lo spettacolo viene replicato in teatro - in un coloratissimo, immancabile lieto fine. Informazioni: Teatro Bauffremont - tel. 0934 547599; Teatro Metropolitan - tel. 095 322323
The loves of the Rydell High School in the 1950s, the Grease years > There are three opportunities to spend an amusing evening applauding the musical Grease, on the stage of the Teatro Bauffremont in Caltanissetta on 15 April, and at the Metropolitan in Catania on 16 and 17. With the direction of the young Federico Bellone (and staging by the Rancia Company), there return the evergreen love stories (and car stories) of the students at the Rydell High School, among whom there stands out the naïve Sandy, all fresh and natural, who has fallen in love with Danny during the summer holidays but, when she unexpectedly finds him again at school doesn’t recognize him any more, taken up as he is with the all-of-a-piece macho role that his fellow-students impose on him. The original screen-play by Jim Jacobs and Warren Casey is a sort of time bomb that has regularly exploded for ten years, i.e. ever since the show started being performed in the theatre, with the inevitable and colourful happy ending. Information: Teatro Bauffremont - tel. 0934 547599; Teatro Metropolitan - tel. 095 322323
Fiori per viaggiatori e altri disegni > È il titolo della personale di Francesco Balsamo che sarà inaugurata presso la Galleria Lo Magno a Modica. Esposte 15 opere nelle quali, scrive Flavia Matitti, l’artista catanese “ha racchiuso entro ghirlande floreali (...) oggetti per lo più legati al mondo dell’infanzia”, oggetti che sembrano riportare ad una realtà che realtà, però, non è. Dal 27 aprile al 24 maggio in via Risorgimento, 93. Informazioni: www.tribearl.it/balsamo
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Flowers for travellers and other sketches > This is the title of the personal exhibition by Francesco Balsamo that will be inaugurated at the Lo Magno Gallery in Modica. There will be 15 works in which, writes Flavia Matitti, the Catania artist “has contained within floral garlands... objects mostly linked to the world of infancy”, objects that seem to lead us back to a reality that actually is not reality. From 27 April to 24 May at Via Risorgimento, 93. Information: www.tribearl.it/balsamo
IN BREVE>BRIEFLY
L’Orestiade di Eschilo per il XLIV ciclo di spettacoli classici a Siracusa Clitennestra uccide il marito, Agamennone, su istigazione dell’amante. La donna, però, viene uccisa per vendetta dal figlio Oreste che, a causa dei limiti della giustizia, viene assolto. Cambiate i nomi dei protagonisti ed otterrete una tragica storia di cronaca, identica a quelle che leggiamo quasi ogni giorno sulle pagine dei nostri quotidiani. Eppure questa è la trama della trilogia scritta da Eschilo nel 458 a.C., un’opera che ci è giunta completa e che consta di tre parti: Agamennone, Coefore e Eumenidi. È questa l’opera che viene messa in scena nella stagione 2008 (dall’8 maggio al 22 giugno) dell’INDA, nel suggestivo Teatro Greco di Siracusa, un’opera che rispecchia ancora perfettamente la condizione umana e i suoi conflitti tra verità e giustizia. Informazioni: tel. 800 542644 - botteghino tel. 0931 487248 - www. indafondazione.org; biglietti da 29 a 50 euro. Calendario: 8 e 10 maggio, Agamennone; 9 e 11 maggio Coefore - Eumenidi.
The Oresteia of Aeschylus for the XLIV cycle of classical plays in Syracuse > Clytemnestra kills her husband, Agamemnon, instigated by her lover. The woman, however, is killed out of revenge by their son Orestes, who, because of the limits of justice, is acquitted. Change the names of the protagonists and you will get a tragic crime story, identical to those that we read almost every day in the pages of our daily papers. Yet this is the plot of the trilogy written by Aeschylus in 458 BC, a work that has come down to us complete and consists of three parts: Agamemnon, Choephoroi (Libation Bearers) and Eumenides. This is the work that is being staged in the 2008 season (from 8 May to 22 June) of INDA, in the fascinating Greek Theatre in Syracuse, a work that still perfectly mirrors the human condition and its conflicts between truth and justice. Information: tel. 800 542644 - ticket office tel. 0931 487248 - www. indafondazione.org; tickets from 29 to 50 European. Calendar: 8 and 10 May, Agamemnon; 9 and 11 May Choephoroi-Eumenides.
“Collezione contemporanea” da Mercurio Si può visitare fino al 30 aprile la “Collezione contemporanea”, allestita alla galleria Mercurio Arte di Palermo, che propone un interessante itinerario nel panorama artistico italiano e non solo: accanto a Ajmone, Brindisi, Carmi e altri, si potranno ammirare Kostabi, De Chirico e Guttuso. Informazioni: via Simone Cuccia, 21 - Palermo - tel. 091 7302541; www.mercurioarte.com; luca.mercurio@libero.it “Contemporary collection” at Mercurio > Until 30 April you can see “Contemporary collection” at the Mercurio Arte gallery in Palermo. It offers an interesting overview of the Italian and foreign artistic panorama: alongside Ajmone, Brindisi, Carmi and others, there are works by De Chirico and Guttuso. Information: Via Simone Cuccia, 21 - Palermo - tel. 091 7302541; www.mercurioarte.com; luca.mercurio@libero.it
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IN BREVE>BRIEFLY
Eurochocolate 2008, dolcissima Modica Cinque giorni dedicati all’antichissima (e lontanissima) tradizione del cioccolato, dolcissimo rimedio contro “lo stress della vita moderna” che ha trovato a Modica la sua capitale mediterranea. Qui, dove le ricette azteche sposano il barocco siciliano, si festeggia dal 23 al 27 aprile con l’edizione 2008 di Eurochocolate, IV edizione, che offre in cartellone anche i curiosi appuntamenti con La Notte Fondente (il 24 aprile), con la mostra I volti del cioccolato di Modica, con il Chocolate Show e con il Chocolate World. Informazioni: tel. 075 5025880 www.eurochocolate.com
Eurochocolate 2008, sweet Modica > Five days devoted to the ancient (and very distant) tradition of chocolate, a sweet remedy against “the stress of modern life” that in Modica has found its Mediterranean capital. Here, where Aztec recipes are blended with the Sicilian Baroque, it will be celebrated from 23 to 27 April with Eurochocolate 2008, the 4th edition, which also involves curious dates with La notte fondente (on 24 April), with the exhibition The faces of Modica chocolate, the Chocolate Show and Chocolate World. Information: tel. 075 5025880 www.eurochocolate.com ph. Mariano Brusca
Sìliqua, accademia del buon gusto > È nata a Palermo l’Accademia del buon gusto Sìliqua, un’idea di Daniela Micalizzi e Filippo Barbiera (nella foto con Gaetano Basile) che si propone di coniugare i piaceri del palato alla formazione per un consumo più consapevole. L’accademia di Partanna Mondello offre diverse iniziative, tra cui corsi per aspranti barman, corsi di cucina, serate a tema e i venerdì dedicati alle Note Divine. Informazioni: tel. 333 6293960
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Sìliqua academy of good taste > In Palermo the Sìliqua academy of good taste has been created. This was an idea by Daniela Micalizzi and Filippo Barbiera (in the photo with Gaetano Basile). The aim is to blend the pleasures of the palate with the development of more awareness in consumption. The academy at Partanna Mondello contemplates various initiatives, including courses for aspiring barmen, cookery courses, theme evenings and Fridays devoted to the Divine Notes. Information: tel. 333 6293960
Corsi di cucina al Capofaro Malvasia & Resort di Salina Il resort della famiglia Tasca d’Almerita apre la stagione 2008 con una gustosa novità: gli ospiti potranno frequentare i corsi di cucina della padrona di casa, la marchesa Anna Tasca Lanza, che da sempre è impegnata nella ricerca di ingredienti e ricette storiche della tradizione culinaria siciliana. Il corso di aprile si svolgerà dal 14 al 20, quello di maggio dal 5 all’11 e dal 12 al 18. Informazioni: tel. 090 9844330 - www.capofaro.it Cookery courses at Capofaro Malvasia & Salina Resort > The resort of the Tasca d’Almerita family is opening the 2008 season with a savoury novelty: guests can attend cookery courses run by the landlady, the marquise Anna Tasca Lanza, who has always been engaged in the search for ingredients and historical recipes in the Sicilian culinary tradition. The April course will be held from 14 to 20 April, and the May one from 5 to 11 and 12 to 18 May. Information: tel. 090 9844330 - www.capofaro.it 10
LAGOVUVERI
Al Vinitaly: Stand n. 55 corridoio C
L’azienda vinicola prende il suo nome dal lago Biviere di Gela, una delle più importanti aree di sosta per gli uccelli migratori che attraversano il Mediterraneo e che pertanto, grazie all’istituzione di una riserva naturale, è protetta da severi vincoli ambientali. Le vigne di Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon arrivano fin sulle rive di questo lago, e vengono coltivate e curate nel massimo rispetto della natura. Da questi vitigni si traggono vini di grande spessore, tipici delle produzioni tradizionali della zona. The wine firm takes its name from the Biviere lake at Gela, one of the most important halting areas for migratory birds that cross the Mediterranean and therefore, thanks to the institution of a natural reserve, protected by severe environmental ties. The Nero d’Avola and Cabernet Sauvignon vineyards go as far as the shores of this lake, and are cultivated and taken care of with full respect for Nature. From these vines very solid wines are obtained, typical of the traditional productions of the area. Sede legale: via Palestro, 394 - 97019 Vittoria (RG) Sede operativa: Lago Biviere - 93012 Gela (CL) Recapito postale: Strada Comunale Marangio, 35 97019 Vittoria (RG) - tel./fax 0932 984311 maggiovini@tnet.it
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CASANO VINI Decenni di esperienza nella coltivazione di viti ad alberello, sulle colline che si specchiano nel golfo di Gela, fanno di Giuseppe Casano un vero esperto nel settore vinicolo. Il prodotto principale è il vino IGT Enoè, il cui nome è ispirato dalla parola greca evoè, il grido con cui le baccanti evocavano Dioniso. Tre le varianti: Nero d’Avola, prodotto in quantità limitata, Nero d’Avola Novello e Insolita Chardonnay. La punta di diamante della produzione aziendale è l’Ismarico, anch’esso IGT, tratto da selezionatissime uve Cabernet Sauvignon.
Decades of experience in the cultivation of headtrained vines, on the hills that are mirrored in the Gulf of Gela, make Giuseppe Casano a true expert in the wine sector. The main product is the typical-geographical-indication wine Enoè, whose name is inspired by the Greek word evoè, the cry with which the bacchantes evoked Dionysus. There are three varieties: Nero d’Avola, produced in a limited quantity, Nero d’Avola novello and Insolita Chardonnay. The biggest boast of the firm is Ismarico, also a typical-geographical-indication wine, made from carefully selected Cabernet Sauvignon grapes.
Via Omero, 34 93012 Gela (CL) cell. 337 952406 lillicasano@libero.it
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CASA DI GRAZIA A Gela, nel Sud della Sicilia, Casa di Grazia è espressione della ferma volontà imprenditoriale della famiglia Brunetti di valorizzare le ricchezze che offre il territorio siciliano, riconosciuto come uno dei più vocati al mondo per la coltura della vite. Da trenta ettari di vigneti affacciati sul Mediterraneo, e composti perlopiù da Nero d’Avola, Syrah e Inzolia, si traggono vini in cui si sposano il rispetto della tradizione e la lavorazione moderna. Come prima produzione l’azienda presenta Gradiva 2005, un Nero d’Avola in purezza, versatile, godibile e di facile abbinamento ai cibi. Per il prossimo vintage propone L’Emiryam, Syrah in purezza, e un Nero d’Avola, Gradiva Collectio, entrambi dell’annata 2006.
At Gela, in southern Sicily, Casa di Grazia is an expression of the firm entrepreneurial will of the Brunetti family, to valorize the riches that the Sicilian territory offers, recognized as one of the best in the world for growing vines. From thirty hectares of vineyards looking out on the Mediterranean and mainly made up of Nero d’Avola, Syrah and Inzolia, there come wines in which respect for the tradition and modern processing blend together. As its first production the firm presents Gradiva 2005, a monovarietal Nero d’Avola, versatile, enjoyable and easy to put with foods. For the next vintage, it proposes Emiryam, monovarietal Syrah, and a Nero d’Avola, Gradiva Collectio, both vintage 2006.
Via Leontini, 9 93012 Gela (CL) tel. 0933 924448 cell. 348 3738964 fax 0933 912533 info@casadigrazia.com www.casadigrazia.com Responsabile: Maria Grazia Di Francesco
VELLA ORLANDI
Da un’antichissima famiglia d’origine spagnola, una produzione di vino che affonda le proprie radici nell’Ottocento. Nella tenuta di Piano Mendola crescono rigogliose le uve che danno origine ai nostri vini di qualità: Nero d’Avola - antica tradizione di famiglia - Cabernet Sauvignon e Merlot, alle quali si aggiungeranno presto Sauvignon blanc, Pinot noir, Sangiovese di Toscana ad altre varietà autoctone. Nel produrre i vini siamo mossi dalla stessa incontaminata passione che ha animato i nostri avi per oltre quattro generazioni e siamo orgogliosi di offrirvi un prodotto unico, pieno dei sapori del passato.
From an old family of Spanish origin, wine production going back to the nineteenth century. On the estate in Piano Mendola there luxuriantly grow the grapes that give origin to our quality wines: Nero d’Avola - an old family tradition - Cabernet Sauvignon and Merlot, to which Sauvignon blanc, Pinot noir, Sangiovese from Tuscany and other native varieties will soon be added. In producing the wines we are animated by the same uncontaminated passion that animated our ancestors for over four generations and we are proud to offer you a unique product full of the flavours of the past.
Azienda Agricola Vella Orlandi
Via Marchese di Villabianca, 95/6 90143 Palermo tel./fax 091 6849101 cell. 329 0981583 info@vellaorlandi.com www.vellaorlandi.com
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LIBRI>BOOKS
Teodora Cordone
Storia di Palermo per giovani curiosi Sicard 130 pagg., 9,80 €
La collana per ragazzi “Le guide di Peter Pan” si arricchisce di un nuovo titolo, a firma della Cordone, l’insegnante di storia dell’arte che aveva già scritto “Totò e Giufà alla scoperta della Palermo arabo - normanna”. Il testo, sempre semplice e preciso, è suddiviso in capitoli, uno per ogni periodo esaminato, ed è accompagnato dalle illustrazioni di Roberta e Ombretta Sapio. Partendo dalla preistoria (le grotte dell’Addaura, su Monte Pellegrino), giunge fino al 1947. Alla fine del libro, i giovani lettori trovano una serie di giochi, dagli anagrammi allo scambio di consonanti, nonché alcune domande “a tema” per fissarsi ancor meglio in mente quel che hanno appreso. Delizioso libro didattico, sarà interessante da leggere per i bambini anche al di fuori dai contesti scolastici.
Teresa D’Amato
Palermo, museo eterno Attraversare il tempo fra simboli e allegorie Edizioni Fotograf 127 pagg., 15 €
Palermo teatro dell’emozione, dei profumi, delle tradizioni, delle culture, dei mercati e dei monumenti è l’oggetto di questo gradevole saggio, che presenta con competenza le “quinte” della vita quotidiana dei palermitani: le strade, le piazze e soprattutto i mercati. Si parte da lontano, da quel Cassaro (oggi corso Vittorio Emanuele) che di Palermo era il vicus marmoreus, la strada più importante e che fu la prima in Italia a essere illuminata durante le ore notturne con fanali a olio, a spese del cittadino; e poi, passeggiando per la città - anche attraverso fotografie e disegni - si giunge ai mercati, una delle espressioni più vivaci e simboliche del modus vivendi dei palermitani.
Oggi, primo giorno della nuova vita da pensionato, Febo Germosino ha allineato davanti a sé le tre lettere minatorie ricevute nel corso delle sua carriera di funzionario di banca. Due sono molto vecchie, ma la terza, invece, è recente, e insinua dubbi sulla fedeltà della moglie di Febo, la giovane e bellissima Adele. La protagonista di questo breve romanzo è dunque lei, una splendida femme fatale che, in particolari circostanze, indossa sempre un tailleur grigio, un vestito che riesce perfino ad assumere un significato simbolico. Una pagina dopo l’altra la seguiamo, attraverso la irripetibile prosa di Camilleri, e conosciamo un’ennesima figura femminile della lunghissima galleria creata, in questi anni, dallo scrittore siciliano.
Andrea Camilleri
Il tailleur grigio Mondadori 141 pagg., 16,50 €
È un giallo il romanzo d’esordio di questo giovanissimo palermitano, la storia di un “caso di ordinaria amministrazione” appunto, che nel gergo dei servizi segreti italiani indica, con un elegante quanto ermetico giro di parole, l’eliminazione di un elemento scomodo per il sistema. Attraverso una scansione delle pagine per luoghi e orari e non per capitoli, una scelta che fa un po’ sceneggiatura (sicché il libro fa pensare molto a uno degli amati telefilm di genere), seguiamo la storia di un agente del SISDE e di una collaboratrice esterna dei Servizi.
Gaetano Garofalo
Per un semplice caso di ordinaria amministrazione SBC Edizioni 113 pagg., 13 €
Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.
Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.
Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.
It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.
Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.
The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.
In 24 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.
In 24 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.
I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!
The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!
Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).
We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).
Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily
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(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)
Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili. On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers. Piazza Don Bosco, 6 - 90143 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378
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Aprile 90 April 90
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Gennaio January
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Marzo March
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ATTUALITÀ>NEWS
> Palermo
Punto pizzo-free per le compere “certificate” Punto pizzo-free for “certified” purchases
Nel centro storico cittadino, solo per prodotti lontani dalla mafia In the city’s historic area, only for products distant from the mafia
Informazioni > Information Punto pizzo-free > corso Vittorio Emanuele, 172 Palermo
È stato pensato tra i certificati “Addiopizzo” che l’associazione omonima affibbia a tutti quei prodotti frutto del lavoro dei commercianti che si oppongono all’estorsione mafiosa. È stato realizzato grazie all’impegno di Fabio Messina, 29enne palermitano, che ha deciso di mettere insieme tutti questi prodotti all’interno di un negozio che, in pieno centro storico palermitano, riempisse le vetrine con le produzioni “salvate” dal marciume mafioso. Così, dallo scorso 8 marzo, al 172 di corso Vittorio Emanuele ha alzato le saracinesche il primo Punto pizzo-free, un marchio che potrebbe diventare un franchising con cui conquistare il mercato nazionale. Nel negozio sul Cassaro si posso comprare oggetti di artigianato, le coppole, ormai accessorio di abbigliamento molto trendy, ma anche i prodotti biologici coltivati nelle terre confiscate ai boss mafiosi e oggi affidate, con buon successo, all’associazione Libera Terra. “Credo sia giusto dare un’occasione in più ai commercianti che non pagano il pizzo dice Fabio Messina. E poi è più facile anche per i consumatori: invece di andare in giro da un posto all’altro, possono trovare quello che desiderano in un unico punto vendita”.
It has been conceived among the “Addiopizzo” (Farewell protection money) certificates that the association of the same name gives to all products that are the fruit of the work of dealers that oppose mafia extortion. It has been created thanks to the commitment of Fabio Messina, a 29-year-old Palermitan who decided to put together all these products inside a shop that in the heart of the historic area of Palermo would fill windows with productions “saved” from mafioso rottenness. Thus since 8 March, at number 172 in Corso Vittorio Emanuele, there is the first no-protection-money area, this being a hallmark that could become franchising with which to conquer the domestic market. In the shop in Corso Vittorio Emanuele craft objects can be bought, Sicilian caps, now a very trendy fashion accessory, but also organic products grown on land confiscated from the mafia and today entrusted, very successfully, to the Libera Terra association. “I believe it is correct to give an extra opportunity to dealers that don’t pay protection money,” says Fabio Messina. “And then it is also easier for consumers: instead of going around from one place to another, they can find what they want at a single sales point.” web > www.addiopizzo.org; www.liberaterra.it
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ATTUALITÀ>NEWS
> Riposto (Catania)
Un Museo del Cantastorie a Riposto A Museum of the Singer-Songwriter at Risposto A beautiful synergy between private people and public bodies
Bella sinergia tra il privato e gli enti pubblici Per giungere ad un risultato importante ci vogliono fatica, pazienza, voglia e testardaggine. Tutte doti che di certo non difettano a Luigi Di Pino, giovane cantastorie che, riuscendo a trovare la buona volontà della Provincia regionale di Catania, è riuscito a mettere in cantiere e a realizzare un importante progetto: il Museo del Cantastorie. Sorgerà a Riposto, nel catanese appunto, e nella sua prima fase aprirà i battenti in una struttura di pertinenza della Scuola Media Statale “Luigi Pirandello”, in via Mattarella. Qui resterà per circa un anno e mezzo, giacché la sede deputata è ancora sotto accurato restauro. La sede, infatti, sarà il prestigioso ottocentesco Palazzo Cosentino, sempre nella cittadina catanese, divenuto proprietà del Comune e messo a disposizione sia dell’Ente Provincia che dell’associazione di Luigi Di Pino, “Il Cantastorie”. Negli spazi espositivi verranno messi in mostra cartelloni e cimeli e quant’altro attiene alla regina delle arti tradizionali siciliane, da proteggere come un bene immateriale in via d’estinzione.
Achieving an important result requires work, patience, will and stubbornness. These are all gifts that are certainly not lacking in Luigi Di Pino, a young singer-songwriter that, succeeding in finding good will on the part of the Regional Province of Catania, has succeeded in getting going and completing an important project: the Museum of the Singer-Songwriter. It will come into being at Riposto, in Catania province, and in its first phase will open in a structure belonging to the Luigi Pirandello Middle School in Via Mattarella. Here it will stay for about a year and a half, since the place intended to house it is still being carefully restored. It will be housed at the prestigious nineteenth-century Palazzo Cosentino, in Riposto, which has been purchased by the council and made available both to the Province and to the association of Luigi Di Pino, “Il Cantastorie.” In the display spaces there will be posters and heirlooms and everything else concerning the queen of traditional Sicilian arts, to be protected as an immaterial heritage threatened with extinction.
Informazioni > Information Luigi Di Pino tel. 349 7869801
web > www.luigidipino.it; www.cantastorie.it 21
ATTUALITÀ>NEWS
> Catania
Aperto il primo Polo Tattile Multimediale The first Tactile Multimedia Pole has been opened
Museo, show room, bar, internet café pensati per i non vedenti Museum, showrooms, cafe, internet café conceived for the blind
Finalmente! In Sicilia c’è un luogo dove i diversamente abili sono quelli che posseggono tutti i cinque sensi e tutti e quattro gli arti, oltre a tutte le facoltà cerebrali. Insomma, finalmente in Sicilia esiste un posto dove quelli che chiamiamo disabili sono preposti a far da guida ai cosiddetti normodotati. Stiamo parlando del primo Polo Tattile Multimediale italiano, che a Catania ha aperto le sue sale adibite a varie strutture. Nel bellissimo palazzo settecentesco di via Etnea n. 602 si potranno toccare le copie delle statue più famose (dalla Venere di Milo al Discobolo di Mirone), dando modo così ai non vedenti di poter conoscere la bellezza, e ai vedenti di poterla comprendere meglio. Per la pausa caffé c’è il Bar al Buio, in cui i non vedenti faranno da guida ai normodotati, ed entrambi potranno godere delle emozioni forti che il Giardino Sensoriale saprà suscitare. Frammenti di Luce è il nome dello show room in cui si potranno provare e acquistare i più innovativi presidi tecnologici (oltre a questo, ne esistono solo altri due, a Parigi e a Londra), mentre la Stamperia continuerà a mettere a disposizione i testi in Braille. Completa il polo l’Internet Café con computer appositamente dotati di barre Braille e screen reader.
At last! In Sicily there is a place where the differently abled are those that possess all five senses and all four limbs, besides all cerebral faculties. In short, at last in Sicily a place exists where those that we call disabled persons will serve as guides to so-called normal people. We are speaking of the first Italian Tactile Multimedia Pole, which in Catania has opened its rooms used for various structures. In the beautiful eighteenth-century building at via Etnea 602 the copies of the most famous statues can be touched (from the Venus of Milo to the Discus Thrower of Myron), thus allowing the visually challenged to know beauty, and those who can see to understand it better. For a coffee break there is the Bar in the Dark, in which the visually challenged will act as guides to those that can see, and both can enjoy the strong emotions that the Sensory Garden will arouse. Fragments of Light is the name of the showroom in which you can try and purchase the most innovative technological presidia (in addition to this one, only two others exist, in Paris and London), while the Printing Works will go on making the texts available in Braille. The pole is completed by an Internet Café with computers with Braille bars and screen readers.
Informazioni > Information Via Etnea, 602 - tel. 095 500177 > ingresso su prenotazione > booking required 22
ATTUALITÀ>NEWS
> Mazara del Vallo (Trapani)
Nasce il distretto culturale Val di Mazara The Val di Mazara cultural district is being created In moto le iniziative per sostenere la crescita del territorio mazarese Initiatives set going to support the growth of the Mazara territory Sono 11 i primi Comuni che si stringono attorno al progetto per la realizzazione del nuovo distretto culturale Val di Mazara, un territorio che ha già affascinato visitatori di ogni dove, incluso quel “prototipo” di viaggiatore che fu il geografo arabo Al Idrisi. È su queste radici storiche, che invero affondano ben più profondamente del Medio Evo, che il Distretto costruirà le fondamenta a supporto di un portale web (www.valdimazara.it), dell’organizzazione di itinerari turistico-culturali nell’antico Vallo di Mazara di epoca arabo-normanna, della pubblicazione di una carta dei servizi che contenga tutte le indicazioni utili per individuare l’ubicazione di musei, ristoranti, hotel, cantine ed enoteche. Il progetto si definisce con la formazione di due “operatori di distretto” per ciascuno dei Comuni coinvolti, in modo tale da garantire una connessione tra i partner, sia pubblici che privati, e l’utenza. Tutto ciò si riassume in due direttrici operative: una riguardante la qualità e l’integrazione dei servizi culturali, l’altra pensata per lo sviluppo delle filiere produttive collegate. Un progetto molto più che “sensato” se si pensa a quanta storia e a quanta bellezza e bontà ci sia tra queste colline.
It is 11 communes that for the moment have got together to create the new cultural district in the Val di Mazara, a territory that has already fascinated visitors from everywhere, including that “prototype” of travellers that was the Arab geographer Al Idrisi. It is on these historical roots, which actually go back much further than the Middle Ages, that the district will build the foundations in support of a web portal (www.valdimazara.it), of the organization of tourist-cultural itineraries in the ancient Val di Mazara from the Arab-Norman epoch, of the publication of a services charter containing all useful indications for identifying the location of museums, restaurants, hotel, wine production centres and wine shops. The project is defined with the formation of two “district operators” for each of the communes involved, so as to ensure a connection between partners, both public and private, and users. All this is summed up in two operational lines: one regarding the quality and integration of the cultural services, the other conceived for the development of the connected production lines. This is a very sensible project if we think how much history and beauty and goodness there is among these hills.
Informazioni > Information Comune > Council Mazara del Vallo tel. 0923 671111 web > www.comune.mazara-del-vallo.tp.it; www.mazaraweb.com 23
ATTUALITÀ>NEWS
> Messina
Pescaturismo sulle feluche nello Stretto Fishing tourism on feluccas in the Straits of Messina
ph. Emanuele Tagliaferri
Con le barche della cooperativa ‘A fulua a caccia di pescispada With the boats of the ‘A fulua cooperative in search of swordfish
Come guerrieri, i pescatori di Ganzirri hanno fanno quadrato attorno al loro mare e, soprattutto, attorno alla loro più grande passione: la pesca con le feluche, tipiche imbarcazioni dalla lunga ‘ntinna (antenna) e con tanto di passerella che si allunga sulle onde tra Scilla e Cariddi. I pescatori appartenenti alle famiglie storiche di Ganzirri hanno deciso di riunirsi in cooperativa per salvare questa antica tradizione, facendo salire anche i turisti sulle feluche (fulue in dialetto) che salpano per le loro battute di pesca (che si fanno ogni giorno, che sia tempo di pescespada o no), per dar modo ai visitatori di conoscere lo Stretto più da vicino, in una originale “gita” che diverta e, al contempo, educhi - con una maggiore conoscenza - al rispetto del mare. “Abbiamo unito le forze - spiega Giuseppe Mancuso, anima dell’iniziativa - per salvaguardare questa antichissima tradizione, con la certezza che un’iniziativa come questa può anche richiamare un maggior numero di turisti, e quindi sollecitare lo sviluppo di tutto l’indotto. Iniziamo con l’utilizzare le nostre barche, iniziamo con il proporre, in tanti, azioni e progetti. Siamo sicuri che, un passo dietro l’altro, si possa fare molto. L’importate è iniziare”.
Like warriors, the fishermen of Ganzirri have clung together around their sea and, above all, around their greatest passion: fishing with feluccas, particular boats with a long ‘ntinna (spar) and with a gangplank that stretches out on the waves between Scylla and Charybdis. The fishermen belonging to the historical Ganzirri families have decided to join together in a cooperative to save this ancient tradition, also allowing tourists to get on the feluccas (fulue in dialect) that set sail to fish (every day, whether it is swordfish weather or not), to allow visitors to know the Straits better, in an original “trip” giving a good time and at the same time educating people - with greater knowledge - to respect for the sea. “We have united our forces,” explains Giuseppe Mancuso, the prime mover of the initiative, “to safeguard this ancient tradition, with the certainty that an initiative like this can also draw a bigger number of tourists, and hence encourage the development of all connected sectors. We begin by using our boats, we begin by proposing a lot of actions and projects. We are sure that, step by step, a lot can be done. The important thing is to begin.”
Informazioni > Information tel. 345 3406333 - tel. 347 2603024 24
ATTUALITÀ>NEWS
> Provincia palermitana
Ferrovie dimenticate? No, piste ciclabili Forgotten railroads? No, cycle tracks Si recuperano altre due tratte di linee ferroviarie in disuso Two more stretches of disused railway lines recovered Sono 83 i chilometri che potranno coprirsi con le due ruote pedalando lungo vecchie tratte ferroviarie ormai non più in uso. Si tratta delle piste che saranno realizzate recuperando la linea Villafrati - Godrano - Ficuzza - Ponte Drago, pista che dovrebbe venire aperta alla pubblica fruizione già dal prossimo mese di maggio; e la linea Ponte Drago - Corleone San Carlo - Palazzo Adriano - Prizzi che, entro il mese di agosto di quest’anno, permetterà di raggiungere la cittadina del Ballo dei Diavoli. Si tratta, quindi, di un unico lungo percorso che consentirà di addentrarsi nel territorio altobelicino, ricco di paesaggi suggestivi e di aree protette. Infatti, oltre che nella famosa Riserva Naturale del Bosco di Ficuzza, le piste si addentreranno in Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale, istituite secondo quanto previsto dalla Direttiva comunitaria Habitat per la protezione dell’avifauna. La Provincia di Palermo e l’Aapit accolgono così l’iniziativa promossa dall’associazione Greenways che, tra le tante iniziative in progress, sta cercando di rivalutare (e recuperare) gli oltre 1.000 chilometri di linee ferroviarie minori che giacciono abbandonate tra gli angoli più stupefacenti dell’Isola.
It will be possible to pedal for 83 kilometres along old stretches of railway line that are no longer used. These are the tracks that will be created by recovering the Villafrati - Godrano - Ficuzza - Ponte Drago line, a track that should already be open to the public for May; and the Ponte Drago - Corleone - San Carlo Palazzo Adriano - Prizzi line that, within the month of August of this year, will allow you to reach the village of the Dance of the Devils. So this is a single long itinerary that will allow people to penetrate into the Alto Belice territory, rich in charming landscapes and nature reserves. In this connection, in addition to the famous Ficuzza Wood Nature Reserve, the tracks will go into Sites of Community Interest and Special Protection Zones, created under the EEC Habitat Directive for the protection of avifauna. The Province of Palermo and the Provincial Tourist Board are thus implementing the initiative promoted by the Greenways association that, among the many initiatives in progress, is trying to revalue (and recover) the over 1,000 kilometres of smaller railway lines that lie abandoned in the most amazing spots on the island.
Informazioni > Information Aapit Palermo tel. 091 6058111
web > www.greenways.it; www.fiab-onlus.it; www.ferroviedimenticate.it 25
Vista dall’alto sembra uno scrigno nero con uno smeraldo incastonato. Bent El-Rhià - “isola del vento”, come veniva chiamata dagli antichi Arabi per la sua caratteristica ventilazione - è davvero uno scrigno prezioso ricco di biodiversità, in cui si possono ammirare uccelli migratori e stanziali, rettili, mammiferi ed una flora che lascia a bocca aperta anche i più scettici. Situata nel Canale di Sicilia, ad appena 67 chilometri da Capo Mustafà (Tunisia), Pantelleria non è quel puntino nel Mediterraneo indicato sulle carte geografiche, ma la quinta isola italiana. Di origine vulcanica, è nota per il suo mare incontaminato che porta sull’isola un turismo prettamente estivo. 26
Seen from above it looks like a black casket with an emerald set in it. Bent El-Rhià - “island of wind”, as it was called by the ancient Arabs because of its ventilation - is indeed a precious casket rich in biodiversity, on which you can admire migratory and resident birds, reptiles, mammals and a flora that amazes even the most sceptical. Set in the Strait of Sicily, just 67 kilometres from Cape Mustafà (Tunisia), Pantelleria is not that dot in the Mediterranean indicated on maps, but it is the fifth Italian island. Of volcanic origin, it is known for its uncontaminated sea that brings essentially summer tourism to the island.
Pantelleria Scrigno di natura in un mare di vento
A casket of nature in a sea of wind
Pantelleria, però, è molto più di questo: è anzitutto “natura”. Una natura ancora tutta da scoprire, selvaggia, variopinta, caratterizzata da forti contrasti cromatici che si amalgamano con il nero dei dammusi e dei campi terrazzati. Calda e assolata, Pantelleria regala il meglio di sé in primavera e in autunno, stagioni ideali per organizzare percorsi naturalistici alla scoperta delle sue bellezze. Oltre al mare, infatti, la “perla nera” si presta per diversi tipi di vacanza: trekking, cure termali, bird-watching, archeologia, fotografia, enologia, equitazione e anche botanica. Quando si arriva sull’isola si resta immediatamente colpiti dai dammusi, le tipiche abitazioni pantesche, calde in inverno e molto fresche in estate. Costruite con nere pietre laviche di forma irregolare, saltano subito all’occhio per il contrasto con i tetti a cupola bianchissimi. Sono la soluzione migliore, in termini di alloggio, per vivere una vacanza a contatto con la natura, immersi in quello che è lo stile di vita pantesco: semplice e modesto, ma altamente suggestivo. I muretti a secco che delimitano i campi e i tipici “giardini” di forma conica, così costruiti per riparare gli agrumi dal vento, fanno il resto. Non si può non rimanerne affascinati. Lontani dal caos cittadino, a Pantelleria si ha uno strano rapporto con l’orologio: qui il tempo si
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Pantelleria, however, is a lot more than this: it is first of all “nature.” It is nature still all to be discovered, wild, multicoloured, characterized by strong chromatic contrasts that amalgamate with the black of the dammusi and the terraced fields. Warm and sunny, Pantelleria gives the best of itself in spring and in autumn, ideal seasons for organizing nature excursions for the discovery of its beauties. The fact is that in addition to the sea, the “black pearl” lends itself to different types of holiday: trekking, thermal treatment, bird-watching, archaeology, photography, oenology, horse riding and also botany. When you arrive on the island you are immediately struck by the dammusi, the peculiar Pantelleria houses, warm in winter and very cool in summer. Built with irregularly shaped black lava stones, they immediately strike you for the contrast with the white dome roofs. They are the best solution, in terms of lodging, for a holiday in contact with nature, immersed in what is the Pantelleria lifestyle: simple and modest, but highly charming. The little dry-stone walls that delimit the fields and the typical conical “gardens”, built this way to shelter the citrus fruits from the wind, do the rest. You cannot but be spellbound by it. Distant from the city chaos, on Pantelleria you have a strange relationship with the clock: here time stops. Perhaps it is because of the temperature or the
A sinistra, un tipico dammuso, la costa nord est dell’isola e il caratteristico “Arco dell’Elefante” > Left, a typical dammuso, the north eastern coast of the island and the picturesque “Arco dell’Elefante” (Elephant’s arch)
ferma. Forse è colpa della temperatura o del bioritmo “rilassato” dei panteschi, ma questa sensazione si acuisce quando si entra nel vivo dell’isola, perché qui Africa ed Europa si mescolano e si amalgamano, si intrecciano e si confondono a tal punto da far perdere l’orientamento. Pantelleria, infatti, conserva molto della sua matrice araba. Sia nei ritmi di vita, sia nel dialetto locale che nei nomi delle contrade: Rekhale, Sibà, Kamma, Kattibugal, Bugeber, Mueggen, Bukkuram. Per cominciare a conoscere l’isola è indispensabile organizzare un giro in barca, un’esperienza unica da vivere in qualsiasi periodo dell’anno. L’escursione, che occupa mediamente un’intera giornata, consente al turista di ammirare i colori intensi del mare pantesco, ma anche di immergersi nelle acque calde di Cala Gadir, Punta Nicà e Punta Pietra Rotonda. Stupefacenti le grotte e le calette, spesso raggiungibili solo dal mare, nonché la costa, ora piatta ora frastagliata, che sorprende continuamente per gli strani soggetti che la lava ha creato naturalmente, tra cui lo spettacolare “elefante” adagiato sul mare, di cui è famosa la proboscide che si getta in acqua formando un arco.
“relaxed” biorhythm of Pantelleria people, but this feeling is intensified when you get into the heart of the island, because here Africa and Europe blend and amalgamate, interweave and are mixed up to the point of making you lose your bearings. The fact is that Pantelleria preserves much of its Arab background - both in the rhythms of life, and in the local dialect and in the names of the places: Rekhale, Sibà, Kamma, Kattibugal, Bugeber, Mueggen, Bukkuram. To start to get to know the island it is essential to organize a boat trip, a unique experience to be enjoyed in any period of the year. The excursion, which on average takes a whole day, allows the tourist to admire the intense colours of the Pantelleria sea, but also to bathe in the warm waters of Cala Gadir, Punta Nicà and Punta Pietra Rotonda. There are amazing caves and little bays, which often you can only get to from the sea, and no less amazing is the coast, now flat now jagged, which continually surprises one with the strange subjects that lava has naturally created, among which the spectacular “elephant” lying on the sea, with a famous trunk going down into the water forming an arch. 29
Ma se il mare è affascinante, lo è altrettanto il lago in cui, secondo la legenda, si specchiava la dea Venere prima di incontrarsi con Bacco. Andando dal paese di Pantelleria in direzione Bugeber ci si troverà davanti, all’improvviso, a uno spettacolo naturale che suscita forti emozioni: il lago detto “specchio di Venere”. Situato in uno dei crateri dell’isola, il lago color smeraldo è un’ottima postazione per osservare gli uccelli migratori e lacustri, ma la sua singolarità è dovuta alle sorgenti di acqua termale - ricche di sali di potassio e lisciva - e ai suoi fanghi naturali. Sulla sponda Sud, dove sono concentrate le sorgenti, si trova un fango nero, dalle proprietà benefiche, che rende la pelle liscia e pura. Prima di abbandonare le rive del lago si può visitare ciò che rimane del Tempio della Fertilità, un luogo sacro che potrebbe essere collegato a un antico rito praticato nell’isola Kyram (forse Pantelleria) di cui si trova traccia nelle storie di Erodoto.
But if the sea is fascinating, no less so is the lake in which, according to the legend, the goddess Venus mirrored herself before meeting Bacchus. Going from the village of Pantelleria in the direction of Bugeber you suddenly find yourself face to face with a natural spectacle that arouses strong emotions: the lake known as the “mirror of Venus.” Set in one of the craters on the island, the emerald lake is a good place to observe migratory and lake birds, but its singularity is due to the thermal water springs - rich in potassium salts and lixivium - and its natural mud. On the south bank, where the springs are concentrated, black mud is found with beneficial properties, which makes the skin smooth and pure. Before abandoning the shores of the lake, you can visit what remains of the Temple of Fertility, a sacred place that might be connected to an ancient rite practised on the island of Kyram (perhaps Pantelleria), a trace of which is found in the histories of Herodotus.
A fianco, dall’alto: la vegetazione mediterranea, un “sese”, lo specchio di Venere, gabbiotto per il birdwatching sul lago e una splendida libellula > Left, from above: the mediterranean vegetation, a “sese”, the lake Specchio di Venere, a shelter for birdwatching by the lake and a wonderful dragonfly
Per gli amanti di acque termali l’isola è un vero paradiso terrestre. Non rinunciate ad un bagno rilassante nelle acque calde della Grotta di Sataria, magari di sera, muniti di candele, perché è un luogo suggestivo e romantico dove, secondo la leggenda, si incontravano Ulisse e Calipso. Per ciò che riguarda l’archeologia, Pantelleria riserva molte sorprese. Nei pressi di contrada Mursia è possibile visitare i “sesi”, monumenti sepolcrali unici al mondo databili tra il 1400 ed il 1900 a.C.. Altri reperti archeologici, risalenti al periodo fenicio-punico, si possono trovare nella collina di San Marco, in località Monastero, a Kania e nei pressi di Scauri, dove sono state rinvenute testimonianze di tombe bizantine. Con l’aiuto di una carta geografica o, meglio, con l’ausilio di un esperto conoscitore del territorio, ci si può avventurare nell’entroterra. Oltre alle colorate contrade, ognuna caratterizzata da qualche particolarità, ci si può rilassare tra i sentieri delle campagne, attraversando la fitta vegetazione fatta di ginestre, rosmarino e menta selvatici, capperi e lavanda, ma anche mirti e corbezzoli, fino a raggiungere la vetta di Montagna Grande (836 m slm), il punto più alto dell’isola. 30
For those who love thermal waters the island is a true terrestrial paradise. A must is a relaxing bath in the warm waters of the Sataria Cave, possibly in the evening, equipped with candles, because it is a charming and romantic place where, according to the legend, Ulysses and Calypso met. As regards archaeology, Pantelleria holds a lot of surprises in store. Near the Mursia area it is possible to visit the “sesi”, sepulchral monuments unique in the world datable to between 1400 and 1900 BC. Other archaeological finds, dating from the Phoenician-Punic period, can be found on the San Marco hill, in the Monastero area, at Kania and near Scauri, where testimonies of Byzantine graves have been recovered. With the help of a geographical map or, better, with the aid of an expert on the territory, you can venture inland. In addition to the colourful country areas, each characterized by different particularities, you can relax along the country paths, going through the dense vegetation made up of broom, rosemary and wild mint, capers and lavender, but also myrtles and strawberry trees, up to the peak of Montagna Grande (836 metres above sea level), the highest point on the island. In addition to the
Qui sopra, sentiero naturalistico su Montagna Grande. A sinistra, l’ingresso al “Bagno Asciutto”; a destra, una fumarola > Above, a nature path on Montagna Grande. Left, the entrance to “Bagno Asciutto”. Right a fumarole.
Oltre al panorama mozzafiato e al verde smeraldo del lago, da qui si ammira la Piana della Ghirlanda, il più grande cratere caratterizzato dai rigogliosi vigneti di zibibbo, e - nelle giornate più limpide - anche la Tunisia. Da Montagna Grande è facilmente raggiungibile la Grotta dei Briganti, che fu rifugio di alcuni fuorilegge ai tempi dei Borboni. Proseguendo tra i sentieri, in direzione Monastero, si può fare una delle esperienze più belle: la sauna naturale nella Grotta di Benikulà. Si tratta del più noto “bagno asciutto”, una grotta naturale che veniva frequentata anche in epoca romana. Per gli amanti del trekking, ma non solo, è consigliabile un’escursione su Monte Gibele (600 m slm), costeggiando il versante Sud di Montagna Grande. Proseguendo verso Rekhale si incontra la Favara Grande, uno spettacolo naturale che ha pochi eguali. Si tratta della più suggestiva, nonché appariscente, manifestazione della natura vulcanica dell’isola: una potente emissione di vapore proveniente dal terreno. Questo fenomeno è stato sfruttato dagli isolani per ricavare acqua, sempre molto scarsa nell’isola, attraverso la sovrapposizione di fascine di legno sul foro di emissione, per permettere la condensa dell’acqua che veniva incanalata e raccolta.
breathtaking panorama and the emerald green of the lake, from here you can admire the Piana della Ghirlanda, the biggest crater, characterized by luxuriant zibibbo vineyards, and - on the clearest days Tunisia too. From Montagna Grande you can easily get to the Cave of Brigands, which was the refuge of some outlaws at the time of the Bourbons. Continuing along the paths, in the direction of Monastero, you can have one of the finest experiences: a natural sauna in the Benikulà Cave. This is the best-known “dry bath”, a natural cave that was also frequented in the Roman epoch. For lovers of trekking, but not only, an excursion to Monte Gibele (600 metres above sea level) is recommended, going along the south slope of Montagna Grande. Continuing towards Rekhale you meet the Favara Grande, a natural spectacle that has few equals. It is the most fascinating and showiest manifestation of the volcanic nature of the island: a powerful issue of vapour from the ground. This phenomenon has been exploited by the islanders to get water, which is always in very short supply on the island, by placing bundles of wood on the issue hole, to allow condensation of water, which was channelled and collected.
Pantelleria è un’oasi naturale incontaminata. La sua vegetazione è così ricca che conta ben 597 specie, di cui 13 endemiche. La stessa varietà si trova nella fauna. In tutta Europa, infatti, solo qui si trova la cinciarella algerina e si riproduce il beccamoschino iberico. Pantelleria, inoltre, è punto di riferimento per gli uccelli migratori che dall’Africa si dirigono a Nord. Nei cieli dell’isola, ma in particolare nello Specchio di Venere, non sarà difficile incontrare poiane, falchi pecchiaioli e di palude, albanelle, cavalieri d’Italia e, spesso, anche splendidi fenicotteri rosa. In un’isola così genuina non poteva mancare una cucina prelibata caratterizzata da gusti forti e corposi. È il caso del cous cous alla pantesca, con pesce e ortaggi, o dei ravioli dolci. Ma i protagonisti indiscussi delle tavole pantesche sono certamente il cappero, ingrediente caratteristico della cucina locale, e il vino dolce “Passito” prodotto con uve zibibbo, un elisir di dolcezza che risveglia i sensi da degustare in giro per le cantine dell’isola. (testo: lavinia d’agostino > foto: carla costa silva) 34
Pantelleria is an unspoilt natural oasis. Its vegetation is so rich that it includes no fewer than 597 species, 13 of them endemic. The same variety is found in the fauna. Indeed in all Europe, it is only here that you find the Algerian blue tit and the Iberian fan-tailed warbler reproduces. Pantelleria is also a reference point for migratory birds heading north from Africa. In the skies of the island, but particularly in the Mirror of Venus, it is not difficult to meet buzzards, honey and marsh buzzards, harriers, black-winged stilts and, often, also splendid pink flamingos. On such a natural island there is of course tasty cuisine characterized by strong and full-bodied tastes. It is the case of Pantelleria-style couscous, with fish and vegetables, or sweet ravioli. But the undisputed protagonists of Pantelleria cuisine are certainly capers, a characteristic ingredient of local cuisine, and sweet “Passito” wine produced with zibibbo grapes, an elixir of sweetness that reawakens the senses, to be tasted at the wine production centres on the island. (text: lavinia d’agostino > photos: carla costa silva)
INFO Come arrivare > How to get there In aereo: da quasi tutti i capoluoghi italiani e da Parigi, Nizza, Amburgo, Monaco di Baviera, Buxelles, Varsavia, Tunisi In nave: da Trapani By plane: from almost all major Italian cities and from Paris, Nice, Munich, Brussels, Warsaw and Tunis By ship: from Trapani Dove dormire > Where to sleep Nei tipici dammusi, una vasta offerta su In the typical dammusi: a vast assortment can be found at www.pantellerialink.com Hotel Mursia*** - contrada Mursia - tel. 0923 911217- 911154 Dove mangiare > Where to eat Trattoria “La Favarotta” - contrada Kamma - tel. 0923 915347 cucina tipica secondo le più antiche ricette typical cuisine with the oldest recipes Informazioni utili > Useful information Associazione Turistica Proloco > Local Tourist Information Office piazza Cavour, 1 - tel. 0923 911838 Noleggio auto e moto > Car and motorbike rental Policardo - tel. 339 4287767 - 0923 912844 Pesca turismo > Fishing tourism Salvatore Bernardo - tel. 347 5775663 - 0923 918000 Giro dell’isola in barca > Boat trip round the island Daniela Bonelli - tel. 334 3741827 Giro dell’isola in aereo 4 posti > Trip round island in 4-seater plane Domenico Culoma - tel. 347 0813297 Consulente per percorsi naturalistici Advice on nature excursions Giovanni Bonomo - tel. 349 663478
ph_Mariano Brusca
A fianco, l’esterno di un dammuso in pietra. Sopra, la caratteristica zappa pantesca. Sotto, panorama dalla Montagna Grande > Left, the exterior of a lavic stone dammuso. Above, the typical hoe of Pantelleria. Below, view from Montagna Grande
Alessio Boni “Caravaggio” miscela i colori per Il Seppellimento di Santa Lucia. A destra, il dipinto originale > Alessio Boni “Caravaggio” prepares the colours for The Burial of St. Lucy. Right, the original painting
Caravaggio Il “suo” set siciliano The Sicilian set È curioso, ma in Sicilia davvero non ci manca niente. Nominate qualcosa e potete star certi che, in un modo o nell’altro, in Sicilia c’è: la neve? Sì, sull’Etna e le Madonie si può anche sciare; i Vichinghi? Sì, i Normanni, che conquistarono e governarono la Sicilia nel Medioevo, erano di origine vichinga. E via dicendo. Ma il “settore” in cui la Sicilia può offrire il campionario forse più ricco è l’arte. Dalla preistoria ai giorni nostri non v’è stile che non sia rappresentato, anche con grandi nomi. Perfino i più grandi. In Sicilia, ad esempio, abbiamo pure Caravaggio.
It is curious, but in Sicily we really lack nothing. You name it, we’ve got it in Sicily. Snow? Yes, on Etna and the Madonie you can also ski. The Vikings? Yes, the Normans, who conquered and governed Sicily in the Middle Ages, were of Viking origin. And so forth. But the “sector” in which Sicily can perhaps offer the richest catalogue is art. From prehistory to our own day there is no style that is not represented, with great names too. Even the greatest. In Sicily, for instance, we also have Caravaggio.
Michelangelo Merisi, il Caravaggio, è stato uno dei più importanti pittori della storia, capace di rivoluzionare, con le sue scelte stilistiche, l’arte in tutti i secoli a venire. Una vita avventurosa la sua, breve ma clamorosa come quella di certe farfalle che hanno giusto il tempo di spiegare le magnifiche ali prima di scomparire. E comunque piena di eventi, di viaggi - anche se il Caravaggio ne avrebbe probabilmente fatto volentieri a meno. Nato a Milano (1571), dopo i primi studi di pittura nella bottega di Simone Peterzano, si trasferì giovanissimo a Roma. I primi tempi furono molto difficili, soprattutto a causa del carattere spigoloso e irruente del pittore, che per tutta la vita sembra incapace di tenersi fuori dai guai, alla larga da quelle che oggi definiremmo “cattive compagnie”. Nel 1595 conobbe il suo primo protettore e mecenate, il cardinale Del Monte, e iniziò finalmente un periodo fortunato: alti prelati e membri dell’aristocrazia si “accorsero” del talento di Caravaggio e le commissioni presero a fioccare. Spesso, tuttavia, le sue scelte stilistiche originali - l’utilizzo, ad esempio, di vagabondi e popolane come modelli - provocarono il rifiuto delle opere da parte dei committenti ecclesiastici: difficile, nella Roma di fine Cinquecento, accettare che la Vergine avesse le fattezze di una prostituta: i quadri, comunque, venivano prontamente acqui40
Michelangelo Merisi, called Caravaggio, was one of the most important painters in history, able, with his stylistic choices, to revolutionize art in every century to come. His was an adventurous life, brief but resounding like that of certain butterflies that just have time to unfold their magnificent wings before disappearing. And in any case it was a life full of events and journeys - though probably Caravaggio would willingly have done without the latter. Born in Milan (1571), after his first painting studies at the workshop of Simone Peterzano, when he was still very young, he moved to Rome. At first life there was very difficult, above all because of the irritable and impetuous character of the painter, who throughout his life seemed to be incapable of keeping out of trouble, and away from what today we would define “bad company.” In 1595 he met his first protector and patron, Cardinal Del Monte, and at last began a more fortunate period: high prelates and members of the aristocracy realized Caravaggio’s talent and commissions began to abound. Often, nevertheless, his original stylistic choices for instance the use of vagabonds and low-class women as models - caused ecclesiastical buyers to reject the works: it was difficult in Rome, at the end of the sixteenth century, to accept the idea of the Virgin having the features of a prostitute, for
Sequenza di scene dal film dedicato alla vita di Caravaggio e, in basso, una pausa nella lavorazione > Scenes from the film devoted to Caravaggioâ&#x20AC;&#x2122;s life and, below, a pause during the shooting
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stati dai tanti “ammiratori” del pittore. Le protezioni influenti furono molto utili al Caravaggio anche per un altro motivo: come abbiamo scritto, si trovava spesso coinvolto in risse e violenze d’ogni sorta, e più d’una volta i suoi protettori dovettero intervenire per tirarlo fuori dai pasticci e dalla prigione. Nel 1606 il fatto più grave: l’omicidio di Ranuccio Tommasoni. Caravaggio fu condannato alla decapitazione, e la sentenza avrebbe potuto essere eseguita da chiunque lo avesse incontrato per strada. Grazie ai suoi amici altolocati, Caravaggio riuscì a fuggire e a riparare prima a Napoli, poi a Malta e in Sicilia. Tornò infine a
instance. At all events the pictures were soon purchased by the painter’s many “admirers”. Influential protectors were very useful to Caravaggio for another reason too: as mentioned, he often found himself involved in brawls and violence of every sort and more than once his protectors had to intervene to get him out of trouble and jail. In 1606 there was the most serious episode: the murder of Ranuccio Tommasoni. Caravaggio was sentenced to be beheaded, and the sentence could be executed by anyone who met him in the street. Thanks to his high-ranking friends, Caravaggio succeeded in running away and in taking refuge first in Naples,
Napoli, dove seppe che il papa si apprestava a revocare la condanna e, felice, si mise in viaggio per tornare a Roma. Purtroppo, fu bloccato presso il presidio spagnolo di Porto Ercole e, mentre attendeva, disperato, di poter ripartire, fu colto da un attacco di febbre malarica - una malattia che lo aveva tormentato tutta la vita - e morì, a soli 39 anni. Alla vita di Caravaggio sono stati dedicati libri e saggi, e anche, recentemente, un film della RAI, andato in onda in febbraio. Diretto da Angelo Longoni e con un somigliantissimo Alessio Boni nella parte del protagonista, il film è stato realizzato fra
and then in Malta and Sicily. Lastly, he returned to Naples, where he learnt that the pope was prepared to revoke the sentence, and he happily set out for Rome. Unfortunately he was stopped by the Spanish garrison at Porto Ercole, and while he was desperately waiting to set out again he had an attack of malarial fever - an illness that had tormented him all his life - and died, aged just 39. Books and essays have been devoted to Caravaggio’s life, and also, recently, a RAI film broadcasted in February. Directed by Angelo Longoni and starring Alessio Boni, who looks very much like Caravaggio, the film was made in
Roma, Belgrado e la Sicilia, anche per via del fattivo sostegno della Regione Siciliana che, attraverso la FilmComission, ha fornito finanziamenti e collaborazione. Così, dopo aver visto il film, è possibile viaggiare nella nostra isola per rintracciare i luoghi in cui il pittore si fermò realmente e dove sono state girate alcune scene. Il palazzo dei cavalieri di Malta, ad esempio, è stato ricreato fra le splendide volte a crociera del Castello Maniace, a Siracusa, mentre per le scene di mare ecco gli intatti litorali della magnifica riserva di Vendicari. E poi ancora Marzamemi e il castello svevo di Augusta, la Chiesa
Rome, Belgrade and Sicily, also thanks to the active support of the Sicilian Region, which through FilmCommission provided financing and collaboration. Thus, after seeing the film, you can travel around on our island to track the places in which the painter really stopped and where some scenes were made. For example, the palace of the Knights of Malta was recreated under the splendid cross vaults of Maniace Castle, in Syracuse, while for the sea scenes there are the unspoilt shores of the magnificent Vendicari reserve. Then there is Marzamemi and the Swabian castle at Augusta, the
Per ricreare gli ambienti cinquecenteschi, molti set sono stati allestiti in Sicilia, ad esempio a Marzamemi e al Castello Maniace di Siracusa (qui sopra) > To recreate the XVI century places, many sets have been set up in Sicily, for example in Marzamemi and Castello Maniace in Syracuse (above)
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della Commenda dei Cavalieri, Palazzo Trigoria e Piazza Duomo a Piazza Armerina. Ma si può anche decidere di seguire le “vere” orme dell’artista, visitando Siracusa, la città in cui Caravaggio si fermò dopo essere andato via da Malta e dove, grazie all’aiuto dell’amico Mario Minniti, riuscì a ottenere un’importante commessa, vale a dire la realizzazione di un quadro per la chiesa dedicata alla martire siracusana. L’ambientazione del Seppellimento di Santa Lucia ricorda da vicino le grotte delle Latomie (oggi all’interno dell’area archeologica di Siracusa) che Caravaggio visitò: fu lui a coniare il nome Orecchio di Dionisio per la grande grotta che oggi tutti conosciamo con questo appellativo. Si prosegue per Messina: La resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori sono oggi custoditi nel Museo Civico della città peloritana, ma è inutile, purtroppo, continuare il viaggio alla volta di Palermo, perché la Natività con i Santi Lorenzo e San Francesco d’Assisi che il pittore realizzò per l’Oratorio di San Francesco, è stata trafugata nel 1969. (testo > m. c. castellucci)
Benefice Church of the Knights, Palazzo Trigoria and Piazza Duomo at Piazza Armerina. But you can also decide to follow the “true” itineraries of the artist, visiting Syracuse, the city where Caravaggio stopped after leaving Malta and where, thanks to the help of his friend Mario Minniti, he succeeded in getting an important commission, namely the painting of a picture for the church dedicated to the Syracusan martyr. The setting of The Burial of Saint Lucy is very reminiscent of the Latomy caves (today inside the Syracuse archaeological area) which Caravaggio visited: it was he, that coined the name Dionysius’ Ear for the big cave, that today we all know by this name. You continue to Messina: The Resurrection of Lazarus and Adoration of the Shepherds today are kept at the Civic Museum of the city in the Peloritani, but unfortunately it is useless to go on to Palermo, because Nativity with SS Lawrence and St. Francis of Assisi, which the painter did for the San Francesco Oratory, was stolen in 1969. (text > m. c. castellucci)
Elena Sofia Ricci è una delle protagoniste femminili (a sinistra). A destra, il Duomo di Piazza Armerina e l’interno del Castello Maniace, che si riconoscono in alcune scene (sotto) > Elena Sofia Ricci is one of the female characters (left). Right, the Cathedral of Piazza Armerina and the inside of Castello Maniace, which we recognize in some scenes (below)
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Siracusa Chiesa di Santa Lucia: visite tutti i giorni 7-12,30 e 1519,30; il dipinto è posto sull’altare maggiore. Per visite guidate, anche alle catacombe sottostanti la chiesa (biglietto 5 €), coop. Kairos tel. 0931 64694
Syracuse Santa Lucia Church: visits every day 7-12.30 and 37.30; the painting is over the high altar. For guided visits, also to the catacombs under the church (ticket 5 €), Kairos cooperative tel. 0931 64694
Messina Museo Civico, Viale della Libertà 465 tel. 090 361292 Lun. e ven. 9-13,30; mar./gio./sab. 9-13,30 e 16-18,30; dom. e festivi 9-12,30; Mer. chiuso
Messina Civic Museum, Viale della Libertà 465 tel. 090 361292 Mon. and Fri. 9-1.30; Tue. /Thu. /Sat. 9-1.30 and 46.30; Sun. and holidays 9-12.30; Wed. closed
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VINO
siciliano Sicilian wine
Produzione ed esportazione crescono, insieme all’enoturismo: il vino è sempre più il volano dell’economia siciliana Production and export grow, together with wine tourism: wine is more and more important for Sicilian economy Avere conquistato il terzo posto nella classifica nazionale per produzione di vino (e mosto) è già un dato che può riempire d’orgoglio: in terra di Sicilia si producono quasi sette milioni di ettolitri di vino l’anno (6.974.406 per essere precisi), ad un passo dalla produzione pugliese, prima in classifica, che raggiunge quota 7.396.628 ettolitri all’anno. Ma il dato che più rende chiaro quanto la vocazione vitivinicola di questa terra sia fondamentale per la sua economia è quello riguardante l’esportazione. L’Isola, infatti, ha esportato vino per oltre 84 milioni di euro (dati IRVV relativi al 2006), una cifra che s’innalza ancor di più se consideriamo che la Sicilia ha posto sul mercato estero “solo” 412.708 ettolitri, ovvero meno del 6% della sua produzione totale. Cosa vuol dire tutto ciò? Semplice, il vino siciliano è tra i più apprezzati, e questo gli conferisce un valore di mercato maggiore. Ancora qualche numero per sottolineare l’importanza del settore. In Sicilia sono coltivati a uva 110.000 ettari di terra. Considerato che l’Isola ha
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Having conquered the third place in the national classification for the production of wine (and must) is already a datum to be very proud of: in Sicily almost seven million hectolitres of wine a year are produced (6,974,406 to be precise), just behind the Puglia production, the latter topping the classification with 7,396,628 hectolitres a year. But the datum that shows most clearly how fundamental the vine and wine vocation of this land is for its economy is the datum regarding export. The fact is that the island has exported wine for over 84 million euros (IRVV data relating to 2006), a figure that rises even more if we consider that Sicily has placed on the foreign market “only” 412,708 hectolitres, i.e. less than 6% of its total production. What does all this mean? It is simple. Sicilian wine is among the most appreciated, and this confers a greater market value on it. A few more figures to stress the importance of the sector. In Sicily 110,000 hectares of land are used for growing vines. Seeing that the island has a surface area equal to 25,710 square kilometres, i.e.
una superficie pari a 25.710 Kmq, ovvero due milioni e mezzo di ettari, si capisce come quegli 84 milioni di euro l’anno siano prodotti da poco più dello 0,04% della sua terra. Cifre che rendono molto bene l’importanza di questo mercato, che è tornato a segnare un trend in crescita, anche per quanto riguarda tutto quello che, in Sicilia, gira attorno al vino, quell’indotto culturale e non solo che nell’Isola mediterranea prende il nome di Strade del Vino. Al momento ne sono state istituite dodici (vedi box). 50
two and a half million hectares, we realise that 84 million euros a year are produced by a little over 0.04% of its land. These are figures that very clearly show the importance of this market, which is once again showing a growth trend, also as regards everything that in Sicily revolves around wine, that cultural and other by-product that in the Mediterranean island takes the name of Wine Routes. So far twelve of them have been created (see box).
Le strade del vino the wine routes Cerasuolo di Vittoria tel. 0932 675387 > www.stradacerasuolovittoria.it
Dei Castelli Nisseni > Castles in Caltanissetta province tel. 091 320054
Provincia di Messina > Province of Messina tel. 090 9223119 > www.stradadelvinomessina.it
Dell’Etna tel. 095 4012961/63/64 > www.stradadelvinodelletna
Alcamo DOC > COD tel. 0924 25008 > www.stradadelvinoalcamodoc.it
Marsala - Terre d’Occidente tel. 0923 715833 > www.stradavinomarsala.it
Monreale DOC > COD tel. 0924 36123 mobile 335 8448437
Erice DOC > COD tel. 0923 811700 > www.stradadelvinoericedoc.it
Sul percorso della Targa Florio Along the route of the Targa Florio race tel. 091 6717444
Terre Sicane tel. 0925 940217 / 0925 943139 > www.stradadelvinoterresicane.it
Val di Mazara tel. 0923 940607 > www.stradadelvinovaldimazara.it
La strada del vino Val di Noto > Val di Noto wine route tel. 0931 595106
The wine route devoted to Cerasuolo di Vittoria crowns one of the excellences of Sicilian oenology: we are in the provinces of Ragusa and Syracuse, in a territory that blends vine and wine traditions with landscape and monumental beauty. This is the birthplace of Nero d’Avola (the vine from which comes the wine of the same name which has won so many prizes) with which, thanks to skilful blending with Frappato, another vine that is typical of these areas, Cerasuolo is produced. In the centre of Sicily Nero d’Avola links the firms that belong to the Wine Route of the Castles of Caltanissetta province, while various vines are involved in the route of Messina province: it includes Malvasia delle Lipari (malmsey), produced in the Aeolian Islands, Faro wine and Mamertino: all three are wines with an old tradition, appreciated in very remote times. The steep road of Etna wine, the first Sicilian one to get the prestigious recognition of the controlled-origin denomination, takes us up and down the bends that wind among the lavas of the volcano, while for the Alcamo and Marsala wine routes we are on the opposite side of the island: the Alcamo COD is a white table wine with moderate alcohol strength, already known in the sixteenth century and recognized as a COD in 1972 (in Alcamo you can also visit the Regional Wine Shop at the Castle of the Counts of Modica); Marsala, instead, was “discov-
La strada del vino dedicata al Cerasuolo di Vittoria incorona una delle eccellenze dell’enologia siciliana: siamo fra le province di Ragusa e Siracusa, in un territorio che alle tradizioni vinicole sposa la bellezza paesaggistica e monumentale. In queste terre ha avuto origine il Nero d’Avola (vitigno da cui nasce l’omonimo e premiatissimo vino) con il quale, grazie al sapiente abbinamento con il Frappato, ancora un vitigno tipico di queste zone, si produce il Cerasuolo. Nel centro della Sicilia, ancora il Nero d’Avola, lega le aziende che fanno parte della Strada del vino dei Castelli Nisseni, mentre sono diversi i vitigni che entrano in gioco nella strada della Provincia di Messina: essa comprende infatti il Malvasia delle Lipari, prodotto nelle Eolie, il vino Faro e il Mamertino: tutti e tre vini di antichissima tradizione, apprezzati già nella notte dei tempi. La ripida strada del vino dell’Etna, primo tra i siciliani ad ottenere il prestigioso riconoscimento della denominazione di origine controllata, ci porta su e giù per i tor51
nanti che s’attorcigliano fra le lave del vulcano, mentre per le strade del vino di Alcamo e di Marsala siamo al capo opposto dell’Isola: l’Alcamo DOC è un vino bianco da pasto di moderata gradazione alcolica, noto già nel Cinquecento e riconosciuto doc nel 1972 (nell’omonima cittadina si può visitare anche l’Enoteca Regionale ospitata presso il Castello dei Conti di Modica); il Marsala, invece, fu “scoperto” da un imprenditore inglese al principio dell’Ottocento e da allora il settore vinicolo per questa bella cittadina è assolutamente trainante: basti pensare che la superficie vitata arriva all’80% dell’intero territorio dedicato all’agricoltura. La DOC Marsala copre l’intera provincia di Trapani, a eccezione del citato comune di Alcamo, Favignana e Pantelleria (su quest’ultima isoletta, d’altra parte, si coltivano altri ottimi liquori, il Moscato e Passito DOC). Sempre in provincia di Trapani si snodano le vie dedicate al DOC Delia Nivolelli, caratteristico del Val di Mazara, e all’Erice DOC, prodotto unico grazie alla morfologia del terreno, all’esposizione e al clima. In provincia di Palermo troviamo le strade dedicate all’ottimo Monreale DOC e ai vini prodotti sulle prime pendici delle Madonie, lungo il percorso della storica Targa Florio. Per finire torniamo nel bellissimo territorio fra Ragusa e Siracusa in cui si producono il Moscato di Noto e di Siracusa DOC, vini da meditazione che affondano le radici nella leggenda che vuole che Siracusa sia stata la prima città a coltivare la vite nel mondo occidentale. (testo: e. gatti, c. j. raeli > foto: hanne carstensen; melo minnella)
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ered” by an English entrepreneur at the start of the nineteenth century and since then for this pretty little town the vine and wine sector has been absolutely fundamental: one need only think that the surface used for vines accounts for 80% of the whole agricultural territory. The Marsala COD takes in the whole of Trapani province, with the exception of Alcamo, Favignana and Pantelleria (on the latter islet, on the other hand, other excellent liqueurs, Moscato and Passito COD, are produced). In Trapani province there are the wine routes devoted to the Delia Nivolelli COD, characteristic of the Val di Mazara, and to the Erice COD, a unique product thanks to the morphology of the terrain, the exposure and the climate. In Palermo province we find the routes devoted to the excellent Monreale COD and the wines produced on the lower slopes of the Madonie, along the route of the historic Targa Florio car race. To end, we return to the beautiful territories of the Ragusa and Syracuse provinces, where the Noto and Syracuse Moscato CODs are produced, meditation wines rooted in the legend according to which Syracuse was the first place to cultivate the vine in the western world. (text: e. gatti, c. j. raeli > photos: hanne carstensen; melo minnella)
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Quinto appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizioni popolari Sara Favarò > Fifth appointment with the fascinating world of Sicilian dialect: with the popular tradition researcher Sara Favarò I canti si possono ascoltare cliccando > You can hear the songs by clicking on
www.sikania.it
Canti d’amore e serenate Love songs and serenades “Vinni la primavera - li mennuli su ‘n ciuri - a mia ‘n focu d’amuri - lu cori m’addumò” (è venuta la primavera - i mandorli sono in fiore - a me un fuoco d’amore - il cuore m’incendiò), canta la prima quartina di “Si maritau Rosa”, un famoso canto folcloristico siciliano della prima metà del secolo scorso. E quale migliore mezzo se non le canzoni per esprimere il risveglio primaverile della natura ed anche dei sensi? Canti per veicolare messaggi d’amore, così come le attùrne, ossia le serenate eseguite la sera, sotto il balcone di una donna. È tutt’ora possibile, in alcuni paesi, sentire dei complessini suonare, nottetempo, qualche “ballabile” ed anche intonare canti amorosi. L’attùrna viene “portata” la sera prima del matrimonio per augurare una buona sorte ai novelli sposi e, talvolta, anche al rientro del viaggio di nozze. La partitura seguente è il frammento di un tango eseguito da un’orchestrina che si riuniva, fino ad una ventina di anni addietro a Vicari, in provincia 56
“Spring has come - the almonds are in flower - a fire of love - has set my heart on fire” says the first quatrain of “Si maritau Rosa”, a famous Sicilian folk song from the first half of the last century. And what better means than songs to express the spring awakening of nature and also of the senses? Songs to communicate messages of love, like the attùrne, i.e. serenades performed in the evening, under a woman’s balcony. It is still possible now, in some villages, to hear some little groups at night playing a “dance tune” and also intoning love songs. The attùrna is “taken” on the evening before the marriage to wish good luck to the bride and groom, and sometimes also on their return from the honeymoon. The score that follows is the fragment of a tango performed by a little orchestra that until about twenty years ago got together at Vicari, in Palermo province, at the home of Nino Floria. This musical group, like many others in various Sicilian villages, enjoyed performing dance music at sònari
di Palermo, presso l’abitazione di Nino Floria. Tale gruppo musicale, così come tanti altri nei vari paesi siciliani, si dilettava ad eseguire musiche da ballo nei sònari (feste di ballo in casa) ed anche a purtari attùrna. Musica che, nella quasi totalità, prendeva spunto da motivi di canzoni che si ascoltavano in radio e nei dischi in vinile a 78 giri. Luogo deputato alle scelte d’amore era la chiesa. Fino agli anni Trenta del secolo scorso, usualmente, le ragazze non uscivano di casa, se non per andare “a Messa”. E mai da sole, ma accompagnate. In chiesa alle ragazze e alle donne erano destinati gli spazi della navata centrale, gli uomini affollavano quelle laterali. Le sedie non erano già disposte sul pavimento, ma ammonticchiate vicino al fonte dell’acqua benedetta. A loro guardia c’era u siggiaru (il re-
U jornu d’a missa Un jornu iu mi nni ii a la missa e idda stissa l’occhiu mi scacciò allura iu subbitu mi ci abbicinai e m’assittai ‘nta la seggia ch’era ddà. Era misu tisu tisu viu a lu siggiaru chi stennea la manu mi votu e dicu: “Dinari ‘un ci nn’è”. Mi votu e dicu: “Dinari ‘un ci nn’è”. Allura iu ii p’assittarimi ii p’assittarimi e la seggia ‘un c’era cchiù. Lu siggiaru scilliratu mi l’avia livatu c’onn’avè paiatu. M’allavancai mi struppiai ‘na risata si nni fici la mia bella Mei oh chi fiura chi fici Cocò. Oh chi fiura chi fici Cocò. Portu ‘n testa di cinc’anni stu cappeddu granni capi a tutti banni li scarpi vecchi c’on servinu cchiù. Li scarpi vecchi c’on servinu cchiù. A brazzettu a la me zita sangu di la crita n’haiu a fari vita Oh licca mecci vattinni di cca. Oh licca mecci vattinni di cca. Oh licca mecci vattinni di cca.
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sponsabile delle sedie), che quasi dovunque era il sacrestano, e a chi intendeva assistere seduta/o alla funzione, non rimaneva che pajaricci (pagargli) la sedia. I maschi schietti, (celibi o single come si dice nell’Italia inglesizzata), non si sedevano, e non per risparmiare i soldi, ma per avere una visione migliore. Stando in piedi potevano scrutare dall’alto la navata centrale, affollata di donne da marito. Era così che tra un “Pater noster” e un “Amen”, trovavano connubio sguardi e future promesse d’amore. “Ite, missa est”, solennizzava il parroco, mentre emozioni e fremiti libravano leggeri nel cielo dell’amore. Il giorno della messa Un giorno io sono andato a messa / e lei stessa mi fece l’occhiolino / allora io subito mi avvicinai / e mi sedetti sulla sedia che era là. Ero messo teso, teso / vedo il guardiano di sedie che stendeva la mano / mi giro e dico: “Denari non ce n’è”. / Mi giro e dico: “Denari non ce n’è”. 58
(dance parties in homes) and also purtari attùrna. (to perform serenades). It was music that was almost entirely inspired by song melodies heard on the radio and in 78 rpm records. The place appointed for love choices was the church. Until the nineteen-thirties girls didn’t usually go out except to go “to mass.” And never alone, but accompanied. The places in the church for the girls and the women were along the central nave, while the men crowded into the side ones. The chairs were not yet prepared on the floor, but were heaped up next to the holy water font. Guarding them there was u siggiaru (the person responsible for the chairs), who almost everywhere was the sacristan. Those intending to assist at the mass sitting had to pay him for the chair. The schietti males (single ones) did not sit, and not so as to save money, but to get a better view. Standing, they could scrutinize from above the nave, crowded with marriageable women. So between a “Lord’s Prayer” and an “Amen” a
match was made between gazes and future promises of love. “Ite, missa est”, proclaimed the priest, while emotions and quivers hovered lightly in the heaven of love. The day of the mass One day I went to mass / and she herself winked at me / then at once I drew near / and I took a seat on the chair that was there. I was tense, tense / I see the chair guardian reaching out a hand / I turn and say: “No money.” / I turn and say: “No money.” I went to sit / went to sit and the chair was gone. / The villainous chair guardian / had taken it away because I had not paid. I fell down, I hurt myself / my beautiful Mei laughed / oh what a poor figure Cocò cut. / Oh what a poor figure Cocò cut. For five years on my head I have been wearing / this big hat that goes in anywhere / the old shoes that I don’t need anymore. / The old shoes that I don’t need anymore. Walking arm-in-arm with my fiancée, / blood of clay I have to make a life of it / oh verger go away from here. / Oh verger go away from here. / Oh verger go away from here. (sara favarò)
Feci per sedermi / feci per sedermi e la sedia non c’era più. / Il guardiano di sedie scellerato / l’aveva levata perché non avevo pagato. Caddi per terra mi feci male / una risata fece la mia bella Mei / oh che figura che fece Cocò. / Oh che figura che fece Cocò. Porto in testa da cinque anni questo / cappello grande che entra ovunque / le scarpe vecchie che non servono più. / Le scarpe vecchie che non servono più. Sottobraccio alla mia fidanzata / sangue delle creta ne devo fare vita / oh lecca stoppini vai via da qua. / Oh lecca stoppini vai via da qua. / Oh lecca stoppini vai via da qua. (sara favarò) 59
Il mito in Sicilia Myth in Sicily La predizione di Circe ad Ulisse è il giusto prologo per le storie che stiamo per raccontare, storie di mucche, di dei e di fanciulle La maga Circe in un quadro di John Waterhouse (1849-1917) > Circe in a painting by J. Waterhouse
The prediction made by Circe is the right prologue to the stories we’re going to tell, stories of cows, of gods and girls “Allora incontro ti verran le belle / spiagge della Trinacria isola, dove / pasce il gregge del Sol, pasce l’armento: / sette branchi di buoi, d’agnello tanti, / e di teste cinquanta i branchi tutti. / Non cresce, o scema, per natale o morte,/ branco; e le Dive sono i lor pastori (...) Pascoleranno intatti e a voi soltanto / calerà del ritorno il suol nativo, / non però senza guai, fiavi concesso. / Ma se giovenca molestaste od agna, / sterminio a te predìco, al legno e a’ tuoi / e pognam, che tu salvo ancor ne andassi, / riederai tardi, e a gran fatica, e solo”. / Disse; e sul trono d’ôr l’Aurora apparve. (Odissea, canto XII - 164/187) Così Circe metteva in guardia il prode Ulisse, più che con un oracolo, con questa che sembra una minaccia. Una predizione che è il giusto prologo per le storie che stiamo per raccontare, storie che hanno a che fare con il solito Ulisse, con tante mucche, con la luna e con una fanciulla di nome Sicilia. Ulisse, dunque. La cui cattiva stella lo porta a subire venti contrari e tempeste, tanto che - gira 60
“Thence to Trinacria’s shore you bend your way, / Where graze thy herds, illustrious source of day! / Seven herds, seven flocks enrich the sacred plains, / Each herd, each flock full fifty heads contains; / The wondrous kind a length of age survey, / By breed increase not, nor by death decay. / Two sister goddesses possess the plain, / … Here, watchful o’er the flocks, in shady bowers / And flowery meads, they waste the joyous hours. / Rob not the gods! and so propitious gales / Attend thy voyage, and impel thy sails; / But if thy impious hands the flocks destroy, / The gods, the gods avenge it, and ye die! / ‘Tis thine alone (thy friends and navy lost) / Through tedious toils to view thy native coast”. / She ceased: and now arose the morning ray. (Odyssey, Book XII). Thus Circe warns the valiant Ulysses, more than with an oracle, with what seems like a threat. It is a prediction that is the appropriate prologue to the stories that we are about to tell, stories that have to do with the usual Ulysses, a lot of cows, the moon and a young girl named Sicily.
Le vacche sacre di Apollo in un mosaico della Villa del Casale, Piazza Armerina > Apolloâ&#x20AC;&#x2122;s holy cows in a mosaic in the Villa del Casale, Piazza Armerina
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Apollo, figlio tra i prediletti di Giove, aveva scelto la Sicilia quale pascolo delle sue mandrie, le vacche sacre di cui l’quipaggio di Ulisse si nutre
Apollo, one of Jupiter’s children, choose Sicily as a pasture for his herds, the holy cows eaten by Ulysses’ crew Well then, Ulysses. Whose bad star leads him to suffer contrary winds and storms, so much so that - whichever way you turn - after having already once escaped the dangers concealed in beautiful Sicily, he lands again on the beaches of the island, driven by westerly and easterly winds, this time on the request of his fellow-adventurer Eurylochus: “It seems you are made of iron and would prevent your friends, exhausted with their efforts and lack of sleep, from landing and making a decent meal on this sea-encircled isle. Instead you order us to travel on through advancing night, driven from this island into the misty deep. Night bears the fierce winds that wreck ships. How would we escape total destruction if a southerly or a fierce westerly gale sprang up, those that most often sink vessels despite the omnipotent gods? No, let us give way to dark night, and take our supper on shore by the swift ship, then embark in the morning, and put out once more into the wide waters.” “Ulysses answers him and 62
che ti rigira - dopo esser scampato già una volta ai pericoli che si celavano nella bella Sicilia, ecco che sui lidi dell’Isola riapproda, sospinto da venti di Mezzogiorno e di Ponente, questa volta su richiesta del suo compagno d’avventure Euriloco: “... Contendi il toccar terra, e di non parca / Cena sul
the other sailors, agreeing to spend the night on the island on a condition: “But let all of you swear me a solemn oath that none of you, his mind clouded with error, will kill a cow or sheep of any herd of cattle or flock we find.” (Odyssey, Book XII). They should have stopped for a single night, but
Capo Pachino, nei pressi del quale si individua Capo Odisseo > Todays Capo Pachino is near the old Capo Odisseo
lido ristorarsi. Esigi / Che in mezzo le notturne ombre su questo / Pelago a caso erriam, benché la notte / Gravi produca disastrosi venti. / Or chi fuggir potrà l’ultimo danno / Dove repente un procelloso fiato / Di Mezzodì ci assalga, o di Ponente, / Che de’ numi anco ad onta, il legno sperda? / S’obbedisca oggi alla divina notte, / E la cena nell’isola s’appresti. / Come il dì spunti, salirem di nuovo / La nave, e nell’immensa onda entreremo”. A lui e agli altri marinai risponde
“For a whole month the wind never stopped blowing from east or west”. In the end the provisions ran out and the sailors’ hunger led Ulysses’ sad destiny to be fulfilled. It was precisely Eurylochus that provoked the anger of Apollo, having decided to sacrifice one of his heifers to the gods. This was a sacrifice that was to be compensated for by the building of a temple to the god of the sun, if this god, forgiving the action, allowed them to leave the island. Things did not go that way. Circe’s prophecy 63
La “solitaria spiaggia” di Ulisse a Portopalo > Ulysses’ “solitary beach” by Portopalo
Ulisse, accettando di passar la notte sull’Isola a patto che “... Giurate almeno, e col più saldo giuro, / Che, se greggi troviam, troviamo armenti, / Non sia chi, spinto da stoltezza iniqua, / Giovenca uccida, o pecorella offenda” (Odissea, canto XII - 361/387). Una notte sola avrebbe dovuto sostare, ma “Per un intero mese Austro giammai / Di spirar non restava, e poscia fiato / Non sorgea mai, che di Levante o d’Austro”. Finché non si svuotarono le stive e la fame dei marinai portò al compimento il triste destino dell’Odisseo. Fu proprio Euriloco a provocare l’ira di Apollo, avendo deciso di sacrificare agli dei proprio una delle sue giovenche. Un sacrificio che sarebbe stato ricompensato dall’edificazione di un tempio al dio del sole, se questi, perdonato il gesto, avesse concesso loro di lasciare l’Isola. Così non fu. La profezia di Circe si avverò e solo Ulisse trovò salvezza su una lontana spiaggia nel regno di Alcinoo. Dove avveniva tutto ciò? Nei pressi di Capo Pachino, forse dalle parti di Portopalo, dove il promontorio detto Capo di Marzo un tempo era conosciuto come Capo Odisseo, laddove domina64
came true and only Ulysses was saved on a distant beach in the kingdom of Alcinous. Where did all this happen? Near Capo Pachino, perhaps near Portopalo, where the promontory called Capo di Marzo was once known as Cape Odysseus, dominated by south and west winds, where the sirocco often lasts many days. Here Ulysses was to find his “solitary beach” to pray to the gods, a beach along which there was the fertile countryside in which there grazed the herds of the god Apollo. These were herds able to give milk worthy of the god like the cows of the Modica race, “with wide foreheads and arched horns”, which have grazed since remote times in this area. These are times as remote as those in which here there was revered the goddess Hera, who was reflected in the moon, a star that many times the ancient inhabitants of these lands, the Siculi, represented in their primitive frescoes in the caves in the Modica area. Hera was the divinity protecting married couples and parturient women as well as hunters, cliffs and high inhabited areas like these mountains that today we call Erei in honour of the ancient divinity better known with her Latin name, Juno.
Myth in Sicily
Il mito in Sicilia no i venti di Mezzogiorno e di Ponente, e dove l’Austro (lo Scirocco) è solito perdurare per diversi giorni. Qui Ulisse avrebbe trovato la sua “solitaria spiaggia” per pregare gli dei, una spiaggia sulla quale si affacciava l’ubertosa campagna nella quale pascolavano le mandrie del dio Apollo. Mandrie capaci di dare un latte degno del dio, come le vacche di razza modicana, “di fronte larga e con le corna in arco”, che in questa zona pascolano fin da tempi remoti. Tempi lontanissimi quanto quelli in cui qui si venerava la dea Era, che si rifletteva nella luna, astro che così tante volte gli antichi abitanti di queste terre, i Siculi, hanno raffigurato nei loro affreschi primitivi nelle grotte modicane. Era, divinità protettrice degli sposi e delle partorienti così come dei cacciatori, delle rupi e delle alture abitate, come questi monti che oggi chiamiamo Erei in onore dell’antica divinità meglio conosciuta con il suo nome latino, Giunone. I Siculi avrebbero dato il nome all’Isola, anche se una leggenda, probabilmente di origine bizantina o araba, ne attribuisce l’origine ad una fanciulla, la cui storia sembra essere la versione “riveduta e corretta” del mito greco di Egesta. Sicilia era una bellissima principessa libica alla quale un oracolo aveva predetto che se non avesse lasciato il suolo natio, sola e in barca, entro il quindicesimo compleanno, sarebbe stata uccisa dal mostro chiamato Greco-Levante. Così, il giorno del suo compleanno, Sicilia viene abbandonata su una barca. Tre mesi, racconta la leggenda, la barca resta in balia delle correnti, tre mesi durante i quali la fanciulla esaurisce le scorte di acqua e di cibo. Sta per arrendersi al suo triste destino, ma ecco che i venti la sospingono su una spiaggia deserta, piena, però, di frutta e di acqua sorgente. Sicilia, seppur rifocillata, è sola, e la solitudine può essere la peggiore delle disgrazie. Ma anche qui, quando credeva di impazzire, ecco che il Fato le sorride, inviandole un ragazzo bellissimo con il quale generare la popolazione di quella terra fertile e meravigliosa. La spiaggia, così indica il mito, sarebbe quella di Portopalo. (maria lohman - XII - continua)
The Siculi are believed to have given the name to the island, though a legend, probably of Byzantine or Arab origin, attributes its origin to a young girl, whose history seems to be the “revised and corrected” version of the Greek myth of Aegesta. Sicilia was a beautiful Libyan princess to whom an oracle foretold that if she did not leave her native land, alone in a boat, within her fifteenth birthday, she would be killed by the monster called GreekLevant. So on the day of her birthday, Sicilia was abandoned on a boat. Three months, the legend says, the boat was at the mercy of the tides, three months during which the young girl used up her supplies of water and food. She was about to give herself up to her sad destiny, but then the winds drove her onto a deserted beach, full of fruit and spring water. Sicilia, though restored, was alone, and loneliness can be the worst of misfortunes. But here too, when she thought she would go mad, Fate smiled on her, sending her a very beautiful boy with whom to engender the population of that fertile and marvellous land. The beach, the myth indicates, would be that of Portopalo. (Maria Lohman - XII - to be continued) Era, la sposa di Giove, cui sono dedicati i Monti Erei > Hera was Jupiter’s wife: the Erei Mountains are devoted to her
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tesori nascosti>hidden treasures
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
La Chiesa dell’Annunziata a Trapani The Annunziata Church in Trapani Le cappelle della Madonna delle Grazie e dei Marinai > The chapels of the Madonna of Graces and Sailors Benché la quotidianità costringa a ritmi sempre più veloci, ad impegni sempre più incombenti, al frastuono che sovrasta il pensiero, è ancora possibile godere di luoghi del silenzio come quelli racchiusi tra le mura delle cappelle della Chiesa dell’Annunziata a Trapani. In questi spazi, dove il tempo pare essersi cristallizzato, i pellegrini invocano la protezione per i propri cari o rendono omaggio per averli preservati dal mare. Al termine della grande navata della chiesa, attraverso passaggi obliqui, si
accede alla cappella dedicata alla patrona di Trapani e protettrice dei marinai e dei pescatori. Le pareti che ne definiscono il perimetro rettangolare sono scandite da paraste lisce che guidano lo sguardo verso il baldacchino dell’altare con la statua della Madonna delle Grazie - opera, del XIV secolo, dello scultore Nicola Pisano - incorniciato da un raffinato portale in marmo bianco a rilievo realizzato nella bottega del Gagini alla fine degli anni Trenta del Cinquecento. Avvicinandosi all’altare, oltrepassato il
Although daily life imposes faster and faster rhythms on us, and more and more pressing commitments, din that overwhelms thought, it is still possible to enjoy places of silence like the ones inside the walls of the chapels of the Annunziata church in Trapani. In these places, where time seems to be crystallized, pilgrims invoke protection for their loved ones or pay tribute for having been saved from the sea. At the end of the big nave of the church, through oblique passages you get to the chapel dedicated to the patron
saint of Trapani and protectress of sailors and fishermen. The walls that define its rectangular perimeter are comparted by smooth pilasters that lead the gaze towards the canopy of the altar with the statue of the Madonna of the Graces - a 14th century work by the sculptor Nicola Pisano - framed by a refined portal in embossed white marble done in the Gagini workshop at the end of the 1530s. Approaching the altar, after going through the gate into it, devotees, observing a rigorous silence full of hope
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TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
L’interno della Chiesa dell’Annunziata > Interior of the Annunziata Church
cancello che lo delimita, i devoti, osservando un rigoroso silenzio colmo di speranza e gratitudine, dopo il segno della croce e perpetuando una tradizione secolare, danno inizio ad una personale processione religiosa, da sinistra verso destra, intorno al baldacchino. A metà del percorso la processione per qualche istante devia nello spazio compreso tra le colonne centrali del baldacchino dove pochi gradini consentono al fedele di accostarsi alle figure, di schiena, della Madonna e di due Angeli e trasferire loro, sfiorandole appena con le punte delle dita, un bacio, poi riprende nuovamente e si conclude davanti all’altare. Ad accrescere il misticismo di questo piccolo luogo sorto, nel XVI secolo, come cappella funeraria dei fratelli Bosco, è la cupola in pietra tufacea che per l’immediata leggibilità del suo impianto, una semisfera sostenuta da nicchie agli angoli, risalta ulteriormente rispetto alla complessità della decorazione a tarsie marmoree delle pareti. Un tripudio di colore, fantasie floreali e testine alate, incentrato sul contrasto del rosso, del nero e del bianco. Nei portali che introducono alle cappelle attigue - di Sant’Alberto e di San Vito - risaltano le insegne del principe Fardella - promotore e finan68
and gratitude, after the sign of the cross, perpetuating a centuries-old tradition set going a personal religious procession, from left to right, around the canopy. Halfway through, for a few instants the procession makes a detour into the space between the central columns of the canopy, where a few steps allow the believer to approach the figures, seen from the back, of the Virgin and two Angels and to transfer a kiss to them, just skimming them with the fingertips; the procession then starts again and ends in front of the altar. Increasing the mysticism of this small place which came into being in the 16th century as the funeral chapel of the Bosco brothers - is the dome in tufa stone, which because of the immediate legibility of its plan, a hemispheroid supported by niches at the corners, stands out more in comparison to the complexity of the decoration with marble inlays on the walls. It is a feast of colour, floral fantasies and winged heads, hinging on the contrast of red, black and white. In the portals that lead into the adjoining chapels - of St. Albert and San Vito - stand out the insignias of Prince Fardella - the promoter and financier of the wall decoration commissioned, in 1660, from Giuseppe
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
ziatore della decorazione parietale commissionata, nel 1660, a Giuseppe Orlando - e, tra le volute dei timpani, il motivo della conchiglia. Ricorrente in tutta la Chiesa dell’Annunziata esso diviene predominante nella Cappella dei Marinai la cui costruzione, prevista sul finire degli anni Dieci del Cinquecento, si è conclusa, presumibilmente, prima del 1550. Lungo l’asse principale due archi a sesto acuto si fronteggiano, l’uno per dare accesso alla cappella direttamente dalla chiesa, l’altro per dare accesso all’abside con il catino modellato come una conchiglia. La cupola richiama quella della cappella della Madonna delle Grazie, ma se ne distacca nei dettagli. Le pareti dell’abside e dell’ambiente principale quadrato sono articolate a quote diverse (probabilmente, secondo Marco Nobile, per un ripensamento durante la costruzione) da un fregio ornato con tralicci e testine alate e tra le paraste da nicchie semicircolari con il catino a conchiglia scolpito in un unico blocco. La ripetizione del motivo, la qualità delle sagome e dell’intaglio che incide appena le superfici e la tinta calda della pietra tufacea fanno di questo spazio uno degli episodi architettonici più singolari del panorama architettonico trapanese. (testo: roberta canestro > foto: filippo adamo)
Orlando - and, among the volutes of the tympana, the shell motif. Recurrent in the whole Annunziata church, it becomes predominant in the Chapel of the Sailors, the building of which, scheduled for the end of the first decade of the sixteenth century, was presumably concluded before 1550. Along the main axis two Gothic arches face one another, one directly giving access to the chapel from the church, the other giving access to the apse, which has a bowl modelled like a shell. The dome is reminiscent of that of the chapel of the Madonna of Graces but differs from it in the details. The walls of the apse and the main square hall have at different heights (probably, according to Marco Nobile, because of an afterthought during the construction) a frieze adorned with lattices and winged heads and between the pilasters semicircular niches with a shell bowl sculpted in a single block. The repetition of the motif, the quality of the shapes and the carving that barely cuts into the surfaces and the warm hue of the tufa stone make this place one of the most unusual architectural episodes in the Trapani architectural panorama. (text: roberta canestro > photos: filippo adamo)
La Madonna delle Grazie e l’abside della Cappella dei Marinai > The Madonna of Graces and the apse of the Chapel of the Sailors
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A proposito di acqua e concessioni About water and concession
Leggo la Vs. rivista da tanto tempo e sempre con tanto interesse. Grazie e complimenti. A spingermi a scrivere è stata la lettura dell’articolo della signora Emilia Gatti, inserito nel numero di Gennaio/Febbraio 2008. A risvegliare in me l’interesse è stata la domanda che la giornalista pone: “Perché i siciliani devono pagare la propria acqua ad una multinazionale straniera?” In questa domanda si racconta il dramma della Sicilia, di essere siciliani di Sicilia e, quindi, persone che non sanno interrogarsi, guardare e vedere, utilizzare quello che la propria terra ha abbondantemente messo loro a disposizione. Meglio non far niente, meglio lamentarsi, meglio aspettare. Chi e che cosa, mi chiedo. Mi sembra strano che la signora non si chieda piuttosto e giustamente: perché per la concessione di emungimento dell’acqua fanno pagare un canone così irrisorio? Da un altro punto di vista, oltre alla pigrizia, inefficienza e cronica disorganizzazione siciliana, potremmo vedere un’azienda multinazionale che ha voluto investire in Sicilia, dando la possibilità di lavoro a 22 famiglie. Per quanta riguarda l’incremento della produzione, da 16.500 bottiglie l’ora a 46.000, senza aumentare il numero degli addetti, chiediamoci quali macchinari sofisticati adotta per farlo o se sfrutta il personale addetto. Per finire, dal punto di vista fiscale vige la legge che il reddito d’impresa è tassato dove viene prodotto e non dove è distribuito. Doveroso, per amore di una Sicilia che amo dal profondo del mio cuore. Serafina Micalizzi 70
I have been reading your magazine for a long time and always with great interest. Thank you and my compliments. I am promoted to write by the article by Emilia Gatti, in the January-February 2008 issue. My interest was aroused by the question that the journalist asks: “Why do the Sicilians have to pay a foreign multinational for their own water?” In this question there is recounted the drama of Sicily, of being Sicilians in Sicily, and therefore people that don’t know how to ask themselves questions, to look and to see, to use what their own land has abundantly made available to them. Better not to do anything, better to complain, better to wait. Who and what for, I wonder. It seems strange to me that the journalist doesn’t rather justly wonder: why do they charge so little for the right to take the water? From another point of view, in addition to laziness, inefficiency and chronic Sicilian disorganization, we could see a multinational firm that has chosen to invest in Sicily, giving work opportunities to 22 families. As regards the increase in production, from 16,500 bottles an hour to 46,000, without increasing the number of employees, let’s wonder whether sophisticated machinery is used or whether the staff are exploited. To end, from the fiscal point of view the law is that enterprise income is taxed is where it is produced and not where it is distributed. It is dutiful to say these things, out of love for Sicily that comes from the depths of my heart. Serafina Micalizzi
I Consigli di Sikania > Sikania advices
la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling
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WEEK END>
> Valguarnera (Enna)
19-20/04 San Giuseppe in primavera St. Joseph in spring
Informazioni> Information: Comune > Council Valguarnera tel. 0935 955111 Dove dormire e mangiare > Where to sleep and eat Azienda agrituristica > Holiday farm Grottacalda contrada Grottacalda, Piazza Armerina tel. 0935 958533; pensione completa 60 € a persona > Full board 60 € per person Pasto (menù fisso) 22 € a persona > Meal (set menu) 22 € per person
Festa popolare e contadina, la celebrazione siciliana di San Giuseppe è un tuffo nelle più antiche tradizioni rurali dell’Isola. A Valguarnera, piccolo paese dell’ennese sperso fra le pieghe degli Erei, la festa ha mantenuto intatte le sue caratteristiche più pittoresche ed è una delle più amate dalla popolazione, tanto che, per darle il giusto rilievo, si è preferito quest’anno spostarla in avanti di un mese esatto, per evitare la concomitanza con la Settimana Santa. Emblema della festa sono le tavolate che le famiglie imbandiscono, in casa propria, per onorare il santo falegname e ringraziarlo per le grazie ricevute. Il 19 le porte delle case vengono aperte e i visitatori possono gustare le numerose prelibatezze - pane, verdure, fritture - preparate. Ciascuno riceverà poi un pupu ri San Giuseppi. Particolarmente pittoresco il via vai dei devoti che, per assolvere a un voto, offrono al santo dei grandi ceri infiorati (m’braculi) o del grano, trasportato sul dorso da cavalli bardati. Non manca la processione della Sacra Famiglia, al mattino, e del simulacro del santo, di sera alle 20.
A folk and rustic feast, the Sicilian celebration of St. Joseph is a dive into the oldest rural traditions on the island. At Valguarnera, a village in Enna province lost among the folds of the Erei Mountains, the feast has maintained intact its most picturesque characteristics and it is one of the most popular with the population, so much so that in order to give it its full importance this year the decision was taken to move it forward exactly one month, to avoid an overlap with Easter Week. The outstanding feature of the feast is the banquets that families prepare, in their homes, to honour the carpenter saint and to thank him for graces received. On 19 March the doors of houses are opened and visitors can taste the numerous titbits - bread, vegetables, and fried foods. Each person will then receive a pupu ri san Giuseppi (puppet of St. Joseph). Particularly picturesque are the comings and goings of devotees that, to fulfil a vow, offer the saint big candles adorned with flowers (m’braculi) or wheat, transported on the backs of harnessed horses. There is also a procession of the Sacred Family, in the morning, and of the simulacrum of the saint, on the evening of 20 March.
Come arrivare > How to get there Dall’autostrada A19 Palermo - Catania, uscita Mulinello, direzione Valguarnera > From the A19 Palermo-Catania motorway, Mulinello exit, fork for Valguarnera 72
Dove dormire Where to sleep
I prezzi si intendono per doppia BB
Palermo & Provincia
Caltanissetta & Provincia
ASTORIA PALACE HOTEL **** Palermo - via Montepellegrino, 62 091 6280140 - fax 091 6371227 da 178 €
SAN MICHELE **** Caltanissetta - via Fasci Siciliani 0934 553750; da 120 €
HOTEL UCCIARDHOME **** Palermo - via Enrico Albanese, 34-36; 848 836766; da 160 €
A GRITURISMO PALLADIO Riesi - contrada Palladio, 0934 921305; 67 €
HOTEL CRYSTAL PALACE *** Palermo - via Roma 477/a; 091 6112580, da 130 € IL MEZZANINO DEL GATTOPARDO Palermo - via Alloro, 145; 333 4771703; da 110 €
Catania & Provincia LA VECCHIA PALMA *** Catania - via Etnea, 668 095 432025; da 100 €
ALBERI DEL PARADISO **** Cefalù - via dei Mulini, 18, 0921 423900; da 96 € (camera con finestra)
VILLA PARADISO DELL’ETNA **** S. Giovanni la Punta - via per Viagrande, 37 095 7512409; da 260 €
Agrigento & Provincia DIOSCURI BAY PALACE **** Agrigento - lungomare Falcone e Borsellino, 1 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxe HOTEL KAOS Villaggio Pirandello 0922 598622; da 130 € B&B LOCANDA DEL MORO Sciacca - via Liguori, 44, 0925 86756; 80 € AGRITURISMO CASALICCHIO Cammarata - contrada Casalicchio, 0922 908144; da 110 €
B&B RESIDENCE DELLE STELLE Caltanissetta - via San Giuliano, 27 0934 581819; 120 €
VILLA GUSSIO NICOLETTI Leonforte - c.da Rossi, SS 121 km 94,750 0935 903268; 110/256 €
B&B TALIA Modica - via Exaudinos, 9, 0932 752075; da 120 €
BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro, 0935 640529; 76 €
B&B LA CASA DI MONTALBANO Via A. Moro, 44, loc. Punta Secca, Santa Croce Camerina 0932 655566; da 64 € (min. 2 notti)
Messina & Provincia EUROPA PALACE HOTEL **** Messina - loc. Pistunina, SS 114 km 5+470 090 621601; da 100 € VILLA MIRAGLIA ** Cesarò - loc. Portella Miraglia SS 289 095 7732133; HB 100 € VILLA DUCALE **** Taormina - via Leonardo da Vinci, 60; 0942 28153; da 130 € D’ORANGE ALCANTARA *** Francavilla di Sicilia - via dei Mulini, 14/16 0942 981374; da 80 €
Siracusa & Provincia HOTEL ROMA **** Siracusa - via Minerva, 10, 0931 465626, da 200 € HOTEL MEDITERRANEO *** Siracusa - via Tripoli, 40, 0931 445047; da 75 € B&B AL TEATRO Siracusa - via del teatro, 15, 0931 64674; da 50 € AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCO Carlentini - c.da Piscitello; 095 447709 - 338 1720112; da 38 €
B&B SOTTO IL VULCANO Nicolosi - via Monpilieri, traversa V, s.n. 095 914851; da 57 €
RESIDENCE VILLA FIORENTINO Lipari - via G. Franza, 9 090 9812136; appartamento da 60 €
B&B I RUSTICI Trecastagni - via Archimede, 2, 095 7809956; da 30/35 €
Ragusa & Provincia
Enna & Provincia
HOTEL VILLA CARLOTTA **** Ragusa - via Ungaretti, 0932 604140;120 €
GRANDE ALBERGO SICILIA *** Enna - piazza N. Colajanni, 7; 0935 500850; 91/120 €
HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHI Ragusa Ibla - corso Don Minzoni, 6 0932 686021; da 90 €
B&B TRA CIELO E SABBIA San Vito Lo Capo - via del Secco, 44 +39 0923 972638 cell. +39 335 7488954; da 35 € www.tracieloesabbia.it
SELENE *** Piazza Armerina - via G.le Gaeta, 30/32 0935 683412; da 70 €
CAMBIOCAVALLO C.da Zimmardo - Pozzallo 0932 779118; da 110 €
KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****L Mazara del Vallo - via Salemi km 7+100; 0923 907763; 339 €
Trapani & Provincia TORRI PEPOLI *** Erice - viale Conte Pepoli, 333 3010504; da 200 €
ASTORIA PALACE HOTEL, PALERMO. L’organizzazione di congressi perfetti
Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto
via Montepellegrino, 62 - 90142 Palermo - +39 091 6280140 - fax + 39 091 6371227
WEEK END>
> Cefalù (Palermo)
25-27/04 Com’è bello andare in Vespa How nice it is to go on a Vespa Appassionati delle due ruote, e più specificamente della mitica Vespa Piaggio, si danno appuntamento a Cefalù, per i Vespa World Days. Si potranno ammirare modelli storici e moderni, visitare il “Vespa village”, partecipare a feste e passeggiate. Un’occasione “alternativa”, insomma, per una visita a Cefalù, splendida nella sua veste primaverile. È il periodo ideale, ad esempio, per una passeggiata fino in cima alla Rocca, il promontorio che domina la cittadina. Da qui si ammira un panorama splendido sui tetti di Cefalù, sulla costa e sul mare, e si possono osservare da vicino gli avanzi del cosiddetto “santuario di Diana”. Da vedere il Duomo (tutti i giorni 8-12 e 15,30-19), con i magnifici mosaici e il piccolo chiostro (visite lunedì - sabato, 10-13 e 14-18; ingresso 3 €); il Museo Mandralisca in cui si custodisce il Ritratto d’Ignoto di Antonello da Messina che alcuni critici d’arte accostano alla Gioconda per via dell’enigmatico sorriso (via Mandralisca, 15; tel. 0921 421547; tutti i giorni 9-19; ingresso 5 €); il lavatoio medievale.
Those who love scooters, and more specifically the mythical Vespa Piaggio, will be meeting in Cefalù for the Vespa World Days. You can admire historical and modern models, visit the “Vespa village”, and participate in parties and walks. It is an “alternative” occasion, in short, for a visit to Cefalù, splendid in its spring attire. It is the ideal period, for instance, for a walk to the top of the Rock, the promontory that dominates the town. From here you can admire a splendid panorama of the roofs of Cefalù, the coast and the sea. And you can see close-up the remains of the so-called “sanctuary of Diana”. A must is the Cathedral (every day 8-12 and 3.30-7), with its magnificent mosaics and the small cloister (visits Monday to Saturday, 10-1 and 2-6; admission 3 €); the Mandralisca Museum, where there is the Portrait of a man by Antonello from Messina, which some art critics have compared to the Gioconda because of the enigmatic smile (Via Mandralisca, 15; tel. 0921 421547; every day 9-7; admission 5 €); and the medieval washing place.
Informazioni> Information: A. Autonoma Turismo > Tourist Board corso Ruggero, 77, tel. 0921 421050 Stratos DMC, tel. 091 7302995 www.vespaworlddays.com Dove dormire> Where to sleep Alberi del paradiso via dei mulini 18/20; tel. 0921 423900; doppia BB da 150 € > double BB from 150 € Dove mangiare> Where to eat Al Porticciolo via Bordonaro, 66; tel. 0921 921981; 20 €; chiuso mercoledì (in inverno) > closed on Wednesdays (in winter); 20 €
Come arrivare > How to get there Dall’autostrada A20 Messina-Palermo uscita Cefalù > From the motorway A20 Messina-Palermo exit Cefalù 75
Dove mangiare Where to eat
Palermo & Provincia CUCINA PAPOFF Palermo - via I. La Lumia, 32 091 586460, chiuso sabato a pranzo e domenica, 35 € SHAKESPEARE & COMPANY Palermo - Salita Artale, 5, 091 7495205, chiuso mercoledì, 40/45 € PIZZERIA LE PERGAMENE Palermo - piazza Marina, 48/49, 091 6166142; 20 € AL DESCO Palermo - via Judica, 23; 091 6090587, aperto solo a cena, chiuso domenica, 40 € FARO VERDE DA BENITO S. Flavia - largo San Nicolicchia, 14, Porticello 091 957977 chiuso martedì, 40 € IL BAVAGLINO Terrasini - lungomare Praiola, 2; 091 8681284, chiuso martedì, 18 €
Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102; 0922 414400, chiuso lunedì, 40 € VITTORIO Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, 0925 78381 chiuso lunedì sera, 30 €
OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - c.da Torre, 0922 829824, chiuso mercoledì, 22 €
LA SCALA Caltagirone - scala S. M. del Monte, 8 0933 57781, chiuso mercoledì, 20 €
LA MADIA Licata - via F. Re Capriata, 22; 0922 771443, chiuso martedì e domenica sera in inverno, menù degustazione 40 €
IL GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta - via Piave, 3 095 7512727, chiuso lunedì, a pranzo da martedì a sabato, gennaio, 35 €
VECCHIO FIENILE Scicli - loc. Playa Grande, SP 18 km. 4, 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €
Enna & Provincia
Siracusa & Provincia
ARISTON Enna - via Roma, 353, 0935 26038, chiuso domenica, prezzo medio 25 €
TAVERNETTA DEL PAPIRO Siracusa - via Tripoli, 6, 0931 461066, chiuso domenica e in agosto, 25/30 €
LA BRACE Calascibetta - SS. 290 km 46, 0935 34699, chiuso lunedì e agosto, 25 €
TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23 0931 841772, chiuso martedì, 25 €
Messina & Provincia
MAURIZIO Porto Palo di Capo Passero - via Tagliamento, 22 0931 842644, chiuso martedì (mai in estate), ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €
ACQUARIUS S. S. di Quisquina - via L. Attardi, 62, 0922 982432, chiuso mercoledì, prezzo medio 25 €
Caltanissetta & Provincia VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 € L’ANGOLODIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 € CASANOVA Gela - via Venezia, 89 0933 918580, chiuso domenica, lunedì a cena e dal 15 al 31 agosto, 30 € VILLA ROSANGELO Mazzarino - contrada Pileri, 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €
Catania & Provincia L’AMBASCIATA DEL MARE Catania - piazza Duomo, 6, 095 341003; chiuso lunedì, 25 € OSTERIA ANTICA MARINA Catania - via Pardo, 29 095 348197; chiuso mercoledì, 30 €
Ristorante
REGINE Via Trapani, 4/a Palermo 091 58 65 66
DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; 090 44720, chiuso lunedì e in agosto, 25 € DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, 0941 662030; chiuso lunedì tranne luglio ed agosto; 20 € www.donsanto.it VILLA LA ROSA Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa, 24, 090 9889965, prezzo medio 25 € vini esclusi; info@villalarosa.it www.villalarosa.it LA MACINA San Marco d’Alunzio - via Aluntina, 48 0941 797848, chiuso martedì, 25 €
IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 095 7159247, 35 €, menù degustazione 52 €, vegetariano 26 €
COVO DEL PIRATA Milazzo - lungomare Garibaldi (p.le Marullo) 090 9284437, chiuso mercoledì, 35 €
LA GROTTA Acireale - via Scalo Grande, 46, loc. Santa Maria La Scala, 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €
Ragusa & Provincia
GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € ‘U TRAPPITU Militello Val di Catania - via Principe Branciforti, 125; 095 811447, chiuso lunedì, aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €
SERAFINO DAL 1953 Marina di Ragusa - lungomare A. Doria 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €
IL BAROCCO Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 0931 883266; chiuso martedì, 18 €
TRATTORIA DEL CROCIFISSO DA BAGLIERI Noto - via Principe Umberto, 48, 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 € Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € TAVERNA PARADISO Trapani - lungomare Dante Alighieri, 22 0923 22303; chiuso domenica, 30 €
DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 0932 651265, chiuso lunedì e domenica sera, 60 €
LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte 0924 46820; sempre aperto (eccetto festivi), 30 €
LE MAGNOLIE Modica - via Gianforma, 179, loc. Frigintini 0932 908136, chiuso martedì, 25 €
EL PESCADOR DA PASQUALE Favignana - p.zza Europa, 38 0923 921035, chiuso mercoledì a pranzo (solo in inverno), 25/30 €
CUCINA E VINO Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91 0932 686447, chiuso martedì, 20 €
PESCATORE Mazara del Vallo - via Castelvetrano, 191 0923 947580 chiuso lunedì, 35 €
WEEK END>
> Monreale (Palermo)
01-03/05 In festa per il Crocifisso The Crucifix feast Durano tre giorni i festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso, e sono sicuramente una delle occasioni più partecipate per la cittadina di Monreale. Se i primi due giorni sono dedicati alle manifestazioni folcloristiche e musicali, al “divertimento popolare”, tra bancarelle, luminarie e l’esibizione di artisti di grido, il 3 maggio è invece il momento della celebrazione religiosa. Al termine della messe solenne, il Crocifisso (un’opera del XVI secolo) viene sistemato sulla vara e i devoti vi si affollano intorno, per sfiorare il simulacro con un fazzoletto, in un gesto dal chiaro senso apotropaico, sempre ripetendo “Grazia, Patruzzu Amurusu!”. Alle 18 parte la processione: la vara sembra galleggiare su un mare di ceri accesi e di teste, al suo passaggio la gente lancia petali di rose. Il suo incedere è molto lento, tanto che per compiere il giro del centro storico impiega circa otto ore. Spesso i portatori si fermano per consentire ai fedeli di toccare l’effige con il fazzoletto o per appoggiarvi i bambini, che in questo modo vengono “affidati” al Crocifisso.
The celebrations in honour of the Most Holy Crucifix last three days, and they are surely one of the most popular feasts for the little town of Monreale. While the first two days are devoted to musical and folkloric events, to “popular entertainment”, amid stands, illuminations and performances by well-known artists, 3 May is instead the moment of the religious celebration. At the end of the solemn mass, the Crucifix (a 16th-century work) is placed on the bier and devotees crowd around it, to lightly touch the simulacrum with a handkerchief, in a gesture with a clear apotropaic meaning, always repeating “Grazia, Patruzzu Amurusu!” (Thank you, loving Father). At 6 pm the procession starts: the bier seems to float on a sea of lit candles and heads, and as it passes people throw rose petals. Its progress is very slow, and indeed to go all round the historic area it takes about eight hours. The bearers often stop to allow believers to touch the effigy with a handkerchief or to put their children up on it, so that they are “entrusted” to the Crucifix.
Informazioni> Information: Ufficio Turistico > Tourist Office tel. 091 6564679 Dove dormire> Where to sleep Baglio Conca d’Oro via Aquino 19 c/d, Borgo Molara, tel. 091 6406286; la doppia BB 195 € > double BB 195 € Dove mangiare> Where to eat Taverna del Pavone vicolo Pensato, 18, Monreale, tel. 091 6406209; chiuso lunedì; 30 € circa > closed on Mondays, about 30 €
Come arrivare > How to get there: Per arrivare a Monreale da Palermo, percorrere il corso Calatafimi (in direzione Sud) e, al termine della strada, alla biforcazione, imboccare, a destra, la provinciale 69 > To get to Monreale from Palermo, go up to the top of Corso Calatafimi (southwards), and at the end of this road, at the fork take provincial highway 69 on the right. 77
BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL
I Consigli di Sikania a cura di > Sikania advices by
Licchio’s > Taormina È una sosta obbligata per i buongustai in visita a Taormina, il ristorante “Licchio’s” di Angelo Longo. Il nome curioso deriva da un soprannome: sia il nonno che lo zio di Angelo (che avevano i pescherecci più importanti della zona) avevano dato ai primogeniti il nome di “Paolo” e tutti gli eredi, da allora, vennero soprannominati “Paolicchi”. Per circa 15 anni Angelo ha lavorato nella ristorazione in Italia e all’estero, fino a quando, nel
2002, ha infine aperto i battenti del proprio locale. La sala del ristorante, preceduta da un wine bar con cantina a vista, ha circa 70 posti a sedere ed è realizzata all’interno di un giardino d’inverno. In cucina, seguendo la precisa filosofia di Angelo (che fa tutti gli acquisti personalmente) si utilizzano pesce e carne locali e verdure di stagione. La specialità sono i crudi, sia di carne che di pesce, che diventano protagonisti degli antipasti
Licchio’s > Via Costantino Patricio 10, Taormina - tel. 0942 625327 - www.licchios.it A must for gourmets visiting Taormina is the “Licchio’s” restaurant of Angelo Longo. The curious name derives from a nickname: both the grandfather and uncle of Angelo (who had the most important fishing-boats in the area) gave the name “Paolo” to their first-born sons and all the heirs, from that time on, were nicknamed “Paolicchi.” For about 15 years Angelo worked in catering in Italy and abroad, until in 2002 he finally opened his own place. The restaurant, preceded by a wine 78
bar with an open-plan wine cellar, seats around 70 people and is inside a winter garden. In the kitchen, following the precise philosophy of Angelo (who does all the purchase himself) local fish and meat are used and season’s vegetables. The speciality is raw food, both meat and fish, which become protagonists of the starters in the carpaccio of smoked meat with flakes of citrus fruit, in the duck ham with warm croutons and in the grouper rolls filled with vegetables. Among the first courses stands out spaghetti
www.cronachedigusto.it
la ricetta dello chef the chef’s recipe Linguine con cernia e ortaggi
Ingredienti
nel carpaccio di carne affumicata con scaglie di agrumi, nello speck d’anatra con crostini caldi e nei rotoli di cernia ripieni di verdure. Fra i primi spiccano gli spaghetti ai ricci e la pasta fresca con verdure in crema di parmigiano, mentre fra i secondi ci sono la golosissima millefoglie di pesce con melanzana croccante e ristretta all’aceto balsamico e, per gli amanti della carne, il filetto scottato con marmellata di cipolle e arance. Difficile scegliere, giunti al dolce, fra la bavarese di castagne con salsa di cachi e la cornucopia di cioccolato ripiena con cioccolato bianco e pistacchi di Bronte. La carta dei vini, oltre alle classiche aziende blasonate, dà spazio anche ad aziende non pubblicizzate ma comunque degne di nota. (Simona Cacopardo) with sea urchins and fresh pasta with vegetables in cream of parmesan cheese, while among the second courses there is exquisite millefoglie of fish with crisp eggplant and cooked down with balsamic vinegar and, for meat lovers, fillet parboiled with onion and orange jam. It is difficult to choose, having reached the dessert, between the Bavarian cream of chestnuts with lotus sauce and the chocolate cornucopia filled with white chocolate and Bronte pistachios. The wine list, besides the classical and famous types, also takes in less well-known ones worthy of note. (Simona Cacopardo)
100 g di linguine, 150 g di cernia sfilettata e tagliata a dadini, 100 g di asparagi dell’Etna sbollentati, 4 pomodorini di Pachino, aglio, olio extravergine di oliva, peperoncino, prezzemolo Tritare molto finemente l’aglio e metterlo a soffriggere nell’olio. Aggiungere la dadolata di cernia e lasciare rosolare. Subito dopo aggiungere gli asparagi e i pomodorini, sale quanto basta e un pizzico di peperoncino. Condire le linguine al dente con la salsa e guarnire il piatto con gocce di prezzemolo frullato con olio.
Linguine with grouper and vegetables Ingredients 100 g of linguine, 150 g of filleted grouper cut into little cubes, 100 g of blanched Etna asparagus 4 little Pachino tomatoes, garlic, extra virgin olive oil, chilli peppers, parsley Mince the garlic very finely and brown it in the olive oil. Add the grouper cubes and leave to brown. Immediately afterwards add the asparagus and the tomatoes, salt to taste and add a pinch of chilli pepper. Season the slightly undercooked linguine with the sauce and garnish the dish with drops of parsley beaten with olive oil.
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OSPITALITÀ>HOSPITALITY
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Masseria Cianciò > Modica (Ragusa) Della Masseria Cianciò ci siamo già occupati, nel luglio 2002, descrivendo, per filo e per segno, il recupero della vecchia costruzione di campagna che un tempo aveva ospitato una piccola comunità di contadini. Un recupero che da allora, in effetti, non s’è mai fermato, tanto che per un periodo la struttura ha chiuso al pubblico. Riapre in questo mese di aprile, e gli alloggi sono diventati sette: una doppia con cucinino, tre triple, due quadruple e un mini appartamento in cui possono sistemarsi comodamente quattro persone. Tutte le camere si affac-
ciano sul baglio centrale, il cuore della vecchia masseria, un edificio di pregio che è stato restaurato e arredato rifacendosi ai materiali e agli arredi delle case contadine dell’Ottocento e del principio del Novecento. La proprietaria, che è arredatrice d’interni, si è occupata personalmente di ogni dettaglio, scegliendo, per integrare l’esistente, solo materiali tradizionali siciliani: ceramiche di Caltagirone, la bellissima pietra pece del ragusano ecc. Gli alloggi, tutti ampi e luminosi, sono dotati di servizi privati (completi di asciugacapelli), frigobar
Masseria Cianciò > Contrada Cianciò-Graffetta, Modica - tel. 335 330299 > BB a partire da 38 € a persona (minimo due notti) > BB from 38 € per person (minimum two nights) We have already talked about the Masseria Cianciò, in July 2002, describing in detail the recovery of the old country building where a small community of farmers once lived. It is a recovery that since then has never stopped and indeed for a period the structure was closed to the public. It is reopening this April, and the lodgings have become seven: a double room with kitchenette, three triple rooms, two quadruple rooms and a minisuite which can comfortably accommodate four people. All the rooms look out on the central 80
courtyard, the heart of the old farm, a fine building that has been restored and furnished with reference being made to the materials and fittings of country houses in the nineteenth and early twentieth centuries. The owner, who is an interior designer, personally dealt with every detail, choosing, to integrate the existing ones, only traditional Sicilian materials: ceramics from Caltagirone, beautiful black stone from Ragusa province, and so forth. The rooms, all big and bright ones, are en-suite
e pale a soffitto, e quasi tutti dispongono di un piccolo giardino privato. Gli ospiti hanno a disposizione, inoltre, una ricca biblioteca e percorsi naturalistici allâ&#x20AC;&#x2122;interno della proprietĂ , incastonata nella magnifica campagna iblea, fra muretti a secco, olivi e carrubi. E dopo la magnifica colazione preparata con amore dalla signora Maria, la giornata può trascorrere al mare (circa 5 km) o andando alla scoperta delle bellezze monumentali e paesaggistiche del Val di Noto e di Siracusa. (chris j. raeli)
(complete with hair dryer), mini-bar and ceiling fan, and they almost all have a small private garden. The guests can also make use of a rich library and nature paths on the estate, set in the magnificent Iblei countryside, among dry-stone walls, olive trees and carobs. And after the magnificent breakfast lovingly prepared by Mrs Maria, you can spend the day at the sea (about 5 km away) or going to discover the monumental and landscape beauties of the Val di Noto and Syracuse. (chris j. raeli)
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o detto il tra, Enric is in s i d zione urante la contesta cri visti d lla a s e s d a o m n i pistoletsmi de , nel pie dai fanta rti, feriti e io politico o d to m o , ra ll’ e u a tt rt d o o rosso, ica, b adre to creato gby, polit con un p battaglia l terrorism , i ru e d d llo ra o o a T , p d id . n m m ca e pura no al di Enrico onta l’o 977: nel fascista fi ol padre omia dura mentre m c e n , a a to Milano 1 to ic tr u s n ra A ia e o ll’ ig c d m e bru tro di M trema area de iciliano e ni l’incon ato di es massacro vicina all’ n l a a , rm Tunisi, s a a li te ic g o a n e d m o u di q taneis ni man contra M trisciante enerazio ello spon guerra, in guerra s tra due g li albori d lla g e to a N n , . o a fr z to n z co enta tate in pia ra, sarà il uanto torm guerra ve re vero q lla o e m d a i m . rà s sa n poco ai fanta evano be rturato d i conosc u ancora to c i d li a e di ide te in nom ditore ccovio E Dario Fla 14 € 6; pagg. 25
LO SCAFFALE DI SIKANIA >
In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.
Riccardo Arena
Quello che veramente ami
o Arena : Riccard > l’autore alermo nel 1962, nato a P fessionista e si ta pro al io g è rnalis ronaca giudiziaria te c i n d e d a n p o u occ Corrisp re de di Sicilia. Giornale e già collaborato tratlio de Il Fog di Panorama, ha nuti e te Il Giornale portanti processi , da im no tato i più capoluogo sicilia aro. nel i e Cuff l a Dell’Utr a Andreotti riconoscimento e un Ha vinto ta dell’anno” e du ets ronis ”, “C ità io n a m pre ne e s su cui formazio premi “In era specialista e iesta i h u c c tore di il libro-in ha scritto barra” (1994). lla s “Sanità a
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Quello che veramente ami di Riccardo Arena
In tutte le librerie dal 12 maggio Prefazione di Giovanni Bianconi (Corriere dell Sera) > Postfazione di Lirio Abbate (Ansa)
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n fondo a tutto, oltre le dune bionde pettinate dal vento, al di là delle serre dall’alito rovente, oltre i muretti a secco e i tetti delle masserie, al di là delle rade oasi di erba, verde d’inverno e gialla d’estate, sopra le cime dei carrubi, delle acacie, degli eucalipti, dei pini, in fondo a tutto c’era il mare. Sulla cima del gelso, invece, c’ero io e sotto tutto il mio mondo, fatto di madre padre sorella nonni zii cugini parenti vicini amici. Avevo messo fra me e loro la sapiente, inossidabile fermezza dei miei quattordici anni e tre rassicuranti metri di altezza, tre metri di pura, sincera, favolosa, introvabile, inedita libertà. Ricordo che laggiù c’erano gli occhi chiari della zia Betta, che evocava Calvino e il Barone rampante, vieni giù, diceva sorridendo, mica sei Cosimo Piovasco di Rondò, che sale sull’albero per un banale litigio e non ne scende più, ma che ti sei messo in testa? Rideva, non mi pigliava sul serio come nessuno, lì sotto, rideva ma parlava proprio lei, lei che era bella, giovane ma soprattutto compagna, lei che voleva fare la rivoluzione e in quel mitico ‘68, anno delle Olimpiadi di Città del Messico, dunque anno bisesto anno funesto, l’anno del Maggio Francese e delle Università occupate, degli scontri di piazza e della febbre improvvisa che pareva avere preso milioni di ragazzi in tutto il mondo, parlava proprio lei che era andata a tirare le pietre alla polizia agli Champs Élysées, ma sebbene fosse comunista non riuscivo a detestarla, adoravo tutto di quella zia tranne i suoi modi di semplificare e ricondurre tutto a
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Calvino, Sartre, Sciascia, insomma agli intellettuali che a me facevano un’antipatia profonda, non perché non fossero intellettuali e non dicessero cose sensate, ma perché erano comunisti. Avanti, scendi, mi dicevano da sotto e io risposi così, d’istinto, senza riflettere, dissi quella parola che non potevo dire perché, soprattutto in presenza di donne e bambini, mi era stata categoricamente vietata, la dissi con più piacere perché mi era stata proibita da quando avevo messo piede in quella città dove non volevo più tornare, la dissi perché per me era un modo per riaffermare la mia libertà e più ancora la mia identità culturale e umana, la mia appartenenza a un popolo, a uno Stato e a una nazione non riconosciuti da alcun Paese sovrano, a un’etnia che nei secoli dei secoli sta e starà sempre per i fatti suoi, indecifrabile da tutti coloro che vorranno perdere tempo a capire i siciliani. ‘Sta minchia, non scendo, dissi, e mi sentii libero, ma veramente libero e forte, anche se in realtà avevo solo accelerato la mia fine, perché mio padre, che lì sotto era stato fino a quel momento trattenuto a stento e si era limitato a fare scendere, con pazienza ma con metodo, tutti proprio tutti i santi del Paradiso, mio padre invocò la mia testa, aveva la Giulia 1300 TI targata Palermo carica all’inverosimile e pronta per partire e non voleva aspettare più e poiché lui, grande invalido di guerra, non poteva venire su, la trattativa fu affidata al nonno, al nonno guerriero che quel giorno di settembre aveva settantasei anni, era nodoso e rugoso come la corteccia di un abete ma dovevate vederlo, come saliva sul gelso, come un
gatto, lui che era stato ardito pluridecorato e che tutti noi ragazzini temevamo per il mitico scudiscio che aveva portato dalla guerra di Libia, diciannove anni aveva quando era partito la prima volta per un’impresa militare e poi se le era fatte tutte, la Grande Guerra, l’Etiopia, la Spagna e l’Albania e la Seconda Guerra, e ogni volta prima di andare aveva fatto un figlio, un figlio per ogni impresa ed era arrivato a sei. Cosa vuoi, mi chiese, cento milioni e un elicottero o ti basta una passata di scudiscio, ma io sapevo che il nonno non faceva male a una mosca, no, mi accontento solo di non tornare a Milano, gli dissi, sto bene qui in Sicilia, siamo praticamente in Africa e là sopra - scusa se lo dico - ci scassano la m…, sì proprio la minchia, nonno, c’è freddo, ti guardano con la puzza al naso se parli con il nostro accento, ti guardano storto se cerchi di imitarli, si va a tavola alle dodici e mezza e alle sette della sera, ci sono le ciminiere, lo smog, ora si sono messi pure a fare casino, ogni giorno una manifestazione… Il nonno mi guardò con gli occhi scuri che erano il nostro marchio di fabbrica, ce li avevamo tutti i maschi di famiglia, dal più grande al più piccolo, e va bene, resta, disse, però lasci la scuola, non è che ogni giorno ti posso accompagnare così lontano e poi servono braccia per la terra, dovrai alzarti alle quattro ogni giorno e d’estate alle tre, e d’inverno se gela pure alle due o alle tre, mentre d’estate dovrai raccogliere alle due del pomeriggio se fa troppo caldo e le piante soffrono, ci sono sessanta gradi nella serra alle due del pomeriggio, ma dobbiamo raccogliere, altrimenti le primizie vanno a male e le primi85
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zie, le piante sono la nostra vita, insomma fai tu, per me puoi restare, fammi sapere e se ne andò senza dire altro, lasciandomi lì confuso tra tutti quei numeri implacabili di levatacce e fatica, lasciandomi come quella parola che non si dice, come un minchia quale mi sentii. E mi ci sentii ancora di più quando salì mio cugino Alfonso, due anni più di me e si sentiva grande, saggio e soprattutto figo, si fermò un metro e mezzo più sotto, si accese la solita sigaretta che fumava al riparo dalle ire di suo padre, meglio conosciuto come figlio della guerra di Libia (mentre mio padre era stato concepito ed era figlio della Grande Guerra, la zia Betta della guerra civile di Spagna e così via) e cercò di prendermi per affumicamento, sei pazzo, mi disse, a Milano c’è la vita, la lotta operaia, il proletariato in piazza e mentre lo diceva guardava assorto e dritto davanti a sé, pareva guardare lontano e scorgere, al di là del mare all’orizzonte, i destini ineluttabili della produzione industriale e delle classi lavoratrici, ma poi abbassò la voce per precauzione, per proseguire impunemente nelle sue profonde riflessioni, minchia, disse, ma poi c’è una fica che tutte le buttanazze del nord ce la sbattono faccia-faccia, a noi meridionali e… D’improvviso si bloccò come fulminato, tale e quale San Paolo, e sulla sua personale via di Damasco capì a modo suo, assunse un’espressione atterrita, cercò i miei occhi scuri con i suoi uguali, vero e proprio bollo sull’onestà indiscutibile delle nostre madri e sulle capacità amatorie dei nostri padri, e poi riprese serio e compenetrato, minchia, chiosò finemente, ma non è che il problema è che sei arruso? Arruso chi, volevo dirgli, ma se ci ho pure toccato le minne a Serenella, quest’anno, e lo sai benissimo, mentre giocavamo a nascondino mettevamo alla prova questo cazzo di ‘68, la libertà sessuale e il buttanesimo dilagante, così lo chiamano invidiosi i nostri padri, e ho provato la lingua minuscola di Serenella, quella con le minne più grosse fra tutte le ragazze, lingua minuscola perché me ne ha dato un pezzettino minuscolo, però le minne sì che se le è fatte toccare e mentre tastavo quella morbidezza rotonda e i bottoncini dei capezzoli ho sentito sotto una cosa che mi tirava dentro i pantaloncini… No, non dissi niente ad Alfonso, di tutte queste cose. La buttai in politica. Gli raccontai la scena di quel ragazzo manganellato selvaggiamente dalla polizia mentre sui celerini piovevano bulloni da tutte le parti, in un’aria appestata dall’odio e dai lacrimogeni, mentre io ero terrorizzato, con mio padre che mi riparava dietro il bancone della nostra libreria e cercava di proteggere la vetrina del nostro negozio tirando giù la saracinesca, rividi anche il contrassalto dei manifestanti e il poliziotto rimasto isolato, preso a sprangate e che, finito per terra, non dava più segni di vita, eppure c’era ancora chi gli dava calci sul fegato e allora mio padre, che aveva fatto la guerra, ma quella vera, era uscito dal negozio e se ne era fregato del fatto di avere una protesi al posto della gamba destra, dal ginocchio in giù, se ne era pure infischiato di essere solo contro dieci o contro cento: aveva in mano lo scudiscio del nonno e aveva cominciato a menare a dritta e a manca, disperdendo i similproletari armati di caschi, spranghe e coltelli e salvando la vita a quel figlio del popolo in divisa. 86
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Alla fine erano arrivati i rinforzi, la polizia in assetto antisommossa - meglio tardi che mai, anche se la sommossa era finita da un pezzo - e incredibilmente i celerini avevano fermato mio padre. Pensavo a uno scherzo, invece lo avevano proprio ammanettato e se lo erano portato via, dentro un cellulare. Un provocatore fascista - scrissero i giornali del giorno dopo - un infiltrato in una manifestazione sostanzialmente pacifica, degenerata per l’intervento di scalmanati di estrema destra che volevano screditare le ragioni della protesta. E mentre ricordavo queste cose ad Alfonso, a voce bassa perché sotto non ci sentissero - non stava bene dire che tuo padre era stato in gattabuia, anche se solo per una notte - e mentre Alfonso ci rideva su, mi ritrovai le dita appiccicaticce di un liquido scurastro, l’umore del gelso: frutto buonissimo a mangiarsi, ma che macchiava di un colore nero, difficilissimo da togliere. Era un colore strano, che aveva l’aspetto e - se ti leccavi le dita - anche il sapore del sangue. Ecco, dopo avere trascorso quasi quindici anni in questo carcere di San Vittore, davvero mi dico che da quell’albero non sarei dovuto scendere, che mi sarei dovuto tenere stretti il gelso, i muretti a secco, la nostra bella antica masseria di famiglia, le dune, le serre, il mare d’erba, il mare verde o giallo che si confonde col mare vero, che lì da noi è sempre azzurro, d’estate e d’inverno, dovevo tenermi la nostra casa del Nespolo dei Malavoglia, le estati caldissime e selvagge, le passeggiate scalzi in mezzo agli scarabei rossicci e agli scravagghi neri, creature mitologiche che mio cugino Alfonso prendeva in mano e rimirava, ripetendo quello che diceva sempre suo padre figlio della Libia e cioè che noi passeremo, i nostri pronipoti svaniranno, ma quegli animaletti pieni di zampe, nelle nostre campagne della provincia di Ragusa, ci saranno in eterno. No, non dovevo scendere e forse sarei stato un uomo felice. Invece esco oggi da questo carcere, oggi che siamo nel 1992, anno di Olimpiadi, dunque anno bisesto anno funesto, e dopo che ho contato in galera le Olimpiadi di Mosca, quelle boicottate dagli americani, quelle di Los Angeles, boicottate dai russi, quelle di Seul e adesso ci sono, ci saranno le Olimpiadi di Barcellona. Non posso liberarmi, però, se non mi libero del fardello della mia storia, se non mi interrogo sul perché di tutto questo. Non ho mai raccontato a nessuno i motivi che mi hanno portato qua dentro e tu, mio compagno di cella, ora hai l’esclusiva e, anche se probabilmente te ne fotti, voglio raccontarti perché un ragazzo che saliva sugli alberi è riuscito a infilarsi in un tunnel dal quale non è più uscito. Te la racconto in terza persona, questa storia, perché in fondo quello che descrivo non sono più io. Forse non lo sono mai stato.
Per gentile concessione di Dario Flaccovio Editore
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