sikania 273

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Sicilia Sicily

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Top Ten

Il ritorno delle Dee

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The return of the Goddesses

Viaggi nel tempo 3

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Time travelling 3

Il Tesoro di Antonio > Antonio’s treasure Museo Civico Antonio Collisani > Petralia Sottana

Rubriche Surveys pag. 4 In breve > Briefly pag. 14 Libri > Books pag. 17 Attualità > News

Week-end pag. 52 Il “nuovo” Carnevale nel segno della tradizione > The “new” Carnival in the name of tradition pag. 54 Agrigento capitale mondiale del folk > Agrigento world capital of folk

pag. 46

pag. 55 Sulle orme dell’arte secentesca > In the footsteps of Seventeenth century art

I consigli di Sikania Sikania advices pag. 56 Dove mangiare > Where to eat pag. 57 Dove dormire > Where to sleep pag. 58 Albergo > Hotel Torre Don Virgilio Resort

pag. 61 Lo scaffale di Sikania > La ragazza di via Maqueda Dacia Maraini

Copertina > Cover: Agrigento, Il Tempio di Ercole The Hercules’ Temple - Hanne Carstensen




IN BREVE>BRIEFLY

Prime visioni al Castello Ursino Moltissimi inediti fra i 123 dipinti della Collezione Finocchiaro che fino al 21 marzo saranno esposti, per la prima volta tutti insieme, nel Castello Ursino di Catania. Si tratta della raccolta fondante della pinacoteca del Museo Civico di cui fa parte già dal 1876. La mostra, a ingresso libero, è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; domenica dalle 8,30 alle 13,30 (in foto: Autore d’ambito napoletano, Mosè e la caduta della manna - particolare). Informazioni al tel. 095 345830

Premières at the Ursino Castle > There are many unpublished works of art among the 123 paintings of the Finocchiaro collection that up to 21 March will be exhibited for the first time all together, in the Castello Ursino in Catania. It is the founding collection of the Art Gallery of the Museum to which it belongs since 1876. The exhibition can be visited from Monday to Saturday from 9 to 1pm and from 3 to 7pm, Sundays from 8.30 to 1.30pm, admission free (picture: Unknown Neapolitan author, Moses and the Fall of Manna - detail). Information tel. 095 345830

Rossella Leone A volo d’uccello Rossella Leone torna a raccontarsi in Sicilia. Teatro della nuova esposizione A volo d’uccello sono le Fabbriche Chiaramontane (FAM) di Agrigento. Qui resta esposto fino al 14 marzo un ciclo di opere recenti “caratterizzate da una serrata partitura di colori e opalescenze che offrono un nuovo punto di lettura della Leone, da sempre legata al bianco assoluto e alla carta di cotone accostata a materiali rigidi e freddi come l’acciaio, la pietra, il vetro”. Informazioni: tel 0922 27729. Ingresso libero (10/1316.30/20.30), lunedì chiuso.

Rossella Leone A volo d’uccello > Rossella Leone returns to Sicily to tell about herself. The new exhibition A volo d’uccello (On the wing) will be set up at Fabbriche Chiaramontane (FAM) in Agrigento. Until 14 March, a series of recent works will be on display, works “with a close score of colours and opalescences offering a new reading of Leone, who has always been tied to absolute white and to cotton paper, drawn close to rigid and cold materials such as steel, stone, glass”. Information: tel 0922 27729. Free admission (10/13-16.30/20.30), closed Mondays.

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La Chiesa San Francesco Borgia, in via Crociferi, 17 a Catania, ospita fino al 15 marzo otto millenni di gioielli e ornamenti femminili in gran parte trovati in Sicilia. La motra è visitabile da martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ingresso 4 euro. Informazioni: Soprintendenza di Catania, tel. 095 7472304

PULCHERRIMA Res The Church San Francesco Borgia, in via Crociferi, 17 in Catania, houses up to 15 March eight millennia of women’s jewelry and ornaments mostly found in Sicily. The exhibition is open Tuesday to Sunday from 9 to 1pm and from 3 to 6. Entrance 4 euros. Information: Superintendence of Catania, tel. 095 7472304



IN BREVE>BRIEFLY

Tornano in Sicilia i Kataklò, compagnia che porta in scena una nuova coreografia di straordinaria sensibilità artistica, firmata da Giulia Staccioli fondatrice e direttore artistico dal 1995 dell’equipe, tutta italiana, Kataklò Athletic Dance Theatre. Play è un lavoro “ispirato allo sport, strutturato in più quadri, che ha la capacità di ‘inghiottire’ lo spettatore in un incantesimo ipnotico, immaginario”. Al teatro Golden di Palermo il 4 marzo e al Teatro Metropolitan di Catania il 5. Informazioni al tel. 095 7225340 o sul sito www.peterpaniniziative.it

Play alla Kataklò Play by Kataklò > Kataklò is back in Sicily: the company will stage a new choreography of extraordinary artistic sensibility, signed by Giulia Staccioli, founder and artistic director since 1995, of the entirely Italian Kataklò Athletic Dance Theater. Play is a work “inspired by sport, with several frameworks, which has the ability to ‘swallow’ the audience in a hypnotic, imaginary spell. At Teatro Golden in Palermo on 4 March and at Teatro Metropolitan in Catania on the 5th. Information at tel. 095 7225340 or on www.peterpaniniziative.it

Identità e Medioevo Il Castello di Caccamo è stato incluso nella “Carta regionale dei luoghi dell’identità e della memoria” tra i “Luoghi degli eventi storici del Medioevo”. Per conoscere il sito niente di meglio che una visita alla mostra permanete di fossili e minerali, in attesa che si completi l’iter per la prossima apertura del Museo delle Armi. Informazioni: tel 091 8103248

Identity and Middle Ages The Castle of Caccamo has been included in the “Chart of the regional identity and memory” places among the “Seats of historical events in the Middle Ages.” To know this place, nothing is better than visiting the permanent exhibition of fossils and minerals, until the process is completed for the forthcoming opening of the Museum of Weapons. Information: tel 091 8103248

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Effetto Stalker terzo evento La Galleria dell’Arco di Palermo ospita il terzo e ultimo appuntamento della trilogia espositiva Effetto Stalker. Allestito fino al 28 marzo, indaga le modalità espressive della scultura e dell’installazione attraverso opere “che, come congegni capaci di attivare meccanismi magici della visione, testimoniano un approccio col paesaggio di natura interiore, evocativa, utopica, da cui sono esclusi approcci documentaristici o realistici”. In via Siracusa, 9 dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 20. Informazioni: tel. 091 6261234 www.dearco.it

Effetto Stalker, third event > The Galleria dell’Arco of Palermo hosts the third and final round of the exhibition trilogy Effetto Stalker. Up to 28 March, it investigates the ways of expression through sculpture and installation works, through “works which as magical devices are capable of activating the magic mechanisms of vision, witness the approach with the landscape of inner, imaginative, utopian nature which excludes documentary or realistic approaches.” In via Siracusa 9, from Wednesday to Saturday from 4 pm to 8pm. Information: tel. 091 6261234 - www.dearco.it


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Alcamo e Catania per il tour De André canta De André Di qualunque generazione siate, non perdetevi il concerto di Cristiano De André, in tour con il suo ultimo De André canta De André, undici preziose canzoni di Fabrizio qui rivisitate a dieci anni dalla scomparsa. In scaletta, quindi, Mégu Megún, ‘A Çimma, Ho visto Nina volare, Se ti tagliassero a pezzetti, Smisurata preghiera, Verranno a chiederti del nostro amore, Amico fragile, La canzone di Marinella, Quello che non ho, Fiume Sand Creek, Il Pescatore, selezione di brani che Cristiano ha scelto per fare il suo personale omaggio al padre, il più grande poeta che l’Italia ha avuto negli ultimi 50 anni, come lo definì la poetessa Fernanda Pivano. Cristiano, musicista di gran valore, farà vibrare ancora una volta quelle corde che tanto bene sapeva toccare il padre grazie al suo talento e alla sua voce. Al Palasport di Alcamo il 3 marzo e al Metropolitan di Catania il 4. Informazioni: tel. 095 7222327 - 095 7225340 - 091 335566; biglietti a partire da 12 euro.

Alcamo and Catania for the Tour De André sings De André > Whatever generation you are, do not miss the concert by Cristiano De André, who in these days is performing the De André sings De André tour, with eleven songs by his father Fabrizio, revisited ten years after his death. In the lineup the songs Mégu Megún, ‘A Çimma, Ho visto Nina volare, Se ti tagliassero a pezzetti, Smisurata preghiera, Verranno a chiederti del nostro amore, Amico fragile, La canzone di Marinella, Quello che non ho, Fiume Sand Creek, Il Pescatore a selection of songs that Cristiano has chosen to make his personal tribute to his father, “the greatest poet that Italy has had in the last 50 years,” as he was defined by the poet Fernanda Pivano. Cristiano himself is a musician of great value, and he’s going to play in the footsteps of his father. At the Palasport of Alcamo on March 3 and at the Metropolitan of Catania on the 4th. Information: tel. 095 7222327 095 7225340 - 091 335566; tickets from 12 euros.

Arte e tecnologia Exploro è il nuovo sistema multimediale installato al Museo Palazzo Riso di Palermo che consente di interagire con le opere del museo, scaricando una guida interattiva direttamente sul cellulare da un totem multimediale. Inoltre, chi è in possesso di un telefono con tecnologia NFC (che sarà anche possibile noleggiare) potrà visualizzare e ascoltare informazioni relative alle singole opere in mostra semplicemente sfiorando con il proprio cellulare dei chip in radiofrequenza posti nelle vicinanze. Informazioni: tel. 091 320532 Art and technology > Exploro is a new multimedia system just installed at the Palazzo Riso Museum of Palermo which makes it possible to interact with the works of the museum, downloading an interactive guide on mobile phone from a multimedia stand. Furthermore, the owners of NFC cell-phones (which will be available for hire) can see and hear information on the works on display just skimming over radio frequency chips placed nearby. Information: tel. 091 320532 7


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Incantus, la bellezza senza tempo della musica dall’anima Roberto Vecchioni non è più un ragazzino, e la sua voce non nasconde gli anni passati. Tutto ciò non è affatto un difetto, anzi: il suono più aspro, più “faticoso”, rafforza quell’emozione capace di prendere allo stomaco fin dal primo istante. “Quando canto devo far capire agli altri come sto”, ha detto. E ci riesce, da sempre, benissimo, facendoci emozionare, rallegrare, arrabbiare, amare proprio come lui per tutto il tempo in cui lo si ascolta. E non c’è occasione migliore per rinnovare questa alchimia, o per scoprirla, di Incantus, tour che prende nome dal suo ultimo disco in cui il cantautore propone la sua musica e quella “classica”, rivisitata e per molti versi “riscoperta” a nostro uso e consumo. Il 28 febbraio a Marsala, al Teatro Impero (tel. 0923 993393), e il 1° marzo al Teatro Golden di Palermo (091 6264702). Costo del biglietto: 40 euro. Informazioni: www.barleyarts.com

Incantus, the timeless beauty of the music from the soul > Roberto Vecchioni is no longer a boy, and his voice does not hide the past years. But all this is not a defect, not at all: the harsher, more “difficult” sound, strengthens that emotion which is able to catch your guts from the first moment. “When I sing I must make others understand how I am,” he said. And that’s what he has always done, very well indeed, exciting us and making us happy, angry, loving just like him for all the time in which you listen to his music. And there’s no better time to renew this alchemy, or to discover it, than Incantus, a tour named after his last album in which the singer offers his music and the “classic” one, revisited and in many ways “rediscovered” for our use and consumption. On February 28 in Marsala, Teatro Impero (tel. 0923 993393), and 1 March at Teatro Golden of Palermo (091 6264702). Ticket price: 40 euros. Information: www.barleyarts.com

Sono vent’anni che ci tengono compagnia, ed è un anniversario da festeggiare, non v’è dubbio. Perché chi non si diverte con la musica di questo geniale, strampalato, fantastico quintetto è perché non ne ha mai sentito neppure un brano. “Nel boschetto della fantasia” di ognuno di noi c’è un pizzico di Elio & Co. come sarà possibile constatare il prossimo 8 marzo al Metropolitan di Catania. Informazioni: tel. 899 130351 - www.jgangels.it Elio e le Storie Tese > They have kept us company for twenty years, and this is an anniversary to celebrate, no doubt. Because who does not enjoy the music of this brilliant, eccentric, fantastic quintet is one who has never heard even one song. “Nel boschetto della fantasia” (in the woods of fantasy) of each of us there’s a bit of Elio & Co. and you’ll be able to verify this on 8 March at Teatro Metropolitan of Catania. Information: tel. 899 130351 - www.jgangels.it

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IN BREVE>BRIEFLY

Alex Britti, un nuovo disco e un tour per fare... il punto

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Si intitola .23, è il suo quinto disco ma è quello che si potrebbe chiamare “il disco della svolta”. Alex Britti, cantautore forse un po’ poco valutato come cantante, oltre ad avere una voce originale e potente, si conferma ancora una volta come un chitarrista straordinario (“siamo a livelli di eccellenza internazionale”, ha riconosciuto Elio delle Storie Tese, e lui sì che se ne intende), coniugando molto liberamente il suo incredibile talento con la sei corde con l’immediatezza dei suoi testi. .23 è anche il titolo della sua lunga tournée, in Sicilia il 24 febbraio al Teatro Metropolitan di Catania e il 27 al PalaCongressi di Agrigento, nel corso della quale porterà in giro per l’Italia il meglio della sua produzione, a cominciare, ovviamente, dai nuovi brani. In scaletta ci saranno Piove e Buona Fortuna, ma non mancheranno Oggi sono io oppure 7000 caffé, vere e proprie hit che si riascoltano sempre con grande piacere. Per tutte le informazioni, Call Center TicketOne, tel. 892101. Biglietti: Catania, da 20 a 52 euro; Agrigento, da 20 a 49 euro.

Mango in teatro Si intitola Gli amori son finestre il tour teatrale di Mango, nome che prende spunto dal suo ultimo disco a proposito del quale l’artista ha detto che “ogni canzone è un amore che va accudito, con un panorama da salvaguardare”. In scaletta anche i classici, da Oro a Lei verrà. Al Golden di Palermo il 9 marzo e al Metropolitan di Catania l’11 con biglietti da 29 a 49 euro. Informazioni: tel. 899 130351

Mango in theatre Alex Britti, a new album and a tour > .23 is the title of is his fifth album, and it’s what you might call “the turning point record”. The songwriter Alex Britti, perhaps a little underestimated as a singer, as well as having an original and powerful voice, confirms himself once again as an extraordinary guitarist (“we are at levels of international excellence,” said Elio from Storie Tese, and he’s a true expert), combining very freely his incredible talent with the six strings with the immediacy of his lyrics. .23 is also the title of his long tour which will be in Sicily on February 24 at the Teatro Metropolitan Catania and on the 27th at the Congress Center of Agrigento. He’s bringing around in Italy the best of his productions, starting, of course, from the new tracks. In the lineup there will be Piove and Buona Fortuna, Oggi sono io as well as 7000 Caffè, real hits, always appreciated. For all information, TicketOne Call Center, tel. 892 101. Tickets: Catania, 20 to 52 euros; Agrigento, 20 to 49 euros.

Mango’s theatre tour is called Gli amori sono finestre (Loves are windows), a name that takes its cue from his latest album about which the artist has said that “every song is a love that must be cared for, with a view to be safeguarded”. In the lineup also his evergreens, such as Oro and Lei verrà. At the Golden of Palermo on March 9 and at the Metropolitan in Catania on the 11th, tickets from 29 to 49 euros. Information: tel. 899 130351

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IN BREVE>BRIEFLY

Tra le opere più rappresentate di Giacomo Puccini, La bohème torna al Teatro Massimo di Palermo dal 24 febbraio al 6 marzo con un cast molto interessante: nel ruolo di Mimì, il soprano Alexia Voulgaridou, e nel ruolo del pittore Rodolfo, Marcello Giordani (in foto), tenore siciliano che si presenta come uno dei più applauditi della scena contemporanea. La trama racconta della storia d’amore tra la dolce e delicata Mimì e l’artista Rodolfo, tra miserie e gelidi inverni con tanto di finale drammatico. Informazioni: tel. 091 6053111

La bohème al Massimo La Bohème at the Massimo > Among the most staged works by Giacomo Puccini, La Bohème is coming back to to the Teatro Massimo in Palermo from 24 February to 6 March with a cast of great interest: in the role of Mimì, the soprano Alexia Voulgaridou, while the role of the painter Rodolfo has been assigned to Marcello Giordani (in photo) a Sicilian tenor which is among the most appreciated on the contemporary scene. La Boheme is the love story between the sweet and delicate Mimi and the artist Rodolfo, amidst misery and cold winters and a dramatic ending. Information: tel. 091 6053111

Parte la nuova edizione del corso “Editoria e creatività” organizzato da Fattesto. Le lezioni si terranno ogni venerdì (18-21) e sabato (9-12) nella sede dell’Assocom, via Abela 10, Palermo. Ai corsisti risultati più meritevoli saranno offerti stage presso Fattesto e nelle redazioni di case editrici, riviste e portali internet. Per informazioni: fattesto@fastwebnet.it

Fattesto DUEMILADIECI The new edition of the course “Books and Creativity” organized by Fattesto is ready to start. Classes will be held every Friday (18-21) and Saturday (9-12) at the site of Assocom in via Abela 10, Palermo. The most deserving students will be offered internships at publishing houses, magazines and Internet portals. For information: fattesto@fastwebnet.it

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Si chiama 50 cent ma vale milioni È il re Mida del rap, ed è così famoso che gli è stato dedicato un videogame. È considerato il più duro, certamente anche per i titoli dei suoi successi, da The massacre al nuovo Before I self destruct, disco con il quale i suoi fan dicono sia tornato alla grinta delle origini. Curtis James Jackson III, questo il suo vero nome, pur avendo solo 35 anni è già un impero, oltre ad avere una fama che lo precede ovunque vada. Per questo world tour ha scelto anche una tappa siciliana, il 29 marzo al Palasport di Acireale (45 euro). Informazioni: www.boxol.it

He’s called 50 cent but he’s worth millions > He’s the King Midas of trap, and he’s so famous that a videogame has been dedicated to him. He’s considered the hardest, surely also due to the titles of his hits, such as The massacre and Before I self destruct, the new record with which his fans claim he has come back to the enthusiasm of the origins. Curtis James Jackson III, this is his real name, although only 35 years is already an empire, besides having a reputation that precedes him wherever he goes. For this world tour he has chosen also a stop in Sicily, on March 29 at Palasport Acireale (45 euros). Information: www.boxol.it


ASSORO www.comune.assoro.en.it

Comune di Assoro Via Crisa 280 - 94010 Assoro (EN) Tel. 0935 610011 Fax 0935 620725 e-mail: info@comune.assoro.en.it


La città sulla Stella

Come un pittoresco manto di pietra, le case di Assoro incoronano la vetta del Monte La Stella nel cuore della Sicilia più antica, una rocca quasi inaccessibile che nella notte dei tempi fu scelta quale residenza dai Siculi, ai quali riportano le leggende e le storie più remote, attribuendo a un nobile principe di quel popolo il nome che poi sarebbe andato al piccolo paese da lui fondato. Fra strade ripide e ariose piazzette, Assoro custodisce la memoria del suo passato in edifici civili di sobria eleganza e soprattutto nelle sue chiese preziose, prima fra tutte la bella Basilica di San Leone, pregevole edificio voluto, nel XII secolo, dalla regina normanna Costanza d’Altavilla, e dichiarato Monumento Nazionale. Vi si custodiscono, fra altre cose, un’imponente ancona marmorea e un Crocifisso, entrambi attribuiti ad Antonello Gagini (15° secolo); sei statue lignee di santi egualmente quattrocentesche e quattro sarcofagi della famiglia Valguarnera che per diversi secoli ebbe la signoria del paese. Per qualche tempo costoro risiedettero nel castello di Assoro, di cui oggi rimangono solo alcuni resti nella parte sommitale del paese. Da qui, nei giorni tersi, lo sguardo può spaziare su un panorama sconfinato che va dall’Etna alle cime dei Nebrodi. Le più importanti ricorrenze, interessanti occasioni per visitare il paese e conoscerne le tradizioni, sono la festa del Venerdì Santo, quando il venerato simulacro di Cristo viene portato in processione per diverse ore (dalle 21 alle 4 del mattino) dai Nudi, fedeli che procedono a piedi scalzi, e, sempre nell’ambito della Settimana Santa, l’Addolorata degli Angioletti, la processione dei bambini che recano i simboli della Passione (il mercoledì). Inoltre la festa in onore della patrona Santa Petronilla, il 29, 30 e 31 maggio, le sontuose celebrazioni di Maria Santissima degli Angeli (terza domenica di agosto) e di San Nicola da Tolentino (10 settembre). 12


Da sinistra: la Basilica di San Leone; il portale della Chiesa del Carmine; le rovine del Castello. In basso, la Chiesa S. Maria degli Angeli. A sinistra, la facciata della Basilica di San Leone; bifora della Chiesa del Carmine From left: the Basilica of S. Leone; the portal of the Carmine Church; ruins of the Castle. Below, the Church S. Maria degli Angeli. Left, the façade of the Basilica of S. Leone; a double lancet window in the Carmine Church PH ALESSANDRO TORNAMBÈ / HANNE CARSTENSEN

The city on the “Star”

As a colourful mantle of stone, the houses of Assoro crown the summit of Mount La Stella (the Star) in the heart of the oldest Sicily, an almost inaccessible rock, which in the mists of time was chosen as residence by the Siculi. Remote legends and stories bring back to them, giving a noble prince of that people the name that went to the small town he founded. Between steep streets and airy small piazzas, Assoro preserves the memory of its past in civilian buildings of understated elegance and especially in its precious churches, first of all the beautiful Basilica of San Leone, a valuable building made in the twelfth century on behalf of the Norman queen Constance de Hauteville, and declared a National Monument. Inside, there are preserved, among other things, a massive marble altar and a Crucifix, both attributed to Antonello Gagini (15th century); six wooden statues of saints dating back to the 15th century as well, and four sarcophagi of the Valguarnera family that for centuries had the lordship of the village. For some time they resided in the castle of Assoro, of which only some ruins remain at the summit of the town. From here, in clear days, views sweep over a boundless landscape that goes from Etna to the tops of Nebrodi mountains. The most important feasts, interesting opportunities to visit the village and get to know its traditions, are the celebration of Good Friday when the venerated image of Christ is carried in procession for several hours (from 21 to 4 am) by the Naked, the faithful who proceed barefoot, and, always within the Holy Week, the Sorrows of Angels, the procession of children bearing the symbols of the Passion (Wednesday). Furthermore the feast in honor of the patron Saint Petronilla, on 29, 30 and 31 May, the lavish celebrations of Holy Mary of the Angels (third Sunday in August) and St. Nicholas of Tolentino (September 10). 13


LIBRI>BOOKS

Ezio Costanzo (a cura di)

La guerra in Sicilia 1943, storia fotografica Le Nove Muse Editrice 398 pagg. 80 €

Nulla parla meglio di un’immagine e nel bel libro di Costanzo la storia di un anno cruciale per la guerra viene narrata con rara efficacia proprio dalle foto scattate nel 1943 in Sicilia. Ci sono i soldati che consultano la “Soldier’s guide to Sicily” e le case bombardate, ci sono i bambini e ci sono i generali. Non mancano i documenti d’epoca: prime pagine di giornali, volantini e brevi testi esplicativi, commoventi testimonianze dirette quale la lettera di un soldato tedesco rinvenuta in una postazione d’artiglieria abbandonata. L’introduzione è stata affidata alla dotta penna di Lucio Villari, uno dei più autorevoli storici italiani.

Daniela Gambino

101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita Newton Compton Editori 286 pagg. 13,90 €

Nella collana “101” è la volta della Sicilia, e più precisamente delle 101 cose che si possono/devono fare nell’Isola. Visto che nessuno, come chi vive in un luogo, è in grado di segnalare quel che davvero vale la pena di vedere/assaggiare/scoprire, il libro riunisce i consigli tutt’altro che scontati di una siciliana. Comprendono idee per fare sport, segnalazione di luoghi in cui è possibile gustare dolci o gelati o vino, curiosità, indicazione di spiagge meno affollate o particolarmente suggestive e molto altro ancora. Ideale per chi ha voglia di viaggiare nell’isola allontanandosi dai “luoghi comuni”.

Nel suo nuovo romanzo, Anselmo racconta una storia che si nutre delle suggestioni della provincia, di un mondo, quello della fine degli anni Cinquanta del Novecento, che sta per essere cancellato dal boom economico e dal benessere. Anni duri, in cui non sono stati dimenticati le lotte per la terra con l’occupazione dei feudi e il sangue dei capipopolo assassinati dalla mafia e dal potere rurale. Un potere che si identifica ancora nei nobili “feudatari” che, in questo paesino annegato nel feudo, gestiscono anche i riti della Passione e del Venerdì Santo, affidati alla loro confraternita, la compagnia dei Bianchi della Maddalena. Sono, insomma, anche i padroni di Cristo, della statua che ogni anno si va ad appendere alla croce, che non può essere toccata dai componenti delle altre confraternite di braccianti e artigiani. Una posizione che porta inevitabilmente allo scontro.

Nonuccio Anselmo

I campieri di Cristo Edizioni La Zisa 192 pagg. 13 €

Tascabile e di facile consultazione, un ricettario che raccoglie tutti i “grandi classici” della cucina siciliana, dal timballo di anelletti alla cassata, passando per il falsomagro e la frittella. Tutte le pietanze nascono dal felice connubio fra una tradizione gastronomica formidabile, quale quella siciliana, e la passione di una cultrice della buona cucina: Paola Andolina, infatti, è un’insegnante universitaria, e la gastronomia (non soltanto quella siciliana, per la verità) è la passione del suo tempo libero. Anche per questo, per dare alle stampe questo volume, ha scelto una veste grafica semplice che da al libro l’aria “vissuta” delle pagine consultate mille volte.

Paola Andolina

Cucina di Sicilia Dario Flaccovio editore 216 pagg. 13 €


Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.

Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.

It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.

The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.

In 25 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.

In 25 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.

I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!

The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!

Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).

We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).

Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily

140 € 165 €

Italia > Italy estero > abroad (+ 6,88 spese di spedizione)

(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)

Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili. On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers. Piazzetta Scannaserpe, 3 - 90146 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378


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Fs, alta velocità nell’Isola

> Sicilia

Si comincia dalla Palermo-Catania Il proposito dell’amministratore delegato delle Ferrovie è quello di omologare il Paese Sembra una follia, eppure non lo è. A noi era sembrata una bufala, una notizia inventata insomma. Ma non lo è. E potete ridere, sghignazzare, storcere il naso quanto vi pare, ma le dichiarazioni di Mauro Moretti, amministratore delegato di Fs, sono state chiare: «Abbiamo dei progetti per il Sud Italia (...). Rimane il nodo fino a Paola e poi la questione dell’alta velocità in Sicilia, ma ci arriveremo, perché anche attraverso l’alta velocità passa la modernizzazione di un Paese che deve essere omogeneo sotto il profilo dei trasporti». Moretti, proseguendo il suo intervento all’ottavo congresso nazionale della UIL trasporti, ha aggiunto: «Per la Sicilia in particolare

il primo tratto che progettiamo è il congiungimento in alta velocità di Palermo e Catania dove ora non esiste nemmeno una ferrovia intesa in senso moderno». Noi confidiamo nel fatto che l’ad Moretti abbia toccato con mano la situazione “treni & co.” siciliana, e

che abbia esternato come riportato conscio di quello che c’è e di quello che manca. D’altronde, è circa un millennio che ci parlano del ponte sullo Stretto, e ora che il ponte si sta per fare di cos’altro parleremo se non dell’alta velocità?

Fs, high-speed in the Island We start with Palermo-Catania The purpose of the managing director of Railways is to homogenize the country

web > www.fsnews.it/cms

It seems crazy, but it is not. We thought it was a blunder, in short, invented news. But it is not. And you may laugh, giggle, wrinkle your nose as you like, but statements by Mauro Moretti, CEO of Fs, were clear: “We have projects for Southern Italy (...). There're the railway junction down to Paola, and the issue of high speed in Sicily, but we'll get there, because the modernization of a country that must be uniform in terms of transport passes even through the high-speed.” Moretti, continuing his speech at the eighth national congress of UIL transport, added: “In Sicily the first stretch of railway we are going to design is the high speed junction between Palermo and Catania, where by now not even a modern railway is present”. We are sure that Moretti has a real perception of the “trains & co” situation in Sicily, and that he spoke conscious of what there is and of what is missing. On the other hand, it is about a millennium that we speak of the bridge over the Straits, and now that the bridge is going to be built, what else can we speak of if not high speed?

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Il biodiesel si fa in Sicilia

> Priolo (Siracusa)

Il primo impianto sarà della Ecoil Al fianco della struttura industriale, previsti almeno 60/70mila ettari di colture dedicate L’Assessorato regionale all’Industria ha firmato il decreto che autorizza l’installazione del primo impianto siciliano per la produzione di biodiesel. La struttura, realizzata dalla Ecoil di Roma, sorgerà nell’area dell’ex Syndial, parte dell’area del Petrolchimico di Priolo Gargallo, Siracusa. L’assessore Marco Venturi ha sottolineato che «l’impianto sarà tecnologicamente avanzato producendo biodiesel su scala industriale da materie prime povere quali olii vegetali iperacidi, grassi animali e vegetali, oleine e olio di soia e avrà un impatto ambientale praticamente nullo poi-

ché non produrrà emissioni diffuse in atmosfera. L’unico refluo prodotto sono acque con tracce di olio e metanolo trattabili dal depuratore di Priolo e non vi sarà alcuna conseguenza sul suolo e le falde superficiali e sotterranee, essendo biodegradabili sia le materie prime che i prodotti». L’unica perplessità sta nella dichiarazione per la quale questo impianto sta al termine di una filiera agro-energetica che prevede in Sicilia circa 60/70mila ettari di piantagioni dedicate mentre nel mondo già si registrano le grosse controindicazioni a questo tipo di coltivazioni intensive.

Biodiesel is made in Sicily Ecoil is going to realize the first plant Alongside the industrial structure, at least 60/70mila hectares of dedicated crops The Regional Department for Industry signed the decree authorizing the installation of the first Sicilian plant for the production of biodiesel. The structure, built by Ecoil, a Roman firm, will rise in the former Syndial area, part of the petrochemical site of Priolo Gargallo, Syracuse. Regional minister Marco Venturi has pointed out that “the plant will be technologically advanced and is going to produce biodiesel on an industrial scale from poor raw materials such as hyperacid vegetable oils, animal and vegetable fats, oleins and soybean oil and will have no environmental impact because it will not produce emissions into the atmosphere. The only liquid waste product is water with traces of oil and methanol which can be treated by the purification plant in Priolo; there will be no effect on soil and ground surface and groundwater, as raw materials and products are biodegradable. The only concern is that the facility needs around 60/70mila hectares of dedicated plantations whereas elsewhere in the world there are big drawbacks to this type of intensive crops.

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La centrale di Priolo > The Priolo plant ph_davide mauro

web > Ecco il link per leggere un riassunto sui pro e contro dei biocarburanti www.yeslife.it/Il-bluff-dei-biocarburanti


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Si riparla di nucleare

> Sicilia

Dalla Sicilia un secco “no” Il presidente della Provincia di Ragusa sottolinea la vocazione turistica dell’area iblea Ci sono notizie che provano a passare quasi alla chetichella, informazioni che appaiono e poi scompaiono ma che lasciano dietro di loro una scia di dubbi e timori che in molti provano a risolvere prendendo posizioni “a prescindere”. Così Franco Antoci, presidente della Provincia ragusana, interpellato a proposito di un possibile studio sull’installazione di nuove centrali nucleari sul territorio nazionale - e il ragusano è una delle aree già individuate nel 1979 - si affretta a chiarire: «Non sono a conoscenza di una decisione o di una intenzione in tal senso del governo nazionale. Ad ogni buon conto mi sento di esprimere, a nome della comu-

nità iblea che rappresento, il mio ‘no’ perché una tale realizzazione sarebbe in netto contrasto con la specificità e la vocazione del nostro territorio fortemente improntato alla valorizzazione turistica (...)». In effetti, la notizia trapelata lo scorso gennaio fa solo riferimento al fatto che, dopo gli accordi con il governo francese, l’Italia sta studiando nuovamente la dislocazione di nuove centrali, partendo dalla mappa realizzata trent’anni orsono dal Cnen - oggi Enea. Nuove situazioni ambientali potrebbero disegnare una mappa del tutto diversa, ma intanto la Regione Siciliana ha ribadito il proprio ‘no’ ad eventuali centrali e siti di stoccaggio.

Talking again about nuclear power web > www.corriere.it/economia www.carta.org/campagne/ambiente/nucleare www.greenpeace.org/italy/

From Sicily a plain “no” The President of the Province of Ragusa emphasizes the touristic vocation of the Iblean area There are reports that try to pass almost on the sly, information that appear and then disappear but leave behind them a trail of doubts and fears that many try to solve by taking “regardless” positions. So Franco Antoci, President of the Province of Ragusa, who was consulted about a possible study on the installation of new nuclear plants on his territory - the province of Ragusa is one of the areas already identified in 1979 - is quick to clarify: “I am not aware of any decision or any intention by the national government to do so. In any case, on behalf of the community I represent I can surely say 'no' because such a construction would be in sharp contrast with the specificity and the vocation of our territory, which is deeply marked by the exploitation of tourism (...). As a matter of fact, the news leaked out last January, only refers to the fact that after the agreements with the French government, Italy is once again considering the displacement of new power plants, starting from the map made thirty years ago by CNEN - today Enea. New environmental situations could draw an entirely different map, but meanwhile the Sicilian government has riaffirmed its ’no’ to any central and storage sites.

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Catania, città dei mondiali

> Catania

A settembre 2010 la pallavolo... ... e nel 2011 i campionati mondiali di scherma: la rinascita dà i suoi primi frutti

Catania ospiterà dal 30 settembre al 2 ottobre i mondiali di pallavolo targati 2010. Per essere più precisi, nella città etnea si affronteranno le squadre dei gironi G ed I della se-

conda fase del torneo, proprio quello a cui dovrebbe prendere parte il sestetto italiano. “Ospitare i mondiali di pallavolo non solo sarà un onore, ma da par-

te della federazione nazionale e degli organismi internazionali è stato un giusto riconoscimento a ciò che la Sicilia ha fatto nel passato e a ciò che sarà capace di fare anche in questa importante occasione così come ai mondiali di scherma nel 2011”. Così l’assessore regionale al Turismo, Nino Strano. Il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, all’indomani dell’assegnazione dei mondali di scherma aveva sottolineato come “L’assegnazione alla nostra città dell’organizzazione dei mondiali assoluti di scherma è un fatto di grande valenza simbolica che supera il fatto sportivo e che ci aiuta anche sul piano dell’immagine in questo lavoro di rinascita che comincia a dare i suoi frutti”.

Catania, city of the world championships In September 2010, the volleyball ... ... and in 2011 the World Championships in fencing: the rebirth gives its first fruits Catania will host from September 30 to October 2, the world’s 2010 Volleyball Championships. To be more precise, the teams of the Group G and I will face each other in the second stage of the tournament, and that is precisely the one in which the Italian sextet should take part. “Hosting the World Cup of volleyball will be not only an honor, but also an appropriate recognition by the national association and international organizations of what Sicily has done in the past and what it will be able to do it in this important occasion as well as with the World fencing championships in 2011.” These are the words by the regional minister for Tourism, Nino Strano. Catania’s mayor, Raffaele Stancanelli, underlined that “The assignment to our city of the organization of the world’s absolute fencing championship has a great symbolic significance that goes beyond sports and also helps us in terms of image in our work aiming to the revival of Catania that is beginning to bear fruit.”

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L’assessore regionale al Turismo > The Regional Minister for Tourism Nino Strano

web > www.comune.catania.it www.volley2010.com - www.siciliascherma.it

ERRATA CORRIGE Nel Sikania n. 272, a pag. 18, nell’articolo “Catania gioca il casinò”, Salvatore Emmanuele, segretario della Lega per l’Indipendenza della Sicilia, è stato erroneamente indicato come sindaco di Catania. Dell’errore ci scusiamo con i lettori e con gli interessati > In Sikania No 272, at pp. 18, in “Catania plays at the casino,” Salvatore Emmanuele, secretary of the League for the Independence of Sicily, was erroneously mentioned as mayor of Catania. We apologize to readers and with all those concerned


testo > Giovanna Vitrano ph > Archivio Krea; Luigi Lazzaro; Melo Minnella; Air Panarea; Archivio Soprintendenza di Siracusa

Sicilia topten Impossibile ridurre a 10 i luoghi imperdibili della Sicilia. Così quella che proponiamo in queste pagine è la Top Ten di Sikania, ovvero i dieci luoghi siciliani che più fortemente hanno conquistato il cuore e la fantasia della nostra redazione, luoghi che non mancano di emozionare anche il frequentatore più assiduo. Non è una classifica, ovviamente, ma solo un brevissimo elenco di luoghi che vi consigliamo di visitare, veri e propri punti di partenza per un viaggio alla scoperta della nostra meravigliosa terra mediterranea.

It’s impossible to reduce the “not to be missed” places in Sicily just to 10. Thus, what we are proposing on these pages is Sikania's Top ten, that is the ten Sicilian places that conquered the heart and the fantasy of our editorial staff, places which always give an emotion, even if visited several times. We're not talking about standings, only of a short list of places that we suggest you to visit, true starting points for a journey at the discovery of our beautiful Mediterranean land.


Milazzo

Il Castello The Castle

Possenti mura spagnole nascondono l’enorme piano del castello, con la basilica e il trecentesco Palazzo dei Giurati. L’occhio protettore dello scarabeo che le maestranze arabe impressero nelle mura difensive guarda oltre l’ingresso duecentesco della fortezza voluta da Federico II e costruita da Riccardo da Lentini, al cui interno resistono indenni i giochi cromatici dei mattoni, le firme dei maestri scalpellini sugli angoli di lava, e tutti i trabocchetti difensivi. Dall’alto della torre saracena lo sguardo spazia dalle Eolie all’Etna alla Calabria, e poi fino all’orizzonte occidentale, dove il sole si poggia al tramonto. 22

Imposing Spanish walls hide the enormous plane of the castle, with the basilica and the fourteenthcentury Palace of the Jury. The protective eye of the Scarabaeus that the Arab workers impressed upon the defensive walls looks beyond the thirteenthcentury entrance of the fortress, built on behalf of Frederick II by Riccardo da Lentini. Inside, you can still see the chromatic geometries of the bricks, the signatures of the master masons on lavastone corners, and all the defensive pitfalls. From the top of the Saracen tower the view extends from the Aeolian Islands to Etna and Calabria, and then west to the horizon where the sun rests at sunset.


Stromboli

Il Vulcano The Volcano

Eolie, a Est: “iddu” si sente prima ancora di decifrarne la sagoma, si sente il suo brontolio, il suo odore. “Iddu” è Stromboli, nell’accezione familiare degli stromboliani, figli di questo vulcano sulle cui pendici vivono e della cui terra fertile si nutrono. Stromboli, aspra, forte, bellissima e magnetica, almeno tanto quanto lo è la sua Sciara del fuoco, il pendio lungo il quale si perde quel filo di lava eterno che scola dai Vancori, le bocche del cratere sempre urlanti. Stromboli, per quanto “dura”, resta una delle più indimenticabili méte di questo itinerario.

Aeolian Islands, East: You can hear “him” long before you’re able to guess his shape, you can hear his rumbling, and smell his scent. “He” is Stromboli, as the people of the island familiarly call the volcano on whose slopes they live and whose fertile soil gives them nurture. Stromboli, harsh, strong, beautiful, magnetic, at least as much as its Sciara del Fuoco, the slope along which there runs the eternal thread of lava dripping from the screaming craters of Vancori. Stromboli is certainly not an “easy” place, still it remains one of the most memorable destinations of this route.

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Catania

L’Etna

“Debolissimi chiarori all’est, alba biancheggiante, aurora ricca di rosseggianti colori, sole che spuntava all’orizzonte, torbido su le prime, tremante e vaporoso, poi insensibilmente più chiaro e più risplendente; tali furono le gradazioni del nascente giorno, non altrove mai viste con tanta precisione e diletto, come d’in su quell’altissima pendice...”. (da Lazzaro Spallanzani, Viaggi alle Due Sicilie, tomo I - Milano, 1825) E se ciò non bastasse, i profumi cangianti e i mille colori del Parco naturale che avvolge ‘a Muntagna, spettacolare anche nel panorama più nascosto, quello lunare della Valle del Bove.

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“Weak flares to the east, the whitening daybreak, dawn rich in reddish color, the sun appeared on the horizon, cloudy on the first, shaking and fluffy, then gradually more clear and bright; these were the shades of dawning day, never seen elsewhere with such precision and delight, as from that eminent slope...”. (by Lazzaro Spallanzani, Travel to Two Sicilies, Volume I - Milan, 1825). And if that were not enough, the smells and the thousand iridescent colors of the natural Park which surrounds ‘a Muntagna (the Mountain), spectacular even in its more hidden landscape, the lunar Bove valley.


Siracusa

Ortigia

“I vestigli della sua primiera grandezza (sono) come testimonj delle sue dovizie delle arti che vi fiorivano, della potenza, della saviezza e della letteratura (...). Questa città regale, secondo Strabone, girava all’intorno cento ottanta stadi; fu tra le greche città, come dice Tullio e Diodoro, la città massima, e la più bella.” (da Francesco Di Paola Avolio - Dissertazione sopra la necessità ed utilità di ben conservarsi gli antichi monumenti di Siracusa Palermo, 1806) “Saraqusah, che è delle città celeberrime e de’ più nobili paesi. Cittadini e foresi d’ogni banda cavalcano alla volta di lei (...) Superfluo sarebbe a descrivere largamente questo luogo sì famoso, questa illustre metropoli e rinomata fortezza...”. (da Edrisi, Libro di Re Ruggero, XIII secolo)

“The magnificent remains of its pristine greatness (are) as witnesses of its richness, of the arts which flourished there, of the power, the wisdom and literature (...). The boundaries of this royal city, according to Strabo, were hundred and eighty stadia long. Among the Greek cities, as Cicero and Diodorus state, it was the most important and the most beautiful.” (from Francesco Di Paola Avolio Dissertation on the necessity and usefulness of preserving ancient monuments in Syracuse - Palermo, 1806) “Saraqusah which is one of the most wellknown and noblest cities. Citizens and foreigners from every part ride on their horses toward her (…) It would be superfluous to describe such a famous place, this illustrious metropolis and renowned fortress...” (from Edrisi, Roger’s Book, 13th century) 25


Siracusa

Vendicari

Regno dell’elegante cavaliere d’Italia, la riserva si allunga tra lingue di sabbia dorata, pantani salmastri e vestigia di antiche tonnare. Stretti sentieri scendono verso il blu oltremare dello Jonio, mentre leggeri battiti d’ali accarezzano l’intrico di cespugli. Un angolo immacolato di natura pulsante, protetto anche dagli sguardi attenti dei sorveglianti che invitano a visitare con rispetto la residenza preferita dai migratori, come i fenicotteri che in certi giorni di primavera tingono di rosa gli specchi d’acqua. Uno spettacolo senza repliche, ogni volta nuovo, al quale assistere facendo il bagno oppure passeggiando nel silenzio incantato della riserva. 26

The reign of the elegant stilt-bird, the reserve stretches among tongues of golden sand, salt marshes and vestiges of ancient tuna fishing stations. Narrow paths go down towards the ultramarine blue of the Ionian sea, while light beating of wings caress the tangle of bushes. A corner of immaculate, living nature, protected by the attentive eyes of the watchmen who invite people to show respect while visiting this beloved residence of migrating birds such as the flamingos who, in some spring days, stain water surfaces with pink. A show without replicas, each time new, that’s possible to admire while bathing or walking in the enchanted silence of the reserve.


Val di Noto

Il Barocco The Baroque

ph_Archivio Soprintendenza di Siracusa (per gentile concessione)

“Questo gruppo di città del Sud-est della Sicilia (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli) fornisce una notevole testimonianza del genio esuberante dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco. Le città del Val di Noto rappresentano l’apice e la fioritura finale dell’arte Barocca in Europa. L’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco del Val di Noto la posizionano in una omogeneità geografica e cronologica, così come la sua ricchezza è il risultato del terremoto, in questa zona, del 1693”. Queste alcune motivazioni dell’iscrizione del Val di Noto tra i siti Unesco patrimonio dell’Umanità. Eppure, credeteci, c’è ancora molto di più...

“This group of cities in south-eastern Sicily (Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa and Scicli) provide a remarkable testimony to the exuberant genius of late Baroque art and architecture. The cities of the Val di Noto represent the culmination and final flowering of Baroque art in Europe. The exceptional quality of art and architecture of the late Baroque of Val di Noto position this area in a geographical and chronological homogeneity, as its wealth is the result of the earthquake in 1693.” These are some of the reasons which led to the registration of the Val di Noto among the UNESCO World Heritage Sites. Yet, believe it, there is still much more ...

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Agrigento

La valle dei Templi The Valley of Temples

“Allo spuntar del sole ci siamo avviati giù per la china; ad ogni passo, un paesaggio tutt’all’intorno sempre più pittoresco. (...) Il nostro abatino ci ha condotti senza tregua a destra e a sinistra fra quella lussureggiante vegetazione, facendoci notare mille particolari, ognun dei quali offriva una scena da idillio (...)”. (J. W. Goethe, Viaggio in Italia, 1813-1817). “Gli alberi che di attorno vi si erano piantati, l’erbe ed i fiori che su quel terreno aveanvi fatto nascere la natura e l’industria; i cigni, gli usignuoli, e ogni generazione di uccelli quivi venuti a stazionarsi, co’loro vari canti rendevano quel luogo più ameno, il più vago, il più dilettevole del mondo”. (Descrizione di Agrigento di Diodoro Siculo tratta da Giuseppe Emanuele Ortolani - Biografia degli uomini illustri della Sicilia - vol. III, Napoli, 1819)

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“At daybreak we started down the slope; at each step, the landscape surrounding us became more picturesque (...) Our abbot led us relentlessly to the right and to the left among the lush vegetation, pointing out thousands of details, each of which offered an idyllic scene (...)”. (JW Goethe, Italian Journey, 1813-1817). “The trees that were planted around there, the grasses and flowers on that ground had aroused nature and industry; the swans, the nightingales and all kinds of birds living here, with their different songs made this place more pleasant, the most vague, the most delightful in the world.” (description of Agrigento by Diodorus Siculus taken from Giuseppe Emanuele Ortolani - Biographies of illustrious men from Sicily - Vol. III, Naples, 1819)


La valle del Belìce Belìce Valley

“Nella notte tra il 14 gennaio e il 15 gennaio del 1968 (...) due scosse di terremoto (...) portano la distruzione, pressoché totale, dei centri di Poggioreale, Montevago, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Gibellina e Salaparuta che vengono rasi al suolo. Oggi la Valle del Belìce è testimonianza dell’impegno di tanti artisti che, per impulso dell’allora sindaco di Gibellina Ludovico Corrao, hanno contribuito a ripensare la vita di quelle città dopo la catastrofe. All’appello di Corrao risposero Burri, Schifano, Angeli, Cascella, Consagra, Pomodoro, Paladino, Quaroni e Venezia: insieme hanno trasformato la valle in un museo/laboratorio a cielo aperto.” (Da La storia siamo noi, di Giovanni Minoli - Rai Educational). Una curiosità. Da quel momento la valle ha cambiato nome, giacché tutti i giornalisti hanno iniziato a pronunciare in radio e in televisione “Bélice” al posto dell’originale - e dunque corretto - “Belìce”.

“In the night between 14 and 15 January 1968, two earthquakes destroyed almost totally the villages of Poggioreale Montevago, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Gibellina and Salaparuta which were razed to the ground. Today, the Valley of Belice testifies of the commitment of many artists who, stimulated by the mayor of Gibellina, mr. Ludovico Corrao, contributed to rethink the life of those small cities after the disaster. Corrao’s ardent appeal was heeded by Burri, Schifano, Angeli, Cascella, Consagra, Pomodoro, Paladino, Quaroni and Venezia: together they have transformed the valley into an open air museum/workshop.” (Taken from La storia siamo noi, Giovanni Minoli - Rai Educational). A curiosity. Since that time the valley has changed its name because all the journalists began to pronounce “Bélice” in place of the original - and thus correct - “Belìce”. 29


Trapani

Erice

“(Si) riconosce la Erice, pure antichissima, fabbricata dal re Sicano dello stesso nome, figliuolo di Venere e di Bute; ed eccoci adunque di bel nuovo nel regno delle favole. Rammentandosi quindi i monumenti che in Erice esistevano, e dei quali scopronsi tuttora le ruine e gli avanzi, si richiamano alla memoria le vicende dei tempi favolosi ed eroici, e quindi Venere e Bitte ed Erice ed Èrcole e Dedalo e Dorico ed Aceste ed Elimo ed Enea ed Anchise, che si pongono in linea con tutte le nazioni in Erice passate dal tempo dei Sicani sino ai Borboni.” (Da La Biblioteca Italiana - tomo LI - 1828) 30

“We recognize Erice, also very ancient, built by the Sicanian king with the same name, the son of Venus and Bute; and so we are again into the realm of fairy tales. Recalling the monuments that existed in Erice, the ruins and the remains of which are still visible, you also remember events of fabulous and heroic times, and then Venus and Bitto and Erice and Daedalus, and Hercules and Doric and Acestes and Elimo and Aeneas and Anchises, as well as all the nations who passed in Erice from the epoch of the Sicanians until the Bourbons.” (From The Italian Library - Volume LI - 1828)


Monreale

Il Duomo

“E veramente gli eruditi compilatori di un giornale inglese, parlando di esso Duomo di Monreale, a 4 miglia da Palermo, fondato verso l’anno 1174 da Guglielmo II, ed una delle opere più singolari che adornino la Sicilia, scrivono in questa sentenza: (...) Non poterono essi fare a meno di restare altamente ammirati al contemplare la leggerezza e la bellezza dell’edificare, e la maravigliosa maniera in cui il predominante stile d’architettura si accomodava ad un caldo clima (...) I chiostri di Monreale sono, per magnificenza, ampiezza e buon gusto, il magistero dell’architettura saracino-normanna, e quantunque lungo sia l’intervallo che li divide dal gran magistero dell’arte moresca in Ispagna, tuttavia essi vengono spesso chiamati l’Alhambra della Sicilia”. (Da Davide Bartolotti - Gli Arabi in Italia - Torino, 1838)

“And truly, the learned compiler of an English newspaper, speaking of the Cathedral of Monreale, 4 miles from Palermo, which was founded around the year 1174 by William II, and one of the most unique works that adorn Sicily, write in this sentence: (...) they could not help but being astonished when contemplating the lightness and beauty of the building, and the marvelous way in which the predominant architectural style adapted to the hot climate (...) The magnificent, wide and elegant cloisters of Monreale truly illustrate the Saracen-Norman architecture, and although there is a long interval separating them from the great mastery of Moorish art in Spain, they are often called the Alhambra of Sicily.” (From David Bartolotti - The Arabs in Italy - Turin, 1838)

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Il ritorno delle Dee The return of the Goddesses

Un acrolito è un particolare tipo di statua arcaica, con le estremità di marmo, pietra o avorio e il corpo, rivestito da morbide vesti, in legno. Per ovvi motivi, il corpo difficilmente si conserva ma mani, testa e piedi, invece, possono essere ancora rinvenuti. È quel che accadde nell’estate del 1979, nel cuore della provincia di Enna. Il ritrovamento però, non avvenne grazie a scavi autorizzati e, anzi, in pochi ne erano a conoscenza. Si seppe perché cominciarono a circolare delle voci: si sa, quando il paese è piccolo, la gente mormora. E piccola, Aidone, lo è di sicuro, visto che è poco più che un borgo di case medievali in cima a una vetta dei Monti Erei. In quell’estate del ‘79 si diceva che alcuni tombaroli avessero trovato alcuni elementi di sculture in marmo - teste, mani, piedi - in una delle contrade del territorio cittadino. La voce giunse anche ad alcuni archeologi che però, quando in autunno poterono iniziare gli scavi nella contrada indicata, non trovarono riscontri di quel rinvenimento. In compenso vennero alla luce le prime strutture di un grande santuario dedicato a Demetra, la dea della fertilità che, in epoche antiche, aveva avuto un posto d’onore nel pantheon dei siciliani. Qualche anno dopo, alcuni reperti di marmo di età arcaica comparvero sul mercato dell’antiquariato americano, a New York, e furono acquistate da un ignoto collezionista. Costui, nel 1986, le prestò al Paul Getty Museum di Malibu, che le collocò fra i propri pezzi pregiati. E fu qui che un membro della missione archeologica americana di Morgantina vide e fotografò le sculture.

An Acrolith is a special kind of archaic statue, with the head and limbs of marble, stone or ivory, and the body, covered with soft clothing, made of wood. For obvious reasons, the body cannot be preserved whereas hands, head and feet, still can be found. That’s what happened in the summer of 1979, in the heart of the province of Enna. The finding however, was not made thanks to authorized excavations and, indeed, few knew about it. But rumors began to circulate: you know, in a small village, gossip goes. And Aidone is surely small: it is little more than a village of medieval houses on the top of a mountain of the Erei chain. That summer of ‘79 it was said that grave robbers had found some items of marble sculptures - heads, hands, feet - in one of the districts of the city territory. The rumor also arrived to some archaeologists, but it took a long time for them to find financing and thus it was fall when they were able to begin their excavations in the district... and found no evidence of that discovery. On the other hand there came to light the first structures of a large sanctuary dedicated to Demeter, the goddess of fertility in ancient times, who had a place of honour in the pantheon of the Sicilians. A few years later, some marble artifacts from the Archaic period appeared on American antiques market in New York, and were purchased by an unknown collector. He, in 1986, lent them to the Paul Getty Museum in Malibu, which placed them among its high-quality items. It was 33


Il ritorno delle

Dee

Marella Ferrera veste le statue. In basso l’esposizione finale. Nelle pagine precedenti: la testa di uno degli acroliti e la “Venere di Morgantina” > Marella Ferrera dresses the statues. Bottom, the final arrangement. On the preceding pages: the head of one of the Acroliths and the “Venus of Morgantina”

Una rapida consultazione con Malcolm Bell, direttore della missione americana, e qualche domanda a chi aveva visto le statue all’indomani del rinvenimento consentì di identificarle: si trattava proprio dei reperti di Morgantina. Per la precisione, degli acròliti di Dèmetra e Kore, databili alla fine del VI secolo a.C. Iniziò così un’inchiesta giudiziaria che appurò la provenienza illecita degli acroliti, ricostruendo tutti i passaggi, dal rinvenimento delle statue all’identificazione degli intermediari che le avevano trattate

here that a member of the American archaeological mission of Morgantina saw and photographed the sculptures. A quick consultation with Malcolm Bell, director of the American mission, and some questions to those who had seen the statues in the wake of the discovery, were enough: it was indeed the remains of Morgantina. More precisely, the Acroliths of Demeter and Kore, dating from the late sixth century BC. Thus began a judicial inquiry which ascertained the criminal origin of the Acroliths, retracing all the steps: the discovery of

L’allestimento studiato per il ritorno in Sicilia delle Dee Demetra e Kore, madre e figlia secondo la mitologia greca, sposa con eleganza arcaico e contemporaneo. A vestirle, infatti, è stata chiamata la stilista siciliana Marella Ferrera che ha accolto con grande entusiasmo l’input della Soprintendente di Enna Beatrice Basile. «La Soprintendente - racconta la Ferrera - mi ha illustrato il progetto e mi ha chiesto di “vestire” gli Acroliti, per offrire una degna presentazione. L’idea di “mettere un abito”, di dare un’anima, di “vestire” queste donne è un’esperienza di bellezza straordinaria. Due donne un po’ speciali che rappresentano l’anima della Sicilia». Le due dee-sovrane sono sistemate su due troni: le parti in marmo sono state innestate su due manichini in ferro battuto, avvolti in pepli drappeggiati in tulle di lana color avorio. Lo Studio di Acrolito è stato illustrato in cinque tavole dal pittore e disegnatore archeologico Salvo Russo. Museo Archeologico di Aidone, Largo Trupia, tel. 0935 87307; orari: lun/sab dalle 9 alle18; dom. 9/13. Ingresso 3 € (compresa area archeologica Morgantina).

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The return of

Goddesses

L’arrivo degli acroliti ad Aidone > The Acroliths arrive in Aidone

sul mercato clandestino, fino alla vendita, da parte dell’antiquario londinese Robin Symes al collezionista miliardario Maurice Tempelsman, noto anche per essere stato l’ultimo compagno di Jacqueline Kennedy Onassis. Anche se il pieno diritto dell’Italia a richiedere indietro le opere non poteva essere in discussione (una legge del 1939 vieta l’esportazione senza autorizzazione di opere d’arte) la trattativa per la restituzione andava comunque per le lunghe, fino a quando Tempelsman, nel 2002, ha donato le sculture al Bayly Art Museum dell’Università della Virginia, vincolando il lascito con due condizioni: l’assenza di pubblicità sulla donazione e sul nome del donatore, e il divieto di restituire le opere all’Italia prima di cinque anni. All’inizio del 2008, decorso il periodo imposto dal donatore, l’Università della Virginia ne ha curato la restituzione all’Italia. E così arriviamo a oggi e alla grande mostra che, celebrando il “ritorno a casa” degli acroliti, avvia il progetto “Morgantina 2009-2011. Il ritorno delle dee”, ideato dall’Assessorato regionale Beni Culturali e coordinato dalla Soprintendenza di Enna. Il progetto accompagna con mostre, convegni, incontri e iniziative di intrattenimento, il ritorno in Sicilia di numerosi preziosi reperti, grazie ai quali (e

the statues, the identification of the brokers who had sold them on the black market, the sale by the London-based antiquarian Robin Symes to the billionaire collector Maurice Tempelsman, also known for being the ultimate companion of Jacqueline Kennedy Onassis. Although the full right of Italy to take back the works could not be questioned (a law of 1939 prohibits the unauthorized export of works of art) the negotiations for the return were long. In 2002, Tempelsman donated the sculptures to the Bayly Art Museum, University of Virginia, tying the bequest to the fulfillment of two conditions: the absence of advertising on the donation and the prohibition of returning the works to Italy before five years. In early 2008, after the lapse of the period imposed by the donor, the University of Virginia has organized the restitution to Italy. And so we come to today and the major exhibition celebrating the “homecoming” of the Acroliths, starting the project “Morgantina 2009-2011. The Return of the Goddesses”, organized by the Regional Cultural Heritage Ministry and coordinated by the Superintendence of Enna. The project comprises exhibitions, conferences, meetings, events and entertainment which will accompany 35


Il ritorno delle

Dee

In alto da sinistra, la soprintendente di Enna Beatrice Basile, l’archeologo americano Malcom Bell, Marella Ferrera e il magistrato Silvio Raffiotta, protagonista dell’inchiesta che ha riportato in Italia le opere > Top, from left, the Superintendant of Enna Beatrice Basile, the archaeologist Malcom Bell, Marcella Ferrera and judge Sivio Raffiotta who was a protagonist of the inquiry which brought back the works of art

alla riapertura della Villa Romana del Casale, prevista per la fine dell’anno) la provincia di Enna si propone di imporsi come importante destinazione di turismo archeologico. La mostra degli acroliti, allestita presso il Museo Archeologico di Aidone fino al prossimo aprile, è dunque solo un primo passo, ancorché di un certo rilievo. Nei primi mesi di quest’anno, infatti, rientre-

the return to Sicily of many precious relics, with which (together with the reopening of the Roman Casale Villa, scheduled for the end of the year) the province of Enna intends to establish itself as a major archeological tourism destination. The exhibition of the Acroliths at the Archaeological Museum of Aidone until next April, is therefore only a first step, albeit a quite significant. In

The layout designed for the return to Sicily of the Goddesses Demeter and Kore, who according to Greek mythology were mother and daughter, elegantly combines archaic and contemporary. The Sicilian designer Marella Ferrera has been given the job of dressing the two statues and she enthusiastically received the input of the Superintendent of Enna Beatrice Basile. “The Superintendent - tells Ferrera - explained her project to me and asked me to “dress” the Acroliths, thus giving them a worthy presentation. The idea of “putting a dress”, of giving a soul to these women is an experience of extraordinary beauty. This two special women represent the soul of Sicily.” The two goddesses are placed on two sovereign thrones: the marble parts were grafted on two mannequins in wrought iron, wrapped in draped tunics of ivory coloured wool. The Acroliths’ study was illustrated by five paintings by the archaeological painter Salvo Russo. Archaeological Museum of Aidone, Largo Trupia, tel. 0935 87307; hours: Mon/Sat from 9 to18; Sun 9/13. Admission 3 € (also allows visit to Morgantina). 36


The return of

Goddesses

A sinistra e in alto, l’allestimento museale > Left and top, the museum

ranno gli argenti di Eupolemo, 15 pezzi di vasellame da tavola in argento, del III sec. a.C., di preziosa e raffinata fattura, trafugati intorno al 1981 e incautamente acquistati dal Metropolitan Museum di New York, e poi, al principio del 2011, quel che viene considerato il pezzo più importante, la cosiddetta Venere di Morgantina. Si tratta di una statua piuttosto grande (alta oltre 2 metri) e dalle forme perfette, avvolta in una veste fluttuante a sottolinearne la classica bellezza. Nel 1988 fece la sua comparsa, come materializzandosi dal nulla, nel Getty Museum di Malibu. Da subito gli studiosi delle missioni di scavo italiane e statunitensi sospettarono potesse essere quella trafugata da un santuario di Morgantina. Quando se ne ebbe conferma, lo Stato italiano ne reclamò la restituzione ma il museo, che per averla aveva sborsato la notevole cifra di 18 milioni di dollari, non sembrava per nulla intenzionato. Ci sono voluti anni di trattative serrate, e battaglie legali, perché il museo cedesse. Ma tant’è: nell’arco di poco più di un anno la lunga e tribolata storia dei reperti siciliani giungerà alla sua lieta conclusione. Resta da augurarsi che la Sicilia riesca a valorizzare quel che tornerà a casa - e quel che già c’è! - cogliendo ogni opportunità turistica ed economica offerta dal suo immenso patrimonio. (testo: Marta Paolini > foto: Antonio Parrinello)

the early months of this year, in fact, the “Silvers of Eupolemo” will be given back:15 pieces of tableware in silver, precious and fine workmanship dating back to the third century. BC, stolen around 1981 and recklessly purchased by the Metropolitan Museum in New York. At the beginning of 2011, the statue known as the Venus of Morgantina, considered the most important piece, will be given back. This is a rather large statue (over 2 meters high) with perfect curves wrapped in a flowing robe to underline its classic beauty. In 1988 it appeared as materializing from nowhere, in the Getty Museum in Malibu. Scholars of the Italian and American excavating missions at once suspected it might be the one stolen from a shrine of Morgantina. When this was confirmed, the Italian government started seeking to recover it but the museum, which had paid the remarkable sum of 18 million dollars for it, wasn’t collaborative. It took years of negotiations and legal battles, but finally the museum gave way. Thus in about a year a long and troubled Sicilian story will reach its happy conclusion. Hopefully Sicily will be able to exploit what is coming home, taking every touristic and economic opportunity offered by this immense wealth. (text: Marta Paolini > photos: Antonio Parrinello) 37



... Ed ecco l’Uomo! In questa terza puntata dei nostri viaggi nel tempo visiteremo due tra i più importanti luoghi siciliani che testimoniano antiche tracce del genere Homo Sapiens, quando si era appena concluso il passaggio tra il Neanderthal e il più “moderno” Cro-Magnon... ... And here’s the Man! In this third episode of our time travels we will visit two of the most important Sicilian places that testify the ancient traces of Homo sapiens, when he had just completed the transition between the Neanderthals and the more “modern” Cro-Magnon...

Viaggi nel tempo

Time travelling


Viaggi nel tempo > Time travelling

Si tratta di due grotte - una nella provincia messinese, l’altra in quella trapanese - in cui i segni della permanenza di questi antichi progenitori ci raccontano di un tempo in cui nell’Isola si conviveva con iene, elefanti, orsi e ippopotami. Luoghi dal fascino straordinario, non solo per l’intrinseca bellezza paesaggistica. Certamente non fu il rifugio preferito dai grandi mammiferi dell’epoca, e le ossa di elefanti, cervi, ippopotami, persino quelle di un orso!, non si trovano qui per un motivo particolare. Studi approfonditi, infatti, rivelano che le carcasse degli animali arrivarono in questa grotta galleggiando, animali morti portati dalla corrente e fermati dalle rocce di quella che oggi è la grotta di San Teodoro, ad Acquedolci, in provincia di Messina.

In these two caves - one in the province of Messina, one in that of Trapani - the signs of the permanence of our ancient ancestors tell us about a time when men was living with hyenas, elephants, bears and hippos. They’re places of extraordinary charm, not only for the intrinsic beauty of the landscape. Certainly it was not a favorite retreat for large mammals of the time: the bones of elephants, deer, hippos, even those of a bear!, are not here for a special reason. Extensive studies in fact show that the carcasses of the animals arrived in this cave floating: the dead animals were brought here by the current and detained by the rocks of what today is the cave of San Teodoro, by Acquedolci, near Messina.

Veduta di Acquedolci e, a destra l’accesso alla grotta > A view of Acquedolci and, right, the access to the cave

Perché a quanto ci raccontano le tracce seguite dagli esperti, proprio davanti all’apertura ellittica di questa grotta doveva aprirsi una palude, o almeno uno specchio d’acqua di dimensioni sufficienti, che richiamava sulle sue sponde tutti i grossi mammiferi che abitavano le nostre terre almeno fino all’ultima glaciazione. E visto che esisteva ancora qualche sottile collegamento tra l’isola e il resto del continente, è facile capire come orsi e ippopotami e iene siano approdati anche in Sicilia. 40

The tracks followed by the experts tell us that right in front of the elliptical opening of this cave there was a swamp, or at least an expanse of water large enough to draw on its banks all large mammals inhabitimg our land at least until the last glaciation. And since there was still some subtle connection between the island and the rest of the continent, it is easy to understand how bears and hippos and hyenas landed in Sicily. The history of the burials seems quite different,


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Sembra del tutto diversa, invece, la storia delle inumazioni. Diversa, affascinante, incredibile. Pur non essendoci ancora certezze scientifiche, tutto lascia supporre che gli scheletri ritrovati all’interno della grotta siano stati sepolti secondo un ordine ben preciso, nonostante la datazione delle ossa con il metodo del carbonio 14 affermi che tra le sepolture ci sia una differenza temporale enorme: questo è l’unico sito in Sicilia che testimonia la presenza dell’uomo tra i 14.000 e gli 11.000 anni fa. Siamo, quindi, nel tempo in cui sull’Isola si aggirava l’uomo Cro-Magnon, la cui prova più tangibile è data dallo scheletro quasi completo di una donna - chiamata Thea, alta circa 1,65 m e dell’età di circa trent’anni - scoperto nel 1937 e oggi custo-

and also fascinating, even unbelievable. Although there is still scientific uncertainty, everything suggests that the skeletons found inside the cave were buried in a precise order, although the dating of the bones by the carbon-14 method states that there is a huge time difference among the graves. This is the only site in Sicily that testifies to the presence of man between 14,000 and 11,000 years ago. We are therefore at a time when the island was inhabited by the Cro-Magnon man, whose most tangible proof is given by the nearly complete skeleton of a woman - named Thea, about 1.65 m. tall and about thirty years old - discovered in 1937 and now housed by the Gemmellaro Geological

Nella grotta di Acquedolci sono stati rinvenuti sette individui > Seven individuals were found in the cave of Acquedolci

dito dal Museo Geologico “Gemmellaro” di Palermo. Insieme con i suoi resti è stata ritrovata anche una collana fatta con 12 canini di cervo, probabile corredo funebre della donna. L’anno successivo è stato ritrovato un cranio, appartenente a un individuo le cui ossa sono state disperse a causa di scavi illegali condotti da qualche sciocco cercatore di reperti fossili. Ma grazie a questi ritrovamenti, la grotta ha sollecitato la curiosità degli esperti che, conducendo opportune

Museum in Palermo. Together with her remains, a necklace was also found, made of 12 canines of deer, probably the funeral kit of the woman. The following year a skull was found belonging to an individual whose bones had been displaced due to illegal excavations carried out by some silly fossils’ seeker. These findings arouse the curiosity of the experts who, conducting appropriate excavations in the cave, have found a total of seven individuals 41


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campagne di scavo, hanno ritrovato in tutto sette individui (3 femmine e 4 quattro maschi) di cui tre di giovane età. È ancora da comprendere come mai esseri umani così distanti nel tempo siano stati sepolti in questa stessa grotta, anche perché visto il tipo di sepoltura è quasi certo che si tratti proprio di “sepolture”: oltre a tracce di corredi, infatti, le ossa sono state o ricoperte da uno strato di ocra oppure posizionate in modo tale da fare escludere la “casualità”. Per comprendere meglio la complessità storica della grotta è opportuna una visita all’Antiquarium, a due passi dalla pineta “Falcone”, dove è possibile osservare i resti di ippopotami, cervi, orsi oltre ai manufatti litici ritrovati all’interno dell’antro.

(three females and four males) three of which were young. It is still unknown why human beings so far apart in time were buried in that cave, but on the other hand it is almost certain that this is indeed a “burial” place: In fact, the bones have either been coated with a layer of ochre or positioned so as to exclude the “randomness”. In order to understand the historical complexity of the cave it is advisable to visit the Antiquarium, a few steps from the “Falcone” promenade, where you can see the remains of hippos, deer, bears as well as stone tools found inside the cave. We find Palaeolithic deers, bulls and horses also many miles away, also inside a cave on an island that up to 12-11000 years ago was still connected to

Gli scavi e l’esterno di alcune grotte. Al centro, lo scheletro di un elefante nano > The excavations and the exterior of some caves. In the centre, the skeleton of a dwarf elephant

Cervi, tori e cavalli del Paleolitico li ritroviamo anche a moltissimi chilometri di distanza, anch’essi all’interno di una grotta, su di un’isola che fino a 1211.000 anni fa era ancora collegata con la terraferma. Siamo a Levanzo, nelle Egadi, splendida isoletta in cui si trova la preziosissima Grotta del Genovese con i suoi misteriosi graffiti. All’interno di quest’antro, infatti, nella parte bassa della parete nord-occidentale per essere precisi, troviamo ben 33 incisioni raffiguranti quattro esseri umani e 29 bestie. Seppure interessanti e molto importanti per la ricerca scientifica, le raffigurazioni animali (sulle quali torneremo appresso) sembrano posizionarsi su un secondo piano di fronte al mistero delle quattro figure umane. 42

the mainland. We are on Levanzo in the Egadi archipelago, a beautiful island where there is the valuable Genovese cave with its mysterious graffiti. In fact, inside this cave, on the bottom of the north-west wall, we find no less than 33 engravings depicting four people and 29 animals. Although interesting and very important for scientific research, animal representations seems to be overshadowed by the mystery of the four human figures. One, the largest, has a central position, is depicted with a strange hat - or with an impossible shaped head – maybe with a beard and a thick belt, but has no arms. Around this individual, which certainly represents an important figure, maybe an authority, three more people of


Levanzo, nelle Egadi, è ricoperta di folta vegetazione mediterranea > Levanzo, in the Aegadian archipelago; is covered with thick Mediterranean vegetation

Una, la più grande, ha una posizione centrale, è raffigurata con uno strano copricapo - o con una testa dalla forma impossibile -, potrebbe avere la barba e una grossa cintura ma non ha le braccia. Attorno a questo individuo, che di certo rappresenta una figura importante, un’autorità si sarebbe indotti a pensare, altre tre persone - raffigurate con dimensioni più piccole (un segno di devozione?) gli si fanno attorno come nell’atto di danzare, quasi si trattasse di un’istantanea di una cerimonia - religiosa? tribale? - avvenuta proprio davanti a questa grotta e che molto ci dice di questi nostri antenati. Altra peculiarità dell’antro del Genovese, che conta anche circa 230 tra pitture e graffiti sulla parete meridionale, è la presenza di un paio di figure dipinte con una tinta rossa (non è ancora chiaro di cosa si tratti) che rappresentano un individuo “ritratto” con lo stesso strano copricapo dell’individuo inciso sulla parete nord-occidentale, colto però in un momento di danza (di volo?)

smaller size (a sign of devotion?) are depicted in the act of dancing, as if it were a snapshot of a ceremony - religious? tribal? - which took place right in front of this cave and tells us a lot about these ancestors of ours. Another peculiarity of the Genovese cave, which also has 230 paintings and graffiti on the south wall, is the presence of a couple of figures painted with a red tint (it is not clear yet what it is) that represent a person’s portrait with the same strange headgear of the individual on the north-western wall, caught in a specific moment of dance (flight?) while a little further down there’s a second individual, also in red, which seems an odd crossbreed between human beings and animals. The importance of these paintings (dated around 7000 BC) which differ in colour from the cycle of the larger black paintings (dating from around 6000 BC) but also from far more ancient figures, is that they seem to testify the “transition” from the plain representation of the immanent 43


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mentre poco più in basso si intravede un secondo individuo, sempre in rosso, che sembra una sorta di curioso incrocio tra essere umano e animale. L’importanza di questi dipinti (datati attorno al 7000 a.C.) dalla diversa tinta, che allontana queste due figure dal ciclo delle più numerose pitture nere (risalenti attorno al 6000 a.C.) ma anche dalle incisioni ben più antiche, sta nel fatto che sembrano testimoniare quel “passaggio” tra riproduzione tout-court del mondo immanente e rappresenta-

world to the metaphorical representation of the world achieved through the discovery of selfconsciousness and of imagination: a really huge leap for mankind at the time. The paintings in black are far more numerous, very curious and interesting; we laymen can read them as comics following the story of rearing, fishing trips, men and women busy in the daily work of about 8 thousand years ago. (emilia gatti - 3. to be continued)

Numeri utili useful numbers Acquedolci Pro Loco Acquedolcese San Teodoro via Fiume, 45 - tel. 0941 726382 www.prolocoacquedolci.it Ufficio turistico del Comune Tourist office of the Coucil tel. 0941 731123 Antiquarium via Crispi - tel. 0941 727353

Acquedolci

Museo geologico Gemmellaro Gemmellaro Geological Museum corso Tukory, 131 - Palermo tel. 091 7041028 - fax 091 7041041 Orari di apertura: 9/13

“Una bella torre con osteria”. Questa era Acquedolci nel 1546, ovvero un luogo di sosta ove, tutt’al più, cambiare cavalli e proseguire il proprio viaggio. Acquedolci oggi si è trasformata in una piacevole cittadina affacciata sul Tirreno, protetta alle spalle dai Nebrodi che qui in basso si fanno sentire solo con il verde della campagna che circonda l’abitato. Da fare una passeggiata ristoratrice per il giardino cittadino, con la sua bella vista sul mare, magari di ritorno dal castello, fortificazione costruita attorno alla torre di avvistamento nel XVII secolo. Da tempo l’Amministrazione comunale si è attivata per trasformare il sito - oggi in condizioni precarie - in un opportuno museo per la conservazione dei fossili rinvenuti nella grotta di San Teodoro. Se in estate questo è il posto giusto per le vacanze di mare, in inverno - oltre che per il clima temperato, la tranquillità e le delizie gastronomiche - Acquedolci è da visitare soprattutto per il suo carnevale, una settimana all’insegna delle grandi sfilate di divertentissimi carri allegorici che si sfidano per accaparrarsi l’Escopello, ambito premio riservato alla migliore opera di cartapesta. “A beautiful tower with an inn”. This was Acquedolci in 1546, a resting place where, at most, change horses and continue the trip. Today Acquedolci has turned into a nice little town overlooking the Tyrrhenian Sea, protected from behind by the Nebrodi mountains which here can be felt only due to the green countryside surrounding the town. Make a refreshing stroll through the city gardens, with its beautiful sea view, perhaps returning from the castle fortress built around the lookout tower in the seventeenth century. For some time the town administration has taken action to transform the site - now in poor condition - in an appropriate museum for the preservation of fossils found in the cave of San Teodoro. In summer, this is the place for beach holidays, whereas in winter Acquedolci is worth visiting for its mild climate, tranquility and gastronomic delights, as well as for its carnival, a week full of big parades with big and funny floats which challenge each other in order to win the Escopello, the prize for the best work in papier mache.

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zione metaforica raggiunta grazie alla scoperta di una “coscienza del sé” e della propria fantasia: davvero un passo da gigante per l’umanità dell’epoca. Ben più numerosi, curiosi e molto interessanti i dipinti a tinta nera, che noi profani possiamo leggere come fossero fumetti e seguire il racconto di allevamenti, di battute di pesca, di uomini e donne intenti nei lavori quotidiani di circa 8mila anni fa. (emilia gatti - 3. continua)

Levanzo È la più piccola delle Egadi, ma nei suoi 6 kmq custodisce un vero e proprio paradiso per quanti amano la natura e le vacanze all’insegna del completo relax. Il centro abitato si trova a Sud, sulle sponde di Cala Dogana, proprio laddove si apre la prima delle calette che conquistano i visitatori per la trasparenza dell’acqua. Qui inizia il sentiero che conduce, scandendo il percorso verso Sud-Ovest con insenature e spiaggette davvero bellissime, fino al Faraglione e, poco oltre, a una trentina di metri slm, fino alla Grotta del Genovese, che si apre sulla omonima Cala. Tornando a Cala Dogana e scegliendo il sentiero che porta a Est si farà tappa a Cala Fredda, ancora un’altra insenatura “da cartolina”, sulla quale si erge Villa Florio, un agglomerato di case voluto dalla gloriosa famiglia di imprenditori nel 1890. Più su, i resti della torre saracena, sotto la quale si individua Cala Minnola, spiaggia perfetta per prendere bagni di mare o di sole, nei pressi della quale si trovano le cosiddette “piscine”, ovvero ciò che resta delle vasche costruite dai Romani per preparare il garum, una salsa di pesce di cui erano ghiotti i nostri antenati.

Levanzo Per visitare la grotta è necessario prenotare ai numeri telefonici 0923 924032 - 339 7418800 La grotta può essere raggiunta sia con un fuoristrada che con una barca, e il tempo previsto per l’escursione è di due ore. Altre soluzioni possono essere concordate anche attraverso l’indirizzo e-mail info@grottadelgenovese.it Per le escursioni naturalistiche all’interno dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, di cui Levanzo è parte integrante, è possibile contattare l’ente gestore della riserva, ovvero il Comune di Favignana - via Florio - Favignana - tel. 0923 922585 - 920011 To visit the cave you must book by calling 0923 924032 - 339 7418800 The cave can be achieved either by a SUV or by boat, and the estimated time for the trip is two hours. Other solutions can be agreed through the e-mail info@grottadelgenovese.it For nature trips within the Egadi Protected Marine Area, which Levanzo is an integral part of, you can contact the managing body of the reserve, or the City of Favignana - via Florio - Favignana - tel. 0923 922585 - 920011

It is the smallest of the Egadi islands, but its 6 square kilometers hold a veritable paradise for those who love nature and relaxing holidays. The town is located south on the shores of Cala Dogana, nearby the first of the coves fascinating visitors with its clear water. Here begins the path that leads southwest among beautiful beaches and bays, up to Faraglione and then, a hundred feet above sea level, to the Grotta del Genovese, which opens on the cove with the same name. Returning to Cala Dogana and choosing the path that leads to the east you can stop at Cala Fredda, another postcard view, on which the Villa Florio stands, built by the famous family of entrepreneurs in 1890. Further away, just beneath the remains of the Saracen tower, there is Cala Minnola, a perfect beach to sea- and sunbathing; not far away the so-called “pools” ar to be found, i.e. what remains of the tanks built by the Romans to prepare garum, a fish sauce which our ancestors were fond of.

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il tesoro di Antonio Antonio’s treasure

Museo Civico Antonio Collisani Petralia Sottana Alle volte, molte volte, la curiosità è davvero fame di conoscenza. Ed è un tipo di curiosità che resta nei casi più esemplari - quasi in bilico tra fame di scoperta e ossessione, facendo in modo che ogni fallimento si trasformi, anziché in amarezza e cinismo, in energia per cercare una strada nuova, per ritentare, per trovare una soluzione ancora non pensata, nemmeno immaginata. Di certo il giovane Antonio Collisani, nato a Petralia Sottana nel 1911, non avrebbe mai immaginato a cosa avrebbe condotto la sua curiosità, né quale straordinaria sorpresa lo avrebbe accolto, quasi un secolo dopo, nel suo stesso paese. Perché qui, proprio a Petralia Sottana, si custodisce uno dei tesori più affascinati dell’archeologia siciliana: la Collezione Collisani. 46

At times, many times, curiosity is really knowledge hunger. A kind of curiosity that remains – in the most representative cases - almost on the borderline between hunger for discovery and obsession, thus allowing to transform each failure not into bitterness and cynicism, but into energy to search for a new road, to try again, to find a solution not yet conceived, not even imagined. Certainly the young Antonio Collisani, born in Petralia Sottana in 1911, never imagined what his curiosity would lead to, nor what an amazing surprise would welcome him, almost a century later, in his own village. Because in Petralia Sottana, there’s one of the most fascinating treasures of Sicilian archaeology: the Collisani Collection.


A sinistra, il Guerriero di Petralia. In questa pagina dall’alto: Antonio Collisani; vaso attico a testa femminile; boccaletto cilindroide Left, the Warrior of Petralia. On this page: top, Antonio Collisani; centre an Attic vase shaped as woman’s head, a cylinder shaped mug

Antonio era un ragazzo curioso, affascinato dalla natura che lo circondava, ammaliato dalle leggende che ammantavano di mistero le grotte che si aprono lungo i costoni madoniti. Studiava con passione, e con ostinazione è sempre rimasto convinto che dietro quelle favole doveva per forza trovarsi un cuore di verità, teoria fino a quel momento avallata solo dalla realtà storica, cioè dal fatto che davvero quelle terre sono state abitate fin dalla più buia preistoria. Nel 1936 la curiosità del giovane venne soddisfatta, e tutte le sue fatiche furono ripagate: in quella che è conosciuta come Grotta del Vecchiuzzo, Antonio scoprì il “suo” tesoro, piccole, straordinarie testimonianze di quel mondo che millenni prima della nascita di Cristo aveva già eletto queste montagne e queste valli come “casa”. Bisogna dire che la scoperta eccezionale di Collisani non incontrò subito il favore degli esperti, i quali ebbero più di un dubbio e, invece che interessarsi a quanto era stato portato alla luce, scelsero la strada più facile, quella del disinteressamento. E qui, ancora una volta, la testardaggine del petralese fece

Antonio was a curious boy, fascinated by the nature around him, bewitched by the legends that cloaked in mystery the caves that open along the ridges of the Madonie mountains. He studied with passion, and was stubbornly convinced that behind these stories there surely was a core of truth, a theory so far endorsed only by the historical reality, namely the fact that those lands had been inhabited since the darkest prehistoric times. In 1936 the young man’s curiosity was satisfied, and all his efforts were paid off: inside the so called Vecchiuzzo Cave Antonio discovered “his” treasure, that is small, extraordinary evidences to a world that thousands of years before the birth of Christ had elected these mountains and valleys as “home.” It must be said that the exceptional discovery made by Collisani didn’t immediately meet the favor of the experts who had more than one doubt and instead of showing interest in what had been uncovered, chose the easy way out, namely disinterest. And here, once again, the stubbornness of the scholar from Petralia made the difference. He didn’t give in to the silence, but was confident of

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A sinistra, frammento di donna velata; al centro, collana di pasta vitrea; in basso, da sinistra, antichi gioielli e aryballos corinzio con fregio di sirena e uccello; a destra, testa di bambino con corona e disco in bronzo con volto umano Left, fragment of veiled woman; in the centre, a glase necklace; bottom left, ancient jewels, right Corinthian vase. Rigth, child’s head with crown and bronze disc with a human face

la differenza. Non arrendendosi ai silenzi, sicuro del valore di quanto aveva trovato, riuscì a fare interessare al suo lavoro Paolo Mingazzini, direttore del Regio Museo Archeologico di Palermo. Ma da qui all’esposizione della Collezione Collisani in quel di Petralia Sottana sarebbero dovuti trascorrere molti decenni, anni che, alla fine, hanno aggiunto un valore “umano” all’intrinseco valore storico di quanto esposto. Per questi reperti nel 2003 è stato istituito il Museo Civico “Antonio Collisani”, restaurando i locali dell’ex carcere quattrocentesco. Perfetta scenografia per allestire una delle collezioni più interessanti di tutto il territorio siciliano, collezione che ha

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the value of what he had found, and he succeeded to arise interest for his work in the director of the Royal Archaeological Museum of Palermo, Paolo Mingazzini. Still, many decades had to pass before the setting up of the Collisani Collection in Petralia Sottana. For these findings, the Museum “Antonio Collisani” was established in 2003, restoring the premises of the former 15th century prison. This is the perfect setting for one of the most interesting collections of the entire Sicilian territory, also thanks to the Regional Archaeological Museum which has granted permission to display material


Museo Civico “Antonio Collisani” Corso Paolo Agliata, 100 Petralia Sottana (PA) Tel. 0921 641811 Orario di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 19 Biglietto intero: 2 € Opening hours: daily from 9 am to 7 pm Ticket: 2 €

anche trovato il giusto apporto del Museo Archeologico Regionale che ha concesso l’autorizzazione ad esporre materiale di tale valore in una sede diversa da quella “centrale” del capoluogo siciliano. E poi, questo museo civico è stato organizzato con grande cura. Innanzitutto è stato suddiviso in due sezioni, quella archeologica e quella geologica, proprio per tracciare un segno continuo, per portare i visitatori a vivere l’evoluzione dell’area a partire dalla sua genesi, fino ad arrivare alla comparsa dell’uomo e delle sue espressioni più materiali. Espressioni che qui si ammirano nei circa 300 pezzi raccolti dal Collisani nell’arco della sua vita, sempre alla ricerca dell’oggetto capace di raccontare, oltre all’arte manifesta, anche piccole storie di vita vissuta, come gli splendidi “vetri” - oggetti ornamentali, gioielli, balsamari - databili attorno al I millennio a.C. che risplendono per bellezza e per modernità. Poi i bronzi, tra i quali bisogna prestare particolare attenzione al cosiddetto Guerriero di Petralia, una statuetta datata tra il IV e il III secolo a.C. divenuto, per l’importanza di ciò che rappresenta, il simbolo stesso del Museo. E poi tanto di più, dalle punte di selce del Neolitico fino al vasellame tardoellenistico (II secolo a.C.), un vero e proprio excursus negli usi dei nostri avi che certamente sorprenderà per bellezza, raffinatezza e per un inatteso gusto artistico davvero contemporaneo. (testo: Giovanna Vitrano > foto: tratte dal volume “La Collezione Collisani e la Grotta del Vecchiuzzo” / Enzo Brai - gentile concessione del Comune di Petralia Sottana)

of this value in a place other than the “central” in the Sicilian capital. And then, this town museum has been organized with great care. First of all it has been divided into two sections, the archaeological and the geological, in order to give a sign of continuity and to allow visitors to experience the evolution of the area since its genesis, up to the appearance of man and his material expressions. Expressions that are represented by the approximately 300 pieces collected by Collisani throughout his life. He was always in search of objects which, besides being works of art, also were able to tell small real-life stories, just like the stunning “glasses” - ornaments, jewels, balm bottles - dating back to the first millennium BC and still shining with beauty and modernity. Then the bronzes, among which we must pay special attention to the so-called Warrior of Petralia, a statuette dating between the fourth and third centuries BC, which, for the importance of what it represents, has become the very symbol of the museum. And much more, such as the tips of flint from the Neolithic era, and the late Hellenistic pottery (II century BC), a true overview of our ancestors’ customs which surely will amaze you with its beauty, elegance and the unexpectedly contemporary artistic taste. (text: Giovanna Vitrano > photos: from the book “La Collezione Collisani e la Grotta del Vecchiuzzo” / Enzo Brai - courtesy of Petralia Sottana Commune) 49



I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling

> week end > dove dormire > dove mangiare > l’albergo > week end > where to sleep > where to eat > the hotel


WEEK END>

> Termini Imerese (Palermo)

09-16/02 Il “nuovo” Carnevale nel segno della tradizione The “new” Carnival in the name of tradition

Informazioni> Information: Comune di Termini Imerese > Termini Imerese Town Hall tel. 091 8128111

Che sullo storico Carnevale di Termini Imerese spiri aria di novità è evidente fin da quando s’adocchia il logo dell’evento: ci sono sempre ‘u nannu e ‘a nanna, i tipici personaggi del Carnevale imerese, ma sono come ringalluzziti. In effetti, il rinnovamento del logo è solo una delle “cure di bellezza” a cui sarà sottoposto il Carnevale allo scopo di valorizzare la manifestazione e trasformarla in un grande evento culturale. Sarà rispettata la lunga tradizione della manifestazione, con le sfilate dei carri allegorici sia nella città alta (martedì grasso, 16 febbraio) che in quella bassa (sabato 13 febbraio e domenica 14 febbraio) che seguiranno i percorsi classici, accompagnati dai gruppi mascherati. Una giuria tecnica voterà il miglior carro e assegnerà i premi speciali. L’antica arte della lavorazione della cartapesta sarà al centro di laboratori didattici destinati ai ragazzi: i cartapestai illustreranno la lavorazione della cartapesta con dimostrazioni dal vivo alle quali sarà possibile partecipare.

That the historic Carnival of Termini Imerese breathes an air of novelty is evident as soon as you see the logo of the event: there are always ‘u nannu and ‘a nanna, the typical characters of the Carnival in Termini Imerese, but they look very jaunty. As a matter of fact, the renewal of the logo is only one of the “beauty treatments” of the Carnival in order to enhance the event and turn it into a big cultural event. The long tradition of the event will be maintained, with parades of allegorical floats both uptown (Shrove Tuesday, February 16) and downtown (Saturday, February 13 and Sunday February 14) that follow the traditional paths, accompanied by masked groups. A jury will vote for the best cart and give the special awards. The ancient art of paper-pulp processing will be the focus of educational workshops for kids: the artists of papier mâché will show the processing of paper-pulp with live demonstrations to which you can participate.

Come arrivare > Dall’autostrada Messina-Palermo, uscita Termini Imerese 52


WEEK END>

Per valorizzare la tradizione dolciaria legata alla festa di Carnevale ci sarà un villaggio gastronomico (12-16 febbraio) dove i più golosi potranno degustare zeppole, chiacchiere e ogni goloseria tipica di questa festa, a fronte dell’acquisto di un ticket di degustazione che darà diritto anche a un bicchiere di vino liquoroso. Specialità tipiche del Carnevale ispireranno anche i menu di ristoranti convenzionati, proposti a prezzi promozionali durante la manifestazione, nell’ambito dell’iniziativa Carnival Menu. Negli stessi giorni, tra via Verdura e via Bagni (Termini bassa) sarà allestito un villaggio espositivo dedicato alle eccellenze della tradizione, della gastronomia e dell’artigianato del territorio. Infine, un programma musicale e di spettacoli di alto livello dal venerdì sera al martedì grasso. Ogni sera concerti gratuiti di artisti di livello nazionale e sabato sera, in piazza Duomo, una serata danzante in maschera dedicata al pubblico con noti dee-jay che faranno ballare tutti in piazza.

To enhance the confectionery tradition linked to the festivities of Carnival, there will be a gastronomic village (12 to 16 February) where you can taste the most delicious “zeppole”, waffles and all delicacies typical of this festival. Purchasing a ticket you will also be entitled to a glass of dessert wine. The food specialties of Carnival will inspire even the menus of the restaurants, served at promotional prices during the event, as part of the Carnival Menu. During those same days, between Via Verdura and Via Bagni (downtown) an exhibition dedicated to the best products of gastronomy and crafts tradition of the area will be set up. Finally, there will be a music program and performances of high level from Friday evening to Shrove Tuesday. Every night there will be free concerts by artists of national level and Saturday night in Piazza Duomo a costume dance party dedicated to the public with well-known deejays who will invite people to dance in the public square.

Dove dormire> Where to sleep Grand Hotel delle Terme piazza Terme, 2 tel. 091 8113557 doppia BB da 85 € > double room BB from 85 € Dove mangiare> Where to eat Ristorante Natale Giunta via Falcone e Borsellino, 92 tel. 091 8115825

How to get there > From the Messina-Palermo motorway, Termini Imerese exit 53


WEEK END>

> Agrigento

14-21/02 Agrigento capitale mondiale del folk Agrigento world capital of folk

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Informazioni> Information: www.mandorloinfiore.net Dove dormire> Where to sleep B&B Citybed Agrigento via Garibaldi, 61 tel. 0922 403091 Dove mangiare> Where to eat Ristorante Leon d’Oro via Emporium 102 tel. 0922 414400

Uno degli eventi più attesi della primavera di Agrigento è la spettacolare fioritura dei mandorli che segna in maniera emozionante la fine dell’inverno e che da oltre sessant’anni viene adeguatamente celebrata con la grande festa del “Mandorlo in fiore”. Un appuntamento che, nato in quel di Naro come festa locale, si è trasformato negli anni in un grande festival con ospiti da ogni angolo del mondo. Ricalcando il programma degli anni passati, l’edizione 2010 porterà ad Agrigento gruppi folcloristici delle più diverse nazionalità e tradizioni che in parte si esibiranno presso il Palacongressi, in parte daranno vita a colorate processioni per le vie della città. Non mancheranno il tradizionale quanto suggestivo momento dell’accensione del “Tripode dell’Amicizia” sistemato davanti al Tempio della Concordia, gli appuntamenti musicali con noti esponenti di musica etnica, i momenti dedicati ai bambini - che hanno un “minifestival” tutto per loro - i concorsi, ecc.

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One of the most important events of the spring in Agrigento is the spectacular flowering of the almond trees that marks the end of winter in a moving way and which for over sixty years has been appropriately celebrated with the great “Mandorlo in fiore” (almond blossom) festival. An appointment that was born in the village of Naro as a local festival and has evolved into a large celebration with guests from all over the world. Following the past programs, the 2010 edition will bring folk groups of many different nationalities and traditions to Agrigento who will perform at the Palacongressi Conference Centre, and will create colorful parades through the streets of the city. One of the most evocative moments is going to be the lighting of the flame in the “Friendship Tripod” set in front of the Temple of Concordia, and there will also be concerts by famous exponents of world music, entertainment for kids - with a “minifestival” for them - competitions and much more.

Come arrivare > How to get there Scorrimento veloce Palermo-Agrigento; da Catania, autostrada A19, uscita Caltanissetta e statale 640 per Agrigento > State road Palermo-Agrigento; from Catania, highway A19, exit on state road 640 for Caltanissetta and Agrigento 54


WEEK END>

> Palermo

Febbraio Sulle orme dell’arte secentesca In the footsteps of Seventeenth century art I Tesori della Loggia è il nome di un progetto avviato da qualche tempo e che mira alla valorizzazione di una parte del prezioso patrimonio culturale di Palermo e alla sua fruizione anche da parte degli abitanti della città. La sua principale realizzazione è un itinerario di visita che lega cinque chiese ed oratori del quartiere della Loggia, accomunati fra loro dalla presenza di decorazioni di Giacomo Serpotta, uno dei più importanti scultori italiani del Seicento, specializzato nella lavorazione dello stucco. È possibile prenotare una visita guidata ai cinque edifici - gli oratori del Rosario di San Domenico e di Santa Cita, le chiese di San Giorgio dei Genovesi, Santa Maria di Valverde e Santa Cita - e partecipare a laboratori didattici. Visite e laboratori vengono differenziati secondo l’età e le esigenze dei partecipanti. Agli adulti, ad esempio, viene proposto un laboratorio sulla scultura a stucco, articolato in due momenti: la visita ai due oratori e la realizzazione di un manufatto scultoreo.

I Tesori della Loggia (The Treasures of the Lodge) is the name of a project which started some time ago and is aimed at the enhancement of a part of the precious cultural heritage of Palermo and of its use also by the inhabitants of the city. Its main achievement is an itinerary linking five churches and chapels in the neighborhood Loggia, all decorated by Giacomo Serpotta, one of the most important Italian sculptors of the seventeenth century, specializing in the manufacture of stucco. You can book a guided tour to the five buildings - the Oratories Rosario di San Domenico and Santa Cita, the churches of San Giorgio dei Genovesi, Santa Maria di Valverde and Santa Cita - and participate in the workshops. Visits and workshops are differentiated according to age and needs of participants. For adults, for example, there’s a workshop on sculpture in plaster, in two stages: the visit to the two chapels and the realization of a finished sculpture.

Informazioni> Information: tel. 091 8431605 Dove dormire> Where to sleep B&B Allakala via Vitt. Emanuele, 71 tel. 091 7434763 Dove mangiare> Where to eat Dal Maestro del Brodo via Pannieri, 7 tel. 091 329523

Come arrivare > How to get there Palermo è collegata direttamente con autostrada a Messina, Catania e Trapani; con strada statale ad Agrigento > Palermo is directly connected to Messina, Catania and Trapani, with motorway; to Agrigento with highway 189 55


Dove mangiare

Il prezzo indicato (se non diversamente specificato) si riferisce a un pasto completo, escluse bevande

Where to eat

Palermo & Provincia IL MIRTO E LA ROSA Palermo - via Principe di Granatelli, 30, % 091 324353, chiuso domenica e 10 giorni a luglio; 25 €

L’OSTE E IL SACRESTANO Licata - via Sant’Andrea, 19, % 0922 774736, chiuso lunedì e domenica sera (in inverno); 35 € IL VIGNETO Menfi - contrada Gurra di Mare, % 0925 71732; 30 €

ACANTO BLU Palermo - via Torrearsa, 8 % 091 320444, chiuso domenica; 30 €

RISTORANTE DISIO Sciacca - via Vittorio Emanuele 107, % 0925 86922; chiuso martedì

RISTORANTE SANT’ANDREA Palermo - piazza Sant’Andrea, 4, % 091 334999; chiuso domenica (aperto solo a cena); 30 €

OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - contrada Torre, % 0922 829824; chiuso mercoledì; 22 €

ANTICA STAZIONE DI FICUZZA Corleone - borgo di Ficuzza, % 091 8460000; menù degustazione; 25 € RISTORANTE CAFFÈ DUOMO Cefalù - piazza Duomo, 19, % 0921 921271; chiuso martedì (da ottobre a Pasqua); 30 € TRATTORIA DON CICCIO Bagheria - via del Cavaliere, 87, % 091 932442; chiuso mercoledì e domenica; 25 €

Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102, % 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €

Caltanissetta & Provincia VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 % 0934 582331; chiuso domenica e lunedì a pranzo; 25 € L’ANGOLO DIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, % 0934 542983; chiuso lunedì e domenica sera; 25 € VILLA ROSANGELO Mazzarino - Contrada Pileri, % 0934 381437, chiuso lunedì; 20 €

Catania & Provincia IL SALE ART CAFÈ Catania - via S. Filomena, 10, % 095 316888; chiuso martedì; 35 € IL CUCINIERE Catania - via Carmelo Finocchiaro Aprile, 110, % 095 7470702; 40 € IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 % 095 7159247; 35 € GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta via Piave, 3, % 095 7512727; chiuso lunedì; 45 € (prenotazione obbligatoria)

Ristorante

REGINE Via Trapani, 4/a Palermo % 091 58 65 66

GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, % 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € LA SCALA Caltagirone - Scala S. Maria del Monte, 8; % 0933 57781; chiuso mercoledì; 25 €

Enna & Provincia ARISTON Enna - via Roma, 353, % 0935 26038; chiuso domenica; prezzo medio 25 € AL FOGHER Piazza Armerina - contrada Bellia, SS117 bis, % 0935 684123; chiuso domenica sera e lunedì; 50 € OSTERIA DI AGAR Pietraperzia - via San Giuseppe, 4; % 0934 462168; aperto a cena tutti i giorni, la domenica anche a pranzo (su prenotazione); 30 €

Messina & Provincia DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; % 090 44720; chiuso lunedì e in agosto; 25 € TENTAZIONI Isola Salina - via Rotabile, 11, % 090 9809209; sempre aperto nei mesi estivi; menù degustazione 40 € LA CAPINERA Taormina - via Nazionale Spisone, 177, % 0942 626247; chiuso lunedì; 45 € PICCOLO CASALE Milazzo - via R. D’Amico, 12, % 090 9224479; chiuso lunedì; 50 € DA NINO Letojanni - via L. Rizzo, 29, % 0942 36147; chiuso martedì; 50 € TRATTORIA FRATELLI BORRELLO Sinagra - contrada Forte, % 0941 594844; chiuso mercoledì; 20 €

Ragusa & Provincia CUCINA E VINO Ragusa - via Orfanotrofio, 91 % 0932 686447, chiuso martedì, 20 € DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 % 0932 651265; chiuso lunedì e domenica sera; 100 € TOCCO D’ORO Comiso - corso Vittorio Emanuele, 1, tel. 0932 968211; chiuso lunedì; menù degustazione 25 €; a la carte 35 €

LA GAZZA LADRA Modica - via Blandini, 11, % 0932 755655; chiuso domenica sera e lunedì; menù da 50 a 68 €

Siracusa & Provincia TRATTORIA LA FOGLIA Siracusa - via Capodieci, 29, % 0931 66233, chiuso martedì (mai in estate); 30 € DON CAMILLO Siracusa - via Maestranza, 96, % 0931 67133, chiuso domenica, 50 € TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23, località Marzamemi, % 0931 841772; chiuso martedì; 25 € LA LOCANDA DEL BORGO Rosolini - Via Controscieri, % 0931 850514; chiuso martedì; 40 € RISTORANTE CANTUCCIO Noto - via Cavour, 12, % 0931 837464; chiuso lunedì; 32-35 €

Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 % 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € LA NICCHIA Pantelleria - contrada Scauri Basso, tel. 0923 916342; chiuso 1/1-31/3; 40 € LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte, % 0924 46820; 30 € ANTICHI SAPORI Partanna - via Vittorio Emanuele, 211, tel. 0924 922618; chiuso lunedì; menu degustazione da 20 € ANTICO BORGO MARINARO Mazara del Vallo - Lungocanale Ducezio 30, % 0923 931619; aperto solo a cena, su prenotazione; menù fisso, vini compresi, 60 €


Dove dormire Where to sleep

I prezzi indicati si riferiscono alla camera doppia con prima colazione SUITE D’AUTORE ART DESIGN GALLERY HOTEL Piazza Armerina - piazza Duomo, % 0935 688553; suite BB da 100 €

Palermo & Provincia

Caltanissetta & Provincia

B&B ALLAKALA Palermo - corso Vittorio Emanuele, 71 % 091 7434763; da 90 €

HOTEL PLAZA Caltanissetta - via B. Gaetani, 5 % 0934 583877; 80 €

BB22 Palermo - largo Cavalieri di Malta, 22; % 091 6111610; da 110 €

FALCONARA CHARMING HOUSE Butera - SS 115 km 243 % 0934 349012; da 200 €

HOTEL PORTA FELICE Palermo - via Butera, 47; % 091 6175678, da 140 € MASSERIA SUSAFA Polizzi Generosa - contrada Susafa; % 338 9608713; da 80 €

FARM, OSPITALITÀ DI CAMPAGNA Butera - contrada Strada % 0934 346600; da 110 €

Messina & Provincia

Catania & Provincia

NH LIBERTY HOTEL Messina - via I Settembre, 15, % 090 6409436; da 102 €

BB EH13 Catania - via Sant’Euplio, 13 % 095 7152216; da 90 €

HOTEL HYCESIA Isola Panarea - via san Pietro, % 090 983041; da 100 €

IL PRINCIPE HOTEL Catania - via Alessi, 24 % 095 2500345; da 119 €

GRAND HOTEL SAN PIETRO Taormina - via Pirandello, 50, % 0942 6207111; da 138 €

HOTEL SANTA CATERINA Acireale - via Santa Caterina, 42b % 095 7633735; da 140 €

HILTON PORTOROSA Furnari - Complesso turistico Portorosa, % 0941 802 500; da 170 €

MASSERIA PERNICE Monreale - contrada Pernice % 0924 36797; da 170 € (soggiorno minimo 3 notti)

Agrigento & Provincia VILLA ATHENA HOTEL Agrigento - via Passeggiata Archeologica, 33 % 0922 596288; da 240 € (apertura maggio 2009) AZIENDA AGRICOLA MANDRANOVA Campobello di Licata - SS. 115, km217 % 348 3150015; da 122 € IL GATTOPARDO DI LAMPEDUSA Isola Lampedusa - contrada Cala Creta, via Beta, 6, % 0922 970051 solo soggiorni settimanali in pensione completa, a partire da 1220 € a persona TENUTA STOCCATELLO Menfi - S.P. 42 Menfi-Partanna km 6, % 333 9035428; da 70 €

BORGO PETRA Mascalucia - via Teatro, 9 % 095 7277184; da 80 € AGRITURISMO FONDO CIPOLLATE Castiglione di Sicilia - contrada Cipollate, 12-14, frazione Mitogio % 389 1571912; da 70 €

AZIENDA AGRITURISTICA ROCCA D’AQUILA Agira - contrada Gararai e Rocca d’Aquila, Strada Provinciale 59, % 320 4679569; FB 80 €

AGRITURISMO FATTORIA DI GRENNE Ficarra - località Grenne, % 0941 582757; da 80 €

Ragusa & Provincia

CAMBIOCAVALLO Pozzallo - contrada Zimmardo, % 0932 779118; da 110 € MASSERIA CIANCIÒ Modica - contrada Cianciò -Graffetta, % 335 330299; da 78 €

Siracusa & Provincia HOTEL ALGILÀ Siracusa - via Vittorio Veneto, 93, % 0931 465186; da 160 € HOTEL ONE Siracusa - via Diodoro Siculo, 4, % 0931 411355; da 99 € COUNTRY HOUSE MONTELUCE Noto - contrada Vaddeddi, % 335 6901871; da 120 € ZAIERA RESORT Solarino - contrada Zaiera, % 0931 461046; da 100 €

Trapani & Provincia HOTEL TORRI PEPOLI Erice - viale Conte Pepoli, % 333 3010504; da 250 €

Enna & Provincia

VILLA CARLOTTA Ragusa - via Ungaretti, % 0932 604140; da 120 €

RELAIS ANGIMBÉ Calatafimi - Segesta SS 113 Palermo-Trapani, uscita Alcamo ovest, km 338,4; % 0925 530120; da 90 €

BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro % 0935 640529; da 80€

HOTEL 900 Scicli - via Duprè, 11, % 0933 843817; da 90 €

ZUBEBI RESORT Pantelleria - Contrada Zubebi, % 0923 913653; da 160 €

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OSPITALITÀ>HOSPITALITY

I Consigli di Sikania > Sikania advices

Torre Don Virgilio Resort > Modica (Ragusa) Ideale per chi vuole trascorrere un periodo di vacanza in campagna, lontanissimo dal caos delle città, Torre Don Virgilio è un resort 4 stelle, realizzato in una masseria fortificata del Seicento, sulla “via del grano” dove transitavano merci e derrate che, dalla contea di Modica, raggiungevano i porti di Pozzallo e Siracusa per partire da lì alla volta di tutto il Mediterraneo. La struttura, che si sviluppa intorno a un pittoresco cortile interno (il baglio), è composta da nu-

merosi ambienti che, un tempo abitazione del proprietario, magazzini, stalle, ecc., oggi sono stati recuperati per l’accoglienza. Nel rispetto di questo spirito Torre Don Virgilio è stata riconvertita all’ospitalità senza però dimenticare che fu nel tempo luogo di lavoro e di affari, non un sontuoso casale né un’aristocratica villa padronale. Per questo il lusso è interpretato come veniva inteso un tempo nelle campagne siciliane e quindi nasce dalla qualità degli oggetti, dall’essenziale praticità, da complementi il

Torre Don Virgilio Resort > Strada provinciale Rocciola Scrofani, 260 Modica (RG) > tel. 0932 909116; www.torredonvirgilio.it; doppia BB da 80 € > BB double room from 80 € Torre Don Virgilio Resort is ideal for those wishing to spend a holiday in the countryside, far from the chaos of the city. It is a 4-star resort, built in a seventeenth century fortified farm, on the “grain way” used for the transportation of goods and commodities that, from the county of Modica, reached the ports of Pozzallo and Syracuse whence they were sent in all the Mediterranean. The structure, set around a picturesque courtyard 58

(the baglio), is composed of many rooms which once where home of the owner, warehouses, stables, etc. According to this spirit Torre Don Virgilio has been transformed in a hotel but without forgetting what it has been, i.e. a place for work and business, not a luxury residence nor an aristocratic country house villa. For this reason, luxury is interpreted as it once was in the Sicilian countryside, thus deriving from the quality of objects, from essential practicality


più possibile prodotti in loco, ricordi di famiglia, arredi d’epoca. L’albergo, immerso nel verde di un giardino profumato, mette a disposizione dei suoi ospiti una comoda piscina, una piccola cappella, un “pensatoio”, vale a dire una saletta bar con angolo lettura fornito di libri storici, d’arte, d’archeologia, cucina, vini, e naturalmente un buon ristorante - I dammusa - guidato da un giovane chef che si dedica all’interpretazione personale della cucina siciliana. Le camere sono 18, con nomi che evocano la storia e la vita di Torre Don Virgilio e si dividono tra le camere de “le vie del grano” della “turri i Mugghifulo” “del baglio” e “del padrone”. Dicevamo che l’hotel è particolarmente indicato per vacanze di riposo, ma non mancano certo le attività: in albergo si possono seguire lezioni di cucina, organizzare la degustazione di prodotti tipici, dolci e vini. In alternativa, ecco la spiaggia, le escursioni naturalistiche, le passeggiate a cavallo nelle zone archeologiche e, naturalmente il bellissimo barocco del Val di Noto. (testo > Maria Cristina Castellucci)

and from locally produced objects, family memories, vintage furniture. The hotel, surrounded by a fragrant garden, offers its guests a comfortable swimming pool, a small chapel, a “think tank”, ie a lounge bar with a reading corner equipped with books of local history, art, archeaology, cooking, wine, and of course a good restaurant - I dammusa - led by a young chef who devotes himself to a personal interpretation of Sicilian cuisine. There are 18 rooms, with names that evoke the history and life of Torre Don Virgilio, and divided in four categories: “the ways of the grain”, the “Mugghifulo Tower”, the “courtyard” and the “master”. As we said this hotel is especially suitable for holiday rest, but there’s surely no shortage of activities: in the hotel it is possible to attend cooking classes and arrange a tasting of typical products, desserts and wines. Moreover, there’s the beach, excursions, horse riding in the archaeological sites and of course the beautiful Baroque of Val di Noto. (testo > Maria Cristina Castellucci)

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

Dacia Maraini

La ragazza di via Maqueda

Rizzoli

La ragazza di via Maqueda sono Giusi, Mariola, Cettina, Tanina e Rodi, diverse fra loro ma inseparabili: attraverso le loro illusioni e le loro delusioni Dacia Maraini racconta i fermenti di una nazione e di una generazione, quella formatasi negli anni Cinquanta. Il poeta-regista e la famosa soprano è il ricordo di un amore, o meglio della speranza mai realizzata di un amore, quello tra Pier Paolo Pasolini e Maria Callas, compagni di un viaggio in Africa dell’autrice e del mai dimenticato Alberto Moravia. Sono soltanto due dei racconti che Dacia Maraini ci regala in questa raccolta: gemme, per la maggior parte inedite, che ci offrono una nuova occasione per apprezzare la voce inconfondibile di una delle scrittrici più amate della nostra letteratura. Rizzoli, 250 pagg., 18 €

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La ragazza di via Maqueda di Dacia Maraini

l’autrice> Dacia Maraini ha scritto romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi, editi da Rizzoli e tradotti in venti paesi. Nel 1999 ha vinto il premio Strega con Buio. Scrive sul “Corriere della Sera”. Tra i suoi capolavori ricordiamo Memorie di una ladra (1973), Isolina (1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Dolce per sé (1997), Colomba (2004) e Il treno dell’ultima notte (2008).

S

ta in piedi appoggiata contro un muro, tenendo una gamba ritta e l’altra piegata, come una gru. Ha i capelli ricci, nerissimi che le incorniciano la faccia tonda e infantile. Porta scarpe dalle zeppe di sughero e lacci che salgono lungo i polpacci magrissimi. Ha la pelle scura, di un profondo colore notturno. Si direbbe una bambina di dieci anni, anche se si guarda intorno con fare adulto e spavaldo. Come se avesse paura, ma nello stesso tempo sfidasse la propria paura con modi sicuri, fumando una sigaretta dietro l’altra. Per terra, intorno a lei, tante cicche e qualche pacchetto vuoto, sgualcito e pestato. L’ingegnere D.B. la incontra tutte le mattine mentre si dirige verso l’ufficio. Quasi senza volerlo rallenta per osservarla meglio. Ma cosa fa? Aspetta qualcuno? Ma chi, alle otto di mattina? L’uomo supera la ragazzina che non lo nota affatto, presa com’è dalla sua attesa distratta e temeraria. Senza voltarsi, l’ingegnere solleva gli occhi allo specchietto retrovisivo. La vede allontanarsi come la ballerinetta africana di porcellana che, da quando ha memoria, si trova sul trumò di casa. Ha qualcosa di fisso e di soave, di spettrale e di gioioso che attira lo sguardo. Poi, svoltato l’angolo, l’ingegnere abbassa un poco lo specchietto per guardare la propria faccia. Gli occhi sono pesti, come ogni mattina. E le due rughe attorno alla bocca sembrano più profonde del solito. Prova a sorridersi. Gli viene fuori una smorfia buffa, come se facesse il verso a se stesso. Scuote il capo scontento. È sempre stato così con quell’uomo che gli sta di faccia e con cui ha avuto la sfortuna di condividere la vita. Corso Calatafimi, via Vittorio Emanuele, via Maqueda, via Oreto, eccolo arrivato in ufficio. C’è un parcheggio interno per le macchine degli impiegati. Il portiere gli fa un segno di saluto. L’ingegnere D.B. accenna un sorriso. Va a posteggiare accanto al Suv del direttore. Si chiede di che umore sarà. È un uomo caratteriale. Va a giornate come il Puntila di Brecht che ha visto quan-

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LO SCAFFALE DI SIKANIA

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do era ragazzo nello scantinato adibito a teatro di suo fratello in via delle Balate. Il povero servo Matti non sapeva raccapezzarsi: in certi giorni il padrone si mostrava generoso, affabile, lo trattava come un amico, in altri invece diventava irascibile, rabbioso e gli si rivolgeva come al peggiore dei nemici, umiliandolo a sproposito. Gli viene in mente la faccia di suo fratello, il ragazzone che fa fatica a invecchiare. Si chiede chi fra i due abbia vinto: lui che veniva accusato fin da piccolo di essere goffo, secchione, lento e studioso - uno che si laurea a ventitré anni e trova impiego a venticinque, si sposa con una brava ragazza e ora è padre di due bellissimi bambini, non è un vincitore? O il fratello dagli occhi stellati che è sempre stato esuberante, irrequieto, ha fatto l’attore e il regista di teatro senza successo, ha vissuto da protagonista il Sessantotto, si è sposato due volte e due volte ha divorziato e ora si trova a vivere solo in un piccolo appartamento che puzza di fumo, alla periferia della città? Eppure ogni volta che si vedono si danno delle gran pacche sulla schiena. Uno dice all’altro: «Tu sì che hai saputo fare qualcosa nella vita». Ma non ne sono convinti. Aleggia il sospetto che il fallimento li abbia acchiappati per il collo tutti e due. Dipende dal punto di vista, certo. Ma rispetto alle grandi ambizioni con cui sono cresciuti, come accettare questa mediocrità? Dove andranno a finire le ambizioni dei giovani? L’ingegnere D.B. ripensa al tempo lontano in cui erano due ragazzi fradici di sogni e di speranze. Uno bello e ricercato dalle ragazze, l’altro timido e impacciato, solitario. Uno alto, asciutto, con gli occhi azzurri come il padre, l’altro più basso, le gambe e le braccia corte come la madre. Uno dai capelli lunghi fluidi e chiari, l’altro castano, portato alla calvizie. Due fratelli così diversi era difficile trovarli. Eppure si amavano e, seppure di lontano, si tenevano d’occhio. Mentre se ne sta così, pensieroso, con le gambe fuori dal posto di guida, immobile e assorto nei suoi pensieri, scorge di sguincio il direttore che scende di corsa le scale. Un bell’uomo, sui quaranta, senza un accenno di pancia e con tutti i capelli in testa. Indossa un completo di lino azzurrino. Quanto gli piacerebbe essere snello e asciutto e capelluto come lui! Solleva una mano per salutarlo ma l’altro neanche lo vede. Sta correndo con delle carte in mano verso una macchina lunga e nera che è ferma davanti al portone.

Due fratelli così

diversi era difficile trovarli. Eppure si amavano e, seppure di lontano, si tenevano d’occhio. Per gentile concessione di Rizzoli 63


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