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Martedì 19 Novembre 2019 Corriere del Veneto
TV
Belluno
NUMERI UTILI ComuneBelluno sportellodelcittadino
belluno@corriereveneto.it
0437913222
VigiliUrbani Municipio OspedaleBelluno OspedaleAgordo
0437913520 0437913111 0437216111 0437645111
OspedaleP.diCadore 04353411 OspedaleCortina 0436883111 EnelBelluno 0437214111 Acqued.(BIM) 800757678
Gas(BIM) Acqued.Feltre Alcolistianonimi
Wanbao Acc, tute blu in strada Auto bloccate per farsi sentire A Quero Vas scomparso ex assessore QUERO VAS
L’80enne Angelo Dalla Favera (nella foto), ex assessore di QueroVas, è scomparso. L’uomo, pensionato, si sarebbe allontanato da casa ieri pomeriggio sull’auto Suzuki «Jimny» di colore bianco targata FG362WG. Non vedendolo tornare i familiari si sono rivolti alle Forze dell’ordine. Chiunque lo veda o possa fornire utili informazioni per il suo ritrovamento, è pregato di contattare il Comando provinciale dei carabinieri di Belluno al numero 04372551. Non si conoscono i dettagli del vestiario alla scomparsa. D. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ieri, dopo le assemblee, i lavoratori hanno fermato il traffico automobilistico per un’ora, nel primo pomeriggio, alla rotonda di fronte allo stabilimento a Villa di Villa a Mel. E oggi, faranno un presidio di fronte al municipio di Borgo Valbelluna, dove alle 19 si terrà il Tavolo istituzionale di sorveglianza con enti territoriali interessati, Regione, Provincia, sindacati, parlamentari bellunesi e vertici cinesi dell’azienda. I dipendenti di «Wanbao Acc Italia» (ex «Zanussi Elettromeccanica»), la fabbrica di compressori per frigoriferi che occupa 285 persone, studiano altre iniziative di protesta, insieme ai loro rappresentanti. Ma la situazione è così complicata da richiedere, secondo il deputato del Pd Roger De Menech, l’immediato intervento del governo: «Il Mise (ministero dello Sviluppo economico, Ndr) rimetta in moto la procedura concorsuale, quella che c’era prima dei cinesi e si attivi per cercare un acquirente». Gli fa eco Stefano Bona (Fiom Cgil): «Wanbao Acc Italia sia inserita nel decreto exIlva, per il Bellunese la fabbrica di Mel conta quanto l’acciaieria per la Puglia». Ancora più drastico il deputato di
PEDAVENA Per trent’anni (dagli Anni ’70 al 2008)
L’anziana è di Feltre
Forza Italia Dario Bond: «L’esecutivo deve tenere con la proprietà una linea dura, paragonabile a quella che sta portando avanti con ArcelorMittal. Si valutino eventuali profili di responsabilità». Ma c’è grande preoccupazione a tutti i livelli territoriali. In un recente vertice tra l’azienda e le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), il responsabile dello stabilimento Haijiang Lu avrebbe affermato che l’azienda andrà avanti fino ad esaurimento delle riserve in cassa cioè fino alla fine di febbraio e di aver comunicato a clienti e fornitori che dopo quella data non garantirà la produzione. «Questo è
Accusa Omicidio colposo I fatti il 19 novembre 2018
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ni, residente a Santa Giustina, ma senza contratto. Durante l’allestimento di una linea teleferica l’imprevisto. Sorarù era a bordo di un escavatore e stava tendendo una braca metallica, mentre Mardari era vicino all’ancoraggio a monte della teleferica: all’improvviso il cavo si spezzò colpendo vio-
DonodelCnsasaMattarella
Incontro al Quirinale tra il Corpo nazionale Soccorso alpino e spelologico (Cnsas) e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È accaduto ieri in occasione del 65esimo anniversario dalla fondazione del Corpo. All’evento anche il presidente del Soccorso alpino del Veneto Rodolfo Selenati e il consigliere nazionale Fabio Bristot. Il presidente Mattarella è stata omaggiato con una pergamena d’iscrizione al Corpo su un legno lavorato da un artigiano bellunese che ha utilizzato un albero proveniente dagli schianti di Vaia (nella foto). «Grazie agli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico e alle loro famiglie e rivolgo un pensiero ai caduti in servizio mentre aiutavano il prossimo» ha commentato Mattarella. (D.P.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tavolo Il summit tra politici, sindacati, parlamentari e vertici cinesi ora considerati inattendibili
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L’Istituto «Pio XII» da salvare
Misurina, summit con i pediatri Lanzarin: «Vanno sensibilizzati»
BELLUNO
Festa, domenica scorsa, al Centro servizi per anziani «Casa Antonio Abate» di Alano di Piave (ora gestita dalla Fondazione Sant’Antonio Abate, voluta da parrocchia di Alano e Diocesi di Padova), per i 100 anni di Fiorina Zannin (nella foto), di Feltre, in struttura dal 2015. Nata il 5 novembre 1919, Fiorina al secolo di vita in buone condizioni: cammina e si concede occasionali uscite, accompagnata. A festeggiarla amici e parenti, insieme ai volontari della compagnia «Futuri ospiti»di Montebelluna, specializzati nell’animazione nelle strutture per anziani. (M.G.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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allarmante — afferma Mauro Zuglian (Fim-Cisl) — Significa mettere in difficoltà lo stabilimento nel caso vi fosse qualcuno intenzionato a rilevarlo. L’azienda ha anche fatto sapere che non promuoverà un secondo incarico per la ricerca dell’acquirente, ora affidato al network globale di consulenza Pwc (PricewaterhouseCoopers di Londra). Noi puntavamo sul commissario Maurizio Castro». Rapporti tra azienda e sindacati deteriorati. «I cinesi non sono più i nostri interlocutori — termina Zuglian — Parliamo col govero». Marco de’ Francesco
Fiorina centenaria Pergamena da socio Gran festa ad Alano su legno di «Vaia»
ALANO DI PIAVE
lentemente il giovane moldavo, sbalzandolo una ventina di metri più a valle e uccidendolo. Fu allora che, forse per coprire l’infortunio, sarebbe stato spostato il corpo. Secondo la Procura il datore di lavoro, oltre ad aver violato le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, avrebbe effettuato «una valutazione errata delle forze applicate che sono risultate otto volte superiori alla resistenza della braca». Il Pm trentino Giovanni Benelli ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo. Davide Piol Dafne Roat
fu alla guida di Lattebusche , che portò da piccola realtà a diventare un’azienda di primissimo piano nel panorama nazionale del settore lattiero-caseario. Ma fu anche agricoltore e allevatore infaticabile. Francesco Saverio Donazzolo (nella foto), 86 anni, presidente onorario di Lattebusche è spirato domenica pomeriggio all’ospedale di Feltre. Lascia la moglie Andreina (con la quale viveva a Pedavena) e i figli Diego (presidente provinciale di Confagricoltura), Cristina e Fabiola. Numerosi i messaggi d’affetto sui social dopo la notizia della sua scomparsa e cordoglio della classe politica e imprenditoriale bellunese e veneta. Dal presidente della Regione Luca Zaia, che piange «il presidente-agricoltore: Donazzolo è stato un uomo capace di fare squadra e di creare alleanze e cooperazione attorno alla montagna. A uomini così il Veneto è profondamente debitore, per la passione e la generosità». Si unisce al cordoglio il deputato del Pd Roger De Menech: «Un allevatore vi- Zaia sionario e un imprenditore (governatore) acuto che ha messo a disposizione della comunità Il Veneto è debitore il proprio saper fare». Commozione anche nel- verso uomini le parole di Lodovico Giu- così generosi stiniani, presidente di e appassionati Confagricoltura veneto: «L’agricoltura perde un suo grande difensore, la cooperazione un grande condottiero e Confagricoltura una figura di grandissimo piano». Aggiunge l’ex direttore di Confagricoltura Belluno, Edoardo Comiotto, al fianco di Donazzolo per molti anni: «Da allevatore conosceva bene i sacrifici degli allevatori “Diceva: non possono lavorare 15 ore al giorno e ricevere le briciole”. Su questo si è battuto fino all’ultimo, senza paura di scontrarsi con la burocrazia e con il mondo politico, ministro in testa». Anche Confindustria Belluno Dolomiti, in cui Donazzolo fu presidente della sezione alimentaristi, si unisce al cordoglio per voce della presidente Lorraine Berton: «Era un uomo umile e potente, di fortissimi valori e ideali, un uomo tutto d’un pezzo, padre della responsabilità sociale d’impresa. Lui l’ha esercitata quando ancora non si conosceva nemmeno il termine. È stato lungimirante come pochi. I funerali di Francesco Donazzolo si terranno domattina alle 10 nella chiesa di Pedavena. Moreno Gioli
Manifestazione Operai «Wanbao Acc» hanno fermato la viabilità nella rotonda davanti la fabbrica (Zanfron)
Indagato imprenditore di Rocca Pietore. Vittima giovane di Santa Giustina Per settimane la tragedia nei boschi di Sagron Mis (Trento) era rimasta avvolta nel giallo. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Trento la ditta di Sorarù stava effettuando disboscamenti in «Val delle Moneghe» e aveva ingaggiato anche il giovane moldavo Vitali Mardari, 28 an-
0437381325
Domattinal’addio aDonazzolo, guidadiLattebusche peruntrentennio
BORGO VALBELLUNA
Infortunio mortale sul lavoro nel bosco Spostato il cadavere: chiesto il processo TRENTO Spostò il cadavere di 600 metri dal luogo dell’incidente e lo coprì con rami per inscenare una morte diversa: chiesto il rinvio a giudizio per Riccardo Sorarù, 42enne di Rocca Pietore. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo, caduta invece la frode processuale.
FARMACIE Veneggia
Funerali a Pedavena
Protesta contro l’annuncio di chiusura: oggi presidio davanti al municipio Ricerche in corso
800757677 0439885344 0437941578
Resa dei conti Struttura proprietà della Diocesi di Parma: entro fine mese la scelta sulla sopravvivenza
BELLUNO Continua l’operazione salvataggio dell’Istituto «Pio XII» di Misurina, famoso per la cura e la riabilitazione dell’asma infantile e a rischio chiusura per problemi economici. Dopo l’appello lanciato a settembre dalla proprietà, l’Opera diocesana «San Bernardo degli Uberti» di Parma, pronta a chiuderlo, la giunta Zaia prima ha deliberato un budget di 1,2 milioni di euro l’anno dal 2020 al 2022 e la semplificazione dell’accesso alla struttura, poi ha portato il problema in commissione Salute, a Roma, per esortare le altre Regioni a inviare i pazienti a Misurina. E ieri ha iniziato la campagna di sensibilizzazione dei pediatri. L’Azienda ospedaliera scaligera ha ospitato l’incontro con i medici del «Pio XII», i pediatri di libera scelta, i medici di famiglia, i vertici delle Usl del Veneto organizzato dalla Regione per illustrare le iniziative a sostegno
della sopravvivenza dell’istituto privato convenzionato. «Le difficoltà burocratiche sono state indicate, fin dall’inizio della crisi, come una delle cause principali della scarsa affluenza — ha spiegato Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità — Con la nostra delibera del 30 ottobre le abbiamo semplificate e ora iniziamo un cammino, in rete e con incontri sul territorio, per informare i pediatri, perché abbiano elementi per valutare in autonomia l’opportunità di scegliere Misurina per le terapie ai loro pazienti. Un lavoro a più facce, che si basa anche sul budget a noi assegnato e sulla definizione dei criteri di accesso per i residenti in Veneto». Ovvero una visita nei reparti specializzati dell’Azienda ospedaliera di Padova o di Verona. Intanto la proprietà del «Pio XII» annuncerà a fine mese il destino della © RIPRODUZIONE RISERVATA struttura.
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Martedì 19 Novembre 2019 Corriere del Veneto
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chilometri orari La velocità raggiunta dalle raffiche di vento che in questi giorni hanno sferzato la costa veneta
Zaia oltre Venezia «Tutta la regione è stata devastata» Piave nuovo fronte Il governatore: «Si pulisca il fiume o sarà tragedia» CONEGLIANO (TREVISO) «Il danno è grande, siamo davanti alla devastazione». Il governatore Luca Zaia è appena sceso dall’elicottero dei vigili del fuoco, atterrato sull’aviosuperficie della zona industriale di Conegliano dopo un sorvolo sui territori colpiti dal maltempo. Al suo fianco,il comandante interregionale dei vigili del fuoco, Loris Munaro, e l’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin. Il sopralluogo ha toccato la frana dello Schiucaz, costantemente monitorata, e quella di Perarolo, che al momento non desta preoccupazioni, quindi diversi fronti franosi in Comelico, Alpago e Agordino, tutti sotto osservazione. Quindi l’elicottero ha attraversato le zone alluvionate del Veneto Orientale, dove il Piave resta la principale fonte di allarme, per arrivare alle spiagge e, di lì, al Delta del Po. «Siamo scesi a terra a Bibione - racconta Zaia - lì la situazione è davvero grave. Il mare ha portato via almeno 100 mila metri cubi di spiaggia, l’equivalente di 1.500 ombrelloni. Le onde hanno letteralmente strappato i sottoservizi, i cavi della fibra ottica e tutto ciò che si può immaginare in una spiaggia attrezzata. A Jesolo, invece, il danno maggiore si registra attorno alla foce del Piave, in modo più accentuato nella parte ad est (in corrispondenza della laguna del Mort, ndr.). Lunghi tratti di spiaggia, semplicemente, non esistono più. Problemi, ma di minore entità, ci sono anche a Eraclea, Sottomarina, Rosolina». Quindi la Sacca di Scardovari dove si allevano cozze, vongole e le prelibate ostriche rosa: «Anche lì siamo scesi a terra ed anche lì ci siamo trovati di fronte alla devastazione. Su 70 cavane, 50 sono state spazzate via dal vento e i resti sono sparpagliati a duecento metri di distanza. I pescatori sono disperati, non possono più lavorare». Altro punto critico, il Veneto Orientale, nei pressi di Teglio Veneto e San Michele al Tagliamento, dove ampie zone sono finite letteralmente sott’acqua. Come conferma Munaro: «Come vigili del fuoco siamo intervenuti in questi giorni più di mille volte, la metà delle quali a Venezia. Ma
non c’è solo Venezia, purtroppo. L’area interessata è molto più ampia e dovremo aggiornare la nostra mappatura. In alcuni Comuni, dove non siamo potuti intervenire, la po-
In volo Il governatore Luca Zaia, ieri, in elicottero sulle aree colpite dal maltempo
polazione si è difesa da sola, rimboccandosi le maniche per respingere l’acqua prima e ripulire tutto poi. E l’emergenza non è finita. A Villanova di San Michele al Tagliamento sono al lavoro quattro idrovore e ancora non riusciamo a liberare dall’acqua una ventina di abitazioni. Poi ci sono i danni alle attività produttive, specialmente sulla costa». Quindi il capo dei vigili del fuoco ammette: «I cambiamenti climatici ci stanno costringendo a modificare le nostre procedure di intervento e di mobilità sul territorio». Lo sguardo corre al bollettino meteo, che dopo la ripresa delle piogge indica un miglio-
ramento e un abbassamento delle temperature, una buona notizia perché, come spiegano Zaia e Bottacin, «il caldo provoca lo scioglimento della neve e l’ingrossarsi dei fiumi, mentre lo scirocco da un lato alimenta le mareggiate sulle spiagge e l’acqua alta a Venezia, dall’altro impedisce al mare di ricevere l’acqua in arrivo dai fiumi, aumentando il rischio esondazioni». L’impressione (che via via si sta tramutando in certezza) è che a questi fenomeni si dovrà fare l’abitudine, sicché l’unica soluzione è proseguire con gli interventi di prevenzione. «Quando siamo arrivati in Regione - dice Bottacin -
non si facevano opere idrauliche da 80 anni. Dal 2010 a oggi, invece, abbiamo investito 860 milioni di euro». La progettazione della cassa di laminazione di Ciano sul Piave, per la quale è ancora caccia ai finanziamenti, sarà chiusa entro un anno. Il bacino di Prà dei Gai sul Livenza, invece, per cui ci sono sia il progetto che le risorse, attende che sia espletata la seconda gara d’appalto, dopo che la prima è stata revocata perché una delle buste al momento dell’apertura è stata trovata manomessa, con conseguente denuncia in procura. «La nostra vera preoccupazione - avverte Zaia - è il Piave.
100 mila metri cubi La quantità di sabbia sparita a Bibione
45 milioni di mc La quantità d’acqua della cassa di Ciano
Dolomiti fragili
Emergenza frane e strade chiuse Un anno dopo Vaia il Bellunese soffre Un’altra ondata di maltempo si abbatte sul Bellunese ed è un nuovo «ko». La forte pioggia di domenica ha causato allagamenti, frane, strade chiuse ed evacuazioni. Nella prima parte della giornata le precipitazioni sono state diffuse e persistenti con valori da 5 a 20 millimetri in pianura, da 20 a 50 nella fascia prealpina e pedemontana, da 30 a 70 nelle zone alpine con i massimi a Gosaldo e a Col di Prà. La quota neve si è rialzata sulle Prealpi e sulle Dolomiti meridionali da 900-1200 a 1800 metri. Inoltre sono stati evacuati quattro nuclei abitati a Borca di Cadore, due a Zoppè e due a Vallada, a causa di smottamenti. A preoccupare anche il lago di Alleghe che domenica sera era a 10 centimetri dalla capacità massima e il Piave che è esondato nell’area di Lambioi a Belluno. Ieri la situazione metereologica si è calmata ma la provincia ha dovuto fare i conti con un territorio devastato. Sono 23 le frane monitorate dalla Regione. In Alpago c’è stato uno smottamento in BELLUNO
località Plois e si è riattivata la frana di Schiucaz fatta esplodere nel giugno scorso da Veneto strade e poi sistemata. Due le famiglie sfollate per un totale di sei persone. Un tratto della regionale 203, a Sedico, è crollato. «Il Cordevole ha eroso una parte della strada – ha denunciato il deputato di Forza Italia Dario Bond – Era successo un anno fa, con Vaia, ed è successo nuovamente ieri. Adesso l’acqua arriva fin sotto la carreggiata. E questo perché in un anno non è stato fatto niente. Chiedo al Genio Civile e a Veneto Strade che intervengano». Frane anche a Belluno, in via Miari, a Livinallongo, a Selva di Cadore, a Canale d’Agordo, a Vallada Agordina (evacuate tre persone in località Mas), ad Alleghe a ridosso dell’Hotel Posta, a Gosaldo, a Zoppè di Cadore, a Limana, a Calalzo. Ancora, cinque smottamenti a Santo Stefano di Cadore, uno a San Nicolò Comelico e un altro a San Pietro di Cadore. L’ultimo ieri sera in località Dont a Zoldo. Rimangono
Corriere del Veneto Martedì 19 Novembre 2019
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Sparite intere spiagge allarme sulle coste «Danni per milioni» Isindaci:«Statodicrisi».Venerdìl’incontroconBaretta Acqua e fango A sinistra il Piave ingrossato dall’onda di piena, a destra il governatore Zaia visita la Sacca di Scardovari con le cavane rase al suolo dalla furia del mare e del vento. In basso la frana sulla Sp 251 della Val di Zoldo in località Don
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La montagna
L’emergenza sta lentamente rientrando ma per gran parte del Veneto orientale il quadro è ancora disastroso. Molte opere di bonifica sono state pesantemente danneggiate e potrebbero non essere in grado di reggere un altro evento meteorologico della portata di quello dei giorni scorsi. Le nuove mareggiate hanno divorato altri chilometri di spiaggia. Dell’arenile non rimane quasi nulla e quel poco che c’è è ricoperto dai detriti trasportati dai fiumi, altri ne arriveranno con le piene dei prossimi giorni: la protezione civile ieri ha diramato il preallarme per Tagliamento, Lemene, Livenza e Piave. A San Michele al Tagliamento, nella parte più settentrionale del paese, alcune zone sono ancora allagate. Il livello del fiume è molto alto e gli impianti idrovori sono insufficienti a smaltire il grande quantitativo d’acqua proveniente dal Friuli. A Concordia il tratto di provinciale tra Cavanella e Sindacale è stato chiuso dopo l’esondazione del Lemene. La frazione di Sindacale è isolata dal centro e può essere raggiunta solo arrivando da Caorle o Portogruaro. I lavori di ripristino dell’argine dovrebbero finire entro questa settimana. Intanto lungo il litorale, messo nuovamente a dura prova dalle piogge e dalle maree del fine settimana, sono iniziati i lavori per liberare le spiagge dai detriti. A Bibione sono stati erosi circa 150mila metri cubi di spiaggia. La rete dei sottoservizi è compromessa: la fibra ottica in molti punti è saltata, così come la linea elettrica e il sistema fognario è danneggiato. «Il quantitativo di materiale di scarto disperso su tutta la spiaggia è enorme. Inoltre il limo che si è depositato lungo la duna di difesa a mare deve essere rastrellato a mano», spiega il direttore di VENEZIA
chiuse al traffico decine di strade provinciali: la Sp 3 «Valle Imperina» località Corde Molle; Sp 5 «di Lamosano» Bongaio Fail - dalla località Bongaio fino all’abitato di Schiucaz; Sp 20 «Val Fiorentina» dalla galleria Marzeluch alla Località «L’Aiva»; Sp 24 «del Passo Valparola» dal Passo Falzarego al confine con la Provincia di Bolzano; Sp 25 «del Passo Valles» dall’innesto con la provinciale 346 fino alla località Passo Valles. L’elenco delle strade parzialmente chiuse per frane e alberi caduti è dolorosamente lungo. E prosegue con la Sp 30, la «Panoramica del Comelico» tra la località Costa e Costalissoio; e poi, ancora, la Sp 30 «Panoramica del Comelico» dalla località Costalta – San Pietro di Cadore. Difficoltà anche sulla regionale 48 «delle Dolomiti» dal Passo Pordoi alla località ponte Vauz; la Sr 48 «delle Dolomiti» dal Passo Falzarego a Pocol. Disagi anche sulla provinciale 49 di «di Misurina» in località Bivio Tre Cime al confine Provincia di Bolzano; la Provincia-
le 619 «di Vigo di Cadore» dalla località Al Fogher al confine Provincia di Udine; Sp 638 «del Passo Giau» dalla località Pocol al bivio Posalf; Sp 641 «del Passo Fedaia» dalla località Capanna Bill al confine con la Provincia di Trento. Da oggi il tempo peggiora con forti precipitazioni. Il limite neve, inizialmente a 1.000-1.300 metri, sarà in risalita a 1500-1700 metri su Prealpi e intorno ai 1.300-1.500 metri su Dolomiti.«Adesso dobbiamo stimare i danni e programmare interventi puntuali di ripristino – ha sottolineato il presidente della Provincia Roberto Padrin - Non possiamo non fare i conti con eventi meteo sempre più frequenti e con la fragilità del nostro territorio. Per questo credo servano strumenti concreti che ci permettano di agire in maniera semplice ed efficace, senza inghippi burocratici che rischiano di allungare i tempi e di rendere inutili certi interventi». Davide Piol © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Bibione Spiaggia», Flavio Maurutto. A Jesolo la stima iniziale di oltre 300mila metri cubi di sabbia perduti è già stata rivista. «Parliamo ormai di circa mezzo milione di metri cubi da ripristinare - dice il primo cittadino Valerio Zoggia - solo per il ripascimento ci vorranno oltre 5 milioni di euro, cui si aggiungono i danni alle passeggiate a mare che sono state completamente distrutte e quelli subiti dai privati». Oggi il sindaco emetterà un’ordinanza urgente per l’innalzamento delle dune di protezione da parte di Federconsorzi lungo tutto l’arenile, comprese le zone attualmente scoperte.
Il litorale
L’alveo è pieno di alberi, in caso di piena rischiamo una catastrofe e questo gli ambientalisti devono metterselo in testa. Bisogna assolutamente ripulirlo». A chi tocca? «Il Genio civile è pronto - spiega Bottacin - ma per intervenire si deve avere la Vinca, per non disturbare gli uccelli che nidificano, occorre l’autorizzazione paesaggistica del ministero dei Beni culturali... In italia funziona così. Noi avevamo approvato una legge regionale al riguardo ma ci è stata subito impugnata e la Consulta ci ha ricordato che l’Ambiente è materia dello Stato». Marco Bonet
Situazione critica anche a Cavallino Treporti, dove oltre alla spiaggia a preoccupare è la zona fronte-laguna. Nella giornata di domenica ci sono stati molti interventi di protezione civile e polizia locale per mettere in sicurezza gli argini. «Abbiamo avuto danni anche sulla spiaggia e tra un po’ dovremo preoccuparci di smaltire i detriti che arriveranno a valle in questi giorni», sottolinea il sindaco Roberta Nesto. Anche a Caorle nuovi problemi si sono aggiunti a quelli causati dalla marea di martedì: «L’arenile è completamente distrutto, compresa la spiaggia naturale della Brussa - spiega il sindaco Luciano Striuli - abbiamo 17 chilometri di costa coperti da detriti». A Eraclea Mare il vento ha rovesciato cabine e magazzini e distrutto la passeggiata a mare. La furia delle onde non h a r i s p a r m i a to n e a n c h e Chioggia e Rosolina, dove i lavori di ripascimento della spiaggia sono stati completamente vanificati dal maltempo. Molti stabilimenti sono ancora sott’acqua e gli operatori turistici del litorale temono una nuova ondata di maltempo che rischierebbe di aggravare la situazione, mandando all’aria il lavoro di queste ore. Malgrado il bilancio sia ancora parziale, i Comuni della costa si sono già attivati per chiedere lo stato di crisi. Venerdì i sindaci incontreranno il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta a Rosolina. «Chiederemo di sospendere i canoni demaniali - spiega Pasqualino Codognotto, primo cittadino di San Michele a Tagliamento e presidente della Conferenza dei sindaci della costa - concentrando le risorse sul ripristino del nostro bene primario: la spiaggia. Serviranno milioni di euro». Valentina Iorio © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rovigo Martedì 19, Novembre 2019
RACCOLTA RIFIUTI, OCCHIOBELLO ELIMINA I CASSONETTI
San Simone, eremita. Sul massiccio del Mercurio in Calabria, san Simone, eremita.
Rugby
Cultura Concerto di San Bellino con l’ensemble del Venezze
Operazione condomini Sostituiti i vecchi contenitori Cavallini a pagina X
11°C 14°C Il Sole Sorge 7.13 Tramonta 16.40 La Luna Sorge 23.19 Cala 13.15
“Giant” e Leiger sono pronti a giocare subito nella FemiCz Presentati i due nuovi stranieri della FemiCz Rugby Rovigo “giant” Mtyanda e Miguel Leiger: sono pronti a giocare alla ripresa.
A pagina XIV
Romagnolo a pagina XII
Zaia ai vongolari: «Vi aiuteremo» Visita lampo del presidente della Regione giunto in elicottero a Scardovari e subito diretto nella Sacca `
Toccata e fuga da parte del presidente del Veneto Luca Zaia che ieri nel suo giro di ricognizione con l’elicottero dei Vigili del Fuoco per verificare i danni alla costa adriatica ha fatto tappa anche a Scardovari, la frazione più colpita del comune di Porto Tolle a seguito del fortunale che si è abbattuto in laguna nella notte tra 12 ed il 13 novembre spazzando via ben 57 cavane, le tipiche baracche dei pescatori, sulle 70 presenti. L’elicottero è atterrato verso l’ora di pranzo allo stadio di Scardovari. Un presidente dimostratosi preoccupato per le cavane e lintera attività come quella delle vongole, cozze e l’ostrica rosa. Nani a pagina III
Ha incontrato amministratori e operatori rassicurando sull’arrivo di contributi e sui tempi rapidi per la ricostruzione
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Università La cerimonia
Adria
Corruzione: commercialista indagato Le indagini che la Procura di Roma ha avviato sul concordato preventivo del colosso delle costruzioni Astaldi, azienda con oltre 10mila dipendenti diretti, senza contare tutto l’indotto, sembrano aver portato i pm anche ad Adria. Fra gli indagati per istigazione alla corruzione secondo un’indiscrezione riportata da “Il Fatto quotidiano”, c’è anche lo stimato commercialista adriese, Carlo Salvagnini. Fraccon a pagina VII
SCARDOVARI Zaia nella sacca
Spaccia eroina Finisce in manette
Rosolina
La polizia ha arrestato un nigeriano nella zona vicino al Duomo rodigino
Cadavere ripescato: forse una veneziana
È stato arrestato dalla polizia in flagranza, dopo aver ceduto una dose di eroina, un 31enne nigeriano incensurato, Gideon Acha, senza fissa dimora. L’uomo, quando ha visto gli agenti, ha cercato di “salvarsi” ingoiando le palline di eroina che teneva appositamente in bocca. Per questo è stato ricoverato per poter recuperare la droga. L’arresto segnala che il problema dell’eroina torna a farsi vedere in città e in Polesine. L’africano è stato rimesso in libertà in attesa del processo. Campi a pagina V
Il corpo senza vita ripescato dal mare, domenica pomeriggio ad Albarella, potrebbe essere quello di Valentina Trolese, la 63enne di Campolongo Maggiore scomparsa da casa dallo scorso 19 ottobre. Il cadavere, così come emerso dal primo esame del medico di guardia a Rosolina, presentava i segni di una permanenza prolungata in acqua, al punto da rendere difficile il riconoscimento visto il suo avanzato stato di decomposizione. Campi a pagina VII
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Sviluppo
Rovigo in campo per salvare il Consvipo Il Comune di Rovigo è pronto a salire da 70mila a 100mila euro nelle quote del Consvipo, acquisendole dalla Provincia, ma altri Comuni devono seguirlo. Lucchin a pagina IV
Casellati lancia il “nuovo” Palazzo Angeli GIURISPRUDENZA La presidente del Senaro, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha inaugurato Palazzo Angeli restaurato, che ospita i corsi dell’università di Ferrara. È stato un ritorno a casa, tanto che in via Angeli è andata a vedere dove abitava. Sponton a pagina II
Lendinara
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Sopralluogo con un drone sul campanile Un primo sopralluogo effettuato con un drone aiuterà a capire da dove si sono staccati i frammenti caduti dal campanile del duomo, mentre l’area circostante resta chiusa con conseguenti problemi per la viabilità. È una situazione complessa per tanti aspetti quella della torre campanaria di Santa Sofia, da cui nella notte tra sabato e domenica si sono staccati grossi frammenti.
Badia Polesine
Acquedotto, piano di lavori in partenza Interventi in vista per l’acquedotto cittadino. La novità interessa Badia e altri comuni con la prospettiva di interventi per potenziare il sistema e diminuire eventuali disagi patiti dalle utenze. Le opere in progetto prevedono l’esecuzione di due tratti di condotte in via Malopera con allacciamenti da via Scavazza e un tratto per una condotta a servizio di via Casoni. Rossi a pagina XI
Bellucco a pagina IX Redazione Rovigo: 45100 - Rovigo, via Giuseppe Verdi 19 - Tel. 0425.422246 - fax 041.665178 rovigo@gazzettino.it
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Primo Piano
Martedì 19 Novembre 2019 www.gazzettino.it
1966-2019, Venezia umiliata
In volo sul Veneto: «Una devastazione» L’elicottero dei vigili del fuoco ha perlustrato le aree disastrate: `Zaia: «Danni incalcolabili, ora siamo preoccupati per il Piave» le frane bellunesi, il Tagliamento, le spiagge, il Basso Polesine Il comandante Munaro: «Mille interventi, non solo acqua alta»
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LA RICOGNIZIONE CONEGLIANO (TREVISO) Dalla frana di Schiucaz alle cavane di Scardovari, passando per le case allagate fra Lemene e Tagliamento, le spiagge distrutte sulla costa adriatica, Venezia invasa dall’acqua alta, è un Veneto martoriato quello che si vede dall’alto di VF-71. Ieri mattina l’elicottero bianco e rosso dei vigili del fuoco ha sorvolato da un capo all’altro il territorio colpito dal maltempo, per consentire al comandante interregionale Loris Munaro, al governatore Luca Zaia e all’assessore regionale Gianpaolo Bottacin di compiere una ricognizione dei danni. «Ancora incalcolabili ma comunque grandi, lo scenario è variegato ma di devastazione», hanno riferito gli osservatori dopo l’atterraggio a Conegliano.
DAI MONTI AL MARE Sfogliando il triste album delle cartoline dai luoghi del disastro, i vertici del 115 e della Regione descrivono alcune immagini: il lago di Alleghe che domenica sera ha rischiato di tracimare, «pericolo scampato grazie ai volontari»; una ventina di abitazioni inondate fra San Michele al Tagliamento e Teglio Veneto, «c’è un mare di acqua da pompare fuori e ci vorranno giornate intere per asciugarle, le quattro idrovore in azione ancora non bastano»; la spiaggia di Bibione che ha perso «almeno 1.500 ombrelloni e 100.000 metri cubi di sabbia, tanto che la fibra ottica è stata strappata dalle onde»; le capanne dei pescatori nel Basso Polesine, «su 70 ne sono andate perdute 50, spazzate via dal vento e della pioggia, una disperazione». Ha commentato Munaro: «Abbiamo effettuato oltre 1.000 interventi in Veneto, di cui quasi 500 a Venezia. Purtroppo però il
nostro giro ha evidenziato che l’area interessata è molto maggiore del territorio che abbiamo mappato con il nostro sistema interventistico. Evidentemente la popolazione si è autodifesa, rimboccandosi le maniche». Ma l’emergenza non è ancora finita: «Se si abbassano le temperature, usciamo da questo limbo di tempo strano ed entriamo in un clima più invernale, altrimenti sono guai grossi perché lo scirocco non permette al mare di ricevere e questo causa la marea e gli allagamenti», ha osservato Zaia. Ha aggiunto Bottacin: «Ci preoccupa il rischio valanghe, per alcuni siti che incombono sulle case. E le previsioni annunciano nuove precipitazioni nelle prossime ore».
quanto invece sia pericolosa la presenza degli alberi in caso di piena. Non si dica che non l’avevo detto: il Piave è la vera preoccupazione che abbiamo in Veneto e lo sarà sempre più ad ogni ondata di maltempo». «Il problema – ha specificato Bottacin – è che il Demanio statale non ci dà il permesso di intervenire: serve la valutazione di incidenza ambientale, che viene concessa solo per periodi limitati così da non ostacolare la nidificazione su piante che non dovrebbero nemmeno stare là, dopodiché manca ancora l’autorizzazione paesaggistica. Avevamo anche approvato una legge regionale per cercare di agire, ma ci è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, più di così...».
LE OPERE
L’OSSERVATO SPECIALE Domenica sono passati 1.500 metri cubi al secondo a Ponte di Piave. Ma rimane un osservato speciale il fiume sacro alla patria. «E agli ambientalisti – ha ironizzato Zaia – visto che bloccano ogni nostro tentativo di pulizia dell’alveo, considerandolo un parco naturale, senza capire
SOPRALLUOGO Nei tondi il Polesine e il Bellunese. Al centro Munaro, Zaia e Bottacin
Bolzano
LE IDROVORE Vigili del fuoco a San Michele al Tagliamento (TWITTER)
Napoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ASSESSORE BOTTACIN: «IL DEMANIO STATALE NON CI PERMETTE DI INTERVENIRE PER PULIRE L’ALVEO DALLE PIANTE»
DANNI Il treno deragliato in Val Pusteria e la plastica (quintali) sulla spiaggia di Napoli
L’EMERGENZA BOLZANO Dopo le forti nevicate, si fanno i conti con il rischio frane e slavine. Alle 6 del mattino, un treno della linea della val Pusteria è deragliato per una colata di fango che ha invaso i binari. Poteva essere una tragedia, ma fortunatamente le uniche due persone che a quell’ora si trovavano sul treno sono rimaste illese. Poco dopo una seconda frana è finita sulla linea che però ormai era già chiusa. La situazione resta molto critica in tutto l’Alto Adige, perché i terreni sono saturi d’acqua e per la notte sono attesi ulteriori nevicate fino a bassa quota. Resta perciò lo stato di protezione civile al grado «bravo» (pre-allarme).
NEL PICCOLO COMUNE DI MARTELLO SI STA OPERANDO PER LO SGOMBERO DELLA VALANGA DI DOMENICA SCORSA
Altro fronte aperto è quello delle casse di espansione lungo il Tagliamento, che trovano opposizione in tanti Comuni friulani a monte. «Devono capire – ha ribattuto Zaia – che se non si fanno le opere idrauliche, si mette a repentaglio la sicurezza dei territori e la vita dei cittadini. Inutile piangere quando accadono i guai: da 80 anni non si investiva in questo campo, poi nel 2010 ci siamo insediati noi e da allora abbiamo speso 860 milioni. Stiamo finendo la progettazione per il bacino di laminazione di Ciano del Montello, abbiamo rifatto la gara per quello di Pra’ dei Gai dopo la manomissione di una busta: avanti così». Avanti anche con la rendicontazione dei danni, in stile Vaia, affinché il Consiglio dei ministri estenda al resto del Veneto la dichiarazione di emergenza emessa per Venezia, dove «la nomina del sindaco a commissario è una prima assoluta nazionale che ho chiesto io», ha rivendicato il governatore. Angela Pederiva
Frane e neve in Alto Adige Mobilitati 4mila volontari Alla luce dell’emergenza maltempo, il premier Giuseppe Conte ha ribadito la «massima attenzione della protezione civile e del governo» sull’allerta meteo in Italia. «Ne approfitto per ringraziare la macchina dei soccorsi, in particolare l’opera dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione Civile», ha aggiunto Conte. Che in Alto Adige, per il momento, sia stato evitato il peggio è di certo anche merito dei 4.000 vigili del fuoco volontari che nei giorni scorsi hanno effettuato oltre 2.000 interventi. Hanno liberato le strade dagli alberi crollati e dalla neve, hanno riallacciato alla rete elettrica mi-
gliaia di utenze rimaste senza luce e in alcuni casi hanno portato taniche di gasolio in spalla fino ai masi isolati per far funzionare le mungitrici con i generatori. Sono ancora 1.600 le utenze senza corrente elettrica.
STRADE CHIUSE O RIAPERTE In giornata la strada statale della val Pusteria, come anche quella della val Venosta, sono state riaperte a senso unico alternato. La strada della val Badia rimane invece chiusa, come complessivamente 45 strade statali e provinciali. «La situazione rimane di attenzione massima», ha sottolineato l’as-
sessore provinciale alla protezione civile, Arnold Schuler. A Martello sono a buon punto i lavori di sgombero della valanga che domenica aveva invaso le vie del paese. In tutta la provincia, nelle prossime 24 ore, sono attesi 10 millimetri di precipitazioni nella zona della val d’Ultimo e 20 millimetri sulle Dolomiti. Già ora è certo che il novembre 2019 entrerà nella storia come un mese record: in val d’Ultimo e a Sesto di Pusteria nei primi 18 giorni di novembre sono stati registrati 300 litri per metro quadro, ovvero tre volte la media mensile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BIG IN CAMPO
Mestre
In prima linea tra i favorevoli Ugo Bergamo e Mario Rigo Sul fronte opposto Laura Fincato e Nicola Pellicani
Martedì 19 Novembre 2019 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Referendum al rush finale Autonomisti mobilitati per raggiungere il quorum `Oggi al Centro S. Maria delle Grazie a confronto Gazebo informativi per gli unionisti nel weekend le tesi di Chiaromanni, Scarpa, Crovato e Ticozzi
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Michele Boato «Una rete di comitati ambientalisti» LA SFIDA
VERSO IL VOTO
MESTRE
MESTRE A meno di due settima-
ne dal voto, la campagna referendaria è ormai entrata nel rush finale. I comitati autonomisti spingono sull’acceleratore per portare più gente possibile a votare, con l’obiettivo di riuscire a superare il quorum, e per far vincere il sì, mentre gli unionisti ribadiscono le ragioni di contrarietà alla separazione scendendo in piazza nei fine settimana con dei con gazebo informativi.
GLI APPUNTAMENTI I dibattiti tra i due fronti si susseguono a Mestre come a Venezia. Ecco il calendario completo. Oggi, alle 17.30, al Centro Santa Maria delle Grazie, in via Poerio, nell’incontro moderato dal capo dell’edizione di Venezia e Mestre del Gazzettino Tiziano Graziottin, le ragioni del Sì saranno sostenute dal presidente del Movimento per l’Autonomia di Mestre Stefano Chiaromanni e dal consigliere comunale Renzo Scarpa (Gruppo Misto), quelle del no dall’altro consigliere comunale Maurizio Crovato (Fucsia) e dall’avvocato Marco Ticozzi. Alla stessa ora, a Venezia al teatro Goldoni, a confrontarsi saranno il primo firmatario del progetto di legge referendario Marco Sitran e la leader del comitato MuoverSì Deborah Esposti, per gli autonomisti, il segretario comunale del Pd Giorgio Dodi e il segretario federale del Pci di Venezia e Treviso Roberto Marangio, per gli unionisti, moderati dal giornalista Luigi Bacialli. Ieri sera nella sede dell’Ascom di Mestre si sono confrontati il presidente della Municipalità di Mestre Vincenzo Conte e il leader di MuoverSì Giovanni Armellin per il sì e i segretari provinciale e regionale di Articolo Uno Gianluca Trabucco e Gabriele Scaramuzza per il no, mentre stasera alle 20.30 al Novotel il portavoce degli unionisti Gianfranco Gramola incontra i rap-
REFERENDUM Si moltiplicano gli appuntamenti in vista del referendum del prossimo 1. dicembre
presentanti della Cgia. Domani, alle 17.30, è in programma un incontro per il Sì in Sala San Leonardo a Venezia, mentre giovedì, alle 18.30, gli autonomisti incontreranno i cittadini del quartiere Piave, al civico 67, con Ottavio Serena, Giovanni Armellin, Gian Angelo Bellati, Renzo Scarpa. Per venerdì in agenda ci sono tre appuntamenti: in centro storico, alle 17.30 alla Scoletta dei Calegheri in campo San Tomà per il sì; a
IERI IL DIBATTITO PROMOSSO DA CONFCOMMERCIO QUESTA SERA LA CGIA INCONTRA I CONTENDENTI
Marghera, alle 17.30 nella sala della Municipalità di Marghera con relatori Frank Duse, Sebastiano Costalonga, Marco Gasparinetti e Giovanni Armellin e, poi, alle 20 al Molocinque con Giovanni Armellin per il Sì e il deputato Pd Nicola Pellicani per il No. Tra sabato e lunedì prossimo, l’ex sindaco Ugo Bergamo, leader della civica Venezia è Tua, organizza tre incontri a sostegno del sì: sabato alle 10.30 al cinema Pio X di Burano e alle 17:30 all’hotel Hungaria al Lido, lunedì alle 18 al ristorante Ai Pescatori di Pellestrina, con la partecipazione, in tutti e tre, del professor Stefano Zecchi, di Gian Angelo Bellati e Mario d’Elia del Movimento Venezia Autonoma, Marco Sitran, presidente di Venezia e Mestre Due Grandi Città e Gianni Sopradassi. Domenica pros-
sima, alle 11, il confronto tra fautori della separazione e dell’unione si sposterà all’Ateneo veneto con gli interventi dell’ex sindaco Mario Rigo, Maria Laura Faccini di Mestre Mia, Marco Gasparinetti del Gruppo XXV Aprile, dell’ex parlamentare ed ex assessore comunale Laura Fincato e ancora del deputato Pd Nicola Pellicani, moderati dal presidente Giampaolo Scarante.
GLI ULTIMI FUOCHI La settimana prossima, lunedì alle 17, in campo de la Bragora, si confronteranno i giovani Jacopo Luxardi per il sì e Paolo Piccolomo per il no, mentre alle 18 di referendum si parlerà nella sala consiliare della Municipalità del Lido e alle 18.30 all’hotel Amadeus con Debora Esposti, Gian Angelo Bellati
per il sì e Maurizio Crovato per il no. Martedì alle 18, ancora in via Piave ci sarà un secondo incontro con Ottavio Serena, Giovanni Armellin, Gian Angelo Bellati, Renzo Scarpa, che parleranno di sicurezza e rilancio del commercio, mercoledì alle 20 all’hotel Amasciatori gli autonomisti incontreranno le categorie professionali e produttive, con Marco Sbrogiò, Riccardo Brunello, Marco Gasparinetti e Giovanni Armellin. Dal canto loro gli unionisti hanno programmato due gazebo informativi per questo sabato, dalle 10 in piazza Mercato a Marghera e dalle 17.30 in piazza Ferretto a Mestre, dove torneranno anche venerdì 29 sempre dalle 17.30 e fino alle 20.30 per la chiusura della campagna referendaria. Alvise Sperandio © RIPRODUZIONE RISERVATA
Via la recinzione, ecco il nuovo mercato coperto COMMERCIO MESTRE Rimossa quasi tutta la
recinzione di cantiere, ora si vede il nuovo mercato di via Fapanni. Ormai i lavori, come promesso e nonostante un mese di rinvio sulla tabella di marcia iniziale, sono agli sgoccioli, e l’inaugurazione è confermata entro la fine di novembre e comunque in modo da offrire ai mestrini il nuovo mercato coperto per le feste natalizie. La rimozione di buona parte della recinzione costituita da pannelli in compensato permette di vedere i nuovi stand che hanno già tutti anche l’insegna montata al culmine di ogni stand su dei pannelli in legno. Ora tutti hanno il loro no-
me: il fiorista, i commercianti storici di pesce e di carne e i fruttivendoli, la gastronomia e i più recenti bangladesi che hanno acquistato le attività dai mestrini che, negli anni, hanno deciso di andare in pensione o si sono spostati in negozi in muratura nel centro di Mestre. Anche sulla riva del Marzenego i lavori sono molto avanti, le ruspe stanno sistemando il fondo per realizzare il percorso, già visibile, lungo l’argine per permettere un passaggio agevole ai mezzi di manutenzione dell’impianto pubblico di sollevamento acque: verrà realizzata allo scopo una nuova pavimentazione, mentre tra il percorso e la nuova palificata per consolidare l’ar-
gine sorgerà una fascia verde con terreno di riempimento e piantumazione con varie essenze di arbusti, come in via Poerio. Ieri, mentre le maestranze continuavano a lavorare dentro e attorno al mercato (stavano anche impostando l’aiuola rialzata con un cordolo in calcestruzzo che proteggerà la nuova struttura dai parcheggi
IN VIA FAPANNI ALLE ULTIME FASI I LAVORI PER COMPLETARE LA STRUTTURA CHE DIVENTERÀ L’ATTRAZIONE PER LE FESTE NATALIZIE
VIA FAPANNI Il nuovo mercato liberato dalla recinzione, pronti anche gli stand
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«Facciamo nascere un’associazione mestrina ambientalista e solidale che affronti i problemi di Mestre sia teoricamente, con analisi, studi e denunce, ma anche con proposte e iniziative concrete». A lanciare l’idea è Michele Boato, che punta a mettere in rete i comitati e le varie realtà associative cittadini «senza mettersi in concorrenza ma collaborando con chiunque lo desideri». «Qualche mese – spiega Boato – ai margini di un’iniziativa sul Marzenego abbiamo avanzato la proposta di creare una email per restare in “Contatto”, così si chiamava l’iniziativa, tra una quindicina di associazioni, informandoci reciprocamente delle iniziative in programma così da facilitare sinergie ed evitare non volute sovrapposizioni di iniziative nello stesso giorno». Ora Boato punta a compiere un passo in più: istituire un vero e proprio «osservatorio mestrino come forte retrovia dei comitati e delle associazioni che lottano per difendere e migliorare la nostra città, per studiare i problemi ed elaborare proposte e per ideare e realizzare iniziative a Mestre e per Mestre – sostiene – ne avevamo accennato in occasione di una manifestazione per l’area dell’ex Umberto I, ma ora forse è il momento di riprendere quell’idea. I temi e le emergenze non mancano: i buchi da riusare, la mobilità da migliorare; i parchi, il verde urbano, gli alberi da difendere e moltiplicare; i rifiuti da ridurre, riciclare e non bruciare; il fiume Marzenego da rivivere come cuore della città; la socialità dei giovani, degli anziani, dei portatori di handicap e tanti altri argomenti ancora». Quasi un manifesto politico, insomma, che magari nei prossimi mesi potrebbe anche avere un seguito alle prossime elezioni comunali. A chi ci sta, Boato dà appuntamento per discuterne sabato 7 dicembre alle 17 presso RiLibri in via Dante. (a.spe.)
per carico e scarico lungo via Fapanni), altri operai continuavano a lavorare in piazzetta Coin dove, con 200 mila euro (che si aggiungono ai circa 4 milioni spesi per il mercato), il Comune ha finanziato un ulteriore intervento per sistemare il selciato e rendere omogenea la pavimentazione fra piazzetta Coin, via Fapanni e via Lazzari. Quando la struttura verrà inaugurata mancherà ancora qualcosa, come la nuova area di conferimento dei rifiuti per gli operatori del mercato e quelli del centro Le Barche che verrà ultimata un po’ più avanti (nel frattempo rimarrà attiva quella provvisoria realizzata in piazza Barche) e prevede anche due aiuole alberate ai lati della rampa in cemento di accesso, e un nuovo parcheggio per biciclette. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PRIMO PIANO
MARTEDÌ 19 NOVEMBRE 2019 IL MATTINO
Il disastro nel Veneto orientale
Spiagge, danni per oltre 20 milioni Troppa erosione, ripascimento difficile Portato via un milione di metri cubi di sabbia: «Non se ne trova». Venerdì incontro tra i sindaci e il sottosegretario Baretta
Giovanni Cagnassi JESOLO. Sulla costa veneziana
il mare ha eroso oltre un milione di metri cubi di sabbia. E, dopo una giornata di sole, è attesa ancora un' ondata di maltempo. Venerdì i sindaci della costa si incontreranno con il sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze Pier Paolo Baretta a Rosolina per fare il punto. Jesolo ha perso, con le mareggiate di questi giorni, quasi 400 mila metri cubi di sabbia. Altri 150 mila Bibione, altri 400 mila a Sottomarina e Isola Verde. I danni sono ingenti anche a Caorle e poi Eraclea Mare fino a Cavallino Treporti. Ìl vero problema adesso è che la sabbia per il ripascimento non si trova. «Non basterà quella dei cantieri edili» spiega il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia «che dovrà essere opportunamente vagliata. Quindi dovremo cercare altre fonti. Ora speriamo di trovare una soluzione assieme al sottosegretario Baretta, ma certo il problema è serio». L'alternativa sarà come sempre quella di dragarla al largo e sperare anche che lentamente il mare la restituisca quella portata via. Intanto verranno ripristinate le dune dalla Federconsorzi lungo il litorale per formare una barriera in attesa di possibili altri eventi atmosferici avversi nell'arco dell'anno. Perchè ormai le mareggiate continuano fino all'inizio dell'estate. La Pineta di Jesolo è stata praticamente cancellata. Davanti ai campeggi non c'è più la spiaggia. E la forza del mare non si è ancora placata. La conta dei danni che supera al momento già i 20 milioni di euro tra sabbia e danni alle strutture. Ma la cifra potrebbe salire in modo preoccupante. «Sono circa 150 mila metri cubi di spiaggia erosi a Bibione»
spiega il sindaco, Pasqualino Codognotto «dalla spiaggia di Pluto a Lido del Sole, per un tratto di 5-6 chilometri dove di solito vengono fissati 2000-2500 ombrelloni. Saltata la fibra ottica, distrutto il campo da bocce in spiaggia nelle vicinanze di piazzale Zenith meta di tanti appassionati, devastati i gazebo davanti all’Hotel Savoy. Ho potuto apprezzare l’interesse diretto del presidente della Regione Zaia e dell’assessore alla Protezione civile Bottacin. A Est di piazzale Zenith la spiaggia va ricostruita, siamo in ginocchio».
Intanto Federconsorzi ripristinerà le dune per poter formare una sorta di barriera «Come se non bastasse» ricorda «il fiume Tagliamento in piena sta scaricando una quantità notevole di materiale in mare e quindi ci sarà il problema di rimuoverlo. In settimana incontrerò i sindaci del litorale e assieme formuleremo le richieste da avanzare allo Stato. A breve incontrerò anche la popolazione per capire le loro richieste, sarà nostro dovere produrre tutta una documentazione, foto in primis, per avere un quadro chiaro dei danni subiti». Caorle è stata battuta dal vento soprattutto sulle spiagge di Porto Santa Margherita, Brussa e Duna Verde dove il mare ha superato le protezioni in cemento. Eraclea Mare è stata colpita nella parte centrale e poi anche a Ovest verso la Laguna del Mort. Anche qui le dighe in cemento del 1966 hanno ceduto in più punti. Poi ci sono le spiagge di Cavallino Treporti e Sottomarina a unirsi alla conta dei danni. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Nella foto in alto un pontile distrutto dalle furia del mare, qui sopra una boa in cemento trasportata a riva
rebbe di sostenere fino a un quinto degli attuali costi per il conferimento del materiale legnoso» spiega il coordinatore di Veritas per il litorale, Gianni Dalla Mora, che è stato presidenti di Alisea a Jesolo «con l’accortezza di separare bene la sabbia che potrà essere riutilizzata. Adesso è ancora presto, ma stanno arrivando alle foci dei fiumi tonnellate di rifiuti e in particolare tronchi di alberi e arbusti che copriranno interamente le spiagge. In passato solo a Jesolo sono stati sostenuti costi fino a 800 mila euro per la pulizia delle spiagge e allora il legno non poteva essere riutilizzato». — G.Ca.
l’appell0 sul trattamento del materiale spiaggiato
Rifiuti trattati come biomassa «Il Senato approvi in fretta» L’onorevole Giorgia Andreuzza sollecita il via libera definitivo Dalla Mora (Veritas): in questo modo si potrebbe sostenere il 20% dei costi attuali JESOLO. Decreto Salva Ma-
re, l’emendamento dell’onorevole Giorgia Andreuzza deve ancora passare in Senato dopo il sì alla Camera. Il decreto che propone di riconoscere il legname recu-
perato da spiagge o sponde di fiumi e laghi come biomassa vegetale e non come rifiuto in quanto combustibile destinato alla produzione di energia, non è pertanto ancora efficace. Consentirà di risparmiare notevoli risorse riutilizzando il rifiuto legnoso che prima era conferito in discarica. Ora l’onorevole leghista ne sollecita l’approvazione in tempi brevi. «Bisogna fare presto»
commenta «in modo tale che sia possibile renderlo operativo nel decreto Salva Mare entro l’estate aiutando così le amministrazioni dei comuni sul litorale e gli operatori del turismo». Già il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, aveva elogiato l’azione della Andreuzza e la sua caparbietà nel presentare un emendamento vitale per la costa veneziana. «Consenti-
Rifiuti spiaggiati sul litorale di Jesolo
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ATTUALITÀ
MARTEDÌ 19 NOVEMBRE 2019 IL PICCOLO
Regione anno accademico
Mattarella oggi alla Sissa Piero Angela dà forfait
Mattarella incontra il Cnas TRIESTE. Sergio Mattarella
spiegare al presidente Fedriga quell’istruttoria era già pronta e alcune cose non si potevano più modificare». Anche da quell’esperienza, ha aggiunto, è nata la necessità di rivedere le procedure: «Abbatteremo le impugnazioni del 50% intervenendo anche sul ministero. Però anche le Regioni facciano la loro parte». Nel corso dell’incontro sono strati affrontati alcuni dossier relativi al rapporto tra Stato e Regione. Tra questi, quello che riguarda il trasferimento di determinati beni demaniali agli enti locali e alla Regione. Una partita sulla quale il ministro ha garantito un’accelerazione ai relativi procedimenti. Un altro tema oggetto del confronto è stato quello delle competenze in materia di beni culturali e di istruzione (Ufficio scolastico). Su quest’ultimo punto, Boccia ha ribadito in particolare la competenza statale sui concorsi per gli insegnanti, delimitando gli spazi di autonomia delle Regioni all’apertura o meno dei plessi. Fedriga ha anche richiesto una convergenza sul ruolo di supporto che la Regione è disposta a offrire sul piano amministrativo ai Tribunali, con l’obiettivo di velocizzare i tempi della giustizia, «alla stregua di quanto già accade in Trentino Alto Adige». —
torna a fare tappa a Trieste. Questa mattina il Presidente della Repubblica farà il suo ingresso al campus della Sissa, la Scuola superiore di studi avanzati, dove assisterà in veste di ospite d’onore alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. Assieme a lui il direttore della Scuola Stefano Ruffo, comprensibilmente soddisfatto all’idea di poter accogliere una “special guest” di tale calibro. Non ci sarà invece l’altro atteso “big”, il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela. Il “papà” di trasmissioni di grande successo come Quark avrebbe dovuto ricevere il Master in comunicazione scientifica intitolato a Franco Prattico ma, ha fatto sapere ieri mattina, per motivi personali non potrà essere a Trieste. In attesa dell’arrivo di Mattarella in città, ieri a fargli visita al Quirinale sono stati gli uomini del Soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia in occasione dei 65 anni della fondazione del Corpo. Una cinquantina gli operatori del Cnas saliti al Colle in rappresentanza di tutte le regioni italiane in cui agiscono «incarnando appieno - ha detto il presidente nazionela Fabrizio Dellantonio - i valori del volontariato e della solidarietà». —
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muni di minori dimensioni, per i quali la giunta ha tra l’altro previsto un finanziamento specifico. Nel concreto, spiega il presidente Favot, l’intenzione è di «permettere a tutte agli enti che da tempo denunciano situazioni di gravi difficoltà di non restare indietro. Allo
Roberti per discutere di altri punti cruciali come il principio di adeguatezza, la sostenibilità finanziaria dei percorsi di aggregazione per i Comuni che decidessero di intraprendere questo percorso, e infine l’armonizzazione delle funzioni di programmazione e sviluppo territoriale in capo alla Regione, ai Comuni, alle Comunità di montagna obbligatorie, alle Comunità di pianura volontarie e, in prospettiva, al nuovo ente di decentramento». L’ultimo riferimento è alle “nuove” Province (ora incaricate della sola gestione dell’edilizia scolastica) che il centrodestra punta a riempire di contenuti a inizio 2020, con un ulteriore ddl. —
Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga con il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia al termine del confronto a Trieste
Intesa tra Boccia e Fedriga sul nuovo patto finanziario Dopo le scintille sulla bocciatura della legge sul welfare padano, arriva la tregua Il ministro: «I ricorsi? Vogliamo dimezzarli, ma i territori facciano la loro parte» Giovanni Tomasin TRIESTE. Coordinare il contributo di finanza pubblica fra Regioni a Statuto speciale, con l’obiettivo di superare le «disparità». È il piatto forte del confronto che il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia (Pd), ha avuto ieri a Trieste con il presidente regionale Massimiliano Fedriga. Un confronto che ha toccato anche molti altri temi, come l’autonomia differenziata delle ordinarie o il tema dei contenziosi, che proprio nel primo giorno del Conte II vide Roma impugnare una legge del Fvg. Un’esperienza, ha detto Boccia, «che ci ha portato a darci il fine di una riduzione del 50% dei contenziosi». Ha dichiarato Fedriga: «Partendo dal risultato conseguito con il patto finanziario dello
scorso febbraio, ho ribadito al ministro, in virtù anche della consolidata virtuosità di bilancio della Regione, l’esigenza di iniziare un percorso che porti alla sottoscrizione per il triennio 2022-24 di un nuovo accordo con lo Stato al fine di armo-
Sollecitata la revisione dei contributi alla finanza pubblica chiesti al Fvg nizzare ulteriormente, in tema di contributo alla finanza pubblica, la posizione del Fvg a quella delle altre Regioni a Statuto speciale». La nostra è la Regione che versa la quota più alta in termini di percentuale di bilancio (anche se ridotta grazie alla sigla dell'ulti-
mo patto), mentre le altre Regioni a Statuto speciale si attestano su percentuali sensibilmente inferiori. Come sottolineato da Fedriga, l’obiettivo è quello «di superare una condizione di disparità». Ha risposto Boccia: «A questo proposito abbiamo iniziato un ragionamento con il presidente Fedriga: se potessimo non dico omologarle, ma omogeneizzare il terreno di gioco in cui ci muoviamo sarebbe un bene per tutti. Così non sento più il presidente Fedriga dirmi che in Sicilia o Valle d’Aosta ci son numeri diversi. L’unica cosa che chiedo è che lo si faccia passando per la Conferenza delle Regioni dopo l’attuazione della legge quadro a cui sto lavorando». Quanto al disegno sull’autonomia differenziata, il ministro ha assicurato che «le Regioni a Statuto speciale fanno
riassetto degli enti locali
L’Anci “benedice” la riforma e ottiene supporti operativi Marco Ballico TRIESTE. L’Anci Fvg ha segui-
to da vicino, sin dall’inizio, il processo di riforma degli enti locali della giunta Fedriga. Non sorprende che, a legge approvata (giovedì scorso, 26 i voti a favore, 14 i contrari, una astensione), i sindaci commentino con soddisfazione l’approvazione in aula. Ma il rilievo è in particolare
su un articolo del ddl 71, il 29 bis, che assegna un nuovo ruolo all’associazione: dalla formazione dei dipendenti all’organizzazione, con particolare attenzione nei confronti delle amministrazioni medio-piccole, quelle fino a 7.500 abitanti, 8 su 10 in regione. Nell’esaminare l’impianto dell’articolato, l’Anci Fvg del nuovo corso, quello guidato dal sindaco di Prata di Porde-
none Dorino Favot, non dimentica di aver seguito «la nascita, lo sviluppo e infine l’approvazione del ddl» e ne sottolinea «l’impianto asciutto, privo di rigidità che impedirebbero alle amministrazioni di avere un margine di manovra davanti alle molteplici sfumature con cui la realtà ci sorprende quotidianamente». Di qui la disponibilità da parte dei Comuni a fornire supporto per quella
parte della storia della Repubblica e le loro ragioni vanno difese». La differenziata non renderà speciali le Regioni ordinarie, comunque: «Lo strumento servirà a intervenire sulle singole aree in ritardo di sviluppo». Boccia ha parlato della
Ogni cambiamento dovrà passare però attraverso la stesura di una norma quadro possibilità di estendere lo strumento anche alle Speciali in futuro. Si è parlato, dicevamo, anche di impugnazioni: «Purtroppo è successo al Fvg di trovarsi con una legge impugnata nel primo giorno del governo, ma come ho avuto modo di
che viene definita una “manutenzione permanente”, «adeguando il documento alle necessità che via via nasceranno in seguito alla sua entrata in vigore fungendo, laddove necessario, un’azione interpretativa, estensiva e conciliante». Per poter accompagnare il sistema delle autonomie, spiega ancora una nota dei sindaci citando il 29 bis, Anci Fvg, «ha chiesto e ottenuto la gestione di specifici servizi informativi, di supporto operativo e organizzativo da indirizzare ai dipendenti del comparto unico e agli amministratori con lo scopo di fargli acquisire le competenze necessarie in base alla mansione svolta». Servizi che Anci indirizzerà soprattutto ai Co-
Chiesto in particolare un sostegno sulla formazione dei dipendenti stesso tempo Anci – fa sapere il sindaco di Prata – ha chiesto un tavolo permanente con l’assessore regionale alle Autonomia Locali Pierpaolo
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20 • 19 novembre 2019
la Cronaca di Verona.com
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MARTEDÌ 19 NOVEMBRE 2019 LA TRIBUNA
PRIMO PIANO
Maltempo nella Marca
Ancora piogge, torna l’allerta fiumi Piave e Livenza sorvegliati speciali Da ieri sera ancora vento e pioggia. Avviso di criticità della Protezione civile. Paura per il carico d’acqua dal Bellunese PONTE DI PIAVE. Il giorno dopo la paura delle esondazioni e dalle grande piena del Piave, le aree golenali lungo l’asta del fiume hanno vissuto una giornata di tregua e normalità. Ma è durata poco, perché il livello del fiume è rimasto più alto del previsto. Si guarda al Bellunese dove piove da ieri sera e alla possibilità di un’ondata che per tutto il giorno terrà in allerta volontari e protezione civile. Stessa situazione lungo il Livenza, che due giorni fa era cresciuto di oltre due metri ed ha indotto le amministrazioni rivierasche e preparare eventuali ordinanze di sgombero.
ti i residenti delle golene era quello di sabato: «Siate reperibili». Ma i responsabili della protezione civile, e le stesse amministrazioni dei comuni rivieraschi ieri tendevano ad escludere una piena tale da imporre nuovi sgomberi di famiglie (una ventina quelle sfollate domenica) tanto che lo stesso Comune di Ponte di Piave ieri ha chiuso il centro operativo comunale aperto venerdì in vista delle piene. LA SITUAZIONE
Nella notte di domenica il Piave è arrivato a toccare quota 6.67 metri, un metro al di sotto del livello che nel 2018 causò allagamenti per decine di chilometri quadrati coinvolgendo molte case. Ma nel cor-
L’ALLERTA
È a livello “arancione” per tutta l’area del Piave bellunese e pedemontano. Il passaggio successivo è, ovviamente, l’allarme rosso che per adesso la protezione civile scongiura. Allerta “gialla” per il “basso Piave”, l’area del Sile e il bacino scolante in laguna dal Trevigiano, ancora “arancione” per il Livenza. Qualche problema potrebbe verificarsi anche in Castellana, ma il condizionale è d’obbligo perché le previsioni di Arpav tendono a concentrare le piogge, che da ieri sera sono tornare a scendere sul Veneto, soprattutto nell’area orientale. I fenomeni saranno in progressiva estensione e intensificazione ed oggi potrebbero dare il via anche a piogge abbondanti «su zone prealpine e pianura nord-orientale» con forti rovesci e temporali.
Emergenza terminata ieri, ma per tutta la giornata resterà alta la guardia
L’ONDA DI PIENA
Per il popolo delle golene nemmeno il tempo di rimettere a posto le proprie cose dopo la notte fuori casa di domenica, che già è tornato lo spettro di una nuova esondazione. L’invito lanciato ieri a tut-
Il presidente Luca Zaia monitora la situazione in elicottero. Sotto una veduta aerea del Piave
Ieri il sorvolo in tutto il Veneto colpito da vento, temporali, mareggiate «Non possiamo metterci in fibrillazione ad ogni pioggia straordinaria»
Zaia: «I lavori fatti fino ad oggi hanno impedito allagamenti» IL SOPRALLUOGO
on ci sono dubbi per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «E’ il Piave ‘il’ nostro problema, perché è un’emergenza continua» afferma. Di ritorno da una ricognizione sull’elicottero dei Vi-
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gili del Fuoco sul mare d’acqua che ha alluvionato il Veneto, da Alleghe a Scardovari, passando per Bibione e prima ancora per il Piave. Zaia ricorda che in questo fiume è transitata una piena di 1500 metri cubi al secondo, ben lontana da quella seguita alla tempesta Vaia, un anno fa (2800 metri cubi) ma comun-
que pericolosa. «Ci sarebbero stati guai seri» afferma «se in questi mesi non avessimo autorizzato i Comuni ed i residenti a tagliare le piante e gli arbusti che infestano le golene. Se la sarebbero vista di nuova brutta le famiglie di Ponte di Piave che abitano all’interno dell’alveo». Zaia ricorda che la Valbelluna ha co-
minciato a trattenere il respiro ancora nel pomeriggio di domenica, quando è stato chiuso anche il ponte Bailey a Belluno, riaperto ieri. «Non possiamo metterci in fibrillazione ad ogni precipitazione più abbandonante delle solite. Qui dobbiamo realizzare delle soluzioni strutturali, ad incominciare dal bacino di laminazione di Ciano del Montello, da 38 milioni di metri cubi d’acqua; il progetto sarà pronto per il 2020». Altro bacino per il Livenza, a Prà dei Gai. «E poi» aggiunge il presidente «occorre pulire, pulire, e ancora pulire. Dalla sorgente fino al mare. I nostri amici ambientalisti non possono far passare l’idea che il Piave sia un Parco naturale. Le piante infestanti
so della giornata di ieri è calato meno di quanto ci si sarebbe aspettato. Idem per il Livenza che da tre giorni continua a crescere ed ha ormai raggiunto quasi quota 5 metri a Meduna, quasi 4 metri a Motta e oltre 3 a Cessalto. Più tranquille le sponde dell’affluente Monticano, che comunque contribuisce alla piena del Livenza. Il Consorzio Piave sta monitorando la situazione sia nell’asta del fiume sacro, sia tra canali, affluenti e lungo le rive del Livenza dove già ieri è stata aperta l’idrovora Borrida. «Il Comune di Meduna ha emesso un’ordinanza di pre-allerta per l’area golenale di via Saccon» spiega il sindaco Arnaldo Pitton, «ma non dovrebbero esserci problemi per le case, casomai solo per la circolazione se verrà allaga-
IL SOPRALLUOGO DOMENICA A PONTE DI PIAVE PER VALUTARE L’EMERGENZA DI TUTTA L’AREA
«Gli ambientalisti si mettano il cuore in pace, il greto non è un parco naturale le piante infestanti vanno tagliate»
ta per scaricare la piena». A NORD
Alle 16 a Busche: mille metri cubi al secondo. E Fabio Vettori, sindaco di Nervesa, tira un profondo sospiro di sollievo. «Domenica alle 18, sempre Busche dava 1450 metri cubi al secondo. E sinceramente» ammette, «eravamo un po’ preoccupati». Vettori ha vigilato, fino a ieri pomeriggio. Continuerà a farlo nelle prossime ore, come a Susegana il sindaco Vincenza Scarpa. «Dovremo uscire, seppur lentamente, dall’emergenza più stretta» avverte l’assessore alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin precisando «lentamente». L’acqua non scende rapidamente. A Nervesa della Battaglia, ieri, verso sera, il livello idrometrico scendeva a un metro e 71 cm, contro i 2 metri e 38 del massimo livello, all’una e 30 della notte. Marinella Tormena, sindaco di Crocetta del Montello, ammette di non aver vissuto quest’emergenza con particolare allarme. «Nelle grave non è entrata neppure una goccia d’acqua, se non quella della pioggia, fortunatamente». Le grave è l’area che la Regione trasformerà nella cassa di espansione del Piave… «Piano, non trasformerà affatto» s’inalbera Tormena, «perché questo è un territorio di importante valore naturalistico, che tutti ci invidiano». Tormena e collaboratori, in ogni caso, un’occhiata, anzi più d’una l’hanno data ai bollettini della Protezione civile. Ma soprattutto ai dati e alle previsioni sull’area bellunese, da lì potrebbe scendere nelle prossime ore un altro imponente e critico carico di acqua. — Federico de Wolanski Francesco Dal Mas BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
bisogna tagliarle a raso, altrimenti l’effetto diga si moltiplicherà. E, di conseguenza, anche le inevitabili esondazioni». Nella perlustrazione dei territori alluvionati Zaia era accompagnato dal Comandante dei Vigili del Fuoco Loris Munaro e dall’assessore regionale Diego Bottacin. «Sono d'accordo con il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli» ha concluso «perché, subito dopo il resoconto dei danni va riconosciuto lo stato di crisi». La ricognizione ha riguardato la frana di Schiucaz, in Alpago, che è uno dei punti più delicati, il lago di Alleghe e la spiaggia di Bibione, dove «il mare si è mangiato 100 mila metri cubi di sabbia». — F.D.M.
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La Voce
Martedì 19 Novembre 2019
GOVERNATORE Costa devastata, oggi il punto in Regione
“Interverremo come per la Vaia” VENEZIA - “Sul Veneto alluvionato interverremo con la stessa tempestività con cui abbiamo fronteggiato l’em er gen za Vaia”. Lo ha assicurato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia al termine di una ricognizione sui territori colpiti a bordo dell’elicottero dei Vigili del fuoco, insieme al comandante Loris Munaro e all’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin. “Sono d’accordo con il Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli - ha proseguito Zaia perché, subito dopo la rendicontazione dei danni possa essere riconosciuto lo stato di crisi”. La ricognizione ha riguardato la frana di Schiucaz, in Alpago, nel bellunese, che è uno
dei punti più delicati, il lago di Alleghe che domenica sera ha rischiato di tracimare, il fiume Piave, la cui piena ha attraversato ieri mattina il basso Trevigiano comportando l’evacuazione di numerose case. “Una delle situazioni più critiche è la spiaggia di Bibione, dove sono saltate 1.500 postazioni - ha riferito Zaia -. Il mare si è mangiato 100 mila metri cubi di sabbia”. Il Lemene è esondato a Portogruaro (in provincia di Venezia) invadendo numerosi edifici. E, per quanto riguarda il Veneto Orientale, Zaia ha posto il problema delle opere di difesa del fiume Tagliamento che trovano opposizione in tanti Comuni friulani a monte. Sopral-
luogo anche alle spiagge di Caorle, Eraclea, Jesolo “qui è stata devastata la parte Est’', Sottomarina e Rosolina. "L'emergenza non è finita", ha detto Zaia ed ha aggiunto Bottacin, “perché nuove perturbazioni sono previste in serata e nella giornata di domani” (oggi, ndr). Oggi alle 11.20 Zaia, insieme all’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin e al direttore dell’area tutela ambiente e territorio della Regione, Nicola Dell’Acqua, farà il punto sull'emergenza maltempo, sul conta dei danni subiti in particolare dalla montagna e dalle coste venete e sugli interventi predisposti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La visita Zaia, Salvini e Brugnaro venerdì scorso in piazza San Marco
SOLIDARIETA’ Russi facoltosi promettono aiuti. Alla città i fondi raccolti con Cittadella-Pisa
Da Mosca un milione per Venezia Oggi attesa marea a un metro. Polemica sul video di Di Maio in cui fa dell’ironia sul disastro VENEZIA - E’ di otto milioni di euro la prima stima del Comune di Matera sui danni per il maltempo nella Capitale della Cultura 2019. Secondo il sindaco, “è indispensabile che governo e Regione Basilicata adottino gli atti di loro competenza per aiutare la città ad affrontare gli effetti del nubifragio”. Intanto, è ancora allerta in Alto Adige, la Val Pusteria è ancora isolata per le frane, mentre nel centro Italia una tromba d’aria ha devastato la Feniglia nella zona dell’Argentario. Circa 1.000 i pini distrutti. Attesi peggioramenti anche in Emilia. E mentre a Venezia continua a piovere, almeno fino ad oggi (prevista una marea a 100 centimetri per le 6.10 e le 14.55), inizia la conta dei danni: quelli più colpiti sono stati i commercianti e le librerie, che sono state costrette a mandare al macero migliaia di volumi infradiciati. Sul fronte politico, si è invece innescata una polemica intorno a una diretta Facebook fatta dal leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio. Mentre parlava dell’emergenza acqua alta a Venezia ha scatenato veneti, haters e non solo, per un sorriso ritenuto da molti inopportuno. In una breve di-
Passerella in piazza San Marco Turisti e residenti camminano sulla passerella allestita dalla Protezione civile retta Facebook Luigi Di Maio ha infatti aspramente criticato l’operato della Regione Veneto, in quota centrodestra, che ha respinto mozioni ed emendamenti alla manovra presentati da centrosinistra e M5s sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici. Nelle stesse ore in cui l’emergenza acqua al-
ta a Venezia raggiungeva i suoi picchi. Ma Di Maio ha commesso un grave errore, durante la diretta, parlando ironicamente della coincidenza temporale degli eventi, si è lasciato scappare un sorriso che ha fatto arrabbiare i veneti che hanno ritenuto inopportuno ridere, anche se in ma-
niera ironica, del disagio che tutto il Veneto e Venezia in particolare stanno vivendo. A farsi portavoce delle proteste è stato l’assessore comunale veneziano Simone Venturini che ha condiviso il video e ha scritto: “Vergogna. Beato lui che trova qualcosa di divertente in queste giornate drammatiche per Venezia.
Inaccettabile quel sorrisetto sornione mentre parla del disastro. Un miliardo di danni, decine di sfollati, un patrimonio culturale compromesso e lui sorride”. Il premier Conte assicura però che c’è la “massima attenzione della protezione civile e del governo” sull’allerta meteo in Italia, mentre in meno di 24 ore l’ambasciata italiana a Mosca ha raccolto un milione di euro di promesse donazioni da parte di russi facoltosi per sostenere il restauro del patrimonio culturale di Venezia. Oggi verrà lanciata ufficialmente la campagna di solidarietà presso l’ambasciata con un concerto del maestro Valery Gergiev, direttore del teatro Mariinsky di San Pietroburgo, alla vigilia della sua tournée in Cina. Ma ampia è ampia la gara di solidarietà. Ad esempio sarà devoluto interamente in beneficenza al Comune di Venezia, l’incasso della partita Cittadella-Pisa in programma domenica allo stadio Tombolato per la 13esima giornata del campionato di serie B. Ad annunciarlo è la società granata, che spiega di aver attivato un conto corrente speciale proprio per far fronte ai danni procurati dall’alta marea. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronaca 15
L'ARENA
Martedì 19 Novembre 2019
POLITICA. Il deputato veronese, sindaco di Garda, si dimette dall’incarico in Veneto. «Scelta sofferta, a lungo ponderata»
ForzaItalia,Bendinelli lascialaguida regionale LetteraaBerlusconi:«Partito troppoappiattitosuSalvini» LevocidiluiversoRenzi.«Unico oggi a incarnare i valori moderati» Enrico Giardini
Il suo malessere per la scelta dei vertici di Forza Italia di avvicinarsi alla Lega di Matteo Salvini, che lui giudica troppo spostata a destra, si era già manifestata. Ed era riemersa anche nelle scorse settimane, quando era andato a Firenze alla Leopolda, la convention di Matteo Renzi che però stavolta lanciava il nuovo partito Italia Viva. Solo una visita, non un’adesione. Ora però Davide Bendinelli, 45 anni, deputato di Forza Italia, sindaco di Garda, compie un passo rilevante: si dimette dall’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia. Nel movimento di Silvio Berlusconi dal 1994, cioè dall’inizio, Bendinelli ha scritto una lettera allo stesso Berlusconi, motivando la sua scelta - dettata principalmente dalla collocazione, vicina alla Lega, di Forza Italia, pur con divisioni interne che potrebbero portare a una frattu-
ra - e poi lo ha comunicato ai colleghi componenti del coordinamento regionale. «Con grande rammarico ho deciso di lasciare il mio incarico di coordinatore regionale del Veneto», scrive Bendinelli. «Come ho scritto al presidente Berlusconi, è stata una scelta molto sofferta e lungamente maturata, ma non potevo continuare a svolgere un ruolo così determinante senza la giusta motivazione», aggiunge, «perché penso che la politica non possa e non debba essere una questione di “poltrone” o di gradi appuntati sul petto. L’esperienza del coordinamento regionale è stata per me avvincente e molto preziosa, vi ringrazio per il sostegno che mi avete dimostrato in questi mesi». Le ragioni politiche della scelta sono però motivate nella lettera a Berlusconi. In cui Bendinelli, tra l’altro, ricorda le origini di Forza Italia, che «è sempre stata la casa di coloro che, pur nelle rispettive differenze politico-culturali, avevano come primo obietti-
DavideBendinelli,45 anni, sindacodi Garda edeputato di ForzaItalia
“
Chivedrei benecomemio successore? Ilsenatore veronese MassimoFerro
vo la difesa di valori non negoziabili come la libertà, la democrazia, il garantismo e la ferma collocazione europeista e atlantista», scrive. Ricordando poi l’alleanza con An e la Lega nella Casa delle libertà e poi nel Popolo della Libertà. «Nell’ultimo anno, al contrario, di fronte all’ascesa
LA POLEMICA. Dopo la richiesta di archiviazione del pm degli esposti contro l’ex presidente Agsm
Croceall’attacco diSboarina «Controdime accusefalse» La replica: «Non spetta a me stabilire i reati, ma lui resta inaffidabile» Enrico Santi
«Sboarina hai tradito Verona». Michele Croce, presidente di Prima Verona, si fa precedere da questa scritta, esposta sulla porta del gruppo consiliare a Palazzo Barbieri, prima di lanciare il suo j’accuse. Accusa cui il sindaco ribatte con veemenza: «L’etichetta di inaffidabile è un boomerang che gli torna indietro con tutte le sue bugie». «Come certifica la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero dell’indagine penale che mi riguardava», afferma, «la mia cacciata dalla guida dell’Agsm è stata decisa in modo illegittimo, quindi di questo sindaco, che sfido ad un pubblico incontro non ci si può più fidare». È lo stesso ex presidente dell’Agsm a ripercorrere la vicenda, nata da un esposto in Procura dell’avvocato Luigi Bellazzi su questioni riguardanti la gestione della società, e scaturita, lo scorso 9 marzo, con la revoca del suo incarico. «Quattro consiglieri del Cda votarono la sfiducia senza preavviso e fu Maurizio Giletto, di nomina del sindaco, a dire che le affermazioni di Bellazzi stavano gettando fango sull’azienda e che non
si riteneva più credibile il presidente. Il 16 marzo», continua Croce, «Sboarina faceva proprie le motivazioni dei consiglieri e il seguito lo conosciamo: il sindaco ordinò ai consiglieri di dimettersi per farmi decadere... Ma otto mesi dopo arriva la verità con la richiesta di archiviazione perché “non sussistono fatti di rilievo penale”. Nell’ordinanza, poi, si definisce il mio operato “conforme ai principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità“». Il leader di Prima Verona punta l’indice contro Sboarina: «Facendomi fuori da Agsm ha tradito una alleanza con il movimento civico che gli aveva permesso di diventare sindaco, un tradimento soprattutto verso i cittadini, come ci si può quindi fidare di un sindaco pronto a tutto pur di perseguire i suoi fini personali e di poltrone? E come ci si può fidare di un sindaco pronto a svendere Agsm ai milanesi dopo aver fatto fuori l’ultimo baluardo che la difendeva?». Croce non esclude azioni legali: «Quella nei miei confronti fu una vera e propria revoca senza giusta causa». Alle accuse di Croce replica lo stesso Federico Sboarina: «Il campione del mondo di
MicheleCrocee il cartellocontroSboarina nella salettadelgruppo
cambio di casacca pensa di sfruttare una sentenza per rifarsi l’immagine, ma è un tentativo goffo visto che il motivo della sua sfiducia alla presidenza Agsm non è mai stato per presunti reati. Il Cda si è dimesso», afferma il sindaco, «perché era venuto meno il clima di fiducia verso il presidente che, anche al socio, aveva dato comunicazioni non veritiere. Non tocca al Comune stabilire se ci fosse un reato, ci pensa ovviamen-
te il Tribunale. Il tema non era il reato, ma le bugie raccontate». E aggiunge: «Ci si può fidare di una persona che cambia versione in continuazione, come dimostra la vicenda stadio? Non sono stati nemmeno motivi politici», conclude, «a causarne la sfiducia in Agsm, tanto è vero che non è partito nessun poltronificio e al suo posto ho nominato un manager di grande professionalità, non equiparabile di sicuro alla sua». •
di Matteo Salvini», prosegue Bendinelli rivolto a Berlusconi, «abbiamo scelto di seguire una linea che personalmente faccio fatica a condividere: prima, durante il Governo gialloverde, con un’opposizione morbida alla Lega, fino a spostarci, in un secondo momento, sempre più su posizioni di appiattimento verso i sovranisti». Bendinelli contesta poi Salvini, «che ci ha tradito», ma anche la decisione, pure di Forza Italia, «incomprensibilmente, di astenerci dal voto sulla Commissione Segre, appellandoci a tecnicismi e dimenticando che quel voto costituiva un simbolo, un segnale, un riconoscimento verso la senatrice certo, ma anche una differenziazione nei confronti dei nostri alleati. Tutto ciò ha coinciso non solo con quella che appare come una perdita di identità, ma non è stato neppure compreso dai nostri elettori, che ci hanno sempre più punito». E ora, che cosa farà Bendinelli? Andrà in Italia Viva, con Matteo Renzi? «Io per ora resto in Forza Italia. Renzi? Riconosco che oggi è l’unico a incarnare valori moderati che sono anche di Forza Italia». E chi vedrebbe bene come coordinatore regionale, al suo posto? «Il senatore veronese Massimo Ferro». •
Itemidel nord
ConsiglieraLega
DeMicheli eBoccia aVerona
LauraBocchi sposa aMauritius
Ministri,sottosegretari, deputati,amministratori regionaliediComuni e Province,sia delPdchediLega eForzaItalia. «AgendaNord» è l’incontroseminariale, apertoa tutti,disabato, dalle9.30, all’agriturismoCorte San Felice,aSan FeliceExtra, invia Belvedere123/a.«Lavorare, Competere,Rappresentaree Decideresono le parole d’ordine»,diceDiego Zardini, deputatoveronesedelPd. «Occasioneper discuteredella politicaper ilnord edicome il Pdpossaessere competitivoin territoritradizionalmente difficili».Interverranno i ministriPaola DeMicheli (infrastrutture)eFrancesco Boccia(affari regionalie autonomia),i viceministri AntonioMisianieMatteo Mauri,il sottosegretario AchilleVariati,l’assessore regionaleveneto alleattività produttiveRoberto Marcato,i sindacidiBergamo eBrescia GiorgioGoriedEmilio Del Bono,il presidentedell’Emilia RomagnaStefano Bonaccini,il parlamentarediForza Italia RenatoBrunettaoltread amministratori.Fra i deputatiil coordinatoredelPdAndrea De Maria,lavicepresidente DeboraSerracchiani, Zardini, GianniDalMoro,i consiglieri regionaliPaoloCalvano e StefanoFracassoeil segretarioPdVeneto AlessandroBisato. Conclusioni diMaurizioMartina. E.G.
LauraBocchicon il marito Hannocoronatola lorostoria d’amoresulla spiaggia diBelle Maredi Palmar,a Mauritius, l’isoladell’Oceano indiano. LauraBocchi,consigliera comunaledellaLega, ha sposatocon ritocivile GiambattistaMacchi, guardia delcorpodiUmbertoBossi,l’ex leaderdellaLega Nord.I due hannogià unbimboditre annie mezzo,LudovicoErnesto.La Bocchièincaricata allatutela e benesseredeglianimali.«Ho conosciutomiomarito quando nelperiododifficile diBossi andavosempre atrovarlo a Gemonio,Varese»,dice la Bocchi,«ed ènatol’amore.Lui è aVerona dal 2015. Mihanno organizzatoil matrimoniodue ragazziitalianitrasferitisia Mauritius,chesi sonoinventati questolavoro». E.G.
L'ARENA
34 Garda-Baldo
Martedì 19 Novembre 2019
VIABILITÀ. Dibattitoserrato durantelasedutadel Consiglioperlascelta diavviare una ricerca chepossa darerisposte alle esigenze dievitare i grossiingorghi
Traffico,trepaesi alleati persconfiggerlo IlComunediValeggioordina unostudio sullaviabilitàconCastelnuovoePeschiera Ma l’ex assessore Oliosi lo contesta. Il sindaco: «In 10 anni non hai trovato la soluzione» Alessandro Foroni
Realizzare uno studio sulla viabilità a livello sovracomunale con i Comuni di Castelnuovo e Peschiera del Garda, per risolvere i problemi di traffico a livello locale. Questa l’idea perseguita dall’attuale maggioranza consiliare, guidata dal sindaco Alessandro Gardoni, per rispondere ai problemi viabilistici che si moltiplicano nella bella stagione, rendendo il paese poco vivibile per i turisti, ma anche per chi ci vive e lavora. Un progetto che però non convince le minoranze che hanno provato a contrastarlo fin dalla sua programmazione nel Dup (Documento unico di programmazione). A dar fuoco alle polveri in consiglio comunale è stata Vania Valbusa, di Valeggio Domani. «Non credo che Valeggio c’entri qualcosa con Peschiera e Castelnuovo», ha sostenuto l’onorevole leghista, «che ritengo debbano casomai fare uno studio sovracomunale con Lazise. Certo, siamo l’entroterra gardesano e dovremo tener conto degli attrattori di traffico del lago e dei caselli autostradali, tra cui quello futuribile di Castelnuovo, ma è quel paese ad avere grossi problemi soprattutto perché manca di un collegamento viario col casello di Peschiera».
Poi, venendo alla viabilità comunale, Vania Valbusa rimarcava: «Anche poco fa ero incolonnata nella zona nord di Valeggio e questo, come la viabilità intorno al polo scolastico, c’entra poco con piani sovracomunali. Leggo poi che si rilancia l’idea di un nuovo ponte sul Mincio, opera stralciata dalla Provincia». L’idea di realizzare un ponte sul Mincio era stata promossa dall’allora onorevole leghista Umberto Chincarini, che aveva trovato alcuni milioni di euro nelle pieghe di una finanziaria di parecchi anni fa. Perplesso sull’efficacia di uno studio sovracomunale era anche Enrico Bertuzzi, di Uniti per Valeggio. «Uno studio macro», affermava Bertuzzi, «necessita di una visione precisa di quale trasformazione infrastrutturale si vuole creare, per poi poterlo raccordare a uno studio micro sul territorio». A rincarare la dose era poi il capogruppo di Valeggio Domani, Leonardo Oliosi, assessore alla viabilità nella precedente giunta Tosoni. «Spendiamo 48 mila euro suddivisi tra tre comuni per una valutazione sovracomunale», ha sottolineato, «quando avevate detto che l’intervento sulla viabilità e sui parcheggi era a breve termine, addirittura nei primi cento giorni. Almeno inserite Villafranca e Roverbella tra le direttrici più
Infrastrutture
ConfrontosuMediana esviluppodeiComuni conpoliticieingegneri
Unamanifestazioneper eliminareil traffico daicentri dellaSs12 Trafficonel centrodiValeggio duranteunagiornata diforte afflusso turistico
trafficate. Rilevo che basta un mercatino dell’antiquariato per vedere macchine in sosta in modo selvaggio». Piccata la replica del primo cittadino, Alessandro Gardoni. «Hai amministrato per dieci anni», ha sostenuto il sindaco rivolto a Oliosi, «senza trovare una risposta ai problemi della viabilità. La nostra impostazione parte dal concetto che Valeggio non è un’isola e che il traffico che si riversa sui Comuni gardesani vicini si riflette anche su di noi. I problemi maggiori sono in primavera e cerchere-
mo di essere pronti per quel periodo. Per questo abbiamo pensato a uno studio macro, che comprenderà la direttrice per Villafranca perché quella da Roverbella incide poco, per poi effettuare uno studio specifico sul nostro territorio. Questo riguarderà il completamento della tangenziale a nord, la realizzazione del ponte sul Mincio e la viabilità intorno al polo scolastico, oltre a riaffrontare la viabilità interna e i sensi unici di via Marconi e via Murari. Se poi arriverà un altro casello a Castelnuovo, creando altri
flussi dal Garda a dal Trentino verso Mantova, bisognerà tenerne conto». Era poi l’attuale assessore alla viabilità, Alessandro Remelli, a invitare tutti «a chiamare i vigili in caso di soste vietate piuttosto che lamentarsi semplicemente sui social. Di solito dopo qualche multa le macchine spariscono». Nei giorni successivi l’amministrazione comunale ha formalizzato, con una apposita delibera di giunta, il progetto di studio sovracomunale. • © RIPRODUZIONERISERVATA
Giovedìalle 17nell’auditorium diSantaMariaMaddalena a IsoladellaScala,si terrà il convegno«Il futurodellaMedia PianuraVeronese: Mediana, Ss12eSr10». L’evento,organizzato dall’ordinedegliingegneridi Veronaincollaborazione con il Comunedi IsoladellaScala ed EnteFiera,affronterà il tema delpossibile sviluppo viabilisticoinalcunearee della provinciascaligera. Trai relatoriattesici sono ElisaDe Berti, assessore regionalealle Infrastrutture e Trasporti,Manuel Scalzotto, presidentedellaProvinciadi Verona,Giuseppe Fasiol,
direttoredeilavori pubblici edella logisticadellaRegioneVeneto, e GiordanoRiello, presidentedi Nplus. Adaprirel’incontro sarannoil sindacoStefano Canazza eil presidentedell’Ordinedegli ingegneri,Andrea Falsirollo. Modereràil convegno Elisabetta Pellegrini,mentreil coordinamentodegliinterventi saràa cura delvicesindacodiIsola dellaScala,Michele Gruppo. L’eventosi inseriscenel calendariodegliappuntamentiin programmadurante la 19esima Fieradel Bollitocon lapearà di IsoladellaScala,manifestazione chetermineràdomenica prossima.
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