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REGIONE ATTUALITÀ
Corriere del Veneto Sabato 23 Novembre 2019
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Sfida a Zaia, cresce Lorenzoni IlsindacodiPadovaGiordanilanciailsuovice:«Èl’uomogiusto».UnirebbePd,movimentie«sardine»
22,7 per cento Il risultato di Moretti nel 2015
29 per cento Il risultato di Bortolussi nel 2010
42,3 per cento Il risultato di Carraro nel 2005
PADOVA Un cattolico moderato, che piace a sinistra. Leader di una Coalizione civica che chissà, magari potrebbe convincere pure le «sardine», il movimento nato a Bologna e dilagato in tutta Italia come reazione a Salvini. E se fosse Arturo Lorenzoni, professore dell’università e vicesindaco di Padova, l’uomo che sfiderà il governatore Luca Zaia alle Regionali della primavera prossima? Il suo nome, nei corridoi del centrosinistra, circola da un po’ ma ha fatto un salto di qualità l’altra sera, quando rispondendo a precisa domanda durante la trasmissione «20,10» di Antenna 3, il sindaco di Padova Sergio Giordani ha lanciato il suo vice: «Sì, potrebbe essere un buon candidato. È una brava persona. Faccio fatica a capire le logiche politiche però Lorenzoni, con cui ho un ottimo rapporto, può essere un buon candidato obiettivamente. Contro Zaia è una lotta impari, lo ammetto, ma trovare un collegamento tra liste civiche e Pd, può essere la soluzione. Lorenzoni è una brava persona, onesta, con voglia di lavorare ed è concreto. Vediamo cosa succede». Il diretto interessato, alla richiesta di una conferma, prima l’ha presa larghissima («Rinnovo la mia stima per Giordani, penso sia un ottimo sindaco e insieme lavoriamo molto bene, condivido il suo impegno per la nostra bellissima città») poi si è schermito: «No, non mi candido. Mi piace
stare qui, mi piace fare il vicesindaco e impegnarmi per migliorare Padova. Non credo ci sia nient’altro da aggiungere». Qualcosa, in realtà, si sta muovendo. Coalizione civica sta promuovendo da tempo incontri in tutte le province, incontri che dovrebbero culminare a fine mese-inizio dicembre in un’assemblea regionale in cui il movimento indicherà la via da seguire alle Regionali e il suo frontman. Che salvo sconvolgimenti sarà Lorenzoni. Il suo nome, sebbene non molto noto lontano da Padova, comincia a fare breccia pure ai piani alti del Pd perché ritenuto quello giusto per saldare la «Grande Alleanza Anti Zaia» tra il partito che già lo frequenta da qualche anno nella città del Santo, la vecchia sinistra che ne apprezza l’inclinazione ambientalista, i nuovi ed energetici movimenti tipo le «sardine» (che lavorano al loro esordio di piazza in Veneto) che pretendono la discesa in campo di volti nuovi e la variegata galassia delle associazioni e dei comitati a cui da sempre guardano i dem per tentare di riprendere i leghisti in volata e che ben potrebbero disporsi davanti ad un progetto a marcata connotazione civica. Nel Pd, comunque, resta sempre forte la candidatura del capogruppo uscente Stefano Fracasso, vicentino ma grazie al ruolo a Palazzo Ferro Fini noto in tutta la regione, moderato nei toni ma battagliero nei contenuti, alla testa di tutte le
campagne condotte dai dem negli ultimi anni contro Zaia, apprezzato dalla nomenclatura del partito, in Veneto come a Roma. Come finirà? Un ruolo non secondario potrebbe averlo il Movimento Cinque Stelle che qui, nonostante gli sconquassi emiliani e calabresi, ha messo in moto da tempo la sua macchina: sono partite le autocandidature che a dicembre saranno sottoposte alle «graticole» provinciali; quindi ci sarà la «graticola» regionale e per la metà di dicembre, dicono i
Il Movimento 5 Stelle La linea è quella di correre da soli Ora le autocandidature, poi le «graticole»
Arturo Lorenzoni
Stefano Fracasso
Padovano, 53 anni, insegna Economia dell’Energia ed Electricity Market Economics alla Scuola di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. Alle elezioni del 2017 si è candidato a sindaco per Coalizione Civica ottenendo 22.357 voti al primo turno. Dopo la vittoria di Sergio Giordani è stato nominato vicesindaco
Vicentino, 55 anni, laureato in Scienze Forestali, è insegnante di liceo. Dal 1999 al 2004 è stato assessore all’ambiente e ai servizi sociali nel Comune di Arzignano, dal 2004 al 2009 sindaco della stessa città. Dal 2010 è eletto consigliere regionale e dalla fine del 2016 è capogruppo del Pd a Palazzo Ferro Fini
Bandiere ai neonati, è polemica
di Renato Piva
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Balasso Questi della Lega hanno fatto un editto per non farmi lavorare
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In Regione
La polemica
VENEZIA «Potrei dire che il signor Balasso è stato retribuito da noi. Potrei anche dire quanto è stato pagato, ma siamo persone per bene. Posso dire che si fa pagare molto, molto, molto bene. Capisco anche che gli venga a meno un’entrata importante in famiglia, ma se per prendere una ricca elemosina sputi sul piatto dove hai mangiato allora dico no...». Giampiero Beltotto non ha fama di cuore tenero e, forse, ci gioca anche un po’, vedi faccina di Macchia nera, il super cattivo di Topolinia, che usa su Whatsapp. Stavolta il presidente del Teatro Stabile del Veneto è arrabbiato, nessun dubbio: le parole al telefono sono artigli rivolti a Natalino Balasso. Il comico, autore teatrale e scrittore di Porto Tolle non è stato inserito nel cartellone dello Stabile e, via Facebook, ha accusato Beltotto, a lungo portavoce di Luca Zaia, di trattare una cosa pubblica come privata e di averlo messo alla porta per ragioni politiche. «In pratica - scrive Balasso - il Gazzettino gli chiede come mai la Bancarotta di Vitaliano Trevisan (scrittore veneto di primo piano) tratta da Goldoni (commediografo veneto di primissimo piano) con Natalino Balasso (attore veneto di primo piano) non sia presente nei cartelloni dello stabile del Veneto. La placida risposta è: “Se non ti piace casa mia, a casa mia non
pentastellati, la lista sarà pronta. Il candidato presidente potrebbe essere scelto su Rousseau ma una cosa è data per certa dal gruppo regionale: «Si va da soli». Una linea confermata ieri da Luigi Di Maio che ha sentenziato: «Il Movimento si presenterà alle elezioni con liste civiche collegate. Nessuna alleanza con il Pd». E che potrebbe essere l’uomo giusto per anestetizzare la concorrenza pentastellata e convincere gli elettori M5S al «voto utile»? Marco Bonet (ha collaborato Silvia Moranduzzo)
«Escluso dallo Stabile» Balasso accusa. Beltotto: «Nessuna censura» L’attore:edittoleghista.Ilpresidente:falso,ciattacca ci vieni”». Il comico polesano va giù dritto: «Notate che a questi qua della Lega non gli frega un ca... di dire a tutti che si sono impossessati dello Stabile del Veneto e che hanno fatto un editto per non farmi lavorare nelle strutture pubbliche del Veneto, ma questo m’interessa poco, questo qua dice una cosa ben più grave e non riguarda me, riguarda tutti: eh no, caro Beltotto! La vostra idea politica del qua xe tuto mio, così bene messa in pratica da Galan, non ha nulla a che fare con l’amministrazione delle cose pubbliche, il Teatro Stabile del Veneto, Beltotto, non è casa tua per un ca...!». Cartavetrata per cartavetrata, il presidente dello Stabile va
d’archivio: «Balasso dimentica delle cose. Ad esempio di aver definito Teseo, il nostro progetto di formazione per attori, “vecchiume della polverosa liturgia tradizionale intrapresa dallo Stabile del Veneto con i copioni tradizionali... che allontana i giovani, gli spettatori giovani dal teatro”. Era aprile 2018. Poi ricordo che lui ha cominciato ad attaccarci quando ci avevano declassato (succede ad aprile di due anni fa, ndr)». Noi eravamo abbacchiati e lui dice: “Il teatro è l’ultima cosa che interessa. La struttura non ha bisogno di 150 dipendenti di cui nessuno è artista. É solo politica”. Allora dico: se pensi così della bottega, perché vuoi entrarci?».
Presidente Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto
«Cattivissima», trilogia di Natalino Balasso, è stata prodotta dallo Stabile con Beltotto al vertice, non ancora presidente ma vice. Torna, allora, il «non sputare nel piatto» rivolto all’attore, che nel post definisce «una stronzata» l’aver aperto la stagione dello Stabile con «1919, i rivoluzionari» di Marcello Veneziani, giornalista e saggista che a destra sta, zero dubbi. Risponde qui la nota del Teatro, che segue la richiesta di dimissioni di Beltotto da parte di Jacopo Berti, capogruppo M5S in Regione: «In questo Teatro non si operano censure, non si hanno preclusioni ideologiche... Abbiamo in cartellone Veneziani e Righetto, Piero Grasso e Paolini, Bugaro e Cescon. Produciamo spettacoli di cultura ambientalista e di cultura religiosa, siamo attenti alla tradizione e al linguaggio del contemporaneo». Basta? Quasi. «Il presidente Zaia - rimarca Beltotto - mi onora della sua amicizia, ma non ha mai chiesto nulla. Quel che faccio lo faccio per conto mio, non per conto terzi. E se sbaglio, sbaglio per conto mio». Sipario, per ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENEZIA «Duecentomila euro per le bandiere ai neonati e appena cinquecentomila per le politiche di sostegno alla natalità nel progetto di legge della giunta sulla famiglia. La vergogna di questo provvedimento è tutta qui, in due numeri». Lo afferma Claudio Sinigaglia, consigliere del Pd e vicepresidente della commissione Bilancio, a proposito del progetto di legge leghista, a prima firma Gabriele Michieletto, approvato mercoledì scorso, che prevede di regalare il «vessillo di San Marco» ai nuovi veneti. La Regione dovrà sostenere i costi dell’operazione mentre ai sindaci verrà chiesta collaborazione nella consegna fisica del vessillo. «Il calo demografico non si combatte con la propaganda leghista attacca Sinigaglia - Le nascite in Veneto sono crollate, -25% nel giro di 10 anni, appena 35 mila nel 2018. E nel progetto di legge sulla natalità la Giunta prevede lo stanziamento di 500 mila euro che rappresentano una somma ridicola: quattordici euro a testa. È così che si incoraggiano le giovani coppie a metter su famiglia e restare in Veneto?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 23 Novembre 2019 Corriere del Veneto
PRIMO PIANO
Il maltempo Torna l’allarme
Venezia, un’altra domenica sott’acqua Alta marea a 140, il 60 per cento del centro storico sarà sommerso. Timori anche per la piena del Po e le grandi nevicate. Il ministro De Micheli: «Mose, faremo di tutto per finirlo prima del 2021» Gli eventi ● L’alluvione del 2010 coinvolse 130 Comuni veneti di tutte le provincie ed allagò 140 km² di territorio; le zone più colpite furono Vicenza, Padova e Verona. Nel vicentino morirono 2 persone, il 20% del capoluogo fu invaso dal Bacchiglione e del Retrone
1
● Il tornado in Riviera del Brenta si verificò l’8 luglio 2015 con un livello EF4 della scala Enhanced Fujita (danni estremi, penultimo gradino prima della catastrofe). Rase al suolo Villa Fini a Dolo. A Mira morì una persona
2
● La tempesta Vaia si è abbattuta sul Bellunese e sull’Altopiano di Asiago, provocando danni sono stati valutati in 1 miliardo e 769 milioni di euro. Il vento, che raggiunse 192,24 km/h, ha abbattuto 3 milioni di metri cubi di alberi. I morti sono stati tre
3
● La seconda Acqua Alta A novembre a Venezia si sono verificate quattro maree eccezionali nell’arco di una settimana, una sequenza mai registrata dal 1872. Il 12 novembre si è registrato il valore più alto (187 cm) dall’alluvione del 4 novembre 1966. È morta una persona
4
VENEZIA È la domanda che si rincorre in queste ore: «Si fermerà a 140 centimetri?». L’acqua granda è troppo recente per non far tornare la paura: le immagini dei fiumi nelle calli così come quella di vaporetti e di gondole adagiate sulle fondamenta sono ancora ben stampate nella mente dei veneziani (e del mondo). Il centro maree ieri ha lanciato l’allarme: domenica mattina (alle 8.45) la marea torna alta, allagando il 59 per cento del centro storico a livelli fino all’anno scorso non così abituali, ma ben lontana dai 187 centimetri della notte del 12 novembre. «Il Mose non è bloccato ma ha rallentato la fine dei lavori dopo le vicende giudiziarie in cui sono state coinvolte persone che avevano delle responsabilità. Credo anche per una certa preoccupazione di coloro che dovevano lavorarci — ha detto ieri il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli — Abbiamo quella scadenza (fine 2021): non prometto che faremo prima, ma dico che facciamo di tutto per fare prima. Perché so che avere un altro autunno come questo sarebbe molto grave per Venezia. Ci proverò con tutte le mie forze». Un autunno così infatti non c’è mai stato, con maree particolarmente alte e continue. C’è da dire che il maltempo che ha colpito la regione non ha certo aiutato, e non aiuterà. Sulla base delle previste piogge abbondanti per oggi la Protezione civile segnala lo stato di pre-allarme, nel Delta del Po interessato dalla propagazione dell’onda di piena del fiume, ma anche per le nevicate in montagna. Già ieri il governatore Luca Zaia ha inviato una lettera al premier Giuseppe Conte e al Capo della Protezione civile Angelo Borrelli chiedendo lo stato di emergenza per tutto il territorio veneto (esclusa Venezia che l’ha già avuto) interessato dai calamitosi eventi atmosferici degli ultim i giorni. I dan-
I sindaci riuniti
di Valentina Iorio
JESOLO Oltre 87 milioni di euro
di danni, senza contare quelli alle proprietà private. È la prima stima degli effetti devastanti del maltempo dei giorni scorsi sulla costa veneta. Ieri pomeriggio, a Jesolo, i sindaci del litorale, da Bibione a Porto Tolle, hanno incontrato l’assessore regionale all’ambiente e alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, e i tecnici della direzione Difesa del suolo della Regione, per fare il bilancio della situazione. «Per quel che riguarda gli interventi da fare, si va dalle opere fisse, come i pennelli di roccia, da intensificare o da mettere a posto, che sono stati distrutti dalla mareggiata, fino al ripascimento - spiega
L’opera e la città Il Mose, costato finora 5 miliardi di euro, dovrebbe proteggere Venezia dall’alta marea
ni riguardano coste, montagne, strade, bacini di tutti i principali fiumi, allevamenti di molluschi del Polesine, con una iniziale quantificazione già arrivata a 150 milioni di euro. A questa andranno sommati i danni pubblici, quelli subiti da privati e imprese e le spese di prima emergenza già sostenute. Zaia chiede anche un immediato sostegno economico per le prime spese e un successivo aiuto viste le difficoltà dei Comuni e della Regione ad affrontare la situazione da soli. Per Venezia intanto qualche novità potrebbe arrivare già martedì quando, con ogni
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Il ministro De Micheli Il Mose non è bloccato ma ha rallentato dopo le vicende giudiziarie. So che un altro autunno come questo sarebbe molto grave, ci proverò con tutte le mie forze
probabilità (la lettera dovrebbe essere spedita oggi) sarà convocato il Comitatone dove verrà affrontato il tema della conclusione dei lavori ma anche le prove del Mose, la legge speciale e forse anche la via alternativa per le grandi navi. «Per proteggere Venezia il Mose è fondamentale ma non è l’unico strumento — specifica il ministro delle Infrastrutture — Ci sono interventi di protezione della laguna mirati per i quali, già prima dell’emergenza, abbiamo avviato l’utilizzo di risorse stanziate da governi precedenti per 65 milioni. C’è un sistema complessivo di protezione che dobbiamo rifinanziare, e abbiamo già cominciato: quei soldi permettono di fare interventi idraulici diffusi, che riguardano non solo Venezia ma anche altre città della laguna». Non è un caso che il testo della mozione approvata dal Parlamento chiede di tenere conto che «la salvaguardia della città e la stessa opera vanno rapportati anche in relazione alle previsioni del vento, del mare e va verificato quali progetti possono essere sviluppati per adattamento ai cambiamenti climatici». «Sul Mose, Venezia e i veneti non possono più aspettare», sono intervenuti i consiglieri regionali dem Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo, Francesca Zottis e Andrea Zanoni. «Serve una ricognizione a 360 gradi: per questo è urgente convocare la commissione, dove poter ascoltare tutti i soggetti interessati», dicono. Quella che verrà fatta mercoledì alla Commissione Lavori pubblici del Senato. E la protezione del patrimonio culturale europeo dagli eventi meteorologici estremi, come quelli che hanno colpito Venezia sono al centro della discussione che si terrà il 26 novembre a Strasburgo, nel corso della plenaria del Parlamento europeo. Francesco Bottazzo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lespiaggedarifare nellacostadevastata «Cacciaaunmilione dimetricubidisabbia» Summit a solo: l’estate va salvata Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento e presidente della Conferenza dei sindaci della costa -. A questi si aggiungono i danni ai privati, che valuteremo nei prossimi giorni». Fare un bilancio non sarà facile, soprattutto per le seconde case. Molti privati infatti risiedono fuori regione, se non all’estero.«Riporteremo tutto come prima e meglio di prima – ha sottolineato l’assessore Bottacin –. La stagione turistica il prossimo anno deve iniziare in modo del
tutto regolare. Adesso stiamo procedendo con la stima dei danni. Da San Michele al Tagliamento fino al basso Polesine nessun comune è stato risparmiato. In molti casi, come lungo gli arenili e nella Sacca di Scardovari, hanno subito danneggiamenti gravi anche i cantieri di ripristino post Vaia, che erano stati avviati nei mesi scorsi». Il presidente della Regione Luca Zaia, ieri, ha chiesto formalmente la dichiarazione dello stato di emergenza per tutto il territorio del Veneto.
«Il capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli - aggiunge Bottacin - mi ha confermato che la prossima settimana il provvedimento dovrebbe essere approvato in Consiglio dei ministri. Ci attendiamo che lo stanziamento per le prime urgenze arrivi a buon fine quanto prima». Solo nel litorale veneziano i danni causati dall’erosione superano i 54 milioni di euro, a cui si aggiungono oltre 16 milioni di euro per il tratto in provincia di Rovigo. A Bibione sono stati erosi circa 150 mila metri cubi di sabbia. A Jesolo circa 500 mila. Buona parte degli impianti idrici, elettrici e fognari sono da rifare. Le onde hanno distrutto completamente le passeggiate a mare e buona parte delle dune erette a protezione della spiaggia. A Eraclea Mare la mareggiata ha praticamente cancellato la spiaggia davanti all’abitato, dov’era stato appena completato il ripascimento. Arenile distrutto anche a Cavallino Treporti, dove si è temuto anche per la tenuta
degli argini fronte laguna. A Caorle la spiaggia naturale della Brussa è sparita, così come quelle di Sottomarina e Isola Verde. A farne le spese sono soprattutto chioschi e stabilimenti. Il turismo balneare, ha ricordato più volte Unionmare, rappresenta quasi il 50% delle presenze del Veneto, con ritorni economici che vanno a beneficio di tutta la collettività. Quello turistico non è l’unico settore messo in crisi dal maltempo. Nella Laguna di Venezia e nel Polesine la pesca ha subito danni enormi. Solo a Porto Tolle il vento ha spazzato via una settantina di cavane di pescatori e disperso numerose barche. Anche lungo i corsi d’acqua si contano oltre 17 milioni di danni. Le opere di bonifica, soprattutto nel Portogruarese, sono state duramente compromesse. I lavori di ripristino e messa in sicurezza sono già iniziati. Però rimane l’allerta per le precipitazioni attese nel fine settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
87 Milioni I danni sulla costa, privati esclusi
54 Milioni I danni da erosione sul litorale
500 Migliaia I metri cubi di sabbia erosi dal maltempo a Jesolo
BELLUNO
SABATO 23 NOVEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
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sul tavolo della protezione civile
Direttiva valanghe: scendono in campo i parlamentari BELLUNO. La “Direttiva Valanghe” ha tenuto banco anche ieri, tra i sindaci molto preoccupati ed i parlamentari. L’occasione è stata data all’omaggio reso al prefetto Esposito. A margine della cerimonia, i sindaci di Livinallongo e di Alleghe, nonché i loro colleghi, hanno fatto presente ai deputati che per loro sarebbe ingestibile un compito come quello della gestione della sicurezza in pista. Renzo Minella, presidente di Anef, porterà la questione – dal punto di vista degli impiantisti – all’esame della Protezione civile. E del Parlamento. Ieri pomeriggio ha preso contatto con l’assessore Giampaolo Bottacin che ha dato la sua disponibilità a parlarne al capo dipartimento, Angelo Borrelli, qualora servisse un supporto tecnico al passaggio politico, quindi appunto per via parla-
Valanga su una pista cortinese negli anni scorsi
alleghe
Camion della Valpe contro un cervo alle quattro del mattino ALLEGHE. Un cervo contro il
camion della raccolta di rifiuti della Valpe: l’animale, ferito, alla fine si è allontanato nel bosco. Tanto spavento invece per il conducente del mezzo, che ieri mattina, prestissimo, era intento nel suo lavoro. È accaduto intorno alle 4 della notte tra giovedì e venerdì nella frazione di Sala, ad Alleghe. Il conducente del camion della raccolta dei rifiuti ha visto sbucare l’animale all’improvviso e non è riuscito ad evitarlo: l’ungulato ha fortunatamente urtato la parte anteriore del mezzo, battendo sul paraurti del camion e non causando tanti danni al parabrezza. Urto che per l’animale è stato comunque di una certa violenza al punto che lo ha costretto a rimanere nei pressi del punto dello schianto. L’autista della Valbe ha chiamato in soccorso i vigili
del fuoco, che sono partiti dal distaccamento di Agordo per raggiungere Sala. Al loro arrivo il povero animale deve essersi ulteriormente spaventato: lo hanno visto alzarsi e fuggire via. I vigili del fuoco hanno aiutato il conducente del mezzo, piuttosto provato per quanto accaduto ma non ferito. Lo stesso camion della Valbe ha riportato danni sì, ma non tali da non poter proseguire la marcia, che è continuata. L’ennesimo scontro con un ungulato, nella zona agordina: si registrano quasi ogni sera o notte. Solo qualche giorno fa una vettura aveva investito un cervo: l’animale, dotato di un bellissimo palco, era rimasto ferito, ma quando ha sentito la confusione dei soccorsi, si è allontanato nonostante i danni fisici. L’indomani è stato ritrovato morto nella radura ai lati dell’Agordina. —
spopolamento
Oggi e domani incontri con Belluno alpina BELLUNO. Spopolamento,
agricoltura, cultura alpina e turismo: questi i grandi temi che saranno affrontati nella “Quattro giorni della montagna prealpina” organizzati dall'associazione Belluno Alpina e dal Comitato Frazionale Valmorel – Laste - Navenze Cros, con il patrocino dei Comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi e Limana. Oggi il primo appuntamento, alle 15 alle ex scuole di Piandel-
monte. Si parlerà di spopolamento, invecchiamento della popolazione e perdita dei servizi e dell’identità alpina. Domani, alle 10 alla latteria di Valmorel, si parlerà dell’efficienza produttiva e l’impronta ambientale della latteria turnaria, di zootecnica montana, di alimentazione e di prodotti lattiero-caseari a latte crudo, ma anche del futuro del settore.
mentare. «Il problema è delicato» osserva l’on. Dario Bond, di Fi. «È vero che la gestione da parte dei responsabili della sicurezza delle diverse società è puntuale; questi professionisti ogni mattina verificano la situazione prima di dare il via libera. Ma è anche vero che in caso di problemi gravi si rivolgono necessariamente alle autorità superiori. Ai sindaci non può essere demandato quest’ulteriore onere. Bisogna trovare qualcun altro». Ma chi? «Considerata la delicatezza del servizio è opportuno che ci sia una sinergia tra pubblico e privato, ad esempio tra concessionari e Arpav, che dispone di esperti e di tecnologia per valutazioni tecniche e scientifiche da cui far derivare quelle pratiche, per ogni singola pista». L’Arpav, di fatto, è già coin-
volta nelle autorizzazioni per gli impianti e negli stessi bollettini quotidiani sul meteo. L’on. Bond, evidentemente, sollecita un ulteriore coinvolgimento, ancora più specifico. Ma ieri Leandro Grones, ad esempio, ha riferito chiaramente all’on. Roger De Menech che lui, come la maggior parte dei colleghi, non sono nelle condizioni di poter svolgere questo compito. «Non posso salire in motoslitta, ogni mattina, subito dopo l’alba, e farmi centinaia di chilometri di pista per verificare se ci sono valanghe che stanno per cadere», ha protestato Grones. Il deputato De Menech ha condiviso questo allarme e si è detto certo che il Governo o la Protezione Civile rimedieranno, nell’attuazione operativa della norma. «Sulla pista, in sostanza» afferma De Menech «deve avve-
nire ciò che accade sulla spiaggia. Il concessionario avvisa, in caso di emergenza, la Capitaneria di Porto e questa decide. Se il mare è grosso e c’è il divieto di fare il bagno, chi fa alzare la bandierina rossa? Il sindaco di Jesolo o di Caorle? Il concessionario, evidentemente». Detto, fatto? No, evidentemente. Il testo della norma va modificato, con precisi interventi in sede parlamentare. Ed è quanto si farà nei prossimi giorni. I vertici dell’Anef, infatti, prenderanno contatti con i parlamentari, ad incominciare dal ministro bellunese Federico D’Incà. I tempi di applicazione della direttiva non sono strettissimi. Addirittura si dilaterebbero a 4 anni. Ma l’Anef vuol chiudere subito il capitolo, anche perché sul territorio, anzi direttamente in pista, non si creino equivoci. —
REGIONE
SABATO 23 NOVEMBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Il vicesindaco di Padova su Fb ringrazia e apre il dibattito: «Non mi sono candidato a nulla ma proseguono le assemblee»
Giordani lancia Lorenzoni contro Zaia «Prima il progetto, poi la scelta del leader» IL RETROSCENA
L
a società civile pronta a sfidare i professionisti della politica incollati alla poltrona da trent’anni, gli intellettuali e i manager contro l’invincibile armata leghista, ultimo feudo leninista convertito al sovranismo di Salvini. Certo, Luca Zaia ha un volto umano e al moijto del Papeete preferisce il prosecco e l’ombrellone di Jesolo e con i suoi mega manifesti si è già autoproclamato governatore del Veneto per altri 5 anni. Vuole inaugurare le Olimpiadi di Cortina nel 2026 e forse chiederà la proroga per scendere con la fiamma olimpica dal Cristallo. Sfida impossibile, nel 2020? Pare di sì. Ma di fronte alla crisi dilagante dei partiti, il laboratorio del centrosinistra è pronto a scendere in campo con Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova, docente a Ingegneria. Tramontate le residue speranze di un’alleanza con i grillini, il fronte dell’opposizione alla Lega avvia il dibattito con il convegno sul Nord, come quello di oggi a Verona
Da sinistra Arturo Lorenzoni e Sergio Giordani a Padova
con l’area dem di Martina che ha voluto Lorenzoni a fianco di Variati, il sindaco di Bergamo Gori, i ministri Boccia e De Micheli. E il capogruppo in regione Stefano Fracasso. Il semaforo verde l’ha acceso Sergio Giordani, che ad Antenna
3 ha detto: «Arturo Lorenzoni può essere un buon candidato contro Zaia, anche se ammetto sia una lotta impari. Lorenzoni è bravo, vedremo cosa succederà. Non sono io però a decidere». Lotta impari fu anche quella di Alessandra Mo-
retti nel 2015, vestita con un look popular da bigliettaia di Trenitalia dallo spin doctor di Renzi, che in Veneto con le sue brillanti idee rimediò un pessimo 20 per cento. Il professor Arturo Lorenzoni porta la cravatta, gira in bici e sta progettando la seconda linea del tram a Padova, scommessa ecologista solitaria di una città che vive con i suoi 60 mila studenti attratti più dagli spritz che dalle “sardine” di Bologna, anche perché quelle che “nuotano” a Padova sono alici sotto sale da vent’anni e forse più, buone per tutte le stagioni. Eppure c’è un Veneto metropolitano che non si rassegna alla caccia all’immigrato della Lega, governato a Padova dal civico Giordani e a Venezia dal civico Brugnaro. Due sindaci che rivendicano pieni poteri dal ministro Boccia alla pari di quelli invocati da Zaia con il referendum sull’autonomia: 10 milioni spesi per nulla, visto che l’Emilia sta trattando le stesse materie a costo zero. Sarà davvero Lorenzoni il civico del centrosinistra? Oggi a Verona ci sarà il primo debutto, in attesa di un confronto ve-
ro che si chiuderà prima del voto in Emilia Romagna. I grillini faranno corsa a sé, mentre Matteo Renzi farà carte false per scompaginare i giochi. Ma cosa dice Lorenzoni? «Ho ricevuto telefonate di persone che si volevano congratulare per la mia “candidatura” in Regione. Io non mi sono candidato a nulla. Ho detto loro che Sergio Giordani, come me, sa essere una persona schietta e diretta, senza molte dietrologie. L’esperienza fatta a Padova ci insegna una cosa precisa: non si parla di nomi prima di avere un progetto concreto, solido e reale, forte perché costruito in un percorso capace di coinvolgere tutti. Il percorso per costruire dal basso un Veneto diverso da quello leghista esiste e prosegue: abbiamo fatto assemblee in tutte le province, l’ultima sarà a Treviso la settimana prossima, e spero poi seguirà una grande assemblea regionale capace di indicare una strada concreta per costruire un progetto solido». Insomma, ci siamo: ormai manca solo il via libera di Zingaretti. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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a padova
Debutta Zuin Forza Italia parla alle imprese Forza Italia lancia il nuovo segretario Michele Zuin: questa mattina alla fornace Carotta a Padova, dopo il saluto di Nicola Lodi, parleranno Tirelli, dell’istituto tumori di Aviano; Iazzolino presidente di Unionplast e Gallone, senatore di FI. Poi sarà il turno di Mason della Cgia di Mestre, Boschetto di Confartigianato e Bertin di Confcommercio. A concludere sarà Michele Zuin, assessore a Venezia, che ha preso il posto di Bendi nelli.
gli ambientalisti
Forum di 43 sigle No a Pfas, Mose e Pedemontana Le 43 associazioni ambientaliste del Veneto si trovano all’Oic di Padova per creare un nuovo soggetto. Si deciderà anche sul nome tra Comitati verdi e solidali, Ecologia-solidarietà e autogoverno, Movimenti territoriali uniti. A coordinare i lavori Michele Boato, il gruppo Stop alla Pedemontana di Follesa e Piccolotto e le mamme No Pfas con i medici. Uno degli obiettivi: fermare l’acqua alta a Venezia senza il Mose.
TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA Perizia, bando, ordinanza, modalità di partecipazione alla vendita sui siti internet www.asteannunci.it, www.tribunale.venezia.giustizia.it - www.entietribunali.it - Numero Verde 800630663
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23 Novembre 2019
to con scoperto esclusivo, in zona agricola, in fabbricato storico di due piani fuori di terra e con quattro abitazioni, su due piani fuori di terra e accesso autonomo, composto al piano terra da l'ingresso; al primo piano da soggiorno con angolo cottura mansardato, camera matrimoniale, camera singola, disimpegno e bagno. Garage al piano terra di mq 18. Prezzo base Euro 170.000,00 - Il prezzo offerto potrà essere inferiore al prezzo indicato come prezzo base fino ad 1/4. Vendita senza incanto con modalità sincrona mista: 31/01/2020 ore 10:30. Modalità e partecipazione telematica sul sito: www.garavirtuale.it. Luogo della vendita: Sala Aste di Edicom Finance S.U. in Venezia, Mestre, via Torino n. 151 B. Informazioni: Custode Giudiziario, Avvocato Emanuela Grecu, tel. 041970124. R.G.E. N. 481/2017
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SPINEA (VE), via Crea 8/D int. 1 - LOTTO UNICO - Nuda proprietà - ABITAZIONE al piano terra con garage al p. terra, in edificio di complessive tre unità immobiliari; composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera matrimoniale, bagno, ripostiglio / lavanderia e portico; area scoperta di circa 1.550,00 mq. Occupato dagli usufruttuari - Prezzo base Euro 62.475,00. Offerta minima Euro 46.857,00. Vendita senza incanto con modalità sincrona mista: 09/01/2020 ore 15:00. Modalità e partecipazione telematica sul sito: www.garavirtuale.it. Luogo della vendita: Sala Aste di Edicom Finance S.U. in Venezia, Mestre, via Torino n. 151 B. Informazioni: Custode Giudiziario, Dr.ssa Gazzato Federica tel. 041-4587571. Giudizio Divisionale N. 9384/2016 SPINEA (VE), Via Pascoli 3 - LOTTO UNICO - APPARTAMENTO nel condominio denominato Donatella edificato verso la fine degli anni 60. L'edificio si sviluppa complessivamente su cinque livelli fuori terra con copertura piana. L'appartamento, ubicato al piano primo e direttamente accessibile dal vano scale si compone di un ingresso / disimpegno, una cucina, due camere, un bagno, un soggiorno ed è presente una terrazza, accessibile dalla cucina e dal soggiorno. Garage al piano terra di mq 11. Irregolarità. Occupato dai debitori - Prezzo base Euro 94.500,00. Offerta minima Euro 70.875,00. Vendita senza incanto con modalità sincrona mista: 13/02/2020 ore 15:30. Modalità e partecipazione telematica sul sito: www.garavirtuale.it. Informazioni: Custode Giudiziario, Avvocato Cecilia Ferrara, tel. 0415286059. R.G.E. N. 166/2018
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VeneziaMestre OGGI
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Sabato 23, Novembre 2019
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DOMANI
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40 ore 14:55
140 ore 8:45
55 ore 2:25
115 ore 21:35
35 ore 15:30
Il Sole Sorge 7.18 Tramonta 16.34 La Luna Sorge 3.03 Cala 15.11
Mestre
Calcio Dionisi carica il Venezia per la battaglia di Empoli
Un ricco programma Cultura russa Catalano a pagina XXIX
Via Fapanni, parte il trasloco Pronto il nuovo mercato Scatta il trasloco nel nuovo mercato coperto di via Fapanni in centro a Mestre, che aprirà i battenti martedì o mercoledì.
De Lazzari a pagina XXVI
Trevisan a pagina XVII
Caduta fatale, muore Mario Rigo `Domani pomeriggio era atteso a un dibattito all’Ateneo Veneto L’ex sindaco di Venezia era ricoverato a Mirano, la moglie lo ha assistito fino all’ultimo tenendogli la mano. Aveva 90 anni Stava lavorando a una Fondazione “per salvare la città dai barbari”
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Il ritratto
L’eredità politica e quella svolta autonomista di Alberto Francesconi a sua eredità è conservata in quell’archivio al quale, nel suo studio di piazza XX settembre a Noale, stava lavorando da alcuni anni. Carte già catalogate che ripercorrono una carriera politica lunga oltre sessant’anni.
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Segue a pagina IV
È morto ieri, in seguito alle complicazioni di una banale caduta in casa, Mario Rigo, sindaco di Venezia per dieci anni, poi deputato, europarlamentare e capo di gabinetto del presidente del Senato Pera. Aveva 90 anni e per oltre mezzo secolo ha fatto politica attiva. Fino all’ultimo: impegnato per il sì al referendum per l’autonomia di Venezia e Mestre, avrebbe dovuto partecipare domani a un dibattito all’Ateneo Veneto. In occasione del suo novantesimo compleanno aveva annunciato che stava lavorando a una fondazione «per salvare la città dai barbari». De Gaspari, Trevisan e Borzomì da pagina II a V
Rapina con ragazzina al seguito, minaccia di uccidere gli agenti
Il caso referendum
Striscioni per il Si ancora esposti E’ scontro Dopo la rimozione di giovedì anche ieri sono apparsi sui palazzi alcuni striscioni a favore del Si al referendum. Secondo la Prefettura si tratta di una violazione della legge elettorale. Per la Polizia municipale sarebbero state avviate una trentina di diffide. EX SINDACO Mario Rigo aveva compiuto 90 anni il 4 ottobre
Sperandio a pagina VII
Maltempo Assemblea dei Comuni, danni per 87 milioni
Giovane aggredito da un tunisino con una 12enne: «Vi sparo come a Trieste» Mestre
Picchia la lucciola per rubarle la borsetta Si è accanito su di una lei, transessuale peruviana di via Fratelli bandiera, per rubarle la borsetta. La polizia locale ha arrestato l’uomo, un 34enne romeno. A pagina XIII
Tre test del Dna per l’anziano trovato cadavere Il giallo sulla morte di Felice Olivier non si chiude. La donna a cui l’uomo s’era legato d’amicizia, l’altro amico e l’anziana madre hanno fornito materiali biologici per il test del Dna. Al momento non sono indagati, ma la procura vuole vederci chiaro. Corazza a pagina XXV
San Donà
Con il figlio in farmacia, muore a 52 anni
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Insieme a una ragazzina di dodici anni, in stazione, ha rapinato un 16enne. «Prova a difenderti e ti taglio la gola», gli ha detto prendendolo a calci solo per rubargli una banconota da 20 euro. Lui, 18enne tunisino, non è sfuggito all’arresto della polizia. E con gli agenti non si è dimostrato più morbido, anzi. «Vi rubo le pistole e vi sparo come ha fatto il colombiano a Trieste», ha urlato contro i due poliziotti. Una minaccia da far gelare il sangue. Tamiello a pagina XIII
Gruaro
I sindaci: litorale come Vaia, devastato LA CONTA DEI DANNI La spiaggia di Jesolo danneggiata dalla mareggiata.
Babbo a pagina XXIV
Muore in farmacia davanti agli occhi del figlio. La tragedia si è consumata nel tardo pomeriggio di giovedì all’interno della farmacia Quintavalle a Mussetta, frazione di San Donà. Una donna è mancata per un improvviso malore, mentre stava attendendo il suo turno per ritirare dei farmaci, dopo essere stata dal medico. La vittima è Cinzia Guzzo, 52enne originaria di Cosenza, ma residente ormai da anni a Noventa. Da qualche giorno non si sentiva bene ed aveva così deciso di recarsi dal medico per una visita di controllo. Poi si è recata in farmacia accompagnata dal figlio Mirco, di 24 anni, dove è deceduta. Cibin a pagina XXIII
Acqua alta e “grandi” rifiuti Rimossi 4500 metri cubi Ben 4mila 500 metri cubi di rifiuti “ingombranti” (elettrodomestici e mobili, per lo più) sono stati portati via in soli 10 giorni da Veritas, tra Venezia e le isole, in particolare Pellestrina. Una quantità enorme, che però non segna il ritorno alla normalità. L’acqua alta continua a impedire il passaggio delle barche nei canali. Veritas in questi giorni sta prioritariamente cercando di smaltire gli ingombranti danneggiati e per questo chiede ai veneziani di non conferire plastica e carta per la raccolta differenziata, che rimane sospesa. A pagina VIII
Venezia
Lascia la direttrice del museo Fortuny Dimissioni con giallo «Licenziamento? Piuttosto separazione non consensuale» dichiara Daniela Ferretti, già direttrice del Museo Fortuny, commentando la vicenda dell’interruzione del rapporto. Panzeri a pagina XI
Redazione Venezia: 30124 - Venezia, San Marco 4410 - Tel. 041.5239301 - fax 041.665173 venezia cronaca@gazzettino.it - Redazione Mestre: Via Torino 110, 30172 - Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 - fax 041.665160 mestrecronaca@gazzettino.it
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Nordest
AGENTI UCCISI, CONTRIBUTO DELLA REGIONE La Regione Friuli Venezia Giulia erogherà 200mila euro alle famiglie di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, uccisi in Questura a Trieste Lo ha annunciato il governatore Fedriga
Sabato 23 Novembre 2019 www.gazzettino.it
Balasso “spara”, Beltotto: «Aggrediti» `Il presidente del teatro: «Né censure né preclusioni ideologiche L’attore accusa: «Quelli della Lega si sono impossessati dello Stabile e hanno fatto un editto per non farmi lavorare» Non accettiamo lezioni, lui pagato profumatamente per 3 anni»
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tere. La cultura è di tutti e le istituzioni democratiche non ammettono editti e censure». E poi l’affondo: «Beltotto non ha smesso di essere al servizio di Zaia come quando era suo portavoce, ma l’istituzione che presiede non è casa nè dell’uno nè dell’altro. Quanto denunciato da Balasso emana il cattivo odore della censura di regime. Lo Stabile è dei veneti e lo spettacolo scritto da Trevisan, tratto da Goldoni, e interpretato da Balasso, vi appartiene a pieno titolo». Anche verso i grillini immediata la replica del presidente. «Probabilmente non hanno approfondito la questione... denuncia - Potrei dire anche che noi Tsv siamo stati trattati male dal loro ministro e che i 5Stelle nel Veneto non ci hanno neanche difeso.... Quanto poi all’incarico di portavoce di Zaia mi pare un atteggiamento offensivo e se ritengono che il governatore abbia un comportamento padronale vuol dire che non lo conoscono. Ho l’impressione che i 5Stelle siano stati fuori tono».
LA POLEMICA VENEZIA A pensarci bene sembra una bella commedia. Botte da orbi, colpi di fioretto e neanche tanti sorrisini sulle labbra. Ma per il momento manca il classico finale ad effetto. Si vedrà. In realtà siamo alle “baruffe” (e neanche tanto chiozzotte). Così, dopo il caso di Marcello Veneziani, intellettuale di destra, one-man-show di “1919”, lo spettacolo che ha aperto la stagione al Teatro Verdi di Padova, mal digerito da un gruppone di artisti, in maggioranza orientati a sinistra, che lo ha scritto nero su bianco inviandolo alla direzione del Teatro Stabile del Veneto, ieri a dar fuoco alle polveri ci ha pensato Natalino Balasso che sulla sua pagina Facebook, non è andato tanto per il sottile, lanciando una serie di bordate contro il Teatro Stabile del Veneto, e in particolare verso il suo presidente, Giampiero Beltotto. Già alcune settimane fa Beltotto e Balasso si erano graffiati a vicenda in occasione dell’allestimento de “La Bancarotta” di Vitaliano Trevisan. Di fronte ad alcune riflessioni poco accomodanti del comico polesano (“Amministrano denari, non producono ricchezza culturale”); Beltotto aveva replicato sostenendo che non si sputa nel piatto dove si mangia. «Se non ti piace casa mia - aveva tagliato corto il presidente Tsv - a casa mia non ci vieni». Piglia e porta a casa. Fin qui l’antefatto.
L’ATTACCO Ieri la nuova puntata. «Notate bene - scrive Balasso - che a questi qua della Lega non gli frega un c... di dire che si sono impossessa-
DOPO IL CASO DI MARCELLO VENEZIANI, INTELLETTUALE DI DESTRA, IERI A DAR FUOCO ALLE POLVERI È STATO L’ARTISTA POLESANO
IL PRESIDENTE Giampiero Beltotto
Ciambetti all’Assise della sussidiarietà
«L’Europa creda nelle Regioni» VENEZIA «Solo credendo nelle Regioni, l’Unione Europea può governare la complessità evitando divisioni e fratture». È quanto ha affermato il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, vice coordinatore della conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e membro del Comitato europeo delle Regioni, intervenuto alla IX Assise della sussidiarietà dal titolo “Sussidiarietà attiva: creiamo insieme un valore aggiunto europeo” svoltasi a Palazzo Madama a Roma.
Ciambetti ha rimarcato più volte la necessità di evitare il neo-centralismo di Bruxelles e degli stati nazionali: «L’Unione europea si è costruita sul rispetto delle identità nazionali e locali dei suoi membri: tenere conto di queste diversità presenta elementi di complessità non eliminabili, pena la divisione e il distacco tra l’Unione e i territori, tra l’Unione e i cittadini. La diversità e le singole identità, le Regioni d’Europa sono valori da tutelare e per farlo dobbiamo essere pronti a affrontare e governare la complessità». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ti dello Stabile del Veneto e che hanno fatto un editto per non farmi lavorare nelle strutture pubbliche del Veneto (...) questo qua dice una cosa ben più grave e non riguarda me, riguarda la vostra idea politica del “qua xe tuto mio”. E invece va detto subito il Teatro stabile, Beltotto non è casa tua!». Immediata la replica del “numero uno” del Tsv. «È evidente - chiosa - che siamo vittime di una vera e propria aggressione da parte di Balasso. Ci sta attaccando con una grande dose di vigliaccheria e di cinismo. Io ho preso atto di questi attacchi e mi difendo». Beltotto è finito pure nel mirino del gruppo veneto dei Cinque Stelle. I grillini non le mandano a dire chiedendo la testa di Beltotto. «Senza se e senza ma - dicono - ma chi gestisce un’istituzione pubblica come lo Stabile non può essere al servizio del potere. Se lo è, va fatto dimet-
I PARERI
Insomma, un putiferio. Beltotto ci tiene a puntualizzare anche indicando al capogruppo pentastellato Jacopo Berti le dichiarazioni dello stesso Balasso. «In questo teatro - dice il presidente Tsv - non si operano censure, non si hanno preclusioni ideologiche o di altro tipo. Se uno non ci si trova bene deve rimanere fuori dall’uscio e anche se va cercando qualche centesimo di ricca elemosina non deve sputare sul piatto dove ha mangiato». E quindi l’ultimo spillo: «Abbiamo in cartellone Veneziani (che con orgoglio abbiamo accolto su questo palcoscenico) e Righetto; Piero Grasso e Paolini, Bugaro e Cescon. Non sarà Balasso, pagato regolarmente e assai profumatamente per tre anni e che nulla dichiara di voler avere a che fare con lo Stabile del Veneto a farci cambiare idea. E da lui e da quelli come lui non accettiamo lezioni». Sipario. (Ma solo per il momento). Paolo Navarro Dina
VENEZIA Le dichiarazioni del presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto al Gazzettino non hanno lasciato indifferente il mondo delle piccole compagnie. Le prime battute sono del presidente di Arteven, Massimo Zuin. «Arteven è disponibile a dialogare con chiunque - commenta - a condizione che sia salvaguardata l’autonomia dei comuni e dei soggetti teatrali della nostra regione. L’atteggiamento dello Stabile va nella direzione opposta al decentramento culturale. Beltotto continua a muoversi in maniera scoordinata proponendo un’idea salvifica della centralizzazione, ma ciò non garantisce la democrazia». Di tutt’altro avviso l’Agis Triveneto: «Fino ad ora Beltotto ha dichiarato di voler fare un grande teatro pubblico per attrarre investimenti privati», dice il presidente Franco Oss Noser. «La legge non è ancora operativa perché mancano regolamenti e decreti attuativi - spiega - Nel testo si parla di una programmazione triennale, Regione e operatori possono e devono definire un progetto, che guardi prima di tutto ai cittadini. Si possono costruire accordi di collaborazione e il Comitato per la programmazione è il luogo in cui fare rete». E dato che Beltotto ha specificato di non avere una visione “egemonica” del ruolo dello Stabile, «si potrà operare integrandosi, con ogni struttura impegnata a seguire la propria area di competenza». (g.mar.)
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IL CONTRATTACCO L’ATTORE Natalino Balasso
Arteven perplessa L’Agis Veneto è cauta
Forza Italia avvisa Zaia: «Accordo in Regione e a Venezia» VERSO LE ELEZIONI VENEZIA I “colonnelli” di Forza Italia sono avvisati: se proporranno persone da candidare in Regione e poi queste, una volta elette, passeranno ad un altro partito, ne risponderanno personalmente. I singoli casi saranno segnalati ad Arcore. «Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, non esiste che qualcuno pensi di pren-
«BASTA CAMBI DI CASACCA, CHI PROPONE I NOMI SARÀ RESPONSABILE» Michele Zuin coordinatore
dere l’”autobus” Forza Italia e poi, una volta eletto, cambiare casacca», dice Michele Zuin, il nuovo coordinatore regionale di Forza Italia che ieri, a Padova, ha riunito il direttivo. L’addio dei tre consiglieri regionali eletti nel 2015 e passati ad altri partiti - prima il capogruppo Massimiliano Barison, poi il vicepresidente del consiglio regionale Massimo Giorgetti e l’assessore Elena Donazzan - è ancora una ferita aperta. Se Maurizio Conte e Marino Zorzato dal fronte “tosiano” non fossero passati a Forza Italia, oggi il partito non avrebbe alcuna rappresentanza a Palazzo Ferro Fini. È per questo che Zuin 53 anni, commercialista, assessore al Bilancio del Comune di Venezia, già deputato dal 2005 al 2006 quando subentrò a Franco Frattini divenuto commissario
Iniziativa di “Fianco a Fianco”
Agenda Nord, opinioni a confronto VERONA Definire un’agenda politica per le aree più produttive del Paese che contribuisca a trainare l’Italia fuori dalla crisi economica e a ridurre le diseguaglianze. Oggi a Verona (ore 9.30, Corte San Felice) si riuniscono in un unico evento rappresentanti del Partito Democratico affiancati da esponenti di altre formazioni politiche e attori sociali per affrontare il tema del futuro del Paese da un punto di vista che, se pur ricorrente negli ultimi 25 anni, raramente occupa il centro dell’agenda nazionale. Organizzata dall’area Fianco a
Fianco che fa capo all’ex ministro Maurizio Martina (che concluderà i lavori) e che in Veneto ha tra i protagonisti il deputato Diego Zardini, “Agenda Nord” avrà tra i partecipanti i ministri Paola De Micheli e Francesco Boccia, il sottosegretario Achille Variati, i viceministri Matteo Mauri e Antonio Misiani, il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. In una sessione dei lavori si confronteranno anche il deputato di Forza Italia Renato Brunetta e l’assessore regionale leghista Roberto Marcato.
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europeo, nominato coordinatore veneto del partito dopo le dimissioni di Davide Bendinelli - mette già le mani: occhio alle proposte di candidature.
LE ALLEANZE L’altra questione in ballo è quella delle alleanze. E qui Forza Italia intende affrontarla con il governatore Luca Zaia al più presto. «L’unica soluzione possibile è il centrodestra unito - dice Zuin - ma questo deve valere sia per la Regione Veneto che per il Comune di Venezia, entrambi chiamati alle urne la prossima primavera. Se il Veneto è “the land of Venice”, slogan coniato da Palazzo Balbi, non vedo perché il capoluogo debba essere trattato separatamente». Nel 2015 a Venezia la Lega corse da sola al primo turno, mentre Forza Italia appoggiò su-
bito Luigi Brugnaro; poi, al ballottaggio, la Lega sostenne il candidato del centrodestra ma senza apparentamenti. Adesso gli azzurri chiedono che si corra uniti dappertutto. E il progetto di l’Altra Italia? «Quella è un’altra cosa, una federazione, un progetto che si affianca al nostro, non è una sostituzione di Forza Italia». E l’”incoronazione” di Brugnaro da parte di Berlusconi? «Il riferimento era Altra Italia, non Forza Italia».
ASSENTE Al coordinamento regionale di ieri a Padova mancava Bendinelli. «Ma è stata un’assenza motivata, Davide aveva un altro impengo a Verona, mi ha detto: “È come se fossi lì con voi, sono e resto di Forza Italia”». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Jesolo San Donà
Sabato 23 Novembre 2019 www.gazzettino.it
Maltempo, danni per 87 milioni `Richiesto lo stato di crisi, l’assessore regionale Bottacin: La stima emerge dalla conferenza dei sindaci della costa Situazione critica a Bibione, Codognotto: «È la Vaia del litorale» «Prima i finanziamenti per l’emergenza, poi la ricostruzione» `
JESOLO Oltre 87 milioni di danni in tutto il litorale veneto, tra spiagge erose, argini dei fiumi crollati, opere idrauliche danneggiate e danni ai privati. È la stima, pesantissima, emersa ieri, durante la riunione della conferenza dei sindaci della costa veneta che si è svolta in Municipio a Jesolo. A ritrovarsi sono stati gli amministratori di San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino-Treporti, Chioggia, Rosolina, Porto Tolle e Porto Viro che assieme al presidente di Unionmare Veneto, Alessandro Berton, hanno incontrato l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin. Devastanti le conseguenze provocate dalle mareggiate, tanto che secondo le stime illustrate dal presidente della Conferenza Pasqualino Codognotto, su tutto il litorale veneto, il mare ha fatto sparire un milione e
mezzo di metri cubi di spiaggia.
stinato».
ERACLEA E BIBIONE
SGRAVI FISCALI
Particolarmente critica la situazione a Jesolo e Bibione, dove le onde secondo i rilievi aerei hanno “divorato” 650 mila metri cubi di sabbia. Ma i danni si sono registrati ovunque, su tutta la costa con altri 100 mila metri cubi di sabbia erosa a Eraclea mare e 4 milioni di euro di danni registrati a Cavallino-Treporti. Da ciò la richiesta del riconoscimento dello stato di crisi su tutto il litorale veneto. «Che permetterà di ottenere dei primi finanziamenti per affrontare la fase emergenziale - ha spiegato l’assessore Bottacin – dopodiché quando la conta sarà definitiva, ci saranno i contributi per le opere di ripristino. Dal Governo ci aspettiamo una risposta importante, sulla linea di quanto stanziato lo scorso anno con la tempesta Vaia, con 1 miliardo di euro. È fondamentale poi ribadire che per la prossima stagione balneare tutto sarà ripri-
A essere richiesti anche sgravi fiscali per le aziende e deroghe per consentire gli interventi, mentre il governatore Luca Zaia una volta riconosciuto lo stato di crisi verrà nominato commissario. Per quanto riguarda gli interventi da attuare, il sindaco di San Michele, Pasqualino Codognotto, ha indicato la necessità di nuovi studi sui cambiamenti climatici: «Quello che conosciamo probabilmente è stato superato da quanto accaduto la scorsa settimana – ha detto - . Io ho detto che abbiamo
ZOGGIA: «UNA QUANTITÀ ENORME DI SABBIA EROSA RIPRISTINARE AL PIÙ PRESTO GLI ARENILI» NESTO: «I COMUNI NON SIANO LASCIATI SOLI»
vissuto la tempesta Vaia del litorale. Bisognerà realizzare dei nuovi pennelli a mare e anche il ripascimento delle spiagge». Ad essere richiesto anche un aiuto all’Unione Europea: «Il prossimo 3 dicembre – aggiunge Codognotto – assieme ad una delegazione dei sindaci del G20 delle spiagge sarò a Bruxelles per parlare di quanto accaduto, ma anche del rinnovo delle concessioni demaniali e della reciprocità tra gli stati europei». A chiedere un’unità di intenti è stato il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia: «La quantità di sabbia erosa è enorme – ha ribadito – dobbiamo agire tutti assieme, per garantire un pronto ripristino degli arenili». Sulla stessa linea di pensiero il sindaco di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto: «È necessario fare squadra – ha detto - affrontare il problema in sinergia con la Regione e lo stato perché i comuni non possono essere lasciati soli». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
JESOLO La spiaggia ricoperta dall’immondizia e dai detriti portati dalla mareggiata
Nuovi oggetti prodotti per il Centro salute mentale
Porta Nord accordo tra Comune e “Azir”
SAN DONA’
SAN DONÀ
Si chiama Cartastorie il progetto che trae origine dai laboratori terapeutico-riabilitativi che il Centro di salute mentale di San Donà attiva per realizzare progetti personalizzati dei percorsi di cura dell’utente. Questi laboratori hanno visto nascere, per la prima volta nel 2016, una triplice collaborazione: il sociale, l’arte e le tecnologie. Il lavoro che viene svolto con la collaborazione dell’artista Andrea Zelio ha cominciato ad avere una sua apertura verso l’esterno attraverso la realizzazione di carta da regalo, i cui disegni non sono altro che le riproduzioni di ciò che viene svolto nei laboratori, durante le giornate di incontro. Un modo per creare le condizioni per fare incontrare la città, per non fare sentire isolate le persone che devono convivere con una malattia mentale. Una iniziativa che ha avuto subito un ottimo successo e che quest’anno, per la sua terza edizione, si amplia ulteriormente. In particolare, godendo di un numero crescente di soggetti coinvolti, accanto alla carta regalo in bobine, verranno prodotte anche delle shopper di carta per i negozianti oltre a dei calendari da tavolo e da parete e delle tovagliette per la ristorazione; in entrambi i casi il materiale verrà distribuito anche a Portogruaro, dov’è stato attivato un laboratorio terapeutico pittorico narrativo al centro di salute mentale. Previsto anche uno spettacolo, dal titolo “L’ultima cena”, che si terrà domani, domenica, alle 16.30, al teatro Astra di San Donà di Piave. La rappresentazione sarà da parte del Trio Comedy Clown I3Chefs e sarà preceduto da una lectio magistralis dal titolo “Riconoscimento, dono e normalità. Nuove prospettive di vita comunitaria”, tenuta da Lorenza Biagi, docente di Antropologia filosofica ed etica allo Iusve. (f.cib)
Trovato l’accordo tra il Comune e l’azienda di colture agricole “Azir”: un altro tassello per completare la Porta Nord. Dopo una trattativa durata diversi mesi, il Comune ha concordato uno scambio con i proprietari di Azir: questi cedono la loro area in via Pralungo che diventa comunale, in cambio ricevono una parte dell’area dove si svolge la Fiera campionaria (padiglioni ex Papa), sempre in via Pralungo, con la possibilità di rendere edificabile tale area espositiva. «Nello spazio entrato nella disponibilità del Comune saranno realizzati i parcheggi delle nuove stazioni ferroviaria e degli autobus - spiega il sindaco Andrea Cereser – parcheggi che inizialmente saranno a raso ma con la possibilità di sviluppare una struttura multipiano». Per pareggiare l’acquisto, infatti, è stata conferita la proprietà del 20% dell’attuale spazio fieristico, dopo che già il 40% era stato assegnato ai proprietari di Confrutta e un altro 40% era stato ceduto ai proprietari dell’ex cantina sociale che diventerà “Cantina dei Talenti”, un incubatore di aziende dedicato in particolare al settore agroalimentare. Anche la struttura di Confrutta sarà riqualificata come spazio polifunzionale, per ospitare la fiera campionaria del futuro ed altre manifestazioni distribuite nell’arco anno. (d.deb)
PROGETTO La cantina dei talenti
Jesolo, il Natale si allunga. E Zoggia attacca le categorie GLI EVENTI DI FINE ANNO Natale con una lunga serie di eventi in tutta la città. Ieri la presentazione delle iniziative legate alle feste, con tanto di fuori programma per una polemica sollevata dal sindaco Valerio Zoggia. Il primo cittadino ha bacchettato l’Associazione jesolana albergatori, il Consorzio JesoloVenice e i consiglieri comunali (anche di maggioranza) per la loro assenza alla presentazione. «Capisco che i presidenti avessero altri impegni – ha tuonato Zoggia – ma potevano delegare un esponente della loro associazione: gli eventi di Natale servono a tutti, anche ai loro ospiti. Vista l’importanza delle manifestazioni in calendario, mi aspettavo una partecipa-
zione più numerosa anche dal Consiglio comunale, rappresentato solo da due consiglieri». Immediate le repliche e le giustificazioni. Soprattutto dalle categorie. Se dal Consorzio JesoloVenice è stato spiegato che l’assenza era giustificata e già comunicata il giorno precedente, Alberto Maschio, presidente di Aja, ha parlato di impedimenti improvvisi anche se poco prima della fine della conferenza stampa i due direttori dell’associazione sono comparsi in sala. «Non è stata un’assenza polemica – ribatte Maschio – ci sono stati degli imprevisti. Siamo sempre presenti alle presentazioni, questa è stata la prima assenza, spiace constatare che venga notata di più una sola assenza e non tutte le volte che siamo stati presenti».
Per quanto riguarda le varie iniziative, la novità maggiore è il trasferimento da Jesolo Paese al lido del Paese di cioccolato, che quest’anno verrà realizzato in piazzetta Casabianca, ogni weekend dal 30 novembre al 6 gennaio. Ottanta le casette in legno bianco dello “Jesolo Christmas Village” che verrà allestito dal 30 novembre al 6 gennaio, da piazza Mazzini e piazza Aurora, con
PRESENTATI GLI EVENTI: AL LIDO ANCHE IL “PAESE DI CIOCCOLATO” IL SINDACO SI LAMENTA PER LE ASSENZE. LA REPLICA: «SOLO IMPREVISTI»
due palchi e due giganteschi alberi di Natale, uno per ogni piazza. In piazza Mazzini confermata la casetta di Babbo Natale e la pista di pattinaggio sul ghiaccio “Jesolo on Ice”, di oltre 500 metri quadrati. Tra gli espositori una ventina saranno riservati al food
e la parte rimanente all’oggettistica natalizia. «Lo “Jesolo Christmas Village” – ha spiegato Fabrizio Alberizzi, della XMas Eventi – ormai è consolidato, ma vogliamo continuare ancora il nostro percorso di crescita. Ed è per questo che il Paese di ciocco-
DAL PAESE AL LIDO Il Paese di cioccolato cambia sede
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lato è stato trasferito al lido, puntiamo a creare un unico filo conduttore lungo via Bafile, realizzando una sorta di outlet naturale con la collaborazione dei commercianti». In piazza Marconi confermato il presepe di sabbia, quest’anno sul tema della Beatitudini. A Jesolo Paese, dove si terrà anche la festa di Capodanno con il concerto dei BaccoxBacco, in piazza I Maggio e nelle vie limitrofe verrà realizzato il Paese delle Luci dove verranno realizzati giochi, spettacoli, coreografie luminose, la riproduzione di un presepe a grandezza naturale e quella di un albero di Natale con le luci a led. Di fronte al Municipio, sulle rive del Sile, ci sarà invece la Fattoria di Natale con cento pecore, asini e cavalli. (g.bab)
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Riviera
FORTE DISAGIO «Chiediamo al presidente della Regione di dotare di ulteriori esperti l’ufficio di Camponogara per far fronte alle criticità già manifestatesi lo scorso anno scolastico»
del Brenta
Sabato 23 Novembre 2019 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Sostegno agli alunni disabili petizione a Zaia sui ritardi 715 fra insegnanti e genitori domandano `Non si possono adottare aiuti didattici di incrementare il personale del Distretto se prima non vengono valutati i disturbi
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L’APPELLO Da qui la decisione di supportare l’appello lanciato lo scorso giugno dai genitori, attraverso la presidente del Consiglio d’isti-
`Ok al progetto definitivo:
prima tappa la sistemazione del sagrato della chiesa DOLO Piazza del Grano, uno dei luoghi più significativi di Dolo, sta per tornare all’antico splendore nell’ambito del recupero e riqualificazione del centro storico programmato dall’Amministrazione. Negli ultimi decenni, la piazza ha perso la propria originale fisionomia, diventando uno spazio di passaggio e non un luogo di aggregazione, come dovrebbe essere e come lo è stato un tempo, vista anche la sua posizione. Ma le cose cambieranno e la piazza tornerà ad assomigliare a quella che fu. L’Amministrazione comunale ha approvato il progetto definitivo-esecutivo, redatto anche grazie alle suggestioni raccolte attraverso un concorso di idee. Si attende ora che la Città Metropolitana completi la procedura di gara, e successivamente partiranno i lavori. Il primo stralcio, dell’importo di 425mila euro, prevede la si-
MIRA Insegnanti e genitori di Mira e Oriago chiedono di implementare il personale socio-sanitario del Distretto di Camponogara: inviata una petizione con oltre 700 firme al presidente della Giunta regionale Luca Zaia. L’appello lanciato lo scorso giugno dai genitori e dagli insegnanti di un centinaio di bambini miresi con difficoltà di apprendimento e bisogni educativi speciali preoccupati per i ritardi nelle valutazioni da parte del personale socio-sanitario del Distretto di Camponogara, causati dalla carenza di personale ha trovato sostegno in 715 tra insegnanti e genitori. La maggior parte fanno parte dell’istituto comprensivo Mira 1 ma all’iniziativa hanno aderito anche diverse famiglie di Oriago, sensibili al problema. «Aspettare mesi di scuola prima di ottenere una relazione per bambini con disturbi di apprendimento senza le quale non possono portare materiali compensativi o ottenere piani didattici particolari – spiegano alcuni genitori – aumenta i disagi e le difficoltà non solo dei bambini stessi ma dell’intera classe e da parte degli insegnanti. Non parliamo di altre valutazioni, ancor più importanti e senza le quali non è possibile ottenere maggiori supporti. Ritardi che rischiano di accentuare i problemi anziché risolverli». «Senza le valutazioni da parte degli esperti non possiamo intervenire adottando strategie diverse – spiegano le docenti – e questo crea disagi all’intera classe”.
Presto piazza del Grano tornerà al suo splendore
IL CASO Il Distretto socio-sanitario di Camponogara. In alto, attività di sostegno in una classe.
Mira
I gruppi di maggioranza: «Concediamo la cittadinanza onoraria a Liliana Segre» I gruppi di maggioranza Articolo 1–Mdp, Lista Marco Dori e Partito democratico propongono che Mira conceda la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. “Alla luce della sua storia personale e dell’impegno che ha profuso nell’educazione morale e civile delle nuove generazioni – scrivono i consiglieri – e in considerazione del valore etico della sua testimonianza impegniamo il sindaco e la giunta a conferire alla senatrice Liliana Segre la
cittadinanza onoraria del comune di Mira. Un riconoscimento che viene concesso da un Comune o da uno Stato a figure che si siano contraddistinte in azioni a vantaggio della nazione e dell’umanità intera. Il valore morale di Liliana Segre è stato riconosciuto, oltre che da altre istituzioni, anche dal presidente della Repubblica che l’ha nominata senatrice a vita”. La mozione sarà inserita all’odg del prossimo consiglio comunale. (L.Gia.)
tuto l’avvocato Barbara Favarin, con il sostegno degli insegnanti e della stessa dirigente Annalisa Pilotto, con una petizione al presidente Zaia, considerato il fatto che è proprio la Regione a gestire e ad erogare le risorse del sistema sanitario. «Chiediamo al presidente della Regione di dotare di ulteriori figure professionali il Distretto sanitario di Camponogara – si legge nella lettera inviata dalla presidente del Consiglio d’istituto e alla quale sono state allegate le firme – per far fronte alle criticità già manifestatesi durante lo scorso anno scolastico. Speriamo in un suo intervento affinché il Distretto possa essere un più efficace strumento di risposta alle rilevanti esigenze degli alunni del territorio con particolari difficoltà e disabilità”. Luisa Giantin
stemazione del sagrato della Chiesa, della zona limitrofa di via Dauli e dello spazio prospiciente il Naviglio Brenta, con nuova pavimentazione e rimessa in pristino della superficie in trachite davanti al Duomo. Il sindaco Alberto Polo e l’assessore Giorgia Maschera sono soddisfatti: «Recuperiamo un luogo centrale di Dolo, operazione attesa da anni, come la ciclabile Dolo-Sambruson e l’abbattimento dei condomini di via Fondamenta con conseguente riqualificazione della Conca. Ovviamente, come ampiamente anticipato, non ci sono le condizioni per procedere alla pedonalizzazione di via Cairoli». L.Per. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NEL CUORE DI DOLO Piazza del Grano
Il M5s: «Cazzago da 4 anni senza il campo sportivo» PIANIGA “Era l’8 luglio 2015 quando il tornado distrusse lo stadio di Cazzago: dopo più di quattro anni i bambini e i ragazzi della frazione aspettano ancora”. La denuncia viene dal gruppo consiliare di opposizione del M5s, che prosegue: “Chi all’epoca aveva 5/6 anni, cioè l’età giusta per cominciare a giocare a calcio, oggi ne ha 10 e nel campo non ha mai messo piede; e chi già giocava ha dovuto “emigrare”. Sebbene siano a disposizione circa un milione di euro di finanzia-
menti provenienti dalla Regione, da donazioni, da risorse del Comune, questi soldi non sono stati ancora spesi da ben due amministrazioni. Ci diranno che è colpa della burocrazia: sta di fatto che a Cazzago il campo da calcio non c’è ancora”. I grillini si chiedono il perché di tanta lentezza e di quella che sembra “una mancanza di attenzione verso i giovani, quando invece per gli anziani ci sembra non manchino le proposte. Non ci risultano impedimenti né di tipo economico né burocratico: chiediamo che lo stadio venga realizzato”. (S.Zan.)
Operata agli occhi a 100 anni torna a giocare coi nipoti Incontri, filmati e un corteo MIRA Operata di una grave cataratta a 100 anni, ritrova la sua autonomia per leggere, guardare i programmi preferiti e giocare a carte coi nipoti. La fortunata nonna si chiama Emma ed abita a Mira. Da alcuni anni nonostante la buona salute generale aveva perso la sua autonomia a causa di gravi problemi alla vista. Nei giorni scorsi è stata sottoposta ad un intervento di cataratta su entrambi gli occhi eseguito dall’équipe di Oculistica dell’ospedale di Dolo della Ulss 3, diretta dal primario Romeo Altafini ed è tornata a leggere il giornale, guardare la televisione e, soprattutto, a giocare con i nipoti. «La signora Emma – ha riferito il primario – ha effettuato da noi una visita specialistica che ha evidenziato un importante problema alla
CATARATTA Nonna Emma e l’equipe di Oculistica del primario Altafini
vista che non le consentiva più di muoversi in autonomia. La signora che, pur essendo davvero anziana, è davvero in buone condizioni: mi ha raccontato che in ospedale c’era venuta
una sola volta, all’età di 50 anni, per un piccolo intervento». La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, una sorta di lente posta all’interno dell’occhio che ci permette di
mettere a fuoco gli oggetti alle varie distanze. Nel corso dell’intervento il cristallino opaco è stato rimosso ed è stata impiantata una lente intraocular. «La collaborazione è stata ottima – ha continuato il dottor Altafini - e la paziente ha sopportato bene l’intervento con l’uso di anestetici locali somministrati in collirio che ben si adattano a pazienti anziani o con più patologie. Inoltre il recupero funzionale è molto buono tanto che dopo un paio di giorni dall’intervento la signora ha ripreso le sue normali attività». «Testimonianze come questa – ha osservato il direttore generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – ci riempiono di soddisfazione per il lavoro svolto dai nostri operatori sanitaro e nelle specifico per nonna Emma e i suoi famigliari». L.Gia.
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contro la violenza alle donne DOLO
‘Liberiamoci dalla violenza’ è il titolo dell’iniziativa che correrà da sabato 23 e lunedì 25 novembre, promossa dall’amministrazione comunale con il coinvolgimento del mondo della scuola e delle associazioni. «Purtroppo la violenza sulle donne è un fenomeno ancora attuale dentro e fuori le mura domestiche - ammonisce la capogruppo consiliare Chiara Iuliano - Una società giusta si costruisce innanzitutto condannando insieme le ingiustizie e il fatto che, insieme all’amministrazione, a Spi Cgil, Anpi e Auser, siano presenti in questa iniziativa le ragazze del liceo Galilei di Dolo costituisce l’avvio di un percorso che deve
partire proprio dai più giovani». I momenti di riflessione saranno tre. Sabato 23, alle 17, allo Squero monumentale, si terrà l’incontro ‘Liberiamoci dalla violenza’ durante il quale si parlerà di violenza sulle donne e di femminicidio. Saranno letti brani e versi e sarà proiettato un video curato dalle studentesse del liceo, che inviteranno le donne a indossare scarpe rosse (simbolo della lotta alla violenza), e a lasciare dei biglietti. Lunedì, alle 10, villa Concina ospiterà la proiezione del documentario ‘Ypj: un giorno in Siria con le donne curde’ e l’inaugurazione della mostra ‘Non chiamatelo raptus’ dell’artista Anarkikka; alle 17.30, dal Municipio partirà il corteo “Accendiamo la luce, spegniamo la violenza”, illuminato da torce e che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone. (L.Per.)
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Lettere&Opinioni
«SGRAVI CONTRIBUTIVI PER LE IMPRESE CHE MANTENGONO IL POSTO ALLE MADRI LAVORATRICI DOPO LA MATERNITÀ? PERCHÉ DOVREMMO PREMIARE CHI SEMPLICEMENTE RISPETTA LE REGOLE?» Chiara Gribaudo, Pd Sabato 23 Novembre 2019 www.gazzettino.it
La frase del giorno
Mose e dintorni
Un’amara verità: senza acqua alta a 187 cm Venezia avrebbe continuato ad essere ignorata Roberto Papetti
direttore@gazzettino.it Via Torino, 110 - 30172 Mestre (VE) tel. 041665111
aro direttore, Venezia, dunque, è andata sott’acqua, più e peggio del solito. Addirittura, il livello dell’acqua alta era arrivato a m 1,80. Viene fatto notare che questa anomalia dell’acqua alta esiste dal 1966. Allora avevo sette anni e ricordo benissimo come se ne parlava. Posso dire che, da allora, molto se n’è parlato, niente più. Ora ho sessant’anni, comincio a essere anziano. Generalmente, possiamo immaginare quale effetto può fare, soprattutto a chi e’ giovane, se un anziano, riguardo a un problema attuale, dice di averne sentito accennare fin da bambino. Qualcuno riderebbe improvvisamente, per lo stupore, altri proverebbero un forte disagio. Però, è vero. Sul Gazzettino leggo che Zaia si sarebbe attivato col governo, ancor prima, il governo
C
sarebbe rimasto indifferente e restio a elargire fondi. Però, per quanto ho sempre sentito, finanziamenti per la salvaguardia di Venezia ce ne sono molti, a lungo e da ogni dove. Il dubbio, come tale, è sempre lecito, non sappiamo quale sia stato l’impiego di quei soldi o anche a vantaggio di chi. Inoltre, perché a questo stato di emergenza, allora, non era stato dato così ampio spazio? A me sembra che taluni ministri e membri della giunta veneta fossero stati troppo impegnati a vaneggiare, sul pericolo di invasori dal mare, di nuovi barbari, “che si sta africanizzando il Veneto”! Per finire, spero, almeno ora, nel buon gusto di non attribuire la colpa ad altri soggetti,, che ognuno sappia assumersi le responsabilità proprie e anche affrontare, dove necessario, le conseguenze. Antonio Sinigaglia
Salvini
giallorossa in Umbria, dignità e decenza reclamavano un passo indietro del governo in carica per manifesta minoranza nel Paese. Evento nemmeno preso in considerazione, essendo l’attaccamento al potere, più forte di qualsiasi plausibile ragione di opportunità. Per cui dovremo sorbirci chissà ancora per quanto, un governo per nulla rappresentativo, ma di fatto autorizzato a rappresentare il paese a modo suo, malgrado la maggioranza degli italiani sia in disaccordo. Nulla di illegittimo, lo prevede la Costituzione, anche se il buonsenso sulla nota prerogativa presidenziale che lo consente, non si trova in sintonia. Non so quali saranno gli sviluppi che seguiranno alla cocente sconfitta subita dai giallorossi, ma stando ai crescenti malumori nella coalizione di governo, un’implosione potrebbe essere una conseguenza più che verosimile. Auspico che il tempo d’attesa risulti minimo per giungere alla conclusione di un esperimento, di cui non se ne sentiva l’esigenza. Renzo Nalon
I confronti con Trump Al sig. Giuliano Paganin che giudica incapace a governare il paese il sig. Salvini paragonando la situazione italiana a quella americana (dove secondo il suo opinabile giudizio Trump è stato votato solo nelle periferie tra i poveri incapaci ignoranti e sbandati) vorrei cordialmente ricordare che l’America sta vivendo con questo presidente uno dei o forse il migliore periodo della sua intera storia da ogni punto di vista, economico in primis, sociale, relazioni internazionali, pace, ordine... Magari la storia si ripetesse in Italia! Andrea Bellemo
Veneto
Chi ha paura della bandiera?
Contatti Le lettere inviate al Gazzettino per e-mail, devono sempre essere firmate con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono. Le lettere inviate in forma anonima verranno cestinate. Le foto, anche se non pubblicate, non verranno restituite. Si prega di contenere il testo in circa 1.500 battute, corrispondenti a 25 righe da 60 battute ciascuna.
La bandiera del Leon, portata allo stadio da un tifoso del Padova e fatta sequestrare su ordine del questore di Padova, sortisce un effetto strano, come una censura verso un sentimento che i veneti sentono per la propria bandiera con storia millenaria. Il signor questore ha parlato di legge ed ha spiegato che per portare una bandiera ci deve essere un permesso da parte dell’autorità e dare le generalità. La bandiera del Leon non è un’arma ed è auspicabile che il portatore di questo vessillo non venga segnalato coi dati anagrafici. Parafrasando il titolo di un noto film tratto da un celebre romanzo “Chi ha paura della bandiera di San Marco”? Tombola Franca
Alleanze
Dopo l’Umbria un passo indietro Dopo la sconfitta della coalizione
Italia
Un Paese morto Un politico una volta disse: L’Italia è una Repubblica fondata sul Tar del Lazio. Non ricordo il nome del politico però è fuor di dubbio che ormai l’Italia è un paese fermo, ingessato dove qualunque cosa è soggetta a cavilli, ricorsi, appelli e controricorsi. Ne è un esempio la chiusura di una corsia della A-14 nel tratto tra Abruzzo e Marche ad opera della Magistratura che sta causando rallentamenti e disagi ai tanti lavoratori e pendolari, ne è un esempio il Mose in attesa di collaudo (e intanto Venezia sprofonda), ne sono un esempio tutti quegli atti giudiziari che giustamente tutelano i cittadini ma tutelano anche coloro che devono fare le cose e non le fanno per incapacità o malaffare. Se
DIRETTORE RESPONSABILE:
PRESIDENTE:
Roberto Papetti
Azzurra Caltagirone
DAL 1887
VICEDIRETTORE:
Pietro Rocchi Registrazione Tribunale Venezia, n. 18 dell’1/07/1948
UFFICIO CENTRALE:
Vittorino Franchin (responsabile)
CONSIGLIERI:
Alessandro Caltagirone, Fabio Corsico, Mario Delfini, Gianni Mion Alvise Zanardi
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Selvazzano Dentro (Padova) Caro lettore, l’eccezionale acqua alta dei giorni scorsi, oltre ai danni e ai disagi, ci ha consegnato anche un’amara verità: senza quel record di 187 centimetri fatto segnare la notte di martedì 12 novembre, la politica nazionale avrebbe continuato per chissà ancora quanto tempo a ignorare o sottovalutare il caso Venezia, la sua fragilità, lo scandalo del Mose incompiuto e tutto il resto. Non è una novità. Come spesso succede nel nostro Paese, serve un’emergenza per smuovere la burocrazia, superare vincoli e ostacoli, trovare i fondi necessari. Altrimenti tutto rischia di sprofondare nell’inerzia e nell’indecisionismo più o meno interessato. Anche per questo il gioco di addossare a questa o a
l’autostrada è pericolosa si ristruttura. Ah già, dimenticavo, siamo in Italia e per ristrutturare un’opera occorrono decenni. Meglio la magistratura. Lino Renzetti
Mose e Ilva
La nazione e i fattacci La nazione già mortificata dal disaccordo interno dell’ennesimo governo variopinto, deve affrontare in un momento del tutto particolare il fattaccio ILVA. Il Mose è un altro caso che ci distingue. Sono ben sedici anni che quest’opera monumentale è in esecuzione e, considerati i fatti e le note peripezie contabili, rimettiamo alla Sorte la difesa di Venezia. Se la Sorte è stata avara e per Venezia matrigna, la burocrazia di comando frantumata democraticamente in mille poteri di gestione ha chiuso il cerchio con gli scandali che la storia passerà nei suoi annali per le indagini e la conoscenza. Venezia annega come nel 1966, la Sorte nera ha emesso la condanna, mentre ai Camerlenghi de Comun (poiché parliamo della Serenissima) si chiedono ancora soldi e un biennio per il completamento dell’opera. Il dubbio sorge e le malelingue dicono che nell’Olimpo, gli Dei spingono Mose a corrompere la Sorte per prolungare il piacere del rapporto, mentre il popolo bue, subisce, spia e stupidamente spesso gioisce. Sono settanta anni che le coalizioni politiche non governano il Paese. Gli attori della politica litigano, trascurano gli interessi della nazione e con il manuale cencelli e da alchimisti dosano la distribuzione del potere. Se non si rivede la costituzione, l’Italia, consunta da un marasma senile, subirà la fine. Allora ci sarà la rivolta del pane di manzoniana memoria e ogni rimedio sarà inutile. Non sono questi fattacci prove provate che le Repubbliche
quella parte politica la responsabilità di ciò che è accaduto nei giorni scorsi o di ciò che non è accaduto in tanti anni, mi sembra inutile ed ozioso. Dietro alcune polemiche ascoltate è difficile non cogliere il tentativo di approfittare di questa terribile acqua alta del 2019 per pulirsi la coscienza e fare dimenticare pagine poco onorevoli. Perché i nomi e l’appartenenza politica di chi è stato indagato e condannato per le tangenti del Mose sono note a tutti. E non possono essere materia di discussione: c’è chi è stato coinvolto e chi no. Ma sarebbe bene che tutto ciò venisse consegnato alla cronaca giudiziaria e si guardasse a ciò che si deve fare per salvare e salvaguardare Venezia. È stato perso già troppo tempo. Non è il caso di perderne altro in pretestuose polemiche.
parlamentari sono fallite? La nostra, inoltre, aggravata da un anacronistico bicameralismo perfetto è come il bradipo, ferma, non produce nulla, mentre gli altri Paesi corrono con velocità supersoniche per essere sempre più competitivi in un mondo che, purtroppo, abbiamo voluto globale. Michele D’Adderio
Scelte
Il lavoro in fumo C’è di che essere preoccupati per come vanno le cose nel nostro paese e anche per il suo futuro: ci sono almeno 150 importanti aziende in guai seri, con la prospettiva di migliaia di nuovi disoccupati. L’Italia sembra diventata politicamente una variabile impazzita. È senza dubbio alcuno che per funzionare decentemente, ogni paese progredito non può fare a meno di nuove e importanti infrastrutture, bloccarle sempre e a prescindere è un errore, tuttavia in qualche occasione, quelli che sembrano degli scappati da casa, qualche volta hanno le loro ragioni. Facciamo solo qualche semplice esempio, ci sono alcune città del sud e in particolare la nostra capitale, soffocano nella spazzatura, con le discariche stracolme esaurite, non ci sono quindi altre scelte che dover ricorrere alla costruzione d’inceneritori e termovalorizzatori. I danesi sono forse degli idioti irresponsabili che per tenere pulita la loro città hanno costruito un impianto, ovviamente con tutte le regole, quasi nel centro di Copenaghen. Infine tutto quello che serve per creare posti di lavoro, ovviamente nei limiti delle regole e rispetto dei lavoratori, non può essere ostacolato, mi si spieghi a chi può dare fastidio l’apertura nei giorni festivi per chi vuole tenere aperto il suo negozio o i supermarket? Chiuderli significa bruciare altri posti di lavoro e non possiamo permettercelo. Ugo Doci
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La tiratura del 22/11/2019 è stata di 57.240
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Primo Piano
Sabato 23 Novembre 2019 www.gazzettino.it
La scomparsa dell’ex sindaco LE BATTAGLIE MESTRE La sua eredità è conservata in quell’archivio al quale, nel suo studio di piazza XX settembre a Noale, stava lavorando da alcuni anni. Carte già catalogate che ripercorrono una carriera politica lunga oltre sessant’anni, dal primo mandato al Consiglio comunale di Noale fino all’ultima “battaglia” per l’autonomia di Venezia e Mestre, per la quale si voterà fra meno di dieci giorni, che l’aveva visto in prima fila pochi giorni fa al comitato per il “sì” di terraferma e che l’avrebbe visto protagonista a breve all’Ateneo Veneto.
LA SVOLTA AUTONOMISTA L’autonomia era un suo vecchio pallino: era il 1989 quando, in una riunione convocata nell’attuale cinema Palazzo di Mestre aveva ricordato come, al primo referendum, avesse espresso la sua contrarietà alla divisione: «Mi ero sbagliato», disse con studiata teatralità, accendendo l’entusiasmo degli autonomisti mestrini presenti in sala. Non avrebbe più cambiato idea, Mario Rigo, negli anni a venire, sull’opportunità di avere due Comuni separati, fino a quando, il 2 novembre al caffè dell’orologio di Mestre, aveva invitato gli amministratori che predicano l’astensione - Luigi Brugnaro in testa - a «venire ai nostri dibattiti per confrontarci assieme». A piangerlo, ora, sono quanti si battono per il sì: «Con ferma e pacata determinazione continueremo la sua battaglia - scrive su Facebook Marco Gasparinetti - Avrebbe voluto essere con noi all’Ateneo Veneto domenica, ci saremo anche per lui e nonostante l’acqua alta». L’incontro, per inciso, è stato confermato dal presidente dell’Ateneo Gianpaolo Scarante, addolorato per la scomparsa dell’ex sindaco.
LO SVILUPPO URBANO Ma la sua eredità, appunto, non sta solo nella riflessione sulla forma amministrativa della città. Gran parte dello sviluppo urbano di Mestre si deve al suo lungo mandato come sindaco (1975-1985), quando sorsero scuole, interi quartieri (il rione Pertini) e il grande parco urbano di Bissuola. E c’era Mario Rigo, primo sindaco venuto dall’entroterra - a Venezia direbbero “dalla campagna” quando nel 1984 venne varata la prima legge speciale per Venezia, magna charta della salvaguardia fisica, sociale ed economica della città storica che ora si pensa di rilanciare dopo l’ondata di acqua alta della scorsa
Un’eredità lunga 60 anni con la svolta autonomista La morte a una decina di giorni da un referendum che lo ha visto sempre in prima linea. E domani avrebbe dovuto intervenire all’Ateneo Veneto `
settimana.
di governare i flussi turistici per tutelare la città storica. Una tesi che dopo oltre trent’anni ha trovato realizzazione con il contributo d’accesso che il Comune si prepara a introdurre il prossimo anno.
IL GOVERNO DEI FLUSSI Vale la pena di ricordare che, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, Rigo avrebbe lanciato una provocazione destinata a fare scuola: il ticket d’ingresso per regolare l’accesso a Venezia, ai mezzi pubblici e ai musei, per governare i flussi turistici di un mondo che andava verso la globalizzazione. Le critiche, all’epoca, lo avevano quasi travolto, ma lui aveva continuato a sostenere la necessità
POLITICA IN EVOLUZIONE La capacità di guardare avanti del resto lo aveva aiutato a destreggiarsi in uno scenario politico in rapida evoluzione. Nel 1979, quando il mondo era diviso in blocchi impermeabili, aveva dato vita al gemellaggio fra Venezia e la città cinese di Suzhou, di cui quest’anno si è celebrato il quarantennale. E dieci anni dopo, in un’epoca ancora dominata dallo scontro fra Dc, Pci e Psi, per evitare di finire in minoranza all’interno del suo partito - che voleva fargli pagare il ripensamento sul sistema Mose che aveva fatto cadere la Giunta Laroni - aveva dato vita
NEL 1989 AL CINEMA PALAZZO DI MESTRE L’ANNUNCIO DELLA NUOVA LINEA POLITICA
Dai De Michelis a Laroni, l’anno orribile dei socialisti CAMBIO GENERAZIONALE MESTRE Un’intera classe dirigente scomparsa nel giro di un anno. La scomparsa di Mario Rigo rappresenta l’ultimo atto di un processo che, uno dopo l’altro, ha spazzato via i protagonisti di quasi mezzo secolo di vita politica cittadina che avevano vissuto in prima persona la svolta riformista del Partito socialista. Se Rigo aveva rappresentato, nei primi anni Sessanta, il trait d’union fra esponenti del mondo culturale come Giuseppe Mazzariol e Carlo Ottolenghi come ricorda il Dizionario biografico dei politici veneziani della Fondazione Pellicani - e la base popolare del partito, il suo alter ego all’interno del partito era rappresentato da Gianni De
Michelis, scomparso il 19 maggio scorso. Con De Michelis, rappresentante della sinistra che si richiamava a Riccardo Lombardi, il Psi veneziano aveva assunto un ruolo centrale nella politica locale e nazionale. Per dieci anni il partito del garofano aveva governato assieme al Pci (allora rappresentato da Gianni Pellicani e Cesare De Piccoli), allevando al proprio interno una nuova classe dirigente che avrebbe fatto parlare di sè: dall’economista Renato Brunetta, direttore della rivista “Economia & lavoro” edita dalla Marsilio di Cesare De Michelis, al futuro sovrintendente della Fenice Gianfranco Pontel, fino a Nereo Laroni (mancato il 14 luglio scorso), che nel 1985 avrebbe preso il posto di Rigo alla guida del Comune di Venezia. Sia La-
roni che Brunetta sarebbero poi passati a Forza Italia dopo il terremoto politico e giudiziario del 1992. Nel frattempo all’interno del Psi la concorrenza politica non mancava: le componenti di Rigo e De Michelis formavano di fatto un partito nel partito - pare si contendessero gli spazi nei tabelloni elettorali che nottetempo venivano riempiti dai militanti - senza contare che a loro
LA FINE DI UN’EPOCA CON LA SCOMPARSA DEI LEADER STORICI TRA CUI ANCHE L’EX PRESIDENTE UMBERTO CARRARO
CONFRONTO Mario Rigo e Umberto Carraro, due dei massimi esponenti del Partito socialista veneziano
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volta se la dovevano vedere con un’altra componente interna: quella fedele all’architetto Umberto Carraro, all’epoca presidente del Consiglio regionale, scomparso un paio di settimane fa. Il tempo ha poi lenito le divergenze politiche e, nonostante i percorsi diversi che i vari esponenti aveva intrapreso con la dissoluzione della Prima repubblica, ciascuno aveva mantenuto la fiera appartenenza agli ideali socialisti. Lo stesso Rigo aveva reso omaggio, da un anno a questa parte, ai compagni di partito con i quali aveva militato e spesso combattuto, dai fratelli De Michelis a Laroni, fino a Umberto Carraro. Un’epoca politica che ora pare scomparsa. (a.fra.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Sabato 23 Novembre 2019 www.gazzettino.it
Brugnaro: «Ha dedicato la vita alle istituzioni» Pellicani: «Protagonista» Andrea Martella: «La sua eredità è intrisa di dialogo» Renato Brunetta: «Personalità politica di grande livello»
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I RICORDI
POLITICA AL CENTRO Qui sopra Mario Rigo con Massimo Cacciari. Nella pagina a fianco da sinistra Rigo con l’ex sindaco Paolo Costa e in una foto storica con Papa Giovanni Paolo II e Gianni De Michelis a San Marco. In basso, l’ultima apparizione a Mestre con Laura Faccini
a Iniziativa civica, una lista locale che più tardi si sarebbe federata con altri gruppi che lo avrebbero portato in Parlamento per rappresentare il mondo delle autonomie locali. Fino all’atto conclusivo della sua vita politica attiva, nel 2000, quando era stato chiamato come capo di gabinetto dell’allora presidente del Senato Marcello Pera. Ma neppure al termine di quell’esperienza Mario Rigo aveva tirato i remi in barca. Dalla sua scrivania con vista sulla piazza di Noale continuava a scrivere, a occuparsi di Venezia, e soprattutto del suo futuro. Alberto Francesconi © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL TICKET PER ENTRARE A VENEZIA ALLE LISTE CIVICHE LE INTUIZIONI DELL’EX SINDACO SCOMPARSO
AL VENEZIANO DELL’ANNO Rigo e Pino Donaggio alla Fenice nel 2016
VENEZIA Una città in lutto, con tutti i suoi protagonisti che ricordano, con tanto affetto e stima, l’indimenticabile Mario Rigo conosciuto ed apprezzato nei vari decenni. «Un uomo che ha dedicato la sua vita alle istituzioni - dice il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - e che ricorderemo per il suo alto senso civico. Alla famiglia e a tutti i suoi cari arrivi il sincero cordoglio di tutta la Città e mio personale». «Mario Rigo è stato un protagonista delle vicende politiche e amministrative veneziane. Fino alla fine voce autorevole con la quale confrontarsi e misurarsi sul presente e sul futuro di questo complesso territorio - aggiunge Andrea Martella, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri - nel suo percorso spicca sicuramente la fase in cui da primo cittadino diede vita con il Pci al primo significativo laboratorio politico delle Giunte di sinistra che amministrarono la città. Una pagina emblematica dello spirito innovativo che animava Rigo. Credo in questo senso che la sua importante eredità sia intrisa di dialogo e volontà di cambiamento. Sempre al passo con i tempi». Lo ricorda anche il deputato di Forza Italia Renato Brunetta. «Cordoglio per la scomparsa di Mario Rigo, già sindaco di Venezia ed esponente di spicco del Partito Socialista Italiano. Una personalità politica di grande livello, un uomo intelligente e con un immenso attaccamento alla sua città. Sono vicino alla famiglia in questo momento di dolore». «Apprendo con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Mario Rigo - aggiunge il presidente dell’Autorità portuale Pino Musolino - di cui ricordo il coraggio e la grande competenza dimostrati amministrando per dieci anni la città di Venezia in un periodo storico estremamente complesso per il nostro Paese. In questi anni ha saputo, con la sensibilità e l’intelligenza che gli erano proprie, starmi vicino nei momenti più complicati con qualche puntuale messaggio e dei consigli di cui farò sempre tesoro. Alla sua famiglia esprimo il mio personale
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cordoglio e la vicinanza da parte di tutto l’Ente che rappresento». Il presidente Paolo Baratta, a nome di tutta La Biennale, ricorda con rimpianto Rigo vice presidente del Cda della Biennale dal 1975 al 1985, protagonista di tanta parte della storia e delle vicende della città, nelle quali operò con competenza e saggezza. I socialisti metropolitani, guidati dal segretario Luigi Giordiani, parlano di lui nelle vesti di «sindaco di Venezia, senatore della repubblica, parlamentare Europeo. Animatore nel corso degli anni di molte iniziative politiche culturali per la salvaguardia della città, il rilancio del carnevale di Venezia, la vogalonga, la legge speciale per Venezia. I compagni della federazione di Venezia si uniscono al dolore della famiglia, e della moglie Carlotta il ricordo resterà sempre vivo nella storia del Partito socialista italiano». «Perdo un caro amico e la città perde uno dei principali protagonisti della vita politico-amministrativa dal dopoguerra ad oggi - scrive il parlamentare del Pd Nicola Pellicani - con Massimo Cacciari e tutta la Fondazione Pellicani intendo esprimere grande cordoglio e abbracciare la famiglia di Mario. Mi preme anzitutto ricordare il grande rapporto umano e di amicizia che mi legava a Mario da sempre. Ho iniziato a frequentarlo con maggior assiduità più di quarant’anni fa quando diventò sindaco, nel 1975. Mario era legato a mio padre da un sodalizio
GIANNI DE CHECCHI (CONFARTIGIANATO): «UN GRANDE MAESTRO NON CI STAVA A VEDERE VENEZIA DI FRONTE A UN FUTURO INCERTO» GIORDANI (SOCIALISTI): «È STATO ANIMATORE DI MOLTE INIZIATIVE POLITICHE E CULTURALI PER LA SALVAGUARDIA DELLA NOSTRA CITTÀ»
cominciato quando erano giovanissimi e iniziarono a far politica, lui nel Psi e mio padre nel Pci. Poi sono stati protagonisti forse dell’amministrazione più vivace e produttiva che ha avuto Venezia, dal 1975 al 1985. Di lui ricordo la grande umanità, un raro senso dell’amicizia, ma soprattutto la grande passione politica e l’amore per Venezia. Avremmo dovuto incontrarci domani all’Ateneo Veneto per un confronto sul Referendum. Con lui era sempre un piacere discutere sui problemi della città. Spesso mi chiamava al telefono e mi diceva: “Dobbiamo fare qualcosa per questa città, dobbiamo pensare a qualcosa di nuovo”». «Ho avuto modo di conoscere Mario Rigo già negli anni ‘80 dice Maria Laura Faccini - e l’ho sempre trovato un uomo di grande sobrietà e correttezza insieme a una naturale predisposizione per il servizio e una politica costruttiva. Da sempre sostenitore dell’autonomia amministrativa di Mestre e Venezia, rappresentava un modello di amministratore che univa capacità di governo a visione politica». Gianni De Checchi, della Confartigianato, si sentiva spesso con Rigo. «Io non dimentico i maestri, nemmeno quando scendono dalla cattedra. Stessa lucidità, stessa sveltezza di pensiero di sempre. Siamo sempre stati in contatto in questi anni, vuoi per un saluto, vuoi per una cenetta a Noale. Era sempre un pozzo di aneddoti e di ricordi. Ho imparato molto da lui negli anni ‘80, è stato un maestro di stile, di eleganza e di finezza politica. Oggi si ragionava sempre di Venezia, non mollava un colpo, non ci stava proprio a vedere la sua città di fronte a un futuro incerto. Oggi sono molto triste e Venezia è un po’ più sola». «Il primo ricordo di Mario è il carnevale del 1980 andavo all’asilo. Eravamo tutti, grandi e bambini, indaffarati in piazza e in riva con l’associazione Sette Mari per vendere fritoe e galani per il primo carnevale di popolo - dice Gianluca Schiavon di Rifondazione comunista Sinistra europea - la frequentazione con mio padre, a quel tempo segretario comunale del Psi, era continua a tutte le ore del giorno e della notte». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO — 23 NOVEMBRE 2019 – IL RESTO DEL CARLINO
Maltempo
Rovigo
«Uniti per aiutare i pescatori a rinascere» Il sottosegretario Martella nella Sacca di Scardovari, in serata tappa nel capoluogo per aggiornare sull’iter della Zes Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Andrea Martella, affiancato dal prefetto Maddalena De Luca, ha fatto visita ai pescatori e ai vertici del consorzio nella sacca degli Scardovari verso le 15.30 di ieri. Durante la visita lungo la sacca, il sottosegretario ha colloquiato con i vertici delle cooperative di pescatori che hanno raccontato i fatti del 12 novembre scorso, del 2 agosto e della tempesta Vaia. A rappresentare l’amministrazione comunale il vice sindaco Silvana Mantovani e l’assessore alla pesca Tania Bertaggia. La visita è proseguita nella sede della cooperativa Delta Padano. Il presidente del consorzio Luigino Marchesini ha fatto una fotografia della produzione delle 14 cooperative a cui fanno capo i 1500 pescatori. «Produciamo circa 90 quintali di vongole veraci – ha detto – 50 quintali di cozze Dop e una quantità importante dell’ostrica rosa». Nel suo intervento il sottosegretario è intervenuto affermando: «Faremo tutto quello che si dovrà fare per fare in modo che questa realtà economica si possa risollevare. Siamo tutti uniti, in questo momento importante per voi, dopo gli episodi traumatici di questi giorni e credo di parlare la stessa lingua di Zaia e del ministro D’Incà che è venuto nei giorni scorsi. Per questo mi prendo l’impegno di seguire le cose che andranno fatte. In primis è necessario al più presto completare l’istruttoria tecnica per quantificare i danni che ci sono stati per permettere alla reL’ASSICURAZIONE
«Bisogna definire in via decisiva il tema dei diritti esclusivi di pesca» gione che li comunichi a Roma e che in tempi rapidi lo stato possa assegnare delle risorse per permettere il ripristino di tutto com’era prima. Come secondo punto sarà necessario ricostruire meglio e in modo diverso per permettere che questi episodi che sono stati così frequenti negli ultimi tempi non si realizzino più per gli accorgimenti di carattere progettuale e tecnico che possano determinare una ricostruzione più avanzata e che quindi non sia sottoposta ai fenomeni devastanti accaduti negli ultimi tempi. Terzo. Bisogna rimettere al più presto possibile migliaia di pescatori, nelle condizioni di riprendere il lavoro, per non perdere la cam-
pagna del 2020, come evidenziato dal presidente del consorzio Luigino Marchesini. Bisogna fare presto, perchè l’economia deve continuare, perché questo territorio possa continuare ad essere un‘eccellenza. Quarto e non ultimo punto, bisogna definire in via decisiva il tema dei diritti esclusivi di pesca. Seguirò la riunione al ministero dell’agricoltura». L’incontro martedì a Roma tra il Consorzio ed il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. Il sottosegretario, con delega all’editoria e coordinatore della segreteria nazionale del Pd, ha raggiunto il capoluogo per parlare della Zes. «Per iniziativa governativa – spiega Martella –, su proposta di Giuseppe Provenzano, ministro per il sud e la coesione territoriale, abbiamo presentato un emendamento alla legge di bilancio per istituire una zona logistica semplificata in Polesine. La Zls è molto simile alla Zes: la caratteristica più significativa è il credito d’imposta. Il governo è soddisfatto della collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni degli industriali». Guendalina Ferro Giacomo Capovilla
i NOTTE DA INCUBO
i RICCHEZZA DEL DELTA
Martedì 12 verso le 21.30, la combinazione dell’alta marea, le onde alte e l’Ostro, il vento caldo portatore di piogge, si sono abbattuti nella sacca degli Scardovari, spazzando via 57 cavane e danneggiando le 13 rimaste in piedi. Una combinazione micidiale che ha messo in ginocchio i pescatori che vivono degli allevamenti di cozze e vongole
Il presidente del consorzio Luigino Marchesini ha fatto una fotografia della produzione delle 14 cooperative a cui fanno capo i 1500 pescatori. «Produciamo circa 90 quintali di vongole veraci – ha detto – 50 quintali di cozze Dop e una quantità importante dell’ostrica rosa».
j ACCOGLIENZA
A rappresentare l’amministrazione comunale il vice sindaco Silvana Mantovani e l’assessore alla pesca Tania Bertaggia. Era accompagnato dal prefetto Maddalena De Luca. La visita è proseguita nella sede della cooperativa Delta Padano
l FRONTE COMUNE «Credo di parlare la stessa lingua di Zaia e del ministro D’Incà che è venuto nei giorni scorsi»
i IL RISULTATO
«Il governo è soddisfatto della collaborazione costante con le istituzioni locali e le associazioni degli industriali»
PRIMO PIANO
SABATO 23 NOVEMBRE 2019 LA NUOVA
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Il disastro in laguna le previsioni
l’ordine degli ingegneri
Ora torna l’incubo dell’acqua alta Domani un picco di 140 centimetri
«Ora soldi e scadenze precise per il Mose»
Il Centro Maree lo prevede alle 8.45 a causa di una nuova perturbazione attiva sul Mar Adriatico VENEZIA. In arrivo un altro
weekend all’insegna dell’acqua alta, dopo la settimana di passione precedente, con la punta eccezionale di un metro e 87 centimetri raggiunta nella notte di martedì 12. Domattina, intorno alle 9 la marea toccherà nuovamente valori molto elevati, intorno al metro e 40 secondo quanto prevede il Centro Maree del Comune. Ma già oggi dovrebbe essere raggiunto un massimo di 115 centimetri alle ore 8. 15 e 110 alle 20. 50. Ma la vera giornata difficile per la circolazione pedonale e i trasporti sarà appunto domani, quando si prevede un massimo di 140 centimetri alle ore 8. 45 e di 115 centimetri alle 21. 35. Anche i primi giorni della prossima settimana dovrebbero vedere dei livelli di marea superiori al metro, ma decisamente più bassi. Le ragioni degli alti livelli di marea dipendono dal fatto che continua una circolazione ciclonica nel Mediterraneo che insiste con venti di scirocco lungo il bacino adriatico. Le previsioni meteo indicano un loro intensificarsi tra sabato e domenica manifestando gli effetti sulla marea proprio nelle ore di massima astronomica. Domenica infatti saremo di nuovo in sizigia – la congiunzione e opposizione della Luna con la Terra e il Sole, corrispondente alle due fasi lunari del novilunio e del plenilunio – con un valore di marea astronomica di 79 centimetri. Il Centro Maree ricorda che un’alta marea di 140 centimetro comporta l’allagamento pari a circa al 59 % della città. Il Centro, considerata la possibile evoluzione meteorologica, raccomanda di mantenersi aggiornati sulla evoluzione delle previsioni del livello del mare a Venezia, che potrebbe leggermente migliora-
L’alta marea torna a colpire Venezia. Previsto per oggi un picco di 115 centimetri, per domani 140 alle 8.45 di mattina
Oggi dovrebbe essere raggiunto un massimo di 115 alle 8.15 e di 110 centimetri alle 20.50 re, ma anche, al contrario, farsi più pronunciato. Ma sarà ancora un weekend di tempo perturbato in tutto il Veneto: tra oggi e domani pomeriggio sono previste precipitazioni, anche a carattere di rovescio o locale temporale, specie verso la costa, con quantitativi consistenti e localmente abbondanti sia sulle zone montane e pedemontane sia nella pianura nordorientale. Nevi-
cherà in quota, sopra i 1800-2000 metri. Il Centro Funzionale decentrato della Protezione civile del Veneto segnala lo stato di preallarme (allerta arancione) nelle aree del Delta del Po, interessate dalla propagazione dell’onda di piena del fiume. L’allerta, fino alle 14 di domani, interessa tutto il tratto veneto del Po. Per le aree alpine e prealpine (Alto Piave, Piave pedemontano, Alto Brenta, Monti Lessini e bacino del Garda) è stato di attenzione (allerta gialla) per possibili criticità nella rete idraulica minore e ai sistemi fognari e, in conseguenza delle precipitazioni abbondanti dei giorni
Veritas al lavoro per raccogliere i rifiuti: 2.500 metri cubi di materiali abbandonati scorsi, per la possibilità d’innesco di fenomeni franosi sui versanti. Fino alla serata di domani permane lo stato di attenzione sula rete idrografica secondaria anche nei bacini del Lemene, Livenza e Tagliamento e nel bacino scolante della laguna di Venezia. Intanto, a Venezia, Veritas ha fatto un po’ di conti sullo sforzo dell’azienda per ripulire la città dagli effetti dell’ac-
qua alta. Sono stati impiegati circa 200 netturbini al giorno per raccogliere i rifiuti e movimentare le passerelle. La grande maggioranza ha raddoppiato il turno lavorativo, fermandosi anche al pomeriggio. Sono stati raccolti 2.500 metri cubi di materiali abbandonati (mobili, elettrodomestici e altra roba rovinata dall’acqua). È il quadruplo della quantità media di ingombranti che vengono raccolti a Venezia in condizioni normali. Fino a quando la situazione non tornerà normale, a Venezia non sarà possibile assicurare la raccolta differenziata. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
gli effetti dell’alta marea
Crociere da Venezia a Trieste per due weekend di seguito VENEZIA. Gli effetti catastrofici dell’ultima ondata di maltempo e acqua alta su Venezia, aggiunti alla sempre attuale polemica sull’accesso delle grandi navi bianche in laguna, “dirotterà” per il secondo weekend consecutivo ben tre colossi del mare verso Trieste. Non meno di 13 mila crocieristi graviteranno tra oggi e domani sulle rive triestine del capoluogo giuliano. Sarà la replica di quanto accaduto lo scor-
so fine settimana, con il tris costituito da “Sinfonia”, “Magnifica” (entrambe della flotta Msc) e “Costa Deliziosa” della Costa Crociere. Questa settimana c’è stato spazio anche per l’antipasto: l’arrivo della “Lirica”, altra unità della Msc, approdata al Molo Bersaglieri giovedì mattina con circa 2.000 crocieristi sbarcati verso le 8 e poi ripartiti in serata, che hanno fatto lievitare ulteriormente il conto
dei passeggeri passati per la Stazione marittima gestita da Terminal Trieste passeggeri. A questo punto, considerando anche la toccata di “Amadea” (flotta Phoenix Reisen) in calendario il 2 e 3 dicembre e gli approdi settimanali della “Arethusa” (fino a Natale), che accoglie mediamente una cinquantina di turisti sulla rotta Venezia-Pola-Rovigno-Trieste, il numero di crocieristi affluiti in città nel corso del
Tre navi nel week end saranno dirottate a Trieste da Venezia
2019 supererà quota 160 mila. Ma è solo l’inizio: secondo le stime attuali basate sull’andamento delle prenotazioni, il prossimo anno è atteso un ulteriore boom, che porterà a sfondare la soglia record dei 210 mila passeggeri. A contri-
buire saranno in primis le toccate della “Lirica”: ben 12. Tornando agli arrivi attesi per questo weekend, entro le 8 di oggi è previsto l’approdo della “Sinfonia”, sul lato di piazza Unità, che sbarcherà 2.000 passeggeri per imbar-
VENEZIA. Anche l’Ordine de-
gli ingegneri della provincia si mobilita per la Città e per il dramma dell’acqua alta. Gli ingegneri veneziani ora chiedono trasparenza e risposte tempestive sul Mose. La loro lettera aperta, firmata dal presidente ingegner Mariano Carraro e dal Consiglio degli Ingegneri, è stata inviata ieri a oltre 100 soggetti istituzionali: ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Prefetto, Provveditore interregionale per le opere pubbliche del Nordest, Soprintendente per i beni architettonici, il Presidente del Consiglio e della Regione Veneto, il Sindaco di Venezia. «Convinti della necessità di un sistema di difese mobili a protezione di Venezia e della sua laguna si legge nella lettera - ci siamo sempre astenuti dall’entrare nelle polemiche e nelle diatribe sulle scelte tecniche. Siamo stati altresì spettatori delle vicende giudiziarie che hanno investito il Consorzio Venezia Nuova e il Magistrato alle Acque. Ora non possiamo tacere oltre e non chiederci perché il Mose non fosse completato e funzionante quel martedì sera». Al Ministero e alle istituzioni chiedono con forza: la conferma della data di ultimazione delle opere, prorogata più volte e ora stabilita al 31 dicembre 2021. Ancora, che venga reso pubblico il cronoprogramma delle opere mancanti, il calendario delle prove di sollevamento delle paratorie, la segnalazione pubblica di ogni anomalia o ritardo. Alla politica nazionale viene chiesto di «garantire il finanziamento delle opere da ultimare, della manutenzione e della gestione annuale affinché il mancato finanziamento non rappresenti un alibi per nessuno», e a quella locale di «dar ascolto e farsi interprete delle voci dei veneziani». —
carne altrettanti, mentre i transiti dovrebbero superare le 200 unità. La ripartenza è fissata per le 19. Domani mattina, sempre entro le 8, arriveranno alla Marittima la “Magnifica” (lato piazza Unità) e la “Costa Deliziosa”, con ripartenza anche in questo caso attorno alle 19. Nel caso della nave di Msc sono previsti circa 2.500 sbarchi e altrettanti imbarchi, e oltre 600 transiti. Per quanto riguarda la “Costa Deliziosa” gli sbarchi saranno oltre 2.000 con altrettanti imbarchi e poco meno di 600 transiti. Oggi e domani sulle Rive saranno schierati i pullman per trasportare i passeggeri a Venezia, ma almeno mezzo migliaio di crocieristi resterà in zona per i tour organizzati in regione. —