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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo ÂŤTaxe percueÂť - Tassa riscossa - Filiale Palermo



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Gli itinerari di Sikania: passeggiate siciliane The itineraries of Sikania: Sicilian walks

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Per chi preferisce la montagna > Those preferring mountains

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Intorno a Siracusa Around Syracuse

Il Castello a Mare

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> The Sea Castle

Rubriche Surveys pag. 2 In breve > Briefly pag. 10 Libri > Books pag. 14 Attualità > News

Week-end pag. 50 Sapori in festa sulle Madonie > A festival of flavours in the Madonie pag. 52 Il passato in un’auto > The past in a car

I consigli di Sikania Sikania advices pag. 54 Albergo > Hotel Hotel Garibaldi al Politeama

pag. 56 Dove dormire > Where to sleep pag. 58 Dove mangiare > Where to eat pag. 59 Lo scaffale di Sikania > Angeli e orchi di Nicolò Angileri con Raffaella Catalano

Copertina > Cover: ph. Archivio Soprintendenza di Siracusa Portopalo di Capo Passero > Il Forte Spagnolo The Spanish Fortress


IN BREVE>BRIEFLY

L’Elisir di Donizetti al Bellini Dal 3 al 14 novembre il Teatro Massimo Bellini di Catania porta in scena L’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti, “melodramma giocoso” in due atti che si avvale della presenza sul palcoscenico del tenore Francesco Meli nei panni di Nemorino e di Serena Gamberoni (in foto) nel ruolo di Adina, la cui “furtiva lagrima” sarà il colpo di scena che metterà a posto l’intreccio tra spasimanti, imbroglioni, e rubacuori. Dirige l’Orchestra del Teatro il maestro Pietro Rizzo, la regia è di Giovanni Anfuso. Informazioni: tel. 095 7306111 - www.teatromassimobellini.it

Donizetti’s Elixir at the Bellini > From 3 to 14 November the Teatro Massimo Bellini in Catania is staging Gaetano Donizetti’s Elixir of Love, a “playful melodrama” in two acts staged with the tenor Francesco Meli as Nemorino and Serena Gamberoni (in the photo) as Adina, whose “furtive tear” will be the coup de scène that will sort out the tangle of lovers, cheats and heartbreakers. The orchestra of the Teatro will be conducted by maestro Pietro Rizzo, while the director is Giovanni Anfuso. Information: tel. 095 7306111 - www.teatromassimobellini.it

Struggente Boccanegra al Massimo Dal 23 al 29 ottobre sarà al Massimo palermitano l’opera che Giuseppe Verdi, l’autore, definì «triste perché dev’essere triste»: parliamo del Simon Boccanegra, doge veneziano del XIII secolo di umili origini il cui destino sarà segnato da un amore infelice, dalla perfidia dei nemici politici e dagli equivoci che gli negheranno a lungo l’amore della figlia. Quando poi tornerà il sereno, i giorni di Boccanegra saranno drammaticamente finiti. Sul podio, il maestro Philippe Auguin (in foto), regia di Giorgio Gallione. Informazioni: tel. 091 6053111; www.teatromassimo.it

Poignant Boccanegra at the Massimo > From 23 to 29 October at the Teatro Massimo in Palermo there will be the opera Simon Boccanegra, a Venetian doge of the 13th century, of humble origin, whose destiny is to be marked by an unhappy love, by the perfidy of his political enemies and by the misunderstandings that are long to deny him the love of his daughter. Then when things calm down, Boccanegra’s life is dramatically to end. On the podium there will be the conductor Philippe Auguin (in the photo); the director is Giorgio Gallione. Information: tel. 091 6053111; www.teatromassimo.it

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Poesia via sms Il 23 ottobre al Kursaal Kalhesa di foro Umberto a Palermo si conferiranno i premi per la sezione del festival MondelloGiovani riservata alla poesia “via sms”, ovvero la composizione poetica e “tecnologicamente avanzata”. Informazioni: tel. 055 23 47273 o sul sito www.fondazionebancodisicilia.it

Poetry by text message On 23 October at the Kursaal Kalhesa in Foro Umberto in Palermo the prizes will be given for the section of the MondelloGiovani festival reserved for poetry “by text message”, i.e. “technologically advanced” poetic composition. Information: tel. 055 2347273 or on the site www.fondazionebancodisicilia.it


IN BREVE>BRIEFLY

Parte da Acireale il Zeronove Tour Due le tappe siciliane di Renato Zero Prodotto e organizzato da F&P Group, il Zeronove Tour che provuove l’ultimo album di Renato Zero, Presente, prende il via proprio dalle due date di Acireale del 16 e del 17 ottobre. In scaletta, oltre alle canzoni dell’ultima produzione, anche il meglio della sua lunghissima carriera a partire dalla “Zerofollia” degli anni Settanta, anni in cui le radio trasmettevano, a serio rischio di censura, brani come Mi vendo e Triangolo. Renato è “il” personaggio di questi anni musicali, che, sorprendendo come solo un personaggio vero sa fare, affronta gli anni Ottanta in modo opposto, sfornando pezzi come Più su e Spiagge. Gli anni Novanta sono gli anni delle grandi collaborazioni, il nuovo millennio, invece, arriva con l’omaggio della Rai Tutti gli Zeri del Mondo... e i 40 anni di carriera del 2006 non sono stati altro che un nuovo inizio. Informazioni per i concerti: tel. 899130351 (euro 1,50 al min. + iva) oppure su www.www.fepgroup.it; biglietto da 30 a 50 euro.

The Zeronove Tour starts from Acireale. Two Sicilian concerts by Renato Zero > Produced and organized by F&P Group, the Zeronove Tour promoting Renato Zero’s album, Presente, starts from two concerts in Acireale on 16 and 17 October. In the programme, in addition to the latest songs, there will also be the best of his long career beginning from “Zerofollia” in the seventies, years when, with a serious risk of censorship, the radios broadcast pieces like Mi vendo and Triangolo. Renato is “the” character of these musical years, who, surprising us as only a true character knows how to do, faces the eighties in an opposite way, turning out pieces like Più su and Spiagge. The nineties are the years of the big collaborations. The new millennium, instead, begins with the Rai tribute Tutti gli Zeri del Mondo... (All the Zeros in the World) and 40 years’ career culminating in the year 2006 have been nothing but a new beginning. Information on concerts: tel. 899 130351 (1.50 euros/min. + VAT) or on www.www.fepgroup.it; tickets from 30 to 50 euros.

L’estetica della musica nelle note di Ryuichi Sakamoto Di lui è famosa l’eleganza della composizione, qualunque sia la partitura di cui è autore. È Ryuichi Sakamoto, autore di colonne sonore per film quali Furyo, L’Ultimo Imperatore - per la quale ha vinto l’Oscar nel 1987 - e Tacchi a Spillo; ed è stato anche autore delle straordinarie tessiture sonore dei Japan, band che ha conquistato gli anni ‘80. Questo compositore sarà protagonista del concerto al Politeama Garibaldi di Palermo il prossimo 26 ottobre. Informazioni: tel. 091 6053421 - biglietti da 25 a 50 euro.

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The aesthetics of music in the notes of Ryuichi Sakamoto > He is famous for the elegance of his compositions. We are talking about Ryuichi Sakamoto, who has done soundtracks for films like Furyo, The Last Emperor (for the latter he won an Oscar in 1987) and High Heels; and he is also the composer of the sonorities of the Japan band in the eighties. This composer will be the protagonist of the concert at the Politeama Garibaldi in Palermo next 26 October. Information: tel. 091 6053421 - tickets from 25 to 50 euros. 3


IN BREVE>BRIEFLY

Edificata prima del Duomo, la Chiesa di S. Ciriaca di Monreale riapre i battenti dopo l’intervento della Soprintendenza che ce ne restituisce le architetture “rifatte” nel 1626. La chiesa, oggi all’interno del Baglio delle case Salamone (Case di Santa Domenica), in via Santa Domenica (traversa della Circonvallazione di Monreale nei pressi del distributore Q8) ospitò nell’XI secolo il vescovo di Palermo, Nicodemo, quando gli Arabi trasformarono la cattedrale in moschea. Per informazioni sulle visite contattare il Comune di Monreale al tel. 091 6564111

Un gioiello in più a Monreale One more jewel at Monreale > Built before the Cathedral, the S. Ciriaca Church in Monreale is opening again after the work done by the Superintendence, restoring its architectures as “redone” in 1626. The church, today inside the courtyard of the Salamone houses (Santa Domenica Houses), in via Santa Domenica (off the Monreale Bypass near the Q8 petrol station) in the 11th century gave hospitality to the Bishop of Palermo, Nicodemo, when the Arabs turned the cathedral into a mosque. For information on visits contact Monreale Council, tel. 091 6564111

< Trekking in città Alle 18 del 31 ottobre prenderà il via a Palermo la VI giornata del Trekking Urbano, questa volta dedicata all’evoluzione gastronomica siciliana. L’escursione inizierà in piazza Kalsa e si concluderà in piazza Caracciolo, dopo circa un paio d’ore e tante bancarelle piene di delizie culinarie. Tutte le informazioni possono essere chieste al tel. 091 6117887 oppure si può visitare il sito www.trekkingurbano.info

Trekking in the city At 6 pm on 31 October there will start in Palermo the 6th Urban Trekking Day, this time dedicated to Sicilian gastronomic evolution. The excursion will begin in piazza Kalsa and will end in piazza Caracciolo, after a couple of hours and plenty of stands full of culinary delights. All information can be obtained by calling 091 6117887 or going to the site www.trekkingurbano.info

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Il Parco dei Nebrodi in bicicletta Sono 60 le biciclette che l’Ente Parco dei Nebrodi mette a disposizione nei Centri Informativi e in zone frequentate da turisti e che potranno essere noleggiate per visitare il parco in modo davvero speciale. Si tratta di bici elettriche che, pur conservando l’agilità della bici tradizionale, grazie al contributo del motore elettrico eliminano tutto lo sforzo delle pedalate. Così ci si potrà spostare in alcuni dei luoghi meravigliosi del Parco seguendo itinerari guidati consigliati dall’Ente. Informazioni: tel. 0941 705934 www.parcodeinebrodi.it

The Nebrodi Park on a bicycle > The Nebrodi Park body will be making 60 bicycles available at the Information Centres and in areas frequented by tourists. These can be rented so as to visit the park in a truly special way. The bikes are electric ones that, though preserving the agility of the traditional bike, thanks to the contribution of the electric motor eliminate all the efforts involved in pedal bikes. This way you can move around in some of the marvellous places in the Park taking guided itineraries recommended by the Park body. Information: tel. 0941 705 934 - www.parcodeinebrodi.it



IN BREVE>BRIEFLY

Il volto nuovo del maestro Gianbecchina nelle ceramiche esposte a Sciacca Le celebrazioni del centenario della nascita del maestro Gianbecchina fanno tappa a Sciacca con la mostra Gianbecchina tra pittura e ceramica. Omaggio di Sciacca e dei suoi maestri ceramisti che resta aperta al pubblico fino al 25 ottobre al Complesso Monumentale San Francesco. Esposte venti opere in ceramica inedite del pittore, realizzate nei primi anni Ottanta a Sciacca. Le maioliche in esposizione rappresentano un aspetto assolutamente inedito ed originale del maestro di Sambuca di Sicilia, realizzate nelle botteghe di ceramica di alcuni suoi amici maestri maiolicari. In mostra anche una sezione per la quale diciotto ceramisti saccensi hanno realizzato opere in maiolica dedicate al maestro: in questo modo, coniugando i colori di Gianbecchina con la maestria tutta saccense della ceramica, Sciacca rende omaggio ad uno dei più importanti interpreti dell’arte figurativa del ‘900. Le informazioni possono essere chieste al Comune di Sciacca, tel. 0925 20111

The new face of the artist Gianbecchina’ in the ceramics displayed in Sciacca > In Sciacca the celebrations of the centenary of the birth of the artist Gianbecchina will involve the exhibition Gianbecchina: painting and ceramics. A tribute by Sciacca and its master potters which will be open to the public until 25 October at the San Francesco Monumental Complex. On display there will be twenty unknown ceramic works by the painter, done in the early eighties in Sciacca. The majolica objects on display represent an absolutely original and original aspect of the work of the Sambuca di Sicilia artist, done in the ceramics workshops of some majolica artist friends of his. In the exhibition there will also be a section for which eighteen Sciacca potters have done majolica works dedicated to the artist: in this way, blending Gianbecchina’s colours with the ceramics mastery so typical of Sciacca, the town is paying tribute to one of the most important interpreters of figurative art in the 20th century. For information contact Sciacca Council, tel. 0925 20111.

Vignozzi per Agrigento > È dedicata a Piero Vignozzi la personale ospitata fino al 30 ottobre alle Fabbriche Chiaramontane in piazza San Francesco ad Agrigento, spazio consacrato all’arte e alla cultura. Quaranta opere ripercorrono il vissuto degli ultimi trent’anni dell’artista toscano: un racconto a matita, pastelli e olio che il curatore Antonio Sarnari ha intitolato Il luogo di un vuoto. La mostra è a ingresso libero. Informazioni: tel. 0922 27729 - www.ottocentosiciliano.it

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Vignozzi for Agrigento > There is a personal exhibition devoted to Pietro Vignozzi, until 30 October at the Fabbriche Chiaramontane in Piazza San Francesco in Agrigento, a space consecrated to art and culture. Forty works go over the last thirty years of experience of the Tuscan artist: a story told with pencil, crayons and oil that the administrator Antonio Sarnari has entitled The place of a void. Admission free. Information: tel. 0922 27729 - www.ottocentosiciliano.it



IN BREVE>BRIEFLY

Corrado Guzzanti la politica è tutta un Recital

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Il Teatro Impero di Marsala ospita il 23 ottobre la prima tappa del minitour siciliano dello spettacolo Recital di Corrado Guzzanti, uno spaccato più che mai realistico e ironico dell’attuale situazione politica e sociale italiana con molte novità ad altissimo contenuto satirico, che sarà replicato al PalaUditore di Palermo il 24 e al Teatro Metropolitan di Catania il 27. In compagnia di Marco Marzocca e Caterina Guzzanti, Corrado proporrà alcuni suoi personaggi storici come il santone Quèlo, il conduttore La Porta o la presentatrice di Rieducational Channel Vulvia, ma anche tanta satira politica con le parodie di ministri, onorevoli e vari personaggi della politica italiana. In scena anche un maxi schermo sul quale andranno diversi contributi filmati. Caterina Guzzanti sarà anche il ministro Mariastella Gelmini, Marco Marzocca farà da insostituibile spalla. Informazioni: tel. 095 7222327 - www.musicaesuoni.it - biglietti da euro 28,80 a euro 46,00

Skin DJ a Catania Lei si chiama in realtà Deborah Anne Dyer, ma il mondo la conosce come Skin, (ph. www.shinmusic.net) splendida voce degli Skunk Anansie, la sua band dal 1994 al 2001, oltre che magnifica interprete solista. I suoi fans, però, la conoscono anche come fantastica Dj, proprio quella che farà ballare tutti gli ospiti dei Mercati Generali catanesi questo 16 ottobre. Ingresso euro 14,50, informazioni su www.boxol.it Corrado Guzzanti, politics is all a “Recital” > On 23 October at the Teatro Impero in Marsala there will be the first stage in the Sicilian mini-tour of the show Recital by Corrado Guzzanti, with a realistic and more than ever ironic view of the present-day Italian political and social situation, with a lot of novelties with big satirical content, to be repeated at PalaUditore in Palermo on 24 October and at the Teatro Metropolitan in Catania on 27 October. Together with Marco Marzocca and Caterina Guzzanti, Corrado will be doing some of his historic characters like the guru Quèlo, the anchorman La Porta or the announcer of Rieducational Channel Vulvia, but also plenty of political satire with parodies of ministers, MPs and various personalities in Italian politics. On the stage there will also be a maxi-screen on which various filmed contributions will be shown. Caterina Guzzanti will also be the minister Mariastella Gelmini, and Marco Marzocca will serve as the irreplaceable stooge. Information: tel. 095 7222327 - www.musicaesuoni.it - tickets from 28.8 to 46 euros

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Skin DJ in Catania Her real name is Deborah Anne Dyer, but the world knows her as Skin (ph_www.shinmusic.net), the splendid voice of the Skunk Anansie group, her band from 1994 to 2001, as well as a magnificent soloist. Her fans, however, also know her as a fantastic DJ, who will make all the guests of the Catania General Markets dance on 16 October. A d m i s sion 14.5 euros, information on www.boxol.it.



LIBRI>BOOKS

Giuseppe Pitrone

‘a Cursa Tormento ed estasi di un pilota alla Targa Florio Nuova Ipsa Editore 515 pagg. - 19 € Un libro decisamente ponderoso che racconta con passione e dovizia di particolari il mondo della Targa Florio attraverso le vicende di un suo pilota: Giuseppe Villabate è un personaggio di fantasia, rampollo di una ricca famiglia messinese che eredita lo smisurato amore per le corse dallo zio Franco. L’autore, un professore con la passione per le corse automobilistiche, lo fa muovere in uno scenario “reale”, ricreando attorno a lui il vero ambiente della Targa, facendogli incontrare l’deatore della corsa, Vincenzo Florio, i piloti Tazio Nuvolari e Nino Vaccarella e tanti altri. Seguendo le vicende e le difficoltà di Giuseppe Villabate che insegue il sogno di diventare pilota, ci si ritrova immersi fra le auto e le strade delle Madonie, a condividere le passioni, la rabbia e il mito di una delle corse automobilistiche più famose del mondo.

Antonio Amico

Caro Vincenzo A&B editrice 160 pagg. - 14 € A quarant’anni dal furto della Natività del Caravaggio, avvenuto a Palermo nella piovosa notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969 nella chiesa dell’Oratorio di San Lorenzo, “Caro Vincenzo” è la storia avvincente e immaginaria di cui è protagonista Vincenzo Alesci, un impiegato della Sovrintendenza furiosamente innamorato dell’arte e in particolare della sparita Natività che Caravaggio realizzò nel 1609, durante il periodo trascorso da fuggiasco in Sicilia. Il furto continua a ossessionarlo, fino a spingerlo a buttarsi in un’accanita ricerca della tela. Teatro della vicenda è la città “dai mille odori, olezzi, ammorbamenti (…), la Palermo sonnolenta degli anditi oscuri, degli incontri furtivi, dei traffici segreti (…) dove tutti sanno e nessuno dice, tutti ascoltano e nessuno parla”.

Sapevate che in via Maqueda c’è una chiesa dedicata alla Madonna della Mazza? E che in corso Pisani ci sono due orologi, risalenti al 1802, che indicavano l’ora distintamente: uno dei sani e l’altro dei pazzi? Qual è la storia della via Scippateste al Capo? Avreste mai immaginato che in una chiesa di via del Vespro è custodita una pietra che riporta l’impronta del piede di Sant’Agata? A queste e a molte altre domande e curiosità risponde Lino Buscemi: il suo libro, che raccoglie una serie di articoli pubblicati sul quotidiano La Sicilia una decina d’anni fa, spazia dalla storia di Palermo a racconti di quartiere che sfiorano il confine con la leggenda, toccando alcuni dei monumenti più importanti. Un invito a indagare tra le maglie della memoria e a recuperare un patrimonio storico-artistico quasi del tutto dimenticato.

Lino Buscemi

Sconosciuti & dimenticati Monumenti, luoghi e personaggi di Palermo Navarra Editore 153 pagg. - 14 €

L’esperienza personale è sempre stata la scintilla da cui scaturiscono le storie e i grandi affreschi di Giuseppe Tornatore, ammaliante maestro del nostro cinema. Questo vale a maggior ragione per Baarìa - ovvero Bagheria, il suo paese natale - film meditato da anni che il regista dedica alle proprie radici ripercorrendo la storia della sua famiglia e, insieme, un secolo di vicende ed emozioni legate alla sua terra d’origine. In questo libro a due voci con Pietro Calabrese, Tornatore ricostruisce la genesi della sua ultima opera e va a scavare nella memoria: ne esce un racconto che ha la magia e i colori vividi del suo cinema. Prezioso approfondimento del film, questo libro è una lettura emozionante, un quadro degno di Guttuso, altro baariota illustre.

Giuseppe Tornatore con Pietro Calabrese

Baarìa Il film della mia vita Rizzoli 190 pagg. - 17 €


Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.

Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.

It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.

The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.

In 25 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.

In 25 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.

I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!

The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!

Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).

We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).

Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily

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Distretti “Unesco” Cinque assi per il turismo

Sicilia >

L’assessore Strano chiama l’on. Granata per riavviare il progetto

Fabio Granata, firmatario della omonima legge emanata quando ricopriva la carica di assessore regionale al Turismo e ai Beni Culturali, è stato invitato dall’attuale assessore al Turismo, Nino Strano, a collaborare per il rilancio del turismo culturale nell’Isola. La formula da utilizzare prende spunto dall’idea di rispolverare il concetto del Grand Tour, progetto che già nel passato ha registrato ottimi risultati mirando ad attirare più “viaggiatori”, visitatori curiosi di scoprire i mondi e i tempi che compongono l’universo siciliano. Tutto questo partendo dai cinque assi che fanno della Sicilia la

terra a maggior vocazione Unesco d’Italia: nella World Heritage List, infatti, risplendono ben cinque “distretti” siciliani, luoghi da cui Granata intende ripartire. «Il patrimonio Unesco legato ai viaggiatori attenti e curiosi e ai paesaggi culturali, e l’organizzazione dei distretti turistici sono tasselli di un percorso che viene da lontano», ha dichiarato l’onorevole che sa bene quanto sia straordinario il potenziale delle città tardo barocche - Val di Noto, di Siracusa e delle necropoli rupestri di Pantalica, della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, delle isole Eolie e dell’area archeologica di Agrigento.

Distretto Eolie > ph_hanne carstensen

“UNESCO” districts Five aces for tourism Regional Minister Strano calls on Hon. Granata to start the project up again Fabio Granata, who signed the law named after him when he was the Regional Minister for Tourism and the Cultural Heritage, has been asked by the Regional Minister for Tourism, Nino Strano, to collaborate on relaunching cultural tourism on the island. The formula to be used starts from the idea of reviving the concept of the Grand Tour, a project that in the past achieved excellent results, aiming to attract more “travellers”, visitors curious to discover the worlds and times that make up the Sicilian universe. All this starts from the five aces that make Sicily the region with the biggest UNESCO vocation in Italy: no fewer than five Sicilian “districts” are World Heritage, and these are the places from which Granata intends to start again. “The UNESCO heritage linked to attentive and curious travellers and cultural landscapes, and the organization of the tourist districts, are pieces of a pathway that comes from afar,” the Regional Minister declared, knowing full well how extraordinary the potential of the late Baroque areas is - Val di Noto, Syracuse and the rock necropolises of Pantalica, the Roman Villa of Casale at Piazza Armerina, the Aeolian Islands and the Agrigento archaeological area.

Distretto Val di Noto > ph_alessandrò tornambè

Informazioni > Information Assessorato regionale al Turismo > Regional Ministry for Tourism tel. 091 7078230 - 7078100 - 7078276 web > www.patrimoniounesco.it

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Tonno rosso in pericolo

> Sicilia

La Commissione Europea chiede che ne sia vietata la commercializzazione La proposta del Principato di Monaco di considerare il tonno rosso (Thunnus thynnus) come specie in via di estinzione ha convinto la Commissione Europea ad inserire il pesce nella lista Cites delle specie di cui è severamente vietata la commercializzazione. Il tonno, da sempre presente sulle nostre tavole, da troppi anni ormai viene pescato al solo scopo di essere venduto - direttamente dal peschereccio alla nave-frigorifero - ai principali acquirenti dell’animale, ovvero i giapponesi. Le richieste (e i prezzi) hanno reso insostenibile la pratica, tant’è che nel Canale di Sicilia i tonni rossi stanno scomparendo. Si compren-

È a rischio di estinzione

de altrettanto bene, però, la volontà di lasciare aperta la pesca al tonno rosso da parte dell’Assessorato regionale alla Pesca, essendo questa una delle voci rimaste più importanti nell’intero settore. «Siamo consapevoli che nel prossimo futuro dovranno essere compiute delle scelte sostenibili con la tutela dell’ecosistema marino», ha dichiarato l’assessore Bufardeci, il quale cerca di evitare che la decisione della Commissione Europea diventi definitiva cercando una soluzione insieme con i titolari delle 13 quote per la pesca del tonno rosso assegnate alla Sicilia. E se convincessimo i nipponici a fare il sushi con il pesce azzurro? Sulla nave-frigo > ph_kazue_asano

Informazioni > Information Dipartimento Pesca della Regione Siciliana > Fishing Department of the Sicilian Region tel. 091 7079733 web > www.cites.org

In pescheria > ph_flavia_brandi

Red tuna in danger Now it risks extinction The European Committee asks for marketing of it to be forbidden The proposal of the Principality of Monaco to consider the red tuna (Thunnus thynnus) as a species on the way to extinction has convinced the European Commission to place the fish on the Cites list of species whose marketing is severely forbidden. The tuna, which has always been present on our tables, for too many years has been caught simply to be sold - directly from the fishing-boat to the refrigerator ship - to the main buyers, i.e. the Japanese. The demand (and the prices) has made the practice untenable, so much so that in the Straits of Sicily red tunas are disappearing. However, one also clearly understands the desire of the Regional Ministry for Fishing to leave fishing of red tuna open, this being one of the most important items in the whole sector. “We are aware that in the near future choices will have to be made that are compatible with protection of the marine ecosystem,” says Regional Minister Bufardeci, who is trying to avoid the decision of the European Committee becoming definitive and looking for a solution together with the holders of the 13 quotas for fishing of red tuna assigned to Sicily. Couldn’t we convince the Japanese to make sushi with anchovies, pilchards and mackerels?

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Più severi su Doc e Docg L’Irvv come verificatore

Sicilia >

Sotto attenti controlli le DOC dell’Isola a garanzia dei consumatori

ph_fabio_ingrosso

Con questa vendemmia 2009, l’Istituto regionale della Vite e del Vino, organo di controllo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, avrà il compito di verificare le conformità di tutte le 22 Denominazioni di origine controllata e dell’unica Denominazione di origine controllata e garantita pro-

dotte in Sicilia. Tutto ciò, ovviamente, a garanzia delle aziende e a tutela dei consumatori. «Gli accertamenti - ha spiegato il responsabile dei controlli dell’Irvv, Michele Riccobono - si svolgeranno in tre fasi: sulla vinificazione, sulla trasformazione in cantina e sull’imbottigliamento in cantina. Si tratta

di verifiche di tipo documentale e di tipo ispettivo. Le prime, quelle documentali, verranno fatte su quanti rivendicano una produzione. Le altre, quelle ispettive, verranno fatte a campione su almeno il 15% di produzione in vigna, vinificazione e imbottigliamento». Se tutto risulterà in linea con le direttive, l’Irvv rilascerà un certificato di conformità senza il quale non potrà esistere più alcuna Doc, tantomeno una Docg. Se è pur vero che i produttori dovranno pagare di tasca questa certificazione, è anche vero che da questa vendemmia in poi i consumatori, davanti ad una etichetta con la scritta Doc, avranno la garanzia di un prodotto di vera qualità.

More severe on COD and GCOD the Vine and Wine Institute to monitor the situation Careful checks on controlled-origin denominations on the island to safeguard consumers With the 2009 harvest, the Regional Vine and Wine Institute, the control body recognized by the Ministry for Agricultural Policies, will have the task of verifying the conformity of all 22 controlledorigin denominations and the only guaranteed and controlled-origin denomination produced in Sicily. All of this obviously serves to guarantee firms and protect consumers. “The checks,” explained the person responsible for the Regional Vine and Wine Institute checks, Michele Riccobono, “will be in three phases: on vinification, on transformation in the wine cellar and on bottling in the wine cellar. These will be checks of a document and inspection type. The first, the document checks, will be on all those that claim to produce. The others, the inspection checks, will sample at least 15% of the production in the vineyard, vinification and bottling.” If everything proves to be in line with the directives, the Vine and Wine Institute will issue a certificate of conformity, without which no COD can exist any more, and even less a guaranteed and controlled-origin denomination. Though producers will have to pay for this certification, it is also true that from this harvest on, consumers, faced with a label referring to a COD, will be sure of a product of true quality.

Informazioni > Information Irvv - settore VIII - Settore tecnico e controlli > Regional Vine and Wine Institute - sector VIII Technical and checking department tel. 091 6278208 web > www.vitevino.it

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Il purceddu d’Alcamo

> Alcamo (Trapani)

Nei supermercati di Liguria, Lombardia e Piemonte il melone d’inverno Presidio Slow Food conosciuto anche con il nome di melone d’inverno, sull’Isola da sempre apprezzato per la sua polpa bianca e dolcissima, il purceddu d’Alcamo parte alla conquista dei palati del NordOvest. «Dal mese di ottobre aderiremo alle piattaforme Slow Food in Piemonte, Lombardia e Liguria - dice il presidente de presidio Slow Food, Nunzio Bastone - e attraverso corner dedicati approvvigioneremo 18 supermercati e 5 ipermercati. Sempre da ottobre, grazie a nuovi accordi, riusciremo a far arrivare il melone purceddu fino in Germania». Una gran bella cosa per un prodotto conosciuto già da Diodoro Siculo e che da allora sembra man-

tenersi ugualmente buono, con quella sua caratteristica dell’invecchiamento appeso in cantina o negli angoli più ventilati dei balconi, ottimo da consumare nei mesi invernali. «Ogni anno se ne producono circa 1.000 quintali - sottolinea Bastone minacciati però dai grossisti cam-

Informazioni > Information Presidio Slow Food - Alcamo > Slow Food Presidium - Alcamo tel. 0924 591284 web > www.presidislowfood.it

Slow Food

conquista il Nord-Ovest pani che acquistano dagli agricoltori siciliani per rivendere sui mercati di Napoli spacciando il ricercatissimo prodotto come produzione propria». Dall’antico Regno delle Due Sicilie, quindi, il purceddu sbarca alla conquista delle terre sabaude.

The purceddu of Alcamo conquests the northwest The old Sicilian fruit goes to supermarkets in Liguria, Lombardy and Piedmont A Slow Food presidium also known as the winter melon, which on the island has always been appreciated for sweet white pulp, the Alcamo purceddu is setting out to conquer palates in the northwest. “From October we will adhere to the Slow Food platforms in Piedmont, Lombardy and Liguria,” says the president of the Slow Food presidium, Nunzio Bastone, “and through dedicated corners we will supply 18 supermarkets and 5 hypermarkets. Also, from October, thanks to new agreements, we will even succeed in taking the purceddu melon to Germany”. This is a fine thing for a product already known to Diodorus Siculus and that since then seems to have remained equally good, with its characteristic aging hanging in the cellar or in the best ventilated corners of balconies, excellent for consumption in the winter months. “Every year around 1,000 quintals are produced,” stresses Bastone, “though they are threatened by wholesalers in Campania, who purchase them from Sicilian growers to resell them on the markets in Naples, selling the much sought after product as their own production”. Thus from the old Kingdom of the Two Sicilies, the purceddu melon sets out to conquer the lands of the Savoys.

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Ponte: l’anno è il 2010 Al via le opere propedeutiche

Messina >

Apriranno tra qualche mese i cantieri necessari per la viabilità locale

Il progetto dello stretto

Piovono, con cadenza ritmica, i comunicati sul sempre imminente inizio dei lavori per il Ponte sullo Stretto, opera già descritta da Plinio il Vecchio quando nel 251 a.C. il console Lucio Cecilio Metello voleva traghettare gli elefanti cartaginesi su una passerella di barche e botti. Ci fu anche il progetto di Carlo Magno, quel-

lo di Roberto il Guiscardo e di Ruggero II, e via attraverso i millenni fino ai più recenti ingegneri e progettisti. Una sfilza di progetti lunga un paio di millenni, è chiaro, è abbastanza propedeutica a meglio comprendere che anche qui, a proposito di questo 2010, dovremmo essere ancora nel campo delle ipotesi. Infatti, nonostan-

te si riconosca la buona volontà alla Società Stretto di Messina SpA, i comunicati stampa vengono scritti facendo un largo uso di frasi come “sono stati effettuati importanti passi avanti che consentono l’accelerazione dell’avvio dei cantieri”, frasi all’interno delle quali non si avverte alcuna certezza. Comunque, di certezza la Stretto di Messina SpA ce ne da almeno una: il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008 è stato chiuso con un attivo di 10.933 euro. Non abbiamo letto i bilanci, quindi commentiamo a casaccio: ma con tutti i soldi che hanno avuto, e visto che non ci risulta sia stato fatto nulla, come si è ottenuta questa cifra, ridicola persino ai tempi delle guerre puniche?

Bridge: the year is 2010 The preliminary work is starting In a few months the building yards for the local roads will open Communiqués on the ever imminent start of the work for the Bridge over the Straits rain in on us periodically. A work of this kind was described by Pliny the Elder as log ago as 251 BC, when the consul Lucius Cecilius Metellus wanted to ferry Carthaginian elephants over a duckboard of boats and barrels. There was also the project of Charlemagne, that of Robert Guiscard and Roger II, and so on down through the millennia to the most recent engineers and planners. A string of projects covering a couple of millennia, it is clear, is preparation enough to understand better that here too, speaking of 2010, we should still be in the field of hypotheses. Indeed, though one recognizes the goodwill of the Straits of Messina C. SpA, the press releases are written making big use of sentences like “important steps have been made allowing acceleration of the start of the work”, sentences in which no certainty is perceived. However, for certain the Straits of Messina C. SpA gives us at least one: the running budget to 31 December 2008 closed with a credit of 10,933 euros. We have not read the budgets, and so we comment at random: but with all the money that they have had, and considering that nothing appears to have been done, how did they obtain this figure, ridiculous even at the time of the Punic wars?

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Il ponte di Akashi > The Akashi bridge

web > www.strettodimessina.it (sito istituzionale in perenne manutenzione/aggiornamento) www.stradeanas.it/index.php? /content/index/arg/stretto_messina


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Rigassificatore sì o no?

> Siracusa

I richiami dell’Amministrazione

L’Assessorato regionale all’Industria vuole risposte in tempi brevi “La pubblica amministrazione deve mettersi al passo con i tempi e dunque deve essere moderna, rapida, efficiente, trasparente. Le imprese hanno bisogno di risposte veloci, anche se negative quando e se è il caso. Ma è necessario che queste arrivino in tempi veloci e certi. Perché chi investe ha la necessità di sapere e questo è un dovere da cui la pubblica amministrazione non si può sottrarre”: parole di Marco Venturi, assessore regionale all’Industria, in merito all’apertura del tavolo politico e della conferenza di servizi relativi alla realizzazione del rigassificatore nella rada di Augusta, nel territorio comunale di Melilli. L’opera, che dovrebbe essere realizzata dalla Ioniogas srl, è di quelle

che continuano a fare discutere: con la sua movimentazione di ben 12 miliardi di metri cubi di gas naturale allo stato liquido, risolverebbe il problema degli approvvigionamenti dai paesi dell’ex Russia (da sempre soggetti alle bizze politiche tra stati indipendenti e Mosca), ma di certo ag-

graverebbe la situazione “sicurezza” in Sicilia. Il rigassificatore, infatti, sorgerebbe troppo vicino al Petrolchimico, i cui incidenti - l’ultimo è del 2006 - non sono certo rarità. Sempre non tenendo conto della situazione già gravissima dell’inquinamento nell’area siracusana.

La rada di Augusta > ph_davide_mauro

web > www.ioniogas.it;

Regasifier yes or no?

http://priolo.altervista.org

The calls of the Administration The Regional Ministry for Industry wants answers soon

Siracusa, Ortigia > ph_hanne carstensen

“The public administration must get in step with the times and therefore must be modern, rapid, efficient and transparent. Firms need fast, even negative answers, if and when they are necessary. But it is necessary for these to arrive in fast and known times. For an investor needs to know and this is a duty from which the public administration cannot escape”: these are the words of Marco Venturi, the Regional Minister for Industry, regarding the opening of the political table and the service conference relating to the creation of the regasifier in Augusta harbour, in the municipal territory of Melilli. The work, which should be done by Ioniogas srl, is the kind of work that continually arouses discussion: with the shifting of a full 12 million cubic meters of natural gas in the liquid state, it would resolve the problem of supplies from the countries of the former Soviet Union (always subject to political tantrums between independent states and Moscow), but certainly would aggravate the “safety” situation in Sicily. The fact is that the regasifier would be too close to Petrolchimico, where accidents the latest one was in 2006 - are certainly not rare, not to speak of the already grave pollution situation in the Syracuse area.

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Gli itinerari di Sikania: passeggiate siciliane 4

The itineraries of Sikania: Sicilian walks 4

Venite con noi alla scoperta della Sicilia, dai monti al mare, seguendo i nostri itinerari - ogni volta diversi! Come with us and discover Sicily, from the mountains to the sea, following our itineraries - always different!

testo/ foto/

> Maria Cristina Castellucci, Giovanna Vitrano > Hanne Carstensen, Luigi Lazzaro, Alessandro Tornambè


Per chi preferisce la montagna Those preferring mountains

Montagnareale Dalla statale che porta a Patti, pochi chilometri prima di arrivare a destinazione si distacca una provinciale che sinuosamente risale sui Nebrodi verso Montagnareale. Presto ci ritroviamo in un bosco molto fitto, con i castagni a chiudere la strada come se fosse un romantico tunnel di vegetazione selvatica. Poi, ecco che una curva svela la facciata bianca di un mulino, una costruzione così perfettamente inserita all’interno della cornice boschiva da sembrare quasi la versione reale di una casa di fate. Tra i pollini che luccicano al sole e le fresche acque

From the inter-provincial road leading to Patti, a few km before reaching the town, a smaller provincial road leads up the Nebrodi mountains towards Montagnareale. Soon we find ourselves in a very dense wood, with chestnut trees closing off the road as if it were a romantic tunnel of wild vegetation. Then a bend discloses the white façade of a mill, a construction so perfectly inserted in the woodland setting as to almost seem the real version of a fairy house. Among the pollens that sparkle in the sun and the

Ecco un itinerario se preferite le montagne fitte di boschi... Here is an itinerary if you prefer the mountains covered with woods... di un ruscello che continua a scorrergli di fronte, il Mulino di Capo rappresenta una tappa obbligata per quanti vogliono concedersi una gita “fuori dal tempo”. La costruzione, che certo non è antichissima, è ancora in perfette condizioni, con tanto di ingranaggi per la molitura a vista nonostante la natura si sia già impossessata nuovamente degli spazi sottratti dall’edificio e dalle sue scale. L’area è comodamente visitabile, con steccati in legno a delimitare sentieri e aree di sosta in cui è possibile organizzare pic nic in tutta tranquillità. Colpisce per la bellezza l’ambiente naturale, un intrico di alberi e rampicanti, con le felci a correre lungo il greto del torrentello il cui forte brusio richiama farfalle e uccelletti. Insomma, non ci stupiremmo affatto se dalle finestre del mulino si affacciasse Biancaneve!

fresh waters of a brook that keeps on flowing opposite, the Capo Mill is a must for anyone who wants to indulge in a trip “outside time.” The building, which certainly is not very old, is still in perfect condition, with mechanisms for grinding at sight although nature has already taken possession of the spaces taken by the building and staircases. The area is easy to visit, with wooden fences to delimit paths and halting areas in which it is possible to organize a picnic with all the calm in the world. One is struck by the beauty of the natural environment, a tangle of trees and climbers, with ferns running along the pebbly bank of the brooklet whose loud rustle draws butterflies and little birds. In short, we would not be at all surprised if from the windows of the mill Snow White looked out! 21


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

Il Cristo benedicente della Chiesa di San Sebastiano abbraccia l’intero abitato > The blessing Christ of the Church of S. Sebastiano embraces the entire village

Una curva svela la facciata bianca di un mulino all’interno della cornice boschiva tanto da sembrare una casa di fate After a bend, there rises the white façade of a mill, set among the trees, recalling a fairy house Ancora oltre, il primo abitato che incontriamo è Montagnareale, un antico borgo-cartolina con le piccole case raccolte intorno a una piazza, un vero e proprio sagrato decorato a ventagli chiari su arenaria più scura. L’edificio principale è la Chiesa Madre, dedicata a Maria SS. delle Grazie, con il largo tetto a spiovere che sembra schiacciare sulla piazza la chiesa stessa. Di chiaro impianto secentesco, anche se rimaneggiata nel corso dei secoli, è curioso il suo andamento architettonico: dopo averci accolto nella sua unica aula delineata da tre altari per lato, si viene quasi sospinti verso l’altare con il Crocifisso ligneo. È solo a questo punto che si scorgono le due aule che si aprono ai lati, arretrate rispetto all’altare, il cui scopo principale sembra quello di conservare più a lungo la sorpresa che queste cappelle ci riservano. Alla destra dell’altare della Matrice, ecco l’altare con la statua in marmo della Maria SS. Assunta, un capolavoro di scultura che sembra 22

L’Assunta La festa in onore della Vergine che si svolge il 15 agosto è la più importante del paese. Il momento culminante è la processione, quando 24 uomini scalzi vestiti di bianco portano in spalla l’effigie marmorea dell’Assunta, patrona di Montagnareale, custodita nella Matrice. Questi uomini sono detti “i flagellanti” perché durante la processione si percuotono con delle catene.

The Virgin of Assumption The feast in honour of the Virgin of Assumption, on 15 August, is the most important in the village. The climax is the procession, during which 24 barefoot men dressed in white carry the marble effigy of the Madonna (who’s the patron saint of the village) kept in the Parish Church. These men are called the flagellants, because during the procession they struck themselves with chains.


Montagnareale

doversi ascrivere alla scuola palermitana del 1706. Splendido anche il tabernacolo in cui è inserita la preziosa scultura, lo stesso che protegge l’effigie durante la processione. La cappella a sinistra dell’altare maggiore conserva invece il tabernacolo in legno a tre elevazioni, una bella opera di scultura su legno che conquista con i suoi bagliori dorati della pittura a oro. Accresce l’atmosfera della cappella l’aria che resta anch’essa dorata dai raggi del sole che illuminano il tempio. Montagnareale resta nella memoria per la bellezza dei suoi fiori. Non c’è angolo, aiuola, ringhiera di balcone o semplicemente steccato al limitare della strada che non abbia un arredo incredibile di fiori. Gerani rossi, rosa e viola dalle dimensioni gigantesche, così come delicate ortensie bluastre qui assumono una forza non comune. Non sono da meno le rose, che si aprono con corolle che possono arrivare a segnare anche i dieci centimetri di diametro. Sembra quasi un sedile di velluto, poi, il muretto che delimita la discesa per il sagrato di San Sebastiano: si tratta di un’aiuola coltivata a piccole dalie color fucsia, tanto fitta da sembrare un’unica struttura solida. La Chiesa Madre > The Main Church

Il Mulino di Capo e, in basso, un arco medievale > The Capo Mill and, below, a medieval arch

A bit further on, the first village we meet is Montagnareale, an old postcard quarter of little houses around a piazza, this one being a true parvis decorated with light-coloured fans on darker sandstone. It is here, in this parvis-piazza, that there stands the Parish Church, dedicated to Most Holy Mary of Graces, with a wide sloping roof that seems to crush the church itself onto the piazza. With an evident seventeenth-century look, though altered over the centuries, it is a curious architectural shape: after it has welcomed us in its single room delineated by three altars per side, we are almost pushed towards the altar with the wooden Crucifix. It is only at this point that you make out the two rooms that open up to the sides, further back than the altar, whose main purpose seems to be to preserve for a longer time the surprise that these chapels hold out for us. To the right of the altar of the Parish Church, there is the altar with the statue in marble of Most 23


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

Le aiuole di San Sebastiano > Flowerbeds of St. Sebastian

A conferma del clima perfetto per la flora, la presenza di rigogliosi alberi di tuia nella piazza, sorta di condizionatori naturali per trovar riparo al sole estivo, bellissimi ombrelli di verde intenso che sembrano tenere Montagnareale ben radicata alle pendici di queste colline che raccolgono ogni possibile tonalità di verde, a cominciare da quello metallico degli ulivi fino al verde smeraldo delle foglie dei castagni, qui tanto comuni da sembrare piante ornamentali. Montagnareale, in effetti, è famosa per la sua produzione di castagne (alle quali è dedicata una sagra, divisa in due appuntamenti: uno estivo, il 10 agosto, e quello autunnale del 25 ottobre) a cui si affianca quella delle ciliegie, nere e sode. Essendo un paese che si sporge dal fitto dei boschi nebroidei, non mancano i funghi, che posso essere raccolti a ceste (purché siate esperti micologi!). Completano la dispensa di Montagnareale il miele, qui come in tutti i Nebrodi di esclusiva produzione biologica, e i salumi e le carni del suino nero dei Nebrodi, un maialino dal pelo scuro che si trasforma, tra l’altro, in un ottimo salame. 24

Holy Mary of the Assumption, a sculptural masterpiece that seems should be ascribed to the Palermo school of 1706. Also splendid is the tabernacle in which the precious sculpture is inserted, which protects the effigy during the procession. The chapel to the left of the high altar instead contains the wooden tabernacle on three levels, a beautiful work of sculpture on wood that conquers one with the gilded shine of the gold painting. The atmosphere of the chapel is also increased by the air, which is gilded by the rays of the sun that illuminate the church. Montagnareale sticks in the memory for the beauty of its flowers even before its urban structure and its monuments. There is no spot, flowerbed, balcony railing or simple fence at the edge of the road that does not have unbelievable flower decoration. The red, pink and purple geraniums which are a gigantic size, like the delicate bluish hydrangeas, have uncommon power. No less splendid are the roses, which open up with corollas that can even reach a diameter of ten centimetres. Then the little wall that delimits the descent to the parvis of San Sebastiano almost looks like a velvet seat: it is a flowerbed with little dahlias a fuchsia colour, so thick as to seem like a single solid structure. Confirming the perfect climate for flora is the presence of luxuriant thuja trees in the piazza, a sort of natural air conditioner for seeking refuge from the summer sun, beautiful umbrellas of intense green that seem to keep Montagnareale well rooted to the slopes of these hills. These are hills that show every possible tonality of green, from the metallic green of olive trees to the emerald green of the leaves of chestnut trees, here so common as to appear to be ornamental plants. Luckily, Montagnareale has realised the richness it naturally owns, and takes a lot of care over it. The village is famous first of all for its production of chestnuts (to which a festival is devoted, with two dates: one in summer, on August 10, and another one on October 25) and of cherries, black and firm. Being a village that sticks out of the thick vegetation of the Nebrodi woods, there are plenty of mushrooms, which can be picked in basket-loads (provided you are an experienced mycologist!). The gifts of Montagnareale are completed by honey, here as everywhere in the Nebrodi exclusively organic, and the meat and processed meat of the black Nebrodi pig, a piglet with dark hair that also turns into excellent salami.


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

Nove chilometri di curve ci separano dalla nostra prossima tappa: Nine km of curves part us from our next stop:

Librizzi

Librizzi si erge come fosse un presepe costruito da mani esperte, abbarbicato al suo colle a mo’ di anfiteatro. Al posto dei gradoni, file di abitazioni dalle bianche facciate, perfette per catturare e riflettere i raggi del sole fin dal momento del suo spuntare tra le colline che annunciano i Monti Nebrodi. Si arrampica Librizzi, tetti su tetti, con le tegole rosse a issare lo sguardo fino in cima, fino alla punta del campanile della Chiesa Madre, edificio posto in alto, a toccare il cielo con le sue campane. La storia di Librizzi prende origine da ciò che oggi non c’è più, ovvero dal castello di Brichinnai, edificio fortificato da cui sembra siano passati Romani, Arabi e Normanni. A questo popolo si fa risalire l’origine del centro abitato, e più esattamente ad un gruppo di coloni provenienti dalla non lontana area catanese, dal Monte Libra, da cui il nome del villaggio. A quanto traspare dalle poche notizie storiche che ci sono pervenute, Librizzi venne conquistata da re Martino e poi, passando di mano nobile in mano nobile, divenne possedimento del Vescovado di Patti. I suoi

Librizzi stands as if it were a manger built by a skilled hands, clinging to its hill like an amphitheatre. In the place of terraces, there are lines of houses with white façades, perfect to capture and reflect the rays of the sun from the moment it appears among the hills that announce the Nebrodi Mountains. Librizzi climbs, roof on roof, with red tiles drawing the gaze up to the top, up to the tip of the bell tower of the Parish Church, a building set aloft to touch the sky with its bells. The history of Librizzi originates from what is no longer there today, that is to say from Brichinnai castle, a fortified building through which it seems there passed the Romans, Arabs and Norman. To the latter people there is attributed the origin of the village, and more exactly to a group of settlers coming from the not distant Catania area, from Monte Libra, whence the name of the village. According to what emerges from the few historical notices that have come down to us, Librizzi was conquered by King Martino and then after passing from 25


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

Si arrampica Librizzi, tetti su tetti, con le tegole rosse a issare lo sguardo fino in cima, fino alla punta del campanile della Chiesa Madre Librizzi climbs, roof on roof, with red tiles drawing the gaze up to the top, up to the tip of the bell tower of the Parish Church

La Rocca della Madonna Protesa sulla Valle del Furio, ecco la Rocca della Madonna, un enorme masso che poggia su tre piccolissime sporgenze rocciose, tanto piccole che nessuna legge delle fisica pensa sufficienti a reggere la mole di questa roccia. Eppure il masso sta lì, nonostante molti siano stati i tentativi di farlo precipitare giù, in una discesa “sicura”, per evitare che, dovesse succedere, accada nel momento sbagliato. Nessuno c’è riuscito, anche perché ogni tentativo si è accompagnato con improvvisi temporali, placatisi alla fine dei tentativi. Ed è per questo che la fede dei librizzesi guarda a questo come a un ennesimo segno della volontà della Vergine.

The Rock of the Madonna Stretched out over the Valley of the Furio, there is the Rock of the Madonna, an enormous rock resting on three very small rock protrusions, so small that no law of physics seems sufficient to hold up the massive structure of this rock. Yet the rock is there, although many attempts have been made to make to it fall, “safely”, to avoid it falling at the wrong moment, if this should happen. Nobody has succeeded, also because every attempt has been accompanied by sudden storms, which have calmed down at the end of the attempts. And it is for this reason that the faith of Librizzi people looks on this as yet another sign of the will of the Virgin.

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noble hand to noble hand it became a possession of the Bishopric of Patti. Its most important monuments are religious buildings, starting with the The Parish Church built between the 14th and 15th centuries where the castle


Librizzi

monumenti piĂš importanti sono edifici religiosi, a cominciare dalla Chiesa Madre, costruita forse tra il XIV e il XV secolo, laddove sorgeva il castello di Brichinnai. Dedicata a San Michele Arcangelo, ne conserva una statua lignea del 1656, tanto bella che

once stood. Dedicated to St. Michael the Archangel, it preserves a 1656 wooden statue of the saint, so beautiful that the city of Messina, where the statue disembarked after being sculpted in Naples, obtained from the Senate the “prohibition that that statue should go out 27


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

Particolare della statua della Madonna della Catena > Detail of the effigy of the Madonna of the Chain

la città di Messina, dove la statua sbarcò dopo essere stata scolpita a Napoli, aveva ottenuto dal Senato la “proibizione che detta statua né per mare né per terra dovesse uscire dalla città” per essere consegnata al suo committente, Librizzi. Una proibizione che però, evidentemente, non sortì l’effetto sperato dai messinesi. C’è poi la Chiesa della Madonna della Catena, con la sua imponente facciata bianca, severa nel suo aspetto che non concede spazio né ad una finestra, né ai capricci architettonici cui ci hanno abituato molti edifici religiosi siciliani. L’esterno della chiesa non ha un decoro, eccezion fatta per l’orologio che segna il tempo proprio al centro della facciata principale. Ad unica navata l’interno che, invece, ha la volta interamente decorata con affreschi geometrici e motivi color dell’oro, seguendo una prospettiva che porta fino alla faccia interna della cupola, davvero preziosa. Qui è custodita la statua della Madonna della Catena, statua scolpita nel marmo attorno al 1540 e attribuita ad Antonello Gagini o alla sua scuola. La bravura del suo scultore ha reso il marmo morbido come fosse ben altra materia, con quello sguardo 28

of the city by sea or by land” to be delivered to its buyer, Librizzi. However, the prohibition didn’t get any effect! Then there is the Church of the Madonna of the Chain with its imposing white façade, austere in its look, which concedes no space either to windows or to the architectural whims to which many Sicilian religious buildings have accustomed us. The exterior of the church has no decoration, except for the clock that marks the time right at the centre of the façade.The interior has a single nave. Its ceiling is entirely decorated with geometric frescoes and gold-coloured motifs, following a perspective leading up to the inside face of the dome, which is truly refined. Here the effigy of the Madonna of the Chain is kept, a statue sculpted in marble in about 1540 and attributed to Antonello Gagini or an artist of his school. The skill of the sculptor made the marble soft as if it were quite a different material, with that penetrating and compassionate look addressed to anyone observing the Virgin and her Child, held in the arm with that maternal attitude typical of women of the people. In effect, the Madonna sculpted here looks like a woman in the act of supporting the newborn baby on her shoulder, just as


Librizzi

penetrante e compassionevole rivolto a quanti osservano la Vergine e il Bambino, tenuto in braccio con quel piglio materno tipico delle donne del popolo. In effetti, la Madonna qui scolpita sembra una donna nell’atto di appoggiare il neonato alla spalla, proprio come ci si aspetta in uno dei momenti di tenerezza più intima tra madre e figlio. La fede dei librizzesi per la Madonna della Catena è fortissima fin dal XVI secolo, quando si cominciano a leggere le testimonianze scritte di questo culto, anche per via dei miracoli che le sono attribuiti. Durante una delle prime processioni, ad esempio, si racconta di un padre che aveva posato accanto alla statua la sua piccola Bittuzza, la figlia nata con una malformazione al braccio sinistro, “et arrivata che fu la ditta figura nel Pianu di la piazza dove è la cappella di detta figura, quella ferma, volsi prendersi la ditta figliola da ditta vara e ritruvavu ditta sua figliola essere stata guarita et sanata de ditto brazzo...”. La festa in onore della Madonna si celebra ogni anno la prima domenica dopo Ferragosto. Il pesante fercolo con la statua di marmo viene portato fuori dalla chiesa da 24 uomini scalzi che poi la condurranno in processione per le strade ripide del paese. Dietro il simulacro penitenti scalzi seguono la processione per un voto o per una grazia ricevuta. La statua viene annunciata dalla banda, guidata dal suono di una cornamusa.

La fede dei librizzesi per la Madonna della Catena è fortissima anche per via dei miracoli che le sono attribuiti The faith of Librizzi people in the Madonna of the Chain is very strong also due to the miracles attributed to her

Particolare della statua di San Michele Arcangelo > Detail of the effigy of St. Michael the Archangel

one expects at a moment of intimate tenderness between mother and child. The faith of Librizzi people in the Madonna of the Chain is very strong. It has been so since the 16th century, when written testimonies to this cult begin, also due to the miracles attributed to her. During one of the first processions, it is narrated that a father had placed close to the statue his little “Bittuzza”, his daughter born with a malformation to the left arm, and “when it arrived in the piazza where there is the chapel dedicated to the Madonna, the statue stopped, and turned to beckon the girl towards the bier and afterwards, giving back the girl, the latter said she was healed and that her arm was whole again.” The feast dedicated to the Madonna of the Chain is held every year on the first Sunday after the midAugust holiday. The heavy bier with the marble statue is brought out of the church by 24 barefoot men that then take it in a procession up and down the steep streets in the village. Behind the simulacrum there are other barefoot penitents, who follow the procession without shoes for a vote or for a grace received. The statue is announced by the band, led by the sound of a bagpipe. 29


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

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Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

Se avete voglia di fare qualche altro chilometro, la strada vi porterà a If you wish to go a few kilometres further, the road will take you to

San Piero Patti

San Piero Patti è l’antica Petra dei greci che l’abitarono per primi. Furono i cristiani a cambiarle nome in Sanctus Petrus e, vista la vicinanza con la più famosa Patti, ecco che si giunge a San Pietro sopra Patti, divenuto con gli anni l’attuale San Piero Patti. Una cittadina molto ben conosciuta nel Medioevo, tanto che Federico II ne concesse “l’uso” ai Normanni che vi seminarono il germe di un dialetto che, mescolato con gli idiomi che si confondevano tra loro lungo queste stradine del XIV secolo, si è trasformato nel dialetto parlato ancora oggi, il galloitalico. Sempre dal XIV secolo proviene il tradizionale corteo storico che ogni anno ricorda l’arrivo in città di Federico III d’Aragona (1356). Si svolge la settimana prima di Ferragosto, e ha il suo clou nella messa in scena de “Il gioco degli scacchi”, testo di don Pietro Carrera che narra dell’introduzione di questo gioco, scritto per assecondare il divertimento dei nobili del tempo. Attori in costumi cuciti con stoffe

San Piero Patti, the ancient Petra of the Greeks that first lived there. It was the Christians that changed the name to Sanctus Petrus and, seeing its proximity to the more famous Patti, the name became San Pietro sopra Patti, and then in the course of time San Piero Patti. It was a very well known town in the Middle Ages, so much so that Frederick II granted “use” of it to the Normans, who sowed the germ of a dialect there that, mixed with the idioms that blended together along the little streets in the 14th century, turned into the dialect still spoken today, Gallo-Italic. From the 14th century there also dates the traditional historical procession that every year commemorates the arrival in the town of Frederick III of Aragona (1356). It takes place in the week before the mid-August holiday, and its climax is in the staging of “The game of the chess”, a text by Pietro Carrera narrating the introduction of this game written to 31


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

pregiate si muovono come pedine tra i gonfaloni che rappresentano ciascun quartiere della città. E come accade per il Palio senense, grande è la concitazione pur di detenere, per un intero anno, il titolo di vincitore. La sfilata attorno alla dama, le danze e gli sbandieratori ci riportano all’ingresso di Federico III d’Aragona che nel 1356 entrò in città per sedare la ribellione contro gli Orioles e venne accolto come un liberatore. Chiunque entri a San Piero Patti in questi giorni avrà la sensazione di aver compiuto un gran salto nel tempo, atterrando in piena epoca medievale, quando, tra sbandieratori e giullari, dame di corte e cavalieri, si ammirava la bellezza della castellana. Si giunge nel centro del paese quasi senza accorgersene, così repentino è il cambiamento tra l’urbanistica ampia dei centri di origine agricola e quella stretta e reticolata di quella araba. Araba come il nome del quartiere più caratteristico, detto ancora oggi Arabite, edificato attorno all’827, anno in cui i primi arabi si stabilirono tra queste dolci colline per continuare il loro lavoro come agricoltori, unico punto in comune con la comunità locale da cui erano divisi dalla lingua e dalla religione. Anche se Dettaglio della facciata della Chiesa Madre > Detail of the façade of the Parish Church

La navata centrale della Chiesa Madre > The central nave of the Parish Church

favour the amusement of the nobles of the day. Actors in costumes sewn with high-quality cloths move like pawns among the gonfalons that represent each district of the town. And as happens for the Palio in Siena, there is also great excitement about holding the title of winner for a whole year. The parade around the dame, the dances and the standardbearers brings us to the arrival of Frederick III of Aragona, who in 1356 entered the town to subdue the rebellion against the Orioles family and was welcomed as a liberator. Anyone entering San Piero Patti in this period will have the feeling of having made a big leap in time, landing at the height of the medieval epoch, when, amid standard-bearers and minstrels, court dames and knights, the beauty of the chatelaine was admired. You come to the centre of the town almost without realizing, so sudden is the change between the ample urbanism of places of agricultural origin and the narrow reticular layout of Arab places - Arab like the name of the quaint district, still today called Arabite, built in about 827, the year when the first Arabs settled among these soft hills to continue their work as farmers, their only point in common with the local community from which they were divided by 32


San Piero Patti

Ruggero li scacciò nell’XI secolo, l’aspetto arabo di questo antico quartiere si è conservato soprattutto in quel colpo d’occhio che si ha guardando il paese dalla strada panoramica: se da lontano si ha immediatamente la visione di tetti e case che si affastellano gli uni sulle altre, da vicino si potranno seguire gli stretti vicoli acciottolati sui quali continuano a prospettare qui e là portali in pietra finemente lavorati. Case basse con gli interni ormai diruti nei quali, però, restano testimoni di una storia incredibile gli archi a sesto acuto che continuano a sorreggere le volte di un tempo. Procedendo proprio dal raccordo con la statale, ecco che si giunge in piazza Gorgone dove si innalza imponente, su una elegantissima scalinata a due braccia,

language and religion. Though Roger drove them out in the 11th century, the Arabic look of this old district is preserved, especially in that glimpse that you have looking at the town from the panoramic road: while from afar you immediately have a view of roofs and houses bundled on one another, from close up you can follow the narrow cobbled alleys along which here and there you can see portals in elegantly wrought stone. There are low houses now with tumbledown interiors in which, however, there remains as witnesses to unbelievable history the acute arches that continue to support the vault ceilings of the past. Proceeding from the ring road, you come to Piazza Gorgone, where there imposingly stands, atop an elegant flight of steps with two ramps, the Santa

Chiesa di Santa Maria: il Cristo Nero e, a destra, dettaglio del tetto > Santa Maria Church: the black Christ and, right, detail of the roof

la Chiesa di Santa Maria (XV -XVI secolo). Alla sua destra, una torre campanaria a quattro elevazioni, con una cupoletta di chiara impronta araba a chiudere il campanile. La torre non è adiacente alla chiesa: ne è lontana quanto l’apertura dell’arco romano orientato in senso obliquo rispetto alla facciata della chiesa. Questa curiosità pervade la visione d’insieme di un movimento divertente ed estraniante al tempo stesso, proprio quell’atmosfera che serve per accedere all’interno della chiesa con il giusto stato d’animo. Dopo questo esempio di “originalità”, le tre navate di Santa Maria lasceranno stupiti per grandezza e per eleganza.

Maria Church (15th-16th centuries). To the right of it, there is a bell tower on four levels, with a little dome with a clear Arab impress closing off the bell tower. The tower is not adjacent to the church: it is as far from it as the opening of the Roman arch, and obliquely oriented in relation to the façade of the church. This curiosity pervades the overall view of an amusing and at the same time estranging movement, precisely that atmosphere that serves to go inside the church in the right state of mind. After this example of “originality”, the nave and two side aisles of Santa Maria will surprise you with their 33


Gli itinerari di Sikania > The itineraries of Sikania

E c’è ben di più. A cominciare dal tetto, la cui parte sulla navata centrale è tutta realizzata in legno, a forme ottagonali concentriche all’interno dei quali si apre come un fiore. Nel primo altare a destra, la statua della Madonna nera con una originale dicitura “nigra sum sed formosa”, che vuol dire, “sono nera ma bella”. Ugualmente nero è il Cristo in croce, quasi ad altezza naturale, sistemato nel transetto di destra della chiesa. Conosciuto come il Cristo nero di San Piero Patti, e certamente di epoca gotica, il Cristo mostra tutta la sofferenza umana all’interno di un gioco di marmi davvero particolare: le colonnine che ne delimitano la cappella sono intarsiate di marmi dai diversi colori a strisce verticali. Al principio della navata di destra guardando dall’altare maggiore, ecco l’accesso per la cripta, un luogo antichissimo da poco restituito alle visite. Tornati all’esterno, possiamo ammirare la bella Fontana del Tocco (1875), in marmo bianco di Carrara, che sembra volerci indicare l’arco romanico sulla sinistra. Salendo per questa stradina stretta

La fontana del Tocco > The Tocco fountain

La fontana di San Vito > The S. Vito fountain

bigness and elegance. And there is much more – starting from the roof, whose part over the nave is all in wood with concentric octagonal shape inside which it opens up like a flower. In the first altar to the right, there is the statue of the black Madonna with the original wording “nigra sum sed formosa”, meaning “I am black but beautiful.” Likewise black is the Christ on the cross, almost a natural height, placed in the right transept of the church. Known as the black Christ of San Piero Patti, and certainly Gothic, the Christ shows all human suffering inside a very particular play of marbles: the mullions that delimit its chapel are inlaid with marbles of different colours with vertical stripes. At the start of the right aisle looking at the high altar, you see the access for the crypt, an old place which has recently been reopened to visits. Returning outside, we can admire the beautiful Tocco Fountain (1875), in white Carrara marble, which seems to want to indicate to us the Romanesque arch on the left. Climbing up this 34


San Piero Patti

eppure elegante si giunge al cospetto della bellissima Fontana di San Vito, costruita nel 1686 per “benevolenza” di Giuseppe Caccamo, diciottesimo barone di San Piero Patti. La fontana, una serie di balzi e merletti con tre vasche che si arrampicano fino allo stemma del casato nobiliare, oggi si trova in posizione decentrata rispetto alla scenografia della piazzetta, contribuendo non poco a rendere l’angolo molto più che semplicemente pittoresco. Resta da vedere, a questo punto, il complesso del Carmine, ovvero Chiesa e Convento fondati tra il 1566 e il 1572, un complesso di notevole bellezza architettonica, con la sua parte più occidentale (certamente la più antica) oramai conquistata dai rovi e dalla natura più intricata, e con quel suo accesso dall’originale forma triangolate. Il monastero è stato restaurato di recente e così è tornato all’originaria, semplice bellezza il chiostro rinascimentale, atrio rettangolare cinto da una serie di archi a tutto sesto dai quali sembra riecheggiare ancora il leggero scalpiccio dei carmelitani calzati. Certamente lo è la chiesa, all’interno della quale si ammirano bellissimi affreschi, come quello al centro del tetto la cui cornice a stucco riporta, in un angolo, la data 1722. Bellissimo l’altare, con una costruzione in legno che riflette perfettamente il senso del concetto “barocco”: tantissime le sculture in legno, riproducenti angeli e santi al cospetto del Creatore. (fine)

narrow yet elegant little street, we reach the place of the beautiful San Vito fountain, built in 1686 through the “benevolence” of Giuseppe Caccamo, eighteenth baron of San Piero Patti. The fountain, a series of leaps and laces with three tubs that climb up to the coat-of-arms of the noble family, are today in a decentralized position in relation to the scenography of the little piazza, contributing not a little to making the spot more than simply picturesque. There remains to be seen, at this point, the Carmine complex, i.e. the church and monastery, founded between 1566 and 1572, a complex of major architectural beauty, with its westernmost part (certainly the oldest) now conquered by brambles and the most tangled nature, and with its access a most original triangular shape. The monastery was recently restored, and so the original simple beauty has been restored to the Renaissance cloister, a rectangular atrium girt by a series of round arches from which there still seems to resound the light tread of the barefoot Carmelites. Inside the church there are beautiful frescoes to be admired at the centre of the roof whose stucco cornice bears in a corner the date 1722. A very beautiful feature is the altar, with a construction in wood that perfectly reflects the sense of the “Baroque” concept: there are a great many sculptures in wood, reproducing angels and saints in the presence of the Creator. (the end)

Il complesso del Carmine > The Carmine complex

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Noto > Particolare di Palazzo Nicolaci Detail of Palazzo Nicolaci

Portopalo di Capo Passero > Il Forte spagnolo The Spanish fortress

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Intorno a Siracusa Around Syracuse

Three forts, an old tower and an eighteenthcentury noble palazzo: the list of the buildings restored in the last few months by the Superintendence for the Syracuse Cultural and Environmental Heritage is long and varied and the restitution of so many monuments to public enjoyment enriches a visit to south-eastern Sicilian with interesting features telling us of different moments in Sicilian history.

Vendicari > La Torre The Tower

Brucoli > Il Castello The Castle

Tre fortezze, un’antichissima torre e un palazzo nobiliare settecentesco: l’elenco dei beni restaurati negli ultimi mesi dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa è lungo e vario e la restituzione di tanti monumenti alla fruizione consente di arricchire la visita al Sud-Est siciliano di tappe interessanti che ci raccontano momenti diversi della storia siciliana. 37


Noto > Panoramica A panoramic view

Ce n’è per tutti i gusti: volete visitare una residenza aristocratica del Settecento? Andate a Noto dove, dopo un restauro lunghissimo, hanno finalmente riaperto i battenti i saloni affrescati del Palazzo Nicolaci di Villadorata, dimora sontuosa che molti conoscono per aver ammirato i magnifici mensoloni scolpiti sulla facciata. Preferite il contatto con la natura selvaggia? La fortezza di Capo Passero è quel che fa per voi, inserita com’è in un contesto ambientale selvatico e suggestivo, o anche la Torre di Vendicari, nel cuore dell’omonima area umida. E se avete preso gusto, per così dire, alle fortezze, potete visitare anche quelle di Brucoli e di Augusta.

There is something for all tastes: do you want to visit an eighteenth-century aristocratic residence? Then go to Noto where, after long restoration, the doors of the salons of Palazzo Nicolaci di Villadorata have at last reopened - this is a sumptuous abode that many know for having admired the magnificent corbels carved on the façade. Do you prefer contact with wild nature? The Capo Passero fort is perfect for you, set as it is in a wild and charming environmental context, or also the Vendicari Tower, in the heart of the Vendicari wetland. And if you have acquired a taste, so to speak, for forts, you can also visit the Brucoli and Augusta ones.

Portopalo di Capo Passero > Il Forte spagnolo The Spanish fortress

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Vendicari > Interno della torre Interior of the tower

Noto > Una delle stanze di Palazzo Nicolaci One of the rooms of Palazzo Nicolaci

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Brucoli > Panoramica A panoramic view

Il nostro ideale itinerario parte proprio dalle fortezze, se non altro perché sono più numerose, e in particolare da quella di Brucoli, un borgo marinaro sorto in epoche lontane intorno a una profonda insenatura naturale, un vero e proprio fiordo scavato da un corso d’acqua nel suo procedere verso il mare. Le erte pareti rocciose erano sforacchiate di grotte, ideali per dare riparo alle barche e alle merci che da qui potevano partire verso le più diverse destinazioni mediterranee. Così si formò dapprima un porto canale, e poi, via via, un villaggio, a protezione del quale, nel 1467, venne costruita una prima fortezza per sistemare le artiglierie necessarie a respingere i pirati che con le loro scorrerie funestavano le coste

Our ideal itinerary starts precisely from the forts, if nothing else because they are numerous, and particularly from the one at Brucoli, a seaside village which arose in a distant epoch around a deep natural inlet, a real fiord hewn out by a watercourse on its ways to the sea. The steep rock walls were perforated by caves, ideal for sheltering boats and commodities that from here could set out for the most different Mediterranean destinations. In this way a harbour-canal was formed at first, and then a village, to protect which, in 1467, a first fort was built for the artilleries required to repulse the pirates that with their raids afflicted the island’s coasts. However, it does not seem that the pirates were very wor-

Brucoli > L’ingresso del Castello The entrance of the Castle

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Brucoli > Interno del Castello The interior of the Castle

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Brucoli > Il Castello The Castle

isolane. Pirati che, tuttavia, a quanto pare non si preoccupavano più di tanto delle opere di difesa edificate dai siciliani, evidentemente inefficaci se, pochi decenni più tardi, Carlo V diede ordine all’architetto Camillo Camilliani di provvedere senz’altro alla rifondazione del sistema difensivo costiero. L’architetto si mise subito all’opera e, come prima cosa, censì i beni esistenti per stabilire quali rafforzare e quali fortezze costiere andassero costruite ex novo. Grazie al suo lavoro sorse nell’arco di pochi anni il sistema di torri di avvistamento del quale esistono ancora oggi interessanti resti. Si tratta di una rete di robuste torri dalle quali le sentinelle potevano tenere d’occhio il mare e dare subito l’allarme nel momento in cui fosse stata avvistata una nave. In questo modo le popolazioni potevano mettersi al sicuro e le artiglierie munite per dare ai cattivi la meritata accoglienza. Il sistema di comunicazione fra l’una e l’altra torre era molto semplice: a un orario stabilito i soldati dovevano accendere un falò, per segnalare che la notte era tranquilla. Non appena avessero avvistato le fiamme, i colleghi della torre più vicina dovevano accendere a loro volta un falò e così via si faceva in breve il giro di tutta la costa - secondo alcuni storici addirittura in meno di un’ora. Di questa rete faceva parte la Torre di Vendicari sui cui torneremo più avanti. 42

ried about the defence works built by the Sicilians, which were evidently ineffective, seeing that a few decades later Charles V gave the architect Camillo Camilliani the order to redo the coastal defensive system. The architect immediately set to work and first of all counted the existing fortifications to establish which ones to strengthen and which coastal forts had to be built from scratch. Thanks to his work, within a few years there came the system of lookout towers, interesting remains of which are still extant. What we have is a network of robust towers from which the sentinels could watch the sea and immediately give the alarm as soon as any ship was sighted. In this way people could get to safety and the artillery could be prepared in order to give pirates the due reception. The system of communication between the towers was very simple: at a set time the soldiers had to light a bonfire, to signal that the night was quiet. As soon as they sighted the flames, the people in the nearest tower had in turn to light a bonfire and so forth, and in a short time the signal went all round the coast - according to some historians it even took less than an hour. This network included the Vendicari tower, to which we will return afterwards. The Brucoli fort was counted with the others and the decision was taken to strengthen it further: so in


La fortezza di Brucoli venne censita con le altre e si stabilì di rafforzarla ulteriormente: a metà Cinquecento, così, prese l’aspetto che oggi possiamo ammirare grazie al restauro, ancorché con alcune modifiche. La merlatura, ad esempio, andò distrutta nel corso dell’Ottocento e l’accesso che originariamente era rivolto a Sud oggi è sostituito da un altro portale che guarda invece a Ovest. Le robuste torri angolari, unite da un’altrettanto robusto muraglione, invece, ci sono ancora, così come la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. La fortezza che sorge sull’isola di Capo Passero, di appena qualche anno più recente (venne costruita a partire dal 1606) aveva esattamente lo stesso scopo di difesa delle coste siciliane, una finalità prioritaria, tanto che, quando le casse regie si trovarono a corto di quattrini per la sua realizzazione, venne imposta un’apposita tassa a tutti i comuni siciliani. Per la sua edificazione venne scelto il punto più alto dell’isoletta, un pianoro a 22 metri di altezza sul livello del mare, dal quale si eleva ancora di più grazie a una massiccia base. La robusta cortina muraria, interrotta da pochissime aperture, cinge un cortile acciottolato sul quale si affacciano tutti gli ambienti, sia quelli del primo piano, dove erano i semplici alloggi dei soldati, che del secondo, dove erano sistemati gli ufficiali.

the middle of the sixteenth century it more or less took on the look that we can admire today thanks to the restoration, though there were some later changes. The battlement, for instance, was destroyed during the nineteenth century and the access that originally faced south today is replaced by another portal that faces west. The robust corner towers, joined by a no less robust wall, are still there instead, as is the cistern for collecting rainwater. The fort on the Capo Passero island, built just a few years later (starting from 1606) served exactly the same purpose in defending the Sicilian coasts, a priority aim, so much so that when the royal coffers were found to be short of money for its realization a special tax was imposed on all Sicilian communes. For it the highest point in the islet was chosen, a plateau 22 metres above sea level, above which the fort rises even further thanks to a massive base. Its robust wall, interrupted by few openings, encircles a pebbled courtyard around which there are all the different rooms, both the ones on the first floor, where the simple lodgings of the soldiers were, and those of the second, where the officers were quartered. The islet also has environmental value, because of the presence, among other things, of a colony of dwarf palms.

Portopalo di Capo Passero > Il Forte The Fortress

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Allarmi allarmi ca la campana sona, li turchi sunu junti a la marina, ccu avi li scarpi rutti si la sola, ca iu mi la sulai sta matina! (Alarm, alarm, for the bell is ringing, / The Turks have come to the beach, / Anyone with broken shoes should sole them, / And I soled mine this morning!)

Vendicari > Panoramica ed interno della Torre A panoramic view and the interior of the Tower

L’isoletta ha anche un valore ambientale, per la presenza, fra l’altro, di una colonia di palme nane. Risale al XIII secolo il Forte Vittoria, anche questo restaurato da pochi mesi, nella zona portuale di Augusta. Fondato per volere di Federico II di Svevia - che, a quanto si racconta, si era rifugiato nella rada di Augusta per sfuggire a una tempesta, ed era rimasto colpito dalla bellezza di questo luogo - incorporò una torre normanna ed era, come le fortezze federiciane, a pianta squadrata e con torri angolari. Le tre fortezze saranno tutte adibite a ospitare attività culturali e saranno visitabili, così come la Torre sveva di Vendicari, realizzata nel Quattrocento a guardia della tonnara e non soltanto. Era una delle più potenti della Sicilia, essendo dotata della bellezza di quattro cannoni e altrettante sentinelle. Oggi, decisamente pacifica, si staglia nella sua veste restaurata sul mare ed è uno dei simboli della riserva. Cambiamo totalmente genere nel parlarvi dell’ultimo restauro, quello del Palazzo Nicolaci di Villadorata: si tratta infatti di un palazzo di città, nel cuore del centro storico di Noto. Si affaccia sulla via Nicolaci, una stradina in pendenza a pochi passi dal Duomo - peraltro magnificamente restaurato anche quello - con una serie di balconi sorretti da mensoloni scolpiti, di rara bellezza e ricchezza di dettagli (in 44

From the 13th century there comes the Vittoria Fort, also restored in recent months, in the port area of Augusta. It was founded at the behest of Frederick II of Swabia - who, it is recounted, sheltered in Augusta to escape a storm, and was struck by the beauty of this place - and incorporated a Norman tower and, like other Frederician forts, is square and has corner towers. The three forts will be used for cultural activities and will be visitable, like the Swabian Tower at Vendicari, built in the fifteenth century to protect the tuna station and other things. It was one of the most powerful in Sicily, having no fewer than four guns and as many sentinels. Today, decidedly pacific, it rises up over the sea with its restored look and is one of the symbols of the reserve. We move on to something completely different to speak of the latest restoration, that of Palazzo Nicolaci di Villadorata: this is a town building, in the heart of the historic area of Noto. It is in Via Nicolaci, a little sloping street a stone’s throw from the cathedral also magnificently restored - with a series of balconies supported by sculpted corbels showing rare

Noto > Palazzo Nicolaci


uno dei personaggi si è voluto riconoscere il barone Corrado, uno dei proprietari del palazzo). Per molti anni, questi mensoloni sono stati l’unica parte visibile del palazzo, custodi silenziosi di un interno da tempo chiuso. Oggi non è più così, per fortuna, e si può tranquillamente accedere al primo piano del palazzo, con i suoi ambienti en suite fra cui spicca il

beauty and wealth of details (in one of the characters people have recognized Baron Corrado, one of the owners of the building). For many years, these corbels were the only visible part of the building, silent custodians of a long closed interior. Luckily, this is no longer the case, and one can now access the first floor of the palazzo, with its en suite rooms, among which

Noto > Due stanze di Palazzo Nicolaci Two rooms of Palazzo Nicolaci

grande salone delle feste. Ogni più piccolo dettaglio è stato ripristinato con cura, dagli impegnativi affreschi che ricoprono pareti e soffitto del salone delle feste in un insieme ricchissimo di immagini (una fascia lungo il perimetro raccoglie i simboli di tutti i molteplici interessi dei Villadorata, dalla matematica alla gnomonica passando per la caccia e l’archeologia) alla carta da parati. Gli arredamenti originali, andati perduti, sono stati sostituiti con altri pezzi d’epoca, per restituire ai visitatori l’immagine autentica di un palazzo nobiliare barocco. (testo: chris j. raeli > foto: archivio Soprintendenza Siracusa)

there stands out the big salon for parties. Every smallest detail has been carefully restored, from the demanding frescoes covering the walls and ceiling in the party salon in a whole rich in images (a fascia along the perimeter gathers together the symbols of all the manifold interests of the Villadoratas, from mathematics to gnomonics through hunting and archaeology) to the wallpaper. The original furnishings, which are no longer extant, have been replaced with other period pieces to give visitors the authentic image of a Baroque noble palazzo. (text: chris j. raeli > photos: Superintendance of Syracuse archive)

Visite > Visits

Torre Vendicari: Riserva di Vendicari. Per le visite rivolgersi all’Ispettorato Foreste di Siracusa > For the visits call the Forestry of Syracuse tel. 0931 67450

Forte di Brucoli, Forte di Capo Passero, Forte Vittoria: Per le visite rivolgersi alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa > For the visits to the fortresses call the Superintendance for Cultural Heritage of Syracuse tel. 0931 450811

Palazzo Nicolaci: Noto, via Nicolaci - tel. 320 5568038 visite tutti i giorni 9-13 e 16-20 - ingresso 4 € > visits every day 9-1 and 4-8 - admission 4 €

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Il Castello a Mare “Com’è strana questa nostra città! Prima demoliamo un monumento, poi ci ripensiamo e, dopo qualche tempo, ci diamo da fare con indagini ‘archeologiche’ per rimettere in luce quanto non siamo riusciti a distruggere”. Rosario La Duca

Molti, in tutta onestà, non sapevano nemmeno della sua esistenza: da decenni, il Castello a Mare era nascosto da una cortina di cemento di migliaia di metri cubi e oltretutto era in una condizione tale che solo uno sforzo di fantasia o una guida estremamente competetente potevano mettere in luce le forme di una fortificazione risalente addirittura al X secolo. Una pecca a cui tantissimi cittadini 46

Many, in all honesty, didn’t even know it existed: for decades, the Sea Castle was hidden by a wall of cement of thousands of cubic metres, and moreover was in such a condition that only an effort of imagination or an extremely competent guide could show even the shape of a fortification dating from the 10th century. This situation has been remedied in the last few weeks. Now the fort


The Sea Castle “How strange this city of ours is! First we demolish a monument, then we think about it again and, after a short time, we busy ourselves with ‘archaeological’ investigations to bring back to light what we have not succeeded in destroying.” Rosario La Duca

hanno potuto porre rimedio nelle scorse settimane, quando il forte è tornato visibile (quel che ne resta, quantomeno, visto che in larga parte è stato demolito) grazie a un restauro piuttosto impegnativo, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello burocratico, visto che si son dovuti mettere d’accordo Autorità Portuale e Comune di Palermo, Intendenza di Finanza e Sovrintendenza. Un’opera complicata, evidentemente, iniziata addirittura nel 1988, ma ne è sicuramente valsa la pena, visto che Palermo ha potuto riappropriarsi di uno dei segni del suo passato. L’imponente mole di questa fortezza doveva scoraggiare chiunque dall’avventurarsi senza invito nel porto di Palermo, e per questo scopo era stata realizzata già in epoca musulmana e potenziata dai Normanni. Aveva insomma un’importanza fondamentale nel sistema difensivo della città, e aveva dato il nome all’intero mandamento Nordorientale della città, chiamato appunto Castellammare. Fino al XIV secolo mantenne la pri-

has once again become visible (or at least what is left of it, considering that largely it was demolished) thanks to restoration that has been rather demanding, not only from the economic but also from the bureaucratic point of view, seeing that agreement was required between the Harbour Authority and Palermo Council, the Department of Internal Revenue and the Superintendence. It was evidently complicated work, begun way back in 1988, but it has certainly been worth it, considering that Palermo has been able to get back one of the signs of its past. The imposing and massive structure of this fort was intended to discourage anyone from venturing into the port of Palermo without an invitation, and for this purpose it was built way back in the Moslem epoch and strengthened by the Normans. In short, it was of fundamental importance in the defensive system of the city, and gave the name to the whole north-eastern district of the city, called, precisely, Castellammare. Until the 14th century it maintained its original quadrangular shape, with a “keep”, moats and prisons. In 1496, by order of King Ferdinand the Catholic, it was strengthened with a new trapezoidal wall that widened the area of the castle, in which, among other things, a robust entrance flanked by two towers was built. At the start of the sixteenth century new bastions were added, two of which, at the south and west corners of the wall, were brought to light by the excavations, together with their big moats. These ramparts also served to defend the castle on the city side, from which the viceroys feared revolts might start. In effect, in 1860, during the insurrec47


mitiva forma quadrangolare, con una “torre mastra”, i fossati, le prigioni. Nel 1496, per ordine di re Ferdinando il Cattolico, venne fortificata con una nuova cinta di forma trapezoidale che ampliava l’area del castello, in cui fu realizzato, fra l’altro, un robusto portone d’ingresso affiancato da due torrioni. Al principio del Cinquecento vennero costruiti nuovi bastioni, due dei quali, agli angoli Sud e Ovest della cinta, sono stati riportati in luce dagli scavi, insieme ai loro grandi fossati. Questi baluardi servivano alla difesa del castello anche dalla parte della città, dalla quale i Vicerè temevano potessero partire delle sommosse. In effetti, nel 1860, durante le insurrezioni legate all’arrivo a Palermo di Garibaldi, da qui partirono i bombardamenti che dovevano scoraggiare i rivoluzionari. Anche per questo, Giuseppe Garibaldi ne ordinò la demolizione in quello stesso anno. Un lavoro lungo e difficile, per la verità, che non fu portato a termine. In compenso, circa 60 anni dopo, per la costruzione del pontile del porto, il forte fu quasi completamente smantellato. Solo le proteste di alcuni intellettuali riuscirono a sottrarre alla distruzione alcune parti del castello, quelle che oggi sono state rimesse in luce: la Porta Aragonese e la Torre Mastra (intorno a essa, è stata rinvenuta anche una necropoli di rito islamico). Visite tutti i giorni ore 9-19, ingresso 1 €. (foto > toni compagno)

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tions linked to the arrival of Garibaldi in Palermo, from here the bombardments started that were meant to discourage the revolutionaries. For this reason too, Giuseppe Garibaldi ordered its demolition that same year. This was a long and difficult job, actually, which was not completed. Instead, about 60 years later, for the construction of the port wharf, the fort was almost entirely dismantled. Only the protests of some intellectuals succeeded in saving some parts of the castle, the ones that have now been brought to light: the Aragonese Gate and the Keep (around it, a necropolis with the Islamic rite has also been recovered). Visits every day 9-7, admission 1 €. (photos > toni compagno)


I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling

> week end > l’albergo > dove dormire > dove mangiare > week end > the hotel > where to sleep > where to eat


WEEK END>

> Petralia Sottana (Palermo)

23-25/10 Sapori in festa sulle Madonie A festival of flavours in the Madonie

Informazioni> Information: www.petraliasottana.net

Una festa per i golosi ma anche per coloro che amano le belle tradizioni folcloristiche di una volta: c’è un po’ di tutto nella “festa dei sapori madoniti” che la graziosa cittadina di Petralia Sottana dedica ai prodotti della montagna. Fino a qualche anno fa, la manifestazione si chiamava “sagra delle castagne”, ma da qualche tempo il nome è stato cambiato perché non ci si limita certo solo alle castagne. Se è vero infatti che è possibile rimpinzarsi di caldarroste, non bisogna dimenticare che ci sono anche i formaggi, i funghi e tanto altro ancora. La festa vive anche di una pittoresca processione di carri allegorici, gite in montagna dove crescono i castagni secolari, spettacoli folcloristici e altro ancora. Un’eccellente occasione, insomma, per trascorrere un fine settimana in montagna, in uno dei paesini più graziosi del Parco delle Madonie, con il suo impianto urbano ancora medievale e le belle chiese, fra cui spiccano la Chiesa Madre (fondata forse

già prima dell’anno Mille, si presenta nell’aspetto secentesco; custodisce opere dello Zoppo di Gangi e di Pietro Novelli e un prezioso tesoro di ori e argenti antichi), la Santissima Trinità (la cui opera più preziosa è una grande ancona marmorea di Giandomenico Gagini) e la Chiesa di San Francesco d’Assisi, con pregiati affreschi barocchi; nel convento quattrocentesco annesso alla chiesa è ospitato l’interessante museo civico. Nei dintorni, diverse le destinazioni per piacevole passeggiate, sia che si preferiscano le antiche architetture, sia che si voglia esplorare i tesori naturalistici del Parco. Pochi chilometri, ad esempio, ci separano da Petralia Soprana, un altro paesino medievale di sicura suggestione, e da Gangi, uno fra i centri abitati più antichi e pittoreschi dell’intera zona. Fra le escursioni di interesse naturalistico, da segnalare quelle al Vallone Madonna degli Angeli, dove crescono gli ultimi esemplari al mondo dell’abete dei Nebrodi, e a Piano Battaglia, rinomata stazione sciistica. Come arrivare > Dall’autostrada Palermo-Catania, uscita Tremonzelli

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WEEK END>

A feast for gluttons but also for people that love the beautiful folklore traditions of the past: there is something of everything in the “festival of Madonie tastes” that the attractive town of Petralia Sottana devotes to mountain products. Until a year ago, the event was called “chestnut festival” but a while ago the name was changed because it is certainly not limited to chestnuts. If it is true that it is possible to gorge yourself with roast chestnuts, it mustn’t be forgotten that there are also cheeses, mushrooms and many other things. The festival also involves a picturesque procession of floats, trips to the mountains, where centuries-old chestnut trees grow, folk shows and other things. In short, this is an excellent opportunity to spend a weekend in the mountains, in one of the most attractive little towns in the Madonie Park, with an urban layout still that is medieval and beautiful churches, among which there stand out the Parish Church, perhaps founded before the year

1000, but now with its eighteenth-century look and containing works by the Gangi Cripple and Pietro Novelli and a precious treasure of old gold and silver pieces); Santissima Trinità (whose most precious work is a big marble altarpiece by Giandomenico Gagini) and the San Francesco d’Assisi Church, with fine baroque frescoes and a fifteenth-century monastery attached to the church housing the interesting civic museum. In the outskirts there are various destinations for pleasant walks, whether you prefer old architectural features or want to explore the natural treasures of the Park. In this connection, just a few kilometres away, for instance, there is Petralia Soprana, another very charming little medieval town, and Gangi, one of the oldest and most picturesque villages in the whole area. Among nature excursions, mention must be made of those to the Vallone Madonna degli Angeli, where the last exemplars in the world of the Nebrodi fir grow, and to Piano Battaglia, a famous skiing resort.

Dove dormire> Where to sleep Hotel Madonie corso P. Agliata, 81 Petralia Sottana tel. 0921 641106 Dove mangiare> Where to eat Trattoria Pizzeria Da Salvatore p.zza San Michele, 3 Petralia Soprana tel. 0921 680169 conto circa 25 € > bill about 25 €

Petralia Sottana > ph_hanne carstensen

How to get there > Palermo-Catania motorway, Tremonzelli exit 51


WEEK END>

> Cefalù (Palermo)

30/10-01/11 Il passato in un’auto The past in a car

Informazioni> Information: www.sicilylanciagraffiti. com

Lo spirito della manifestazione automobilistica che vi segnaliamo è già tutto nel suo nome: Sicily Lancia Graffiti si propone, infatti, di ricordare con nostalgia il passato recente attraverso un raduno di auto. La manifestazione, ideata dalla società Stratos DMC di Palermo, è alla sua prima edizione, e vuole essere l’occasione per ripercorrere nel contempo alcune delle strade che hanno reso celebre il nome di Vincenzo Lancia e delle sue vetture nel mondo. Il percorso del raduno, che avrà caratterizzazione prevalentemente turistica, interesserà infatti anche il tracciato di 72 km della mitica “Targa Florio”. In questa corsa Vincenzo Lancia ottenne un secondo posto da pilota nel 1907 e nel 1908 (su vetture Fiat), mentre la marca automobilistica da lui poi fondata ha conseguito cinque vittorie nella gara di velocità e dieci in quella rally. Quartier generale della manifestazione sarà la cittadina di Cefalù dove le vetture partecipanti saranno esposte al pubblico di

nostalgici, appassionati e curiosi nei momenti di sosta. Il programma della manifestazione prevede il passaggio (venerdì 30) sul percorso della cronoscalata “Cefalù-Gibilmanna” (in passato valida per il Campionato Europeo della Montagna), continuando in successione lungo il tracciato di una delle classiche prove speciali su asfalto del vecchio “Rally di Sicilia” (oggi Targa Florio): da Piano Fate (in cima a Gibilmanna) giù sino a Lascari passando per Gratteri, una discesa d’altri tempi e mozzafiato. Sabato altre frazioni del primo rally siciliano (Cefalù, Castelbuono, Bivio Munciarrati, Collesano, Bivio Lascari). Domenica il gran finale con la kermesse sul piccolo tracciato della Targa Florio di velocità, comprendendo la visita dei musei di Collesano e Campofelice di Roccella dedicati alla mitica gara, ed il pranzo a buffet alle Tribune di Cerda. Di altre iniziative collaterali potranno usufruire sia gli iscritti, sia il pubblico di appassionati (il programma preciso è pubblicato sul sito internet indicato a fianco). Come arrivare > Dall’autostrada Palermo-Messina, uscita Cefalù

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WEEK END>

The spirit of the motoring event that we are going to tell you about is already present in its name: the fact is that Sicily Lancia Graffiti intends nostalgically to evoke the recent past through a car rally. The event, conceived by the Stratos DMC company in Palermo, is being held for the first time, and aims at the same time to be an opportunity to go along some of the roads that the name of Vincenzo Lancia and his cars made famous in the world. In this connection, the route of the rally, which will have a predominantly tourist character, will also include the 72 km of the mythical Targa Florio race. In this race Vincenzo Lancia came second in 1907 and in 1908 (in Fiat cars), while the car make he later founded had five wins in the speed race and ten in the rally. The headquarters of the event will be the little town of Cefalù, where the participating cars will be displayed to a public of nostalgic, impassioned and curious people during halts.

The programme of the events contemplates a drive (Friday 30) up the route of the Cefalù-Gibilmanna timed uphill race (valid in the past for the European Mountain Championship), continuing in succession along the route of one of the classic special tests on asphalt of the old Sicily Rally (today Targa Florio): from Piano Fate (atop Gibilmanna) down to Lascari via Gratteri - a breathtaking descent of the past. On the Saturday there will be other stages of the first Sicilian rally (Cefalù, Castelbuono, Munciarrati Fork, Collesano, Lascari Fork). On the Sunday there will be the grand finale with the drive along the small Targa Florio speed route, including a visit to the museums at Collesano and Campofelice at Roccella devoted to the mythical race and a buffet lunch at the Cerda stands. Other events will also be open to members and racing enthusiasts (the precise programme can be found on the internet site indicated to the side).

Dove dormire> Where to sleep Cefalù Sea Palace lungomare G. Giardina tel. 0921 925016; doppia BB da 120 € > double BB from 120 € Dove mangiare> Where to eat La Botte via Veterani, 20 tel. 0921 424315; conto circa 40 € > bill about 40 €

How to get there > Palermo-Messina motorway, Cefalù exit 53


OSPITALITÀ>HOSPITALITY

I Consigli di Sikania > Sikania advices

Hotel Garibaldi al Politeama > Palermo La posizione centralissima, proprio a fianco dell’elegante mole del Teatro Politeama Garibaldi, sulla piazza principale di Palermo, è il più importante “valore aggiunto” dell’albergo che vogliamo presentarvi questo mese. Aperto da pochi mesi dopo l’accorta ristrutturazione di un’elegante palazzina d’epoca, è un albergo moderno, di categoria quattro stelle, con 71 camere elegantemente arredate (otto sono suite, con bellissima vista sul teatro) e soprattutto molto confortevoli: l’ospite ha infatti a dispo-

sizione climatizzazione regolabile autonomamente, cassaforte, tv con ricezione satellitare, connessione internet, bollitore per the e infusi, bagno con vasca idromassaggio e/o doccia, e altro ancora. Molto comodo anche il piccolo posteggio interno dell’albergo, del quale i clienti possono fruire liberamente. L’hotel si rivolge essenzialmente alla cosiddetta clientela business, vale a dire alle persone che viaggiano per affari, ma la posizione centrale lo rende adatto anche a coloro che visitano Palermo da sem-

Hotel Garibaldi al Politeama > via Emerico Amari, 146 Palermo - tel. 091 6017111 - www.ghshotels.it > la doppia con prima colazione da 160 € > double with breakfast from 160 € The very central position, right next to the massive and elegant Teatro Politeama Garibaldi in the main square in Palermo, is the most important “added value” of the hotel that we want to present to you this month. It was opened a few months ago after careful restructuring of an elegant period villa, and is a modern four-star hotel, with 71 rooms that are elegantly furnished (eight are suites, with beautiful views of the theatre) and above all very com54

fortable: for the guest there is independently adjustable climatization, safe, satellite TV, internet connection, a kettle for tea and other beverages, bathroom with Jacuzzi and/or shower and yet other things. Also very convenient is the small parking area inside the hotel, which guests can use freely. The hotel is essentially for the so-called business clientele, i.e. people that travel for business, but the


plici turisti. Basta uscire dal portone, infatti, per trovarsi in pieno centro, a pochi passi dalla zona storica della città con i suoi tanti monumenti così come dalla più elegante zona commerciale. E anche se il Garibaldi non dispone di ristorante (mette comunque a disposizione il suo “bar del teatro” al quale è possibile richiedere un aperitivo rinforzato o un piatto unico - oltre a una buona scelta di ottima pasticceria!), nella zona sono comunque presenti locali per tutte le tasche e tutti i gusti. Il Garibaldi nasce dall’esperienza del gruppo GHS, proprietario anche dell’Hotel Astoria Palace, in posizione più periferica. Quest’ultimo è un albergo particolarmente adatto a ospitare congressi, anche di grandi dimensioni, e da qualche tempo si è dotato altresì di centro benessere, per venire incontro a una richiesta sempre più diffusa da parte della clientela. (maria cristina castellucci)

central position also makes it suitable for people that visit Palermo as simple tourists. You just have to go out of the front door to be right in the centre, a stone’s throw from the historic area of the city with its many monuments, and from the most elegant shopping area. And though the Garibaldi has no restaurant (however, guests can use its “theatre bar,” where they can get a strengthened aperitif or a single dish - as well as a good choice of excellent confectionery!) in the area there are eating and drinking places for all pockets and tastes. The Garibaldi was born of the experience of the GHS group, which also owns the Astoria Palace hotel in a more peripheral position. The latter is a hotel particularly suited to hosting congresses, including big ones, and recently it also put in a well-being centre, to meet the growing demands of its clientele. (maria cristina castellucci)

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Dove dormire Where to sleep

I prezzi indicati si riferiscono alla camera doppia con prima colazione SUITE D’AUTORE ART DESIGN GALLERY HOTEL Piazza Armerina - piazza Duomo, ☎ 0935 688553; suite BB da 100 €

Palermo & Provincia

Caltanissetta & Provincia

B&B ALLAKALA Palermo - corso Vittorio Emanuele, 71 ☎ 091 7434763; da 90 €

HOTEL PLAZA Caltanissetta - via B. Gaetani, 5 ☎ 0934 583877; 80 €

BB22 Palermo - largo Cavalieri di Malta, 22; ☎ 091 6111610; da 110 €

FALCONARA CHARMING HOUSE Butera - SS 115 km 243 ☎ 0934 349012; da 200 €

AZIENDA AGRITURISTICA ROCCA D’AQUILA Agira - contrada Gararai e Rocca d’Aquila, Strada Provinciale 59, ☎ 320 4679569; FB 80 €

HOTEL PORTA FELICE Palermo - via Butera, 47; ☎ 091 6175678, da 140 € MASSERIA SUSAFA Polizzi Generosa - contrada Susafa; ☎ 338 9608713; da 80 €

FARM, OSPITALITÀ DI CAMPAGNA Butera - contrada Strada ☎ 0934 346600; da 110 €

Messina & Provincia

Catania & Provincia

NH LIBERTY HOTEL Messina - via I Settembre, 15, ☎ 090 6409436; da 102 €

BB EH13 Catania - via Sant’Euplio, 13 ☎ 095 7152216; da 90 €

HOTEL HYCESIA Isola Panarea - via san Pietro, ☎ 090 983041; da 100 €

IL PRINCIPE HOTEL Catania - via Alessi, 24 ☎ 095 2500345; da 119 €

GRAND HOTEL SAN PIETRO Taormina - via Pirandello, 50, ☎ 0942 6207111; da 138 €

HOTEL SANTA CATERINA Acireale - via Santa Caterina, 42b ☎ 095 7633735; da 140 €

HILTON PORTOROSA Furnari - Complesso turistico Portorosa, ☎ 0941 802 500; da 170 €

MASSERIA PERNICE Monreale - contrada Pernice ☎ 0924 36797; da 170 € (soggiorno minimo 3 notti)

Agrigento & Provincia VILLA ATHENA HOTEL Agrigento - via Passeggiata Archeologica, 33 ☎ 0922 596288; da 240 € (apertura maggio 2009) AZIENDA AGRICOLA MANDRANOVA Campobello di Licata - SS. 115, km217 ☎ 348 3150015; da 122 € IL GATTOPARDO DI LAMPEDUSA Isola Lampedusa - contrada Cala Creta, via Beta, 6, ☎ 0922 970051 solo soggiorni settimanali in pensione completa, a partire da 1220 € a persona TENUTA STOCCATELLO Menfi - S.P. 42 Menfi-Partanna km 6, ☎ 333 9035428; da 70 €

BORGO PETRA Mascalucia - via Teatro, 9 ☎ 095 7277184; da 80 € AGRITURISMO FONDO CIPOLLATE Castiglione di Sicilia - contrada Cipollate, 12-14, frazione Mitogio ☎ 389 1571912; da 70 €

AGRITURISMO FATTORIA DI GRENNE Ficarra - località Grenne, ☎ 0941 582757; da 80 €

Ragusa & Provincia

CAMBIOCAVALLO Pozzallo - contrada Zimmardo, ☎ 0932 779118; da 110 € MASSERIA CIANCIÒ Modica - contrada Cianciò -Graffetta, ☎ 335 330299; da 78 €

Siracusa & Provincia HOTEL ALGILÀ Siracusa - via Vittorio Veneto, 93, ☎ 0931 465186; da 160 € HOTEL ONE Siracusa - via Diodoro Siculo, 4, ☎ 0931 411355; da 99 € COUNTRY HOUSE MONTELUCE Noto - contrada Vaddeddi, ☎ 335 6901871; da 120 € ZAIERA RESORT Solarino - contrada Zaiera, ☎ 0931 461046; da 100 €

Trapani & Provincia HOTEL TORRI PEPOLI Erice - viale Conte Pepoli, ☎ 333 3010504; da 250 €

Enna & Provincia

VILLA CARLOTTA Ragusa - via Ungaretti, ☎ 0932 604140; da 120 €

RELAIS ANGIMBÉ Calatafimi - Segesta SS 113 Palermo-Trapani, uscita Alcamo ovest, km 338,4; ☎ 0925 530120; da 90 €

BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro ☎ 0935 640529; da 80 €

HOTEL 900 Scicli - via Duprè, 11, ☎ 0933 843817; da 90 €

ZUBEBI RESORT Pantelleria - Contrada Zubebi, ☎ 0923 913653; da 160 €

ASTORIA PALACE HOTEL, PALERMO. L’organizzazione di congressi perfetti

Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto

via Montepellegrino, 62 - 90142 Palermo - ☎ +39 091 6280140 - fax + 39 091 6371227



Dove mangiare

Il prezzo indicato (se non diversamente specificato) si riferisce a un pasto completo, escluse bevande

Where to eat

Palermo & Provincia IL MIRTO E LA ROSA Palermo - via Principe di Granatelli, 30, ☎ 091 324353, chiuso domenica e 10 giorni a luglio; 25 € ACANTO BLU Palermo - via Torrearsa, 8 ☎ 091 320444, chiuso domenica; 30 € RISTORANTE SANT’ANDREA Palermo - piazza Sant’Andrea, 4, ☎ 091 334999; chiuso domenica (aperto solo a cena); 30 € ANTICA STAZIONE DI FICUZZA

Corleone - borgo di Ficuzza, ☎ 091 8460000; menù degustazione; 25 € RISTORANTE CAFFÈ DUOMO Cefalù - piazza Duomo, 19, ☎ 0921 921271; chiuso martedì (da ottobre a Pasqua); 30 € TRATTORIA DON CICCIO Bagheria - via del Cavaliere, 87, ☎ 091 932442; chiuso mercoledì e domenica; 25 €

Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102, ☎ 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €

L’OSTE E IL SACRESTANO Licata - via Sant’Andrea, 19, ☎ 0922 774736, chiuso lunedì e domenica sera (in inverno); 35 € IL VIGNETO Menfi - contrada Gurra di Mare, ☎ 0925 71732; 30 € RISTORANTE DISIO Sciacca - via Vittorio Emanuele 107, ☎ 0925 86922; chiuso martedì

Caltanissetta & Provincia

Messina & Provincia

VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 ☎ 0934 582331; chiuso domenica e lunedì a pranzo; 25 €

DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; ☎ 090 44720; chiuso lunedì e in agosto; 25 €

L’ANGOLO DIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, ☎ 0934 542983; chiuso lunedì e domenica sera; 25 €

TENTAZIONI Isola Salina - via Rotabile, 11, ☎ 090 9809209; sempre aperto nei mesi estivi; menù degustazione 40 €

VILLA ROSANGELO Mazzarino - Contrada Pileri, ☎ 0934 381437, chiuso lunedì; 20 €

Catania & Provincia IL SALE ART CAFÈ Catania - via S. Filomena, 10, ☎ 095 316888; chiuso martedì; 35 €

GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta via Piave, 3, ☎ 095 7512727; chiuso lunedì; 45 € (prenotazione obbligatoria)

Via Trapani, 4/a Palermo ☎ 091 58 65 66

AL FOGHER Piazza Armerina - contrada Bellia, SS117 bis, ☎ 0935 684123; chiuso domenica sera e lunedì; 50 € OSTERIA DI AGAR Pietraperzia - via San Giuseppe, 4; ☎ 0934 462168; aperto a cena tutti i giorni, la domenica anche a pranzo (su prenotazione); 30 €

IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 ☎ 095 7159247; 35 €

REGINE

ARISTON Enna - via Roma, 353, ☎ 0935 26038; chiuso domenica; prezzo medio 25 €

OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - contrada Torre, ☎ 0922 829824; chiuso mercoledì; 22 €

IL CUCINIERE Catania - via Carmelo Finocchiaro Aprile, 110, ☎ 095 7470702; 40 €

Ristorante

Enna & Provincia

GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, ☎ 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € LA SCALA Caltagirone - Scala S. Maria del Monte, 8; ☎ 0933 57781; chiuso mercoledì; 25 €

LA CAPINERA Taormina - via Nazionale Spisone, 177, ☎ 0942 626247; chiuso lunedì; 45 € PICCOLO CASALE Milazzo - via R. D’Amico, 12, ☎ 090 9224479; chiuso lunedì; 50 €

LA GAZZA LADRA Modica - via Blandini, 11, ☎ 0932 755655; chiuso domenica sera e lunedì; menù da 50 a 68 €

Siracusa & Provincia TRATTORIA LA FOGLIA Siracusa - via Capodieci, 29, ☎ 0931 66233, chiuso martedì (mai in estate); 30 € DON CAMILLO Siracusa - via Maestranza, 96, ☎ 0931 67133, chiuso domenica, 50 € TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23, località Marzamemi, ☎ 0931 841772; chiuso martedì; 25 € LA LOCANDA DEL BORGO Rosolini - Via Controscieri, ☎ 0931 850514; chiuso martedì; 40 € RISTORANTE CANTUCCIO Noto - via Cavour, 12, ☎ 0931 837464; chiuso lunedì; 32-35 €

Trapani & Provincia

DA NINO Letojanni - via L. Rizzo, 29, ☎ 0942 36147; chiuso martedì; 50 €

CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 ☎ 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 €

TRATTORIA FRATELLI BORRELLO Sinagra - contrada Forte, ☎ 0941 594844; chiuso mercoledì; 20 €

LA NICCHIA Pantelleria - contrada Scauri Basso, tel. 0923 916342; chiuso 1/1-31/3; 40 €

Ragusa & Provincia

LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte, ☎ 0924 46820; 30 €

CUCINA E VINO Ragusa - via Orfanotrofio, 91 ☎ 0932 686447, chiuso martedì, 20 € DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 ☎ 0932 651265; chiuso lunedì e domenica sera; 100 € TOCCO D’ORO Comiso - corso Vittorio Emanuele, 1, tel. 0932 968211; chiuso lunedì; menù degustazione 25 €; a la carte 35 €

ANTICHI SAPORI Partanna - via Vittorio Emanuele, 211, tel. 0924 922618; chiuso lunedì; menu degustazione da 20 € ANTICO BORGO MARINARO Mazara del Vallo - Lungocanale Ducezio 30, ☎ 0923 931619; aperto solo a cena, su prenotazione; menù fisso, vini compresi, 60 €


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In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

Nicolò Angileri con Raffaella Catalano

Angeli e orchi Storie vere di pedofilia, vicende insospettabili, raccontate da un polizziotto che le vive ogni giorno

Un poliziotto della Sezione specializzata minori di Palermo racconta - con l’aiuto di una giornalista - come, da anni, combatte la pedofilia. È un compito delicato, che richiede molta caparbietà per superare l’orrore dei tantissimi casi di bambini segnati dalle violenze sessuali e infinita sensibilità per accostarsi alle piccole vittime e indurle a liberarsi dall’incubo. Senza indulgere mai nella morbosità, questo libro - che ha la prefazione di Ficarra e Picone - racconta con delicatezza storie vere di abuso e di recupero dell’innocenza. Per contribuire a cancellare tabù e silenzi. Dario Flaccovio Editore, 180 pagg., 12 €

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Angeli e orchi di Nicolò Angileri con Raffaella Catalano

l’autore> Nicolò Angileri è nato a Ficarazzi (PA) nel 1970. È sposato e padre di due figli. Dopo aver vinto due concorsi, per entrare nell’Arma dei Carabinieri e nella Polizia di Stato, senza alcun dubbio ha scelto quest’ultima e si è arruolato nel 1989. Tra le sue varie esperienze, anche quella alla Sezione omicidi della Squadra Mobile di Palermo, dove ha lavorato contribuendo alla prima cattura del boss Sandro Lo Piccolo. Attualmente Angileri è in servizio alla Sezione specializzata reati in danno di minori.

con> Raffaella Catalano è nata a Palermo nel 1964. Giornalista, lavora dal 2000 come editor e consulente con case editrici, tra le quali Dario Flaccovio, e per alcuni scrittori. Fa parte del gruppo Fattesto (www.fattesto.it) che offre servizi ad autori ed editori e organizza corsi di editoria e di scrittura creativa. Per oltre dieci anni ha collaborato come cronista di giudiziaria con i quotidiani la Repubblica e La Sicilia e con alcune radio e tv, seguendo i più importanti processi di mafia palermitani.

La caparbietà

M

i chiamo Nicolò Angileri, faccio il poliziotto e la prima storia di questo libro è la mia. Non è drammatica. Nulla a che vedere con quelle che racconterò dopo, che sono violente, strazianti. Però è una storia che credo meriti di essere conosciuta. Se non altro, per spiegare come sono entrato in polizia e poi arrivato a lavorare con i bambini, e perché il lavoro che ho oggi non lo cambierei con nessun altro. Il poliziotto non volevano farmelo fare. Ma ero un predestinato, solo che allora, nel 1989, non lo sapevo. Nessuno lo sapeva. Venivo da Ficarazzi - un paesino vicinissimo a Palermo - da una famiglia di fornai, e dai quattordici ai sedici anni avevo aiutato mio zio a vendere il pane su un banchetto del mercato del Capo, uno dei più belli e vivi del capoluogo siciliano. Ma all’epoca della visita militare per il servizio di leva, mentre la prospettiva per me era il battaglione San Marco, cambiai repentinamente idea, come se fossi stato folgorato all’improvviso, e decisi di fare domanda per diventare ausiliare in polizia. […] All’inizio fu il Reparto mobile. Diventai uno di quelli che molto tempo prima, nel periodo buio del terrorismo, si chiamavano celerini. Tutori dell’ordine pubblico, insomma. Dopo un paio d’anni, mi trasferirono vicino Reggio Calabria, a Condofuri. Che, guarda caso, significa “covo di ladri”.

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Ammetto che piansi quando seppi di dover partire. Non volevo lasciare la mia città proprio all’inizio del mio percorso, quando dovevo ancora capire cosa fare e come farlo. Ma trovai la forza e preparai le valigie. L’avevo voluto io, quel lavoro, e mi toccava accettare tutto ciò che ne sarebbe venuto. Intanto, a Palermo, in quel periodo - eravamo nel ‘92 - la città era stravolta dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. A distanza, vivevo comunque con intensità quella stagione orribile per gli uomini dello Stato. Nell’attentato a Paolo Borsellino morì anche uno dei miei migliori amici, Vincenzo Li Muli (che per noi tutti era “Fabio”), un agente di scorta del magistrato. Per me fu un colpo durissimo. Tanto duro che, quattro mesi dopo la strage, quando mi si prospettò il rientro a Palermo, precipitai nel panico. Palermo significava ufficio scorte. Ufficio scorte significava rischio. Altissimo. Sarebbe stato un terribile regalo per il mio compleanno, che cade a dicembre. A Palermo ci tornai, proprio a dicembre del ‘92, ma mi toccò il commissariato di Mondello, affacciato sulla spiaggia più bella della città. E tranquillo, tutto sommato. La vera vita da poliziotto sarebbe cominciata quasi un anno dopo, quando passai alla Squadra Mobile, Sezione omicidi, e alle mie prime indagini, comprese quelle di mafia. […] Incrociando un collega della Sezione reati contro i minori della

Per me fu un colpo durissimo... quando mi si prospettò il rientro a Palermo, precipitai nel panico. Palermo significava ufficio scorte. Ufficio

scorte significava rischio. Altissimo

Squadra Mobile, chiesi come andavano le cose nel suo ufficio, che si occupava di minori. «Se sei così stanco e cerchi turni di lavoro più umani», mi spiegò, «vieni da noi». Mi ostinai e ci riuscii: ma non sapevo ancora che presto avrei fatto parte della sezione che allora era la Cenerentola della Mobile. Contava solo otto persone in organico, e a quell’epoca era anche senza dirigente. Mezzi sempre pochi e fatica a volontà. Era una costola della sezione Duomo formata da quattro colleghi, che si era occupata, nel suo territorio di competenza, di quello che è finito in cronaca come il caso dei pedofili dell’Albergheria e che noi poliziotti invece chiamiamo “Operazione Ballarò”. Una banda di delinquenti che sfruttava i bambi61


Angeli e orchi di Nicolò Angileri con Raffaella Catalano

Solo una donna aveva negli occhi la luce ferma di chi vuole dire la verità, fissava i miei colleghi. Loro la avvicinarono e la presero in disparte ni per vizi privati (la prostituzione minorile) o per pubblici affari (il commercio illecito di videocassette pedopornografiche) era stata scoperta e sgominata, grazie anche al coordinamento di Marzia Sabella, un giovane magistrato che per la prima volta in Italia concepì qui a Palermo l’idea di una nuova fattispecie di reato, estendendo pure alle organizzazioni di pedofili il reato di associazione per delinquere, aggravando così la loro posizione nei confronti della legge. Un’innovazione che da allora è in vigore in tutto il nostro Paese. Anche l’intuizione di creare una Sezione specializzata minori dal gruppo Duomo fu brillante: erano loro, all’epoca, i veri specialisti antipedofilia, perché con l’“Operazione Ballarò” avevano acquisito un’esperienza specifica che si sarebbe rivelata fondamentale. […]

L’incredulità «Sarà il caldo che accende il nervosismo», si dissero i miei colleghi della sala operativa quando ricevettero quella telefonata. Era una mattina di settembre, nel 2003, e in effetti la temperatura era ancora da estate piena. Un anonimo aveva chiamato il centralino per segnalare una lite in famiglia nella zona di via Montepellegrino, a pochi passi dal mercato ortofrutticolo. «La solita sciarra», si convinsero i colleghi. Una baruffa con schiamazzi, alla palermitana. Ma una chiamata è una chiamata, e bisogna sempre verificare. Arrivati nei pressi della palazzina a due piani, la bagarre era già quasi spenta. Era bastato il suono della sirena della macchina di servizio a placare un po’ i contendenti, come il fischietto di un arbitro severo che minaccia ammonizioni. Però i contendenti erano ancora lì, per strada, davanti al portone. Tutti con lividi, graffi e qualche strappo sui vestiti. La tensione comunque si percepiva: alcuni continuavano a spintonarsi o alzavano la testa verso i balconi, da dove altri parenti avevano partecipato alla lite. Ma le bocche di tutti si erano cucite all’istante, all’arrivo della polizia. La rabbia di quel gruppo familiare ora filtrava solo dagli sguardi, che correvano elettrici dall’uno all’altro. I miei colleghi li separarono per ascoltarli e capire cosa fosse successo. Molti tendevano a minimizzare. 62


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«Ispettore, niente ci fu». «Tutto a posto, ve ne potete andare». «Fesserie. Ora ce ne saliamo a casa». Solo una donna aveva negli occhi la luce ferma di chi vuole dire la verità. Fissava i miei colleghi. Loro la avvicinarono e la presero in disparte. «Non posso stare zitta. Non ce la faccio più», gridò lei a un certo punto. Poi, a bassa voce: «Mia nipote Serena, che ha dieci anni, ha detto a mia figlia che suo padre è un porco, che l’ha molestata. E… suo padre è… è mio fratello». […] Maria aveva portato la piccola Serena da un ginecologo. Il medico aveva confermato tutto: la molestia sessuale c’era stata di certo, e forse anche un rapporto completo. A quel punto, Maria informò alcuni familiari: disse chiaro che aveva intenzione di denunciare immediatamente suo fratello Fabrizio per allontanare la bambina da lui. Alcuni parenti, seppur terrorizzati dall’idea della possibile reazione di Fabrizio, si dissero d’accordo. Due di loro, invece, si opposero con decisione. Il primo fu l’altro fratello di Maria, Vincenzo, che subito si allarmò: «Una denuncia? Ma sei pazza? Va a finire che qua scoppia l’inferno. Lo sai com’è Fabrizio». «Non se ne parla proprio», tuonò poi suo padre Tano, il vecchio patriarca che regolava la vita di tutti i parenti della palazzina. […] Dopo qualche giorno convocammo Vincenzo alla Sezione minori. «Mio fratello è sempre stato violento», ci disse. «È un maiale e sono sicuro che ha veramente molestato Serena». «Come fa a esserne così certo?», gli chiese l’ispettore. A quella domanda, l’omone sembrò svuotarsi. Si afflosciò sulla sedia. Di colpo aveva assunto la posa e l’espressione di un bambino impaurito. Singhiozzava. Io mi avvicinai per rassicurarlo e gli diedi una pacca sulla spalla: «Forza. Abbi fiducia in noi. Ti possiamo aiutare». Gli offrii un fazzoletto di carta per asciugarsi gli occhi. «Quando ero piccolo», riprese Vincenzo con un filo di voce, «Fabrizio ha violentato anche me. È un mostro, un mostro…». […]

«Quando ero piccolo», riprese Vincenzo con un filo di voce, «Fabrizio ha violentato anche me.

È un mostro, un mostro…» Per gentile concessione di Dario Flaccovio Editore 63


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