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Corriere del Veneto Martedì 24 Settembre 2019
VI
Economia
ZoppaslasciaConfindustriaVeneto Decisione improvvisa del leader regionale che esce con due anni d’anticipo: «Impegni professionali» Matteo Zoppas lascia la presidenza di Confindustria Veneto in anticipo di due anni. Il fulmine a ciel sereno è piombato ieri sera, al termine del consiglio di presidenza dell’associazione regionale degli Industriali, andato avanti a Mestre per due ore. Lì, secondo quanto emerso, il presidente, dopo aver esaurito i punti all’ordine del giorno, ha comunicato ai colleghi delle territoriali la decisione di lasciare in anticipo la presidenza a metà mandato. Decisione improvvisa, per l’ex presidente di Confindustria Venezia, 45 anni, in sella alla struttura regionale dal 15 febbraio 2017, come successore del vicentino Roberto Zuccato. Avrebbe dovuto lasciare la carica all’inizio del 2021. Di certo il passo ha sorpreso i più. Non più tardi di sabato Zoppas era in prima fila all’assemblea di Confindustria Vicenza, alla Marzotto di Valdagno. E nulla era trapelato su una decisione imminente. La nota emessa da Confindustria Veneto spiega il passo con «indifferibili impegni di lavoro», che l’avrebbero spinto ad «anticipare la conclusione del mandato», con la garanzia però al consiglio di accompagnare «il periodo di transizione», di rimanere in carica fino alla definizione del successore. Il richiamo è in sostanza ad impegni crescenti nelle aziende di famiglia, in particolare nella San Benedetto l’azienda delle acque minerali di Scorzé, nel Veneziano. Secondo la nota ufficiale emessa da Confindustria Veneto, il consiglio ha preso atto della decisione, ed ha ringraziato «unanimemente il presidente per l’impegno e la passione con cui ha condotto la federazione regionale». «È stato un percorso intenso, pieno di soddisfazioni e di importanti traguardi ragVENEZIA
Il punto
giunti - è la dichiarazione ufficiale di Zoppas -. L’evoluzione del contesto professionale mi induce a dedicare tempo ed energie esclusivamente all’attività aziendale». Poi, dopo la riunione, la cena tra Zoppas e i presidenti, servita forse ad approfondire il perché della decisione. «Lo capisco: dopo dieci anni in Confindustria arrivi a dover mettere in fila le priorità», dice il successore di Zoppas a Venezia, Vincenzo Marinese.
In Veneto Zoppas, primo a destra, con il suo predecessore, Zuccato, insieme ai leader di Treviso, Piovesana, Verona, Bauli, Padova, Finco, e Vicenza, Vescovi
L’indicazione dei motivi di lavoro chiude la porta a dissidi entro Confindustria. Zoppas era stato indicato al vertice regionale a fine 2016. Dopo che il Veneto si era spaccato nell’elezione del leader nazionale tra le candidatura di Alberto Vacchi, per cui si erano schierati Padova, Treviso e Belluno, e di Vincenzo Boccia, poi eletto, su cui l’allora leader di Vicenza, Giuseppe Zigliotto, aveva coagulato anche i voti di Verona, il cui leader
Verona, presentato il «Quarto modulo» Al Quadrante Europa nuovo terminal per i treni merci infrastruttura da 59 milioni di euro, pronta nel 2026 VERONA Un nuovo terminal
ferroviario per confermare al Quadrante Europa il suo ruolo di primo interporto d’Italia, ma non solo. Alla realizzazione dei nuovi binari, infatti, si collegano il raddoppio dei treni-merci in arrivo, quando sarà pronto il tunnel del Brennero; ma si collegano anche il futuro grande Central Park (per il quale occorrerà generare anche nuove risorse economiche) ed il passaggio da Verona dei supertreni ad alta velocità. È stato presentato ieri il nuovo grande «Quarto Modulo» ferroviario, che sarà
attrezzato con cinque binari lunghi 750 metri, grazie ai quali le merci arriveranno direttamente al terminal intermodale, dove le gru scaricheranno i container ai depositi di stoccaggio. Il potenziamento del Quadrante Europa prevede poi il collegamento diretto con la Direttrice del Brennero e con la linea ferroviaria per Bologna. L’investimento complessivo è di circa 59 milioni (cofinanziato dall’Unione Europea) ed il completamento delle opere è previsto nel 2026.
● Con un anticipo di due anni rispetto alla scadenza naturale, prevista nel 2021, Matteo Zoppas, 45 anni, figlio di Gianfranco, patron di Zoppas Industries, ha comunicato ieri ai colleghi del consiglio di presidenza di voler lasciare la presidenza di Confindustria Veneto. ● Zoppas era stato eletto leader regionale nel febbraio del 2017. Era allora presidente di Confindustria Venezia ● L’uscita di scena apre alla nomina di un presidente nuovo. Il consiglio dovrà avviare la procedura di nomina con la scelta di tre saggi che dovranno definire le candidature
Niente esclusione dalla società. Ma restano i nodi riassetto ed Opa Scontro senza fine La sede di Asco Holding a Pieve di Soligo, nel Trevigiano: lo scontro non si ferma
La sentenza Project financing per la Nogara Mare No del Consiglio di Stato ad A4 Holding VENEZIA Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del raggruppamento di imprese facente capo alla BresciaPadova mettendo un punto definitivo sulla vicenda della Nogara-Mare. Il project financing era stato di fatto archiviato dopo la valutazione del comitato
scientifico regionale. I privati avevano chiesto la rifusione delle spese sostenute per la progettazione ma l’ultimo grado di giustizia amministrativa ha ritenuto di da ragione a Palazzo Balbi. (m.za.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
corso dei soci privati di Plavisgas contro le delibere dei Comuni di Villorba, Volpago del Montello e Nervesa della Battaglia. Quelle con cui i municipi avevano corretto le delibere di razionalizzazione rispetto alla partecipazione in Asco Holding, dopo che il Tar aveva bocciato il progetto di fusione Asco Holding-Asco Tlc per rispettare la legge Madia. Il Tar ha stoppato il ricorso ritenendolo improcedibile per carenza d’interesse, perché Plavisgas ha impugnato solo la prima e non tutte le delibere di revisione della ricognizione dei Comuni. Delibere prese oltretutto dopo il termine del 30 settembre 2018, che secondo Plavisgas, rappresentava una sorta di termine ultimo per applicare la Madia. Il Tar invece conclude che quello valga solo in caso d’inerzia e sia invece solo il ter-
L’assemblea
Edili: «È ora di fermare il consumo del suolo»
mine per chi avesse deciso di vendere le azioni delle società controllate e che non determini la cessazione del rapporto sociale. La sentenza certo è un punto a favore dei Comuni, anche come argomento da far valere rispetto al giudizio davanti al Tribunale delle Imprese di Venezia. Pur se secondo Plavisgas la partita dell’esclusione rimane aperta, perché altri giudici hanno preso decisioni differenti. E resta comunque la questione del cambio di assetto da prendere in Asco Holding, per passare alla società a controllo pubblico, che dovrebbe passare per l’introduzione di un’organo o un’assemblea speciale, secondo lo schema passato attraverso le delibere dei Comuni. «Plavisgas resta ora in fiduciosa attesa di vedere queste nuove delibere attuate - dice il presidente di Plavisgas, Oscar Marchetto posto che a distanza di un anno esse non hanno trovato il benché minimo principio di attuazione né da parte dei comuni né da parte della società».
ne è stato consumato abbastanza. Mettiamo a frutto quanto è già stato costruito con il recupero in edilizia». A provare a dare una nuova direzione alla propria categoria, gli industriali edili, è il presidente degli edili di Confindustria Vicenza Luigi Schiavo. L’associazione dei costruttori industriali riunisce circa 180 imprese vicentine e ieri ha riunito la propria assemblea generale in Basilica. «Il comparto edile, in questo momento, vede una sostanziale stabilità di fatturato. Anche la perdita di occupazione si è fermata – rileva il presidente – del resto, negli anni scorsi si era toccato il fondo. Ora grandi opere come la Pedemontana consentono all’industria di “tenere”». Per Schiavo «il 2020 potrebbe comunque essere un anno di nuovo slancio: spero vengano messi in moto piccoli cantieri, si dia spazio alle necessità dei Comuni e dell’edilizia scolastica. Di necessità ce ne sono tante, a livello locale. Certo, servirebbe una sburocratizzazione, soprattutto ai codici degli appalti e dei contratti». Si guarda al «piccolo» perché, in tema di grandi opere, secondo l’imprenditore «progetti come quello della Valdastico Nord rischiano di rimanere un sogno, Veneto e Trentino sono fermi su posizioni diverse, difficile si vada avanti». L’incontro di ieri portava il titolo «Riqualificazione architettonica e riqualificazione sociale: il sistema delle costruzioni a servizio della città». Inevitabile il richiamo all’impietosa fotografia che l’agenzia ambientale Ispra ha restituito sul consumo di suolo nel Veneto, area in cui la cementificazione ha raggiunto livelli elevati. «La nostra Regione – commenta Schiavo – è stata fra le prime, due anni fa, a dotarsi di un regolamento per limitare il consumo di suolo. Sempre in ottemperanza alla norma nazionale che prevede il “consumo zero” nel 2050. Anche secondo noi nel piccolo e nel grande il futuro è creare nuova efficienza per l’edilizia e per l’urbanistica esistente. Del resto, il recupero già oggi costituisce una parte importante dell’attività economica del settore. Il merito va anche ad incentivi, leggi di contenimento e agevolazioni che, mi auguro, verranno rinnovati dal nuovo esecutivo». L’associazione ha attribuito un riconoscimento a una delle opere in concorso al premio ai committenti Dedalo Minosse. «È stato premiato il nidoscuola Jacarandà di Milano – spiega Marcella Gabbiani, dell’organizzazione del premio – una realizzazione innovativa nella concezione architettonica e nell’impianto pedagogico-didattico». Andrea Alba
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Asco Holding, round ai Comuni Il Tar respinge i ricorsi di Plavisgas TREVISO Asco Holding, il Tar stavolta dà ragione ai Comuni, allentando i rischi legati alle esclusioni dettate dai termini della riforma Madia. Pur se in prospettiva, nel braccio di ferro con i soci privati di Plavisgas, resta in piedi la causa civile davanti al tribunale delle imprese di Venezia per l’esclusione dei Comuni leghisti dalla società. E soprattutto il riassetto organizzativo della Holding per rispondere alla sentenza del Consiglio di Stato, con i rischi legati alle regole legate al cambio di controllo e alla necessità di lanciare un’Opa. La novità ulteriore rispetto all’assetto della Holding con cui i Comuni trevigiani detengono la quota di controllo di Ascopiave è giunta ieri con la pubblicazione della sentenza con cui il Tar del Veneto ha dichiarato improcedibile il ri-
Giulio Pedrollo era divenuto poi vice di Boccia, e di Venezia-Rovigo, guidato proprio da Zoppas. Divenuto poi leader regionale proprio per l’intesa tra le tre territoriali. Ma proprio il clima avvelenato di quell’elezione aveva fatto rimanere in stallo la presidenza, che poi ha affrontato il nodo della gestione del Premio Campiello e della riorganizzazione della Fondazione Nordest. E il livello regionale uscito alleggerito dalla riforma Pesenti rispetto alle territoriali e i progetti di fusione in corso, in cui Treviso-Padova stanno accelerando l’aggregazione con Venezia-Rovigo, forse, non hanno facilitato l’idea di rimanere in sella. Resta da mettere a fuoco a questo punto anche il percorso di successione. L’uscita di scena di Zoppas, specifica la nota di Confindustria Veneto, è una chiusura di mandato. Che dovrebbe aprire, con lo statuto varato tre anni fa dopo la Riforma Pesenti, più che alla nomina di un reggente entro il consiglio attuale, concesso nel caso di un presidente impossibilitato a svolgere il mandato, al mandato di un nuovo presidente. La nota di ieri sera specifica che «il presidente, d’intesa con i presidenti delle territoriali, convocherà a breve un consiglio per definire il percorso di rinnovo». Secondo lo schema che vede i 7 membri del consiglio di presidenza (i cinque delle territoriali, più i leader regionali dei Giovani e della Piccola, il vicentino Eugenio Calearo Ciman e il veronese Paolo Errico) nominare i tre «saggi» per raccogliere le candidature e sottoporle al consiglio, che voterebbe il nuovo presidente per testa. Con una maggioranza quindi comunque in mano a Verona-Vicenza. Federico Nicoletti
VICENZA «Suolo
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CORTINA - CADORE
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
cortina e livinallongo
Rinvenuti sette ordigni bellici: sentieri chiusi per la bonifica Da oggi artificieri in azione sul Lagazuoi, in Val Travenanzes e sul monte Sief I residuati sono granate che saranno trasportate altrove o fatte brillare in loco La zona del Lagazuoi, a sinistra il monte Sief CORTINA E LIVINALLONGO. Artifi-
cieri in azione dal Lagazuoi alla Val Travenanzes, per finire sul monte Sieff: da oggi a venerdì (o almeno fino al termine delle attività) alcuni sentieri della montagna bellunese non saranno percorribili per le operazioni di bonifica da ordigni e residuati bellici. In territorio di Cortina d’Ampezzo, le operazioni interesseranno il monte Lagazuoi (quota 2.471 metri), dove sono state rinvenute due granate da 24 centimetri; la forcella Mortaio
cortina a villasimius
in Val Travenanzes (quota 2.300 metri), dove è affiorata una granata da 149 milllimetri; Forcella Casale (2500 metri), sempre in Val Travenanzes, dove è stata trovata una granata da 75 millimetri. Le zone suddette dovranno essere evacuate e durante le operazioni di bonifica sarà vietata la circolazione di mezzi e persone lungo i seguenti sentieri del Cai: 17, 401, 403 e 404 per quel che riguarda Forcella Casale e Forcella del Mortaio; il 233 “Pra del Vecia-Passo Cima-
banche”; 401, 402, 423, 424 sul, Lagazuoi, oltre al sentiero attrezzato delle “Gallerie””. Per quel che riguarda il Comune di Livinallongo, il sindaco Leandro Grones ha emanato un’ordinanza per la chiusura al transito dei sentieri 21, 21D Teriol Ladin e 21C: qui sono state rinvenute tre granate: una da 210 mm, le altre da 149mm. «Gli ordigni», spiega il sindaco Leandro Grones, «sono stati rinvenuti un po’ di tempo fa sul monte Sief. La scorsa setti-
cortina
Giochi 2026, l’esempio che fare squadra paga Il sindaco Ghedina (con Sala e Malagò, presidente del Coni) ospite della Confcommercio alla conferenza di sistema
Maria Teresa Bianchi (a destra) sul podio
Olimpiadi“50&Più” conferma sul trono per Maria Teresa La Bianchi bissa il successo ottenuto nella scorsa edizione Si è cimentata in ciclismo marcia, tennis e maratona vincendo un oro e tre argenti CORTINA. Un’ampezzana pro-
Un momento della tavola rotonda di Confcommercio a Villasimius CORTINA. “Fare squadra, fare si-
stema per vincere le sfide: Milano-Cortina 2026”: questo il tema della tavola rotonda conclusiva della Conferenza di sistema di Confcommercio a Villasimius, in Sardegna. Il presidente Carlo Sangalli ha sottolineato «l’opportunità e la necessità di un pieno coinvolgimento del sistema delle imprese per la migliore riuscita di questo importante appuntamento che sarà anche e soprattutto occasione per consolidare il brand Italia, facendo crescere turismo e investimenti». Intervenendo alla tavola rotonda, il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, ha dichiarato che «le Olimpiadi sono una grande occasione di rilancio dell’immagine di Cortina, ma anche un’opportunità per una riorganizzazione complessiva dei servizi e delle infrastrutture. Lo dico pensando ai Mondiali 2021 che si terranno proprio a Cortina e che rappresentano un evento di
grande valore in termini di infrastrutture che saranno realizzate. Quello delle Olimpiadi è un evento che, dopo 70 anni, ritorna a Cortina coinvolgendo un vasto territorio con importanti ricadute economiche a vantaggio non solo delle singole zone ma di tutto il Paese. Un grande riconoscimento, quindi, alla Regione Veneto e al governatore Zaia per questa grande opportunità, non solo sportiva ma anche turistica e culturale». «Le Olimpiadi invernali 2026», ha aggiunto Giuseppe Sala, sindaco di Milano, «rappresentano una nuova importante occasione di crescita e visibilità non solo per Milano e Cortina, per la Lombardia e il Veneto, territori direttamente interessati dalle gare. I grandi eventi sono catalizzatori di sviluppo per l’intero sistema Paese. Grazie a un grande lavoro di squadra, abbiamo affrontato la candidatura con serietà, fornendo con il governo le ga-
ranzie che il Cio chiedeva. Abbiamo presentato un dossier forte, accattivante, attento all’ambiente e rispettoso delle linee dettate dall’agenda 2020 del Cio. E abbiamo vinto. Perché quando le istituzioni collaborano per raggiungere un obiettivo comune, condividendo responsabilità e impegno, si possono raggiungere obiettivi di rilievo». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha ricordato invece come «il 24 giugno abbiamo conquistato un traguardo storico: siamo l’unico Paese, insieme agli Usa, a cui, nel dopoguerra, sono state assegnate tre edizioni dei Giochi invernali; il secondo, dietro a Usa e al pari della Francia, nella classifica invernale di tutti tempi. Il nostro progetto era migliore, ma i membri Cio hanno premiato la nostra capacità di fare squadra e la credibilità del nostro sistema sportivo». — Alessandra Segafreddo BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
tagonista in Basilicata alle olimpiadi “over 50”. Si chiama Maria Teresa Bianchi e si è laureata campionessa nella versione estiva della kermesse, bissando peraltro il successo del 2018, dopo
aver trionfato per ben due volte anche in quella invernale. Cinquantacinquenne, originaria di Cibiana, Maria Teresa Bianchi nella rassegna organizzata da “50&Più” a Marina di Pisticci, in provincia di Matera, si è cimentata nel ciclismo, nel tennis, nella maratona e nella marcia vincendo un oro e tre medaglie d’argento (oltre a riportare a casa la coppa di campionessa di categoria conquistata per aver tota-
cortina
Codivilla, firmato ieri il passaggio alla Gvm CORTINA. Il direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, ha firmato ieri la concessione della gestione dell’ospedale di Cortina a Gvm, vincitrice della gara d’appalto. Un passaggio che era atteso, e che è slittato più volte per ragioni di natura burocratica, ma che è anche molto importante perché la partenza della nuova gestione consentirà l’avvio dei lavori alla struttura del
Il Codivilla passa alla Gvm
mana abbiamo pianificato l’operazione di bonifica in prefettura e ora siamo pronti. Tra Livinallongo e Cortina è previsto l’arrivo di alcune squadre di artificieri che studieranno i residuati bellici prima di decidere il da farsi: se si riuscisse a trasportarle in sicurezza con l’ausilio di un elicottero bene, altrimenti le granate saranno fatte brillare in loco. Per questioni di sicurezza, chiuderemo i sentieri “21”, con gli uomini del Soccorso alpino chiamati a vigilare». —
lizzato il maggior numero di punti nelle gare a cui ha partecipato). «Sono entusiasta, non è stato semplice visto il livello delle altre atlete. Dedico la vittoria a tutti i miei compagni di squadra ed a Cortina per le prossime Olimpiadi del 2026», ha commentato la diretta interessata prima di rientrare a casa. Dirigente amministrativo scolastico, Maria Teresa Bianchi ha la passione per il tennis, le camminate di montagna e gli sport invernali. Mamma di tre figli, da due anni è anche nonna. «Complimenti a Maria Teresa ed a tutta la squadra di Belluno per le 28 medaglie conquistate. Quest’anno non siamo sul podio ma abbiamo guadagnato un buon quarto posto. Il podio stavolta lo lasciamo agli altri dopo averlo ottenuto tante volte in passato. Siamo ugualmente contenti», ha commentato Giuseppe Benozzi, presidente della “50&Più” di Belluno. Maria Teresa Bianchi, nella speciale classifica di categoria, ha chiuso al primo posto seguita a ruota dalla leccese Angela Sicuro e da Mirella Trotti di Sondrio, seconde a pari merito con 66 punti. Terza, con 65 punti, la milanese Elena Bragolusi. — Gianluca De Rosa BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Codivilla. «Nella fase di ristrutturazione del padiglione Codivilla», scrive infatti Rasi Caldogno sul suo profilo social istituzionale, attraverso il quale ha dato notizia della firma che permette il passaggio dell’ospedale alla Gvm, «i servizi di ppi (punto di primo intervento, OES) e poliambulatorio saranno operativi presso il padiglione Putti riadattato. I lavori di ristrutturazione della prima parte del Codivilla saranno completati in vista dei prossimi importanti appuntamenti per il nostro territorio, come i mondiali di sci del 2021». I cantieri per i lavori dovrebbero aprire i primi giorni di ottobre. —
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Nordest
Martedì 24 Settembre 2019 www.gazzettino.it
AGITATA Un fotogramma tratto dal video che riprende Claudia Esposito mentre insulta i leghisti per poi arrivare a sputare contro un consigliere
«Scuola, accolte le richieste per i posti di sostegno»
IL CASO
ISTRUZIONE
PADOVA Domenica mattina si filmava con lo sguardo fiero mentre prendeva di mira il banchetto della Lega in piazza, nel cuore di Padova, insultando i militanti e sputando addosso al consigliere regionale Boron. Ventiquattro ore dopo, quella donna sembra un’altra persona. Chiusa nella propria camera da letto, con gli occhi gonfi di lacrime e con un grande tormento interiore. «Ho fatto uno sciocchezza» continua a ripetere Claudia Esposito guardando gli occhi severi di papà Antonio. «Sì, mia figlia ha fatto una sciocchezza - ammette lui, sospirando e allargando le braccia ma è una brava persona che attraversa un momento particolare. Ho letto che Zaia chiede una pronta denuncia, ma io faccio un appello al governatore: mia figlia ha capito di aver sbagliato e spero che tutto possa finire così».
dannata e giustamente è stata censurata da tutte le forze politiche. Mi auguro, però, che questo episodio non metta in discussione le iniziative legate all’integrazione che sono presenti anche in città». Intanto il consigliere Boron riceve la solidarietà del capogruppo Pd Stefano Fracasso («Fatto sconcertante. Criticare è legittimo, insultare e sputare no») e ribadisce la propria posizione: «Non intendo presentare una querela per lo sputo, perché non voglio nemmeno trasformare quella donna in un’eroina. Il partito, invece, valuterà se presentare querela per gli insulti. Certi fatti accadono perché c’è un clima di aggressione nei confronti della Lega e qualcuno poi si sente giustificato a comportarsi così». Il caso politico appare chiuso ma potrebbero profilarsi strascichi giudiziari. Gabriele Pipia
VENEZIA Una crescita costante negli ultimi anni che ora ha raggiunto quota 17.710. Questo il numero degli studenti disabili inseriti nelle scuole venete secondo il dato ufficiale diffuso ieri dall’Ufficio Scolastico Regionale sulla base delle iscrizioni dello scorso luglio. «A fronte dell’incremento del un numero di studenti con disabilità che frequentano le istituzioni scolastiche regionali - spiega in una nota la direzione dell’Ufficio scolastico del Veneto - si è proceduto ad accogliere integralmente le richieste di attivazione di posti in deroga pervenute, provvedendo ad assegnare, il 24 luglio scorso, 3.457 posti aggiuntivi, ad integrazione dei 6.336 posti di sostegno già attribuiti alle scuole in fase di organico di diritto, per un totale di 9.793 posti di sostegno per l’anno scolastico 2019/2020». Quest’anno i ragazzini che hanno diritto al sostegno che avranno il docente con la specializzazione per insegnante ai portatori di handicap, sono pochissimi per carenza di candidati. «Il numero ancora limitato di docenti in possesso del titolo di specializzazione per le attività di sostegno, registra una prima inversione di tendenza - spiegano dagli uffici scolastici - il numero di posti attivati presso gli Atenei di Padova (500 posti), e di Verona (350 posti), risulta aumentato di complessive 290 unità rispetto al 2017». La Direzione generale provvederà inoltre «ad assicurare stabilmente ai docenti che operano su posti di sostegno in assenza del titolo di specializzazione, apposite azioni di formazione e misure di accompagnamento territoriali, per lo sviluppo e il consolidamento delle competenze di didattica inclusiva. Pertanto, le criticità sull’assegnazione dei docenti di sostegno sino ad ora rilevate - conclude - sono destinate a risolversi in breve tempo».
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L’AGGRESSIONE Claudia Esposito, trentanove anni, è cresciuta nel quartiere padovano di Mortise ma da quattro anni vive in Inghilterra. Tornata da pochi giorni in città per la nascita del nipotino, domenica mattina in piazza della Frutta ha acceso i riflettori su se stessa scagliandosi verbalmente contro i militanti della Lega e poi colpendo con uno sputo il presidente della Commissione regionale Sanità, Fabrizio Boron. Il video girato da un testimone dura due minuti e ritrae la donna mentre si avvicina con aria di sfida al banchetto del Carroccio, impugna il proprio cellulare e va all’attacco: «Questi sono i fascisti di Padova, questi sono quelli che odiano gli ebrei (...), quelli che stanno rovinando questo paese. Fascisti, antisemiti. Io vivo all’estero, voi siete la vergogna e la barzelletta di questo Paese». Una lunga aggressione verbale culminata con lo sputo. Immediate le reazioni di tutto il mondo leghista: Da Salvini a Zaia, dall’onorevole Fontana al consigliere regionale Marcato.
I MOTIVI Il video ha fatto esplodere un caso politico il cui eco è ancora lontano da spegnersi. «Ho fatto una sciocchezza» continua a ripetere lei mentre il padre, delega-
Lo sputo ai leghisti? «Uno sbaglio, una sciocchezza» In lacrime la donna protagonista del `Il padre: «È laureata in legge ma fa la gesto contro il consigliere del Carroccio cameriera, è arrabbiata con questo Paese»
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to sindacale della Cgil negli anni Ottanta, tenta di gettare acqua sul fuoco della polemica. Nel salotto dell’appartamento in via Ragazzi del ‘99, Antonio si prende cura della figlia cercando di parlare con toni bassi e pacati, distanti anni luce da quelli usati dalla donna domenica mattina. «Noi non siamo persone così. È stato un episodio isolato, di cui siamo molto dispiaciuti e per cui chiediamo scusa - spiega -. Lei evidentemente dentro ha molta rabbia. Si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Bologna, ma non è mai riuscita a realizzarsi professionalmente. Ha lavorato in alcuni studi legali, tra Padova e Piove di Sacco, senza mai riuscire a farsi uno stipendio. È dovuta emigrare in Gran Bretagna, ma ora ad Oxford si trova a fare tutt’altro. Lavora nella ristorazione. Anzi, lo dico chiaramente: fa la cameriera. È probabile che ce l’avesse in generale con questo
Paese».
LA MILITANZA Sul portone d’ingresso è attaccato in bella mostra l’adesivo con il simbolo della Pace, mentre al piano terra c’è ancora il fiocco azzurro per il bimbo appena nato. Claudia, a detta del padre, non ha mai militato in un partito politico. «Siamo una famiglia pacifica e il suo - ripete il papà - non è stato affatto un attacco politico. È stato solo uno sfogo del momento, uno sfogo esagerato e sbagliato. Ora siamo distrutti e ci dispiace moltissimo per quello che è successo. Siamo solidali con il consigliere. Mi figlia ha capito; è tornata in Italia la scorsa settimana e tra poco ripartirà. Spero che la vicenda si chiuda qui».
LE REAZIONI Ieri è intervenuto sul caso anche il prefetto Renato Franceschelli: «L’aggressione va con-
COLPITO Fabrizio Boron (Lega)
CLAUDIA ESPOSITO VIVE A OXFORD ED ERA RIENTRATA IN ITALIA PER LA NASCITA DI UN NIPOTE. «MI APPELLO A ZAIA: NON LA DENUNCI»
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Primo Piano
Martedì 24 Settembre 2019 www.gazzettino.it
L’incontro di Venezia L’INCONTRO VENEZIA «Boccia? Un mio discepolo». Siamo nel piano nobile di Palazzo Balbi, il ministro dem agli Affari regionali è già partito alla volta di Mestre, l’atteso incontro tra l’esponente del nuovo governo giallorosso e la Regione Veneto ha preso una piega inaspettatamente positiva. Nel senso che non solo volati coltelli, non è stato nemmeno detto no alla richiesta di avere tutte le 23 materie contemplate dalla Costituzione. Certo, il ministro ha rovesciato lo schema dicendo che prima si definiscono i fabbisogni standard e poi si parla di autonomia, ma non ha chiuso il confronto. Anzi, quello dei costi standard è sempre stato un “pallino” del governatore Luca Zaia. Che pure, in tempi non sospetti, era arrivato a invitare tutte le Regioni a richiedere l’autonomia. E adesso che lo stesso auspicio arriva dal ministro del Partito Democratico, Zaia se lo “intesta”: «Boccia è un mio discepolo. Io l’ho sempre detto che l’autonomia è una grande opportunità per tutti, l’ho detto anche in Parlamento: se tutti chiedono l’autonomia finalmente la foresta che cresce e che non ha voce al Sud, e cioè il popolo, riuscirà a controllare i propri amministratori. Se ci sono 200 miliardi di euro di sprechi, e vedi che a casa tua non hai servizi, l’autonomia diventa il termometro per capire se hai un lazzarone che ti governa oppure no».
IL GIUDIZIO Quindi, giudizio positivo sull’incontro a Palazzo Balbi? Zaia è cauto, anche perché un conto è conoscersi, altro è rompere il muro della burocrazia dei ministeri. Boccia, tra l’altro, gli ha appena consegnato i «36 rilievi» mossi dai ministeri del precedente governo gialloverde, quando appunto governava anche la Lega. E Zaia, dal canto suo, gli ha consegnato un malloppo di 84 pagine: dentro ci sono i 68 articoli della proposta di autonomia differenziata richiesta dal Veneto con la novità dell’articolo 1 che ribadisce il “rispetto dell’unità nazionale”, c’è la relazione sul percorso istituzionale seguito da Palazzo Balbi, c’è la relazione del governatore in Commissione parlamentare sul federalismo e poi in Commissione per le Questioni regionali. Non solo: la prossima settimana ministro e governatore si risentiranno per fissare i primi incontro tecnici. Segno che, anche se i Lep ancora non ci sono, si inizierà il confronto sui temi. Del resto - ma questo Boccia a Zaia non l’ha detto - è tutto interesse del Pd dimostrare di attuare l’autonomia mentre la Lega di Salvini, pur avendo gli stessi “alleati” grillini, aveva alzato bandiera bianca. Tant’è, pur nella cautela, Zaia giudica l’incontro «positivo»: «Abbiamo fatto un bel lavoro. Il ministro ha riconosciuto che il Veneto ha lavorato ed è stato apripista in questa partita». E il nuovo schema con i Lep e i fabbisogni standard? «Benissimo - dice Zaia - ma non deve diventare l’alibi. Perché quando ti scotti con l’acqua calda, poi hai paura anche di quella fredda. L’importante è che i tempi siano ravvicinati. I Lep sono previsti dalla Costituzione, ma non sono mai stati fatti. Idem i costi standard , previsti da una legge del 2009, ma mai realizzati. Non è l’autonomia che ha sollevato questi problemi, sono problemi dello Stato che lo Stato non ha mai affrontato». E avverte: «Se sei curato male dalla tua sanità, io
«IL NUOVO SCHEMA VA BENISSIMO MA NON DIVENTI UN ALIBI IMPORTANTE CHE I TEMPI SIANO RAVVICINATI»
VENEZIA Il ministro Francesco Boccia con il governatore Luca Zaia a palazzo Balbi (foto REGIONE VENETO)
Zaia, primi passi con Boccia «L’autonomia fa bene a tutti» Debutto «positivo» con il nuovo ministro dem `Il governatore: «Ha riconosciuto che il Veneto «Lui mio discepolo, riforma grande opportunità» ha lavorato ed è stato apripista di questa partita» `
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Sono le materie da gestire chieste dalla Regione Veneto
Sono i rilievi mossi Sono gli articoli che dai ministeri compongono la proposta del governo precedente di autonomia differenziata
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LE RICHIESTE
Il testo
Mossa del Veneto: il richiamo all’unità nazionale VENEZIA L’annunciata «novità» nell’elenco di richieste della Regione Veneto al Governo consiste in una ovvietà: mettere nero su bianco che il “riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla Regione Veneto” è “nel rispetto dell’unità nazionale”. Qualcuno aveva azzardato una diminuzione delle materie, non più 23, ma meno. Qualcun altro aveva ipotizzato un cambio di indirizzo sul fronte delle risorse economiche. Invece il suggerimento del professor Mario Bertolissi (nella foto),
devo garantirti il livello essenziale della prestazione, ma devo anche capire perché ti curano male. Perché se scopro che qualcuno ha il doppio dei primari del Veneto con gli stessi abitanti del Veneto, vuol dire che qualcosa non funziona».
il costituzionalista che guida la delegazione trattante, al governatore Luca Zaia è stato di specificare quello che la legge impone. Meglio dirlo lo stesso - è stato il ragionamento - così nessuno ci accuserà più di rompere la coesione sociale. Ecco, allora, cosa dice l’articolo 1 della bozza di intesa proposta dalla Regione Veneto: “L’attribuzione alla Regione Veneto di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, è realizzata nel rispetto dei principi posti dagli artt. 3, 5,
81, 117, 118, 119, 120 della Costituzione e nel contesto di unità ed indivisibilità della Repubblica, nonché nel rispetto dei principi di solidarietà, perequazione e coesione sociale, tenuto altresì conto di quanto previsto dalla L. 5 maggio 2009, n. 42”. Viene poi specificato il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nonché del principio di leale collaborazione, posto a fondamento delle relazioni tra istituzioni che compongono la Repubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Le richieste del Veneto restano quelle di prima, dice Zaia. A partire dalle materie: 23 erano e 23 rimangono. «Non può passare il principio che l’abito di uno debba andare bene a tutti. Puoi sistemarlo, puoi adattarlo, ma se mi offrono un modello con 4 o 5 taglie in meno, vuol dire che non abbiamo a che fare con un buon negozio». Quanto alle risorse, il Veneto chiede la compartecipazione all’extra gettito. Zaia l’ha spiegata così: ipotizziamo che il gettito del Veneto sia 1 milione di euro e che per gestire le 23 materie chieste dalla Regione lo Stato spenda 100mila euro. Se si danno le 23
«CREDETEMI, PORTEREMO A CASA LA RIFORMA LO ABBIAMO DIMOSTRATO CON LE OLIMPIADI»
materie al Veneto, il Veneto avrà anche i 100mila euro finora sostenuti dallo Stato. Cioè il 10% del gettito. Ma cosa succede se il gettito aumenta a 2 milioni? Il Veneto, per gestire le 23 materie, avrà sempre il 10%, in questo caso 200mila euro anziché 100mila e lo Stato avrà 1,8 milioni anziché 1 milione. Se invece il gettito dovesse calare a 800 milioni, il Veneto dovrà arrangiarsi a gestire le 23 materie con solo 80mila euro.
FIDUCIOSO Stavolta come andrà? «Credetemi - dice il governatore - l’autonomia la porteremo a casa. Lo abbiamo dimostrato con le Olimpiadi, sarà ancora più facile, l’importante è fare due-tre mosse giuste». D’accordo, ma quando? «Io spero subito, poi ci sono sempre i facinorosi che hanno le soluzioni ad effetto, ma la verità è che si prendono più mosche con il miele che con l’aceto. Scrivetelo». Dopodiché esclude che il suo partito si sia mosso male: «Il ministro Stefani ha fatto un lavoro strepitoso, mentre l’unica energia spesa dai grillini è stata per spiegare che l’autonomia era la volontà di dividere il paese. Cosa che non è vera e che ci ha penalizzato. Noi continueremo a comunicare che l’autonomia non è la secessione, ma assunzione di responsabilità». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIORNALE DI VICENZA
Provincia 29
Martedì 24 Settembre 2019
VICENZA
ALTOPIANODI ASIAGO EDEISETTE COMUNI
ASIAGO. Lacifra èrientratanelle casse comunali dopolacausaintentatada alcune societàimmobiliariin seguitoall’approvazione delPat
GALLIO
Evasione, recuperati650mila euro
Granfesta ecerimonia peri 95anni deglialpini
SpiCgil: «Ilcapoluogoètra ivirtuosi del Veneto Risorseimportantidalla lotta mastradainsalita» RigoniStern: «Nonsaremoesattori dello Stato» Gerardo Rigoni
Il Comune di Asiago è leader nella classifica regionale nella lotta all’evasione. E se in tanti comuni veneti le segnalazioni di irregolarità fiscali sono ancora ai minimi, il capoluogo altopianese ha “incassato” quasi 650 mila euro dal recupero delle imposte evase. Da alcuni anni ormai lo Stato chiede una collaborazione fattiva ai Comuni italiani nella lotta contro l’evasione, domandando loro di denunciare gli illeciti e permettendo poi ai Comuni di trattenere per sé tutto ciò che emerge dal sommerso. Dalle attività in nero alle opere abusive, dall’evasione delle tasse locali come Imu e Tasi, alle dichiarazioni fasulle sui redditi per ottenere sconti e agevolazioni, sono tanti gli ambiti su cui i Comuni possono partecipare nella lotta all’evasione sul proprio territorio. Dai dati emersi dal Ministero degli interni a fine agosto, emerge però come siano ancora pochi gli enti locali che applicano quanto prescritto dalla legge: solo 38 comuni veneti,
il 7 per cento del totale, hanno recuperato risorse con la lotta all’evasione. Ad Asiago, lo scorso anno, tramite una operazione che ha fatto emergere la mancata denuncia di guadagni da parte di alcune società immobiliari, sono stati recuperati 650 mila euro. In pratica oltre metà di quanto portato alla luce in tutto il Veneto, meno di 1,1 milioni di euro, e quasi tutto quanto il sommerso denunciato nel Vicentino dove le tasse recuperate sono state poco più di 740 mila euro. L’“anomalia” asiaghese è stata fatta emergere da uno studio dei dati del Viminale fatto dallo Spi Cgil del Veneto. «Gli ultimi dati forniti dal Ministero dimostrano che la strada da fare su questo fronte è ancora lunga e in salita – commentano Renato Bressan, della segreteria dello Spi Cgil del Veneto, e Gino Ferraresso, responsabile del dipartimento welfare Spi Cgil Veneto –. Diminuiscono le entrate a favore dei comuni a livello nazionale e aumentano a livello Veneto solo per Asiago. Le città capoluogo del Veneto fanno complessivamen-
te una brutta figura, salvo Verona e Vicenza dove rimane forte l'attenzione su questo tema. È un vero peccato perché con la lotta all’evasione i Comuni possono ottenere molto risorse da utilizzare per le fasce più fragili della popolazione». Sull’argomento interviene anche il sindaco di Asiago. «È un dato positivo però legato a una circostanza, ovvero alla causa intentata da alcune società immobiliari, perchè non è certo nostra intenzione diventare esattori delle tasse per lo Stato - commenta Roberto Rigoni Stern -. Quando nella causa legale per danni economici intentata da alcune società immobiliari dopo l’approvazione del Pat sono emerse delle discrepanze tra l’ipotetico danno cagionato e i ricavi delle vendite di immobili - spiega ancora il primo cittadino - nel costruire la nostra tesi difensiva abbiamo dimostrato che c’è stata un’evasione per 650 mila euro che abbiamo prontamente segnalato all’Agenzia delle entrate. Agenzia che a sua volta, proprio per le disposizioni del decreto del 2005, ha versato nelle casse
ROANA. TrasfertaaVeldenper il50° delCuratorium Cimbricum
comunali. Questi soldi saranno a breve oggetto di una variazione di bilancio – conclude – con la quale si “restituiranno” queste tasse non pagate ai cittadini attraverso politiche sociali, come il sostegno alle famiglie, e con servizi. Rimane comunque, e lo dico a difesa dei miei colleghi sindaci, che ci sono altre istituzioni delegate al controllo delle finanze; lo Stato non può pretendere che i Comuni, con il personale ridotto all’osso, possano sostenere anche questo onere, assai complicato». •
Il gruppo alpini di Gallio ha festeggiato il 95esimo dalla fondazione con un fine settimana di canti e commemorazioni. La cerimonia è iniziata sabato con una serata di canti alpini proposti dal Coro Asiago nella chiesa di Gallio, alla presenza delle penne nere della sezione Monte Ortigara e dei cittadini altopianesi. Domenica, invece, giornata dedicata al ricordo con la messa alla chiesetta alpina di Busa Fonda, l’alzabandiera e la deposizione di fiori a ricordo dei soci e amici “andati avanti”. Nel pomeriggio, ammassamento dei convenuti in piazzetta Giardini e deposizione di una corona d’alloro alla chiesetta dei Caduti accompagnata dal canto del “Piave”. Le cerimonia è proseguita con la sfilata del corteo lungo via Roma per terminare in piazza Italia per i discorsi conclusivi, i ringraziamenti e la consegna di targhe commemorative alle autorità, prima dell’ammainabandiera. La giornata è infine proseguita dinanzi alla sede del gruppo in via Campo per un momento conviviale offerto ai presenti. Ad allieterà l’evento, il corpo bandistico di Fontanelle. • G.R.
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Unaveduta delmunicipiodi Asiago
RenatoBressan,dellasegreteria SpiCgildelVeneto
ASIAGO-ENEGO. Un successol’iniziativa beneficadiLegambiente
SANITÀ
L’Amad CoraleCimbra, icanti Ivolontarineiboschi nellepiazze risuonanoinBaviera per “Puliamo il mondo” perinformare sulledemenze
dunate le ramaglie rimaste a terra dopo le operazioni di esbosco degli alberi schiantati dalla tempesta di vento Vaia dello scorso ottobre. L’appuntamento era stato organizzato da Legambiente Schio Val Leogra con Legambiente Veneto e il Comune di Enego, in quanto considerato, come ha avuto modo di sottolineare il presidente Legambiente Veneto Luigi Lazzaro: «L’evento più importante tra le decine organizzate per dimostrare cosa può fare ognuno con le proprie mani». • G.R.
Tutti in piazza sull’Altopiano per capire di più sulle demenze e sui disturbi cognitivi. In occasione della ventiseiesima Giornata mondiale della malattia di Alzheimer, i volontari dell’Associazione locale malattia di Alzheimer e altre demenze, Amad, che opera a favore degli ammalati e delle loro famiglie, è stata nelle piazze altopianesi per sensibilizzare e informare su queste malattie. Assieme al Centro disturbi cognitivi e demenze dell'Ulss 7 l’associazioneha proposto varie iniziative nella mattina di domenica nei centri storici di Gallio, Lusiana, Conco, Roana e Rotzo, con la possibilità di sostenere le attività dell'associazione con una donazione a fronte del dono di una pianta del ciclamino della solidarietà, fiore simbolo della giornata. Nel pomeriggio di domenica, la sala delle Maschere dell’Unione montana di Asiago ha poi ospitato “È l'Alzheimer, bellezza!”, una selezione di cortometraggi sulla malattia a cui è seguito un momento di confronto e un piccolo buffet. Per informazioni è possibile contattare l’associazione al numero di cellulare 371 3264500 oppure consultare il sito web www.amadonlus.it. • G.R.
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«Rapportosemprepiù solido coni nostri“fratelli”» SulsentierodelPrunno esullaPianadiMarcesina La Corale Cimbra di Roana in visita in Baviera in occasione del 50° anniversario del Curatorium Cimbricum bavarese, ente tedesco che assieme all’Istituto di cultura cimbra di Roana, il Curatorium Cimbricum Veronense e l'Istituto Cimbro di Luserna promuove lo studio dell’antico idioma sostenendo anche conferenze, tesi di laurea e pubblicazioni. Giunti a Velden, città a 70 km da Monaco, la corale ha partecipato alla messa solenne nella chiesa parrocchiale di San Pietro, celebrata dal decano Tobias Rother, assieme ad altri rappresentanti ecclesiastici della provincia, e accompagnata con canti e letture in lingua cimbra. «Vedere che hanno previsto l’uso del cimbro durante la celebrazione liturgica ci ha riempito d’orgoglio - racconta Remo Azzolini, della Corale Cimbra -. La chiesa gremita, l’eco dei nostri canti e i ringraziamenti ricevuti dopo la cerimonia ci hanno veramente colmato il cuore di soddisfazione». Finita la messa tutta la comunità di Velden, assieme a rappresentanti delle comunità cimbre italiane, ha preso parte al pranzo convivialeconclusivo.
Lacorale altopianese nella cittadina tedesca
«Durante il saluto del presidente del Curatorium Cimbricum, Jakob Ossner, a tutti i convenuti – prosegue Azzolini – è stato sottolineato il lavoro della Corale Cimbra di Roana che, con il passare degli anni, è riuscita a completare con canti religiosi in lingua cimbra ogni passaggio della messa messa. Il nostro auspicio è proseguire in un sempre migliore rapporto di amicizia e fratellanza tra cimbri d’Italia e delle zone da dove la nostra gente proviene». Un rapporto di collaborazione e di amicizia sorto dieci anni fa cogliendo le opportuni-
tà sorte dal patto di gemellaggio tra i Comuni di Roana e Velden, poi allargatosi anche al plesso scolastico delle scuole superiori, stipulato quaranta anni fa poco dopo l’istituzione dell'Istituto di Cultura Cimbra di Roana nel 1973. Attraverso numerose collaborazioni, oggi più facili grazie alle nuove tecnologie, prosegue il lavoro di registrazione delle forme ancora parlate di cimbro e di studio dei problemi connessi all’idioma, specie riguardo le popolazioni germaniche che l'hanno portato sull'Altopiano. • G.R. © RIPRODUZIONERISERVATA
Una quarantina di persone hanno ripulito il bosco lungo il sentiero che collega Asiago con la piana del Prunno. Gli alunni delle classi quinte delle elementari di Asiago con le insegnanti, i soci delle associazioni Occhi aperti per costruire giustizia e i volontari dell’Enpa, assieme anche a privati cittadini, domenica pomeriggio, nonostante il cielo grigio e la costante minaccia di pioggia, hanno percorso il sentiero da Santa Maria Maddalena fino al bosco del Prunno raccogliendo ciò che i maleducati hanno gettato a terra, in sfregio all’ambiente. In occasione della giornata di Legambiente “Puliamo il mondo”, l’assessore all’ambiente di Asiago, Monica Gios, ha invitato grandi e piccoli all’iniziativa di sensibilizzazione verso la natura. «Un grande grazie a tutti i bambini, alle maestre, alle mamme, ai papà e alle aziende che hanno voluto aderire a questa giornata - le parole dell’assessore Gios -. Abbiamo lavorato in un clima di allegria e parlato di ambiente e di cosa ognuno di noi nel proprio piccolo può fare per tutelarlo, e il risultato forse è ancora più importante di quanta immondizia abbiamo raccolto».
Ivolontaridopo lamattinata di lavoro
Una raccolta comunque “proficua”, considerati i venti sacchi di rifiuti gettati in mezzo alla natura messi insieme in meno di due ore dagli aderenti all’iniziativa. C’era di tutto, oltre a lattine, bottiglie di plastica e mozziconi di sigarette, ma a lavoro fatto i ragazzi assieme agli adulti hanno ripulito un percorso antico molto amato da turisti e da residenti. Anche sulla Piana di Marcesina Legambiente ha organizzato una mattinata di pulizia del bosco, precisamente in località Campo Spa. In questo caso sono state soprattutto ra-
PROVINCIA
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2019 LA TRIBUNA
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La corsa al mattone i commenti
L’impresa: area strategica Il sindaco: va gestita bene L’azienda costruttrice: «Collegamenti facili, vivacità e ospedale vicino» Cendron: «Lì c’erano piani urbanistici fuori scala, abbiamo dovuto mitigarli» SILEA. Carron Spa non si fa
l’area
Grande mix tra negozi industria, locali e uffici L’area in questione ha un raggio di 500 metri, con il centro nel casello dell’A27, ma rappresenta oggi il più ambito piano di atterraggio per molti progetti: ben collegata, facile da raggiungere anche da Treviso grazie alla tangenziale, spaziosa più di altre già esaurite perché circondate da case (come Olmi), con tanta disponibilità di parcheggi. Ed ecco che negli anni in quell’area si sono installati prima uffici, bar, locali, magazzini; poi centri commerciali che si sono via via ampliati, capannoni artigianali (ancora da venire), lottizzazioni residenziali. E non è finita. Dopo aver realizzato gli stabili occupati poi da Pittarello e Burger King Fassina intende far valere quel che è il vero obiettivo del suo piano urbanistico nell’area: le torri hotel che ha tempo fanno bella mostra di sé sul cartellone. E poi c’è Zago, che davanti alla Pro-Gest ha acquistato e sta ristrutturando spazi direzionali e commerciali mai finiti che appartenevano alla prima corsa al mattone attorno al casello (foto qui a fianco); e c’è Carron che prosegue a edificare la grande lottizzazione residenziale iniziata anni fa (a sinistra).
spaventare dalle difficoltà di altri progetti residenziali in provincia e mette sul mercato in blocco altri 110 appartamenti. Di cui la metà pronti già tra pochi mesi. «Quell’area funziona», dice il geometra Renato Minato, manager della Carron, «al contrario si quanto si pensa a Silea non c’è molto di moderno, con requisiti energetici e acustici di ultima generazione. Infatti grazie anche un prezzo allineato al mercato, almeno la metà dei nuovi appartamenti è già prenotata». Più o meno un miracolo, se si concentra lo sguardo su altri interventi simili sparsi in tutta la provincia. Il prezzo certamente fa il suo, il range è tra i 100 mila euro circa per gli appartamenti più piccoli ai 180 mila per i due camere. Ma per Roberto Bortignon, responsabile vendite per la Carron, la ragione è anche geografica, «è un’area strategica. Oltre alla vicinanza all’autostrada e all’ospedale tramite la tangenziale, Silea è considerato uno dei Comuni più vivaci tra quelli a ridosso della città, ed è sul Sile, che rappresenta un’attrattiva». Per il Comune però la crescita esponenziale dell’area a Treviso Sud ha due facce: da un parte l’incasso di oneri (200 mila euro solo per le quattro palazzine) e di Imu; dall’altra traffico e consumo di suolo. «E’ sicuramente un’area fragile, che ha un impatto anche sul centro di Silea», sostiene il sindaco Rossella Cendron. «Ma noi ci siamo trovati a gestirla, perché è un’area inserita nei piani urbanistici vent’anni fa. E’ sta-
Il parcheggione del centro commerciale Emisfero, sullo sfondo Obi e a sinistra Sportler
ta dormiente a lungo. Se si fosse sviluppata com’era stata prevista inizialmente e senza alcune modifiche poste da noi, oggi sarebbe ancora più impattante». Il riferimento è alla zona
Il Comune ribadisce: «Bene lo sviluppo ma servono nuove infrastrutture» artigianale – la cosiddetta D1-16/17 – che aveva immesso sul mercato circa 100 mila metri quadrati di superficie produttiva a cavallo della Treviso Mare, proprio di fronte al centro commercia-
le. «In parte è ancora bloccata e in parte è stata modificata. Dove ci sono Pittarello e Burger King abbiamo inserito quattro medie strutture commerciale a discapito del produttivo», aggiunge il primo cittadino. Il traffico è gradualmente cresciuto, il sommarsi delle auto del centro commerciale, a quelle della tangenziale e della A/27 ha congestionato la viabilità di mezzo comune, «aree di questa importanza devono avere una programmazione sovracomunale, e gli sviluppi futuri non devono sfuggire ad un controllo e ad interventi sulla viabilità. Io sono soddisfatta che Silea sia appetibile e che attragga investimen-
treviso mare
L’Arsenale compie un anno Attesa per l’arrivo di Marchiol RONCADE. È passato un anno
dall’apertura dell’Arsenale, il centro commerciale lungo la Treviso Mare a Roncade, che puntava ad essere il contrappeso dell’area shopping di Silea ma ancora stenta a trovare una sua collocazione nel panorama trevigiano. Piacciono molto, stando al ritorno di presenze, le iniziative legate al mondo dei più piccoli, ma ancora non si registra l’atteso tutto esauri-
to ipotizzato alla prima ora. Anche per questo l’organizzazione ha deciso di solleticare il palato del pubblico proponendo un compleanno (28 settembre, a partire dalle 16) all’insegna dei golosi. La grande piazza centrale dell’Arsenale si trasformerà in un vero e proprio palcoscenico sul quale si sfideranno 4 squadre composte ognuna da 10 giovani pasticceri dagli 8 ai 16 anni
pronti a darsi battaglia “all’ultimo cucchiaino” nella preparazione del miglior Tiramisù. A guidare le 4 compagini, altrettanti finalisti della Tiramisù World Cup 2018: Francesca Piovesana (Campionessa del Mondo di Tiramisù Creativo), Moira Bardini (seconda classificata per la Ricetta Originale), Lisa Luison (terza classificata per la Ricetta Originale) e Franco Norbia-
Il centro commerciale Arsenale a Roncade
ti, anche perché potrebbe essere un effetto contagio che potrebbe portare a recuperare ad altre aree. Ma in quella zona c’è un intreccio urbanistico che dev’essere programmato insieme ad altre valutazioni di carattere ambientale e viabilistico. Essendoci un casello autostradale, la Treviso Mare e lo sbocco della tangenziale di Treviso non può essere solo Silea a occuparsene», insiste Cendron. Il sindaco da tempo chiede la realizzazione di una bretella che separi il flusso della Treviso Mare da quello del casello della A/27, costerebbe un milione, ma Veneto Strade e Anas per ora non ci sentono. — F.C.
to (terzo classificato per la Ricetta Creativa, Vincitore Premio Innovazione Fipe Confcommercio), ovvero le Tiramisù Star. Ma in Treviso Mare c’è attesa per un altro intervento privato che porterà di certo nuovi movimenti e nuovi clienti per tanti (in primi forse proprio il vicino l’Arsenale): la nascita dell’hub di Marchiol, la società di elettronica che concentrerà al confine tra Roncade e Silea, lungo la via del mare, le strutture oggi suddivise tra Treviso e vari altri centri. Un intervento che sta per arrivare a definizione, stando ai beninformati, e potrebbe muovere i primi passi l’anno prossimo. — F.D.W.
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.ROVIGO
... Martedì 24 Settembre 2019
La Voce
AGRICOLTURA Un ambizioso progetto, dal valore di 167mila euro, finanziato dall’Emilia Romagna
Il satellite per i campi di pomodoro L'obiettivo è quello di migliorare l'intera produzione, coltivati 525 ettari in Polesine La tecnologia al servizio dei campi, anche in Polesine. Un obiettivo ambizioso quello che si propone l’Organizzazione interprofessionale pomodoro da industria del Nord Italia. Monitorare dall’alto i campi, con le immagini del satellite dell’Agenzia spaziale europea, per migliorare la gestione della produzione del pomodoro da industria del Nord Italia. È l’obiettivo che si pone il Goi (Gruppo operativo per l’innovazione) che vede come capofila l’Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia e che ha ottenuto un finanziamento di 167mila euro dalla Regione Emilia-Romagna (su un progetto complessivo del valore di 235mila euro) nell’ambito del Psr, il Piano di sviluppo rurale 2014-2020, classificandosi al primo posto nella graduatoria finale del comparto ortofrutticolo. L'intera filiera sarà coinvolta in un progetto di studio della produzione in campo di pomodoro con l'ausilio delle immagini satellitari che ha ottenuto un finanziamento di 167mila dalla Regione EmiliaRomagna. Ma anche il Veneto è fortemente interessato. L'obiettivo, infatti, è quello di migliorare l'intera produzione del pomodoro da industria del Nord Italia, che nel 2019 ha visto coltivati 36.420 ettari nel Nord Italia di cui 525 nella provincia di Rovigo.
Rabboni e i nuovi metodi per i campi di pomodori “Il progetto - spiega Tiberio Rabboni, presidente dell’Oi nasce dalla necessità di ottimizzare costantemente la gestione del pomodoro in campo. Il Gruppo operativo per l'innovazione che abbiamo promosso, e che la Regione ha cofinanziato, acquisirà ed elaborerà le immagini satellitari dei campi di pomodoro, che opportunamente analizzate ed interpretate, permetteranno di disporre in tempo reale di tre informazioni strategiche: la verifica delle superfici effettivamente colti-
vate, dato estremamente utile ai fini della programmazione produttiva annuale; lo sviluppo fenologico del pomodoro in campo a fronte dei diversi, possibili, andamenti climatici; la precoce individuazione di eventuali patogeni o criticità colturali”. Rabboni fornisce ulteriori dettagli: “Si creerà, inoltre, una piattaforma informatica per le Organizzazioni di produttori, le industrie di trasformazione e la stessa Oi tramite la quale veicolare, in tempo reale, i dati relativi alla
coltivazione e consegna di pomodoro ai fini dell’elaborazione della quantità e qualità del pomodoro consegnato. La piattaforma informatica permetterà lo studio delle rese produttive delle varietà ai fini della lavorazione industriale per le diverse tipologie di prodotto. Il fine ultimo è quello di generare informazioni a supporto della filiera per migliorarne la competitività e favorire la conoscenza dei mercati, rendendo quindi sempre più centrale il ruolo dell’OI nell’ambito del processo che
genera informazioni a supporto della filiera, svolgendo un compito di cerniera fra mondo agricolo e mondo industriale per una sempre maggiore valorizzazione del pomodoro sui mercati. Ringraziamo la Regione per aver creduto nella validità di questo progetto, finanziandolo”. “In un contesto di mercato sempre più competitivo e a fronte di cambiamenti climatici che minacciano i tradizionali assetti produttivi è fondamentale per l’agricoltura investire in innovazione - di-
chiara l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli - come Regione Emilia-Romagna ci abbiamo creduto fin dall’inizio stanziando nel Programma di sviluppo rurale oltre 50 milioni di euro per i progetti dei goi, il valore più alto in Italia e in Europa. Siamo leader anche per il numero di progetti finanziati, con questi ultimi bandi sono 125 oltre a 51 progetti pilota del bando per le filiere. L’Oi del pomodoro si è dimostrata particolarmente attiva e pronta nel cogliere queste opportunità di finanziamento, come testimonia la partecipazione anche ad altri progetti finanziati. È il segno che tutto il sistema, dai produttori ai trasformatori, guarda avanti e punta con convinzione sull’uso delle tecnologie più avanzate e sull’innovazione per vincere le sfide del futuro. Un grande valore del progetto è che, essendo promosso da un sistema fortemente organizzato ed integrato, permetterà la diffusione dell’innovazione ad una larghissima platea di produttori”. Il Goi avrà una durata di 30 mesi (dal 1 marzo 2020 al 31 agosto 2022) e coinvolgerà diversi partner tra i quali Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali); Università Cattolica del Sacro Cuore; dinamica; agronica e Citimap. Collaboreranno, nella fase di sperimentazione fornendo dati ed informazioni utili agli studi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
EUROPA VERDE Il circolo lancia l’allarme: “Spariti altri 923 ettari”
“Basta consumare suolo in Veneto”
In Veneto maggior incremento di consumo di suolo
ROVIGO - E’ appena stato pubblicato il rapporto Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) relativo al consumo di suolo nel 2018. La Regione Veneto spicca ancora una volta in testa alla classifica come la regione con il maggior incremento di consumo di suolo. Il circolo di Europa Verde di Rovigo puntualizza: “Sembra paradossale: proprio la Regione Veneto, che ha approvato nel 2017 la legge numero 14 che si propone di azzerare il consumo di suolo, è quella che ne consuma di più. Altri 923 ettari spariti. Quando la legge 14/17 fu approvata si levò unanime un coro di urbanisti, architetti, ingegneri a sottolineare come la legge, ottima per le premesse e gli obiettivi che si poneva, fos-
se del tutto uno strumento inutile per le eccessive deroghe che conteneva. A un anno, praticamente, la situazione non solo non è migliorata ma addirittura è peggiorata. Il Veneto continua a consumare suolo pur rispettando formalmente la propria legge che ne voleva la diminuzione. Ecco un esempio del perché forse è meglio non dare troppa autonomia alle Regioni”. Il circolo spera che si volti presto pagina: “Si parla tanto, e finalmente, di cambiamento climatico. Si concluderà il 27 settembre la settimana di mobilitazione per il clima. Il presidente Mattarella ha appena firmato un appello con altri 32 capi di Stato perché la politica faccia qualcosa. L’aumento generalizzato delle tem-
perature è strettamente connesso con il processo di cementificazione e deforestazione. Sono gli alberi che assorbono la CO2, che mitigano i raggi del sole con la loro ombra. Consumare ancora suolo significa meno territorio agricolo, meno habitat ideali per altri animali come gli uccelli e per gli insetti, minor assorbimento dell’acqua piovana con dissesti idrogeologici”. Europa Verde di Rovigo condivide gli sforzi che l’Unione europea si propone per contrastare il cambiamento climatico. Condivide le preoccupazioni e il grido di allarme che è stato lanciato anche in Polesine, dal vescovo, nella recente “Giornata per la custodia del creato”.
BORSEA Il vescovo Pavanello consegna il sacramento a 40 ragazzi
Emozioni vere per la cresima ROVIGO - Nel pomeriggio di sabato 21, la parrocchia di Borsea si è riunita attorno ai 40 ragazzi che hanno avuto la gioia di ricevere la cresima dalle mani del vescovo Pierantonio Pavanello. La cerimonia si è tenuta all’aperto, nel parco adiacente alla chiesa. Lo stesso Vescovo si è detto felice di celebrare un così importante sacramento e ha aggiunto: “Come ho avuto modo di fare solo in Mozambico”. Un’osservazione che ha riempito di orgoglio i parrocchiani, vista la fede con cui i fratelli africani sanno vivere eventi che coin-
volgono l’intera comunità e la fanno sentire come un’unica famiglia riunita nel nome del Signore. I presenti, diverse centinaia di persone considerato il cospicuo numero dei Cresimandi, hanno mantenuto un atteggiamento raccolto per le due ore che hanno interessato l’intero rito. Oltre all’elogio del vescovo Pierantonio, quindi, anche questo aspetto ha fatto gioire il parroco di Borsea, don Silvio Baccaro, i catechisti, il coro, i genitori, e tutte le persone che hanno donato il loro tempo per dare la giusta “solennità”
a una giornata che i veri protagonisti, i cresimandi, porteranno a lungo nel cuore. La speranza di tutti, è quella che lo spirito santo accompagni sempre la crescita di questi giovani e li faccia diventare persone belle, capaci di amare il prossimo, e di fare dei piccoli gesti la forza che manda avanti il mondo. “Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore” diceva Madre Teresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La cresima celebrata sabato pomeriggio
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PRIMO PIANO
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2019 MESSAGGERO VENETO
L’Alzheimer in Fvg
5 domande all’esperto
Alzheimer e demenza, la panoramica in Fvg
Il neurologo Cancelli: il 30% dei casi è prevenibile
Tasso di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso di persone di 65 anni ed oltre per regione Anni 2005 e 2015. Tasso standardizzato per 10 mila abitanti 2015 decrescente e ranghi
RANK
Anno 2005 TOTALE
Anno 2015 TOTALE
20,9
28,7
RANK
14
Uomini Donne
15 Iacopo Cancelli
32,9 25,9
Dinamica 2004-2014
Anno 2014
Città/Provincia TOTALE
RANK
UOMINI
DONNE
TOTALE
UOMINI
DONNE
Udine
28,9
44
29,2
27,4
7,5
-10,2
7,3
Trieste
26,6
66
27,3
25,4
-0,3
9,2
5,4
Gorizia
21,2
103
20,4
21,1
2,0
12,3
11,7
Pordenone
18,4
110
19,1
17,0
0,8
6,0
2,4
Fonte: Confartigianato
Più di 23 mila friulani affetti da demenza senile Udine è la più colpita Con l’aumentare dell’età cresce il rischio di incappare nelle patologie neurologiche Le associazioni fanno massa critica per chiedere leggi per la tutela dei malati
no la mente e favoriscono il rallentamento del decadimento neurologico. Nei centri diurni si gioca a carte, si riempiono cruciverba facilitati; i pazienti vengono spinti a creare oggetti utili alla vita di tutti i giorni, a cucinare e raccontare il loro vissuto, pescando a piene mani in quei cassetti della memoria pieni di ricordi, a cui fanno da doloroso contraltare le difficoltà a immagazzinare nuove informazioni. Completano il quadro attività di fisioterapia e momenti di confronto, «anche in lingua friulana», spiega Vacca. LE ASSOCIAZIONI
Christian Seu UDINE. Nel «giardino tutto lo-
ro» (come lo chiama Daniela Vacca, presidente della coop che gestisce uno dei più importanti centri diurni della regione, a Udine) vivono 23 mila friulani. Anziani, nella stragrande maggioranza dei casi. Perché l’Alzheimer e altre patologie legate alla demenza aggrediscono prevalentemente dopo una certa età. Il numero dei casi è in aumento perché aumenta l’aspettativa di vita, aumentano gli ultra-settantenni, gli ottuagenari, anche gli ultracentenari. C’è un fattore di proporzionalità diretta che regola il rischio di finire nelle maglie delle patologie: a 65 anni colpiscono una persona su cento, a 75 anni una su venti e, dopo gli 85 anni, una su tre. Rispetto a un tempo, oggi se ne parla: il trattamento del paziente è più consapevole, affidato a centri specializzati che supportano i familiari che, a
loro volta, possono contare sulle associazioni anche nella piccola formazione, con corsi organizzati ad hoc per dare supporto psicologico, morale e legale ai parenti che si ritrovano in casa un familiare malato di Alzheimer. LE STATISTICHE
In Friuli Venezia Giulia sono 23 mila le persone affette da demenza. Di queste, più della metà è affetto da Alzheimer, patologia neurodegenerativa descritta per la prima volta nel 1905. Secondo la ricerca “Alzheimer e anziani. Analisi di alcune evidenze su popolazione di 65 anni ed oltre”, condotto dall’Ufficio Studi Confartigianato Imprese in Fvg il tasso di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso di persone (standardizzato per 10 mila abitanti) è passato dal 20,9 del 2005 al 28,7 del 2015. Secondo i dati epidemiologici, elaborati a partire dalle statistiche di Istat ed Eurostat, in Friuli Venezia Giulia la provincia più
colpita dall’Alzheimer è quella di Udine con un tasso standardizzato per 10 mila abitanti che nel 2014 arrivava a 28,9. A seguire Trieste con un tasso del 26,6 e Gorizia, con il 21,2. A Pordenone, invece, il tasso più basso d’Italia, 18,4, ben distante dalla media nazionale che è di 27,9 e dal tasso della provincia sarda Carbonia-Iglesias, arrivato nello stesso anno fino a 45,6. Le donne sono più colpite, con un’incidenza del 6 per cento, doppi di quella degli uomini. L’incidenza dei malati aumenta con l’avanzare dell’età: dallo 0,4 per cento dei malati tra i 65 e i 69 anni all’11,5 per cento tra quelli oltre gli ottanta. LE STRUTTURE
In Friuli sono una dozzina le strutture specializzate nell’accompagnamento dei malati di Alzheimer, accolti quando il quadro clinico non è ancora compromesso. I pazienti hanno un grado di autonomia tale da poter svolgere attività di socializzazione, che impegna-
a udine
Domani un incontro sull’anzianità vista dal cinema “L’Anzianità vista con lo sguardo del cinema”. È questo il tema scelto, a Udine, per celebrare la XXVI Giornata mondiale dell’Alzheimer. L’associazione Alzheimer Udine, in collaborazione con la sede 50 & Più di Udine, con il contributo del Centro Studi 50 & Più di Roma e del Progetto Città Sane del Comune di Udine, organizza l’appuntamento per domani dalle 16 nella Sala della Fondazione Friuli (in via Manin a Udine). Dopo i saluti dell’assessore alla salute del Comune di Udine, Giovanni Barillari, interverranno la dottoressa Anna Maria Melloni e il neurologo Iacopo Cancelli.
A recitare un ruolo determinante sono le associazioni, che accompagnano e supportano i familiari: nel 2016 è nato un coordinamento tra le onlus che si occupano di Alzheimer in regione (ne fanno parte Alzheimer Basso Friuli e Veneto Orientale, associazione Alzheimer Isontino di Monfalcone, associazione Demaison onlus di Udine, associazione Alzheimer Codroipo, Sostegno alle famiglie Afap di Pordenone, associazione Centro Alzheimer Mitteleuropeo di Gorizia, Progetto Dina Scalise onlus, associazione Goffredo De Banfield di Trieste, associazione Alzheimer Udine). «L’obiettivo – spiega la coordinatrice, Dorotea De Paoli – è rappresentare in maniera organica le esigenze dei familiari dei malati di Alzheimer, sensibilizzare la popolazione rispetto alla conoscenza della patologia e riunire in un’unica voce le richieste di interventi legislativi e regolamentari che mirino a migliorare la gestione del malato». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Dottore, perché il numero di persone affette da Alzheimer cresce? «Perché aumenta l’aspettativa di vita: la nostra società è composta da persone sempre più anziane che, vivendo più a lungo, sono più esposte all’insorgenza di patologie legate alla demenza. La frequenza è sempre legata all’età: esistono casi di insorgenza giovanile, dettati da cause reversibili o determinati geneticamente. Ma si tratta di situazioni davvero rarissime». È possibile prevenire la patologia? «Si stima che il 30% dei casi di demenza sia prevenibile. Il consumo moderato di alcol, l’astensione dal fumo, una regolare attività fisica, il controllo del peso, il seguire la dieta mediterranea, il mantenersi attivi fisicamente, socialmente e mentalmente in tutte le fasi della vita sono comportamenti che abbattono significativamente il rischio. Contribuisce in maniera importante poi il controllo dei fattori di isolamento, ovvero la sordità, i disturbi della vista e la depressione che portano all’isolamento». L’Alzheimer si può curare? «Le cure sono solo sintomatiche: mirano cioè a ridurre l’entità dei sintomi. La ricerca, in questi anni, sta cercando di individuare una terapia che rimuova la causa della demenza, intaccando le proteine betamiloide e tau attraverso anticorpi monoclonali». Quali sono i principali campanelli d’allarme? «I disturbi della memoria e quelli di orientamento nello spazio e nel tempo. Qualche esempio? Dimenticare le chiavi, faticare a ritrovare l’auto lasciata nel parcheggio, difficoltà a ricordare gli impegni. Ci si deve preoccupare, chiaramente, quando si presenta un cambiamento netto rispetto al livello prestazionale precedente». Ci sono strumenti per prevenire l’insorgenza della malattia? «Frequentare corsi, confrontarsi con le persone, partecipare alle attività dei salotti d’argento e delle università della terza età può certamente aiutare a mantenersi mentalmente e socialmente attivi».