sikania 253

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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo ÂŤTaxe percueÂť - Tassa riscossa - Filiale Palermo





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Rubriche Surveys

Impegno per la Natura Engagement for Environment

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Enjoy the city in one day

Quarant’anni di terremoto Forty years of earthquake

I canti nella tradizione popolare siciliana The songs in the Sicilian folk tradition

Il mito in Sicilia (IX) Myth in Sicily (IX)

pag. 18 Libri > Books

Week-end

Palermo 24h Vivere la città in un giorno

pag. 4 In breve > Briefly

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pag. 68 La festa della tradizione > The feast of the tradition pag. 69 Cittadini, viva Sant’Agata! > Citizens, long live St. Agata!

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pag. 70 Carnevale nell’Isola > Carnival on the Island

I consigli di Sikania Sikania advices

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pag. 72 Dove dormire > Where to sleep pag. 74 Dove mangiare > Where to eat pag. 78 Ristorante > Restaurant Torre d’Oriente

Tesori nascosti Hidden treasures Un tesoro sotto la Cappella Palatina > A treasure under the Palace Chapel di Chiara Alaimo pag. 56

Attualità News Il grande affare dell’acqua minerale > The big business of mineral water di Emilia Gatti pag. 60

Copertina > Cover: ph. Hanne Carstensen, Carnevale > Carnival, Sciacca

pag. 80 Albergo > Hotel Hotel Santa Caterina

pag. 82 Lo scaffale di Sikania Spaghetti di mezzanotte di Claudio Nobbio e Sergio Staino


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Palermo chiama Venezia nel segno dell’arte Considerato la punta di diamante delle collezioni del teatro, il dipinto Il Peccato di Franz von Stuck fu acquistato alla Biennale di Venezia nel 1909. E non fu l’unica opera d’arte che dalla città lagunare raggiunse Palermo e la sua Galleria d’Arte Moderna. Ecco perché non è casuale l’allestimento, proprio qui, della mostra “Venezia e il secolo della Biennale. Dipinti, vetri e fotografie dalla collezione della Fondazione di Venezia” che ripercorre avvenimenti storici, le polemiche culturali, i mutamenti politici e gli scandali della più importante esposizione d’arte nazionale (nella foto un particolare de L’alzana, Cagnaccio di S. Pietro, 1926). Una selezione di fotografie storiche, provenienti dall’Archivio di Graziano Arici e dal Fondo De Maria, completa la rassegna. Fino al 10 febbraio, tutti i giorni escluso lunedì dalle 9.30 alle 18.30. Informazioni: tel. 091 8431605

La cucina delle stelle Mentre Ciccio Sultano, del ristorante Duomo di Ragusa, conquista la seconda stella Michelin, la Sicilia conta due new entry nell’edizione italiana 2008 della prestigiosa guida rossa: una stella ciascuno, infatti, vanno al ristorante Principe Cerami dell’hotel San Domenico Palace di Taormina, con lo chef Massimo Mantarro, e alla Locanda di Don Serafino di Ragusa Ibla, chef Vincenzo Candiano. La Madia di Licata e Casa Grugno di Taormina riconfermano la propria stella.

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Palermo calls Venice in the sign of art > Considered the jewel in the crown of the collections of the theatre, the painting Sin by Franz von Stuck was purchased at the Biennial in Venice in 1909. And it was not the only work of art that came from the lagoon city to Palermo and its Gallery of Modern Art. This is the reason why it is precisely at the latter place that there will be held the exhibition “Venice and the century of the Biennial. Paintings, glasses and photographs from the collection of the Venice Foundation” going over historical events, cultural controversies, political changes and scandals of the most important national art exhibition. A selection of historical photos from the Graziano Arici archive and the De Maria collection completes the exhibition. Until 10 February, every day except Monday from 9.30 a.m. to 6.30 pm. Information: tel. 091 8431605

Star-studded cuisine > As Ciccio Sultano, of the Duomo restaurant in Ragusa, conquers his second Michelin star, Sicily has two new entries in the 2008 Italian edition of the prestigious red guide: a star each for the Principe Cerami restaurant of the San Domenico Palace hotel in Taormina, with the chef Massimo Mantarro, and the Locanda di Don Serafino in Ragusa Ibla, chef Vincenzo Candiano. The stars of La Madia in Licata and Casa Grugno in Taormina have been confirmed.


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Lo spettacolo magnifico di un grande maestro Un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati d’arte: la mostra “Caravaggio. L’immagine del divino” che, presso il Museo Pepoli di Trapani (fino al 14 marzo prossimo), celebra i 400 anni dal passaggio del maestro in Sicilia, è un’occasione unica per vedere tutte insieme opere splendide provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, fra le quali la recente attribuzione I Bari, esposto per la prima volta (nella foto). Selezionati da Sir Denis Mahon, uno fra i massimi esperti del pittore, i quadri illustrano con precisione la genialità e la profonda sensibilità del Caravaggio, che seppe interpretare la temperie spirituale tanto impregnata di religiosità che caratterizzò la cultura secentesca, sconvolgendo le tradizionali iconografie con nuove e audaci composizioni. Visite tutti i giorni dalle 10 alle 20 (chiusura biglietteria ore 19), ingresso 8 euro (riduzioni per pensionati, ragazzi, famiglie). Informazioni: 0923 553269 e 06 32652596

The magnificent show of a great artist > An event not to be missed for all art lovers: the exhibition “Caravaggio. The image of the divine” which, at the Pepoli Museum in Trapani (until 14 March), celebrates the 400 years since the artist was in Sicily. It is a unique opportunity to see, all together, splendid works from all over Italy and abroad, among which the recently attributed The Cheats, being exhibited for the first time (on the photo). Selected by Sir Denis Mahon, one of the greatest experts on the painter, the pictures illustrate with precision the ingeniousness and deep sensitivity of Caravaggio, who succeeded in interpreting the spiritual atmosphere so impregnated with religious sentiment that characterized seventeenth-century culture, upsetting its traditional imageries with new and daring compositions. Open every day from 10 am to 8 pm (box-office closing time 7 pm), entry 8 euros (reductions for senior citizens, young people and families). Information: 0923 553269 and 06 32652596

Volare sul mare fino alle Eolie Tre voli a settimana, da Palermo e Catania per Lipari: comincia così l’attività dei due idrovolanti Cessna dell’AquaAirlines che fino a settembre collegheranno i due capoluoghi siciliani alla principale delle Eolie. Il costo è di 100 euro da Catania, 110 per chi parte da Palermo, e i due aerei potranno essere anche noleggiati come charter (la capienza è di otto posti per ciascuno). Informazioni e prenotazioni: tel. 199.600230

Flying over the sea to the Aeolian Islands > Three flights a week, from Palermo and Catania for Lipari: there thus starts the activity of the two Cessna hydroplanes of AquaAirlines that will connect the two Sicilian chief towns to the most important of the Aeolian Islands until September. The cost is 100 euros from Catania and 110 for those that set out from Palermo, and the two aeroplanes can also be chartered (seating for eight people). Information and bookings: tel. 199.600230 5


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Favole a teatro Da Hans Christian Andersen ai Fratelli Grimm, senza dimenticare il siciliano Luigi Capuana: sono gli autori delle tante e belle fiabe che il Teatro di Messina propone al pubblico più giovane in queste settimane, con due recite per giorno. Ecco gli appuntamenti di gennaio/febbraio: Il Drago, il 13/1; Biancaneve e i sette nani (19/1); La bella addormentata nel bosco (27/1); Hansel e Gretel (2/2) e La Fontana della bellezza (9/2). Teatro di Messina, tel. 090 5722111; www.teatrodimessina.it

Fables at the theatre > From Hans Christian Andersen to the Grimm Brothers and the Sicilian Luigi Capuana: these are the authors of the many beautiful fables that the Messina Theatre is offering the youngest audiences in the next few weeks, with two performances a day. Here are the performances in January-February: The Dragon, 13/1; Snow white and the Seven Dwarfs (19/1); Sleeping Beauty (27/1); Hansel and Gretel (2/2) and The Fountain of Beauty (9/2). Messina Theatre, tel. 090 572 21 11; www.teatrodimessina.it

Mani di fata > Un tempo era questo che si diceva a una donna quando si voleva lodarne la bravura, ma in che cosa consiste oggi la bravura delle donne? Chi sono oggi le fate? Questa mostra di immagini realizzate da Iolanda Maccarrone esplora il mondo delle donne e delle loro abilità. Presso la Galleria Fiaf, corso Vittorio Emanuele, 214 a Valverde (Ct) dal 18 gennaio all’8 febbraio. Apertura al pubblico i venerdì sera. Informazioni: www.fotoclublegru.it

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Fairy hands > At one time this was what was said to a woman when one wanted to praise her cleverness, but what does the cleverness of women consist in today? Who are the fairies today? This exhibition of images done by Iolanda Maccarrone explores the world of women and their capacities. At the Fiaf Gallery, corso Vittorio Emanuele, 214 at Valverde (Catania province) from 18 January to 8 February. Open to the public on Friday evenings. Information: www.fotoclublegru.it

Arte in 14 firme Fino al 25 gennaio si visita la mostra “14 FIRME per una collezione d’arte” allestita presso la Galleria Mercurio Arte, con le opere di noti artisti contemporanei, da Caruso a Pignatelli, da Provino (foto) a Franceschini. Alcune sono presenti in permanenza presso la galleria, altre sono state reperite per l’occasione. Via Simone Cuccia, 21/23 Palermo; aperto tutti i giorni (eccetto festivi e lunedì mattina) ore 10-13 e 17-20.

Art with 14 signatures > Until 25 January you can visit the exhibition “14 SIGNATURES for an art collection” at the Galleria Mercurio Arte, with works by well-known contemporary artists, from Caruso to Pignatelli, Provino (picture) and Franceschini. Some are permanently present at the gallery, while others have been retrieved for the occasion. Via Simone Cuccia, 21-23 Palermo; open every day (except holidays and Monday mornings) 10 am to 1 pm and 5-8 pm. 6



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Mancava dalle scene palermitane da quarant’anni il Mefistofele che è stato scelto per inaugurare la nuova stagione del Teatro Massimo, il prossimo 23 gennaio. Importante titolo dell’Ottocento italiano, è considerato il capolavoro del dotto musicista e letterato scapigliato Arrigo Boito il quale, per modellare le caratteristiche del suo personaggio, si ispirò a un altro capolavoro, il noto Faust di Goethe. L’allestimento per il Massimo è firmato dal regista Giancarlo Del Monaco, la parte del satanico protagonista è affidata a Ferruccio Furlanetto affiancato da Dimitra Theodossiou (nella foto di Mineko Orisaku) nel ruolo di Margherita/Elena. Orchestra e Coro del teatro diretti da Stefano Ranzani. Informazioni 800 907080; biglietteria tel. 091 6053580

Al Massimo vendono l’anima al diavolo

At the Massimo souls are sold to the devil > Mephistopheles, chosen to inaugurate the new season of the Teatro Massimo on 23 January, has been absent from the Palermo stage for forty years. An important nineteenth-century Italian work, it is considered the masterpiece of the learned musician and scapegrace man of letters Arrigo Boito who, to model the characteristics of his character, was inspired by another masterpiece, the well-known Faust by Goethe. The Massimo staging is by the director Giancarlo Del Monaco, while the part of the satanic protagonist is played by Ferruccio Furlanetto alongside Dimitra Theodossiou (on the photo by Mineko Orisaku) in the role of Margherita/Helen. Orchestra and choir of the Massimo conducted by Stefano Ranzani. Information 800 907080; box-office tel. 0916053580.

Appuntamento con il folclore da tutto il mondo dal 2 all’11 febbraio: torna per l’edizione numero 63 la Sagra del Mandorlo in Fiore (foto di Mirko Garufi), con i suoi tanti spettacoli di musica etnica e danze tradizionali, le esibizioni delle bande, degli sbandieratori, dei bambini. Il tutto per le vie della città e per le strade, per una festa in grande stile, insomma, che da oltre mezzo secolo riunisce nel segno della pace gruppi di artisti da ogni parte del globo. Informazioni: www.mandorloinfiore.net

La sagra del folclore del mondo The festival of world folklore > A date with folklore from all over the world from 2 to 11 February: for the 63rd time there will be the Festival of the Flowering Almond Tree (photos by Mirko Garufi), with plenty of shows of ethnic music and traditional dances, performances by bands, standard bearers and children. It will all take place in the streets of the city and other roads, for a grand festival, in short, that for over half a century has brought together in the sign of peace groups of artists from all over the globe. Information: www.mandorloinfiore.net 8



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L’associazione Cool Jazz di Mussomeli prosegue nella sua attività di promozione musicale invitando nel piccolo paese del nisseno artisti di fama e sicuro talento: così, il 18 gennaio, si potrà assistere all’esibizione dell’Andrea Beneventano trio. Beneventano (nella foto), considerato uno dei più rinomati pianisti jazz sulla scena nazionale, propone al suo pubblico una musica ricca di influenze e al tempo stesso originale. I concerti iniziano alle 21, presso Palazzo Sgadari. Informazioni: 320 0650736.

Musica all’ombra del castello Music in the shadow of the castle > The Cool Jazz association in Mussomeli continues its activity of musical promotion, inviting famous artists of sure talent to this village in Caltanissetta province: thus on 18 January we can assist at the performance of the Andrea Beneventano trio. Beneventano (on the photo), is considered one of the most famous pianists jazz on the national scene, and will be offering the audience music rich in influences and at the same time original. The concerts begin at 9 pm, at Palazzo Sgadari. Information: 320 0650736.

Sei musicisti salentini Ecco i Negramaro, gruppo fra i più amati della scena rock italiana. In gennaio li vedremo in Sicilia, con il tour La finestra, che prende nome dall’album che i musicisti hanno registrato negli Stati Uniti e pubblicato la scorsa estate. I fans potranno applaudirli il 10 gennaio a Palermo, al Teatro Golden, e il 12 a Ragusa, al Teatro Tenda. Informazioni: www.barleyarts.it

Six Salento musicians Here are the Negramaro, one of the most beloved groups on the Italian rock scene. In January we will see them in Sicily, with the tour The Window, which takes its name from the album that the musicians recorded in the United States and published last summer. Fans can applaud them on 10 January in Palermo, at the Teatro Golden, and on 12 January in Ragusa, at the Teatro Tenda. Information www.barleyarts.it

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Note jazz in terra di Sicilia Grande jazz per iniziare l’anno al Teatro Erwin Piscator di Catania: in scena, l’11 gennaio, il magnifico sassofonista siciliano Francesco Cafiso, ad accompagnare, insieme ai maestri dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo, i vocalizzi della bravissima Rosalba Bentivoglio (nella foto). Si prosegue l’1 febbraio con Canto d’Incanto Trio che unisce voce, chitarra e contrabbasso, e l’8 con il quartetto d’archi di Fabio Lorenzi. Il teatro si trova in via Sassari, 116. Informazioni telefono 095 386780, piscator@interfree.it

Jazz notes in the land of Sicily > There is great jazz to begin the year at the Teatro Erwin Piscator in Catania: on the stage, on 11 January, there will be the magnificent Sicilian saxophonist Francesco Cafiso, accompanying, together with the musicians of the Mediterranean Jazz Orchestra, the vocalizations of the skilful Rosalba Bentivoglio (on the photo). It continues on 1 February with the Canto d’Incanto Trio blending voice, guitar and double bass and on 8 February with the string quartet of Fabio Lorenzi. The theatre is at 116, Via Sassari. For information tel. 095 386780, piscator@interfree.it


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Ridere ma non solo Il Teatro Garibaldi di Modica ospita il 12 gennaio lo spettacolo Siciliani brava gente, scritto e interpretato da Sasà Salvaggio, campionario di dialetti, sguardi e sicilianità già rappresentato con enorme fortuna in Italia e all’estero (replica il 13). Il 17 e il 18 salgono sul palco Laura Lattuada e Giancarlo Zanetti (nella foto), interpreti del testo di Terrence McNally Paura d’amare (commedia resa famosa sul grande schermo dall’omonimo film con Michelle Pfeiffer e Al Pacino). Johnny è un piccolo truffatore appena uscito di galera, Frankie la cameriera di una tavola calda: il loro incontro e i loro scontri sono così umani e riconoscibili che andare a teatro diventa quasi un’autoanalisi, non priva di spunti divertenti. Il mese si chiude con lo spettacolo Instinto, magnifica e immaginifica interpretazione di tango argentino (il 27), mentre in febbraio torniamo alla più classica tradizione siciliana, con Fiat Voluntas Dei nell’interpretazione di Tuccio Musumeci (il 7 e l’8). Informazioni: 0932 759315

On 12 January the Teatro Garibaldi is running the show The Sicilians - good people, written and performed by Sasà Salvaggio, with a sample of dialects, looks and Sicilian-ness already done with enormous success in Italy and abroad (to be repeated on 13 January). On 17 and 18 January on the stage there will be Laura Lattuada and Giancarlo Zanetti (on the photo), interpreters of the text by Terrence McNally Frankie and Johnny at the Claire De Lune (a comedy made famous on the big screen by the film starring Michelle Pfeiffer and Al Pacino). Johnny is a small-time swindler that has just come out of jail, Frankie a waitress at a snack bar: their meeting and their clashes are so human and recognizable that going to the theatre almost becomes self-analysis, not devoid of amusing things. The month closes with the show Instinto, a magnificent and highly imaginative interpretation of Argentinian tango (27 January), while with February we return to the most classical Sicilian tradition, with Fiat Voluntas Dei performed by Tuccio Musumeci (7 and 8 January). Information: 0932 759315

Visite virtuali di Palermo > Palermo è stata scelta come città campione del progetto dell’Assessorato Regionale del Turismo “Urban center virtuale”, e il 2 gennaio è stato inaugurato il primo centro multimediale in Sicilia nei locali dell’ex caffetteria del teatro Politeama - nell’omonima piazza palermitana. Il centro multimediale si chiama “La città che cambia-PalermitAmo” ed è stato realizzato dall’Assessorato Regionale del Turismo, con il contributo dell’Assessorato al Bilancio e in collaborazione con il Comune di Palermo. Dal centro multimediale si potranno visitare “virtualmente” le bellezze architettoniche e culturali del capoluogo, le sue strade e i palazzi. Informazioni: Comune di Palermo - tel. 091 7401111 Virtual visits in Palermo > Palermo has been chosen as a sample city in the project of the Regional Ministry for Tourism called “Urban virtual centre”, and on 2 January the first multimedia centre in Sicily was inaugurated at the former cafeteria of the Teatro Politeama - in piazza Politeama. The multimedia centre is called “The changing city-PalermitAmo” and was created by the Regional Ministry for Tourism, with the contribution of the Ministry for the Budget and in collaboration with Palermo Council. From the multimedia centre it will be possible “virtually” to visit the architectural and cultural beauties of the chief town, its streets and buildings. Information: Palermo Council - tel. 091 7401111

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Il Bellini inizia dal Giappone Sarà Madama Butterfly, la celeberrima opera di Giacomo Puccini che narra della disgraziata Cio-cio-san e del suo grande amore, a inaugurare la stagione lirica del Teatro Massimo Bellini di Catania. La direzione è stata affidata a Maurizio Arena, l’allestimento è del teatro catanese in collaborazione con il teatro sloveno Maribor, la protagonosta è Svetla Vassileva (nella foto). La prima è stata programmata per il 13 gennaio, con otto repliche nei giorni seguenti. Informazioni sul sito del teatro: www.teatromassimobellini.it

Bellini starts from Japan > It is “Madama Butterfly”, the very famous opera by Giacomo Puccini telling the story of the unfortunate Cio-cio-san and her great love, that will inaugurate the opera season of the Teatro Massimo Bellini in Catania. The director is Maurizio Arena, and the staging is by the Catania theatre in collaboration with the Slovenian Maribor theatre, the protagonist is Svetla Vassileva (on the photo). The premiere is scheduled for 13 January, with eight repeat performances on the ensuing days. Information can be obtained at the theatre site: www.teatromassimobellini.it

L’eleganza e la passione Toccherà al fascinoso ex leader degli Spandau Ballet, Tony Hadley, inaugurare l’anno del Brass Group, con un concerto insieme all’Orchestra Jazz Siciliana il 24 gennaio al Teatro Golden. Anno che prosegue, il 7 febbraio, con un altro magnifico appuntamento (ancora al Golden) questa volta con le note passionali del tango: lo spettacolo è Maria de Buenos Aires, la surreale opera di Astor Piazzola. Prevendite: Circuito Box Office, tel. 091 335566; Informazioni: tel. 091 6166480

Elegance and passion > It is the fascinating former leader of the Spandau Ballet, Tony Hadley, that will inaugurate the year of the Brass Group, with a concert together with the Sicilian Jazz Orchestra on 24 January at the Teatro Golden. The season then continues, on February 7, with another magnificent event (again at the Golden) this time with the passionate notes of tango: the show is Maria de Buenos Aires, a surreal work by Astor Pizzolla. Advance booking: Circuito Box Office, tel. 091 3355 66; information: tel. 091 6166480

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Nasce Primo Teatro Si tratta di un unico “soggetto teatrale” che riunisce cinque teatri di Palermo (Libero, Teatés, Figli d’Arte Cuticchio, Teatro dei Quartieri e Garibaldi) che, grazie al finanziamento del Ministero dei Beni Culturali e dell’omologo Assessorato Regionale, saranno in grado di produrre e promuovere spettacoli e iniziative di particolare qualità.

Primo Teatro is born Si tratta di un unico “soggetto teatrale” che riunisce cinque teatri di Palermo (Libero, Teatés, Figli d’Arte Cuticchio, Teatro dei Quartieri e Garibaldi) che, grazie al finanziamento del Ministero dei Beni Culturali e dell’omologo Assessorato Regionale, saranno in grado di produrre e promuovere spettacoli e iniziative di particolare qualità.


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Molta musica e un po’ di teatro al Metropolitan Offerta ricca e varia al Metropolitan di Palermo: il 22 gennaio l’appuntamento è con Cristina Donà, la cantautrice bergamasca che si è affermata fra le voci più interessanti del rock italiano e che porta in città La Quinta Stagione, il suo più recente progetto musicale. Appena due giorni ed ecco pulsare sul palco la noche argentina: Instinto è un musical innovativo e suggestivo che unisce tango e danza moderna nell’interpretazione della Pasiones Company (nella foto; replica il 25). Gennaio si chiude il 29 con Cesare Picco, compositore e pianista dallo spirito poliedrico che presenterà Lightline, riuscito mix fra saudade, jazz e classica. Giungiamo così al 5 e 6 febbraio e alle serate con la compagnia catalana Yllana, esponente di spicco del teatro Visual: quattro stralunati astronauti condurranno gli spettatori in un assurdo viaggio nella scienza.

A lot of music and a little theatre at the Metropolitan > There is a rich and varied offer at the Metropolitan in Palermo: on 22 January the date is with Cristina Donà, the singer-songwriter from Bergamo that has proved to be one of the most interesting voices of Italian rock and is bringing to the city La Quinta Stagione, her most recent musical project. After just two days and on the stage there will pulsate the Argentinian noche: Instinto is an innovative and fascinating musical that blends tango and modern dance in a performance by the Pasiones Company (on the photo; repeat performance on 25 January). The month closes on 29 with Cesare Picco, a composer and pianist with a polyhedric spirit who will present Lightline, a successful mix of saudade, jazz and classical. So we come to 5 and 6 February and the soirees with the Catalan company Yllana, outstanding exponents of Visual theatre: four bewildered astronauts will conduct spectators in an absurd journey in science.

Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.

Ippodromo della Favorita Dove la natura fa spettacolo


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Opera, vita e luoghi di un grande pittore siciliano Gianbecchina, come artista e come uomo, è al centro della mostra Gianbecchina 1918-2001. Un’avventura lunga un secolo, in corso da qualche settimana nelle sale del Ridotto del teatro Politeama a Palermo. Oltre cento opere pittoriche e circa centocinquanta grafiche per raccontare uno dei più importanti esponenti dell’arte siciliana del Novecento. Il percorso espositivo della mostra, allestita da Alessandro Becchina, figlio del Maestro, e curata da Tanino Bonifacio e Francesco Gallo, segue un itinerario storico-cronologico e viene accompagnato con installazioni multimediali che raccontano l’opera, la vita ed i luoghi del pittore siciliano. La mostra può essere visitata tutti giorni (tranne il lunedì), con ingresso libero, ore 9-13 e 16-20, fino al giugno 2008. Informazioni: tel. 091 588951

Work, life and places of a great Sicilian painter > Gianbecchina as an artist and as a man is at the centre of the exhibition Gianbecchina 1918-2001. An adventure a century long, which began a few weeks ago in the foyer of the Teatro Politeama in Palermo. Over a hundred paintings and about one hundred and fifty graphic works tell the story of one of the most important exponents of Sicilian art in the twentieth century. The layout of the exhibition, prepared by Alessandro Becchina, the artist’s son, and taken care of by Tanino Bonifacio and Francesco Gallo, follows a historical-chronological itinerary and is accompanied by multimedia installations that recount the work, life and places of the Sicilian painter. The exhibition is open every day (except Monday), 9-1 and 4-8, until June 2008, admission free. Information: tel. 091 588951.

Il teatro del gesto > Un laboratorio teatrale per adulti, giochi e creatività per bambini: queste le proposte per il nuovo anno dell’associazione Palab in collaborazione con la galleria Expà di Palermo. “Il teatro del gesto”, curato da Sandro Dieli e rivolto a un pubblico di adulti (al massimo dieci partecipanti), ha lo scopo di rendere il corpo consapevole delle proprie possibilità comunicative. Più ricca la scelta per i bambini che già dai quattro anni di età potranno partecipare ad attività ludiche e laboratoriali nella galleria, che diventeranno più specifiche e mirate per i più grandicelli a partire da 6 e 9 anni. Per informazioni e dettagli, rivolgersi a Palab, via del Fondaco, Palermo, tel. 091 6538204. The theatre of gesture > A theatrical workshop for adults, games and creativeness for children: this is what is being offered in the new year by the Palab association in collaboration with the Expà gallery in Palermo. This is “The theatre of gesture”, taken care of by Sandro Dieli and addressing a public of adults (maximum ten participants). It aims to make the body aware of its own communicative possibilities. There is a richer choice for children from four years on, who can already participate in game and workshop activities in the gallery, to become more specific for older ones, from 6 to 9. For information and details, contact Palab, via del Fondaco, Palermo, tel. 091 6538204.

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Un modo nuovo di

osser vare il mare

a A ne w w

e bs e r v o o t y

the sea

AMP Plemmirio L’Area Marina Protetta del Plemmirio si estende a sud di Siracusa tra Capo Murro di Porco e Capo Castelluccio, lungo la Penisola della Maddalena: 15 km di costa fra i più belli del Mediterraneo. L’AMP, nata dalla volontà popolare e dalla collaborazione di Comune e Provincia di Siracusa, nell’ottica di una strategia di rilancio delle risorse marittime, è stata istituita (febbraio ‘05) dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per proteggere e valorizzare l’inestimabile patrimonio marino siracusano. Importante novità per quest’anno è Aquavision, il nuovo, grande trimarano per la visione diretta dei fondali in grado di ospitare comodamente a bordo 52 passeggeri anche disabili. “È unica per le sue caratteristiche nel panorama italiano delle aree marine protette - spiega il direttore dell’Amp Enzo Incontro - ed è lo strumento ideale per promuovere l’educazione ambientale, perché consente a tutti di ammirare e conoscere da vicino le meraviglie del mare. L’accessibilità anche ai diversamente abili fa parte delle strategie di accessibilità totale dell’area marina che abbiamo perseguito sin dall’inizio e che sarà sempre uno dei leit motiv di ogni nostro progetto”. Lo spettacolare patrimonio naturalistico dell’area marina ha potuto conservarsi e reintegrarsi grazie all’incessante lavoro di tutela e salvaguardia dell’ambiente messo in atto dal team di lavoro del Consorzio Plem16

The Plemmirio Marine Nature Reserve lies south of Syracuse between Capo Murro di Porco and Capo Castelluccio, along the Maddalena Peninsula: 15 km of coastline among the most beautiful in the Mediterranean. The Reserve, which came into being through big popular demand and thanks to collaboration between the Commune and Province of Syracuse, in the framework of a strategy of relaunching of maritime resources, was founded (Feb. 2005) by the Ministry for Environment and the Tutelage of the Territory, to protect and valorise the inestimable sea patrimony in Syracuse province. An important novelty for this year is Aquavision, a new big trimaran making it possible directly to see the seabeds; it can easily take 52 people on board, including differently abled passengers. “It is unique for its characteristics in the panorama of Italian marine reserves,” explains the director of the Reserve, Enzo Incontro, “and is the ideal tool for promoting environmental education, since it allows everybody to admire and to know from close up the wonders of the sea. Its being accessible to differently abled people too is part of the strategies of total accessibility of the marine area that we have pursued since the beginning and that will always be one of the leitmotivs of every project of ours.” It has been possible to preserve the spectacular naturalistic patrimony of the marine area and to reintegrate it thanks to the work of tutelage and safeguarding of the envi-


mirio, gestito da Comune e Provincia regionale di Siracusa. Un impegno costante che è stato premiato da risultati senza precedenti: la popolazione della cernia dorata (Epinephelus costae), ad esempio, si è quadruplicata, gli esemplari della corvina (Sciaena umbra) sono cresciuti del 72% e quelli della cernia bruna (Epinephelus marginatus) del 29%. L’AMP si è attivata altresì nella promozione dei servizi turistici poiché, come ricorda Sebastiano Romano, presidente dell’AMP, “l’Area Marina è una formidabile occasione di crescita dello sviluppo ecosostenibile del territorio”. Da qui “Plemmirio World”, progetto che integra l’entertainment e lo sviluppo del turismo con la mission di tutela dell’Amp. Tanta attenzione è stata ripagata: le attività subacquee, all’interno dell’Amp, sono cresciute del 95%, ci sono nuovi accessi al mare, il turismo nautico è decollato grazie alla creazione dei 400 potenziali punti di ormeggio che consentono alle imbarcazioni di attraccare nella zona protetta senza danneggiarne i fondali. Il Consorzio ha coinvolto gli operatori del territorio: nove imbarcazioni di pescatori accolgono i turisti che possono pescare e gustare a bordo il pescato. Dai fondali dell’AMP proviene anche un pezzo di storia di Siracusa, poiché vi sono numerosi reperti archeologici di varie epoche e civiltà (molti dei quali oggi custoditi nel museo P. Orsi di Siracusa). Il Consorzio sta predisponendo un percorso subacqueo archeologico che sarà fruibile già la prossima stagione: gli appassionati potranno esplorare la Grotta dei Cocci, immaginando le antiche rotte delle navi cartaginesi, greche e romane.

are re il m a v r e ss Un modo nuovo di o

ronment by the work team of the Plemmirio Consortium. There is constant commitment that has obtained unprecedented results: the population of the gold blotch grouper (Epinephelus costae), for instance, has increased fourfold, the exemplars of the brown meagre (Sciaena umbra) have increased 72% and those of the dusky grouper (Epinephelus marginatus) 29%. The Reserve is also active in the promotion of tourist services since, as Sebastiano Romano, the president of the Reserve reminds us, “the marine reserve is a formidable opportunity for increasing the eco-sustainable development of the territory.” This has led to “Plemmirio World”, a project that integrates entertainment and development of tourism with the protection of environment. All this care has been rewarded: inside the Reserve, underwater activities have increased 95%, there are new accesses to the sea, nautical tourism has taken off thanks to the creation of 400 potential mooring points allowing boats to berth in the reserve area without damaging its seabeds. The Consortium has involved operators in the territory: nine fishermen’s boats take tourists on board who can fish and taste the fish caught on the boat. From the seabeds in the Reserve there also comes a piece of the history of Syracuse, since there are numerous archaeological finds from various epochs and civilizations (many are now kept at the P. Orsi Museum in Syracuse). The Consortium is preparing an underwater archaeological itinerary that will be available for the next season: enthusiasts can explore the Cocci Cave, imagining the ancient routes of the Carthaginian, Greek and Roman ships.

A new w ay to

obse rve t h e se a


LIBRI>BOOKS

Giulia Sommariva

Palermo. Cento chiese nell’ombra. Conoscere i tesori nascosti nel centro storico Dario Flaccovio Editore 304 pagg. 38 ,00 € La Cattedrale, la sontuosa chiesa barocca di Santa Caterina o la splendida Cappella Palatina: elencare le chiese famose di Palermo è facile. Alla mente se ne presentano subito tante. Ma accanto a esse ce ne sono moltissime “nell’ombra”, non meno belle, spesso, e che sicuramente vale la pena di conoscere. Questo l’intento di Giulia Sommariva che, già autrice di interessanti volumi su bagli e palazzi della città, si dedica adesso all’edilizia ecclesiastica minore, elencando un centinaio di chiese, nei quartieri storici di Palermo, a cominciare dalla semisconosciuta Santa Maria di Jerusalem, la prima cappella del Palazzo Reale. A corredo del testo le foto di Andrea Ardizzone, dedicate anche alle feste religiose organizzate dalle confraternite che si basano appunto nelle chiese, alle quali è dedicato un capitolo a parte.

Salvatore Giuseppe Pomara

La Storia che volevo raccontarti Edizioni Arbor 173 pagg. 14,00 €

L’esordio in narrativa di questo dottore siciliano è un romanzo sull’immigrazione italiana in America, fra Ottoe Novecento. Un romanzo che, narrando le vicende dei fratelli Ginestra (che pastori e contadini nella difficile Sicilia del 1889, si lasciano tentare, come tanti altri, dal sogno di una vita migliore oltreoceano) s’allarga a raccontare con appassionata partecipazione un fenomeno che oggi, per tanti versi, torna d’attualità. Episodi “minori” spesso dimenticati - come il linciaggio, nella prigione di New Orleans, di undici siciliani innocenti - si intrecciano alla narrazione degli stati d’animo e delle condizioni di chi emigrava, a cominciare delle infinite traversate in piroscafo. Sullo sfondo, l’autore ci offre anche le vicende di chi, invece, “rimaneva a casa”, nei minuscoli paesi dell’entroterra.

Scrittore e storico catanese, in quest’ultimo libro Caruso ripercorre i più famosi misteri di sessant’anni di Storia italiana, a partire dalla firma dell’armistizio, in Sicilia nel 1943: dopo quasi 65 anni, non abbiamo ancora idea di come si siano svolti realmente i fatti e le trattative che precedettero la storica firma. E poi ci sono l’attentato a Mattei e la soppressione di Dalla Chiesa (eseguita dalla mafia, ma voluta da chi?); la morte di papa Luciani e l’eliminazione fisica di Aldo Moro; la prima strage politica (l’esecuzione di otto carabinieri vicino a Gela nel ‘46) e la necessità di chiudere la bocca a Pasolini. E tanto altro: mescolando vero e verosimile, Alfio Caruso ci racconta un lungo intrigo denso di compromessi, d’impunità e di complotti.

Alfio Caruso

Il lungo intrigo Dal 1943 a oggi: per una storia segreta d’Italia Longanesi 352 pagg. 16,60 € Una trilogia che è un piccolo capolavoro del teatro italiano contemporaneo: le storie delle famiglie siciliane scritte dalla Dante (considerata una delle rivelazioni più interessanti delle scene nazionali negli ultimi anni) e da lei stessa portate sul palcoscenico, approdano oggi in libreria e, seppure sulla pagina stampata perdano un po’ della loro dirompente forza, sono pur sempre una lettura appassionante (ancorché a tratti difficoltosa per l’uso del dialetto palermitano). Le tre opere narrano storie minime ma terribili di famiglie i cui membri sono uniti da legami morbosi, di famiglie dilaniate dalle nevrosi e dal male, con un ritmo coinvolgente, e sconvolgente, in cui la parola sembra materializzarsi anch’essa, facendosi pesante e carnale. Con una prefazione di Andrea Camilleri.

Emma Dante

Carnezzeria Fazi Editore 173 pagg. 14,50 €



Partinico

Nel cuore di una piana vasta e fertile

In the heart of a vast and fertile plain Partinico vanta un’origine remotissima e leggendaria che si fa storia nel Trecento, quando Federico II d’Aragona concesse ai monaci Cistercensi che s’erano stabiliti in questa zona di costruire un borgo feudale. Ben presto questo primo agglomerato di case contadine si fa prospera cittadina, grazie al benessere derivato dalla coltivazione di una terra particolarmente feconda e ricca d’acqua. Ed ecco che sorgono i primi palazzi, le prime chiese: nel Seicento venne fondata, fra l’altro, la Chiesa Madre intitolata all’Annunziata, oggi principale monumento di Partinico, insieme

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Partinico boasts a very remote and legendary origin that became history in the fourteenth century, when Frederick II of Aragona granted the Cistercian monks, that had settled in this area, permission to build a feudal hamlet. Very soon this first agglomeration of rural houses became a prosperous town, thanks to the profits deriving from the cultivation of particularly fertile land rich in water. So there arose the first buildings, the first churches: in the seventeenth century there was founded, among others, the Parish Church, dedicated to the Virgin of the Assumption, today the main monument in Partinico, alongside the beautiful fountain with eight mouths and the music stand. Then there is an interesting civic museum with a pinacotheca, containing fine canvases by Sicilian artists. In the nineteenth century the town got its own autonomy, thanks to the favour of king Ferdinand of Bourbon, who named it a town. And now one is inclined to think that it must have been very simple to convince the king: all that was necessary was to get him to taste the wine from these lands. As a matter of fact, we know that the king liked it so much as to order the creation of a big wine production centre, the “ances-


tor”, so to speak, of those that today spread in the world the goodness of Partinico wine. There is not only wine: the Partinico lands also give abundant olives and hence delicious oil, vegetables and natural and scented fruit. And the climate that makes its ripening possible is also what makes a holiday in this area particularly pleasant. Lastly, a mention of the traditional feasts, starting from the one in honour of St. Joseph, in March, when special banquets are prepared with the best products of the land. In August there is

...Ben presto questo primo agglomerato di case contadine si fa prospera cittadina, grazie al benessere derivato dalla coltivazione di una terra particolarmente feconda e ricca d’acqua. ... ...Very soon this first agglomeration of rural houses became a prosperous town, thanks to the profits deriving from the cultivation of particularly fertile land rich in water.... alla bella fontana a otto bocche e al palchetto della musica. Senza dimenticare l’interessante Museo Civico con la Pinacoteca, ricca di preziose tele di autori siciliani. Nell’Ottocento, la cittadina ottenne una propria autonomia, grazie al favore di re Ferdinando di Borbone che la nominò città. E adesso viene da pensare che debba essere stato ben semplice convincere il re: bastava invero fargli assaggiare il vino di queste terre. In effetti, sappiamo che al re esso piacque tanto da ordinare la realizzazione di una grande cantina, “progenitrice” per così dire di quelle che oggi diffondono nel mondo la bontà del vino di Partinico. Non solo vino: l’agro particinese è prodigo anche di olive e dunque di olio squisito, di ortaggi e frutta genuini e profumati. E il clima che ne rende possibile la maturazione è anche quello che rende una vacanza in queste campagne particolarmente gradevole. Un cenno, infine, per le feste tradizionali, a cominciare da quella in onore di San Giuseppe, in marzo, quando vengono imbandite le tavolate con i migliori prodotti della terra. In agosto un’altra importante celebrazione, quella in onore della Madonna del Ponte, la patrona, alla quale è intitolato un venerato santuario colmo di pittoreschi ex voto che ben testimoniano la devozione per la Vergine.

another important celebration, in honour of the Madonna of the Bridge, the patron saint, to whom a revered sanctuary full of picturesque ex votos is entitled, clearly testifying devotion to the Virgin.



Impegno per la Natura Engagement for Environment Siamo quasi alla fine della consiliatura ed è tempo di bilanci. Quello dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia Regionale di Palermo, guidato da Aristide Tamajo, è sicuramente positivo. Tra le numerose attività svolte in questo quinquennio spicca l’attenzione costante verso le Riserve di Ustica, Serre di Ciminna, Bagni di Cefalà Diana e Pizzo Chiarastella. Fiore all’occhiello è stato l’acquisto della sede della Riserva Naturale Orientata “Isola di Ustica”, costata 412 mila euro, utilizzando i fondi Pir (Rete ecologica Isole Minori), da adibire a foresteria per gli operatori della riserva e per potere offrire servizi al pubblico e ai visitatori. We are almost at the end of the mandate and it is a time for final budgets. That of the Ministry for the Territory and Environment of the Regional Province of Palermo, headed by Aristide Tamajo, is surely positive. Among the numerous activities in this five-year period there stands out constant attention to the Ustica, Serre di Ciminna, Cefalà Diana baths and Pizzo Chiarastella reserves. The proudest boast has been the purchase of the office of the Island of Ustica Special Nature Reserve, which cost 412 thousand euros, using the Pirs (Lesser Islands Ecological Network) funds, to use as lodgings for people working in the reserve and to be able to offer services to the public and visitors.

Provincia Regionale di Palermo Assessorato alle Politiche dell’Ambiente, Difesa del Suolo, Aree Protette, Riserve Naturali, Polizia Provinciale


> La nuova sede della Riserva Naturale Orientata “Isola di Ustica” > the new office of the Island of Ustica Special Nature Reserve

Il progetto, i cui lavori di manutenzione straordinaria sono stati già aggiudicati, è stato realizzato dall’architetto Francesco Lagna della Direzione Valorizzazione delle Risorse Ambientali della Provincia e prevede di ospitare gli uffici, un locale per l’accoglienza dei visitatori e spazi per eventuali attività collaterali. La sede sarà funzionale ed operativa per la prossima stagione estiva. “I nostri operatori e i turisti - sottolinea il Presidente della Provincia Francesco Musotto - potranno dunque presto avere un preciso punto di riferimento con tutta una serie di servizi finalizzati alla conoscenza e valorizzazione dell’area protetta”. Le Riserve sono state, altresì, protagoniste, in tutti questi anni, di attività educative e didattiche che hanno coinvolto ed impegnato quasi duemila studenti di scuole medie inferiori e superiori di Palermo e provincia. I progetti di educazione ambientale, il cui obiettivo è stato quello di sensibilizzare i giovani sull’importanza della conservazione dell’ecosistema, hanno contribuito a sviluppare l’intereresse degli studenti e ad accrescere, mediante visite guidate organizzate dalla Provincia e dalle scuole, la loro sensibilità ambientale attraverso le conoscenze dirette di questo 24

The project, the extraordinary maintenance works for which have already been assigned, was done by the architect Francesco Lagna of the Direction of Valorisation of Environmental Resources in the Province, and it contemplates the place housing the offices, the visitor centre and spaces for possible collateral activities. The centre will be functional and operational for the next summer season. “Our operators and tourists,” stresses the President of the Province Francesco Musotto, “will thus soon be able to have a precise reference point with a whole series of services for knowledge and valorisation of the reserve.” Reserves have also been the protagonists, in all these years, of educational and informational activities that have involved and engaged almost two thousand students from junior and senior high schools in Palermo and the province. The environmental education projects, whose objective has been to sensitize young people on the importance of the conservation of the ecosystem, have helped to develop interest in students and, through guided visits organized by the Province and by schools, to increase their environmental sensibility through direct knowledge of this important natural patrimony.


importante patrimonio naturale. Per migliorare i servizi all’interno delle riserve si è provveduto alla informatizzazione delle tre sedi con l’acquisto di computer, stampanti, un pc portatile con video proiettore, alla realizzazione di un info-point ed alla formazione del personale addetto. Con i fondi del Pir - Rete ecologica saranno realizzati inoltre le tabellazioni, le recinzioni e parte della sentieristica delle riserve. I lavori saranno

To improve services inside the reserves, steps have been taken to computerise the three places with the purchase of computers, printers and a laptop with a video projector, to create an infopoint and to train staff. With the Pir-Ecological Network funds the signposting, the enclosures and part of the paths in the reserves will also be done. The work will be contracted out very soon and presumably comple-

> Ustica: la piscina naturale e il porticciolo > Ustica: the natural pool and the harbour

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> In queste pagine in senso orario: educazione ambientale a Ustica; esemplare di codirosso; una volpe > On these pages clockwise: environmental education at Ustica; a redstart; a fox

appaltati molto presto ed ultimati presumibilmente entro il 30 giugno del 2008. “Vogliamo garantire la salvaguardia e la fruizione delle riserve - dice l’assessore all’Ambiente Aristide Tamajo - attraverso un presidio costante delle sedi per contribuire anche alla valorizzazione delle zone naturalistiche con la promozione del turismo e lo svolgimento di molteplici attività di educazione ambientale”. L’attività dell’Assessorato si è dispiegata con grande attenzione anche alla valorizzazione e cura della fascia costiera, dei porti e alla protezione dell’ambiente marino. È giunto al traguardo il progetto “Gestione delle risorse acquatiche e formazione degli operatori della fascia costiera orientale della provincia di Palermo” per il rilancio della pesca, che vede l’Amministrazione di Palazzo Comitini capofila, insieme ad altri partners scientifici. Una raccolta di dati e indicazioni sulle attività svolte, con particolare riguardo alle aree di accrescimento di specie ittiche, che sono state inoltrate alla Regione Siciliana per la redazione del piano di gestione della pesca. È stata prestata attenzione anche all’aggiornamento e alla riqualificazione di 26

ted by 30 June 2008. “We want to guarantee the safeguarding and enjoyment of the reserves,” says the Provincial Minister for the Environment Aristide Tamajo, “through a constant presence of the places, also so as to contribute to the valorisation of the natural areas, with the promotion of tourism and manifold environmental education activities.” The activity of the Provincial Ministry has also involved great attention to the valorisation and protection of the coastal strip, the harbours and the sea environment. The project for “Management of aquatic resources and training of operators for the eastern coastal strip of Palermo province” has been completed; it aims to relaunch fishing, and sees the administration of Palazzo Comitini in the lead role, alongside other scientific partners. Data and indications have been collected on the activities carried out, with particular attention to the breeding areas of fish species, and these have been sent to the Sicilian Region for preparation of the fishing management plan. Attention has also been paid to the updating and retraining of a hundred or so fishermen in the coastal com-


un centinaio di pescatori dei comuni costieri attraverso dei corsi di formazione. L’azione della Provincia è stata poi indirizzata verso un programma di restyling di importanti approdi per le barche da pesca che gioverà all’economia di tutto il settore. Ultimo progetto, in ordine di tempo, il rifacimento del porticciolo di Isola delle Femmine i cui lavori per 500 mila euro, finanziati con i fondi del Por Sicilia, prevedono il ripristino del piazzale e il miglioramento della sicurezza nell’approdo. Un altro finanziamento della Regione per un ammontare complessivo di un milione e mezzo di euro è stato utilizzato per la realizzazione di quattro progetti che interessano i porti di Sferracavallo, Arenella, S. Nicola l’Arena e Porticello. Sono poi in dirittura d’arrivo i lavori della Provincia per la bonifica del litorale Oreto Ficarazzi (oltre 2 milioni di euro il progetto), per il risanamento di un tratto ricco di luoghi simbolo, in una zona meta abituale dei palermitani, che decenni d’incuria hanno ridotto a un’enorme discarica all’aperto. Si attende soltanto una perizia di variante per realizzare un pontile in legno, lungo un centinaio di metri, di cui 25 in acqua, per definire la passeggiata a mare, così com’era riportata nelle cartografie del 1939. Si è voluto dunque creare un nuovo contesto ambientale in armonia con la natura circostante, ricostruendo la suggestiva scenografia di un tempo, con maggiori presenze di spazi a verde, panchine, aree attrezzate, punti di ristoro e di aggregazione aperti alla cittadinanza.

munes through training courses. The action of the Province has also concerned a program of restyling of important landing places for fishing boats, and this will benefit the economy in the whole sector. The last project, in order of time, has been redoing the little harbour of Isola delle Femmine, the work for which, with five hundred thousand euros from the Por Sicilia funds, contemplates the restoration of the landing area and the improvement of landing safety. Other regional funds, for a total of a million and a half euros, have been used for the realization of four projects affecting the harbours at Sferracavallo, Arenella, San Nicola l’Arena and Porticello. The work by the Province for the reclamation of the Oreto-Ficarazzi shore (over 2 million euros for the project) will soon be completed. This work serves for the improvement of a stretch rich in symbolic places, in an area that is a usual destination of Palermo people, which decades of neglect have reduced to an enormous dump in the open. All that is needed now is a variation survey to build a wharf in wood, a hundred metres long, 25 of which in the water, to define the sea promenade, as shown in the 1939 cartographies. The decision was consequently taken to create a new environmental context in harmony with the surrounding nature, reconstructing the charming scenography of the past, with a bigger presence of green spaces, benches, picnic areas, refreshment and aggregation places open to the townspeople. 27



Palermo 24h

Vivere la città in un giorno > Enjoy the city in one day Capita di avere poco, pochissimo tempo per conoscere una città e allora che fare? Certo non ci si può affidare al caso, così ecco una guida per tutti coloro che si fermano a Palermo appena un giorno. C’è dentro un po’ di tutto: idee per lo shopping e per conoscere i monumenti - e per convincersi a tornare un’altra volta!

Sometimes you happen to have little time, very little time, to get to know a town, and so what do you do? You certainly cannot leave things to chance, so here is a guide for those people that stop in Palermo just for one day. In it there is a little of everything: ideas for shopping and getting to know the monuments - and making up your mind to return another time!


Ore 9.00 La colazione è un rito, ed è anche il pasto più importante della giornata. Consumatela al Bar Alba, una delle “istituzioni” cittadine. Affollato a ogni ora, a colazione fa il pienone. Cornetti sofficissimi alla crema o alla marmellata la fanno da padroni, ma ci sono anche altre dolci specialità, tutte da assaggiare.

Ore 10.00 Per conoscere l’anima di Palermo sono irrinunciabili i mercati storici: il Capo, la Vucciria e Ballarò (che si trovano, rispettivamente, a fianco del Teatro Massimo, fra via Roma e Corso Vittorio Emanuele, e alle spalle della via Maqueda) con le loro bancarelle e i venditori vocianti sono un’esperienza incredibile per ogni viaggiatore, che potrà cogliere l’essenza mediterranea della città - e ovviamente fare qualche acquisto. Un cartoccio di olive fragranti, ad esempio, da gustare durante la passeggiata, o magari qualche conserva da portare a casa. Camminando fra le bancarelle, basta alzare lo sguardo per accorgersi che, tutt’intorno alle piazze e lungo le strade, ci sono palazzi bellissimi, spesso 30

9 am Breakfast is a rite, and it is also the most important meal of the day. Have it at the Bar Alba, an “institution” in the city. Crowded at all times of day, at breakfast it is full up. Soft croissants with cream or jam steal the show, but there are also there other sweet specialities, all to be tasted.

10 am To get to know the soul of Palermo you have to see the historic markets: Capo, Vucciria and Ballarò (respectively near Teatro Massimo, between Via Roma and Corso Vittorio Emanuele, and behind Via Maqueda) with their stands and the shouting vendors are an unbelievable experience for every traveller, who can perceive the Mediterranean essence of the city - and obviously make some purchases. A bag of fragrant olives, for instance, to eat as you walk, or possibly some preserve to be taken home. Walking among the stands, you just have to look up to realize that all around the piazzas and along the streets there are very beautiful buildings, often rundown but not devoid of particular elegance. Palermo was for a long time a capital and a rich city,


Tra i banchi dei mercati storici non manca la gastronomia da strada. “Piatto” tradizionale: il panino con la milza > Among the stands of the old markets you will find streetfood. A traditional “dish” is the focaccia with spleen

decaduti, ma non privi di una loro eleganza. Palermo fu a lungo capitale e città ricca, e i segni del suo passato sono ovunque. Per conoscere i monumenti principali - la Cattedrale, il Palazzo Reale con la Cappella Palatina, la bella Fontana Pretoria, e tanti altri - è una buona idea acquistare il biglietto per i bus “Palermo Sightseeing”. I percorsi sono studiati per consentire ai visitatori di vedere il maggior numero di monumenti, salendo e scendendo a piacimento dal bus.

Ore 13.00 All’ora di pranzo è il momento di conoscere i cibi di strada, autentica specialità di Palermo: dal pane con le panelle e cazzilli (frittelline di farina di ceci e crocchette di patate) al pani ‘ca meusa (foccaccia con milza cotta nella sugna e volendo condita con ricotta e caciocavallo grattugiato: in questo caso si definisce “maritata”), fino allo sfincione, i venditori palermitani sono in grado di imbandire le prelibatezze più speciali. Uno degli indirizzi più “gettonati” è quello della focacceria di Porta Carbone alla Cala, che si chiama proprio “Pani ‘ca meusa” come il suo prodotto più richiesto. Per il caffè ci spostiamo verso la Villa Giulia. Poco prima dell’ingresso del parco, sulla via Lincoln, ecco il Bar Rosanero, dove lo squisito caffè si può accompagnare con un’altrettanto squisita… sigaretta. Niente a che vedere con il tabacco,

Arte “povera” Per i turisti è quasi una meta da pellegrinaggio: il mosaico liberty che orna l’esterno del panificio Morello nel mercato del Capo venne realizzato nel 1908, da un autore ignoto che si ispirava però, con ogni probabilità, allo stile inconfondibile di Gustav Klimt. La snella fanciulla che regge le spighe è bellissima, un simbolo tangibile della diffusione dell’amore per l’arte che pervadeva Palermo al principio del Novecento e ha lasciato una quantità di segni. (per saperne di più: Sicilia Liberty, Dario Flaccovio, pagg. 248, 65 euro).

“Poor” art > For tourists it is almost a pilgrimage destination: the art nouveau mosaics that adorn the outside of the Morello bakery in the Capo market was done in 1908, by an unknown artist very probably inspired, however, by the unmistakable style of Gustav Klimt. The slender young girl that holds up the ears of corn is very beautiful, a tangible symbol of the diffusion of the love for art that pervaded Palermo at the start of the twentieth century and left many signs. (to know more about it: Sicilia Libertà, Dario Flaccovio, 248 pages, 65 euros).

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and the signs of its past are everywhere. To get to know the principal monuments - the cathedral, the Royal Palace with the Palace Chapel, the beautiful Pretoria Fountain and so many others - it is a good idea to purchase a ticket for the Palermo Sightseeing buses. The routes are worked out to allow visitors to see the biggest possible number of monuments, hopping on and off the bus.

1 pm Lunchtime is the time to get to know street foods, an authentic Palermo speciality: from bread with panelle and cazzilli (fritters made with chickpea flour and potato croquettes) to pani ‘ca meusa (focaccia with spleen cooked in lard and if you want seasoned with ricotta and grated caciocavallo: in this case it is defined “married”), down to sfincione, the Palermo vendors are able to prepare the most special delicacies. One of the most popular addresses is that of the focaccia maker at Porta Carbone alla Cala, which is called precisely “Pani ‘ca meusa” like its product most in demand. For coffee we move toward Villa Giulia. Just before the entrance to the park, in Via Lincoln, there is the Bar Rosanero, where delicious coffee can be accompanied with a no less enjoyable… “cigarette.” It has nothing do with tobacco, but is a lengthened wafer, with a shape similar precisely to a cigarette, full of soft cream of ricotta and with a dusting of icing sugar. At this point one must have a walk in the park, a beautiful one created, “for the enjoyment of the people”, in the eighteenth century. Villa Giulia was Piante, putti e architetture esoteriche nella bella Villa Giulia, giardino settecentesco cittadino > Plants, puttos and esotheric architecture in the beautiful Villa Giulia, the eighteenth century park of Palermo

si tratta di una cialda allungata, dalla forma simile appunto a una sigaretta, colma di soffice crema di ricotta e spolverata di zucchero a velo. A questo punto si impone una passeggiata nella villa, un bel parco realizzato, “per il godimento del popolo”, nel Settecento. Villa Giulia fu il primo giardino pubblico della città e fu definito da Goethe, noto amante delle iperboli, “il luogo più stupendo del mondo”. Il suo impianto, con l’abbinamento di figure geometriche, compone una planimetria alla quale molti hanno dato una interpretazione esoterica. Al centro si trova uno spiazzo con una fontana, circondato da esedre neoclassiche, dal quale si dipartono i viali alberati e orlati di aiuole 32

the first public garden in the city and was defined by Goethe, a known lover of exaggerations, “the most stupendous place in the world.” Its layout, with a combination of geometrical figures, makes up a planimetry to which many have given an esoteric interpretation. At the centre there is an open space with a fountain and surrounded by neoclassic exedras, from which there start tree-lined paths edged by flowerbeds full of blooms. Busts of illustrious Palermitans, aviaries and statues of allegories of vices and virtues or of fanciful creatures accompany the walk as far as the fountain with the Genius of Palermo, a representation of the genius loci of the city.


fiorite. Busti di palermitani illustri, voliere e statue di allegorie di vizi e virtù o di fantasiose creature accompagnano la passeggiata fino alla fontana con il Genio di Palermo, raffigurazione del genius loci della città.

Ore 16.00 Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping: via Isidoro La Lumia, parallela alla bella via Libertà, arteria centrale e principale, è un’infilata di negozi di vario genere, dall’etnico all’artigianato all’abbigliamento. Fra i tanti indirizzi, segnaliamo quello di “Geppetto & Co”, laboratorio artigianale di mobili e oggetti in legno (al civico 27); di “La luna nel pozzo”, dove troverete monili, lumi, morbide sciarpe e altro, di gusto orientale (civ. 24) e di “Altrobio”,

i pupi di Cuticchio Per passare il pomeriggio, si può anche andare in via Bara all’Olivella, dove, fra una bottega artigianale e un caffè, si apre il caratteristico teatrino dei pupi dell’associazione Figli d’Arte Cuticchio (civ. 95). Gli spettacoli si svolgono solitamente nel fine settimana, il calendario si può consultare sul sito www.figlidartecuticchio.com

Cuticchio’s puppets > To spend the afternoon, you can also go to Via Bara all’Olivella, where, between a handicraft shop and a café, there is the quaint puppet theatre of the Figli d’Arte Cuticchio association (street number 95). The shows are usually at the weekend; the calendar can be found at the site www.figlidartecuticchio.com

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4 pm We devote the afternoon to shopping: Via Isidoro La Lumia, parallel to the beautiful Via Libertà, the central and principal artery, is a succession of shops of various kinds, from ethnic to craftsmanship and clothing. Among the many addresses, we will mention that of “Geppetto & Co”, a non-industrial workshop producing furniture and objects in wood (at street number 27); of “La Luna nel Pozzo”, where you will find necklaces, lights, soft scarves and other, in oriental taste (street number 24) and of “Altrobio”, a shop selling organic foodstuffs and other articles, from bars of soap to olive oil and soups (street number 63)

7 pm The habit of the aperitif is now normal in Palermo and the places among which to choose are numerous: we can go to the “Berlin Caffè”, a place with simple furnishing which is regularly changed, dim lights, always crowded, or to the “Champagneria del Massimo”, a short way from the Teatro Massimo, a well-known wine bar with very good prices. In centro, per lo shopping “bio” o per l’aperitivo > In the city centre for “ecological” shopping or an aperitif

rivendita di prodotti e alimenti biologici, dalle saponette all’olio d’oliva alle minestre (civ. 63)

Ore 19.00 L’abitudine dell’aperitivo si è ormai imposta a Palermo e i locali fra cui scegliere si sono moltiplicati: possiamo andare al “Berlin Caffè”, locale dall’arredamento semplice e regolarmente cambiato, luci soffuse e sempre affollatissimo, oppure alla “Champagneria del Massimo”, a pochi passi dall’omonimo teatro, wine bar noto e decisamente abbordabile nei prezzi.

8 pm For dinner Palermo offers places for all pockets and all tastes. We start from a simple trattoria and pizzeria which is clean and pleasant, always open: “La mensa del popolo” offers Sicilian cuisine, above all fish, but also North African couscous and delicious pizzas cooked in a firewood oven. Of a completely different kind is “Gigi Mangia”, a restaurant that takes its name from its owner: it is an elegant place, with just ten tables, a different menu always depending on the availability of the market and the season, with a particular eye for niche products,

Ore 20.00 Per la cena Palermo offre locali per tutte le tasche e tutti i gusti. Cominciamo da una trattoria e pizzeria semplice, ma pulita e gradevole, sempre aperta; “La mensa del popolo”, offre piatti di cucina siciliana, soprattutto pesce, ma anche couscous nordafricano e squisite pizze cotte nel forno a legna. Tutt’altro genere per “Gigi Mangia”, ristorante che prende nome dal suo proprietario: si tratta di un locale elegante, con dieci tavoli appena, un menù sempre diverso secondo la disponibi35


Dopocena a Palermo: al pub oppure a godersi lo spettacolo della città by night > After dinner in Palermo: in a pub or admiring the night view of the city

lità del mercato e della stagione, con un occhio di riguardo per i prodotti di nicchia, dai fagioli “badda” di Polizzi Generosa ai pistacchi di Bronte. Ancora diverso “Fresco”, ristorante specializzato in piatti biologici preparati con materie prime di provenienza certificata. Ambiente informale, cucina varia (pranzo al buffet, la sera alla carta) e musica dal vivo per una serata piacevole.

Ore 22.00 È uno dei locali più frequentati e chic di Palermo: la “Cuba Sperlinga”, immersa nel verde di un giardino, è decisamente multiforme nell’offerta, poiché è allo stesso tempo caffetteria e ristorante, brasserie e party house, wine bar, tea room, lunge. Insomma, c’è qualcosa per tutti i gusti e fino a tarda notte. Nella tranquillità di una piazzetta del centro storico, segnaliamo infine “I Malavoglia”, che nasce come caffè letterario ispirato all’omonimo, famoso romanzo di Giovanni Verga ed è il luogo adatto per trascorrere un gradevole dopocena, e non solo. (testo: chris j. raeli > foto: hanne carstensen; luigi lazzaro) 36

from “badda” beans from Polizzi Generosa to Bronte pistachios. Different again is Fresco, a restaurant specializing in organic dishes prepared with raw materials with certified origin. An informal environment, varied cuisine (buffet lunch, the evening meal à la carte) and live music for a pleasant evening.

10 pm It is one of the most popular and chic places in Palermo: Cuba Sperlinga, immersed in the greenery of a garden, is decidedly multiform in the offer, since it is at the same time a café and a restaurant, a brasserie and a party house, a wine bar, a tea room and a lounge. In short, there is something for all tastes till late at night. Lastly, in the peace and quiet of a little piazza in the historic area, we can mention I Malavoglia, created as a literary coffee inspired by the famous novel by Giovanni Verga, the ideal place to spend pleasant hours after dinner, but also at other times. (text: chris j. raeli > photos: hanne carstensen; luigi lazzaro)


info Bar Alba piazza don Bosco, 7c (chiuso lunedì/closed on monday) Palermo Sightseeing www.palermo.city-sightseeing.it costo biglietto 20 euro; partenze tutti i giorni ogni ora dalle 10 alle 17, con commento multilingue/ ticket 20 euros; departure every day every hour from 10 am to 5 pm, with multilingual commentary Bar Rosanero piazzetta Porta Reale

La Mensa del Popolo via Mariano Stabile, 58 tel. 091 325943 (sempre aperto/always open) 20,00 € Gigi Mangia via Belmonte, 104d tel. 091 587651 (chiuso domenica/closed on Sundays); 40,00 € Fresco - Bio…Logico! Art & More Restaurant via Enrico Albanese, 24-26; 25 €

Berlin Cafè via Isidoro La Lumia, 21 (chiuso domenica/closed on Sundays)

La Cuba viale F.sco Scaduto (interno Villa Sperlinga) tel. 091 309201 (aperto tutti i giorni dalle 19 fino a tarda notte/ open all days from 7pm till late in the night)

Cafè Lab Gallery via Pignatelli Aragona 11 tel. 091 6112171 (chiuso lunedì/closed on Mondays)

Malavoglia Piazzetta Pietro Speciale, 5 tel. 091 334619 (aperto tutti i giorni 15 - 00.30)

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Una illustrazione del libro edito dall’Unicef nel 1968 per finanziare l’accoglienza dei tanti orfani della Valle del Belice > One drawing of the book published in 1968 by Unicef to finance the put up of the many Belice Valley orphans

Quarant’anni di terremoto Forty years of earthquake Era il millenovecentosessantotto. Era gennaio. Il mite inverno siciliano, si sa, l’Isola del sole… estati lunghe e calde, inverni miti… Ogni regola ha le sue eccezioni, quell’inverno era freddo, maledettamente freddo; avevano seminato in novembre, sulle colline della Sicilia occidentale, avevano seminato nelle vallate, ora non c’era altro da fare che aspettare, nei palazzotti barocchi dei signori (pochi) come nei poveri tuguri (tanti) dai tetti di canne: aspettare davanti ai focolari affumicati circondati dalle mattonelle azzurre d’Arabia, aspettare e guardare il calderone nero dei tanti pastori che su quelle colline vivevano e morivano senza sospettare l’esistenza del resto del mondo. Il mare non è lontano, eppure in quella porzione di Sicilia a cavallo fra le province di Palermo, Trapani e Agrigento, sembrava un’entità inarrivabile, di un altro mondo, e l’acqua qualcosa da attendersi solo dal cielo, ogni tanto, pregando e bestemmiando. C’era però mancanza di strade, grande abbondanza di povertà, quella sì, abbondanza di miseria, di 38

It was nineteen sixty-eight. It was January. The mild Sicilian winter, as is well known, the island of sun … long hot summers, mild winters… every rule has its exceptions, and that winter was cold, bitterly cold; they had sown in November, on the hills of western Sicily, they had sown in the valleys, and now there was nothing to be done but wait, in the little Baroque palazzos of the gentlemen (not very many) and in the poor hovels (very many) with reed roofs: to wait in front of the smoke-blackened hearths surrounded by the blue tiles of Arabia, to wait and look at the black cauldron of the many shepherds that on those hills lived and died without suspecting the existence of the rest of the world. The sea is not far away, yet in that portion of Sicily between the provinces of Palermo, Trapani and Agrigento, it seemed an impossible entity, in another world, and water something to be expected only from the sky, sometimes, praying and cursing. There was however a lack of roads, great abundance of poverty, yes, plenty of poverty, illiterate people, old men and children, all interesting things if


analfabeti, di vecchi e di bambini, tutte cose interessanti se sai godertele. Poi venne la catastrofe: il 13 gennaio, un terribile terremoto, con epicentro a Gibellina, devasta tutta la parte sud-occidentale della Trinacria, un triangolo di morte e distruzione con ai vertici Salemi, Camporeale e Montevago. Una valanga di terrore, una forza di distruzione che si porta via, in pochi secondi, centinaia di vite, case, chiese, opere d’arte, strade, animali, paesi interi, nel cuore della notte, a tradimento. Un tradimento che colpisce alla cieca, che non risparmia niente e nessuno e che finisce molto presto il suo lavoro lasciando alcuni paesi completamente distesi sotto il loro cielo, inesorabilmente crollati sulla propria gente, con le bare che non bastano... Sono trascorsi quarant’anni, questo terremoto non è mai finito, ha scaraventato sui titoloni dei giornali di mezzo mondo paesi che fino al giorno prima non erano segnati sulle carte geografiche, ha scomodato politici, sociologi, ha spezzato vite, intrecciato legami, trasformato carabinieri in bec-

I ruderi di Poggioreale > The ruins of Poggioreale

you know how to enjoy them. Then the catastrophe came: on 13 January, a terrible earthquake, with the epicentre at Gibellina, devastated the whole southwestern part of Trinacria, a triangle of death and destruction with the vertexes at Salemi, Camporeale and Montevago. An avalanche of terror, a force of destruction that in a few seconds took away hundreds of lives, houses, churches, works of art, roads, animals, whole villages, deep at night, treacherously. It was a betrayal that struck blindly, spared nothing and nobody and finished its work very quickly, leaving some villages completely flattened under their sky, having inexorably collapsed on their dwellers, so that the coffins were not even sufficient... Forty years have passed, and this earthquake has never ended. It put in the headlines of newspapers of half the world villages that till the day before were not even marked on the maps, it troubled political 39


A Montevago c’è da vedere: Necropoli dell’Età del Bronzo in contrada Luni Villa rustica di età romana (fra il II secolo a.C. e il I sec. d.C.) Sorgenti termominerali in contrada Acqua Pia, stabilimento idrotermale attrezzato Scultura di Giò Pomodoro “Sole Nascente”, piazza della Repubblica. Resti di un casale arabo (sec XI-XIII) in contrada Caliata.

In Montevago you can see Necropolis from the Bronze Age in the Luni area Rustic Roman age villa (between the 2nd century BC and the 1st century AD) Thermo-mineral spring in the Acqua Pia area, hydrothermal establishment with full facilities Sculpture by Giò Pomodoro “Dawning Sun”, Piazza della Repubblica. Remains of an Arabic farm (11th-13th centuries), in the Caliata area.

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and sociologists, smashed life and woven bonds, turned policemen into gravediggers and nurses, created slums, and unleashed fierce polemics all over Italy. All this is now common patrimony of the chronicles that make history. However, there is an earthquake destined to last even longer: it is the earthquake that was left inside some special people, showing, this time, that it also know how to choose, without striking blindly. It is the earthquake of a person that was almost three months old when the accursed night buried him under debris in his father’s car and after a few minutes brought him out again, changing its mind, making do with snatching his father from him, and now recounts dreams that become films, images, poems that spread around the world. It is the earthquake of that woman that had a three year-old child that was to die still a child, and who digging among the rubble of her home found the photo… the insane joy of a mother that has a child that will forever be a child. The earthquake of the lady that asked me to stroke her silver teapot to feel its little bruise: it was him, she told me, I took it from the rubble, as if to tell me that “he” had


not spared any detail of the life of its victims, had not omitted to violate even the smallest meaningless aspect of daily life. It is the earthquake of that child that was four years old and playing in front of his house at Santa Margherita at four was already proud of the beauty of the building of the princes Filangeri of Cutò, the “Donnafugata” of The Leopard

A Santa Margherita Belice c’è da vedere Palazzo Filangeri-Cutò (sec. XVI), detto “del Gattopardo”, reso famoso dal romanzo del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa Museo della Memoria, nell’ex Chiesa Madre ancora ricca degli stucchi di Bernardo Sesta, espone ricordi e documenti del terribile sisma del 1968. Museo del Gattopardo, accoglie i personaggi realizzati in cera dell’omonimo film di Luchino Visconti del 1963, nonché cimeli, abiti e documenti dell’autore.

In Santa Margherita Belice you can see Sopra, uno dei tanti telegrammi inviati per segnalare lungaggini burocratiche; a sinistra, la Matrice di S. Margherita Belice devastata dal sisma > Above, one of the many telegrams sent to signal red tape; on left, the ruins of the Main Church of S. Margherita di Belice

chini e infermieri, creato baraccopoli, scatenato feroci polemiche in tutta Italia: un patrimonio comune della cronaca che si fa storia. C’è però un terremoto destinato a vivere ancora più a lungo: è il terremoto che è rimasto dentro ad alcune persone speciali, dimostrando, stavolta sì, di sapere anche scegliere, senza colpire alla cieca. È il terremoto di chi aveva quasi tre mesi di vita quando la notte maledetta lo seppellì di calcinacci nell’auto di suo padre e dopo qualche minuto lo restituì, ripensandoci, accontentandosi di scippargli quel padre, e lui adesso racconta sogni che diventano film, immagini, poesie che si spandono per il mondo. È il terremoto di quella donna che aveva un figlio di tre anni che dovette morire restando bambino, e che scavando fra le macerie della sua casa ne trovò le foto… la gioia folle di una madre che ha un figlio che sarà bambino per sempre. Il terremoto della signora che mi chiese di accarezzare la sua teiera d’argento per sentirne la piccola ammaccatura: è stato lui, mi disse, l’ho tolta dalle macerie, come a dirmi che “lui” non aveva risparmiato nessun particolare della vita delle sue vittime, non

Palazzo Filangeri-Cutò (sixteenth century), known as “that of the Gattopardo”, made famous by the novel by Prince Giuseppe Tomasi di Lampedusa Museum of Memory, in the former Parish Church, which still has the stuccoes by Bernardo Sesta, exhibits souvenirs and documents of the terrible 1968 earthquake. Museum of the Leopard, with wax reproductions of the characters in the 1963 Luchino Visconti film, as well as souvenirs, clothes and documents of the author.

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by Tomasi di Lampedusa, and still remembers it as if it was that building together with everything that became dust on the night of the catastrophe, he remembers it thanks to his grandfather, who pulled him out of the rubble, he remembers it now that he is the president of the council of his province, whose wounds he still wants to repair. It is the earthquake of Mr. Triolo, who was caught in Montevago while he was a calm young lawyer who already cultivated his passion for politics: the earthquake made him pay an implacable price, it chose to take away the people that were dearest to him though without wiping out his strength and determination to live; Mr. Triolo who became the mayor of a village that

A Poggioreale c’è da vedere La vecchia Poggioreale di Sicilia ante sisma è oggi un affascinante “paese fantasma”.

In Poggioreale you can see Old Poggioreale di Sicilia before the earthquake is today a fascinating “ghost village.”

aveva tralasciato di violentare neppure il più piccolo insignificante aspetto della vita quotidiana. È il terremoto di quel bambino che aveva quattro anni e giocava davanti alla sua casa di Santa Margherita e a quattro anni era già orgoglioso della bellezza del palazzo dei principi Filangeri di Cutò, la “Donnafugata” del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, lo ricorda ancora com’era quel palazzo insieme a tutto ciò che diventò polvere la notte della catastrofe, lo ricorda grazie al nonno che lo trasse dalle macerie, lo ricorda ora che è presidente del consiglio provinciale della sua provincia di cui ancora vuole riparare le ferite. È il terremoto del dottore Triolo che fu sorpreso a Montevago mentre era un giovane, tranquillo avvocato che coltivava già la sua passione per la politica: il sisma con lui è stato un esattore implacabile, ha voluto le persone che gli erano più care senza cancellarne però la forza e l’ostinazione di vivere; il dottore Triolo che divenne sindaco di un paese che non c’era, il sindaco che per convocare i consigli comunali doveva chiamare il banditore col tamburo, perché non c’erano le pareti a cui attaccare i manifesti, il sindaco che fra le macerie in mezzo ai suoi concittadini sopravvissuti chiese “Ragazzi, dove lo facciamo il paese?”, e tutti insieme posero la prima pietra e dopo quella tutte le altre senza mai avere paura del proprio dolore. Sono passati tanti anni, il terremoto è diventato 42

Immagini sulla stampa di quei terribili giorni. A destra, Calogero Triolo, l’ex sindaco di Montevago, oggi memoria vivente di una storia lunga 40 anni > Pictures on the press of those terrible days. On right, Calogero Triolo, the ex major of Montevago, today living witness of a 40 years old history

did not exist, the mayor who to convene the local council had to call a town crier with a drum, because there were no walls on which to put posters, the mayor that among the rubble said to other surviving local people: “Guys, where shall we put the village?” and they all together put down the first stone and after that one all the others without ever being afraid of their own pain. So many years have passed; the earthquake has become museums and monuments in the whole valley that today is one of the richest and most beautiful places in Sicily. 40 years have passed, the earthquake is above all stories that have changed men and landscapes; the landscape is more beautiful and interesting when it is drenched in stories; you travel and look, and you don’t see the stories, you cannot photograph them, you don’t find them on the maps, but you feel them, you meet them in the people that have experienced them, even in those that have only listened to them, and make the world as it is. (text: anna gelsomino > photos: anna gelsomino, hanne carstensen)


A Gibellina c’è da vedere La gigantesca scultura “Montagna di Sale” di Paladino Il Cretto di Burri, opera di pietosa copertura del sito da cui non fu possibile estrarre tutti i resti delle vittime del sisma. Museo d’Arte Moderna.

In Gibellina you can see The gigantic sculpture “Mountain of Salt” by Paladino The Cretto di Burri, a work of compassionate coverage of the site from which it was not possible to extract all the remains of the victims of the earthquake. Museum of Modern Art.

musei e monumenti in tutta la valle che oggi è uno dei luoghi più ricchi e più belli di Sicilia. Sono passati 40 anni, il terremoto è soprattutto storie che hanno cambiato uomini e paesaggi; il paesaggio è più bello e interessante quando è intriso di storie; tu viaggi, guardi, e le storie non le vedi, non le puoi fotografare, non le trovi sulle mappe, ma le senti, le incontri nelle persone che le hanno vissute, perfino in quelle che le hanno solo ascoltate, e fanno il mondo com’è. (testo: anna gelsomino > foto: anna gelsomino, hanne carstensen)

A Sambuca c’è da vedere Zona archeologica Monte Adranone Lago Arancio Chiesa Madre.

In Sambuca you can see Monte Adranone archaeological area Lake Arancio Mother Church.

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La Civica Galleria d’Arte Moderna nel Complesso di Sant’Anna la Misericordia The Civic Gallery of Modern Art in the Complex of Sant’Anna la Misericordia Ad un secolo dalla sua istituzione, la Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo ha trovato la sua sede definitiva nel magnifico complesso monumentale di Sant’Anna la Misericordia (nell’omonima piazza, accanto allo storico mercato dei Lattarini), di recente restaurato dall’Amministrazione comunale. Un avvenimento “storico” se si tiene conto che la Civica Galleria venne inaugurata il 24 maggio 1910 dal re Vittorio Emanuele III nei locali, allora definiti provvisori, del Ridotto del Teatro Politeama, ma dov’è rimasta per 96 anni. Negli ampi ambienti del complesso di Sant’ Anna (formato dall’ex convento secentesco e dal quattrocentesco Palazzo Bonet) trovano adesso più confortevole e congeniale esposizione dipinti e sculture dal gusto neoclassico, romantico, realistico, liberty che costituiscono un ampio ed articolato spaccato dello sviluppo delle arti figurative in Sicilia nel periodo compreso tra la fine del ’700 ed

One century after its foundation, the Civic Gallery of Modern Art in Palermo has found its definitive home in the magnificent monumental complex of Sant’Anna la Misericordia (in the piazza of the same name, close to the historic Lattarini market), recently restored by the city administration. This is a “historical” event if we bear in mind that the Civic Gallery was inaugurated on 24 May 1910 by King Vittorio Emanuele III in the foyer of the Teatro Politeama, which was said at that time to be a provisional home, though the gallery was to remain there for 96 years. In the big rooms at the Sant’Anna complex (made up of the former seventeenth-century convent and the fifteenth-century Palazzo Bonet) there is now a more convenient and congenial display for paintings and sculptures in neoclassical, romantic, realistic and art nouveau taste constituting a big and varied overview of the development of the figurative arts in Sicily in the period between

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© D’Aguanno/Campodivolo


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i primi anni del ’900, e che rappresentano anche una delle più interessanti raccolte civiche italiane in questo settore. Sono 214 le opere - 178 dipinti e 36 sculture esposte in 29 saloni, per un totale di quasi duemila mq di superficie, secondo un percorso ragionato e articolato in quattordici sezioni. L’allestimento disegna anche una nuova fisionomia del museo, ricostituendo i percorsi di un gusto che portò il suo fondatore e primo direttore, Empedocle Restivo, ed i suoi consulenti, come l’architetto Ernesto Basile e l’industriale Vittorio Ducrot, ma anche influenti mecenati come Ignazio Florio, ad acquisire pezzi che rappresentassero al meglio l’arte moderna in Italia, soprattutto nelle varie edizioni della Biennale di Venezia ed in altre importanti rassegne o presso prestigiose gallerie private. Fra gli autori, spiccano i nomi di Patania, Riolo, Lo Forte, Sciuti, Lojacono, Leto, Catti, De Maria Bergler, Liardo, Vetri, Tomaselli, Morelli, De Francisco, Villareale, De Lisi, Rutelli, Ugo, Civiletti, Ximenes, Trentacoste, Ragusa; mentre per le opere degli anni Trenta, troviamo artisti quali Aleardo Terzi, Casorati, Sironi, Carrà, Severini, Campigli, Fausto Pirandello, Pippo Rizzo, Guttuso. All’interno del nuovo museo i visitatori trovano anche un book & art shop ed una confortevole caffetteria. I servizi museali sono gestiti da un’associazione temporanea d’imprese composta da Campodivolo, Civica e Silvana Editoriale.

the end of the 18th century and the first years of the 20th, and also representing one of the most interesting Italian civic collections in this sector. There are 214 works - 178 paintings and 36 sculptures - exhibited in the 29 rooms, with a total of almost 2000 square metres of display surface, set out in a logical and organised itinerary in fourteen sections. The layout also gives a new physiognomy to the museum, reconstituting the pathways of a taste that led its founder and first director, Empedocle Restivo, and his advisors - people like the architect Ernesto Basile and the industrialist Vittorio Ducrot, but also influential patrons like Ignazio Florio - to acquire works representing modern art in Italy in the best possible way, especially at the various Biennial exhibitions in Venice and other important festivals or at prestigious private galleries. Among the artists, there stand out the names of Patania, Riolo, Lo Forte, Sciuti, Lojacono, Leto, Catti, De Maria Bergler, Liardo, Vetri, Tomaselli, Morelli, De Francisco, Villareale, De Lisi, Rutelli, Ugo, Civiletti, Ximenes, Trentacoste, Ragusa; while for the thirties we find artists like Aleardo Terzi, Casorati, Sironi, Carrà, Severini, Campigli, Fausto Pirandello, Pippo Rizzo and Guttuso. Inside the new museum visitors also find a book & art shop and a nice cafeteria. The museum services are managed by a temporary association of firms made up of Campodivolo, Civica and Silvana Editoriale. 45


Secondo appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizioni popolari Sara Favarò > Second appointment with the fascinating world of Sicilian dialect: with the popular traditions’ researcher Sara Favarò

I canti si possono ascoltare cliccando > You can hear the songs by clicking on

www.sikania.it

I canti nella tradizione popolare siciliana The songs in the Sicilian folk tradition Sono nata e ho trascorso l’infanzia in un paese del palermitano. Quelli erano anni in cui televisori ce n’erano veramente pochi e, in più, non si accendevano a tutte le ore. A noi bambini era consentito vedere la TV solo fino ad un certo orario. Il mio passatempo preferito era quello di ascoltare le favole. Per fortuna i “grandi” di casa mia ne conoscevano tante e così io e i miei fratelli passavamo molto tempo ad ascoltare i “cunti”, affascinati e contenti. Diventata grande ho voluto trasfondere il ricordo di quei magici momenti, scrivendo e cantando le favole della mia infanzia. Ne riporto due: Giufà e A za Salicchia. Giufà, incisa per la prima volta nel 1980 nella cassetta stereo 7 “Sicilia ci nn’è una!”, ripercorre alcune gesta del famoso personaggio siciliano ed è stata, più volte, inserita in raccolte musicali, saggi scolastici e lavori teatrali. A za Salicchia racconta di una vecchietta, realmente esistita, che apprezzava le cose semplici della vita, che amava ridere di tutto, e che non disdegnava (così com’è ancora in uso nei paesini) sfurbiciari, ossia canzonare e criticare i viandanti che avevano la ventura di percorrere la strada di casa sua. 46

I was born and spent my infancy in a village in Palermo province. Those were years when there were very few televisions and besides they were not turned on all the time. We children were only allowed to see TV up to a certain time. My favourite pastime was listening to stories. Luckily the grownups in my house knew a lot of them and so my sibs and I spent a lot of time listening to “cunti”, spellbound and happy. Having grown up I chose to transfuse the memory of those magic moments by writing and singing the stories of my infancy. I will give two of them: Giufà and A za Salicchia. Giufà, recorded for the first time in 1980 on stereo cassette 7 Sicilia ci nn’è una! (There is only one Sicily), goes over some deeds of the famous Sicilian character and has been several times inserted in musical collections, school recitals and theatrical works. A za Salicchia is about an old lady, who really existed, that appreciated the simple things of life, loved to laugh at everything, and did not disdain (as is still the custom in little villages) to sfurbiciari, i.e. to mock and criticize wayfarers that happened to go along the street where she lived.


Giufà C’era una volta mi racconta mia nonna / un ragazzino di nome Giufà / ne combinava quanto un demonio / faceva ridere tutta la città

Giufà There was once, my grandmother tells me, / a boy named Giufà / he got up to as many things as a demon / and made the whole town laugh

Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa

Hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does / hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does

Una volta sua madre andando a messa / gli disse: “Se esci tirati la porta” / Allora sapete Giufà che cosa fa? / Toglie la porta / se la carica sulle spalle e da sua madre va

Once his mother going to mass / said to him: “If you go out pull the door” / Do you know what Giufà then did? / He pulled the door off / and loaded it on his shoulders and went to his mother Hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does / hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does Once, finding himself on a cave / he needed to pee / he looked around, didn’t see anybody / only the rivulets of water that he made Below there were seven robbers / sharing out a lot of money / but hearing these words / out of fear they ran away / and Giufà kept the money Hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does / hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does

Giufà C’era ‘na vota, mi cunta me nanna un picciutteddu di nomu Giufà. Ni cumminava quantu macigna faceva arridiri tutta a città. Ritornello: Sintiti chi fu, sintiti chi fa Giufà n’ha fattu, ni fici e ni fa, sintiti chi fu, sintiti chi fa Giufà n’ha fattu, ni fici e ni fa. ‘Na vota so matri jennu a la missa ci dissi: “Si nesci tirati a porta”. Allura sapiti Giufà ‘nzoccu fa? Scippa la porta, ‘nte spaddi s’a carrica e va ni so ma’. Ritornello ‘Na vota truvannusi ‘n capu ‘na grutta ci vinni di fari, di fari a pipì,

talia ‘ntornu nun vidi nissunu, sulu i viuledda di l’acqua ca fa. Ed accumincia a diri accussì: “Tu pigghia di cca, tu pigghia di dda”. Ed accumincia a diri accussì: “Tu pigghia di cca, ca io pigghiu di dda”. Dda sutta c’eranu tanti latruna ca si spartianu un saccu di sordi, a la sintuta di sti paroli scantati scapparu e li dinari arristaru a Giufà. Ritornello C’era ‘na vota mi cunta me nanna ma c’è ancora, mi dici me matri, macari lu nomu nun è cchiù Giufà ma ci nni su’ tanti a cumannu e a serviziu di sta società. Ritornello

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Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa Una volta, trovandosi su una grotta / gli venne di fare, di fare pipì / guarda attorno, non vede nessuno / solo i rigagnoli dell’acqua che fa E comincia a dire così / “tu piglia di qua, tu piglia di là” / E comincia a dire così / “tu piglia di qua, tu piglia di là” Là sotto c’erano sette ladroni / che si dividevano un sacco di soldi / ma sentendo queste parole / per paura fuggirono / e i soldi restarono a Giufà

There was once, my grandmother tells me, / but there still is my mother tells me / maybe the name is not Giufà anymore / but there are so many / at the command and service of this society Hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does / hear what he was, hear what he does / Giufà has done, did and does Aunt Salicchia There was once in my village / a very amusing old lady / it was an amusement to hear her speak / she also knew how to make you forget your troubles She took life cheerfully / laughed at everything, even at herself / of course sometimes she felt bitterness / but from her eyes a tear never fell She knew the art of embroidery / and also with her mouth she knew how to do it / anyone who wanted news knew where to go / she was more informed than all the newspapers She took life cheerfully / laughed at everything, even at herself / of course sometimes she felt bitterness / but from her eyes a tear never fell Once she decided to make cannolos / but they were not things she knew how to make / A whole day she shut herself up in the kitchen / to make a very fine ricotta cream

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Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa C’era una volta mi racconta mia nonna / ma c’è ancora mi dice la mamma / magari il nome non è più Giufà / ma ce ne sono tanti / al comando e al servizio di questa società Sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa / sentite che fu, sentite che fa / Giufà ne ha fatte, ne fece e ne fa La zia Salicchia C’era una volta al mio paese / una vecchietta molto divertente / era uno spasso sentirla parlare / pure i guai sapeva far scordare Prendeva la vita con allegria / rideva di tutto, pure di lei stessa / certo provò qualche volta l’amarezza / ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

A za Salicchia C’era ‘na vota ô me paisi ‘na vicchiaredda assai spiciusa era gran spassu sintilla parrari puru li guai sapia fari scurdari. Ritornello: Pigghiava la vita cu l’allegrizza arridia di tuttu puru d’idda stissa certu pruvò quarchi vota l’amarizza ma dall’occhi so mai niscì ‘na stizza. Pussidia l’arti d’arraccamari e macari cu la vucca lu sapia fari cu’ vuleva notizii sapeva unni è chi jiri era chiù ‘nfurmata di tutti li giornali. Stava assittata cu la cummaredda davanti la porta di la so vanedda cu’ passava di ddà nun era sparratu sulu siddu ‘un c’eranu o eranu malati. Ritornello

Possedeva l’arte del ricamo / e anche con la bocca lo sapeva fare / chi chiedeva notizie sapeva dove andare / era più informata di tutti i giornali

‘Na vota li cannola vosi pripari ma ‘unn’eranu cosi ca idda sapia fari ‘na jurnata sana si chiuju ‘n cucina pi fari ‘na crema di ricotta supraffina.

Stava seduta con la comare / davanti la porta della sua casa / chi passava da lì non era sparlato / solo se non c’erano o erano malati

Ma nun arrinisciu a dinchiri li cannola la crema era modda e cci niscia di fora allura pi ridiri pigghia un stuppagghiu attuppa un latu e accurza lu travagghiu.

Prendeva la vita con allegria / rideva di tutto, pure di lei stessa / certo provò qualche volta l’amarezza / ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

Di cu’ vaiu parratu è me za Salicchia idda m’inzignò ca la vita è cuntintizza certu pruvò qualchi vota l’amarizza ma dall’occhi so mai niscì ‘na stizza.

Una volta volle preparare i cannoli / ma non erano cose che lei sapeva fare / Una giorno intero si chiuse in cucina / per fare una crema di ricotta sopraffina

Ritornello

Ma non riuscì a riempire i cannoli / la crema era molle e usciva di fuori / allora per ridere prende un tappo / chiude un lato e accorcia il lavoro

But she didn’t succeed in filling the cannolos / the cream was soft and came out / so for a laugh she took a cork / she shut up one side and shortened the work

Di chi vado parlando è mia zia Salicchia / lei mi ha insegnato che la vita è contentezza / certo provò qualche volta amarezza / ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

The person I am speaking about is my aunt Salicchia / she taught me that life is happiness / of course sometimes she felt bitterness / but from her eyes a tear never fell

Prendeva la vita con allegria / rideva di tutto, pure di lei stessa / certo provò qualche volta amarezza / ma dai suoi occhi mai esce una lacrima

She took life cheerfully / laughed at everything, even at herself / of course sometimes she felt bitterness / but from her eyes a tear never fell 49


Il mito in Sicilia Myth in Sicily In quel di Siracusa era stato costruito un tempio in onore di Ciane, la stessa cui Ercole aveva sacrificato un toro alla sua fonte, ordinando ai Siracusani di fare lo stesso ogni anno... La Fonte di Aretusa > The Aretusa Spring

In the Syracuse area a temple had been built in honour of Ciane, to whom Hercules had sacrificed a bull at her spring, ordering the Syracusans to do the same every year...

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“Quando Dionisio sentì parlare del disastro che aveva colpito i Cartaginesi, equipaggiò ottanta navi ed ordinò agli ammiragli Pharacidas il lacedemone e a Leptines di attacare le navi del nemico all’alba, mentre egli stesso, approfittando di una notte senza luna, fece il giro con il suo esercito e, oltrepassato il tempio di Ciane, arrivò all’alba vicino all’accampamento del nemico, già prima che questo fosse informato di quanto stava accadendo”.

“When Dionysius heard of the disaster that had struck the Carthaginians, he equipped eighty ships and ordered the admirals Pharacidas the Lacedaemonian and Leptines to attack the enemy ships at dawn, while he himself, taking advantage of a moonless night, went round with his army and, having gone past the temple Ciane, at dawn was near the enemy camp, before the enemy knew what was happening.”

Da queste parole di Diodoro Siculo (libro XIV 72.1), che ci raccontano l’epopea del tiranno siracusano Dionisio, apprendiamo che in quel di Siracusa era stato costruito un tempio in onore di Ciane, la stessa cui Ercole - secondo lo stesso autore (libro IV - 23) - aveva sacrificato un toro alla sua fonte, ordinando ai Siracusani di fare lo stesso ogni anno, per ricordare a tutti il valore della pietà: Ma chi fu questa Ciane, titolare di un tempio nella famosa Siracusa del IV secolo a.C., negli anni in cui Dionisio aveva combattuto contro i Cartaginesi (396 a.C.) e deteneva il potere in quasi tutta l’Isola?

From these words by Diodorus Siculo (book XIV72.1), which tell us the epic of the Syracusan tyrant Dionysius, we learn that in the Syracuse area a temple had been built in honour of Ciane, to whom Hercules - according to the same author (book IV23) - had sacrificed a bull at her spring, ordering the Syracusans to do the same every year, so as to remember the value of pity to everybody. But who was this Ciane, after whom a temple was named in the famous Syracuse of the 4th century BC, in the years when Dionysius had fought against the Carthaginians (396 BC) and held power over almost all the island?


Il fiume Ciane > The Ciane river


Il fiume Anapo > The Anapo river

Ciane era una bellissima ninfa, figlia del re dell’Ausonia, Riparo, e grande amica di Proserpina, figlia di Cerere e di Zeus. Fu lei l’unica che cercò di ostacolare il carro di Apollo sul quale veniva rapita la fanciulla per volere di Ade, e, non riuscendoci, pianse così tanto da trasformarsi essa stessa in fonte. Oggi la fanciulla non piange 52

Ciane was a very beautiful nymph, the daughter of the king of Ausonia, Riparus, and a great friend of Proserpina, daughter of Ceres and Zeus. She was the only one that tried to hinder Apollo’s chariot, on which the young girl was abducted at the behest of Hades, and, failing, she cried so much as to change herself into a spring. Today the young girl


Dettaglio della fontana di Artemide a Siracusa > Detail of the Artemis Fountain in Syracuse

Anapo, vista l’amata trasformarsi in fiume, pregò ed ottenne la stessa sorte... Anapo, seeing his love turning into a river, prayed and was allowed to have the same destiny... più, ma scorre nel moto tranquillo del fiume che, a soli otto chilometri dalla città, da vita alla riserva naturale orientata del Fiume Ciane. Un’altra versione dello stesso mito ci racconta la stessa storia, ma con particolari in più. Tanto per dire, non è che Ciane si sia liquefatta dal dolore, bensì a causa della bastonata infertale dallo stesso Ade che, vista la ninfa aggrappata al carro di Apollo, per cacciarla via la toccò con il suo legno biforcuto e la trasformò in acqua turchina. Da qui il nome Ciane, dal greco cyanos, turchino. E c’è di più. La ninfa aveva un fidanzato, Anapo. Costui, vista la fidanzata sciogliersi come neve al sole, pregò ed ottenne di trasformarsi in fiume anche lui. Anapo si chiama oggi il fiume che si riversa nel Ciane poco prima di sfociare, uniti, al porto grande di Siracusa.

cries no more, but flows in the calm motion of the river that, just eight kilometres from the city, gives life to the special nature reserve of the River Ciane. Another version of the same myth tells us the same story, but with more details. For example, it is not that Ciane was liquefied by grief, but instead because of the beating inflicted on her by Hades himself, that, seeing the nymph clinging to Apollo’s chariot, to chase her away touched her with his forked stick and turned her into turquoise water. Hence the name Ciane, from the Greek cyanos, turquoise. And there is more. The nymph had a fiancé, Anapo. The latter, seeing his fiancée melt like snow in the sun, prayed and was allowed to turn into a river. Anapo is the name of the river that runs into the little Ciane shortly before the two watercourses flow, united, into the big port of Syracuse.

Anapo, però, non fu un innamorato originale, perché anche una divinità, a quanto pare in epoca

Anapo, however, was not an original person in love, because a divinity too, in a preceding epoch, it 53


Fontana di Artemide, Siracusa > Artemis Fountain, Syracuse


Myth in Sicily

Il mito in Sicilia precedente, adottò lo stesso sistema per restare accanto all’amata. Alfeo, questo il nome della divinità figlio di Oceano e Teti, non aveva lo stesso temperamento, ché si fece le membra in acqua solo per ghermire la dolce Aretusa, figlia di Nereo e Doride, ninfa alla corte della dea Diana. Per raccontare la leggenda, però, bisogna spostarsi nella regione greca dell’Acacia, dove trascorreva le proprie giornate la dea cacciatrice insieme con le sue ninfe. Un giorno, una di queste, Aretusa, cercando un po’ di frescura nelle limpide acque di un fiume, si mostrò senza saperlo alle voglie del dio fluviale che, fattosi di carne ed ossa, iniziò a rincorrerla per i boschi pur di possederla. La ninfa chiese protezione a Diana che, impietosita, creò una fitta nebbia per nasconderla. Alfeo, però, era una divinità dall’udito molto sensibile e la scoprì perché ne udì il respiro, affannato dalla paura. Diana però non abbandonò la sua protetta: la trasformò in acqua e, scagliando una freccia al suolo, aprì una voragine dove Aretusa avrebbe potuto scorrere via. Così successe. Aretusa attraversò tutto l’Egeo e riemerse in un luogo che il mito descrive come un eden, ricco di vegetazione e di uccelli variopinti: l’isola di Ortigia. Alfeo non si diede per vinto. Riprese le sue forme liquide, seguì la stessa strada dell’amata per sfociare proprio a pochi passi dalla fonte che oggi tutti conoscono come Fonte Aretusea. Si dice che questa leggenda sia stata creata dai Greci per spiegare l’ingrottamento del fiume Alfeo, un piccolo corso d’acqua che scorre proprio nella regione greca. Si dice che la stessa leggenda sia poi servita per spiegare l’origine di una fonte d’acqua dolce in quel di Ortigia, a Siracusa, proprio a pochi metri dal mare, visto che non si conosce quale ne sia l’origine. La versione più moderna parla di un processo chimico di desalinizzazione del mare dovuta al passaggio per una serie di rocce e grotte, una versione che siamo tentati di preferire a quella della violenza tentata in eterno da Alfeo ai danni di Aretusa. (maria lohman - IX continua)

seems, adopted the same system in order to stay close to his beloved one. Alpheus - this was the name of the divinity - the son of Oceanus and Thetis, did not have the same temperament, and only had his limbs turned intro water to seize the sweet Arethusa, the daughter of Nereus and Doris, the latter a nymph at the court of the goddess Diana. To tell the legend, however, we need to move into the Greek region of Acacia, where the huntress-goddess spent her days together with her nymphs. One day, one of these, Arethusa, seeking a little coolness in the clear waters of a river, unwittingly exposed herself to the desires of the river god that, being made of flesh and bones, began to run after her through the woods to possess her. The nymph asked for the protection of Diana, who, taking pity on her, created a dense fog to hide her. Alpheus, however, was a divinity with very good hearing and discovered her because he heard her breathing, made anxious by fear. However, Diana did not abandon her protégée: she turned her to water and, shooting an arrow on the ground, opened up an abyss where Arethusa could flow away. So it was. Arethusa crossed all the Aegean and resurfaced in a place that the myth describes as an Eden, rich in vegetation and multicoloured birds: the island of Ortygia. Alpheus did not give in. Taking back his liquid forms, he followed the route of the beloved one to emerge just a short way from the fountain that today everyone knows as the Spring of Arethusa. It is said that this legend was created by the Greeks to explain why the river Alpheus, a small watercourse that flows in the Greek region, went underground. It is said that the same legend then served to explain the origin of a freshwater spring on Ortygia, in Syracuse, just a few metres from the sea, since its origin is not known. The most modern version speaks of a chemical process of desalinization of the sea, which occurs when water passes through a series of rocks and caves, a version that we are tempted to prefer to that of the eternal violence by Alpheus against Arethusa. (maria lohman - IX to be continued) 55


tesori nascosti>hidden treasures

L’icona bizantina della Vergine Odigitria > The Byzantine icon of the Odigitria Virgin


TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

Un tesoro sotto la Cappella Palatina A treasure under the Palace Chapel La chiesa inferiore di Santa Maria delle Grazie a Palermo > The lower Santa Maria delle Grazie church in Palermo Grazie alla riapertura del monumentale portale d’ingresso al Palazzo Reale, che si affaccia su piazza del Parlamento, e al ripristino del collegamento diretto tra esso e le sale Duca di Montalto attraverso un lungo corridoio, si è venuta a costituire una più agevole via d’accesso ad un luogo sotterraneo ancora oggi sconosciuto ai più. Si tratta di una chiesetta di epoca medievale, preceduta da un nartece, posta esattamente in corrispondenza della Cappella Palatina di Palermo. La chiesa - che del più noto complesso

sovrastante doveva costituire il primo nucleo religioso - racchiude in sé, manifestandola attraverso i segni evidenti delle trasformazioni subite nel corso dei secoli, la memoria storica di quanti, avvicendatisi nell’Isola, ne hanno profondamente influenzato non soltanto usi e costumi ma, come nel caso delle arti figurative e dell’architettura, anche il modus operandi. Le fabbriche palatine, la cui inaugurazione si deve come è noto all’insediamento in città del sovrano normanno Ruggero II, sorgevano nel luogo in cui in epoca islamica si

Thanks to the reopening of the monumental portal into the Royal Palace, which looks out on Piazza del Parlamento, and to the restoration of the direct connection between it and the Duke of Montalto rooms through a long corridor, now there is easier access to an underground place unknown to most people. It is a little church from the medieval epoch, preceded by a narthex, exactly in line with the Palace Chapel in Palermo. The church - which of the better known complex above must have constituted the first religious nucleus - contains in itself, manifesting it through the evident signs of

the transformations made over the centuries, the historical memory of those that, alternating with one another on the island, deeply influenced not only the uses and customs of it but, as in the case of the figurative arts and the architecture, also the modus operandi. The palace buildings, whose inauguration is due, as is well known, to the arrival in the city of the Norman sovereign Roger II, went up in the place in which in the Islamic epoch there was the military quarter called Mo’aschar. It is likely that already in the time of Guiscard, the cousin of Great Count Roger and the first to enter the city,

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TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

La chiesa sotto la Cappella Palatina > The little church under the Palace Chapel

trovava il quartiere militare del Mo’aschar. È probabile che già all’epoca del Guiscardo, cugino del Gran Conte Ruggero e primo ad entrare in città, la chiesetta - inizialmente dedicata a Santa Maria in Gerusalemme - fosse in uso per lo svolgimento delle funzioni religiose degli invasori, utile soprattutto per l’avvio di quell’opera di cristianizzazione di cui si fecero portatori i sovrani normanni. Oggi tuttavia, complici le molteplici stratificazioni architettoniche, è difficoltoso ricostruire perfettamente tanto la genesi quanto gli sviluppi posteriori di questo luogo sacro, tanto suggestivo se non altro perché da sempre è parte integrante di uno dei monumenti religiosi più importanti del mondo. Vi si accede dall’esterno del Palazzo Reale, come già detto, da un lungo corridoio detto “manica lunga”, ma la chiesetta è internamente collegata, per mezzo di due scalette molto ripide, alle navatelle della Palatina. È perfetta qui (come lo è ancor di più nella chiesa superiore) la fusione tra i diversi linguaggi, quello latino e quello greco su tutti, complici le maestranze che i sovrani normanni usavano impiegare contemporaneamente, in nome di quella armoniosa multiculturalità e multirazzialità che fu il vanto della loro cultura. L’icona bizantina della Vergine Odigitria è ciò 58

the little church - originally dedicated to Santa Maria in Gerusalemme - was used for the religious functions of the invaders, useful above all for setting going that work of Christianization of which the Norman sovereigns made themselves the bearers. Today, however, also because of the manifold architectural stratifications, it is difficult to perfectly reconstruct both the genesis and the later developments of this sacred place, which is so fascinating if nothing else because it has always been an integral part of one of the most important religious monuments in the world. You enter it from outside the Royal Palace, as already mentioned, via a long corridor called the “long sleeve”, but the little church is internally connected by two very steep flights of steps to the nave and aisles of the Palace Chapel. Here there is a perfect fusion (and it is even more so in the upper church) of different languages, the Latin one and the Greek one above all, thanks also to the craftsmen that the Norman sovereigns employed simultaneously, in the name of that harmonious multiculturality and multiraciality that was the boast of their culture. The Byzantine icon of the Virgin Odigitria is what remains of the painterly decoration that once adorned all the walls of the church; the


TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

che rimane della decorazione pittorica che un tempo ornava tutte le pareti della chiesa; le croci dipinte in rosso e graffite sui conci murari l’unica testimonianza, insieme alla pianta che si estende centralmente, della persistenza di modelli ancora legati al culto greco. L’architrave ligneo del portale di ingresso, invece, è di età normanna come lo è anche il cupo sacello che per alcuni mesi ospitò la salma del re Guglielmo I, oggi a Monreale. Al periodo barocco, invece, risalgono l’altare policromo a marmi mischi e la tela di gusto manierista sormontata da putti festanti che lo sovrasta, ai lati della quale troviamo un’eco arabeggiante: due piccole colonnine a fusto liscio con un capitello a calice che ricordano il delicato intreccio arabesco a quattro petali. La magnificenza della scintillante decorazione musiva della Cappella Palatina attrae da tutti i tempi, questo è noto. Allo stesso tempo affascina scoprire, pochi metri più in basso del suo pavimento riccamente ornato da marmi policromi di fattura tipicamemte araba, una più piccola e più antica chiesetta dall’atmosfera silenziosa e dimenticata che, come la più grande che l’avvolge proteggendola, racconta quasi mille anni di storia e di vita vissuta all’ombra della luce aurea più famosa dell’Occidente. (testo e foto > chiara alaimo)

painted crosses in red and graffitied on the walls ashlars are the only testimony, together with the plan that centrally extends, of the persistence of models still linked to the Greek cult. The wooden lintel of the entry portal, instead, is from the Norman age, as is the dark sacellum, which for some months contained the body of King William I, now in Monreale. From the Baroque period, there dates the altar polychrome mixed marble, and the altarpiece in the mannerist taste surmounted by rejoicing children that looms over it, to the sides of which we find an echo of the Arab manner: two small mullions with smooth shafts and chalice capitals that are reminiscent of the delicate arabesque interlacement with four petals. The magnificence of the sparkling mosaic decoration of the Palace Chapel has always been attractive, this is well known. At the same time it is fascinating to discover, a few metres below its floor richly adorned by polychrome marbles showing typical Arab facture, a smaller and older little church with a silent and forgotten atmosphere that, like the biggest one that enwraps and protects it, recounts almost a thousand years of history and life lived out under the most famous golden light in the West. (text and photos > chiara alaimo)

La croce bizantina e l’altare maggiore, di epoca barocca > The Byzantine crucifix and the main altar, of the Baroque period

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attualitĂ >news


ATTUALITÀ>NEWS

Il grande affare dell’acqua minerale The big business of mineral water Avete presente le bottiglie di acqua minerale Nestlé - Sanpellegrino che da poco meno di un anno hanno invaso tutti i supermercati siciliani inneggiando il nome di una santa veramente molto famosa? Bene, quell’acqua, che trovate nelle bottiglie a circa 30 centesimi, gli abitanti di Santo Stefano di Quisquina e di molti altri paesi nei dintorni (e fino ad Agrigento) la potevano bere al prezzo decisamente inferiore fatturato dal gestore pubblico (al momento, non abbiamo più molto chiaro “chi” gestisca l’acqua in Sicilia: studieremo e rimedieremo, ndr). Nel 2006 la Regione Siciliana ha dato la concessione per l’emungimento dell’acqua

alla Società Rossini per un canone annuo di euro 254,15 (duecentocinquantaquattro euro all’anno) così come riportato dalla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 9 giugno 2006. La Società ha anche sborsato ben 619,75 euro di tassa per la concessione governativa. Nel 2007, la Rossini viene rilevata, concessione compresa, dalla Nestlé. A questo punto, e non volendo fare i conti in tasca a nessuno, torniamo un po’ alla nostra acqua. Perché c’è un impiccio, un impiccio molto grosso. Alla Rossini, nel 2006 è stato concesso un emungimento di dieci litri al secondo per la sua attività industriale, un prelievo che forse avrebbe potu-

La strana vicenda della concessione delle acque di Santo Stefano Quisquina > The strange story of the concession of the waters of Santo Stefano Quisquina Have you noticed the bottles of NestléSanpellegrino mineral water that in the past year have invaded all Sicilian supermarkets invoking the name of a very famous saint? Well, that water, which you find in bottles at about 30 cents, the inhabitants of Santo Stefano di Quisquina and many other nearby villages (as far as Agrigento) once could drink at the decidedly lower price charged by the public managing body (at the moment, it is no longer very clear “who” manages water in Sicily: we will study and make up for it). In 2006 the Sicilian Region gave the concession for taking the water to the Rossini

Company for an annual fee of 254.15 euros (two hundred and fifty-four euros a year) as we see from the Official Gazette of the Sicilian Region of 9 June 2006. The company also paid out a tax of 619.75 euros for the government concession. In 2007, Rossini was taken over, including the concession, by Nestlé. At this point, and not wanting to poke our nose into anyone’s accounts, let us go back a bit to our water. For there is a rub, a very big rub. Rossini in 2006 was authorised to take ten litres for its industrial activity, a burden that the aquiferous strata could perhaps have born. This year, the new concessionaire has been granted a first

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ATTUALITÀ>NEWS

Perché i siciliani devono pagare la propria acqua a una multinazionale straniera? > Why must Sicilians pay their water to a foreign multinational?

to essere sostenuto dalle falde acquifere. Quest’anno, alla nuova concessionaria è stato accordato un primo aumento a 20 l/s, e poi ancora un terzo, a 30 l/s. Questo non sarebbe un dato rilevante se non fosse per il fatto che questi 30 litri/secondo di acqua sottratta al naturale circuito idrico porteranno molto presto ad una sostanziale diminuzione dell’equilibrio idrologico delle sorgenti. Gli studi condotti dai tecnici dicono che la concessione è stata data per emungere dai pozzi Margimuto, e che non c’è nulla che dimostri che questi pozzi siano in collegamento con le altre falde acquifere, almeno per i 300 ettari nelle vicinanze. Ma il Genio Civile ha già scritto nella nota 3850 del 29/4/2003 che per i pozzi Margimuto bisogna far riferimento alla Legge 129 del 4/2/1963 e al DpR 1090 dell’11/3/1968, riconoscendo di fatto che quello in oggetto è un unico bacino e che va considerato come acqua pubblica. La stessa cosa risulta dagli incartamenti del 1982, in cui si certifica che i pozzi siti in contrada Margimuto fanno parte, con quelli Capo Favara (oggi a secco), dello stesso schema di adduzione n. 187 del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti. Ancora una conferma che si tratta delle acque vincolate con il decreto Assessoriale 710 del 16/5/1972. Torniamo ai dati che confermano l’appartenenza dei pozzi Margimuto ad un unico sistema, lo stesso che rifornisce anche Agrigento, la città più assetata d’Italia. 62

increase to 20 litres a second, and then a third one, to 30 litres a second. This would not be a remarkable datum if it were not for the fact that these 30 litres a second of water taken from the natural water circuit will very soon lead to a substantial decrease in the hydrological equilibrium of the springs. The studies conducted by the technicians say that the concession was given for taking water from the Margimuto wells, and that there is nothing to prove that these wells are connected with the other aquiferous strata, at least for the 300 neighbouring hectares. But the Civil Engineering Office has already written, in note 3850 of 29/4/2003, that for the Margimuto wells reference must be made to Law 129 of 4/2/1963 and to Decree of the President of the Republic 1090 of 11/3/1968, in fact recognizing that the one in question is a single basin and that it must be considered as public water. The same datum emerges from the 1982 papers, in which it is certified that the wells in the Margimuto area are part, with the Capo Favara ones (today dried up), of the same scheme of water taking 187 of the General Regulatory Plan of Aqueducts. This is further confirmation that these are the waters protected with Executive Member’s Decree 710 of 16/5/1972. Let us return to the data that confirm that the Margimuto wells belong to a single system, the one that also supplies Agrigento, the thirstiest city in Italy. Note 5179 of 21 July 2004 by the Geological and Geophysical Service by the Regional Mines Office,


ATTUALITÀ>NEWS

La nota 5179 del 21 luglio 2004 del Servizio Geologico e Geofisico del Corpo regionale delle Miniere, ovvero la parte tecnica della Regione che ha approvato la concessione, fa rilevare - a proposito di acque presenti in un’area vasta 300 kmq - che le “le analisi dei gas (O2, CO2, N2 e CO) effettuate sulle acque delle sorgenti principali non ha mostrato alcuna differenziazione con quelle dei pozzi Margimuto, il che significa un medesimo circuito idrogeologico di alimentazione e quindi un unico acquifero a circuito regionale”. Ebbene, la concessione è stata data perché gli Enti preposti hanno evidenziato che, miracolo!, non c’è la certezza che i pozzi Margimuto siano in correlazione con altre falde e che i nuovi più cospicui emungimenti non hanno segnato sostanziali modifiche alla capacità di questi. Intanto, la nuova titolare di concessione, la Sanpellegrino della Nestlè, ha già annunciato che prevede di aumentare la produzione dalle attuali 16.500 bottiglie l’ora a 46.000, pur mantenendo inalterato il numero degli impiegati dello stabilimento, 22 persone. Il guadagno dei siciliani, oltre allo stipendio di questi 22 impiegati, sta tutto nella bella cifra di circa 300 euro l’anno. In più ripaghiamo la nostra acqua, che potremmo avere aprendo i rubinetti, ad una multinazionale estera che, a questi ritmi, lascerà nel giro di qualche decennio tutta la zona interna della Sicilia a bocca asciutta. (emilia gatti)

i.e. the technical body of the Region that approved the concession, points out - speaking of waters present in a big area of 300 square kilometres - that “analyses of the gases (O2, CO2, N2 and CO) effected on the waters of the main sources have not shown any differentiation from those of the Margimuto wells, which means the same hydrogeological supply circuit feeding and therefore a single aquiferous stratum in a regional circuit.” Well, the concession was given because the relevant bodes stressed that - a miracle! - there is no certainty that the Margimuto wells are connected with other strata and that the removal of larger amounts water has not made substantial changes to the capacity of these. Meanwhile, the new holder of the concession, Sanpellegrino of Nestlé, has already announced that it plans to increase production from the present 16,500 bottles an hour to 46.000, though maintaining unchanged the number of employees at the establishment, 22 people. The earnings of the Sicilians in addition to the wages of these 22 employees are the beautiful figure of about 300 euros a year. Moreover, we pay money for our water, which we could have simply by turning on the taps, to a foreign multinational that at this rate in the space of a few decades will leave the whole inland area of Sicily with nothing to drink. (emilia gatti)

L’acqua si è rivelata un eccellente affare > Water is an excellent business

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Infoa, investire nei giovani siciliani

Infoa, investing in young Sicilians The future of the firm is linked to the training of the young people that work there. And the training of young Sicilians is the objective of Infoa (Information, Training and Apprenticeship), a project conceived by Ciapi in Palermo to improve the professional and cultural level of young apprentices. Infoa addresses young people that already have an apprenticeship contract: through this project the Sicilian Region has started training courses in all the provinces. Meanwhile, with a circular from the Regional Minister for Employment, Santi Formica, long waits will end for firms awaiting reimbursements for taking on young apprentices. Santi Formica, assessore al Lavoro

Il futuro dell’impresa è legato alla formazione dei giovani che vi lavorano. E la formazione dei giovani siciliani è l’obiettivo di Infoa (Informazione, Formazione e Apprendistato), un progetto ideato dal Ciapi di Palermo per migliorare il livello professionale e culturale dei giovani apprendisti. Infoa è destinato ai giovani che hanno già un contratto di apprendistato: attraverso questo progetto, infatti, la Regione Siciliana ha avviato corsi di formazione in tutte le province. Intanto, con una circolare dell’assessore al Lavoro, Santi Formica, le aziende che attendono i rimborsi per aver assunto giovani apprendisti potranno mettere fine ad attese lunghissime.

Circolare 85 del 2007, basta una firma La circolare regionale n.85 del 2007 è una vera e propria boccata d’ossigeno per le imprese che hanno assunto apprendisti nel 2002 e nel 2003. Firmato dall’assessore regionale al Lavoro, Santi Formica, il provvedimento prevede un notevole snellimento delle procedure.

Circular 85 of 2007: all that is needed is a signature Regional circular 85 of 2007 is a real breath of oxygen for firms that took on apprentices in 2002 and 2003. Signed by the Regional Minister for Employment, Santi Formica, the measure contemplates a major simplification of the procedures. The fact is that with auditing of a sample of the accounts of the European Social Fund, the entrepreneurs, through a simple self-declaration that must be accompanied by an opinion of congruity by a labour consultant, can obtain the facilitations contemplated by the law on apprenticeship. Hence it will be sufficient to present to the labour agency, Service VI-Apprenticeships, a declaration with the enclosed opinion of conformity or “asseveration” by a professional consultant, together with the forms indicated by the circular. Then the Regional Ministry for Employment will issue the payment orders. There are two cases in which there will be particular benefits because of the new rules: applications whose status and relevant financial situation have already been defined and whose final documentation of admissibility and liquidation has already

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Con la revisione a campione dei rendiconti del Fondo sociale europeo, infatti, gli imprenditori, attraverso una semplice autodichiarazione che deve essere accompagnata dal parere di congruità di un consulente del lavoro, potranno ottenere le agevolazioni previste dalla legge sull’apprendistato. Sarà, dunque, sufficiente presentare all’Agenzia per l’Impiego, Servizio VI-Apprendistato, una dichiarazione con l’allegato parere di conformità o di “asseverazione” di un professionista, insieme con i modelli previsti dalla stessa circolare. Quindi, l’assessorato regionale al Lavoro provvederà all’emissione dei mandati di pagamento. Sono due le fattispecie che prevalentemente si avvantaggeranno delle nuove regole: le istanze la cui istruttoria e la relativa rendicontazione sono state già definite e la cui documentazione finale di ammissibilità e liquidazione è stata già trasmessa all’assessorato regionale al Lavoro; le istanze la cui istruttoria di ammissibilità a finanziamento è stata definita ma non si è ancora proceduto alla definizio-

been sent to the Regional Ministry for Employment; applications whose admissibility to financing has been defined but do not yet have the final financial statement relating to the year 2003 yet and to PIT no. 10 in Enna. Instead, a very small part relates to 2002. As regards the so-called asseveration or declaration of conformity by the labour consultant, it will have to contain: - an effective check relating to the contents of a previous circular of 2004; - verification of the expenses deemed admissible for the reference years; - conformity of the expenses declared to the EEC, national and regional norms. The certification must also originate from reliable accounting systems, be based on verifiable justifying documents and be carried out within the limits of the commitment taken on with the regional ministry reference decree. “Thanks to a norm recently approved by the Sicilian Regional Parliament,” explains the general executive of the employment agency, Rino

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Infoa, investire nei giovani siciliani ne della rendicontazione finale relativa all’anno 2003 ed al PIT n° 10 di Enna. Una minima parte riguarda, invece, il 2002. Per quanto concerne la cosiddetta asseverazione o dichiarazione di conformità del consulente del lavoro, essa dovrà contenere: - l’effettivo controllo relativo ai contenuti di una precedente circolare del 2004; - la verifica delle spese ritenute ammissibili per le annualità di riferimento; - la conformità delle spese dichiarate alle norme comunitarie, nazionali e regionali. La certificazione deve, inoltre, provenire da sistemi di contabilità affidabili, essere basata su documenti giustificativi verificabili ed essere effettuata nei limiti dell’impegno assunto con il decreto assessoriale di riferimento. “Grazie ad una norma approvata recentemente dall’Ars - spiega il dirigente generale dell’Agenzia per l’Impiego, Rino Lo Nigro - è ora possibile utilizzare una procedura che prevede un iter burocratico molto snello. Ciò consentirà alle aziende artigianali ed alle piccole e medie imprese, fondamentali per lo sviluppo della nostra economia, di non dovere attendere tempi lunghissimi per ottenere quanto a loro dovuto. L’assessorato al Lavoro, comunque, predisporrà dei controlli a campione così come prevedono le leggi”. Per effettuare le verifiche a campione, l’assessorato regionale al Lavoro si avvarrà degli Ispettorati provinciali del Lavoro e dell’apposito Nucleo dei carabinieri, nonché degli uffici amministrativi e della Ragioneria centrale. Dunque, meno burocrazia per dare un’accelerazione alla spesa, ma anche la consapevolezza da parte degli imprenditori che eventuali dichiarazioni in difformità con quanto previsto dalla legge potranno essere sanzionate. “L’impegno della Regione - conclude l’assessore Santi Formica - è proiettato nella direzione di una politica che guarda costantemente alle esigenze del mercato del lavoro ed alle sue dinamiche. L’apprendistato nelle piccole e medie imprese rappresenta un punto nodale. Oggi possiamo finalmente cambiare pagina sotto il profilo dell’azione amministrativa e dello snellimento di tutte le procedure finalizzate ai pagamenti”. Per scaricare la circolare, basta collegarsi ai siti: www.infoa.it, www.euroinfosicilia.it, www.regione.sicilia.it/lavoro/

Lo Nigro, “it is now possible to use a very rapid bureaucratic procedure. This will allow non-industrial firms and small and medium firms, which are fundamental to the development of our economy, not to have to wait a long time to get what is due to them. The Regional Ministry for Employment, however, will carry out some spot checks, as required by the laws”. In order to carry out the spot checks, the Regional Ministry for Employment will rely on the provincial Work Inspectorates and special police group, as well as on the administrative offices and the Central Accounting Office. Hence there will be less bureaucracy so as to accelerate the payment, but there will also be awareness in entrepreneurs that any declarations not conforming to the law may be punished. “The commitment of the Region,” concludes the Regional Minister for Employment Santi Formica, “is projected in the direction of a policy constantly looking to the needs of the labour market and its dynamics. Apprenticeship in small and medium firms is a nodal point. Today we can at last turn over the page as regards administrative action and simplification of all payment procedures.” To download the circular, you just have to connect to the sites: www.infoa.it, www.euroinfosicilia.it, www.regione.sicilia.it/lavoro/

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I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling

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WEEK END>

> Tortorici (Messina)

12-20/01 La festa della tradizione The feast of the tradition

Informazioni> Information: Comune di Tortorici > Town Hall tel. 0941 423100 www.tortoricinrete.it Dove mangiare e dormire> Where to eat and sleep Azienda Colamarco Loc. Colamarco, Castell’Umberto tel. 0941 438130 BB 33 € a persona > per person

La festa di San Sebastiano a Tortorici (Me) ha origini nel Seicento e prevede vari momenti. Il “prologo” è la processione della “bula”, il sabato più vicino al 13 gennaio (quest’anno il 12): i fedeli partono dalla Chiesa di Santa Maria Assunta con delle torce accese, percorrono il centro storico e poi, mettendo insieme le torce, accendono un falò. L’indomani è la volta della processione dell’alloro: i devoti portano nella piazza del Municipio alberelli e fronde di alloro (l’alloro è l’albero al quale, secondo la tradizione, il santo fu legato per subire il noto martirio con le frecce) addobbati con bacche, nastri e agrumi e con essi, intorno a mezzogiorno, compongono l’affollata processione du ddauru (dell’alloro), preceduti dagli zampognari in costume tipico. La domenica successiva (il 20) si svolge poi la celebrazione solenne in onore del santo, con la processione dell’artistica vara che raggiunge fra l’altro il torrente Calagni dove, secondo la tradizione, una forza prodigiosa bloccò due persone che avevano rubato le reliquie di San Sebastiano.

The feast of St. Sebastian at Tortorici (Messina province) began in the seventeenth century and contemplates various moments. The “prologue” is the procession of the “bula”, on the Saturday closest to 13 January (this year 12 January): the faithful set out from the Santa Maria Assunta church with lit torches and go through the historic area and then, putting together the torches, light a bonfire. The next day is the time of the laurel procession: devotees go to the Town Hall piazza with saplings and leafy branches of laurel (the laurel is the tree to which, according to the tradition, the saint was tied to suffer the well-known martyrdom with arrows) decorated with berries, ribbons and citrus fruits and with them, at about midday, they form the crowded procession du ddauru, preceded by bagpipers in typical costumes. On the following Sunday (20) there are the solemn celebrations in honour of the saint, with the procession of the artistic bier which among other things goes to the Calagni stream where, according to the tradition, a prodigious force stopped two people that had stolen the relics of St. Sebastian.

Come arrivare > How to get there Autostrada A20 per ME; uscita di Rocca di Caprileone; SP 157, seguendo le indicazioni (oltrepassare Naso e Castell’Umberto) > A20 motorway for Messina; exit for Rocca di Caprileone; provincial highway 157, following the signs (go past Naso and Castell’Umberto) 68


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> Catania

03-05/02 Cittadini, viva Sant’Agata! Citizens, long live St. Agata! La festa di San’Agata, che quest’anno inizia la prima domenica di febbraio, è di certo il più importante appuntamento religioso per i catanesi e una delle principali celebrazioni della Sicilia - tanto da essere considerato Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Il primo appuntamento, il 3 febbraio, è con l’“offerta della cera”, la processione delle 11 grandi candelore (giganteschi candelabri) condotte dai devoti con indosso il tipico costume composto da tunica bianca e zucchetto nero. Il 4 e 5 è la volta del busto reliquiario della santa, un sontuosa opera d’argento del Settecento che viene portata dai devoti per tutta la città su un fercolo pesante 30 quintali, accompagnato da una folla sterminata. Non mancano gli eventi collaterali, a cominciare dalla tradizionale, affollatissima fiera di Sant’Agata, né la possibilità di gustare i caratteristici dolci della festa, a cominciare dalle minne e olivedde di Sant’ Agata, dolci di pasta di mandorle dai delicati colori e il sapore squisito.

The feast of St. Agata, which this year begins on the first Sunday in February, is certainly the most important religious event for Catania people and one of the main celebrations in Sicily - so much so as to have been considered immaterial patrimony of humanity. The first event, on 3 February, is with the “wax offering”, the procession of the 11 big candelore (gigantic candelabra) conducted by devotees wearing the typical costume consisting in a white tunic and black skullcap. 4 and 5 February are the time of the reliquary bust of the saint, a sumptuous silver work done in the eighteenth century carried by the devotees through the whole city on a bier weighing thirty quintals, accompanied by an enormous crowd. There is no lack of collateral events, starting from the traditional crowded St. Agatha fair, and there are also opportunities to taste the characteristic sweetmeats of the feast, starting from the minne and olivedde of St. Agatha, marzipan sweetmeats with the delicate colours and a delicious taste.

Informazioni> Information: Azienda Provinciale Turismo > Agrigento Tourist Board tel. 095 7306211 Dove dormire> Where to sleep Hotel Principe Via Alessi, 20/26 Catania tel. 095 2500345 doppia BB da 119 € Dove mangiare> Where to eat Osteria Antica Marina Via Pardo, 29 tel. 095 348197 chiuso mercoledì > closed Wednesday 30 €

Come arrivare > How to get there Catania è collegata a Palermo e Messina dalle autostrade A19 e A18 > Catania is connected to Palermo and Messina by the A19 and A18 motorways. 69


WEEK END>

> Sicilia

02-03/02 Carnevale nell’Isola Carnival on the Island

Un weekend all’insegna del Carnevale - e anche qualche giorno in più, per chi potrà fare un po’ di vacanza - è quello che vogliamo consigliare in questa fine di gennaio. La scelta in Sicilia è varia e ampia, così partiamo da Acireale, uno degli appuntamenti più celebri e affollati - che offre peraltro l’opportunità di conoscere una delle più graziose cittadine barocche della costa orientale siciliana. Il programma prende l’avvio già negli ultimi giorni di gennaio e giunge al culmine fra il 2 e il 5 febbraio. Domenica 3, in particolare, si potrà assistere alle sfilate dei carri allegorico-grotteschi e dei carri infiorati (che sono una particolarità del carnevale acese) sia al mattino che al pomeriggio, mentre il martedì successivo, alle 23,30, dopo la premiazione dei migliori carri, dei migliori gruppi mascherati ecc., ci sarà il grande rogo di Re Carnevale. A Sciacca, al capo opposto dell’isola, la tradizione del carnevale nella forma attuale risale a oltre un secolo fa (attenzione, però: nel 2008 il carnevale si “fermerà” l’1 e 2 febbraio, vista la concomitanza con la festa religiosa

A weekend featuring Carnival - and also a few days more, for those who can have a little holiday - is what we want to recommend at this end of January. The choice in Sicily is big and varied, so we start from Acireale, one of the most famous and crowded events - which also affords an opportunity to get to know one of the most attractive Baroque towns on the eastern Sicilian coast. The programme already starts in the last days of January and reaches its peak between 2 and 5 February. On Sunday 3 January, in particular, you can assist at the parades of the allegorical-grotesque floats and the flower-decked wagons (which are a particularity of the Aci Carnival) both in the morning and in the afternoon, while on the following Tuesday, at 11.30 pm, after the awarding of prizes for the best wagons, the best disguised groups etc., there will be the big fire on which King Carnival is burnt. In Sciacca, at the opposite end of the island, the Carnival tradition in the present form goes back to over a century ago (careful, however: in 2008 the Carnival “will stop” on 1 and 2

Informazioni> Information: www.carnevaleacireale.com - www.carnevaledisciacca.it - www.carnevaledipalazzoloacreide.it www.comune.mezzojuso.pa.it - www.comune.misterbianco.ct.it/carnevale

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WEEK END>

della Madonna). Pure qui carri e maschere, ma anche abbondanti libagioni di vino, salsiccia e cannoli. Il cibo, del resto, è un elemento importantissimo del carnevale: così, a Palazzolo Acreide le giornate del carnevale sono dedicate proprio alle tipiche produzioni e preparazioni della zona, dalla pasta casereccia ai crostini di trota. I costumi, elaboratissimi, sono i protagonisti, invece, del carnevale di Misterbianco: in questa cittadina in provincia di Catania, infatti, in questi giorni sfilano centinaia di maschere originali, ideate appositamente dai numerosi gruppi locali, che si contendono il premio dell’amministrazione comunale. Del tutto diversa la manifestazione di carnevale di Mezzojuso, piccolo paese a pochi chilometri da Palermo, dove la domenica va in scena la tradizionale pantomima del Mastro di Campo, spettacolo a metà fra la satira e la rievocazione storica che mette in scena il travagliato rapporto fra il Mastro di Campo e la Regina. A Catania e Palermo, infine, il carnevale prende forme più metropolitane, con le numerose feste organizzate dai locali cittadini.

February, as it coincides with the religious feast of the Madonna). Here too there are floats and masks, but also abundant libations of wine, sausages and cannolos. Food, anyway, is an important element of Carnival: so at Palazzolo Acreide, the days of Carnival are devoted precisely to the typical products and recipes of the area, from homemade pasta to trout croutons. Very elaborate costumes are instead the protagonists of Carnival at Misterbianco: in this town in Catania province, in this period hundreds of original masks go in a procession; they are designed for the occasion by the numerous local groups contending for the prize given by the town administration. Something entirely different is Carnival at Mezzojuso, a village a few kilometres from Palermo, where on the Sunday there is staged the traditional pantomime of the “Mastro del Campo”, a show somewhere between satire and historical evocation, which dramatises the troubled relationship between the Master of the Field and the Queen. Lastly, in Catania and Palermo, Carnival takes on more metropolitan forms with the numerous parties organized by local pubs and discos.

In qeste pagine, da sinistra: il carnevale ad Acireale e a Sciacca; il Mastro di Campo a Mezzojuso > On these pages, from left: Carnival in Acireale and in Sciacca; the Mastro di Campo in Mezzojuso

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Dove dormire Where to sleep

I prezzi si intendono per doppia BB

Palermo & Provincia

Caltanissetta & Provincia

ASTORIA PALACE HOTEL **** Palermo - via Montepellegrino, 62 091 6280140 - fax 091 6371227 da 178 €

SAN MICHELE **** Caltanissetta - via Fasci Siciliani 0934 553750; da 120 €

HOTEL UCCIARDHOME **** Palermo - via Enrico Albanese, 34-36; 848 836766; da 160 €

A GRITURISMO PALLADIO Riesi - contrada Palladio, 0934 921305; 67 €

HOTEL CRYSTAL PALACE *** Palermo - via Roma 477/a; 091 6112580, da 130 € IL MEZZANINO DEL GATTOPARDO Palermo - via Alloro, 145; 333 4771703; da 110 €

Catania & Provincia LA VECCHIA PALMA *** Catania - via Etnea, 668 095 432025; da 100 €

ALBERI DEL PARADISO **** Cefalù - via dei Mulini, 18, 0921 423900; da 96 € (camera con finestra)

VILLA PARADISO DELL’ETNA **** S. Giovanni la Punta - via per Viagrande, 37 095 7512409; da 260 €

Agrigento & Provincia DIOSCURI BAY PALACE **** Agrigento - lungomare Falcone e Borsellino, 1 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxe HOTEL KAOS Villaggio Pirandello 0922 598622; da 130 € B&B LOCANDA DEL MORO Sciacca - via Liguori, 44, 0925 86756; 80 € AGRITURISMO CASALICCHIO Cammarata - contrada Casalicchio, 0922 908144; da 110 €

B&B RESIDENCE DELLE STELLE Caltanissetta - via San Giuliano, 27 0934 581819; 120 €

VILLA GUSSIO NICOLETTI Leonforte - c.da Rossi, SS 121 km 94,750 0935 903268; 110/256 €

B&B TALIA Modica - via Exaudinos, 9, 0932 752075; da 120 €

BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro, 0935 640529; 76 €

B&B LA CASA DI MONTALBANO Via A. Moro, 44, loc. Punta Secca, Santa Croce Camerina 0932 655566; da 64 € (min. 2 notti)

Messina & Provincia EUROPA PALACE HOTEL **** Messina - loc. Pistunina, SS 114 km 5+470 090 621601; da 100 € VILLA MIRAGLIA ** Cesarò - loc. Portella Miraglia SS 289 095 7732133; HB 100 € VILLA DUCALE **** Taormina - via Leonardo da Vinci, 60; 0942 28153; da 130 € D’ORANGE ALCANTARA *** Francavilla di Sicilia - via dei Mulini, 14/16 0942 981374; da 80 €

Siracusa & Provincia HOTEL ROMA **** Siracusa - via Minerva, 10, 0931 465626, da 200 € HOTEL MEDITERRANEO *** Siracusa - via Tripoli, 40, 0931 445047; da 75 € B&B AL TEATRO Siracusa - via del teatro, 15, 0931 64674; da 50 € AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCO Carlentini - c.da Piscitello; 095 447709 - 338 1720112; da 38 €

B&B SOTTO IL VULCANO Nicolosi - via Monpilieri, traversa V, s.n. 095 914851; da 57 €

RESIDENCE VILLA FIORENTINO Lipari - via G. Franza, 9 090 9812136; appartamento da 60 €

B&B I RUSTICI Trecastagni - via Archimede, 2, 095 7809956; da 30/35 €

Ragusa & Provincia

Enna & Provincia

HOTEL VILLA CARLOTTA **** Ragusa - via Ungaretti, 0932 604140;120 €

GRANDE ALBERGO SICILIA *** Enna - piazza N. Colajanni, 7; 0935 500850; 91/120 €

HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHI Ragusa Ibla - corso Don Minzoni, 6 0932 686021; da 90 €

B&B TRA CIELO E SABBIA San Vito Lo Capo - via del Secco, 44 +39 0923 972638 cell. +39 335 7488954; da 35 € www.tracieloesabbia.it

SELENE *** Piazza Armerina - via G.le Gaeta, 30/32 0935 683412; da 70 €

CAMBIOCAVALLO C.da Zimmardo - Pozzallo 0932 779118; da 110 €

KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****L Mazara del Vallo - via Salemi km 7+100; 0923 907763; 339 €

Trapani & Provincia TORRI PEPOLI *** Erice - viale Conte Pepoli, 333 3010504; da 200 €

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www.stsitalia.it Piazza Don Bosco, 6 • 90142 Palermo 091 361567 • fax 091 6372482 • e-mail: info@stsitalia.it


Dove mangiare Where to eat

Palermo & Provincia CUCINA PAPOFF Palermo - via I. La Lumia, 32 091 586460, chiuso sabato a pranzo e domenica, 35 € SHAKESPEARE & COMPANY Palermo - Salita Artale, 5, 091 7495205, chiuso mercoledì, 40/45 € PIZZERIA LE PERGAMENE Palermo - piazza Marina, 48/49, 091 6166142; 20 € AL DESCO Palermo - via Judica, 23; 091 6090587, aperto solo a cena, chiuso domenica, 40 € FARO VERDE DA BENITO S. Flavia - largo San Nicolicchia, 14, Porticello 091 957977 chiuso martedì, 40 € IL BAVAGLINO Terrasini - lungomare Praiola, 2; 091 8681284, chiuso martedì, 18 €

Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102; 0922 414400, chiuso lunedì, 40 € VITTORIO Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, 0925 78381 chiuso lunedì sera, 30 €

OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - c.da Torre, 0922 829824, chiuso mercoledì, 22 €

LA SCALA Caltagirone - scala S. M. del Monte, 8 0933 57781, chiuso mercoledì, 20 €

LA MADIA Licata - via F. Re Capriata, 22; 0922 771443, chiuso martedì e domenica sera in inverno, menù degustazione 40 €

IL GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta - via Piave, 3 095 7512727, chiuso lunedì, a pranzo da martedì a sabato, gennaio, 35 €

VECCHIO FIENILE Scicli - loc. Playa Grande, SP 18 km. 4, 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €

Enna & Provincia

Siracusa & Provincia

ARISTON Enna - via Roma, 353, 0935 26038, chiuso domenica, prezzo medio 25 €

TAVERNETTA DEL PAPIRO Siracusa - via Tripoli, 6, 0931 461066, chiuso domenica e in agosto, 25/30 €

LA BRACE Calascibetta - SS. 290 km 46, 0935 34699, chiuso lunedì e agosto, 25 €

TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23 0931 841772, chiuso martedì, 25 €

Messina & Provincia

MAURIZIO Porto Palo di Capo Passero - via Tagliamento, 22 0931 842644, chiuso martedì (mai in estate), ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €

ACQUARIUS S. S. di Quisquina - via L. Attardi, 62, 0922 982432, chiuso mercoledì, prezzo medio 25 €

Caltanissetta & Provincia VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 € L’ANGOLODIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 € CASANOVA Gela - via Venezia, 89 0933 918580, chiuso domenica, lunedì a cena e dal 15 al 31 agosto, 30 € VILLA ROSANGELO Mazzarino - contrada Pileri, 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €

Catania & Provincia L’AMBASCIATA DEL MARE Catania - piazza Duomo, 6, 095 341003; chiuso lunedì, 25 € OSTERIA ANTICA MARINA Catania - via Pardo, 29 095 348197; chiuso mercoledì, 30 €

Ristorante

REGINE Via Trapani, 4/a Palermo 091 58 65 66

DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; 090 44720, chiuso lunedì e in agosto, 25 € DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, 0941 662030; chiuso lunedì tranne luglio ed agosto; 20 € www.donsanto.it VILLA LA ROSA Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa, 24, 090 9889965, prezzo medio 25 € vini esclusi; info@villalarosa.it www.villalarosa.it LA MACINA San Marco d’Alunzio - via Aluntina, 48 0941 797848, chiuso martedì, 25 €

IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 095 7159247, 35 €, menù degustazione 52 €, vegetariano 26 €

COVO DEL PIRATA Milazzo - lungomare Garibaldi (p.le Marullo) 090 9284437, chiuso mercoledì, 35 €

LA GROTTA Acireale - via Scalo Grande, 46, loc. Santa Maria La Scala, 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €

Ragusa & Provincia

GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € ‘U TRAPPITU Militello Val di Catania - via Principe Branciforti, 125; 095 811447, chiuso lunedì, aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €

SERAFINO DAL 1953 Marina di Ragusa - lungomare A. Doria 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €

IL BAROCCO Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 0931 883266; chiuso martedì, 18 €

TRATTORIA DEL CROCIFISSO DA BAGLIERI Noto - via Principe Umberto, 48, 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 € Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € TAVERNA PARADISO Trapani - lungomare Dante Alighieri, 22 0923 22303; chiuso domenica, 30 €

DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 0932 651265, chiuso lunedì e domenica sera, 60 €

LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte 0924 46820; sempre aperto (eccetto festivi), 30 €

LE MAGNOLIE Modica - via Gianforma, 179, loc. Frigintini 0932 908136, chiuso martedì, 25 €

EL PESCADOR DA PASQUALE Favignana - p.zza Europa, 38 0923 921035, chiuso mercoledì a pranzo (solo in inverno), 25/30 €

CUCINA E VINO Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91 0932 686447, chiuso martedì, 20 €

PESCATORE Mazara del Vallo - via Castelvetrano, 191 0923 947580 chiuso lunedì, 35 €


Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.

Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.

It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.

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In 23 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.

In 23 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.

I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!

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Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).

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Gennaio January

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BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL

I Consigli di Sikania > Sikania advices

Torre d’Oriente > Modica In un bell’appartamento proprio in cima alla città di Modica (la Torre dei Conti si staglia a pochi passi dall’ingresso) che affaccia terrazze fiorite di gelsomino su un panorama bellissimo sui tetti di cotto e sui monumenti barocchi, il Ristorante Torre d’Oriente è la realizzazione del sogno gastronomico di due fratelli, Giorgio e Carmelo Iabichino. In un ambiente raffinato, connotato dall’elegante scelta di arredamenti moderni da inserire nelle tre luminose sale dalle volte affrescate si servono i piatti tipici della cucina “povera” della nostra isola,

In a beautiful apartment right at the top of the town of Modica (the tower of the Counts rises up a short way from the entrance) which looks out with terraces full of jasmine on a very beautiful panorama on the earthenware roofs and on the Baroque monuments, the Torre d’Oriente restaurant is the realization of the gastronomic dream of two brothers, Giorgio and Carmelo Iabichino. In a refined milieu, characterised by an elegant choice of modern furnishings to be inserted in three bright rooms with frescoed ceilings, they serve dishes typical of the

Ristorante Torre d’Oriente > Via Posterla, 29, Modica - tel. 0932 948160; prezzo vini esclusi 40,00 €; carte di credito tutte; chiuso il lunedì > price (wine not included) 40,00 €; all credit cards; closed on Mondays valorizzati, però, nella loro semplice ricercatezza. Per un’“operazione gastronomica” di questo tipo, diventa ovvio scegliere solo ed esclusivamente i prodotti freschi del mercato, e dunque il menù cambia non solo da una stagione all’altra, ma anche da un giorno all’altro. Minimo comune multiplo rimane la qualità, sicché giunge in tavola solo il meglio dei prodotti locali, dalla pasta fresca al pane fatto in casa, passando per l’olio d’oliva ibleo e le mandorle di Avola. Insieme allo chef Salvatore Carpenzano, i due 78

“poor” cuisine of our island, valorised, however, in their simple refinement. For a “gastronomic operation” of this type, it becomes an obvious thing to choose only and exclusively fresh market products, and so the menu changes not only from one season to the other but also from one day to the next. The minimum common multiplier remains the quality, so to the table there comes only the best of local products, from fresh pasta to homemade bread, through Iblei olive oil and the Avola almonds.


la ricetta dello chef the chef’s recipe Zuppetta di pesce Ingredienti per 4 persone 600 g di scorfano (o altro pesce da zuppa), 500 g di cozze,vongole e cannolicchi, 400 g di seppie e calamari, 8 gamberoni rossi, 80 g di salsa di pomodoro, prezzemolo trito q.b., sale, pepe, olio

proprietari hanno un occhio particolare per il pesce, protagonista di molti piatti: da provare, ad esempio, gli gnocchi di patate con nero di seppia conditi con sugo di vongole e filetti di seppia su crema di broccoli. Grande importanza, infine, anche ai dessert, dei quali la carta è molto ricca: da provare lo sfoglio di cannolo con crema di ricotta e la mousse di gianduia con frutta fresca. (testo: chris j. raeli > foto: simone aprile) Together with the chef Salvatore Carpenzano, the two owners have a particular eye for fish, the protagonist of many dishes: one should try, for instance, the potato gnocchi with cuttlefish ink seasoned with clam sauce and cuttlefish fillets on cream of broccoli. Lastly, great importance is also given to desserts, which there are many of: one should try the cannolo pastry with cream of ricotta and the gianduia mousse with fresh fruit. (text: chris j. raeli > photos: simone aprile)

Squamare e sfilettare lo scorfano ricavandone quattro tranci e rosolare in una padella con olio (solo dalla parte della pelle) per circa 5 minuti. Pulire i calamari, le seppie e i gamberoni, e tagliare a listarelle. Scoppiare le vongole, le cozze e i cannolicchi, lasciare che si freddino, eliminare le valve e filtrare l’acqua di cottura (tenerla da parte). Confezionare la zuppa nei cartocci di carta fata (pellicola trasparente resistente al calore) mettendo in sequenza scorfano, seppie, calamari, gamberoni e molluschi, condire con sale, pepe, olio, prezzemolo e salsa di pomodoro. Alla fine aggiungere l’acqua di cottura dei molluschi. Chiudere la zuppa nella carta fata formando un fagottino, legare con l’apposita cordicella e ultimare la cottura in forno a circa 180° per 10 minuti. Servire la zuppa ben calda nello stesso fagottino.

Fish soup Ingredients for 4 people 600 g of scorpaena (or other soup fish), 500 g of mussels, clams and solens, 400 g of cuttlefish and squids, 8 red prawns, 80 g of tomato sauce, minced parsley as desired, salt, pepper, oil Scale and fillet the scorpaena making four slices from it and brown in a frying pan with oil (only on the side of the skin) for about 5 minutes. Clean the squids, the cuttlefish and the prawns, and cut into small strips. Make the clams, the mussels and the solens break open, leave to cool, eliminate the valves and filter the cooking water (to be kept aside). Make the soup in bags of heat-resistant transparent film putting in in sequence scorpaena, cuttlefish, squids, prawns and molluscs, season with salt, pepper, oil, parsley and tomato sauce. At the end add the cooking water of the molluscs.Close the soup in the bags forming a little faggot, tie with special twine and complete the cooking in the oven at around 180° for 10 minutes. Serve the soup very hot in the faggot.

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OSPITALITÀ>HOSPITALITY

I Consigli di Sikania > Sikania advices

Hotel Santa Caterina > Acireale Struttura d’aspetto moderno, ma senza disdegnare qualche concessione alla tradizione, l’Hotel Santa Caterina è un albergo di realizzazione recente, sistemato in una delle zone più panoramiche della cosiddetta “riviera dei limoni”, la fascia di costa, cioè, che da Catania si spinge verso Nord in un susseguirsi di scorci indimenticabili sulle mille tonalità del mare e sulle scogliere di lava. Le camere sono venti (quasi tutte con una magnifica vista sul mare) e sono dotate di svariati comfort, dall’ormai immancabile televisore a ricezione

A structure with a modern look, but also making some concessions to the tradition, the Santa Caterina Hotel was built recently, in one of the most panoramic areas of the so-called “lemon coast”, the strip of coastline, that is, that goes northwards from Catania with a succession of unforgettable views of the thousand hues of the sea and of lava rocks. There are twenty rooms (almost all with a magnificent view of the sea) and they have various comforts, from the now inevitable satellite TV to a

Hotel Santa Caterina > via Santa Caterina, 42b - tel. 095 7633735; BB da 140,00 € > BB from

140,00 €

satellitare all’utilissimo collegamento internet ADSL, fino al frigobar che viene posto liberamente a disposizione degli ospiti. L’arredamento, nelle camere come negli ambienti comuni, è frutto della personale rivisitazione da parte di artigiani locali dello stile tradizionale siciliano, attraverso l’utilizzo sapiente di ferri battuti, legni pregiati, ceramica. Per il periodo estivo, sono a disposizione una bella piscina con annesso solarium - anche se il tiepido sole invernale siciliano sovente invita ad approfittare di quest’ultimo anche in gennaio! 80

useful broadband internet connection, to a minibar that is freely available to guests. The furnishing, in the rooms as in the communal areas, derives from a personal revisiting by local craftsmen of the traditional Sicilian style, through the wise use of wrought iron, quality woods and ceramics. For the summer period, there is a beautiful swimming pool with an attached solarium though the lukewarm Sicilian winter sun often invites one to take advantage of it in January too! Particular mention must be made of the restau-


Una segnalazione particolare va al ristorante, chiamato “Acquadelferro” in onore dell’omonima scalinata che, poco lontano dall’albergo, si snoda fra gli agrumi fino al borgo marinaro di Santa Maria la Scala e al mare della riserva naturale della Timpa. Nel locale, che è anche enoteca e pizzeria, lo chef si spende con passione per diffondere, attraverso i propri piatti, la conoscenza della cultura e della tradizione gastronomica siciliana. Acireale, che si definisce, per la quantità di chiese, “città delle cento campane”, si affaccia proprio sulla citata Timpa ed è una delle più graziose cittadine barocche della riviera, con monumenti splendidi, una interessante biblioteca e pinacoteca (la “Zelantea”, fra le più importanti istituzioni culturali siciliane) e un piacevole quanto utile stabilimento termale, dove seguire terapie e cure di bellezza. (testo: chris j. raeli)

rant, called Acquadelferro in honour of the flight of steps of the same name that a short distance from the hotel goes among the citrus fruits to the seaside village of Santa Maria la Scala and to the sea of the Timpa nature reserve. At the hotel, which is also a wine bar and a pizzeria, the chef passionately works to spread, through his cuisine, knowledge of Sicilian culture and the gastronomic tradition. Acireale - which is defined, because of the large number of churches, the “town with the one hundred bells” - looks out precisely on Timpa and is one of the most attractive Baroque towns on the coast, with splendid monuments, an interesting library and picture gallery (the “Zelantea”, among the most important Sicilian cultural institutions) and a pleasant and useful thermal establishment, where you can have therapies and beauty treatments. (text: chris j. raeli)

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etti gli spagh enzioni, v in i d n re stupele gra me semp me tutte o ie s C . in f i) e s e e mplic i. Lo che cchi pa molto se mpagnarl nzi, pare a o s c (a c o e c a s n r a e e e n a s p ci pre ntare etti è u ria, un p ono inve di spagh i originali, s , una sto n o s o tt o io d p z ria n i a p fo o s tr i n s m illu che ndo a o un rare u di sughi on le sue durre sta hetti son ri. Prepa er Staino, c Gli spag lla varietà sca a se olte mad a e io ri m e rg it a e e a bere p in S ri lim s c d o u olti pa e chi c amente dirli e c ignettista h c v n c ti o il o c ra d e p e o , hanno m e ’è m m , co on c a, in ulinari etti usare perché n o e donn ecialità c facente, per uom ali spagh , u le sue sp e q n u o o d c n a , a i ic io i ind ghett Nobb otte. E c ro di spa Claudio i mezzan piritoso lib d s a to c ti s n e a u m tano q a cena ro he in un . lio nelli, anc g e lm gnargli a accompa ditore ccovio E Dario Fla rezzo 9,50 € ;p pagg. 64


LO SCAFFALE DI SIKANIA >

In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

Claudio Nobbio e Sergio Staino

Spaghetti di mezzanotte

> l’autore: Claudio Nobbio è laureato in scienze politiche, poliglotta, autore di libri di cucina e di hotellerie. Nato in un petit hotel di Saint Raphael, in Francia, gestito dalla famiglia, vive in Costa Azzurra fino a che i suoi decidono di rientrare in Italia. Si trasferisce nella riviera ligure, e poi ad Amburgo, Stoccolma e in Sicilia, prima di stabilirsi a Firenze, in un primo tempo, e poi a Venezia. In Sicilia collabora e fa amicizia con Paolo Cascino, uno dei più grandi chef che l’isola abbia avuto. È con lui che raccoglie i primi appunti sulla cucina siciliana, che poi metterà in pratica da San Francisco a New York, da Parigi a Londra, dove ha lavorato. Nel 2006 ha pubblicato con Dario Flaccovio il libro di ricette “Cucina siciliana insolita”.

l’autore: Sergio Staino > nasce a Piancastagnaio, in provincia di Siena, nel 1940. Laureato in Architettura, sfrutterà quel titolo per insegnare materie tecniche alle scuole medie. Tuttavia, in seguito Staino imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta. Si tratta del fumetto. Staino - che è il “padre” di Bobo, notissimo personaggio delle sue vignette - ha lavorato per la tv e il cinema e ha diretto il settimanale satirico Tango.

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Spaghetti di mezzanotte di Claudio Nobbio e Sergio Staino

P

arlare di spaghetti è un azzardo. Basta un niente che si rischia di cadere nei soliti luoghi comuni e nella consueta glorificazione della via tutta italiana al carboidrato. Ed è esattamente quello che l’autore intende fare in questa breve introduzione. Perché, diciamolo e togliamoci il pensiero, non si può non essere nazionalpopolari a parlare di pastasciutta e, tanto meno, di spaghetti. Chi non ha mai dovuto sorbirsi uno spaghetto vorrei-ma-non-posso? O un malinconico spaghetto giusto-con-quello-che-c’ho-nel-frigo? O uno sapido che siccome-non-sapeva-di-niente-ho-esagerato-con-il-sale? Sono esperienze che segnano, non neghiamolo. Riconoscere e ricostruire i propri traumi è essenziale per la riuscita di una buona terapia psicanalitica. Quindi riconosciamo ciò che ci ha colpito nel profondo. E cerchiamo di non ripeterlo. Ecco quindi una manciata di ricette giusto per evitare di spendere altri soldi dallo psicanalista e per godersi qualche momento di intimo piacere culinario, magari insieme a qualcun altro. Tutto all’insegna dell’imprevisto. Chiunque abbia un minimo di vita sociale, si è trovato a dover affrontare situazioni siffatte: che faccio se si va a casa mia per una spaghettata di mezzanotte? O per una improvvisata cena della domenica sera? O se una riunione di lavoro ha rosicchiato anche quei pochi minuti che sarebbero dovuti andare spesi al supermercato in vista di una romantica cena? Il miglior cuoco è la fame, dicono, ma il buongustaio francese Brillant Savarin affermava “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. Quindi, per evitare di dare, per cause fortuite, un’immagine sbagliata di sé, sfruttate le piccole precauzioni contenute in questo libello dove si offre un collaudato repertorio fatto di innumerevoli spaghettate di emergenza basate su ricette più o meno note in una versione mia personale. Nel 600 a.C., a Sibari, una legge prevedeva una esclusiva di dodici mesi per chi inventava un piatto appetitoso. Io mi accontenterò di darvi qualche piccolo aiuto che magari vi toglierà d’impaccio in più di una occasione e farà sì che le prossime vostre spaghettate siano d’emergenza, sì, ma con stile. Il che, per l’Autore, sarebbe un esito molto soddisfacente. In questo libercolo, troverete anche qualche ricetta con ingredienti che non possono essere proprio “improvvisati”. Queste sono indirizzate a chi vuole fare particolarmente colpo su una lei o un lui. Infatti, una spaghettata di mezzanotte “fintamente improvvisata” con, ad esempio, ricci di mare, vincerà ogni resistenza... Gli spaghetti sono un mondo, una storia, un paese (anzi, se non siamo troppo ortodossi, parecchi paesi...). Come tutte le grandi invenzioni, gli spaghetti hanno molti padri e molte madri. Lo si capisce dal loro andare a zonzo, senza gerarchie e senza regole, con piglio da figli di genitori incerti. Che ci volete fare, sono cresciuti così, nell’allegra anarchia di una famiglia allargatissima. È anche per questo che ci piacciono, perché gli spaghetti non te li aspetti. Preparare un piatto di spaghetti è una cosa molto semplice e insieme sempre stupefacente, perché non c’è praticamente limite alla varietà di sughi che si possono inventare per accompagnarli. Gli spaghetti non sono (solo) cibo. Sono una scusa per darci dentro con la fantasia. Gli spaghetti sono così lunghi perché raccontano delle storie e queste storie devi un po’ imbastirle, non basta addentarle come un fusillo. Le storie più lunghe sono le più belle, come quelle raccontate da certi

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

amici, piene di dettagli da arrivare allo sfinimento. Se sono raccontate bene, sono teatro, altrimenti diventano una tortura. Anche se a mangiarvi lo spaghetto siete solo voi e il gatto, l’importante è che prepariate il tutto con lo stesso gusto e con le stesse attenzioni che se lo faceste per la persona più speciale. Perché gli spaghetti, come tutte le istituzioni, non tollerano di essere trascurati e uno spaghetto risentito può dare il peggio di sé. Ritengo, però, che il vero spaghetto vada mangiato in compagnia e, soprattutto, in quell’intima e confidente forma di socialità che è il pasto a due. Gli spaghetti sono perfetti per una virile cena tra compari o una complice serata tra due vecchie amiche. Lo spaghetto è un “passepartout”, perché può essere giocondo e raffinato, sguaiato e trattenuto, sostenuto e confortante. Ovviamente, meglio se il pasto a due è nella forma dell’incontro galante. In questo caso gli spaghetti sono perfetti perché rompono il ghiaccio e scaldano l’atmosfera. Mangiare gli spaghetti prevede sempre una piccola dose di goffaggine: non c’è nulla di meglio per spezzare alcune formalità dei primi incontri. Ecco perché questo libercolo ha la forma delle ricette a due: l’uomo e la donna sanno dare il meglio di sé quando devono sedurre. E tra le più alte forme di seduzione c’è appunto la cucina e, in particolare, la preparazione di due spaghetti. Poi c’è da dire che a volte i baci non durano, ma saper cucinare sì. Quindi una buona prova a tavola non è solo un viatico per una bella serata, ma forse anche una luminosa premessa per una lunga e fruttuosa relazione. Degli spaghetti ci interessa il presente. Però, come in ogni premessa che si rispetti, facciamo un riassun-

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Spaghetti di mezzanotte di Claudio Nobbio e Sergio Staino

Breve storia degli spaghetti

to del loro passato. Innanzitutto: dov’è nata la pasta? Non si sa con esattezza, probabilmente ha origini antiche quanto la coltivazione dei cereali. Sicuramente sappiamo che i Greci mangiavano i “laganon”, delle sfoglie piatte fatte con farina di frumento tagliata a strisce. In Italia, sembra che anche gli Etruschi amassero la sfoglia di pasta, anche se fatta con farina di farro. In una tomba a Cerveteri sono raffigurati vari attrezzi non molto diversi da quelli che si usano ancora (ahimè sempre di meno...) per fare la sfoglia dei ravioli. Anche i Romani erano ghiotti di laganae. La più autorevole attestazione ce l’abbiamo con Apicio, l’illustre autore di “De re coquinaria”, che ci parla diffusamente di laganae usate come sfoglia per ripieni. Ma le laganae sono citate anche da Orazio e Cicerone, nientemeno. I primi che ebbero l’idea ingegnosa di seccare la pasta furono, però, le popolazioni berbere dell’XI secolo che, non avendo a disposizione abbastanza acqua per confezionare la pasta tutti i giorni, la essiccavano per averla a disposizione alla bisogna. Con questa trovata ingegnosa, impostarono un vero e proprio mercato della pasta in tutto il Mediterraneo. Ma è nella Sicilia del XII secolo che abbiamo la prima testimonianza di qualcosa di molto simile agli spaghetti. Il geografo arabo Al-Idrisi dice che nella zona intorno a Palermo si fabbricava un cibo di farina a forma di fili, detto “itriya” e questa denominazione si trova ancora oggi ad indicare vari tipi di pasta lunga. La pasta cominciò a diffondersi anche in altre zone d’Italia, in quasi tutto il Mezzogiorno fino ad arrivare in Liguria. Se i siciliani diedero origine agli spaghetti, si può con onestà dare ai napoletani il merito di averli valorizzati e resi celebri. Il clima secco e ventilato del golfo di Napoli permetteva un’essiccazione rapida: i prezzi si abbassarono un po’ e la pasta divenne un piatto più a buon mercato. Papa Urbano XIII dovette imporre con una bolla che le botteghe di vermicellai avessero tra loro una distanza minima di 24 metri. Tanti erano nel XVIII secolo i produttori di pasta! Anche il presidente Usa Thomas Jefferson (1743-1826) era un appassionato di pasta, tanto che se la portò con sé in America, senza aspettare che fossero gli emigranti italiani a diffonderla sulle tavole del nuovo mondo. Ma fu tra Sette e Ottocento il periodo decisivo per gli spaghetti “moderni” e il luogo degli eventi fu di 86


LO SCAFFALE DI SIKANIA

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nuovo Napoli. Innanzitutto ci fu l’incontro con il pomodoro, il prezioso frutto arrivato dalle Americhe qualche secolo prima, ma coltivato in Italia con continuità solo dal 1600. Fu un incontro virtuoso, che ancora oggi domina sulle nostre tavole. Poi ci fu il battesimo più o meno ufficiale attuato da Antonio Viviani nel poema giocoso “Li maccheroni di Napoli”, del 1824: li chiamò spaghetti perché sembravano dei pezzi di spago. Più semplice di così! Infine ci fu lo sviluppo di quel processo di industrializzazione nella fabbricazione della pasta che portò a produzioni sempre più copiose e a buon mercato. Dopo i secoli bui della decadenza e delle dominazioni straniere, l’Italia tornava a conquistare il mondo. O, se non altro, le sue tavole.

Quali spaghetti? Di pasta è pieno il mondo. Ma qual è lo spaghetto perfetto? Per prima cosa deve essere, ovviamente, di grano duro. I migliori sono quelli prodotti artigianalmente con trafile di bronzo che, rendendo ruvida la superficie della pasta, impediscono al sugo di “scivolare via”. Vi sono, comunque, ottime produzioni industriali, più facili da trovare nei supermercati. Non fermatevi, però, alle marche più note, ma provatene diverse. Scoprirete quanto può cambiare il sapore di uno spaghetto, nonché la consistenza. Per quanto riguarda il calibro degli spaghetti, le opinioni sono molteplici: ci sono i patiti dei docili spaghettini, e gli appassionati dei bizzosi spaghettoni. Di solito per i sughi di pesce, di verdure o per le salse fresche si usano gli spaghetti più sottili, per i sughi di carne o a “pezzettoni”, invece, si prediligono gli spaghetti di diametro più consistente. Personalmente, nel momento di una spaghettata d’emergenza quelli che trovo a casa, soli soletti nel vuoto della dispensa, diventano immediatamente i miei preferiti...

All’arrabbiata Piatto dai gusti decisi, senza nuances alcuna. Da consumarsi all’inizio di una serata in cui avete deciso finalmente di dirvi tutto, senza peli sulla lingua... 170 g di spaghetti / 130 g di polpa di pomodoro fresco o mezza scatola di polpa di pomodoro / 10 g di cipolla tritata finemente / 1 cucchiaio di capperi dissalati / 1 peperoncino piccante / 10 olive nere denocciolate / 1/2 mazzetto di prezzemolo tritato / 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva / sale Portate a bollore abbondante acqua salata per cuocere la pasta. Sbollentate per qualche minuto i pomodori, pelateli e privateli dei semi. In una casseruola fate appassire la cipolla con l’olio, le olive, i capperi e il peperoncino. Aggiungete la polpa di pomodoro, il prezzemolo, un pizzico di sale, il pepe e fate cuocere una decina di minuti circa. Scolate la pasta al dente e fatela saltare velocemente nel sugo prima di servirla.

Con bottarga e olive Per chi ama i gusti decisi, gli spaghetti bottarga e olive sono una delle molteplici prove dell’esistenza di Dio... 160 g di spaghetti / 150 g di pomodori / 40 g di bottarga / 25 g di olive nere denocciolate 1/2 cucchiaio d’olio extravergine di oliva / 1/2 spicchio di aglio sbucciato / sale / pepe Cuocete la pasta in una pentola con abbondante acqua salata in ebollizione. Scottate i pomodori in acqua bollente, scolateli, spellateli, eliminate i semi e tagliateli a dadini. In un tegame fate appassire l’aglio con l’olio, aggiungete i pomodori, sale e pepe e continuate la cottura per 4-5 minuti; unite le olive, la bottarga di tonno tagliata a lamelle sottili, mescolate e togliete dal fuoco. Quando gli spaghetti saranno al dente, scolateli e conditeli con la salsa preparata. Per gentile concessione di Dario Flaccovio Editore

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